




Perché l’amicizia, nello scautismo, non è una cosa da dire: è una cosa da fare. È ascoltare. Condividere. Fare un passo indietro. O uno avanti.

DELLA STESSA SERIE:





Perché l’amicizia, nello scautismo, non è una cosa da dire: è una cosa da fare. È ascoltare. Condividere. Fare un passo indietro. O uno avanti.
DELLA STESSA SERIE:
Christian Antonini, Pier Domenico Baccalario, Andrea Tullio Canobbio, Carlotta Cubeddu, Viola Gambarini, Caterina Guagni, Christian Hill, Davide Morosinotto, Vernante Pallotti, Giada Pavesi, Federico Taddia, Andrea Visibelli
disegni di Alessia Moretti
“C
uor leale e lingua cortese fanno strada nella giungla”.
Questa era la mia parola maestra preferita. Era la parola di Kaa, il pitone delle rocce, il serpente leale come un complice e cortese come chi sa stare con gli altri.
Io sono stato un lupetto, del gruppo “Cento 1”.
Avevo il fazzolettone bianco e azzurro al collo, i pantaloncini corti anche a gennaio, il cappellino in testa e le ginocchia orgogliosamente sbucciate.
Ero nella sestiglia dei Pezzati. E mi ricordo tutto.
Tutto-tutto.
I giochi di corsa, quelli che finivano con qualcuno pieno di fango e qualcun altro pieno di foglie nei capelli.
Le notti in sacco a pelo, quando faceva un freddo che i piedi sembravano di ghiaccio ma tu non dicevi niente, perché se no eri “quello che si lamenta”.
de. Nasce da quel mondo scout dove i bambini e le bambine possono essere esploratori, poeti, aiutanti, artisti, cuochi, silenziosi, rumorosi, curiosi, attenti, fragili e fortissimi allo stesso tempo. E nasce da una parola semplice e gigantesca: amicizia.
Perché l’amicizia, nello scautismo, non è una cosa da dire: è una cosa da fare. È ascoltare. Condividere.
Fare un passo indietro. O uno avanti.
È giocare insieme ma anche litigare bene.
È sapere che, anche se si è diversi, si va nella stessa direzione.
Che si dorme nella stessa tenda.
Che si mangia dallo stesso pentolone.
Che si canta lo stesso canto, anche se ognuno ha la voce che ha.
E anche se uno stona.
In queste pagine troverete storie che parlano di amicizia in tanti modi.
Sono racconti scritti da alcuni dei più bravi scrittori e scrittrici italiani – che si sono messi lo zaino in spalla, hanno infilato scarponcini comodi e si sono incamminati nel mondo dei lupetti e delle lupette.
Lo hanno fatto con curiosità, con rispetto e con tanta voglia di giocare.
Amica dei fiori di Giada Pavesi
Amici delle stelle di Davide Morosinotto
Amica degli alberi di Federico Taddia
Amiche del brivido di Caterina Guagni
Amico degli animali di Viola Gambarini
Amica della musica di Vernante Pallotti
Amico dell’avventura di Christian Hill
Amico dell’orientamento di Andrea Visibelli
Amica della natura di Christian Antonini
Amica del buio di Andrea Tullio Canobbio
Amica dei giochi di Carlotta Cubeddu
Amico del coraggio di Pier Domenico Baccalario
Il fiore rosso di Rudyard Kipling
Jim Smiley e la rana saltatrice di Mark Twain
C’è un momento, quando sei piccolo, in cui scopri che le parole hanno un potere. Non solo le parole urlate, quelle che si usano nei litigi o nei giochi rumorosi. Ma le parole calme, pensate, scelte. Le parole della Promessa. Quelle che dici e che restano dentro. Le parole della Legge, che sono come una mappa fatta di frasi. Le parole delle Storie raccontate la sera, attorno al fuoco o alla luce della torcia. Le parole degli scherzi tra compagni di sestiglia. Le parole con cui ti prendi cura degli altri. Le parole con cui chiedi scusa. Le parole con cui dici grazie. Le parole con cui dici “Ci sono”. Io, da lupetto, quelle parole le ho incontrate tutte. E piano piano ho scoperto che non erano parole per cuccioli o per lupetti. Erano parole per umani. Perché crescere, in fondo, non significa diventare grandi. Significa diventare migliori.
Federico Taddia
disegni di Alessia Moretti a cura di Federico Taddia
Consigliato dai10ai 99 anni