Free24 n. 28 - Come nasce un giornale (Senzacolonne compie 8 anni)

Page 1

FREE-PRESS |

anno

1 |

numero

24

28 | 18 MAGgio 2012

Come nasce un giornale Senzacolonne compie otto anni

magazine DEL VENERDĂŹ

NEWS & CITY LIFE edizione di Brindisi

www.free24.it


Simone Aretano

Il nostro progetto editoriale continua in forma nuova, in sinergia con il nuovo portale web www.free24.it e con l'applicazione gratuita per iPad e iPhone, che in questi giorni sta scalando le classifiche nazionali. ‘Free Brindisi’ diventa dunque Free24 senza però lasciare Brindisi.

scarica gratis FREE24! L’applicazione local che fa le cose in grande

All’interno del settimanale troverete sempre una sezione dedicata alla città: Free24 - Edizione di Brindisi. Una scelta questa che consentirà ad altre città di poter adottare la nostra formula editoriale, caratterizzata da una prima parte di news e rubriche di respiro generale e di una seconda parte di stampo locale. Troverete notizie della settimana dall’Italia e dal Mondo, oltre al Focus dedicato agli aspetti del territorio. E, rispetto a prima, con una marcia in più. Anzi tre. Portale web, edizione cartacea e App per iPhone e iPad. Una sinergia di media che ci consentiranno di offrirvi un’informazione aggiornata ed esaustiva e, al tempo stesso, un’usabilità semplice e stimolante. Gratuitamente.

Completezza dell’informazione e gratuità del servizio. Nel mondo delle app, vogliamo farci notare. Come? Grazie alla possibilità di offrirvi un’informazione esaustiva e, al tempo stesso, un’usabilità semplice e stimolante. Articoli, rassegne stampa, musica, sport, concerti, cinema, eventi. Il tutto pervaso da grande dinamicità e trasversalità, come il mondo della rete vuole. Con Free24 potrete sfogliare le prime pagine dei principali quotidiani italiani o ricercare le notizie per parola-chiave. Selezionare articoli, salvarli o condividerli con i vostri amici e colleghi. Guardare i videogiornali. L’infotainment si arricchisce con i trailer cinematografici tratti dal portale MyMovies.it, i video musicali di YouTube, gli eventi tratti dal portale Duemilagrandieventi.it e lo spazio dedicato al meteo grazie a Meteo.it. Se volete essere connessi con il mondo in tempo reale, Free24 è l’applicazione di cui avete bisogno. Non dovete fare altro che scaricarla. È gratis. Gli aggiornamenti dalla redazione di Free24.it sulle notizie più importanti arriveranno sul vostro iPhone e iPad con notifiche push. Potrete facilmente condividere ogni notizia su Facebook e Twitter o salvarla tra i preferiti tramite il servizio gratuito Read It Later. Con una pressione prolungata sul titolo di una notizia, avrete la possibilità di inviare il contenuto dell’articolo direttamente in e-mail senza aprirlo, mentre selezionando con due dita la cella dell’articolo, potete aprirla e chiuderla tramite un pinch, leggendone un’anteprima. Contenuti multimediali come se piovesse. A questo aggiungeteci la possibilità di sfogliare, salvare e condividere il magazine ‘Free Brindisi’ e quella di avere una visuale ad alto streaming del porto di Brindisi nell'area webcam. Una rivoluzione che parte dal territorio, per il territorio, ma che vuole puntare in alto. Una piccola palla di neve che vuole diventare una valanga. E per sommergere il mondo dell’editoria multimediale necessita di tanto entusiasmo e partecipazione. Una valanga che non punta a valle, bensì alla vetta dell’efficienza e dell’usabilità. Free24: tenete a mente questo nome!

Per sostenere l'iniziativa bisogna recensire, nell'Apple Store, con le cinque stelle.


24 stati uniti

L’auto che si guida da sola http://youtu.be/Stw2Pg6pozM

L’immatricolazione è avvenuta in Nevada e, neanche a dirlo, a progettarla è stato Google. Il gigante informatico ha investito sulla “macchina del futuro” totalmente computerizzata. Una targa rossa (con un simbolo di infinito e il numero "001") la distingue dalle normali “automobili”. Per potersi muovere in autonomia, la macchina si basa sull’utilizzo di videocamere e sensori radar, laser e una serie di informazioni raccolte dai veicoli guidati manualmente dall’uomo. Per chi avesse scarsa fiducia in un mezzo completamente controllato da computers la risposta è una: “la grandissima parte degli incidenti è infatti imputabile ad errore umano”. Per il test di prova, necessario per l’ottenimento della licenza, è stata utilizzata una Toyota Prius modificata con la tecnologia “driver-less”, senza conducente. L’auto ha percorso 140.000 km senza nessun problema. Dopo il si del Nevada a breve dovrebbero arrivare gli ok anche da parte di altri Stati americani.

stati uniti

Pet Airways http://youtu.be/sc2lvz1LGTc

Addio scomode stive, cani e gatti possono viaggiare in prima classe. Si chiama Pet Airways la prima compagnia aerea dedicata esclusivamente agli animali domestici. Unica nel suo genere, è nata negli Stati Uniti. I suoi creatori? Ovviamente due amanti degli animali. I prezzi dei biglietti variano in base alla lunghezza del viaggio e alla grandezza dell’animale, ma per gli amici a quattro zampe confort e sicurezza sono assicurati. Gli aerei della Pet Airways infatti, non hanno nulla da invidiare ai normali aerei anzi, i particolari ospiti hanno riservato un trattamento a cinque stelle. L’interno del velivolo è corredato di comode cucce e due hostess, ogni dieci minuti, passano per accertarsi che i passeggeri pelosi stiano bene. I proprietari possono accompagnare gli animali, ma non sono ammessi a bordo. Sul sito web personale della compagnia aerea, tramite la funzione Track Your Pet, possono però controllare l’andamento del volo.

inghilterra

Arriva la clean gum http://youtu.be/7mRi2kpNL2c

inghilterra

Disoccupazione zero La Crisi scansa l’Austria, paese in grado di vantare un tasso di disoccupazione appena del 4,2%. Come è possibile? Ci sono diversi motivi. Paradossalmente, le assunzioni sono incoraggiate dalla libertà, data ai datori di lavoro, di poter licenziare i propri dipendenti senza fornire alcuna motivazione. È previsto poi il diritto al preavviso sul licenziamento (che va dalle due settimane a cinque mesi), oltre alla formazione per consentire un celere reinserimento sul lavoro. Il successo di questo modello sta soprattutto nella bassa tassazione delle imprese, nell’innovazione, nella formazione e nella flessibilità. L’orario di lavoro è davvero elastico e, in caso di calo di produttività, possono essere attuate delle riduzioni d’orario stabilite dalle stesse aziende con i singoli dipendenti, che vengono comunque compensate dallo Stato. Un mix di possibilità che consente oggi all’Austria di classificarsi al terzo posto, dopo Danimarca e Svizzera, per motivazione e impegno dei propri lavoratori.

CINA

Abiti spray

Le auto volano

http://www.fabricanltd.com/

Per vestirsi? Basta un aerografo. Da una collaborazione tra l’Imperial College di Londra e il designer spagnolo Manel Torres della Royal College of Art è nata la tecnologia Fabrican, unione dei termini inglesi fabric (tessuto) e can (bomboletta), ovvero fibre di tessuto in spray. Spruzzando una sorta di vernice costituita da fibre di cotone, polimeri e solventi è possibile ottenere una t-shirt “tailor made” in pochi minuti e senza punti o cuciture. La sospensione viene prodotta in materiale sia naturale che sintetico, anche di diversi colori e addirittura profumi. Può essere tagliato e modellato a seconda della necessità. Come ogni t-shirt anche quella in fabrican può essere lavata e indossata nuovamente, ma se ci si stanca o cambiano le mode si può sciogliere di riutilizzare il materiale per un nuovo modello o accessorio. Per la commercializzazione ci vorranno ancora un paio di anni, ma già si guarda a nuovi campi di applicazione come quello sanitario e l’arredamento.

AUSTRIA

http://youtu.be/JWh2qT9yiTo

È nato il primo chewing gum biodegradabile. Inventata da un team di scienziati britannici, la gomma da masticare che si scioglie in acqua nel giro di 24 ore è stata messa in vendita negli Usa e sarà presto disponibile anche nei negozi del Regno Unito. Già nel 2007 la nota rivista "Newscientist" annunciava lo studio di questo ritrovato, presentato al BA Festival of Science di York, tra gli eventi scientifici più importanti della Gran Bretagna. Rev7, questo il nome del nuovo materiale, ha lo stesso gusto e consistenza di un normale chewing gum, ma può essere rimosso dai vestiti con acqua e sapone e si toglie facilmente da marciapiedi e strade. Una volta finita in un tombino, la gomma si decompone in minerali e materia biodegradabile. Secondo quanto riporta il Daily Mail, la scoperta degli scienziati dell’università di Bristol potrebbe contribuire a ridurre i 150 milioni di sterline spesi ogni anno per rimuovere le gomme dalle strade. Dopo tre anni è arrivata la commercializzazione ufficiale, in seguito ad autorizzazioni e test per la sicurezza alimentare. Al momento le gomme da masticare biodegradabili sono vendute in blister, come fossero delle pastiglie, 10 pezzi ai gusti di menta e menta piperita. Ovviamente senza zucchero.

Ormai è realtà: grazie alla levitazione magnetica, la Volkswagen è stata in grado di realizzare in Cina un prototipo di auto volante. Un modello senza eguali nel mondo, in grado di galleggiare tra le strade districandosi tra i volti stupefatti dei passanti. Emissioni zero, sensori di movimento e joypad per il controllo. Il futuro dell’automobile è dietro la curva.

Librocadabra http://www.librocadabra.it/

Letture consigliate da una app, come per magia. Si chiama ‘Librocadabra’ e avvera i sogni di ogni lettore, oltre a fornire un valido aiuto per un regalo azzeccato. Come funziona? Basta effettuare il login su Facebook e autorizzare l’applicazione. Un tocco di bacchetta magica e in base ai propri gusti personali, Librocadabra fornisce una lista di titoli adatti all’utente. I titoli potranno poi essere consigliati ad amici, acquistati o stampati tra i promemoria.


24 Gli eletti dalla Rete Tempo di elezioni. E a giocarsi la partita sono coloro i quali investono sulla rete. Rete che cessa di essere equiparata ai canali mainstream e alle direttive del media broadcasting e si proietta verso la propria intrinseca natura: l’agora digitale. Il successo alle scorse elezioni amministrative conseguito da liste civiche quali il Movimento 5 Stelle può essere interpretato anche alla luce di quest’ottica. Nessun salotto televisivo, nessuno spazio di approfondimento o servizio di tg, ma pura conversazione tra internauti liberi di informarsi, discutere, approvare o condannare. Un livello orizzontale di fare politica. A rafforzare questa visione, ovviamente gli Stati Uniti, con Obama, Gingrich, Paul e Romney. Se moltiplicassimo per cinque volte la presenza di Beppe Grillo, equiparandola alle potenzialità della rete e degli utenti USA, lo troveremmo addirittura terzo su Twitter, secondo su YouTube e quarto su Facebook. Questo rispetto ai candidati alle presidenziali USA. La politica italiana del 2013 si attrezzerà?

Le acque del giglio sotto esame Come sta il mare del Giglio? GreenPeace ha condotto in questi mesi un’indagine parallela a quelle istituzionali. Le analisi hanno rilevato la presenza di detergenti e ammoniaca, a livelli di concentrazione superiori a quelle comunicate ufficialmente. Come se non bastasse, un campione di acqua potabile prelevato in un locale pubblico del porto ha presentato tracce di idrocarburi totali pari a 82 microgr/l. Per GreenPeace è giunto il momento di intervenire anche sulle fonti di inquinamento terrestri e marine e sugli altri pericoli che minacciano l’integrità di questo ecosistema.

Cimiteri anti zombie Paura di esser sepolti vivi? La Giunta veneta corre ai ripari. Le casse funerarie devono essere dotate di “apparecchiature di rilevazione e segnalazione a distanza per la sorveglianza del cadavere anche ai fini del rilevamento di eventuali manifestazioni di vita” mentre i carri funebri devono essere attrezzati “con idonei sistemi che impediscano lo spostamento del feretro durante in trasporto”. Così recita la clausola contenuta nella delibera sui requisiti tecnici in materia funeraria approvata dalla giunta della Regione Veneto. I casi di “quasi sepoltura da vivi” sono rari ma ci sono. Nel dubbio, meglio redigere una dettagliata normativa regionale.

Semaforo rosso per chi va troppo forte Dopo i dossi artificiali e i semafori che diventano rossi se vedono sopraggiungere veicoli a velocità più elevate del limite previsto, ecco dal Trentino Alto Adige arrivare l’ultima novità: il semaforo intelligente contro l’alta velocità. La luce rossa rimane costantemente accesa e solo se i veicoli viaggiano a velocità inferiore ai 50 Km orari si accende quella verde. La trovata è del sindaco di Vallarsa, un piccolo paese del Trentino meridionale quasi al confine con il Veneto.

Il senato approva la Golden Share Con 246 sì e 20 astenuti l’Aula del Senato ha dato il via libera al decreto sulla Golden Share (istituto giuridico di derivazione anglosassone). In pratica lo Stato ottiene il diritto di esercitare poteri speciali nelle società che offrono servizi di interesse pubblico locale nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni, riservandosi, in seguito a un processo di privatizzazione di una società pubblica, poteri speciali consistenti nella acquisizione di parte del capitale o nella possibilità di nominare un proprio membro nel nuovo consiglio di amministrazione.

Datevi al verde

Di questi tempi essere tecnici per la sostenibilità dell’industria del mobile, statistici ambientali o esperti in emissioni di gas serra in atmosfera conviene. Il “lavoro verde” frutta. Più di un terzo delle assunzioni previste dalle imprese sono infatti di lavoratori esperti di ambiente, ecosostenibilità, responsabilità sociale. A rivelarlo è Unioncamere alla 21esima edizione di JOB&Orienta. Il 38% delle assunzioni previste dalle aziende per il 2011 riguarda infatti figure professionali legate alla sostenibilità: 227.000 sul totale delle circa 600mila previste dalle imprese. In cima alla classifica per domanda di professioni più ampiamente riconducibili alla green economy, si colloca il settore delle costruzioni (oltre il 70% delle assunzioni programmate).

