Master Meeting - Settembre 2011

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Il partner nelle scelte progettuali

Roma, Centro Congressi Rome Cavalieri

Pareti manovrabili insonorizzate Con le pareti manovrabili insonorizzate, le pareti manovrabili residenziali, le pareti manovrabili insonorizzate in vetro, le pareti manovrabili in cristallo e le partizioni mobili a pacchetto il progettista ha a disposizione un prodotto flessibile per tutte le soluzioni di gestione dello spazio congressuale e alberghiero. Lo spazio si trasforma, grazie a un componente d’arredo personalizzabile nelle finiture – legno, laminati, tessuti, specchi, materiali sintetici – e nelle texture, distintivo per qualità e praticità d’uso.

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> > centri congressuali > banche > uffici > hotel > centri formazione > auditorium > sale polifunzionali > negozi — open-space > residenziale > palestre > scuole di danza

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Anaunia srl - Via Barbatorta, 247 47826 Villa Verucchio (Rimini) Tel. +39 0541 670108 - Fax +39 0541 679709 info@anaunia.it - www.anaunia.it


INDICE INSERZIONISTI

Ai lettori Ac Hotels - Bologna Anaunia srl - Villa Verucchio (Rn)

Titolare: Enzo Pezzi

Aran Hotels - Roma Bettoja Hotels - Roma

Direttore commerciale: Gerardo Forestiero

www.ac-hotels.com

pag. 49

tel. 0541 670108 www.anaunia.it

pag. 3

www.aranhotels.com

pag. 25

tel. 800 860004 www.bettojahotels.it

pag. 111

Borgo Egnazia Hotel Ville Spa Golf Savelletri di Fasano (Br)

General Manager: Alessandro Convertino

tel. 080 2255000

III cop.

Ente del Turismo Egiziano - Roma

Direttore: Mohamed Abd El Gabbar

www.egypt.travel

pag. 61

Forte Village - Santa Margherita di Pula (Ca)

Sales & Marketing Manager: Marcello Cicalò

tel. 070 9218058 www.fortevillageresort.com

pag. 73

G&W Hotels - Roma

Presidente: Walter Pecoraro

tel. 06 99935811

pag. 141

Grand Hotel Continental - Tirrenia (Pi)

Direttore: Bruno Campana

tel. 050 37031

pag. 63

Grand Hotel Imperiale - Moltrasio (Co)

Direttore: Silvestro De Bolfo

tel. 031 346111 www.imperialemoltrasio.it

pag. 121

tel. 02 69833000 hhonors.com/italia

II cop.

Hhonors Hilton Worldwide

Ufficio Vendite Italia:

Hotel Parchi del Garda - Lazise (Vr)

Responsabile Eventi: Cristina Bussola

tel. 045 6499611

pag. 51

Megaride srl - San Sebastiano al Vesuvio (Na)

Titolare: Enzo Miranda

tel. 081 7527716

pag. 93

MIL Marketing Incentive Leisure - Milano

CEO: Milena Mineo

tel. 02 8051822

pag. 75

Milan Marriott Hotel - Milano

Direttore: Linda Conforti

tel. 02 4852808 www.marriott.com/milit

pag. 113

Nova Yardinia Resort - Castellaneta Marina (Ta)

Direttore generale: Vincenzo Gentile

tel. 099 8204901

pag. 135

Palacongressi di Rimini - Rimini

Direttore: Stefania Agostini

tel. 0541 711500

pag. 7

Palazzo Mezzanotte Congress Centre and Services - Milano

Head of Property Italy: Andrea Perrone

www.palazzomezzanotte.it

IV cop.

Pedersoli - Assago (Mi)

Titolare: Martino Pedersoli

tel. 02 48844854 www.pedersoli.com

pag. 9

Ramada Plaza Hotel - Milano

Sales&Marketing Manager: Susanna Franz

tel. 02 28854831

pag. 53

RomaEnergie - Roma

Amministratore: Roberto Amiconi

www.romaenergie.com

pag. 12

Sheraton Golf Parco de' Medici - Roma

Direttore: Paolo BellĂŠ

tel. 06 65288

pag. 71

Sia Guest - Rimini

www.siarimini.com

pag. 10

Soft Living Places - Calambrone (Pi)

www.softlivingplaces.com

pag. 79

Trenitalia - Gruppo Ferrovie dello Stato

www.trenitalia.com

pag. 5

Vestas Hotels&Resorts - Lecce

www.vestashotels.it

pag. 133

tel. 055 62611

pag. 41

Villa La Massa - Firenze Candeli

4 9 2011 | www.mastermeeting.it

General Manager: Marco Montagnani



SOMMARIO

4 Indice inserzionisti 11 Gli argomenti del mese   

14 Il lusso volta pagina. Con The First Hotel 

18 Event Manager. Specie in evoluzione   

26 Carlo Guglielmi. A renderci imbattibili è la nostra capacità di fare filiera 

  

42 A Milano l’evento si fa principesco 46 I vantaggi di Monte-Carlo 50 Il turismo riparte da Bit 2012 52 Ferrovie dello Stato. Le stazioni AV 54 Codice turismo. Le nuove regole del gioco  

62 Tassa di soggiorno. Il perché dei “no”  

64 Corporate university. Dove si formano i manager di domani

68 Critiche e lodi     

70 Aula o caravanserraglio?   

74 Alberghi sovra prenotati 

30 La Tunisia è sicura e aspetta il ritorno

76 Imposte sulle donazioni

dei turisti italiani     

36 Attenti a quei verdi! 6 9 2011 | www.mastermeeting.it

78 Gli interessi vitali per l’imposta sul valore aggiunto


Nostro l’impegno ad offrirvi una struttura dalle grandi potenzialità.

Vostro il piacere di vivere in spazi ampi e modernissimi un momento di lavoro che si trasformerà in un’occasione memorabile.

via della Fiera 23 — 47923 Rimini tel 0541 711500 — fax 0541 711505 www.riminipalacongressi.it info@riminipalacongressi.it

Sabato 15 ottobre 2011 evento inaugurale Domenica 16 ottobre 2011 open day


SOMMARIO



80 In&Out 86 Quanto costa essere belli 92 Malattia delle vene  

94 Carlo e Cecilia De Angelis 

96 Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità 

118 Chia Laguna Resort 122 Grand Hotel Savoia 123 Hotel Corte Valier 124 Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici 126 Hotel Quirinale 128 Terra Nobile Bari e Masseria Pietrasole 130 Grand Hotel Tiziano e dei Congressi 132 Vestas Hotels & Resorts  

134 “Meet and Save” by Starhotels    

136 La forza sta nel gruppo. Anzi nel Groupon 104 Rimini.



E l’esistenza diventa un’immensa certezza  

107 News da Emirates 

108 Petriolo Spa Resort 112 Radisson Blu Spa e Golf Resort Padova 114 Castello Banfi 116 Hotel Excelsior Pesaro

142 Melbourne  

150 Tesse Gerritsen  

148 Auto. La nuova Mercedes SLK 151 Libri 154 Indirizzi

8 9 2011 | www.mastermeeting.it


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GLI ARGOMENTI DEL MESE

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GLI ARGOMENTI DEL MESE Event Manager, specie in evoluzione

Attenti a quei... verdi

18 36 54 64 80 136

Che si tratti di dipendenti o di consulenti, è agli event manager che tutti gli attori del mercato dell’organizzazione di eventi si devono rivolgere affidando loro fette sempre maggiori dei budget destinati al marketing mix. Diventa allora fondamentale, per chi offre location, destinazioni e servizi, comprendere la direzione verso la quale si sta muovendo l’event management di oggi, conoscerne le esigenze e prepararsi a rispondere in maniera adeguata alle richieste. Richieste, che noi abbiamo individuato in 7 parole chiave.

Cresce l’interesse degli italiani per il turismo green, la natura, i parchi e la riconversione ecologica delle realtà ricettive. Una recente ricerca rivela infatti che gli hotel “verdi” sono preferiti dal 69% degli intervistati, a parità di prezzo con quelli “normali”. Stesso trend lo rivela il rapporto Ecotour 2010, secondo il quale i viaggiatori italiani sono sempre più eco-consapevoli e in cerca di un contatto forte con la natura. Partito dal basso, coinvolgendo dapprima le generazioni più giovani, il turismo verde rappresenta oggi un comparto sempre più trasversale e molto interessante per l’economia, con un fatturato di 10 miliardi e 99 milioni di presenze l’anno.

Le nuove regole del gioco

Corporate university Dove si formano i manager di domani

Entrato in vigore l’estate scorsa con gli obiettivi di tutelare il turista, aiutare le imprese e stimolare la riqualificazione dell’offerta turistica nell’ottica di una maggiore competitività del sistema Italia, il Codice Turismo, accanto agli apprezzamenti rivolti, in particolare, alla regolamentazione di alcuni aspetti cruciali, ha suscitato anche diverse critiche da parte degli operatori. Polemiche hanno sollevato per esempio l’ampia liberalizzazione dell’attività turistica e le facilitazioni burocratiche per l’avviamento delle imprese. Queste ultime, per Assoturismo, legittimerebbero tutti a poter far tutto a scapito della qualità dell’offerta. Una panoramica chiaroscura della nuova normativa.

In e out della bellezza

Belli tutto l’anno. È il diktat di oggi. Guai a farsi trovare in defaillance estetica sulla spiaggia d’estate, ma anche d’inverno in città, dal momento che la moda impone braccia e gambe scoperte persino quando il termometro scende. Ecco allora in agenda i classici trattamenti di biostimolazione e rivitalizzazione con acido ialuronico libero o acido glicolico, insieme alle ultime tecniche che assicurano miracoli, come la criolipolisi o la laserlipolisi, ideali praticamente per tutte le zone critiche di viso e corpo. Tuttavia insieme alle promesse arrivano anche le controindicazioni...

Da oggi, accanto al professore, in aula c’è anche il manager. Le nuove scuole di formazione aziendale nascono infatti con l’obiettivo di rinforzare il patrimonio del “saper fare” che negli ultimi anni sì è rivelato sempre più strategico in azienda. Insomma al puro management, si affianca una maggiore attenzione alle tecnicalità dei diversi ambiti professionali, un tipo di formazione customizzata in base alle sfide e ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione attuale. E, in un’ottica di risparmio, le academy presentano pure un’organizzazione molto più snella rispetto alla prima generazione di scuole di management. Insomma la futura classe dirigente nasce nella corporate university.

La forza sta nel gruppo. Anzi nel Groupon

Parenti stretti dei social network, i gruppi di acquisto on line rappresentano la nuova frontiera del marketing digitale ma anche un business d’oro sia per chi compra sia per chi vende. Le aziende hanno infatti la possibilità di farsi conoscere e di promuovere le proprie offerte sfruttando l’effetto “viral” mentre gli internauti scoprono affari mai visti a tariffe fuori mercato, con tutte le garanzie di legge che ne tutelano gli acquisti. Un bengodi democratico e trasversale, quindi, con un unico neo: per adesso le offerte dei gruppi d’acquisto si concentrano soprattutto nelle grandi città. Ma la crescita esponenziale del settore fa presupporre che non sarà così ancora per molto. Abbiamo selezionato una top five dei migliori gruppi d’acquisto.

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COVER STORY

CON THE FIRST LUXURY ART HOTEL, L’HOTELLERIE DI ALTO LIVELLO CAMBIA ROTTA E LANCIA UN NUOVO CONCEPT DI OSPITALITÀ. INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DEL GRUPPO, GIUSEPPE FALCONIERI Cristina Chiarotti

rovare nuove definizioni del lusso è forse la sfida più stimolante che un grande albergo si prepara oggi a vincere con nuove idee e rinnovato appeal. Tradizione e modernità, tecnologia e servizi sono tutti ormai elementi imprescindibili nell’hôtellerie di alto livello. Ma a questi si possono aggiungere non solo nuove sfaccettature, sconfinando in campi apparentemente lontani, ma anche nuove linee guida nell’ospitali-

T

14 9 2011 | www.mastermeeting.it

tà di lusso. Ne è un validissimo esempio il nuovo The First Luxury Art Hotel di Roma, di cui parliamo con il direttore generale del Gruppo, Giuseppe Falconieri (foto a destra), manager di grande esperienza. Per i romani doc, e non solo, le stradine intorno a via di Ripetta e via del Corso sono il cuore artistico della capitale, sinonimo di famose gallerie d’arte moderna e contemporanea – nel corso della storia ne sono state aperte tante e di impor-


COVER STORY Tutte le immagini del servizio si riferiscono a The First Luxury Art Hotel

con materiali naturali, come marmi e legni pregiati, dallo studio d’architettura Marincola&Partners di Roma. «L’idea era di creare una location inedita anche per le esposizioni

d’arte contemporanea», spiega Falconieri. E qui sta la vera novità del The First Hotel, che oltre a un’accoglienza ineccepibile – il rapporto tra dipendenti e numero camere equivale a

tanti – ma anche di rinomati negozi di antiquariato e botteghe artigianali. Qui, a solo cento metri da piazza del Popolo, su via del Vantaggio, è stato di recente inaugurato The First Luxury Art Hotel, un cinque stelle lusso che ha come mission una nuova filosofia di hôtellerie di alto livello. «Il nostro obiettivo», afferma il gm Falconieri, «è creare un nuovo concept di ospitalità che permetta agli ospiti di vivere un’esperienza culturale, gastronomica e sensoriale completa e inedita, un concept da estendere anche a nuove destinazioni». L’albergo è situato in un edificio storico appartenente alla comunità ebraica ed è stato completamente ristrutturato, 9 2011 | www.mastermeeting.it 15


COVER STORY

ma ha trovato nell’albergo di via del Vantaggio una location d’eccezione, dove l’arte si respira in ogni angolo e tutti i lavori esposti possono essere acquistati dagli ospiti presso la Mara Coccia Associazione, la cui sede si trova a pochi passi dall’hotel. quello dei migliori 5 stelle lusso nel mondo e l’investimento per la ristrutturazione è stato di proporzioni vertiginose, fa sapere il gm – propone ai suoi ospiti un’autentica galleria d’arte contemporanea, e non solo nelle aree comuni ma anche nelle camere e nelle suite, proprio come nella dimora privata di un collezionista. The First Hotel offre 29 raffinate camere, suddivise in 6 standard, 12 suite (dai 42 ai 56 metri quadrati con piscina jacuzzi sulla terrazza privata) e 11 junior suite (dai 37 ai 43 metri quadrati), tutte completamente insonorizzate per garantire la massima tranquillità anche nel centro storico di Roma. «Contenitore e contenuti, dunque», continua il direttore «per vincere una sfida ambiziosa: garantire l’eccellenza “uncompromised” in una delle città più belle al mondo. Il lusso non ostentato ma presente in ogni dettaglio».

Vivere l’hotel immersi nell’arte L’arte è proprio la chiave di lettura principale nonché l’anima dell’hotel: «ospitiamo oltre 150 opere importanti», continua Falconieri, «per la realizzazione del progetto artistico, ci siamo rivolti alla Mara Coccia Associazione. Quaranta artisti romani, di diverse generazioni – tra cui Lorenzetti, Magnoni, Sasso, Pizzi Cannella, Verna, Albanese, e i giovani Veronica 16 9 2011 | www.mastermeeting.it

Botticelli, Stefano Minzi e Vincenzo Rulli – hanno accettato di far parte della prima esposizione, prestando generosamente le loro opere o creandone di inedite per l’occasione. Le opere di grande formato sono state installate negli spazi comuni mentre quelle su carta nelle camere». E così l’energia creativa di Ro-

Nuove professioni per una nuova idea di lusso La fusione armoniosa tra opere, mura storiche e arredo contemporaneo creano un’accogliente e sofisticata eleganza, che si integra perfettamente con la modernità del servizio e delle tecnologie offerte. Tutto è


COVER STORY

pensato nel segno di tradizione e innovazione. Anche nello staff figurano nuovi professionisti dell’accoglienza, come l’host (un’assistente personale della stessa madrelingua dell’ospite, “invisibile” ma sempre reperibile per qualsiasi necessità o richiesta, inclusi gli appuntamenti per le trattative relative all’acquisto delle opere d’arte) o il taste setter, un vero “cane da tartufi”, che viaggia per l’Italia alla ricerca delle migliori materie prime. Al The First cambiano anche i modi di vivere i tempi di attesa con il check-in non più al desk, ma direttamente in camera, degu-

stando champagne, o effettuato tramite iPad. Questi ultimi si trovano persino negli ascensori e permettono agli ospiti di consultare le specifiche delle opere esposte, i servizi dell’hotel e le principali attrazioni della capitale. Nel rispetto della tradizione ebraica, The First Hotel ha pensato anche allo Shabbat, allestendo un ascensore in grado di fermarsi ad ogni piano, senza bisogno di toccare i tasti. Eccellente la ristorazione, che trova spazio sia nell’elegante salone al piano terra, “L’Hosteria Contemporanea Overhall” sia sul Roof Garden. A firmare i piatti, lo chef Alessandro Bartozzi che, tra le specialità, ripropone anche le “ricette della nonna”, introvabili altrove, e abbinate a un’esclusiva carta dei vini. Autentica chicca per un romantico tête-à-tête, o un anniversario speciale sotto le stelle, è lo “Sky Dinner”: un

piccolo, ma prezioso spazio per pochi intimi, dove è possibile affittare la “vista personale” sulla città e vivere un’esperienza culinaria davvero indimenticabile: a cucinare per gli ospiti sarà, di volta in volta, uno chef rinomato che, per l’occasione, offrirà il suo cooking show, mentre un sommelier consiglierà i vini da abbinare alle sue creazioni. Anche la mise en place sarà personalizzata e di grande effetto. Mentre, per il dopo cena, sarà disponibile la Jacuzzi privata in suite. Si dice che oggi il concetto di lusso non sia più quello di una volta, che soprattutto i tempi non siano più gli stessi nella percezione comune, ma la vera anima del lusso rimane sempre l’eccellenza qualitativa insieme ad un gusto estetico raffinato. Doti che non fanno certo difetto a The First Hotel. ■

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L’INCHIESTA

Event Manager,

 el processo darwiniano di evoluzione delle professioni al servizio degli eventi, quella dell’event manager sta cambiando molto rapidamente e molto rapidamente sta conquistando un ruolo primario nell’ecosistema dirigenziale aziendale. Responsabili di tutte le risorse materiali e umane coinvolte nella progettazione degli eventi – dai consumer en-

N

18 9 2011 | www.mastermeeting.it

gagement specialist ai copywriter, dai registi agli scenografi, dagli account ai designer e ai web designer, dagli architetti agli esperti multimediali – a questi manager le aziende affidano fette sempre maggiori dei fondi destinati al marketing mix. Che si tratti di dipendenti o di consulenti, è con loro che tutti gli attori del mercato dell’organizzazione di eventi devono relazionarsi. Diventa

allora fondamentale, per chi offre location, destinazioni e servizi, comprendere la direzione verso la quale si sta muovendo l’event management di oggi, conoscerne le esigenze e prepararsi a rispondere in maniera adeguata alle richieste. «Per inquadrare correttamente questa figura, non ancora del tutto sviluppata, la si deve innanzi tutto distinguere dal producer che spende e organizza»,


L’INCHIESTA

Come si è modificata negli ultimi anni la professione del manager degli eventi? Cosa cercano, cosa piace e cosa serve a questi dirigenti e professionisti per realizzare eventi di successo? Quali nuove competenze sono entrate di diritto tra i must della professione? Uno sguardo da vicino svela il mondo dell’event management, i suoi segreti e le sue innovazioni Barbara Ainis

ci spiega Andrea Baccuini, direttore generale dell’agenzia K-events, nonché curatore del Master in Event Management presso la scuola IED Comunicazione. «L’event manager fornisce un valore diverso rispetto alla sola produzione: coordina le risorse umane ed economiche, relazionandosi con l’azienda, abituato e preparato a stare all’interno di un contesto aziendale; gestisce le relazioni con i fornitori e, in funzione della sua maturità e capacità organizzativa, determina il grado di efficacia di queste collaborazioni». Ma cosa si aspetta l’event manager di oggi dai propri fornitori? «Innanzi tutto il coinvolgimento diretto di tutti gli attori, professionisti e fornitori di location e servizi, un rapporto paritetico e propositivo», continua Baccuini. «Ciò che si chiede a tutto il mercato e a tutti i

Cambia il mondo degli eventi e cambiano i professionisti che li organizzano. Le nuove tendenze e i nuovi bisogni degli event manager sono la chiave per penetrare con successo il mercato. Credit: IED

partner è di essere attivi nelle consulenze, non di reagire alle richieste, ma di proporre soluzioni che possano essere adeguate ed efficienti». È questo il richiamo più importante rivolto agli operatori del settore, invitati a rispondere in modo proattivo alle esigenze attuali dell’event manager. Ma quali sono queste esigenze oggi? Come ricerca e cosa ricerca in una location e in una destinazione?

Qualità «Un event manager in gamba utilizza tutti gli strumenti a sua disposizione per trovare una destinazione e una venue adatte alle esigenze della propria

azienda», spiega Bill Konos, international business director per gli eventi internazionali di Fruitecom. «Partecipazione in eventi Mice, strumenti off-line ed on-line, sono tutti utili per esplorare la geografia dell’evento. La nostra strategia è sempre quella di soddisfare le esigenze del cliente e proporre innanzi tutto destinazioni o luoghi di qualità: qualità di ambiente, qualità di servizio, qualità di programma e attività e qualità di organizzazione. La destinazione deve essere in grado di offrirci qualità su tutti di questi elementi». Scegliere una location per un evento è un po’ come scegliere casa: bisogna aver chiare le proprie 9 2011 | www.mastermeeting.it 19


L’INCHIESTA

Il tema dell'innovazione negli eventi di oggi ha molte declinazioni: dalle nuove tecnologie adottate prima, durante e dopo le performance e i meeting, fino alle tecnologie e alle soluzioni eco-sostenibili che permettono all'evento di confermare e comunicare i valori del marchio. Credit: GVST

esigenze, il proprio budget e il proprio gusto, per poi orientarsi tra le molte proposte e scegliere quella più adatta.

Coerenza Le variabili sono diverse e l’event manager deve averle esaminate tutte: tipologia ed esigenze dei partecipanti all’evento, numero dei partecipanti, stile e valori promossi dall’evento, previsione dei mezzi di trasporto da utilizzare, necessità tecnologiche e così via. «Per prima cosa ricerco una destinazione logisticamente coerente con il target di riferimento, quindi a volte si privilegia la comodità e la facilità di raggiungere la destinazione, in altri casi è più importante tro20 9 2011 | www.mastermeeting.it

vare una location appropriata anche se più difficile da raggiungere, soprattutto quando si deve sottolineare il lato emozionale della comunicazione», commenta Silvia Arcangeli, event manager per gli eventi nazionali ancora per l’azienda di comunicazione emiliana.

Professionalità Fondamentale, sempre, resta la professionalità. «Vorrei che il livello di professionalità di alcune strutture italiane fosse raggiunto da altre dove invece si improvvisa, soprattutto per quanto riguarda il catering – che spesso molti si sentono in grado di fornire, senza mettersi troppi problemi sulla qualità del cibo –. Fare eventi richiede

molta professionalità da parte degli organizzatori, che però devono essere affiancati da fornitori seri e preparati, altrimenti ogni evento si trasforma in un’impresa titanica».

Innovazione Il tema dell’innovazione del processo di produzione, resta uno dei più importanti nelle scelte dell’event manager di oggi. Purché non si tratti di una parola vuota di significato e di utilità. «L’era digitale ci offre nuove metodologie e piattaforme da attivare e sfruttare, ma è necessario capire quali sono i modi corretti e le piattaforme giuste per integrarle a un piano strategico», sottolinea Bill Konos, «Oggi è cambiato il modo


L’INCHIESTA

verso la quale ci si propone, ma devono anche saper presentare autonomamente soluzioni che permettano all’evento di avere una matrice di sostenibilità economica e un senso di identità ben chiaro.

Ecosostenibilità

di fare conoscere l’evento e in alcuni casi la modalità di partecipazione: con i new social media è possibile seguire l’evento in remoto e sapere chi c’era, cosa è stato detto o fatto, ricevere atti o le slide delle presentazioni, vedere foto e filmati, inviare interventi, ricevere domande, twittare commenti», ricorda Silvia Arcangeli. «Ma, a mio avviso, il contatto diretto e personale rimane sempre un’occasione insostituibile per stabilire relazioni significative». Anche sul fronte fornitori l’innovazione ha un ruolo altrettanto importante e delicato. I supplier devono essere in grado di offrire adeguati equipaggiamenti tecnologici, a seconda della tipologia di evento

In questa prospettiva si colloca la sempre maggiore tendenza alla sostenibilità ambientale degli eventi, che deve necessariamente essere condivisa e concertata con i partner e i fornitori, in modo da garantire allo stesso tempo la sostenibilità economica. Una figura professionale specifica, o meglio, una particolare declinazione della figura del manager degli eventi, si sta delineando negli ultimi

tempi sotto il nome di Green event manager. Si tratta sempre di un professionista dell’event management che orienta il proprio lavoro tenendo conto anche dell’esigenza di ridurre l’enorme impatto ambientale, etico e sociale degli eventi. Location green, metodi di misurazione e monitoraggio del risparmio energetico, pratiche di certificazione, sono alcuni degli strumenti che richiede il lavoro di questo manager dell’evento sostenibile. «Si deve partire dal presupposto che le priorità rimangono sempre quelle aziendali: la progettazione e realizzazione di un evento di successo», ci chiarisce Andrea Vernengo (foto sotto), managing director di GVST

9 2011 | www.mastermeeting.it 21


L’INCHIESTA

Catturare l'attenzione dei partecipanti, con performance sorprendenti o con originali gadget ecologici, può aiutare a fissare nella memoria i messaggi veicolati dall'evento. Gli event manager di oggi si aspettano dai propri partner e fornitori proposte concrete per realizzare iniziative di successo. Credit: KEvents

Event Management. «La sostenibilità ambientale deve, dunque, innanzi tutto coniugarsi con le esigenze di comunicazione dell’azienda, oltre che, naturalmente, con il budget. Un evento green mediamente costa ancora un po’ di più rispetto a un evento non sostenibile, tra il 10 e il 20% in più se si vogliono fare le cose per bene, compensando le emissioni di CO2 che nonostante le scelte ecologiche restano inevitabili». Ma sono sempre di più le aziende che riconoscono tra le loro priorità quella della sostenibilità ambientale e che hanno l’esigenza di comunicare a partner e clienti la coerenza delle loro scelte, anche nell’organiz22 9 2011 | www.mastermeeting.it

zazione di un evento. Questo capita soprattutto all’estero, in paesi come l’Australia, dove ci sono corsi di laurea per Green event manager, ma questa tendenza virtuosa si sta diffondendo anche da noi. «In Italia siamo un po’ indietro, ma si sta risvegliando una nuova richiesta da parte del mercato», continua Vernengo. «Aumentano le aziende e gli enti sensibili ai temi ambientali e aumentano le richieste di organizzazione di eventi che garantiscano scelte sostenibili e sappiano comunicarle adeguatamente». Qualche esempio? La scelta di location e comprensori green, di materiale certificato come riciclato e riciclabile (carta e altre forni-

ture), di soluzioni per ridurre i rifiuti, di nuove tecnologie energy saving (come la segnaletica digitale al posto della cartellonistica standard), di mezzi di trasporto con ridotto impatto ambientale, di attività di team building orientate in un’ottica green.

Tecnologia Ma l’attenzione all’ambiente e le politiche di CSR non sono le sole novità affermatesi in questi ultimi anni nel settore dell’event management. A cambiare le carte in tavola, come si è detto, sono intervenuti il Web 2.0 e le tecnologie legate alla nuova dimensione partecipativa del mondo e del business.


CREDIT: GVST

L’INCHIESTA

«Sia chiaro: un evento ha senso nel momento in cui è un evento fisico, che coinvolge attivamente e dà emozione, il resto ne è un’ulteriore declinazione», puntualizza ancora Baccuini.

Condivisione Certo è, però, anche il fatto che i confini e i limiti dell’evento si sono fatti più evanescenti e permeabili, il qui e ora ha assunto un significato relativo e diverso dal passato e anche la partecipazione esperienziale ed emozionale a un evento è diventata possibile e compatibile con una presenza solo virtuale. Le grandi convention come i meeting di più piccole dimensioni devono oggi sempre più

spesso rispondere all’esigenza di chi si aspetta di poter fruire dei loro contenuti anche dalla scrivania del proprio ufficio, in aggiunta o in alternativa alla partecipazione fisica all’evento. Streaming, downloading e disponibilità on-line in tempo reale o quasi degli interventi presentati, diventano strumenti oramai spesso imprescindibili per il successo di un evento e per la sua condivisione. L’evento così abbraccia un tempo che va ben oltre quello fisico nel quale si è svolto e consente la partecipazione di un pubblico decisamente più numeroso (si veda il caso di IBM, riportato). «Ma la condivisione non è solo quella dello sharing in Rete», conclude Baccuini. «Per condivisione nel mondo dell’event management si deve intendere anche e soprattutto l’abbattimento delle barriere e l’apertura alla condivisione delle idee. E in questo, sì, Internet gioca un ruolo fondamentale. Le cosiddette idee nuove, devono basarsi e attingere sempre da ciò che è già stato fatto, dalle esperienze di chi ha organizzato eventi dal Medioevo ad oggi. In fin dei conti quasi tutto è già stato fatto e già stato detto. Un buon event manager nel nostro Paese deve saper guardare non con gli occhi di un italiano, ma con quelli di un cinese o un americano, osservare ciò che hanno prodotto di buono ed efficace all’estero, attingervi e

portare alla luce ciò che veramente funziona».

Case history dal mondo Per parlare di vera innovazione nel settore dell’event management, lo si è detto, bisogna guardare oltre i confini del nostro Paese. Cina, Stati Uniti, ma anche Giappone e Canada, per fare qualche esempio, possono mostrare nei fatti come una sapiente e creativa organizzazione degli eventi sappia tradursi in crescita misurabile delle vendite e dei ricavi. Ecco i cinque brand mondiali che, secondo una recente classifica della rivista americana BizBash, hanno saputo organizzare i migliori e più innovativi eventi dello scorso anno. • Al primo posto il retailer di Minneapolis Target, protagonista assoluto dell’experiential marketing made in USA. Ogni anno l’azienda crea, ospita o partecipa a oltre 300 eventi e i suoi investimenti in questa direzione rappresentano una parte rilevante dell’intero marketing mix. Le soluzioni innovative, trovate da un’equipe formata dall’event marketing team in collaborazione con le pubbliche relazioni, con il branding department e con partner esterni, vanno dai pop-up shop – temporary store come anteprima dei nuovi punti vendita –, ai visual event – 9 2011 | www.mastermeeting.it 23


L’INCHIESTA

Che si tratti di grandi eventi o di meeting di più piccole dimensioni ogni dettaglio deve essere studiato e realizzato con professionalità. Gli esempi ai quali ispirarsi? Gli eventi realizzati negli USA, in Cina e in Giappone. Credit: KEvents

come la trasformazione dell’intera facciata dell’hotel Standard New York in una enorme caleidoscopica lavagna luminosa –, al largo uso del buzz marketing, basato sul passaparola tra i consumatori. Il risultato: nel 2010 le vendite sono aumentate del 3,7% e l’azienda si è aperta anche al mercato canadese. • Punta sulla partecipazione innovativa ai principali eventi sportivi il colosso Nike. Più efficaci delle tradizionali sponsorizzazioni in termini di ritorno di immagine e, di conseguenza, di aumento dei fatturati, queste incursioni parallele vanno dagli stadi popup in sei città del mondo – costruiti, durante i Campionati mondiali di calcio del 2010, per ospitare eventi sportivi e feste, ma anche per vendere i propri prodotti – alla realizzazione di competizioni vere e proprie come il World Basketball Festival al Radio City Music Hall di New York, trasmesso in streaming sul Web e inaugurato da performance di importanti musicisti. Nei primi mesi del 2011 i ricavi dell’azienda sono cresciuti del 10%. • Come ovvio, scommette sulle nuove tecnologie il gigante IBM, ma non per stupire con effetti speciali. La sua strategia degli eventi si basa sulla produzione di idee e soluzioni disponibili per i clienti e per i 24 9 2011 | www.mastermeeting.it

partner, per dimostrare le effettive capacità dei suoi software, dell’hardware e dei servizi. Le conferenze più importanti e globali hanno visto il coinvolgimento di molti clienti in qualità di speaker, l’azienda ha poi realizzato un largo numero di eventi locali per avvicinarsi ai clienti nel format “comes to you”, rendendo disponibili a tutti i contenuti nel portale on-line, indicizzati per una migliore fruibilità. La Pulse conference 2011 in live-streaming ha ricevuto più di 24mila visite da oltre 99 Paesi (oltre a successivi 16mila download), quasi il doppio delle persone fisicamente presenti all’evento. • Red Bull ogni anno produce centinaia di eventi all’anno. Musica e sport sono i temi d’elezione di questi happening grandiosi ed energizzanti (a ribadire il concetto cardine del brand). Il Red Bull

Air Race World Series, è l’evento più grande di tutti, che dal 2003 ha coinvolto un pubblico sempre più vasto in giro per il mondo, dal Brasile all’Australia, dal Canada agli Emirati Arabi Uniti, fino agli USA e alla Germania nel 2010. E poi i campionati internazionali di skateboard, l’evento-gara musicale Soundclash, le sponsorizzazioni in Formula 1. Questa politica aggressiva di comunicazione dei valori di marca impegna un terzo del budget destinato al marketing e ha dato come risultato un aumento del 7,6% nelle vendite del 2010. • Levi’s ha puntato sull’innovazione di uno showroom interattivo, vetrina di stilisti e designer, che ha quadruplicato in appena due anni l’esposizione mediatica del brand e accresciuto notevolmente le vendite. Tra gli altri eventi organizzati di recente, il Rolling Roadshow, un tour tra le più note location cinematografiche, e le Pioneer Sessions, una campagna digital-video per promuovere il lavoro di artisti che incarnano lo spirito pionieristico della marca e le musiche che li hanno ispirati. ■



L’IMPRENDITORE DEL MESE

A renderci imbattibili

 PAROLA DI CARLO GUGLIELMI, PRESIDENTE DI FONTANAARTE, STORICA SOCIETÀ DI DESIGN E ILLUMINAZIONE CHE BEN RAPPRESENTA NEL MONDO L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY. IL SEGRETO? STILE, SOLIDITÀ FINANZIARIA E UN SISTEMA FLESSIBILE IN CONTINUA ESPANSIONE. LUNGIMIRANTE, MA SEMPRE PRONTO A FARE UN PASSO INDIETRO QUANDO OCCORRE, L’IMPRENDITORE È IN PRIMA LINEA ANCHE NELLA LOTTA CONTRO LA CONTRAFFAZIONE A TUTELA DELLA QUALITÀ Gaia Fiertler

uomo dello sviluppo e della difesa dei marchi. Così potremmo definire Carlo Guglielmi (foto), classe 1947, presidente di FontanaArte, nonché presidente della commissione di Confindustria per la tutela dei marchi e la lotta alla contraffazione e presidente di Indicam, l’Istituto di Centromarca. Dopo la laurea in Economia all’Università Cattolica di Milano e una breve esperienza nell’azienda di famiglia di stampaggio per materiale plastico, inizia il percorso manageriale come capo della rete dei promoter in Vix Vaporub del Gruppo Angelini, quindi come direttore vendite della Sander’s Pelletterie di Parma del Gruppo Borghi (elettrodomestici) di Comerio (Va), di cui poi diventerà direttore vendite per il bianco (frigoriferi). Finché, nel 1979, non viene chiamato a guidare il rilancio di FontanaArte, la storica società di design e illuminazione fondata da Luigi Fontana e Gio Ponti nel lontano 1932, ormai in mano a Saint Gobain e un po’ in declino. Un gruppo di imprenditori italiani decide di rilevarla per darle nuovo slancio e a dirigerla chiama Guglielmi. Il nuovo direttore generale si orienta subito al recupero della qualità del

L’

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L’IMPRENDITORE DEL MESE

prodotto e alla cultura del progetto, affidando la direzione artistica a Gae Aulenti, che già collaborava con l’azienda. Con lei chiama a raccolta i principali designer e architetti del panorama internazionale, come Achille Castiglioni e Renzo Piano, ma anche i giovanissimi Daniela Puppa e Franco Raggi che poi faranno strada. Gli anni ’80 saranno un decennio cruciale d’insuperata creatività, ma anche di decisivo spostamento verso il settore dell’illuminazione e le sue implicazioni tecnologiche. Con due obiettivi: continuare ad alimentare la produzione con la grande cultura del progetto e, allo stesso tempo, portare l’attenzione oltre il tradizionale mondo degli interni domestici, ossia sugli uffici, gli alberghi, i centri commerciali e gli esterni. Guglielmi ha sempre affiancato ai nomi noti figure nuove come ad esempio Marco Acerbis, le cui lampade stanno avendo molto successo. «Ho sempre cercato di inserire e valorizzare i giovani, perché rappresentano il cambio di generazione da non trascurare. Esprimono i tempi nuovi, con nuovi linguaggi e modalità espressive diverse», spiega Guglielmi. Oltre al successo e al riconoscimento del Compasso d’Oro a FontanaArte nel 1998 (il più prestigioso premio conferito dall’Associazione Disegno Industriale al miglior design di prodotto e alla carriera), da questo sodalizio con architetti e designer sono nate splendide esperienze. «Al di là delle differenze caratteriali, in questi personaggi ho sempre trovato grande disponibilità a mettersi in discussione e a confrontarsi senza preclusioni. Grande intelligenza e nessuna

in alto Yumi di Shigeru Ban; sotto Prima Signora di Daniela Puppa

arroganza, casomai qualche rigidità in difesa della qualità!», racconta Guglielmi. Via via che il mercato premiava questo sodalizio, il manager acquistava quote di FontanaArte diventandone azionista, forte anche di un’altra operazione andata a buon fine sempre negli anni Ot-

tanta. Oggi lo chiameremmo «turnaround manager», colui che si occupa del salvataggio di un’azienda, la ristruttura e le imprime un nuovo sviluppo. Infatti con abilità analoga in quegli anni Guglielmi salvò e riposizionò il Gruppo Morassutti (ferramenta), trasformandolo 9 2011 | www.mastermeeting.it 27


L’IMPRENDITORE DEL MESE

A sinistra Building e, a destra, Vertigo entrambi di Marco Acerbis

in una catena di negozi di design per giovani. A un certo punto il manager esce dalla società, poi rientra come amministratore delegato chiamato da un fondo, quindi la rileva con un gruppo di amici e due anni dopo la rivende alla Rinascente. Con il ricavato si assicura altre quote in FontanaArte finché cinque anni fa ne compra l’ultimo 33%. «Ma questa volta ho sbagliato i tempi», afferma lapidario. La crisi mondiale e gravi problemi personali gli impongono una decisione coraggiosa: cedere la maggioranza a un gruppo industriale di automazione nelle aperture, la quotata Nice, per assicurare solidità finanziaria, continuità e futuro a una impresa storica. Sono qualità di lungimiranza e umiltà quelle di Guglielmi, rare negli imprenditori italiani che spesso negano i problemi, soffrono di eccesso di ottimismo e pen28 9 2011 | www.mastermeeting.it

sano di cavarsela da soli. Salvo poi rivolgersi a turnaround manager e fondi d’investimento quando ormai è troppo tardi perché l’azienda è «decotta», come tanti fallimenti degli ultimi anni hanno dimostrato. «FontanaArte non è solo un mio bene, ma appartiene al patrimonio culturale del Paese. Oltre alla solidità finanziaria, era doveroso pensare alla successione per garantirne la continuità. Il gruppo industriale, entrato da sei mesi con il 60% del capitale, è guidato da un management giovane molto capace. Sono fiducioso nel suo futuro», afferma l’imprenditore, che resta presidente e membro del Cda con delega alle strategie, comunicazione, sviluppo e istituzioni. Il nuovo amministratore delegato, Barbara Politi, si occuperà invece del commerciale, mentre i temi finanziari li segue direttamente

il nuovo gruppo di maggioranza. Attualmente FontanaArte fattura 20 milioni di euro all’anno, ma era arrivata a 27 milioni di euro prima della crisi, di cui


