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L’intervista Diego Bacchiocchi
Presidente ATER Viterbo
La nomina di Presidente dell’Ater di Viterbo che sfida è per Lei? Come è stato accolto?
“È sicuramente una sfida importante, impegnativa ed intrigante. Voglio ringraziare il Governatore del Lazio Francesco Rocca, la Giunta della Regione Lazio e Fratelli d’Italia, partito al quale appartengo, in special modo l’On. Mauro Rotelli ed i Consiglieri Regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli, per la fiducia accordatami.
Inizialmente avevo delle perplessità, perché l’Ater di Viterbo arrivava da una situazione di rapporti interni non facili, le referenze dall’esterno non erano delle migliori, ma devo dire di aver trovato sin da subito l’appoggio ed il sostegno del Direttore Generale Avv. Fabrizio Urbani, con il quale siamo riusciti ad avviare un nuovo piano di assunzioni che ha portato sicuramente nuova linfa all’Ente, per poi predisporre un nuovo organigramma che permetterà all’Ater di Viterbo di essere protagonista per le sfide future.”
Presidente Bacchiocchi, qual è il ruolo delle Ater oggi, in una situazione sociale così frammentata e in continua evoluzione?
“Il nostro compito principale resta quello di garantire il diritto alla casa per le fasce più fragili della popolazione, ma dobbiamo tenere sempre più presente il fatto che le Ater oramai sono Aziende e non sono alimentate, come una volta, esclusivamente dai finanziamenti della Regione. La Regione Lazio ci supporta, ci finanzia alcune iniziative specifiche, ma nel redigere il bilancio, occorre fare i conti col nostro essere Azienda, che implica, ovviamente, grandi responsabilità e la necessità di cercare sempre qualcosa di nuovo che consenta di avere entrate tali da poter fronteggiare le ingenti spese di manutenzione.
L’Ater di Viterbo, infatti, gestisce oltre 4.200 alloggi con diversi locali commerciali, costruiti in buona parte tra gli anni ’60 e ’80 dello scorso secolo e, dunque, è facile comprendere come siano necessari interventi continui, che hanno un costo elevato ed incidono in modo determinante sul nostro bilancio.”
Il nodo dei finanziamenti, dunque, è centrale, per la sopravvivenza delle Ater.
“Assolutamente sì. I fondi regionali e statali sono fondamentali per la manutenzione ed il recupero degli alloggi, ma anche in ragione della trasformazione degli Iacp in Ater, nel tempo si sono ridotti in modo drastico. Negli ultimi anni, grazie ai programmi del PNRR e del Fondo Complementare per l’Edilizia Residenziale Pubblica, abbiamo potuto avviare interventi su numerosi fabbricati a Viterbo, Tarquinia, Civita Castellana, Montefiascone e in molti altri centri.
Ma è sotto gli occhi di tutti che, siamo sempre in difficoltà, considerando che le nostre uniche entrate fisse sono rappresentate dai canoni di affit- to con la morosità che si attesta intorno al 40%, si tratta di un flusso in entrata irrisorio, per far fronte alle legittime richieste dei nostri inquilini. Servirebbero risorse certe e continue, per consentire una programmazione pluriennale, non basata soltanto su bandi occasionali.”
In particolare, in provincia di Viterbo quali sono le problematiche più urgenti?
“Quando si parla di diritto alla casa, tutto è urgente. I nostri alloggi sono distribuiti in 60 comuni, molti dei quali in aree interne o rurali, dove il disagio abitativo si intreccia spesso con il problema dello spopolamento. Non ci limitiamo a gestire immobili, ma operiamo come un presidio di coesione sociale, impegnato a riqualificare il patrimonio esistente ed a favorirne una migliore qualità dell’abitare, e della vita. Le criticità sono davvero tante, tra queste, cito di nuovo la morosità, spesso “incolpevole”, dovuta a situazioni economiche e sociali complesse, ma che per l’Ater significa, comunque, minori entrate.”
Lei cita spesso la morosità. Come la gestite?
“È una questione complessa, che richiede equilibrio. Distinguere tra morosità incolpevole e morosità colpevole è fondamentale. In molti casi, parliamo di persone che hanno perso il lavoro o attraversano momenti di difficoltà e, con loro, cerchiamo di trovare soluzioni personalizzate: rateizzazioni, piani di rientro e/o supporto attraver- so i servizi sociali comunali. Molto diverso, ovviamente, il discorso di chi non paga, pur potendolo fare. E, ancora peggio, chi decide di entrare con la forza in un appartamento, senza averne diritto. Sul tema delle occupazioni abusive, infatti, abbiamo avviato una campagna di tolleranza zero, e di concerto con le altre istituzioni del territorio, stiamo contrastando, con la massima fermezza, chi occupa abusivamente, senza rispettare le regole: la legalità è un principio imprescindibile per tutelare chi ha davvero bisogno.”
Parliamo dei lavori, l’efficientamento energetico e la sostenibilità sono oggi temi centrali. Come li avete affrontati?
“Siamo stati una delle poche ATER ad aver usufruito della manovra del Superbonus 110%, con un investimento di oltre 40 milioni di euro. Sicuramente avremmo potuto fare di più, ma essere un Ente con un quadro normativo che cambiava in continuazione di certo non ci ha aiutato.
