Microfono8bis

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n'71V pagina "Il racconto del concorso letterario„

30 AgoTto 1954 - N. 11

Quindicinale degli Impiegati e degli Operai della Geloso

L. 10

GLORIE ITALIANE

L'Accordo Truffa falsi e anacronismi Perchè la Confindustria ha firmato un accordo separato con la CISL, la UIL e la CISNAL, contro la volontà, gli interessi e i bisogni della schiacciante maggioranza dei lavoratori italiani che la CGIL rappresenta? Perchè la Confindustria ha respinto la proposta della CGIL per l'attuazione di un referendum prima della firma dell'accordo truffa per conoscere il parere dei lavoratori sull'accordo stesso? Perchè i capitalisti, da sempre, vogliono dividere i lavoratori, per indebolirli e combatterli meglio, sottometterli e sfruttarli: con l'accordo truffa la Confindustria spera appunto, attraverso la concessione di un'elemosina, di spezzare il fronte compatto degli operai e degli impiegati. Con l'accordo truffa i grandi monopoli, i gruppi industriali privilegiati, sperano di sottrarsi all'obbligo di dare quei miglioramenti seri e ragionevoli che i lavoratori esigono; sperano di sottrarsi al dovere di rinunciare ad una parte degli immensi profitti che hanno accumulato sfruttando, in misura sempre crescente, i lavoratori. L'accordo truffa è frutto di una capitolazione vergognosa dei dirigenti della CISL, della UIL e dei fascisti della CISNAL ed il grande padronato spera di costituire il precedente, per sè vantaggioso, di fissare a suo arbitrio, unilateralmente, il livello delle retribuzioni, ignorando l'organizzazione sindacale maggioritaria, quella che difende effettivamente i lavoratori: la CGIL. Ed infine con l'accordo truffa la Confindustria vuol dimostrare che essa può impunemente calpestare la Costituzione, le leggi, la prassi sindacale democratica e tornare a stabilire, come ai tempi del fascismo, il suo predominio assolutistico sull'intera vita politica, sociale ed economica dell'Italia, servendosi dei dirigenti scissionisti della CISL e della UIL e dello pseudo sindacato fascista della CISNAL. Non 80 miliardi, ma solo 37: ecco i miglioramenti salariali derivanti dall'accordo-truffa. La media degli aumenti che l'accordo-truffa assegna alle retribuzioni delle singole province corrisponde a un au-

Redazione e Amm. VIALE BRENTA, 29

NEL CAMPO DELLA TELEVISIONE

mento percentuale sulle attuali retribuzioni del 2,95 % e non del 5,50 % come affermano i capi scissionisti. Dagli stessi calcoli della CISL, la somma complessiva dei salari contrattuali (comprese le ferie, le festività, la gratifica )e degli stipendi dei lavoratori dell'industria è stata calcolata in 1.258 miliardi. Perciò è falsa l'affermazione dei dirigenti della CISL, secondo cui gli aumenti che essa ha ottenuto con l'accordo truffa sono pari al 5,5 % delle attuali retribuzioni, equivalente a 80 miliardi, perchè il 2,95 % su 1.258 miliardi corrisponde a 37 miliardi. L'accordo truffa viola l'articolo 39 della Costituzione e apre la via al prepotere assoluto della Confindustria. Il 2 ottobre 1925 la Confindustria firmò con i sindacati fascisti il seguente accordo: La Confindustria riconosce nella Confederazione delle Corporazioni fasciste e nelle organizzazioni sue dipendenti la rappresentanza esclusiva delle maestranze lavoratrici; La Confederazione delle Corporazioni fasciste riconosce nella Confindustria e nelle organizazzioni sue dipendenti la rappresentanza esclusiva degli industriali; Tutti i rapporti contrattuali fra industriali e maestranze dovranno intercorrere tra le organizzazioni dipendenti dalla Confindustria e quelle dipendenti dalla Confederazione fascista delle Corporazioni; In conseguenza le Commissioni Interno di fabbrica sono abolite e le funzioni loro sono demandate al sindacato locale che le eserciterà solo nei confronti della corrispondente organizzazione industriale. Si realizzava così il preciso intento del grande padronato di avere rapporti sindacali unicamente con una organizzazione di comodo, addomesticata, governativa, che rappresentava solo una esigua minoranza di lavoratori e che perciò non rendeva conto alle masse lavoratrici del suo operato. Con questo patto finiva in Italia la libertà sindacale! La stessa cosa vuol tentare oggi la Confindustria, che rappresenta gli stessi interessi di allora, anche se i nomi dei dirigenti sono diversi.