L’IMPRENDITORE DEL MESE

il 55% in Italia e il 45% all’estero. Ora l’obiettivo è di ribaltare le proporzioni. FontanaArte è già presente da due o tre anni in Cina: «La Cina richiede molta pazienza, ma nel tempo diventerà un interessante mercato di sbocco di qualità». Da quattro anni è presente anche negli Stati Uniti su cui conta molto ed è già consolidata in Germania e Francia. Ma qual è oggi la ricetta per il successo di una piccola-media azienda italiana? «Servono solidità finanziaria, un forte apporto manageriale, la creazione di società estere per il controllo dei mercati locali e un continuo sforzo progettuale», sostiene Guglielmi. In fondo, sono le azioni messe in campo per la sua FontanaArte. Infine, fra le tante sfi-

Carmen di Héctor Serrano

Velo di Franco Raggi

Carlo Guglielmi crede nei giovani designer perché esprimono tempi e linguaggi nuovi

de affrontate negli ultimi anni, anche la presidenza del Cosmit in piena crisi, la società emanazione di FederlegnoArredo che organizza il Salone del mobile a FieraMilano. «Nonostante il periodo difficile il bilancio del Salone del Mobile è stato positivo per visitatori, export e manifestazioni all’estero», commenta Guglielmi, da tre anni presidente e da un anno e mezzo amministratore delegato Cosmit. «La forza dei nostri prodotti sta nel sistema culturale prima ancora che in quello industriale, che ci fa reggere su mercati globalizzati basati solo sul prezzo. È la capacità di combinare egregiamente estetica e funzionalità, insieme a un sistema di filiera flessibile, con capacità di cambiamento veloce e forte capacità d’investimento», aggiunge Guglielmi. Che precisa che a trainare non è il tanto abusato «made in Italy», un po’ perché non tutto ormai si può produrre in Italia, un po’ perché i designer ormai vengono da tutto il mondo per lavorare con noi. È la nostra capa-

cità di fare rete e filiera in questo settore a renderci imbattibili. Dal 2001 l’imprenditore milanese è anche presidente di Indicam, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione dei marchi, dove conduce una strenua e continua battaglia contro i falsi. «Credo che ognuno di noi abbia il dovere di occuparsi anche degli altri, e questo è il mio modo. In questi dieci anni abbiamo creato la consapevolezza del problema, del flagello che la contraffazione rappresenta per la salute e la sicurezza delle persone (si pensi a quella alimentare, farmaceutica e dei giocattoli per i bambini) e per tutto il sistema fiscale e sociale. Abbiamo fatto azioni di lobbying e presentato testi di legge», conclude orgoglioso Guglielmi. Che raccomanda di non abbassare mai la guardia, nonostante qualche vittoria ottenuta, come l’equiparazione della legge italiana sul diritto d’autore a quella europea e la distruzione immediata delle merci sequestrate. Un osso duro. ■ 9 2011 | www.mastermeeting.it 29


FOCUS

La Tunisia è sicura

e aspetta il ritorno dei turisti italiani 30 9 2011 | www.mastermeeting.it


FOCUS

NEL SETTORE TURISTICO, VITALE PER L’ECONOMIA DEL PAESE E IN GRADO DI GENERARE IL 7% DEL PIL, I RIFLETTORI SONO PUNTATI SUL MINISTRO DEL TURISMO HOUA CHE SI IMPEGNA PER IL RILANCIO DEL COMPARTO E HA ANCHE LANCIATO UNA CAMPAGNA ISTITUZIONALE IN DIVERSI PAESI, ITALIA COMPRESA. I TOUR OPERATOR ITALIANI SONO FIDUCIOSI IN UNA RIPRESA DEI FLUSSI DAL BELPAESE E FANNO SAPERE CHE LA RIPRESA, SE PUR LENTA, È GIÀ IN ATTO a cura di Tiziana Conte

tour operator italiani credono nella ripresa del turismo in Tunisia e riprendono ad investire sulla destinazione. A confermarlo è il presidente di Astoi, Roberto Corbella. «Se pur lenta, la ripresa c’è», fa sapere, «e a dimostrarlo sono anche gli operativi aerei tornati regolari, ed in aumento verso Djerba, una delle mete più gettonate dai connazionali». Attualmente sono 31 le frequenze settimanali tra Italia e Tunisia. «Siamo fiduciosi nello sviluppo del traffico passeggeri da Malpensa e Venezia e possiamo anticipare che i voli di linea su Tunisi saranno aumentati», fa sapere Fakhreddine Chaabane, responsabile per il nord Italia di Tunisair, precisando che «il Malpensa-Tozeur, bisettimanale, riprenderà dal 25 settembre». Ogni anno circa 350mila italiani visitano la Tunisia; un dato che il presidente dell’Astoi auspica possa presto toccare quota 500mila con le azioni intraprese per favorire il recupero del turismo nell’area». E gli fa eco il presidente di Fiavet nazionale, Cinzia Renzi: «Dobbiamo lavorare insieme ai tour operator per diffondere un messaggio positivo verso questa meta che solitamente attrae il 15% dei turisti che ogni anno si muovono verso l’Africa». «Vogliamo garantire la nostra disponibilità a lavorare per la Tunisia», «aggiunge, «magari con una visita della nostra dirigenza nel Paese o scegliendola come cornice di

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Mahdia vista dai pittoreschi tetti tra cupole e minareti

una futura convention». Nel settore turistico vitale per l’economia del Paese, in grado di generare il 7% del Pil, i riflettori sono puntati sul ministro del turismo Houas che si impegna per il rilancio del comparto e che ha anche lanciato una campagna istituzionale nei diversi Paesi, Italia compresa. E il nostro Governo si è offerto di sovvenzionare in toto la pubblicità in Italia. Il ministro del Turismo Brambilla e il ministro tunisino hanno messo a punto una strategia che ha come obiettivo principale la formazione puntando su tre comparti prioritari: la qualità del servizio, la gastronomia, e la messa a valore del patrimonio culturale, specie in gestione e marketing. Secondo i dati dell’OMT i turisti dall’Italia, (terzo mercato di origine dopo la Francia e la Germania), sono calati del 40,2% nel primo quadrimestre

del 2011. E a rassicurare ed incentivare i turisti del Belpaese è intervenuto Mehdi Houas (foto sotto): «Il settore e le infrastrutture del turismo sono in attività e il livello di sicurezza è buono», ha sottolineato in una conferenza stampa a Milano. Un messaggio che si traduce in un invito a visitare il nuovo volto del paese. Anche la decisione di Msc Crociere di ripristinare il 5 luglio scorso lo scalo Tunisi-La Goulette, è stato un segnale positivo. L’operativo sarà riproposto anche per la stagione invernale, dal prossimo dicembre a marzo 2012, a

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FOCUS

Skifa Kahla: l’antica porta alla vecchia città di Mahdia

bordo di Msc Splendida, con partenze da Genova per itinerari di 7nt e 8 gg. «MSC Crociere ha sbarcato 300 mila passeggeri nel porto di Tunisi», fa sapere il country manager Italia, Leonardo Massa, auspicando di movimentare oltre 220 mila passeggeri nel 2011.

L’impegno dei TO Dal canto loro i To ce la stanno mettendo tutta per spingere la destinazione. Going ha riaperto il Villaggio Kelibia, una delle strutture 4 stelle più apprezzate dai clienti del tour operator per l’ottimo standard qualitativo, il livello tariffario, l’accoglienza e la posizione privilegiata. «La Tunisia è sempre stata una destinazione di punta del nostro marchio e crediamo molto in un suo progressivo rientro ai valori che l’avevano contraddistinta negli ultimi anni», commenta Alessandro Seghi, direttore marketing del Gruppo Blu Holding. «È una meta assolutamente praticabile, accogliente, dove il rapporto qualità/prezzo rimane tra i più buoni del mercato estivo e che aspetta a braccia aperte il ritorno del pubblico italiano». 32 9 2011 | www.mastermeeting.it

L’apertura di Kelibia è frutto dell’impegno delle agenzie e di un prodotto con caratteristiche uniche che Going è stato capace di valorizzare anche nell’ottica di fidelizzazione della propria clientela. Questo ha permesso di avere un volume di prenotazioni funzionali ad un’apertura regolare, anche se spostata in avanti di qualche settimana rispetto al 2010. «Le attese, alla luce delle premesse di questa stagione sono positive», aggiunge Seghi. Proseguono intanto le azioni promozionali e le campagne di advertising intraprese da Going in sinergia con l’Ente del Turismo della Tunisia, che hanno coinvolto diversi mezzi di comunicazione: stampa periodica, cartoline pubblicitarie del circuito Promocard, telepromozioni con Gerry Scotti, circuiti televisivi delle metropolitane milanesi e romane, newsletter al consumer oltre ai fam trip dedicati alle agenzie Bluvacanze e Vivere & Viaggiare. E c’è anche Club Med che spinge la destinazione e rilancia con la promozione estiva Speciale Mediterraneo che include anche la Tunisia con riduzioni fino al

30% per i mesi di luglio ed agosto, per soggiorni di minimo 7 notti, a Djerba e Hammamet. L’operatore I Viaggi del Delfino, invece, ha portato un gruppo di agenti di viaggi a Mahdia, località balneare ad una cinquantina di minuti di macchina da Monastir e un’ora e mezza di volo da Roma. «Vogliamo che gli agenti di viaggi si rendano conto che qui la situazione è tranquilla», ha commentato il direttore commerciale del To Giorgio Lotti (sotto), «e si facciano quindi promotori verso la propria clientela». La Tunisia è una destinazione storica del To che ha sede a Napoli e i clienti possono contare su


FOCUS

un’assistenza 24 ore su 24 e sulla professionalità dell’assistente locale. «Lavoriamo anche con una delle più importanti catene alberghiere tunisine, El Mouradi, che assicura un ottimo rapporto qualità-prezzo con i suoi 17 hotels di 4 e 5 stelle e 16 mila posti letto», precisa Lotti. «Normalmente a giugno e luglio registriamo un 80% di riempimento ma quest’anno siamo al 50%», ci informa Yassine Sandid (foto sotto), direttore commerciale del-

la catena alberghiera. «Riceviamo molte prenotazioni last minute e già da un mese sono arrivati i primi turisti russi, inglesi belgi e tedeschi. Gli italiani sono pochi anche se confidiamo in un aumento sottodata e per agosto». Intanto lo staff di animazione degli hotels continua ad animare le calde giornate regalando sorrisi e diffondendo sano ottimismo. I negozianti nella piccola e accogliente città di Mahdia si chiedono perché gli italiani non arrivino: «Qui è tutto tranquillo. Tutto come prima», ci rassicurano. Anche Selim Ben Ayed (foto a fianco), assistente in loco del Tour operator, ci pone la stessa domanda e ci fa sapere che «il cambiamento, con la “rivolu-

L’Hotel cinque stelle El Mouradi Mahdia

zione dei gelsomini” che ha spazzato via il vecchio regime, è già in atto». E che si respira un’aria nuova lo si percepisce girando per le strade: sono scomparse le foto di Ben Alì anche da tutti i locali pubblici. La data delle elezioni, fissata per il 23 ottobre, è la sintesi di un accordo generale fra partiti sindacati e forze sociali. Selim Ben Ayed ci dice «che gli stipendi degli operai più disagiati sono aumentati del 30%, grazie all’intervento dei sindacati che ora sono più organizzati». E fra i turisti si cominciano a vedere anche molti tunisini. Il governo provvisorio ha anche avviato accordi bilaterali con i paesi del G8, che dovrebbero aiutare il paese ad uscire da una situa-

zione di precarietà. E il primo segnale è infatti arrivato dal presidente della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) che ha firmato un accordo quadro di finanziamento per un totale di 163 milioni di euro. Lo scopo, secondo quanto dichiarato dalla sede Ice di Bruxelles, «è promuovere lo sviluppo economico, l’occupazione e il miglioramento della rete stradale nel Paese».

Si può fare di più A Mahdia la chiamano la Signora dei cavalli. Lei è Maria Gabriella Incisa di Camerana. L’abbiamo incontrata nel suo centro ippico a pochi minuti di auto dalla città. Personalità forte e determinata questa italiana tutta d’un pezzo vive dal 1992 in Tunisa. È stato l’incontro con un cavallo berbero, uno stallone asil, a cambiarle la vita. «Un amore a prima vista che mi ha portato fin qui». Gabriella nel suo centro ippico, a pochi minuti d’auto dalla città di Mahdia, esercita anche la zooterapia con cavalli appositamente addestrati per il recupero di portatori di handicap, di persone stressate o disagiate. I cavalli, infatti, costituiscono anche un potente antidepressivo. E poi c’è il suo impegno per la 9 2011 | www.mastermeeting.it 33


FOCUS

Madhia: scarpinando fra le viuzze della città vecchia

tutela dei pony di Mogods di cui ce ne sono soltanto 200 esemplari. Un’antica razza africana o numida, che si è conservata, in quella regione montagnosa da cui ne deriva anche il nome, i Mogods, per l appunto, e sono annoverati tra i patrimoni della Tunisia. I piccoli abitanti delle cime della Krumiria aiutano i contadini per il trasporto di merci e vengono comprati da Gabriella che li addestra a interagire con malati e

La bellezza tunisina passa per le mani

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bambini. I suoi cavalli sono iscritti allo Stud Book della F.N.A.R.C. (Fondazione Nazionale di miglioramento della Razza Equina). Ma il suo impegno in questa terra si spinge oltre all’amore per i cavalli anche all’impegno sociale. Nel suo piccolo cerca di creare opportunità di lavoro per i tunisini con corsi di formazione professionale. L’elaborazione di un modello formativo destinato all’apprendistato, la qualificazio-

ne professionale e l’aggiornamento delle competenze (che si concretizzano in attività di sostegno e accompagnamento all’inserimento lavorativo) rientrano, di fatto, fra gli obiettivi della collaborazione tra il Centro Ippico Mahdia e Penelope Galoppa in Tunisia, nata in occasione dello “Stage di orientamento al lavoro in maneggio” svoltosi a Desenzano del Garda da giugno a settembre 2009. «L’esperienza formativa ha premesso a tre giovani tunisini di effettuare un percorso a livello individuale e di gruppo, sviluppando le conoscenze equestri e impostando l’approccio alle dinamiche interpersonali del mondo del lavoro», ci ha fatto sapere precisando che, «parallelamente al percorso specifico, sono stati individuati altri obiettivi che investono principalmente la sfera personale dei partecipanti, tra cui gestire il cambiamento, il tempo e le priorità; migliorare l’equilibrio emotivo; potenziare la propria autostima; prendere coscienza delle pro-


FOCUS

prie potenzialità individuali; rafforzare la propria tenacia e responsabilizzare il singolo nei confronti del gruppo migliorando la capacità di lavorare in squadra, solo per citare qualche esempio». L’auspicio della Signora italiana è quello «che questa esperienza possa diventare un modello riproducibile in Tunisia per potenziare la crescita culturale e professionale, attraverso azioni specifiche, di quei giovani esposti al rischio di esclusione sociale, per disabili, detenuti, e altri soggetti appartenenti a categorie sociali deboli». Poco ottimista Gabriella sul cambiamento in Tunisia: «Forse ci sarà ma ci vorranno almeno tre, quattro anni e solo se si cambierà la mentalità che fino ad oggi si è sempre basata sui clan mentre bisognerebbe cominciare a pensare in modo più allarga-

Mahdia. Un bar nella caratteristica piazza della Medina

to». Sul turismo poi, precisa che «fino ad oggi non c’è stata una politica costruttiva».

Il ruolo di Internet Al turismo tunisino manca la commercializzazione e in questo senso Internet può giocare un ruolo fondamentale. Ne è convinto Wael Fakharany, direttore generale Google Africa del Nord, che in una intervista alla radio tunisina Express FM ha dichiarato che «se pure 100mila ricerche su “viaggi in

Tunisia” vengono effettuate ogni settimana (il 44% dalla Francia, il 25% dalla Gran Bretagna, il 15% dalla Germania e il 9% dalla Polonia), l’immagine del Paese non è ben proposta nei risultati delle ricerche». Una soluzione, secondo Fakharany, sarebbe mettere in evidenza altri risultati: siti di hotel, di promozione turistica o offerte di pacchetti; quindi, ha fatto sapere che ha già elaborato un piano di azione, in questo senso. ■

Spiagge di sabbia bianca si susseguono sul lungo litorale di Mahdia 9 2011 | www.mastermeeting.it 35


GREEN REPORT

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a quei... verdi

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GREEN REPORT

IL NUMERO DEI TURISTI ATTENTI ALL’ASPETTO SOSTENIBILE DEI LORO VIAGGI È IN CRESCITA COSTANTE. ANCHE IN ITALIA SI STUDIA PER CAPIRE COME SODDISFARE LE SEMPRE PIÙ NUMEROSE RICHIESTE GREEN Davide Deponti

empre di più e sempre più esigenti nei loro diktat sostenibili. Sono i viaggiatori eco-consapevoli, ovvero coloro che hanno la volontà di vedere rispettati, sia nei viaggi di piacere sia in quelli di lavoro, i criteri di tutela dell’ambiente da sempre portati avanti anche da istituzioni internazionali come il Wwf. Quelli secondo i quali, ad esempio, ogni tipo di turismo deve essere in grado di far coincidere, nel breve e nel lungo periodo, le aspettative dei residenti con quelle dei viaggiatori, senza per questo diminuire la qualità dell’esperienza turistica o danneggiare in qualche modo i valori ambientali del territorio interessato dall’attività turistica. Un colpo al cerchio e uno alla botte? Assolutamente no, anzi. Soprattutto il desiderio di andare incontro a una esigenza di ecosostenibilità che, se prima era radicata nelle persone che vivono in luoghi particolarmente interessanti dal punto di vista naturalistico, oggi è ben presente anche in chi viaggia. Attenzione che poi è documentata in alcune recenti ricerche, come l’inchiesta sul “Turismo Sostenibile ed Ecoturismo”, realizzata dalla Fondazione UniVerde e Ipr-Marketing, che registra il boom dell’interesse degli italiani riguardo al turismo green, la natura, i parchi e la riconversione ecologica delle realtà ricettive. Dalla ricerca si evince che gli hotel “verdi” sono preferiti dal 69% degli intervistati, a parità di prezzo con quelli “normali”, e dal 25% in ogni ca-

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Cresce la domanda di turismo green: attività come il birdwatching sono occasioni di vacanza per circa il 10% dei viaggiatori

so, mentre solo il 6% si dichiara non interessato alla scelta di un albergo senza considerare i criteri legati alla sostenibilità. Stesso trend lo rivela il rapporto Ecotour 2010, secondo il quale i viaggiatori italiani sono sempre più eco-consapevoli e in cerca di un contatto forte con la natura. Dai dati elencati in questa ricerca promossa dalla Coldiretti si deduce la forte crescita del turismo attento ai viaggi ecosostenibili, alla conservazione della biodiversità e alla contemplazione della natura. E si evince come, sempre di più, i viaggiatori cerchino soprattutto il contatto con la natura (38% degli intervistati), relax e tranquillità (13,7%), tradizioni culturali, folcloristiche ed enogastronomiche (12,6%) e, infine, la possibilità di fare sport – dal trekking alla mountain bike, dal birdwatching allo sci, dall’equitazione al free climbing) e più in generale attività all’aria aperta (9,9%). Per quanto riguarda le fasce di età indicate nella ricerca, è ovviamente significativa, tra gli amanti della vacanza a contatto con la natura, la presenza dei giovani tra i 16 ed i 30 anni che sono ben il 23,2%.

Un business da 10 miliardi di euro l’anno Risulta quindi evidente come l’idea di turismo ecosostenibile si stia facendo strada dal “basso”, partendo dalle generazioni più giovani, ma andando a incidere sempre più profondamente nella realtà globale dell’industria del settore vacanziero. 9 2011 | www.mastermeeting.it 37


GREEN REPORT

getti attenti all’ambiente e alle fonti energetiche rinnovabili. Insomma oggi sono i viaggiatori stessi a condizionare i comportamenti di chi organizza soggiorni e vacanze, e non più viceversa.

Sempre secondo i dati rilevati da Ecotur, nel suo ultimo rapporto sul “turismo naturale”, si nota come il fatturato legato al turismo sostenibile sia, negli ultimi anni, esponenzialmente aumentato, arrivando addirittura a coinvolgere 99 milioni di presenze l’anno per un totale di 10 miliardi di euro. Sono numeri assolutamente importanti, considerando il fatto che le prime iniziative in questo senso, hanno visto la luce solamente poco più di dieci anni fa, iniziando però in fretta a muovere un mercato lungimirante e stimolante. È stato infatti nel 1996 che il “World Tourism & Travel Council”, Organizzazione Mondiale del Turismo, durante il Consiglio della Terra, ha per la prima volta identificato il turismo sostenibile come quel turismo nel quale, le infrastrutture associate operano nel presente e nel futuro, entro le specifiche capacità naturali, per la rigenerazione e la produttività futura delle risorse naturali, riconoscendo in tal modo, il contributo all’esperienza turistica, delle popolazioni locali, delle comunità e degli stili di vita propri del luogo. Oggi che il 38% della popolazione italiana predilige il turismo “verde”, scegliendo con cura la destinazione del viaggio, il radicamento del comportamento green ha portato moltissimi operatori del settore ad investire energie e fondi in pro38 9 2011 | www.mastermeeting.it

Sensibilità e consapevolezza «Quando viaggio mi capita spesso di ritrovarmi con turisti che per primi vorrebbero contribuire concretamente alla salvaguardia dell’ambiente, anche se spesso non hanno gli strumenti per farlo». Giornalista turistica per importanti quotidiani e periodici nazionali, oltre che appassionata di viaggi, Federica Brunini ha pubblicato nel 2010 con Morellini Editore “Il piccolo libro verde del viaggio - 250 consigli ecosostenibili”, un manuale agile e divertente che spiega come è facile e possibile per tutti diventare turisti consapevoli e rispettosi. «Finalmente, devo dire, anche da parte di hotel e strutture professionali di vario livello sta crescendo la sensibilità alle tematiche green e non per una questione di moda. Persino le compagnie di navigazione si stanno adeguando a questa esigenza. E poi», conclude Federica Brunini, «finalmente si è capito che eco sostenibilità fa rima con risparmio, perché il degrado della natura influisce sulle tasche di tutti, non solo su quelle dei viaggiatori».

Esempi virtuosi Una semplicità di intervento che sta scatenando, per fortuna, una crescita nei comportamenti virtuosi di tutte le aziende impegnate a vario titolo nell’industria turistica. Ecco allora

l’esempio di Finnair, compagnia aerea di bandiera finlandese, che ha attivato una nuova pagina web dedicata alla corporate responsibility all’interno del portale www.finnair.com. Si tratta di uno spazio internet nel quale viene mostrato come una compagnia aerea possa concretamente agire sul piano ambientale e di contro quali azioni un passeggero può intraprendere per ridurre le emissioni nocive all’ambiente durante il suo viaggio. «Finnair con la sua iniziativa», racconta Kati Ihamäki (foto a destra), vicepresidente del vettore europeo, «ha mostrato di voler essere la prima scelta per i viaggiatori eco-consapevoli. È inutile nascondere che le compagnie aeree giocano un ruolo importante a livello di tutela ambientale e che per questo dobbiamo essere all’avanguardia in termini di responsabilità». Non per nulla Finnair si è


GREEN REPORT

A sin. il libro di Federica Brunini con 250 consigli per ferie ecosostenibili. Qui sopra, un viaggio a contatto con la natura: il 38% degli italiani sceglie vacanze ecologiche

impegnata a ridurre le emissioni di carbonio del 24% entro il 2017, mentre per la stessa data le emissioni totali per ogni posto a bordo saranno diminuite del 41%. E se un importante vettore come Finnair mostra la sua volontà con comportamenti, ci sono anche destinazioni che cercano di incoraggiare la tutela ambientale con iniziative speciali. È il caso di Israele, paese molto frequentato per

soggiorni di vacanza, business e religiosi che, a inizio luglio, ha ospitato nel quartiere fieristico di Tel Aviv la 15a edizione della mostra “Clean Tech 2011”, una vera kermesse dedicata alle tecnologie pulite e all’ambiente durante la quale sono stati presentati i progetti portati avanti da centinaia di aziende green israeliane, tra cui alcuni molto interessanti in particolare per il settore turisti-

co, come quelli riguardanti la conservazione e il riciclaggio dell’acqua.

Una crescita possibile Sempre di più, dunque, la sostenibilità rappresenta la chiave per lo sviluppo economico del futuro, specie per quei paesi come l’Italia, in cui il turismo è strettamente legato alla natura e costituisce uno dei principali driver dell’economia nazionale: il comparto in Italia conta circa 2 milioni 284mila occupati, per un giro d’affari di 170 miliardi di euro e un’incidenza sul Pil nazionale pari all’8,6%. Dati – pubblicati nel rapporto annuale del World Tourism Travel Council che analizza l’impatto economico del settore dedicato ai viaggi e turismo – che fanno il paio con quelli che indicano l’Italia tra i paesi più idonei a generare una crescita costante del volume di affari legati al 9 2011 | www.mastermeeting.it 39


GREEN REPORT Le caratteristiche del turismo ecoconsapevole

turismo. Numeri che potrebbero in breve tempo far salire la nostra posizione – per adesso siamo fermi all’ottavo posto – nella classifica delle nazioni con più influenza del turismo sul Pil nazionale. Non bisogna dimenticare poi che il “Country Brand Index” 2011 – una sorta di rating delle caratteristiche turistiche di ciascun Paese annualmente elaborato da Futurebrand e Bbc – conferma la leadership dell’Italia nella classifica dei 25 migliori Paesi per il patrimonio artistico e culturale e le dà il secondo posto, dopo Israele, per il ruolo nella storia. Siamo insomma destinati a crescere ancora, ma solo se ci decideremo ad assecondare quelle che sono oggi le aspettative del mercato globale. Tra le quali quella dell’eco-sostenibilità, abbiamo visto, è una delle più radicate e in crescita. Qualcuno comincia a capirlo davvero e a proporre modelli condivisi: è il caso di LifeGate, advisor e network per lo sviluppo sostenibile, che vuole promuovere presso tutte le strutture ricettive italiane il progetto “Stay for the Planet”: nato proprio dalla presa di coscienza dei grandi numeri di flusso economico e turistico legati al nostro Paese, si rivolge a tutto il settore dell’ospitalità tricolore con

Secondo i principi base di tutela ambientale del Wwf, il turismo è ecofriendly se è: • durevole nel tempo, per garantire una certezza economica al territorio interessato; • dimensionato e rispettoso dell’ambiente, per ridurre gli effetti legati alla stagionalità e per individuare la capacità d’accoglienza del territorio in funzione delle caratteristiche fisiche dei luoghi; • integrato e diversificato, per porsi come il risultato naturale delle risorse locali (il patrimonio architettonico, le feste tradizionali, la gastronomia), cioè non come un elemento estraneo all’identità del luogo ma integrato alla ricchezza culturale ed economica dello stesso; • economicamente vitale, per porsi come priorità non la crescita rapida dei redditi turistici, ma la natura e la vitalità nel tempo degli investimenti; • partecipato, per garantire a tutti i soggetti locali il giusto coinvolgimento nei processi decisionali riguardanti lo sviluppo del territorio e collaborare alla realizzazione degli stessi. l’obiettivo di diffondere un modello di business sostenibile e, nello stesso tempo, di creare una mappa del territorio che possa aiutare i “viaggiatori ecoconsapevoli” nella scelta delle proprie vacanze. Il progetto “Stay for the Planet” si baserà infatti su un “rating di sostenibilità” grazie al quale le strutture alberghiere italiane potranno monitorare, valutare e ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Il sistema sarà inoltre in grado di seguire nel tempo le prestazioni ambientali degli alberghi, fornendo consigli mirati per una gestione più sostenibile. E già in particolare una catena come Best Western Italia, primo gruppo alberghiero nel nostro Paese, ha mostrato interesse per il format. «La sostenibilità è un focus per noi», spiega il Presidente di Best We-

stern Italia, Celso De Scrilli (foto sotto), «e quello che faremo nei prossimi mesi è mappare la situazione attuale dei nostri alberghi e quindi attivarci per migliorare le performance di sostenibilità ambientale di ogni singola struttura». ■

Una “ecologica” stanza dell’Hotel Gruner Baum a Bressanone: come molti della catena Best Western attua soluzioni all’avanguardia per la sostenibilità

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SCENARI DEL TURISMO

A Milano

l’evento si fa principesco Completato l’impegnativo restyling, l’Hotel Principe di Savoia della Dorcherster Collection si riconferma leader indiscusso nell’organizzazione di eventi high profile, nonché “l’albergo più bello di Milano”. Intervista alla Direttrice Sales & Marketing Antonella Sgobba Linda Smiderle Barattieri

ussuoso e contemporaneo, accogliente e tecnologico. È così che si presenta oggi l’Hotel Principe di Savoia di Milano, uno degli alberghi più esclusivi del pianeta, nonché punta di diamante italiana della prestigiosa Dorchester Collection. L’impegnativo restyling, a cura di un pool cosmopolita di architetti, pianificato in più anni e costato oltre 60 milioni di euro, ha rinnovato la struttura nel rispetto della tradizione, creando ambienti di grande stile, dall’accoglienza user-friendly. Preziosi pavimenti in marmo policromo e cucina a vista per l’Acanto (uno dei migliori ristoranti della città, con affaccio sul giardino privato), scintillii

L

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Antonella Sgobba director of sales & marketing. In alto, la magnifica piscina della suite presidenziale


SCENARI DEL TURISMO

Il salotto lobby

Una delle camere della presidential suite

La Premium room

di specchi, cristalli di Murano, poltrone in velluto, tende di seta damascata, classico rivisitato in chiave moderna per la nuova lobby-salotto. E, ancora, design applicato a pezzi unici d’arredo, mosaici esclusivi, dipinti originali del Settecento italiano accostati a opere contemporanee ispirate a Picasso, Kandinskij e Matisse nelle splendide camere e suite; innovazioni di tendenza con luci e colori che sprigionano positività nel Principe Bar, aperto fino a tarda notte con DJ consolle incorporata nel grande pianoforte a coda. Insomma, il prestigioso 5 stelle è ora ancora più glam, riconfermandosi a buon diritto icona del lusso e del bien-vivre milanese, ma anche del business travel di alto livello. Oltre alle 401 camere, l’hotel dispone di 14 sale di va-

ria grandezza, multifunzionali e modulabili, adeguate ad ospitare seminari, congressi e manifestazioni e ideali anche per sfilate, ricevimenti e feste fino

a 1000 persone. A supporto, un business center attrezzato, e la possibilità di usufruire di prestazioni tecnologiche garantite. Un punto di riferimento per il Mice senza eguali, dunque, nel centro più nevralgico di Milano, Piazza Repubblica, per chi desidera l’eccellenza e il massimo della professionalità: il team dedicato agli eventi vanta veri e proprio professionisti del settore capitanati da Antonella Sgobba, Direttrice Sales & Marketing. Quarant’anni appena compiuti il 21 agosto scorso, e praticamente vissuti nel mondo dell’ospitalità – il padre è stato un alto esponente del turismo italiano – Antonella è approdata al Principe tre anni fa dopo diverse importanti esperienze nell’hôtellerie di lusso. L’abbiamo incontrata per una lettura più approfondita del grande successo che sta riscuotendo il Principe nel segmento Mice, un comparto sempre più strategico che oggi rappresenta il 30% delle presenze totali, oltre a quasi il 35% del

L’Imperial suite 9 2011 | www.mastermeeting.it 43


SCENARI DEL TURISMO

L’Ambassador suite

La Principe suite

La meeting room allestita per un matrimonio

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fatturato della struttura, e che continua a crescere a dispetto della crisi. A tre anni dal suo insediamento al Principe di Savoia come si sente oggi? «Molto soddisfatta: traghettare l’hotel in una nuova era in un momento economico non facile è stata una bella sfida. Abbiamo lanciato un nuovo bar di tendenza, ristrutturato completamente la lobby e rinnovato tutte le camere nell’edificio principale: oggi, ritengo che abbiamo davvero in mano l’hotel più glam della città». Su quale segmento ha concentrato maggiormente i suoi sforzi? «Su quello Mice. Al mio arrivo, ho capito che, nella contingenza socio economica in cui ci trovavamo, sarebbe stato cruciale essere più competitivi sul mercato. Oltre al rinnovamento strutturale e quello tecnologico delle sale congressuali, ho rafforzato la squadra vendite e quella operativa, puntando sulla promozione dei nostri altissimi standard di servizio e sull’attenzione al cliente, che merita, e da noi ottiene, un servizio realmente su misura, risposte in tempi rapidi e strumenti innovativi:da settembre, ad esempio, per le nostre offerte ai clienti, ci serviamo di una nuova piattaforma telematica, ipertestuale e integrata che, in un solo click consente l’accesso a tutti i dati necessari». Volendo fare un bilancio di questo primo semestre... «Direi che è andato bene. Da gennaio a oggi abbiamo ospitato diversi eventi importanti, soprattutto di aziende italiane, ma anche inglesi, americane e tedesche, nonostante in Germania abbiano drasticamente


SCENARI DEL TURISMO

Qui sopra, Principe bar e, adestra, area gym del Club 10

Si avvicina il momento dei budget: quali le sue previsioni per il 2012? «Sono positiva: certo ci toccherà lavorare sodo, ma, per il 2012, mi aspetto numeri migliori di quelli di quest’anno». ■

Dicono del Principe

Ristorante Acanto

tagliato le spese per i viaggi d’affari». Le prossime iniziative dedicate al settore? «Non mancheranno... Per ora posso solo anticipare che Dor-

chester Collection presenterà a breve una brochure online del gruppo con informazioni dettagliate su ciascun albergo, sempre accessibili, e una grafica di grande impatto».

Numerose le testimonianze dell’eccellenza di eventi organizzati al top rilasciate da PCO, DSM di linee aeree e direttori generali di grandi aziende. Ecco, per esempio, cosa scrive Graziella Dagnino, Direttore Generale di Output Milano, azienda di logistica del Gruppo Input Spa: «La location è una delle componenti essenziali di un evento e deve essere in grado di rifletterne il concept attraverso un’opera di personalizzazione degli spazi. Per questo motivo la disponibilità e la flessibilità dimostrate dal management del Principe di Savoia nei nostri confronti si sono sempre rivelate preziosissime per l’ottima riuscita dei nostri eventi. L’ultimo, in particolare, una convention firmata Promoconvention per JTI Italia che giocava sulla metafora della guerra, ha portato a ricreare un bosco nella Sala del Principe e 350 persone in assetto militare a mescolarsi tra la clientela di altissimo profilo di questo storico hotel. Qualcosa che difficilmente altre strutture alberghiere di questo livello ci avrebbero permesso di fare».

Sala cristalli 9 2011 | www.mastermeeting.it 45


SCENARI DEL TURISMO

I vantaggi di Monte-Carlo Panoramica notturna del Principato. In primo piano il Grimaldi Forum sulla penisola del Larvotto

SI CONFERMA ANCHE PER IL 2011 IL TREND POSITIVO DEL TURISMO D’AFFARI, CRESCIUTO NEL 2010 DEL 15% RISPETTO AL 2009, GRAZIE ANCHE ALL’INNOVATIVA PROPOSTA MONACO-MEETINGS Linda Smiderle Barattieri

hiuderemo il 2011 con risultati decisamente importanti, addirittura superiori a quelli registrati nel 2007 da noi considerato un anno eccezionale»,

«C

ha recentemente dichiarato il delegato al turismo di Monaco, Michel Bouquier, confermando che quest’anno il Principato di Monaco supererà la quota dei 5 milioni di visitatori raggiunta nel 2010 che ha visto l’aumento

M. Michel Bouquier, delegato al turismo di Monaco

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del 5% del turismo leisure individuale, il 36% di crocieristi e del 15% di quello d’affari. Sono numeri che premiano la capacità di Monte-Carlo di proporsi al mondo non solo nella sua classica veste di capitale del lusso leisure, ma anche in quella di piccolo paese dalle grandi potenzialità per il settore Mice. Il pay-off “Cercate una destinazione? Vi offriamo un paese” si è rivelato un refrain di grande successo che ha inserito Monaco nella rosa delle destinazioni europee più interessanti anche per il turismo d’affari internazionale. E ora, con Monaco Meetings - www.monacomeetings.com- il Principato punta i riflettori su un atout mai utilizzato prima, la competitività. Il programma offre, infatti, una lunga serie di vantaggi per gli organizzatori di maxi eventi in


SCENARI DEL TURISMO

A sinistra, grazie alle recenti innovazioni le 22 sale di commissione con capacità da 200 persone hanno adesso un’ottima illuminazione. A destra, l’ampia passerella al primo piano con pareti in vetro illuminate e pavimenti realizzati con pannelli flessibili che contribuiscono a creare uno scenografico effetto di sospensione tra i due spazi

I bar del secondo livello sono stati ridisegnati, ampliati e arricchiti con accessori e dettagli multicolor

grado di garantire un minimo di 1.200 pernottamenti per 2 notti consecutive, suddivisi in almeno 2 alberghi. “L’unione fa la forza”, recita il proverbio. Nulla di più vero, in questo caso, perché Monaco Meetings mette insieme tutti gli attori del settore turistico della paradisiaca destinazione: Convention Bureau, Grimaldi Forum, alberghi e DMC. È un concetto fortemente innovativo che offre valore aggiunto all’eccellente ospitalità da sempre assicurata nel Principato con numerosi servizi gratuiti, altri scontati e attenzioni particolari. A iniziare dal Convention Bureau che fornisce consulenza, supporto finanziario e personale dedicato, in tutte le fasi dell’operazione: dal progetto alla realizzazione completa dell’evento: prima, con preventivi stilati entro le 48 ore a cui segue una free sight inspection di

2 giorni per gli organizzatori (in camera doppia con pernottamento e prima colazione) e transfert gratuito in elicottero; durante, con un party di benvenuto, un carnet personalizzato ricco di agevolazioni come lo sconto del 10% sull’entrata a musei ed eventi culturali, sugli acquisti in oltre 100 negozi e boutique, in 40 ristoranti, sui

trattamenti delle Spa Hotel dei grand hotel (Espa del Metropole Montecarlo, Cinq del Monte Carlo Bay Hotel & Resort, Les Thermes Marins, Fairmont Monte-Carlo), l’uso gratuito della palestra con bagni di vapore e sauna al Port Palace e il 15% di sconto sul noleggio di auto con autista. E, ancora, bus gratuito da e per l’albergo verso il luogo scelto nel Principato per la serata di gala, documentazione turistica in 6 lingue, creazione e distribuzione di comunicati stampa in collaborazione col Grimaldi Forum, reportage dell’evento sul canale di MC, informazioni e creazione di un DVD gratuito per l’organizzatore, promozione dell’evento sul website dell’Ufficio del Turismo monegasco. E dopo l’assistenza prosegue con il debriefing dell’evento e l’invio di una news-letter periodica. Grande co-partner dell’iniziativa: il Grimaldi Forum: avveniristica struttura eco-friendly di 35 mila metri quadrati con tea-

Linee moderne e tanta luce, questo, il nuovo look dello spazio foyer-bar al secondo livello 9 2011 | www.mastermeeting.it 47


SCENARI DEL TURISMO

Gloria Svezia, direttore commerciale dell’ufficio del turismo e dei congressi del Principato di Monaco a Milano

tro e sale meeting fino a 1800 persone, 8.000 metri quadrati di spazi espositivi, ristoranti, bar, attrezzature tecniche all’avanguardia e uno staff di 150 persone con specifica preparazione in 46 differenti settori merceologici supportati da un’eccellente equipe per la comunicazione. Studiato sin dalla progettazione per ogni tipo di manifestazione, il Grimaldi Forum è diventato punto di riferimento del Principato e uno tra i primi grandi centri congressuali europei ad avere ottenuto la certificazione ambientale ISO 14001:2004, recentemente convalidata fino al 2014. Il complesso offre il 10% di sconto sull’affitto degli spazi, l’utilizzo gratuito degli uffici per gli organizzatori, il primo coffee break gratuito, cartelloni pubblicitari all’entrata e l’assistenza dell’intero dipartimento comunicazione per la promozione dell’evento, accesso gratuito WiFi nella grande hall dell’entrata principale, tariffe speciali per il parcheggio e, infine, accesso free ai trasporti pubblici del Principato. Per l’ospitalità alberghiera è stato stipulato un accordo con gli hotel più rappresentativi delle categorie tre, quattro e cinque stelle: Columbus Monaco e Novotel (tre stelle); Fairmont Monte-Carlo, Méridien Beach Plaza, Monte-Carlo Bay Hotel & Resort, Port Palace (quattro stelle) e Hotel de 48 9 2011 | www.mastermeeting.it

Paris, Monte Carlo Beach, Metropole Monte-Carlo, Hotel Hermitage (cinque stelle). Tutti gli alberghi, oltre alle tariffe concordate per il pacchetto Monaco Meetings, offrono 1’upgrade ogni 30 camere prenotate, una camera free ogni 50, hospitality desk personalizzato, un coordinatore dedicato al gruppo, libero accesso ad

una stanza per i bagagli, WiFi nella lobby e nelle aree comuni, happy-hour gratuito, tariffe scontate nel parcheggio dell’hotel. Last but not least, le tre destination management compagnie – Allied Monte-Carlo, Welcome Travel Team e Publi-Creations, DMC specializzate nella logistica per ogni tipo di evento – propongono: il 5% di sconto su tutti i servizi fatturati, project manager esclusivo, un desk d’accoglienza personalizzato in ciascun albergo il giorno dell’arrivo, acqua minerale gratuita durante i trasferimenti dall’aeroporto e proposte competitive per tutte le attività e le manifestazioni richieste. ■

Teatro del Grimaldi Forum, salle Prince Pierre

Il palazzo del Casinò, uno dei simboli più celebri di Monte-Carlo



SCENARI DEL TURISMO

Il turismo riparte da Bit 2012 UN NUOVO CONCEPT PER LA PIÙ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE DI RIFERIMENTO DEL SETTORE. MA NON SOLO...