Un museo per Peppino Impastato

Concorso a pedalate Bologna sfida l’Europa: vince chi pedala di più. Il concorso, che ha preso il via nel mese di maggio, è organizzata da SRM, l’Agenzia per il trasporto pubblico locale di Bologna, in collaborazione con il Comune di Bologna, nell’ambito del progetto europeo MIMOSA. Ogni spostamento effettuato sulla due ruote a pedali produrrà chilometri che saranno sommati fra loro al termine del periodo della sfida. Vincerà la città europea che avrà realizzato il maggior numero di chilometri.

Il casolare a Cinisi dove fu ucciso 34 anni fa Peppino Impastato, il militante di Democrazia proletaria fatto esplodere con un ordigno dalla mafia, diventerà un museo della memoria. La Regione Sicilia ha già avviato le procedure per l’espropriazione per pubblica utilità, sulla base di un progetto di realizzazione di un sito della memoria, del casolare e del terreno circostante. La proposta di trasformare in “museo della memoria” il casolare in cui fu ucciso il giovane giornalista e militante politico il 9 maggio 1978, era partita dal fratello Giovanni Impastato. Il casolare, di proprietà privata, è attualmente utilizzato per pascolare le mucche.


“Giornalisti e giornalismo oggi”

cybercittadino

Simone Aretano

Giornali on line e Facebook

Si al dialogo con i fans, ma va incrementato http://youtu.be/KFFUGDnqUm0

BENESSERE dna vegetariano

L’essere vegetariani potrebbe essere scritto nei geni. A sostenerlo è uno studio condotto da ricercatori della Duke University e pubblicato sulla rivista Plos One. Gli studiosi avrebbero scoperto che il 70% circa della popolazione è in possesso di due copie funzionali di un gene legato all’odore dell’androstenone, un ormone tipico dei mammiferi maschi e soprattutto del maiale. A ventitré soggetti è stata fatta annusare della carne di maiale e successivamente operata una distinzione in ‘sensibili’ e ‘insensibili’ sulla base delle loro reazioni. “Il risultato è stato straordinariamente chiaro – spiega Hiroaki Matsunami, che ha condotto lo studio - Chi aveva due copie del gene era sensibile all’androstenone, mentre chi aveva una copia o zero no. Sarebbe interessante replicare l’esperimento in aree come il medio Oriente dove la carne di maiale è stata bandita da secoli, o dove non è mai arrivata come fra gli eschimesi”. Secondo l’esperto, lo studio darebbe un indizio sul vegetarianesimo: “Servono ricerche approfondite, ma i vegetariani potrebbero essere geneticamente predisposti a essere ipersensibili all’odore della carne”.

Tattoff: via il tatuaggio

In aumento i pentiti del tatuaggio. Una controtendenza che si va affermando negli Stati Uniti con il medesimo andamento che ha contraddistinto la moda dei segni indelebili sul corpo. È il dermatologo americano Will Kirby, con più di 50mila interventi di rimozione alle spalle, a coniare il termine: tattoff. Secondo il Washington Post, ad esibire un tatuaggio sarebbe il 40% di americani fra i 26 e i 40 anni. Va da sé che il ripensamento potrebbe muovere cifre considerevoli, considerato che la rimozione di un tatuaggio di media dimensione necessita di diverse sedute di laser (dalle dieci alle quindici) a circa 300 euro cadauna. E in Italia? Si stima che sia tatuato un italiano su quattro e sembra che le richieste di rimozione del tatuaggio siano in netto aumento. “Si utilizza soprattutto il laser Alessandrite Q-Switched - sostiene Anna Maria Veronesi, dermatologa e docente di Master in Medicina Estetica dell’Università di Pavia – il quale colpisce solamente il pigmento colorato frantumandolo senza intaccare il tessuto circostante”.

BlogMeter, società di analisi delle conversazioni e delle interazioni in rete tra aziende e utenti, ha stilato il primo Rapporto sulle performance dei giornali cartacei su Facebook, esaminando attraverso lo strumento proprietario, Facebook Social Analytics, tutte le interazioni tra pagine e lettori (oltre 2 milioni) di ben 161 testate. Di queste, il 63% vanta una pagina su Facebook, un valore ottenuto grazie ai quotidiani (88%), mentre solo la metà dei settimanali (48%) e dei mensili (51%), ha, sino ad oggi, compiuto questo passo. Nella classifica di BlogMeter, in testa i quotidiani La Repubblica, il Fatto Quotidiano e Leggo, tra i settimanali, Internazionale, Confidenze e L’Espresso, tra i mensili Vogue Italia e La Repubblica XL. Per quanto riguarda i quotidiani, ‘La Repubblica’ e ‘Il Fatto Quotidiano’ sono i leader per numero di fans e capacità di ‘engagement’, cioè di coinvolgimento dei lettori in termini di like, commenti, condivisioni, post spontanei. ‘La Repubblica’ vanta sia il post con più like nel periodo considerato (il video di Benigni da Fazio, 2.283 like) che il post più condiviso (la notizia della morte di Bovolenta, 1.427 condivisioni). ‘Corriere della Sera’ e la ‘Gazzetta dello Sport’ si collocano tra i “an collector” perché hanno molti fan, ma poco reattivi. ‘Leggo’ invece, vanta molti meno fan, ma molto partecipi (167 reazioni per ogni 100 fan e 306 interazioni per ogni notizia pubblicata). Infine ci sono i “ritardatari”, coloro i quali hanno pochi fan e non riescono neanche a coinvolgerli adeguatamente. ma anche minore engagement totale. La maggior parte dei quotidiani analizzati rientra in questa categoria a dimostrazione che esistono ancora abbondanti margini di crescita. Dall’indagine emerge inoltre che il momento preferito dagli utenti per postare commenti è al pomeriggio, dalle 17 alle 18, la giornata più attiva è il giovedì, quella meno intensa la domenica. Tra i settimanali, ‘Internazionale’ si impone per numero di fan (oltre 235.000) seguito da ‘Donna Moderna’ (oltre 136.000), ‘Vanity Fair’, ‘Grazia’, ‘L’Espresso’. Se invece si guarda alle interazioni totali la classifica vede al primo posto ‘Confidenze tra amiche’ con oltre 14.000 interazioni, seguito da ‘L’Espresso’ (oltre 11.200), ‘Vanity Fair ‘(9.899), ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ (8.697) e ‘Internazionale’ (8.604). Quest’ultima testata è anche quella che sollecita più reazioni per singola notizia pubblicata (152 interazioni per notizia), seguito da ‘Cioè’, ‘TV Sorrisi e Canzoni’ e ‘L’Espresso’. Infine, quelli con la base di fan più attiva sono ‘Confidenze’ (per ogni 100 fan genera 101 interazioni) e ‘TV Sorrisi e Canzoni’ (66 per ogni 100 fan). Nel segmento dei mensili ‘Vogue Italia’ è di gran lunga primo con oltre 408.000 fan, ma è anche abile a coinvolgere gli utenti, come fa ‘La Repubblica XL’. Quest’ultima svetta in termini di interazioni totali (oltre 36.000) seguita da ‘Vogue’ e ‘Focus’ (14.000 ciascuno), mentre per quanto riguarda la capacità di sollecitare le reazioni per singola news pubblicata emerge ‘AltroConsumo’ (118 interazioni per ogni post). Infine i mensili con la base fan più attiva sono ‘Psychologies Italia’ (per ogni 100 fan genera 44 interazioni), ‘Le Scienze’ (43), ‘Guerin Sportivo’ (41) che però hanno meno di 10.000 fan, e ancora ‘La Repubblica XL’ (41). Fonte www.blogmeter.it


Sommario

NEWS BRINDISI

brindisi FOCUS DEL venerdì Come nasce un giornale

9

“Non esiste il giornalismo obiettivo. Esiste il giornalismo onesto” Giovanni Maria Bellu, direttore responsabile di ‘Sardegna 24’ Parlare di “giornalismo” oggi è diventato una sfida. Il mondo dell’informazione è in subbuglio e in trasformazione. Nel 2006 una famosa copertina dell’Economist titolava “Who killed the newspapwr?”. Facebook, Twitter, YouTube erano appena nati. Sei anni dopo la “rivoluzione” è in atto. La diffusione gratuita delle informazioni su Internet ha fatto saltare il tradizionale modello di business dei media. In una società globalizzata e consumistica, anche la notizia passa subito di moda. L’informazione si gioca sulla rapidità e sulla ricerca dello scoop senzazionalistico. Se chiedete in giro com’è il giornalismo italiano oggi, vi risponderanno che è solo polemica e gossip, che l’informazione onesta ha lasciato il posto a notizie rimasticate all’infinito, curiosità, trash, pubblicità, che giornali e giornalisti sono piegati ai potei forti, economici e politici. Così è, negarlo sarebbe ridicolo, ma questa è solo una faccia della medaglia. L’altra racconta di sfide quotidiane, di sacrifici e passione, di chi, nonostante tutto, non si arrende. Che l’industria dei media, in particolare dei media cartacei, sia in crisi è un dato di fatto. Le cronache raccontano di riduzione degli investimenti pubblicitari, di esubero di personale e crollo delle vendite. Il 10 maggio a Lecce, l’Associazione della Stampa di Puglia (il sindacato dei giornalisti), l’Ordine professionale, il Corecom e i sindacati di categoria del settore comunicazioni di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, per protestare contro i licenziamenti, i mancati pagamenti degli stipendi e il dilagante precariato che affligge l’intero settore dell’informazione “riservandosi ogni altra forma di lotta”. Mantenere in vita un giornale oggi più che mai è una sfida titanica, eppure in Italia, al nord come al sud, esistono realtà, anche piccole, che continuano a lottare e a credere nel “giornalismo che cambia la realtà”. Nella nostra città c’è “Senzacolonne”, un quotidiano nato a Brindisi per Brindisi, con l’obiettivo di raccontare il territorio esponendo i fatti, sollecitando il dibattito, dando voce agli ultimi. Quest’anno la redazione festeggia 8 anni. Un traguardo importante che va rimarcato non solo per ragioni campanilistiche (concedetecelo), ma anche perché esempio di quella tenacia e determinazione che rendono possibili anche le sfide apparentemente impossibili.

GIORNALISMO E FUTURO

10

SENZACOLONNE FESTEGGIA OTTO ANNI

7

NEWS WEEK

focus DEL VENERDì

ATTUALITà - POLITICA INCONTRI - SPORT

COME NASCE UN GIORNALE

17

18

20

diario di bordo

archeologia

appuntamenti

23

25

30

freestyle

in evidenza

posta

www.freebrindisi.it youtube.com/freebrindisi

facebook.com/freebrindisi

alessandra.caputo@freebrindisi.it

ANNO 1 - numero 28 del 18 maggio 2012 in abbinamento gratuito con il quotidiano Senzacolonne

Registrazione Tribunale di Brindisi n. 8/11 Reg. Stampa del 04/11/2011

Direttore Responsabile Alessandra Caputo Responsabile commerciale Alessandro Perchinenna Edizione Free Salento srl Grafica e impaginazione Letizia Taveri - Alessandro Perchinenna

9

Pubblicità e Stampa Pubblidea di Perchinenna Alessandro - Stampa Sud SpA Hanno collaborato Francesco Marchionna_Simone Aretano Michele Lamacchia_Antonio Mingolla Copertina foto Gianni Di Campi

OGNI Venerdì in edicola in abbinamento gratuito con

Per la pubblicità 348 9969774 - 3486035144 info@pubblidea.eu Per le notizie redazione@freebrindisi.it info@free24.it www.free24.it


Newsweek Ennesimo successo per “Brindisi in Bicicletta”

il PUNTO DI VISTA

La trentesima edizione della ciclopasseggiata brindisina per eccellenza conferma le più rosee delle aspettativa. Uno splendido sole primaverile ha baciato la testa di un migliaio di ciclomotori brindisini accorsi all’evento. Bambini, giovani, meno giovani, anziani, cani e mezzi stravaganti. Un fiume di due ruote che ha toccato diversi quartieri della città, salutando con i campanelli quanti si affacciavano incuriositi dai balconi. Un messaggio importante per l’ecologia e la mobilità sostenibile in una città che pensa a parcheggi e corsi aperti.