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Un gruppo di lavoratori, ricordandosi di un impegno presoci in un articolo del primo numero del « Microfono che si riferiva alla televisione ed ai primi concreti tentativi della sua applicazione, ricordano questa promessa e chiedono qualche accenno, in questo senso. Riferendoci ad appunti di cronaca noi riportiamo quanto è a nostra conoscenza. Come si disse in quella occasione (l'articolo del primo numero) in tutta questa faccenda dei primi esperimenti televisivi il nostro ingegner Geloso ha una parte di primo piano e noi come italiani e lasciatecelo dire, come dipendenti, non intediamo cedere questo primato a nessuno. Dunque, dice la cronaca che verso il 1928 un tecnico italiano realizzò a New York un complesso trasmettitore-ricevitore televisivo che effettuò la prima trasmissione di immagini attraverso l'etere su un supporto a radio-frequenza dalla lunghezza d'onda di m. 396. Come è noto, la tecnica televisiva era in quell'epoca allo stadio iniziale: infatti la utilizzazione del tubo a raggi catodici era allora completamente sconosciuta e l'analisi dell'immagine doveva essere affidata a mezzi esclusivamente meccanici e derivati dal vecchio disco di Nikpow. Nonostante i mezzi rudimentali di cui allora la tecnica poteva disporre, il complesso televisivo realizzato dall'ing. Gelosa, dette dei risultati convincenti e sollevò molto entusiasmo e ottimismo, tanto da convincere i grandi industriali americani ad investire ingenti capitali per gli studi e le ricer-

che nel campo della televisione. Dopo lunghi mesi di prove e laboriose esperienze effettuate nel laboratorio della Pilot Electric Co., di cui l'ingegner Geloso era direttore tecnico, nell'agosto del 1928, avvenne la prima trasmissione ufficiale in presenza di numerose personalità della tecnica e della scienza americana. Molte di queste, come ad esempio, Lee De Forest e Hugo Gernsback, appartengono ora, come il Geloso, alla storia della Radio. Per doveregi cronaca ricordiamo che T trasmettitore era installato nella Stazione WRNY di proprietà di Hugo Gernsback ed il ricevitore era invece sistemato nella Philosophy Hall della New York University, alla distanza di oltre 10 miglia. La trasmissione in questione fu considerata eccellente tanto da far prevedere una rapida affermazione anche nel campo dell'utenza pubblica. Affermazione, che, per ragioni commerciali, avvenne solo molti anni più tardi, con i sistemi più complessi che tutti oramai conosciamo e per virtù di una lunga e laboriosa maturazione, cui i pionieri come John Geloso, indicarono la giusta via da seguire. Disimpegnatosi dalla Pilot Company l'ing. Geloso ritornò i Italia nella primavera del 1931 e con l'idea di ristabilirsi in Patria andò formandosi in lui il progetto di una industria nazionale che con concetti,rinnovatori e sulla base dei fattori qualitativi ed economici, potessero validamente contrapporsi ai mercati d'oltre Oceano.

