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WHITE SPIRITS

IL BIANCO

DETTA LEGGE

TRA SCAFFALE

E BANCONE

INTELLIGENZA

ARTIFICIALE

IL DIGITALE

FA VENDERE

DI PIÙ

The Power

IL COLORE DELLE BEVANDE DI TENDENZA PER IL 2025

reNdere ViSiBile il Valore della diStriBUZioNe

Il nostro settore ha finalmente compiuto un passo storico: la presentazione a Montecitorio del Rapporto Strategico 2025, curato da The European House – Ambrosetti, rappresenta un momento di svolta per tutta la filiera distributiva del fuori casa. È il risultato di un lavoro serio, coraggioso e necessario, che segna l’inizio di una nuova fase per la distribuzione Horeca in Italia. Abbiamo voluto fortemente questo studio, realizzato in collaborazione con AFDB e grazie al rigore analitico di TEHA Group, per colmare un vuoto di riconoscimento istituzionale.

Per troppo tempo la nostra voce non è stata ascoltata, relegata ai margini del dibattito economico e politico. Oggi, invece, presentiamo un documento che mette nero su bianco il valore reale che generiamo ogni giorno.

La distribuzione Horeca non è un settore marginale, ma una realtà strategica per il Paese. Il rapporto lo dimostra: parliamo di un ecosistema che vale il 20% del PIL, genera oltre 380 miliardi di euro di valore aggiunto, coinvolge milioni di lavoratori e rappresenta una leva decisiva per il turismo, la cultura del cibo e l’innovazione imprenditoriale.

Non siamo solo logistica: siamo comunità, siamo territorio

Rappresentiamo una rete di imprese vive e resilienti, che ha superato la crisi pandemica con dignità, garantendo continuità operativa anche nei momenti più difficili. È arrivato il momento che tutto questo venga riconosciuto.

Chiediamo uno status normativo definito, strumenti di sostegno alla digitalizzazione, alla logistica sostenibile, alla formazione del capitale umano. Serve una strategia nazionale che includa la distribuzione Horeca nei tavoli interministeriali su turismo, agroalimentare, welfare e transizione.

Il nostro obiettivo non è chiedere, ma costruire. Con questo rapporto, abbiamo formulato proposte concrete e attuabili. Ora tocca alle istituzioni raccogliere la sfida, con coraggio e visione.

La distribuzione Horeca abilita i consumi, valorizza il Made in Italy, sostiene i territori. È tempo di costruire un Patto per il futuro: tra imprese, associazioni, istituzioni e comunità. Un patto che ci riconosca il ruolo che già oggi svolgiamo: quello di chi connette, nutre e genera sviluppo.

Da 15 anni Arthemia offre prodotti di qualità per creare esperienze di autentico benessere, unendo cura delle materie prime, estetica e attenzione ai dettagli. Sceglierci significa puntare su successo duraturo, valore e fidelizzazione nel mercato Horeca.

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un EQuiliBRio AnCoRA FRAGilE

In un contesto economico-sociale definito ormai da tempo “di perma-crisi”, la tenuta del sistema Horeca continua a essere una sfida quotidiana. Le nostre imprese si muovono tra variabili sempre più instabili: inflazione, carenza di manodopera, transizione digitale, crisi climatica e squilibri demografici. È un quadro complesso, che richiede lucidità, capacità di adattamento e un nuovo patto tra chi produce, distribuisce, somministra e consuma. I consumi fuori casa restano ancora fermi in termini reali, nonostante la voglia degli italiani di tornare a vivere relazioni e socialità nei bar e nei ristoranti.

A incidere sono fattori noti: il potere d’acquisto delle famiglie si è eroso significativamente, con un’inflazione che ha raggiunto punte superiori al +13% negli ultimi due anni. A ciò si aggiungono forti disparità territoriali, che limitano lo sviluppo equilibrato del comparto. La recente notizia del nuovo rinvio della Sugar Tax, atteso da tutto il comparto, rappresenta un segnale importante. Una tassa introdotta senza una reale valutazione degli impatti avrebbe penalizzato duramente una filiera già sotto pressione, con effetti

a cascata sulla domanda, sui margini e sull’occupazione. La proroga decisa dal Governo va nella direzione di un dialogo più consapevole tra istituzioni e imprese. Ma non possiamo permetterci di vivere in attesa di proroghe. È il momento di ripensare le politiche fiscali e regolatorie con una visione di medio-lungo periodo. Serve stabilità, ma anche coraggio: nel favorire investimenti, sostenere l’aggregazione tra imprese, valorizzare la formazione e l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Non dimentichiamo che la filiera Horeca rappresenta una leva fondamentale per la coesione sociale e lo sviluppo locale. Ogni punto vendita, ogni attività nel fuori casa, è un presidio economico, sociale e culturale sul territorio. È qui che l’Italia vera continua a produrre valore, anche quando l’attenzione si sposta altrove.

Come settore dobbiamo continuare a fare la nostra parte: innovare, cooperare, raccontare il nostro impatto reale sull’economia e sulle comunità. Ma serve un contesto che non sia ostile, né disattento. Un Paese che voglia crescere non può dimenticare chi ogni giorno rende possibile la socialità e la qualità del vivere italiano.

10

24

28

64

50

72

MERCATO

6/ AnAlISI

Il fuori casa cambia pelle non identità

10/WHITE SPIRITS

Il bianco è sempre di moda

16/PlAYER

Le opinioni delle aziende del segmento

24/SoFT DRInK

Il successo ha un gusto frizzante

28/SuCCHI ED EnERGY DRInK

Due categorie ad alto potenziale

38/PRoDoTTI RoSA

Think Pink

50/BIRRA

Il gusto è cambiato e anche il consumatore

GESTIONE

60/SoSTEnIBIlITÀ

Distributori green cercasi

64/InTEllIGEnZA ARTIFICIAlE

Il redar del venditore cambia rotta

68/TECnoloGIA

Al centro il cliente tra dati e relazioni

70/Il PRoDoTTo

L’ora dell’aperitivo cambia gusto

1/EDIToRIAlE

Rendere visibile il valore della distribuzione

3/Il PunTo

Un equilibrio ancora fragile

lE VETRInE DEl MESE

32 SoFT DRInK

Le bibite carbonate più cool del momento

40 PRoDoTTI RoSA

I 20 prodotti immancabili in assortimento

54 BIRRA

Dalla tradizione al gluten free, viaggio tra i brand del settore

PROTAGONISTI

72/Il PRESIDEnTE

Sugar Tax, pausa a tempo

76/Il MAnAGER

Mixology in modalità Selection

80/Il PRoDuTToRE

Il succo del cambiamento

84/Il DISTRIBuToRE

Il valore di un territorio

IL FUorI caSa

camBIa PeLLe NoN IDeNtItÀ

Il mondo dei consumi Away From Home (AFH) è, da sempre, lo specchio degli umori e delle abitudini di un Paese. Un mercato fatto di slanci e rallentamenti, profondamente legato ai contesti sociali, climatici ed economici. Dopo la ripresa post-pandemia, il 2024 ha segnato una prima battuta d’arresto per il fuori casa: le pressioni inflazionistiche, la crescente attenzione al risparmio e nuove regolamentazioni hanno pesato sulle scelte dei consumatori. Anche il 2025 si è aperto sotto il segno della cautela, ma da marzo qualcosa sembra muoversi, con aprile e maggio che riportano un clima di maggiore stabilità.

Le PerFormace DeI PrImI 5 meSI

Il 2025 si è aperto con un primo trimestre caratterizzato da un ulteriore rallentamento dei consumi fuori casa, evidenziato da una contrazione delle visite pari al -4,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, come rilevato dall’analisi dei consumi fuori casa ‘AFH Consumer Tracking’ di TradeLab, basata su circa 6.500 interviste mensili. Particolarmente negativo è stato il mese di febbraio, in cui il calo delle visite è stato determinato da due fattori concomitanti: una minore intensità di frequentazione e una riduzione della quota di consumatori attivi nel canale AFH. A influire è stata anche la presenza di un giorno in meno nel calendario: a parità di condizioni, il mese avrebbe registrato un risultato solo lievemente inferiore rispetto a

gennaio. Marzo ha poi mostrato un leggero recupero, migliorando rispetto ai due mesi precedenti (Figura 1). Segnali più incoraggianti sono arrivati nel mese di aprile, primo del 2025 a registrare una crescita sia in termini di visite che di valore.

In un contesto socio-economico ancora complesso, la dinamica positiva ha beneficiato in larga parte della concentrazione delle festività pasquali e dei ponti vacanzieri che hanno favorito una maggiore mobilità e occasioni di consumo.

Dopo il forte rimbalzo di aprile, maggio ha mostrato un andamento più stabile del mercato fuori casa (a visite), delineando un quadro di normalizzazione post-festività. A sostenere il comparto sono state soprattutto le occasioni core, con la cena a fare da traino principale.

ParoL a D’orDINe “SeLeZIoNe”

Se il 2025 si è aperto con un primo trimestre negativo per il mercato Away From Home, la situazione è stata, però, migliore a valore. Per questo indicatore, infatti, il primo quarter dell’anno ha fatto registrare solo una leggera flessione (-1,0%), mostrando una tenuta complessiva del mercato. Come interpretare, dunque, il rallentamento delle visite più marcato rispetto alla contrazione del valore del mercato, evidenziato in particolare nei primi 3 mesi dell’anno? Tale tendenza si spiega con una selezione più attenta delle occasioni di consumo e dei canali da parte dei consumatori.

Fonte: TradeLab su dati AFH Consumer Tracking

A conferma di ciò, l’osservazione della crescita dello scontrino medio AFH, che nel Q1 ’25 è infatti aumentato da 10,0€ (dato registrato nel Q1 ’24) a 10,4€. Oggi, sempre più che in passato, l’uscita fuori casa è ponderata, frutto di riflessione, e privilegia le occasioni di consumo “core” e i canali che permettano di vivere un momento fuori casa non solo funzionale, ma anche e soprattutto gratificante e/o sociale.

Legato a ciò – in primis – l’aspetto della soddisfazione dell’experience AFH, oggi sempre più cruciale.

La soddisfazione avviene nel momento in cui si consuma un buon prodotto F&B, servito bene e che riesce a comunicare valori importanti per i consumatori. E solo tale soddisfazione per un’esperienza di valore può, e deve, riuscire a vincere sull’esigenza di risparmiare, convincendo i consumatori a continuare a spendere, e a spendere ancora di più nel settore del fuori casa. A compensare qualche carenza da parte della domanda interna potrebbero essere i flussi turistici internazionali in arrivo nel nostro Paese. TradeLab stima che nel 2024 il turismo estero abbia generato all’incirca 10 miliardi di euro, con un impatto decisivo per la tenuta del mercato Away From Home, in particolare nel periodo estivo. Nel complesso, le previsioni realizzate da TradeLab (aggiornate ad Aprile 2025), calcolano una chiusura d’anno per il 2025 pari a 102 miliardi di euro di valore sell-out del mercato Away From Home, con una crescita complessiva a valore (+2%; italiani + stranieri).

CANALI

Visite Q1 ‘25 vs ‘24

food/Self service in catena -5,2 Locale con cibo d’asporto

L a rIPreSa DeL NorD ItaLIa

Osservando l’andamento dei consumi AFH nei diversi territori nei primi tre mesi del 2025, la performance di contrazione del mercato (a visite) ha mostrato un’omogeneità tra le aree geografiche con l’unica eccezione del Nord-Est che è risultato stabile (-1%). Nella lettura del trend dobbiamo però ricordare che il Nord Est, area più critica del 2024, aveva registrato già nel Q1 ‘24 un primo rallentamento. Decrescite in tutte le altre aree geografiche con le seguenti intensità: negativo oltre la media il Centro Sud, mentre il Nord Ovest è decresciuto leggermente meno della media (Figura 2).

Le occaSIoNI “core”

Osservando l’andamento dei consumi AFH nelle diverse occasioni di consumo nei primi tre mesi del 2025, colazione, pranzo e cena hanno mostrato un trend negativo migliore della media (Figura 3): le tre occasioni più rilevanti del mercato, hanno così confermato la loro importanza nei comportamenti degli italiani. In particolare, l’andamento migliore è risultato quello del pranzo che ha - tutto sommato - tenuto (-2,1%), anche considerandone la valenza “leisure”. Trend negativi sotto la media per la pausa mattina e per l’aperitivo diurno pre-pranzo: entrambe le occasioni hanno mostrato nel Q1 ‘25 andamenti negativi a doppia cifra, che hanno probabilmente risentito delle performance non brillanti del canale bar e di una maggior comprimibilità dell’occasione, in funzione delle necessità di risparmiare budget. Trend negativi anche per aperitivo serale e dopocena: entrambe occasioni esperienziali, per il dopocena il trend di contrazione delle visite aveva origine già dal 2023 e, dopo una parantesi positiva ad agosto 2024, ha continuato a decrescere nettamente anche nel Q1 ’25 (-10%). Riduzione di minor intensità e di medio periodo per l’aperitivo serale: questa occasione ha risentito

MOMENTI DI CONSUMO

Visite Q1 ‘25 vs ‘24

infatti di un rallentamento iniziato proprio nel Q1 del 2024. Oltre alla più volte citata riduzione della frequentazione del fuori casa da parte dei target “core” dei giovani (18/34 anni), entrambe queste occasioni “alcoliche” nel primo trimestre dell’anno hanno probabilmente risentito anche della nuova normativa su guida e alcol (emessa a fine anno ’24) in seguito alla quale alcuni consumatori hanno deciso di ridurre le visite, in particolare nei momenti serali.

coNtINUa L a creScIta DeLLe cateNe

Osservando l’andamento dei consumi AFH nei diversi canali di consumo nei primi tre mesi del 2025, i fast food/catene sono stati gli unici a registrare un trend positivo di lieve crescita (+1%). Dopo dati di leggera contrazione nei primi due mesi dell’anno (legati al generale calo della ristorazione osservata in gennaio e febbraio), a marzo il canale ha fatto rilevare un andamento positivo che ha contribuito a chiudere il trimestre in crescita.

Si conferma per tale segmento una proposta in linea con le attuali esigenze della domanda. Trend stabile e migliore della media per i ristoranti, che si sono mostrati resilienti (-1%) seppur con andamenti differenti tra i canali. Crescite, infatti, per tutti i segmenti a eccezione della ristorazione di fascia bassa, che anche nel primo Quarter ’25 ha fatto registrare una contrazione significativa (-10%). La ristorazione di fascia media, in continuità con un ottimo inizio anno, si è confermata in crescita anche a marzo, con un incremento complessivo delle visite nel primo trimestre del +5%. La ristorazione di fascia alta e le pizzerie, invece, continuano a tenere con risultati di stabilità Trend negativi per i bar: in riduzione più della media, con una performance particolarmente debole nel segmento serale.

Visite Q1 ‘25 vs ‘24

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud e Isole

Visite Totali

il 2024 HA sEGnATO

UnA PRiMA BATTUTA D’ARREsTO

PER il FUORi CAsA: lE PREssiOni inFlAZiOnisTiCHE, lA CREsCEnTE ATTEnZiOnE Al RisPARMiO E nUOVE

REGOlAMEnTAZiOni HAnnO PEsATO sUllE sCElTE DEi COnsUMATORi

Locali con cibo d’asporto e food delivery: entrambi in forte riduzione, nel primo trimestre ’25 sono stati tra i canali più penalizzati dall’incerto contesto economico. In estrema sintesi, l’osservazione di questa partenza d’anno ha già mostrato scenari interessanti, sia in discontinuità (territori) che in continuità (occasioni e canali di consumo) con quanto osservato nel 2024.

QUaLe FUtUro cI atteNDe?

I consumatori paiono essere - sempre più che in passato - sensibili al difficile contesto esterno: alcuni hanno rinunciato a uscire (riducendo la quota dei frequentatori AFH), altri si sono mostrati più flessibili nelle loro scelte di spesa (razionalizzandole maggiormente).

Tuttavia, le occasioni core nel primo quarter del ‘25 sono rimaste salde al comando del mercato AFH, mentre l’offerta lato trade si adegua sempre più velocemente alle nuove esigenze dei consumatori, e la disponibilità di spesa - a fronte di un’experience che continua a essere di valore - si mostra persino in crescita. Le basi per una tenuta del mercato ci sono tutte, ma la chiave sarà continuare a intercettare bisogni reali e offrire esperienze che sappiano fare la differenza.

IL BI a N co È S em P re DI mo Da

IL GIN tIra L a VoL ata,

IL teQUIL a SoGNa

IN GraNDe,

L a VoDKa tIeNe

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IN DIFFIcoLtÀ.

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Le rILeVaZIoNI

DI cIrcaNa SULLe

VeNDIte DeI

DIStrIBUtorI Horeca

DI D ome NI co a PI ce LL a

Nei distillati è il bianco il colore del successo. E la sua purezza cromatica ha un corrispondente preciso anche a livello aromatico: una caratteristica e inconfondibile nota di ginepro. Perché il leader incontrastato nel mercato dei white spirits, così come nella più ampia arena dei superalcolici, è sempre lui: sua maestà il gin. E a dargli una mano a far sventolare “bandiera bianca” – stavolta simbolo di vittoria e non certo di resa – è il Tequila, con numeri assoluti ancora contenuti, ma trend di crescita molto positivi, sconosciuti ad altri spirits del mondo white e cioè vodka e rhum. Annotazione a margine: in questo articolo il sostantivo Tequila sarà declinato al maschile, in osservanza alla dicitura considerata più precisa dai cultori e dagli appassionati di questo distillato messicano.

IL LeaDer traINa I VoLUmI

Come di consueto sulle pagine di GBI, dati e riflessioni sulle prospettive del beverage sono frutto del monitoraggio continuativo condotto da Circana, che ha approfondito l’andamento dei white spirits nell’intero 2024, così da individuare le tendenze di base nelle vendite dei distributori Horeca sotto il profilo dei prodotti e dei principali canali di sbocco. “La nostra analisi ha preso in esame gin, vodka, rhum e Tequila – spiega Paolo Antonini, Account Director di Circana –che complessivamente hanno sviluppato 300 milioni di euro di vendite all’ingrosso, al netto dell’Iva, nei 12 mesi considerati. Il gin è ovviamente la prima categoria e incide per quasi il 58% a valore e oltre il 53% a volume, seguito dalla vodka con una quota del 20% a valore e del 27% a volume. Il rhum

te QUIL a , c ’È SPa ZI o P er cre S cere

Guardando al mercato in prospettiva, è giusto chiedersi se il Tequila ha le potenzialità per contribuire anche in futuro alla crescita dei white spirits, fermo restando che le sorti del comparto dipendono pur sempre dal prodotto leader, cioè il gin. “La constatazione che il Tequila è ancora un prodotto di nicchia in Italia – risponde Paolo Antonini – autorizza a credere che ci siano ulteriori margini di sviluppo interessanti. Dunque, la tendenza positiva potrà continuare, ma a mio avviso va guidata. Il compito spetta in primo luogo ai distributori Horeca, che dovranno mettere in campo la loro capacità di trovare referenze dalle caratteristiche particolari, proseguendo nella differenziazione degli assortimenti, grazie alla quale oggi in Italia c’è una scelta di Tequila nettamente superiore a quella a cui eravamo abituati anni fa, comprensiva di prodotti di spessore in termini di gusto e qualità complessiva”. Insomma, il futuro è roseo. Anzi, bianco.

ha un peso intorno al 15% sia a valore sia a volume, mentre il Tequila rappresenta ancora una nicchia, non raggiungendo il 5% sul totale dei volumi dei white spirits commercializzati dai grossisti di bevande. Le vendite del comparto sono aumentate del 4,6% a volume, sostenute da due prodotti: gin e Tequila. Il primo ha registrato +7,3% nell’intero anno, il secondo ha fatto ancora meglio, con +16,6% sempre in termini di quantità. Meno brillanti le performance della vodka, cresciuta dell’1,3% appena, e soprattutto del rhum, che ha perso l’1,6% a volume”.

