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L’ultima firma

Questo numero di «Tempo Presente», cui tanto tenevamo e del quale a lungo abbiamo parlato in redazione, è l’ultimo firmato da Angelo G. Sabatini. Il Direttore è morto.

Ci ha lasciati – serenamente, nel sonno – la mattina dell’8 dicembre. Poco prima avevamo chiuso questo fascicolo in redazione e avevamo siglato insieme, come di consueto, l’editoriale. Le pagine che seguono, titolate al solito In questo numero… sono l’ultima cosa che Angelo ha firmato in vita.

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La copertina è listata a lutto, come sempre più raramente si usa in un tempo che elude la morte e non ama praticare la memoria come esercizio di virtù e di affetto. È listata come tributo a una persona straordinaria e alla sua straordinaria avventura, più che quarantennale, di direttore. Due righe nere perché per ricordarlo non ci sono, in questo momento, le parole giuste. Quelle parole che tuttavia noi, per dovere civile e per mestiere di giornalista, dobbiamo comunque trovare.

Angelo non era soltanto il Direttore. Di «Tempo Presente» è stato l’anima, l’artefice, il mentore. Era stato lui, nell’ormai lontano 1980, che aveva inaugurato la Nuova Serie riportando in vita la gloriosa testata fondata nel 1956 da Ignazio Silone e da Nicola Chiaromonte che nel ’68 aveva cessato le pubblicazioni, non senza avere lasciato un’orma indelebile nella cultura di quegli anni travagliati.

All’editoriale del n. 1 del febbraio del 1980 il Direttore della Nuova Serie affidava il suo progetto culturale, che era anche il suo programma di intellettuale, uomo di cultura e testimone del proprio tempo:

[…] si propone la vecchia questione del rapporto tra politica e cultura, risolto sempre dalla cultura di ispirazione laica, liberaldemocratica e socialista riformista in termini di autonomia della cultura […] Ci si rende conto sempre di più che il maggior contributo contro l’utopia messianica delle ideologie totalizzanti e totalitarie può venire da una cultura che, difendendo lo spirito critico dai condizionamenti generati dalla persuasione occulta dei mezzi di informazione, lavora a rafforzare i valori della ragione, unica base di una società vissuta nel consenso […] Tempo Presente esprime questa volontà di revisione di concetti e di forme di pensiero senza tradire, ma rafforzando lo spirito delle cultura occidentale la quale ancora una volta può indicare i valori di una società del futuro […]. Per questa via alla cultura resta affidato il compito di illuminare la politica…

«Tempo Presente», grazie a lui, tornò subito a essere una grande e autorevole rivista, che immediatamente raccolse e propose ai suoi lettori le migliori firme del pensiero libero e tale è rimasta per oltre quarant’anni sotto la sua instancabile direzione: un arco temporale enorme e affatto eccezionale nel panorama effimero delle riviste di cultura italiane, soprattutto se indipendenti.

La copertina del n. 1 della Nuova Serie di «Tempo Presente» del febbraio 1980

Il primo fascicolo da lui firmato si apriva con un prezioso contributo di Ralf Dahrendorf al quale seguivano, tra gli altri, articoli di Aldo Garosci, Luciano Pellicani, Gaetano Calabrò, Carlo Sini, Marcello Pera. Nel comitato direttivo figuravano anche i nomi di Alain Besançon, Enzo Bettiza, François Bondy, Carl Dietrich Bracher, Gustavo Herling, Franco Lombardi, Bryan Magee, Nicola Matteucci, Ruggero Puletti, Rosario Romeo, Alberto Ronchey, Giovanni Sartori, Domenico Settembrini.

Quest’ultimo divenne di lì a poco condirettore, in un’intensa e condivisa intesa interrotta dalla sua prematura scomparsa. Istituito il comitato dei garanti della rivista, a questi nomi di assoluto prestigio intellettuale si affiancò presto quello di Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che da anni lo presiede. Un parterre de rois che testimonia dell’assoluta eccellenza del progetto editoriale del «Tempo Presente» voluto e diretto da Angelo G. Sabatini.

Per molti Angelo era il Direttore; per tutti era il Professore. Da ultimo professore straordinario di Filosofia Politica presso Unitelma Sapienza, Università degli Studi di Roma: le precarie condizioni di salute lo avevano di recente costretto a lasciare l’insegnamento, ma sino a pochi mesi or sono molti lo ricordano come sempre particolarmente attivo e presente nella vita dell’Ateneo e nel vivace, proficuo rapporto con i colleghi e con gli studenti. Dal 2004 era presidente della Fondazione Giacomo Matteotti della quale era stato in precedenza segretario generale.

