Nicola Bombacci, un socialista eretico amico di Mussolini

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della colonna tedesca da Musso, i partigiani raggruppano tutti i gerarchi e li fanno marciare in fila verso la canonica, il tutto con calma e senza una particolare fretta. Gran parte della testimonianza di questi fatti è fornita da Costantino, giovane figlio del ministro Romano, che si salverà grazie alla richiesta del padre a don Mainetti di prenderlo con sé e salvargli la vita. Racconta infatti Costantino: “[...] tutti si mantennero calmi e ostentarono indifferenza; a tal punto che Mezzasoma fece capannello e, nel cortiletto, cominciò a parlare con Daquanno, mio padre e qualche altro seduti su una panca. C'era anche Bombacci, alto, un po' curvo di spalle, barbetta brizzolata. Ragionavano sui possibili scenari del dopo fascismo. Sentii Mezzasoma dire che la Democrazia Cristiana – nome che mi risultava nuovo e udii per la prima volta – avrebbe avuto il sopravvento nella politica nazionale. […] Bombacci sosteneva la validità della socializzazione, di un incontro tra comunisti internazionalisti e sinistra fascista, finchè un partigiano intervenne e interruppe la discussione.146”.

In canonica vengono tutti perquisiti e dopo messi in fila un'altra volta per essere condotti al municipio di Musso. Costantino continua a raccontare: “ Percorso lo stradone che saliva tra i campi, fummo al municipio. Bombacci si accostò per sussurrarmi con voce da cospiratore: “Non credi che si possa scappare? E tuo padre dov'è? È scappato anche lui?”. “No, No”, gli risposi, mio padre sarà col prete; vuole affidarmi a lui. Scappare è impossibile. Bombacci ridacchiò: “Affidarti al prete? Ai pretacci? Stai fresco”. Ridacchiò ancora. Era tutta una boutade per farmi sorridere, perchè lui stesso si era fidato, consegnandosi a don Mainetti e, come me, aveva fino allora salvato la sua valigia che portava ansimando. 147”.

Il corteo non entra nel municipio, ma nella scuola elementare lì vicino dove, dopo aver fatto sedere tutti i prigionieri in un'aula, vengono interrogati brevemente uno per uno. Sono in seguito scortati in un cascinale, tutti tranne Costantino Romano, che viene salvato dal pronto intervento di don Mainetti a cui il ragazzo era stato affidato. Parallelamente la colonna tedesca partita da Musso giunge a Dongo dove, nella piazza principale del paese, viene fermata dai partigiani. Vogliono perquisire le camionette per assicurarsi che non ci siano italiani a bordo, hanno ovviamente già il sospetto che 146 147

Ivi, pagg. 347, 348. Ibidem.

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