VoDKa, PreZZo meDIo aL LItro IN rIaLZo

Spostando l’attenzione sulle dinamiche a valore, il quadro muta parzialmente, ma non migliora per il rhum, che replica la stessa variazione negativa patita a volume (-1,6%). “I white spirits – continua Antonini – hanno chiuso il 2024 con un saldo positivo a valore: +6%, a fronte di un prezzo medio salito dell’1,3% e pari a 17,99 euro al litro al netto dell’Iva. Il gin si è mantenuto in linea con il dato del comparto, registrando un incremento del 6,6% a valore. Nel suo caso il prezzo medio si è attestato a 19,32 euro al

litro, sempre al netto dell’imposta sul valore aggiunto, ma in lieve calo: -0,6% rispetto ai 12 mesi precedenti. Per la vodka abbiamo riscontrato un +4,5% a valore, legato soprattutto all’andamento del prezzo medio che, sebbene resti decisamente più basso in confronto alla media calcolata sul totale dei white spirits, è cresciuto del 3,1% toccando i 13,65 euro al litro al netto dell’Iva”. All’estremo opposto c’è il Tequila, il prodotto più costoso nell’ambito dei white spirits, con 27 euro al litro al netto dell’Iva. “Nel 2024, il suo prezzo medio è aumentato del 7% – fa notare Antonini –. Il fenomeno non è nuovo, perché le quotazioni della materia prima negli anni scorsi hanno dato una forte spinta inflattiva al Tequila. Ora, però, il rialzo del prezzo medio così marcato è dovuto anche all’importazione di etichette dal posizionamento premium. E l’arricchimento dell’offerta nella fascia alta è una cosa che abbiamo visto con frequenza nel gin, non a caso l’unico altro prodotto tra quelli inseriti in questa nostra ricerca a far evidenziare e un incremento del numero di referenze medie mensili trattate dai distributori Horeca, seppure non più sui livelli mostrati in anni precedenti”.

GIN,

Totale white spirits
Bar diurno
Mondo della notte
Ristoranti
Fonte: Circana

Ferma restando la già rimarcata identità di nicchia, il mix di rialzo dei volumi e prezzo medio si è tradotto in un bilancio a valore estremamente positivo per il Tequila: +24,8% è il balzo messo a segno nel 2024.

Le DINamIcHe DeGLI aSSortImeNtI

Anche con riguardo all’assortimento, come già anticipato, appaiono ben delineati i rapporti di forza tra le diverse tipologie di “bianco”. Il gin domina, con 88,7 referenze medie mensili trattate (+6,3% rispetto al 2023); il rhum conquista la piazza d’onore, ma a notevole distanza, considerato che il conteggio effettuato da Circana si ferma a 53,1 referenze medie mensili trattate, dato praticamente immutato nel confronto con i 12 mesi precedenti (la variazione è di appena +0,9%). La vodka scivola in terreno negativo, perché vede ridursi dello 0,6% il numero di referenze medie mensili trattate, fermandosi a 33,5 unità. Il Tequila viaggia a ritmi davvero notevoli perché, se è vero che l’assortimento medio mensile trattato dai distributori di bevande annovera solo 25,9 referenze, è altrettanto vero che quest’ultima cifra è salita del 13,4% rispetto all’analogo periodo precedente, a riprova dello stato di grazia vissuto dal più famoso dei distillati d’agave. Come leggere queste dinamiche almeno in parte contrastanti? L’impressione è che gin e Tequila – fatte le debite differenze in termini di dimensioni – stiano beneficiando in pieno del fermento legato alla miscelazione, che nel beverage alcolico (e non solo) rappresenta la migliore garanzia per le sorti di un qualsiasi prodotto. Cosa che evidentemente non riesce con altrettanta efficacia alla vodka e al rhum.

Il gin non smette di stupire: sebbene incida per oltre il 53% sui volumi di white spirits, è cresciuto del 7,3% nel 2024. Solo il Tequila, che pesa meno del 5%, ha fatto meglio (+16,6%)

BeNe IL Bar DIUrNo

C’è però un altro grande capitolo messo in luce dall’analisi di Circana: i canali di sbocco, che incassano performance in buona parte positive, ma con apprezzabili differenze. “Il bar diurno è il più importante nei white spirits – precisa Antonini – con un’incidenza che arriva grosso modo a due terzi dei volumi totali, ricordando sempre che in tale classe di punti di consumo Circana comprende quelli che, oltre alla fascia oraria mattutina e pomeridiana, coprono anche il momento dell’aperitivo. Nell’arco dell’intero 2024, le vendite di white spirits in questo canale sono cresciute del 6,4% a volume e del 7,6% a valore. Ancora una volta, gin e Tequila procedono a un passo più spedito, con rispettivamente +9% e +18,6% a volume e +8,9% e +25,6% a valore. Per entrambi questi prodotti è rilevante anche il mondo

della notte, dove è soprattutto il Tequila a mettersi in mostra con +23% a volume e +28,7% a valore. Per trovare incrementi ancora maggiori, sempre con riguardo al Tequila, bisogna guardare ai ristoranti, con +24,4% a volume e +33,9% a valore”.

Annata in chiaro scuro per la vodka, che tiene nel bar diurno – il saldo finale delle vendite effettuate dai grossisti di bevande in questo canale recita +5,1% a volume e +5,8% a valore – ma perde terreno nel mondo della notte: -4% a volume e -3,6% a valore. Ancora più pesante il bilancio per il rhum, in netta flessione in entrambi i canali, sia nelle quantità sia in termini di giro d’affari.

mIXaBILIt Y a mISUra DI caNaLe

Per cogliere i segnali di possibili evoluzioni del mercato, è utile passare in rassegna i prezzi medi rilevati da Circana nei diversi canali di sbocco. Un esercizio da cui emerge una costante: in tutti i white spirits qui considerati, il ristorante fa registrare un prezzo al litro al netto dell’Iva superiore alla media della categoria di appartenenza,

VODKA,

IL BILANCIO DI UN ANNO

Var %. a volume / Var %. a valore - 2024 vs 2023

RHUM IN CALO IN QUASI TUTTI I CANALI

Var %. a volume / Var %. a valore - 2024 vs 2023

Totale white spirits

Bar diurno

Mondo della notte

sia il bar diurno sia il mondo della notte. L’esempio più illuminante si ha nel Tequila: a fronte del dato medio citato in precedenza (27 euro al litro al netto dell’Iva), il bar diurno si colloca a quota 24,72 euro, il mondo della notte a 27,75 euro e i ristoranti a 28,91 euro. Come interpretare questi scostamenti? “L’aspetto più interessante credo sia il posizionamento più elevato dei ristoranti – riflette Antonini – che io ricollego a un fenomeno di più ampia portata, che andrà però valutato nel tempo. Mi riferisco al fatto che l’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza, introdotto dal nuovo Codice della Strada, possa in qualche modo favorire nei ristoranti il consumo di cocktail. Una scelta indotta dalla gradazione alcolica, che nei cocktail può più semplicemente essere variata in base alle richieste del cliente. Ripeto: al momento è solo un’ipotesi, che dovrà essere corroborata dai dati in un periodo di tempo più lungo. Sta di fatto che, a giudicare dal prezzo medio delle vendite realizzate dai distributori Horeca, il ristorante sembra essere un canale in cui la mixability si sta accompagnando a un concetto di maggiore premiumness, rispetto per esempio al mondo della notte, dove la miscelazione è chiaramente differente, con ovvi impatti su tipologia e costo dei prodotti utilizzati”.

Fonte: Circana

il f UTU ro

in U n C ali C e le GG ero

Guidata dalla famiglia Serena, Montelvini è una storica cantina veneta fondata nel 1881, da sempre punto di riferimento per il panorama vitivinicolo dell’Asolo e Montello DOCG. Da oltre 140 anni porta avanti un racconto fatto di tradizione, passione per il vino e un legame profondo e autentico con il proprio territorio. Questa eredità culturale e produttiva si è evoluta nel tempo, arricchendosi di una visione contemporanea che mette al centro la sostenibilità, l’innovazione e la consapevolezza del consumatore. In un contesto in continua trasformazione, Montelvini ha scelto di interpretare il cambiamento non come una sfida, ma come un’opportunità per riaffermare i propri valori in forme nuove e attuali. Tra le novità più significative, la cantina conferma il proprio spirito pionieristico proponendo Prodry Low, un vino bianco frizzante a basso contenuto alcolico, disponibile nel formato in fusto da 20 litri. Commercializzato con il brand Monvin, questo prodotto rappresenta una risposta concreta a una delle tendenze più forti del mercato: il desiderio di bere vini che siano portatori di valori quali leggerezza, sostenibilità e qualità. Prodry Low è pensato per un pubblico giovane e consapevole, sempre più attento all’impatto delle proprie scelte alimentari e orientato verso un consumo moderato ma gratificante. Il vino in fusto si presenta come una soluzione perfettamente in linea con queste esigenze. Non solo permette di ridurre significativamente l’uso del vetro e i costi logistici, ma garantisce anche una migliore conservazione del prodotto, preservandone la freschezza e limitando le ossidazioni. È un formato particolarmente adatto al canale HoReCa, che da 40 anni riconosce in Monvin il brand premium di vino alla spina, dove l’efficienza, la sostenibilità e la versatilità del servizio diventano leve strategiche.

I vantaggi per gli operatori del settore sono molteplici: un servizio più rapido e pratico, un maggiore controllo delle porzioni, una gestione semplificata delle scorte e una proposta moderna e dinamica per la mescita al calice. Per i consumatori, invece, il vino alla spina rappresenta un’esperienza più informale, accessibile e coerente con uno stile di vita equilibrato, senza rinunciare al piacere del gusto e alla scoperta di nuove etichette.

Con Prodry Low, Montelvini dimostra ancora una volta la propria capacità di innovare restando fedele alle proprie radici. La cantina continua così a scrivere la propria storia, combinando tradizione e ricerca, passione e competenza. Un racconto fatto di persone, vigne e scelte consapevoli, che guarda con lungimiranza al futuro, valorizzando un patrimonio enologico unico e promuovendo un approccio sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale.

www.montelvini.it

B o N o LLo 1908

Elvio Bonollo consigliere d’amministrazione

DISt ILL er I a B otteGa

Sandro Bottega amministratore delegato

G rUPP o ca FFo

Giacomo Casoni responsabile marketing e trade marketing

Nel 2025 il mercato dei white spirits continua a mostrare vitalità, con il gin che si conferma motore trainante della categoria. Nei primi quattro mesi dell’anno, questo distillato ha segnato un +12% a volume e oltre il 14% a valore nel canale retail, confermandosi protagonista anche nell’Horeca. Bonollo 1908 presidia il segmento con Ballor Gin, prodotto che coniuga radici italiane e vocazione internazionale grazie a botaniche mediterranee selezionate, ideale sia in purezza che in miscelazione. Nonostante il successo consolidato, nel fuori casa si cominciano a percepire segnali di maturità, spingendo l’attenzione verso altri segmenti dinamici: vodka artigianale, rum bianco premium, tequila e mezcal riscuotono crescente interesse. In parallelo, il whisky torna protagonista anche in ottica mixology, portando a un progressivo riequilibrio tra white e brown spirits. A questo trend l’azienda risponde con Templeton Distillery, distribuito in esclusiva per l’Italia”.

Il gin si conferma protagonista tra i white spirits, apprezzato per la sua versatilità che lo rende centrale nella miscelazione, anche se l’affollamento del mercato con numerose etichette inizia a segnare una lieve saturazione, soprattutto nel canale Horeca. Bottega presidia il segmento con Gin Bacûr, un Distilled Dry Gin da 40% vol, ottenuto da botaniche certificate come ginepro toscano, salvia veneta e scorze di limone siciliano, valorizzate da un processo di estrazione che ne preserva le componenti aromatiche. Accanto a questo, crescono i segmenti no e low alcol, spinti da sensibilità salutistiche e normative sulla guida: Bottega ha già a catalogo spumanti e liquori alcohol free e lavora a una linea dedicata di spirits analcolici. Parallelamente, il whisky torna in auge nel fuori casa, anche in miscelazione: l’azienda ha risposto con una nuova distilleria e tre referenze a marchio Alexander, maturate in botti ex Amarone e Brunello.

Per il Gruppo Caffo il gin continua a essere un asset strategico grazie a due etichette distintive: Emporia Gin, anima mediterranea e pluripremiata, e il London Dry Sir Miller di Borsci, elegante e versatile. Entrambi hanno ottenuto l’oro all’Alambicco d’Oro ANAG 2025, confermando l’efficacia di un approccio che unisce qualità e identità. In un mercato più selettivo, in cui il consumatore cerca autenticità, il gin conserva un ruolo centrale soprattutto nei momenti di aperitivo e dopo cena. Accanto al gin, cresce l’interesse per distillati come tequila, mezcal e rum bianco, ma è sulla grappa che il Gruppo sta investendo con decisione: la linea Mangilli, espressione della tradizione friulana, conquista il fuori casa anche in miscelazione, aprendo la strada a un nuovo pubblico e riaffermando il valore del made in Italy.

ca S o NI

Il gin resta lo spirit più richiesto nel mercato italiano e si conferma il principale traino della categoria white spirits, soprattutto nella versione London Dry. Negli ultimi mesi si è registrato un rallentamento nel lancio di nuovi prodotti e una flessione del prezzo medio, ma la domanda rimane elevata anche nel medio termine. In crescita anche l’interesse per le versioni no alcool. A presidiare il segmento per Casoni è la linea Tabar, un premium gin che interpreta il territorio emiliano con varianti alla ciliegia di Vignola IGP, alla Pera Emilia Romagna IGP e il più recente London Dry. Tra i segmenti dinamici del 2025 spicca anche il Tequila, che mostra segnali promettenti grazie all’ascesa del cocktail Paloma. L’azienda ha registrato il marchio Cordero al CRT Messicano e distribuisce con successo le versioni Silver e Gold in Italia e in Europa, lavorando a una referenza 100% agave. Infine, cresce l’interesse per il whisky in ottica mixology, contribuendo a riequilibrare il peso tra white e brown spirits nelle strategie aziendali.

DISt ILL er I a ca StaGN er coca- co L a HB c I ta LI a

Nel mercato dei white spirits, il gin continua a crescere grazie alla sua versatilità in miscelazione, elemento chiave del bere mix. In questo contesto anche il gin italiano sta guadagnando spazio, sostenuto da barman che valorizzano il made in Italy. Con la nostra linea premium per l’Horeca abbiamo intercettato questo trend: il nostro Gin Vitae Gold, ad esempio, ha registrato un +12% nell’ultimo anno. Tuttavia, è fondamentale leggere le dinamiche di consumo: l’aperitivo oggi vale il 38% del mercato spirits, mentre perde il dopocena. Anche nella grappa bianca, in calo generale (-13%), abbiamo ottenuto risultati positivi con la Grappa Prosecco ICE, pensata per essere bevuta ghiacciata. Alla miscelazione guardiamo anche con Casta, grappa nata per i cocktail, ora proposta anche in versione ready to drink con il “Negroni Casta” a 9°. Infine, presidiamo il segmento no-lo con Robì e Leon Zero, due nuove referenze. analcoliche.

Nei primi mesi del 2025 il mercato degli alcolici ha mostrato segnali incoraggianti di ripresa, trainati soprattutto dai consumi nel momento dell’aperitivo e del dopocena. A guidare questa nuova crescita sono il gin e la tequila, supportati dal successo di cocktail come il gin tonic e, soprattutto, il Paloma. Presidiamo questi segmenti con un’offerta ampia: dal gin, con le linee Silvio Carta, Glendalough e il nuovo Giass Gin, alla tequila Corralejo, disponibile nelle versioni Blanco, Reposado e Añejo. Anche il segmento no-alcol registra una crescita accelerata, con novità come Lucano Amaro Zero. In controtendenza, vodka e rum mostrano performance deboli, anche se l’azienda continua a investire su Vodka Finlandia e Rum Barceló che continuano a crescere a doppia cifra sul mercato italiano. Inoltre, nel 2024 abbiamo avuto un lancio importante nella categoria ARTD (Alcohol Ready-To Drink) con Jack&Coke, il nuovo prodotto frutto della partnership di The Coca-Cola Company e Brown Forman, che ha riscontrato interesse nei consumatori italiani”.

Manuel Greco trade marketing manager
Roberto Castagner AD e mastro distillatore
Maria Antonella Desiderio premium spirits director

DISt ILL er I a mar Za D ro G rUPP o mereGa LLI

Il gin resta un pilastro nei white spirits, ma il mercato mostra segnali di consolidamento: crescono i prodotti con identità forte, alta qualità e un legame autentico con il territorio. In questo scenario, Gin Luz rappresenta per Marzadro un presidio strategico: un gin artigianale pensato per la miscelazione e la degustazione, espressione dello stile produttivo trentino. I margini di crescita nell’Horeca si concentrano soprattutto nei locali premium e turistici, dove la narrazione del prodotto gioca un ruolo centrale. I segmenti più dinamici nel 2025 sono quelli premium, low-alcol e regionali, in linea con la domanda di autenticità e consumo consapevole. Oltre al gin, l’azienda punta con convinzione sulla grappa, cuore della sua produzione, oggi in riscoperta anche nella mixology. Il ritorno del whisky viene accolto con un nuovo scotch affinato in botti ex grappa.

Anche se il mercato mostra segnali di saturazione, il gin resta un driver nei white spirits. Le performance restano solide, ma lo spazio per nuovi lanci si riduce: crescono i brand affermati come Scapegrace Black, Cubical e i Gin Marconi di Poli. Tra i segmenti più dinamici del 2025 spiccano le versioni lowalcol e analcoliche, come Gin Vol0 e il nuovo Marconi 21 Delicato. Accanto al gin, Meregalli punta su tequila e mezcal con marchi come Exotico, El Mayor, Patron Burdeos e Lágrima de Dolores, oltre al rum agricolo Clement Canne Bleue. Il whisky, in ripresa nel fuori casa, è ben rappresentato in catalogo da etichette americane, giapponesi, europee e italiane. Cresce l’interesse per prodotti di qualità coerenti con le nuove tendenze di consumo, soprattutto nei locali attenti a proposta e identità.

o N e St I G ro UP

Nel fuori casa il gin resta un pilastro dei white spirits, anche se il boom iniziale ha lasciato spazio a una crescita più selettiva. Il segmento evolve grazie a botaniche originali, identità territoriali e partnership con bartender. Onesti Group presidia il canale con una gamma ampia: Bobby’s, The London N°1, Portobello Road, Bareksten, Alkkemist, Puerto de Indias, Favignana Gin, Neige Noire e Alpestre Gin. I segmenti più dinamici nel 2025 saranno super premium, craft, low-alcol – con JNPR e Caleño – e i ready to drink. Cresce anche l’attenzione verso produzioni regionali. Forte interesse anche per tequila e mezcal: nel nostro portafoglio ci sono Buen Amigo, Casa Don Ramón, Calle 23, The Butterfly Cannon e Bruxo. Sul fronte whisky, spingiamo proposte giapponesi come Onikishi e Nobushi, e l’innovativo Nomad. Il consumo fuori casa premia qualità e storytelling, e noi rispondiamo con una strategia sempre più attenta a valore e identità.