Milioni dimenticati E' questo il titolo con cui un settimanale risponde ad un suo lettore che chiede come può controllare i numeri delle cartelle vincenti i premi pluriennali dei prestiti che via via il governo od altro istituto di credito autorizzato ha lanciato in questi ultimi anni. Si viene così a sapere, per portare un esempio, che per il solo prestito della ricostruzione, i premi estratti ed in giacenza presso banche locali perchè non ritirati, ammontano alla non indifferente cifra di oltre duecento milioni. E' facile supporre che molti dei nostri dipendenti siano in

possesso di tali cartelle di di prestito pubblico e che ignorino addirittura che esistono dei premi periodici a sorteggio di entità non indifferenti. Ebbene, noi consigliamo i detentori di questi buoni a risparmio di andare a rovistare nei cassetti, trovare la cartella e verificare la serie; e... chissà che un pizzico di quei milioni dimenticati non vengono a cadere nelle tasche di qualche fortunato nostro lettore, che se si trova in difficoltà a controllare i numeri vincenti potrà rivolgersi a noi che vedremo di aiutarlo... e buona fortuna.


il Micrciono dei Levcratcri

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Un buon lavoro dell'I.N.C.A.

ARCHI AhdllIAD1 AUM[NTO GIUSTIZIA PER I PENSIONATI A VADTIDL DAI l° AGOSTO INVALIDI DEI LAVORO A seguito dell'attività svolta in sede di contenzioso amministrativo e giudiziario dall'Istituto Nazionale Confederale di Assistenza (INCA) in merito all'interpretazione dell'art. 57 del R.D.L. 4 ottobre 1935 n. 1827, la Direzione Generale dell'INPS ha finalmente riconosciuto l'esattezza della tesi più volte sostenuta, in base alla quale i contributi volontari versati a norma del citato articolo debbono essere considerati utili anche ai fini del godimento della pensione di invalidità. L'azione dell'INCA è valsa a portare sia in assemblee di lavoratori, che in tutte le istanze della Magistratura, fino alla Corte di Cassazione, l'importante problema, costringendo oggi la Previdenza Sociale a riconoscere e a dare disposizioni alle sue Sedefinire di provinciali per « urgenza con ogni possibile le domande di pensione d'invalidità, di riversibilità e di indennità ai superstiti, che, per effetti della precedente restrittiva interpretazione della legge, erano" state tenute. in sospeso, o, peggio ancora, erano state respinte. Tutti gli interessati, cioè tutti i lavoratori invalidi che fecero la

prosecuzione volontaria e che non ebbèro la pensione d'invalidità, potranno pertanto rivolgersi agli Uffici INCA di ogni Camera del Lavoro per vedere riconosciuto il loro giusto diritto. Ancora una volta, quindi, l'INPS è stata costretta dall'azione dei lavoratori a tornare all'esatta interpretazione di una legge che i suoi uffici legali avevano credutò di poter manipolare a proprio piacimento. L'assurda presa di posizione dell'Istituto Assicuratore aveva fatto si che migliaia e migliaia di lavoratori non avessero percepito una pensione alla quale pure avevano diritto. Un tal modo di procedere denuncia in maniera veramente chiara come il sistema previdenziale italiano debba non solo essere riformato nel senso di aumentare le pensioni, gli assegni e l'assistenza in genere ai lavoratori, ma soprattutto debba essere applicato con maggiore lealtà ed adeguato a quei concetti di rapidità nell'intervento e nella risoluzione delle controversie che sono alla base di ogni sistema previdenziale.

ITALIANO italiano sul petto di un Una nera croce senza gemme, senza disegni, senza incisioni non ricca custodita' da una famiglia portata dal figlio unico. Giovane figlio di Napoli! Che cosa ti portò sui campi di Russia? Forse non eri felice nel tuo celebre golfo natio? Io, che ti incontrai presso Mosdok, pensavo al tuo Vesuvio lontano! Sulle rive del Volga sognavo di andare in gondola almeno una volta! Ma, vedi, non venni io con la pistola a turbare l'estate d'Italia. Ma, vedi, il mio fucile non sparò sulla sacra terra di Raffaello! son nato, Qui io ho sparato! Qui, dove e dove siamo fieri di stare, nostri popoli dove le canzoni sui non si cantano in- traduzioni. del medio Don Forse il corso tortuoso è stato studiato da scienziati stranieri? Forse la nostra terra di Russia la dissódasti tu, tu l'hai seminata? No! Ti hanno portato qui su una tradotta come per conquistare una lontana colonia, affinchè la croce custodita nel cofano di famiglia diventasse l'insegna della tua tomba... Io non voglio portare la mia patria sulle terre bagnate da mari stranieri! Non per mia colpa si è sperso sui campi di neve l'azzurro cielo d'Italia impietrito nei tuoi occhi spenti... SVETLOV - 1943

