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L’ANCL tutela i propri associati contro l’egemonia delle case di software
L’ANCL ha promosso uno sportello legale interamente destinato a raccogliere le segnalazioni degli iscritti a cura di Dario Montanaro
Il Consulente del Lavoro che decide di disdire o di cessare un contratto per l’utilizzo di servizi applicativi erogati dalle software house, deve considerare che potrebbe subire un grave pregiudizio nell’interruzione dei servizi relativi al software. Sempre più spesso, infatti, nei casi di disdetta o cessione di contratti con le software house, i Consulenti del Lavoro si trovano di fronte ad una serie di ostacoli per il passaggio di dati (c.d. portabilità) da una software house ad un’altra. Questo comporta dei danni al professionista, ai clienti, ai dipendenti interessati del trattamento dei dati personali e alla concorrenza delle imprese operanti nel settore.
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Si ricorda che le case di software non possono cancellare alcun dato e al termine del contratto devono restituire immediatamente tutti i dati con - tenuti nel programma in un formato strutturato, di uso comune e leggibile dal dispositivo automatico in modo da permettere di importare i dati in altro programma. Non consentire al professionista di adempiere ai propri obblighi contrattuali nei confronti dei propri clienti comporta un ingente danno economico e un effettivo arresto temporaneo delle attività e degli adempimenti che il Consulente è chiamato a svolgere.
Questo si ripercuote negativamente anche sulle proprie aziende clienti, che potrebbero subire una battuta d’arresto per tutte quelle attività che ordinariamente il Consulente del Lavoro, alla quale l’azienda ha conferito mandato, svolge attraverso questi software. Volendo fare un esempio, ci basti pensare al caso in cui la software house a seguito della cessazione di un contratto non trasferisca i dati necessari per l’elaborazione dei cedolini paga al nuovo servizio di software incaricato; questo determinerebbe un notevole ritardo nell’emissione delle buste paga dall’azienda ai propri dipendenti. È utile ricordare, inoltre, che grazie ai Consulenti del Lavoro gli Enti previdenziali ricevono flussi informativi corretti e versamenti esatti.
Le software house forniscono al professionista strumenti utili all’espletamento di alcuni dei propri servizi, ma lo strumento mai potrà sostituire la professionalità e le competenze di un Consulente del Lavoro.
Per tali ragioni l’ANCL, dopo numerose richiesta pervenute, ha promosso uno sportello legale interamente destinato a raccogliere le segnalazioni degli iscritti sui comportamenti delle aziende dell’Information Technology al fine di verificare il rispetto dei diritti del professionista.