estate tesoro_issuu

Page 1


Lodovica Cima

L’estate del tesoro nascosto

Scorgo un motorino pericolosamente inclinato verso il piccolo fosso che costeggia la strada. È un po’ in bilico. Che cosa ci fa un motorino qui, in mezzo al nulla, con questo caldo poi?

Papà accosta qualche metro più avanti e Lorenzo scende di corsa. Si vede che non aspettava altro per uscire dall’auto e prendere una boccata d’aria.

Mi volto indietro a guardare e finalmente vedo qualcuno. È un ragazzo, avrà più o meno la mia età.

Mingherlino. Si è tolto il casco e con il caldo e i capelli appiccicati non si può dire che sia freschissimo.

Occhiali e maglietta troppo larga. Mi sa che è un rammollito. Del resto chi mai avremmo potuto incontrare in un posto così?

YOUNG

Lodovica Cima

L’estate del tesoro nascosto

ISBN 979-12-221-0870-4

Prima edizione luglio 2025

ristampa 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025

© 2025 Carlo Gallucci editore srl Roma

Pubblicato in accordo con Grandi & Associati, Milano

Prima edizione © 2024 Mondadori Education S.p.A., Milano

Disegno di copertina: Giulia Tomai

Gallucci e il logo sono marchi registrati

Se non riesci a procurarti un nostro titolo in libreria, ordinalo su:

galluccieditore.com

Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/en e https://it.fsc.org/it-it

Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.

Lodovica Cima L’estate del tesoro nascosto

Un’estate da dimenticare FEDERICA

La strada sembra non finire più. Tutta curve tra balze di terra. Un viaggio in mezzo al nulla per un’estate da dimenticare. Papà guida a strattoni. Lorenzo si impegna per non vomitare e io vorrei essere ovunque tranne che qui.

Veramente ci sarebbe un posto dove vorrei essere, proprio adesso. Da Giulia, al mare, magari in spiaggia con tutti i suoi amici intorno e una bibita fresca. Si conoscono da anni, si ritrovano ogni estate sotto gli ombrelloni, giocano a pallavolo, vanno a ballare e fanno il bagno insieme. Giulia dice che a lei piace Federico, viene da Pisa e non vede l’ora di guardarlo nuotare fino alla boa in mezzo alla baia. Poi la sera si ritrovano tutti in gelateria e sul muretto, al porto. Deve essere una vacanza meravigliosa la sua. Sempre in compagnia, senza troppi limiti in un paesino colorato, con la spiaggia, il mare, il sole. Io me lo sto sognando a occhi aperti, povera me… sono qui, in questa specie di terra di nes-

suno, fuori dal finestrino ci sono solo alberi e suoni di cicala. Assordanti. Detesto pure questo caldo, mi rende appiccicosa e con l’aria stropicciata. Odio essere stropicciata. Quando arriviamo? Vorrei farmi una doccia, vorrei cambiarmi e sentirmi in ordine. È inutile chiederlo a papà, tanto la sua risposta sarebbe approssimativa. Povero papà, guida ed è entusiasta di tutto. Gli piace perfino questa boscaglia informe. Non posso credere che sia davvero convinto di portarci nel posto migliore possibile per le nostre vacanze.

Sì, sì, ha detto proprio così mentre preparava i bagagli: “Ragazzi, mamma e io abbiamo avuto una magnifica idea: quest’anno passeremo le vacanze in una meravigliosa casa per artisti”. Mamma mia che paura, una casa per artisti che cosa sarà mai? Mi sono chiesta allora. E adesso di preciso non so ancora di cosa si tratti, ma tra poco, quando saremo arrivati lo scoprirò e sono sicura che non mi piacerà affatto. Io sognavo la riviera, con Giulia, ma la mia famiglia non sa che cosa vuol dire organizzare una vacanza regolare.

E poi, naturalmente, la mamma non c’è. Figuriamoci. Lei ha avuto l’idea di mandarci tutti qui e poi non viene. Ha una tournée con il corpo di ballo nazionale. “Un’occasione che non si può rifiutare” ha

detto con quella sua voce squillante che risuona in ogni stanza della casa. Ti mette sempre le cose in un modo che non puoi che risponderle che ha ragione lei, che faccia quello che meglio crede.

E intanto papà guida da solo. Certe volte mi fa quasi pena, poveretto. Si telefonano in continuazione, come fossero due miei compagni di scuola al primo bacio. Lui dice che ogni coppia trova il proprio equilibrio. Sì, ma questo per me è equilibrismo, non equilibrio. Guardateci, che meraviglia: due figli e un padre che sembrano scappati di casa e la mamma lontana a dirigere le coreografie di una folla di ballerini affamati di successo. La strada ora comincia a scendere per poi risalire. Chissà quanto manca. Chissà se dalla casa in cui staremo si vede il mare. Mi piacerebbe vederlo almeno da lontano.

Per essere sicura di avere tutto ho messo in valigia i costumi da bagno, il pareo, ma anche un pile e le scarpe da trekking. Poi però ho portato anche il vestitino arancione, il mio preferito. Chissà se avrò mai occasione di mettermelo? L’ho comprato con Giulia quando lei mi ha detto che sarebbe stato perfetto per il mare… ma se io il mare non lo vedrò nemmeno da lontano?

E cosa racconterò a Giulia a settembre? Che ho fatto una vacanza da reclusa? Che noia!

«Eccoci, ancora tre chilometri e ci siamo, ragazzi. Non è meraviglioso? Una natura quasi incontaminata…» Papà comincia con la sua teoria e io lo fermo subito: «Be’ ma secondo te il paese più vicino dov’è?»