Nato a Casalanguida, in provincia di Cheti, nell’agosto del 1928, si era formato a Roma, alla Sapienza, alla scuola di Franco Lombardi, che dal 1969 aveva affiancato nell’insegnamento di Filosofia Morale alla Facoltà di Lettere e Filosofia. La sua vita accademica è stata particolarmente ricca di qualificate esperienze. Si è fatto cenno all’insegnamento di Filosofia Politica nel corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione e nel corso di laurea magistrale in Giurisprudenza presso Unitelma Sapienza Università degli Studi di Roma. Aveva insegnato la stessa materia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Tor Vergata di Roma, fino al 31 ottobre 2000. Precedentemente aveva insegnato – oltre a Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e filosofia nell’Università La Sapienza – Filosofia della Storia presso l’Università Roma 2 Tor Vergata. È stato anche docente di Etica Sociale alla LUISS - Guido Carli, dal 1978 al 1981. Ha fondato con altri il “Master in giornalismo e comunicazione pubblica”, di cui è stato direttore, attivo nella “Scuola di specializzazione in analisi e gestione della Comunicazione” dell’Università Tor Vergata di Roma, di cui è stato prima direttore e poi presidente.

Numerosi anche i ruoli istituzionali ricoperti nella pubblica amministrazione e in enti pubblici e privati. Dal 1998 al 2002 è stato presidente dell’IRRSAE Abruzzo - Istituto Regionale Ricerca Sperimentazione e Aggiornamento Educativi. È stato per molti anni membro della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO e Presidente del Comitato Educazione. È stato Amministratore delegato dell’A.G.I. – Agenzia Giornalistica Italia, e vicepresidente del quotidiano “Il Giorno” fino al 2.1.1993. Il 19 gennaio 2002 ha ricevuto il Premio Internazionale Silone 2001, dalla Fondazione Ignazio Silone. Ha fondato e diretto «Il Cannocchiale», rivista di studi filosofici. È stato collaboratore di quotidiani e riviste nazionali e della RAI-Radiotelevisione italiana, presso la quale ha condotto per otto anni la trasmissione radiofonica “La telefonata” e per due anni la trasmissione “Italia allo specchio” (GR3).

Ricordiamo di seguito alcune delle più recenti iniziative alle quali ha dato vita con apprezzato entusiasmo, unendo all’alto valore scientifico del suo contributo un riconosciuto talento di organizzatore di eventi culturali. In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Italia Unita ha tenuto relazioni su: Rosario Romeo interprete del Risorgimento; Il brigantaggio e l’Unità d’Italia; Le donne del Risorgimento; Il contributo di Verdi alla formazione del mito del Risorgimento. Ha organizzato, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati e della Commissione Italiana per l’Unesco, convegni su “La formazione dello Stato unitario” e su “Pensiero politico e letteratura del Risorgimento”, pubblicando i relativi Atti. Negli anni successivi, ha svolto un’intensa attività convegnistica in occasione delle celebrazioni per il 90° anniversario della morte di Giacomo Matteotti, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati e della Presidenza del Consiglio dei ministri. Negli ultimi anni ha organizzato numerosi incontri, convegni e seminari sui temi dell’etica della professione medica, della disabilità, del sistema mediatico e del consenso, dell’Unione europea, della storia del pensiero riformista, della crisi delle istituzioni rappresentative. È stato membro della Commissione esaminatrice del Concorso

nazionale «Matteotti per le scuole», bandito annualmente a partire dal 2015 in collaborazione con il MI-Direzione generale per lo Studente, e del «Premio Matteotti», istituito dal 2004 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Numerosissime le sue pubblicazioni. Tra queste: L’etica della forma. Intellettualismo e astrazione nell’arte contemporanea, Bologna, Cappelli, 1966; Profezia e futuro, Roma, Carucci, 1968; Ragione e tecnica. Note sul pensiero strumentale, Roma, Carucci, 1970; Nietzsche critico della cultura storica, introduzione a F. Nietzsche, Sulla storia, Roma, Newton Compton, 1974; con AA. VV., Perché la droga, Roma, Bulzoni,1979; con AA.VV., Nietzsche e la politica, Napoli, ESI, 1982; Medicina e morale. Introduzione a una medicina antropologica, Firenze, U.S.E.S., 1983; Nietzsche. L’Umana storia di un superuomo (una biografia), Roma, Newton Compton,1995; con Alberto Aghemo e Francesco Ianneo, Comunicazione e politica. Dinamiche e anomalie della videopolitica, Napoli E.S.I. 2002; Introduzione a W. Goethe, I dolori del giovane Werter, Roma Newton Compton; Introduzione a Voltaire, Dizionario filosofico, Roma, Newton Compton; Introduzione a S. Kierkegaard, Diario del seduttore, Roma, Newton Compton.