Alessandro Marzadro brand ambassador
Corrado Mapelli direttore generale
Andrea Onesti titolare del gruppo

r IN a LDI 1957 ro SSI D’a SI aG o to S o

Il gin mantiene un ruolo chiave nei consumi, sebbene il mercato mostri segnali di rallentamento. Rinaldi 1957 presidia il canale con circa 40 referenze, tra cui Santa Ana, che lancia la nuova versione Pomelo, e Yu Gin, ora disponibile anche nella variante Black Lemon. A giugno è arrivato il vietnamita Royal Sedang 1888. Il segmento premium si conferma il più dinamico, mentre sul fronte low/no alcol l’azienda privilegia cocktail leggeri e bilanciati. Tra i white spirits in crescita, spiccano la vodka Granaio, da grano bio toscano, e i rum bianchi come HSE, Alma Mater, Ron Santiago Carta Blanca e Barbancourt. Tequila e mezcal guadagnano attenzione grazie a brand come Orendain, Sentir, Ojo de Tigre e Ojo de Dios, proposti anche in varianti innovative per la miscelazione.

Tra i white spirits il gin resta un riferimento anche se la sua crescita si è assestata. Il consumatore oggi è più consapevole e selettivo, attratto da proposte autentiche, territoriali e con botaniche distintive. In questo scenario, Rossi d’Asiago presidia il segmento con Kranebet Botanic Gin, tra i primi gin italiani, recentemente riconosciuto come marchio storico. Distillato con bacche di ginepro dell’Altopiano di Asiago e altre botaniche selezionate, è un prodotto morbido e aromatico, espressione di un savoir-faire che risale al 1924. Kranebet si posiziona nel segmento premium e si rivolge a un pubblico in cerca di qualità, identità e unicità. Il canale Horeca resta strategico, seppur più selettivo: la crescita si concentra nei segmenti distintivi e artigianali, mentre sul mainstream si avvertono segnali di saturazione. Il mercato evolve verso esperienze più consapevoli, capaci di valorizzare storia, territorio e personalità del prodotto.

A differenza di altri spirits ciclici, il gin ha iniziato una leggera fase discendente anche se rimane protagonista. Il nostro London Dry della linea ille-gal è un prodotto quotidiano, dal packaging giovane e accattivante, ideale per il mondo della notte. Il 2025 punterà su miscelazioni a bassa gradazione e bevibilità facile, con crescente interesse per mezcal e whisky. Tra i white spirits, cresce l’attenzione verso distillati di agave e whisky artigianali, anche locali. Noi di Toso offriamo vodka di cereali a tripla distillazione, complemento ideale per il canale Horeca. Nel whisky lanciamo il nostro primo prodotto invecchiato in botti di Barolo, dedicato al segmento super premium. I white spirits resteranno protagonisti, affiancati da nicchie come whisky e mezcal per appassionati di mixology.

Valentina Ursic direttore marketing
Patrizia Dal Toso amministratore delegato
Igor Tuliach brand ambassador

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SOFT DRINK, LE VENDITE DEI GROSSISTI

Vendite in crescita, a volume e soprattutto a valore, in quasi tutte le categorie, comprese le due più grandi – cole e aranciate – capaci di indirizzare le sorti del mercato. In attesa di tirare le somme della stagione estiva, ancora in corso nel momento di mandare in stampa queste righe, Circana ha analizzato lo stato di forma dei soft drink alla vigilia di una fase fondamentale per il comparto. Ne emerge un quadro confortante, con pochi segni meno, sostanzialmente circoscritti a un canale di sbocco (il mondo della notte) e un prodotto poco rilevante a volume, il ginger, che però mantiene un posizionamento di prezzo più elevato della media e dunque un valore di nicchia agli occhi dei distributori. “Nell’anno terminante lo scorso febbraio – spiega Luca Monfasani, CPG Italy SBD Account Director di Circana – il mercato delle bevande gassate è cresciuto del +1,9% a volume. Ancora più dinamico il trend a valore: +6%, con un prezzo medio di 1,68 euro al litro al netto dell’Iva. A contribuire positivamente sono quasi tutte le categorie, specie le più importanti: le cole fanno segnare +2,1% a volume e +5,7% a valore, le aranciate +1,2% e +4,8% rispettivamente”.

L a cL aSSIFIca DeLLe cateGorIe Nei 12 mesi oggetto dello studio, Circana stima vendite complessive realizzate dai grossisti superiori ai 383 milioni di litri, per un controvalore di 646 milioni di euro al netto dell’Iva. Le cole sono di gran lunga la prima

Mondo della notte

categoria con ben il 62,6% a volume, seguite da aranciate (11,1%), toniche (7,9%) e limonate (6,7%). “Queste ultime risentono maggiormente dell’effetto meteo – continua Monfasani – così come le gassose, che hanno un’incidenza del 4,4% a volume e sono una categoria con vendite fortemente concentrate nel Centro-Sud. Ed ecco che a scorsa stagione estiva, particolarmente calda proprio al Meridione, si è tradotta in un incremento del +4,2% a volume e del +9,4% a valore per le limonate e del +6,1% volume e del +9,7% a valore per le gassose. Ancora meglio hanno fatto i pompelmi, crescendo a doppia cifra, ma si tratta di una categoria davvero marginale con un’incidenza di appena lo 0,2% a volume nel periodo preso in esame”. E se i chinotti, che pesano l’1,3% a volume, hanno mostrato performance allineate a quelle medie del comparto, i ginger sono apparsi più in

Fonte: Circana
Totale soft drink
Bar diurno
Ristoranti
Fonte: Circana

difficoltà: la categoria incide per poco meno del 2% a volume e ha perso il 5,7% sempre sotto il profilo delle quantità, limitando però la flessione ad appena il -0,3% a valore, forti di un prezzo medio di 2,63 euro al litro al netto dell’imposta sul valore aggiunto, rincarato del 5,7% nel periodo considerato. “Va detto che tutte le bevande gassate hanno visto salire il prezzo medio – sottolinea Monfasani – e l’entità percentuale dell’aumento è simile nelle categorie principali: +3,5% nelle cole, +3,6% nelle aranciate e nelle toniche. Questo ci induce a pensare che non siamo in presenza di un effetto mix, cioè di uno spostamento di volumi verso prodotti premium, ma di un fenomeno inflattivo vero e proprio che ha accomunato l’intero comparto”.

L’eVoLUZIoNe aSSortImeNtaLe

Un altro indicatore preso in considerazione da Circana – il numero di referenze medie trattate – consente di fotografare l’evoluzione assortimentale. “Il dato medio, calcolato sull’intero mondo soft drink, è di 93,9 referenze – chiarisce Monfasani – ed è salito dell’1,9% nell’anno terminante lo scorso febbraio. Entrando più nel dettaglio, emergono nette differenze: le cole vedono calare seppur di poco il numero di referenze, cosa che accade in misura minore anche per le aranciate; al contrario, si ampliano gli assortimenti delle categorie più piccole, dove soprattutto in confronto alle cole c’è un maggior numero di competitor e qualche localismo che portano al lancio di novità, entrate nell’assortimento dei distributori”. L’uniformità – peraltro positiva – mostrata dalle bevande gassate viene meno quando si

to NI c H e , L a S e G me N ta ZI o N e PaGa

È già da qualche anno che si stanno facendo spazio, negli assortimenti dei distributori Horeca così come sugli scaffali della Gdo, e le rilevazioni condotte da Circana confermano la tendenza. “Nell’anno terminante lo scorso febbraio – dichiara Luca Monfasani – le toniche sono arrivate a 18,5 referenze medie mensili trattate dai grossisti di bevande, dato in crescita del 5,2% sull’analogo periodo precedente. Per avere un buon un termine di paragone si può guardare alle cole, che si attestano a quota 19,4 referenze medie mensili trattate, quindi con un assortimento simile, nonostante si tratti di una categoria quasi otto volte più grande in termini di volumi commercializzati. L’ampliamento dell’offerta, mediante il lancio di varianti di gusto nuove rispetto alla tonica standard, ha dunque trovato accoglienza presso i distributori. Merito anche del posizionamento premium, che presumibilmente garantisce una marginalità superiore: il prezzo medio delle toniche è aumentato del 3,6% e ha toccato 2,40 euro al litro al netto dell’Iva, contro l’1,60 euro delle cole”.

passa ad esaminare l’andamento delle vendite che i grossisti hanno effettuato nei diversi canali di sbocco. “Il dato più clamoroso è l’ottima performance dei ristoranti – premette Monfasani – a cui si contrappone la frenata del mondo della notte. Partiamo come sempre dal cuore del mercato, cioè le cole: a fronte di un bar diurno abbastanza allineato all’andamento generale, con +5,4% a volume e +5,6 a valore, i ristoranti viaggiano addirittura a doppia cifra, con +10,5% a volume e +12,8% a valore, mentre il mondo della notte cala del -2,2% a volume e dello -0,3% a valore. Stessa cosa nelle aranciate: il dato medio è +1,2% a volume e +4,8% a valore, con il bar diurno rispettivamente a +1,3% e +3%, mentre il ristorante cresce del +6,9% a volume e del +8,9% a valore e il modo della notte flette del -8,5% a volume e del -3,5% a valore”.

L’INcoGNIta NormatIVa

Una dinamica chiara – e diametralmente opposta tra ristoranti e mondo della notte – che andrà monitorata nel tempo, per leggerne gli effetti sul fuori casa. E per verificare quale influenza ha avuto e soprattutto avrà il

nuovo Codice della Strada, entrato in vigore a dicembre 2024. Perché, se le pizzerie – non incluse nell’analisi di Circana fin qui esposta – possono essere considerate un canale di sbocco consueto per i soft drink e quindi già ben fornito, è ipotizzabile che parte dei ristoranti avesse margine per allargare l’offerta, in previsione di una maggiore domanda indotta dal timore di incorrere nelle più severe sanzioni previste per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza. Preoccupazione che, a sentire i gestori di bar e ristoranti, si è diffusa rapidamente tra gli italiani e potrebbe avvantaggiare le bevande gassate rispetto alle alternative alcoliche. Sempre sul fronte normativo, è da segnalare l’ennesimo rinvio dell’entrata in vigore della Sugar tax: la scadenza è ora fissata al 1° gennaio 2026. La tassa è fortemente avversata da Assobibe, perché l’incremento del carico fiscale (+28% per ogni litro, secondo l’associazione dei produttori di bevande analcoliche) costringerebbe a rivedere al rialzo i listini con effetti depressivi sui consumi. La partita è ancora aperta, nella speranza – condivisa da tutta la filiera – di arrivare alla definitiva cancellazione dell’imposta.

DU e cate G or I e a D a Lto

SUccHI eD eNerGY DrINK torNaNo a creScere SPINtI DaLL a DoMaNDa DI NatUraLItÀ, FUNZIoNaLItÀ e SoSteNIBILItÀ. ForMatI aGILI, GUStI rIcercatI e PacKaGING cUratI reNDoNo QUeSte cateGorIe UN aSSet PreZIoSo Per IL caNaLe Horeca

DI caro L a P r IS co

C’è un segmento del fuori casa che, più di altri, riesce a coniugare valore per i consumatori e margine per gli operatori: quello dei succhi di frutta e degli energy drink. Bevande versatili, capaci di presidiare momenti chiave come la colazione o la pausa di ricarica, queste categorie si confermano un plus importante per la distribuzione, sia nei volumi sia nella qualità dell’offerta. Da sempre al crocevia tra funzione e piacere, oggi i succhi e gli energy drink raccolgono i frutti di un lungo processo evolutivo: più attenzione alla salute, maggiore diversificazione dei consumi, una crescente richiesta di trasparenza e sostenibilità. In un mercato complesso, dove il fuori casa si confronta con nuove dinamiche di fruizione e una platea di clienti sempre più consapevoli, queste due famiglie di prodotto tengono il passo e rilanciano con proposte innovative.

SeGN

aLI DI rIPreSa NeL caNaLe

La ripresa del canale Horeca, dopo il segno negativo che ha contraddistinto il primo trimestre 2025, è legata a più fattori: spinta turistica,

ritorno di occasioni conviviali e una maggiore mobilità generale. Tuttavia, il driver che sembra non essere costantemente favorevole resta il fattore climatico, motivo per cui permangono difficoltà per vino e spirits, che, nonostante segnali di miglioramento, restano in territorio negativo penalizzati anche dalla riduzione del consumo alcolico, soprattutto tra le nuove generazioni, e dall’effetto delle nuove norme sul codice della strada.

Nel complesso, il traffico nei locali aumenta e lo scontrino medio, pur assestandosi su valori più contenuti rispetto all’inflazione, riflette comportamenti d’acquisto più stabili. In questo scenario, i prodotti in grado di offrire valore aggiunto - come succhi ed energy drink - beneficiano della ricerca di qualità e funzionalità.

BeNeSSere, GUSto e ForMato

Tra le categorie che hanno saputo rinnovarsi con maggiore decisione c’è sicuramente quella dei succhi di frutta. Dopo un periodo di rallentamento, il comparto è tornato in territorio positivo, con performance superiori alla media del mercato. A trainare la crescita sono in particolare i formati da 0,20 cl - perfetti per il consumo singolo - e quelli da litro, ideali per la condivisione o il servizio da banco. A fare la differenza è l’evoluzione della proposta: oggi i succhi non sono più solo un’opzione “dolce” per la colazione, ma rispondono a una precisa domanda di salute e naturalità. Crescono le referenze senza zuccheri aggiunti, 100% frutta, arricchite con ingredienti funzionali come la vitamina C o i nutrienti per il sistema immunitario. Il packaging diventa protagonista: non più semplice contenitore, ma strumento di comunicazione. Colori, materiali e storytelling sono progettati per rispondere ai valori del consumatore contemporaneo: provenienza, tracciabilità, attenzione all’ambiente. Sempre più aziende puntano su pack sostenibili, riducendo l’uso di plastica, valorizzando il riciclo e abbattendo l’impatto ambientale.

FUNZIoNaLItÀ e NUoVa GeNeraZIoNe

Parallelamente, il mondo degli energy drink continua a registrare una crescita costante, soprattutto grazie alla fidelizzazione del target più giovane. Il consumo si concentra nelle fasce d’età under 35, in particolare nella Generazione Z, che utilizza queste bevande per aumentare

TREND VENDITE

ANDAMENTO MENSILE PER AREE GEOGRAFICHE

Andamento dall’1 al 31 aprile 2025

la concentrazione nello studio, per migliorare la performance fisica o per combattere la stanchezza. Anche in questa categoria si registra una profonda trasformazione qualitativa. Cresce l’offerta a basso contenuto di zuccheri, con ingredienti naturali, senza edulcoranti artificiali, pensata anche per un pubblico sportivo e attento alla forma fisica. Il tema della sostenibilità è sempre più centrale: il consumatore premia i brand che dimostrano coerenza tra messaggio e prodotto, optando per confezioni eco-friendly, formule più pulite e una comunicazione trasparente sull’origine degli ingredienti.

IL NUoVo rUoLo DeI SoF t DrINK eVoLUtI

La crescita di queste due categorie è più culturale che numerica. Non si tratta solo di volumi, ma della capacità di queste bevande di adattarsi a un consumo moderno, fluido, individualizzato. La colazione fuori casa resta un momento centrale, ma i consumi si spostano anche su pause brevi, ricariche pomeridiane, accompagnamenti soft all’intrattenimento. I succhi di frutta offrono una risposta fresca, naturale e sempre più tailor-made. Gli energy drink rappresentano invece una nuova forma di “funzionalità da banco”, da proporre non solo come alternativa alle bevande alcoliche, ma come complemento attivo alla routine quotidiana. Per il distributore, queste due famiglie diventano strumenti di valore per differenziare l’offerta, aggiornare l’assortimento e proporre novità coerenti con i trend di mercato.

cateGorIe Da PreSIDIare coN atteNZIoNe Succhi ed energy drink confermano la loro rilevanza nel mondo del fuori casa, in un contesto che chiede prodotti buoni, funzionali e sostenibili. La loro capacità di intercettare i bisogni del consumatore moderno li rende asset strategici per la filiera, a condizione di seguirne con attenzione l’evoluzione e le nuove esigenze. Per i produttori, la sfida è continuare a innovare senza perdere credibilità. Per i distributori, l’obiettivo è valorizzarli nel mix di proposta, dando spazio a referenze mirate, packaging attrattivi e momenti di consumo ben presidiati. Il potenziale c’è, la domanda è viva, e la traiettoria è chiara: offrire al consumatore qualcosa di più, in ogni sorso.

Fonte MindforHoreca - FORMIND
Fonte MindforHoreca - FORMIND

INK

GRUPPO CAFFO

Le bibite e toniche Bisleri sono soft drink premium 100% naturali, senza coloranti, realizzati con infuso di corteccia di china, come dal 1881. La gamma include toniche classiche e aromatizzate (Indian, Mediterranean, Bergamotto) e bibite con almeno il 20% di agrumi calabresi: Chinotto, Bitter Lemon, BergaSoda e Ginger Ale, speziato e vivace. Ideali per la mixology, uniscono tradizione e gusto contemporaneo.

www.caffo.com

MANIVA

DEL MONTE

Le bibite gassate Maniva abbracciano un’ampia gamma di gusti e sono disponibili tutte in vetro (bottiglie da 100 cl). Perfette per le esigenze del consumatore attento alla qualità e amante della tradizione, si possono trovare nei gusti di Aranciata, Limonata, Pompelmo, Cedrata, Gassosa, Spuma Bionda, Chinotto, Ginger Una linea fatta da ingredienti di alta qualità, prodotta con pura acqua di montagna e rispettose dell’ambiente, oltre a essere tutte certificate Veganok. Le bibite gassate Maniva sono senza OGM e senza glutine e prive di qualsiasi dolcificante artificiale.

La gamma Del Monte® Linea Lattine da 240 ml è pensata per il consumatore giovane e dinamico. Gusti esotici e intensi – 100% Pineapple, Pineapple Crush, Mango, Tropical – senza zuccheri aggiunti e perfetti per il consumo on the go, l’out of home e la mixology. In lattina slim 100% riciclabile, è la risposta sostenibile e autentica ai trend della Generazione Z, sempre più attenta a gusto, innovazione e responsabilità ambientale.

www.freshdelmonte.com

www.manivaspa.it

FONTE PLOSE

La linea ALPEX di Fonte Plose conquista il mondo degli aperitivi ready to drink con Alpex SPRITZ, HUGO, G&T e il nuovo PALOMA al pompelmo rosa. Analcolici freschi, pronti da servire, con ZERO alcol, ZERO impegno, ma tutto gusto. Perfetti per chi cerca un’esperienza di aperitivo no alcol da condividere, uniscono qualità, semplicità e gusto deciso, con tutta la garanzia di qualità e l’affidabilità di ingredienti che caratterizza da sempre Fonte Plose.

www.acquaplose.it

COCA-COLA HBC ITALIA

ORSINI SODA

RED BULL

“Condividi Coca-Cola” è tornata! I pack iconici ora rendono nomi e nickname delle vere e proprie icone da condividere, con un focus speciale sulla Gen Z e una selezione dei soprannomi più in voga tra i giovanissimi. Il nuovo pack “Condividi Coca-Cola” diventa l’occasione perfetta per rafforzare le amicizie, creare nuovi ricordi o semplicemente condividere momenti di gioia. I pack iconici con nomi e nickname sono su: CAN33 (su Coca-Cola Regular, CocaCola Zero e Coca-Cola Zero Zero), VAP 330 ml, PET 450/660 ml, 1 L, 1.5 L (solo su Coca-Cola Regular e Zero) e 2 L (solo su Coca-Cola Regular). Alla promo partecipano anche Fanta, Sprite, Kinley, Fuze Tea e Powerade.

