Angri 80 Aprile 2011

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Euro 1,00 - Mensile indipendente a cura del centro iniziative culturali - anno XXIX - Nº 4 - 20 Aprile 2011

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Difficoltà di gestirli per le associazioni a cui sono stati assegnati dal Commissario Straordinario

Inutilizzati i beni confiscati alla Camorra servizio a pag. 6

Continua la tournée di Alfonso Sessa col suo nuovo spettacolo “Immaginaria commedia”

Ad Angri, ridotta a mero borgo dormitorio, vanno evitate nuove colate di cemento

Non lasciamo marcire la nostra storia Il recupero del patrimonio urbano ed edilizio prioritario nel nuovo P.U.C., così come la realizzazione di attrezzature per migliorare la qualità della vita

Confesercenti e Confcommercio sottoscrivono un protocollo d’intesa con la Giunta Mauri Sviluppo e tutela delle imprese e del commercio cittadino al

Servizio di Maria D’Ambrosio a pag. 7

centro del documento

è succeduto a Monsignor Gioacchino Illiano che per ventiquattro anni ha guidato la nostra diocesi. A pag. 6 pubblichiamo parte del messaggio del nuovo Vescovo alla diocesi

Don Giuseppe Giudice è il nuovo

Un Angrese nei teatri d’Italia

Vescovo della diocesi dell’Agro nocerino sarnese

Servizio a pag. 2

Servizio a pagina 12

Servizi a pagina 6

LISTE NOZZE

A seguito del terremoto al vertice dell’Ascom cittadina per iniziativa della direzione provinciale

siglato congiuntamente Servizio a pag. 11

Forum Giovani Eletti i 25 consiglieri ed il presidente nella persona di Liberato Abate I giovani spronati a formulare proposte da sottoporre al Consiglio Comunale Servizio a pag. 15

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2 Contraddizioni angresi Angri: inferno o eden? Se qualcuno vi dovesse chiedere quanti alberghi ci sono ad Angri oppure se c’è la camorra e voi non sapete rispondere, non fatevene un problema: non lo sa neppure la Giunta Mauri, tant’è vero che nel giro di un mese si contraddice palesemente. Infatti, il 24/2/11 approva la delibera n. 53, riguardante il Progetto EDEN, in cui c’è scritto, tra l’altro: “La città ha 35.000 abitanti e… poiché è molto ospitale potrebbe utilizzare i Bed and Breakfast e gli alberghi già esistenti per un totale di 100 posti letto… Un livello di civiltà e di ospitalità buono, dove non esiste criminalità organizzata...”. Il 28 marzo u.s. la Giunta presenta in Consiglio comunale la relazione al PUC, la quale a pag. 5 recita: “… (Ad Angri) si registrano elevati indici di disoccupazione e una forte e radicata presenza della criminalità organizzata. A tali caratteri si associano situazioni di degrado ambientale….”; mentre a pag 22 si può leggere: “…Attualmente non esistono strutture dedicate all’accoglienza del turista sia in termini di informazione sia di stanzialità. Esiste una struttura recettiva, ma di valore e livello non allineati con i valori medi della concorrenza nel territorio...” . Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere! Asilo Nido: si o no? Nel settembre del 2007 la Giunta Mazzola chiuse l’asilo nido; il consigliere Mauri tuonava: “Avete arbitrariamente chiuso una struttura che è il fiore all’occhiello della nostra comunità…. noi siamo per il ripristino immediato dell’asilo nido. (Consiglio comunale del 9/10/2007); “… l’asilo nido, la mensa ed il trasporto scolastico devono essere gestiti meglio, ma non possono essere cancellati…” (ANGRI ’80, n. 8 del 18/9/2007). Coerentemente, l’anno scorso, al 1º punto, il programma elettorale del candidato Sindaco Pasquale Mauri prometteva, tra l’altro, di “riaprire e potenziare… l’asilo nido comunale”. Che cosa vi aspettavate accadesse una volta diventato Sindaco Mauri? Se non fossimo stati nel paese delle contraddizioni, di certo, la riapertura dell’asilo nido! Invece, no! La Giunta Mauri ha ristrutturato l’ex asilo per destinarlo ad altri usi e, contraddizione nella contraddizione, ha poi anche presentato in Regione un progetto di riqualificazione urbana che ne prevede l’abbattimento. Ascom o non Ascom? Da ragazzino sentivo parlare spesso mio padre del “tessuto non tessuto”; incuriosito dalla contraddizione gli chiesi di spiegarmi che cosa fosse e lui mi chiarì che era un prodotto che sembrava tessuto, ma era ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura. Il Tnt mi è ritornato in mente nelle scorse settimane quando, grazie ad un comunicato della Confcommercio di Salerno, si è scoperto che per anni ad Angri abbiamo avuto l’«Ascom non Ascom», cioè l’Ascom che diceva di essere Ascom, ma che aveva deciso di lasciare l’Ascom provinciale (considerata, forse, inutile) e di continuare, comunque, a chiamarsi Ascom, ritenendo che gli inefficienti dirigenti salernitani si sarebbero disinteressati di loro. Così è accaduto, fino a quando qualcuno, forse, ha fatto la spia ed ha spinto i responsabili provinciali ad intervenire e a nominare un nuovo referente, senza tentare alcun recupero dell’«Ascom non Ascom». Penso di aver capito da dove viene la soffiata o, meglio, la vendetta; ma, non avendo prove né intercettazioni a disposizione, non posso fare nomi. A scanso di equivoci, voglio, però, precisare che, se avete pensato al Sindaco, siete completamente fuori strada. Via Amendola sì! Via S. Gennaro no! A proposito di commercianti, ne ho incontrato uno/a della famigerata zona ZTL che, dopo aver ringraziato me ed ANGRI ’80, ha detto testualmente (a parte la censura di qualche aggettivo): «Professo’, meno male che ci state voi a dirgliene quattro al Sindaco; avete ragione, noi ci sentiamo come i figli della gallina nera di cui non frega niente a nessuno e che debbono pure stare zitti e buoni, altrimenti diventano loro i cattivi e il Sindaco il martire della situazione. Ci pensavo domenica scorsa mentre stavo per entrare al Cimitero: una bella giornata, tanta gente, tante macchine, tanti abusivi di ogni genere e nessun… vigile urbano. Ma qualche Amministratore va al Cimitero la domenica? A via Amendola ed a via Incoronati ci stanno sempre almeno due guardie per quasi tutta la giornata; è proprio cambiato il mondo: a noi che stiamo in regola ci guardano a vista, a chi è fuorilegge nessun controllo!». Luigi D’Antuono

Attualità

Aprile 2011

Intervista con l’ingegnere Cosimo Ferraioli, capogruppo consiliare del Centrosinistra

“La nostra è un’opposizione costruttiva, ma la Giunta Mauri è sorda alle nostre proposte!” Tra le proposte, un progetto pilota per la produzione di energia da fonti rinnovabili Cosimo Ferraioli, ingegnere, 48 anni, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Corbara, capogruppo consiliare del Partito Democratico e del Centrosinistra, coniugato con la archeologa Marella Cataldo, due figli, unico candidato sindaco, lo scorso anno, del Centrosinistra cittadino. La candidatura alla carica di sindaco è stata la tua prima partecipazione ad una competizione elettorale? No. Sono stato candidato al consiglio comunale nel 1999, con il Pds. A sinistra… Si. È la mia area di riferimento. Lì ho avuto le mie esperienze politiche; ed a quei valori mi sono formato. Hai vissuto il partito? Soprattutto nei momenti di grande cambiamento: quando siamo passati dal Pci al Pds, fino alla nascita del Pd. Come è nata la candidatura alla carica di sindaco? È stata un’assunzione di responsabilità. Ci fu una richiesta dei dirigenti cittadini del partito. E subito dopo la partecipazione alle primarie. Con quattro candidati espressione di altrettanti gruppi politici che si riconoscevano nel Centrosinistra. Un bilancio dell’esperienza elettorale. Un momento di notevole arricchimento. In campagna elettorale ho incontrato ed ascoltato centinaia di famiglie. Ho registrato bisogni ed esigenze di ciascun interlocutore. È