Di recente, con Antonio Casu e Ester Capuzzo ha dato vita per la Fondazione Giacomo Matteotti a una collana di «Studi di storia e politica» (Editore Rubbettino) pubblicando numerosi interventi in: AA.VV., La formazione dello Stato unitario (2012); AA.VV., Pensiero politico e letteratura del Risorgimento (2013); AA.VV., Verdi e il Risorgimento (2014); Carta M. (a cura di), Quale futuro per l’Europa tra crisi, rilancio e utopia (2015); L’Italia e gli italiani nella Grande Guerra. Politica economia arte e cultura 1915-1918 (2016); AA.VV., La Costituzione italiana alla prova della politica e della storia 1948-2018 (2019). Dal 2017 ha diretto, con Alberto Aghemo e Rossella Pace, la collana edita dalla Fondazione Giacomo Matteotti «Testimonianze e ricerche», ove ha pubblicato diversi saggi nei volumi: Aghemo A. (a cura di), Democrazia, istituzioni e consenso. Segni e significati di una crisi (2017); Aghemo A. (a cura di), Il Mezzogiorno tra responsabilità e tradimento. Il Meridione dall’intervento straordinario all’età della crisi (2018); Aghemo A. e Pace R. (a cura di), Mediterraneo: tradizione, patrimonio, prospettive. Una proposta per l’innovazione e lo sviluppo (2019).

Diverse pubblicazioni sono state realizzate – grazie ai contributi di numerosi colleghi, allievi e amici – in occasione dei suoi ottanta e novant’anni, rispettivamente nel 2008 e nel 2018: i tre volumi collettanei costituiscono l’ulteriore testimonianza di gratitudine e di affetto di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di arricchirsi nel confronto con la sua vasta conoscenza del pensiero filosofico antico e moderno, con l’inesauribile curiosità dello studioso, con la sua appassionata fede civile, con la sua generosa personalità.

Angelo, il Direttore, continuerà a vivere negli animi e nelle intelligenze dei lettori e degli amici di «Tempo Presente», e non solo. A lui dedichiamo il prossimo fascicolo della rivista: un numero speciale in memoriam.

È il nostro impegno, è il nostro tributo di gratitudine.

TEMPO PRESENTE

Rivista mensile di cultura N. 478-480 ottobre-dicembre 2020 Anno 41° Nuova Serie

L’ultima firma In questo numero... Giovanna Motta Donne in un mondo di uomini. Alla ricerca di uno spazio spirituale, culturale, politico Patrizia Arizza Antigone, nata contro Angelo S. Angeloni Medea: furia e com-passione Antonio Casu Una regina tra i re. Eleonora d’Arborea, legislatrice Ester Capuzzo Lady Morgan e l’Italia del Risorgimento Elena Campana Un’americana a Roma: Sarah Margaret Fuller Anna Salfi Argentina Bonetti Altobelli: una vita movimentata, una donna eccezionale Alberto Aghemo Velia Titta Matteotti: uniti in quansiasi lotta Rossella Pace Maria Giulia Cardini: quando “Ciclone” divenne Antonio Rosaria Catanoso Dialogando con Hannah Arendt: un giudizio sul presente Mirko Grasso Il mio incontro con Salvemini: intervista a Liliana Gadaleta Minervini p. 2 p. 9

p. 13

p. 25

p. 31

p. 37

p. 47

p. 55

p. 63

p. 73

p. 85

p. 91

p. 99

Maria Paola Gargiulo Il Fattore S: il linguaggio e la politica Gerardo Padulo L’avventuroso fondatore di una religione nuova Angelo S. Angeloni Della lettura, della scrittura e del tradimento Alberto Aghemo Plurilinguismo e migrazioni p. 106

p. 115

p. 119

p. 121

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