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Competenze e innovazione, il futuro del Lavoro

Dal 29 giugno al 1° luglio torna il Festival del Lavoro, l’evento di Consiglio Nazionale dell’Ordine e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro a cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

L’appuntamento è a Bologna, dal 29 giugno al 1° luglio, per la 14ma edizione del Festival del Lavoro. La tre giorni organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e della sua Fondazione Studi va sotto il titolo di “Competenze e innovazione, il futuro del lavoro” chiarendo fin da subito i due poli tematici verso cui tendere nel guardare alla programmazione in prospettiva dei nuovi modelli utili al mondo del lavoro. Dialoghi, dibattiti, eventi formativi animeranno il Palazzo della Cultura e dei Congressi della città felsinea con l’obiettivo di approfondire la realtà del lavoro con un’attenzione specifica alle dimensioni che più ne stanno determinando il cambiamento. A partire dalle competenze: da acquisire, formare, aggiornare, innovare, trasformare. Il 2023 ne celebra l’anno europeo e il Festival sarà l’occasione per approfondire la loro centralità per aziende e lavoratori. Con un occhio all’innovazione, altra dimensione chiave per capire come e dove sarà il futuro del lavoro. Robotica, intelligenza artificiale e digitalizzazione stanno cambiando profondamente modi e stili di lavoro, profili e specializzazioni, ponendo sfide del tutto inedite sotto il profilo organizzativo, culturale, etico e normativo. Due parole chiave che si riflettono in strumenti indispensabili per agganciare e dare prospettive di durata ad una ripresa, economica e occupazionale, il cui futuro è ancora incerto e condizionato da molteplici fattori, non da ultimo la crisi internazionale e l’esito delle politiche monetarie centrali. Si parlerà quindi di economia, delle prospettive legate all’attuazione del PNRR, dei numeri della crescita e dell’eccezionale sviluppo di alcune filiere produttive che hanno visto nell’ultimo anno aumentare di misura valori e fatturati legati all’export. Ma anche del ruolo centrale che la PA, centrale e periferica, sta avendo nel favorire il raccordo tra investimenti e crescita. Ricambio del personale, digitalizzazione e semplificazione sono le direttrici di un cambiamento atteso ma ancora lontano dall’essere compiutamente realizzato. Il lavoro e le innovazioni che lo riguardano saranno ovviamente al centro dei principali tavoli di discussione. Il nodo innovazione-competenze verrà affrontato con riferimento alle sfide poste dall’accelerazione digitale e tecnologica in termini di formazione, recruitment, aggiornamento, riqualificazione. Una sfida decisiva, su cui il Paese sconta un ritardo ormai cronico, che interessa l’insieme degli attori impegnati nel disegnare il futuro dell’occupazione. Centrale sarà anche l’attenzione sulle modalità con cui l’innovazione sta ridefinendo la dimensione lavoro. Dallo scouting delle imprese, al reclutamento, alla valutazione dei risultati, l’uso sempre più pervasivo dell’intelligenza artificiale nelle decisioni che attengono alle persone e al loro lavoro pone nuove sfide in termini etici, organizzativi, giuridici e formativi. A tutto questo si accompagna l’emergere, soprattutto tra i giovani, di un nuovo approccio verso il lavoro che trova le aziende impreparate nella gestione. La perdita di senso e di identificazione sociale del lavoro lascia spazio alla riscoperta della dimensione privata e personale, producendo fenomeni nuovi (dalla great resignation alla crescita degli inattivi). Al tempo stesso, le tecnologie liberano il tempo dei lavoratori rendendo potenzialmente il lavoro più produttivo di prima. Portato del cambiamento culturale in atto è l’innovazione dei modelli organizzativi che passano per la ricerca di maggiore produttività da un lato e un’attenzione crescente delle aziende verso i bisogni dei propri collaboratori dall’altro. La diffusione del welfare aziendale, quale strumento di una nuova stagione contrattuale, costituisce una delle dimensioni di nuova relazionalità tra impresa e lavoro che trova nel territorio, e più specificatamente nella contrattazione decentrata, nuovo impulso e vigore. Non potranno che animare i confronti anche le grandi tematiche dell’occupazione nel sistema Italia: i salari e tutto ciò che concorre alla loro definizione (dalla produttività alla contrattazione e al sistema fiscale) e la revisione del sistema dei servizi al lavoro, attorno a cui ruota la riforma delle politiche attive. Infine, verranno affrontati i grandi temi che riguardano oggi l’occupazione nel Paese. In queste settimane che ci separano dall’evento sta prendendo forma il programma, a partire da quello della formazione che da sempre caratterizza il Festival del Lavoro. Le prime indiscrezioni riguardano le cosiddette Aule del Diritto, da sempre uno degli appuntamenti più attesi per chi è interessato alle tematiche giuslavoristiche e attento alle evoluzioni di prassi e dottrina. Esperti del diritto del lavoro, accademici e ispettori accompagneranno i discenti nei dettagli della negoziazione assistita e della crisi d’impresa, soffermandosi anche sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro anche in termini di competenze. Per partecipare al Festival del Lavoro è necessario iscriversi attraverso la procedura disponibile sul sito della manifestazione, costantemente aggiornata. Tutti i dettagli su www.festivaldellavoro.it.

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