Il Fantastico paese di OZ

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Frank Lyman Baum

IL FANTASTICO PAESE DI OZ

ROMANZO 2

Riduzione e adattamento a cura di Stella Sacchini

Lyman Frank Baum

Il Fantastico Paese di Oz

Riduzione e adattamento a cura di Stella Sacchini disegni di Andrea Dotta

Della stessa serie:

Il meraviglioso Mago di Oz

ISBN 979-12-221-0892-6

Prima edizione luglio 2025

ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025

© 2025 Gallucci editore srl - Roma

Focus a cura di Roberto Galofaro

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Lyman Frank Baum

IL FANTASTICO PAESE DI OZ

Romanzo 2

Riduzione e adattamento a cura di Stella Sacchini

disegni di Andrea Dotta

Capitolo 1

Tip crea lo Zuccone

Nel Paese dei Gillikin, a nord rispetto al Paese di Oz, viveva un giovane chiamato Tip. Il ragazzo non aveva alcun ricordo dei genitori, perché da piccolissimo era stato affidato a Mombi, una vecchia che aveva fama di praticare le arti magiche.

Per lei Tip andava nel bosco a raccogliere la legna, lavorava nei campi di granturco, governava i maiali e mungeva la vacca a quattro corna. Nei campi di granturco di Mombi crescevano anche le zucche, che servivano a sfamare la vacca durante l’inverno.

Un giorno il ragazzo stava portando le zucche nella stalla, quando gli venne l’idea di intagliarne una a forma di testa, per far prendere un colpo alla vecchia. Scelse quindi la zucca più grande e con la punta del coltello disegnò due cerchi per gli occhi, un triangolo per il naso e una mezzaluna per la bocca. A quel punto ebbe un’altra idea: avrebbe costruito la sagoma di un uomo usando la zucca come testa, quindi l’avrebbe sistemata in un punto strategico, in modo che Mombi se la trovasse di fronte all’improvviso. Così prese l’accetta e andò nel bosco, dove abbatté alcuni alberelli robusti e diritti da cui avrebbe ricavato le brac-

cia, le gambe e i piedi dell’uomo. Per il corpo staccò una striscia di corteccia dal tronco di un albero e, lavorando di buona lena, riuscì a piegarla fino a ottenere un cilindro del giusto diametro. Poi avvitò con cura le braccia e le gambe, assicurandole al corpo mediante alcuni cavicchi intagliati con il coltello.

Quando ebbe concluso l’impresa, cominciava ormai a imbrunire, e Tip si ricordò che doveva ancora mungere la mucca e governare i maiali. Prese dunque l’uomo di legno e lo portò a casa con sé.

Il mattino dopo, osservando la sua opera, si accorse che al fantoccio mancavano i vestiti: per procurarseli il ragazzo si arrischiò a rovistare nell’enorme cassapanca in cui

Mombi teneva i suoi tesori più preziosi, e proprio in fondo trovò un paio di calzoni viola, una camicia rossa e un panciotto rosa a pois bianchi. Portò la refurtiva al suo fantoccio e lo vestì. Un paio di calze fatte a maglia che appartenevano a Mombi e un paio di scarpacce logore che erano di Tip completarono l’abbigliamento.

«Devo trovargli un nome!» esclamò. «Vediamo… lo chiamerò “Jack lo Zuccone”!»

Non restava che piazzarlo lungo la strada e aspettare il ritorno di Mombi. Allora partì con il suo uomo, ma ben presto si avvide che era pesante e scomodo da trasportare. Non senza qualche capitombolo, giunsero a destinazione: quando il fantoccio fu sistemato in modo che guardasse verso la curva del sentiero da cui sarebbe spuntata Mom-

bi, aveva un aspetto abbastanza naturale da poter essere scambiato per un contadino Gillikin, e abbastanza innaturale da impaurire qualsiasi sprovveduto, nel caso se lo fosse trovato davanti a sorpresa.