Le immagini del servizio si riferiscono all’edizione di Bit 2010

rizzonte sempre più internazionale, focus su temi formativi strategici, più opportunità di business mirato, una formula e un team rinnovati. È questa la ricetta di Bit 2012 la Borsa Internazionale del Turismo che si terrà da giovedì 16 a domenica 19 febbraio 2012 a fieramilano. “New Bit, New Business” è infatti l’headline della prossima edizione – la 32esima – che rimetterà al centro gli operatori, gli agenti di viaggio, e le loro esigenze, per garantire l’approfondimento e la concretizzazione di ogni tipo di business possibile: ci sarà più tempo dunque per pianificare gli incontri, per illustrare le proposte, per riflettere su idee che nascono dalla condivisione e dal confronto diretto. Novità di quest'anno, l'area Tourism Collection sarà riservata esclusivamente agli operatori professionali. Oltre alle classiche aree Italy e The World dedicate rispettivamente alle regioni del Bel Paese e alle destinazioni internazionali, ci sarà anche l’area Bit Technology, dedicata al mondo delle tec-

O

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nologie per il turismo online e offline, CRS, HRS e tour operator online. Fitto il calendario Bit degli eventi: BuyItaly (17 e 18 febbraio), cuore delle vendite del prodotto Italia, si incontreranno 2000 seller selezionati con 500 top buyer internazionali esclusivi, il workshop Bit BuyClub (16 febbraio), dedicato agli operatori dell’associazionismo europeo: oltre 200 seller

nazionali internazionali selezionati incontreranno 100 buyer nazionali e internazionali e club di interesse provenienti da 11 Paesi. Inoltre, Bit offrirà agli espositori occasioni di contatto privilegiato consentendo loro di invitare i migliori top client del centro e sud Italia. A disposizione inoltre numerose facilities, come la prenotazione di una camera doppia inclusa nella tassa di iscrizione e strumenti di matching online come la community attiva tutto l’anno che ospiterà informazioni e filmati multimediali per rendere ancora più potente e performante la conoscenza tra gli operatori e i businessmaker prima e dopo il momento espositivo. Tutti gli operatori che si preregistreranno potranno usufruire del match-making, per cominciare subito a conoscere e far conoscere prodotti e offerte. Bit sarà anche su i principali social network. P.T.


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SCENARI DEL TURISMO

Ferrovie dello Stato Italiane:

le stazioni AV ROMA, TORINO, NAPOLI, BOLOGNA E FIRENZE: QUESTE LE CINQUE STAZIONI ALTA VELOCITÀ IN VIA DI COMPLETAMENTO resce il network Alta Velocità italiano, in grado di muovere, nel 2010, oltre 20 milioni di persone in tutto il Paese. Con i suoi 1.000 chilometri di binari dedicati, completati nel dicembre 2009, Ferrovie Italiane ha inaugurato una nuova stagione del viaggiare, per turismo sì, ma anche per business. Le Frecce FS, comode, veloci e funzionali, hanno rivoluzionato la mobilità del Paese, mentre le stazioni AV – che segnano il ritorno alla grande architettura urbanistica – fluidificheranno e velocizzeranno ulteriormente il traffico ferroviario, riducendo ancor più i tempi del viaggio ad Alta Velocità. Progettate da architetti di fama mondiale, vincitori di concorsi internazionale, le nuove stazioni sono strutture all’avanguardia pensate non più come semplici luoghi di transito, ma come spazi urbanistici e d’incontro, al cui interno i normali servizi per i viaggiatori convivono con negozi, ristoranti e spazi per lo shopping. Cinque le nuove stazioni Alta Velocità in fase di costruzione. La nuova stazione di Roma Tiburtina (sotto) sarà ultimata a fine ottobre 2011. Elemento caratterizzante del progetto di Paolo Desideri sarà la grande

C

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“galleria aerea”, sostenuta da travi in acciaio, che unirà il quartiere Nomentano a Pietralata, ricucendo – come un ponte sui binari – due aree romane storicamente separate dalla ferrovia. Un cambiamento, che trasformerà il tessuto urbano di tutta la zona. La nuova stazione di Roma Tiburtina si appresta a diventare il maggior terminal delle linee Alta Velocità e il più importante nodo di scambio fra la rete FS e la rete di mobilità urbana e metropolitana.

A giugno 2012 sarà aperta anche la nuova stazione di Torino Porta Susa (sopra), connessa con l’innovativa rete metropolitana della città subalpina. Il terminal AV, progettato dal Gruppo Arep con Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi, si svilupperà su cinque livelli, tre dei quali interrati. Il piano strada sarà il vero e proprio accesso alla stazione, mentre il primo piano è destinato alle attività commerciali. Ai livelli interrati si troveranno tutti i servizi di stazione, le aree commerciali, i parcheggi e i taxi. In fase di completamento anche la nuova stazione di Napoli Afragola (in alto a destra), progettata dell’architetto Zaha Ha-

did, che sarà aperta al pubblico alla fine del 2012. Posizionata pochi chilometri a Nord del capoluogo campano, garantirà l’interscambio tra la linea Alta Velocità/Alta Capacità RomaNapoli, le linee regionali e il prolungamento della Circumvesuviana. Oltre a essere la fermata intermedia per i collegamenti Nord/Sud e a offrire un’opportunità di riqualificazione all’hinterland napoletano, Afragola garantirà il collegamento Alta Capacità con l’Adriatico, grazie alla linea Napoli-Bari. Anche il progetto di Zaha Hadid prevede un ponte aereo di 400 metri che scavalca i binari, dando continuità al paesaggio e alla rete viaria. Sotto le grandi vetrate, gli ampi corridoi luminosi, distribuiti su quattro livelli per uno sviluppo complessivo di 30 mila metri quadrati, ospiteranno i servizi destinati alla clientela e le attività commerciali. Sempre a partire da dicembre 2012 sarà attivata, per fasi, la stazione Alta Velocità sotterranea di Bologna, snodo strategico per il traffico nazionale (Nord-Sud e Est-Ovest) e internazionale, cuore del tratto italiano del Corridoio transeuropeo 1 Berlino-Palermo. Nel 2016, infine, sarà pronta anche la nuova stazione sotterranea di Firenze Belfiore, per cui P.A. sono già partiti i lavori.


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SCENARI DEL TURISMO Anche nel paese della commedia dell’arte sui diritti dei viaggiatori non si scherza. Ma il nuovo codice del turismo si propone anche di aiutare le imprese e stimolare la riqualificazione dell’offerta turistica

Le nuove regole del  IL CODICE DEL TURISMO, ENTRATO IN VIGORE ALL’INIZIO DELL’ESTATE, RIDEFINISCE UNA DELLE MATERIE PIÙ NUOVE DEL NOSTRO DIRITTO. VIAGGI E VACANZE SONO ENTRATI A PIENO TITOLO TRA GLI ARGOMENTI CHE RICHIEDONO UNA CHIARA REGOLAMENTAZIONE E I TURISTI VENGONO INTESI OGGI COME UNA PECULIARE FORMA DI CONSUMATORE DA TUTELARE. TRA LUCI E OMBRE, EVIDENZIATE DAGLI OPERATORI, ECCO LA NUOVA NORMA CHE DISCIPLINA IL SETTORE Testo di Aura Marcelli, foto di Barbara Ainis

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SCENARI DEL TURISMO

on il solstizio d’estate l’Italia vacanziera si è svegliata con una nuova normativa in materia di turismo. Gli operatori del settore e i fruitori dei servi-

C

zi turistici hanno sperimentato una stagione estiva disciplinata da nuove regole e nuove definizioni, stabilite, nelle intenzioni del legislatore, per dare ordine, tutela e sviluppo ad un settore fondamentale per l’intera economia del Paese, eppure ancora non sufficientemente regolamentato, né supportato. È solo da pochi anni, infatti, che l’in-

tera disciplina del diritto del turismo è stata fatta oggetto di studio da parte della giurisprudenza e molti sono gli aspetti controversi da approfondire e i settori del mercato coinvolti che richiedono regole specifiche. Per i ministri del Turismo, dello Sviluppo Economico e per la Semplificazione normativa – che hanno proposto il de9 2011 | www.mastermeeting.it 55


SCENARI DEL TURISMO

Tra apprezzamenti e critiche il nuovo codice segna la direzione verso un nuovo concetto di turista-consumatore, al quale si riconosce anche il diritto a una vacanza felice

creto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 5 maggio ed entrato in vigore, appunto, il 21 giugno – la norma si propone come una “vera e propria riforma del settore, con l’obiettivo di tutelare il turista, aiutare le imprese, stimolare la riqualificazione dell’offerta turistica nell’ottica di una maggiore competitività del sistema Italia nel suo complesso”. Ma, naturalmente, accanto agli apprezzamenti rivolti, in 56 9 2011 | www.mastermeeting.it

particolare, alla regolamentazione di alcuni aspetti cruciali, non mancano le critiche da parte degli operatori, veri protagonisti, insieme con i turisti, dei cambiamenti messi in atto.

Turista: un consumatore tutto speciale Il nuovo Codice ha prima di tutto voluto definire la particolare figura di utente dei servizi rappresentata dal turista. Que-

sto consumatore di tipo speciale viene tutelato in quanto non attrezzato a risolvere i problemi che si pongono durante la vacanza in un luogo distante dalla sua abitazione. In questa accezione, il turista che si trova ad essere vittima di un disservizio di responsabilità riconducibile all’operatore turistico è generalmente indotto a subire le mancanze, per non perdere il tempo (spesso breve) a disposizione per la vacanza. In


SCENARI DEL TURISMO

questo contesto il Codice del turismo introduce il concetto di “turismo per motivazione” e quello correlato di “danno morale”. I giudici chiamati a pronunciarsi sui contenziosi sono dunque invitati a tenere conto, nella loro valutazione, non solo del danno materiale eventualmente arrecato, ma anche delle

specifiche esigenze ricreative e di svago che il viaggio avrebbe dovuto soddisfare e che sono state impedite dai presunti disservizi incontrati. Ecco allora che il riconoscimento del danno, sempre a discrezione del giudice, si allarga comprendendo anche una sfera più intima, prevedendo il risarcimento

eventuale del danno morale, commisurato al tempo di vacanza impedito o compromesso e all’irripetibilità dell’occasione perduta. Quello a una vacanza felice diventa, dunque, un diritto sancito per legge, sebbene i criteri di valutazione della soddisfazione o dell’insoddisfazione,

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SCENARI DEL TURISMO

che dovrebbero evidenziare eventuali mancanze da parte degli operatori, restino ancora alquanto approssimativi, a quanto sostenuto da una delle principali associazioni del settore. Astoi, l’Associazione tour operator italiani aderenti a Confindustria, guarda con interesse la codificazione del danno da vacanza rovinata, ma questa, nelle parole del presidente Roberto Corbella, «lascia ancora spazio ad interpretazioni e valutazioni che potranno incidere sulla sussistenza e sulla misura del risarcimento. Dovremo attendere l’applicazione che le Corti faranno del nuovo principio». Più chiara la posizione nei confronti di Internet. La completa equiparazione tra agenzie tradizionali e quelle che offrono i propri prodotti on-line, sancita dal nuovo codice, introduce la possibilità di rivalersi direttamente sull’agenzia di viaggi online, che è in questo modo l’unico responsabile per gli eventuali danni da non corrispondenza tra i servizi promessi e quelli effettivamente resi al cliente. Lo stesso principio deve valere anche nel caso di insolvenza dell’operatore turistico o di rientro forzato da Paesi extracomunitari. In questo caso alla (discutibile e discussa) assistenza del Fondo Nazionale di Garanzia, si affianca la possibilità, offerta al turista al mo58 9 2011 | www.mastermeeting.it

mento della firma del contratto, di stipula di una polizza assicurativa che, per i viaggi all’estero, garantisca il rientro immediato a causa di emergenze imputabili al comportamento dell’operatore e che assicuri un’assistenza di tipo economico per far fronte ai disagi. La stessa polizza garantirebbe anche il totale rimborso del prezzo versato per l’acquisto del pacchetto turistico nei casi di insolvenza o fallimento dell’intermediario. Sempre sul fronte del consumatore, il Codice ribadisce il principio fondamentale del diritto alla fruizione completa e autonoma dell’offerta turistica da parte delle persone portatrici di disabilità permanente o temporanea, senza aggravi di prezzo. Si intende così impedire atti discriminatori, nella prospettiva dell’abbattimento delle barriere architettoniche su scala nazionale che coinvolga anche il settore del turismo.

Ridefinizione del settore Un tema di grande importanza è quello della concorrenza e del rilancio economico. Un primo passo è rappresentato dall’inclusione delle imprese turistiche alle agevolazioni, sovvenzioni, incentivi e benefici di qualsiasi genere previsti dalle norme vigenti per l’industria. A questo proposito il nuovo codi-

ce dà una definizione rinnovata di impresa turistica, in un’ottica decisamente più inclusiva. Mentre prima erano considerate tali essenzialmente le agenzie di viaggio e gli alberghi, con l’entrata in vigore del Codice del turismo sono diventate imprese turistiche tutte quelle imprese la cui attività interessa la produzione, commercializzazione, intermediazione, gestione di prodotti, servizi, infrastrutture ed esercizi per la soddisfazione delle esigenze del turista. Dunque, entrano a pieno titolo nel novero delle imprese turistiche le imprese di ristorazione e tutti i pubblici esercizi, gli stabilimenti balneari, i parchi divertimento, le imprese di intrattenimento, di


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Semplificazioni e liberalizzazioni, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbero garantire maggiori opportunità agli imprenditori, ma molte associazioni di settore restano scettiche

ballo e di spettacolo, le imprese di organizzazione d’eventi e congressi e le imprese turistiche nautiche. Inoltre il Codice prevede la semplificazione delle pratiche d’apertura delle strutture ricettive. Nelle intenzioni del legislatore questo potrà garantire maggiori opportunità agli imprenditori del settore: per l’apertura o la modifica dell’attività basta così solo una Segnalazione certificata di inizio attività rivolta ad un unico interlocutore. Nella licenza di esercizio di attività ricettiva, infine, è ricompresa anche la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura, nonché per le attività legate al benessere della perso-

na o all’organizzazione congressuale.

I pro e i contro Queste naturalmente sono le intenzioni del Governo. Diversi i commenti espressi dalle associazioni degli operatori del settore. Il presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, riconosce come interessanti alcune semplificazioni della materia, ma ritiene troppo ampliata la definizione di impresa turistica. «Auspichiamo», commenta, «che venga varato un sistema di classificazione per tutte le tipologie di ricettivo e la definizione degli standard minimi per assicurare uniformità e trasparenza all’offerta turistica nazionale». An-

che Assoturismo commenta con preoccupazione il nuovo codice: «Esagerata liberalizzazione dell’attività turistica, che legittima tutti a poter far tutto», sottolinea Claudio Albonetti, presidente nazionale Assoturismo-Confesercenti. «Le facilitazioni per aprire un’impresa turistica, la competizione esasperata tra le strutture ricettive, l’apertura della somministrazione a chiunque voglia esercitarla, il condono dell’attività abusiva costituiscono alcuni lampanti esempi che non consentono, per Assoturismo, di migliorare l’offerta e, dunque, di aumentare il flusso dei turisti stranieri in Italia». Contraria alla possibilità per le strutture ricettive di sommini9 2011 | www.mastermeeting.it 59


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strare alimenti e bevande anche a chi non è ospite della struttura è anche Fiapet, la Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turisti di Confesercenti. Asshotel, infine, esprime la sua critica per il fatto che la nuova normativa è stata emanata nonostante il parere contrario delle regioni, cui fino ad ora era demandata la regolamentazione del settore. E proprio in difesa del ruolo delle regioni, si è espresso anche il presidente del Veneto Luca Zaia. «Il nuovo Codice del turi-

Il codice afferma il principio del diritto alla fruizione completa e autonoma dell’offerta turistica anche da parte dei disabili, senza aggravi di prezzo

settore dell’ospitalità il quale, lo voglio ricordare, è il primo in assoluto in Italia».

Destagionalizzazione e turismi di nicchia smo permetterebbe un’intromissione del Governo in una materia, il turismo, che la Costituzione affida in via esclusiva alle Regioni», ha dichiarato l’assessore al turismo Marino Finozzi. «Ci sono anche questioni di contenuto, con indicazioni in controtendenza rispetto alle nostre disposizioni regionali, ma è soprattutto una questione di forma: è stata fatta interferenza indebita sulle nostre competenze esclusive che oltretutto, per quanto ci riguarda, interviene su questioni essenziali per il nostro sistema imprenditoriale operante nel 60 9 2011 | www.mastermeeting.it

Atteso o criticato, il nuovo Codice del turismo ha, in ogni modo, posto l’attenzione su alcuni temi strategici per il rilancio del settore. Il testo prevede, infatti, l’incentivazione per lo sviluppo dei cosiddetti sottosettori del panorama imprenditoriale del turismo – dal turismo religioso a quello della natura, dal turismo della musica al pescaturismo, dal turismo enogastronomico a quello termale e del benessere, dal turismo congressuale a quello legato alle eccellenze made in Italy. Le iniziative in tal senso dovranno essere orientate nell’ottica di una maggiore va-

lorizzazione dei turismi di nicchia. Discorso a parte per il turismo culturale, in evidente crisi dopo anni di gravi carenze nella realizzazione di opere infrastrutturali e di programmi adeguati per il rilancio del settore, per il quale è stato fissato l’obiettivo di garantire la completa accessibilità al patrimonio culturale da parte del pubblico dei visitatori, attraverso la predisposizione di materiale informativo multilingua. Il nuovo codice, infine, individua quale strumento fondamentale per esigenze di solidarietà, ma anche per favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici, i “buoni vacanza”, che diventano un istituto stabile di turismo sociale, regolarmente finanziato con parte della quota dell’8 per mille destinata allo Stato. ■



AICA INFORMA a cura di Confindustria AICA

Tassa di soggiorno: i perché del NO n anno fa il Presidente del Consiglio promise, nel corso di un’assemblea, che la tassa di soggiorno, che avrebbe peraltro riguardato solo Roma, che si trovava a gestire ingenti debiti, nasceva come iniziativa regionale non supportata a livello nazionale dal Ministro del Turismo. Oggi, invece, la tassa di soggiorno, con l’approvazione del federalismo fiscale, ha carattere nazionale, ovvero ciascun comune può decidere se adottarla o meno e rientra nelle “imposte di scopo”, definizione che indica che gli introiti generati dalla tassa dovrebbero essere destinati a migliorare l’accoglienza turistica. Come purtroppo spesso accade, ci troviamo a fare i conti con “buone intenzioni” a rischio di “cattive interpretazioni” poiché non supportate da un regolamento attuativo. Infatti i Comuni sono liberi di decidere se adottare o no la tassa e che valore attribuirle entro i massimi consentiti di 5 euro a persona, decidendo in che modo proporzionare la tassa in base alla tipologia di struttura ricettiva. Inoltre, in assenza di linee guida precise su come utilizzare queste entrate, il loro investimento non può che riflettere le scelte discrezionali degli amministratori locali, con un inevitabile frammentazione del risultato finale e il rischio concreto di utilizzo a beneficio dei disavanzi delle casse comunali. La discrezionalità riguarda anche le tempistiche di applicazione: è recentissimo il caso di un’importante città siciliana che ha deliberato l’entrata in vigore della tassa il giovedì per il lunedì successivo. Date le premesse, lo sconcerto e la preoccupazione degli operatori, e in particolare degli albergatori, è più che comprensibile. In un momento così lungamente difficile per l’economia, l’inserimento di una nuova tassa che

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62 9 2011 | www.mastermeeting.it

grava sulle spalle di un’industria già fortemente provata, non solo aggiunge un ulteriore peso sui conti economici ma amplifica l’evidente mancanza di una seria e lungimirante politica di sostegno al comparto. Una mancanza che toglie ogni giorno visione sul futuro, privando gli operatori di spirito ed energia indispensabili per mantenere e, soprattutto, elevare il livello di competitività del prodotto Italia rispetto ai concorrenti esteri.

Sulle aziende alberghiere gravano costi estremamente elevati per il lavoro, l’energia, l’iva, oltre ad altre innumerevoli imposte che rendono le imprese del settore molto meno concorrenziali rispetto a quelle di altri Paesi; la tassazione media delle imprese turistiche in Italia è del 31% contro una media in Europa pari al 24%. Il prossimo biennio sarà decisivo nello stabilire se il turismo potrà passare dall’essere potenzialmente una leva di ripresa economica all’essere una leva reale di rilancio dell’immagine e dell’economia italiana, e certo questa tassa non rappresenta un passo in questa direzione. È facile anche intuire perché alcuni operatori internazionali, colossi nel settore del turismo, abbiano trovato questa nuova imposta iniqua e abbiano dichiarato che

non essendo disposti a caricarla al costo dei tour in Italia proposti ai propri clienti, sceglieranno altre destinazioni. A chi sottolinea come in molte città, come Parigi e New York, è presente la “city tax”, occorre ricordare che quella tassa grava su tutte le attività economiche che traggono vantaggio dal turismo, come bar e ristoranti, oltre agli alberghi. In Italia, invece, la tassa di soggiorno è una raccolta fondi comunale che investe solo l’hôtellerie, che si vede trasformare in un vero e proprio sostituto d’imposta, con tutti i costi di gestione che ne derivano, avendo l’onere di farsi garante del pagamento nel caso in cui il turista si rifiuti di saldare la tassa. Inoltre le aziende presenti con strutture in più località del Paese, devono adattare i propri programmi informatici, operazione non banale, per gestire le diverse modalità di prelievo da città a città. Come Confindustria AICA – Associazione Italiana Compagnie Alberghiere – saremmo stati eventualmente disponibili a sostenere una city tax a condizione si applicasse a tutte le imprese turistiche, definizione che secondo il codice del turismo include anche i bar e i ristoranti, gli stabilimenti balneari etc. e comunque con destinazione vincolata, almeno parziale, dei fondi. Ce lo siamo detti per diversi mesi tra noi operatori, ma fa sempre più effetto quando ce lo diciamo passando attraverso gli occhi dell’estero. Così condivido con voi quanto tempo fa lessi in un’intervista ad un albergatore romano che descrivendo al The Guardian la piazza antistante al suo hotel come intasata di auto e furgoni senza l’ombra di una multa ha così riassunto il suo pensiero “Se Roma fosse una città pulita e ordinata, si potrebbe anche far pagare la tassa. Ma...”. È solo un “ma”, tuttavia fa la differenza. ■


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Corporate university

Dove si formano i manager di domani NASCONO NUOVE SCUOLE DI FORMAZIONE AZIENDALI ANCHE IN TEMPO DI CRISI. PROGETTATE E REALIZZATE IN FORMATO SEMPRE PIÙ “LIGHT” E, SPESSO, IN COLLABORAZIONE CON GLI ESPERTI DELLE BUSINESS SCHOOL Gaia Fiertler

azienda, con una particolare attenzione alle competenze delle aree più critiche, come le vendite, il marketing e la supply chain, anche in chiave internazionale», spiega Salvatore Garbellano, docente a contratto in Gestione delle risorse umane al Politecnico di Torino e membro del comitato scientifico di Asfor, l’associazione italiana per la formazione manageriale. In pratica al puro management, che tra l’altro si cerca di diffondere già nelle funzioni più junior con master specialistici ma in chiave manageriale, si affianca una maggiore attenzione ai saperi e alle tecnicalità delle varie famiglie professionali. L’urgenza di mantenere e, in certi casi, di recuperare competitività con budget limitati (vedi box a pag. 66), conferma la tendenza delle imprese a realizzare una formazione tagliata su misura (“customizzata”) in base alle

i chiamano “corporate university” o “academy” e sono scuole per manager interne alle aziende, oggi molto vicine alle esigenze del business, che mettono a frutto il sapere e la cultura aziendali razionalizzandoli, diffondendoli e trasferendoli ai vari livelli, con il contributo di docenti esterni. Le faculty

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(corpo docenti), infatti, sono sempre più miste: accanto al professore esterno, in aula c’è anche il manager. Generalmente, poi, i corsi sono co-progettati da impresa e scuola di management. «Osserviamo un forte impegno a rinforzare e rendere omogeneo il patrimonio del saper fare che si è rivelato strategico negli ultimi anni in

Salvatore Garbellano


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sfide e ai cambiamenti che devono affrontare a livello globale (Osservatorio Asfor 2011). Le aree prioritarie di interesse sono tre: sviluppo di competenze tecniche e professionali; la valorizzazione della leadership e della capacità di change management e le skill manageriali. «Le aziende guardano spesso ai risultati a breve e questo spiega l’aumento di attività “custom”, più veloci ed efficaci. Ma noto anche un aumento dell’attenzione delle nostre medie imprese a codificare, attraverso la costituzione di corporate university “tascabili” (per citare Asfor), una formazione più ampia e strutturata, in cui la formazione manageriale viene insegnata già a figure professionali giovani», dice Vittorio Mincato, presidente Fondazione Cuoa, la business school vicentina. Si riscontra infatti un’urgenza a diffondere il pensiero sistemico e trasversale, che tenga conto dell’inte-

Mauro Meda

ro processo, già nei professional, ma aumenta anche l’aderenza dell’apprendimento alle necessità di business, e di ritorno economico, delle imprese. E, in un’ottica di risparmio, le academy presentano una organizzazione molto più snella rispetto alla prima generazione di scuole di management aziendali (Eni, Enel, Fiat, per fare noti esempi). Con poco personale dedicato, sviluppo della doppia funzione capo-docente e ricorso alle competenze delle business school esterne. «Nel tempo il legame tra scuole di management e academy interne sarà sempre più stretto per integrare teoria e pratica», af-

ferma Mauro Meda, segretario generale Asfor. Così per esempio Fiamm, la multinazionale vicentina che produce batterie, nel 2010 ha creato la Fiamm Academy in co-progettazione con la Fondazione Cuoa di Vicenza. Dopo un primo corso in general management per 22 middle manager, ora estende l’offerta anche ai più junior con corsi di project management (come gestire tempi-risorse, la corretta metodologia e strategia) e, al tempo stesso, propone corsi di alta specializzazione alle figure chiave (quadri e dirigenti) dell’amministrazione e controllo, delle operation, della ricerca e sviluppo, del marke-

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I fondi interprofessionali danno respiro alla formazione manageriale Nel 2011 restano sotto i livelli pre-crisi i budget per la formazione manageriale (fonte Asfor), ma oltre un quarto (26,5% degli intervistati) dice di aver aumentato le risorse destinate, a volte anche in modo significativo. Solo il 17,7% segnala una riduzione dei budget, mentre la maggioranza (54,4%) fa investimenti stabili rispetto al 2010. In particolare, i segnali più incoraggianti vengono dalle multinazionali presenti in Italia: quasi il 40% (39,2%) segnala budget in aumento, mentre solo il 13% indica una riduzione e il restante 47,8% una tenuta. Si conferma inoltre che oltre il 90% intende utilizzare lo strumento della formazione finanziata attraverso i fondi interprofessionali anche per la formazione manageriale.

Lo stabilimento Lindt a Induno Olona (Varese)

ting e vendite e delle risorse umane. Anche la neo academy della multinazionale friulana di protesi ortopediche Lima (gruppo in forte espansione negli ultimi due anni con un fatturato di 96 milioni di euro, per oltre il 60% realizzato all’estero, e prossima alla quotazione in Borsa) è stata progettata con il Cuoa: «Diamo supporto scientifico alla diffusione delle strategie di Gruppo», precisa Giuseppe Caldiera, direttore generale della Fondazione. Il target al momento è di rinforzare le competenze manageriali dei capi intermedi (quadri) con 300 ore di aula dove le prime linee del gruppo (ad esempio il Cfo nella pianificazione strategica e controllo di gestione), che portano i casi concreti per garantire aderenza al business, sono affiancati dai docenti Cuoa, che a loro volta garantiscono il rigore scientifico. La scuola di Lindt&Sprüngli, invece, è nata da un lavoro di 66 9 2011 | www.mastermeeting.it

progettazione con I’area ricerca e formazione dell’Università Carlo Cattaneo-Liuc di Castellanza. Lo scorso ottobre ha iniziato un percorso per giovani talenti, impiegati da cinque anni in procinto di assumere responsabilità (quadri) su competenze manageriali e in particolare sulla gestione dei conflitti e il conto economico. In prospettiva agirà anche su

Monica Giani

figure più senior, con dieci anni di esperienza. «L’esigenza dell’azienda, che poi è quella che stiamo riscontrando nelle medio-grandi imprese del territorio, è di sviluppare una cultura e un linguaggio comuni attraverso la costituzione di academy, fornendo competenze tecniche a 360 gradi, ma anche preparando fin da subito a ruoli organizzativi-manageriali secondo una identità comune», spiega Monica Giani, responsabile formazione continua Università Carlo Cattaneo Liuc. Questa è la tendenza delle nuove scuole e anche quelle già consolidate, da un lato rinforzano la collaborazione con business school esterne, anche internazionali, dall’altro la docenza da parte di manager, a volte con formazione dedicata. Eni, ad esempio, che è stata fra le prime a organizzare al proprio interno diversi anni fa una corporate university, nel 2011 ha inaugurato la “Faculty Eni”, dedicata al consolidamento e alla certificazione della community dei docenti interni, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di conoscenze (tecniche e non solo) esistenti


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Sala lettura alla Mediolanum Corporate University di Basiglio (Milano)

Un’aula multimediale

e di favorirne i processi di condivisione, trasferimento e diffusione. Per ora sono attivi due percorsi di formazione per due tipologie di docenti: “Eni teachers’ program”, percorso certificato rivolto ai docenti interni impegnati in attività di formazione più complesse e articolate; “Trainers’ Lab”, rivolto invece a coloro che gestiscono piccoli interventi di formazione/informazione o di testimonianza interna. Le aree professionali coinvolte sono giacimenti & geologia, project management e gruppi di responsabili operativi nei siti produttivi di Eni. Parte invece a novembre un master di secondo livello in Family banking, studiato da Mip-Politecnico di Milano insieme alla corporate university di Banca Mediolanum, che gestirà direttamente alcuni moduli. «Il nostro sforzo continuo è di concretizzare i principi generali e i concetti

Centro ricerca sviluppo e learning lab Ferrero ad Alba (Cuneo)

che regolano il nostro lavoro», dice Oscar di Montigny, ad Mediolanum corporate university. Mentre l’attenzione alla diffusione e condivisione del sapere tecnico nelle varie famiglie professionali di una multinazionale è al centro delle iniziative del Learning Lab Ferrero, che si occupa di attività formativa manageriale e di sviluppo delle competenze per il

gruppo Ferrero. Da qualche mese è operativa una Sales Academy per la diffusione del modello di vendita e in generale della cultura Ferrero (la cosiddetta “ferrerità”, fatta di qualità di prodotto e servizio) alla forza vendita di tutti i mercati in cui opera. Ogni Paese, poi, in base alla propria realtà distributiva, localizzerà i contenuti. ■

Oscar di Montigny 9 2011 | www.mastermeeting.it 67


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CRITICHE

a cura di Alessandro Lazzaroni ale.lazza@libero.it in collaborazione con Silvia Testi silvia testi@hotmail.com

E LODI

CRITICARE È LECITO, DENIGRARE È DELETERIO n certi contesti la critica è una costante nelle relazioni lavorative, ma anche nei posti di lavoro più ‘normali’ capita di fare o ricevere delle critiche. La distinzione più classica è tra critica costruttiva e distruttiva, distinzione che è meglio specificare in modo più analitico. Innanzitutto ogni critica comprende l’espressione di un disagio e punta ad ottenere un cambiamento. Una differenza sostanziale è che la critica è costruttiva quando si concentra sul comportamento mentre lo è meno quando si concentra sull’essenza di una persona. Un esempio renderà più chiara la differenza. Un capoufficio non è contento di una lettera scritta dalla sua segretaria. Un modo “distruttivo” di reagire può essere quello di apostrofarla con una frase come “lei non è proprio capace di scrivere lettere”. Questo tipo di approccio – soprattutto se ripetuto - genera senso di impotenza nel criticato (ma anche nel criticante), può attivare comportamenti difensivi nell’altro e demotivarlo: cioè, “se è vero che sono incapace, posso farci poco”. L’umi-

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liazione, o addirittura l’offesa, genera poi risentimento. Un modo più costruttivo per esprimere una critica può essere centrato sul fatto in sé piuttosto che sulla persona che ha commesso l’errore: per esempio, dicendo semplicemente “Questa lettera è troppo lunga, la riscriva più breve”.

Imparare a criticare… Al di là dei casi limite delle offese vere e proprie, spesso una persona non si accorge di come il linguaggio può veicolare una critica “distruttiva”, anche perché chi critica è spesso in uno stato emotivo alterato: è agitato, insoddisfatto del lavoro svolto dal collaboratore, magari a sua volta in tensione perché deve rispondere ad altri di quel lavoro. Lo stato emotivo di rabbia facilita il trascendere delle critiche in denigrazioni. Un critica costruttiva potrebbe fondarsi su tre paletti: l’espressione del proprio disagio (es. “mi sono preoccupato perché non arrivavi più”), la descrizione del fatto (es. “ti ho aspettato

per ore al freddo”), l’esplicitazione – se possibile – di un’alternativa (es. “la prossima volta dopo 5 minuti me ne vado”). È strategico delimitare la critica a un comportamento inadeguato (e non allo stato globale della persona) e modificabile (sennò la critica è di fatto inutile). Parlare in prima persona (es. “io ho un problema”) può essere utile a spostare l’accento su di sé, risultando potenzialmente meno offensivi. Lo schema di una critica costruttiva, nella vita come nel lavoro, potrebbe quindi essere: Quando tu fai X, io provo Y, perciò ti propongo Z. Lo sfogo sull’altro non è mai una buona cosa. Per chi è abituato a reazioni distruttive non è però facile cambiare il proprio modo di porsi di fronte agli errori altrui: ci vuole un po’di esercizio. Il peso che ha una critica di-


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struttiva è legata poi al tipo di relazione in cui avviene: quando arriva dall’alto, dal proprio capo, l’effetto può risultare emotivamente più gravoso. Ma anche nella relazione paritaria valgono gli stessi principi: ad es. se il mio vicino di scrivania mi infastidisce perché parla ad alta voce al telefono, piuttosto che sbottare dandogli dell’egoista è meglio fargli presente che io non riesco a concentrarmi adeguatamente.

Imparare a criticare significa quindi modulare la propria critica con queste accortezze, ma anche sentirsi liberi di esprimere il proprio disagio prima possibile. Serbare rancore per troppo tempo è controproducente e rende più facile arrivare a una situazione-limite di sfogo incontrollato sull’altro. Viceversa esprimere pacatamente una critica ci fa sentire meno passivi, ed ha maggiori

probabilità di incidere sul comportamento altrui.