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Con decorrenza dal 1° agosto gli assegni familiari per i settori dell'industria, del commercio, delle professioni ed arti sono stati aumentati .e portati alla seguente misura unica, sia per i lavoratori aventi qualifica impiegatizia che per quelli aventi qualifica operaio: Bene ficiari Figli . Coniuge . .

Assegno Assegno Assegno Assegno Assegno quattor- quindi- mensile giornasettiliero mana le dicinale cinale 4160 2080 1920 960 160 2808 1404 1296 648 108

Resta immutata la misura degli assegni per i genitori e gli equiparati. Con lo stesso provvedimento legislativo e con la medesima decorrenza la misura del contributo dovuto dalle aziende appartenenti al settore dell'industria della Cassa unica è aumentato dell'1,40 %, e pertanto il contributo complessivo si eleva al 31,40 % comprensivo dell'addizionale stabilita dalla legge 21 marzo 1954, n.. 117. Nessun aumento è apportato, invece, alla misura del contributo dovuto dalle aziende appartenenti ai settori del commercio e professioni ed arti. Il Ministero del Lavoro ha autorizzato l'anticipata applicazione delle nuove disposizioni da parte delle aziende interessate, le quali debbono, pertanto, corrispondere gli assegni familiari nella nuova misura e versare, in quanto ne siano tenute, i corrispondenti contributi nella nuova aliquota.

Domandare è lecito

Le Religioni nell' U. Re Se S. Siamo un gruppo di donne che vorrebbe sapere se il popolo russo è credente e se le autorità governa• tive sovietiche lasciano liberamente professare le diverse religioni di cui noi vorremmo degli accenni.

La principale religione è nell'Unione Sovietica dal punto di vista della diffusione, la religione cristiano-ortodossa. La Chiesa a cui fa capo è diretta dal «Patriarca di Mosca e di tutta la Russia» che si vale dell'ausilio di un organo Sinodo consultivo: il Santo composto di sei membri (i tre provvisori eletti Metropoliti dal Santo Sinodo). La Chiesa ortodossa conta sul territorio dell'URSS 83 diocesi dirette da altrettanti vescovi. Segue, sempre per diffusione, la religione musulmana la quale fa Mufti residencapo a quattro ti nelle città di Tasckent (Uzbeikstan), Ufa, (Russia), Buinaksk (Caucaso settentrionale), e Bakù (Azerbaigian). La religione cattolica romana occupa il terzo posto ed è diffusa prevalentemente nelle regioni occidentali (Repubbliche Baltiche, Bielorussia) ma conta alcune comunità anche nell'Oriente. La suprema gerarchia della Chiesa cattolica è composta da un Metropolita Che fino a qualche anno fa era Antoni Springovic (la notizia URSS è fornita dal volume della « Grande Enciclopedia sovietica », edito nel 1947), da un Arcivescovo e da due Vescovi. Al quarto posto troviamo la Chiesa dei Vecchi cretserdenti (Staroobriadceskaia kov) articolata in tre gruppi religiosi indipendenti che fanno capo, rispettivamente, ad un Arcivescovo di Mosca, ad un Consiglio spirituale supremo e ad un altro Arcivescovo