Quel giorno la vecchia Mombi rincasò prima del previsto. Era andata a trovare un mago che viveva in una grotta sperduta tra le montagne, e si erano scambiati alcuni importanti segreti di magia. Dopo essersi assicurata tre nuove ricette, quattro polveri magiche e un assortimento di erbe di straordinaria potenza, se ne tornava zoppicando verso casa, ma era così concentrata sui tesori ottenuti dal mago che, quando imboccò la curva e scorse l’uomo, gli rivolse appena un cenno di saluto. Alla mancata risposta del tizio, tuttavia, lo guardò meglio in faccia e vide la testa di zucca.

«Quel birbante d’un ragazzo m’ha tirato uno dei suoi scherzi! Adesso lo faccio nero di botte, così impara a spaventarmi!» sbottò, e stava per colpire la zucca con il bastone quando un pensiero improvviso la indusse a fermarsi.

«Be’, potrei approfittarne per testare la mia nuova polvere!» disse entusiasta. Posò a terra il cestino e si mise a frugare in cerca dei preziosi sortilegi del mago.

Giunse in quel momento Tip e si nascose dietro una siepe per spiarla: la donna continuò a rovistare e, a un certo punto, estrasse una vecchia pepaiola sulla cui etichetta sbiadita il mago aveva scritto “Polvere della Vita”. Quindi cosparse la testa di zucca di Jack con la polvere, recitan-

1. TIP CREA LO ZUCCONE

do una bizzarra formula magica: «Pàmpolo, pìmpolo, parimpampùm!»

Al che lo Zuccone fece un passo indietro e disse: «Non strillare così! Non sono mica sordo!»

La vecchia Mombi prese a danzare e a saltargli intorno gridando: «È vivo! È vivo!»

Come potrete immaginare, Tip osservò l’intera scena al colmo della meraviglia. All’inizio era talmente spaventato che avrebbe voluto scappare via, ma le gambe gli tremavano, per cui rimase immobile dov’era. Poi pensò che fosse una cosa ben strana, e anche un po’ spassosa, che Jack avesse preso vita. Allora, superata la paura, scoppiò a ridere e quegli scrosci d’ilarità giunsero alle orecchie della vecchia Mombi, che si diresse verso la siepe e lo afferrò per la collottola.

«Brutto pestifero d’un ficcanaso!» ringhiò furiosa. «Ti insegno io a prenderti gioco di me!»

«Ma io non mi stavo prendendo gioco di te! Ridevo del vecchio Zuccone!» protestò Tip, poi aggiunse: «Adesso che è vivo, cosa ne farai di lui?»

«Ci devo pensare» rispose Mombi. «Ora, però, tutti a casa, ché si sta facendo notte».

E così si incamminarono, ma quando giunsero nell’aia, la vecchia Mombi portò l’uomo con la testa di zucca nella stalla della vacca e lo rinchiuse in una posta vuota.

«Adesso devo occuparmi di te» proclamò, indicando Tip con un cenno del capo.

Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Puntoweb srl (Ariccia, Roma) nel mese di giugno 2025

Una collana di classici avvincenti e storie senza tempo con cui scoprire il piacere della lettura. Opere fondamentali, trame appassionanti, testi chiari e concisi per arricchire l’apprendimento scolastico. Collezionali tutti!

Il Fantastico Paese di Oz

Il giovane Tip è prigioniero da anni della perfida strega Mombi. Quando finalmente riesce a sfuggire alle sue grinfie, parte in cerca di fortuna alla volta della Città di Smeraldo, insieme a Jack lo Zuccone e a un Cavalletto da falegname diventato un instancabile destriero. Tra incantesimi e macchine volanti, e con l’intervento di un ra natissimo Maggiolino gigante, Tip dovrà aiutare lo Spaventapasseri a riconquistare il trono perduto a causa di una rivolta… Nel secondo romanzo della serie creata da Lyman Frank Baum, torna l’irresistibile intreccio di magia, ironia e avventura che ha reso celebri in tutto il mondo le storie del Paese di Oz.

• Focus di approfondimento sulla vita e le opere di Lyman Frank Baum

disegni di Andrea Dotta

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