INDRO MONTANELLI

basket Playoff Legadue Eurobet 2011/2012 eNEL BRINDISI – DOMOTECNICA OSTUNI: 3-0

‘Sweep’ come dicono gli americani. ‘Cappotto’ come si dice da noi. Tre a zero secco e prima serie di playoff serie archiviata. E che serie! La testa di serie Enel Brindisi liquida una combattiva Domotecnica Ostuni, regalando emozioni a non finire ai suoi tifosi e, permettete, all’Italia del basket. Un derby che porta la Puglia nel basket che conta, grazie anche a due delle tifoserie più calde dello Stivale. Gara1: Brindisi-Ostuni = 80-66. Non c’è più Hunter, che saluta la squadra, e al suo posto c’è Gibson. Dopo pochi minuti, fuori anche Jurevicus, primo terminale offensivo dei gialloblu. Brindisi ne approfitta e conduce l’incontro in scioltezza, grazie al ‘dinamic duo’ Renfroe/Gibson che sembrano fatti per giocare insieme. Buona la prima. Gara 2: Brindisi – Ostuni = 77-59. Jurevicus ancora out e match point per i ragazzi di Bucchi che conducono, sebbene a fasi alterne, l’intera gara in vantaggio, senza affannarsi troppo. Ostuni ci prova a rientrare e, quando ce la fa, Brindisi la sgrida perentoriamente. Non c’è storia. Gara 3: Ostuni – Brindisi = 87-93. La partita più bella dell’anno. Quella che dà valore al termine ‘derby’. Con Jurevicus ancora fuori per infortunio, Ostuni parte rabbiosa e determinata al comando e così è. Il folletto Johnson è incontenibile: corre, manovra, tira, difende, recupera. Ostuni si sente padrona dell’incontro e la situazione falli non arride ai biancoazzurri. Un doppio fallo antisportivo dà fuoco alle polveri. Il PalaPentassuglia è una Santa Barbara. Non si fanno prigionieri e la partita vera può avere inizio. Dopo l’intervallo, Brindisi ha gli occhi iniettati di sangue e Gibson si mette a duellare con Johnson. É un basket ad alti livelli. Sempre Gibson porta Brindisi al supplementare, dopo un canestro che ha dell’incredibile, e nell’OT Brindisi continua a martellare il canestro ostunese. Ostuni è sulle ginocchia, non ce la fa più a questo ritmo e il morso alla giugulare lo dà una bomba di capitan Ndoja. Fine della serie: 3-0. Coach Marcelletti: “Resta indelebile una stagione per noi meravigliosa. Dovevamo salvarci e lo abbiamo fatto con largo anticipo, i play off hanno poi rappresentato la classica ciliegina sulla torta di questo nostro cammino. Ci lasciamo dietro tanti bellissimi ricordi, un’avventura che ha avuto come protagonista assoluto anche il nostro pubblico”. Coach Bucchi: “Era la serie che mi aspettavo, dura, difficile, logorante e comunque vinta con merito contro una squadra che per quello che ha fatto in questa stagione merita solo i nostri complimenti. In gara 1 e 2 abbiamo giocato bene, in gara 3 un po’ meno, però abbiamo mostrato carattere specialmente sul -14, riuscendo a vincere con grande intensità”.

f

doz ree a

Le tre regole per un giornalismo eticamente corretto, di uno dei più grandi reporter del secolo scorso. Guadagnarsi la fiducia del lettore dicendo sempre tutta la verità e, se ci si sbaglia, chiedere scusa immediatamente; Scrivere con un linguaggio semplice, quello del lettore e non quello “dell’Accademia, peste e dannazione di una cultura”. Essere sempre al servizio del lettore. Non far mai sentire al lettore la propria opinione: “che te ne sia fatta qualcuna, è inevitabile; e chi lo nega, o è un imbecille o è un bugiardo. Ma non si può nè si deve imporla al lettore; bisogna lasciargliela suggerire dai fatti secondo il modo in cui gli si raccontano”.

ioni Ogni settimana Free Brindisi dedica un piccolo spazio del giornale a un’adozione. Uno dei tanti cani del Canile di Brindisi a cui dare visibilità, sperando nel buon cuore dei nostri lettori!

www. caniledibrindisi.it

Wolf è uno stupendo cucciolone di taglia media. Ha poco più di un anno, manto a pelo corto e lucido, occhi vispi e intelligenti. Brioso ma docile, affettuoso e giocherellone, ha bisogno di libertà per poter sfogare la sua grande gioia di vivere.

Parco Culturale Brindisino Nel numero sul verde pubblico abbiamo proposto a voi lettori un’idea di parco culturale. Il progetto, realizzato a titolo gratuito dall’architetto Vladmir Fillioux, propone di trasformare l’ex Caserma Ederle in via Castello, 8.000 metri quadri completamente abbandonati all’incuria e al degrado, in un’area verde in cui convivono spazi per i più piccoli e per i nostri amici a quattro zampe, luoghi dedicati all’arte, un’area ristoro, parcheggi. Lo abbiamo chiamato Parco Culturale Brindisino (Pa.Cu.B.). Questa la nostra idea, a voi aiutarci a realizzarla. Inviateci proposte, suggerimenti, non risparmiate critiche. Grazie a partner commerciali e sponsor privati il Pa.Cu.B. potrebbe diventare realtà. Attendiamo considerazioni e dettagli tecnici anche dai dirigenti del Comune di Brindisi e dai futuri amministratori della città. redazione@freebrindisi.it

free24.it 7



Alessandra Caputo

La giornata di un giornalista americano nel 2890 Il futuro immaginato da Verne è il presente

“I

l turno di lavoro giornalistico è appena iniziato. Francis Bennett entra in primo luogo nella sala dei romanzieri, una immensa stanza sovrastata da un’enorme cupola trasparente. In un angolo c’è un telefono, attraverso il quale un centinaio di letterati dell’Earth Chronicle a turno raccontano al pubblico un centinaio di romanzi a episodi quotidiani”. Nel febbraio del 1889, la rivista americana “The Forum” pubblica un racconto ambientato nel lontano futuro della società statunitense dal titolo “In the year 2889” (tradotto l’anno successivo in francese come “La giornata di un giornalista americano nel 2890”). Ideato dal figlio di Jules Verne, Michel, ma riveduto e firmato dallo scrittore, il racconto ha per protagonista Francis Bennett, un magnate dell’informazione, proprietario di un enorme complesso imprenditoriale che ruota intorno ad un giornale, l’Earth-Herald, di Universal-City. Ma siamo nel futuro. Il giornale non si stampa più, si “parla”. “Invece di essere stampato, l’Earth Chronicle viene raccontato a voce ogni mattina agli abbonati, i quali, in interessanti conversazioni con i cronisti, gli statisti e gli scienziati, apprendono le notizie del giorno. Inoltre, ogni abbonato possiede un fonografo e lascia a questo strumento il compito di raccogliere le notizie ogni volta che gli accada di non essere dell’umore adatto per ascoltare direttamente. Allo stesso modo, gli acquirenti di singole copie possono apprendere a un prezzo insignificante tutto quello che c’è nel giornale del giorno, a uno qualsiasi degli innumerevoli fonografi messi quasi ovunque”. Con i suoi “oggetti del futuro”, dal cellulare alle videoconferenze, Verne immagina il presente. Un mondo sovraccarico di contenuti, fatto di iPad e pagine web. Un mondo in cui la pubblicazione è potenzialmente per tutti, audio e immagini sono strumenti abituali del linguaggio giornalistico, l’editoria è digitale. Ma non solo. Grande osservatore della sua epoca e attento interprete della realtà che lo circondava, nella sua profetica visione lo scrittore francese va oltre. Intorno all’Earth Chronicle ruotano grandi interessi economici e politici. Francis Bennett finanzia ricerche scientifiche, imprese spaziali, grandi attività imprenditoriali. Ma soprattutto ha un potere che lo rende più influente dello stesso presidente americano: è il re dell’editoria. Nel mondo del 2890 il vero potere politico è il controllo dell’informazione. Il futuro immaginato da Verne non poi è così lontano...

senzacolonne Il quotidiano dei brindisini

T

remila copie distribuite ogni giorno, dal martedì alla domenica. Quarantotto pagine di cronaca che abbracciano l’intero territorio della provincia brindisina. Una redazione composta da tre giornalisti professionisti (direttore compreso), due praticanti, diversi collaboratori, un fotografo. Uno sforzo notevole che si articola per tutto l’arco della giornata per assicurare ai lettori un’informazione il più possibile completa. Il quotidiano del Grande Salento ‘Senzacolonne’ è questo e molto altro. Palestra per giovani leve del giornalismo (di professionisti o aspiranti tali negli anni ne ha sfornato a decine), strumento di battaglie condotte in nome del territorio, culla di sogni e ambizioni, negli anni ha cambiato pelle ma mai obiettivi. L’avventura inizia l’8 marzo 1997 quando un manipolo di giornalisti intuisce che la realtà brindisina sta cambiando, che la città necessita di un giornale prettamente locale, fatto dai brindisini per i brindisini. Il nome scelto per la nuova testata (proposto dal compianto Pierino Gigante) riferimento più che esplicito al simbolo storico della città di cui la città era stata privata, vuole essere una provocazione. E il tratto provocatorio il quotidiano brindisino non l’ha perso negli anni. Da quindici come settimanale, da otto come quotidiano, Senzacolonne monitora le vicissitudini della città di Brindisi e della sua provincia non risparmiando inchieste scomode e attacchi frontali. Fatti, personaggi, verità filtrate attraverso la lente di ingrandimento di un mezzo dell’informazione che, nel bene e nel male, ha fatto e continua a fare opinione.


Focus

quattro chiacchiere

con il direttore di Senzacolonne

NOME: Gianmarco COGNOME: Di Napoli ANNI: 44 TITOLO DI STUDIO: maturità classica GIORNALISTA PROFESSIONISTA: dal 1994 ESPERIENZE: cronista di nera e giudiziaria per il Quotidiano dal 1990 al 2002 Il quotidiano Senzacolonne festeggia quest'anno otto anni. Bilancio? Sicuramente positivo. Il quotidiano è nato 14 maggio del 2004, è cresciuto in maniera sistematica e credo si sia inserito bene nella realtà brindisina. Con gli anni è diventato anche una buona palestra per molti giornalisti locali che in redazione da noi hanno avuto la possibilità di apprendere il mestiere, di crescere e di maturare. Nel complesso la ritengo un’esperienza positiva tenuto anche conto di un dato fondamentale: Brindisi è una delle città in Italia in cui si legge di meno quotidiani. Riuscire ad aprire un giornale qui, a portarlo avanti per tanti anni credo sia una impresa di per sé degna di nota. Quando e come l’avventura editoriale ha avuto inizio? Ci sono stati due step, il primo nel 1997 quando Senzacolonne è nato. Fu più che altro un esperimento editoriale, il tentativo di diversificare l’informazione. Il giornale, all’epoca settimanale, ebbe da subito un buon riscontro diventando per i lettori una testata di riferimento. Quando fu riaperto nel 2002 dopo la chiusura, ci rendemmo conto di aver raggiunto un livello tale di maturazione da poter pensare di sfidare ulteriormente la sorte e passare dalla formula del settimanale a quella del quotidiano. Alcuni dei collaboratori ci seguirono in questa nuova avventura giornalistica. All’inizio non fu affatto facile, i ritmi di lavorazione erano diversi così come i tempi della notizia. A lungo andare però si è rivelata la scelta giusta. Impegno e coraggio sono stati in qualche modo ripagati. Come è cambiato dal 1997 ad oggi il target dei lettori di Senzacolonne? I lettori cambiano in base a come cambia la realtà sociale della città. Nel 1997 a Brindisi esisteva ancora la Sacra Corona. Come tutti i giornali di quel periodo anche il nostro era molto legato agli avvenimenti di cronaca, il contrabbando movimentava sia l’economia brindisina che l’informazione. Dopo l’Operazione Primavera in città molte cose sono cambiate, il ruolo della criminalità è diventato sempre meno determinante, i giornali sempre meno legati agli avvenimenti di cronaca nera e giudiziaria. È stato quindi necessario avvicinarsi a una nuova tipologia di lettori, quella della gente comune che ha bisogno di risolvere i problemi quotidiani, che necessita di uno strumento in grado di amplificare esigenze e richieste. Una caratteristica del Suo giornale è da sempre quella di puntare sulle nuove leve. Perché? Perché sono convinto che le nuove leve siano più predisposte a metabolizzare un determinato tipo di giornalismo. Facendo un paragone calcistico, direi che mi sento molto più vicino a Zeman che lavora con i giovani piuttosto che con i grandi campioni. Dalla redazione di Senzacolonne son venuti fuori tantissimi giornalisti,

10 free24.it

chi ha scelto come via professionale questo mestiere, chi lo pratica come seconda attività. Non è vero che il mestiere del giornalista è un mestiere difficile, il problema è riuscire a trovare la motivazione giusta che ti permetta di fare un lavoro sicuramente molto impegnativo e che condiziona la vita. Giovani a parte, negli anni la redazione di Senzacolonne ha potuto contare su collaborazioni esterne. Diverse le rubriche curate da nomi noti. Come nascono queste collaborazioni e cosa determina la scelta dei nomi? Il giornale non può essere legato solo alla cronaca, esiste la necessità di un lavoro di approfondimento. Devo dire che qui a Brindisi non c’è grande predisposizione alla riflessione scritta, molto spesso non si ha voglia di esporsi. Il nostro giornale ha avuto sin dall’inizio persone che hanno creduto nel progetto e scelto di far parte del gruppo, Maria Rita Greco, la nostra psicologa, presente sul giornale con la rubrica “Settima Colonna”, Giancarlo Sacrestano in prima pagina la domenica con “Io clandestino”, Sergio Sabato e il suo modo assolutamente singolare di scrivere di pallacanestro, Leonardo Cavallo il nostro dentista, fra Salvatore Giardina con la rubrica settimanale sul Vangelo. Cerchiamo insomma di dare un approfondimento a scacchiera. Non c’è una selezione dei collaboratori, scelgo le persone di cui mi fido e che sono poi quelle capaci di mettere su carta il proprio pensiero. Caratteristica, questa, non molto frequente. Altro tratto distintivo di Senzacolonne sono le “battaglie” portate avanti in nome del territorio e coinvolgendo il territorio, l’ultima in ordine di tempo il riconoscimento del titolo “Brindisi capitale d’Italia”. Dando per scontato che in tutte Lei ha creduto, quali quelle che Le hanno regalato maggiori soddisfazioni? Premetto che sono innamorato di Brindisi e che ho sempre ritenuto che il mio primo obiettivo dovesse essere quello di contribuire alla crescita di questa città. Di battaglie Senzacolonne ne ha fatte tantissime, dal sociale al culturale. Questa di “Brindisi capitale d’Italia” è fondamentale per dare un senso a un momento storico in cui la nostra città ha avuto un ruolo tanto determinante quanto sottovalutato. Il problema di noi brindisini è che abbiamo la tendenza a tenere in scarsa considerazioni situazioni in cui siamo protagonisti attivi. In quel periodo storico in particolare, quando il re in fuga da Roma giunse a Brindisi, la città e i brindisini hanno, senza ombra di dubbio, contribuito in maniera determinante a mantenere salda l’unità d’Italia e questo ruolo deve esserci riconosciuto. Continueremo la nostra battaglia finché non ci sarà riconosciuto ufficialmente. Sul Suo giornale grande attenzione viene data, oltre alla città di Brindisi, anche alla provincia. Ne è segno la scelta di


Foto Gianni Di Campi

Alessandra Caputo

diversificare le “civette”, ossia le locandine, per ogni Comune. Un impegno sicuramente notevole. Paga? Paga, ma non è il nostro obiettivo principale. Abbiamo venti Comuni nella provincia brindisina, ogni giorno stampiamo venti locandine diverse. La finalità è ovviamente commerciale, se un giornale non vende chiude, ma è anche il tentativo di far capire a tutti i lettori, compresi quelli dei Comuni più piccoli e lontani da Brindisi anche culturalmente, che Senzacolonne è il loro giornale. Anche per questo sulla locandina è riportato il numero telefonico della redazione, per comunicare a chi vive in provincia il messaggio che siamo riusciti a comunicare, credo in maniera efficace, a Brindisi, ossia che il giornale non è solo uno strumento passivo, di lettura, ma uno strumento attivo da utilizzare per avanzare richieste, per far sentire la propria voce. A questo discorso, ossia del giornale-strumento messo a disposizione dei cittadini per farsi sentire, si può collegare anche la scelta di pubblicare le edizioni speciali. Penso a quella su Avetrana. Abbiamo seguito la vicenda di Sara Scazzi con grandissima attenzione perché ci ha toccato umanamente e culturalmente. Siamo stati tra i primi a intervistate Sabrina Misseri, siamo i soli ad avere una intervista video con Sabrina e il padre Michele insieme, nella stessa stanza. A un certo punto però, ci siamo resi conto che il paese era diventato il simbolo della vicenda penale. Abbiamo quindi deciso di raccontare l’altra Avetrana, quella della gente per bene. Ne è venuta fuori una edizione speciale che abbiamo poi distribuito gratuitamente nel paese volendo dimostrare come il giornale non sia solo il mezzo che va a sollecitare il turismo becero, ma anche strumento per raccontare una comunità e contribuire, a volte, a risollevarne l’immagine. Per il mondo dei media, soprattutto quelli cartacei, il momento attuale non è dei migliori. Senzacolonne risente della crisi? Se si, quali le maggiori difficoltà riscontrate e quale la strategia adottata per affrontarle? Il nostro giornale fa parte dell’editoria nazionale, una editoria in fortissima difficoltà. Il discorso è semplice: l’Italia è in crisi, le aziende sono in crisi di conseguenza la pubblicità, parte fondamentale per dare linfa e ossigeno ai giornali, diminuisce. Senzacolonne risente a maggior ragione della crisi essendo uno dei pochi quotidiani in Italia in cui c’è un editore puro, il sottoscritto, che non è legato a un gruppo che ha interessi economici o politici. Stiamo cercando di sopravvivere, di mantenere alta intanto la qualità del servizio che offriamo e di far fronte ai problemi man mano che si presentano. Senza dubbio quello attuale non è il momento ideale per un giornale, ma ci siamo e vogliano resistere.