una condizione che ti offre la perceprovvedimenti che riteniamo fondazione che il prossimo ha della realtà: mentali per la nostra comunità; manivai oltre il tuo punto di vista. festando il nostro dissenso, anche forEd in Consiglio comunale? mulando proposte alternative, quando È una formazione perpetua. non cicave, riconosciamo nelle iniziative Appartamenti, box, garage, alberghi, terCon la dottoressa Recussi preassunte dall’amministrazione. sidiate Quali proposte sono state accolte reni el’unico ville:avamposto è questodel il patrimonio della camorCentrosinistra. dall’Amministrazione? ra affidatocostruttiva: alla Prefettura e, in Conora un’opposizione Nessuna.diTiSalerno dico di più: non sono esprimendoci favorevolmente su state neppure considerate. parte, gestito da Comuni ed associazioni Un esempio. In una conferenza dei capigruppo, lo scorso ottobre, proposi di approvare un progetto pilota per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il fotovoltaico? Infatti. I privati avrebbero realizzato gli impianti. Dove? Sugli edifici pubblici. Con un risparmio di spesa notevole. Con un bando pubblico e la possibilità di incassare anche qualche royalty. Non se ne è fatto nulla? “è trascorso un anno da quando il Commissario straordinario Bruno L’amministrazione non ha risposto. Pezzuto ha lasciato la nostra città, dopo 13 mesi di lavoro silenzioso, ma Altro? operoso e fattivo, apprezzato da tutti gli Angresi. Con riferimento alla vicenda del Ad oggi non mi risulta che l’Amministrazione abbia intrapreso idonee trasporto dei disabili ho suggerito di iniziative per manifestare al dottor Pezzuto un pubblico riconoscimento acquistare i veicoli necessari. per l’impegno profuso, ben al di là di quanto il ruolo richiedesse. Come? Propongo, pertanto, alle SS.LL. di avviare gli atti necessari per il conCon delle sponsorizzazioni. Coferimento della Cittadinanza onoraria all’ex Commissario Straordinario. sterebbe meno. E si avrebbe anche Certo di un positivo riscontro, invio cordiali saluti”. la possibilità di offrire occasioni di Cosimo Ferraioli, capogruppo Consiliare PD-Centrosinistra lavoro. Altrove il servizio è assicurato dai comuni in questo modo.

Proposta di Cosimo Ferraioli alla Giunta Mauri

Cittadinanza onoraria al Commissario straordinario dottor Bruno Pezzuto

Risposta? La sto ancora aspettando. Qual è la difficoltà? L’affermazione della propria idea. In che senso? Ti faccio un esempio: l’istituzione della zona a traffico limitato. Tutti i candidati alla carica di sindaco avevano nel proprio programma la pedonalizzazione del centro storico. E quindi? La differenza è nella capacità di condividere la proposta. L’interlocutore deve convincersi che quella è la soluzione migliore per tutti. E non il capriccio di chi si impone con la forza dei numeri. La bontà della proposta è compromessa dall’irruenza dell’esecutore? È ciò che accade. Purtroppo. Purtroppo? Nessuno gioisce se l’Amministrazione comunale spreca le proprie risorse, in termini di tempo, vigilanza del territorio e quant’altro, in uno scontro con venti commercianti per sei mesi. La pedonalizzazione è una certezza; ascolta le rimostranze di chi si lamenta e agisci di conseguenza. Chiedono i parcheggi? Rendi fruibile quello nel fondo Caiazzo. Vogliono che si interdica al traffico anche via Marconi? Chiudila: non incide sulla viabilità cittadina. Ad una battaglia di sei mesi è preferibile una settimana di riflessione. Nell’ultimo consiglio comunale hai evidenziato i limiti della relazione programmatica sul Piano urbanistico comunale. Il documento non recava alcuna sottoscrizione. Che significa? Non era firmato: non sappiamo chi l’ha redatto. In pratica non si sa se l’ha scritto un usciere o un tecnico, un professore universitario o un cuoco? Esatto. La vicenda è seria. E va oltre la battuta. Nella redazione di questo strumento non si può non tener conto del Piano casa, dell’esistenza di manifestazioni di interesse dei proprietari delle aree dismesse. Per farla breve e con parole semplici, questa comunità ha bisogno di riconoscersi in una identità precisa, rivendicando il diritto di immaginare il proprio futuro. Dobbiamo chiederci cosa siamo e cosa vogliamo diventare. Ed il tempo non può essere un tiranno. Cosa vuoi dire? Siamo chiamati a fare bene, non il prima possibile per il vezzo di qualcuno. Il Pd guarda con interesse alla costituzione del Terzo Polo. Fermati. C’è una segreteria politica, un direttivo, una coalizione. E poi ci sono i militanti. E anche gli elettori. Io sono il capogruppo consiliare: la domanda dovrebbe essere rivolta a loro, non a me. Eugenio Macchia


Aprile 2011

Il punto sulla crisi Può accadere che Pasquale Mauri sia vittima della sua stessa forza, costretto come Atlante a sorreggere tutto il peso del mondo sulle proprie spalle? Ad un anno del trionfo elettorale, la “terribile macchina da guerra” sembra in affanno, anche se potrebbe trattarsi solo di un effimero temporale pre estivo. Un dato appare chiaro, in questo momento intricato e difficile per tutti. Il sindaco possiede una maggioranza assoluta, ma senza dialettica e senza confronto. Coloro che sostengono l’Amministrazione comunale, in effetti, non rappresentano una coalizione di partiti politici. Sono semplicemente un gruppo, il gruppo di persone che fa capo al sindaco Mauri. Con eserciti così strutturati si ha gioco abbastanza semplice per vincere le elezioni. Ma diventa difficilissimo governare, in quanto vengono a mancare l’equilibrio delle azioni e reazioni tra i partiti ed il ricambio generazionale interno. Si forma una palude stagnante, in cui ci si abilita agli agguati ed ai tranelli, non alla dialettica democratica. Certo un sistema inizia a mostrare delle crepe, se entrano in crisi gli unici settori produttivi, quelli del terziario, e se esplodono conflitti sociali forti. Ed allora nasce la preoccupazione, nella opinione pubblica, sulla capacità di reggere a problemi tanto complessi. Ma il paese ha il dovere di fare un minimo di riflessione. Un anno è troppo poco, per iniziare a vedere i risultati di un’amministrazione. Siamo ancora in fase di preparazione del terreno, non è ancora tempo di aratura. Qualcuno obietterà che, essendoci al governo il solo partito del sindaco, potevano ottenersi risultati già visibili. Difficile, con i lacci cui è sottoposta l’azione amministrativa degli Enti Locali! Ed ora, quasi come un sinistro segnale, che si ripete da anni, inizia la lenta ma assillante azione per demolire il potere. Sì, ma con quali contenuti, idee e progetti? Le dichiarazioni ed i documenti, peraltro molto vaghi ed esangui, resi pubblici e già superati, in questi giorni, a firma di un gruppo di consiglieri comunali, danno l’idea di una lotta tutta interna. Si potrebbe pensare ad un primo approccio della generazione più giovane alle leve del comando, un conquistare posizioni per la successione, quando sarà il tempo, al leader storico ed attuale sindaco. Ammesso che ci sia un delfino! Questa veglia d’armi, però, non è chiara. Che cosa si chiede, quali colpe si stigmatizzano, quali proposte si fanno? Può darsi che crei ansia, in molti, il passaggio dell’Amministrazione alla fase operativa e si tema, di conseguenza, di rimanere fuori dalle leve del comando e delle decisioni. È una lettura. Nel paese, invece, si respira un’altra aria. L’aspirazione è di far lavorare il sindaco e valutarlo sui risultati. È un pensiero serio, dopo anni di divisioni, lacerazioni e guerriglia urbana. Il tempo passa presto ed è il miglior terreno, per consentire i giudizi sugli operati. Se il mandato di un sindaco deve durare giuridicamente cinque anni, ci dovrà pur essere una logica. Francesco Fasolino

LUTTO INGENITO Il Centro Iniziative Culturali e la redazione di ANGRI ‘80 partecipano al cordoglio che ha colpito il collega Agostino Ingenito per la scomparsa della cara mamma Annamaria Ferraioli. Alla famiglia e al collega Agostino le nostre più vive condoglianze.

