GIORNALE D'ISTITUTO - n.2 GIUGNO 23

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IN DIFESA DELLA CASA COMUNE SERVE UNA COSCIENZA ECOLOGICA

Domande e risposte filosofiche per un problema universale

Intervista immaginaria ai filosofi Heidegger, Jonas e Levinas (Classe5D)

E’piùchemaiattualeparlaredellasfidachelasocietàodiernasitrovaafronteggiareneiconfrontidellanatura edellasuaprotezione.Iprogressitecnologicieindustrialistannoalimentandolavolontàdipotenzadegli uomini,che,sorrettidaunsistemacapitalistico,ilqualepermettelorodiaccresceresemprepiùlapropria ricchezza,nonsicuranopiùdeirisvoltinegativicheleloroazionihannosullanostracasacomune. La filosofia deve diventare centro propulsore di questi dibattiti, smuovendo la coscienza degli uomini e creandoconsapevolezzaperpoterdavverocambiarelecose.

Forsequestaèlasfidapiùimportantechelanostrasocietàdovràaffrontareperché,dopoilionidianniincui la vitaumanasiè fondata suunsubstrato biologico,oggi l’evoluzionedella tecnica edellemacchine sta spostando l’attenzione verso un tipo di civiltà sempre più meccanizzata e lontana dalla sua vera madre, deturpataeoffesadaisuoifigli,chenonlariconosconopiù.

I protagonisti delle nostre interviste di oggi saranno rispettivamente Martin Heidegger, Hans Jonas ed EmmanuelLevinas,tregrandiuominichesisonoespressicondedizionesultema:

Signor Heidegger, alla luce dell’argomento di nostro interesse e sulla base del suo pensiero, abbiamo riscontrato essere centrale il problema della tecnica. Cos’è, quindi, per lei la tecnica?

Tutticonosconoleduerispostechesidannoaquestadomanda.Laprimadice:“latecnicaèunmezzoinvista deifini”.L’altradice:“latecnicaèun’attivitàdell’uomo”.Questeduedefinizionisonostrettamenteconnesse. Sullabasedelmiopensiero,essaèlametafisicarealizzataalivelloplanetario.Potremmodefinirlacomeil fenomenochecaratterizzaognisocietàeperiodostoricoe,dunque,assumeconnotazionidiverseaseconda dell’epoca.

Cosa intende dire con questo?

Inaltritermini,latecnicaèunaformadidisvelamento,cioèmostraqualcosacheprimanonc’era.Pergliantichi lanaturaèciòcheproduce,dunque,latecnicaèqualcosachesilimitaadassecondarelanaturaeagiscein manierapositiva.Ancheperimodernilatecnicasiponecomedisvelamento,maassumeunruolononpiù marginale,bensìcentrale.Lanaturavienemodificataavantaggiodell’uomoelatecnicalorendepadronedella terra. Quest’ultimo non attende più che l’essere, cioè la natura, si manifesti, ma lo fa manifestare a suo piacimento.Dunque,lanaturanonèpiùproduzionemaprovocazione,doveognicosacessadiessereentedella naturaedivieneprodottodell’uomo.

Leggendo i suoi testi, ci siamo interrogati su cosa sia il Gestel di cui parla: cosa può dirci a riguardo?

Gestelèilterminedameusatoperdescriverel’essenzadellatecnicamoderna.Intedescoquestaparolavuol dire“piedistallo”,“scaffale”,enellamiafilosofiadiventala«totalitàdelporretecnico».Cioèessaèunasortadi enormemacchinaalserviziodellavolontàdipotenzadell’uomo.

Crede che questo nuovo modo di concepire la tecnica possa essere pericoloso?

Assolutamente sì. Il pericolo risiede nel fatto che l’uomo possa finire per perdere il senso di se stesso, dimenticandolasuaessenzadi«pastoredell’essere».Dimenticandosiquesto,l’uomofinisceperpensarsiegli stesso«padronedellanatura».Ma,inquestoprofondorischiodismarrimentodisé,l’uomonellatecnica modernapuòtrovareunnuovoepiùintensospiragliodiluce:«laddovec’èpericolo,cresceancheciòchesalva» ecioèlatecnicaoffrelapossibilitàdiaprirestradefilosofichedapercorrerepercomprendereildisvelamento dell’essere.

Signor Jonas, la sua filosofia è incentrata sugli uomini e sul loro rapporto problematico con il mondo. Dunque, perché gli uomini devono esistere nel mondo?

Questaèladomandaallaqualelanuovaeticaèobbligataarispondereedifronteallaqualeleetichetradizionali sonoinsufficienti.L’avventuratecnologicacispingeariconsiderareleantichequestionidelrapportofraessere edoveressere.Perquestolanuovaetica,schieratacontroilsoggettivismomoderno,nondevesoffermarsi esclusivamentesull’uomo,madevemeditaresuglieffettialungoterminedelnostroagire.Lanuovaeticadeve ripudiare«lospietatoantropocentrismo»ela«strutturalemiopia»checaratterizzanol’eticatradizionaledi matriceellenisticaedebraico-cristiana.Questosignificacheogginonèpiùsufficienteessere«appostoconla propria coscienza» o accontentarsi di regole formali (ad esempio, di tipo evangelico), ma occorre saper prevederel’influenzachelenostreazionipotrannoaveresullesortidell’umanitàedelpianeta.

Per quale motivo, però, dovremmo sacrificarci per le generazioni future?

Primadiessereresponsabiliversogliuomini,«siamoresponsabiliversol’ideadell’uomo».Inaltreparole,è l’ideadell’uomochevasalvata,primaancoradeisingoliindividui.Èperquestochel’imperativocategoricoa cuidobbiamofareriferimentoè«agisciinmodocheleconseguenzedellatuaazionesianocompatibiliconla sopravvivenzadellavitaumanasullaTerra».IlPrometeo“scatenato”dellanuovaciviltànecessitadiessere fermato,elaborandol’imperativoecologicodicuihoparlato,chetroviunanuovaeticaoppostaaquelladella tecnicabaconiana.

SignorLevinas,leihaparlatospessodi«Umanesimodell’altrouomo»,esponendonellasuateoria la necessità di abbandonare il proprio egoismo e di riconoscersi nel volto dell’altro. Potrebbe spiegarci meglio la sua teoria?

Larelazioneconl’altro,ovverolarelazioneetica,epartedell’essenzadell’io,ilqualeèapertura,accoglienza delvolto.Ciòchecaratterizzal’uomoinquantotaleèproprioquestadimensioneetica:lacapacitàdiinfrangere l’egoismoEdirisponderealladomandadell’altro,ovverodiesserne«responsabile».Questaresponsabilitànei confrontidell’iolosvuotadelsuoimperialismoedelsuoegoismo,persinodelsanoegoismo,portandoloa considerareirapporticonglialtrieconilmondoinfunzionediquestarelazioneetica.Essanonèfattasolodi regoleodirettive,maanchediattenzioneallerealtàumane,specialmentealleazionieallaresponsabilitàdi esserelibero.

