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RESPINTE LE PROVOCAZIONI

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Fermezza democratica contro la minaccia delle bombe

A pochi giorni dalle elezioni dei nuovi organi collegiali della scuola, si è tenuta, il giorno 26 febbraio, una assemblea generale dei genitori della scuola elementare Casati e della scuola media Tadino per affrontare l'argomento, in sè delicato e grave, della sicurezza degli allievi dell'intero complesso scolastico. Da qualche giorno infatti, con una insistenza degna di ben altra causa, giungevano nella scuola telefonate anonime annuncianti l'esistenza di una bomba nella scuola. Fosse la minaccia di qualche scriteriato o di qualche provocatore in ritardo con i tempi, o fosse lo scherzo, di pessimo gusto davvero, dei soliti irresponsabili cui ci è data talvolta la sventura di imbatterci, fatto sta che i ragaz7i venivano fatti ogni volta sfollare, per comprensibili motivi di pfudenza e d: sicurezza. La conseguenza era la drastica interruzione di ogni attività didattica: proprio all'indomani delle elezioni democratiche nella scuola.

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I neo eletti genitori negli organi collegiali della scuola si sono subito dati da fare: lo hanno spiegato all'assemblea l'ing. Ambrosoli ed i signori Vieri e Ricotti, che hanno inoltre esposto alcune misure di sicurezza adottate. Il dibattito ha subito affrontato il punto centrale: se cioè dare credito o meno a queste telefonate anonime. Ma chi poteva assumersi la responsabilità di questa decisione? Ha posto il problema la professoressa Frediani, la quale ha rilevato essere ingiusto che tale peso ricadesse, in mancanza del Preside, Grillo, assente per malattia, sulla Vice Preside. Ma come assistere gli insegnanti neg'i e:odi forzati degli alunni dalla scucia? L'assemblea ha subito rilevato la presenza di queste difficoltà, a cui si è cercato di ovviare con la collaborazione dei genitori, più volte offerta nei numerosi interventi, tra cui molto applaudito quello della signora Berrini, madre di un alunno della classe quinta elementare. Non sono poi mancati gli interventi più « politio: », di coloro cioè che hanno tentato di fare una analisi dell'episodio per trarne gli insegnamenti più validi, come quelli dei signori Spezzaferri, Trillicoso, Botta e Lionetti. In sostanza si è fatto notare che c'è una matrice fascista in questo tentativo di bloccare l'attività didattica facendo ricorso alla violenza antidemocratica della minaccia, e che a questa colorazione politica bisogna rispondere con la mobilitazione della coscienza civile, con l'unità di tutti coloro che rifuggono da certe esper:enze. E' il senso di un intervento, abbastanza misurato, del prof. Annaratone, insegnante del vicino Liceo Volta, il quale ha esortato i genitori a non disertare il loro impegno nella gestione democratica e sociale della scuola.

La professoressa Cialfi, coordinatrice della commissione Scuola del Consiglio di Zona, ed il Presidente del Consiglio stesso, Marchetti, hanno chiuso poi il dibattito traendo le conclusioni più concrete da quell'interessante confronto aperto: in primo luogo che gli organi collegiali hanno funzionato subito, anche se era lecito sperare che altri fossero temi capaci di impegnare i genitori nel loro iniziale lavoro. Poi che il panico deve cedere in certi: casi alla fermezza democratica, ad una risposta unitaria e consapevole a chi vuole le provocazioni ad ogni costo. Infine che, all'indomani delle elezioni degli organi collegiali, le contrapposizioni è giusto che cedano il passo alle convergenze, al lavoro in comune, al sentirsi tutti insieme ,'mpegnati per rendere la scuola dei nostri ragazzi più viva, ed alla fine più rinnovata.

Aggiungiamo, da ultimo, che sarà un caso, ma dopo quella assemblea le telefonate anonime sono praticamente Cessate. Ciò a dimostrare che quando si oppone il muro della responsabile fermezza civile, delle consapevolezze democratiche, i provocatori di ogni speo:e vengono sempre ridotti al silenzio.