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Attualità Il vicesindaco Gianfranco D’Antonio risponde alle sollecitazioni di Luigi D’Antuono

“Con Mauri c’è un’intesa seria e siamo aperti al contributo di idee” Caro Gigino, Certo fare una delibera ho letto il tuo articolo. “dell’altro mondo” ti renderebbe Essere oggetto della tua attenziosoddisfatto: ma quale? Visto che ne, al di là dell’affetto, dell’amicizia tutto quanto fatto ed in itinere è in e della stima personale reciproca che parte pianificato e condiviso, non ci lega da sempre, è un vero privilegio come diktat come vuoi far traspa“politico”. rire, ma come incontro di idee poSempre abbiamo avuto una diversa litiche e non. collocazione ideologica e più spesso, Se, dato i nostri rapporti, dessi come dici, abbiamo trovato punti di un aiuto ed un contributo di idee convergenza. ad una proposta da quelle in esseQuando, prescindendo dai colori re sai bene che non sono cocciuto politici, si lavora solo nell’interesse nelle mie attività. della comunità e nell’ottica del perbenismo, i “distinguo” scompaiono. È vero; non sono “Pasquale”, Mi inviti alle dimissioni! Perché? ma la condivisione politico-amNon vedo dove e perché si sia sviministrativa non può modificare lita la mia immagine nel continuare un carattere passionale per un un’azione amministrativa da me e “bon ton” spesso dal mio gruppo poipocrita di tanti. litico di supporto, voluta, non certaCredo che anmente solo per riche il disappunto picca verso un’altra dei quattro sia parte politica. Caro Vicesindaco rientrato dopo la Da essa, certamenRingraziandoti per la risposta immediata e per le belle parole seduta del Conte, non ho reciso il che hai voluto dedicarmi, faccio solo qualche precisazione: siglio comunale, cordone ombelicale, - non ho chiesto di dimetterti. Ti ho invitato, amicalmente, a sede giusta ed anche se quegli anriflettere ed a prendere una decisione che potesse differenziarti, idonea per la tratichi valori, a cui in come meriti, dal contesto; sparenza propapochi siamo rimasti - mi segnali, elegantemente, di fare troppo il “censore”: Caro gandata. legati, si sono persi Gianfranco, scrivo sempre basandomi su fatti oggettivi e non Per quanto per colpa di “altri”. su pregiudizi, che, tra l’altro, non posso avere, visto che nelle riguarda gli arNon credo che in due ultime elezioni ho votato e fatto votare 3 volte su 4 Mauri questa nuova svolta (tu, invece, 1 su 4). ticoli scritti per politica del paese vi - mi chiedi un contributo di idee: ma criticare pubblicamente il “Pensiero lisia tutto quanto tu in modo costruttivo non significa già collaborare, segnalando errori, magari ancora bero” dell’amida “censore” vuoi riparabili, in nome di idee diverse? co Gerardo De vedere. - mi costringi, poi, a ricordarti che come Centro Iniziative Culturali avevamo fatto Prisco non sono Certamente in una proposta ufficiosa all’Amministrazione comunale per i 150 anni dell’Unità e tu, una scelta exquesto anno circa, ci ben sai, che il Sindaco non ci ha degnato neppure di una risposta! Del resto, da chi sta tra campanile sono stati momenti applicando in toto il motto dannunziano “O con noi o contro di noi”, non ci si poteva ma la risposta di frizione, risoltisi attendere altro. ad una richiesta non nel segreto di A proposito di D’Annunzio (autore del “Nec recisa recedit”, neppure spezzata recede, di un vecchio “camarillas”, ma con che hai dedicato alla nostra amicizia), ho, scherzosamente, riassunto la tua lettera utilizamico militante, un discorso aperto al zando alcune frasi celebri: “Me ne frego” di quello che pensi; sto benissimo dove sto anch’egli amadialogo di un accordo “Hic manebimus optime” e sappi che fai un errore se pensi che mi comandano, sono reggiato da quanpolitico precostituito. io quello che comanda (“Non ducor, duco”)!. “Ognora desto”, resisterò fino alla fine Quando alcune (“Donec ad metam”) non avendo alcuna intenzione di dimettermi, in quanto meglio to sta avvenendo scelte possono non morire, piuttosto che rinunciare (“Mori citus quam deserere”)». in “famiglia”. essere condivise, non Un risultato, almeno, l’hai ottenuto: costringermi a studiare, per la prima volta sul Ti abbraccio sempre lo scontro di- serio, l’eroico Vate. con l’amicizia di retto le risolve. Al Per il bene che ti voglio e conoscendo il tuo segno zodiacale, spero, comunque, di sempre, rubancontrario un sereno poter un giorno iniziare un mio articolo su di te con un altro suo famoso motto: “Iterum do il motto dei riscontro nel “post” rudit leo” (di nuovo rugge il leone)! finanzieri: Nec può far sì che quello In bocca al… lupo! recisa recedit. che poteva sembrare Luigi D’Antuono Gianfranco un ostacolo diventi P.S.: Per rispondere presto hai, forse, dimenticato di darmi un chiarimento sulle queD’Antonio una realtà voluta. stioni sollevate nell’articolo intitolato “Una delibera fuori dal comune”.

“Ruggirà di nuovo il leone?”

Per chi viene dall’A3: uscire a sin. su via De’ Goti, al 1º incrocio a sin. prendere via Papa G. XXIII, proseguire diritto su via Delle Fontane e continuare per cavalcavia, poi voltare a sin. e dopo 150 m sulla destra trovate Happy Hour. Per chi presenta una copia di ANGRI ‘80 è previsto un gradito omaggio.

FELICE PASQUA


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Attualità

Aprile 2011

Sedata la “dissidenza” interna con le relazioni degli assessori che hanno elencato i tanti interventi fatti e quelli in itinere.

L’OBLò

Mauri ha dribblato il suo primo scoglio

di

Pi ppo Della Corte

Insoddisfatte le opposizioni ed il Pdl, con Squillante, attacca il trasformismo del Primo cittadino

Crisi Politica

È stato un fraintendimento...

Egregio direttore, penso sia utile proseguire con quanto scritto in questa rubrica lo scorso mese, in relazione alla paventata crisi politica interna alla maggioranza. Giusto per non perdere il filo del discorso. Un esercizio utile per tentare di capire cosa è avvenuto e cosa potrà ancora avvenire all’ombra del maestoso castello. L’ultimo Consiglio comunale (la puntata del venerdì sera) ha sciolto un dubbio ai tanti presenti. La rottura tra i quattro dissidenti ed il resto della compagine governativa non c’è stata. La dura presa di posizione dei quattro, evidenziata qualche giorno prima attraverso un comunicato dai toni decisi e perentori, si è sciolta come neve al sole. Certo, nessuno si aspettava fulmini e saette ma almeno un’argomentazione di quanto scritto e sottoscritto. Insomma, niente di più che un atteggiamento conseguenziale tra la parola scritta e l’articolazione della stessa nella sede preposta. Ma forse era chiedere troppo. I quattro hanno avuto un’importante occasione pubblica per dire la propria, invece hanno preferito un imbarazzante silenzio. Addirittura hanno lasciato che il proprio documento fosse letto con enfasi dal capogruppo in consiglio del Pdl. Anche questa una scelta politicamente infelice sia per gli uni, che per gli altri. Questi sono i fatti. Poi ognuno è libero di girare la frittata come vuole, ma le immagini audio-video impietosamente registrate dalle telecamere presenti custodiscono la sequenza degli accadimenti. Insomma, pare si sia trattato soltanto di un fraintendimento, di un’incomprensione, di un equivoco. Gli inglesi direbbero di un misunderstanding. Ad opera di chi? Infatti, i quattro non hanno spiegato chi avrebbe frainteso e quali parti del loro documento che invece ha evidenziato un profondo malessere nei confronti dell’operato sin qui compiuto dal primo cittadino. Secondo qualche politico di lungo corso e attento conoscitore dei meccanismi interni al palazzo il fuoco arderebbe sotto la cenere. Un malessere inespresso nella sua totalità, ma comunque vivo e vegeto. Opinioni frutto di esperienza e di militanza che per ora sembra trovino difficoltà ad ottenere concreti riscontri. Intanto parrebbe che in corso d’opera ci possano essere ulteriori colpi di scena. Questa volta, però, riguardanti i banchi della mesta e disorientata opposizione. È noto che il gioco da sempre in voga e che da sempre ottiene vasti consensi è il salto sul carro del vincitore, più comunemente detto salto della quaglia. Uccello diffuso dalle nostre parti, ottimo cucinato alla brace e mangiato con un pò d’olio, sale e un pizzico di rosmarino per attutire quel sapore selvatico che la caratterizza. Non ci resta che vedere chi vestirà i panni del volatile di turno disposto a sfamare i famelici commensali pronti a sgranocchiarne con gusto le fragili alette e le esili gambine. La quaglia è avvertita: può ancora salvarsi dalla brace ardente scegliendo di vivere in libertà.