di Mosca. Vi sono poi la Chiesa ortodossa armena, in Georgia e in Armenia, che sono Chiese autonome dirette, oKatolikos. La gnuna, da un Chiesa evangelica (cristianobattista) unifica gli Evangelici, i Battisti e altri gruppi protestanti; organo direttivo della Chiesa è il « Consiglio degli Evangelici cristiano-battisti ». La Chiesa luterana raccoglie fedeli in Lettonia e in Estonia e fa capo a due pastori con funzioni di Arcivescovi. I Buddisti sono presenti nell'Estremo Oriente; gli Ebrei si raccolgono infine numerosi altri gruppi religiosi minori. • Queste sommarie notizie sulla organizzazione dei gruppi religiosi servono già a introdurre la risposta al secondo quesito del lettore. Esse infatti dimostrano che lo Stato Sovietico rispetta ogni religione e assicura ad ogni culto libertà di organizzarsi e di svolgersi. Si può anche dire che questa libertà è stata conquistata nell'URSS soltanto con il socialismo, poichè il potere zarista, strettamente legato alla Chiesa ortodossa, perseguitava le altre religioni. Il principio della libertà di coscienza, sancito dalla Costi, tuzione sovietica, trova dunque attuazione in forma completa come mai accadde nel passato. Ciò, peraltro, non significa che lo Stato « incoraggi » la diffusione delle religioni. Le autorità sovietiche seguono in proposito il principio della separazione dello Stato dalla Chiesa e non intervengono, pertanto, nella vita interna delle Chiese e nella loro attività religiosa, salvo che per garantire la legge.


it Microfonodei Lavoratori

Dagli Uffici e dai Reparti A caro ricordo

Un Buon Lavoratore

A Lodivecchio il giovane Mario Gagliardini morto il 27 - 7 - 1954 in un incidente motociclistico.

"WRISOTIS „ COMULLIO Alla Geloso, nessuno se ne accorge, ma quando piove avviene un fenomeno chimicofisico meteorologico di questo tipo: l'acqua (quella che dalle nuvole scende sulla terra) è asciutta per gli operai ed è bagnata per gli impiegati. Si perchè gli impiegati sono autorizzati a portare negli uffici gli ombrelli e quindi ad adoperarli quando attraversando il cortile per recarsi in mensa, debbono ripararsi dalla pioggia (bagnata) e questo, aggiungiamo noi, è giusto e necessario. Gli operai, questi eterni « ultimi della classe ›, lo ombrello nei reparti non possono portarlo e noi vorremmo essere costi obbiettivi da ritenere giusto il divieto, perchè cento ombrelli in un reparto di cento persone non sarebbe ovviamente spettacolo edificante. Ma, è edificante bagnarci come pulcini (concesso che i pulcini si bagnano), quando piove, sia quando si entra che quando si esce dai reparti per recarci in mensa o in spogliatoio? Possibile che -non c'è un rimedio pratico e di immediata applicazione? La stagione delle pioggie è incominciata e entrare in reparto bagnati con la prerogativa di asciugarsi addosso gli abiti umidi non fa piacere a nessuno.

E GLI AMMALATI stanno a guardare Vorrei sapere se è giusto che per gli ammalati ci sia sempre da mangiare formaggio ed a volte lo stesso cibo che mangiano tutti. Va bene, vi è una dieta fatta dal dottore che va rispettata, ma lasciatemi dire che delle variazioni di cibo contemplate nella tabella nulla si è visto, tranne come ho detto prima, che il formaggio. Ora, se ai noiosi disturbi di cui sono affetti tutti coloro che mangiano in bianco si aggiunge ancora la monotonia della alimentazione, ne viene fuori che chi è ammalato si ammala di più. Rispettiamo la dieta, rispettiamo i consigli del medico, rispettiamo tutto quello che volete, ma non si dia, da parte di chi confeziona il cibo, la sensazione che la sciacquata minestra (o lo scipito riso bianco così terribilmente povero di condimento) e la fetta di taleggio con il contorno dell'eterna solita verdura di stagione, non sia data per pura carità cristiana, ma sia confezionata con quello spirito di comprensione fraterno che tutto al più potrà costare la fatica di un po' di più di fantasia da parte del cuoco. E per finire, vorrei potermi spiegare il perchè del prezzo doppio dello scontrino per il pasto in bianco. Dopo quanto ho detto e della cui veridicità chiunque può tutti i giorni assicurarsi, penso che nessuno possa avere il coraggio di affermare che la mensa per gli ammalati costa di più del comune pasto di tutti i giorni. UNA AMMALATA