Lui non sa rispondere: «Lo vedremo poi, sulla mappa, con calma» prende tempo.

Lorenzo si risveglia dal suo torpore: «Vuoi dire che staremo in un posto senza poter fare la spesa, comprare il giornale, e le mie figurine? Come facciamo per le figurine? Ma poi c’è almeno l’acqua?

Dico l’acqua corrente! Dovremo vivere come Robinson Crusoe?…» quando attacca con le domande lui non si ferma più. È già lontano. Sull’isola con il suo Robinson.

Poi papà lo riporta tra noi: «Ma no, Lorenzo, andiamo in una casa con tutto quello che ci serve. Avremo due stanze e un bagno a disposizione. E un altro spazio grande per tutto il mio materiale di lavoro. Poi per il resto non so esattamente come funzioni, ce lo spiegheranno lì. Ma sono sicuro che sarà divertente»

«Una specie di albergo, vuoi dire?» aggiungo io per capire meglio.

«Non proprio: è una casa e quindi avremo dei compiti da svolgere»

«Tipo lavare i piatti, fare i letti, pulire i ces…»

«Federica, tranquilla, tra poco lo sapremo».

Lorenzo salta su come un grillo all’improvviso.

«Ehi papà, fermati, quello ha bisogno di aiuto!» e indica davanti a noi.

Sto guardando altrove e non mi accorgo subito, ma poi scorgo un motorino pericolosamente inclinato verso il piccolo fosso che costeggia la strada. È un po’ in bilico. Che cosa ci fa un motorino qui, in mezzo al nulla, con questo caldo poi?

Papà accosta qualche metro più avanti e Lorenzo scende di corsa. Si vede che non aspettava altro per uscire dall’auto e prendere una boccata d’aria.

Mi volto indietro a guardare e finalmente vedo qualcuno. È un ragazzo, avrà più o meno la mia età.

Mingherlino. Si è tolto il casco e con il caldo e i capelli appiccicati non si può dire che sia freschissimo. Occhiali e maglietta troppo larga. Mi sa che è un rammollito. Del resto chi mai avremmo potuto incontrare in un posto così?

Si avvicina seguendo Lorenzo, che invece sembra contento. Papà gli va incontro.

Parlano.

Papà gesticola, come suo solito, troppo. Che vergogna! Lui sorride. Fa cenno di sì con la testa.

Per che cosa sta dicendo sì?

Vanno tutti e tre verso il motorino. Oddio che fanno? Lo spostano sul ciglio della strada, sotto un albero.

Papà guarda nel serbatoio, come se capisse di moto e motori, lui!

Ora tornano verso di me. Resto immobile sul sedile, punto i piedi davanti per la tensione. Avrei potuto scendere per capire meglio che cosa sta succedendo. Me la sono cercata.

Papà apre la portiera e dice: «Dài Fede che diamo un passaggio a questo ragazzo. Pensa che storia! Deve andare proprio dove andiamo noi!»

Che storia è? Siamo in mezzo al nulla, dove vuoi che vada uno che si trova qui?

Poi lui apre la portiera dietro di me, butta lo zaino sul sedile vicino a Lorenzo ed entra prima con la testa.

«Ciao, sono Daniele, grazie del passaggio».

Da vicino sembra meno peggio di prima. È il suo sguardo insistente che mi colpisce. Infatti guardo subito altrove. Poi papà mette in moto, riparte con uno strattone e io guardo avanti, fissa. Non so più che scusa trovare per girarmi e curiosare. Papà è contento del diversivo: «E così tu saresti il nipote dei proprietari? Che coincidenza!»

Io non li seguo. Mi agito perché voglio capire.

«Sì, non li vedo molto spesso, ecco, di solito d’estate sto da loro. In questo momento i miei genitori sono in Africa, per lavoro»

«Che fortuna…» sussurro io e penso che peggio di così non possa andare, tre scappati di casa più un rammollito abbandonato dai genitori.

«Davvero una gran fortuna» ribatte subito papà con la sua voce entusiasta. «Sono sicuro che sia un segnale, un segnale del destino per dirci che sarà un’estate fantastica».

Oh mamma, proprio quello che mi ci voleva. Un’estate da dimenticare.

Chiudo gli occhi per non pensare.

Lodovica Cima vive e lavora a Milano. Da più di trent’anni si occupa di editoria, come autrice, progettista di collane e consulente. Ha pubblicato più di 250 libri per bambini e ragazzi. Tiene corsi di aggiornamento per insegnanti sull’educazione alla lettura, incontri con studenti e genitori nelle scuole, incontri di lettura animata per bambini della scuola dell’infanzia.

Federica, Carlo e Daniele si trovano a dover trascorrere, per scelta dei genitori, un mese in una “casa d’artista”, un luogo di vacanza in cui pittori, scrittori e cantanti si rifugiano per riposare, ma anche creare le proprie opere. Il grande casale è isolato su una collina, immerso nel bosco e circondato da terrazzamenti. Un posto unico e incontaminato in cui i tre ragazzi si scontreranno con la voglia di diventare grandi e le difficoltà che la crescita stessa comporta.

Sarà un’estate di amicizie, primissimi amori e un pizzico di avventura e mistero: in una stanza segreta verrà scoperto un tesoro che porterà tutti gli abitanti della casa, grandi e piccini, a indagare. Anche su se stessi.

«Sono sicuro che sia un segnale, un segnale del destino per dirci che sarà un’estate fantastica» ribatte subito papà con la sua voce entusiasta. Oh mamma, proprio quello che mi ci voleva.

Un’estate da dimenticare.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
estate tesoro_issuu by Carlo Gallucci editore Srl - Issuu