Pensa che questa sua teoria sia una risposta al tema della difesa della nostra casa comune?

Filosoficamenteparlando, l’hointerpretata proprio così. Ilfine dellamia teoriaè di indurre gliuomini a rifletteresullororuolonelmondo,annichilendolavolontàdipotenzapropriadellasocietàmoderna.Lamessa inquestionedimestessodapartedell’altromirendesolidaleconaltriinmodoincomparabilee unico.Solidale,nonnelsensoincuilamateriaèsolidaleconilbloccodicuifaparte,ocomeloèunorganocon l’organismoincuihalapropriafunzione;solidarietà,qui,significaresponsabilitàcomesetuttalastruttura dellacreazionepoggiassesullemiespalle.Questaresponsabilitàportaconséunaparticolaresensibilitànei confrontidellanatura,cheèlastrutturaprimariadelnostroesistere.Lachiavestanelsottoporreildesiderio dipossessodell’uomoaquestosensodiresponsabilitàeticaedecologicasviluppatodallamiariflessione filosofica.

AltobelliFrancescaAntonelli

DagmarCasalanguida

AlessandraCasalanguida

Lorenzo

DiMitoMicaelaJavicoli

Maximilian

KamberajBenedeta .4D

L'annoscolastico2022/2023sièconclusotrafragorosiapplausi perilGalileoGalilei.

Il12giugnoèstata messainscena lastoriadel''L'internata numero 6'' di Maria Ludwika Moldauer (Eisentein una volta sposata),unraccontocolmodiricordanza,orgoglio femminile e ironia sullatragediadiunastirpeintera,IlTeatroF.Fenaroli ha ospitato gli attori dello Scientifico, ovvero i ragazzi partecipantialPONdelTeatrodellaMemoria, coordinato dalla Prof.ssaFrancescaMarongiu,elospettacolohaavutoinizioalle 21.00.

Ansia, battute all'aria, paura di deludere e,poi, luci spente, sax e, infine, una storia.

Una storia che il professore Gianni Orechioni ha lottato per recuperare nel suo ''Dietro il sipario: Maria Eisenstein e l'invenzione del diario''(2020, Carabba) e che è stata rappresentataconcuradalprofessoreMircoMichelon,ilregista dell'esibizione.

Unastoriachesembraestraneaeppureviva,cometestimoniano Gabriella,Bendetta,Chiara,Ludovica,Nicole,Klaudja,Martinae Alisiachehannodovutospogliarsidilorostesseperdiventarela MariaEisentein privata dellasualibertà fisica eintellettuale. Nonèstatofacilenemmenoscacciarel'imbarazzoo la vergogna durante larecitadialcunebattute,adoggi scandalose,comequelledeinazisti.Larappresentazionedi''DietroilSipario''è,quindilaguerradiMaria,di quellachesicombattevaintornoedentrodilei,maanchelasommadeipomeriggipassatiacapirelescene,a impararecomerivolgersiadunpubblico,adiventareun certo personaggio, a ridere, a litigare e a condividere le preoccupazioniinsieme.Pomeriggichesoloquandosono lontanimancano, Guerra, luci spente, ''Giovinezza, giovinezza...'', luci accese, i tanto attesi e meritati applausi. Si conclude cosi la prima messa in scena in Italia dell'Internatanumero6e,insiemeadessa,l'annoscolastico di Ludovica, Diego, Marco, Benedetta, Letizia, Carlo, Gabriella,Paolo,Klaudja,Chiara,Giovanni.Riccardo,Elena, Nicole, Martina, Vincenzo e Francesco. Per Dagmar, Lorenzo, Micaela, Alisia e Giorgia si è chiuso in modo irreversibileunciclodurato5annitraicamerinidelteatro, i''Buonafortunacongliesami''egliabbracci.

''DIETRO ILSIPARIO'':

GLI SMARTPHONE E IL LORO IMPATTO SULL'AMBIENTE RomeoVerìeAuroraD'Ettorre

INTRODUZIONE

Ogni giorno passiamo mediamente 4h/5h sugli schermi dei nostri telefoni guardando video, chattando e contattandoaltrepersone;macisiamomaichiestidaqualimaterialiècostituitouncellulareequalèilsuo impattoambientale?

Le materie prime

Un cellulare, oltre agli 11 g di ferro e 95 di plastica, contieneinmedia250mgdiargento,24mgdioro,9mg dipalladio,9gdiramee3,5gcobaltoe1gditerre“rare”, cosìdefinitepoichéinnaturasitrovanocompostecon più elementi. Talvolta sono associate a minerali radioattivi, come torio o uranio, e il procedimento di separazione produce radiazioni non trascurabili. Poi vannopurificate,eperunatonnellataservonoduecento metricubidiacqua che, al passaggio, si carica di acidi e metalli pesanti, purtroppo però queste acque non vengono smaltite correttamente.

L'impatto sull'ambiente

Ognismartphonehaun’improntadicarboniocheè di 17,2kgCO2all’anno.Ilgrossoèdovutoall’estrazionee alla lavorazione dei materiali e alla successiva produzionedelleparti:ilmontaggiopesa2,7kgCO2,la distribuzione+1,9,laricaricadeldispositivo+1,9kg.Se poiai17,2kgsiaggiungonoleemissionilegateaiservizi di comunicazione (26,4 kg l’anno) si arriva a 43,6 kg. Stiamoparlandodi25,8milioniditonnellatediCO2all’anno,chediventano65,4coniservizidicomunicazione, come33,7milionidiautomobili.Èevidentecheleemissionilegateallaricaricaealtrafficogeneratosonopiùo menocostantielegateall’usochenevienefatto.Adeterminareladifferenzaèlasostituzionedell’oggetto:selo smartphonevienesostituitoognitreanni,l’impattoannualescendea12,1kg,chediventano9,5kgselositiene perquattroanni.Esipuòfarebenissimo,vistocheoggiunabatteria,conun’intensitàmediadiutilizzo,sopporta piùdi850ciclicompletidicarica/scaricaprimadiscenderealdisottodell’80%.Sepoiacquistiamoundispositivo rigenerato,l’impattoambientalescendea8,2kg.