È indubbio che Internet abbia modificato profondamente il fare informazione. Pregi e difetti di questa rivoluzione? Il più grosso rischio di Internet è l’immediatezza. È uno strumento che va gestito con grande attenzione, ma è uno strumento del quale non si può fare a meno. Senzacolonne ha un sito Internet che viaggia ormai sui 6.000 visitatori sparsi per il mondo, 4 pagine su Facebook con 20.000 “amici” che ricevono giornalmente i nostri aggiornamenti, poi c’è il fenomeno Twitter che va studiato con grande attenzione. Il periodo di crisi economica corrisponde a un cambiamento di tipologia dell’informazione. La carta stampata deve rimanere centrale, ma deve riuscire a capitalizzare la rapidità con cui, tramite la tecnologia, si riesce ad arrivare al lettore. Il giornale deve diventare il momento degli approfondimenti e della riflessione. Restando in argomento, Senzacolonne è stato capace di mettersi in discussione puntando appunto sull’innovazione tecnologica. Quanto questa scelta è stata voluta e quanto indotta? Nel 1998, dopo appena un anno dalla nascita del settimanale, grazie a Giovanni Membola creammo un sito internet. All’epoca si viaggiava con la linea analogica, staccavamo il telefono della redazione per attaccare il modem. I primi servizi furono sui brindisini sparsi per il mondo. Le chat iniziavano allora a funzionare, non esisteva Facebook, eppure ci rendemmo conto di trovarci davanti a un fenomeno della tecnologia paragonabile a quello che per i nostri genitori è stata la televisione. Un prodigio che andava in qualche maniera sfruttato. L’avvicinamento a Internet, ai nuovi strumenti tecnologici è quindi avvenuto in modo naturale ed è stato graduale. La cosa che ora mi chiedo è se la carta avrà ancora ragione di esistere in un prossimo futuro. Molti giornali in un certo senso questa scelta l’hanno già fatta, hanno abbandonato del tutto la stampa e si sono trasformati in siti internet per contenere i costi. È questo un passo da voi preso in considerazione? Personalmente provo ancora un brivido nell’entrare in una tipografia da rotativa. Per chi ama questo mestiere credo non ci sia emozione più grande del vedere uscire il proprio giornale in carta stampata. Sinceramente non so se Senzacolonne si orienterà su questa scelta, non so come le nuove generazioni si approcceranno a questi tipi di supporti. Di sicuro per un giornale quello della carta è uno dei costi principali, se si potesse distribuire il quotidiano solo tramite Internet i risparmi sarebbero notevoli. Io comunque ne soffrirei molto. Il possedere il giornale, il toccarlo, il poterlo sfogliare dà una emozione diversa dal leggerlo sull’iPad. Ogni giornale ha il proprio odore, la sua carta, le sue caratteristiche. L'iPad omologa tutto. Una volta il giornalista era lo specchio della società. Oggi è? Più che il giornalista è il giornale che deve essere specchio della società. I giornalisti non sono nulla, sono dei mediatori che cercano di intuire, percepire quello che accade per poi riportarlo sulla carta stampata. Non c’è una tipologia fissa, un modello standard di come un giornale deve esser fatto. Se potessi costruire il giornale che piace a me non sarebbe Senzacolonne, avrebbe altre caratteristiche, ma il giornale non può essere del singolo, deve essere il vestito della città. Più un giornale è vicino a quello che accade, ai cittadini, più è fatto bene. Tesi di molti è che il giornalismo di parte sia un fenomeno italiano. Ritiene che il giornalismo all’estero sia più libero e indipendente di quello nostrano? L’editoria pura non esiste per un semplice motivo, perché se i giornali sono aziende che tendono a chiudere in negativo, un imprenditore non investe certo nella carta stampata. I giornali diventano quindi proprietà di gruppi imprenditoriali e politici il cui reale interesse è sfruttare il giornale per fare altro, ecco perché diventa importante Internet. Navigando in Rete ci si può fare una idea generica e non condizionata di quel che accade intorno.

Per essere un buon giornalista si deve esser curiosi. Una caratteristica, la curiosità, che non hanno tutti free24.it 11


Focus

Alessandra Caputo

COME NASCE UN QUOTIDIANO Una giornata in redazione

O

gni giorno Senzacolonne viene letto da decine e decine di brindisini. Su quelle pagine zeppe di cronaca si discute, ci si confronta, a volte si litiga. Ma il giornale da sfogliare è il prodotto ultimo di un lavoro che inizia 24 ore prima. Per raccontarvi in cosa consiste, abbiamo seguito una giornata tipo in redazione e documentato come il quotidiano viene confezionato, dalla fase della ricerca delle notizie a quella della valutazione, dalla scrittura alla titolazione, dall’impaginazione alla scelta delle fotografie, dal lavoro tipografico alla fase della stampa. Una tabella di marcia ben precisa che non coinvolge solo la redazione giornalistica, ma un piccolo gruppo di persone che con il loro lavoro consentono al giornale, ogni giorno, di “nascere”.

Foto Gianni Di Campi

ore 7:00 inizia la giornata lavorativa. Nella sede di via Cesare Battisti solo il direttore e il webmaster. Primo step: le notizie vengono messe online. Si fa una scelta degli articoli da pubblicare in Rete, si aggiorna il sito Internet del giornale e le pagine dei social network, Facebook e Twitter. ore 9:30 la redazione inizia ad affollarsi. Si dà un’occhiata alla rassegna stampa, alle news in Rete e in tv. Si riscaldano le penne. La redazione si divide: tra i giornalisti c’è chi rimane in sede a lavorar con telefoni e internet, chi da ‘cronista on the road’ scende in strada a raccoglier storie. ore 12:30 prima riunione. Vengono discussi gli argomenti che saranno trattati dal giornale, deciso spazio e disposizione degli articoli, il carico pubblicitario, disegnate a grandi linee le pagine. ore 13:00 “mensa time”. A mezzogiorno si va a mangiare, chi pranza a casa chi in redazione, un panino al volo mentre la tv è sintonizzata sui giornali locali e nazionali. ore 15:30 le scelte. Si organizza il lavoro. Ogni giornalista ha chiaro in mente il numero dei pezzi da scrivere e di cosa tratterà ogni articolo. ore 17:00 seconda riunione. Ci si confronta e costruisce insieme

12 free24.it

il “timone” definitivo, ossia l’ossatura del giornale: l’editoriale, l’articolo di apertura, l’articolo di fondo, la spalla, il reportage, l’inchiesta, l’intervista, le rubriche. ore 17:30 il giornale prende corpo. I giornalisti ticchettano sulla tastiera dei computer e sfornano articoli, i grafici disegnano i menabò, impaginano pezzi e foto. Per approfondire un argomento a volte diventa indispensabile la ricerca d’archivio, il giornale dispone di un archivio grande e organizzato, completamente informatizzato per i documenti degli ultimi anni. Il lavoro va avanti così fino alla chiusura del giornale, che avviene tra le 10 e le 11.45 (a meno che non accada qualcosa di imprevisto, le “news dell’ultima ora”, croce e delizia dei giornalisti, fatti che possono cambiare e persino stravolgere il menabò prestabilito). Chiuso il giornale le pagine vengono inviate online alla tipografia. ore 00:00 stampa. Ogni notte il corriere, Salvatore Rizziallo, parte alla volta di Bari dove ha sede la tipografia. Con le copie caricate sul furgoncino, fa tappa e Lecce dove ha sede il distributore prima di tornare a Brindisi. ore 6:00 distribuzione. Il giornale viene distribuito nelle varie edicole. Inizia un nuovo giorno di lavoro.


Il fenomeno Ghenga Facebook cartaceo

C

entinaia di ragazzi che ogni mattina correvano in edicola. Migliaia di Sms inviati alla redazione poi pubblicati nell’apposito spazio quotidiano. Decine e decine di foto che ritraevano i ragazzi all’uscita di scuola o in occasione di particolari eventi. Decine di storie d’ordinaria quotidianità raccontate attraverso la penna e gli occhi di giovani aspiranti cronisti. Sono i numeri che caratterizzarono per alcuni anni (dal 2005) il fenomeno “La Ghenga”, la rubrica di Senzacolonne ideata per raccontare la vita dei ragazzi. Il nome, mutuato dal termine anglosassone “Gang”, divenne per molto tempo ben conosciuto dagli esponenti della new generation che (non ancora travolti dal fenomeno Facebook) ritrovarono il gusto di avere uno spazio tutto proprio. Ogni giorno tra le pagine di Senzacolonne ritrovavano volti amici, giochi, concorsi. Il tutto faceva da corollario agli articoli di approfondimento che, tra il serio e il faceto, offrivano notizie e spunti di riflessione. La diffusione del giornale nelle scuole crebbe in maniera esponenziale favorita dalla particolarità dei temi affrontati che consentivano anche ai docenti di conoscere quelle “zone d’ombra” che spesso i ragazzi non palesano nelle aule e che, invece, nascondono lati sorprendenti. Tanti giovani hanno vissuto momenti di “gloria” sulle pagine della Ghenga. I brindisini hanno, ad esempio, imparato ad apprezzare i talenti di studenti apparentemente silenziosi e anonimi che, invece, coltivavano carriere sportive sorprendenti. E poi la pubblicazione degli sms, vero fenomeno mediatico, in grado di colpire persino l’immaginario degli adulti che scorrendo l’occhio tra i tantissimi messaggi si divertivano a seguire trame che giorno dopo giorno si sviluppavano. Negli sms che i ragazzi inviavano a Senzacolonne c’erano richieste, appelli, battute, saluti, frasi in dialetto o, a volte, parolacce e offese che la redazione provvedeva puntualmente a censurare. Un lavoro delicato minuzioso, ma premiato dalla corsa in edicola per leggere i pensieri degli altri, sperando, magari, che vi fosse il proprio nome. Il tutto prima ancora che il buon Zuckerberg conquistasse il mondo e totalizzasse le abitudini con uno strumento innovativo, ma tanto, tanto simile a quello che fu “La Ghenga”. E quei ragazzini ora stanno per diplomarsi. Molti sono già all’università. Ma nelle loro camerette non mancano i ritagli di quella rubrica, i poster o le pagine degli sms con il cerchio attorno al messaggio: “Ciao Senzacoló, voglio dire alle mie amiche che sono le persone più importanti della mia vita. stampalo Senzacoló. Grazie”. Mario Antonelli

Senzacolonne in pillole Rubriche storiche

- La Ghenga (rubrica dedicata al mondo della scuola e dei giovani in genere). - Sms Klub (per circa un anno ogni venerdí usciva sms Klub supplemento contenente tutti gli sms che arrivavano nel così della settimana e tutte le novità relative al mondo dei cellulari. - Pennagrossa & co ( rubrica estiva che documentava le vacanze dei brindisini in spiaggia e non solo) - Quelli della notte ( rubrica dedicata alla movida brindisina con foto dei ragazzi nei pub o in giro) - Baby Brindisi ( concorso per bambini), Miss liceo, Miss Brindisi (di cui Senzacolonne è proprietario), Commessa dell’anno

Edizioni Speciali

- Speciale per la visita del Papa - Speciale per la promozione in A2 e poi A1 - Speciali per le promozioni del Brindisi calcio - speciale regalato alla città di Avetrana

Pesci d’aprile (da quotidiano)

Monumento che cade Statue del duomo ritrovate Palazzetto costruito da un magnate russo Sarkozy e Carla bruni a Brindisi Nudisti a Sant’apollinare

Multimedia

- radio giornale con 13 edizioni al giorno su Ciccio Riccio - sito internet dinamico ora anche con “Senzacolonne TV” - acquisiti i diritti per la trasmissioni delle radiocronachemdelle partite tra i peofessionisti

