LA TORE 24

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INTERVISTA

Emozioni e ricordi mai sopiti, le impressioni di alcuni partecipanti = di Virna Baraba

Stessi sassi, porte e mura incorniciati dal Quarnero

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Tanta fiumanità e tante emozioni ma soprattutto quanti ricordi tra i corridoi di Palazzo Modello in occasione del primo incontro mondiale dei fiumani denominato Sempre Fiumani! Sentire il nostro bel dialetto pronunciato con accenti diversi (inglese o portoghese ad esempio) è stato davvero bellissimo. Ho incontrato un’ex compagna di scuola (abbiamo frequentato assieme il Liceo), Sandra Medved che oggi vive a Trieste. “Anche tu qui?” le ho chiesto e lei mi ha risposto: “Sì, sono assieme ai miei cugini giunti dal Brasile!” Un’occasione da non perdere, quindi, quella di poter incontrare fiumani arrivati per quest’occasione nientepopodimeno che dall’America Latina. E così ho avuto modo di conoscere i fratelli Anici, ossia Claudio, Renzo e Milvia. “Son venudo a Fiume dopo 63 anni!” È iniziata così la chiacchierata con Claudio che con la famiglia vive nello stato brasiliano del Paranà. “Mio fratello Renzo è venuto altre volte a Fiume ma io non ho avuto l’opportunità di farlo” mi ha raccontato Claudio che quand’era piccolo abitava vicino alla chiesa di Cosala. “In quella chiesa sono stato battezzato, ho fatto la prima comunione e la cresima. Ho frequentato la scuola elementare Belvedere” mi ha detto con tanta “saudade” questo fiumano trapiantato nell’America del Sud. “E qual è stata l’emozione che ha vissuto quando è tornato a Fiume?” gli ho chiesto e lui con un nodo alla gola mi ha risposto: “Mi è sembrato di entrare in paradiso! Ho pianto! Ho trovato tutte le strade di cui mi ricordavo, ho visitato tutta la città. C’è una cosa che non mi è piaciuta: il traffico. Quand’ero piccolo non c’erano tante macchine in giro” mi ha dichiarato Claudio che a questo primo incontro mondiale dei fiumani è giunto assieme a suo fratello Renzo e alla sorella Milvia. “Per me questa è la terza volta che vengo a Fiume” ha esordito la Anici che vive a San Paolo, in Brasile. “La prima volta è stato nel 1973, poi sono venuta nel 1984 e adesso ec-

I fratelli Anici, Claudio, Milvia e Renzo giunti dal lontano Brasile.

comi nuovamente qui. Quante emozioni soprattutto quando abbiamo visto il nostro bellissimo mare! Io sono andata via da Fiume all’età di 4 anni. Mamma e papà parlavano sempre di Fiume. Abitavamo in via Bellaria 7 a Cosala, vicino alla chiesa dove sono stata battezzata. Sono andata a visitare la casa dove ho trascorso i primi anni della mia vita. Sono arrivata fino al terzo piano, ma non ho avuto il coraggio di suonare alla porta e dire agli attuali inquilini che una volta quella era casa mia” mi ha raccontato Milvia che per la prima volta ha preso parte ad un incontro tra fiumani, definendolo meraviglioso. “Noi tentiamo di mantenere vive le tradizioni fiumane. Mio marito è brasiliano ma per Pasqua e in occasione di altre festività a casa nostra le tradizioni sono quelle fiumane. E i nostri nipotini stanno imparando anche le canzoni fiumane. Il nostro caro dialetto è sempre presente nella nostra famiglia” ha concluso Milvia. Suo fratello Renzo, invece, aveva 15 anni quando ha lasciato Fiume. “È stato un momento molto triste, lasciare la città, i parenti

rimasti. Mi ricordo molto bene della chiesa di Cosala e del suo campanile. Quante volte sono andato su e giù per le sue scale. È lì che sono stato battezzato, ho fatto la prima comunione, la cresima mentre nello spiazzo sottostante giocavo a pallone. Ma non avevo mica un pallone vero! Ho frequentato la scuola elementare Belvedere e per un anno il Liceo classico, in quanto allo scientifico non c’era più posto. È molto emozionante ed interessante questo primo incontro tra fiumani. Mi sono piaciute soprattutto le canzoni fiumane. Mi hanno toccato il cuore!”- ha concluso Renzo Anici. Raccontata dai genitori la città ritrovata in giugno

E dal Brasile andiamo in Australia, precisamente ad Adelaide dove vive Giuliana Otmarich i cui genitori erano fiumani. “Ho tanta nostalgia di questa città. I miei genitori mi hanno sempre parlato di Fiume, raccontandomi della loro vita e dei loro ricordi. Ho costruito delle belle immagi-

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