“E allora, perché lo sostituiamo ogni 21 mesi? La convinzione è che sia vecchio, perché sul mercato è arrivato il nuovo modello”

Il ciclo della vita di uno smartphone

I modelli recenti di smartphone comportano una produzione di circa 82kgdiC02ciascuno.Manmanochegli smartphone diventano più complessi, il processodiproduzionerichiedesempre piùenergia.Lamaggioranzadiessiviene prodotta in Asia, dove gran parte dell’energia è ottenuta tramite combustione di carbone che rilascia un gran numero di emissioni di gas serra nell’atmosfera, contribuendo al cambiamento climatico. Il processo produttivolegatoallafabbricazionefisica dello smartphone rappresenterebbe tra l’85%eil95%deltotaledelleemissioni legate allo smartphone stesso per due anni. Cosa significa questo? Che gli smartphone emettono la stragrande partediCO2nelloroprocessoproduttivo esoloilrestantenelloroutilizzomediodi circa due anni. Un’impronta carbonica pari a quella dell’energia elettrica utilizzataperricaricareunosmartphone perbendiecianni.

L'impatto sulla vita umana

Unaltroaspettoimportantenellaproduzionedeitelefonièlaraccoltadellematerieprime,cometuttiimetalli: questocompitovienesvoltodabambiniobbligatiapassaregiorniall'internodiminiereinAfricache,infatti, sembrauncontinentepoveroma,inrealtà,èunodeicontinentipiùricchidirisorseimportanti,utilizzateascopi diversi;mascopriamoinsiemel'impattosullavitaumana.

NellaRepubblicaDemocraticadelCongomigliaiadibambinisonocostrettialavorarenelleminieredicobalto perestrarreilpreziosominerale,utilizzatoproprioperlafabbricazioneditelefoniniesmartphoneintuttoil mondo.LedueONGhannospiegatochenelsuddelpaeseiminorilavorano“incondizionipericolose,alfianco degli adulti, con turni massacranti”, aggiungendo che sulla questione “le multinazionali fanno finta di non vedere”,mentreilgovernodiKinshasasidichiara“vittimadiunaguerracommerciale”.AmnestyeAfrewatch hannotracciatonellororapportoilpercorsoeffettuatodalcobalto,scoprendocheadestrarlosonoavolte bambinidisolisetteanni,informazionedirecenteconfermatadaun’inchiestadiSkyNewsAustralia,cheha addiritturariferitodipiccolidiappenaquattroanniallavoronelleminiere.Inunvideopubblicatodall’emittente televisiva-chedefinireagghiaccianteèriduttivo-sivedonoDorseneRichard,rispettivamentediottoeundici anni,mentrelavoranosottolapioggiabattente.Isacchicaricatisullespalle,gliadulticheliincitanoafarein fretta,itunnelpericolantiperraggiungerelaminiera.Gliocchirossi,lafatica,lelacrime:“Miamammaègiàmorta, sonocostrettoalavoraretuttoilgiorno.

Quandosonoquisoffrotanto”.

Ecco quali sono le aziende accusate

LedueONGhannoaccusatoesplicitamentesedicimultinazionali–Ahong,Apple,Byd,Daimler,Dell,Hp,Huawei, Inventec,Lenovo,Lg,Microsoft,Samsung,Sony,Vodafone,VolkswagenetZte–inquantoadoggi“nonsonoin gradodiaffermareconcertezzacheilcobaltocheutilizzanononsiaquelloestrattodaibambini”.Secondoil rapporto, il cobalto estratto viene comprato da broker che poi lo rivendono alla Congo Dongfang Mining, controllatadalcolossocinesedelsettoreminerarioZhejiangHuayouCobaltLtd.“Nonvengonoeffettuatiidovuti controllipressoifornitori”,haspiegatoMarkDummett,specialistadiCorporateandsocialresponsibilitypresso AmnestyInternational.

Cosa abbiamo fatto a scuola?

Ascuolaabbiamopartecipatoalprogetto"BEGREEN"checihaconsentitodiriportareicellularigiàutilizzatiper riutilizzarneimetallietuttiipezzichepotrebberoavereunanuovavita.Porgiamoinostricomplimentiatutti colorochesisonooffertivolontarineldonareipropricellulariall'istituto"JaneGoodall-Roots&Shoots"e ringraziamoancheilnostroliceoeladittaEcolan.

CUCINA E SPRECO ALIMENTARE diRomeoVerì

Ogniannoincucinaunafamigliacompostada4personespreca1⁄3delciboacquistato. Ultimamentesisenteparlaredi“cucinaecosostenibile”:macos'èesattamente,ecomepossiamoridurrelospreco alimentare?

Siparladicucinaecosostenibilequandosiprestaattenzioneaglisprechialimentariesiriutilizzanogliscarti: infatti,èinnegabilechelamaggiorpartedinoigettinelcestinoalimentiche,seusatiincertimodi,possonoessere riutilizzati.Persentirci dei cuochi “eco” possiamo,adesempio,ridurregli sprechienonbuttaregliavanzi, inventarenuovericettecheincludonoscarti,farricrescerelepartichenonvengonomangiatedelleverdureed avviareunpiccoloorto.Inoltre,perridurreglisprechi,siconsigliadievitaredicomprarepiùdelnecessario, controllarefrigoedispensaperiodicamente,conservaregliavanziecucinarequantobastaperevitaredilasciare nelpiattoqualcosa.

COSA SIAMO? E COSA VOGLIAMO DIVENTARE?

diValentinoStampone

Gli ultimi anni, oppure gli ultimi mesi, di scuola secondaria rappresentano un momento fondamentale nella vita di uno studente, poiché, oltre alla preparazione all’atto di chiusura del percorso quinquennale, sorge inevitabileladomandasulfuturo,su“cosafaredagrandi”.

Lafamiglia,esoprattuttolascuola,devonoaiutareiragazzichesiapprestanoaspiccareilvoloversoilmondo del lavoro o l’università ma, spesso e volentieri, gli studenti rimangono estremamente soli nell’affrontare questa scelta, abbandonati dalla famiglia, che a volte è priva dei giusti mezzi, ma anche dall’istituzione scolastica, che si limita alle canoniche ore dei “percorsi e competenze trasversali per l’orientamento”, senza affrontareilproblemainsensopiù“umano”:mancailconfronto,mancaildialogo,nonc’èqualcunocheoffra unaiutoconcretocondegliesperti,comepsicologidell’etàadolescenziale.

Lostudente,pertanto,siritrovanellasituazionecheLeopardidescrivevaperfettamentenelsuoCantonotturno diunpastoreerrantedell’Asia:“Chevuoldirquestasolitudineimmensa?Ediochesono?”.Già,“chesono?”. Perchéchiedersicosasivogliadiventareèsolounaconseguenzadelchiedersichisièveramente.Cisiritrova soli, si prova a rimandare il problema fino all’ultimo, oppure lo si affronta in maniera frettolosa, poco coraggiosa.

E,unavoltacompiutalascelta,nonfiniscemicali?Bisognadistricarsitraivariregolamentiuniversitari,alla ricercadei sistemi di ammissione, trail numero aperto, il numero chiuso, il numeroprogrammato nazionale. E via con la preparazione ai test d’ingresso, le graduatorie, le sessioni, gli scorrimenti, le preferenze… Nel frattempo, a tutto ciò va ad aggiungersi lo studio scolastico, che si fa sempre più gravoso man mano che si avvicinal’esame.

