ALTURE DEL GOLAN E CRIMEA: LA CRISI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

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ALTURE DEL GOLAN E CRIMEA: LA CRISI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE di Roberto RAPACCINI

Premessa Il Diritto Internazionale nella sua vigenza risente spesso del peso politico dei Paesi nei confronti dei quali si invoca l’applicazione di norme o principi. In proposito, è paradigmatica la diversa opinione dell’Amministrazione americana nei confronti di due fattispecie dai caratteri a prima vista analoghi. Segnatamente si tratta dell’annessione delle Alture del Golan da parte di Israele e dell’acquisizione della Crimea da parte della Russia. Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, sentito sulla questione nel corso di un’audizione di fronte al Senato, ha affermato che, secondo (non meglio precisati) principi di diritto internazionale, il riconoscimento della sovranità israeliana sulle Alture del Golan1 non avrebbe nulla in comune con l'annessione della Crimea da parte della Russia. Israele infatti avrebbe ottenuto le Alture del Golan legittimamente, perché si sarebbe limitato a difendersi anche attraverso l’acquisizione del territorio conquistato. Diversamente la Russia non avrebbe agito trovandosi in una posizione difensiva: in un momento favorevole avrebbe deciso di strappare illegittimamente un territorio ad uno Stato che non la minacciava. Le predette affermazioni, peraltro non suffragate da nessun riferimento normativo, non sembrano molto plausibili. In relazione a questi casi e a situazioni simili, senza entrare nel merito delle specifiche questioni, ci si potrebbe chiedere se il Diritto Internazionale da un punto di vista pratico esista realmente. O meglio, non si ritiene di poter negare la vigenza di patti, di trattati, di accordi, di convenzioni. Si vuole semplicemente affermare che spesso nella pratica l’interpretazione dei dispositivi giuridici - che siano norme o principi - è condizionata dal peso politico, strategico o militare dei suoi destinatari. Sembra infatti che il criterio seguito sia quello di tutelare il diritto affermato o millantato dallo Stato più forte. L’annessione territoriale secondo il Diritto Internazionale A proposito dei casi della Crimea e delle Alture del Golan, si precisa quanto segue. Attraverso l’annessione uno Stato ottiene un incremento del proprio territorio2. L’acquisizione territoriale può consistere solo in un’area limitata o nell’intero territorio di un altro Stato che di conseguenza cessa di esistere3. L’annessione può realizzarsi: • mediante l’occupazione di un territorio che non appartiene a nessuno con l’intenzione dell’occupante di estendervi la propria sovranità; • attraverso la conquista, ovvero utilizzando la forza militare; • con una convenzione internazionale; questo avviene quando una porzione del territorio di uno Stato viene ceduta ad un altro Stato a titolo gratuito o a titolo oneroso. Questa ipotesi spesso integra clausole di trattati che seguono la fine di una guerra. Secondo alcuni - ma la questione è controversa4 - nel caso di cessione territoriale, il consenso della popolazione ceduta espresso mediante consultazione ad hoc sarebbe condizione di validità dell’annessione5. Le Alture del Golan Le Alture del Golan sono un altopiano montuoso di particolare importanza strategica6 che, appartenente alla Siria dal 1923, fu occupato da Israele nel 1967 nelle fasi conclusive della Guerra dei 6 giorni, diventando successivamente parte integrante dello Stato ebraico7. 1


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