La linea di sodati Orsini Soda, propone soft drinks prodotti con ingredienti di alta qualità, contraddistinti da aromi autentici, 100% Made in Italy e sviluppati in collaborazione con bartender di rilievo. Orsini Soda comprende 5 soft drink – Tonic water, Ginger beer, Club soda, Pink Grapefruit, Lemon soda – caratterizzati da un perfetto e armonioso equilibrio, capaci di trasformare ogni drink in una esperienza. Disponibili in bottiglie di vetro da 20 cl (con tappo a corona), sono una soluzione perfetta per creare con fantasia cocktail d’eccezione.

www.acquaorsini.it

La famiglia The ORGANICS by Red Bull è una gamma di bevande gassate con ingredienti 100% naturali provenienti da agricoltura biologica in 3 gusti (Tonic Water, Ginger Beer, Bitter Lemon). Le ORGANICS by Red Bull, grazie alla loro particolare ricetta, hanno un gusto inedito, ideale sia per il consumo puro che miscelato. Sono bevande dissetanti premium di altissima qualità con la prerogativa di essere biologiche e rispettose dell’ambiente grazie all’uso delle lattine in alluminio. Perfette per essere bevute lisce e apprezzarne il gusto naturale oppure miscelate in cocktail con i migliori alcolici sul mercato.

www.coca-colahellenic.it

www.redbull.com

r INK

SAN BENEDETTO

San Benedetto Bar Specialist è la linea pensata per il canale bar che unisce qualità, innovazione e attenzione ai nuovi trend. Propone due linee: Thè San Benedetto, infuso in acqua minerale naturale, e Succoso Zero, cinque mix di frutta senza zuccheri aggiunti. Entrambe disponibili nel pratico formato in vetro da 0,20L con tappo twist-off, ideali per una pausa di gusto in ogni momento della giornata.

www.sanbenedetto.it

SAN BERNARDO

REFRESCO

Le bibite bio Drops of Drinks possono essere gustate sole, ma diventano ingrediente perfetto negli shaker per irresistibili cocktail. Le nuove bibite biologiche Drops of Drinks di San Bernardo, a base di frutta pressata, sono proposte in una vasta selezione di gusti legati alla nostra tradizione: aranciata, aranciata rossa, limonata, chinotto, tonica, pompelmo rosa, ma anche gassosa, spuma piemontese, ginger, cedrata e ginger ale. Drops of Drinks sono senza conservanti, senza coloranti, senza edulcoranti, con solo zucchero di canna bio e con frutta da agricoltura biologica.

SanAttiva FIT SPORT di Refresco è la bevanda isotonica ideale per chi pratica sport. La sua formula bilanciata reintegra i sali minerali persi con la sudorazione, mantiene il corpo idratato e favorisce il recupero. Perfetta prima, durante e dopo l’attività fisica, supporta anche motivazione e performance. Disponibile nei gusti Limone e Arancia nel pratico formato da 0,5L.

www.refresco.com

www.sanbernardo.it

YOUR PERFECT MIXER

S o F t D r INK

CONSERVE ITALIA

Fresco, dissetante, senza zuccheri aggiunti. E soprattutto con uno stile unico e inconfondibile. Sono queste le caratteristiche del nuovo succo di frutta Derby Blue Limited Edition Pompelmo Rosé firmato dalla cantante Clara. La nuova referenza estiva Derby Blue Pompelmo Rosé è disponibile nei bar per tutta l’estate nell’iconica bottiglia blu in vetro 100% riciclabile da 200 ml e facilmente riconoscibile grazie all’etichetta personalizzata con l’immagine di Clara intagliata su uno sfondo esplosivo di colori. Senza zuccheri aggiunti e perfetta sia per una pausa dissetante che per la mixology.

www.conserveitalia.it

SCHWEPPES

Schweppes Tonic Basil & Sicilian

Lemon unisce la freschezza del basilico al carattere brillante dei limoni siciliani. Co-creata con Marc Alvarez, la ricetta valorizza gin e aperitivi premium con un raffinato tocco mediterraneo. Grazie alla doppia macerazione e agli ingredienti selezionati, regala un’esperienza di gusto intensa, tra note agrumate e profumi che richiamano l’essenza delle coste italiane.

www.schweppes.it

TASSONI

È nata Cedrata Zero, la nuova versione senza zuccheri né calorie dell’iconica Cedrata Tassoni, love brand italiano da quasi 70 anni. Il protagonista resta il Cedro Diamante di Calabria, pregiata varietà dal profumo intenso. Avvolgente e autentica, offre il lusso di osare con leggerezza, nel classico formato da 180 ml, acquistabile in cartoni da 25 bottiglie sfuse.

www.cedrata.it

VELIER

Realizzata con vero succo di pompelmi rosa e rossi raccolti a mano in Spagna, Fever Tree Pink Grapefruit Soda si contraddistingue per l’impressionante esplosione iniziale di pompelmo fresco accuratamente bilanciato con delicate note floreali di pompelmo rosa. Grazie al perfetto livello di gassatura e l’aggiunta di vero succo di pompelmo abbiamo creato un mix rotondo che completa le migliori tequila e vodka premium per uno spritz rinfrescante e leggero. Un team di agronomi (esperti nella gestione del suolo e nella produzione di colture) lavora per garantire la corretta crescita e la raccolta dei frutti nel momento ottimale per la futura lavorazione del succo. Le coltivazioni sono sottoposte a continui controlli per garantire i più alti standard di qualità, consentendoci di coltivare la frutta migliore a pochi chilometri dal Mar Mediterraneo.

www.velier.it

Nella nostra relazione con il cibo il colore ha sempre avuto un ruolo fondamentale. Fin dalla preistoria, quando ancora non esistevano etichette né certificazioni, l’uomo si affidava ai colori per capire se un alimento fosse sicuro o potenzialmente nocivo. E se già prima della Teoria dei colori di Goethe (1810) esisteva una forte connessione sensoriale tra colore e cibo, oggi questa relazione si è evoluta in chiave comunicativa: il colore non serve solo a rassicurare, ma diventa un vero e proprio strumento di marketing, capace di emozionare, attrarre e influenzare le scelte d’acquisto. All’interno di questo universo cromatico, il rosa – o meglio, le sue molteplici sfumature – è tra le tonalità che più stanno conquistando spazio nel food & beverage. Bevande, cocktail, dessert, ma anche snack e soft drink: sempre più prodotti puntano su questa tinta per comunicare freschezza, innovazione e un’estetica accattivante.

IL roSa coMe LeVa eMoZIoNaLe e VISIVa

«Il rosa è una leva di marketing estremamente potente - spiega Nicoletta Polliotto, direttrice della collana Accadde Domani FuTurismo e docente per i percorsi formativi di Fipe -. Secondo la teoria dei colori, questa tonalità è in grado di evocare sensazioni che spaziano dalla dolcezza all’eleganza, dalla delicatezza a un senso di nostalgia. Tutto dipende dalle sfumature scelte, alcune delle quali richiamano anche un’estetica vintage». Una tonalità quindi tutt’altro che superficiale, che agisce a livello percettivo ma anche simbolico, conquistando target diversi e stimolando emozioni e curiosità. «Il rosa stimola l’immaginario e rafforza la componente emozionale», prosegue Polliotto. In un’epoca dominata dalla comunicazione visiva, questo colore ha trovato il suo habitat naturale nei social media: Instagram e TikTok hanno amplificato la sua forza estetica, rendendolo protagonista assoluto nella creazione di contenuti accattivanti.

«È fuori dagli schemi ma rassicurante: evoca morbidezza e fluidità», sottolinea la docente.

FeNoMeNo PINK MILLeNNIaL

Da tendenza estetica, il rosa si è trasformato in un linguaggio culturale. È il caso del cosiddetto Pink Millennial, un fenomeno che va oltre l’uso cromatico: è un’espressione di identità, empatia, nostalgia. Non più un colore “di genere”, ma un elemento trasversale, che rompe le regole comunicative tradizionali e si afferma come simbolo di delicatezza e forza insieme. «Il rosa sta contribuendo a una piccola rivoluzione di genere - commenta Polliotto -. Un tempo era il colore del vino delle donne. Oggi è diventato il colore di tutti».

UN coLore cHe ParL a DI SaLUte

Ma il successo del rosa non si ferma all’estetica o alla comunicazione: sempre più spesso è legato anche al mondo dell’healthy food. Molti prodotti rosa, infatti, si caratterizzano per l’utilizzo di ingredienti naturali e salutari – come lampone, ciliegia, fragola, pompelmo rosa –che offrono gusto, colore e proprietà benefiche senza ricorrere ad additivi artificiali. «Il rosa si lega sempre più al concetto di healthy food. Ad esempio, la pitaya è un esempio di superfood fotogenico e naturale», conclude la docente.

tra GUSto, eStetIca e SIGNIFIcato

La crescita dei prodotti rosa nel beverage non è quindi un semplice vezzo cromatico, ma una vera strategia multisensoriale che fonde visione, gusto e valori culturali. È un trend da osservare con attenzione, anche per i distributori, perché intercetta molte delle istanze contemporanee: desiderio di novità, attenzione alla salute, ricerca di identità e voglia di condividere esperienze visive coinvolgenti. Il futuro – almeno per ora – sembra davvero tinto di rosa. O, meglio, pink.

VINO DEI POETI PROSECCO ROSÉ DOC

Uno spumante Brut originario delle uve coltivate nell’area del Prosecco DOC, ottenuto da un blend di Glera e Pinot Nero e con una gradazione alcolica di11,5% vol. Bottega dispone di un proprio polo logistico a Fontanafredda, e i tempi di consegna sono di 3 giorni per Nord e Centro Italia e di 4 giorni per il Sud. Formati disponibili: cartone da 6x75cl e 24x20cl.

www.bottegaspa.com

LALLIER R.021 ROSÉ

Nel portfolio di Campari

Group, R.021 Rosè è un nuovo approccio all’assemblaggio di uno Champagne rosé secondo la visione di Lallier Réflexion. Composto da 53% di Pinot Noir (incluso 7% di vini rossi di Bouzy), 41% di Chardonnay e 6% di Meunier, l’assemblaggio include il 70% di vini della vendemmia 2021 e 30% vini di riserva (solo del 2020). Con un dosaggio brut di 7 g/L e liqueur invecchiato per 2 anni in acciaio inox, presenta una gradazione alcolica di 12,5% vol. La distribuzione avviene tramite grossisti e agenzie del territorio. Formati disponibili: cartone da 6x75cl, con o senza astuccio.

www.champagne-lallier.com

OTTOCENTOROSA

È un vino spumante extra dry Rosé de Noir Emilia IGT, ottenuto col metodo Charmat dai vigneti di Lambrusco Sorbara e Grasparossa della provincia di Modena. Il suo colore rosa tenue anticipa un perlage fine e persistente, mentre al naso emergono profumi di fragolina di bosco, ciliegia e mirtillo. Con gradazione alcolica di 11% vol., si sposa bene come aperitivo o in abbinamento a salumi e formaggi. Formati disponibili: cartone personalizzato da 6x75cl.

www.albineacanali.com

SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI
BIBITE FRIZZANTI

VINI e a P er t IVI

PROSECCO DOC

ROSÉ TREVISO

È composto per l’85% da Glera e per il 15% da Pinot Nero, con una gradazione alcolica del 11% vol. Il perlage, grazie alla lunga sosta sui lieviti, appare fine e persistente, mentre i profumi sono delicati e ricordano i fiori di glicine e la frutta a pasta bianca, insieme a sentori di piccoli frutti rossi come la ciliegia e il ribes. Formati disponibili: cartone da 6x75cl; astuccio da 1x75cl; cassetta di legno da 1x75cl.

www.montelvini.it

BRUT ROSA DODICI LUNE

Ottenuto da uve di Pinot Nero vinificate in rosa e con una gradazione alcolica del 12,5% vol., Brut Rosa Dodici Lune Col Vetoraz si sposa bene in diverse occasioni di consumo, dall’aperitivo ai pasti a base di pesce crudo e frutti di mare. La bottiglia è distribuita direttamente dal centro logistico dell’azienda, che prevede spedizioni ogni giorno.

Formati disponibili: cartone da 6x75cl, cartone da 6x150cl.

Confezioni regalo: astuccio in cartone da 1x75cl, 2x75cl, 3x75cl e 1x150cl; cassa legno da 1x75cl, 1x150cl; cassa legno da 4x75cl e 5x75cl.

www.colvetoraz.it

SARTI ROSA

È un aperitivo liquoroso della distilleria Sarti, Casa fondata a Bologna nel 1885, oggi nel portfolio di Campari. Con note di arancia, mango e frutto della passione e una gradazione alcolica di 14°, può essere utilizzato nella preparazione dello Spritz. A partire da maggio 2025, la bottiglia è in fase di lancio a livello nazionale, con un supporto mirato alla rete distributiva.

Formati disponibili: cartone da 6x70cl.

www.sartiaperitivo.com

PINK CITRUS

È il nuovo aperitivo rosa in Casa Gamondi che si aggiunge alla gamma dell’azienda, affiancandosi a Bitter, Aperitivo Fiori di Sambuco, Aperitivo Agrumi Mediterranei, Vermouth di Torino Superiore Rosso e Bianco, Amaro, Sambuca, Crème de Cassis. Lanciato lo scorso inverno, ha una gradazione alcolica di 13,5% vol., e il colore rosa è dato dalla fusione di erbe aromatiche, scorze di agrumi (arancia rossa, limone e pompelmo), frutti tropicali (mango e frutto della passione) e dal succo di carota.

Formati disponibili: cartone da 6x100cl.

www.gamondi.it

VINI e a P er t IVI

MANCINO

VERMOUTH SAKURA

Unendo Giappone e Italia, Mancino Sakura Vermouth è l’edizione limitata di Mancino Vermouth con boccioli di ciliegio di Kyoto e petali di viola toscana. Realizzato a partire da una base di vini bianchi italiani e arricchito con 20 botaniche e con una gradazione alcolica di 18% vol., viene prodotto in sole 4.000 bottiglie l’anno.

Distribuito da Coca-Cola HBC Italia, è disponibile presso una selezione dei principali distributori sul territorio nazionale.

Formati disponibili: cassa da 12x50cl.

www.mancinovermouth.com

MIRAVAL CÔTES DE PROVENCE

È un vino rosato ottenuto da un blend di Cinsault, Grenache, Syrah e Rolle, coltivato su un terroir argilloso e calcareo, con una gradazione alcolica di 12,5°, nel portfolio prodotti di Campari Group. Le uve vengono raccolte al mattino e selezionate due volte, con diraspatura e pressatura diretta per Cinsault, Grenache e Rolle. Il Syrah è parzialmente vinificato con il metodo «saignée». La vinificazione avviene per il 95% in vasche di acciaio inox a temperatura controllata e per il 5% in botti, con batonnage.

Formati disponibili: bottiglia singola da 300cl, bottiglia singola da 600cl, cartone da 12x37,5cl, cartone da 6x75cl, cartone da 6x150cl.

www.miraval.com

L a L e GG e NDa

SI t ING e DI ro S a

Attorno alla nascita del vino rosato circola una leggenda irresistibile. Protagonista, un prete pigro e scaltro di un minuscolo paese affacciato sul Lago di Garda. Viveva di ciò che riceveva dai compaesani, tra cui il vino necessario per le funzioni religiose. Quando gli abitanti smisero di aiutarlo, escogitò un piano: durante la vendemmia, bucò di nascosto un tino d’uva. Il mosto fuoriuscito, poco a contatto con le bucce, si presentò chiaro, scarico nel colore. Fu scoperto, ma celebrato come “padre” del vino rosato, che da quel giorno divenne realtà contadina.

Oltre la leggenda, l’origine del rosé è contesa tra Italia e Francia. In Italia si fa risalire al 1943 la nascita del primo rosato moderno: il Five Roses della cantina Leone De Castris, in Puglia, blend di Negroamaro e Malvasia Nera. In Francia, invece, nasce come vino leggero, quasi un’alternativa all’acqua, da cui il nome vin de soif. E il primo Champagne rosé? Porta la firma di Madame Clicquot e ha già compiuto 200 anni.

T radizione , innoVazione e B olli C ine P er il mondo

Situata a Conegliano, nel cuore del territorio del Prosecco DOCG, Serena Wines 1881

è un’azienda a conduzione familiare con una lunga storia e una tradizione secolare nel mondo del vino. Una realtà costruita su visione e radici profonde, tramandata di generazione in generazione e che oggi, guidata dalla quinta rappresentata da Luca Serena, continua a mantenere salda la propria identità, affermandosi come un punto di riferimento nel settore vitivinicolo, in particolare nel canale Ho.Re.Ca. Il vero cambio di passo arriva nel 1987 con il lancio del vino in fusto, un’intuizione che ha rivoluzionato il mercato. Pratici, versatili, sostenibili: i fusti rappresentano ancora oggi una parte sostanziale del business aziendale, con oltre 150.000 ettolitri prodotti nel solo 2024, pari a oltre il 20% del fatturato e a una quota del 30% del mercato a livello nazionale. Serena Wines 1881 è stata pioniera di questo formato e continua a esserne leader indiscusso, forte di una qualità costante e di una proposta pensata per rispondere perfettamente alle esigenze di bar, ristoranti e catering.

“Banalizzare il vino alla spina come un prodotto di basso profilo è un errore - afferma Luca Serena, oggi alla guida dell’azienda -. Il fusto è parte della nostra identità e ha contribuito in modo determinante alla nostra crescita”. Una scelta strategica che ha permesso all’azienda di costruire un modello efficiente, sostenibile ed estremamente competitivo, con un impatto diretto sulla reputazione globale del marchio. La crescita, però, non si ferma al fusto. Nel 2024 la produzione complessiva ha raggiunto i 425.000 ettolitri, con un

incremento del +9%, mentre le bottiglie da 0,75 litri hanno superato quota 30 milioni, in crescita del +12% rispetto al 2023. Negli anni, accanto al fusto, Serena Wines 1881 ha sviluppato un importante percorso di valorizzazione dell’imbottigliato, culminato in un riposizionamento strategico del marchio Serena 1881, oggi accompagnato da una nuova linea comunicativa più distintiva e coerente con l’identità contemporanea dell’azienda. Un’evoluzione che rafforza la percezione del brand, in Italia e all’estero, dove l’azienda continua a espandersi: dopo l’ingresso in sei nuovi mercati nel 2023, nel 2024 ha aggiunto Georgia e Bosnia e consolidato la presenza in Kazakistan e Armenia, con una forte attenzione ora anche al mercato asiatico.