Lasceltadelfuturodisorienta,pesasemprepiùcomeunmacigno:quindi,c’èbisognodipersonechesappiano sfidarla con una coscienza attiva, pronta a mettersi in gioco, ed attenta a porsi i giusti interrogativi nell’affrontarla.

Paul Gauguin: Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI (SPIEGATO FACILE)

di Romeo Verì

Ogni giorno, 14 millimetri di ghiaccio dell'Antartide si sciolgono, mettendo a rischio l'intera biosfera. Lo scioglimento dei ghiacciai, che si staccano e si dissolvono in mare, comporta un aumento del livello delle acque, che si innalzano ogni anno di 3,2 millimetri e, come molti di voi avranno già sentito, di questo passo si prevede che nel 2050 la stessa Venezia potrebbe essere sommersa. Tra le principali cause dello scioglimento dei ghiacciai vi è l'emissione di anidride carbonica e di altri gas serra, che ha contribuito all'innalzamento delle temperature ai Poli. È importante notare come l'abbattimento di alberi (che spesso avviene per motivi puramente commerciali), riduca l'ossigeno presente nell'atmosfera e, conseguentemente, l'assorbimento della CO2 presente nell'aria.

Purtroppo lo scioglimento dei due maggiori ghiacciai antartici, Pine Island e Thwaites, ha raggiunto il punto di non ritorno. Ciò deve far riflettere e suscitare una domanda: come possiamo evitare la scomparsa di Venezia e delle nostre spiagge, che verranno anch'esse sommerse? Come deve agire lo Stato? Cosa può fare ognuno di noi?

AMORE MALATO

di Alessia Ciarla

Recentemente ci è giunta la terribile notizia del duplice omicidio, da parte di Alessandro Impagnatiello, di Giulia Tramontano, una giovane donna sua compagna, ormai al settimo mese di gravidanza, assieme alla quale ha perso perciò la vita il piccolo Thiago. Il corpo ha subìto oltre 39 coltellate, un assassinio violento e crudele che non le ha dato modo di reagire; le motivazioni non sono ancora chiare, ma si sospetta un tentativo di aborto e le indagini rimangono sul vago. Giulia non è la prima e, purtroppo, non sarà sicuramente l’ultima donna uccisa da colui che avrebbe dovuto amarla. È facile distinguere dall’esterno una relazione tossica da una sana, ma porre un confine netto tra le due situazioni è impossibile quando vi si è direttamente coinvolti. Nessuno può decidere quale sia il limite e quando l’amore si trasformi in ossessione, violenza o malattia. È giusto allontanare una persona importante al primo minimo errore oppure la strada migliore è quella del perdono e della pazienza, che però non sempre assicura l’incolumità? Una risposta univoca non può esistere e nessuno può arrogarsi il potere di esprimere una sentenza assoluta a riguardo. Ciò che possiamo fare è condannare in ogni caso comportamenti violenti, e durante la crescita dei ragazzi non bisogna ignorare segnali anche piccoli, rischiando di lasciarli radicare nel loro carattere, ma troncarli sul nascere, affinché gli individui di domani possano creare una società migliore in cui le decisioni non siano dettate dal più forte, bensì dal rispetto incondizionato per il prossimo.

INCONTRO CON L’AUTORE VENERDÌ 03.03.2023

Presentazione del libro di Simone Pettine «Tra Verga e Capuana.DocumentiperunapoeticadelVerismo» GiovanniVerga,fondatoredelVerismo,èunodegliautoripiùconosciutieapprezzatidellaLetteraturaItaliana. Acento annidallascomparsadelpoeta,ilprofessorMarioCimini,docentedi Letteraturaitalianapressol’Ateneo D’AnnunziodiChieti,hapubblicatoilvolume LaGrandeAbbreviazionedelPensieroUmano, chehapresentatoai ragazzidelleclassiquinteilgiorno3Marzo2023,pressol’AuditoriumdelLiceoScientifico“G.Galilei”diLanciano.

L’opera riguarda “le declinazioni verghiane della teoria critica dell’ultimo De Sanctis” e,non a caso, l’incontroiniziaconunadomanda,postadall’autore ai ragazzi,circalenovitàriscontratenelloscrittore GiovanniVerga.Ataledomandasembrerebbeesservi piùdiunarisposta-comeadesempioilnarrarele storie di personaggi umili, sebbene l’autore lo smentisca,dicendochequestononfuunargomento dinovitàperlaletteraturadell’Ottocentodatoche,già nel Manzoni, l’attenzione veniva posta sulle classi popolarieumili-eppurel’unicarispostacorrettala possiamotrovarenelmetodonarrativo:l’originalità sta nell’impersonalità,nell’oggettività del narratore, chedevearrivareascomparire;eilmondoesterno deveautopresentarsi.Leragionidell’oggettivitàsono forseinsitenellacontinuaricercadeiveristi-equindi anchedi Verga – al fine di portare il discorso scientifico sul piano della letteratura. Verga si riallacciaalNaturalismofrancese,nellospecificoad EmileZola,tenendocontodellaculturaedelcontesto italiani,moltodiversidaquellopresentein Francia. Dietro l’invenzione di un nuovo tipo dinarrazione c’èunprecisopercorsoprogressivo.Questopercorso iniziaprendendoinconsiderazionel’influenzadelsuo amico Francesco De Sanctis, il più grande critico dell’‘800-‘900 e l’unico, tra i tanti critici che si opponevanofermamentealNaturalismo,adarneun giudiziopositivo.Ilprof.CiminicitaancheLeonardo Sciascia,altrograndescrittoredel‘900,riportando

unestrattodaunadellesueopere:“Noncrediamoci siano,nellastoriadellaletteratura,casiparagonabili aquesto:uncriticocomeDeSanctischeanticipala definizione di uno scrittore comeVerga”. Il critico parla,infatti,discrittorimodernieladescrizioneche nedàsembrerebbeesserericonducibileallostesso Verga,anchesedifattoDeSanctisnonlonominòmai esplicitamente. Questo “silenzio” di De Sanctis sembra diventare un vero e proprio giallo e le motivazionisembranoessereignote:forsesonoda attribuireallatardaetàdelcriticonelmomentoincui Verga pubblicava le opere “più veriste” (Rosso Malpelo, La Lupa, Novelle Rusticane…). Eppure De Sanctis, nei suoi ultimi anni, si occupa molto del Naturalismo francese, in saggi come Studio sopra Emile Zola, Zola e l’Assommoir e Il Darwinismo nell’arte, arrivando anche a criticare l’eccesso di scientificità e il ridurre la questione umanaa questionescientifica:“l’uomononèsolounprodotto enonpuòessereridottosoloasettoriscientifici”.Allo stessotempo,ilcriticoesaltalenovitàstilistichedei naturalisti-lestessenovitàritrovateinVerganella sua emancipazione. Stile riassumibile nel motto “pocoparlarenoiemoltofarparlarelecose”.