...e imparare a gestire le critiche ricevute Anche nella gestione delle critiche ricevute è utile fare distinzione tra quelle costruttive e quelle distruttive. Se la denigrazione riguarda noi in toto (“sei la solita disordinata”), è giusto respingerla e controbattere, facendo domande per capire cosa si intende specificamente (“a cosa ti riferisci di preciso?”), e poi chiedendo suggerimenti. Se la critica è effettivamente manipolatoria o in malafede, è bene ignorarla esplicitando di non poterla accettare; altrimenti è possibile farne tesoro. Prendersi il tempo di riflettere sulla critica prima di combatterla è sempre una buona mossa: la reazione immediata è spesso deleteria (vale per chi critica, ma anche per chi si risente immediatamente di qualsiasi appunto gli venga fatto) La critica infine dovrebbe essere un opportunità per cooperare meglio, più che un’occasione di conflitto. Senza dimenticare, che come è legittimo manifestare critiche, altrettanto dovrebbe esserlo esprimere lodi. ■

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UNA METAFORA PER CRESCERE a cura di Leonardo Frontani mm@twt-team.it

Aula

o caravanserraglio?

n luogo di sosta protetto per le carovane, dove se ne vedevano delle belle e dove un maestro di cerimonia, incaricato dal Califfo, indicava le regole comportamentali. Oggi lo intendiamo un luogo di confusione: questo è il caravanserraglio, ma in fondo questa è anche l’aula dove il formatore esercita la sua professione di facilitazione. Come nelle atmosfere da mille ed una notte, nell’aula troviamo nani e ballerine, presunti maghi ed autentici indovini, animali esotici ed oggetti insoliti. Una babele di lingue, un pout pourri di comportamenti. Il formatore come il maestro di cerimonia, è ingaggiato per scoprire dove c’è valore, per differenziare le proposte mercantili, per diffidare degli imbonitori e dei falsi maghi. Il suo ruolo è quello di definire le regole di comportamento e poi facilitare le interazioni tra gli avventori. Il suo ruolo è quello di creare valore per il benessere di questo occasionale sistema sociale. Certo, occorre esperienza e capacità di osservazione. Le dinamiche

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sociali sono rituali ed appartengono a comportamenti che trovano il loro fondamento in questioni antropologiche ed anche biologiche. Conoscere il simbolismo e la ritualità del caravanserraglio e dell’aula, consente di mantenere con solidità il proprio incarico di catalizzatore delle cose migliori ed acceleratore delle scoperte reciproche. Ci sono gli individui predatori, quelli che opportunisticamente concepiscono il premio o il guadagno anche in una relazione sociale. Sono individualità che vanno rassicurate sulla convenienza a seguire un certo processo o discorso. Devono sempre comprendere cosa possono ottenere dall’ascoltarti. Questa categoria di comportamenti, prevede anche due esplicitazioni diverse degli stessi: abbiamo il predatore sociale, che è disponibile ad accettarti nella sua zona di comfort, ma in qualche modo devi guadagnarti la sua fiducia e la sua stima. Poi c’è quello prevalentemente opportunistico e rapace, che ti seguirà solamente quando e se riuscirà

a vedere il suo rendiconto personale. Gestire questi scaltri mercanti, come gestire un’aula in apprendimento, non è per tutti. Occorre reale interesse per l’altro e voglia di ascoltare per capire e non solo per rispondere. Ci sentiamo maggiormente a nostro agio con quei comportamenti che tendono a mostrare riservatezza, timidezza, a tratti paura, ma che in fondo nascondono una grande voglia di esserci, di partecipare di far parte di quella nuova famiglia che si sta costituendo: il formatore e la sua audience. Sono disposti ad ascoltare, a condividere, a seguire, se possiamo garantire loro che sarà indolore o perlomeno che ne varrà la pena, perché ciò che doneranno lo riceveranno indietro. Poi ci sono i dormienti, quegli autentici sciamani che nascosti tra le persone, sono abilissimi nell’influenzare e spesso hanno un progetto antisociale di rottura. A volte lo fanno per attitudine ed abitudine, magari frutto di “vissuti” che non raccontano facilmente. A volte con un disegno preciso, una sorta di sfida al potere. Il buon maestro di cerimonia così come il formatore, sapranno anche notare quelli che arrivano separati e si ritrovano insieme, oppure al contrario, si separano quando si da a loro la possibilità di scegliere. Questi sotto-insiemi comportamentali, possono essere oggetto di guida, poiché spesso se ne conquisti uno ne hai presi due nella tua sfera d’influenza. Il deserto sia materno con gli uomini illuminati. ■



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IL PARERE DEL LEGALE a cura dell’avvocato Roberta Borghini

Alberghi sovraprenotati

overbooking è una pratica assai diffusa nel trasporto aereo di linea, tanto da aver meritato un regolamento comunitario (n. 261 del 2004) per la protezione dei numerosi passeggeri colpiti dal negato imbarco. Lo stesso non può dirsi della sovraprenotazione alberghiera, che infatti non gode di una disciplina specifica. Eppure accade continuamente che qualche sfortunato cliente, pur in possesso di una prenotazione d’hotel “confermata”, si ritrovi, per così dire, in mezzo alla strada. In questo caso l’albergatore, per ovviare all’inaspettato venir meno dei posti letto degli avventori, deve attivarsi per trovare loro una sistemazione alternativa (cosiddetta riprotezione) in una struttura turistica analoga per qualità dei servizi e ubicazione, senza aggravio di spese. Qualora ciò non sia possibile ed il cliente venga collocato in una struttura di categoria inferiore, “il risarcimento per il danno da overbooking nell’albergo prenotato dall’organizzatore di viaggi, comprende non solo la differenza tra il prezzo effettivamente sborsato dai viaggiatori ed il prezzo che questi avrebbero dovuto corrispondere se la prenotazione avesse avuto originariamente ad oggetto il servizio successivamente offerto, ma anche il risarcimento del danno

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cosiddetto da vacanza rovinata”. Principio affermato dal Tribunale di Torino nella prima pronuncia italiana sull’argomento (sez. VII, 28 novembre 1996, n. 8013). In ogni caso, gli obblighi dell’albergatore non si spingono sino al punto di dover necessariamente fornire al cliente un alloggio nell’hotel di sua proprietà, qualora non vi siano più camere disponibili: se il turista vede comunque soddisfatti i propri diritti, anche in una struttura diversa da quella originariamente prenotata, non potrà pretendere altro. Nell’ambito di un pacchetto turistico, non risponde di overbooking solo l’albergatore, ma anche il tour operator, responsabile dell’operato di tutti coloro di cui si è avvalso per realizzare il viaggio all inclusive. Lo ha ribadito recentemente la Cassazione, riaffermando la responsabilità dell’organizzatore di un viaggio

alle Seychelles (l’“Associazione Italiana Amici delle Seychelles”) per i pregiudizi subiti da un turista nell’isola di La Digue, che in due dei sedici giorni del soggiorno si era visto rifiutare la camera nell’albergo prenotato ed era stato costretto ad alloggiare in altro hotel, con intuibili gravi disagi (sez. III, 9 novembre 2004, n. 21343). Dello stesso avviso il Giudice di Pace di Parma, chiamato a pronunciarsi sulle lamentele di due coniugi che avevano acquistato via internet una vacanza ad Ischia in un albergo prescelto sia per la “posizione incantevolmente panoramica, circondato da immensa vegetazione ischiana” – così recitava il sito –, sia per le cure termali in loco; una volta giunti sull’isola, però, gli sfortunati viaggiatori venivano trasportati e sistemati in un hotel diverso, privo di vista panoramica e soprattutto delle promesse strutture per fruire dei trattamenti termali. Tale “diversa ed imprevista collocazione” causava ai coniugi un “turbamento e sofferenza psicologica” meritevoli di un risarcimento, cui venivano condannati in solido “tutti coloro che hanno organizzato, venduto il viaggio o si siano resi inadempienti dopo aver stipulato il contratto” ■ (sent. 19 marzo 2004).

La pronuncia del Tribunale di Torino 28 novembre 1996 merita speciale menzione poiché rappresenta il primo caso in Italia in cui sia stato affrontato il fenomeno della sovraprenotazione alberghiera. Il negato alloggio riguardava un soggiorno balneare sull’isola greca di Milos, dove un gruppo di amici veniva sistemato in strutture di fortuna a notevole distanza dalla spiaggia – raggiungibile con ciclomotore! –, invece che nel confortevole albergo sul litorale prenotato. Secondo il foro torinese “l’organizzatore di viaggi italiano risponde per il caso di overbooking, anche qualora tale disservizio si verifichi per fatto dell’agenzia straniera, intermediaria tra l’organizzatore e il servizio, ovvero per fatto del fornitore del servizio medesimo (nella specie: alberghiero), in forza del disposto degli art. 15 CCV e 1228 c.c.”. Se volete rivolgere delle domande all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it



FINANCE CONFIDENTIAL a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it

Imposte sulle donazioni n presenza di una stagnazione dell’economia dell’Occidente e di una preoccupante situazione di indebitamento dei Paesi più industrializzati, si rende necessario effettuare serie riflessioni per individuare azioni immediate di sacrificio ed avere il tempo per progettare e realizzare un cambiamento strutturale della società in armonia con i cambiamenti geopolitici. Lo sviluppo, inteso come crescita dell’economia, si è spostato altrove, come lo ha fatto in passato del resto: dal mediterraneo all’oceano atlantico a seguito della scoperta del continente americano, ed ora all’oceano Pacifico e Indiano con la repentina crescita di Cina e India. Davanti a questi cambiamenti epocali si rimane tuttavia attoniti nel vedere come certi Paesi non hanno alcuna reazione determinata e proporzionata alla gravità della situazione, o se mostrano segnali di preoccupazione non sono in grado (o non vogliono per paura di perdere consensi) di progettare il futuro tenendo conto delle variabili di una realtà che ha tutta l’aria di non essere una “crisi finanziaria” bensì un cambiamento strutturale. Le manovre correttive predisposte da alcuni Paesi occidentali, Italia compresa, sembrano dettate a trovare delle soluzioni di breve periodo per il momento contingente, per guadagnare tempo, ma senza programmi per iniziare un percorso severo di riforma del bilancio dello Stato. Qualcuno nei giorni scorsi ha commentato in sede europea “che le idee, i decreti governati-

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vi sino alle modifiche costituzionali hanno senso solo se sono applicate”, insomma, non serve più dichiarare di voler mettere nella Costituzione il pareggio dei conti pubblici, poi bisogna realizzarlo. La Costituzione Italiana nella prima riga infatti recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro...”, tuttavia il tasso di disoccupazione attuale sembrerebbe sottolineare che stiamo vivendo in un Paese in contraddizione con uno dei propri pilastri costituzionali senza peraltro che i nostri Parlamentari ne siano in qualche modo turbati. Nel mese di agosto abbiamo letto le vicende dei nostri rappresentanti politici, da sinistra a destra un corollario di vicende stupefacenti, da chi sembra abbia preso le solite bustarelle a chi sembra le abbia concesse, a chi è stato fotografato con un mitile da 40 cm in aree protette, da chi sembrerebbe più un gigolò che un politico con anche i nomi delle amanti in incognita. Il problema concreto più grave sembra essere quello delle intercettazioni telefoniche ma non perché si siano carpiti segreti di Stato, per altre vicende: e sì che se per i pruriti personali utilizzassero i “pizzini” le vicende personali più o meno torbide rimarrebbero nell’anonimato e darebbero lavoro a tanti fattorini disoccupati. È indubbio che se si concentrassero anche solo su tre temi, fondamentali per il nostro futuro quali: a) la rivisitazione del welfare-state (per il quale è dimostrabile che tra qualche anno sarà alla bancarotta) b) la ristrutturazione dell’Amministrazione Pubblica (province e

rappresentati parlamentari) c) piano energetico nazionale, credo che non avrebbero così tanto tempo per tutte le loro attività extra-parlamentari; ma se ci sbagliassimo, e se dopo aver risolto strutturalmente quanto sopra gliene rimanesse, allora arriverebbe il plauso dell’intero Paese: i nostri vecchi del resto ci hanno insegnato che dopo il dovere è giusto il piacere. La situazione dei conti pubblici è grave, e si stanno ricorrendo a manovre efficaci nel breve per raggranellare quattrini quali l’aumento delle aliquote IVA, la diminuzione dei contributi alle regioni, che quindi aumenteranno le imposte regionali o i


FINANCE CONFIDENTIAL

biglietti del trasporto pubblico (certamente non le auto blu o i privilegi); eppure abbiamo delle situazioni imbarazzanti rispetto al resto dei Paesi europei in ordine alla tassazione. Le imposte di donazione e successione ad esempio che colpiscono chi è ricco, chi ha immobili, aziende: chi insomma non è preoccupato che la bolletta della luce aumenti di qualche euro, sono le più basse in Europa; qualche esempio: in Germania le imposte di successione e donazione hanno aliquote che vanno dal 7% sino al 50% sulla base del grado di parentela e dell’ammontare; in Francia le imposte si calcolano per scaglioni e la prima aliquota è del 5% mentre la più alta del 60%.

In Spagna le aliquote vanno dallo 7,65% al 34%, e per non parlare delle franchigie che ad esempio in Francia per i discendenti diretti è di 76.000 . Da noi invece la franchigia è di 1.000.000  e l’aliquota massima applicata è dell’8%, un’aliquota che è quasi l’aliquota di partenza nelle altre Nazioni: c’è stato un momento di euforia nel quale qualcuno sperava di abbassare le tasse ed in effetti il primo passo è stato quello di abbassare le tasse per i ricchi, grandi proprietari terrieri o di immobili, che devono trasferire o donare i propri averi senza pagare nulla o quasi. I tempi tuttavia hanno evidenziato, che lo Stato ha bisogno di soldi, serve quindi che si riformi anche la tassa-

zione sulle donazioni e successioni: per evitare mal di testa nello studio di una struttura impositiva e mantenere il proprio tempo libero da dedicare alle attività ludiche che tanto ci hanno appassionato negli ultimi tempi, si suggerisce di “copiare” una qualsiasi delle leggi sull’argomento adottate da altri Paesi in Europa, magari la Germania che in questo momento ci sta salvando dalla bancarotta. Altro suggerimento è quello di cambiare le norme e prima di aver ripartito i propri beni immobili e terreni edificabili acquistati probabilmente in aste giudiziarie, e questo per dare un segnale all’operaia a cui stanno procrastinando la data di pensionamento. ■

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LA PAROLA AL FISCALISTA a cura di Giuseppina Dipierro

Il centro degli interessi vitali per l’imposta sul valore aggiunto n materia fiscale, la pretesa impositiva è radicata in funzione della residenza del contribuente nel territorio dello Stato. Tale principio vige senz’altro in relazione alle imposte dirette, mentre con riferimento all’imposta sul valore aggiunto, i criteri di collegamento idonei ad individuare lo Stato creditore d’imposta si differenziano a seconda delle operazioni poste in essere. Ciò nonostante il concetto di residenza fiscale rileva anche in campo Iva come ha recentemente statuito la Corte di legittimità. Infatti, se altri sono i criteri per stabilire in quale Stato vada versata l’imposta, nel caso in cui questa sia dovuta in territorio nazionale, va individuato il soggetto passivo ossia colui sul quale gravano gli obblighi di fatturazione, liquidazione e dichiarazione. Al riguardo l’art. 17, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, precisa che gli obblighi relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti e non identificati, ai sensi dell’articolo 35-ter, sono adempiuti dai cessionari o committenti. Pertanto, come osservato dalla Cassazione, la norma richiamata presuppone il concetto di residenza, applicandosi esclusivamente nelle ipotesi in cui il prestatore dell’opera o del servizio sia residente all’estero. Per l’effetto l’accertamento dell’eventuale residenza all’estero del prestatore, data l’insussistenza di una definizione speciale del concetto di residenza nella normativa Iva, va eseguita secondo i criteri stabiliti dall’articolo 2 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.) in materia di imposte dirette. Tale norma sancisce che le persone fisiche sono residenti in Italia se, per la maggior parte del

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periodo d’imposta, risultano iscritte alle anagrafi della popolazione residente nello Stato, anche se hanno soggiornato per parte del periodo d’imposta all’estero, ovvero se, pur non essendo iscritte nelle anagrafi, hanno il domicilio nello Stato, cioè, hanno stabilito la sede principale dei loro affari e interessi, anche morali e sociali, nello Stato, o hanno in Italia la loro dimora abituale.

I concetti di residenza, domicilio e dimora sono mutuati dal diritto civile (art. 43, cod. civ.). Per cui, quanto al concetto di residenza, si può affermare che essa sia un quid facti: coincide con il luogo in cui il soggetto fissa la propria dimora con una stabilità non perpetua e continua, ma duratura. Mentre il domicilio, secondo l’articolo 43 cod. civ., va individuato nel posto in cui la persona ha stabilito “la sede principale dei suoi affari ed interessi” ed è perciò un quid iuris: si tratta di una relazione col territorio basata sulla valutazione di una situazione giuridica, pur riposando sul fatto della confluen-

za in un dato luogo dei più importanti affari e interessi di una persona. I predetti requisiti sono tra loro alternativi e non concorrenti, per cui è sufficiente il verificarsi di uno solo di essi affinché un soggetto sia considerato fiscalmente residente. Ai fini delle imposte dirette, dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che la cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e l’iscrizione nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (Aire) non costituisce elemento determinante per escludere il domicilio o la residenza nello Stato, in quanto questi ultimi possono essere desunti con ogni mezzo di prova anche in contrasto con le risultanze dei registri anagrafici. In sostanza, si considera fiscalmente residente in Italia un soggetto che, pur avendo trasferito la propria residenza all’estero ed ivi svolgendo la propria attività, mantenga il centro dei propri interessi familiari e sociali in Italia. Con la risoluzione n. 351/E del 7 agosto 2008, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che deve essere considerato fiscalmente residente nel territorio dello Stato il soggetto che, pur avendo trasferito all’estero la propria residenza per motivi di lavoro, mantiene in Italia i propri legami familiari o il “centro dei propri interessi patrimoniali e sociali”. Tale elemento, infatti, dimostra un collegamento effettivo e stabile con il territorio italiano. Ai fini Iva, invece, e con riferimento ai soggetti diversi dalle persone fisiche, la nozione di residenza assume una connotazione più ampia includendo anche la presenza nel territorio dello stato della stabile organizzazione. ■


HOTEL BYRON FORTE DEI MARMI

Lungo il mare, in un ampio giardino, l’atmosfera sospesa di una villa gentilizia di fine ‘800. The ethereal atmosphere of a late 19th century noble villa in this sea-front hotel with large garden.

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La passeggiata di fronte ai locali storici l’eleganza preziosa e accogliente del più puro stile Liberty. The purest form of Liberty-style, the promenade along the historical venues, and the most precious, welcoming elegance.

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Immerso nella secolare pineta di Tirrenia un luogo di rigenerazione per il corpo e per la mente. Plunged in the century-old pinewood of Tirrenia, this hotel is a place to regenerate body and mind.

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SPECIALE BELLEZZA

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LE NUOVE FRONTIERE DELLA CHIRURGIA ESTETICA MA ANCHE LE CONTROINDICAZIONI LEGATE AD ALCUNI RIMEDI ANTICELLULITE O ALL’UTILIZZO DEI PRODOTTI PIÙ CONOSCIUTI, COME IL BOTULINO A cura di Tiziana Conte

o impone la moda: braccia e gambe scoperte anche d’inverno. Ecco allora l’intervento di cure mirate a cancellare ispessimento, ruvidezza, secchezza e grinzosità di gomiti con cosmetici a base di alfa idrossiacidi o altre sostanze esfolianti e idratanti e per il ginocchio con trattamenti di biostimolazione e rivitalizzazione con acido ialuro-

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nico libero o acido glicolico. Contro i cuscinetti di grasso su fianchi e pancia ci sono nuove opzioni alternative alla liposuzione a base di freddo e luce. La criolipolisi, tecnica non invasiva, sfrutta la diversa sensibilità delle cellule adipose al freddo rispetto alle altre cellule del corpo, sciogliendo il grasso, e la laserlipolisi, trattamento ambulatoriale fatto in ane-

stesia locale con un particolare laser, che si può fare su braccia, addome, ginocchio, spalla, caviglia, viso e collo, coulotte, e fianchi. Poi c’è il plasma arricchito di piastrine per cancellare le occhiaie. E sta prendendo piede anche in Italia la sex cosmetic surgery, nata negli Stati Uniti diversi anni fa. Secondo dati Asps (The American Society of Plastic Surge-


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ons) questo tipo di interventi ha avuto un incremento del 30 per cento, ma i dati sono sovrapponibili a quelli europei, con Francia e Inghilterra in testa. Gli interventi più richiesti sono il rimodellamento delle parti intime che hanno perso la loro tonicità in seguito a gravidanze o al passare degli anni. «La labiaplastica», spiega il ginecologo Sergio Zulli, «riduce e rimodella le piccole labbra, complesso mucoso-cutaneo che copre l’ingresso della vagina, migliorandone l’aspetto». L’intervento può essere associato alla vaginoplastica, “ringiovanimento vaginale” che corregge il problema del rilassamento dei muscoli vaginali, restringendoli, in anestesia locale e regime di day-hospital. Dopo 2-3 giorni si può tornare all’attività lavorativa, mentre in 4-6 settimane ad una normale attività sessuale». E si sta diffondendo lo sbiancamento anale, che «è totalmente indolore ed effettuato con creme sbiancanti», spiega Zulli. La crisi economica, insomma, pare proprio non mettere in ginocchio il mondo della bellezza. La chirurgia estetica registra un calo del 15%, negli ultimi due anni a tutto vantaggio di quelli, meno cari, di medicina estetica. E a regalarsi filler, botulino o epilazione sono anche gli immigrati. «Abbiamo rilevato una crescita delle metodiche meno invasive, che si possono fare anche in ambulatorio», sottolinea il segretario generale SIME, Emanuele Bartoletti (a destra), «e con tariffe accettabili rispetto alla chirurgia estetica. Una tendenza rilevata anche negli immigrati presenti in Italia, ovviamente con richieste diverse dalle nostre. I problemi

principali, soprattutto per chi ha la pelle scura, sono l’epilazione e le macchie della pelle».

Il ritocco più gettonato Al primo posto viso, denti storti e lato b. Emerge da una ricerca condotta da Eurisko su 10 mila persone tra i 18 e 55 anni in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, secondo la quale è il volto la parte del corpo che più si chiede di cambiare al chirurgo estetico. Per 50 intervistati su 100 il “desiderio più grande” è cambiare una parte del corpo o del viso o sembrare più giovane agli occhi di chi ti guarda (15%). I denti storti sono per il 34% grande fonte di insoddisfazione e disagio, così come la forma del naso (27%) e quella dei glutei (29%). Condotta in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina e Corea del Sud, l’indagine mette a fuoco notevoli differenze fra

gli intervistati (comunque tutti convinti che un bell’aspetto offra vantaggi): per oltre la metà degli americani l’obesità è la più grande paura e in Germania la teme ben il 60%. In Asia, invece, lo spettro è la perdita di tono e volume di seni, glutei e addome. In Europa il problema dell’invecchiamento è meno sentito rispetto agli USA, ma le rughe e le borse sotto agli occhi sono la “bestia nera” di tutti gli intervistati nella fascia over 50. Circa il 55% dei 10mila pazienti intervistati si è dichiarato propenso a prendere in considerazione uno o più interventi estetici.

Censimento europeo degli eventi avversi Nuove frontiere della medicina estetica, ma anche controindicazioni legate all’utilizzo dei prodotti più conosciuti come il botulino, o ai rimedi anticellulite. Il 12 aprile scorso il Ministero della Salute Pubblica Francese, su indicazione dell’alta Autorità di Salute, ha decretato il divieto di utilizzo di alcune metodiche di medicina estetica per il trattamento dell’adiposità localizzata ossia le iniezioni di soluzioni ipoosmolari e di sostanze lipolitiche (fosfatidilcolina e deossicolato di sodio) e quelle che prevedono l’utilizzo di cocktail di farmaci per mesoterapia. Alt francese anche per la carbossiterapia, laser transcutaneo senza aspira9 2011 | www.mastermeeting.it 81


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zione (laser lipolisi) e per le tecniche di lipolisi che utilizzino agenti fisici esterni (ultrasuoni focalizzati, laser, infrarossi, radiofrequenza). Il motivo? Rappresentano un grave pericolo per la salute umana. E se in Italia il Codacons chiede di abolire le medesime terapie, il nostro Ministero della Salute replica che sarà avviata un’indagine per verificare la sicurezza delle varie pratiche. Il sottosegretario Francesca Martini informa, infatti, di aver inviato al Consiglio Superiore di Sanità (CSS) la richiesta di parere, in merito al provvedimento francese relativo alla limitazione delle metodiche che sciolgono il grasso senza aspirarlo, e che il Comitato di Presidenza del CSS è stato ufficialmente investito e costituirà un gruppo di lavoro ad hoc per esaminare le problematiche delle predette tecniche. «Ritengo fondamentale verificare la situazione italiana e valutare l’eventualità di assumere provvedimenti atti a tutelare la salute dei connazionali. Entro giugno ci sarà la delibera del Consiglio Superiore di Sanità», ha fatto sapere. Ad esprimere perplessità al decreto francese Emanuele Bartoletti, che ha aperto lo scorso XXXII Congresso della Sime, proprio sull’argomento. «Si tratta in alcuni casi di metodiche già da molto tempo sperimentate (carbossiterapia, laser lipolisi, radiofrequenza, ultra82 9 2011 | www.mastermeeting.it

suoni) e che hanno dimostrato di avere un ottimo margine di sicurezza». Diverso è per le soluzioni ipoosmolari, fosfatidilcolina e deossicolato di sodio e cocktail di farmaci per mesoterapia che «non sono validate dalla Sime e non fanno parte degli insegnamenti della Scuola Internazionale di Medicina Estetica gestita scientificamente dalla nostra società», fa sapere, aggiungendo che «la Società Italiana dl Mesoterapia ormai da anni non approva più l’utilizzo di farmaci miscelati e non riconosce attualmente trattamenti mesoterapici validi per l’adiposità localizzata». Bartoletti ha poi annunciato che «con le società scientifiche italiane ed europee ci è parso doveroso avviare, a livello europeo, un censimento degli eventi avversi che interesserà tutti i medici che si occupano di tecniche di medicina estetica». Obiettivo dell’iniziativa, la condivisione dei protocolli di cura in grado di aggiornare le linee-guida sui singoli trattamenti. Questo lavoro avrà anche la finalità di ridurre le cause metodologiche o di esecuzione che hanno ingenerato gli eventi avversi segnalati in Francia, «la cui entità», sottolinea, «non pare tale da giustificare un intervento normativo così drastico». Del resto, i numeri forniti da Fulvio Tomaselli, coordinatore del servizio di Oncologia dell’Ambulatorio

di Medicina Estetica del Fatebenefratelli Isola Tiberina, parlano chiaro: «in 17 anni di attività – 55 ore settimanali di lavoro, con 32 medici e 15 cosmetologhe – sono stati visitate oltre 22mila persone di età fra i 35 e i 60 anni, ed erogate 330mila prestazioni, senza nessun incidente degno di nota». Perseguendo comunque il principio bioetico del rispetto primario della sicurezza della persona che si affida alle cure del medico, le Società scientifiche, in riunione collegiale, si rendono disponibili con gli organi istituzionali nazionali ed europei quali interlocutori per un tavolo tecnico qualificato sul provvedimento.

Il Ddl su sicurezza e tutela minori La maggior parte della popolazione femminile e circa il 50% di quella maschile prova un grave disagio verso il proprio aspetto derivante dal significato attribuito all’immagine corporea, che sempre più rappresenta ormai un vestito per l’individuo, una divisa da indossare per presentarsi al mondo al top delle proprie potenzialità. Attualmente il disturbo di dimorfismo corporeo e in aumento soprattutto nei giovani. Un aspetto preoccupante che, secondo il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, «è la riprova della validità del DDL presentato in Consiglio dei Ministri, già approvato dalla Camera e in attesa al Senato, per l’Istituzione del registro nazionale e dei registri regionali degli impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti, nonché divieto di intervento di plastica mammaria alle persone minori. É un prov-


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vedimento che dà regole che garantiscono più sicurezza a chi si sottopone a questo tipo di interventi e agli operatori del settore. Ricordo che la chirurgia estetica negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom. Abbiamo voluto così tutelare soprattutto le minorenni che si avvicinano alla chirurgia estetica in un’età in cui il fisico non ha ancora completato lo sviluppo. Il registro delle protesi consentirà la piena tracciabilità dei materiali utilizzati e del follow-up delle pazienti».

Dipendenza da ritocco La maggior parte delle donne che ricorrono a cure per la propria bellezza sono spinte principalmente da una motivazione: guadagnare, o riguadagnare, la fiducia in se stesse e lo fanno nella maggior parte dei casi per eliminare le linee e rughe facciali ed il desiderio di rimanere attraente per il partner. Il 16% degli uomini (più del doppio delle donne) si occupa del proprio aspetto fisico quando è interessato a trovare un nuovo partner o comunque ad essere attraente per gli altri. Secondo Nicolò Scuderi (sotto), direttore della Cattedra Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università La Sapienza di Roma, è fondamentale comprendere le esigenze ed i desideri dei pazienti che si avvicinano alla medicina o alla chirurgia estetica, saperne interpretare le aspettative ed accompagnarli lungo il percorso più adatto alle diverse personalità. «Il ritocco estetico può indurre dipendenza», avverte il professor Scuderi, «e vi è un 10% di persone che dopo il pri-

mo trattamento, non riesce a smettere anche non avendone bisogno. Il fenomeno è più frequente nelle persone giovani e di sesso femminile, anche se non mancano gli uomini. Oggi possiamo utilizzare tecniche e strumenti sicuri, efficaci, poco invasivi e dagli effetti non permanenti, che costituiscono un primo passo nel miglioramento del proprio aspetto», ci dice, «come, ad esempio, la tossina 9 2011 | www.mastermeeting.it 83


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botulinica per intervenire sulle rughe d’espressione verticali tra le sopracciglia, o filler iniettabili. Questi dovrebbero sempre essere i primi passi nella medicina estetica, prima di considerare interventi più invasivi». I dati di uno studio condotto dal professor Scuderi, su pazienti che si sono sottoposti a trattamenti con tossina botulinica, mostrano una percentuale irrisoria di “pentiti”. E secondo la ricerca, Consumer Analysis Limited, il 79% degli italiani che si sono sottoposti a trattamenti per le rughe del viso dichiarano che lo ripeterebbero volentieri. Lo stigma nei confronti dei trattamenti di medicina e chirurgia estetica ed il disagio di molti pazienti è acuito dagli attacchi spesso ingiustificati nei confronti di dispositivi medici e farmaci il cui profilo di sicurezza e tollerabilità è eccellente (la tossina botulinica è uno dei farmaci più studiati al mondo).

Il Botulino che divide sostenitori e contrari Ma sul botulino è dibattito tra chi decanta le qualità della sostanza e chi si oppone temen84 9 2011 | www.mastermeeting.it

done i danni. In Italia si effettuano più di 100 mila trattamenti annui contro gli oltre duemilioni e mezzo degli Usa. Evidenzia la società italiana di medicina estetica. Una tentazione che interessa soprattutto le donne tra i 35 e 50 anni che con le specifiche iniezioni hanno risultati destinati a durare dai 4 ai 6 mesi. A farne uso sono l’85% donne e il 15% uomini ma la loro percentuale è in crescita. Usato dal 2004 anche in medicina estetica, nel nostro paese, il botulino è un farmaco autorizzato per il trattamento delle rughe glabellari ma i medici possono usarlo sotto la propria responsabilità su collo decolté rughe introno a labbra e occhi. Tra gli effetti collaterali: debolezza muscolare, cefalee, disturbo vista, stanchezza, eritema abbassamento di una palpebra, si legge nel foglietto illustrativo della sostanza. E provoca reazioni avverse nel 23,5% dei casi. Ma i fautori del botox dicono che l’unico pericolo è l’uso improprio del prodotto che, invece, sarebbe affidabile ed avrebbe effetti collaterali minimi e sempre reversibili e comunque tutti d’accordo

nello sconsigliare i botox party e il suo acquisto su internet. E se il botulino non è indicato intorno alla bocca, dove si possono avere delle asimmetrie, iniettarlo è semplice e occorrono pochi minuti. Rischi? «Il principale è se fatto in modo eccessivo, pesante o in zone sbagliate», avverte Scuderi. Importante poi, «verificare la tracciabilità del prodotto poiché nonostante l’AIFA (Agenzia italiana del farmaco) ne riconosca tre: Vistabex, Azzalure, Bocouture sul mercato si trovano prodotti venduti illegalmente». Da quando si usa il botulino non solo per trattamenti estetici sono state trattate 20milioni di persone ma ci possono essere effetti temporanei collaterali. Il prodotto, infatti, deve essere vero, giusto e in quantità adeguata ma soprattutto iniettato da mani esperte. Bisogna poi fare attenzione ai centri estetici che spesso praticano le famose punturine. La legge 1 del 90 che disciplina l’attività dell’estetista parla chiaro: l’estetista può lavorare al di sopra della superficie della pelle, non può operare sotto cute. Anche il filler, general-


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mente acido ialuronico (sicuro) o prodotti di biostimolazione (vitamine e aminoacidi che favoriscono la produzione di collagene nella pelle) possono provocare reazioni allergiche che vanno gestite in ambiente adeguato. E l’ambulatorio dove si fanno deve avere alcuni requisiti superiore anche ad un semplice studio medico dal punto di vista delle norme igieniche.

Nuove regole per i centri estetici E a proposito di centri estetici, proprio qualche settimana fa il ministro della Salute, Ferruccio Fazio ha firmato il Decreto interministeriale (Ministero della Salute e Ministero dello Sviluppo Economico) che aggiorna le caratteristiche tecnico-dinamiche, le modalità di esercizio e di applicazione e le cautele d’uso degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico indicati dalla legge 1/1990 che disciplina le attività di estetista. «Un passo avanti per la tutela del cittadino che vede così garantito, in modo ancora

più stringente, il livello di sicurezza sia degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico, come lampade abbronzanti e depilatori elettrici, che delle saune e dei bagni turchi. I minorenni, le donne in gravidanza, i soggetti che hanno sofferto o soffrono di neoplasie o che si scottano con facilità al sole, non potranno più sottoporsi alle lampade. «La regolamentazione dell’utilizzo delle lampade abbronzanti è particolarmente importante per la dimostrata nocività, soprattutto nelle persone più giovani, delle radiazioni ultraviolette che espongono ad un aumento del rischio di melanoma cutaneo statisticamente significativo», ha commentato Fazio. In particolare le apparecchiature per

le quali il Decreto fissa nuove caratteristiche e regole di utilizzo sono: solarium per l’abbronzatura con lampade UV-A o con applicazioni combinate o indipendenti di raggi ultravioletti (UV) ed infrarossi (IR); saune e bagno di vapore; vaporizzatori con vapore normale e ionizzato non surriscaldato; stimolatori ad ultrasuoni e a microcorrenti; disincrostanti per

pulizia; apparecchiature per aspirazione di comedoni e levigatura della pelle; docce filiformi ad atomizzatore; apparecchi per massaggi meccanici o elettrici; rulli elettrici o manuali; vibratori elettrici oscillanti; scaldacera; attrezzi per ginnastica estetica; attrezzature per manicure e pedicure; apparecchi a radiofrequenza; apparecchi per ionoforesi; depilatori elettrici o ad impulsi luminosi; apparecchi per massaggi subacquei; apparecchi per presso-massaggio; elettrostimolatore ad impulsi; soft laser per trattamento rilassante, tonificante o foto stimolante delle aree riflesso gene dei piedi e delle mani; laser estetico per depilazione. ■ 9 2011 | www.mastermeeting.it 85


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Quanto costa essere belli ITALIANI POVERI MA BELLI, IN TEMPO DI CRISI NON RINUNCIANO AI COSMETICI. E 7 CONNAZIONALI SU 10 CONSIDERANO I PRODOTTI DI BELLEZZA UNA SPESA IRRINUNCIABILE, SECONDA SOLO AD ALIMENTARI E FARMACI. IL SETTORE COSMETICO, NEL 2010, HA SUPERATO I NOVE MILIONI DI EURO. L’OCCUPAZIONE È DI 35.000 ADDETTI E SUPERA I 200.000 SE SI CONSIDERA ANCHE L’INDOTTO alla cura della pelle ai massaggi; dal make up alle novità per unghie, capelli e profumi: la cosmetica in tutte le sue declinazioni per andare incontro al nuovo concetto di bellezza non solo esteriore ma di pensiero, di atteggiamento, di voglia di porsi in modo positivo. Una sorta di rinascita per superare questi tempi di crisi.

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Nonostante numerose tensioni sul potere d’acquisto delle famiglie, la bellezza in Italia non conosce crisi. Stando al Secondo Rapporto nazionale Beauty 2011, promosso da Unipro (Associazione Italiana delle imprese cosmetiche) e realizzato dalla società Ermenia, i cosmetici sono la terza voce di spesa della popolazione italiana, strettamente a ridosso di quella per

l’alimentazione e per la salute, all’interno di una graduatoria di consumi ritenuti assolutamente irrinunciabili o comunque molto importanti per gli abitanti del Belpaese. E il 62,0% dei connazionali dichiara di non aver cambiato sostanzialmente le abitudini di acquisto dei prodotti cosmetici, «poiché alla propria cura, al proprio benessere e alla pro-


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pria estetica non si può e non si deve rinunciare». Anche nel 2010 i consumi di cosmetici hanno registrato un seppur lieve incremento (1%), per un valore di 9.261,8 di euro. Una spesa a cui contribuiscono anche gli uomini, che sborsano il 30% del totale. E alcuni prodotti conoscono addirittura una crescita particolarmente elevata: è il caso degli smalti, il cui consumo è aumentato del 16,7%. Il Beauty Report 2011 mette in luce alcuni fenomeni importanti, per questo settore che è una colonna portante della nostra economia, frutto di un approccio industriale che, sottolinea Fabio Franchina (foto sotto), presidente Unipro e Colipa,

«appare particolarmente dinamico». Cifre alla mano, le imprese cosmetiche italiane hanno espresso una vigorosa ripresa fatturando 8.600 milioni di euro nel 2010, quindi un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente e le esportazioni sono cresciute del 17%, per un valore di oltre i 2.400 milioni di euro. Siamo diventati il terzo mercato europeo dopo Germania e Francia. E che il compar-

to è sempre più attivo verso l’estero lo si capisce anche dalla partecipazione di un nutrito numero di aziende italiane che hanno partecipato alla recente edizione di BeautyEurasia manifestazione collegata a Cosmoprof che si è tenuta al Tuyap Exhibition Center di Istanbul. La Turchia con oltre 22 milioni di euro di cosmetici importati dall’Italia, è il primo mercato dell’area meridionale del Mediterraneo, importante piattaforma distributiva nei paesi dell’area Euro-Asiatica. «L’impegno delle imprese ha ottenuto questi risultati non solo per le caratteristiche dinamiche dei mercati ma anche per le costanti politiche di investimento in ricerca e innovazione, rafforzate da significativi investimenti anche nella comunicazione», spiega Franchina, precisando che «il settore, dopo la contrazione degli anni precedenti, evidenzia, nel 2010, l’incremento degli investimenti pubblicitari del 6,8%, con un valore che si avvicina ai 560 milioni di euro». «E riusciamo a coinvolgere un numero di operatori all’interno della grande filiera che, con 130 mila

aziende, supera 200mila addetti». La sostanziale stabilità del comparto, secondo gli operatori, ha avuto un impatto positivo anche su consumi e occupazione. I dati dicono che 9 aziende su 10 non chiedono la Cassa Integrazione Guadagni da 2 anni, che anche in piena crisi i consumatori hanno continuato a frequentare i centri estetici e due terzi di loro ad acquistare prodotti di bellezza perché «io non cambio le mie abitudini e quando le cose sembrano andar male, bisogna tenerci di più al proprio aspetto». Dall’indagine di mercato curata da Ermenia per Unipro gli imprenditori intervistati ribadiscono come «il valore del settore cosmetico sia legato non solo alla capacità competitiva delle imprese», ma anche alle «alleanze con i protagonisti della filiera» (73,7% di consensi); come «sia necessario investire di più sulle componenti della filiera distributiva maggiormente disponibili a crescere, sulla base di rinnovate strategie di mercato e di un deciso miglioramento gestionale» (66,6% di consensi). Tenendo presente tutto questo, lo sforzo di accompagnamento delle imprese cosmetiche, lungo la strada che conduce definitivamente al di là della crisi, può declinarsi secondo una duplice modalità: la prima è quella di eventuali iniziative progettuali autonomamente promosse dal settore e 9 2011 | www.mastermeeting.it 87


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dirette a coinvolgere giovani, singoli componenti della filiera e persino soggetti bancari e finanziari; la seconda modalità è quella del coinvolgimento in maniera più stretta del soggetto pubblico sul piano delle azioni legate ad una possibile defiscalizzazione degli utili, su quello del sostegno della proiezione estera delle imprese come pure su quello del miglioramento dei provvedimenti di regolazione e di controllo che consentano di promuovere il principio della reciprocità in tema di barriere doganali, ma anche di contrastare l’arrivo di prodotti contraffatti o illegalmente importati.