Le battaglie di Senzacolonne

- Monopoli - Brindisi Capitale - Treni notte - Cinque anni fa Senzacolonne diede nuovo slancio a Brindisi in bicicletta che giunto alla 25 edizione stentava a riaffermarsi tra i brindisini. - e tante altre micro battaglie per la vivibilità della città

free24.it 13


Focus

DAL TORCHIO AL CTRL+C/CTRL+V

Editoria: da artigianato a tecnologia

L

eggere un libro o un giornale è un piacere formato da piaceri diversi. Si prova una forte gratificazione consistente nello scoprire punti di vista nuovi o valori condivisi espressi con parole efficaci e ci sentiamo un po’ di più parte del mondo in cui viviamo. E come una pietra in uno stagno produce cerchi concentrici che vanno allargandosi, così fanno i piaceri della carta: il piacere di guardare come si allineino le righe, come si equilibrino gli spazi bianchi e i caratteri neri o colorati; il piacere tattile di passare le dita sulle pagine e di sfregare la carta tra pollice e indice; il piacere olfattivo di annusare la carta che ci riporta in mente diverse vite precedenti. Sono questi alcuni degli argomenti sollevati da quanti sono avversi alla tecnologia, al libro elettronico e più in generale al modo di fare editoria in altri formati che non siano prettamente cartacei. Inizialmente, l’avvento di Internet aveva convinto quasi tutti riguardo la fine della carta stampata: fine dei giornali e fine dei libri. In realtà, da quei giorni a oggi, giornali e libri, nonostante un duro colpo, continuano a sopravvivere, probabilmente grazie anche alle motivazioni sopracitate. Come si è arrivati a un tale bivio? L’invenzione della stampa in Europa risale al 1445-50 e viene generalmente attribuita a un tedesco di Magonza, tale Johannes Glenfleisch o Guttenberg. In realtà, già nel VIII-X secolo, i cinesi usavano la xilografia, cioè la stampa ottenuta da incisioni in legno. Guttenberg, ignaro di tutto ciò, scolpiva i caratteri in rilievo su tasselli di legno, che poi venivano disposti l’uno accanto all’altro a formare la pagina; questa poi veniva legata per tenerla compatta, e quindi inserita in un torchio dove veniva inchiostrata con dei tamponi a mano. Sopra la pagina inchiostrata veniva steso il foglio di carta, per essere pressato molto energicamente dal torchio. Dai caratteri in legno si passò col tempo a quelli di piombo fuso. Un vero lavoro di artigianato, illustrato in molte miniature dell’epoca. Una scoperta che cambiò la storia dell’umanità. Una rivoluzione socioculturale senza precedenti. La verifica dell’efficacia, della potenza (divina o diabolica) dell’invenzione di Guttenberg (o dei cinesi) arriva con Martin Lutero, il quale impianta una tipografia a Wittenberg, con il preciso scopo di sfruttare questa nuova arma per scatenare la sua battaglia. Tra il 1517 e il 1521, Lutero stampa oltre 800 edizioni di un centinaio di sue opere, sia in latino sia nelle lingue volgari. Le vendite sono vertiginose: 300.000 copie, distribuite in mezza Europa. Le sue tesi si diffondono in tutta la Germania e il Luteranesimo diventa il primo figlio del libro stampato. La Controriforma si affretta a rispondere con le stesse armi. Ecco nato il pubblico, fatto di uomini che rompono con l’uomo medievale. Tuttavia, nonostante i “successi editoriali”, la tecnologia rimane per secoli sempre la stessa. L’uso dei caratteri mobili comincia pian piano a mostrare alcuni inconvenienti e anche la riproduzione delle immagini, basata sull’acquaforte, rimane sostanzialmente immutata. Nonostante la zincografia e il torchio meccanico, non si riesce a fare il salto di qualità nel processo tecnico. Bisogna attendere il 1886, quando Ottmar Mergenthaler, un americano di origine tedesca, inventa la lynotipe, ovvero la prima

14 free24.it

compositrice a caldo, una macchina dotata di tastiera con tutti i caratteri possibili. Il tempo di composizione di una riga si riduce così a poco più di un minuto. Per una pagina ce ne vogliono dieci. L’avvento della successiva macchina monotype permette di comporre 9.000 caratteri l’ora. Nel 1904, un americano di origine russa, tale Ira Ruber, inventa la macchina a stampa offset, termine che indica il trasferimento dal piombo a una matrice che poi viene a contatto con la carta. Sostanzialmente una stampa indiretta, consentita da un rullo di caucciù. Per le immagini a colori, nel secondo dopoguerra, fa la sua comparsa un altro intermediario: il fotolito, una pellicola positiva su cui lo scanner analogico riproduce i punti dell’immagine originale. Negli anni Sessanta, comincia a diffondersi la fotocompositrice, prima tecnologia di composizione a freddo. Tutto il resto è cronaca di oggi. Il personal computer ha portato a termine la rivoluzione dell’intero ciclo di produzione del libro o del giornale. Non c’è più compositore, correttore e controllore dei testi. C’è l’ipertesto, lo scanner digitale, la stampa digitale, il libro online, il print on demand, l’e-book e l’e-ink. C’è la multimedialità, l’ibridazione dei linguaggi, la tascabilità dei supporti. Essere cittadini del mondo e essere connessi h24 con tutti, con amici veri e amici digitali. Un orgasmo comunicativo senza precedenti, sinapsi dopo sinapsi. E il modo di fare editoria è cambiato e, se ancora non lo ha fatto, deve affrettarsi. Ma non tutti lo hanno capito. Quando negli anni Novanta si cominciò a parlare di Internet, molti amministratori delegati e direttori di giornali non sapevano neppure usare un computer. Nelle redazioni si utilizzavano sistemi editoriali preistorici e inaffidabili, e stampare un articolo su un rassicurante foglio di carta, prima di memorizzarlo sul videoterminale e vederlo sparire forse per sempre, era per i giornalisti la norma. Molti giornali continuano tuttora a vedere il web come una copia elettronica del giornale su carta e considerano i loro stessi siti online un pericoloso concorrente. Oggi, chiunque produca informazione tradizionale non può che essere preoccupato dal fatto che sempre più persone abbiano trovato un modo più economico, rapido e divertente di informarsi, e non è più vero che “aver letto qualcosa su Internet” sia ancora sinonimo di notizie non veritiere. Blog, video, social networks e, soprattutto, clusterizzazione dei lettori in categorie. Nonostante tutto, il web non è un nemico per i giornali tradizionali, ma - se usato nel modo giusto - può essere un grande strumento di divulgazione e di crescita e contribuire alla loro salvezza. Resterà sempre il nostalgico di turno, che ripudia il mezzo informatico a prescindere, come resterà, arroccato nella torre opposta, chi parla di ‘fine dei giochi’ per la carta stampata. A riguardo, ci potrebbe venire in soccorso un tale Umberto Eco, italiano di origine italiana, che, a proposito di carta e web, dice: “La multimedialità sta al libro come la fotografia sta alla pittura, non la soppianta ma la arricchisce, e il libro non ne verrà danneggiato, ma ne trarrà giovamento”.


Francesco Marchionna

SIAMO TUTTI GIORNALISTI

Come cambia il giornalismo con il web

B

luffton, Carolina del Sud. Deliziosa cittadina di 15.000 abitanti, piena di vecchie case costruite prima della Guerra di Secessione, affacciata sull’Oceano Atlantico. Un posto tranquillo, con il suo campo da golf, le gite in barca e una comunità coesa di gente per bene. Chiunque lavori in un giornale, se vuole capire in quale direzione andrà l’editoria nei prossimi anni dovrebbe andare a fare un salto alla sede di Bluffton Today, il giornale tabloid gratuito della comunità, di proprietà della Morris Communications Corporations, che gestisce 27 quotidiani e 33 stazioni radio. Mica bruscolini. Bluffton Today è un giornale molto particolare, perché non è scritto da giornalisti. Quello che i giornalisti fanno è selezionare il materiale (notizie, opinioni, fotografie, agende di eventi e appuntamenti) che i loro concittadini inviano al sito web BlufftonToday.com. I contributi migliori sono stampati nell’edizione su carta del giornale, distribuita il giorno dopo gratuitamente in tutte le case. Si rompono così due tabù: quello che vuole che siano i giornalisti ad avere la prerogativa esclusiva di selezionare le notizie e quello che vuole la prevalenza e la precedenza dell’edizione cartacea sul sito web. La funzione tradizionale, e anche un po’ romantica, del giornalista che esce la mattina con un taccuino intonso in mano e fa ritorno in redazione la sera con le pagine piene di appunti, rischia di essere posta in discussione dalle moderne tecnologie di comunicazione, che hanno messo a disposizione della gente comune potenti sistemi di registrazione e di trasmissione dati a un costo accessibile a tutti. Macchine fotografiche digitali ad alta risoluzione, smartphone, iPhone, iPad, tablet hanno ormai dimensioni molto ridotte e automatismi che ne rendono facilissimo l’utilizzo. Possono essere tenuti in tasca, in auto, in borsa, pronte ad essere usati quando serve. E sono quasi tutti connessi al web. Facciamo un esempio: in redazione arriva la notizia di un grave incidente. Il giornale manda un cronista e un fotografo sul posto. Ci vorrà un po’. Il cronista appunta sul suo taccuino dati e testimonianze, mentre il collega inizia a scattare. Prima dell’arrivo dei giornalisti però, decine di persone che passavano di lì per caso avranno avuto la possibilità di filmare, fotografare e registrare l’evento nel momento in cui si verificava, o immediatamente dopo. Basta seguire un telegiornale qualunque per rendersi conto del numero dei contributi per così dire “amatoriali”. Ricordate la sequenza del crollo all’interno della basilica di Assisi durante il terremoto in Umbria nel 1997? E lo Tsunami in Indonesia del dicembre 2004? I cittadini sono oggi “peoplarazzi”, fusione di "people" e "paparazzi". E il citizen journalism, il giornalismo fatto dai cittadini, è una realtà in forte espansione che ha modificato il giornalismo tradizionale più di quanto si tende a credere. Basta guardare gli spazi web aperti ai contributi dei cittadini inaugurati in questi anni da “Il Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “La Stampa” e altri giornali italiani e il successo e il seguito dei blog, anche italiani, come quelli di Beppe Grillo e di Claudio Messora. E non c’è nemmeno bisogno di rivolgere lo sguardo ai big dell’informazione, perché è nel locale, nella comunità, nel Bluffton Today che si reifica la democraticità di Internet. Fonte: “L’ultima copia del ‘New York Times’, Vittorio Sabadin

free24.it 15



Diario di bordo

I

Michele Lamacchia http://leparolecreanomondi.wordpress.com

“C ol gi or na le ci inc ar to le co zz e”

l povero Chicco dormiva abbracciato al suo orsetto preferito, nel lettino della sua nuova cameretta. Sognava la festa del suo primo compleanno, che si sarebbe dovuta tenere l’indomani. Ad un certo punto il sogno è stato spezzato dall’incendio che si è sprigionato al piano di sotto della sua casa. Il suo cane Billo ha cercato di farsi largo tra i fumi. Ma purtroppo per lui non c’è stato niente da fare” la musica di sottofondo, un laconico Ludovico Einaudi, sottolinea il momento in modo struggente. E dopo “In spiaggia adesso: qual è il look più trendy dell’estate? Il microstring da indossare con disinvoltura al mare, ma anche in ufficio. Guardate” Scrivere su un giornale non fa di te un giornalista, come Scrivere non fa di te uno scrittore. Cominciamo con il mettere i puntini sulle i. Lo Scrittore non scrive, ma evoca. E le cose che scrive, le sue parole, possono essere slegate dal contesto, possono (come dico io) “creare dei mondi”. Potremmo scrivere per ore di scrittura, specie perché lo scrittore è padrone. Pur avendo un suo dovere morale, in quanto scrivendo può fare cultura e quindi indirizzo, opinione, non si esclude che lui possa scrivere anche solo per sé stesso, per gusto o sfogo, o per l’estetica stessa dello scrittura. E una prima, grande differenza tra la letteratura e il giornalismo è che la prima è “l’arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, l’altro invece di scrivere qualcosa che deve essere compreso immediatamente”. E il giornalista non solo scrive su un giornale, ma dovrebbe avere un’etica della scrittura rivolta al lettore. Dovrebbe essere imparziale, limitarsi ai fatti (“Finalmente sono un giornalista anch’io: ora i fatti non mi interessano più” diceva un Pat Buchanan, già giornalista CNN ed editorialista, tra gli altri, per National Review e Rolling Stone), essere preparato, sapere di cosa parla e dire quello che sa (diceva lo scrittore e giornalista Karl Kraus: “il giornalismo è il luogo ove uno parla di cose che ignora e tace le

cose che sa”), dovrebbe saper scrivere correttamente (anche se ultimamente niente è più scontato: se il giornalismo televisivo è ormai avulso dalla forma, quello scritto spesso mortifica l’italiano. Ho letto recentemente un “Tocca a mè”, per esempio. E sarà la svista, ma anche il giornale stesso… non te la può fare una lavata di testa?), dovrebbe saper stimolare il dibattito. Il dibattito da strada, da bar, stando alle calcagna del potere, stanando il falso, il trucco e le contraddizioni, fare domande fastidiose, irritanti, piuttosto che adagiarsi a tappetino perché “ho il pezzo, ho l’intervista” ed è questo ciò che conta. Certi giornali sono scritti talmente a caso che meriterebbero un bollino nero, tipo il “Parental advisory” per i contenuti offensivi. Un mio amico a cui ho chiesto se normalmente leggesse il giornale, mi ha risposto: “Col giornale ci incarto le cozze” Mi hanno dato del “pericoloso sovversivo” per aver chiesto in più occasioni a sindacati e sindacalisti di fare il loro lavoro, di difendere i diritti dei lavoratori. Mi hanno dato del “sobillatore” per aver suggerito a qualcuno di pretendere il rispetto dei propri diritti. Mi hanno dato del “bugiardo” per avere detto troppa verità, tanta verità da non essere creduto. Una persona molto saggia, a cui devo molto e che non sbaglia mai un sconsiglio, mi dice sempre: «Lasciali fottere, pensino ciò che vogliono. Se sai di essere nel giusto, se conosci la verità (la vera verità, quella oggettiva) vai pure avanti» In quanto ai servizi di apertura, sono citazioni a memoria di pezzi realmente trasmessi dalla televisione, da un TG che fortunatamente ha almeno il pudore di non chiamarsi TG (l’unico pudore che ha, tra l’altro, perché altri pudori non ne ha affatto) e che ha la pretesa di voler piacere ai giovani. Personalmente, da sociologo, seguo i fenomeni di costume con interesse ma mi sono talmente schifato da volermi rifiutare definitivamente di seguire certi programmi. I giornalisti hanno una grande responsabilità, inclusa quella di contribuire a formare l’opinione e il senso critico dei lettori. Il senso critico è una risorsa enorme. Non dovrebbe essere mortificato, strumentalizzato o narcotizzato. D.: «Ti rendi conto di quello che potrebbe succedere senza l’informazione, senza la conoscenza, senza la mobilitazione popolare?» R.: «Guarda! Una macchina gialla!»