Altro stretto collaboratore del periodo verista di Verga,esuoamicodilungadata,fuLuigiCapuana,il quale sponsorizzò l’artista anche in una critica pubblicatasul Corriere della Sera,attribuendogli la capacità di “far diventare la mano dell’artista

assolutamente invisibile, quasi come se l’opera d’artesifossefattadaséeavessematuratoefosse venutafuorispontaneamente”.Loscrittore,dunque, riesce magistralmente a “far parlare le cose” attraversounprocesso chelovedespettatore‘alla finestra’.Nonperquestovienemenolasua ideologia, che emerge in tutta evidenza dai drammi umani rappresentati dagli oggetti che vengono portati in primopiano.Èproprioinquestavisionepessimistica, nichilista,dellarealtàche si consuma la distanza maggiore traDeSanctiseVerga.Le lacrimae rerum nominate dal critico non sono, allora, lecose che rappresentanoasetticamentelavita,maemblemidel doloredelmondoedell’impossibilitàdimodificareil destinoumano.

A questo punto della trattazione, la parola viene presa da Simone Pettine, Dottore di ricerca in Letteraturaitaliana.Anch’egli,nellasuaopera“Tra Verga e Capuana.Documenti per una poetica del Verismo”, inizia ponendosi l'interrogativo su quali sianorealmenteleinnovazioniall’internodelleopere di Verga. Come prime fra tutte anche il giovane Dottore cita la capacitàdelnarratoredieclissarsie sparirenell’opera.L’autoredovevaesserecomeDio perlacreazione:invisibile.Perfareciò,lanarrazione dei naturalisti prese la strada di narrazione scientifica ed è per questo che oggi al Verismo attribuiamo ladescrizione di movimento culturale chepiùdituttihacercatodirappresentarelecose così come sono. Per chiarire meglio il concetto, Pettinenarralastoriametaforicadiunartistagreco, che si ritenne insoddisfatto dalla sua opera d’arte, talmente reale da far arrivare uccelli a beccare i chicchid’uvaraffigurati.Losbagliodell’artistastava nelfattoche,sel’operafosserealmenteriuscita,gli uccelli,inveceditentaredibeccarel’uva,sisarebbero spaventatidall’uomopostoinprimopianoedegnodi tuttal’attenzione.

PerconoscereVerga,Pettineritienenecessariedelle parolechiavedaattribuirgli:

Ilconcettodell’impersonalità,allabasedelVerismo: l’operadevepossedere“l’efficaciadell’essere stato”,cioè l’impronta di cosa realmente avvenuta. Vergascrive,infatti,diambientieclassisocialicheha conosciuto nella sua Sicilia,e non sulla base di ispirazioni immaginarie venute alla mente dell’autore.Laletteraturadevepoterpermetteread unlargopubblicodiconoscereaspettidellarealtàfino aquelmomentopoconoti.

Eclisse dell’autore: se l’autore fa sentire continuamentelapropriavoce,illettoresiaccorge dellafinzioneesiinfrangel’illusione.Alloral’autore deve sparire, devesmetterla di intervenire con commentiegiudizi,comefacevailManzoni.

Regressione: il punto di vista dello scrittore si trasforma. Il narratore adotta lo stesso modo di pensare e di sentire dei personaggi, la loro stessa moraleelostessomododiesprimersi:entranella loropelle.

L’incontro si conclude con la discussione sulle conseguenze delle tecniche narrative,che portano alla difficile comprensione nella lettura di Verga, analizzandopassidaRossoMalpelo edai Malavoglia. Quest’incontro ci ha permesso di approfondirepiù neldettaglioquestiscrittori.Progettidiquestotipo, possono essere molto utili a noi ragazzidel quinto annochetrapocosi ritroverannoadaffrontareunesameperilqualela conoscenzadiVergaedegliapprofondimentitrattati nell’incontrosonodirilevanteimportanza.

Chiara Di Totto, Noemi Cozianu, Elda d’Amico, Lucrezia D’Alessandro Flavio Mancini

CERTIFICAZIONE DI LATINO

Ilgiorno5giugno2023,diciottoalunnidelleclassi2A,2C,2H, 3D,3Ee5AdelLiceoScientifico“GalileoGalilei”di Lanciano,accompagnatidalledocentidilettere,sisonorecati pressolasededelDipartimentodiLettere,ArtieScienze Socialidell’Università“D’Annunzio”diChietiperpartecipare all‘incontroorganizzatoperlaprimavoltanellaregione Abruzzo,finalizzatoalconseguimentodellacertificazionein lingualatinadilivelloA1/A2.

Igiovanieledocentisisonoradunatialleore7:50pressoil TerminalBusdiLancianodoveèiniziatalalorotrasfertaverso lametastabilita.Giuntiadestinazionealleore9:00,inseguito adun’attesaprotrattasiperdueore,durantelequalihanno avutomododirifocillarsiesonostatisottoposti all’accreditamentoattraversol’utilizzodiundocumento d’identità,alleore11:00laprovahaavutoinizio. Accompagnatidaansiaetrepidazioneesupervisionatidalvigile occhiodeidocentiuniversitari,iragazzisisonoconfrontaticon unaprovanonbanale,machehannosaputoaffrontare coraggiosamente.Lacertificazioneèdurataun’oraemezzaesi èinterrottaalleore12:30.Inseguito,glialunnieleinsegnanti sisononuovamentedirettiallafermatadell’autobusalleore 12:45,perfareritornoaLancianoalleore13:30.

Dopounagiornatariccadiemozioni,iragazzichehannoavuto lapossibilitàdipartecipareall’iniziativa,sidichiarano pienamentearricchitiecolpitidall’esperienzavissutae desiderosidiripeterlainfuturoperaccrescereilproprio bagaglioculturaleinmeritoallalingualatina.

SaraDiMarcangeloeGiuliaColantuono

Immaginiamodiscrivereunaletteraadunartistadelpassato,oppureipotizziamodiintervistarlo. Calandociomenonellasuaepoca,possiamoparlareconl’artistaeraccontareofarciraccontarelesue opere,lasuavita,lasuaattività,permettereinlucelasuapersonalità.Èquellochehannofatto, Francesco,LetiziaeDaniele.