Dove e cosa comprano gli italiani Sempre più italiani acquistano i prodotti cosmetici in farmacia (+3,3% sul 2009) per un valore di 1.480 milioni di euro, e nelle erboristerie (+5,5% sul 2009) per 365 milioni di euro (dati Unipro).Il canale, assieme alla farmacia, evidenzia da tempo un andamento moderatamente più positivo rispetto alla media del mercato cosmetico totale. Tale andamento positivo si fonda sui seguenti fattori: continua l’onda lunga della maggior attenzione dei consumatori verso prodotti a caratterizzazione naturale. L’erboristeria, che pur non è l’unico canale di vendita per tali prodotti, rappresenta il luogo tradizionale, iconico dei cosmetici di derivazione naturale. E secondo la ri88 9 2011 | www.mastermeeting.it

cerca del Centro Studi e Cultura d’Impresa di Unipro nel 2010 riprendono respiro i cosmetici venduti nelle profumerie, +0,7% per 2.260 milioni di euro trainati dalla significativa crescita della profumeria alcolica, sia uomo che donna, cresciuta di quasi 4 punti percentuali nel 2010 con una spesa di oltre 780 milioni di euro. Fra i prodotti più venduti ci sarebbero le creme anti-età e antirughe per il viso, +3% per un consumo di 465 milioni di euro, gli smalti per le unghie, +7,2% per 92 milioni di euro e i prodotti per la cellulite, +4,4% con oltre 106 milioni di euro. «L’Associazione, oltre all’analisi di questi fenomeni, è sempre attenta alla conoscenza e alla reputazione del settore; il mercato italiano risponde ai momenti di crisi non con la rinuncia ai cosmetici», commenta Fabio Franchina, «ma alla ridefinizione dei criteri di scelta, sia di prodotto che di canale». Il consumatore insomma è sempre più informato e diventa sempre più esigente. Anche per questo il sito www.abc-cosmetici.it, lanciato lo scorso anno e redatto dall’Unipro, è stato arricchito di una nuova sezione scientifica con approfondimenti su ricerca e innovazione in campo cosmetologico. Il sito, nato per soddisfare le esigenze di tutti coloro che utilizzano quotidianamente cosmetici (e non sono solo donne) è utile per informarsi sui prodotti: sapere cosa contengono e valutare se e

quanto questi siano sicuri per la nostra salute. Non mancano gli argomenti di attualità e approfondimenti su allergie ai cosmetici, solari, cosmetici per bambini.

Bellezza al verde «La bellezza è intrinseca, la cosmetica ne è la coerente esternazione». È il motto della beauty generation. Lo afferma Aureliana De Sanctis, amministratore delegato di SoGeCos, ente organizzatore dell’evento Cosmoprof che, per l’edizione 2011, ha acceso i riflettori proprio su questa nuova tendenza in cui si identifica una generazione che va oltre i luoghi comuni, e dal punto di vista delle aziende una generazione di case madri, imprenditori e manager che guardano al business come obiettivo nuovamente raggiungibile. E scoppia la Green-volution, la rivoluzione verde della cosmesi naturale e biologica. Si tratta di una felice combinazione che permette un’evoluzione positiva per il settore “etico”, tendenza confermata dai dati positivi di vendita del canale erboristico e dall’aumento dei consumi salutistici e naturali che evidenziano una reale presa di coscienza dell’attenzione all’ambiente. Non sempre è chiara la distinzione tra i concetti di “eco-cosmesi“, “biologico” e “naturale” che sono, però, stabiliti dagli organismi di certificazione come EcoCert. I cosmetici naturali sono quelli che presentano


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un’elevata componente di ingredienti naturali o di derivazione naturale mentre i prodotti biologici sono formulati con ingredienti di provenienza da coltivazioni biologiche (senza utilizzo di sostanze chimiche di sintesi) e i cosmetici eco-compatibili sono a basso impatto ambientale. Tutte queste definizioni sono veritiere soltanto in seguito a una certificazione proveniente da un ente riconosciuto e autorevole. E a porre più attenzione negli acquisti di prodotti naturali e bio fra gli europei (fonte Mintel European Cosmetics 2010) ci sarebbero in testa gli spagnoli, seguiti dai francesi e inglesi e al quarto posto dai connazionali. E guardando al target dei “giovani” emerge la tendenza eco-etica: l’attenzione a come le aziende si muovono rispetto all’ambiente e alle tematiche etiche in generale, e che si traduce in una comunicazione dei marchi sempre più sofisticata.

Psiche e cosmesi Sempre più spesso sentiamo parlare di neurocosmesi, cosmesi sensoriale e psicocosmesi, che condividono un denominatore comune: il benessere dell’individuo. La psicologia, la cosmetica ed il benessere si intrecciano con ingredienti che vantano di indurre, per esempio, a un umore più positivo, a migliorare la qualità del sonno dando vita alla sub-categoria di trattamenti notte, a dare una versione contemporanea delle

terapie olistiche (chromoterapia, cristalli, Bach Flower Remedies, etc.) con un’enfasi sulle caratteristiche de-stressanti grazie all’uso di textures che si trasformano con la temperatura o il massaggio, oppure con l’uso del suono o della luce. La neurocosmesi è una scienza recente che fonda le sue basi sulla relazione tra pelle e sistema nervoso. Le innervazioni cutanee e le terminazioni nervose a livello dermico ed epidermico, sono viste come vie privilegiate per l’interazione con composti atti, ad esempio, ad ottenere il rilassamento dei muscoli cutanei con un effetto antirughe. Possono venire sviluppati cosmetici capaci, attraverso principi attivi, di generare benessere. Uno dei principi attivi usati nella realizzazione di questi prodotti è, ad esempio, la dopamina. Ecco allora che alcune aziende hanno messo in commercio il gloss del buonumore che va a stimolare la produzione di dopamina, la molecola della felicità.

Arriva la “cosmetovigilanza” L’impegno dell’industria cosmetica e delle autorità competenti è rivolto ad assicurare la sicurezza dei prodotti cosmetici e a tutelare la salute delle persone. Oggi esistono efficaci sistemi di controllo e di sorveglianza, continuamente aggiornati anche sulla base dei progressi scientifici e delle modifiche normative. A garantire la

sicurezza dei prodotti cosmetici e l’assenza di rischi gravi per il consumatore sono soprattutto tre strumenti: le disposizioni di legge, i test eseguiti su base volontaria dalle industrie cosmetiche e le operazioni di sorveglianza. La legge italiana sui cosmetici 713/86, stabilisce che tutti i prodotti cosmetici devono essere fabbricati, manipolati, confezionati e venduti in modo tale da non causare danni alla salute delle persone. Lo stesso prevede la Direttiva europea sui cosmetici 76/768/CEE del luglio 1976, di cui la legge italiana ne rappresenta il recepimento. Entro un anno il Ministero della Salute attiverà un servizio di cosmetovigilanza dove segnalare i nomi di prodotti scadenti o contraffatti: gli addetti ai lavori, ma anche i consumatori, potranno segnalare sul sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/) il nome dei prodotti per la bellezza e per l’igiene che provocano effetti sgraditi come rossori, allergie, irritazioni. Lo conferma il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini: «Un passo avanti per garantire che i cosmetici in commercio siano di buona qualità, che non contengano sostanze nocive, e per contrastare la contraffazione e l’illegalità». Perché, anche se i prodotti italiani sono controllati con attenzione, a preoccupare sono quelli in arrivo dall’estero (come, ad esempio, i liscianti per capelli brasiliani, che conten9 2011 | www.mastermeeting.it 89


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gono molta formaldeide, che può essere cancerogena). Il sito di cosmetovigilanza italiano sarà collegato a un osservatorio europeo, come stabiliscono le norme dell’Unione Europea. «Puntiamo a essere i primi in Europa a fornire questo servizio che, dal luglio 2013, diventerà obbligatorio per tutti i Paesi», spiega Francesca Martini. Intanto gli esperti stanno già pensando di proporre la segnalazione del sito direttamente sulle confezioni dei prodotti.

Il rischio della bellezza: la scelta del centro estetico Sì alla ricerca della bellezza, ma all’insegna della sicurezza. Da un recente sondaggio è, infatti, emerso come le clienti dei centri estetici stiano maturando una maggiore consapevolezza dei rischi nei quali possono incorrere se finiscono tra le mani di personale non qualificato. Per l’88% delle intervistate, la percezione di sicurezza, professionalità e pulizia, siano requisiti indispensabili per la scelta della struttura ancor prima della vicinanza alla propria abitazione o della facilità di raggiungerla. I centri estetici offrono un’ampia gamma di 90 9 2011 | www.mastermeeting.it

trattamenti non invasivi che consentono di ottenere risultati apprezzabili e duraturi, paragonabili a quelli ottenuti con tecniche più invasive come quelle chirurgiche, anche se, avverte Cristina Manzo (foto in basso), fondatrice di In Shape Center, noto centro estetico della Capitale, «non sono un gioco, non dovrebbero essere affrontati con superficialità e bisognerebbe sempre verificare la professionalità del centro estetico». Inoltre, «Un’anamnesi generale e un quadro completo del fisico consente di ottenere più facilmente gli obiettivi prefissati», precisa. Se, infatti, la tecnologia aiuta molto, «non sono solo le macchine di ultima generazione che permettono di ottenere i risultati, a monte di tutto c’è la capacità umana e la professionalità di chi esegue i trattamenti». Interessante, poi, un dato emerso dal sondaggio fatto tra le giovani romane sotto i 35 anni (panel internet su 110 partecipanti) su come si stessero preparando per affrontare la prova costume: l’88% preferisce rivolgersi a centri estetici e sottoporsi a trattamenti non invasivi. Una decisiva inversione di

tendenza rispetto allo stesso periodo del 2010 con il 63% che prendeva in seria considerazione la chirurgia estetica in vista dell’estate. E fra i trattamenti più richiesti ci sarebbero i massaggi e la cavitazione. «Nella chirurgia estetica avvengono forzature che, in alcuni casi, il corpo umano percepisce come esterne e talvolta avverse», spiega la Manzo, precisando che «questo non accade con i trattamenti estetici che, non invasivi, mirano a stimolare i processi naturali del corpo, dunque, non vanno in contrasto con l’equilibrio biologico dello stesso e non possono entrare nella sfera dell’assuefazione proprio perché le stimolazioni che vengono sollecitate sono sempre riconosciute dal nostro corpo e, di conseguenza, dai nostri organi. E alle fanatiche dell’abbronzatura un consiglio: «evitare di sottoporsi a trattamenti chirurgici nel periodo estivo: il sole non va d’accordo con cicatrici e medicazioni, né con la pelle ipersensibilizzata, per esempio, dai trattamenti laser che rischiano di compromettere il processo di guarigione e possono causare antiestetiche macchie». Nu-


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merosi, poi, sono i campanelli d’allarme che secondo la titolare di In Shape Center, dovrebbero farci fuggire da un centro: «L’approccio superficiale dell’estetista con il cliente, la scarsa programmazione del percorso estetico, deludenti risultati o effetti collaterali come dolori, gonfiori, arrossamenti della pelle, bruciori ed ecchimosi». Dunque, prima di sottoporvi a qualsiasi intervento, fate attenzione a ogni dettaglio. Nei mesi scorsi i carabinieri del Nas di Treviso hanno denunciato sette centri estetici per mancato rispetto delle norme a tutela della salute del paziente o perché gli operatori non erano abilitati ad eseguire i trattamenti. Recenti sono anche i provvedimenti emanati dal governo francese e da quello italiano che mettono al bando alcuni degli interventi di chirurgia estetica per l’eliminazione delle cellule adipose. Importante, nella scelta di un centro estetico, la sterilizzazione degli strumenti: un’attività obbligatoria per legge, che richiede semplici e facili passaggi. Oggi un centro estetico che intende qualificare la propria attività deve avere l’autoclave. I rischi di infezione sono molteplici ed evidenti, gli operatori più esposti sono le stesse estetiste che quotidianamente eseguono trattamenti di manicure e pedicure. Statisticamente più del 3% della popolazione italiana è

ammalata di epatite C, ciò significa che su 30 persone che entrano in un centro estetico almeno una (statisticamente) ha l’epatite C. A maggior ragione si impone un sistema di sterilizzazione sicuro e certificato in grado di mettere al riparo dalle infezioni tutti i soggetti che entrano nell’istituto. Il nuovo testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D.lgs 81-2008) impone severe misure di prevenzione contro ogni rischio relativo alla sicurezza, in particolare obbliga tutti gli operatori (quindi anche gli istituti di estetica) a redigere un documento sulla valutazione dei rischi; la mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi può causare la sospensione dell’attività da parte degli organi di vigilanza (NAS - ASL ) art 4 D.LGS 81-2008. La legge impone anche di rispettare il prin-

cipio di fattibilità tecnologica: «Le misure di prevenzione e protezione devono essere periodicamente aggiornate allo stato della scienza e della tecnica più evolute». Ciò significa che per sterilizzare occorre dotarsi dell’apparecchiatura tecnologicamente e scientificamente più avanzata, non c’è dubbio che questa apparecchiatura oggi sia l’autoclave di classe S che, oltre a sterilizzare strumenti imbustati, è dotata di una stampante integrata che da immediata visione dell’avvenu-

ta sterilizzazione. Lo scontrino emesso dalla stampante ha valenza di prova giuridica in caso di contenzioso, infatti, l’estetista deve sempre essere in grado di dimostrare di avere sterilizzato gli strumenti. Auspichiamo che tutte le estetiste prendano maggiore coscienza dei rischi di infezione presenti all’interno dell’istituto e che non sottovalutino questo aspetto ■ della loro professione. 9 2011 | www.mastermeeting.it 91


SPECIALE BELLEZZA a cura della dottoressa Ilaria Brunamonti

La malattia delle vene OGGI SI PUÒ PREVENIRE E CURARE CON LA T.R.A.P, UNA NUOVA TERAPIA CHE CONSENTE LA RIGENERAZIONE DELLE PARETI VENOSE RIPRISTINANDONE LA FUNZIONALITÀ CON RISULTATI DUREVOLI NEL TEMPO on l’estate non è infrequente notare sulle gambe di tante signore antiestetici reticoli venosi. La malattia delle vene, che comprende sia vene ectasiche sia microvarici, affligge infatti, il 35% della popolazione mondiale e, in Europa, è dieci volte superiore. Ma cos’è esattamente? È una dilatazione patologica persistente associata a modificazione delle pareti venose in particolare degli arti inferiori. Le cause sono due: “biologica” ovvero l’invecchiamento della parete venosa con presenza di infiammazione e dilatazione del vaso e “anatomica” dovuta a una debolezza congenita delle vene perforanti, cioè delle vene che collegano il piano profondo con il superficiale. L’alterazione delle pareti venose e l’incontinenza valvolare del circolo profondo determinano un aumento della pressione emodinamica con formazione sia di varici – per il sangue che fuoriesce dalle vene profonde – sia, di venule ectasiche di più piccolo calibro o di capillari. La causa principale della malattia varicosa è dunque l’ipertensione del sangue presente nelle vene perforanti (che mettono in comunicazione il circolo venoso profondo con quello superficiale) e non l’insufficienza valvolare della safena come si credeva fino a qualche tempo fa. È importante sapere che anche la più piccola teleangectasia (capillare dilatato) è causata da ipertensione emodinamica e quindi sintomo di ma-

C

lattia venosa. Ed è quindi fondamentale trattare la causa della patologia e non semplicemente l’effetto antiestetico superficiale.

Come si cura Oggi la mv va considerata come una patologia tridimensionale pertanto le metodiche terapeutiche bidimensionali utilizzate fino a ieri come flebectomie, scleroterapia, luce pulsata non sono in grado di curare in modo efficace la malattia ma solamente di portare un beneficio momentaneo in quanto non riducono la pressione nelle vene perforanti. L’ultima terapia scoperta in questo campo, capace di garantire sia una prevenzione che una cura durevoli è la T.R.A.P. (fleboterapia tridimensionale rigenerativa ambulatoriale) una nuova cura che consente la rigenerazione delle pareti venose con riduzione del loro diametro e della struttura della parete ripristinandone la normale pressione emodinamica e la funzionalità. Con questa tecnica non è più necessario occludere le vene, né asportarle chirurgicamente ma, semplicemente, trattare i vasi perforanti visualizzandoli con una retroilluminazione ed iniettandovi una soluzione di salicilato di sodio al 3%. Nei casi più semplici anche con una sola seduta si ha già la guarigione dell’arto dopo 3 settimane. Grazie alla TRAP è possibile curare anche i pazienti giovani con familiarità di mv prima che le varici e/o le teleangectasie capillari sia-

Se volete rivolgere qualche domanda alla dottoressa Ilaria Brunamonti Studio Ambrosmedica, via Vittor Pisani 13, Milano - tel. 0266984100; cell. 3355727003 - oppure potete scrivere a: i.brunamonti@gmail.com

92 9 2011 | www.mastermeeting.it

no visibili a occhio nudo. La soluzione che viene iniettata non crea trombizzazione del vaso dilatato come invece avviene nella maggioranza delle terapie sclerosanti. La formazione di trombi nel vaso non creerebbe altro che un aumento della pressione emodinamica nel vaso che si ripercuoterebbe su tutto il circolo venoso con possibili complicanze come ad esempio dolorose flebiti o travasi ematici, comparsa di nuove teleangectasie, pigmentazioni. Inoltre tale soluzione non è allergizzante e si può iniettare anche in grandi quantità senza rischi. Solitamente a seduta si tratta tutto un arto iniziando ad iniettare nella zona perimalleolare, nei casi invece con patologia più lieve si possono trattare entrambi gli arti. La terapia non è dolorosa ed è consigliabile indossare subito dopo e, durante il periodo del trattamento, calze elastiche. È possibile che nei giorni successi si evidenzino dei piccoli lividi vicino ai punti iniettati ma questi scompaiono dopo 10-15gg. Riguardo al numero di sedute necessarie alla rigenerazione dei vasi, dipende da caso a caso, ma in genere sono necessarie almeno due sedute per arto. Dopo aver effettuato la rigenerazione delle vene perforanti si passa a trattare i vasi di più piccoli e le microteleangectasie utilizzando un laser vascolare di specifica lunghezza d’onda (595) ed impiegando da 1 a 3 sedute per ottenere la scomparsa dei suddetti capillari. È importante infine ricordare che curare la malattia venosa significa anche migliorare l’ossigenazione e il trofismo di tutto l’organismo. ■



NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO Intervista di Cristina Chiarotti

CARLO DE ANGELIS

CECILIA DE ANGELIS

Carlo De Angelis è proprietario dell’Hotel Diana di Roma, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Oggi a portare avanti la tradizione ci sono anche le figlie Cecilia a Marta. Attento, appassionato dei dettagli e aperto alle nuove tecnologie, non perde mai di vista la grande cultura alberghiera del passato.

Figlia di Carlo de Angelis è Responsabile dell’Ufficio Booking e commerciale dell’Hotel Diana. Dinamica e attiva, ha iniziato la sua carriera con entusiasmo e professionalità. Ma, a respirare aria di hotel, ha cominciato quando era ancora in fasce. Crede nel lavoro di squadra e nella globalizzazione.

Carlo De Angelis 60

Nome Cognome Anni

Cecilia De Angelis 33

Acquario

Segno zodiacale

Gemelli

Laurea in Giurisprudenza

Titolo di studio

Laurea in Sociologia

Amministratore dell’Hotel Diana di Roma

Lavoro attuale

Ufficio booking e commerciale dell’Hotel Diana

Buono, ma potrebbe essere migliore

Che rapporto hai con tua figlia/tuo padre?

Buono, è una persona molto “easy”. E io ho preso da lui.

Quando l’ho presa in braccio appena nata

Il ricordo più bello con tua figlia/tuo padre?

La prima volta che mi ha portato allo stadio a vedere la Roma. Avevo cinque anni

Che è molto importante per me

La cosa che non gli hai mai detto?

Che non canta proprio come Gianni Morandi ma che comunque regge bene il palco

Pignola e molto seria sul lavoro; fuori del lavoro è una bravissima attrice di teatro

La migliore qualità di tua figlia/tuo padre?

Senza dubbio è un bell’uomo

Non le puoi dire niente!

E il suo peggior difetto?

La testardaggine

Saper comprendere tutti e tutto

La tua migliore qualità?

Non prendermi troppo sul serio

Non mi si può dire niente!

E il tuo peggior difetto?

Non prendermi troppo sul serio

Sì quando ero giovane tante cose, dall’avvocato all’agente immobiliare, al venditore di software

Mai pensato di fare qualcos’altro?

Ci sono entrato che ero in fasce e quindi per me è tutto naturale e familiare

La prima cosa che hai pensato entrando in un albergo?

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Sì, mille altre cose finché non ho iniziato a lavorare con passione in albergo Ero una neonata


NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO Essere riuscito a liquidare tutti i soci estranei alla famiglia. Ci ho messo 28 anni!

La soddisfazione professionale più grande?

La stima dei miei colleghi che mi apprezzano per le mie qualità e non perché sono la figlia del capo

Sarebbe meglio dire da quanti errori ho imparato

L’errore da cui hai imparato di più?

Ogni giorno faccio errori da cui imparo qualcosa

La cosa che ti rende più orgoglioso di tua figlia/tuo padre?

La determinazione con cui ha affrontato mille difficoltà

Il fatto stesso che è mia figlia

Mia moglie Lasciarmi guidare dalla mia inventiva Bisognerebbe chiederlo a lei Un mix di entrambi Nessun dubbio, lavoro di squadra

I tuoi punti di riferimento? La tua idea vincente? E l’idea vincente di tua figlia/tuo padre? Grandi alberghi o grande lusso? Grandi direttori o ottimo lavoro di squadra?

La famiglia Il Roof Garden dell’Hotel Diana Ancora deve arrivare! Direi grandi persone, con tanta voglia di lavorare Senza dubbio la seconda

L’eleganza delle strutture, l’accoglienza e la classe del personale e il livello medio-alto della clientela

Cosa manterresti della tradizione alberghiera del passato?

L’educazione del personale… e della clientela!

Una decina di lauree e corsi di aggiornamento continui

Cosa ci vuole invece per vincere la sfida con il turismo di oggi?

Cogliere le innovazioni con tempismo, come il rapido sviluppo del turismo on line, ma mantenendo tutti gli equilibri

In ufficio dalle 9 alle 18 salvo quando devo girare per studi legali e commercialisti

La tua giornata tipo?

Lavoro fino alle sei e mezza poi vado in palestra o alle prove con il mio gruppo musicale

A che ora ti alzi?

Sette e quarantacinque, per essere davvero operativa ho bisogno del secondo caffè. Ma quando parto...

Modesto/a o vanitoso/a?

In genere modesta, non quando però ottengo risultati

Alle 7,30

Vanitoso, ma con “juicio” Elegante Va bene anche l’ebook

Elegante o sportivo/a? Libro stampato o ebook?

Tutto ciò che soddisfa appieno i cinque sensi

La tua definizione di “lusso”?

Internazionale, ma quello italiano è molto importante

Mercato italiano o mercato internazionale?

Sì, ormai è una realtà a cui non si può rinunciare

La globalità aiuta?

Il prezzo dipende dal servizio che si offre

Questione di servizio o questione di prezzo?

Sportiva Libro stampato sempre Ciò che inizia dove finisce il necessario Entrambi È fondamentale, specie per un paese come il nostro, ancora un po’ provinciale Il servizio giustifica il prezzo

Il tuo albergo preferito?

Il nostro! Anche se quando viaggio rubo con gli occhi...

Spiaggia bianca, mare cristallino, un’amaca e un’indigena che ti sventola

La tua vacanza ideale?

Tutte le mete, purché si parta, con un debole per il mare e sempre a contatto con la gente e gli usi del posto

Di impegnarsi sempre senza mollare mai, ma soprattutto allargare la mente

Una cosa che vuoi dire adesso a tua figlia/tuo padre?

A proposito papà, che ne pensi del Workshop della Federalberghi a Mosca il prossimo ottobre?

Il mio

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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À

Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi me di mezza pensione per un soggiorno minimo di tre notti. Info: tel. 0802255000; www.borgoegnazia.it.

L’evento perfetto è all’Hilton Garden Inn di Lecce

Il Cavalieri Grand Spa Club n° 1 tra gli Hotel Spa in Europa Il Grand Spa Club del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, è stato nominato la spa migliore in Europa dai lettori di Travel + Leisure nella sedicesima edizione dei World’s Best Awards 2011. Oltre ad essere la prima Hotel Spa in Europa, la Grand Spa è anche stata premiata in altre due categorie in base a quattro caratteristiche fondamentali quali “ambience”, “treatments”, “service” e “value”. La spa offre 1.500 mq, prodotti firmati La Prairie e St. Barth, bagno turco, fitness center con trainer privati, macchinari Technogym, due campi da tennis David Cup, un circuito di 800 metri, il Grand Spa Café e quattro piscine tra cui una al coperto e tre scoperte, e una piscina per bambini. Info: www.romecavalieri.com - tel. 0635091.

Spazio Bossi Clerici e Hotel Milano Scala per eventi glam nel cuore di Milano In via dei Bossi, a due passi dal Teatro alla Scala e dal quadrilatero della moda, è stata recentemente inaugurata una location per presentazioni e incontri al top, lo Spazio Bossi Clerici. Composto da due grandi sale: il salone Bossi, un ampio spazio ovale circondato da imponenti colonne e con un elegante pavimento d’epoca, in stile Palladiano e il salone Clerici, che si affaccia sull’omonima via, costituito da un’ampia galleria. Completano lo spazio, stanze e aree di ampiezze diverse, che offrono comode soluzioni per backstage di sfilate, sale stampa, guardaroba e cucine. Partner dello Spazio Bossi Clerici è l’Hotel Milano Scala in via dell’Orso, il primo albergo meneghino a “emissioni zero” che offre eleganti camere e suite, aree meeting, il ristorante La Traviata, una magnifica ter96 9 2011 | www.mastermeeting.it

razza che si affaccia sul centro storico e una vista eccezionale che spazia fino alle Alpi. Info: tel. 02870961; www.hotelmilanoscala.it.

Tempo di olive a Borgo Egnazia Ai viaggiatori curiosi di scoprire l’affascinante entroterra pugliese l’Hotel Borgo Egnazia a Sevelletri di Fasano, in provinciali Brindisi, offre un’ esperienza legata alle più antiche tradizioni pugliesi: la raccolta annuale delle olive. Il pacchetto Raccolta delle Olive, valido dal 15 novembre al 15 gennaio comprende: un’escursione all’oliveto per la raccolta delle olive seguito da un pranzo tradizionale, un massaggio rilassante “tranguill” (“tranquillo” in dialetto pugliese) all’olio d’oliva nella spa dell’hotel, una visita all’oleificio con degustazione di olio d’oliva, una lezione di cucina a tema e una cena. L’offerta parte da 595 euro a persona per il soggiorno in camera doppia, in regi-

Il quattro stelle pugliese vanta uno dei centro congressi più all’avanguardia di Lecce con una sala plenaria in grado di ospitare fino a 500 persone, un foyer di 300 metri quadrati, 8 sale meeting, un business centre aperto 24 ore. Fino al 30 dicembre le aziende che vogliono organizzare i loro meeting nel capoluogo pugliese potranno approfittare dell’offerta Lecce per tutte le stagioni (il cui codice abbinato è LCCGIEV3) che, a partire da 80 euro in DUS, comprende: 1 camera gratis ogni 25 camere, 20% di sconto sulle sale meeting, connessione internet gratuita, punti HHonors Event Bonus. Info: tel. 0832525821; sales@hgilecce.com.

Indel B partner Philips Dallo scorso luglio, Indel B – azienda storica nel settore della refrigerazione appartenente al Gruppo Berloni – è certificata membro del Philips Partnership Programme e può quindi fregiarsi del marchio Philips Official Hotel TV Distributor. Nella foto da sin. Gerardo Boschi, Direttore Commerciale Indel B e Giuseppe D’Angelo, Sales Manager Hospitality TV Philips.


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Palazzo Baronale di Semivicoli dove il vintage si fonde col design nell’Abruzzo più segreto Nella frazione di Semivicoli, su un colle a cavallo di un fiume e un torrente, ad una manciata di chilometri Guardiagrele, sorge Palazzo Baronale di Semivicoli, affascinante dimora costruita tra il 1600 e 1700 di proprietà della famiglia Masciarelli, firma d’eccellenza dell’enologia abruzzese e italiana. Una vocazione innata, quella per il vino, cresciuta di generazione in generazione, che è valsa all’azienda il Premio Internazionale Vinitaly 2010. La residenza, sottoposta recentemente a radicale restyling, si presenta oggi come un’enclave immersa nella natura dall’atmosfera country chic: elementi d’arredo antichi si intrecciano a dettagli di design contemporaneo. Grandissima l’attenzione al gusto, a partire dal risveglio scandito da squisite prime colazioni con pane fatto in casa appena sfornato, e di giorno anche cestini per il pic nic nelle vigne con prodotti locali. Mentre la sera ci si delizia con autentiche cene gourmet “su misura”, ovviamente accompagnati dai vini della cantina Masciarelli (una nomination nella categoria “Cantina Europea dell’Anno” per il Wine Star Awards, ed. 2008). Prezzi e pacchetti sul sito www.castellodisemivicoli.it.

Alla scoperta delle meraviglie di Salerno La Provincia di Salerno presieduta dall’onorevole Edmondo Cirielli e la Camera di Commercio di Salerno presieduta dal dottor Guido Arzano, in collaborazione con Alitalia e Trasporti Marittimi Salernitani, hanno ospitato un Fam Trip diretto a events manager, direttori marketing aziendali, pco, incentive house e tour operators, per far conoscere i plus del territorio e i bellissimi luoghi meno noti ma attualmente emergenti nel panorama nazionale. Tra le aziende che hanno visitato il territorio, la San Pellegrino Spa, la Mazda Motor Italia Spa, la Deutsche Bank, Medio

Banca, la Goodyear, la Accenture, la Deloitte Consulting Spa, la Dhl Italia, la Jhonson & Jhonson, la Carl Zeiss Spa. Il progetto, coordinato dal dirigente della Provincia Ciro Castaldo, ha tenuto presente l’offerta turistica del territorio salernitano, anche in riferimento alla sua realtà produttiva rappresentata da aziende artigianali e da una varietà notevole di prodotti tipici propri del territorio. Partendo dalla visita alla città di Salerno, attraverso le sue testimonianze artistiche e culturali, con particolare attenzione al Duomo di San Matteo e al Castello di Arechi, il Fam Trip ha proposto una meta nuova e attraente: Cava de’ Tirreni, con

l’Abbazia Benedettina che proprio quest’anno festeggia il Millennio e gli affascinanti portici del Borgo Scacciaventi. Poi la Costiera Amalfitana, la perla di Amalfi, il Duomo di Sant’Andrea, i percorsi insoliti verso le antiche cartiere e gli alberghi da guiness dei primati. Infine un altro piccolo gioiello meno noto: Contursi e le sue acque della salute, con la visita alle principali strutture e una vera e propria presentazione-conferenza. Un workshop ha favorito l’incontro tra i buyers e gli operatori turistici locali, mentre una cena di gala in onore degli ospiti ha rappresentato il momento di incontro con le istituzioni. 9 2011 | www.mastermeeting.it 97


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Punta Tragara entra in Small Luxury Hotels Il 5 stelle lusso a picco sul mare di Capri proprio di fronte ai Faraglioni, è diventato membro di Small Luxury Hotels of the World, prestigioso marchio internazionale che riunisce oltre 520 hotel in tutto il mondo. «Siamo orgogliosi di entrare a far parte di un brand così esclusivo nel mondo dell’ospitalità di lusso», ha affermato il Conte Goffredo Ceglia Manfredi, proprietario dell’Hotel, «questa membership è un valore aggiunto per la nostra struttura e, al contempo, è il riconoscimento degli elevati standard di qualità e di servizio che possiamo offrire ai nostri ospiti». Info: www.hoteltragara.it; info@ hoteltragara.it.

Nuova nomina Hilton Worldwide Milano, 27 luglio 2011, Hilton Worldwide ha nominato Minna Mäkelä (foto) Cluster Director Business Development Italy. Dopo aver ricoperto negli ultimi tre anni il ruolo di Director Business

Development del prestigioso Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts, Minna Mäkelä ora seguirà tutti gli aspetti relativi al revenue management di cinque sulle 19 strutture totali del portfolio di Hilton Worldwide in Italia, quali il Rome Cavalieri, Wal-

dorf Astoria Hotels & Resorts, il Molino Stucky Hilton Venice, l’Hilton Milan, l’Hilton Rome Airport e l’Hilton Garden Inn Rome Airport. Finlandese, un’esperienza quasi ventennale nel settore dell’ospitalità in tutto il mondo, Mäkelä entra in Hilton nel 2003, diventando nel 2008 Director of Business Development del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria. «Sono entusiasta di questa nuova sfida professionale», ha dichiarato. «Le mie priorità sono di incrementare il market share sia nel settore business sia in quello del leisure e di individuare le opportunità nei mercati emergenti».

Voglia di nuovo all’Hassler Continuano a susseguirsi le novità all’Hassler di Roma, il cui Presidente e Direttore Generale, Roberto E. Wirth, ha dato il via nei mesi scorsi ad una serie di attività di ristrutturazione delle camere dell’albergo. Dopo le stanze, è stata completamente ristrutturata anche la Penthouse Suite, la prima in città, con magnifica terrazza su Roma. E, nei prossimi mesi, è previsto il rinnovo di altre aree dell’albergo, a partire dagli spazi comuni, come la hall, i grandi saloni e il giardino interno Palm Court.

Brunch in giardino Proprio nella verde cornice del Palm Court, ogni domenica, si tiene lo speciale Brunch dell’hotel, appuntamento imperdibile per i gourmand, che da settembre celebra il meglio della cucina napoletana: frittatine di pasta e calzoni fritti con ricotta e salame, mozzarella in carrozza e palla di riso al ragù napoletano, frittelle di alghe e panzarotti con provola affumicata e tanti piccoli sfizi tipicamente campani, salati e dolci, tra cui gli immancabili babà. Prezzo: 54 euro bevande incluse (25 euro per i bambini dai 6 ai 12 anni e gratuito per i bambini al di sotto dei 5 anni).

Ospitalità Italiana Seal premia la ristorazione firmata Hassler Un’altra sfida vinta per il Presidente e Direttore Generale dell’Hotel Hassler Roma, Roberto E. Wirth: il ristorante Travertino di New Delhi e il Vetro di Mumbai, con a capo il giovane chef Filippo Giunta e Vincenzo di Tuoro, figli della scuola Hassler, hanno ricevuto l’importante premio “Ospitalità Italiana Seal”. La cerimonia per l’assegnazione del premio “Marchio Ospitalità italiana - Italian Restaurant in the World” si è tenuta a Mumbai lo scorso 26 settembre, Grazie all’accordo stipulato tra il Presidente e Direttore Generale Hassler Roma Roberto E. Wirth e il gruppo alberghiero Oberoi, simbolo del lusso indiano, lo Chef Executive Francesco Apreda e lo stesso Wirth sono divenuti consulenti dei due ristoranti italiani in India Info: www.hotelhasslerroma.com.

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Autunno d’arte all’Hotel Aran Mantegna

Nuovo raffinato riad nel cuore della Medina Inaugurato la scorsa estate nel cuore della Medina, nel quartiere antico del Moussine, Riad Joya Marrakech è un magnifico riad immerso tra i colori e sapori speziati del souk, un’oasi di pace e raffinatezza dove tradizione e modernità convivono alla perfezione. È dotato di 7 suite design, tutte una diversa dell’altra, che evocano l’atmosfera tipica di una casa privata marocchina: architettura sobria e forme minimali, bagni spaziosi, rivestiti da pietre naturali e unite con gusto al tradizionale tadelakt. Ottima la ristorazione – un must è la colazione marocchina sulla terrazza, tra i profumi dei fiori di arancio e del jasmine, ammirando la vista della Koutubia e c’è anche la possibilità di godere dell’intero Riad in esclusiva. Per i momenti di relax, è a disposizione l’hammam, chi lo desidera può prenotare un massaggio anche nella propria suite e contare sull’assistenza di un maggiordomo personale. Voli diretti per Marrakech sono offerti da Royal Air Maroc e Easyjet da Milano o con Ryan Air da Roma, Pisa, Bologna, Bergamo e da Alitalia e Royal Air Maroc via Casablanca dalle altre città. Info: www.riadjoya.com.

Serge Ethuin Manager of the Year Hilton Worldwide ha annunciato la nomina di Serge Ethuin (foto a destra), general manager del Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotel & Resort, come General Manager Of The Year 2011, l’ambito premio del marchio di lusso. La cerimonia di premiazione si è tenuta durante la global luxury brand conference di Hilton Worldwide a New Orleans. John Vanderslice, global head of lifestyle and luxury brands, ha dichiarato, «Serge impersona la vera filosofia del brand Waldorf

Inaugurato nel 2007 alle spalle della storica Fiera di Roma in Via Cristoforo Colombo, l’Aran Mantegna è una moderna costruzione di acciaio e vetro che esprime la verve più dinamica e cosmopolita della capitale. firmato da Lorenzo Bellini, che ha disegnato grandi spazi luminosi improntati a sobria eleganza, è una contenitore ideale per opere d’arte così come è una meta ideale per una full immersion nel ricco calendario di mostre proposte dalla città quest’autunno che cavalcano secoli e paesi, dal Quattrocento al Realismo Socialista, fino al fascino dell’Oriente. Un soggiorno all’Aran costa 190 euro a notte per la camera doppia inclusa la prima colazione (i bambini fino a 12 anni in camera con i genitori sono accolti gratuitamente). In calendario: • Al Palazzo delle Esposizioni: dal 11 ottobre 2011 al 8 gennaio 2012 “Realismi socialisti. Grande pittura sovietica. 1920-1970”; dal 11 ottobre 2011 al 8 gennaio 2012 “Aleksandr Rodcenko”;dal 11 novembre 2011 al 12 febbraio 2012,”Homo sapiens. La grande storia della diversità umana. • Alle Scuderie del Quirinale: dal 5 ottobre 2011 al 15 gennaio 2012 “Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del ‘400”. • Al Museo del Corso: dal 25 ottobre 2011 al 11 febbraio 2012;”Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello”. • Al Macro Testaccio: dal 2 dicembre 2011 al 1° maggio 2012 “Steve McCurry”. • Al Complesso del Vittoriano: dall’8 ottobre 2011 al 29/01/2012 “Piet Mondrian. L’armonia perfetta”. • Al Chiostro del Bramante: dal 20/10/2011 al 22/01/2012 “Gli Orientalisti. Il fascino dell’Oriente nella pittura dell’Ottocento Italiano”. • Alla Galleria Borghese: dal 13/10/2011 al 29/1/2012 “I Borghese e l’antico”. Info: mantegna@aranhotels.com; www.aranhotels.com.

Astoria Hotels & Resorts. Ha saputo ispirare e motivare il proprio team e assicurare un servizio senza uguali nella splendida cornice del Rome Cavalieri». Serge Ethuin è General Manager del Rome Cavalieri da luglio 2008 e dirige un team di 420 persone. Info: www.waldorfastoria.com.

