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E Il personaggio del mese

DALLA (dis)ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

NASCONO I PERSONAGGI!

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Gli operai dell'officina TVC che hanno potu to seguire da vicino l'avviamento delle u17time linee avranno notato che per l'occasione sono piovuti dalla Germania due o tre esperti per raccontarci fin nei minimi particolari come si costruisce un_nuovo telivisore.

Gli operai della TVC avranno notato come subito in onore degli ospiti tedeschi è iniziato lo spettacolo del super balletto della IRT composto per l'occasione da capi-officina, capi-ufficio, capo-reparto, cicloanalisti, tempisti, esperti vari che sotto la direzione del nostro grande amato capo, 1' "Ingegnere" per antonomasia, vanto della Basilicata e dell'Italia tutta si è esibito in una fantastica girandola dí rapidi spostamenti di materiali_te di attrezzi fatti con tale eleganza e decisione per cui si poteva quasi dire commossi che all'IR.T la arte e l'efficienza organizzativa si erano finalmente dati la mano.

Il nostro grande "Ingegnere" con le mani in tasca impegnate a grattare i perpendicoli guardava sodisfatto e si voltava soltanto quando un ospite tedesco gli si avvicinat va e diceva : "In Germania fare così".

Allora a un suo cenno il balletto si interrompeva per riprendere poi con le dovute MO7 difiche imposte dall'ospite padrone germanico.

A furia dí modifiche il balletto che era iniziato con dolci melodie italiane è finito al ritmo cadenzato delle marce tedesche e con questo cambiamento è caduta in molti l'illusione che almeno a livello degli uffici tecnici di fabbrica si potesse parlare di autonomia.

Come si fa d'altronte a parlare di autonomia dalla Germania quando il nostro grande "Ingegnere" è il più accanito sostenitore della nostra subordinazione ai tedeschi. Chi ha avuto a che fare con lui sa che quando deve affrontare un problema egli dice subito: "In Germania come fanno?"

Forse fa così perchè non vuole sottoporre a sforzi le sue preziosi meningi adorne dí laurea. Eppure molti suoi dipendenti sarebbero felici di sentirsi dare un consiglio tecnico giusto, una indicazione organizzativa appropiate, invece lui tace o se parla e Per dire "Voglio." di solito vuole la luna.

EPPure onestamente bisogna riconoscere che una volta il tentativo di dare una spiegazione lo fece a questo proposito si racconta nei corridoi della palazzina un'episodio vero accaduto diversi mesi fa, forse rivela- to da qualcuno che ha lasciato l'IRT, Il nostro "Ingegnere" un giorno chiamò alcuni capi-uffici per affidargli un incarico e dopo aver detto a loro di che cosa si trattava chiese se avevano bisogno di ulteriori spiegazioni. Alla risposta affermativa dei suoi subordinati, si alzò, estrasse il fazzoletto dalla tasca dei pantaloni e lo "spiegò" dicendo ai presenti :" Ecco la mia spiegazione!.

Ogni commento è superfluo. Abbiamo raccontato tutto questo non tanto per fare dei pettegolezzi a carico di una persona, ma perchè da tutto ciò si può ricavare che la nomina di questo "Ingegnere" a un posto così importante com'è quello di capo della produzione è stato non uno sbaglio ma una precisa scelta di politica aziendale da parte della direzione.

I nostri direttori bisogna riconoscerlo hanno subito capito che questo uomo sarebbe stato il più fedele esecutore delle diretfive che avrebbero dato, per trasformare una industria elettromeccanica italiana nei capannoni di montaggio di una múltínazionale tedesca.

La sua permanenza in quel posto vuol dire che questa politica di dequalificazione aziendale continuerà e solo la lotta dei lavoratori potrà arrestarla.

Un tecnico della produzione seq4iTO DA én. 4 ripresa effettiva della produzione é dell'occupazione.

Questo risultato dimostra ancora una volta che anche in condizioni dificilissime, una lotta intelligente dei lavoratori può conquistare nuovi spazi, e nuovi terreni, può sventare piani padronali, può difendere vittoriosamente le conquiste operaie. Ma è anche una lotta che non va mistificata da questa o da quell'al tra organizzazione(volantini che gi rano in zona)per questo i lavoratori della Ceruti sono pronti a gestir la anche oggi, confrontandosi con chiunque non ha capito il suo risul tato finale, per evitare che giudizi affrettati possono nascondere la re altà di una lotta condotta per due lunghi e duri anni.

DAL FAS : nuove convenzioni.

Dentiistí : Dott. htienta

Via GAadi4ca 42/ 56 - BARANZATE. igott. De Cataldo

Píazza Napoli 35 - MILANO

Pet diabete ed obuita: Dott. Klinget Robetto

Gallekia Pauetella I MILANO AVVISO

I) I /Limbo/L.3i Aiguandanti il 1976 devono e44ete con4egnati in "Segtetetía Fa3" entro e non oltile il 15 c_bbiLaio.

2) E' £n corroso uno 4tudío pet la modígca e l'aggiotnamento peri í/ tímbouo 4pe3e pet /e ptutazíoní di oculí3tíca (occhiali).

CHIARIMENTI SULLA BUSTA PAGA ••~2••••

NeUa busta paga dí dícombte '76 c'eta un nuoconto 3uí conttibuti verta ,í. all'INPS, 4ia da patte del lavonatote che da patte dell'azienda.