LETTERAIMPOSSIBILEAGIANLORENZOBERNINI

DIFRANCESCOGIUSEPPEPAOLINI(4A)

CaroGianlorenzo,oggihodecisoanch’iodiomologarmiatutticolorochescelgonodiutilizzaredeglistranisegnie successionidiparoleperveicolareuncertomessaggio:unlinguaggiocheritengotalvoltainopportuno,necessitando persuastessanaturadiungradinodiastrazionechesiimmettetralavisualizzazionedicoluichescriveedicolui chericeve,comeunpontechecollegaduepianure,echeproprioperquestomodifical’essenzastessadiciòchepromette ditrasmettere.Immaginitramutateinparoleche,avvalendosidelleconvenzionidinoiuomini,possononuovamente ritrasformarsiinformebendefinite:d’altrondeilfineèproprioquesto,auspicarecheladensitàeprofonditàdel linguaggiosiatalechenell’attodiriconversionel’immaginepreservituttiisuoidettagli.Èdunquepropriopersua naturachequestomezzo,appoggiandosisucomunieconvenzionateidentificazionicose-parole,smarrisceognitraccia digeneralitàaldifuoridellacomunitàincuitaliconvenzionisonovalide. Devoalloraammetterlo, Gianlorenzo,tiammiro comenessunaltro:ti ammiroperchétunonconserviquestilimiti,tunon haibisognodiconvenzioni sullequaliappoggiarti,tu nonhaibisognodiastrarre mariesciarimanere sempreallostessolivello. Comunichiimmagini tramitealtreimmagini.Ti dicoquestoperché recentementegraziealmio caroamicoFederico BorromeoCornaroho avutoilpiacereel’onoredi ammirarelacappellache turealizzastiperluiela suafamiglianellabasilica diSantaMariadella Vittoria.Ammettoche inizialmente,saputodel tuoultimolavoro,nonfui presodall’incessante desideriodiammirarlo, desiderioched’altraparteprovoorasolamenterevocandoneilpensiero:fuforseperpigrizia,oforseperchénon pensavoaquellodicuimistavoprivando.Quandoperòsentiichetugiudicastiquestacomelatuamiglioreopera nonseppicontenermiechiesialcardinaledipoterlaammirare.Questimifeceunaburla,coprendolaparete parallelaallanavatadellabasilicaconungrandetelonero,asserendositrattassediunaporzioneancorada

GianlorenzoBernini:EstasidiSantaTeresa,Roma–SantaMariadellaVittoria

completare.Nonfecidomande,mainunsolcolpofuirapitodallamagnificenzadiquellochestavoosservando.Non tenteròneanchedidescriverequellochevidi,pensotifareiuntorto,mavorreiutilizzarequestospazioperaltro: ciòchemicolpìpiùdiognialtracosa,forseinmodobizzarro,furonoleduerappresentazionimarmoreelateraliin cuiraffigurastiimembridellafamigliaCornaro.Comebensai,certamentepiùdime,l’evoluzionechel’arteha attraversatonegliultimisecolièindubbiamentespaventosa,equestaneèlapiùlimpidamanifestazione.Moltospesso sipensachesolamentelapitturarappresentiunreamelacuilibertàepossibilitàdiespressioneèineguagliabilea quelladituttelealtreformed’arte,maquestotuocapolavoroèlaprovadicomequesteasserzionisianototalmente errate.Unchiaroesempiodioggettivitàcheemergecomecon-seguenzadeipostulatisuiqualisifondal’esistenza dell’uomo.Permettimiilparagone:mitornainmenteilcelebreBanchettodiErodedelDonatellonellamaestriacon laqualeseiriuscitoadonarespazialità,comesefosselagenesidiunasecondarealtàautoconclusivacomelanostra, riuscendoancheasuperareilpotenzialemadrammaticoproblemachel’artistafiorentinononseppedomare.Dal momentoincuigliartistihannotentatolascalataversoquellochepersonalmentedefiniscocompletezza dell’opera,intendendolapossibilitàdidonarequestadituttiitrattipeculiaridellanostrarealtà,comesel’uomo tentassediemulareinunsolcolpol’attocreazionisticodivino,vièstatosempreunproblema:ilproblemadel dinamismo,ilproblemadiinserirenell’operaquellasuccessioneinevitabiledieventichedonaprosecuzionealla nostrarealtà,ilproblemadidefinirein questonuovospazioilconcettodi tempo.Nelfarequestol’evidenza empiricadell’incapacitàdell’uomodi esprimerequestaproprietàdelmondo avvalendosidellostessosistemaformale chestoadoperandoadessoper comunicareconte,finendosempreper generareunragionamentofallacee tautologico,èstatoobbligatorio accettaredipoterloconquistarenonin quantotale,masoltantoattraverso suemanifestazioni.Ciònonfuun problemasolamentedalpuntodivista conoscitivo,masupporrela coesistenzadelpassatoedelpresente, necessariaperpoterliraffigurare assieme,eproponendoimplicitamente questocomepuntodiconvergenzadella stessasuccessionechesitentadi descrivere,comportavaintaccarela veridicitàecompletezzaspaziale dell’operastessa.Tu,Gianlorenzo,con unsemplicegesto,seiriuscitoavincere questalimitazione:rappresentarei personaggisporgentidallaparete, comefosseropuntidigiunzionetrala nostrarealtàequelladateprodotta. Inquestomodoquest’ultimanon necessitadimanifestareuna dimensionetemporalepropria riuscendoperl’appuntoadereditare quelladelnostromondo,edinquanto talenondovendoastrarree comprenderelesueproprietàper poterleriproporre.Seiltempoèuna proprietàdellospazioambienteenon deisoggettichelopopolano,quale

migliormezzoperottenerlosenonattraversolafusionedeiduemondi,cosìchequestavengacondivisatraquesti. Tunonsoloseiriuscitoacomprenderequesto,mahaianchepotutovincereillimitechelaconoscenza,oforseil linguaggio,dell’uomomanifestainmeritoutilizzandoallostessotempoquestoatuovantaggio.