Sul fronte dell’innovazione, interessante anche l’esperienza del ricettario di cocktail creato con il Nudi e Crudi Cocktail Club di Mestre: una collezione di drink a base di Prosecco Serena 1881 DOC e DOCG, pensata per ispirare bartender e operatori del settore, arricchita da video tutorial e contenuti digitali. Un progetto editoriale dal taglio internazionale, che apre nuove prospettive al consumo creativo delle bollicine. Con una strategia 2025 chiara – innovazione, digitalizzazione e valorizzazione delle proprie radici – Serena Wines 1881 si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Con uno sguardo al futuro, ma senza mai dimenticare ciò che ha fatto la differenza: la forza del fusto, da sempre motore e simbolo di un’eccellenza italiana che guarda al mondo.

www.serenawines.it

SAN BENEDETTO SUCCOSO ZERO

San Benedetto Succoso Zero al gusto Frutti Rossi è una bevanda a base frutta con zero zuccheri aggiunti ed è caratterizzato da una ricetta ben bilanciata e di alta qualità, un pack pratico e un innovativo formato Pet on the go. La veste grafica valorizza la raffinatezza e la vivacità delle referenze attraverso un design fresco ed elegante, con l’obiettivo di elevarne la percezione di valore. È distribuito da San Benedetto S.p.A. Formati disponibili: confezioni da 12x40cl.

www.sanbenedetto.it

SYRUP PINK GRAPEFRUIT

È un semilavorato in sciroppo al pompelmo rosa, ideale per la preparazione di cocktail, drink analcolici e coffee specialties. È composto da zucchero, acqua, succo di pompelmo rosa da concentrato (13%), acidificante (acido citrico), amido modificato, aroma naturale, aromi e coloranti (antociani, caroteni).

La distribuzione avviene attraverso i distributori partner dell’azienda DOUMIX, con un approccio promozionale orientato al portfolio. Formati disponibili: cartone da 6x70cl.

www.doumix.it

SODA AL POMPELMO ROSA

È una bevanda gassata prodotta da Galvanina dal gusto naturale, senza conservanti, né coloranti artificiali, né aromi artificiali e con il 7% di succo. Il prodotto è dedicato esclusivamente al canale horeca ed è in corso una collaborazione commerciale e marketing con Bitter Fusetti con l’obiettivo di fare awareness e penetrazione del cocktail “Fusettone”. Formati disponibili: cartone da 24x20cl.

www.galvanina.com

PINK GRAPEFRUIT ALPEX

Pink Grapefruit Alpex prodotta da Fonte Plose è una bevanda analcolica costituita da acqua, 16% di succo di pompelmo rosa da concentrato, zucchero, anidride carbonica, acidificanti (acido citrico), succo di carota nera da concentrato, aromi naturali e antiossidanti (acido ascorbico). È un prodotto vegetariano e senza allergeni. La distribuzione si integra nella linea Alpex, seguendo la stessa organizzazione logistica e commerciale.

Formati disponibili: fardello da 24x20cl.

www.acquaplose.com

RED BULL PINK EDITION

Red Bull Pink Edition

è un energy drink ai frutti di bosco, senza zuccheri. La lattina è distribuita principalmente dal canale WHS.

Inoltre, sul sell-out l’azienda opera un modello di distribuzione verticale, utilizzando i classici incentivi pay for performance, che prevedono l’approvvigionamento addizionale di un’edition in abbinamento alla referenza classica.

Formati disponibili: cartone da 24x25cl.

www.redbull.com

SCHWEPPES

POMPELMO IN ROSA

Schweppes Pompelmo in Rosa è una bevanda analcolica priva di grassi e con 10g di zuccheri, caratterizzata dalla solita ricetta di Schweppes. Prodotta e distribuita da Acqua Minerale

San Benedetto S.p.A, per il canale horeca è disponibile in bottiglia di vetro e nel formato da 18cl.

Formati disponibili: confezioni da 24x18cl.

www.schweppes.it

POMPELMO SODA LA BIOLOGICA

Tassoni Pompelmo Soda

La Biologica è realizzata con succo di pompelmo rosa bio siciliano. Certificata biologica, è una bevanda con un bouquet aromatico e floreale e una nota amara e salina. Ideale per la miscelazione, da abbinare a dark spirits e premium drink, contiene 6g di zucchero per 100 ml.

Formati disponibili: 1 80 ml in cluster 4x4; cartone da 25 bottigliette sfuse.

www.cedraltassoni.it

SPI r I t

PINK CANELA

Omaggio alla tradizione messicana, Pink Canela di Tequila Miradiva è un tequila artigianale di Miradiva con una gradazione alcolica di 40% vol., ottenuto grazie a chips di rovere tostato e petali di rosa messicana. La distribuzione si basa su due hub: Verona, in sospensione IVA e accise per il mercato internazionale ed europeo, e Milano, per consegne rapide in 24/48 ore in Italia. È previsto un rebate al raggiungimento di specifici volumi, come incentivo alle performance di vendita. Formati disponibili: bottiglia singola da 70cl; cassa da 6x70cl.

www.miradivatequila.com

GIN PIGSKIN PINK

Il Pigskin Pink è un distilled gin di qualità premium ottenuto con le botaniche del ginepro, foglie di mirto, lentisco, elicriso, artemisia, timo, salvia desoleana e infuso di bacche di mirto selvatiche. Con gradazione alcolica di 40%, si sposa bene con la tonica all’interno del Gin & Tonic. Distribuito da Coca-Cola HBC

Italia, è disponibile presso una selezione dei principali distributori sul territorio nazionale. Formati disponibili: cassa da 6x70cl.

www.silviocarta.it

LIQUORE ALLA ROSA

Con una gradazione alcolica di 25% vol., il Liquore alla Rosa è composto da alcol, acqua, zucchero al 25% e aromi naturali. Per il canale horeca, la distribuzione della bottiglia è a livello nazionale ed è affidata in esclusiva a Ghilardi Selezioni. Inoltre, il prodotto è acquistabile sul sito istituzionale di Distilleria Quaglia, con tempi di consegna compresi tra 2 e 5 giorni e la possibilità di usufruire di codici sconto a partire dal secondo ordine. Formati disponibili: scatola da 9x10cl; cassa da 6x70cl.

www.distilleriaquaglia.it

ROSE GIN

È un gin ai petali di rosa, ottenuto da una rielaborazione completa della ricetta del Wild Botanical Gin. Unendo tra loro tre varietà di rosa: la Wild Rose delle montagne di Wicklow, le Heritage Roses e la Damask Rose, la tecnica utilizzata è la distillazione a vapore che consente di estrarre gli oli essenziali e i sapori, e la gradazione alcolica è di 37,5% vol.

Distribuito da Coca-Cola HBC

Italia, è disponibile presso una selezione dei principali distributori sul territorio nazionale. Formati disponibili: cassa da 6x70cl.

www.glendaloughdistillery.com

IL GUS to È ca MBI ato

e a N c H e IL co NSUM atore

L a SoSteNIBILItÀ NoN È PIÙ

UNa LeVa acceSSorIa Ma

UN crIterIo attIVo

DI SeLeZIoNe Per cHI coNSUMa

BIrra, SoPrattUtto FUorI

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SoSteNIBILe. UN’oPPortUNItÀ

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NeLL a DIStrIBUZIoNe Horeca

DI M ar I a e L e N a DIP ace

IL RUOLO DELLA SOSTENIBILITÀ

C’è stato un tempo –nemmeno troppo lontano – in cui la birra era percepita come una bevanda popolare, democratica, leggera. Un bene di piacere e di consumo immediato. Oggi resta tutto questo, ma qualcosa è cambiato nella testa (e nel cuore) di chi la sceglie. Lo rivela la prima edizione del Centro Informazione Birra (CIB) di Assobirra, che raccoglie in modo sistemico i dati su percezioni, abitudini e preferenze degli italiani nel rapporto con la birra. Il quadro che emerge interessa in modo diretto i distributori e chi decide gli assortimenti nel canale fuori casa: il valore della birra si sta spostando sempre più su un terreno che va oltre il gusto e il prezzo. Si chiama sostenibilità, e sta diventando un vero driver d’acquisto.

L a SceLta DIVeNta GreeN

La sostenibilità è ormai un criterio guida per tre italiani su quattro nelle scelte d’acquisto in generale, e per quasi nove su dieci quando si parla di birra. Un dato significativo, che dimostra come l’attenzione verso l’impatto ambientale dei prodotti sia passata da tendenza a parametro stabile di giudizio. Questo orientamento si riflette anche nelle scelte più pragmatiche: il 73% degli intervistati dichiara di preferire birre prodotte in modo sostenibile, mentre il 50% si dice disposto a pagare fino al 10% in più per una birra green. Più di un consumatore su quattro ha cambiato marca per orientarsi verso prodotti percepiti come più sostenibili. La

generazione più attenta è quella dei più giovani: la Gen Z, con un 35% che ha cambiato birra per motivi ambientali e il 27% disposto a spendere anche il 20% in più per una birra sostenibile. Ma anche la Gen X, tradizionalmente più conservatrice, si dimostra sensibile al tema: l’80% considera la sostenibilità un

Molto
Abbastanza
Così così
Poco

aspetto importante nel processo produttivo e il 75% dichiara una preferenza attiva per birre che rispettano l’ambiente.

rIDUZIoNe DeGLI SPrecHI

Il concetto di sostenibilità non è più vago o generico: i consumatori indicano con chiarezza le azioni concrete che si aspettano dalle aziende produttrici.

Tra tutte, spicca l’agricoltura sostenibile, percepita come la dimensione più rilevante. Coltivare materie prime nel rispetto della natura, evitando l’uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti, rappresenta un valore che accomuna trasversalmente tutte le generazioni. Subito dopo, si posizionano le scelte legate al packaging: confezioni riciclabili, materiali biodegradabili, vetro al posto della plastica. Il contenitore, in questo nuovo scenario, conta quanto il contenuto.

Terzo aspetto centrale è la gestione degli sprechi lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione: un comportamento virtuoso che i consumatori riconoscono e premiano, se comunicato con trasparenza.

oPPortUNItÀ Per IL traDe

Questo nuovo posizionamento valoriale della birra apre una prospettiva concreta per chi lavora nella distribuzione beverage. Il trade può diventare un attore chiave nel veicolare la transizione sostenibile del comparto birra.In primo luogo, riorganizzando l’assortimento in funzione di criteri ambientali chiari, come l’origine delle materie prime, le certificazioni e i processi produttivi. Inoltre, è importante dotarsi di strumenti di comunicazione che evidenzino le buone pratiche dei produttori: dalle

schede prodotto ai materiali informativi rivolti ai gestori, tutto deve contribuire a valorizzare la sostenibilità come leva di scelta. In questa logica, anche il racconto delle storie di marca può fare la differenza: il cliente del bar o del ristorante vuole sapere non so lo “che birra è”, ma anche “da dove viene” e “perché fa bene all’ambiente”. La distribuzione, infine, può giocare un ruolo formativo nei confronti dei gestori,

aiutandoli a comunicare con coerenza le qualità ambientali dei prodotti, senza scivolare nel greenwashing.

IL rIScHIo DeLL a DIFFIDeNZa

Il dato è incoraggiante, ma richiede attenzione. Una quota significativa dei consumatori – il 49% – teme che le dichiarazioni green siano più marketing che sostanza. E solo il 28% si dichiara realmente informato sulle

pratiche sostenibili delle aziende birrarie. Questo significa che non basta agire in modo sostenibile: è necessario comunicarlo in maniera trasparente e coerente. Il rischio è quello di perdere credibilità. Per questo, etichette, canali social, materiali per la forza vendita e comunicazione nei punti vendita devono parlare un linguaggio chiaro, verificabile, concreto.

Secondo il CIB, il 78% dei consumatori ritiene che conoscere le pratiche green adottate da un birrificio aumenti la fiducia nel marchio. La sostenibilità, in altri termini, è un valore di relazione oltre che ambientale.

IL FUorI caSa SI aLLINea

Un dato interessante è che la sensibilità alla sostenibilità non si limita unicamente alla spesa domestica. Anche quando esce, il consumatore vuole trovare opzioni coerenti con i propri valori. Il 24% degli italiani

dichiara di orientarsi verso scelte healthy e sostenibili quando mangia o beve fuori. Questo significa che il bar e il ristorante non sono solo luoghi di consumo, ma spazi in cui si esprime una visione del mondo.

E chi lavora nel fuori casa ha l’opportunità di intercettare questa domanda proponendo referenze con un profilo ambientale chiaro, comunicato con competenza.

In particolare, nei locali frequentati da Gen Z e Millennials, la proposta di birre sostenibili può diventare un fattore distintivo, capace di generare fidelizzazione.

L a SoSteNIBILItÀ SI PreSIDIa

Per i distributori la ricerca CIB non è solo un report: è una mappa strategica. Se il consumatore ha spostato le sue priorità, la filiera deve saper rispondere. La sostenibilità non è più una leva secondaria, ma un fattore competitivo. Ignorarla significa perdere quota. Al

contrario, farla diventare un elemento chiave della propria proposta commerciale permette di creare valore aggiunto, differenziazione e, soprattutto, fedeltà nel canale.

In un mercato che cambia, la birra sostenibile può diventare il punto di partenza per una relazione nuova e più solida tra produttore, distributore, esercente e consumatore.

Andrea Bagnolini Direttore Generale di Assobirra

BI rra

AMARCORD

La nuova Pilsner Amarcord è una rivisitazione moderna dello stile classico grazie al dryhopping. Una birra versatile e a bassa gradazione alcolica (4.5% vol); una bevuta dove il luppolo è protagonista. La Senza Glutine Amarcord è un’autentica lager deglutinata attraverso gli enzimi in fermentazione. Ciclo produttivo e ingredienti come da tradizione: al gusto, indistinguibile dalla più celebre bionda del Birrificio. Le nuove Bianca e Ipa Amarcord con luppolo in fiore puntano sulla qualità della materia prima e completano una gamma delle classiche secondo il concept “una birra per ogni momento”.

www.birraamarcord.it

CASTELLO

Castello Low è una birra leggera a bassa gradazione alcolica, caratterizzata da freschezza e rotondità di gusto: dissetante, non appesantisce e conquista con un profilo leggero e beverino. Castello Senza Glutine riprende sapori e profumi della Lager classica, con un gusto più delicato e una formula certificata gluten free da ente accreditato. Entrambe sono distribuite nei canali GDO e HoReCa.

www.birracastello.it

FORST

A partire da fine giugno, Birra FORST ha introdotto una novità pensata per rispondere alle nuove abitudini di consumo: FORST 0,0% Citrus & Herbs, una birra zero alcol, senza zuccheri aggiunti, fresca, aromatica e sorprendentemente equilibrata. In una prima fase sarà distribuita presso i grossisti autorizzati FORST, con un focus sul canale Horeca e sull’estate appena iniziata, periodo ideale per intercettare una domanda crescente di alternative leggere e di qualità. Caratterizzata da un profilo gustativo innovativo, amplia la gamma zero alcol del birrificio altoatesino, confermando l’attenzione dell’azienda verso prodotti contemporanei e coerenti con uno stile di vita attivo.

www.forst.it

BI rra

GRUPPO CAFFO

Mount Lion è una stout artigianale a bassa fermentazione, non pastorizzata e non filtrata, creata per esaltare i sapori autentici del territorio. Una birra dal caratteristico colore ebano, con schiuma cremosa e avvolgente, resa unica dalla Liquirizia di Calabria DOP. Prodotta con una ricetta esclusiva, unisce malti tostati e luppoli selezionati con cura per un equilibrio perfetto tra intensità, raffinatezza e grado di amarezza. È una delle specialità del Birrificio Calabräu di Vibo Valentia, un omaggio all’eccellenza e alla tradizione. Puoi conoscere la gamma completa delle birre artigianali Caffo premiate con il titolo di Italy

Winner al World Beer Awards 2019 visitando il sito della società.

www.calabrau.com

MÖNCHSHOF

La Mönchshof Zwickl è una birra naturalmente torbida con il suo gusto corposo e delicato. Fermentata a freddo e maturata a 1° Celsius, per tradizione non è filtrata e viene gustata fredda direttamente dalla fresca cantina. Con il suo contenuto alcolico di 5,4% vol., questa birra speciale di colore ambrato chiaro, con un morbido corpo maltato e un lieve gusto fruttato al palato, grazie alle diverse aggiunte di luppolo ben dosate e alla speciale miscela di malti, si presenta con un gusto vellutato e morbido e una nota leggera di noce che promette davvero di sorprendere.

www.mönchshof.de

KÜHBACHER

Kühbacher EXPORT è una birra dorata e corposa da 5,5% vol, dal gusto pieno e rotondo che riflette la migliore tradizione bavarese. Pensata per accompagnare ogni momento con carattere, unisce qualità e impegno ambientale: produzione sostenibile, uso di energie rinnovabili e rispetto per l’ambiente in ogni fase. Una scelta consapevole per chi ama il gusto autentico e condivide i valori della green brewing.

www.kuhbacher.com

PAULANER

Paulaner Münchner Hell è la Classica lager di Monaco con indicazione geografica protetta. Nel bicchiere si presenta con un colore oro brillante e una schiuma opalescente. È una birra decisamente beverina, delicata e finemente maltata. Una leggera nota dolce e un lieve sentore di luppolo completano il suo carattere. Tradizionalmente si gusta all’ombra degli ippocastani nei Biergärten, ma è perfetta da assaporare ovunque per ritrovare la gioia di vivere tipicamente bavarese.

www.paulaner.com

BI rra

ROYAL SWINKELS

Punk IPA, simbolo della rivoluzione craft in Europa e primo successo internazionale di BrewDog, diventa maggiorenne! India Pale Ale (5,4%) di ispirazione americana, aromatica e ben bilanciata sul gioco di malti e luppoli. All’olfatto rivela intense note agrumate e tropicali di pompelmo, frutto della passione e ananas. Al palato si conferma il piacevole carattere fruttato, con un finale lungo e dissetante. Disponibile nei formati: fusto KeyKeg 20/30L, lattina (33cl, 44cl, 50cl), bottiglia 33cl.

www.royalswinkels.com

PEDAVENA

Dal primo impatto, Pedavena Pils Superiore si distingue per la sua unicità e inconfondibilità: facile da bere, nonostante la sua robusta struttura. L’uso esclusivo di malto di tipo Pils le dona un colore chiaro e brillante, oltre che un gusto secco e pulito, con un finale piacevolmente amaro. Le materie prime sono 100% italiane e il dosaggio accurato dei luppoli resinosi e aromatici dà una schiuma fine, compatta e resistente. Distribuita nei canali GDO e HoReCa.

www.birreriapedavena.it

WARSTEINER

Warsteiner 0,0% alcol: la birra nata per chi sceglie l’analcolico ma senza rinunciare al gusto autentico di una buona birra. Disponibile in bottiglia e ora anche in fusto da 20L, porta nei locali un’esperienza di spillatura coinvolgente, con la stessa qualità della birra tradizionale. Lanciata con la campagna “0,0% alcol, 100% PUOI” su stampa e canali digitali, è supportata da kit visibilità a disposizione dei locali, per stimolare vendite e consumo consapevole.

www.warsteiner.it

DI st

RIBU to RI GR

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LA sostenIBILItÀ È oRMAI Un ReQUIsIto

IMPResCInDIBILe PeR oPeRARe neL CAnALe HoReCA.

seMPRe PIÙ CLIentI, In PARtICoLARe Le nUoVe

GeneRAZIonI DI RIstoRAtoRI, CHIeDono

tRAsPARenZA, ResPonsABILItÀ e IMPeGnI

ConCRetI sU AMBIente e IMPAtto soCIALe

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FoRniRe DAti CeRti SUllA

QUAntiFiCAZione Delle

eMiSSioni Di Co2 GeneRAte

DAlle ConSeGne

Chi lavora nella distribuzione food & beverage lo sa: non è facile stare al passo con le richieste di clienti sempre più esigenti. Ma negli ultimi mesi, un nuovo criterio è diventato centrale nella selezione dei fornitori da parte di gruppi alberghieri, catene di fast food e operatori della ristorazione commerciale: la sostenibilità . Non si tratta più solo di marketing. Sempre più aziende richiedono ai propri partner dati certi sulle emissioni, impegni verificabili, certificazioni o strumenti di rendicontazione ESG. E molti distributori Horeca rischiano di non essere all’altezza.