Una maggioranza consiliare in evidente imbarazzo ha caratterizza il ritorno del Consiglio comunale dopo tre mesi di sosta. Distinguo, accuse e richieste di chiarimenti, risoltisi(?) alla fine con un abile «regia» del sindaco Pasquale Mauri che ha imbracato il dibattito consiliare sull’operato del primo anno di Amministrazione, alla presenza di un folto pubblico, tra cui una delegazione dei 21 commercianti del centro storico in attesa della discussione della richiesta di rimodulazione della Zona a traffico limitato, oggetto di proteste negli ultimi mesi. Il primo atto, tutto interno alla lista civica «Progetto Comune», è stata la sfiducia al capogruppo Emilio Testa insieme ai consiglieri Alfonso Conte, Arturo Sorrentino e Nordino Fiorelli ha chiesto la verifica sull’operato dell’Amministrazione - da parte degli altri due consiglieri eletti Alfonso Scoppa e Marco De Simone, e l’indicazione di quest’ultimo come nuovo capogruppo. Subito dopo il Sindaco ha sottolineato come «per la prima volta nella storia politica di Angri un dissenso interno alla maggioranza si discute in Consiglio e non in stanze segrete o tentando di risolverlo con accordi sottobanco». Dai banchi dell’opposizione, non facendolo la maggioranza, il capogruppo del Pdl, Antonio Squillante, provocatoriamente, comincia a leggere la richiesta di verifica dei quattro “dissidenti”, ma viene stoppato da Scoppa: il documento deve essere spiegato ai cittadini da chi l’ha redatto!; a questi ha replicato Conte: dev’essere il Sindaco a spiegarci cosa si stia facendo per le numerose problematiche che abbiamo sollevato, dal Puc al Piano casa. Fiorelli ha gettato acqua sul fuoco spiegando che «il documento voleva indurre ad una riflessione e forse è stato frainteso; mi sono dichiarato indipendente in Consiglio, pur ritenendomi sempre dell’Udc, fino a che non si ripristineranno le condizioni di unità nella maggioranza». Testa si è detto «meravigliato del comportamento e dei toni assunti dal Sindaco e da parti della maggioranza solo perché sono stati sollevati problemi per stimolare il lavoro dell’Amministrazione». Mauri ha replicato al documento elencando gli interventi amministrativi, come il decoro di piazza Annunziata e del rione Alfano, ed

Emilio Testa Testa si è detto «meravigliato del comportamento e dei toni assunti dal Sindaco e da parti della maggioranza solo perché sono stati sollevati problemi per stimolare il lavoro dell’Amministrazione». commercialmente ad un ghetto deinchiodando l’attenzione dei pregradato e solitario”. senti sulle relazioni degli assessori, La discussione in merito è stata a partire da quella dell’assessore rinviata alla seduta successiva ed ai Servizi sociali Annamaria Russo in tale ambito il Pdl, con Antonio che ha sottolineato l’introduzione Squillante e Gaetano Longobardi dei voucher sociali (assistenza dohanno chiesto di conoscere quali miciliare agli anziani e trasporto per siano state le reali motivazioni che i disabili, con grande risparmio per hanno portato l’Amministrazione le casse comunali, mentre in prealla scelta di istituire la ZTL; se cedenza, si spendevano ben 81.912 sono state effettuate idonee verifiche euro l’anno per il solo trasporto); e ricerche finalizzate ad accertare l’inaugurazione delle case per anziani l’impatto che tale provvedimento e disabili, cui seguiranno quelle per avrebbe avuto sulle attività commerminori a rischio. Nel corso di un ciali e sull’economia generale della lungo Consiglio Comunale svoltosi zona; in sostanza di procedere alla ieri sera nella Casa del Cittadino, “immediata sospensione della ZTL in l’Amministrazione Mauri, interroattesa della esecuzione dei necessari gata circa l’andamento dell’azione accertamenti, prima che diventi del di governo ed il perseguimento degli tutto irreversibile il danno economico obiettivi di programma, ha relazionalamentato dai commercianti in quella to sui progetti realizzati e gli obiettivi zona”. raggiunti nei primi undici mesi di La maggioranza consiliare, invece, Amministrazione. Ampio il ventaglio sedata la “dissidenza” interna, si è di altre opere e iniziative effettuate: mostrato convinta della bontà della accelerazione dei lavori per la reZtl ed ha rispinto seccamente le crializzazione degli alloggi popolari, tiche dell’opposizione. recupero delle principali piazze della Nei giorni successivi, il consigliecittà, miglioramento dell’organizzare comunale Gaetano Longobardi zione degli uffici e dei servizi alla ed il presidente del PdL Giuseppe nuova politica di rigore economico, Ferraioli, con riferimento a toni e messa in sicurezza dell’arredo urbano comportamenti assunti dal Sindaco e delle aree di verde, attività culturale nel corso delle sedute consiliari, hancon eventi di alto profilo. no formulato l’nvito “ad abbassare i Tra i punti all’ordine del giorno toni e a riportare il dialogo tra magc’era la mozione, presentata dal Pdl, gioranza ed opposizione sui binari di per discutere e rivedere la Zona a un confronto più pacato e costruttivo traffico limitato (in via Amendola e nei contenuti”. via Incoronati), un contestato provNon si è fatta attendere la secca vedimento della Giunta Mauri che, replica di Mauri: “Chiunque abbia a detta dei contestatori, ha avuto il partecipato ai consigli comunali di “solo merito di produrre una situaziovenerdì e lunedì scorso avrà constane di degrado economico e sociale, tato come io e la mia Giunta ci siamo riducendo una delle zone più floride

limitati a rispondere alle interrogazioni dei consiglieri comunali, mostrando rispetto per l’assemblea cittadina”. Alle dichiarazioni del Sindaco, ha controreplicato Antonio Squillante, capogruppo del PdL in consiglio comunale con il comunicato intitolato: Le bugie del Sindaco trasformista Mauri”. “Il Sindaco - esordisce Squillante - continua a sfornare bugie a ripetizione e vuole a tutti i costi negare l’evidenza . Le sue affermazioni sono zeppe di bugie, a partire dal fatto che il punto all’ordine del giorno sulle interrogazioni è stato rinviato. Si sofferma poi sulle presunte difficoltà interne al PdL, ma dimentica che contro la sua gestione è stato presentato un documento che evidenzia gravi e forti criticità nella gestione amministrativa. Parla poi di chiarezza della nostra linea politica da adottare, ma non è certo da lui che possiamo apprendere lezioni di coerenza! Mi sembra infatti che negli ultimi anni Mauri sia stato il principe del trasformismo e negli ultimi mesi un giorno corteggia il PdL ed il giorno dopo il Pd!” L’ultima bugia, a detta di Squillante, è quella sulla carente qualità del contributo che il gruppo consiliare del PdL apporta in Consiglio comunale: “Mauri dovrebbe invece ricordare che anche nell’ultima seduta, una mia proposta sul Puc è stata approvata da tutto il consesso. Devo però confessare il disagio mio e dei miei colleghi del PdL, in quanto offrire il nostro costante e fattivo contributo a chi opera di continuo scelte sbagliate e contrarie agli interessi comuni, diventa per noi ogni giorno che passa sempre più difficile!”.

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Attualità

Il Sindaco Pasquale Mauri risponde a diverse lettere di Luigi D’Antuono

“Caro Luigi, le tue osservazioni sono volte solo ad accusare e a criticare”

a darmi una risposta ragionevole del perché tu abbia fatto una simile osservazione. Se affermi che il Piano di Zona ha sospeso l’assistenza, o lo fai per mala fede o per ignoranza, o, almeno mi auguro, a causa di una sbagliata comunicazione. Il nuovo corso, aperto dall’Assessore Anna Maria Russo, ha elevato la quantità e addirittura la qualità dei servizi. Nello specifico, gli aventi diritto hanno potuto ritirare dei voucher che gli permettono anche di scegliere l’operatore tra le diverse strutture accreditate. Tale procedimento, improntato alla trasparenza e alla centralità del cittadino-utente, è stato inaugurato dal Comune di Angri ed oggi, a regime, rappresenta il fiore all’occhiello di questa amministrazione, che nelle scorse settimane ha aperto i battenti del nuovo centro polifunzionale per disabili, motivo di orgoglio per Angri nell’agro nocerino sarnese. 6. Sempre grazie “al distratto”, come tu ami definirlo, Assessore alle politiche sociali, il giorno 18 Marzo verrà inaugurata la nuova struttura che ospiterà dignitosamente tutti gli operatori che si occupano dei servizi sociali, in pieno centro urbano. Inoltre due ampi locali della stessa struttura saranno interamente assegnati alla cura degli anziani del nostro territorio. Se questa efficienza, mio caro Luigi, tu la denomini distrazione, allora: viva gli Assessori distratti e abbasso gli Assessori diligenti delle passate amministrazioni!

