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from Zona tre(2)
Gli interessi della zonaL'ECA deve cedere l'intero lotto
Nei giorni scorsi il problema dell'area di via Venini è stato discusso a fondo dalle commissioni urbanistica e partecipazione del Consiglio di zona.
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Già da anni nostro C.d.Z. aveva individuato, nell'area di via Venini di proprietà dell'ECA, l'unico terreno idisp,onibi'e (oltre a Piazzale Bacone) per l'edificazione di scuole, la cui carenza pesa, in misura drammatica, sulle condizioni della nostra zona. L'ECA si è però opposta alla cessione di tale area al Comune per la costruzione di un complesso scolastico, adducendo la necessità di porre in vendita la superficie per adibirla r-d edificazione privata, per ottenere i fondi necessari per l'allargamento ed il potenziamento del Gerontocomio di; via Giovanni delle Bande Nere. In seguito alla pressione del C.d.Z. e della popolazione interessata — di cui si era fatto ne frattempo portavoce un comitato, sorto per la difesa di via Venini — il Comune annullava le Licenze edilizie prima concesse sull'area, e si impegnava ad indennizzare l'ECA (creditrice peraltro di alcuni miliardi nei confronti del Comune) con una variante al Piano Regolatore in altra parte della città.
L'ECA, di fronte al successivo silenzio del Comune, ricorreva al Tribunale Regionale Amminttrati_ vo avverso all'annullamento delle licenze. La vertenza è ancora in corso. Nell'intento di sbloccarla, il mese scorso la presidenza dell'ECA proponeva al Cons.iglio di zona, come soluzione, di destinare circa due terzi dell'area per il complesso scolastico, riservandosi il diritto di vendere a costruttori privati la rimanente superficie. Ciò voleva dire, in pratica, rinunciare ad almeno una delle tre scuole programmate: o l'asilo nido (in zona non ve n'è nemmeno uno) o la scuola materna (abbiamo già segnalato, nei nostri precedenti numera, quanto sia pesante la situazione delle scuole materne nella zona) o infine la scuola elementare, che dovrebbe venire incontro alle necessità di espansione della scuola elementare Marconi, che quantunque sia in viale Brianza, e quindi fuori zona, è utilizzata, per grande parte, dalle famiglie residenti nella nostra zona.
Sull'intera vicenda si impongono alcune considerazioni. La prima: l'ECA non può contrapporre ai legittimi interessi della nostra zona, interessi più generali, sia pure egualmente legittimi, come l'assistenza agli anziani, da realizzarsi con l'ampliamento del gerontocomio. La seconda: il Comune non può ergersi ad accusatore dell'ECA quando per parte sua è inadempiente, nei confronti dell'ECA stesso e nei confronti della zona. Non dimentichiamo che il Comune ha tutti g'i strumenti per intervenire con efficacia. Ha annullato le licenze date con deplorevole leggerezza in un primo tempo, ma deve procedere all'esproprio del terreno e poi alla edificazione del complesso scolastico secondo le giuste rivendicazioni della zona. Non vorremmo, infatti, che le difficoltà e le resistenze frapposte dall'ECA facessero il gioco del Comune, pur nella salvaguardia degli interessi dell'ECA.
Le erbacce crescono indisturbate dove potrebbero sorgere servizi indispensabili per la cittadinanza della zona a causa di opposizioni provenienti da un ente pubblico!
ALLA ASSEMBLEA DELLA TADINO E CASATI