Tuttoquestomisarebbecertamentebastatoperrimanereaboccaaperta,maquantoilCornarod’untrattotolse queltelolemiegambeperpocononmiabbandonarono.Cosavideroimieiocchi!Unasfacciataggineepotenzache solotupotestiesprimere,osandocurvareuntimpanocomemaivistofinoadora.D’altrondequestoèciòche simboleggialanostraessenza,questoèquellochecidifferenziadatuttelealtrecreaturecoscienziose,cosìda avvicinarci,propriograziealvostrooperato,acoluichesìfaquelchevuole.Recentementeifedelicihanno abbandonatoesisonovendutialpeccato,maèproprioquestamagnificenzachesaràprovadellagrandezza divinaedelgiustodiDio.Sai,Gianlorenzo,nonsoveramentedacosainiziarepertentaresolamentediscalareil gradinodicuidiparlavopoc’anzicosìdatramutareinparoleilpensieroch’ebbinell’ammirarequellastatuache posizionastiallametàdellalunghezzadellaparete.Ancorpiùdiprimapensochequalsiasiparolasarebbeate offensiva,el’unicacosachepossodireèchenerimasiirrimediabilmentecatturato:mipreseemiportòconse, trasmettendomituttalapassioneesofferenzachetulidonasti.Forse,azzardo,èproprioquestochetuvolesti ottenere,èpropriolasuacapacitàdiirradiarepotenzacheèstatoiltuoobbiettivo...certoèchiaro.Comefare ainglobareinunasolastatuatuttiisentimentielesensazionichenonbasterebberomillepittureper trasmettere,comefareasottrarreall’artedelpennellolasuainimitabilecapacitàditrasportartiinquelmondo, chiaroevisibile,inquelreamecheparessergeneratoproprioinvirtùdell’esistenzadellostessoosservatore:hai capitochel’unicomodoèquellodidare,nonprendere!Nuovamentelospaziolohaigiàinmano,eiltempoè chiaro,ciòchemancaperlacompletezzaèlacapacitàdell’operadafungerecomeubicazionenellaqualeinglobare chiunqueviposilosguardo...eovviamentetucel’haifatta.ComeilPontormofecenellasuaDeposizione,il legamenonvieneveicolatoconlospazio,quantoconilpathosmanifestodellascena,attraversandolabarriera dellaprigionecorporeaeraggiungendolapartepiùpuradell’uomochesolountalestruggimentopuòesprimere. Quantosublimisonopoistatiqueiraggidilucechetrasmettonointerralamagnificenzadivina,magnificenza chesolol’anima,lapartepiùpuradinoitutti,puòereditare.Lasantachiesamutaconiltuocontributoilsuo stessoruolo,proponendosicomeilluogoincuilacomunicazioneconilsignorevienemanifestatanonsolo attraversolepreghiere,quantotramiteilcontattodirettoconlasuaessenza:tuhairegalatoallachiesauno strumentoimmortale,immortalecomelatuaarte.Avreitantealtrecosedadirti,maaspettountuoriscontro percapirequellochetuhaiprovatonellarealizzazionediunacosìsublimeopera. Uncarosaluto,Francesco.

LETTERAIMPOSSIBILEAMICHELANGELO DILETIZIAPRIMANTE(3B)

Sieragiàfattal’unaquandomidecisiaprovare.Lamiamanotremanteebbeancoraqualcheesitazioneprima dicalaresulloscricchiolanteportoneligneo.Nessunarisposta.Bussaiancora.Anchequi,nessunarisposta.Mi decisiatentareun’ultimavolta,sperandofossequellabuona.Attesi.Persilesperanzeeproprioquandodecisidi voltarmi,delusa,perritornaresuimieipassi,udiiunurlodall’interno.Distinguevol’incederelentoescostante semprepiùvicinoalportone.Migiraidiscatto.

-Cosavuole?

Unvoltomagroedemaciatomiscrutavainfastidito.DifficilepoterriconoscereilMaestroinquelvecchiopiccolo escarnodinanziame.

-NecessitodiscorrerecolmesserBuonarroti,Maestrodiscultura,architecturaetpictura.

-I’fui.Vadavia.

Eroprontaadunarispostadelgenere,sapevocomeaffrontarecerteresistenze.Lachiusuradelportonefu bloccatadalmiopiede,cheavevagiàvarcatol’uscio.Stizzito,ilMaestromiguardava.Nonc’erapossibilitàper luidicacciarmi,specialmentedopoillungoviaggiocheavevointrapresopergiungerefinoaRoma.Ed’altronde ormaieroospite,nonpotevanonfarmientrare.

Spalancòilportoneesiricacciòdentro.Loseguii.Lasuadimoraeraumileespoglia,uncucinottoconuncamino affiancavaun’ulteriorestanza.Adiacente,quellachepotevaessereunacameradalettoricavatadaquesta. Scostòlebracidelcaminoesisedettesudiunaseggiola.

-Chetufa?Vuolrimanerne’su’piedi?-accennòsarcasticamente.

Misedettidall’altrocapodeltavolointonoreverenziale.Nonsapevochedire.Omeglio,avevotroppodadire. Nonsapevodadoveiniziareedevidentementeil Maestroloavevaintuito,cosìiniziòlui.

-I’fuiilMichelangeloBuonarroti,fiorentino, d’artescultore.

-LaSuafamalaprecede,messerBuonarroti.La Suamanieradaipiùgrandièplaudita.ElaSua pictura…

-Scultorevidissi.I’fo’statue-mireplicòfreddo.

-Macerto-risposiiosmarrita,-giungosinquida Fiorenza.

-Ah,Fiorenza-nonmifecefinire-cittàde’mi padri,chemidiedeinatali.Sempreprotettivae benevolafumecoFiorenza.

LascontentezzaditrovarsiaRomaerapalpabile, dunquepreferiinonindugiaretropposuilavoridel Maestronell’Urbe.

-MidipartiidaFiorenzaquattrogiorniaddietro daPiazzadellaSignoria,pergiungerequidal MaestrochetantionorireseallaSuacittà.Il popoloingiubilo,radunatotuttoinnanzialDavid. Eglistetteinsilenzio,quindiripresi-Deveessere unonoreperVoiessertantoamatodaifiorentini, essichegiudicanoilDavidlastatuapiùbellamai scolpita.

-Tantosuccessedaquando,assaiaddietronegli anni,‘lDavidfufinito:annusdominiMDIVmi par,sucommissiondel’OperadelDuomoede l’ArtedellaLana;essivoleanchestesseinlenicchie delCampanildelVeneratoGiotto,appressoi fiorentinideciserchepiuttostostesseinlaPiazza dellaSignoria,oveoggista.

Michelangelo:David. Firenze–Galleriadell’Accademia

-Lohascolpitoconperiziaalmododelestatueclassiche:lieve laSprassitelica,forteilchiasmotragliartirilassatiein tensione,oppostelerotazionidibacino,spalleevolto, l’espressioneprivadiemozionieconcentrata,iriccioli minuziosamentecesellatielaperfezionediciascunmuscolo sonprovadituttalaSuagrandeabilitàeattenzioneadogni minimodettaglio.

-EssaèlamanieradegliAntichi.Essoèl’homoperfetto, CreaturadelDioOnnipotente.Appressolifiorentinividerche megliostesseinlaPiazza,dacchéellisoldatodesu’patriafu. Quandovidi‘lmarmo,giàprincipiatodatalAgostinodi DuccioedipoidatalAntonioRossellinoetuttaviareputato deboleechotto,subitoessomigridòlamanieraincuidovesse inverarsi:Davidècoltonel’attimodapprimadiscagliarla fiondafatalcontroGolia.EllisibatteperIsraele,almedesimo modoincuilifiorentinifanperFiorenza.Essoèamordi patria,de’licittadinienonde’mercenari.