Imprese edile di Costruzioni, Demolizioni Deumidificazioni Impermeabilizzazioni Isolamento Termico, Pavimentazioni Interne ed Esterne, Pitturazioni Ristrutturazioni DE GIORGI COSTRUZIONI EDILI Srl Via Boldini, 22 - Brindisi Tel. 0831 587195 - 349 8320783

www.degiorgicostruzioniedili.it degiorgicostruzioniedilisrl@gmail.com

free24.it 17


Archeologia

Le vedute di Brindisi nel corso dei secoli

A

bbiamo sempre trovato affascinante le antiche incisioni, le sculture, i disegni, le acqueforti, le litografie e le rappresentazioni pittoriche della città di Brindisi, grazie alle quali è possibile comprendere quali siano state le evoluzioni e quindi le sostanziali modifiche del centro abitato e del porto nel corso dei secoli. In quasi ogni veduta è interessante notare come il porto sia stato da sempre il simbolo della città, come se entrambi fossero un’unica cosa. BRINDISI ROMANA

BRINDISI NEL RINASCIMENTO

Purtroppo non ci restano vedute dell’antica Brundisium, l’unica immagine è quella che notiamo in un preciso riquadro della Colonna Traiana di Roma, dove viene raffigurata la partenza dell’esercito imperiale per la seconda guerra dacica nel 105 d.C. In questa veduta il porto è raffigurato da una striscia d’acqua stretta da un molo alla cui estremità si eleva un arco a fornice unico, sormontato da tre statue virili nude. Sullo sfondo c’è un tempio, a destra un cantiere. La partenza avviene di notte, come risulta da uomini che reggono fiaccole accese. Molti studiosi ritengono che si Copia della Colonna Traiana tratti del porto di Brindisi, altri invece che sia il porto di Ancona. Si è pensato a quest’ultima città perché qui si conserva un arco romano ad un fornice prospiciente il porto dedicato a Traiano, eppure, anche nella città di Brindisi esisteva già da più di un secolo un famoso arco di ringraziamento all’autorità imperiale: quello eretto in onore di Ottaviano (poi Augusto), vincitore della battaglia di Azio e conquistatore d’Egitto, voluto da una delibera senatoriale nel 30 a.C.

Delle vedute della Brindisi rinascimentale risultano importanti quelle della prima metà del XVI secolo realizzate dall’ammiraglio Turco Piri Reìs, autore di un Kitāb-i bahriyyè (“Libro del mare”). Egli raffigura la città in modo stilizzato, evidenziando l’imponente Cattedrale romanica con il suo alto campanile, ma Veduta di Brindisi sono soprattutto gli edifici militari a suscitare l’interesse del cartografo ottomano, con i due castelli di terra e di mare, le mura e i bastioni della città, le due torri angioine poste all’imbocco dell’attuale canale Pigonati che serravano con una catena l’ingresso del porto. Sono riconoscibili, inoltre, le torri costiere di Torre Cavallo e Torre Punta Penne.

BRINDISI MEDIEVALE Nel Museo Diocesano “G. Tarantini” di Brindisi è esposta l’arca argentea di San Teodoro d’Amasea. In un riquadro è raffigurato in primo piano una nave e l’arrivo delle spoglie del santo, mentre sullo sfondo è rappresentata a sbalzo una delle più antiche vedute della città di Brindisi. L’artista ha voluto riprodurre la città da un’angolazione nota ai naviganti, così come si vede entrando nel porto Veduta di Brindisi sull'arca di San Teodoro interno. Nello scenario dell’epoca sono presenti le due Colonne, dietro le quali le mura sono messe in scena con possenti blocchi disposti uno accanto all’altro che ricordano i grossi blocchi di pietra ancora oggi visibili in corte Capozziello e in via Camassa. Sullo sfondo svettano i campanili delle chiese, riconoscibile quello della cattedrale.

18 free24.it

Nella seconda metà del XVI secolo Brindisi appare rappresentata sullo sfondo della formella di San Giorgio, nel coro ligneo della Cattedrale. Qui l’osservatore vede una città florida, difesa da possenti mura, con numerosi edifici civili e religiosi e campanili svettanti. In questo bassorilievo il centro abitato viene raffigurato dal lato terra e si possono riconoscere alcuni edifici ancora esistenti come Porta Mesagne, la chiesa di San Benedetto con il retrostante campanile a torre, la chiesa di San Paolo Veduta di Brindisi sull'Arca di San Teodoro Eremita con il portale gotico, la distrutta cattedrale romanica con il campanile a guglia e l’oratorio di San Teodoro. In un’altra formella, sempre del coro, raffigurante San Teodoro d’Amasea a cavallo con armatura cinquecentesca e intento ad uccidere il maligno, sullo sfondo è raffigurato il porto esterno dove sono riconoscibili a destra torre Cavallo mentre sulla sinistra il Castello Alfonsino. Il porto esterno viene anche dipinto sullo sfondo dell’interessantissima tela cinquecentesca di Sant’Andrea, custodita nella chiesa di Santa Teresa. In quest’opera, molto vicina alla bottega del nobile pittore brindisino Jacopo De Vanis, il santo viene raffigurato sulla costa nord del porto esterno, mentre sullo sfondo notiamo, sull’isola di Sant’Andrea, il castello Alfonsino e il forte da poco completato; all’orizzonte compaiono delle imbarcazioni dell’epoca come, ad esempio, una galea.


Antonio Mingolla

BRINDISI NEL XVII E XVIII secolo Poche sono le vedute di Brindisi nel XVII secolo. L’incisione realizzata su rame nel 1619 da Andrea Palladio, raffigura una ricostruzione solo ideale dell’assedio di Cesare alle navi di Pompeo. A parte la forma del porto, il resto è pura immaginazione. Una veduta più fedele risulta essere quella realizzata nel 1663 da J. Blaeu, erroneamente attribuita a “Tarento”, dove una legenda illustra i luoghi, gli edifici, le fontane, i ponti e i monumenti più importanti della città.

BRINDISI NELL’OTTOCENTO E PRIMI NOVECENTO Nella seconda metà dell’Ottocento con la nascita della fotografia risulta sempre più facile capire come appariva Brindisi. Le più note vedute ci fanno notare una città in piena crescita soprattutto dal punto di vista dei traffici con l’Oriente. Grazie alla “Valigia delle Indie”. Numerose sono le foto del La Valigia delle Indie nel porto porto con i piroscafi, oppure la banchina piena di botti pronte ad essere caricate sulle navi.

Brindisi 1663 da J. Blaeu

Un’altra veduta molto nota, provvista sempre di una legenda, è quella che fece il Pacichelli nel 1703. Un particolare da notare è come qui compaiono ancora le due colonne del porto, quando una era già crollata nel lontano 1528. Nel XVIII secolo ha inizio il “vedutismo”, corrente artistica che si diffonde in gran parte d’Europa. I viaggiatori del tempo solitamente raffigurano la città e il porto visti dalla foce del canale Cillarese, nei pressi di Ponte Grande e quindi dall’antica Via Traiana, dove la veduta appare molto suggestiva Saint-Non - Veduta di Brindisi grazie alla presenza dell’imponente Castello Svevo, della Colonna e delle chiese cittadine. Fra gli artisti che raffigurarono Brindisi ricordiamo R. de Saint-Non oppure L. J. Desprez.

BRINDISI OGGI La considerazioni riguardo questa veduta…..la lasciamo alla vostra sensibilità.

Veduta del porto di Brindisi

Altre interessanti vedute della città, sempre ad opera del Desprez, furono realizzate dal fossato prospiciente il Castello Svevo. In queste possiamo osservare, oltre l’ingresso del maniero, anche altri edifici riconoscibili come Santa Teresa, la cupola di San Michele Arcangelo, la colonna, la chiesa di San Paolo con la facciata ancora gotica e la L. J. Desprez - Veduta di Brindisi Cattedrale, riguardo alla quale è singolare notare come sia ancora priva del campanile che verrà ultimato nel 1795. Un’altra veduta importante è la tela realizzata nel 1789 da Philipp Hackert, uno dei primi dipinti, a livello paesaggistico, molto prossimi alla realtà. Sull’estrema destra della tela è presente il molo in pietra di Porta Reale; gli altri moli non sono che degli instabili ormeggi fatti di palizzate di legno. Il resto del porto è privo di banchina, come si nota dalle barche che si arenano sulla riva, alle navi di stazza maggiore è impossibile l’attracco e sono Brindisi 1789 - Philipp Hackert costrette alla fonda nell’avamporto. Sullo sfondo si nota il canale Pigolati ed il Castello a Mare.

free24.it 19


IN PRI M O PIANO

Appuntamenti venerdì 18 maggio Latiano

sabato 19 maggio Mesagne

CONVEGNO STUDI

CONCERTO

Il dialetto è la primaria caratteristica della persona umana e della comunità. La progressiva scomparsa delle parole e delle espressioni dialettali è una grave perdita per l’umanità. In quest’ottica, la Società di Storia Patria per la Puglia, col supporto organizzativo della sezione di Brindisi ha avviato un progetto di approfondimento che, dopo gli incontri svoltisi a Brindisi il 12 aprile scorso, e a Mesagne il 27 aprile, troverà adeguato sviluppo nella terza sessione prevista per il 18 maggio in Latiano, con inizio alle ore 18.00, in palazzo Imperiali. Il convegno rappresenta un momento centrale del lavoro che la sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia conduce per approfondire, con riferimento all’ambito territoriale di pertinenza, la dialettologia, disciplina che è insieme scienza arte e memoria. La presente iniziativa riunisce studiosi, operatori culturali, docenti e cultori della disciplina che si confronteranno sui temi indicati nel programma e i cui atti verranno pubblicati entro il prossimo anno. Auspicio degli organizzatori del convegno è quello di istituire un centro permanente di ricerca sulla dialettologia.

Con l’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa”. Dirige il Maestro Marcello Panni, Arpa Keti Giulietta Ritacca, Coro femminile Apuliae Chorus, Maestro del coro Andrea Crastolla. Il programma prevede l’esecuzione del Prelude à l’après-midì d’un faune; Trois Nocturnes per coro femminile e orchestra; Danse sacrèe et danse profane per arpa e orchestra d’archi di Claude Debussy; La Valse di Maurice Ravel. OffiCine Teatro Ariston, ore 19,30, ingresso a pagamento 10 euro. Info. 349.6683418.

LA CROCE ROSSA IN MOSTRA Nell’ambito della XIV Settimana della Cultura, il Comitato Provinciale C. R. I. e l’Archivio di Stato, con il contributo dell’Amministrazione provinciale - “Filia Solis” promuovono la mostra di documenti, fotografie e oggetti “Nel segno dell’umanità. Croce Rossa e solidarietà a Brindisi dal 1866 al 1970”, allestita presso le sale dell’Archivio di Stato (piazza Santa Teresa). Il percorso cronologico-tematico della mostra, articolato in quattro sezioni e con oltre 250 pezzi esposti, parte dalla fine dell’Ottocento e giunge agli anni Sessanta del Novecento. Vengono presentati documenti rinvenuti dopo il riordinamento dell’Archivio storico del Comitato provinciale CRI, altri conservati nei fondi documentari dell’Archivio di Stato di Brindisi e da privati. La ricerca vuole essere un contributo alla ricostruzione della storia della presenza e dell’attività della Croce Rossa Italiana a Brindisi, che si intreccia con la storia della città. Nei fondi documentari conservati presso l’Archivio di Stato, in particolare nell’Archivio storico del Comune di Brindisi, sono state rinvenute preziose e inedite testimonianze sul periodo più antico dell’Associazione, che hanno rivelato la presenza in città, in vari periodi della sua storia, di altre forme di associazionismo solidale legate al fenomeno sociale e culturale ottocentesco dell’umanitarismo, che precorse ed affiancò la fondazione della Croce Rossa. La prima sezione della mostra riguarda, infatti, i comitati cittadini nati nel 1866 per assistere e soccorrere i soldati e i volontari impegnati nella III Guerra d’Indipendenza, i primi passi della CRI per conquistare consensi e soci e la sua attività fino al riconoscimento ufficiale da parte dello Stato italiano, con il regio decreto del 7 febbraio 1884, il primo Comitato brindisino formatosi nel 1890 e la Compagnia di pubblica assistenza ‘La Croce Bianca’ nata nel 1908 e subito accorsa in aiuto dei terremotati di Messina e Reggio Calabria. Segue la seconda sezione dedicata al ruolo svolto dalla CRI nel primo conflitto mondiale, all’attività del Comitato di Brindisi e degli ospedali di guerra, di cui uno alloggiato nell’Hotel Internazionale. La terza sezione illustra la trasformazione che il fascismo determinò sull’ordinamento dell’associazione, posta sotto il controllo diretto dello Stato, con la designazione dei presidenti da parte dei prefetti, la grande opera di soccorso svolta durante la seconda guerra mondiale con l’assistenza ai militari, alle popolazioni civili, ai reduci e ai profughi e poi la ricostruzione del dopoguerra. L’ultima sezione presenta l’attività del locale Comitato ‘in tempo di pace’, negli anni Cinquanta e Sessanta, con particolare riferimento all’impegno profuso nell’organizzazione di colonie estive e nel campo dell’educazione sanitaria. Completano la mostra una ricca rassegna bibliografica ed alcuni oggetti, tra cui un’uniforme da crocerossina in uso durante la prima guerra mondiale. La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 aprile al 25 maggio esclusi i festivi: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30; martedì e giovedì anche dalle 15.00 alle 17.00. L’ingresso è libero e gratuito.