Caro Luigi, nonostante il mio quotidiano impegno a servizio della comunità, come ti avevo assicurato nel numero di febbraio di ANGRI ‘80, continuo a rispondere alle domande da te formulate nei mesi passati sulle pagine di un mensile molto caro agli Angresi. Tuttavia devi concedermi una breve premessa. Sono molto amareggiato perché ti credevo diverso dagli altri. Infatti alcune tue osservazioni non sono volte ad offrire chiarimenti ai cittadini, ma ad accusare e a criticare, senza particolare scopi se non, forse, quello di difendere qualcuno. Inoltre mentre io per risponderti devo attendere il numero del mese successivo, a te viene data la possibilità di leggere la mia risposta in anticipo e di replicare immediatamente. Permettimi di dire che questo non mi sembra un confronto paritario. A cui comunque non mi sottraggo. 1. In ordine alla soppressione di tutti gli uffici esistenti sul territorio dell’agro, ti comunico che già a suo tempo mi sono incontrato con i rappresentanti della Gori, ai quali ho rappresentato, numerose volte, l’esigenza di non sopprimere la sede di Angri. Purtroppo, nonostante la mia tenacia e determinazione, ho costatato che nessun tipo di potere contrattuale è possibile esercitare nei confronti di detta società. 2. In ordine alla perdita del finanziamento per l’acquisto delle attrezzature per l’azienda speciale, ti informo che in seguito a mie ripetute e pressanti richieste presso l’assessorato competente, sono riuscito a conseguire un importante risultato, ovvero la riassegnazione dei fondi. Infatti la Giunta della Regione Campania, con decreto n.51 del 15/12/2010, ha liquidato in favore del Comune di Angri l’importo di 89.953,13 euro a titolo di acconto pari al 30% dell’importo risultante dal quadro economico, rimodulato per gli interventi a sostegno dell’attuazione dei Piani comunali e per la raccolta differenziata. 3. In ordine alla segretaria comunale, c’è poco di cui discutere, perché la decisione dipende esclusivamente dal Sindaco! Ribadisco, ancora una volta, che ho voluto dare una forte sterzata alla macchina amministrativa, e a distanza di pochi mesi posso dire di aver agito bene, anche perché i frutti del lavoro della dottoressa Lucia Celotto stanno già vedendo la luce. È mia opinione che i massimi vertici di un ente dopo un certo periodo di tempo vadano sostituiti, per garantire un necessario ricambio e una forte rottura con il passato. Inoltre ho sostituito la dottoressa Paola Pucci nei modi e nei tempi che la legge mi ha consentito. Quindi la tua posizione mi è apparsa come pretestuosa e provocatoria. 4. In ordine alla perdita del distretto sanitario ti informo, così come informo tutti i cittadini, che già nel 2009, in qualità di consigliere provinciale, mi sono attivato affinché il Commissario Straordinario mettesse a disposizione la struttura di Via dei Goti all’Asl, affinché ivi fosse allocata la sede del distretto sanitario di Angri. Nei giorni scorsi, in qualità di Sindaco, ho ribadito la mia assoluta disponibilità a dare la stessa struttura in comodato gratuito all’Asl, proprio per accelerare la decisione del responsabile della struttura sanitaria, e per facilitare il trasferimento delle attività. 5. Per quanto riguarda la sospensione dell’assistenza domiciliare, non riesco

“La verità fa male, ma aiuta” Caro Sindaco, ti ringrazio sinceramente di questa ulteriore risposta, che, come la prima, in nessun punto mi contesta falsità o bugie; il che, con i tempi che corrono, è già un bel indiretto complimento a chi scrive e ad ANGRI ’80, il quale, forse, per questo motivo è “un mensile molto caro agli Angresi”. Mi dispiace se ti ho amareggiato e deluso; in verità, penso che la frase sia stata scritta da altri, perché, io so che tu sai, che sono sempre lo stesso di 40 anni fa, quando promossi la nascita del giornalino “ Prospettive” del Movimento Giovani di Piazza S. Giovanni, alle cui riunioni partecipavi, più o meno, anche tu. A dire il vero, chi aveva detto di voler cambiare eri tu ed avevi convinto, finalmente, anche gli elettori; invece, da quasi subito, hai dimostrato il contrario fino ad arrivare all’inqualificabile gesto di abbandonare l’aula durante il Consiglio del 25 marzo scorso, in segno di disprezzo verso l’opposizione, ma non solo (se ci pensi bene). Meno male che nell’altra lettera mi avevi promesso di volerti moderare. Comunque, ricordati che sbagli (non solo con me) quando mostri fastidio per le critiche, perché esse sono più utili delle lodi interessate,. Nel merito non posso non farti presente che: 1) Secondo me, sbagli interlocutore: non devi rivolgerti alla Gori, ma al soggetto giuridico di riferimento del Comune, che è, solo e soltanto, l’Autorità d’ambito territoriale (Ato), la quale ha affidato alla Gori la gestione del servizio; 2) Avevo scritto che ad Angri era stato sospeso un finanziamento; tu confermi che era vero! Non è vero, invece, che sei “riuscito a conseguire un importante risultato” e che i fondi sono stati riassegnati per le tue “ripetute e pressanti richieste”; la verità è un’altra (ma come hai potuto pensare che mi sarei bevuto le tue millanterie?): a seguito della delibera di Giunta regionale n. 689 dell’8/10/2010, gli Uffici competenti hanno potuto rifinanziare ben 48 Comuni, tra cui Angri! Per l’ennesima volta, sono costretto a ricordarti che le bugie hanno le gambe corte!; 3) Per quanto riguarda l’avvicendamento delle segretarie comunali non ho contestato il tuo diritto a cambiare; ho solo manifestato una diversa opinione e stigmatizzato, elegantemente, i tempi ed i modi (non sempre il rispetto della legge significa anche rispetto delle persone); 4) Il rischio di perdere il distretto sanitario, purtroppo, è ancora immanente; si è perso troppo tempo e, vista la crisi endemica del sistema sanitario campano, ogni giorno che passa l’ipotesi di una riorganizzazione del distretto a danno di Angri diventa sempre più probabile. Tu mi informi che ti eri attivato col Commissario straordinario; a mia volta colgo l’occasione per informarti che la Regione ha accolto, in data 22/12/2009, la richiesta del Commissario, pervenuta il giorno prima, di autorizzare il Comune a utilizzare provvisoriamente

il Centro di Fondo Rosa Rosa per il Distretto Sanitario (inutile dirti, l’hai già intuito, che la lettera era firmata da un omonimo del direttore di Angrinews, Luigi D’Antuono). Il fatto grave è che da allora non si è concluso niente; con chi dobbiamo prendercela con chi è Sindaco di Angri da un anno, col consigliere provinciale di maggioranza, con chi rappresenta ad Angri i partiti che stanno nella Giunta regionale? In ogni caso, sei quasi sempre tu!; 5) Al momento in cui ho scritto l’articolo l’assistenza domiciliare era sospesa. Il sistema dei voucher non l’hai inventato tu, né la tua Assessora; la lunga procedura è stata avviata qualche anno fa dal Piano di zona ed ora è arrivata alla fase di attuazione. Quanto al centro per disabili (ma ora non si chiamano diversamente abili? ) hai sbagliato a scrivere “aperto”, dovevi dire “riaperto”, in quanto prima già esisteva; di conseguenza anche l’aggettivo “nuovo” è sbagliato. 6) Non facciamo il gioco delle tre carte: c’erano una volta un asilo nido a Corso Italia e un centro per anziani e disabili a via Leonardo da Vinci. Oggi l’asilo non c’è più, i disabili stanno più o meno dove stavano, gli anziani non stanno certo meglio di prima e, con un ritorno al passato, i servizi sociali sono stati separati dagli altri uffici comunali; 7 e 8) Ma quale articolo hai letto? Non ho criticato, anzi ho elogiato, la tua scelta di decentrare le sedute del Consiglio, ma la scenografia (tu sopra, gli altri consiglieri sotto) e il tuo modo di porti e di gestire l’aula, con gli stessi grossi difetti di Berlusconi. Non ti “paperiare”, non è un complimento: le persone normali preferiscono essere paragonati ad un “quisque de populo” per i suoi pregi, piuttosto che ad un potente per i suoi difetti; 9) È ovvio che sei padrone di fare l’uso che vuoi dei miei suggerimenti; comunque, attento a non spadroneggiare troppo…; per arrivare alle stelle il percorso è lungo (e tu lo sai), per tornare indietro può bastare un giorno; 10) Prendo atto che concordi sulla mia denuncia; purtroppo, stando alle tue affermazioni, “manifesto selvaggio” c’era, c’è e ci sarà! E neppure tu sai fino a quando!; 11) Sulla vicenda concorso comandante dei VV.UU., perché insisti sulla incompatibilità dei partecipanti con gli obiettivi della Giunta? L’affermazione non ha alcuna fondatezza giuridica e tenta solo di legittimare ciò che legittimo non è: bando per la nomina a tempo indeterminato, omessa pubblicazione della graduatoria, delibera di Giunta n. 268 del 23/12/2010, bando per la nomina a tempo determinato. Io l’ho definito un papocchio, il consigliere Squillante una porcata, altri un affare da Sant’ Uffizio o... peggio ancora. Un giornalista di Angri Luigi D’Antuono