Sofitel Rome Villa Borghese Ambasciatore della cultura internazionale Che si tratti di musica, letteratura, arte o moda, il Sofitel Rome Villa Borghese si propone da sempre come ambasciatore della cultura internazionale tutto l’anno. Quest’autunno, per esempio, fino al 20 novembre ospiterà la mostra fotografica on-set/off-set, Des instants du cinema che racconta la storia del grande cinema internazionale attraverso gli scatti di Alain Loison, Emanuele Scorcelletti; Stefano De Luigi e Derek Hudson. Mentre lo scorso settembre l’hotel capitolino ha aperto le porte alla letteratura francese, con una rassegna dedicata alla narrativa ispirata alla città eterna e alle sue bellezze. Situato tra via Veneto, Piazza di Spagna, Villa Borghese e Villa 9 2011 | www.mastermeeting.it 99


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NEWS IN CASA DORCHESTER Dorchester Collection ha nominato Edward A. Mady general manager del Beverly Hills Hotel di Los Angeles, California, e della costa occidentale statunitense. Nato e cresciuto a Windsor, nell’Ontario, una laurea in ospitalità alberghiera, Mady ha lavorato con Dorchester Collection sin dal giugno 2009 come general manager del New York Palace, l’esclusivo hotel di 899 camere situato sulla Madison Avenue. Prima di entrare nel prestigioso Gruppo, è stato anche vice presidente e direttore generale di zona per The Ritz-Carlton Hotel Company, oltre ad aver ricoperto ruoli importanti negli hotel Helmsley, Four Seasons e Fairmont. Tra i vari riconoscimenti ottenuti, c’è anche l’Hospitality Professional of the Year Award 2011 conferito dalla Food and Beverage Association.

Principe Bar Fashion Gallery In occasione della stagione della moda europea, i cinque stilisti in finale per il Dorchester Collection Fashion Prize 2011 espongono le proprie creazioni negli eleganti saloni dell’Hotel Principe di Savoia di Milano, brindando con una nuova carta dei cocktail creata in collaborazione con i bar manager della Catena e disponibili negli hotel europei della Collezione. Nei drink ciascun artista esprime l’anima della propria opera. Per il Principe Bar, Sofia Sizzi di Giulietta e Daniele Confalonieri hanno creato “Elisir di Giulietta” (nella foto), un cocktail di elisir di Santa Maria Novella, ispirato allo stile sofisticato di Giulietta. Thierry Hernandez dell’Hôtel Plaza Athénée ha miscelato il “Anndra Neen Ruby”, un drink a base di red mescal ispirato all’eredità messicana di Andra Neen delle sorelle Phoebe e Annette Stephens. William Oliveri del Meurice, dopo aver visto la collezione “Brightness Dawn” di Setareh Mohtarez, ha concepito “Starry Sky”, un cocktail a base di Bacardi. Julian Louie e Giuliano Morandin si sono divertiti a miscelare Vodka Belvedere e liquore Canton Ginger per il “JL”. Siki Im descrive il suo “Silent Thunderbird” come un drink “Tranquillo e piccante allo stesso tempo, un connubio inebriante di Maker’s Mark Bourbon e caffè espresso”, per il quale ha collaborato con Stefano Cossio del 45 Park Lane. Info: dorcherstercollection.com.

Medici, il Sofitel Rome Villa Borghese, offre un’ineguagliabile vista su Roma e splendide camere arredate in stile neoclassico. Per soggiorni all’insegna dell’esclusività. Info: www.sofitel.com.

L’Enit porta l’eccellenza italiana nei paesi emergenti Ha preso il via dalla Cina e dalla Russia, “Italia Comes to You”, l’articolato progetto di sistema 100 9 2011 | www.mastermeeting.it

Paese, che coinvolge i Paesi del Bric, (Brasile, Russia, India e Cina). L’iniziativa, promossa dall’Enit prevede giornate all’insegna delle eccellenze del Made in Italy, nelle quali viene presentata a 360 gradi l’offerta del Belpaese, attraverso stand espositivi, suddivisi sia per Regioni che per tipologie tematiche (mare, città d’arte, parchi e natura, montagna, laghi, terme e benessere, enogastronomia, sport e vacanza

attiva, religioso, congressuale). Non solo. L’Italia dell’arte sarà rappresentata da un’esposizione di opere predisposta insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali italiano, dove trovano spazio l‘Affresco di Francesco di Giorgio Martini, “Madonna in trono con il Bambino e quattro Angeli”; il “Camillus”, bronzo di Guglielmo della Porta e “I commentatori di Cicerone”, dipinto di Giandomenico Ferretti.

Al via la nuova viabilità dell’aeroporto Giovan Battista Pastine di Roma Ciampino Dopo il Leonardo da Vinci, anche il City Airport della Capitale rinnova e riorganizza il traffico in aeroporto. Da oggi il Giovan Battista Pastine offre ai suoi utenti un accesso più veloce e tempestivo e un traffico in uscita razionalizzato. Il parcheggio, antistante i terminal Arrivi e Partenze, è stato ingrandito e la sosta per i primi venti minuti è totalmente gratuita.

Due nuovi baby corner al Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino L’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino offre un nuovo servizio riservato alle famiglie e a chi viaggia con bambini. Due piccoli spazi, ravvivati da colorate decorazioni pensate per i passeggeri più piccini e provvisti di giochi, sono stati attrezzati da Aeroporti di Roma, società di gestione dello scalo, nell’area arrivi del Terminal 3, dedicato ai voli internazionali. I nuovi baby corner – che si aggiungono a quello già esistente presso l’area d’imbarco H – si trovano nella zona della riconsegna bagagli, rispettivamente in prossimità del nastro 7, poco dopo il controllo passaporti, e del nastro 9, adiacente all’ingresso dei passeggeri provenienti dai Paesi di area Schen-


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Grande “decollo” per Hilton London Heathrow Airport Terminal 5 A settembre Hilton Hotels & Resorts ha annunciato l’apertura dell’Hilton London Heathrow Airport Terminal 5. «Come marchio leader nell’ospitalità del Regno Unito», ha dichiarato il global head del brand, Dave Horton, «siamo entusiasti di aprire una seconda struttura presso uno degli hub più importanti del mondo. Grazie ai raffinati ristoranti, gli eleganti bar e una spa di lusso, l’Hilton London Heathrow Airport Terminal 5 sarà un fantastico valore aggiunto per Heathrow». Situato a meno di due chilometri dal Terminal 5, l’hotel, immerso in 13 acri di verde, offre 350 camere, un moderno e attrezzato centro congressi in grado di accogliere fino a 1.170 delegati, due ottimi ristoranti tra cui uno indiano, un bar, un fitness centre e una magnifica spa. Info: www.hilton.co.uk.

gen. ADR mette gratuitamente a disposizione anche alcuni passeggini.

Ihg sbarca sul mobile InterContinental Hotels Group ha lanciato la Priority Club Rewards app che permette ai membri del club di trovare e prenotare una stanza, verificare le tariffe e modificare eventualmente la prenotazione per tutti e sette i brand del gruppo – Crowne Plaza Hotels & Resorts, Holiday Inn Hotels and Resorts, Holiday Inn Express, Hotel Indigo, Staybridge Suites, Candlewood Suites e InterContinental Hotels & Resorts. IHG è il primo gruppo alberghiero ad offrire un’app per Windows Phone.

Completato il restauro di Palazzo Barberini a Roma Con l’inaugurazione di dieci nuove sale si è conclusa la sistemazione della Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Barberini a Roma, a 60 anni dall’inizio del

progetto. Le nuove sale sono dedicate alla pittura dal Barocco al Neoclassico. Per l’occasione, l’Hotel Quirinale, storico albergo a 4 stelle nel centro di Roma, offre un pacchetto speciale che include due biglietti di ingresso alla Galleria, due pernottamenti in camera doppia superior; cestino di frutta in camera all’arrivo; una cena (bevande escluse) per due persone presso il Ristorante Rossini dell’Hotel o nel giardino interno (durante la bella stagione) a partire da 394 euro per la camera doppia. Info@hotelquirinale.it Internet www.hotelquirinale.it.

Rail & relax con Starhotels Con l’offerta Rail & relax, Starhotels mette a disposizione dei viaggiatori Trenitalia in sette alberghi di sei città, il day use della camera a tariffe e con benefit speciali: a Bologna, Milano, Genova, Roma, Napoli e Torino, è possibile prenotare l’uso della camera dalle ore 10.00 alle ore 16.00, tutti i giorni, tutto l’anno, a

partire da 50 euro per una singola. All’arrivo è sufficiente mostrare il biglietto, cartaceo o ticketless Trenitalia. Nel pacchetto sono inclusi American buffet breakfast, entro le ore 10:30; sistemazione in camera di tipologia Superior, in day use fino alle ore 16:00; coffee station; uso della sala fitness; internet free, in camera, per 1 ora; servizio di stiratura di un capo di abbigliamento. E per il lunch, i ristoranti degli alberghi propongono un gustoso menu da 25 euro per una vera pausa pranzo. Per i titolari della Carta Freccia di Trenitalia, è previsto l’accredito di 1 punto per ogni euro speso sul totale del conto. Per prenotare è sufficiente chiamare direttamente l’hotel prescelto o il Reservation Center Starhotels.

La grande cucina dell’Hotel Byron “Una cottura giusta, una presentazione giusta e un ambiente giusto”. È questa la ricetta del suc9 2011 | www.mastermeeting.it 101


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cesso della cucina di Andrea Mattei, chef del ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron a Forte dei Marmi. Le sue creazioni sono particolarmente apprezzate per l’equilibrio tra gusto, semplicità e leggerezza e per l’effetto scenografico. Da mangiare anche con gli occhi, per esempio, gli agnolotti di pasca fresca farcita di razza e crema di carota con i ricci di mare disposti sopra a crudo. Altri piatti storici del Magnolia sono gli scampi cotti-crudi e lampredotto con sedano e mela verde e i Pici alle verdure e il Maialino nostrale, ai quali si aggiungono le new entry come le acciughe di Monterosso con bruschetta dolce forte e salicornia e carpaccio di gamberi rossi, gnocchi di polpo, caviale, olio extravergine della Tenuta del Casone 1729 di Massarosa. Eccellente la carta dei vini con 1150 etichette, e quelle dei dolci, rinnovata di recente. Prezzo medio di tre portate senza bevande 55/60 euro. Info www.hotelbyron.net.

Woody Allen ha scelto il Mirabelle Durante il suo recente soggiorno romano, Woody Allen (foto) ha scelto di cenare insieme alla sua famiglia al ristorante del Mirabelle. La star americana ha in particolare apprezzato la vista impareggiabile della Terrazza esterna sul Parco di Villa Borghese e sui tetti della città ma soprattutto i piatti scelti dal menu: per lui “fagottini ripieni di asparagi con

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rosso d’uovo tartufo estivo” con un’insalata di pomodoro, la moglie Soon-Yi, invece, ha gustato una “panzanella con mazzancolle scottate e cialda croccante” e un classico “minestrone di ortaggi e fagioli bianchi con germogli di spinaci e orzo perlato”. E a conclusione “soufflée à la vaniglia” per tutti. Prima di andarsene, il regista ha dichiarato di avere vissuta una delle sue migliori esperienze gastronomiche a Roma.

Nuova nomina italiana nella Rocco Forte Hotels La Rocco Forte Hotels sottolinea ancora una volta il suo animo italiano e nomina Ivan Artolli come Operations Director per le strutture in Gran Bretagna, Belgio ed Europa dell’Est. Ivan si unirà al Management Board e supervisionerà il Brown’s Hotel di Londra, The Lowry Hotel a Manchester, The Balmoral a Edimburgo, l’Hotel Amigo a Bruxelles, l’Augustine Hotel a Praga e l’Hotel Astoria a San Pietroburgo. Originario di Padova, Artolli lavora con successo nel mondo alberghiero da 35 anni. In passato ha diretto, tra gli altri, il Savoy di Firenze, l’Hotel Amigo di Bruxelles, e il The Balmoral a Edimburgo. Ha ricoperto inoltre importanti ruoli anche presso il Grand Hotel et de Milan, Villa d’Este e il Plaza Athenee a Parigi.

Romantica cena a due sui tetti di Roma L’arte coinvolge tutti i sensi ed oggi invade anche il palato al The First Luxury Art Hotel, raffinato albergo design in via Del Vantaggio a Roma. Il magnifico roof garden si apre infatti alle occasioni esclusive con il nuovo sky dinner un piccolo, ma prezioso spazio per pochi intimi, dove affittare la “vista personale” ed esclusiva sulla città: uno chef rinomato sarà ospite dell’hotel per offrire il suo cooking show ed un percorso di sapori locali incorni-

ciati dai vini del Sommelier personale. Sky Dinner è disponibile solo su prenotazione con almeno 7 giorni di anticipo. Info: www.thefirsthotel.com.

Personale a tutte le ore con H24 Personale “last minute”, ma di qualità, nel nuovo servizio H24 di Gi Group per gestire emergenze e picchi stagionali in hotel e nei settori Horeca, Gdo e Manufacturing. Previo accordo con l’agenzia, il cliente può chiamare un numero telefonico 24 ore su 24, compresi i week-end e le fasce serali, e richiedere in missione (con contratto di somministrazione) personale qualificato per situazioni impreviste. Il team H24 gestisce infatti un database di profili selezionati in base alle esigenze del cliente, si occupa dello screening delle candidature preselezionate e verifica la disponibilità dei candidati per essere pronto, in qualunque momento, a contattarli e inviarli in missione. Il costo varia a seconda del tipo di richiesta. Per informazioni infoh24@gigroup.com.

Quattro zampe a quattro stelle Il Fairmont Hotel Vancouver, castello storico situato nel cuore della città e amico degli animali da sempre, lancia oggi lo speciale programma “Pets Stay Free”, per incoraggiare i propri ospiti ad un lungo viaggio anche con il loro migliore amico a quattro zampe. Oltre al soggiorno gratuito, gli animali verranno accolti con squisitezze e giocattoli, speciale menù per il servizio in camera, una cuccia ed ovviamente, il benvenuto degli ambasciatori canini dell’Hotel, Mavis e Beau. I padroni avranno inoltre a disposizione un foglio informativo sulle attività locali ed i luoghi più in per i loro amici a quattro zampe. Tutti gli ospiti potranno comunque contare sulla compagnia di


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Ciaccio e Cézanne a Palazzo Reale

Mavis e Beau, due meravigliosi Labrador che hanno trovato la loro strada nel mondo alberghiero: “in servizio” accanto al concierge desk, per conoscere ed accogliere i visitatori, per fare una passeggiata, scodinzolare e rendere una giornata piena di gioia. Entrambi prendono molto sul serio le relazioni con gli ospiti e rispondono regolarmente alle loro mail: mavisthedog@fairmont.com e beauthedog@fairmont.com, oltra ad aver creato un vero Pet Menu, piatti golosi come il cervo con peperoni e salsa di mirtilli o le barrette di muesli e manzo, tutto rigorosamente organico. L’Hotel non dimentica gli eleganti felini, che saranno accolti con un ghiotto stufato di salmone e verdure. La promozione è valida fino al 31 ottobre 2011. Info: www.fairmont.com/ promotions/canineambassadors.

A La Maddalena le ultime novità per le malattie infettive Lo scorso ottobre a La Maddalena Hotel & Yacht Club, struttura del gruppo MITA Resort srl, si è tenuto il X Congresso Nazionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, l’evento ha considerato prevalentemente temi di clinica e di terapia di numerose malattie, e ha ripreso alcuni argomenti di sanità pubblica e di rapporto con le istituzioni già analizzati nell’edizione precedente,approfondendoli in considerazione del difficile momento vissuto da numerose strutture cliniche di malattie infettive. Si è parlato di infezioni, con speciale attenzione ai vaccini anti HIV e TBC. La Maddalena Hotel & Yacht Club è la punta di diamante della nuova compagnia di hotellerie italiana Eleganzia: sorge in uno scenario di natura incontaminata, a pochi minuti dalle spiagge più spettacolari della ■ Sardegna.

Fino al 6 novembre nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano la mostra Roberto Ciaccio INTER/VALLUM, presenta grandi lastre in ferro e rame e tele cangianti dal blu al viola, che dal monocromatismo apparente aprono spazi tridimensionali attraverso le molteplici stratificazioni dei piani: il richiamo a Klein e Rothko è evidente. Le opere si confronteranno con l’atmosfera piena di fascino della Sala delle Cariatidi, introducendo una riflessione sul rapporto tra arte e spazio, e completando così il percorso iniziato a Berlino e proseguito a Roma, dove la si metteva in relazione rispettivamente con la filosofia e con la musica. Nella foto lastre di rame. Fino al 26 febbraio 2012 la mostra Cézanne e les atéliers du Midi, al Palazzo Reale di Milano, presenta circa cinquanta opere provenienti dai maggiori musei del mondo. Si tratta dunque di un’occasione privilegiata per avvicinarsi all’opera di Cézanne: il percorso della mostra segue la biografia dell’artista, intrecciandone però i temi più cari e congeniali, dalle prime opere realizzate attorno al 1860, nel solco della tradizione artistica dell’epoca, passando per i magnifici e inarrivabili ritratti di amici, familiari, gente comune, arrivando ai paesaggi, dapprima vicini agli esiti impressionisti, poi superati in una visione più concreta e formalmente definita, incontrando le celebri nature morte, dove il maestro porta all’estremo la sua ricerca di essenzialità e la sintesi tra colore e volume, sino agli ultimi straordinari dipinti degli inizi del Novecento. Nelle foto: Grande pino e terre rosse (18901895). Il tavolo di cucina – Natura morta con cesta (18881890). 9 2011 | www.mastermeeting.it 103


DESTINAZIONI & EVENTI

Meeting 2011

E l’esistenza diventa una immensa certezza LA DIMENSIONE SPIRITUALE ACCANTO A QUELLA RAZIONALE IN UNA APERTURA TOTALE AL MONDO NEL FESTIVAL PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI. PER CAPIRE, AGIRE E VIVERE DA PROTAGONISTI Linda Smiderle Barattieri

Da sin. Enrico Letta, Maurizio Lupi, Giorgio Napolitano, Emilia Guarnieri e il presidente della fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini

il Meeting 2011. Rimini, e i 170 mila metri quadrati espositivi della sua grande fiera, diventano la location più trendy di fine agosto. Per un’intera settimana, dal 21 al 27 agosto scorso, l’evento culturale più importante e frequentato del pianeta ha attirato nella città turistica d’eccellenza della riviera romagnola circa 800 mila persone provenienti da oltre 38 nazioni. Tutte attratte da una full immersion nella bellezza e profondità delle parole, delle immagini e degli incontri organizzati dalla Fondazione Meeting per l’amicizia tra i popoli che si prefigge la costruzione di una convivenza internazionale rispettosa della dignità dell’uomo promovendo valori autenticamente

È

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umani ispirati ai principi di Comunione e Liberazione, il movimento cattolico fondato da Don Giussani, e a quelli fondamentali della Repubblica Italiana. Una sollecitazione culturale incalzante e continua alla sco-

perta di nuove opportunità per capire sempre di più e sempre meglio la consistenza del proprio io perché il Meeting è “il luogo dove la cultura si esprime come esperienza”. Politica, economia, finanza, lavoro, mercati e turismo. Filosofia, poesia, letteratura, docuforum internazionali, musica, teatro, spettacoli, sport. E mostre straordinarie: una su tutte: 150 anni di sussidiarietà. Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo. Promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà nel 150° anniversario dell’unità d’Italia con una ricca documentazione di opere, iniziative e realtà sociali ed economiche, tutte scaturite da una cultura che poggia le sue radici sulla cer-

Roberto Formigoni, governatore della Lombardia


DESTINAZIONI & EVENTI Da sin. Bernhard Scholz, presidente Compagnia delle Opere con il presidente Fiat John Elkann e lo studente William Marcella

tezza che “un singolo uomo vale più di tutto l’universo”. Uno sguardo particolare sull’unità del nostro Paese, quindi, quello della mostra inaugurata il giorno dell’apertura dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, accompagnato da Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati e da Enrico Letta, vicepresidente del partito democratico: un forte riconoscimento nei confronti della manifestazione da parte della più alta carica dello Stato che ha avuto illustri predecessori in Scalfaro e Cossiga. Tanti, comunque, i ministri e le personalità politiche e istituzionali – sia della maggioranza, sia dell’opposizione – presenti per dibattere sui problemi sociali del momento:in primis, Roberto Formigoni, Governatore della Lombardia con uno stand dedicato in cui i presenti erano invitati a lasciare nuove idee per migliorare l’Italia; ma anche l’europarlamentare Mario Mauro, cresciuto, come Formigoni, nel carisma di Don Giussani. Giunto alla sua 32a edizione in forma smagliante, rinnovata, ancora più tecnologica, l’appuntamento presieduto da Emilia Guarnieri è stato organizzato, come sempre, su base volontaristica: una formula che non delude mai. Oltre 4.000 quest’anno i giovani italiani e stranieriche hanno prestato la loro opera gratuitamente pagando di tasca propria viaggio

e soggiorno. 113 gli incontri con 321 relatori di altissimo profilo: scienziati di fama internazionale, rettori di grandi università, amministratori delegati, imprenditori di successo, presidenti di grandi istituzioni, alti rappresentanti della gerarchia cattolica e protestante, uomini illuminati ortodossi, ebrei e islamici aperti al grande dialogo che da tempo il popolo

ciellino propone prima, durante e dopo il Meeting. 10 mostre itineranti, 26 spettacoli e 10 eventi sportivi, 1000 giornalisti e operatori dell’informazione accreditati, oltre 200 partner e sponsor. L’edizione di quest’anno si è sviluppata intorno al tema della certezza di vivere, per il credente, pur in tutta la sua drammatica inquietudine, una storia da protagonista che poggia sulla consapevolezza che non è l’uomo a determinarsi, in quanto è un essere dipendente e quindi finito e, pertanto, che la sua illimitata domanda non può essere soddisfatta se non dall’infinito “con cui siamo in rapporto” come dice Cartesio.

Mario Mauro, europarlamentare con il Ministro Tremonti

Corrado Passera, ad di Intesa San Paolo 9 2011 | www.mastermeeting.it 105


DESTINAZIONI & EVENTI

Da sin. John Garvey, presidente The Catholic University of America, Joseph Weiler, professore New York University, Moshe Kaveh, rettore Bar Ilan University di Tel Aviv, Lorenzo Ornaghi, rettore Università Cattolica di Milano

Da sin. Costantino Esposito, professore di storia della filosofia alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari con Emilia Guarnieri, presidente Associazione Meeting

La sfida, in fondo, per chi si vuole mettere in gioco, è proprio questa: dare una risposta radicale al perché della vita. E il Meeting, quest’anno, mettendo a tema l’affermazione di Don Giussani “e l’esistenza diventa una immensa certezza” diventata titolo della manifestazione, è riuscito a darne una risposta adeguata. Tra le bellis-

Usamah Elabed, presidente dell’università Al Azhar del Cairo

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sime testimonianze ha colpito quella del prof. Costantino Esposito, ordinario di Storia della Filosofia all’Università di Bari che, nell’applauditissimo incontro tenuto a metà settimana, ha spiegato passo dopo passo all’auditorio di oltre 20.000 persone come, grazie all’aiuto della tradizione cristiana, si possa arrivare ad una ri-

sposta radicale. Partendo dall’incertezza che caratterizza la società moderna che sembra «la condizione più condivisa dagli uomini del nostro tempo», citando antichi e moderni filosofi del relativismo, del razionalismo e l’ideologia del naturalismo, è arrivato alla certezza dell’esistenza che «non è qualcosa che costruiamo, ma qualcosa che riceviamo, qualcosa che ci genera e, solo in quanto tale, può diventare nostra» e quindi che «se la certezza implica sempre un assenso, perché non siamo noi a darcela, può avvenire solo con un atto dell’intelletto determinato dalla volontà». Ma attenzione perché si tratta di “un’adesione al vero” data non in senso fideistico, ma conoscitivo e razionale, perché la certezza non è un procedimento meccanico, acquisito una volta per sempre, ma una strada da percorrere. È a questo punto che si mette in gioco la libertà dell’io, ma per Esposito non ci sono dubbi «È dovuto venire Cristo, l’unico capace di valorizzare fino in fondo il bisogno di significato dell’uomo. Cristo è quel caso in cui il significato, il logos è diventato amico del caso». ■

Olga Sedakova, erede della tradizione dei grandi poeti russi del Novecento alla presentazione della mostra dedicata a Boris Pasternak


AERONEWS

Con Emirates la vacanza continua La compagnia di Dubai ha deciso di prolungare le sue tariffe promozionali in Economy (volo andata e ritorno dall’Italia via Dubai) per Male a partire da 725 Euro a persona; Mauritius a partire da 780 Euro a persona; Seychelles a partire da 745 Euro a persona; Bangkok, Kuala Lumpur o Singapore a partire da 585 Euro a persona; Seoul o Jakarta a partire da 570 Euro a persona; Brisbane o Sydney a partire da 1.080 Euro a persona; Melbourne o Perth a partire da 1.070 Euro a persona; Johannesburg, Cape Town o Durban a partire da 635 Euro a persona. Info: www.emirates.com/it.

Non stop giornaliero per Copenaghen Dallo scorso agosto è attivo il servizio non stop giornaliero per Copenaghen, la prima destinazione passeggeri in assoluto di Emirates in Scandinavia. A bordo del volo inaugurale EK 151 da Dubai erano presenti numerose figure di spicco di Emirates tra cui: Richard Vaughan, Divisional Senior Vice President, Commercial Operations Worldwide della compagnia aerea, Salem Obaidalla, Senior Vice President, Commercial Operations, Europe & Russian Federation; Pradeep Kumar, Senior Vice President, Cargo Revenue Optimisation & Systems e Luc Delcomminette, Vice President di Arabian Adventures.

Sponsor anche del Real Madrid Emirates aggiunge il Real Madrid, la celebre squadra di calcio spagnola, al suo impressionante portfolio di sponsorizzazioni sportive. L’accordo è stato annunciato in occasione di una conferenza stampa avvenuta presso lo stadio Santiago Bernabeu di Madrid.

consegnato due elicotteri di grandi dimensioni per il colosso dell’energia Petrobras.

Primo rapporto sull’impatto ambientale Emirates ha annunciato la distribuzione del Primo Rapporto sull’Ambiente, uno studio che ha rivelato che le emissioni di anidride carbonica della compagnia sono più efficienti del 26% rispetto alla media globale delle compagnie aeree.

Alla conquista di nuovi mercati Emirates Italia ha segnato un nuovo eccezionale risultato trasportando 1.005 passeggeri sulla tratta Roma – Dubai lo scorso 6 agosto. La cifra record è stata raggiunta grazie all’inserimento di un volo addizionale operato da un Boeing 777 partito da Roma Fiumicino alle ore 14:30 del 6 agosto.

Paolo di Malta Nuovo sales and pricing manager Dallo scorso settembre Paolo di Malta è il nuovo Sales and Pricing Manager Italy. Il suo compito è di consolidare ed incrementare il posizionamento commerciale della Compagnia in Italia anche in vista dell’introduzione dell’A380 a Roma a partire da dicembre: di Malta manterrà la gestione della politica tariffaria di Emirates Italia, contribuendo all’ampliamento dell’acquisizione di quote di mercato. Approdato in Emirates nel 2001, in passato è stato anche purchasing manager in Delifrance. È sposato e risiede a Roma, dopo aver trascorso parte della sua vita fra Argentina, Venezuela, Brasile, Indonesia, India e Siria.

Rafforzati i legami commerciali tra Emirati Arabi Uniti e Brasile Emirates SkyCargo, la divisione merci della compagnia aerea Emirates, attiverà un terzo volo cargo settimanale per soddisfare le crescenti esigenze della fiorente rotta commerciale che lega Emirati Arabi Uniti e Brasile. L’industria petrolifera è solo uno dei numerosi settori in espansione in Brasile: il mese scorso Emirates SkyCargo ha 9 2011 | www.mastermeeting.it 107


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Petriolo Spa Resort

LA PROPOSTA A CINQUE STELLE FIRMATA ATAHOTELS. IL RESORT TOSCANO, SITUATO A DUE PASSI DA SIENA, HA CREATO UN NUOVO CONCETTO DI BUSINESS LEISURE CHE PUNTA TUTTO SUL BENESSERE er tutti quelli che pensano che la ricerca di armonia e relax non debba essere slegata dal contesto business di un meeting di successo, la struttura Petriolo Spa Resort di Atahotels è l’esempio perfetto per capire come un elegante hotel immerso nel verde di una riserva naturale privata, che comprende antiche e curative fonti termali calde, possa essere il palcoscenico ideale per realizzare eventi di successo azien-

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dale e non solo. Un albergo interamente votato al benessere, posto nella deliziosa Val di Far-

ma, a pochi chilometri dalle bellezze di Siena, permette infatti di realizzare soggiorni bu-


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siness che si prendono cura anche delle esigenze di recupero fisico e mentale dei partecipanti. Ecco allora che la Spa, fiore all’occhiello del resort firmato Atahotels, è il centro di gravità attorno al quale è possibile creare un evento ad hoc, con, a disposizione, i servizi più all’avanguardia per meeting, incentive, team building, e una davvero ampia serie di attività ricreative e di trattamenti per il benessere di corpo e anima. Lo scopo, riuscito, è quello di dar vita a un nuovo concetto di business leisure, il cui ingegnoso e originale “copyright” si va a inserire in quella consolidata strategia di successo che il gruppo italiano Atahotels per-

segue da diversi anni e che gli ha permesso di raggiungere e stabilire la sua dimensione di compagnia alberghiera legata al mondo del turismo d’affari e congressuale. Fin dalla sua fondazione avvenuta nel lontano 1967, Atahotels ha avuto sempre un occhio di riguardo per la clientela executive, legando il suo brand a un servizio specializzato nell’ideare e proporre soluzioni su misura per le più diverse esigenze del target d’affari. Strategia facilitata dall’intuizione della proprietà di puntare solo su strutture di alto livello come Petriolo Spa Resort, tempio del benessere termale e non solo.

Benessere per tutti i gusti Se da una parte Petriolo Spa Resort si propone come location esclusiva per riunioni aziendali, meeting e viaggi incentive, anche grazie alla presenza di 5 sale riunioni da 8 a 100 posti, di una sala plenaria da 100 posti, di 2 sale da 10 e 2 da 30 posti – tutti spazi dotati di illuminazione e insonorizzazione all’avanguardia, impianto d’amplificazione fisso, leggio, pedana, podio (per sala plenaria), lavagna luminosa e schermo, oltre che di un foyer molto

luminoso e di terrazze panoramiche con vista sui boschi –, dall’altra è l’offerta benessere a colpire nel segno, dimostrandosi di un livello unico e speciale. Fiore all’occhiello della struttura è infatti la Spa, un’autentica oasi di benessere che utilizza l’acqua termale calda (43 gradi) proveniente dall’antica fonte delle Terme di Petriolo, e che offre un originale menu di trattamenti viso e corpo: dalle preparazioni con frutta e verdura, rigorosamente bio e stagionali, ai massaggi in tutte le più sofisticate declinazioni occidentali ed orientali. La filosofia che anima la Spa di Petriolo parte dalla riscoperta dell’utilizzo dei prodotti naturali che nascono nel territorio toscano. Fiori, piante ed erbe aromatiche diventano ingredienti di primaria importanza nella concezione dei trattamenti, insieme, ovviamente, all’acqua termale. Ed è proprio la perfetta armonia tra natura, antiche conoscenze e costante ricerca scientifica a rendere così unica l’esperienza della Spa di Petriolo. Senza dimenticare che la Medical Spa propone inoltre un’offerta unica che si sviluppa intorno al percorso Rigeneraque, alimentato con acqua termale e di sorgente: 9 2011 | www.mastermeeting.it 109


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sulla campagna toscana e l’eleganza degli arredi: l’attenzione al dettaglio si esprime attraverso l’utilizzo di materiali ricercati. Petriolo Spa Resort by Atahotels significa infine anche benessere in cucina. Al Ristorante Petriolo, si presenta un’ampia proposta di cucina wellness, che prepara solo piatti sani e gustosi, ispirati alla cucina mediterranea, mentre per apprezzare la gastronomia locale, in un’ottica sempre legata alla qualità, sono a disposizione i tavoli del Brigante. comprende i tradizionali Calidarium, Tepidarium, Laconicum e Frigidarium, con vasche a temperature differenziate, idromassaggi subacquei, cervicali, dorsali e plantari, rigeneranti cascate, percorso Kneipp, biosauna aromaterapica alle essenze e altre aree relax con vista sui boschi.

Dettagli che conquistano Pensato, insomma, proprio per chi vuole abbinare, nel modo giusto e senza forzature, business con armonia e relax, il resort si articola in una serie di spazi esclusivi, tra i quali spiccano, oltre alla Spa di 3.500 metri quadrati, le terrazze panoramiche con le piscine esterne, i due ristoranti e i tre bar. Nulla è lasciato al caso: ogni dettaglio è concepito per offri110 9 2011 | www.mastermeeting.it

re agli ospiti un’esperienza di benessere olistico straordinario. Anche per questo, quindi, le 80 camere – suddivise in 28 Superior, 10 Deluxe, 34 Junior, 3 Family Suite, 3 Suite, 1 Executive Suite e 1 Presidential Suite – si contraddistinguono tutte per il comfort, l’estrema luminosità, la suggestiva vista

Davide Deponti



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Radisson Blu Spa e Golf Resort Padova UN AUTUNNO A TUTTO GOLF E BENESSERE

uando si arriva, in modo veloce e facile, che si provenga dall’A4 o dall’A13 o da uno degli aeroporti del Nordest come Bologna, Verona, Venezia, si resta abbagliati dal verde, qui particolarmente tenero, forse nutrito dalle ricche terre vulcaniche dove scorrono acque portatrici di benessere. Circondato dallo smagliante anfiteatro dei Colli Euganei, il Radisson Blu Spa e Golf Resort Padova, si trova a Galzignano, una delle graziose cittadine termali a pochi km da Padova e a cinque minuti dal casello Terme Euganee, sull’A13. Il complesso, composto da 4 strutture ricettive é immerso in un parco di 350.000 mq, nel quale trovano la migliore cornice un campo da golf a 9 buche, piscine coperte e scoperte, campi da tennis in terra battuta. Con marchio internazionale Radisson Blu, i due hotels principali, il Majestic e lo Sporting, stanno riscuotendo risultati più che positivi, con un incremento di fatturato che si aggira intorno al 20% rispetto allo scorso anno. Il merito sta nella professiona-

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lità dell’attuale management, nell’investimento nel brand Radisson Blu, nella comunicazione orientata ad un pubblico non solo “termale” ma diversificato, come ospiti golfisti, famiglie, coppie in cerca di relax e coccole. Non solo quindi ospiti provenienti dal Nord Europa, ma anche italiani decisi a investire il tempo di una vacanza o di uno short breaks nel benessere. Per l’offerta Mice, nella prossima primavera, in aggiunta alle attuali sale meeting, con luce naturale, si aggiungerà un importante spazio congressuale di 320 metri quadrati, che con-

quisterà anche il top management più esigente: ogni incontro di business, incentive o presentazione aziendale diverrà un’occasione unica per ritrovare il proprio benessere psicofisico, in una cornice d’eccellenza. Nel Revital Wellness Center, una vera e propria oasi di benessere di 800 mq tutti possono ritrovare la forma psicofisica in totale relax. Le varie zone integrate di Revital Relax, Revital Fitness & Sport, Revital Beauty & SPA sono il sito ideale per cominciare un percorso fatto di salute, benessere e bellezza. E per l’autunno il Radisson Blu SPA e GOLF Resort Padova propone il pacchetto “Golf Choice”, con convenzioni particolari presso altri 12 circoli golf nel Veneto (www.galzignano.it). L’autunno sarà caldo, anzi tiepido e piacevolissimo nelle acque termali del Radisson Blu Spa & Golf Resort Padova. Luciana Sidari



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Castello Banfi UN BORGO STORICO TRA LE COLLINE TOSCANE, TRASFORMATO IN UN HOTEL DI PRESTIGIO, IN CUI LA PRODUZIONE VINICOLA DI UNA RINOMATA TENUTA INCONTRA L’OSPITALITÀ PIÙ ELEGANTE

perto nel 2007, il Borgo di Castello Banfi, nei pressi di Montalcino, è uno storico maniero all’interno dell’azienda vitivinicola omonima. La tenuta, che si estende nella parte meridionale del territorio di produzione del Brunello di Montalcino, è coltivata a vigneto e specializzato con i vitigni tipici della zona, il Sangiovese e il Moscadello, ma anche con i principali vitigni internazionali, come Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot, che si sono perfettamente inseriti nella zona. L’azienda, nata per volontà dei due fratelli americani John e Harry Mariani alla fine degli anni Settanta e ancora oggi di proprietà della famiglia, si è dotata più di recente di un hotel elegante e ricercato. Nato dalla ristruttura-

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zione dell’antico borgo, costruito nel 1700 per alloggiare i lavoratori delle fattorie e i domestici in servizio al Castello di Poggio alle Mura, nome storico della comunità, si trova sulla collina che sovrasta le distese di vitigni. Le antiche case di pietra, che ospitavano la scuola elementare, una bottega, le poste e altri locali adibiti a diversi usi per la collettività, hanno subito un’opera di restauro che ne ha mantenuto in-

tatte le originarie forme architettoniche, tipiche della tradizione toscana, ma che le ha trasformate in quattordici camere, di cui cinque suites. Le stanze costituiscono oggi il cuore del centro di accoglienza dell’azienda, che ruota intorno alla produzione vinicola, vero core business della struttura. Nei suoi spazi, oltre alle stanze, si trovano infatti il Museo del Vetro e del Vino dedicato al capostipite della famiglia, Gio-


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vanni F. Mariani, che ospita pezzi che vanno dall’antichità fino ai giorni nostri e costituisce la più grande collezione privata di vetri del periodo della Roma Imperiale, la Balsameria, dove il mosto d’uva viene fatto invecchiare sino a raggiungere la sua perfezione in barriques di dimensioni e legni diversi, la Taverna Banfi e l’enoteca Wine bar, per le degustazioni e l’acquisto delle bottiglie. Inoltre tutti i giorni sono organizzate visite guidate nelle cantine di Castello Banfi. Anche l’ospitalità risente della particolare vocazione della tenuta: chi alloggia nel Borgo trova nella propria stanza alcuni prodotti cosmetici a base d’uva della linea “Vinoterapia”, pre-

parati con le uve locali di Sangiovese e creati appositamente per Castello Banfi, oltre ad avere la possibilità di abbinare il proprio soggiorno a percorsi eno-gastronomici, corsi di cucina, assaggio di vini, passeggiate e visite nella tenuta. Ma l’accoglienza, uno dei tratti che distingue questa azienda vitivinicola, si declina anche nella qualità dei prodotti offerti, da assaporare nella Taverna Banfi, che offre i piatti della ricca cucina locale sotto le volte delle vecchie cantine del Castello, o da degustare in abbinamento ai vini prodotti dall’azienda, accompagnati da formaggi e salumi tipici toscani, nell’Enoteca. Oltre alla ristorazione, sono stati predisposti al-

cuni spazi a uso esclusivo degli ospiti, come la sala lettura, nel cortile interno del Castello, nella cui atmosfera tranquilla e accogliente si può giocare a diversi giochi di società o usufruire della piccola biblioteca con i libri e le guide di viaggio favoriti dalla famiglia Mariani. All’esterno si apre il giardino pergolato e, dietro le mura, la piscina. Per la forma fisica è stata attrezzata anche una piccola palestra. Per gli ospiti più esigenti, il Borgo ha predisposto alcuni servizi speciali, come la possibilità di sorvolare le colline toscane su una mongolfiera o di effettuare un’escursione in elicottero. Aperto da marzo a ottobre, l’intero Castello può inoltre trasformarsi in una location esclusiva e insolita per incontri di lavoro, congressi o study groups. Lo spazio dedicato agli eventi business è una sala-teatro interna al Castello con capienza di oltre 60 persone. Le cucine, i vigneti o la cantina possono poi ospitare originali soluzioni per attività post-congress o costituire le mete di giochi di ruolo o team building, soprattutto in vista della vendemmia nei mesi autunnali, o costituire una delle tappe salienti per incentive di argomento enogastronomico e culturale. Uno dei momenti dell’anno in cui il Borgo si anima maggiormente è durante l’estate in occasione del festival “Jazz & Wine”, giunto alla sua quattordicesima edizione, la cui prima serata ha come teatro, ormai da tradizione, proprio il cortile del Castello per il concerto d’apertura. G.G.