freebrindisi.it 26free24.it 20

30 marzo 2012


le segnalazioni vanno inviate a redazione@freebrindisi.it

domenica 20 maggio Brindisi MINI RASSEGNA PER RAGAZZI L’associazione Culturale Teatro delle Foglie, organizza la Prima Giornata della Mini Rassegna dedicata ai ragazzi dal titolo “Le Domeniche di Maggio alla Casalab!”. La Rassegna prevede letture animate all’ombra degli alberi, Teatro Ragazzi e laboratori manuali sul tema dei singoli spettacoli in cartellone. Per la prima domenica dedicata a questa rassegna, l’attrice Miriangela Sardella leggerà la storia de “Il barone rampante”, dall’omonimo romanzo di Italo Calvino. Presso la Casa Laboratorio degli Urri, in Contrada Baccatani - Serranova, ore 20. Prenotazione Obbligatoria: Segreteria Associazione Teatro delle Foglie – Casa Laboratorio degli Urri Tel. 347/7705566 – 334.2861790 casalaburri@gmail. com

martedì 22 maggio Brindisi PERSONALE DI VITTORIO SODO Inaugurata presso le sale espositive del Bastione San Giacomo, la mostra personale dedicata a Vittorio Sodo. Pittorescultore-incisore, nato a Lecce, Sodo vive a Torino con studio a Pietrasanta dove scolpisce il marmo e fonde le sue sculture in bronzo. A Roca Marina di Melendugno (Lecce), scolpisce la pietra. Tra i primi artisti da utilizzare la tecnica della serigrafia, le sue opere sono state esposte in tutte le più importanti città italiane ed europee, con presenze autorevoli negli Stati Uniti, nelle città di New York, Los Angeles, Washington. Alcune sue opere sono state battute in asta presso la prestigiosa “ Cristie’s” di Londra e pubblicate in copertina su catalogo. Attualmente realizza grandi sculture che presenta all’aperto in varie città. Nella mostra brindisina presenti opere che abbracciano un vasto periodo della sua produzione senza preciso nesso letterario, bensì pittorico che è il motivo principale della sua arte. Per Info: Palazzo Granafei-Nervegna Via Duomo 13/16 - www.comune.brindisi.it

giovedì 24 maggio Cisternino LA NOSTRA STORIA A TEATRO Beppe Loparco presenta: “Memoria in Memoria” dall’Unità d’Italia alla piccola Frank, dal 5 maggio 1860 all’ 1 agosto 1944. La nostra Storia in Teatro. Con la partecipazione di Stella Laurio Caroli nel ruolo di Anita. Interpreti: Beppe Loparco Stefano Pais Giusy Faggiano. Teatro Comunale P. Grassi, ore 20.30 ingresso a pagamento 6 euro. Info. 339.6388670.

Le buone IDEE hanno bisogno di SPAZI NUOVI. Si muovono dai PENSIERI e diventano FORMA. Carta e SUGGESTIONI. Comunicazione e DESIGN. Immaginari e CREATIVITà. WEB e CITTà Pubblidea rivoluziona il modo di fare comunicazione. Da oltre 10 anni. via prov.le san Vito 64 • BRINDISI

info@pubblidea.eu +39 0831 451302

www.pubblidea.eu

free24.it 21


IL NUOVO DAILY TIRA FUORI IL SUPEREROE CHE C’È IN TE!

·· ··

Super potente con il nuovo motore 205 CV, il migliore della categoria Super ecologico con la nuova gamma di motori Euro 5 e EEV Super capiente fino a 17,2 m3 di volume di carico Super affidabile con 3 anni di garanzia e 3 anni di manutenzione, fino a 100.000 km*

NOME CONCESSIONARIA XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX *Offerta valida sulla gamma Nuovo Daily (motorizzazioni diesel), presso tutte le concessionarie Iveco aderenti, fino al 30 novembre 2011. La promozione comprende la garanzia Drive line + la manutenzione ordinaria del veicolo per 3 anni o 100.000 chilometri dalla data di immatricolazione. Con il termine “garanzia Drive line” si intende l’estensione temporale della garanzia Iveco riferita agli elementi della catena cinematica: riparazioni su motore, iniezione, cambio, albero di trasmissione e ponti, con incluse le coperture addizionali Ans24ore, traino e copertura internazionale. Con il termine “manutenzione ordinaria” si intendono tutte le operazioni previste nel piano di manutenzione del libretto “Uso e Manutenzione” del veicolo. Gli interventi andranno eseguiti presso la rete assistenziale IVECO. Per i dettagli sui contenuti e le condizioni fare riferimento al Contratto Garanzia estesa Drive Line e Manutenzione ordinaria Fast Nuovo Daily. Fogli informativi analitici disponibili presso le concessionarie Iveco aderenti all’iniziativa. Immagine a puro scopo illustrativo.


FreeStyle

emma di stefano

P

resente come autrice su diversi siti letterari, collabora come critico letterario nella rubrica culturale “Verbumlandia”su mybox.tv.com. Divulgatrice culturale, organizza presentazioni di libri e eventi culturali. Nel 2011 ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Il silenzio è una formica”.

”Fin dalla lirica iniziale, Emma Di Stefano rende chiaro il patto con il lettore: “Parlerò di ciò che ho visto e ho sentito, di ciò che ha consistenza e che tuttavia, per la sua natura intima e sfuggente, va conquistato o ri-conquistato qualora si tratti di oggetti che l’abitudine priva di spessore e di senso”. Dalla prefazione de “Il silenzio è una formica”, Emma e la colonna di silenzi, di Adele Costanzo

IL SILENZIO DELLA NOTTE Nel silenzio della notte ascolto i battiti del mio cuore. In questa vita che scorre veloce sfoglio con mano leggera pagine di pensieri. Ascolto una voce. Leggo parole. Desidero sguardi. Scorgo la luce di un’alba. E ancora l’ammiro. Con ingenuo stupore. A PUGNI CHIUSI Certe volte passa il treno. Si ferma. Attende. Qualcuno ha paura di partire. Pensa ancora che non sia quello giusto. Rimane lì. Con i pugni chiusi nascosti nelle tasche e spalle strette nelle sue false certezze. Qualcuno si accorge di volerci saltare su all’ultimo minuto. Qualcuno lo prende al volo. E si salva. A RIPORTARE CONCHIGLIE Specchio sempre fummo l’uno dell’altro, strette le nostre mani a guardare dove cielo carezza il mondo, folli architetti d’inchiostro, mai paghi. È’ schiuma di mare a riportare conchiglie. Ridevamo di vecchie storie, mai riuscì l’improvvisa tempesta a scalfire duro diamante, soffiammo via nuvole e inutili logiche. Non servono parole, a contare le stelle.

free24.it 23


Opere Pubbliche Complessi Residenziali a Vendere Restauri Monumentali Costruzioni e Ristrutturazioni Edili

Zona Industriale P.I.P. 73010 San Pietro in Lama (LE) Tel:0832634371 - Fax: 0832267791 info@ramirezgroupcostruzioni.it ramirezgroup@pec.it www.ramirezgroupcostruzioni.it


Teatro

La divina Commedia Questa volta la parola “evento” è più che appropriata. Brindisi si prepara per ospitare una leggenda del teatro europeo contemporaneo, Eimuntas Nekrošius. Dopo aver affrontato con straordinaria profondità il teatro di Cechov, Gogol’, Puškin e Tolstoj, e dopo il recente allestimento de L’Idiota di Dostoevskij, il regista lituano torna a confrontarsi con un grande testo, La Divina Commedia di Dante Alighieri. Lo spettacolo andrà in scena in prima mondiale il 22 e 23 maggio al Nuovo Teatro Verdi. Ma non aspettatevi la “solita Commedia”. “La Divina Commedia è un lago profondo, una fonte inesauribile di sapienza e di poesia - afferma il regista - Una tentazione forte, per me: il tentativo di rendere in linguaggio umano e teatrale questa creazione, uno scopo al limite dell’impossibile”. Rimaneggiato e rivisto da Nekrošius, il capolavoro dantesco diventa uno spettacolo dinamico, espressivo e visivo nel quale grande attenzione è dedicata non solo alla interpretazione emozionale e plastica degli attori, ma anche all’utilizzo unico degli elementi scenici che nel corso dell’opera acquisiscono diversi livelli di significato. Poema di formazione, la Divina Commedia diventa epopea, viaggio d’amore, una storia d'amicizia.

Spettacolo e non solo

Dal 21 al 25 maggio a Brindisi, Taranto, Barletta e Martina Franca si svolgeranno seminari, giornate di studio e una vetrina di produzioni teatrali pugliesi in una settimana dal titolo “Pugliashowcase”. Prevista la partecipazione di prestigiose firme della critica teatrale, di ospiti internazionali e rappresentanti dei più grandi Festival teatrali, (da Mark Russell del Public Theater di New York, a Dario Loperfido del Festival di Buenos Aires, a Eric Bart del Theatre Odeon di Parigi, a Zeynab Zeite/Said Fondazione Stanislavsky di Mosca, Ekaterine Mazmishvili/Tbilisi International Festival, Levon Haftvan/Artistic Director Lemaz Productions, Didier Thibaut/La Rose des Vents di Lille, Jérôme Remy/Festival Les Boreales, Cirilov Jovan/Bitef, solo per citarne alcuni), giornate di studio e approfondimenti. Dalle Università di Napoli, Roma e Venezia studiosi e dantisti si confronteranno sui testi del grande poema.

21 MAGGIO Nuovo Teatro Verdi h 11.00

Presentazione dello spettacolo Divina Commedia della compagnia Meno Fortas. Partecipano Arunas GELUNAS (Ministro Lituano della Cultura), Salvo NASTASI (Capo di Gabinetto del Ministro per i Beni e le Attività culturali), Nichi VENDOLA (Presidente della Regione Puglia), Silvia GODELLI (Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia), Carmelo GRASSI (Presidente del Teatro Pubblico Pugliese), Giulia DELLI SANTI (Dirigente Attività Teatrali − Teatro Pubblico pugliese). Prevista la presenza del regista, Eimuntas NEKROŠIUS.

23 MAGGIO Nuovo Teatro Verdi h 10.30

Approfondimento, Lezioni sull’Inferno dantesco in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il CUTAMC (Centro interdipartimentale di ricerca per il Teatro, le Arti Visive, la Musica e il Cinema). Saluto di Corrado PETROCELLI, Magnifico Rettore Università degli Studi di Bari Aldo Moro; relatori (in ordine di intervento): Francesco TATEO, (professore emerito dell’Università degli Studi di Bari) “…i ben che son commessi a la fortuna” (Inferno VII); Saverio BELLOMO (Università Ca’ Foscari di Venezia), Ugolino: l’arte del non dire (Inferno XXXIII); Matteo PALUMBO (Università degli Studi di Napoli Federico II), “La molta gente e le diverse piaghe” (Inferno XXIX); Piero BOITANI (Università deli Studi di Roma La Sapienza), Ulisse (Inferno XXVI)

24 MAGGIO Nuovo Teatro Verdi h 10.30

Tavola rotonda Economia, Cultura, Territorio. Partecipano: Jovan ĆIRILOV (Direttore Artistico del Bitef Festival), Carmelo GRASSI (Presidente del Consorzio Teatro Pubblico Pugliese), Mark RUSSELL (Direttore Artistico del Festival Under the Radar del Public Theatre di New York), Didier THIBAUT (Direttore Artistico de la Rose des Vents - Scène Nationale de Lille Métropole), Alberto VERSACE (Presidente del Comitato di Coordinamento di ‘Sensi Contemporanei’ - DPS - Ministero dello Sviluppo Economico), Gianfranco VIESTI (economista, Presidente Fiera del Levante).

PRENOTAZIONE E OSPITALITÀ Gli operatori nazionali e internazionali possono richiedere la prenotazione agli eventi e informazioni sull’ospitalità scrivendo a kate.wierdis@ teatropubblicopugliese.it PUBBLICO Tutti gli spettacoli in vetrina a Taranto e gli Approfondimenti sono ad INGRESSO GRATUITO. Info: Teatro Pubblico Pugliese tel. +39.080.558.0195 info@pugliashowcase.it PREZZI BIGLIETTI SPETTACOLO I settore € 15; II settore € 10; Galleria € 8. Biglietteria: da lunedì 7 a venerdì 11 maggio dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 20.00 da lunedì 14 a venerdì 18 e lunedì 21 maggio dalle ore 11.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 20.00 i giorni di spettacolo (22 e 23 maggio) dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 18.00 fino ad inizio spettacolo Info: Teatro Pubblico Pugliese, tel. 080.55.80.195 / info@pugliashowcase.it Nuovo Teatro Verdi, tel.0831.56.25.54 – fax 0831.22.92.50 VENDITA ON LINE – VIVATICKET Per l’acquisto online di biglietti è possibile accedere a www.vivaticket.it, il circuito di prevendita autorizzato per eventi e spettacoli in tutta Italia. Il pagamento si può effettuare comodamente tramite carta di credito (sono state integrate anche le modalità di pagamento con il sistema PayPal, pago in conto per i clienti Intesa San Paolo e prossimamente anche con conto corrente online per i clienti Unicredit). I biglietti possono essere acquistati, in qualsiasi momento, chiamando il servizio Seat PG al numero 89.24.24 Pronto PagineGialle® (costo da fisso € 0,026 al secondo più € 0,36 alla risposta; costo da mobile in funzione del gestore) che mette a disposizione un assistente personale per le procedure di acquisto o il callcenter Vivaticket al numero 899.666.805 (servizio a pagamento dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 20.00 e sabato dalle ore 8.00 alle 13.00 - costo della chiamata, IVA esclusa, € 0,80 da rete fissa con scatto alla risposta € 0,10, di € 1,291 da rete mobile Tim con scatto alla risposta € 0,129, € 1,05 da rete mobile Wind e Vodafone con scatto alla risposta € 0,129; numero per chi chiama dall’estero: +39.0445.230313 - fax +39.0445.357099). PULLMAN E OFFERTE SPECIALI Si organizzano pullman con viaggio (a/r) gratuito dalle città richiedenti con un numero minimo di 40 partecipanti al solo prezzo del biglietto di € 10 a persona. Info: Teatro Pubblico Pugliese, tel. 080.55.80.195 / info@pugliashowcase.it

free24.it 25


Progettazione e Realizzazione di spazi verdi Manutenzione Verde Pubblico e privato FORNITURE di piante fiorite e piAnte grasse Espianto alberi

L’azienda si avvale delle più moderne tecnologie ed attrezzature usate nel settore, come piattaforme aeree con altezza fino a 22 metri, camion con gru di diversa portata di sollevamento, escavatori skid loader di ultima generazione ed altra attrezzatura di avanguardia con regolare certificazione e in pieno rispetto delle normative che regolano il trasporto dei rifiuti vegetali presso le discariche autorizzate. Le aziende ALMIVERDE SERVIZI e VIVAI CATAMO si estendono su una superficie di 12.000 mq site alle porte della città di Torchiarolo in C. da Faraschita a 28 metri sul livello del mare, gode di un clima particolarmente mite che consente la coltivazione sia in serra che in campo aperto di un gran numero di specie vegetali ortive, ornamentali comprese quelle tropicali. All’interno si trovano un Garden Center di 1.000 mq e 13.000 mq di serre per la coltivazione di giovani piante, inoltre l’azienda completa la sua gamma di prodotti con la commercializzazione di alberature come agrumi, ulivi, carrubi, ficus, grevilee, jacarande; fontane artistiche in pietra; ciottoli in pietra e vetro colorato; piscine in resina e vasi artistici per interno ed esterno.