Chí vo/e33e contA.olreate quel, í. datí deve vetgicate ínngnzitutto 4e l'imponibile FAP di ogní mere cmAizponde alle cipLe Aipottate 3u1 ituoconto.

La cigta totale deí contAibuti vetisatí daí lavmatoiti la 3,(_ ottiene 6acendo i./7,I5 % del totale imponibi/e FAP.

La ci9ta totale deí conttíbutí veiusatí dall'azienda la 3-(1 ottiene acendo il 16,46 % del totale imponibile FAP.

Ci scusiamo con i lavoratori per il ritardo con cui sono stati con segnati i Contrattila causa pero non é amputabile al CdF ma a di2— £icoità organizzative indipenden. ti dalla nostra buona volontà.

Casto- afrritea.to-e2_,

Mentre assistiamo ad un aggravarsi della situazione economica e all'attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e delle categorie più deboli, appare sempre più evidente la debolezza e l'incapacità del governo di tenere sotto controllola situazione e di intervenire in modo adeguato . Ma proprio questa impotenza del governo rischia di presentarsi ormai, agli occhi delle grandi masse, come un fattore di deterioramento più generale della situazione, che non investe solo il giudizio sul governo ma che riguarda il complesso delle istituzioni democratiche del Pa2se.

Proprio per questo (come sempre è accauto nei momenti decisivi della storia e.el nostro paese) tocca alla classe operaia prendere in mano le sorti della democrazia, tocca agli operai far sentire la propria volontà di operare, non solo per difendere la propria condizione nei luoghi dí lavoro e nella società, non solo per cambiare un tipo di sviluppo economico che ha fatto fallimento, ma soprattutto per salvare le istituzioni democratiche dalla crisi di sfiducia in cui sono state gettate per la mancata attuazione di una politica riformatrice; per effetto dei metodi di clientela e di corruzione delle classi dominanti e dei corpi separati dello Stato e per il conseguente tentativo delle forze di destra e fasciste di colmare il vue - o politico che si è venuto così creando.

Tocca alla classe operaia, di fronte ai tentativi di arrestare il processo unitario e di reintrodurre profonde spaccature ideologiche nel popolo italiano, raccogliere questa sfida, levare alta la propria parola d'ordine dí unità sul terreno sindacale e su quello politico.

Indubbiamente, la crisi che attraversa il paese ha cause profonde di ordine in- terno e internazionali e noi classe operaia siamo i primi a sottolinearne la vastità e la portata. Quello che però non è possibile nascondere è il fatto che il modo per uscire dalla crisi dipende dalle scelte politiche del governo e dalle forze che hanno la responsabilità della direzione politica del paese. Proprio per questo è necessario far maturare il più rapidamente possibile l'obiettivo di una nuova direzione politica, di una svolta democratica. Rispetto a questa prospettiva, che si rileva ormai la sola capace di fare uscire il paese dalla crisi economica, sociale, morale, una larva parte della stampa padronale e dei eruppi dominanti si affanna a seminare grande confu sione. Si punta a creare un clima di preoccupazione e di allarme che intimorisse i lavoratori che isoli dalla massa la parte più combattiva di essi. Ma soprattutto si punta ad offuscare la prospettiva, ad impedire che i lavoratori vedano con chiarezza le vere controparti e le necessarie alleanze.

Quello che si vuole impedire è la maturazione, fino alle sue estreme conseguenze della consapevolezza che la lotta ín fabbrica non è più sufficiente così come non è più sufficiente ormai neppure una lotta che dia una sempre maggiore concretezza, che dia una sempre credibilità al problea ma dí una nuova direzione polica del paese

Un Lavoratore Della Attrezzeria

Cellt0 ap/ASecitA9

Alcuni giorni fa è stato convocato dalla direzione il C.d.F. per essere messo al corrente in forma ufficiale della necessità di effettuare dei turni di numero 20 lavoratrici (I0+10) nel reparto serigrafia.

In questo reparto vengono stampate e controllate le piastre che poi vanno ad alimentare le linee. Ora la nostra direzione ci pone di fronte all'esigenza di fare i turni ma la destinazione di queste piastre non sarebbe la nostra fabbrica ma la Spagna. Data la destinazione di questo lavoro viene spontaneo chiedersi: se questo lavoro vieneeseguito fuori, noi nella fabbrica cosa facciamo? Di conseguenza se abbiamo ben capito, il prodotto che dovrebr be essere finito all'interno dell'azienda cambia rotta e va in Spagna. Noi non siamo contrari, per principio, ai 15 turni ma riteniamo che nelle condizi,ni in cui versa l'azienda attualmente è impossibile parlare di turni.

Siamo in fase di ristrutturazione da molti mesi con C.I. senza sapere quali saranno le prospettive della fabbrica dal momento che la prevista produzione di "apparecchi ad alta fedeltà" che avrebbe dovuto iniziare nell'aprile der'77 è stata rinviata a data da definire; il piano di diversificazione produttiva, finch'esso previsto dagli accordi del '75, ?; state accantonato.

Se diamo uno sguardo intorno a noi non si può nen notare l'abbandono delle attrezzature per le quali basterebbe solo una dose di volontà politica per ammodernarla e per utilizzarlediversamente dando la possibilità anche ai nostri tecnici di riqualificarsi.

Mentre abbiamo tanti problemi aperti sul tappeto la direzione ci chiede di fare i turni : quali garanzie abbiamo da parte loro?fino ad oggi nessuna!

UNA LAVORATRICE

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