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Hotel Excelsior Pesaro NELLE MARCHE UNA STRUTTURA DI LUSSO CHE RISPONDE AI PIÙ INNOVATIVI CRITERI DELL’ECOSOSTENIBILITÀ outique hotel del Gruppo Eden Hotels & Resorts, l’Hotel Excelsior si presenta come una struttura innovativa nel segmento dell’hotellerie di lusso. Situato sul lungomare di Pesaro, città di richiamo turistico ai confini della riviera romagnola, ma a misura d’uomo e caratterizzata da un tranquillo centro storico, l’hotel cinque

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stelle è stato interamente rinnovato sia per rispondere alle esigenze di comfort della clientela sia per rispettare i più avanzati criteri dell’ecosostenibilità. Il progetto di recupero dell’edificio, che risale agli anni Cinquanta, si è orientato verso il completo ammodernamento delle strutture, mantenendone al contempo intatto lo stile ori-

ginario. Nelle quasi cinquanta camere, quasi tutte con vista mare, infatti, gli arredi dal design pulito ed essenziale si combinano armoniosamente con le suggestioni d’epoca, come i grandi bauli di stile marinaresco. Ed è proprio il mare di fronte a costituire il leit-motif predominante della struttura, lo scenario che si vede dalle grandi vetrate dell’hotel, dalla Spa, all’area congressi. Il centro benessere, in particolare, che si estende per 600 metri quadrati, ospita una piscina con cascata e due lettini idromassaggio, sauna, sei cabine per i trattamenti con caminetto e vasca idromassaggio per coppie. Pensati per due anche l’appartamento hammam e l’Hydro Suite. In quest’area l’ospite, seguito dal Personal Spa Assistant che lo consiglia circa il migliore percorso da effettuare, può usufruire dei diversi trattamenti offerti. La salute e il relax trovano spa-


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zio anche nel lido privato di fronte all’hotel, dove le parole d’ordine sono tranquillità e privacy. Lontana dall’affollamento e dalla confusione della costiera romagnola, la spiaggia è riservata e attrezzata con servizi esclusivi come le due vasche idromassaggio. Il centro congressi è in linea con il concetto di eleganza Excelsior. Anche questo ambiente, al primo piano, gode della vista panoramica sul mare grazie alle ampie vetrate. Ricavato in un’ala dell’edificio, si articola in sei sale di diverse metrature collegate al foyer, per incontri e congressi dai 20 ai 300 partecipanti. Le varie soluzioni proposte si possono utilizzare per organizzare seminari, convegni e tavole rotonde, conferenze stampa di CDA aziendali, assemblee di soci e riunioni di governance e top management di enti e istituzioni. Tutta l’area dispone di connessione internet wi-fi gratuita, presente anche nel resto della struttura, mentre le meeting room hanno videoproiettore, grandi schermi e impianto di amplificazione con microfoni. La ristorazione, curata e raffinata, è affidata al ristorante ’59, un’elegante casa dal glamour che ricorda gli anni Cinquanta, in cui si propongono ricette di mare e piatti della cucina marchigiana, abbinati a vini pregiati, e con la possibilità di ospitare fino a 60 commensali per ce-

ne a tema o business lunch, sia all’interno sia all’esterno, sulla terrazza. E per incontri di lavoro che si prolungano oltre l’orario di cena o spuntini in piena notte, gli chef preparano i loro migliori piatti su richiesta dalle 23 alle 7 del mattino. L’Excelsior mette a disposizione dei suoi ospiti anche un bistrò, per un pranzo leggero, un aperitivo o per il sunday brunch. Particolare attenzione è riservata a coloro che abbiano intolleranze alimentari: la cucina propone infatti menu dedicati esclusivamente ai celiaci. L’hotel è frutto di un progetto di ristrutturazione che, come si diceva, ha voluto associare il comfort al risparmio energetico e alla riduzione degli sprechi. L’intera struttura è gestita da un unico sistema che coordina il ciclo del calore e del condizionamento, per evitare di disperdere il calore prodotto e riutilizzarne l’energia anche

dopo l’uso primario. L’energia che proviene invece dalla rete pubblica viene impiegata mediante un impianto di trigenerazione per soddisfare tutte le esigenze dell’hotel: elettricità, acqua calda, calore e refrigerazione, con un risparmio deciso su quanto consumato e una minore emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Inoltre, la totale autonomia energetica dell’edificio si accompagna a un controllo informatizzato in grado di gestire, per esempio, l’illuminazione e la circolazione d’aria: raccogliendo informazioni circa la luminosità esterna le luci si abbassano automaticamente quando il livello di illuminazione è sufficiente, mentre il ricircolo d’aria varia a seconda dell’affollamento nelle aree comuni, oppure, nelle camere, il ricambio avviene quando sono occupate ma si interrompe quando le finestre sono aperte. Cinzia Lotti

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Chia Laguna Resort L’IMPORTANTE OPERA DI RIQUALIFICAZIONE DI PARTE DELLE CAMERE E DEI RISTORANTI REALIZZATA NEL 2011 ANTICIPA L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO CENTRO CONGRESSI PREVISTA PER IL PROSSIMO ANNO n vista della chiusura stagionale di ottobre, il Chia Laguna Resort, immerso nella natura e circondato dalle bianche dune che caratterizzano la costa sudoccidentale della Sardegna, presenta le novità per il prossimo anno, a cominciare dal progetto di totale rinnovo del centro congressi. L’importante area meeting, immediatamente sotto la Piazza degli Ulivi, sarà completamente ristrutturata, a livello estetico, ma soprattutto nelle parti tecniche e funzionali, offrendo un prodotto all’avanguardia in termini di sistemi multimediali, con le mi-

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gliori dotazioni d’impianti audio e video. L’obiettivo della riqualificazione è la totale flessi-

bilità degli spazi: ogni sala meeting diventerà autonoma e suddivisibile in sottosale mino-


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I rendering delle nuove sale meeting che saranno inaugurate il prossimo anno

ri, in modo che tutte possano essere facilmente adattate alle diverse esigenze dei clienti, per meglio rispondere alle conformazioni e ai lay-out richiesti. La sala plenaria, in grado di ospitare oltre 650 partecipanti, si affiancherà così ad altri sette ambienti, con capienze che partono da un minimo di 10 po-

sti. Tutti gli spazi saranno indipendenti, per accogliere i più tradizionali convegni (con disposizione a teatro), i lanci di prodotto, le esposizioni, il banqueting. Il foyer del centro congressi, anch’esso oggetto di un’importante opera di riqualificazione, sarà più ampio e luminoso: un ambiente moderno

e polifunzionale per accogliere coffee-break, segreterie congressuali e trasformarsi all’occorrenza in un ulteriore spazio espositivo. Dalla prossima stagione, proprio in virtù dei lavori effettuati, che si concluderanno con la riapertura del Resort, il nuovo centro congressi sarà in grado di ospitare eventi fin da aprile, con un mese di anticipo rispetto all’apertura abituale. Il settore Mice può anche contare su un collaudato carnet di servizi e propone soluzioni originali per team building e incentive, grazie agli ampi spazi, indoor e outdoor, di cui dispone e alla ricchezza e alla varietà del paesaggio in cui è inserito: le alte scogliere rocciose, le spiagge di sabbia fine e i monumenti dell’antichità punica e romana da esplorare, in una parte della Sardegna forse meno nota ma più autentica. Le bellezze naturali che si aprono a poca distanza dal Chia Laguna permettono di effettuare trekking lungo gli itinerari montani, di visitare i siti archeologici che risalgono all’epoca pre-romana come la città di Nora, di organizzare immersioni alla ricerca di resti antichi, o, ancora, di partecipare ai corsi di sopravvivenza in mezzo alla natura, nati per stimolare la cooperazione tra dipendenti. Come attività indoor sono stati pianificati corsi, gare di cucina e degustazioni alla scoperta del metodo di fabbricazione della birra e degli abbinamenti tra i vini e i formaggi locali. Il piano di investimenti, programmato dalla proprietà del Resort per i prossimi tre anni, vedrà la realizzazione di una nuova Spa, specializzata in 9 2011 | www.mastermeeting.it 119


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trattamenti estetici e cura del corpo, il lancio di un campo da golf 18 buche, ad integrazione e completamento degli esistenti campo pratica e pitch&putt, e la totale trasformazione del Baia Chia, albergo 3 stelle destinato a diventare un hotel 5 stelle, con suite private sul mare. Ma già nel corso di quest’anno si sono visti i risultati dell’imponente opera di riqualificazione in atto nel Resort. Il Chia Laguna dispone di una capacità di oltre 420 camere, distribuite su tre alberghi, caratterizzati ognuno da un particolare concept. Il segmento dell’hotellerie di lusso trova nel Laguna, 77 ca-

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mere esclusive che guardano alla laguna abitata dai fenicotteri rosa, la sua location di punta. Da quest’anno gli ospiti hanno potuto trovare undici nuove camere: una garden suite e cinque garden junior suite, tutte con giardino privato, e cinque junior suite con vista mare. Il Village, più di 260 cottage disseminati nella macchia mediterranea, offre un’atmosfera più informale. Con la riapertura per la stagione 2011 i giardi-

ni privati dei singoli cottage sono stati ampliati e rinnovati, per garantire maggiore privacy ai suoi occupanti, mentre per il 2012 è previsto il totale restyling delle camere e la trasformazione di un’area del Village in un prodotto di più alto livello, con camere molto ampie e superfici fino 50 mq, tutte con vista panoramica sul mare. Nel 2011 anche i Ristoranti del Chia Laguna sono stati oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. Fiore all’occhiello del Resort, grazie alla sua collocazione a due passi dalla spiaggia, il ristorante Le Dune si è arricchito di un’area lounge per servire gli aperitivi e accogliere i grandi gruppi, con una proposta gastronomica che offre il meglio della cucina tradizionale sarda nel giardino vicino alle dune di Chia. Il ristorante La Terrazza, riservato agli ospiti dell’hotel Laguna, a cui propone una raffinata cucina di impronta italiana, si è rinnovato nel decor e negli arredi, mentre il ristorante del Village, il Bouganville, ha cambiato veste per valorizzare le sue proposte gastronomiche, con i buffet tematici e le aree per lo show cooking. P.T.



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Grand Hotel Savoia L’ELEGANTE CASA, A POCHI PASSI DALLE MAGGIORI ATTRAZIONI DEL CAPOLUOGO LIGURE, INAUGURA UNA NUOVA, RICCA PROPOSTA PER LA RISTORAZIONE

autunno del Grand Hotel Savoia si apre con l’inaugurazione di una nuova proposta per la ristorazione, la Trattoria Tralalero, aperta tutti i giorni a pranzo: un ambiente informale e familiare che offre i piatti della tradizione ligure, genovese in particolar modo, dagli antipasti ai dolci alle bevande locali. Questa location, insieme al Ristorante Novecento, si presta anche per colazioni di lavoro e aperitivi business. E da metà settembre è ritornato l’appuntamento del giovedì con l’aperitivo Settimocielo, servito sulla terrazza con vista sul mare e sulla Lanterna, simbolo della città. Momento di ritrovo settimanale, accompagnato da musica dal vivo e da un buffet a tema sempre diverso, è aperto dalle 19 alle 22, sia per gli ospiti della struttura sia per i genovesi, ma può diventare un’occasione di incontro anche all’interno di convention o eventi aziendali. Rinato nel 2008 grazie a un’imponente opera di ristrutturazione, l’hotel ha sede in un maestoso edificio storico del capo-

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luogo ligure, trasformato in un cinque stelle che richiama negli arredi e nell’architettura gli eleganti salotti storici della città. E se Genova vale la visita, tra l’Acquario, la Città dei Bambini e i caruggi del centro storico, il Savoia, vicino ai principali snodi cittadini, come la Stazione Principe e il terminal delle crociere, è uno dei punti ideali per raggiungere a piedi le attrazioni e le mete turistiche. Se, invece, il soggiorno è d’affari l’hotel offre una delle soluzioni più raffinate e compete per eventi business e congressi in città. Per incontri di alto livello e con un gran numero di partecipanti è disponibile una sala meeting di quasi 200 metri quadrati con terrazza panoramica, la Sala Aurea. Situata all’ultimo piano dell’edificio, si apre su un ampio terrazzo con due vasche idromassaggio, pensato per ospitare non solo incontri, ma anche aperitivi o cene di gala, serviti dalla cucina del Ristorante Novecento: piatti tipici del territorio e pesce sempre fresco. Accanto a essa la Sala degli Orefici, un ambiente più riservato in grado di accogliere fino a 80 persone, collegato al-

la terrazza e alla sala principale da un ampio foyer disponibile per coffee break. Il business center continua al piano ammezzato, con altre quattro sale di diverse metrature e modulabili, una delle quali ulteriormente suddivisibile in due spazi, illuminate dalla luce naturale e con la possibilità di usufruire del giardino d’inverno. Tra gli spazi dedicati agli ospiti business non manca una relax room con media lounge, un salotto tranquillo e raccolto dove trovare una selezione dei più importanti quotidiani e magazine italiani e stranieri, internet point con stampante e connessione wi-fi, e tv al plasma per seguire le notizie dal mondo. E per concludere la giornata di lavoro c’è il centro benessere La Spiaggia segreta, un ampio spazio che alterna caldo e freddo per rigenerarsi e ritemprarsi. Dal calidarium, dove la temperatura è di 45-50° e l’umidità del 95%, e dalla panca calda si passa al breeze e alla cascata di ghiaccio. Accanto a questo percorso anche biosauna, vasca per idromassaggi, doccia emozionale e cromoterapia. Flavia Martinetto


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Hotel Corte Valier UNA GOCCIA DI GARDA, UNA GOCCIA DI CLASSE, UNA GOCCIA GOURMET...

e gocce d’acqua sono il simbolo dell’Hotel Corte Valier, ma sono anche icone dell’ospitalità raffinata, completa, equilibrata, di un hotel “nato” bene, dove non ci sono classificazioni noiose e rigide che vadano a definire l’anima della struttura. L’hotel offre infatti molti spunti sia al turismo leisure, sia a quello Mice e, ciliegina sulla torta, è anche un hotel gourmet. Non si tratta di ambizioni astratte, le caratteristiche strutturali dell’albergo lo rendono una perla preziosa: affacciato sull’azzurro delle acque di Lazise, sulla sponda veronese, regala all’ospite un’impressione, una “cartolina” quasi mediterranea. Pini marittimi che aprono il loro ombrello profumato di resina sul Lungolago, un giardino verde smeraldo, terrazze fiorite ed eleganti, una piscina che concede spazio e tranquillità, sono ingredienti che piacciono a tutti. Anche l’interno dell’hotel è altrettanto elegante: hall e terrazza interna con colori tenui, che dilatano lo spazio appena punteggiato da un color lavanda; bar/lounge accogliente e raffinato, nel caso fuori si scateni

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una piccola tempesta, che sul Garda dura poco per lasciare un cielo ancora più terso; le camere, 84 di cui sei suites, sono autentiche oasi di comfort arredate con materiali tessili e legno ispirati alla natura e guardano tutte il lago, offrendo ciò che serve per sentirsi coccolati, ma anche sempre connessi al mondo esterno grazie a tecnologie di ultima generazione. Hotel Corte Valier è anche un hotel congressuale, con il giusto equilibrio tra camere, sale, servizi di alta ristorazione e benessere. È quindi adatto ad ospitare presentazioni aziendali, corsi di formazione, incentives e meeting. Il centro congressi denominato “Space” offre Space A, 100 posti a platea, 52 a banchi di scuola e Space B, 102 posti a platea e 64 a banchi di scuola. Le stesse sale si possono poi suddividere all’occorrenza in cinque salette da 12 a 30 posti. La ristorazione di DOME Restaurant è articolata in due tipologie: “classica”, ovvero italiana e mediterranea per gli ospiti residenziali e “gourmet” di alta gastronomia, che offre piatti della tradizione reinterpretati, con porzioni degustazione, pesce di mare e,

dall’autunno, anche pesce di lago. In periodi primaverili, estivi, autunnali, la terrazza Dome Roof garden, con un’impareggiabile vista sul lago, permette di sentirsi dei privilegiati, circondati dal bello, al centro di un servizio impeccabile e coccolati da un menu à la carte. Con l’arrivo dell’autunno cambia la tipologia degli ospiti: arrivano i clienti business e numerosi giovani che si concedono dei long weekend, per fruire dei servizi di Laguna Wellness SPA e Beauty Center: rituali viso e corpo – anche con cabina

rasul – trattamenti mani e piedi, solarium, piscina interna, sauna finlandese e mediterranea. In caso di un soggiorno business o di un meeting, l’accesso alla Spa è un benefit del quale l’ospite può liberamente fruire. Il general manager, Domenico Esposito, ha avuto molte soddisfazioni, sono passati quasi due anni dall’apertura (che continuerà anche in inverno) e se l’estate ha portato il 99% di occupazione, l’autunno e l’inverno promettono bene, con un’offerta di pacchetti meeting, week end e gourmet davvero irresistibili e conveL.S. nienti. 9 2011 | www.mastermeeting.it 123


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Holiday Inn Rome EUR Parco dei Medici UN’ACCOGLIENZA FATTA DI COMFORT, SPAZI E VERSATILITÀ unto di riferimento e meta privilegiata del turismo business, data anche la sua vicinanza con l’aeroporto di Fiumicino, il quartiere Eur e la Fiera di Roma, l’Holiday Inn Rome EUR Parco dei Medici ha sempre saputo unire all’eleganza dei suoi numerosi spazi una perfetta e sapiente gestione degli standard del brand, recentemente rilanciato a livello mondiale.

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Questa vincente politica dell’accoglienza fatta di comfort, spazi ma soprattutto di una grande varietà e ricchezza nei servizi dedicati al turismo meeting e congressuale, è uno dei punti di forza dell’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici, per di più rafforzata da un’importante e progressiva fase di restyling di buona parte della struttura, non solo negli spazi della reception e della hall, ma soprattutto degli spazi delle

317 camere (con i loro due letti queen size, con nuovi piumini, bed-runner e quattro comodi guanciali per ogni letto), di cui 150 già rinnovate con un nuovissimo arredamento in linea con uno stile moderno ed essenziale. Questa fase di rinnovamento dell’intera struttura ha interessato anche il centro congressi, ora valorizzato da due nuove sale, che è arrivato così a disporre di ben 18 sale riunioni, con una capienza da 10 a 800 persone sedute, rendendo l’hotel romano una destinazione alberghiera d’eccellenza nel turismo Mice e non solo.

Relax Room, Green Expo e Christmas party Proprio con l’obiettivo di migliorare il servizio approfittando della versatilità dei suoi spazi, l’Holiday Inn Rome EUR Parco dei Medici ha aperto anche la sua “Relax & Meditation room”, un nuovissimo spazio 124 9 2011 | www.mastermeeting.it


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Stay Merry L’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici propone i suoi “Christmas party”, una nuovissima e vasta gamma di imperdibili proposte alle aziende che vogliono ideare eventi pre-natalizi; con menù personalizzabili a partire da 15 euro a persona è possibile organizzare dal semplice brindisi fino alla gran cena di gala. situato, non a caso, sul piano business floor, ideato sia per completare l’offerta del fitness

centre e della sauna, sia per garantire agli ospiti un ambiente dove potersi rilassare e gustare una buona tisana a fine meeting oppure durante una pausa. Altra novità importante, è il nuovissimo spazio esterno per esposizioni denominato “Green Expo”, situato nell’ampio giardino e con entrata indipendente per gli autoveicoli. Lo spazio di 480mq permette l’esposizione anche di prototipi o l’organizzazione di lanci prodotto, poiché dispone di un accesso secondario ed è situato in un’area riservata del giardino.

Rimane un punto di forza dell’Holiday Inn Rome Eur Parco dei Medici “la Veranda”, un’elegante tenso-struttura a bordo piscina che rende gradevole il soggiorno al di là degli impegni della giornata, in grado di accogliere fino a 200 persone, permettendo al gusto di rilassarsi nelle creazioni di una cucina creativa e leggera e che, insieme al Ristorante “La Serra”, porta la capienza totale dell’Hotel a ben 600 coperti. Ai tradizionali aperitivi dell’American Bar “L’Incontro”, dalle 18 alle 20 dal lunedì al giovedì, si aggiungerà con l’inizio della stagione autunnale un ricco programma di iniziative gastronomiche a tema, e di piacevoli degustazioni a cominciare dall’arrivo del vino novello. Con l’avvicinarsi delle festività prenderanno il via anche gli “Holiday Inn Christmas Party”, menù ideati appositamente per l’organizzazione delle cene prenatalizie di eventi aziendali e congressuali: dall’aperitivo, al brindisi alla cena di gala, con la possibilità di prevedere intrattenimenti personalizzati e allestimenti speciali. Bola Ceriana

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Hotel Quirinale AMBIENTI D’EPOCA AL SERVIZIO DELLA OSPITALITÀ PIÙ TRADIZIONALE E DEI GRANDI EVENTI MEETING

on è facile rimanere fedeli alla propria tradizione, specialmente quando una grande città come Roma cambia continuamente aspetto, atmosfere e soprattutto rumori di sottofondo. Eppure a chi ha assaggiato il gusto della grande ospitalità, quella dell’hotellerie d’altri tempi fatta di cortesia e affabilità vissute in ambienti d’eccezione, non manca mai la voglia di tornare in uno dei più antichi alberghi della capitale come l’Hotel Quirinale, incastonato com’è nel mezzo di via Nazionale, non solo a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria di Roma Termini, ma anche a pochissimi passi dalla Fontana di Trevi, da via Veneto e da Piazza di Spagna, il cuore cinquecentesco della città.

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Stile e tradizione L’albergo Quirinale ha una lunga storia: viene fondato nell’anno 1865, qualche anno prima della costruzione dell’Opera di Roma a cui lo collega un elegante passaggio “segreto” che attraversa lo splendido giardino 126 9 2011 | www.mastermeeting.it

privato. Percorrerlo per ritrovarsi all’improvviso dietro le quinte del palco del teatro fa quasi tornare alle mente gli ultimi preparativi delle grandi prime romane. D’altronde molte incisioni del 17esimo e del 18esimo secolo dell’albergo rappresentano scene e ornamenti che si ricollegano al mondo dell’Opera. Nei grandi saloni dell’Hotel spesso si ha la piacevole sensazione di tornare ad atmosfere di altri tempi, grazie anche agli spazi eleganti in stile imperiale che hanno ospitato non solo molti membri della famiglia

reale, ma anche uomini appartenenti all’elite culturale e artistica. Il carattere dell’Hotel Quirinale si annuncia immediatamente dalla sua hall monumentale: specchi, colonne, mobili antichi e velluti rossi lasciano trasparire una cura, un’attenzione e un servizio d’accoglienza di alto livello. Lo stile Impero è protagonista assoluto delle 209 camere, con pavimenti in legno e alti soffitti, ma tutte modernamente attrezzate e rivisitate nell’arredamento, fornite di ogni comfort tecnologico con accesso ad internet veloce, televisione satellitare e Pay TV, telefono diretto, saletta Fitness a disposizione dei clienti, proprio per una strategia vincente che ha scelto da tempo di mantenere la tradizione arricchendola di servizi destinati al mondo business e mice.

Vocazione meeting d’atmosfera Infatti l’Hotel Quirinale è anche il luogo ideale dove organizzare cerimonie, meeting e congressi. Per venire incontro alle esigenze delle grandi aziende,


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grandi cerimonie private o ad eventi di vario tipo. Inoltre, da sempre l’Hotel Quirinale ospita le conferenze stampa dell’adiacente Teatro dell’Opera ed i banchetti “dopo teatro”. Sia per i banchetti che per le cene di gala è a disposizione il “Ristorante Rossini”, un sofisticato spazio che si apre con un’ampia vetrata sul raffinato giardino interno. Rinomata è l’organizzazione dell’Hotel Quirinale negli eventi enogastronomici, con serate di degustazione vino o serate a tema dai sapori orientali. Tra questi un tradizione appuntamento in costume, il “Ballo dell’800”, che annualmente riempie di fascino le grandi sale a tempo di valzer, polka, mazurka e quadriglie. Monica Farello in particolare per il periodo invernale, sono previsti già numerosi “pacchetti meeting” (camera + meeting) a tariffe promozionali con un ventaglio di servizi di massimo livello. Sempre per favorire la clientela business, tutte le aree comuni, le sale meeting e le camere dell’Hotel sono cablate con WiFi gratuito. Una splendida sala d’epoca, nei colori del bianco e del verde tenue, funge da plenaria per eventi di rilievo con capienza fino a 250 persone, sempre in luce naturale e sempre con facile accesso. A questa si aggiungono un’ampia galleria, tre salette di sostegno fino a 35 posti e il Salone Impero, utilizzato generalmente per cocktail formali fino a 350 ospiti. La sala plenaria viene spesso richiesta da case farmaceutiche di fama internazionale, da organizzatori di convegni politici o d’impresa per convention e seminari, fino alle 9 2011 | www.mastermeeting.it 127


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Terranobile Bari e Masseria Pietrasole DUE STRUTTURE DIVERSE, MA COMPLEMENTARI, DEL GRUPPO ORA HOTELS PER RISCOPRIRE BARI DA UN’INSOLITA PROSPETTIVA

Tutti gli scatti in questa pagina si riferiscono all’Hotel Terranobile. Nella pagina seguente alla Masseria Pietrasole

n’antica masseria protetta da alte mura che la racchiudono come se fosse un mondo a parte, dove regnano la quiete e il silenzio, e una villa di fine Ottocento a cinque chilometri dal centro storico: queste sono le due strutture del Gruppo Ora Hotels a Bari, che offre ai suoi ospiti due mini resort autonomi ed eleganti. Ai limiti della città pugliese, la Masseria Pietrasole spicca con la sua tradizionale architettura dove domina il bianco, tra gli ulivi e i frutteti della campagna circostante. Nata dal progetto di recupero di un’antica masseria fortificata, risalente a prima del Settecento, è stata interamente rinnovata fino a trasformarla in un piccolo e accogliente edificio, con sette camere, di cui cinque, categoria Deluxe, al primo piano, collegate da un soggiorno comune con camino e ciascuna con terrazzo o balcone, e due Superior a piano terra, che dispongono

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di accesso privato e giardino e si affacciano sul verde circostante. All’interno delle mura difensive si apre il cortile, centro nevralgico dell’intera struttura, che si articola, nel suo corpo principale, su due piani, mentre attorno si aprono gli altri spazi dell’antica costruzione: la cappella, le stalle e i giardini. Tutto l’edificio ha mantenuto il fascino della casa fortificata, con le due garitte poste agli angoli interni del terrazzo

che cinge l’intero complesso e il camminamento di ronda sopra le mura, fascino che rimane intatto anche nelle camere. Qui, infatti, si è scelto di conservare inalterati gli elementi più caratteristici dello stile originale come i soffitti con volta a crociera e i parquet d’epoca. All’interno dell’agrumeto è stato ricavato il centro benessere “Acqua d’Oriente SPA”, abbinato al “Percorso Vita”, realizzato per gli ospiti della Masseria e che offre la possibilità di svolgere dell’attività fisica all’aria aperta, e il parco “Giardino del Sole”, dove è stato ricreato, al posto della solita piscina, un lago biologico con spiaggia dove poter fare il bagno. Sempre negli ampi spazi esterni si trova-


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no il campo di equitazione e quello per il tiro con l’arco. Anche la ristorazione va nella direzione della ricerca dell’autenticità e della raffinatezza. La cucina, realizzata dallo chef Nicola Morea, nasce dalla rivisitazione della tradizione pugliese, fatta di ingredienti semplici e naturali, in chiave contemporanea. Dedicata agli ospiti della Masseria, può essere anche declinata per feste, banchetti ed eventi aziendali. In particolare, la struttura ha ospitato meeting e cene aziendali, team building outdoor e indoor, sfilate e shooting fotografici, anche con utilizzo in esclusiva di tutta l’area. Tra gli spazi business spicca la Sala Lamione, che si apre direttamente sulla corte centrale, caratterizzata dalla volta a crociera e con il fascino dell’ambientazione originale. L’altra struttura del Gruppo, il Terranobile Metaresort, è una villa del 1898 alle porte di Bari, immersa nel verde di un uliveto secolare. Dopo i lavori di ri-

strutturazione, l’edificio è stato trasformato in un hotel 4 stelle dedicato sia alla clientela leisure sia a quella business che voglia trascorrere un soggiorno di lavoro o di relax in un’antica dimora nobiliare. Quindici le stanze a disposizione, tutte di generose dimensioni, con arredi in stile ma comodità moderne (vasca idromassaggio in quasi tutte le camere, televisione satellitare e accesso a Internet). Tra queste, sette camere tipologia Superior, ciascuna con giardino privato, ricavate nell’area esterna alla villa. Anche il Terranobile ha scelto di coniugare il relax offerto nel centro benessere con la possibilità di ospitare eventi in esclusiva. Tre le sale meeting a disposizione, da 20 a 100 posti, dalla Sala lettura con tavolo centrale per incontri riservati alla Sala degli ulivi per congressi, banchetti, concerti e serate danzanti. Grazie al clima favorevole della regione, quasi tutto l’anno è possibile organiz-

zare apertivi, cocktail e cene all’aperto, nello spazio accanto alla piscina. Il centro benessere Meta Health Club, disponibile sia per gli ospiti sia per la clientela esterna, propone, oltre alla sauna, al bagno turco e alla piscina idromassaggio, trattamenti massoterapici ed estetici, mentre nella piscina esterna, con lettini idromassaggio, è possibile abbinare al relax alcune attività fisiche come pilates e acqua gym. Di grande richiamo anche la cucina, servita nel ristorante La Dama, in cui le ricette della tradizione locale, grazie all’estro creativo degli chef, si trasformano in un’esperienza di gusto e si accompagnano a una ricca enoteca dove degustare diverse etichette in abbinamento a taglieri di formaggi e affettati e pane di produzione propria. Monica Giglioli 9 2011 | www.mastermeeting.it 129


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Grand Hotel Tiziano e Dei Congressi GRANDI EVENTI E CONVEGNI DI CALIBRO INTERNAZIONALE PER UNA DELLE METE DI MAGGIOR RICHIAMO NEL SALENTO PER IL SEGMENTO MICE

ettembre è stato un mese intenso per il nostro Business Center» esordisce Viviana De Rinaldis, Direttrice Commerciale dell’Hotel. «È iniziato con il congresso nazionale della Società di Chimica Italiana, alla presenza di due premi Nobel, Jean Marie Lehn e Kurt Wüthrich. Sono stati sei giorni ricchi di incontri, workshop e dibattiti per fare il punto sulla ricerca scientifica nel settore, alla presenza di centinaia di docenti e specialisti. Dal 21 settembre abbiamo avuto in casa il Congresso della Società Italiana di Neurofisiologia Clinica. Poi, alla fine del mese abbiamo ospitato il Forum AAL 2011 (Ambient Assisted Living). Questo convegno di portata mondiale avrebbe dovuto svolgersi a Roma dato il grande numero di partecipanti e le dimensioni, ma – continua De Ri-

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naldis – le facilities offerte dalla nostra struttura, le bellezze artistiche del Salento e il fatto che proprio a Lecce ci sia una sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, specializzata nell’ambito su cui l’incontro era centrato, hanno portato gli organizzatori a optare per il Salento e in particolare per il no-

stro hotel, che si sta qualificando come uno dei riferimenti nell’area per il settore Mice». A Lecce, infatti, non esiste nulla di uguale, sia a livello di ospitalità sia per quanto riguarda la capienza delle sale meeting, in grado di accogliere fino a 2.000 persone contemporaneamente. Il Grand Hotel Tiziano, 273 camere di diversa tipologia, tra Classic, Superior ed Executive, oltre alla posizione strategica all’ingresso della città, comoda per chi lo raggiunge sia dall’autostrada sia dall’aeroporto di Brindisi, ma al contempo vicino al centro storico, può contare su un insieme molto variegato di servizi per il business e per il momento postcongress. Il Business Center è articolato in tredici sale meeting da dieci a 800 posti, che si traduce in una capienza fino a 2.000 persone. La meeting room di maggiori dimensioni è la Sala Tizia-


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no, situata al secondo piano interrato e collegata direttamente alla hall. Con i suoi 800 posti a platea, può ospitare non solo congressi e grandi riunioni, ma anche prestarsi come location per spettacoli, sfilate di moda e presentazioni di prodotti, grazie all’ampio palco centrale e alla passerella modulabile che da esso si diparte. Appena fuori dalla sala si trova il foyer, su cui si aprono il centro stampa, la sala regia, il centro slide e la segreteria. Tra i servizi presenti anche la cabina per le traduzioni simultanee e i camerini. Inoltre, l’area congressuale, che dispone di connessione Wifi gratuita e di internet point, si affaccia su 2.000 metri quadrati di spazio espositivo in cui collocare fino a 60 stand e dove poter realizzare coffee break o lunch break a buffet. Per la ristorazione, affidata allo chef Pierangelo Faggiano, si possono prenotare anche il Ristorante Michelangelo o il Salone delle Feste. Quest’ultimo, ricavato nei locali di una vecchia distilleria, con un grande camino che riscalda l’ambiente, è dedicato ai grandi eventi e ai banchetti fino a 500 persone. Coffee break, pranzi informali o cene di gala sono serviti ne Il Ristorante Michelangelo, la cui cucina offre i piatti tipici del Salento e le sue ricette più autentiche. Moderno nel design e interamente contenuto all’interno di un guscio di vetro, il Giardino d’Inverno è lo spazio deputato a ospitare party privati e cene-evento. Le migliori ricette dello chef, grazie al clima mite anche durante l’inverno, possono essere degustate per buona parte dell’anno all’aperto, e, in particolare, accanto alla piscina, una delle location

più suggestive della struttura per l’organizzazione di happening, appuntamenti di arte e design e aperitivi business. Svariate le possibilità sia per inscenare eventi di diverso tipo, sia per abbinare al lavoro attività di team building o di semplice svago. Lo staff Mice dell’Hotel ha ideato alcuni percorsi dedicati ai businessmen, pacchetti completi che accostano al momento congressuale buon cibo, la scoperta del territorio, e in particolare di Lecce con i suoi monumenti barocchi, e il relax. Oltre al Pool Club all’aperto, con zona idromassaggio, l’hotel ha da poco inaugurato la nuovissima City Spa, uno spazio per il benessere e il relax interno alla struttura, ma con accesso indipendente. Al suo interno sauna, bagno turco, docce emozionali, zona umida e un’area fitness con palestra at-

trezzata che prevede la presenza costante di un personal trainer per guidare l’attività fisica, mentre nel centro estetico si trovano solarium, lettino e doccia abbronzante. Dario Dappiano

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Vestas Hotels & Resorts L’HOTELLERIE DI LUSSO COME VOLANO DI SVILUPPO DEL TURISMO SALENTINO DI QUALITÀ

Una delle sale riunioni dell’Hotel President

i è tenuta a giugno, nella calda e abbacinante città di Lecce, la riunione estiva del capitolo italiano dell’Ehma, l’Associazione Europea dei Direttori d’albergo. E sempre la capitale del barocco ha fatto da cornice a un’altra importante iniziativa legata alla meeting industry: un congresso medico che ha portato in città 580 informatori medici provenienti da tutta Italia. I congressisti hanno trovato ospitalità presso gli hotel Vestas, scelti anche per il XXIV Congresso della Società Chimica Italiana di Sci, che, a settembre, ha visto la partecipazione di oltre 1000 chimici provenienti da tutto il mondo. Grande l’apprezzamento del servizio e dell’accoglienza da parte dei partecipanti, come racconta il g.m. del Gruppo Vestas Hotels & Resorts, Giuseppe Mariano « direttori e congressisti sono rimasti molto soddisfatti per aver avuto l’occasione di fruire del meglio dell’ospitalità salentina». Capace di raccontare la salentinità con un linguaggio inedito, il brand Vestas punta sull’identità geografica e sulla cultura del luogo come leva del suo successo. E lo fa con i suoi tre alberghi e con un’offerta capace di soddisfare le richieste di

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tutti i segmenti di mercato: da quelli di fascia più alta, business & leisure, ad un target di fascia intermedia con minore potere di spesa che non vuole comunque rinunciare ad un’accoglienza di alto livello. Il trifoglio a marchio Vestas Hotels & Resorts è composto dal Risorgimento Resort, il 5 stelle lusso a due passi da Piazza Sant’Oronzo, dalla chiesa di Santa Croce e dalla scenografica Piazza del Duomo, una location ideale per piccole riunioni, colazioni e cene di lavoro indoor o all’aperto (nella suggestiva terrazza del Roof Garden Restaurant Altavilla); dall’Hotel President, un 4 stelle superior che, per i suoi ampi spazi (9 sale meeting, di cui la principale con una capacità di 450 posti), è in grado di ospitare grandi gruppi per conferenze, convegni, mostre e workshop, oltre

che allestimenti ed esposizioni temporanee di ogni tipo; e infine l’EOS Hotel, il tre stelle design, ultimo entrato nella famiglia. Tratto comune di tutte le strutture, l’autenticità, espressa attraverso la continua e costante ricerca ed esaltazione delle specificità di un territorio, il Salento, dove tradizione, storia e passato si fondono e confondono con il presente. «Noi crediamo» racconta ancora Giuseppe Mariano «che la ricerca delle specificità dei luoghi e la riappropriazione geografica del territorio possano supportare la competitività di un sistema turistico. Come? Il segreto sta nel trasformare le potenzialità di una regione – o, com’è il Salento rispetto alla Puglia, di una porzione importante di essa – nel valore aggiunto di un’offerta turistica unica e di qualità». E in questa terra meravigliosa, caleidoscopio di tradizioni, paesaggi ed emozioni, dove la cosiddetta salentinità, è genius loci, cioè appartenenza e innato spirito di accoglienza, i crismi per creare una vera e propria offerta locale d’eccellenza ci sono davvero tutti: dall’arte alla natura, dalla storia alla cultura, al folklore, fino alla cucina, povera ma bella, autentico paradiso per i gourmet. Cristina Piccinotti

Roof garden restaurant Altavilla



SERVIZI

“Meet and Save” by Starhotels “Successo assicurato a tariffe convenienti” è il refrain utilizzato dalla catena alberghiera per promuovere la sua offerta Mice: valorizzare il saving sull’evento, proponendo una tariffa conveniente per i pernottamenti e sconti sui prezzi di listino di sale e ristorazione novembre tariffe camere da 130,00 euro, con sconto del 50% sull’affitto sala e del 10% sulla ristorazione. • Starhotels Michelangelo per tutto il mese di novembre (tranne il 7-9) tariffa camera da 110,00 euro con sconto del 50% sull’affitto sala e del 10% sulla ristorazione.

A Trieste

nche quest’anno Starhotels propone il programma “Meet and Save” che comprende tariffe soggiorno competitive per chi prenota un meeting con minimo 15 camere, sconti (dal 30 al 50%) sull’affitto delle sale (a seconda della disponibilità) e sulla ristorazione (dal 5 al 10%). Per rendere più semplice la selezione dei periodi di disponibilità della promozione, Starhotels ha predisposto per ogni albergo un calendario delle stagionalità sul nuovo sito www.starhotels.com. Queste alcune delle offerte Meet and Save valide nel mese di novembre:

A

A Milano • Starhotels Business Palace (escluso 7-20 novembre 2011) tariffe camere da 117,00 euro, sconto del 30% sull’affitto sala e del 5% sulla ristorazione. • Starhotels Tourist dal 21 al 30 novembre tariffe camere da 105,00 euro, sconto del 30% sull’affitto sala e del 5% sulla ristorazione. • Starhotels Grand Milan di Saronno, dal 21 al 30 novembre tariffe camere da 109,00 euro, oltre allo sconto del 30% sull’affitto sala.