PeRCHÉ L’esG RIGUARDA tUttI

Fino a poco tempo fa si pensava che solo le grandi aziende fossero chiamate a misurare e comunicare il proprio impatto ambientale, sociale e di governance. Ma l’introduzione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e le nuove regole europee sulla due diligence della catena di fornitura stanno cambiando radicalmente il quadro. Anche i distributori Horeca, pur non essendo direttamente obbligati a rendicontare, stanno diventando anelli fondamentali della supply chain di aziende che devono farlo. Questo significa che fornitori, clienti e stakeholder iniziano a chiedere dati precisi, trasparenza e impegni concreti.

seLeZIone DeI FoRnItoRI

Nel mondo dell’hotellerie italiana, Gruppo UNA ha introdotto un programma di sostenibilità che coinvolge attivamente fornitori e partner. La selezione è basata anche su criteri ambientali: packaging, tracciabilità e impatti della logistica diventano parametri di valutazione. Allo stesso modo, TH Resorts, una delle realtà più dinamiche del turismo nazionale, ha adottato un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001. Le loro strutture stanno implementando policy di approvvigionamento che privilegiano partner con dichiarazioni ambientali o piani di riduzione dell’impatto.

I BIsoGnI DeLLe AZIenDe

Le richieste delle grandi aziende ai propri fornitori sono diventate sempre più frequenti e precise. Oggi non basta più una semplice dichiarazione di attenzione all’ambiente: è fondamentale fornire dati certi sulla quantificazione delle emissioni di CO2 generate dalle consegne, adottare mezzi di trasporto a basse emissioni, come quelli Euro6, elettrici o alimentati con biocarburanti come l’HVO, e disporre di certificazioni ESG o sistemi di gestione responsabile. Il livello di servizio richiesto si sta quindi alzando, e chi non è in grado di fornire queste informazioni rischia concretamente di essere escluso da filiere sempre più orientate alla sostenibilità documentata.

sostenIBILItÀ e PUBBLICI eseRCIZI

Non sono solo le grandi catene a richiedere requisiti ESG. Sempre più spesso, anche i clienti tradizionali come bar, ristoranti e pub iniziano a prestare attenzione alla sostenibilità dei loro fornitori. Questo trend è particolarmente evidente dove è presente una nuova generazione di imprenditori della ristorazione, molto più sensibili a temi come l’impatto ambientale, l’etica della filiera e la trasparenza dei processi. Secondo il Rapporto Ristorazione 2024 di FIPE-Confcommercio, le imprese guidate da giovani under 35 costituiscono il

WH o ’ s WH o

COO&CoFounder Fourgreen

Fourgreen è una società climate tech specializzata in soluzioni per la sostenibilità nel settore food&beverage. Attraverso una piattaforma proprietaria certificata ISO, supporta le imprese nel misurare, ridurre e comunicare le proprie emissioni di CO2 in modo semplice, trasparente e conforme agli standard internazionali. Offre tecnologie, consulenza e formazione per accompagnare PMI e grandi operatori lungo l’intero percorso verso la sostenibilità, fino a rendere il servizio di consegna a CO2 impatto zero.

dei propri locali. La domanda sorge spontanea: tra due fornitori food&beverage che offrono lo stesso prodotto allo stesso prezzo, chi sceglieranno i ristoratori del futuro? Quello sostenibile o quello tradizionale?

IL RUoLo DeLLe PIAttAFoRMe Per i distributori Horeca, non è più sufficiente affermare di essere attenti all’ambiente. Oggi serve dimostrarlo con dati concreti, report dettagliati e indicatori chiari. Le piattaforme ESG rappresentano un valido supporto anche per le piccole e medie imprese, permettendo di avviare un percorso strutturato senza dover rivoluzionare il proprio modello operativo. Attraverso strumenti digitali, infatti, è possibile calcolare in modo preciso l’impronta carbonica generata dalle consegne, ottimizzare le rotte per ridurre i chilometri percorsi e, di conseguenza, le emissioni, oltre a comunicare periodicamente ai clienti i risultati ottenuti, trasformando così la sostenibilità in un vero e proprio valore aggiunto.

I RIsCHI PeR CHI non sI ADeGUA

12,9% del totale, con una concentrazione del 60,3% nel segmento ristoranti. Questi nuovi operatori sono spesso più attenti alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, influenzati anche dalle aspettative dei consumatori. Inoltre, il Rapporto indica che circa il 90% dei ristoranti e bar ha adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il rispetto dell’ambiente, e oltre l’80% ha introdotto strumenti digitali all’interno

Ignorare l’evoluzione normativa ed economica legata all’ESG espone le aziende a rischi concreti e crescenti. Chi non è in grado di fornire dati verificabili o dimostrare impegni in ambito ambientale e sociale rischia infatti di essere escluso dalle filiere di valore, tagliato fuori da accordi con grandi clienti sempre più orientati verso partner sostenibili.

Allo stesso tempo, la mancanza di una governance trasparente e responsabile può ridurre l’attrattività dell’azienda agli occhi di banche e investitori, che tendono a privilegiare realtà già impegnate su questi fronti. Infine, non

essere percepiti come attori consapevoli e affidabili può generare danni reputazionali difficili da recuperare, soprattutto in un mercato dove la sensibilità verso la sostenibilità è in costante crescita.

È teMPo DI CAMBIARe

Guardare alla sostenibilità con occhi nuovi significa superare l’idea che si tratti di un costo e iniziare a considerarla un investimento strategico.

I distributori che scelgono di intraprendere un percorso di rendicontazione ESG hanno la possibilità di dimostrare concretamente il proprio valore, offrendo ai partner dati reali, tracciabili e certificabili. Questo approccio consente anche di migliorare la gestione interna, grazie all’ottimizzazione dei processi, alla riduzione degli sprechi e all’adozione di nuove tecnologie che incidono positivamente sui costi. Inoltre, chi intraprende questo cammino può posizionarsi sul mercato come partner innovativo e affidabile, pronto ad accompagnare la trasformazione della filiera Horeca verso modelli più responsabili e sostenibili.

IL MoMento DI AGIRe È ADesso

Il settore della distribuzione food & beverage è chiamato a un cambio di passo. La buona notizia è che la transizione ambientale non è un obbligo da temere, ma un’opportunità per rinnovare il modello di business e oggi ci sono strumenti concreti e accessibili per iniziare il percorso senza rivoluzionare l’azienda. Ma è necessario farlo ora, perché chi saprà integrare sostenibilità, dati e tecnologia sarà protagonista del cambiamento. Gli altri rischiano di restare pericolosamente indietro.

IL RADAR

D e L V en DI to R e

CAMBIA RottA

neL FUoRI CAsA IL MestIeRe DeL DIstRIBUtoRe sI eVoLVe. non PIÙ soLo CHILoMetRI e IntUIto, MA AnALIsI

PReDIttIVA e CRUsCottI DIGItALI. L’InteLLIGenZA

ARtIFICIALe PeRMette DI InDIVIDUARe I LoCALI PIÙ

PRoMettentI, PeRsonALIZZARe L’oFFeRtA e ottIMIZZARe LoGIstICA e CoMUnICAZIone

DI MA tteo s A sse LLI

La distribuzione Horeca italiana è stata a lungo un mestiere fatto di chilometri percorsi in auto e strette di mano: si visitavano quante più insegne possibili, sperando di incontrare quelle giuste.

Oggi quel metodo non basta più. Ogni settimana aprono e chiudono centinaia di bar, ristoranti, pub; i gusti cambiano al ritmo dei social e il venditore che gira alla cieca rischia di sprecare inutilmente tempo, carburante e sconti. L’intelligenza artificiale offre un

modo nuovo di leggere il mercato: cambiare un semplice elenco clienti in un radar capace di indicare dove vale la pena investire tempo e mezzi per la prossima visita.

PULIZIA e stRUttURA DeI DAtI

Il punto di partenza è il data cleaning: le anagrafiche di un distributore medio contengono decine di duplicati: “Trattoria Da Gino s.n.c.” convive probabilmente con “Da Gino SAS”, stesso indirizzo ma due record diversi; “Bar Lido” compare una volta in Via Roma e

un’altra all’angolo di Piazza Roma. Un algoritmo di normalizzazione riconcilia ragioni sociali, insegne e codici fiscali, assegna a ogni esercizio un ID univoco e geocodifica l’indirizzo. Solo così i modelli predittivi lavorano su basi solide: senza questa pulizia le previsioni di potenziale sarebbero vane quanto tracciare un percorso con una cartina sbagliata.

DALLA MAPPA AI sUGGeRIMentI Una volta bonificate le anagrafiche, è possibile arricchirle con tutte le informazioni

LIVELLO

SEGMENTAZIONE POTENZIALE CLIENTI

CRITERI PRINCIPALI PRIORITÀ COMMERCIALE

GOLD Coperti alti, rating eccellente

SILVER

Somiglianza ai buoni clienti, crescita media

BRONZE Bassa spesa, rating incerto

SEGMENTAZIONE POTENZIALE CLIENTI

Visita immediata e consulenza premium

Follow-up mirato e promozioni mirate

Approccio digitale & nurturing a distanza

SEGNALE A.I. PRINCIPALE CRITERI PRINCIPALI FAMIGLIA MERCEOLOGICA

Menu vegetariano / recensioni bio

Citazioni social su mocktail

Parole-chiave “IPA”, “craft”

Selezione “green” premium

Toniche botaniche + merchandising

Linea pale ale & kit degustazione

ANALISI SENTIMENT

Vini biodinamici

Soft drink 0 alcol

Birre artigianali

SEGNALE A.I. PRINCIPALE CRITERI PRINCIPALI FAMIGLIA MERCEOLOGICA

“Servizio lento” Rischio calo recensioni

Proporre soluzioni digital ordering

“Dolci eccezionali” Punto di forza Rafforzare dessert premium

“Cocktail costosi” Sensibilità prezzo Creare promo happy-hour

pubbliche disponibili sul web. L’AI scruta portali ufficiali, guide gastronomiche, piattaforme di recensioni e social: per ciascun locale raccoglie nazione, città, nome commerciale, eventuale appartenenza a catena, indirizzo, telefono, sito web; identifica poi tipo di menu o carta drink, fascia di prezzo, eventuali stelle o forchette Michelin, presenza di tavoli all’aperto, servizio di take away o delivery, orari e giorni di chiusura.

Nulla viene inventato: si pesca esclusivamente da fonti pubbliche, aperte, aggiornate

e verificabili. Su questo scheletro di dati il sistema innesta il suo cuore predittivo. L’AI classifica ogni esercizio su due piani. Il primo è il potenziale: bronze, silver o gold. Il punteggio considera somiglianza con i migliori clienti esistenti, indicatori di capacità di spesa (numero coperti, fascia prezzo, livello di servizio), tendenza della categoria nella zona e reputazione online.

Il secondo piano è la mappa delle affinità prodotto: per ognuna delle principali famiglie merceologiche – birre artigianali, vini bio,

pesce e carni alla griglia, dessert, soft drink a zero alcol – l’algoritmo calcola la probabilità di acquisto in base ai menu e alle recensioni dei piatti e dei drink.

LA VIsItA MIRAtA

Il risultato è un cruscotto che il venditore apre al mattino dal tablet. Sullo schermo trova, per esempio, che in centro a Bologna “Natura Fusion Bistrot” (silver) è diventato in un mese il quinto ristorante vegetariano più recensito della città, ma non serve ancora vini biodinamici: un’opportunità immediata per posizionare l’assortimento bio.

A Milano, invece, “Sky Rooftop Bar” (gold) riceve il 40% delle citazioni social su cocktail analcolici; il sistema suggerisce di accompagnare la proposta di toniche botaniche con bicchieri personalizzati e materiali pop. Se si sa che il locale ha già un altro distributore di riferimento, l’AI potrebbe mostrare lo share of wallet stimato: quanta parte del suo fabbisogno copre il competitor e quanta è ancora contendibile.

IL VALoRe DeLLe ReCensIonI

Un’altra leva importante sta nell’analisi del sentiment: per ogni locale il software indica trend di gradimento presente sulle piattaforme come Google, TripAdvisor, The Fork, Facebook, Yelp, Foursquare e Zomato; segnala il numero di recensioni, la media voti e, soprattutto, le parole più ricorrenti nei commenti.

Se “Spaghetti alla Chitarra” viene citato cento volte con toni entusiastici, mentre “servizio lento” appare trenta volte, il distributore capisce che quel ristorante ha un punto di forza da proteggere (la tradizione) e un punto debole dove proporre soluzioni (ad esempio piatti semi-pronti o un gestionale per comande digitali).

AIUto PeR LA LoGIst

ICA

Ma l’AI non si ferma alle vendite. Con gli stessi dati alimenta la supply-chain: prevedere, per categoria di locale, i picchi di domanda settimanali o stagionali riduce viaggi inutili. Se l’algoritmo anticipa che i pub con “live music” in provincia di Bari esauriranno Pale Ale durante i festival estivi, il magazzino programma lotti extra a giugno e il corriere pianifica consegne notturne, evitando rotture di stock e multe in zone pedonali. Allo stesso tempo la supply-chain diventa più “green”: meno camion vuoti vuol dire meno CO2, un argomento che oggi fa presa sia su clienti sia sui consumatori.

CoMUnICAZIone sU MIsURA

Altra applicazione potente è la personalizzazione della comunicazione. Grazie alle info raccolte e ordinate, con un clic il CRM redige e-mail, locandine, brochure WhatsApp che riprendono esattamente i plus competitivi di ogni locale.

Al bar “Dolce Vita” di Verona arriverà un messaggio su semifreddi monoporzioni che fanno tendenza su Instagram; alla pizzeria “Napule 1906” di Genova un flyer con farine integrate e topping DOP, sapendo che il locale punta su autenticità e menziona spesso il disciplinare STG.

Si tratta di micro-campagne automatiche, ma scritte con un lessico coerente al tono delle recensioni che il locale riceve: così l’offerta appare rilevante, non invasiva.

teCnoLoGIA e ReLAZIone

Tutto questo non elimina la relazione umana, ma la potenzia. Il venditore resta una figura centrale, ma arriva informato, con un profilo cliente organizzato a monte. Può parlare di margini, non di listini; consigliare

soluzioni al posto di chiedere “di cosa avete bisogno?”. Il gestore si sente capito, perché chi entra conosce già la sua storia: orari, numero di coperti, fascia prezzo, spinta promozionale, reputazione online, piatto best-seller, cocktail più fotografato. Qualcuno teme che così tanti dati possano snaturare l’intuito commerciale. Al contrario: la tecnologia libera il venditore dall’onere di raccogliere informazioni banali – telefono, sito, orari, livello prezzi, servizio take away – e gli consegna il tempo per creare fiducia.

Sapere che “La Pergola” chiude il lunedì e che in media riceve quattro stelle su Google non toglie spontaneità alla conversazione; evita solo una telefonata a vuoto.

UnA sFIDA CULtURALe

Investire in questo ecosistema pilotato dall’AI è piuttosto accessibile. Più complesso, semmai, è l’aspetto culturale: scegliere metriche condivise, formare la forza vendita alla lettura del cruscotto, costruire un flusso di feedback in cui il commerciale segnali all’AI se un suggerimento è andato a segno o meno, perché il modello apprenda e si affini. Siamo al principio di una nuova stagione: mentre i volumi ripartono lentamente e i margini vengono divorati da costi energetici e inflazione, chi rimane analogico rischia di scoprire tardi che il suo concorrente ha già mappato la città, cliente per cliente, recensione per recensione.

L’intelligenza artificiale non promette miracoli, ma offre un’occasione storica: trasformare il distributore da semplice fornitore di pallet in curatore di esperienze gastronomiche, capace di scegliere i partner giusti, parlare la loro lingua e accompagnarli nel cambiamento.

WH o

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Matteo Sasselli matteo-sasselli

È un esperto di Marketing, Consulenza e Intelligenza Artificiale (AI) con oltre 20 anni di esperienza, maturata in contesti prestigiosi come Nestlé. Attraverso il brand HOORON, offre soluzioni avanzate per ottimizzare le strategie di Sales & Marketing, aiutando le aziende a distinguersi dalla concorrenza ed espandersi in nuovi Canali e Mercati, Nazionali ed Internazionali. Grazie all’AI, Matteo supporta Marketing e Vendite in due fasi strategiche: validazione e test di nuovi scenari di business, nuovi prodotti, visual e design; connessione tra clienti e fornitori, facilitando relazioni commerciali strategiche in oltre 60 Paesi nel mondo.

Chi saprà abbracciare questa integrazione di dati, creatività e relazioni diventerà il punto di riferimento di un canale che chiede, oggi più che mai, servizio, visione e precisione. In un mercato dove ogni tavolo vuoto pesa sul conto economico, la scienza dei dati ha trovato posto a tavola. Sta al distributore scegliere di sedersi, prima che lo faccia qualcun altro.

t RA DAt I e R e LAZI on I AL C ent Ro IL CLI ente

neL MonDo DeLLA DIstRIBUZIone

BeVeRAGe ConosCeRe IL PRoPRIo PUBBLICo È LA CHIAVe PeR

CReARe ReLAZIonI DURAtURe e stRAteGIe eFFICACI. LA CUstoMeR

InteLLIGenCe tRAsFoRMA I DAtI

In sCeLte VInCentI

DI A nton I o D’AGA t A

In un mercato dove le esigenze cambiano rapidamente e la concorrenza si gioca spesso sul filo della personalizzazione, conoscere davvero i propri clienti è diventato un vantaggio competitivo imprescindibile. Non si tratta più solo di intuizione o di esperienza sul campo: oggi il valore si costruisce sulla capacità di interpretare i comportamenti, anticipare i bisogni e trasformare ogni informazione in un’opportunità commerciale. È qui che entra in gioco la Customer Intelligence, strumento prezioso per i distributori di bevande che vogliono affiancare alla relazione tradizionale una strategia basata su dati concreti e aggiornati.

UnA ConosCenZA CHe GUIDA Le sCeLte

La digitalizzazione ha reso disponibili una quantità di dati senza precedenti. Ordini, frequenze d’acquisto, risposte promozionali, comportamenti online e stagionalità: ogni punto di contatto con il cliente può diventare una fonte di informazioni utile a costruire un quadro dettagliato delle sue abitudini e delle sue esigenze. I software di Customer Intelligence raccolgono e aggregano queste informazioni per restituire una visione coerente e personalizzata. Ciò consente ai distributori non solo di sapere cosa acquistano i clienti, ma quando e perché, individuando i momenti chiave per proporre nuovi prodotti, formulare offerte più pertinenti o rafforzare il rapporto commerciale.