ALMIVERDE SERVIZI SRL E VIVAI CATAMO professionisti nel settore ortoflorovivaistico C.da Faraschita TORCHIAROLO - Brindisi +39 0831 62 09 54 +39 348 3406064

www.almiverde.it


In evidenza CINEMA BRINDISI

ANDROMEDA MAXICINEMA Via Bozzano, 1 - Tel. 0831 546880

info@andromedamaxicinema.it

OSTUNI

CINEMA ROMA

Via Tanzarella Vitale, 37 - Tel. 0831 336033 ORIA

MULTISALA SALERNO

Via A. Manzoni, 1 - Tel. 0831 840214 FRANCAVILLA FONTANA

CINEMA ITALIA

Via S. Cesarea, 16 - Tel. 0831 812373

Per informazioni marketing@freebrindisi.it

100 METRI DAL PARADISO

Monsignor Paolini è uno spirito illuminato, convinto che la Chiesa debba aggiornare il suo linguaggio per poter continuare a testimoniare la parola di Dio al mondo. Mario Guarrazzi, suo caro amico d'infanzia, è invece un ex centometrista che, nella sua carriera, ha vinto tutto tranne la cosa più importante: le Olimpiadi. Un cruccio che ha segnato la sua vita e dal quale cerca riscatto attraverso suo figlio Tommaso, anche lui ottimo velocista, che però gli rivela di non voler andare ai Giochi perché intende farsi frate.

CHRONICLE

Dopo aver fatto un'incredibile scoperta, tre liceali si accorgono di aver acquisito incredibili superpoteri. Mano a mano che imparano a controllare le loro abilità e a usarle per i propri benefici, le loro vite cominciano a sfuggire al controllo e il loro lato oscuro prende il sopravvento.

DARK SHADOWS

Nell'anno 1752, Joshua e Naomi Collins, insieme al loro giovane figlio Barnabas, salpano da Liverpool per iniziare una nuova vita in America. Ma anche un oceano non basta per sfuggire alla misteriosa maledizione che affligge la famiglia. Con Johnny Depp nella parte di un bizzarro vampiro.

FORCES SPECIAL LIBERATE L'OSTAGGIO

Afghanistan: la corrispondente di guerra Elsa Casanova viene presa in ostaggio dai talebani. Per evitare la sua imminente esecuzione, viene inviata un'unità delle forze speciali per liberarla. Si dà inizio a una ricerca incessante tra i rapitori che non hanno alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire la loro preda e un gruppo di soldati che rischiano la vita per raggiungere il loro unico scopo: portarla a casa viva.

SAN PIETRO VERNOTICO

CINEMA MASSIMO

Via Brindisi, 128 - Tel. 0831 652154 CAROVIGNO

CINEBLU

Corso Umberto I - Tel. 0831 996302 FASANO

CINEMA KENNEDY

Via Pepe, 23 - Tel. 080 4413150

FILM d'autore Pi greco - Il teorema del delirio Regia Darren Aronofsky In un piccolo appartamento di Chinatown (New York), occupato da un enorme computer, Max Cohen si dedica alla matematica, convinto che sia un linguaggio della natura e che tutto può essere capito attraverso i numeri, dall'andamento della Borsa, al vero nome di Dio, nascosto tra le lettere/numeri dei primi libri della Bibbia (Torah). Pi Greco è una pellicola indipendente a basso costo del 1998, diretto e scritto da Darren Aronofsky. Il film fu presentato al Sundance Film Festival riscuotendo un buon successo di critica e fu premiato con l’Indipendent Spirit Award per la miglior sceneggiatura d’esordio.

LIBRO

MUSICA

Se ti abbraccio non aver paura

eMICA

Autore Fulvio Ervas

Gianluigi Strafella, Mauro Francioso, Saverio Suma

Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

Genere: Alternativo - Rock - Sperimentale Un groove coinvolgente, toni caldi e punte di dissonanze impetuose, caratterizzano lo stile degli eMica, band di Ceglie Messapica. Il basso lega in perfetta armonia con i ritmi ricercati e sfaccettati della batteria e i fraseggi scomposti della chitarra elettrica, regalando un sound accattivante e sempre alla ricerca di nuovi suoni improntati sull’enfatizzazione dello strumento. Nulla la presenza nulla dell’elettronica, testo e musica comunicano all’unisono. Dal vivo Gianluigi, Mauro e Saverio, musicisti fortemente eclettici e poliedrici, si esprimono al meglio diventano un tutt’uno con la loro musica, mentre la loro musica diventa un tutt’uno con il pubblico.

free24.it 27


olio extravergine di oliva

l'Oro di Valesio l'Oro di Valesio olio extravergine di oliva

olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimento meccanico. la nostra azienda sorge intorno a un’antica masseria dell’alto Salento, posta nelle vicinanze dell’antico sito messapico di Valesio, in un luogo totalmente immerso nel verde del proprio uliveto e interessato dall’aria ventosa e frizzante del vicino mare. olio estratto in Italia da olive coltivate in Italia C.I.a.__/__ Confezionato da: AzIendA AgrIcolA mAsserIA pIscIAnI di Fiorentino egidio c.da pisciani Torchiarolo (Br) - Italia

750 ml ℮

Tra i sapori e gli odori della campagna l’antica Masseria Pisciani è tornata a rivivere dai raccolti della spremitura delle sue olive. Nasce così l’extravergine “l’Oro di Valesio”.

Masseria Pisciani ristorante

ricevimenti

meetings

C.da Pisciani TORCHIAROLO - Brindisi - Tel. +39 0831 620 747 www.masseriapisciani.it info@masseriapisciani.it


In evidenza

Per informazioni marketing@freebrindisi.it

INTARSI DENTALI Un intarsio è un restauro che viene cementato sulla parte masticatoria di un dente premolare o molare. Gli intarsi permettono di salvaguardare la struttura dentale sana rimasta e di ricostruire con ottimi risultati estetici e funzionali, anche parti del dente estese. Costituiscono una valida alternativa alle otturazioni in denti danneggiati da carie o usura che tuttavia, non hanno bisogno di essere ricoperti con una capsula. Un intarsio può essere fatto per varie ragioni: in alternativa a un'otturazione molto grande, che potrebbe risultare non sufficientemente robusta, per evitare l'uso dell'amalgama d'argento nelle otturazioni, quando si voglia ottenere un'otturazione nei denti posteriori con un risultato estetico ottimale.

Di che materiale sono fatti gli intarsi? “Gli intarsi possono essere fatti d'oro, di ceramica o di resine composite. Fino a qualche anno fa, la tecnica degli intarsi era limitata all'uso dell'oro, ma attualmente l'utilizzo di materiali dello stesso colore del dente è in grado di conferire ai restauri con intarsi, ottimi risultati estetici. Il materiale più adatto al caso sarà scelto in base a esigenze estetiche, tenendo in considerazione anche il notevole carico masticatorio al quale i denti posteriori sono sottoposti”. Come si fa un intarsio? “Inizialmente, il dente viene preparato rimuovendone la parte danneggiata e modellato in maniera tale da poter alloggiare l'intarsio. Un'impronta del dente viene poi rilevata in modo da ottenere un modello dal quale viene costruito l'intarsio. Se necessario, tra una seduta e l'altra, viene applicato un restauro improvviso, che sarò tolto per cementare l'intarsio definitivo”.

DOTT. ANTONIO TONIETTI Implantologia Ortodonzia Chirurgia orale Protesi Parodontologia Endodonzia Via Appia, 80 - Brindisi Tel. 0831584993 - 3389857432 www.dentisti-italia.it

free24.it 29


Per informazioni redazione@freebrindisi.it

@ A firma congiunta di “Comitato cittadino Porta d’ Oriente”, “Gruppo Archeologico Brindisino”, “Fondazione Tonino Di Giulio In riferimento alle prospezioni archeologiche effettuate assieme ai lavori di rifacimento del lungomare Regina Margherita e della piazza San Teodoro D’Amasea antistante palazzo Montenegro, apprendiamo dagli organi di stampa la notizia dell’orientamento dell’amministrazione comunale verso la copertura dei ritrovamenti. Fino a poche settimane addietro l’indirizzo del Comune sull’argomento era a favore di un’ipotesi di valorizzazione dell’area, con alcuni rinvenimenti archeologici lasciati a vista. Siamo convinti che la totale ricopertura di quanto emerso non sarebbe in linea con le aspettative di sviluppo turistico e culturale della città; inoltre, tali reperti, indipendentemente dal periodo storico cui appartengono, costituiscono preziosa memoria storica del porto di Brindisi. La fruizione e l’esposizione a vista dei tratti che gli organi competenti riterranno più significativi, costituirà sicuro motivo di attrazione turistica e stimolo culturale, andando a completare ed esaltare il percorso con pannelli illustrativi e totem didattici già previsto dalla Soprintendenza. Il tutto, nel rispetto delle attività commerciali presenti in zona, che potranno trarre beneficio dalla valorizzazione archeologica e architettonica del lungomare di ponente. Auspichiamo un cambiamento della tendenza di questi

ultimi decenni, in una città dalla storia plurimillenaria come Brindisi dove molto si è scoperto in condizioni di emergenza, ma poco è restato a vista “in situ” a rammentare ai contemporanei l’antica forma urbis della città. Data la complessità e l’importanza di tali tematiche per la città di Brindisi, si richiede un incontro con il Comune e la Soprintendenza per aprire un dibattito costruttivo condiviso fra Enti locali, associazioni e cittadini, il tutto nell’ interesse esclusivo del bene della città. @ Anna Chiara Intini, Associazione CICLOAMICI - FIAB Qualcuno ha risposto all’appello dei Cicloamici FIAB del 10 Maggio. Qualcuno, per ora, ma tutte e tutti con la ferma intenzione di diventare in tanti, in un futuro immediato. Ci siamo presentati all’appuntamento alla Stazione Centrale per fare colazione insieme e quindi, ognuno con la propria pedalata, andare al lavoro. Volevamo, in questo modo, festeggiare il Bike to Work Day. Davanti a un caffè, solo pochi minuti insieme, è sorta spontanea qualche domanda: “In fatto di mobilità cosa farà la neonata amministrazione? Sarà più facile o no muoversi in bicicletta?”. Noi, che crediamo fermamente in un modello diverso di città, ci contiamo e ricordiamo un’affermazione fatta dal Ministero dell’Ambiente vecchia gestione. “Chi usa la bicicletta non lo fa solo per sport, per tenere allenato il proprio corpo ma anche e soprattutto per rispetto dell’ambiente che lo circonda, per vedere il mondo con un occhio diverso,

più attento alla natura, alla riscoperta del territorio e, perché no, al futuro del nostro pianeta”. Belle parole a cui sono seguite purtroppo poche azioni, se è vero che nelle città italiane, fatta qualche eccezione, solo il 3,8% degli spostamenti è realizzato in bici, a riprova che affrontare il traffico dei giorni feriali resta un’impresa che compie solo una minoranza di spericolati. Ma quella minoranza ha ben compreso che andare in bici è molto più veloce di quanto si pensi, si arriva dappertutto ed è un piacere che aiuta la città. Cosa occorre fare? Secondo il presidente della FIAB “ogni città deve iniziare a disegnare la propria rete di strade per le biciclette. La rete deve essere continua e capillare. Attenzione, nessuno si aspetta che siano immaginate piste ciclabili in sede propria dovunque: mancherebbero spazi e risorse. Ma partendo dalla classificazione funzionale delle strade, come previsto dalle norme per redigere i Piani del traffico, è possibile individuare assi radiali e circolari su cui intervenire con interventi infrastrutturali (piste ciclabili o moderazione del traffico) o provvedimenti amministrativi (ZTL, strade 30, doppi sensi per le bici nelle strade a senso unico, strade pedonali, zone residenziali). Dalla messa in rete di una sequenza ragionata di strade ciclabili, si può ottenere un buon sistema di ciclovie. Meglio se supportato da una serie di servizi: cicloposteggi, centri di riparazione e assistenza, intermodalità bici e mezzi pubblici”. Una bella sfida che, ci auguriamo, la nuova amministrazione brindisina sappia cogliere.

CONTATTI 72100 BRINDISI - via prov.le san Vito 64 +39 0831 451302 info@pubblidea.eu www.pubblidea.eu

ATTESTATO SOA N°1058/47/01 CATEGORIA OGI-CLASSE IV ISO 9001/2008 N°000113

30 free24.it

Brindisi Via Gino Severini, 3/A Tel. Fax 0831.546703 ilariogroupsrl@libero.it


scarica gratis NEWS - ATTUALITà INTRATTENIMENTO

24

LA TUA CASA A POCHI PASSI DAL MARE

Nella Marina di Lendinuso, tra Brindisi e Lecce, nuovi complessi residenziali per vacanza “Valesio”.

Il complesso dista a circa 150 metri dalla spiaggia. La disposizione a schiera si sviluppa ad angolo, terrazzi e loggie ne esaltano la varietà delle linee e degli spazi. Le sfumature gialle del tufo salentino, il pergolato e i cancelli in legno, insieme all’intonaco bianco, giocano a più livelli un equilibrio di colori e contrasti, con un risultato di sobrietà, accoglienza e luminosità che ricreano lo stile architettonico e l’atmosfera delle masserie salentine.

Unità arredata in pronta consegna Disponibilità in loco tutti i giorni

I n f o l i n e 348 60 35 144



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.