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pensai Caro « Microfono », Consentimi di dedicare due parole per il personale del « nido aziendale » che forse, perchè fuori della produzione viene volentieri dimenticato da tutti, quindi ti prego di riservare un po' di spazio per quanto ho da dire. Dunque, esiste il nido, esistono i piccoli ospiti, esiste il lavoro di assistenza di amorevole cura, di responsabilità non lieve di sostituire le mamme nel periodo che queste espletano il loro lavoro nei reparti; esiste dunque il personale addetto a tutte queste belle e buone cose. Ma chi se ne accorge? Evidentemente la opera di questo piccolo gruppo di donne che volontariamente hanno accettato di dedicarsi alla delicata missione di assistenza ai frugoletti dei dipendenti è misconosciuta forse anche dai genitori stessi che pur avendo -fiducia in noi dimostrano qualche volta poca comprensione per certi inconvenienti che inevitabilmente capitano quando la vi-

pag.3 no difficoltoso lo sviluppo del?,?, care creature è per noi elemento di soddisfazione, ma purtroppo i problemi umani e sociali esistono anche per noi e non bastano le soddisfazioni ad appianarle. Ecco quindi la necessità che i nostri dirigenti e la commissione interna si interessino un pochino anche di noi. A te, caro « Microfono » il compito di portare a conoscenza di chi di dodere quanto ho, a nome del personale del nido, esposto.

e la inconsapevolezza dei piccoli ospiti non, é sempre controllabile_ Pa., parte della Direzione poi, l'esistenza di queste dipendenti è completamente ignorato; lo dimostra il fatto che dopo sei anni che qualcuna di queste lavoratrici presta servizio ha ancora la paga con cui è stata assunta. Certo il vedere i bimbi a noi affidati crescere sani e che comunque le nostre cure servono, assieme a quelle materne, a rendere me-

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il Microfono dei Lavoratori

li racconto del "Concorso letterario"

IR I C 0 I co Trent'anni fa avevo circa sette anni e malgrado il tempo trascorso e la giovane età, conservo del fatto un ricordo che mi ha seguito negli anni. Fu nel 1923. Mio padre modesto impiegato postale di un paese di provincia, dagli uffici del « centro » fu trasferito alla stazione centrale. Era questo un provvedimento - disciplinare della direzione per richiamare all'ordine il suo dipendente che parlava troppo di sindacati e la cui fedeltà al regime era fra le più dubbie. Ed il lavoro alla stazione davvero non mancava di disagi e di pesantezza. Non più lavoro in ufficio con orari regolari. Li il lavoro si svolgeva sui vagoni postali in mezzo all'intemperie, ed i sacchi di corrispondenza erano per lo più pesanti e voluminosi e come se ciò non bastasse vi erano da fare i turni di notte che spesso non erano altro che un prolungamento straordinario della normale giòrnata di lavoro. In quelle occasioni, mia madre metteva a letto me e le altre sorelle e portava la modesta cena da consumare sul posto, a mio padre. Ero troppo piccolo per seguire e capire bene gli avvenimenti di casa mia e nei conflitti di sentimenti, fra mio padre « rosso » e mia madre preoccupata delle sorti di mio padre e quindi della famiglia, il mio affetto mi portava ad essere solidale con mia madre. Fu a causa di uno di questi scontri che mia madre, rompendo la consegna, mi portò con sè, sul tardi della sera, a portare la refezione al « padre innocente », che doveva fare la notte. La ragione di questo inusitato accompagnamento me lo spiegai quando, giunti alla stazione mia madre mi mise in mano il fagottino della cena dandomi le istruzioni necessarie per reperire mio padre. Lei mi avrebbe aspettato li fuori. Non mi disse altro, ma capì che quella era una lezione che voleva dare a « lui » e le costava tanto dolore. Entrai solo ed un po' spaesato, in stazione. Non vi era anima viva. Un po' di luce qua e la sotto la tettoia, del resto tutto buio. Buio e solitudine; abbastanza per fare nascere in me un sentimento di sgomento. Mi feci coraggio e mi avvicinai ad una porta a vetri da dove usciva un fascio di luce. In quel momento ne usciva una persona a cui chiesi di mio padre. Mi indirizzò all'ufficio postale, lui non sapeva, era un ferroviere. All'ufficio, un grosso signore in vestaglia nera sghignazzò nel sapermi figlio di F., poi visto il mio sbigottimento bonariamente mi accompagnò fuori ed indicandomi un punto nella oscurità brontolò: « stanno facendo manovra, fra qualche minuto la vettura sarà qui », e m'indicò il primo binario. Ma io non l'ascoltavo più. Aguzzavo la vista verso il buio profondo, dove mio padre sta-