VeRso UnA seGMentAZIone eVoLUtIVA

Non tutti i clienti sono uguali. Bar, hotel, palestre, ristoranti o mense aziendali hanno esigenze diverse, cicli di consumo differenti, modalità d’acquisto peculiari. Un tempo bastava distinguere per tipologia e dimensione, oggi è necessario andare oltre: capire come evolve ogni singolo cliente nel tempo è il nuovo orizzonte. La segmentazione dinamica, basata su dati comportamentali aggiornati in tempo reale, permette di identificare gruppi omogenei per propensione d’acquisto, valore generato, frequenza o sensibilità alle promozioni. Modelli come il RE-RFME consentono di classificare i clienti in cluster utili all’azione: ad esempio, “clienti fedeli ad alto potenziale” o “clienti da riattivare”. In questo modo, la comunicazione diventa più rilevante e mirata, aumentando l’efficacia commerciale.

DAtI CHe oRIentAno Le ReLAZIonI

Il tempo del venditore è prezioso, e oggi può essere investito con più intelligenza. La Customer Intelligence non è solo un motore

per il marketing: è un alleato per tutta la forza vendita. I dati raccolti aiutano a pianificare le visite in modo più strategico, preparando proposte coerenti con la storia e le abitudini di ciascun cliente. Si evitano contatti a vuoto e si potenziano i momenti di relazione, che diventano occasioni reali per consolidare il legame e generare valore. Inoltre, l’analisi continua dei comportamenti d’acquisto può evidenziare segnali deboli di disaffezione o calo d’interesse, suggerendo interventi tempestivi per evitare la perdita del cliente. In un mercato dove conquistare un nuovo punto vendita è sempre più complesso, preservare quelli attivi è una priorità

AntICIPARe

È MeGLIo CHe InseGUIRe

La vera forza dei software più evoluti risiede nella loro capacità predittiva. Integrando algoritmi di intelligenza artificiale, questi strumenti possono segnalare per tempo quando un cliente sta cambiando abitudini, sta riducendo gli ordini o potrebbe essere attratto da un competitor. Questo consente di agire prima, non dopo. Una previsione precisa, basata su pattern reali, può orientare azioni commerciali mirate: una promozione ad hoc, un contatto diretto, l’inserimento di un prodotto complementare. L’intelligenza del dato, in questo senso, non sostituisce la relazione ma la potenzia, rendendola più puntuale, più rilevante e soprattutto più efficace.

DAL DAto ALL’AZIone, oGnI CAnALe ContA

Oggi le interazioni con i clienti si svolgono su più livelli: dal colloquio diretto alla

piattaforma e-commerce, dalla mail al CRM, dalle app di ordine alle attività in punto vendita. I software di Customer Intelligence –come SAS Customer Intelligence 360 – sono progettati per raccogliere informazioni da tutte queste fonti, creando una visione unica e integrata del cliente. Questo consente di passare da una logica “prodotto-centrica” a una logica “cliente-centrica”, in cui ogni decisione – dall’assortimento alle campagne – è costruita su misura. È una trasformazione culturale prima ancora che tecnologica, che permette di essere più vicini al cliente in ogni momento del percorso d’acquisto.

LA ConosCenZA

AL seRVIZIo DeLLA ReLAZIone Adottare strumenti di Customer Intelligence significa dare struttura alla relazione commerciale. Le intuizioni e le esperienze maturate sul campo non vengono sostituite, ma valorizzate e rafforzate da un ecosistema di informazioni in continuo aggiornamento. Chi sceglie di investire in questa direzione non si limita a seguire i clienti: inizia a guidarli, offrendo soluzioni, proposte e risposte sempre più pertinenti. In un mercato che si evolve velocemente, dove i margini si giocano sulla fidelizzazione e sulla capacità di anticipare i bisogni, la vera arma competitiva è la conoscenza. E oggi, questa conoscenza è finalmente a portata di mano.

Antonio D’Agata, Partner e Director Strategic Accounts di Axiante

GRUPPo CAFFo 1915

RIsCRIVe Le ReGoLe

DeLL’APeRItIVo

Con LeMonIeR, Un’InnoVAtIVA

PRoPostA CHe UnIsCe tRADIZIone e GUsto

MeDIteRRAneo PeR

ReInteRPRetARe IL

RItUALe DeLLo sPRItZ

L’APeRItIVo CAMBIA GUsto

Quando il sole si abbassa sull’orizzonte e l’aria si fa leggera, l’aperitivo torna protagonista. Un momento di condivisione che si reinventa alla ricerca di nuovi equilibri tra gusto, freschezza e originalità. In questo scenario si inserisce Lemonier, la proposta innovativa di Gruppo Caffo 1915 pensata per dare nuova forma al rito dello spritz. Un aperitivo a base di scorze di limone di Calabria ed erbe mediterranee – tra cui menta, salvia e basilico – con una gradazione alcolica di 14,9%, perfetto per chi desidera qualcosa di diverso, aromatico e contemporaneo. Un’opzione che interpreta anche la crescente richiesta di una bevuta più leggera, in sintonia con i gusti e le tendenze delle nuove generazioni. Lemonier interpreta lo spirito della stagione con un profilo gustativo vivace e

sorprendente, capace di conquistare bartender, professionisti del canale horeca e consumatori sempre più curiosi, attenti alla qualità e all’identità dei prodotti. Lemonier è l’alleato perfetto per riscrivere la drink list estiva, offrendo un’alternativa raffinata e frizzante al classico spritz.

DALLe RADICI stoRICHe A oGGI

La storia di Lemonier affonda le sue radici negli anni Settanta del secolo scorso, quando la celebre ditta F.Bisleri & C., famosa in quel periodo in tutto il mondo per il Ferro China Bisleri, lo ideò come base per cocktail. Dal 2020 il marchio Bisleri è entrato a far parte del portafoglio di Gruppo Caffo 1915 che ne ha rilanciato il valore attraverso un’attenta operazione di recupero storico e di innovazione.

L’IDENTIKIT

NOME: Lemonier

ANNO DI NASCITA: 2025

PROVENIENZA: Calabria

BOTANICHE PRINCIPALI: limoni di Calabria, menta, salvia, basilico e alloro

FORMATI: bottiglia da 70 cl

GRADAZIONE ALCOLICA: 14,9°

PosIZIonAMento PReMIUM

Lemonier si distingue per il suo packaging moderno ed elegante dai colori vividi e solari, capace di valorizzare il brand e le origini mediterranee, invitando il consumatore a scoprire il prodotto. La veste grafica della bottiglia mette in risalto in modo chiaro il carattere mediterraneo dell’aperitivo, la naturalità degli ingredienti e la modalità di consumo.

PeRFeC t seRVe e DIstRIBUZIone

Il perfect serve di Lemonier Aperitivo Mediterraneo riprende la ricetta dello spritz come da tradizione italiana: 3 Parti di Prosecco Doc, 2 Parti di Lemonier Aperitivo Mediterraneo, 1 Parte di Soda.

ABBONATI A GBI

LA RIVISTA DI RIFERIMENTO PER I DISTRIBUTORI

PAUSA A TEMPO SUGAR TAX

SOLLIEVO PER LE IMPRESE: RINVIATA LA TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE E NON. RIMANE PERÒ LA NECESSITÀ DI SUPERARE LA

Il Governo ha deciso: la Sugar tax slitta di 6 mesi. Se ne riparlerà il 31 dicembre 2025. Un rinvio accolto con favore dal mondo delle imprese, che restano comunque preoccupate per lo stato di incertezza in cui saranno costrette a lavorare già dalle prossime settimane, in attesa di capire quale sarà la decisione delle forze politiche tra 6 mesi.

ASSOBIBE – l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori del comparto – ha tirato un sospiro di sollievo ma ribadisce la necessità di avere una visione a lungo termine. I continui rinvii

degli ultimi anni non hanno giovato alle imprese, sospese tra investimenti congelati e scenari fiscali mutevoli. «Ringraziamo il Governo e, in particolare, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, e il Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, per la costante attenzione mostrata; auspichiamo che in Parlamento si consideri uno slittamento di almeno un anno o la definitiva cancellazione di questa imposta contro il Made in Italy, così da evitare alle imprese di ritornare in uno stato di incertezza nel giro di pochissimi mesi.

Il nostro è l’unico comparto su cui pendono due nuove tasse come la Sugar e la Plastic tax, non sostenibili per chi fa impresa nel Paese», ha commentato subito dopo il rinvio Giangiacomo Pierini, Presidente di ASSOBIBE. Nel mirino dell’associazione, infatti, non c’è solo la Sugar tax ma anche la Plastic tax che pesa come una seconda “spada di Damocle” su tutto il settore.

UNA TASSA CHE NON CONSIDERA LO ZUCCHERO

L’imposta approvata nel 2019, erroneamente definita “Sugar tax”, non colpisce lo zucchero o la quantità nel prodotto: vengono tassate allo stesso modo le bevande analcoliche con zucchero, con meno zucchero o senza zucchero, comprese le versioni con zero calorie. Eppure, i dati italiani non giustificano una misura così penalizzante. I consumi di bevande analcoliche sono tra i più bassi in Europa (circa 54 litri pro capite l’anno - Fonte: global data Unesda), stabili da tempo e con una costante diminuzione delle versioni zuccherate, che oggi rappresentano solo lo 0,9% dell’apporto calorico giornaliero medio. Inoltre, negli ultimi anni, le imprese del Settore hanno già preso una serie di impegni per promuovere un consumo responsabile e ridurre gli zuccheri. Grazie, infatti, a una serie di accordi siglati con il Ministero della Salute è stato tagliato di oltre il 41% lo zucchero immesso in consumo e sono state riformulate le ricette classiche a favore di versioni “light”. Raggiungendo risultati più incisivi rispetto ai Paesi dove la Sugar tax è già in vigore.

GLI IMPATTI ECONOMICI DELLA SUGAR TAX IN NUMERI

• IMPATTO ECONOMICO: + 28% fiscalità su litro, - 16% vendite nel biennio successivo, - 12% investimenti

• CALO DEGLI ACQUISTI DI MATERIA PRIMA: oltre 400 milioni di euro

• IMPATTO SUL FATTURATO DEL SETTORE: - 10%

• POSTI DI LAVORO A RISCHIO: - 5.000 posti di lavoro, di cui4.000 tra canale Moderno e segmento Ho.Re.Ca.

• AUMENTO DELLA BUROCRAZIA: + 70 nuove procedure

CHI È ASSOBIBE

ASSOBIBE tutela e rappresenta gli interessi di una filiera profondamente radicata nel Paese, con aziende e stabilimenti localizzati su tutto il territorio della penisola, generando un valore complesso, diretto e indiretto, dalla produzione e vendita di bevande analcoliche in Italia è pari a 4,9 miliardi di euro. Di questi, 800 milioni di euro sono generati direttamente dalle imprese di produzione di bevande analcoliche, 1,1 miliardi di euro sono generati dalle imprese che forniscono le materie prime necessarie alla produzione delle bibite (dagli aromi agli imballaggi, fino al marketing), mentre i restanti 3 miliardi di euro provengono dalle fasi di commercializzazione dei prodotti finiti.

NESSUN BENEFICIO PER LA SALUTE

Un report della Commissione Europea (European Commission 2022), ha considerato la Sugar tax inutile per ridurre sovrappeso e obesità e recentemente anche l’OMS ha chiarito in un proprio studio che non è tra le opzioni principali da adottare nei Paesi ai fini di migliorare la salute dei cittadini. E le esperienze di Paesi come Francia, Irlanda, Olanda e Romania sembrano confermarlo: nonostante l’introduzione dell’imposta, i tassi di obesità non sono diminuiti – anzi, in alcuni casi sono aumentati. Inoltre, proprio per la mancanza di dati clinici che possano dimostrare il rapporto diretto tra la tassa e il miglioramento di patologie come l’obesità e il sovrappeso, alcuni Stati, tra cui Danimarca, Norvegia e Islanda, hanno deciso di cancellare la Sugar tax.

SERVONO CERTEZZE PER LE IMPRESE

La Sugar tax si inserisce in un contesto economico complesso, fortemente segnato dagli effetti dell’inflazione, da tensioni geopolitiche e dall’aumento dei costi di materie prime ed energia. Uno scenario difficile: «Misure come la sugar tax rischiano solo di allontanare investimenti e posti di lavoro, senza portare reali benefici alla salute pubblica. Al settore servono politiche di supporto capaci di tutelare, stimolare la crescita e la competitività delle imprese espressione del Made in Italy», ha aggiunto Pierini. Adesso ogni tipo di decisione è in mano al Parlamento. Il rinvio della tassa ha evitato un impatto immediato a ridosso della stagione estiva, ma il vero nodo rimane irrisolto: quale sarà il destino del settore? Le imprese attendono risposte, non solo proroghe.

Intelligence of data, the power of strategy.

STRATEGIC PLANNING MARKET STUDY

CONSUMER KNOWLEDGE

HUMAN CAPITAL

MIXo Lo GY

I n M o Da LI tÀ s ELEC t I on

Il fuori casa è un segmento strategico per Schweppes, non solo per la sua rilevanza storica nella costruzione del brand, ma anche perché continua a rappresentare un termometro sensibile dell’evoluzione nei gusti e nei comportamenti di consumo. In questo contesto, l’azienda registra una forte accelerazione verso scelte più consapevoli, con un interesse crescente per proposte no e low alcol. Con un profilo aromatico sofisticato e una vocazione al gusto adulto, Schweppes si propone come risposta ideale a queste nuove esigenze, offrendo referenze versatili e di qualità sia come soft drink distintivi, sia come basi perfette per una mixology analcolica o low alcohol sempre più presente nell’offerta dei locali.

A parlarci del brand è Vincenzo Tundo, Direttore Commerciale e Marketing Italia di Acqua Minerale San Benedetto, azienda che si occupa della produzione e distribuzione in Italia dei prodotti Schweppes.

Schweppes è un marchio iconico, ma capace di rinnovarsi: come riuscite a mantenere questo equilibrio tra tradizione e contemporaneità? Schweppes rappresenta un equilibrio unico tra heritage e innovazione, un aspetto che consideriamo strategico per chi lavora ogni giorno nel mondo del fuori casa. Siamo custodi di una tradizione che ha reso iconici i nostri prodotti, a partire dalla prima tonica creata nel 1783, ma continuiamo a innovare per rispondere alle nuove esigenze di consumo e alle tendenze del mercato.

La mixability è uno dei vostri punti di forza storici. Quali referenze stanno riscuotendo maggiore successo tra i professionisti del settore? Sicuramente l’intera gamma Schweppes Selection, pensata specificamente per il mondo della mixology. Il successo di queste referenze dimostra quanto il mercato sia maturo e ricettivo verso prodotti premium, capaci di offrire un valore aggiunto sia in termini di esperienza sensoriale sia di storytelling al bancone.

Vincenzo Tundo, Direttore Commerciale e Marketing Italia
DI M ar I a ELE na DI

Cosa rende questa gamma particolarmente adatta alla mixology di qualità?

Dietro ogni grande cocktail c’è un perfetto equilibrio di ingredienti, e Schweppes Selection nasce proprio con questo obiettivo: elevare l’esperienza di gusto, esaltare ogni sfumatura degli spirit e soddisfare anche i palati più esigenti.

Frutto di anni di ricerca e sperimentazione, sviluppata con il supporto di mixologist di fama internazionale, questa gamma rappresenta l’evoluzione di oltre due secoli di esperienza, curiosità e passione per la qualità. Schweppes Selection non è una semplice linea di soft drink, ma un’autentica celebrazione del gusto.

Grazie all’impiego di ingredienti selezionati e a un sofisticato processo di doppia macerazione, che intensifica gli aromi e il gusto e mantiene al tempo stesso una gasatura persistente questa linea è perfetta per creare cocktail dal sapore unico fino all’ultimo sorso. La gamma comprende sette gusti versatili e raffinati: Tonic & Touch

of Lime, Ginger Beer & Chili, White Peach & Elderflower, Lemon & Quinine, Soda Water, Ginger Ale e, infine, la nuova referenza Tonic Basil & Sicilian Lemon. Ma ciò che rende davvero speciale Schweppes Selection è la sua straordinaria carbonatazione, studiata per mantenere freschezza e intensità aromatica fino all’ultimo sorso.

Ci parli della nuova referenza…

Il nuovo gusto Tonic Basil & Sicilian Lemon è un connubio unico tra le note fresche e dolci del basilico e il carattere vivace dei limoni siciliani, selezionati per il loro aroma intenso e agrumato. Grazie agli ingredienti scelti e al processo di doppia macerazione, questa tonica è ideale per esaltare gin e aperitivi di alta qualità, offrendo un tocco mediterraneo raffinato e sofisticato.

Quanto conta oggi il dialogo con i bartender nella creazione e nello sviluppo dei vostri prodotti? È fondamentale! Collaboriamo strettamente con professionisti del settore per

SCHWePPeS SeleCTIOn

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Da MIXOlOgIST DI

FaMa InTernaZIOnale

comprendere le loro esigenze e creare soluzioni su misura. Questo ci permette di innovare mantenendo la qualità e l’autenticità che ci contraddistinguono.

Avete recentemente rinnovato la comunicazione del brand. Quali sono i principali obiettivi di questa evoluzione?

In un’epoca dominata dalla frenesia e dalla cultura dell’urgenza, Schweppes sceglie di andare controcorrente. Invece di correre, invita a rallentare, a fermarsi, a godersi l’attimo. Come si fa con una bibita Schweppes. Con la nuova campagna di comunicazione “Take your time”, Schweppes si conferma un brand capace di distinguersi per visione, ironia e originalità, rivolgendosi a un pubblico adulto con una narrazione capace di affascinare e far riflettere sul valore del tempo.

In che modo comunicate i vostri valori e prodotti al consumatore finale, e quanto è importante il ruolo del canale bar in questo racconto?

La comunicazione dei nostri valori e dei nostri prodotti al consumatore finale è un elemento centrale nella strategia di marca Schweppes, con particolare intensità nei momenti chiave della stagione, quando la propensione al consumo cresce e si amplifica anche la possibilità di ingaggio. Accanto a questo, però, riteniamo che il punto di consumo, in particolare il canale bar, rappresenti un touchpoint fondamentale, perché è lì che l’esperienza Schweppes prende vita.

Pianificate attività sul punto vendita o azioni di visibilità nei locali per rafforzare la percezione premium del brand?

Prevediamo attività mirate nei punti di consumo con l’obiettivo di rafforzare la percezione premium del brand, ma lo facciamo in modo selettivo e strategico. La nostra presenza è focalizzata su aree chiave ad alta densità e rilevanza, in particolare nelle grandi città come Roma e Milano, veri hub di tendenza e sperimentazione. Qui operano promoter dedicati che visitano bar, locali e ristoranti selezionati per consolidare la

relazione con gli operatori e curare la visibilità del brand. Particolare attenzione viene data alla presenza permanente, per garantire una continuità di qualità che valorizzi il prodotto e l’ambiente in cui viene servito.