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7. In ordine alle critiche che mi rivolgi perché ho fatto un solo consiglio comunale in aree periferiche della città, devo sottolineare che non è che non voglio tenere fede a questa promessa fatta in campagna elettorale, ma purtroppo ho dovuto constatare diverse difficoltà logistiche, che mi stanno però portando a riflettere sulle tante barriere architettoniche ancora presenti ad Angri. 8. In ordine alla somiglianza tra me e il Cavaliere di Arcore, onestamente non so cosa ti aspetti che ti risponda. Tuttavia se la tua osservazione aveva l’intento di ferirmi, devo dirti che non hai raggiunto lo scopo, perché essere paragonato ad un Presidente del Consiglio, per certi versi, mi fa sorridere e mi fa piacere. Ti ringrazio, dunque, del complimento! 9. In ordine a tutti i suggerimenti che mi hai dato, che mi dai, e che continuerai a darmi, devo ammettere che da una parte mi stanno facendo riflettere sulle istanze di una parte della cittadinanza, dall’altra, purtroppo, mi stanno facendo capire che per alcune persone ancora oggi la forma conta più della sostanza. Mi auguro, nonostante tutto, di poter avere ancora il lusso di pensarla diversamente! 10. In ordine ai manifesti selvaggi e abusivi, mi aspettavo che avessi reso pubblico l’iniziativa dell’Assessore Giacomo Sorrentino, che ha debellato, su quasi tutto il territorio, questo fenomeno, che dilagava anche nelle gestioni in cui tu ricoprivi il ruolo di vice Sindaco. Inoltre, per quanto concerne i manifesti affissi dalle onoranze funebri, stiamo per attuare un programma che prevede di definire spazi da assegnare esclusivamente alle suddette ditte interessate. 11. Infine, in ordine al concorso dei vigili, che riprendi ancora una volta, ti voglio ripetere che nessuno dei partecipanti era compatibile con gli obiettivi che questa amministrazione sta portando avanti. Il Sindaco di Angri Pasquale Mauri


6 Difficoltà di gestirli per le associazioni a cui sono stati assegnati dal Commissario

Inutilizzati i beni confiscati alla Camorra

Messi a disposizione del Comune, durante la reggenza commissariale, alcuni beni immobili, erano stati assegnati ad alcune associazioni, ma finora sono rimasti chiusi. I beni confiscati alla camorra e assegnati al Comune risultano essere ancora inutilizzati. Si tratta di diverse proprietà immobiliari riconducibili al patrimonio del disciolto clan “Tempesta”, capeggiato dal boss mai pentito e da tempo deceduto Tommaso Nocera. L’assegnazione da parte dell’Agenzia del Demanio risale all’aprile del 2008. La Direzione generale dei beni confiscati dispose l’acquisizione degli stessi al patrimonio indisponibile (non vendibile) dell’Ente. Da tre anni, però, le case della camorra risultano essere ancora chiuse, sebbene assegnate ad alcune associazioni nel 2010. Sullo sfondo anche un apposito bando emanato durante la gestione commissariale. La concreta gestione degli immobili da parte dei volontari resta, però, ferma al palo. Sono tre i soggetti assegnatari individuati da un’apposita commissione: associazione Futuro Onlus, cooperativa sociale Coccinella, associazione Progetto Famiglia. Le spese di gestione (acqua, corrente elettrica, Tarsu) sono a loro carico: un elemento che avrebbe contribuito a determinare il sostanziale stallo delle procedure di utilizzo degli immobili assegnati. Il valore complessivo dei beni, secondo la stima fornita dall’Agenzia del Demanio, ammonta a 848mila933 euro. Gli immobili, giá liberi da pesi, dovranno essere comunque utilizzati per finalitá istituzionali, oppure sociali per un periodo minimo di nove anni. Da qui l’affidamento ai volontari. Uno di questi beni immobili è sito in via Tenente Fontanella cortile Maldacena ed è composto da un locale ripostiglio di 30 mq. al piano terra e da due unitá immobiliari di complessivi 190 mq. poste al primo e al secondo piano. Per questi locali esiste un vincolo di destinazione d’uso come “sede di associazioni che perseguono fini di paritá sociale”. Un secondo locale, di 145 mq. più un box auto di 21 mq, è al primo piano di uno stabile in via Astronauti, 50. Il vincolo di destinazione d’uso è per “finalitá sociali, in particolare per ospitare un centro di quartiere”. Un altro bene immobile è costituito da terreno e fabbricato in via Torretta consistente in un villino su due piani per complessivi 250 mq. (di cui 200 mq. per uso abitativo e 50 mq. per uso garage e cantina). Il vincolo di destinazione per quest’altro bene è quello di “sede di polo di volontariato tra associazioni, enti ed organizzazioni che perseguono obiettivi di utilitá sociale”. Infine, nel patrimonio del Comune c’è anche un terreno ed alcuni immobili in località Satriano, che, stando agli indirizzi dell’Agenzia del demanio, dovranno essere utilizzati per la “realizzazione di un centro operativo comunale per le emergenze territoriali”. Tutti nobili scopi che purtroppo nei fatti non hanno trovato ancora una concreta attuazione. Pippo Della Corte

Attualità

Aprile 2011

è succeduto a Monsignor Gioacchino Illiano che per ventiquattro anni ha guidato la diocesi dell’Agro nocerino sarnese. Pubblichiamo la prima parte del suo messaggio alla diocesi

Don Giuseppe Giudice è il nuovo Vescovo della diocesi dell’Agro

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on Giuseppe Giudice è succeduto a Monsignor Gioacchino Illiano che, dopo ventiquattro anni alla guida della diocesi dell’Agro Nocerino Sarnese, ha lasciato l’incarico episcopale per raggiunti limiti di età e per problemi di salute. Tra i successori possibili di Illiano, fino alla scelta finale, si sono ipotizzati diversi nomi, come quello di Antonio Di Donna, di monsignor Francesco Nolè, attuale vescovo di Tursi-Lagonegro, e dell’arcivescovo di Ariano Irpino don Giovanni D’Alise. Pertanto il nome di Don Peppino Giudice di Sala Consilina è stata una vera sorpresa. Don Giuseppe Giudice è stato ordinato parroco il 28 settembre del 1986, a trent’anni. Dopo un breve periodo di missione clericale fuori dal Vallo di Diano, visto la sua bontà e dedizione alla chiesa, fu chiamato dal Vescovo di Teggiano a guidare le Parrocchie di Sant’Anna e Sant’Antonio,

na la sua opera cristiana. Don Peppino ha rivestito anche il ruolo di Direttore presso Ufficio Catechistico (Teggiano) e quello di membro del Consiglio Presbiterale Diocesano presso Consiglio Presbiterale (Teggiano). È stato inoltre docente di Ecclesiologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Teggiano; ha ricoperto gli incarichi di assistente unitario dell’Azione Cattolica Diocesana e assistente regionale dell’Azione Cattolica Ragazzi. Inoltre, è stato segretario generale del Sinodo Diocesano. Attualmente è direttore dell’Ufficio Catechistico e dell’Ufficio Scuola. a Sala Consilina, dove ha svolto fino alla nuova nomi-

