Lech Raczak - Teatro 1964-2006

Page 66

forza filtrati, di altri artisti, di altri studiosi. Per la generazione a cui appartiene la scrivente, addirittura, non si tratta più nemmeno di teatro “vivo”: nessuno di noi ha fatto in tempo a vedere Il principe costante. Conosciamo Grotowski dai

libri

(pochi),

dalle

lezioni

(molte),

conosciamo

il

Grotowski di Barba, di Richards, di Schechner. Ma il Grotowski dei polacchi? Il libro Essere un uomo totale ci ha offerto un esempio della percezione

“da

lontano”

che

i

polacchi

hanno

avuto

di

Grotowski, nel momento in cui si è allontanato – per sempre, ad eccezione di alcune sporadiche visite – dalla Polonia. Ma che dire della percezione “da vicino”? Che dire del Grotowski degli anni ’60, di prima di Pontedera, di Action, dell’ “Art as a vehicle” e del “grotowskismo all’italiana”?

(intervista) Ma adesso, a posteriori, se tu devi giudicare quello che è successo dopo, al Workcenter, con Thomas Richards, eccetera…

Ah sì, beh, questa esperienza non la conosco molto bene. Se devo essere sincero fino alla fine ho visto questa – non mi ricordo ora come si chiama –

questa prima azione43 che hanno

fatto vedere ad un pubblico a numero chiuso, mentre Grotowski era ancora in vita. Mi è piaciuta, tanto, ma non capivo bene questa voglia di distinguere fra spettacolo e non spettacolo. Per me, nel momento in cui entra il pubblico, fa lo stesso, è uno spettacolo… tutto il resto mi pareva un discorso un po’ esagerato. Questa è la prima cosa. Ma come spettacolo mi è piaciuto, devo dire, anche se non tutto, mi sono piaciuti i due

attori

principali,

quelli

che

ci

sono

sempre,

Mario

Biagini e Thomas Richards, ma sugli altri avevo anche tanti dubbi.

Quattro

anni

di

lavoro

per

arrivare

solo

a

questo

livello… mi pareva un’esagerazione… tempo perso, una cosa da

43

Si riferisce ad Action.

66


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.