va facendo il suo lavoro, quel lavoro che lo riduceva come uno straccio. Al buio e con tutto quel freddo. E in quel momento gliene volli a mia madre, che in quel momento non era vicino a me, vicino a mio padre che sicuramente era solo e stanco. Un trillo di fischietto del manovratore mi destò dai miei pensieri e mi aiutò ad avvistare una locomotiva che lentamente e silenziosamente avanzava nella mia direzione. Sentii quasi la presenza di mio padre ed una commozione mi prese alla gola. Il mio sguardo finalmente riuscì ad andare oltre alla vecchia vaporiera, che trinava una vettura. Fermo sulla larga porta che faceva intravvedere mucchi di pacchi e di sacchi postali, era mio padre. Un mostro così grosso, per mio padre solo, per tirare un vagone tutto per lui. Ora la sua figura sbucata dal nulla della notte, che il mio animo impaurito e commosso aveva tanto atteso, mi parve ingigantita. Mi riconobbe subito e prima che la locomotiva fosse ferma saltò a terra e senza nemmeno salutarmi chiese di mia madre. Era preoccupato, forse temeva una disgrazia. Le spiegai tutto in un fiato, quasi con orgasmo. Comprese ciò che era avvenuto ma non si arrabbiò, anzi mi disse di fare un bacio alla mamma e con un buffetto mi mandò via. Al mattino, a casa, fu la sua voce che mi svegliò. Rimproverava senza collera mia madre di avermi fatto prendere del freddo alla sera prima. Sul tavolo della cucina poi vidi lo involto della cena. Era ancora intatto. Quando due mesi dopo, il ministero lo trasferì in un paese della provincia di Aquila, sperduto sulle montagne, mio padre volle partire solo. Quello dove andava era un paese da lupi; peggio del confino. Un mese dopo, nell'aggiungere i miei saluti in una lettera che mia madre le inviava, riuscii a leggere queste parole: « ...ma non so che farci se sei una testa dura, e dove tu sei se ci sono dei sacrifici da fare li faremo tutti assieme e poi i tuoi figli diventano grandi ed hanno bisogno di chi li sa guidare e tu sei il loro padre ». G. F.

Per voi Motociclisti Il provvedimento deciso nell'ultimo Consiglio dei ministri per aumentare la tassa di circolazione per ciclomotori, motocicli, automobilie altre vetture a motore ha provocato un vivo malcontento in tutto il Paese, e particolarmente fra le categorie dei lavoratori che — come sempre succede — sono le più colpite dal provvedimento.

M Li CI N E

VSAN ZE •

Al lavoratore Ballon Giuseppe del rep. Trance (Cuccagna) le è morto il fratello. La redazione ed i suoi compagni di lavoro le inviamo sinceri cordoglianze. •

Dal reparto Trasformatori (Brandolini) la lavoratrice Bertolotti Anna è assente per malattia. Ad essa « Microfono » fa molti auguri di pronta guarigione e manda i saluti delle compagne di lavoro del suo reparto.

Alla compagne Delmati Luisa del rep. Ziliani che in questi giorni ha perso l'affetto del suo caro genitore, giunga l'affettuoso e fraterno cordoglio delle sue compagne di lavoro e la solidarietà del Partito.