Il saluto e l’augurio del Vescovo Mons. Gioacchino Illiano

Carissimi, è per me questo un momento di grande gioia ed onore poter annunciare ufficialmente a voi tutti la nomina, da parte del Santo Padre Benedetto XVI, che ringrazio di cuore, del rev.mo mons. Giuseppe Giudice a Vescovo di questa storica e gloriosa Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno, che ho servito quale Vescovo diocesano per circa 24 anni e che continuerò a servire, nella qualità di Vescovo Amministratore Apostolico, come da nomina pontificia, sino all’inizio del servizio episcopale del nuovo pastore. Saluto affettuosamente mons. Giuseppe Giudice il quale si inserisce a pieno titolo nella lunga serie di Vescovi nocerino-sarnensi,che sono stati a guida, dal IV secolo, con Prisco, di questa Chiesa che conta la sua presenza da millenni nell’Agro. Al mio carissimo e reverendissimo successore auguro tutto il bene possibile nel servizio di carità pastorale di questo popolo, che vive qui e ora nell’Agro, con il quale io sono stato per circa cinque lustri unito in un cammino di comunione e corresponsabilità. Sono sicuro che mons. Giudice spenderà, come già fatto nella sua Chiesa sorella di Teggiano-Policastro, la sua esistenza per la nostra generosa gente. Affido il suo ministero episcopale a Maria, Regina degli Apostoli, a San Prisco, nostro patrono, ai compatroni San Michele Arcangelo, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori – alla cui tomba mi sono recato a pregare – e ai due nostri sacerdoti, beati Alfonso e Tommaso Maria Fusco. In osculo pacis e con un fraterno abbraccio saluto mons. Giudice, anche a nome di tutti voi, del vicario generale mons. Mario vassalluzzo in uno con tutti i collaboratori della curia pastorale e amministrativa e dell’intera nostra Chiesa diocesana, nella gioiosa attesa di incontrare il nuovo pastore al più presto. Gioacchino Illiano Vescovo

Messaggio del nuovo Vescovo

Sorelle e Fratelli, nel momento in cui viene resa pubblica la nomina che il Santo Padre, Benedetto XVI, ha voluto fare della mia povera persona a vostro nuovo Vescovo, è desiderio del cuore raggiungere ognuna e ognuno di Voi con un mio messaggio, colmo di affetto e sentita comunione, avvalorato dalle parole dell’Apostolo con le quali, di consueto, ci salutiamo all’inizio della celebrazione eucaristica: “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti Voi”(cfr 2 Cor 13,13). Mi affido a questo saluto liturgico, anche per dirvi subito che penso al nostro camminare insieme, come ad una stupenda, solenne e partecipata celebrazione eucaristica, dalla quale, salvo il rispetto per la libertà personale, nessuno deve rimanere escluso. Vengo a Voi, carissimi, colmo di stupore per le meraviglie di Dio, mandato dal Santo Padre Benedetto XVI, a cui nella gratitudine va sempre il trasporto del cuore e della venerazione, nell’anno in cui la Chiesa Italiana si appresta a vivere il XXV Congresso eucaristico nazionale, ad Ancona, sul tema: ”Signore, da chi andremo?”; e all’inizio di un decennio, in cui saremo impegnati sul fronte della sfida educativa, supportati dagli Orientamenti pastorali: Educare alla vita buona del Vangelo. Vengo a conclusione di un Anno Giubilare che, sull’esempio di S. Prisco, ci ha rigenerati e fortificati nella fede. L’eucaristia, che profuma la domus ecclesiae, e l’educazione, nella libertà e nella responsabilità, saranno così le coordinate del nostro futuro prossimo lavoro pastorale, in sintonia e continuità con chi, con passione ecclesiale, si è speso prima di noi e per noi. “Accoglieteci nei vostri cuori!” (2 Cor 7, 2). “Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandato a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica” (cfr Gv 4, 35-38). Lavorerò in comunione con tutti i Vescovi italiani e, in particolare, in comunione di affetto con il Signor Cardinale Presidente della CEC e i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Campania, che saluto cordialmente e ai quali chiedo di accogliermi, come ultimo, ed accompagnarmi nel ministero. Così, nella creatività e fantasia pastorale, l’agenda della Chiesa italiana e della Chiesa che è in Campania, sarà declinata in comunione affettiva ed effettiva nella nostra amata Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno. Un pensiero affettuoso e riconoscente a Mons. Gioacchino Illiano che, per 24 anni, dalla Cattedra di S. Prisco, ha guidato questa Santa Chiesa e ha profuso, con larghezza di vedute, doti di mente e di cuore per tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II nella vita e nella pastorale di questa nostra amata Chiesa. La sua testimonianza evangelica, avvalorata dalla sofferenza degli ultimi tempi, sarà eredità preziosa e ancora punto di riferimento sicuro per il nostro cammino ecclesiale. Mi inserisco umilmente in questo solco, affidandomi all’intercessione dei Santi Patroni affinchè “radicati in Cristo”, possiamo essere sempre meglio “testimoni della tradizione”. Eccomi, nel presentarmi a Voi, mi piace ripetervi: “Io sono Giuseppe, il vostro fratello… Dio mi ha mandato qui … Egli mi ha stabilito padre” (cfr Gn 45,4.7-8).(omissis).


Consulta P.U.C.: bocciato il piano politico del sindaco

Christian De Vivo, eletto presidente Il coordinatore dell’associazione “Offcina delle Idee”, è stato preferito, dagli iscritti alla Consulta, prima all’ingegnere Santolo Coppola e poi a suo figlio Pietro Paolo Colpo di scena alla prima riunione della consulta sul nuovo Piano Urbanistico Comunale di Angri: il figlio dell’ex sindaco Coppola battuto ai voti per la presidenza dal coordinatore dell’associazione “Officina delle idee”, De Vivo. Dopo la presa d’atto in Consiglio comunale della relazione programmatica sul Puc illustrata dall’assessore all’urbanistica, Savino Giordano, si è riunita nella Casa del cittadino la neonata consulta comunale dei tecnici locali, che dovranno fornire un parere qualificato sulle linee di sviluppo della città. All’ordine del giorno della prima seduta l’elezione del presidente, che a nome di tutti i tecnici sarà chiamato a convocare associazioni, commercianti e cittadini per ascoltare le loro istanze, prima di arrivare ad un documento finale che possa essere il più condiviso possibile, da presentare in vista della redazione dell’importante strumento urbanistico. Dopo l’intervento del sindaco Pasquale Mauri, che ha sottolineato l’importanza di un presidente con grande esperienza sia professionale che politica, al momento delle candidature sono stati avanzati tre nomi: Santolo Coppola, professionista e politico di lungo corso, già sindaco di un monocolore Dc, Christian De Vivo, coordinatore dell’associazione ”Officina delle idee”, e l’ingegnere Giuseppe Caputo. Sul nome di Coppola è nata una discussione da parte di alcuni presenti, a causa della sua opera di consulenza tecnica presso alcuni imprenditori che potrebbero rientrare a vario titolo nelle linee di sviluppo della città. Coppola ha allora avanzato la candidatura del figlio Pietro Paolo, altro giovane e valente professionista cittadino. Al momento del voto, una sola preferenza per Caputo, cinque per Coppola e quattordici per Christian De Vivo, eletto presidente. «Ringrazio l’Amministrazione comunale, a nome dei tecnici, degli operatori economici, delle associazioni e di tutti i cittadini intervenuti, per la trasparenza mostrata nella costituzione della consulta – sono state le prime parole del neopresidente De Vivo – e per la democraticità con cui è avvenuta l’elezione del presidente, e tutti i membri della consulta, assicurando che l’esercizio della mia carica di presidente sarà all’insegna della totale imparzialità». Non manca la polemica politica, con il capogruppo del Pd, l’ingegnere Cosimo Ferraioli: «Se la consulta per il Puc deve essere politicizzata, la sua rappresentatività può dirsi già nulla. Il sindaco non avrebbe dovuto presenziare ai lavori di un organismo tecnico, né all’elezione del presidente». Francesco Rossi

Ad Angri, ridotta a mero borgo dormitorio, vanno evitate nuove colate di cemento

Non lasciamo marcire la nostra storia Il recupero del patrimonio urbano ed edilizio prioritario nel nuovo P.U.C., così come la realizzazione di attrezzature per migliorare la qualità della vita