C’è sempre più attenzione al benessere e alla qualità anche nei soft drink. Come risponde Schweppes a questa evoluzione dei consumi? Negli ultimi anni il consumatore è sempre più orientato verso proposte salutistiche, a ridotto contenuto calorico o senza zuccheri, ma senza rinunciare al gusto. Pensiamo ai consumatori più attenti al proprio benessere e crediamo che le nostre proposte siano molto versatili, proprio come la gamma Schweppes Zero, l’Inconfondibile gusto della Tonica Schweppes, senza zuccheri aggiunti. Il trend è in crescita costante a volume e spinge alla ricerca e allo sviluppo di prodotti in grado di soddisfare queste nuove esigenze.

Quali sono i progetti futuri su cui state lavorando e che coinvolgeranno il mondo Horeca nei prossimi mesi?

Abbiamo recentemente partecipato al Roma Bar Show con la gamma Selection attraverso il racconto di sette bartender, uno per ogni prodotto. Continueremo a lavorare in sinergia con il mondo Horeca, proponendo soluzioni sempre più personalizzate, capaci di rispondere alle tendenze emergenti e alle richieste di un pubblico sempre più esigente.

IL s UCC o DEL C a MBI a ME nto

L a DoManDa DI BEVanDE saLUtarI

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IL VoLto DEL FUorI Casa. DaI nUoVI

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DEI sUCCHI GUarDa aVantI. a raCContarLo È DEL MontE,

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DI M ar I a ELE na DIP a CE

Sarà per l’attenzione crescente alla salute o per la voglia di sapori autentici e naturali, ma una cosa è certa: nel canale Horeca il succo di frutta è una presenza costante nell’offerta . Sempre più protagonisti sugli scaffali e nei menu, i succhi si reinventano come bevande innovative, complici nuovi formati, ricette vincenti e l’interesse delle nuove generazioni. A guidare questo cambiamento ci sono azien de storiche che coniugano esperienza globale e adattamento ai gusti locali. È il caso di Del Monte (Fresh Del Monte Produce Inc., società quotata e del tutto indipendente da Del Monte Foods Inc., coinvolta recentemente in un contenzioso e oggi in procedura fallimentare negli Stati Uniti), marchio tra i più noti a livello mondiale per la frutta fresca e trasformata, che nel fuori casa punta ora su una gamma in grado di rispondere con coerenza ai nuovi

stili di consumo. Ne abbiamo parlato con Elisa Galaverna, Senior Marketing Manager Foods & Beverages Italy & South Europe, che ci ha raccontato le linee guida della strategia 2026 e il ruolo chiave del rapporto con i distributori, partner essenziali per far evolvere l’offerta Del Monte nel fuori casa.

Qual è oggi il vostro posizionamento nel mercato Horeca?

Attualmente stiamo lavorando alla definizione di una nuova strategia distributiva per il canale fuori casa. L’obiettivo è chiaro: offrire una gamma di prodotti che intercettino le

esigenze del mercato italiano, anticipando le tendenze in atto. Questo ci consentirà di rafforzare la nostra identità come marchio storico e riconosciuto a livello globale, ma capace di innovare. La nuova gamma 2026 sarà il perno della nostra presenza nel canale, aprendo nuove opportunità di crescita.

Che tipo di prodotti proponete a bar, hotel e ristoranti?

L’offerta Del Monte per il fuori casa si articola in una gamma che va dalle bevande in lattina slim 240ml a una linea di succhi concentrati e succhi ready to drink specifici focalizzati

Elisa Galaverna

Senior Marketing Manager

Foods&Beverages

Italy&South Europe

sul momento breakfast, progettata specificamente per il canale Horeca. Parliamo di soluzioni pronte all’uso, pensate per semplificare il lavoro degli operatori e rispondere alla domanda di gusto e praticità. Ogni referenza nasce con l’obiettivo di coniugare qualità, freschezza, funzionalità e versatilità, offrendo un supporto concreto alla creatività di chi lavora nell’hotellerie e nel bar.

State puntando su prodotti naturali, senza zuccheri aggiunti e con alto contenuto di frutta. Perché rappresentano un’opportunità per i distributori?

Questa scelta ci consente di essere perfettamente allineati con le nuove esigenze dei consumatori, che cercano prodotti più naturali e salutari.

Per i distributori, questa proposta rappresenta un vantaggio competitivo: aumenta l’attrattività dell’assortimento e rafforza il posizionamento come fornitori attenti alle tendenze. Inoltre, stimola la fidelizzazione, perché i clienti finali riconoscono il valore

aggiunto di una proposta trasparente, di qualità e coerente con uno stile di vita più consapevole. È su questi pilastri che stiamo costruendo la nostra offerta 2026.

Ci raccontate il progetto del succo di kiwi rosso Red Passion?

Il Red Passion è un progetto che nasce dall’integrazione tra la componente fresh e quella food. Si tratta di un succo 100% naturale, senza zuccheri aggiunti e ad alto contenuto di frutta, ottenuto dal kiwi rosso coltivato in Italia: un frutto dal colore intenso, dal sapore ricco e inconfondibile, con una dolcezza sofisticata e note tropicali. È un prodotto che coniuga benessere e identità, sviluppato in collaborazione con il Consorzio Kiwi Passion, che tutela e valorizza questa varietà. Un modo per rispondere al desiderio di autenticità e di legame con il territorio.

Come sta cambiando il mercato dei succhi?

Crescono gli energy drink e le bevande funzionali, ma anche la richiesta di succhi senza zuccheri aggiunti. I consumatori sono sempre più attenti agli ingredienti e cercano soluzioni pratiche, come dimostra la diffusione di vending machine e sistemi self-service in ambienti come uffici, palestre e aree pubbliche. Questo scenario richiede prodotti innovativi, naturali e versatili.

Quali sono oggi le principali sfide nella promozione e distribuzione?

La sfida principale è differenziarsi in un mercato maturo come quello italiano, dove spesso la leva del prezzo prevale. Noi puntiamo invece su innovazione, qualità e valore percepito. Comunicare efficacemente questi elementi è essenziale: vogliamo che il consumatore riconosca il valore di ciò che acquista, anche

a fronte di un prezzo leggermente superiore. La nostra risposta è un’offerta coerente, trasparente e orientata al lungo termine.

L’aumento dei costi ha inciso sulla vostra strategia? Assolutamente sì, e ci ha spinti a ragionare in modo ancora più strategico. Abbiamo lavorato su prodotti che ottimizzano i costi senza sacrificare la qualità. In parallelo, rafforziamo la comunicazione e il marketing per spiegare il valore dei nostri prodotti. La trasparenza è fondamentale, così come il sostegno ai partner, che accompagniamo con promozioni e iniziative mirate per affrontare insieme le complessità del mercato.

I vostri prodotti trovano spazio anche nella mixology e in cucina?

Sì, e lo vediamo ogni giorno. Le nostre lattine da 240ml, ad esempio, sono perfette

per l’aperitivo e pensate in particolare per la Gen Z, che cerca soluzioni smart, gustose e originali. I succhi Del Monte si prestano anche alla cucina, grazie alla loro versatilità. Collaboriamo con bartender e chef per creare ricette e contenuti che condividiamo poi sui social, così da stimolare nuove occasioni d’uso e creare ispirazione.

Quali nuove estensioni di gamma state sviluppando per il canale professionale?

Stiamo lavorando a diverse novità per il 2026, pensate espressamente per il fuori casa. L’obiettivo è rafforzare la nostra presenza offrendo soluzioni di alto profilo, capaci di distinguersi per qualità, innovazione e capacità di valorizzare il lavoro dei professionisti.

Il controllo diretto della filiera è un vostro punto di forza.

Come si traduce per i distributori?

Per i nostri partner significa avere la certezza della qualità e della coerenza dell’offerta. Anche quando ci affidiamo a copacker per i prodotti food, Del Monte segue ogni fase produttiva e contribuisce alla definizione di ricette esclusive. Questo garantisce sicurezza e innovazione continua, due valori fondamentali in un mercato competitivo.

Come supportate i vostri distributori nel canale fuori casa?

Li affianchiamo con attività promozionali, materiali di comunicazione e suggerimenti di utilizzo che valorizzano il prodotto. Le nostre lattine, ad esempio, sono perfette per la mixology, ma anche come bevanda da sola: sono un’alternativa naturale, ricca di frutta, pensata per incontrare il gusto delle nuove generazioni. In più, sviluppiamo contenuti visivi e digitali per facilitare la comunicazione sul punto vendita.

Cercate nuovi distributori?

Quali caratteristiche deve avere un partner ideale?

Sì, siamo sempre aperti a valutare nuove collaborazioni, purché nel rispetto della competenza territoriale. Cerchiamo partner affidabili, con una struttura solida e ben radicata, capaci di comunicare l’innovazione e di attivare iniziative marketing efficaci sul territorio.

Che ruolo ha oggi la sostenibilità nella vostra produzione e logistica?

Un ruolo centrale. La sostenibilità guida tutte le nostre scelte, sia nella produzione che nella logistica. È una leva strategica che applichiamo a ogni canale, anche al professionale. Cerchiamo costantemente soluzioni che riducano l’impatto ambientale e migliorino l’efficienza della filiera.

In un mercato così competitivo, cosa rende i vostri prodotti unici per il fuori casa?

La nostra linea in lattina è il formato perfetto per il fuori casa: slim, pratico, con gusti esotici e due varianti senza zuccheri aggiunti. Un esempio? La bevanda all’ananas con veri pezzi di frutta, ribattezzata “Crush”, un nome che parla direttamente alla Gen Z e richiama i linguaggi dei social. Un prodotto che colpisce per sapore e identità, pensato per un consumo moderno e dinamico.

Qual è la visione futura per il canale Horeca?

La nostra visione per l’Horeca è chiara: costruire una gamma distintiva, innovativa e incentrata sulla qualità. Vogliamo promuovere una cultura del bere sano e consapevole, partendo dalla linea lattine, che combina frutta, gusto ed equilibrio. I distributori saranno attori fondamentali in questa evoluzione, perché solo insieme si può cambiare il modo in cui beviamo fuori casa.

IL Va Lor E

DI U n t E rr I tor I o

Un oPEn DaY Da rECorD FIrMato CasILLo FooD&BEVEraGE Porta a saL a ConsILIna oLtrE 100 BranD DEL BEVEraGE ItaLIano ED EUroPEo. tra DEGUstaZIonI E rEL aZIonI, L’aZIEnDa DI DIstrIBUZIonE Mostra Una VIsIonE MoDErna E raDICata nELL a traDIZIonE

DI M ar I a ELE na DIP a CE N

el cuore del Vallo di Diano, Sala Consilina si trasforma per un giorno nella capitale delle eccellenze del food & beverage: un panorama completo del fuori casa che spazia tra sapori, storie imprenditoriali e prodotti di qualità. Il merito va all’open day organizzato dalla famiglia Casillo: un evento partecipato, curato, pensato per rafforzare il legame tra produttori, operatori del canale Horeca e

il territorio. Un’iniziativa che, dopo lo stop post-pandemia, torna a essere un punto di riferimento per l’intero settore. Oltre 600 visitatori, 115 aziende partecipanti, più di mille prodotti in degustazione tra vini, spirits, birre e specialità food. Ma i numeri non raccontano tutto. L’atmosfera dell’evento – tra relazioni, assaggi e visione imprenditoriale –ha restituito il senso pieno di una distribuzione che sa rinnovarsi senza perdere radici. Ne abbiamo parlato con i quattro fratelli Casillo: Giuseppe, Gemma, Emiliana e Raffaele

Dopo l’ultima edizione del 2018, torna finalmente un appuntamento molto atteso che ha visto coinvolti oltre 100 brand e i vostri principali clienti Horeca: com’è andata questa nuova edizione? Anche quest’anno l’evento ha superato le aspettative. Abbiamo accolto oltre 600 visitatori che hanno risposto con entusiasmo al nostro invito. È stata l’occasione perfetta per aprire le porte dell’azienda, mostrare la nostra identità e raccontare, attraverso i prodotti, il nostro modo di lavorare. Grande soddisfazione anche per la presenza di 115 aziende, con oltre 1000 referenze in degustazione: un vero viaggio sensoriale tra vino, spirits, birra e gastronomia.

L’open day organizzato dalla famiglia Casillo è stato un evento partecipato, curato, pensato per rafforzare il legame tra produttori, operatori del canale Horeca e il territorio. Oltre 600 visitatori, 115 aziende partecipanti, più di mille prodotti in degustazione tra vini, spirits, birre e specialità food

Quali sono stati gli elementi distintivi della giornata? Cosa avete voluto trasmettere ai vostri clienti professionali?

Abbiamo voluto offrire un momento di confronto e aggiornamento, con focus sulle novità di prodotto. Le cantine hanno presentato le nuove annate, le aziende birrarie e liquoristiche le ultime produzioni. Era importante che i clienti potessero assaggiare direttamente, per poi proporre con competenza le novità nei loro locali.

Oltre alla parte espositiva, ci sono stati momenti formativi o di approfondimento?

Vista la densità dell’evento e il numero di aziende presenti, abbiamo concentrato l’attenzione sulla degustazione. Tuttavia, ci

sono state presentazioni tecniche sul mondo della birra, in particolare sugli impianti di spillatura. La formazione resta per noi una priorità: la organizziamo durante tutto l’anno, con masterclass e incontri mirati su esigenze specifiche.

Come avete selezionato

le aziende espositrici e che tipo di clientela avete coinvolto?

Abbiamo coinvolto i fornitori con cui collaboriamo più stabilmente e che rappresentano un valore aggiunto per il nostro assortimento. La selezione è stata guidata anche dai trend di mercato e dall’interesse del cliente finale. I visitatori arrivavano soprattutto dalla provincia di Salerno e da alcuni comuni della provincia di Potenza: la nostra area di riferimento.

Questo ritorno ha rappresentato anche un segnale di ripartenza dopo gli anni difficili della pandemia. Quanto è importante fare rete oggi?

Fare rete è fondamentale. Durante la pandemia, abbiamo cercato comunque di mantenere vivi i rapporti con i clienti, anche grazie alla nostra piattaforma online. Ora è il momento di ritrovarsi dal vivo, di costruire sinergie, di fare sistema nel nostro settore.

Raccontateci l’evoluzione dell’azienda: da imbottigliatori a specialisti della distribuzione Horeca. La nostra storia inizia negli anni ’40 con nostro nonno Giuseppe Casillo, che imbottigliava vino. Negli anni Settanta, nostro padre Arcangelo, insieme a nostra madre Vincenzina, fonda “Ingrosso Bibite Casillo Arcangelo”, orientandosi verso la distribuzione. Dagli anni Novanta siamo entrati in azienda noi quattro fratelli e, nel 1998, è nata la Casillo Srl, specializzata nella distribuzione Horeca con un assortimento sempre più ampio e un focus preciso: garantire il servizio.

Com’è strutturata oggi l’azienda e come si integra la piattaforma e-commerce Casillo Wine?

Oggi abbiamo 33 collaboratori: una rete vendita di 8 persone, 9 consegnatari, 7 impiegati amministrativi, 5 magazzinieri, 1 tecnico, 1 addetto all’enoteca e 2 dedicati all’e-commerce. Operiamo esclusivamente nel canale Horeca nelle province di Salerno e Potenza. Dal 2019 abbiamo lanciato casillowine.com, un portale che offre velocità, sicurezza e una vetrina aggiornata, con consegne in tutta Europa e informazioni costanti su novità, etichette e tendenze.

Essere un’impresa familiare: come si lavora insieme ogni giorno?

Siamo quattro fratelli con ruoli diversi, ma il confronto è quotidiano. C’è chi si occupa dell’amministrazione, chi del commerciale, chi della gestione crediti e chi delle vendite. La coesione familiare è il nostro punto di forza.

Come scegliete i marchi da inserire in catalogo?

Seguiamo i trend di mercato e le richieste del cliente finale, ma ascoltiamo anche le proposte delle aziende fornitrici, soprattutto se dedicate al canale Horeca. Inoltre, abbiamo sviluppato cinque linee a marchio Casillo: DARTE (liquori artigianali), DIMITRA (food artigianale), SERTEROSSE (peperoni IGP), ARCASI (vini) e OVER (carta monouso). Tutti prodotti nati da passione, territorio e qualità.

La vostra enoteca propone etichette di livello: come curate la selezione? a selezione è seguita da Raffaele Casillo e privilegia etichette di nicchia, scelte con attenzione e competenza. I clienti oggi sono preparati, cercano qualità e si informano molto. La nostra enoteca risponde a questa esigenza.

Il canale Horeca cambia rapidamente. Come vi state adattando?

I locali vogliono proporre novità. Per questo organizziamo masterclass con professionisti del settore che aiutano a presentare e valorizzare i prodotti. L’aggiornamento costante è la chiave.

Quanto conta il rapporto umano nel vostro lavoro quotidiano? È fondamentale. Con clienti e fornitori si crea un legame che va oltre il business. La presenza continua e la disponibilità generano fiducia reciproca.

Avete introdotto nuove tecnologie per migliorare logistica e servizio? Sì, siamo sempre stati attenti alla digitalizzazione. Già oggi abbiamo sistemi avanzati per gestione ed evasione ordini. Entro il 2026 prevediamo ulteriori innovazioni.

Come bilanciate tradizione e modernità?

Il confronto è costante. Abbiamo radici solide ma sappiamo che per restare competitivi dobbiamo evolverci, aggiornare i processi e interpretare i cambiamenti del mercato.

CASILLO SRL

FATTURATO 2024: 5.500.000

MAGAZZINO: mq 3.000

CLIENTI SERVITI: 600

REFERENZE: 12.000

www.casillowine.com

Qual è il vostro raggio d’azione e come si articola il lavoro tra logistica, magazzino, enoteca ed e-commerce?

Il magazzino è unico per tutti i canali. Per l’Horeca, la consegna avviene entro 24 ore. Per l’e-commerce: 24/48 ore in Italia, 4/5 giorni in Europa. Tutto viene gestito con efficienza grazie ai nostri 33 collaboratori.

Che valore ha per voi essere un’azienda radicata nel territorio?

Tantissimo. Siamo presenti da oltre 50 anni e ci distinguiamo per affidabilità, professionalità e trasparenza. Il legame con il territorio è parte integrante della nostra identità.

In un contesto economico complesso, quali sono le difficoltà maggiori e come affrontate il futuro?

Le sfide ci sono, ma restiamo positivi. La nostra forza è la passione: ci guida ogni giorno nel lavoro e ci spinge a migliorare, a innovare e a crescere, restando fedeli alla nostra storia.

IDENTITY

Italgrob, è l’associazione nazionale di riferimento che raggruppa tutti i Distributori e le associazioni consortili che operano nel fuori casa Italiano. A seguito dell’evoluzione del mercato e della stessa categoria, la sua identità si è meglio esplicitata con la dizione: Federazione Italiana Distributori Horeca.

VISION

Gli obiettivi di Italgrob, e nello specifico per quanto concerne il piano quadriennale, sono quelli di misurarsi in tre distinte aree di azione, contestuali alla propria mission.

• POLITICO ECONOMICO SOCIALE

• SINDACALE

• ATTIVITÀ DI SERVIZI A SUPPORTO DELLA

DISTRIBUZIONE FOOD & BEVERAGE CHE OPERA

SUL MERCATO HORECA

MISSION

La sua mission principale è quella di rappresentare i distributori del settore Horeca, tutti accumunati dallo svolgere lo stesso servizio di fornitura e supporto specialistico/informativo al punto vendita.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI NON ESITATE A CONTATTARCI: 06.5913090

segreteria@italgrob.it www.italgrob.it

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