Negli ultimi due anni sono stati avviati due progetti superbonus con il meccanismo del 65% con sconto in fattura della società ed il 35% con copertura da fondi regionali. Il primo progetto ha interessato la riqualificazione di un blocco residenziale del quartiere ex Gescal nel Comune di Tuscania, zona da troppo tempo abbandonata, riqualificando 48 alloggi, mentre il secondo in Via Fratelli Cervi ed in Via Aldo Moro nel Comune di Vetralla, riqualificando un totale di 64 alloggi.”
Il Superbonus 110% è oramai abolito, è preoccupato per il futuro?
“Assolutamente no, il Superbonus lo abbiamo sfruttato nei limiti del possibile, ma era una norma che non poteva stare in piedi in quei termini. Oggi, assume rilevanza strategica la linea di finanziamento denominata Misura 7 - Investimento 17
RePowerEU del PNRR supportata dal Conto Termico 3.0, specifica per l’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica. Sono stati prenotati dall’ATER di Viterbo presso il GSE 181 milioni di euro, destinati a modificare in modo davvero radicale l’efficienza energetica e la sostenibilità dei nostri immobili. Siamo fiduciosi che saranno confermati per l’intero importo in modo da far partire i lavori in tempi brevi, non solo, siamo in procinto di pubblicare altre gare di appalto relative a questa misura per cercare di efficientare quanti più immobili possibili nella Provincia di Viterbo.
La misura M7 – I17 è per l’ATER di Viterbo un primo risultato meraviglioso, e di questo devo ringraziare la Vice Presidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna per aver accolto e supportato a Bruxelles la Federazione di Federcasa, senza queste sinergie non si centrano gli obiettivi. ”
Attualmente, quali sono gli interventi più importanti che state portando avanti?
“A Viterbo, stiamo dando un nuovo volto al complesso di immobili di via Castel di Fano, con circa 4,5 milioni del PNRR, sulla linea del Piano innovativo per la qualità abitativa (PINQuA), che prevede riqualificazione ed incremento dell’edilizia sociale, ristrutturazione e rigenerazione della società urbana, miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza urbana. Sempre nel capoluogo, stanno procedendo in modo spedito i lavori per il recupero dell’ex convento dei Santi Simone e Giuda, situato nel centro storico di Viterbo: questo è uno degli interventi simbolo dell’attività di rigenerazione urbana. Il progetto, del valore di circa 15 milioni di euro, rientra nel programma nazionale PINQuA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) e l’obiettivo che ci poniamo è quello di restituire alla città, dopo decenni di abbandono, un complesso di straordinario valore storico e culturale, con spazi totalmente riqualificati.
Terzo intervento, con finanziamento del PNRR, è quello che riguarda i nostri immobili di Castiglione in Teverina, Graffignano, Orte, Corchiano e Sipicciano, oggetto di lavori di restauro conservativo, efficientamento energetico e manutenzione straordinaria, per un investimento complessivo di circa 16,5 milioni di euro. Qui siamo nell’ambito della Missione 2 del PNRR, dedicata alla transizione ecologica, e della Missione 5, che promuove l’inclusione e la coesione territoriale.”
Lei ha detto che l’Ater di Viterbo collabora attivamente con la Regione. E con i Comuni? La sinergia funziona?
“Ritengo che la sinergia con i Comuni, così come quella con la Regione, sia fondamentale. Nessuna Ater, a mio giudizio, può operare in modo isolato. Con i Comuni condividiamo la gestione delle graduatorie, la presa in carico dei casi sociali e la pianificazione degli interventi, mentre con la Regione Lazio collaboriamo per l’assegnazione dei fondi e la definizione delle politiche abitative.
Solo un lavoro di rete consente di affrontare in modo efficace le sfide del disagio abitativo, che non è solo un problema edilizio, ma soprattutto sociale e territoriale.
E’ per questo che ho deciso di far parte anche del Consiglio Direttivo di Federcasa, perché ritengo che le sfide importanti, quelle che lasciano il segno debbano essere condivise a livello nazionale.”
Quali sono le priorità future per l’Ater di Viterbo?
“Direi tre parole chiave: riqualificare, innovare, includere. Vogliamo riqualificare il patrimonio esistente, innovare nella gestione, attraverso piattaforme digitali e modelli di edilizia sostenibile, e includere le persone, creando spazi comuni e progetti di partecipazione. Sono in atto interventi di rigenerazione urbana, come quelli citati, che puntano a migliorare non solo gli edifici, ma anche la vivibilità e la sicurezza del contesto.
Tutto questo deve far comprendere che l’Ater è vicina ai cittadini, non solo come ente gestore, ma come parte attiva della comunità: ogni giorno lavoriamo per garantire il diritto alla casa e migliorare la qualità dell’abitare. Sappiamo bene che ci sono tante criticità, ma stiamo lanciando anche tanti messaggi positivi: persone che collaborano, quartieri che rinascono, nuove generazioni che devono credere in un modo diverso di vivere gli spazi pubblici.
La casa, in fondo, non è solo un bene materiale: è il punto di partenza per ricostruire legami, dignità e futuro. Di questo siamo convinti ed è per questo che lavoriamo, senza sosta, ogni giorno, al servizio dei cittadini della provincia di Viterbo.
È doveroso ringraziare per il lavoro svolto, tutti i funzionari ed i dipendenti dell’ATER di Viterbo, senza il loro supporto niente sarebbe stato possibile!”.