IlMaestroallorasilevòdallaseggiolaecamminò,stanco, versolastanzaaccanto.Loseguii.

Sifermò,fissandoestasiatol’operachetenevadinanzi.Era unasculturamaestosa,acuistavaprobabilmenteancora lavorando,unuomochesicontorcevanell’intricatolabirintodeisuoimuscoli.Sprigionavaun’energia straordinaria.

-Icchéconcettosinascondein‘stomarmo?-chiesi.

-NullapiùdelchevedeteVoi.EssoèunPrigioneefinitoè. Lacompiutezza“nonfinita”diquellastatuamispiazzava.

ComepotevaunsimileGenioUmanopassaredall’assoluta perfezionedelDavid,dellesueveneedeisuoiriccioli,adun uomocosìintrappolatonellapietra?Ildilemmamitormentava incessantementementreammiravoquell’uomoliberarsidalla prigionedelcandidomarmo.

Nonriuscivoacomprenderlo,eppure,loconfesso,questomi estasiavaancordipiù.Forseeralasicurezzanelleparoledel Maestro,forseleSuemanisoddisfattediavertoltotuttoil soverchio,forseinostrisguardicheaccarezzavanolapietra ruvidaasuscitaredentrodimeunacertacompletezza. Completezzadiaverconosciutounodeipiùgrandiuominiad avervarcatolesogliediquestomondo.LaSuaanima racchiudevatuttoquesto,sfaccettatureagliantipodiche comunquedimostravanoimmensaperfezione,l’una indipendentedall’altra,echenonsosemaiqualcunosaràin gradodieguagliare.

Michelangelo:Prigione,schiavochesiridesta Firenze–Galleriadell’Accademia.

LETTERAIMPOSSIBILEAMICHELANGELO DIDANIELEIURISCI(3B)

DopoaverammiratoilrigorosoordinechevigevanellasagrestiadiSanLorenzodiBrunelleschi,midiressiverso laparteoppostadeltransetto,edentraiinun'altrasala,chedellavecchiaconservavasololaforma. Alcentro,inpiedi,stavaunuomodallafoltabarbabruna,attentoadosservarequellachesembravalacupola delPantheon.

"MesserBuonarroti!"esclamai, "Checosaosserva?".

Erispose:"Contemplolamia stessaopera,chetantomi richiese,emaim'accontenta…".

Estupitoesordii:"éstatoleia realizzarla?cosal'haispiratoe cosanonl'accontenta?"

Feceunasmorfia,quasifossegià stufodiparlareedopoaverpreso fiatodisse:"Aispirarmifula sagrestiac'aBrunelleschitanto bellariuscì,egiammaifamosolo fecepe'tuttaFiorenza".

"Machellaregolachetantolo freno,nonm'appartiene".

Erivolgendolosguardoad ammirarenelpienolasagrestia nuova,continuò:"Aiparentide LeoneX,miosegnor,questasala édedicata.Essaslanciarsiinalto,conlefinestrecheman'man'chevan'versol'altosirestringono.Losfarzo triunfa,lapietraserenalottacolbiancodelostuccoerisaltacomemaiprima.Divisiestasalaindueordini,che unabiancacornicesepara,sìcuisembrassechequellosuperiorefluttuasse.Misiletombealilatidellasagrestia, infossatenelmurosìcheparesserostretteinquellostrettoloco.Diduefigureciascunalaricoprii:dueche significasserodiquandoilsolefacapolinoe'lmondosaluta,lealtrequandoancoragiornosembra,ma'lsolancor nonsivede,equandogiàhadettoaddio.Dequestefiguresonilpiùorgogliuoso,cheincompletepareanachidi intellettocarea"

Dunqueglirisposi:"Ilmioocchiononpuòfareamenodiguardarel'architetturadellasala,sonocuriosodisapere cosal'haispirata.

Ah,echeintendecon‘incompletepareanachidiintellettocarea’?".

Eglimirispose:"Paucotisaràdetto:dicochequandoloscultora'lbloccodipietras'avvicina,egligiàvedeche essocontiene,esiadoperape'levareilsoverchio.Ilbuonintellettofermalaman'del'artistaquandolastatua, dituttoilsuosoverchios'éliberata,ecosìlalascia.Feliceson'chel'architetturaèdituogusto,tediròdacheme sonispirato:

iosìlavoraiquiaFiorenza,mamoltodipiùpe'lomiosegnoraRoma;lìvidilecosecheliRomanicontanto dilettocrearon'.Cosìdecidididecorarconparasteconcorintiocapitello,conarchietrabeazioni,epiùditutto lavoltade'lPantheoniovollirecostruir'.Esìpresielarifeciqui,cometupotra'notar.Alopostodell'oculo, unalanternapuosi,sìdacoprir'lospettator'dapioggiaenieve.FuicosìispiratodalamanieraRomana,cheio vollifaredipiù:situvedichelestatuecom'elleromanesono;ignude".

Eincuriositoquindiglichiedidispiegarsimeglio:

"Dicoche'lcorpoumanomegliodetuttoé,sicchéelpadredelipadrilocreò.Iovollimetteressointuttasua bellezza,ecosìignudolomisi,quialatombadelomiosegnor,edondeelmiosegnorfueletto,sullavolta".

Compiaciutodellaspiegazioneglirisposi:"Benpiùorgogliosodovrestiesseredellatuaopera,cheancheilbel Raffaellocopia,etuttiispira.

Graziedelsuodiletto,lasaluto,MesserBuonarroti".

Ecosìdallasagrestiauscii,mentreluiancoracontentononsembrava,eancoralasuaoperacontemplava.

REDAZIONE GIORNALINO SCOLASTICO DEL L. SCIENTIFICO

“G. GALILEI”:

Marchetti Luna (Capo Redattrice)

Gaeta Nicole (Segreteria di redazione)

Valentino Stampone (CaporedattoriCronista)

Marchetti Luna (Caporedattori)

Kamberaj Benedetta (Correttore di bozzeRecensore)

Ciarla Alessia (Correttore di bozze)

D’Angelo Alisia (Correttore di bozze)

D’Ettore Aurora (Correttore di bozzeRecensore)

Simone Libera (Correttore di bozze)

Alessandrelli Enrico (Grafico)

Fanci Matteo (Grafico)

Di Matteo Benedetta (Cronista)

Cicchetti Mario Niccolò (Cronista-Fotografo)

Biondi Maria (Cronista)

Di Marcangelo Sara (Cronista-Recensore)

Colantuono Giulia (Cronista-Recensore)

Valentino Stampone (Cronista)

Azzarà Giorgia (Fotografo)

D’Orisio Mariacristina (Fotografo)

Verì Romeo (Intervistatore)

Di Matteo Benedetta (Intervistatore)

Della Penna Lia (Rubriche)

Nasuti Solima (Rubriche)

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