• Savoia Excelsior Palace per tutto il mese di novembre la tariffa camera parte da 170,00 euro con sconto del 30% sull’affitto sala e del 5% sulla ristorazione. L.S.B.

A Roma • Starhotels Metropole dal 1 al 6 novembre e dal 21 al 30

Per maggiori informazioni si può contattare l’event desk “Starevents”, un team di professionisti che gestisce progetti multicity o per più hotels nella stessa città. Starevents seleziona gli hotels che rispondono alle esigenze del cliente, negozia condizioni economiche omogenee per tutte le strutture e il contratto con le strutture confermate. In hotel potrete contare sull’assistenza di event manager, che cureranno nel dettaglio il successo del vostro evento. Starevents, tel. 055 3692.282-253-366, e-mail: starevents@starhotels.com oppure inviate la richiesta cliccando su www.starhotels.com/rfp.html. 134 9 2011 | www.mastermeeting.it



LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

Acquisti on line?

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Anzi nel Groupon

SONO IL NUOVO TREND DEL MOMENTO E UN NUOVO MODO PER FARSI CONOSCERE E PROPORRE AUTENTICI AFFARI. I GRUPPI DI ACQUISTO ON LINE OCCHIEGGIANO, RICAMBIATI, AD UN PUBBLICO GIOVANE, PER LO PIÙ FEMMINILE, CHE AMA I SOCIAL NETWORK ED È SEMPRE PIÙ MOBILE. IL MECCANISMO È SEMPLICE. PIÙ SI È AD ACQUISTARE... MENO SI SPENDE. MA ATTENZIONE ALLE LANCETTE DELL’OROLOGIO: LE OFFERTE SONO A TEMPO Marina De Falco

l più vecchio – si fa per dire – ha circa tre anni, gli altri un anno o poco più, alcuni addirittura pochi mesi ma nonostante la giovane età macinano affari, uno dietro l’altro. Enfant prodige? No o meglio, possiamo dire che sono un po’ gli enfant prodige di internet. Sono i gruppi d’acquisto. Il

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web ne ospita a decine e sono un vero e proprio caso mediatico. Essenzialmente per tre ragioni: vantano un numero di visite giornaliere davvero impressionante, sono parenti stretti dei social network – il popolo di FB, Twitter & C. è anche il loro – coccolano i propri fan con offerte strepitose e offrono

affari , o meglio, deal high profile a un costo tanto competitivo quanto fuori mercato. Pullulano i forum che ne parlano come per tutte le cose. Per farvi una cultura, vi segnaliamo ad esempio www.gruppid’acquistoonline.it. Ci sono i couponholic, gli appassionati del genere, assoluta-


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

C’è un filo diretto che unisce Barcellona a Milano. La città catalana e il capoluogo lombardo sono state scelte come head quarter e seconde sedi dalla maggior parte dei gruppi d’acquisto oggi attivi

mente entusiasti, ma anche gli scettici che non si fidano di prezzi così bassi, c’è chi lamenta il fatto di dover acquistare un buono per usufruire di una riduzione magari dell’X% e dice: “alla fine si spende lo stesso... preferisco i metodi tradizionali”. Dietro a un atteggiamento di questo genere c’è senz’altro un sentimento di ancora serpeggiante diffidenza verso l’on li-

ne. Eppure il mercato italiano si è dimostrato uno dei più ricettivi verso il trend. Per lo spagnolo Groupalia, come ci dice la responsabile commerciale Italia, Roberta Zurlo, «il Belpaese è la prima piazza di riferimento in virtù delle similitudini socio economiche e culturali che uniscono i due paesi». A confermarci il dato, al contrario, anche Piergiorgio Segre (foto a destra), amministratore delegato e patron di Poinx, che ha da poco inaugurato una sede del gruppo in quel di Barcellona. E proprio quest’ultimo ci svela un dato quanto mai interessante, confermato, che siamo andati a verificare: «anche su www.finan-

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LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

delle 24 ore di tempo dell’offerta (da qui il nome gruppo d’acquisto). Ecco svelato il perché gli sconti on line durano tutto l’anno con riduzioni anche del 90%: è la community il traino di questo meccanismo perfetto. Se ciò non accade quest’ultima decade e l’acquirente non acquista nulla. In realtà questa formula è già lettera morta o quasi, applicata ora solo dalle realtà più piccole. Le altre, forti di migliaia e migliaia di contatti giornalieri, il problema non se lo pongono neppure. Il deal procede in automatico, senza condizioni di sorta. Una soltanto la regola: si ha un giorno di tempo per innamorarsi di un’offerta e farla propria, sei mesi per spenderla.

Vantaggi e (s)vantaggi del gruppo d’acquisto zautile.org: il deal hunter per eccellenza è donna, di età compresa tra i 20 e i 40 anni e vive in grandi città».

L’unione fa lo sconto L’incontro con i deal group è spesso casuale. Basta sentire parlare in metropolitana di una cena per due in un locale alla moda, costata pochissimo e prenotata sul sito X, o trovare su facebook lo strillo del sito Y proporre ammiccante massaggi con tot % di sconto in centro città, all’ombra della Madonnina, che un giorno si finisce su Google a digitare proprio il nome di quel gruppo d’acquisto. Ed Eureka! Si scopre un mondo 138 9 2011 | www.mastermeeting.it

nuovo. Un inedito paese di Bengodi. D’altronde, dove altro capita di trovare un soggiorno di due notti con cena a Courmayeur a soli 129 euro, oppure di spendere 14 euro per shampoo con taglio e piega o 19 anziché 60 per 3 sedute benessere di mezz’ora l’una in una grotta di sale? Da nessuna parte: solo sui gruppi d’acquisto, una felice trovata di marketing, che funziona a patto però che si raggiunga un numero minimo di partecipanti al deal nell’arco

A questo punto è legittimo, così come fanno molti internetnauti, chiedersi: Ma la fregatura dov’è? Non c’è. Il cliente ha in primis tutte le garanzie di legge come il diritto di recesso entro 10 giorni. Ha diritto ad essere rimborsato in caso di mancato servizio da parte della controparte. Un esempio, per intenderci, può essere quello del centro benessere chiuso in orari o periodi non indicati in sede di offerta.


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING

La top five di Master Meeting

Non si può sgarrare davanti a una platea di consumatori sempre più sgamata ed esigente. Gli interlocutori che abbiamo intervistato sono stati perentori da questo punto di vista. La botta del boomerang se non si sta attenti è dietro l’angolo. Il passaparola sul web corre infatti velocissimo e in un attimo ti può incensare ma anche bruciare impietoso. Brucia il gruppo d’acquisto in primis che non ha mantenuto le sue promesse e si dimostra quindi non affidabile; brucia il suo o i suoi partner. Ergo: per i gruppi d’acquisto la qualità è essenziale. Per questo i partner con cui si andranno ad organizzare i deal devono rispondere a protocolli severissimi. Dalla raccolta dei rumor su internet a periodiche test sul campo – ovviamente da clienti – passando per una fitta rete commerciale che rappresenta lo zoccolo duro delle attività di monitoraggio del network sul territorio. Perché offrire qualità significa fidelizzazione dal punto di vista sia del fruitore sia del partner commerciale con cui i deal group instaurano un rapporto di assoluta trasparenza.

Gruppi d’acquisto: un’occasione anche per l’offerta Entrare nel circolo mediatico dei gruppi d’acquisto alle aziende quindi conviene per una serie di ragioni, eccole: • La campagna promozionale è a costo zero. Si paga solo una percentuale concordata al termine del lancio pubblicitario proporzionale ai frutti raccolti oppure al contrario, è il brand stesso che riconosce, dopo aver trattenuto per sé i guadagni della transazio-

GROUPON (www.groupon.it) Nata tre anni fa da un intuizione del giovane Andrew Mason, è l’azienda con il più alto tasso di crescita nella storia. È presente in Italia da un anno ed è attivo in 25 città. Conta un blog, una guida dedicati e un Sos Deal, un vero e proprio sportello di pronto soccorso per i consumer, e 130mila amici tra FB e Twitter. GROUPALIA (www.groupalia.it) È stata una cena organizzata lo scorso anno da quattro amici in quel di Barça a dare il là a Groupalia, sorella minore di Privalia. Trentuno milioni di euro di fatturato, l’azienda spagnola è presente in 9 paesi con 2 milioni di clienti solo in Italia con 19 pagine locali e una nazionale e due sezioni novità inaugurate di recente: shopping e viaggio. POINX (www.poinx.it) Azienda made in Italy con back ground invidiabile. Deriva da City Shop, il primo sito italiano di coupon online nato nel ‘98. PREZZO FELICE (www.prezzofelice.it) Oltre 800mila iscritti, +74% di vendite nel mese giugno-luglio con un incremento di spesa del 91%. OFFERUM (www.offerum.it) Coetaneo di Groupalia e barcelloneta. È presente in Spagna e in Francia. Si rivolge soprattutto alle donne con proposte ad hoc di relax, bellezza e tempo libero». PRIVALIA (www.privalia.it) Parente stretto di Groupalia, Privalia non è un gruppo d’acquisto ma un club privato di shopping. Nato in Spagna nel 2006 ha oltre 6 milioni di soci nel mondo, e opera in Spagna, Italia, Brasile e Messico con un totale di più di 350mila ordini spediti al mese e un fatturato complessivo nel 2010 di 168 milioni di euro.

ne, una commissione sulla base dei coupon effettivamente venduti. • Altissima visibilità. Parliamo infatti di una media di circa 100 mila visualizzatori a lancio. • Non esistono limiti alla possibilità di vendita. I settori che oggi tirano maggiormente sono wellness, gastronomia ed eventi, tempo libero ma ogni settore merceologico, ogni tipo di prodotto, debitamente promosso, può funzionare. Citiamo in proposito un annuncio di metà luglio pubblicato per la piazza di Milano su uno

dei principali siti di riferimento. “Acquista un buono sconto di 9 euro e avrai una riduzione del 40% per cambiare look al tuo bagno di casa”. Questo è il messaggio di metà luglio di uno dei principali attori del settore. Ovviamente un caso di questo tipo ci parla di un genere in gergo più “difficile da piazzare” e magari di una realtà artigiana ma pone la nostra attenzione anche su un altro elemento: attraverso i gruppi di acquisto tanto le grandi quanto le piccole realtà possono avere la propria ribalta. E di fatti se i big della nostra 9 2011 | www.mastermeeting.it 139


LE NUOVE FRONTIERE DEL MARKETING Lo staff giovane e informale di Groupon

economia investono sempre più nel trend, anche i piccoli e medi imprenditori, che di fatto costituiscono il cuore della nostra economia, ci stanno credendo. Esemplare il caso della pizzeria torinese che si è rivolta a Groupalia per farsi conoscere in città registrando nel post evento un 50% di clientela di ritorno.

Diciamo la verità: la forza dei gruppi d’acquisto sta nel loro essere assolutamente democratici: danno a tutti la possibilità di essere protagonisti e di fare affari. Ci voleva la crisi perché ciò accadesse? Evidentemente sì. Fa riflettere da questo punto di vista come i gruppi d’acquisto abbiano un rapporto stretto con le economie in caduta libera o quasi - Groupon e Groupalia in testa sono nate l’una a Chicago nel 2008, l’altra a Barcellona lo scorso anno, ovvero in due anni economicamente orribili per le rispettive nazioni di appartenenza. E spagnole 140 9 2011 | www.mastermeeting.it

sono anche numerose altre realtà come Let’s Bonus, specializzato in viaggi, e la neonata Offerum. Non mancano nemmeno casi italiani come quelli di Getbazza, Glamoo, Poinx e Prezzo Felice. Eppure, loro, la crisi non sanno neppure cosa sia. Anzi, galoppano a grandi balzi registrando in media un +30-40% mese dopo mese. Un boom di queste proporzioni chiama a sé nuove leve. Solo negli ultimi 8 mesi, Groupon ha registrato 140 nuove assunzioni. In questo caso però largo a giovani e giovanissimi. Lo staff che lavora nel dietro le quinte di un gruppo d’acquisto e che si destreggia tra i suoi ritmi incalzanti ha in media 29 anni. «Ad essere richieste sono motivazione, flessibilità, attitudine al lavoro di squadra, alla velocità, al cambiamento», ci dice Boris Hageney (a sin.), cofondatore e amministratore delegato di Groupon per Italia, Spagna e Portogallo. Il tutto condito con quel tocco di informalità che non guasta. La stessa con la quale ci invia una sua foto in T-shirt chiosando «Noi siamo così». Non dimentichiamo poi che i più giovani rappresentano un’incredibile risorsa nel rapporto, fondamentale, tra gruppi

d’acquisto e nuove tecnologie: dai social network cui abbiamo accennato alla gestione di app dedicate, per portare il proprio gruppo d’acquisto preferito sempre con sé. Il mobile è giudicato dagli addetti ai lavori un asset fondamentale. Dati alla mano, il perché è presto detto. Citiamo a titolo di esempio il caso di Groupalia la cui app, lanciata lo scorso dicembre, tra maggio e giugno ha registrato un milione di contatti tra Italia, Spagna, Brasile e Portogallo con una media di 18mila visite giornaliere e 25 mila download. Non solo in base a

uno studio condotto dallo stesso gruppo spagnolo, insieme con la società di marketing digitale Elogia, il popolo “mobile” è dieci volte più portato all’acquisto di quello on web e più fedele: il 75% di chi scarica l’app infatti la aggiorna periodicamente. Un neo però c’è: le offerte dei gruppi d’acquisto si concentrano per lo più nelle grandi città. La realtà di provincia è fuori dal circuito del deal ma solo ■ per il momento.


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of temptations. C’è sempre un buon motivo per lasciarsi tentare da G&W Hotels. Per vivere le atmosfere incantevoli di città ricche di arte e cultura, profumi e sapori. Per un viaggio d’affari senza stress, grazie alla comoda posizione dei nostri alberghi e alle nostre attenzioni raffinate. Per sentirsi protagonisti di un’arte dell’ospitalità capace sempre di emozionare.

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LE VIE DELL’INCENTIVE

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fucina di creatività

ra gli stati australiani, Victoria è il più piccolo e racchiude infiniti percorsi e un interessante vastità di paesaggi e ambienti naturali: dall’Outback al Nord e alle splendide spiagge del Sud, dai vigneti all’altopiano dell’interno, da Phillip Island, l’isola dei pinguini, ai 36 parchi nazionali. La sua capitale, Melbourne, è la seconda città d’Australia nonché porta di ingresso privilegiata per chi desidera raggiungere il continente. Victoria è anche una destina-

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zione vitivinicola d’eccezione, rinomata a livello internazionale grazie alla diversità di climi e terreni che caratterizzano il territorio. Lo stato conta ben 22 regioni vitivinicole e oltre 850 aziende vinicole, la maggior parte con cantine aperte ai visitatori per degustazione di vini e cibi locali. Le regioni di Yarra Valley, Grampians e Mornington Peninsula producono principalmente Chardonnay e il Cabernet Sauvignon, le regioni del nord-ovest sono conosciute per i vini frizzanti, preva-

lentemente Riesling, le regioni del nord-est rendono vini liquorosi, mentre le regioni centrali vini robusti come lo Shiraz. Questo stato si differenzia per gli splendidi panorami, non per niente gli australiani considerano la Great Ocean Road la loro Route 66. È una strada panoramica di 320 km e percorrendola si mostrerà in tutto il suo spettacolare show: coste selvagge, i meravigliosi Dodici Apostoli e i paesaggi incantevoli. Qualsiasi stagione dell’anno è adatta per visitare Mel-


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Le luci notturne illuminano lo skyline della città australiana mostrando la sua imponenza e modernità

ADAGIATA SULLE RIVE DEL FIUME YARRA, A PORT PHILIP BAY, MELBOURNE È LA SECONDA CITTÀ DELL’AUSTRALIA. ELEGANTE E SPUMEGGIANTE PROMETTE, E MANTIENE, UNA FULL IMMERSION NELLA CULTURA LOCALE, NELL’ARTE E NELLA ENOGASTRONOMICA. CON UN MUST: LUNGHE PASSEGGIATE NEI PARCHI, NEI VIALI ALBERATI E NEI LABIRINTICI VICOLI CHE LA CARATTERIZZANO Testo di Alessandra Caputo, foto di Tourism Australia

Melbourne Central Business District. Caffè e ristoranti fotografati da Federation Square

bourne e il suo stato. Sì, perché Victoria rappresenta un vero e proprio crogiuolo di attrazioni paesaggistiche e culturali, dagli imponenti spazi pubblici e musei d’avanguardia ai siti storico-culturali. La città è rinomata per le sue testimonianze di architettura vittoriana e per gli edifici d’interesse come la Flinders Street Station, il Melbourne Cricket Ground e la rete tramviaria, ormai considerati pilastri dell’architettura urbana ottocentesca.

Il principale luogo di ritrovo è Federation Square e il centro di questo distretto culturale è l’Atrium, una struttura di vetro e acciaio intorno alla quale gravita l’attività di musei, negozi e ristoranti. Un’altra testimonianza dell’architettura da gran expò di fine ottocento è The Royal Exhibition Buildings, il complesso costruito per ospitare la “Great International Exhibition” del 1880. L’autore, l’architetto Joseph Reed, stessa firma che portò alla luce anche la Melbourne Town Hall e la State Library di Victoria, si distingue per il suo stile multiforme traendo ispirazione da sug-

gestioni rinascimentali, bizantine e romaniche. A oggi è il più grande edificio nel genere costruito in Australia e il più alto della città di Melbourne. L’esempio più bello di architettura paesaggistica dell’epoca è rappresentato dai Carlton Gardens che circondano l’intero complesso con splendidi viali alberati, laghetti e un’imponente fontana.

Tra design, cultura e benessere Cosmopolita, attraente, sofisticata, dinamica e vibrante di cultura. Melbourne vi sorprenderà con i suoi sontuosi bar, i 9 2011 | www.mastermeeting.it 143


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The Crown Towers

La particolarissima Federation Square, la piazza principale della città è anche il punto di ritrovo più frequentato dagli abitanti di Melbourne

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ristoranti esclusivi, le boutique più insolite, il suo labirinto di vicoli nascosti e le gallerie d’arte, i coinvolgenti locali alla moda, il carattere deciso e il romanticismo che non immaginate e che vi porterà a passeggiare lungo il fiume Yarra, soffermandovi a degustare un vino locale in uno dei tanti bar sull’acqua. Melbourne è considerata la perla fashion e trendy d’Australia, lo testimoniano i Laneways, ovvero i vicoli della città che si snodano misteriosi tra le ordinate strade principali dove nel XIX secolo passavano le carrozze per le merci. Oggi qui, ogni giorno, nascono nuovi laboratori e la creatività è sempre in continuo fermento. I La-


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Le strade dello shopping e gli immancabili graffiti

neways sono piccole e affascinanti stradine che rappresentano preziosi scrigni di segreti della città: con i loro angoli ed edifici suggestivi, caffè e boutique lungo Crossley Street e ristoranti a Degraves Street, Centre Place e Liverpool Street. Percorrendo questi vicoli vi accorgerete che vi immergerete passo dopo passo nella cultura metropolitana più vibrante del continente australiano. I negozi alla moda sono intorno a Little Collins Street, nel quartiere business della città mentre gli stilisti locali hanno il loro fulcro a Manchester e Flonders Lane. Una delle particolarità che caratterizzano i vicoli di Melbourne è che percorrendoli potrete

ammirare anche colorati graffiti in continuo cambiamento lungo Hosier Lane, Union Lane o a. Cocker Alley che propone graffiti realizzati dal leggendario Banksy. Jane Bell, Rutledge e Spark Lanes sono caratterizzate da opere ispirate alla cultura di strada. Meyers Place è il cuore della vita notturna con i suoi eleganti cocktail bar; se siete invece amanti della musica jazz i vostri indirizzi da segnare sono Bennetts Lane, Manchester Lane e Goldie Place con tanti piccoli locali molto interessanti. I punti di riferimento creativi sono tanti: dalla State Library su Swanston Street con le mostre temporanee alla Until Never su Hosier Lane, la galleria

indipendente che dà spazio all’underground. Potreste iniziare un tour della città immergendovi nell’atmosfera vivace di Southbank, lasciatevi trasportare dalla confusione cittadina dei vari bar e caffè lungo il fiume e poi visitate la zona culturale di Federation Square, indiscusso polo d’attrazione, con la sue gallerie esclusive e i musei. Se il tempo e la stagione lo permettono, percorrete in barca il fiume Yarra e poi passeggiate nel cuore verde di Melbourne, tra i prati dei Royal Botanic Gardens. Fra i quartieri da visitare osservate l’eleganza a South Yarra e lasciatevi sedurre dalle grandi firme della moda che si è di9 2011 | www.mastermeeting.it 145


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L’ipermoderno stile architettonico di Melbourne

stinta particolarmente attraverso grandi stilisti, boutique ultra-chic ma anche con giovani fashion designer. Esplorate poi i negozi lungo Greville Street e Toorak Road a Prahran. I panorami più suggestivi sono quelli da ammirare all’88° piano dell’Eureka Skydeck, l’edificio più alto della città, e dalla Southern Star, la prima ruota panoramica d’Australia. Considerata la più europea tra le città australiane, Melbourne è una fucina creativa in continuo fermento in cui il multiculturalismo diventa il fil-rouge di un’incessante spinta verso la ricerca estetica, la sperimenta146 9 2011 | www.mastermeeting.it

zione e la sostenibilità. Quest’anno, dal 20 al 31 luglio, ha ospitato lo “State of Design”, il più importante Festival australiano dedicato al design con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità. Il tema è stato “Design that moves”, con un focus in particolare su progetti di reale trasformazione legati a tematiche come la mobilità e la capacità di creare dei network. Melbourne & Victoria rappresentano la meta ideale anche per chi è alla ricerca di puri momenti di relax nei centri wellness di lussuose strutture alberghiere in città, o in rigeneranti SPA a contatto con la na-

tura incontaminata e selvaggia delle diverse regioni del Victoria. Infatti, il Victoria è famoso per le sorgenti naturali della regione del Daylesford, conosciuta con il nome di SPA Country Region, i poteri terapeutici delle sue natural mineral springs furono originariamente scoperte nel XIX secolo e ancora oggi attraggono visitatori da tutto il mondo. Qualche indirizzo per rilassarvi dopo una giornata alla scoperta di Melbourne? Chuan Spa at Langham Hotel, considerato il più innovativo e lussuoso wellness centre della città e Aurora Spa Retreat at The Prince nel sobborgo alla


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Il tramonto su Southbank, l’area che si estende lungo la sponda meridionale del fiume Yarra

moda di St. Kilda. Se avete più tempo a disposizione a poche decine di chilometri da Melbourne nell’affascinante Mornington Peninsula troverete Peninsula Hot Springs Bath House and SPA Centre, un complesso termale incantevole di design a cinque stelle oppure nella pittoresca regione del Daylesford, accanto alla piccola cittadina di Hepburn Springs, vi accoglierà l’elegante struttura art decò che ospita la Peppers Springs Retreat & SPA.

Melbourne a tavola e shopping esclusivo La serata ideale a Melbourne? Cenare in uno dei privilegiati ristoranti situati nelle famose Laneways della città o nel distretto finanziario di Southbank e poi lasciarsi trasportare dalla notte che si snoda tra l’affascinante quartiere bohemien Fitzroy e St. Kilda, dove si trovano i club più trendy della città. Il centro è famoso sia per la qualità del caffè e la cultura di origine europea, per il tè magari da gustare in un hotel del XIX secolo, sia per le prelibatezze da assaggiare in uno dei prestigiosi ristoranti come Nobu, Botanical e Becco. Lo shopping australiano vi divertirà molto perché i grandi magazzini, i centri commerciali e le boutique sono tantissime, inoltre Melbourne grazie ai tanti sfiziosi negozi, l’eclettismo

divampante, le piazze in stile europeo e i vicoli nascosti è un vero paradiso per gli acquisti. Per i vostri souvenir la scelta

sulla quale spaziare è tanta: dalle pietre preziose agli articoli in pelle, dall’artigianato ai dipinti aborigeni. Potrete scovare affari al Rose Street Artist’s Market ed esplorare i negozi di Brunswick Street; gli articoli firmati li trovate in Chapel Street, a Prahran o nello storico Melbourne General Post Office. Non dimenticate di visitare il pittoresco mercato Queen Victoria Market. ■

In agenda Tourism Australia www.australia.com Tourism Victoria www.visitmelbourne.com/it

Dove dormire Crown Metropol 8 Whiteman Street, Southbank, Melbourne 3006 www.crownmetropol.com.au Il terzo hotel della prestigiosa catena Crown, inaugurato all’inizio del 2010, è diventato un’attrazione di grande impatto. Adatto a una clientela esigente in fatto di lusso ed esclusività. All’interno della sua immensa struttura a onda, racchiude 658 tra guest room e suite, una spa panoramica con palestra al 27° piano, il ristorante Maze di Gordon Ramsay, un business center e uno sky-bar con terrazza al 28° piano.

Dove mangiare Merchant Rialto 495, Collins Street, Melbourne 3000 www.merchantov.com È il nuovo ristorante che l’acclamato chef Guy Grossi, dopo Grossi Fiorentino in Bourke Street, ha aperto all’interno dell’hotel Rialto, nel cuore del distretto finanziario. Gli interni del locale, la cucina e i vini si ispirano alle tipiche osterie veneziane. Byblos G12 World Trade Centre, Melbourne 3005 www.byblosbar.com.au Situato nel quartiere ultra chic di WTC Wharf lungo il fiume Yarra, il famoso ristorante propone una cucina che rappresenta il perfetto incontro tra la tradizione mediterranea e i più autentici sapori libanesi, il tutto sotto la direzione dello chef Nino Kanaan.

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AUTO

La nuova Mercedes SLK port, leicht, kurz: sportiva, leggera, corta; una sigla racchiude le principali caratteristiche della cabrio con la stella, quelle che influenzano in modo determinante il piacere di guida. E lo stile? Abbandonato l’originale ma non troppo elegante “naso”, ispirato dalla Formula 1 vinci-

S

trice del Campionato del mondo, si torna a forme più sobrie: La piccola cabriolet con tetto in metallo, giunta alla sua terza evoluzione, è stata disegnata dalla stessa matita di tutte le più moderne vetture del brand (Mercedes CLS, in primis): di conseguenza, anche sulla carrozzeria della nuova SLK si

Esempio di leasing per la nuova Mercedes Classe SLK 250 CGI SPORT Prezzo: 45.436 euro (incluse iva e messa su strada, IPT esclusa) Anticipo e/o eventuale permuta: 15.000 euro *Canoni: 47 da 390,85 euro Durata: 48 mesi Chilometri: 80.000 **Riscatto: 19.166,40 euro TAN: 5,88 % TAEG: 6,76 % di cui 300 euro per spese di istruttoria * compreso servizio di protezione del credito Feel Care Base ** per un totale chilometraggio di 80.000 km I valori indicati si intendono a titolo puramente esemplificativo e fanno riferimento ai listini e alle condizioni finanziarie attuali. L’eventuale perfezionamento dell’operazione di cui al presente esempio è subordinato all’esito favorevole dell’istruttoria informativa ed al rispetto di tutte le modalità richieste da Mercedes-Benz Financial Services. Salvo approvazione di Mercedes-Benz Financial Services Italia S.p.A. I valori presenti sono indicativi ed IVA inclusa.

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scorgono caratteristiche già conosciute. Ad esempio? La mascherina anteriore molto sporgente e pressoché verticale, con lo stemma della casa bene in vista, gli specchi retrovisori esterni che sembrano uscire a forza dalla portiera e i gruppi ottici posteriori, a trapezio molto più schiacciato verso il basso di un tempo. E c’è poi il tetto ripiegabile in metallo, che permette di usare la cabriolet in estate come in inverno, premendo un semplice tasto: una soluzione lanciata con la I serie della Slk e poi ripresa da molti altri costruttori. La nuova SLK viene commercializzata, in Italia, con due diversi propulsori. La SLK 200 CGI dotata del motore 1,8 litri benzina, quattro cilindri in linea, da 184 cavalli (abbinato alla trasmissione manuale a sei marce o, a richiesta, con il cambio automatico 7G-Tronic sequenziale a sette velocità); è lo stesso propulsore che equipaggia anche la nuova Mercedes SLK 250 CGI, che però ha a disposizione 204 cavalli e che può essere acquistata soltanto con il cambio automatico 7G-Tronic sequenziale a sette velocità. La terza versione disponibile è la SLK 350 V6, dotata del nuovo propulsore 3,5 litri V6 benzina da 306 cavalli (con il cambio automatico 7G-Tronic). Tre i livelli di allestimento disponibili per: Sport, Premium e Edition 1. Il listino prezzi della roadster va dai 39.900 euro della nuova Mercedes SLK 200 CGI Sport ai 63.200 euro della nuova Mercedes SLK 350 V6 Edition 1. In futuro, potrebbe arrivare una versione diesel, ma molto più probabile è la declinazione sportiva AMG. Cri. Mar. Scheda tecnica

Mercedes SLK 250 sport Motore: a benzina, 4 cilindri turbo, 1796 cc, 204cv (150Kw) a 5500 giri • Trasmissione: trazione posteriore, cambio automatico sequenziale a 7 marce • Dimensioni: lunghezza 413 cm, larghezza 181 cm, altezza 130 cm, bagagliaio da 335 litri • Prestazioni: velocità massima 243 km/h, accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.6 secondi, consumo medio 6.2 litri/100 km • Prezzo: da 44.900 euro


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INSIDE THE CHARACTER di Red Penugo Liberamente ispirato al questionario di Bernard Pivot rivolto agli artisti della trasmissione “Inside the Actor’s Studio”

Tess Gerritsen

Segni particolari? Persistenza e ostinazione La parola che ami di più? Bambino La parola che ti piace di meno? Nemico. La paura più grande? Che succeda qualcosa ai miei figli Hai mai pianto per amore? Sì, certo E al cinema? Sì Il libro da tenere sul comodino? Mai lo stesso Il sacrificio più grande? Dedicare parte del mio tempo ai miei genitori anziani Vai su tutte le furie per? La crudeltà Il tuo tallone d’Achille? L’alcol La prima cosa che guardi in un uomo? Gli occhi La tua ultima notte scatenata? Credi davvero che te lo dica? Quanto tempo fai passare prima di richiamare qualcuno con cui hai avuto un primo appuntamento? Aspetto che sia lui a richiamarmi L’uomo ideale? Intelligente e gentile Cosa ti deve dire un uomo per conquistarti? “Amo i tuoi libri” Da cosa dipende la tua felicità? Dalla famiglia Ottimista o pessimista? Ottimista

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Vendetta o perdono? Perdono Avara o prodiga? Prodiga Meglio l’uso o il possesso? L’uso Il tuo rifugio? La mia casa La tua sveglia? Il sole Il tuo debole? I gatti Passatempo preferito? Il giardinaggio Il piatto che ti riesce meglio? Gli spaghetti Il lavoro domestico che non ti annoia? Stirare Un errore che non rifaresti? Uscire con il mio ragazzo dei tempi del college Il tuo ultimo acquisto? Un abito La cosa più stravagante per cui hai speso dei soldi? Un pianoforte di marca L’oggetto più prezioso che possiedi? Un pianoforte di marca Il vizio che non riesci a toglierti? Il vino La tua peggiore abitudine? Sognare a occhi aperti La qualità di cui vai più fiera? La capacità di perdonare L’indumento a cui non puoi rinunciare? I blue jeans Il tuo peggiore errore di moda? La tuta Il sogno che non hai ancora realizzato? Essere un’archeologa Nel tuo frigorifero non può mancare… Una bottiglia di vino Che cosa proprio non ti riesce? Lanciarmi da un aereo Cosa ti annoia di più? Il golf

La tua ispirazione? I film brutti Il gesto più romantico che hai fatto? Attraversare il Paese (in aereo) per raggiungere il mio ragazzo Il rimpianto più grande? Non trascorrere più tempo coi miei figli Come ti diverti? Con la musica, suono il violino Mai più senza? Amore L’invito più gradito? A un matrimonio Felicità è? Essere amati Cosa ti commuove di più? La perdita di un figlio. Il regalo che fai più spesso? Maglioni Un regalo che vorresti ricevere? Un’orchidea rara Il tuo miglior nemico? Internet Dici basta a cosa? A nulla Quanto è importante il superfluo? Moltissimo Una vacanza memorabile… Nel deserto libico Sei mai scappata da un albergo? No La cosa migliore che hai rubato in un albergo? Saponette pregiate Cosa vorresti che Dio ti dicesse una volta arrivata in paradiso? “Che cosa vuoi da bere?” E chi vorresti incontrare per primo? Mio padre

Un diploma di antropologa e una laurea in medicina che la portano a iniziare una brillante carriera come medico alle Hawaii, Tess Gerritsen non riesce però a dimenticare nel cassetto il sogno che aveva fin da bambina: raccontare storie. E, così, alla prima maternità, smette il camice e si butta a capofitto nella scrittura. Da allora nel cassetto c’è rimasto solo il camice, mentre i suoi thriller con oltre 15 milioni di copie vendute scalano puntualmente le classifiche dei libri più letti in tutto il mondo e sono stati tradotti in 31 lingue. Il suo ultimo romanzo “Il silenzio del Ghiaccio” (Longanesi, 18 euro) parla di un villaggio fantasma tra le nevi del Woyming, di un profeta a capo di una setta di poligami, di cadaveri che spuntano intatti, come addormentati, dalla coltre ghiacciata e di un segreto il cui prezzo è la vita...


INSIDE LIBRI THE CHARACTER

LIBRI a cura di M.M. e C.M.

Autore: Nataša Dragni Titolo: Ogni Giorno ogni ora Casa editrice: Feltrinelli Prezzo: 15 euro Luka e Dora, bambini a Makarska in Croazia si ritrovano dopo sedici anni di lontananza adulti in una Parigi tutta bistrot e romanticismo. Ma se non si conosce la parola addio tutto è possibile: dopo le fughe di rito riconnettersi ai ricordi per godere del presente è la miglior conclusione. Breve romanzo che si legge in poco più di due ore ricco di amore e nostalgia capace di toccare le corde della tenerezza più nascoste

Autore: Jodi Picoult Titolo: Le case degli altri Casa editrice: Corbaccio Costo: 19.60 euro A fare da palcoscenico alla storia è l’aula di un tribunale dove Jacob Hunt, un diciottenne affetto dalla sindrome di Asperger, una forma particolare di autismo, dovrà difendersi dall’accusa di aver ucciso e poi occultato il corpo della sua giovane insegnante di sostegno Jess. Tutti gli indizi raccolti dalla polizia sembrano ricondurre ad un unico colpevole: Jacob. Ma è veramente lui il colpevole?

Autore: Vicki Baum Titolo: Tutti matti in provincia Casa editrice: Salani Prezzo: 14.50 euro Anni Trenta. Nella provincia tedesca, una tranquilla città viene scombussolata dall’improvvisa comparsa di una stravagante comitiva – costituita da una famosa attrice, un imprenditore e un pugile – costretta a una permanenza forzata a causa di un incidente automobilistico. Ben delineate le figure dei personaggi messi in scena che sono caratterizzate nel medico, nel farmacista, nel proprietario terriero e nell’industriale. Equilibri e abitudini sono scompigliati. Poi i nuovi arrivati, che tanta agitazione hanno creato, ripartono e tutto torna apparentemente nell’ordine delle solite cose. Delizioso

Autore: Lucy Dillon Titolo: Il rifugio dei cuori solitari Casa editrice: Garzanti Costo: 18,60 euro Rachel è una donna elegante, che ama la sua vita ricca di impegni e incontri nel cuore di Londra. Non ha animali domestici: sarebbe impossibile per lei accudirli. Ma la sua esistenza viene sconvolta da un vortice di eventi: la perdita del lavoro, la fine della sua relazione con il capo, il dissesto economico. A salvarla sarà proprio un cane, arrivato con una grossa eredità... Tenerissimo

Autore: Rosa Mogliasco Titolo: L’amore si nutre di amore Casa editrice: Salani Prezzo: 14 euro Ritroviamo il commissario Barbara Grillo, alle prese questa volta con le indagini sull’omicidio della moglie di un importante banchiere ginevrino. Nella vicenda si incastrano complicati giri di compravendite di opere d’arte, e, mentre l’amore con l’affascinante commissario Zuccalà, è allo stallo la protagonista si districherà tra verità mascherate e situazioni quasi comiche. Giallo godibilissimo grazie anche a una narrazione brillante, ironica e mai scontata. Da leggere Autore: Thomas Kanger Titolo: L’uomo della domenica Casa editrice: Ponte alle Grazie Costo: 18,60 euro Ylva è stata uccisa venticinque anni fa, tra i boschi della Lapponia svedese. La sua bambina è scomparsa. Delitto irrisolto e archiviato. Sarà Elina Wiik, della squadra omicidi di Vàsteràs, ad accollarsi il compito di individuare il colpevole prima che il crimine cada in prescrizione. Osteggiata dai superiori, che la vedono come una semplice pedina nella scacchiera dei loro giochi di potere, ha solo tre settimane di tempo per riuscire laddove gli investigatori di un tempo avevano fallito... Autore: Ruth Newman Titolo: Cattive compagnie Casa editrice: Garzanti Costo: 18,60 euro Londra. Un misterioso giallo, aleggia intorno alla figura di Charlie, il defunto marito di Kate. Ma è morto realmente? Questo è quello che Kate intende scoprire, perché l’uomo che lei ha scorto nella foto delle vacanze degli amici del marito sembra proprio lui. Segreti, tracce, bugie in questo appassionante thriller psicologico dall’autrice de Il college delle brave ragazze

Autore: Heather Brewer Titolo: Il figlio del vampiro Casa editrice: Nord Costo: 13,90 euro Primo volume di The Chronicles of Vladimir Tod, una nuova serie vampiresca per young adult che vede protagonista Vladimir Tod un ragazzo di tredici anni, figlio di un vampiro e di un’umana alle prese con la morte misteriosa dei suoi genitori. Il romanzo è ambientato a scuola e presenta i tipici problemi legati all’adolescenza come l’amicizia, le prime cotte, i bulli e lo studio. Il libro lascia molte cose in sospeso ma ha un finale che non delude. Ironico e avventuroso Autore: Diana Gabaldon Titolo: Lord John e una questione personale Casa editrice: Corbaccio Costo: 18,00 euro Nello scenario sfarzoso e allo stesso tempo licenzioso della Londra del 1757 Lord John Gray, maggiore al servizio di Sua Maestà Giorgio II, si improvvisa investigatore sulle tracce di Joseph Trevelyan, promesso sposo di sua cugina Olivia e dell’assassino del sergente Timothy O’ Connell sospettato di aver trafugato alcuni documenti che potrebbero mettere in forse le sorti del conflitto tra inglesi e francesi. Thriller storico, originale e ben congegnato. Da leggere Autore: James Rollins Titolo: L’altare dell’Eden Casa editrice: Nord Costo: 19,60 euro Un peschereccio è naufragato sulle coste della Louisiana, ma dei membri dell’equipaggio non c’è traccia; in compenso c’è sangue ovunque e, nella stiva, un carico clandestino di animali esotici dalle singolari anomalie fisiche e dalla stupefacente intelligenza... Avventura allo stato puro, per un James Rollins in piena forma, e che gestisce bene la trama senza cadere nel banale

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