La mozione approvata

L'Assemblea dei Genitori delle Scuole Casati e Tadino, convocata dal Consiglio della zona 3, in data 26 febbraio 1975, allo scopo di assumere una chiara posizione di fronte alle telefonate intimidatorie che si ripetono ormai da tempo nei confronti delle due scuole; Esaminata la situazione creatasi sia nella scuola media che nella scuola elementare (che ospita anche i corsi serali) e i provvedimenti adottati per fronteggiare la situazione nel modo più opportuno;

DENUNCIA alla pubblica opinione il tentativo antidemocratico e reazionario di creare un clima di tensione e di preoccupazione fra i genitori e nell'ambito delle scuole;

SOLLECITA una attenta, precisa ed efficace azione di controllo da parte delle Autorità preposte alla sicurezza pubblica;

INVITA ii genitori che ne abbiano la possibilità a collaborare con il Consiglio di Istituto e di Circolo nell'opera di vigilanza, in modo da garantire il sereno ed operoso funzionamento della scuola.

Come era stato preannunciato, il 24 febbraio sii è tenuta la riunione solenne indetta dal Consiglio di zona per l'apertura delle manifestazioni organizzate per ricordare il trentesimo anniversario della resistenza. Erano presenti, oltre ai consiglieri di zona, i membri del comitato sanitario di zona, i membri delle commissioni d: lavoro, gli eletti degli organismi collegali della scuola, esponenti sindacali, politici, della cultura della zona.

Il iiiesidente Marchetti ha aperto la seduta rievocando il valore della ricorrenza, ed ha dato la parola ai capigruppo del Consiglio di zona. Ha preso per primo la parola il capogruppo della DC, Muzio, jl quale ha collegato idealmente tà resistenza di ieri alla resistenza di oggi, non solo contro la strategia della tensione e le trame nere, ma contro tutto quanto di fascismo è ancora in noi: la caduta dei valori morali, lo smarrimento del senso sociale del potere, un regime democratico in aperta crisi di identità. Per cui dobbiamo dire di essere nella seconda Resistenza.

Ha preso poi la parola Pedroni, capogruppo del PCI, il quale ha ricordato i motivi più salienti della Resistenza del '45, l'eroismo del popolo, l'unità delle forze antifasciste, la collaborazione tra cattolici, comunisti e socialisti, come degni di essere rivissuti.

Il capogruppo del PRI Pasquali ha richiamato lo spirito mazziniano del suo partito come elemento informatore della resistenza repubblicana; mentre Zanetti, capogruppo del PSI, ha preso le mosse dal fascismo di oggi per identificarne gli aspetti simili e ancora più deteriori rispetto al fascismo di ieri: entrambi negatori della libertà, entrambi fautori della violenza contro la tolleranza ed il rispetto democratici. Infine dl Presidente Marchetti ha letto una lettera del capogruppo del PSDI, Vancheri, assente per malattia, il quale ha affermato che il suo partito è più che mai fedele, in questa ricorrenza, ai valori della giustizia e della libertà.

Ha preso quindi la parola l'ora_ trice ufficiale, on. Gisella Floreanini, la qua'e si è compiaciuta dell'iniziativa assunta dal nostro Consiglio di zona e dell'unità dimostrata da tutte le sue componenti politiche. Con breve excursus storico, alieno da ogni retorica, l'oratrice ha analizzato le cause ed i valori della Resistenza italiana, che permangono ancora oggi come un dato caratterizzante la nostra Repubblica: un dato cui dobbiamo fare riferimento in ogni nostro atto politico. La Resistenza non è discriminazione all'interno delle forze democratiche, ma è unità, collaborazione, solidarietà politica e civile, superamento di ogni distinzione per affermare il valore superiore del:a libertà, della giustizia e della eguaglianza di tutti di fronte alle leggi democratiche.

Ha concluso a seduta il coordinatore della Commi ssione Partecipazione Muzio, il quale ha annunciato il programma delle ma_ nifestazioni: concorso nelle scuole de.la zona su temi della Resistenza; proiezione nelle scuole elementari e medie di films storici sulla Resistenza italiana, cui faranno seguito dibattiti, che saranno organizzati unitamente agli or_ garni collegiali. Sarà poi indetto un ciclo di conferenze per gli allievi del Liceo Volta, mentre dibattiti saranno organizzati nei luoghi di lavoro presenti nella zona, in collaborazione con il Consigio unitario di zona sindacale. Infine le celebrazioni saranno concluse da una grande assemblea popolare.

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