Sempre dal rep. trasformatori la lavoratrice Pellegrini Elisabetta è da tempo ammalata. Auguri fraterni di pronta guarigione.

Mercoledì 18 del corr. mese è venuta meno la mamma del compagno Fraschini Giuseppe. Al compagno Fraschini ed ai familiari il cordoglio e la affettuosa solidarietà dei compagni di lavoro, di Partito e della redazione del giornale.

Dal nido aziendale la compagna Scotti Maria manca da circa un mese perchè - ammalata. Alla brava assistente inviamo i nostri affettuosi saluti di pronta guarigione ed il saluto di tutti i piccoli ospiti del nido.

Al compagno Mazzoletti Giordano del rep. « Torneria » (Gabrini) le è venuto a mancare l'affetto del suo caro genitore. Ad egli ed ai suoi cari vadino i segni fraterni del nostro cordoglio.

Si è assentata dal lavoro per maternità la compagna Berardinello Velia del rep. Variabili (Ziliani). Cara Velia, auguri da parte di tutti, compagne e compagni e... figli maschi.

Partecipate con un racconto al Concorso Letterario Infatti — qualora i nuovi aumenti entrassero in vigore — il proprietario di un motoscooter pagherebbe 5712 lire anzichè 2856; la tassa cioè gli verrebbe raddoppiata. E pure raddoppiata sarebbe la tassa di un utente di un velocipede a motore (da 1204 a 2408). Viceversa il proprietario di una automobile pagherebbe una tassa del 50 per cento, mentre del 30 per cento sarebbe aumentata la tassa per motociclette e motocarrozzette. L'assurdità e l'ingiustizia di questo sistema dei due pesi e delle due misure non è neppure da discutere. Ed è evidente chi il provvedimento vuol colpire. Il ciclomotore, il motoscooter sono, infatti, il mezzo con cui l'operaio, l'impiegato, l'artigiano si recano al lavoro e ne tornano ogni giorno, e che, tutt'al più, servono loro per una gita domenicale. A ciò si aggiunga il fatto che la tassa su motoleggere e ciclomotori è già notevolmente alta. Da una statistica dell'ARI, un'agenzia governativa, risulta, infatti, che pur non tenendo conto degli attuali progettati aumenti per una bicicletta a motore si paga oggi una tassa di lire 0,24 al chilometro (considerati 5000 chilometri all'amo); una motoleggera (considerati 7000 chilometri all'anno) paga lire 0,57 al chilometro; una motocicletta 150 cc. paga lire 0,78 al chilometro (considerati 4000 chilometri annui). E' evidente, quindi, che anche nel campo delle tasse di circolazione il governo ha voluto confermare la sua politica antinopolare.

Ridiamo a denti stretti Dal medico. Dottore, non riesco a mangiare. Dottore: — Iinappetenza? Malato: — No, pensionato. • • A proposito di pensionati. In occasione di una gara internazionale di digiunatori, tre italiani, nella speranza di vincere uno dei vari ricchi premi, si presentano per l'iscrizione. Presentati i passaporti quali documenti di riconoscimento, alla giuria, si vedono da questa respinti: « Siete dei pensionati italiani? », fu domandato loro. « Sì », risposero i tre interpellati. « Spiacenti, ma non possiamo ammettervi alla competizione; questa è una gara riservata esclusivamente ai soli dilettanti ». • • Radiotecnici in gamba. Ho costruito un apparecchio di ricezione così sensibile, ma così sensibile che se ascoltando un'orchestra uno strumento dovesse steccare, basta un leggero tocco al sintonizzatore e lo strumento finisce di steccare. Ma questo è niente; l'apparecchio che ho costruito io è tanto sensibile che l'altra sera nel sentire un pezzo d'opera, notai che il suono di un violino era sgradevole. Tac, un giro di bottone e, violino e violinista furono eliminati. Dir. Resp. :Giovanni Fai% Autor. Tribunale di Milano 3312

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