Giro per Angri e mi rendo conto che oramai sono ben pochi i posti di questa città che mio nonno riconoscerebbe se tornasse in vita. In fondo Angri è una città modesta, “niente di speciale” direbbero tanti (e non darei loro torto nemmeno se dessero alla mia città l’appellativo di dormitorio, visto come stanno andando le cose); eppure vi sono luoghi in cui il passato ancora palpita di vita, e luoghi in cui esso giace oramai rassegnato all’invadenza della modernità. Vi è anche un luogo, dove il passato non è né vivo, né morto; un luogo, dove il tempo è sospeso, in attesa di giudizio, in attesa di un aiuto. Vi è un luogo ad Angri, dove il passato ancora lotta, dove antiche voci richiamano l’attenzione dei viandanti, invitandoli a sostare qualche minuto, per farsi rendere omaggio, come le sirene dei mari attiravano, col loro canto ammaliatore, i marinai che solcavano le onde del Tirreno. Vi è un luogo, il cui silenzio è più assordante di mille tuoni, un luogo desideroso di narrare la sua storia, se solo ci fosse qualcuno disposto ad ascoltarla. Questo luogo si trova a Corso Vittorio Emanuele e corrisponde al numero civico 184. È l’antica residenza di una cantante lirica angrese del ‘900, conosciuta dalle nostre nonne come «‘A Tibona», come una “malafemmena”. Si dice che alla sua morte, la bara, proveniente da Napoli, sia stata lasciata con indifferente disprezzo a piazza Trivio, nella stessa solitudine che ora avvolge la casa, che un tempo lei fece erigere in nome di quello stravagante gusto che accompagna ogni artista che si rispetti. Dopo la sua morte, quella villa divenne proprietà dell’Elvea, vi risiedevano i direttori con le loro fa-

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Attualità

Aprile 2011

Occorre dire la verità sulle volumetrie già esistenti sul territorio angrese, se si vuole veramente intervenire per dare alla nostra città una reale opportunità di recuperare standard accettabili di vivibilità, con la realizzazione di attrezzature e servizi previsti nel vecchio piano regolatore e rimasti completamente inattuati, puntando soprattutto sul recupero del patrimonio edilizio esistente e non su nuove costruzioni, come purtroppo si sta pensando per le aree industriali dismesse.

miglie, l’ultima delle quali, la Dolino, era di Milano; dopo di essa, nessuna più; forse, ipotizza qualcuno, perché la casa è infestata. Le voci corrono intorno alla storia di quella casa e intorno alla storia di quella che ne fu l’ideatrice; ogni abitante di Angri ne custodisce un pezzetto, ma una cosa importa: quella villa rappresenta, seppur in piccola parte, la nostra storia, la storia di Angri. Quella donna, il cui vero nome per me resta un mistero, ci ha lasciato la più grande eredità che potessimo

desiderare: un’opera d’arte, che potrebbe valorizzare la nostra città se solo non fosse lasciata lì a marcire. Oggi quella proprietà appartiene ad Antonino Russo, ed è sotto il vincolo della Sovrintendenza dei beni culturali. Tuttavia mi chiedo come sia possibile che un’opera d’arte, un pezzo di storia, sia ridotto in quello stato. Come sia possibile che quell’edificio sia abbandonato a sé stesso, all’inclemenza del tempo e all’indifferenza degli uomini. Come sia possibile che chi ne è in possesso, si dimostri

insensibile a tanta bellezza. Sono tanti i gioielli nascosti di Angri, eppure oggi sono ben pochi quelli che ancora si reggono in piedi, e a maggior ragione essi sono preziosi, per questo bisognerebbe proteggerli e degnarli della considerazione che meritano. Oggi scrivo perché dopo cinque anni che mi reco quotidianamente alla stazione per prendere il treno, il sussurro di quella casa è entrato nel mio cuore con timida invadenza, ha preso possesso dei miei pensieri col fascino di un’antica e muta eloquenza, e mi ha chiesto di gridare ai cittadini angresi della sua esistenza, della sua segreta sofferenza. Un pezzo di storia, una parte di Angri, una parte di noi, sta cadendo a pezzi, ed io mi sento morire insieme a quelle mura ogni giorno che passa. Un albero a cui vengono tagliate le radici prima o poi crolla, perché non può raggiungere il cielo con i suoi rami, se non è prima ben radicato nel suolo che lo ospita. E noi stiamo diventando questo, un albero senza radici impaziente di cogliere il candore delle nuvole tra il suo fogliame. Soldi, soldi e ancora soldi, in nome dell’interesse distruggiamo quanto c’è di bello al mondo, e con esso finiamo col distruggere anche noi stessi. Maria D’Ambrosio


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Attualità

Convegno sulla Charta Oecumenica promosso dal Centro per il dialogo ecumenico ed interreligioso “Irini”

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Un atto per l’unità di tutti i cristiani

o scorso 11 Aprile, presso il Centro Diocesano di Formazione in via Adriana, nell’Auditorium Giovanni Paolo II, il Centro per il dialogo ecumenico e interreligioso “IRINI” ha organizzato un convegno ecumenico intitolato: Ripresentazione della Charta Oecumenica nel 1° decennale. Nel 2001, nel contesto dell’Incontro ecumenico europeo di Strasburgo, i Presidenti della Conferenza delle Chiese europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) hanno redatto la Charta Oecumenica, quale testo base di orientamento per tutte le Chiese e Conferenze episcopali d’Europa. Il Centro “IRINI” dell’Agro Nocerino Sarnese ha deciso di ripresentare la Charta all’attenzione dell’intera comunità affinché, anche nel contesto locale, le persone possano “innamorarsi del cammino ecumenico e dell’impegno per l’unità” di tutti i cristiani. Erano presenti all’incontro i pastori delle varie Chiese, che nel 2003 hanno dato vita al Centro “IRINI”, ovvero: Padre Damiano Lanzone (frate francescano del convento di Angri), Carmine Pappacena (pastore della Chiesa Battista di Sarno), Paolo Poggioli

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(pastore della Chiesa Luterana di Torre Annunziata), Antonio Squitieri (pastore della Chiesa Metodista di Salerno), Elisabetta Kalambouka (in rappresentanza della Chiesa Ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) ed Egidio Annunziata (pastore della Chiesa Pentecostale di Angri). Il Centro “IRINI”, dal termine greco che vuol dire pace, si propone importanti finalità: divenire “una scuola permanente di educazione e formazione al dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale, ed avviare iniziative sui temi di Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”, come raccomandavano già le Assemblee Ecumeniche di Basilea (1989), Graz (1997) e Sibiu (2007) e della stessa Charta Oecumenica firmata a Strasburgo nell’Aprile 2001. Durante il convegno si è discusso dei vari punti della Charta Oecumenica, tra cui il cap.I intitolato: Crediamo “la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica”. Oggi, tutte le Chiese sono chiamate all’unità della Fede, in conformità al Vangelo del Cristo e così come formulato nella Confessione di Fede del Credo di Nicea-Costantinopoli del 381 d.C. Tutti i relatori hanno sostenuto che bisogna, con rinnovata fede, proseguire il cammino verso “l’unità visibile delle Chiese in Europa, annunciare insieme il Vangelo, andare l’uno incontro all’altro, operare e pregare insieme per contribuire a plasmare una nuova Europa”. Punti fondamentali della Charta sono anche l’approfondimento del dialogo e della “comunione con l’Ebraismo” e il “curare le relazioni con l’Islam”. A fine convegno, tutti i pastori delle Chiese, con i rispettivi fedeli, hanno

recitato la preghiera ecumenica. A conclusione della preghiera, i rappresentanti e i fedeli delle Chiese hanno firmato la Charta Oecumenica, come testimonianza della “crescita di un ecumenismo dal basso, in particolare di un ecumenismo spirituale”, consapevolmente vissuto anche nella nostra realtà locale. S.R.P.

Aprile 2011 Convegno per ricordare Dietrich Bonhoeffer promosso dalla Scuola di Pace dei frati minori

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Un costruttore di pace nei lager

urante la Seconda guerra mondiale, che causò 55 milioni di vittime, furono molti coloro che, non accettando i dettami dei regimi dittatoriali, razzisti e feroci, contrastarono le azioni violente perpetrate da autorità politiche e da militari, mettendo a repentaglio la propria esistenza. Tra questi, è da annoverare Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo protestante tedesco che fu tra gli esponenti più rilevanti della resistenza contro la dittatura nazista, partecipando addirittura ad un progetto di attentato ad Hitler. Arrestato nel 1943, morì nel campo di concentramento di Flossenbürg, il 9 aprile del 1945. Per ricordare questa importante figura del cristianesimo, nell’Europa della prima metà del Novecento, lo scorso 23 marzo, presso la Casa del cittadino, si è svolto un convegno dal titolo: Per una cittadinanza attiva – Dietrich Bonhoeffer. Nel lager un costruttore di pace. L’incontro è stato promosso dalla Scuola di Pace dei Frati minori di Angri, in collaborazione con le associazioni angresi Centro per il Dialogo “Irini”, Centro Iniziative Culturali e Officina

Cstp: cancellata la corsa festiva

Pagani/Angri/Napoli e viceversa Dal 17 aprile, nei giorni festivi, i viaggiatori dell’Agro nocerino dovranno utilizzare altri mezzi per raggiungere il capoluogo campano. Modificate anche le corse e gli orari dei giorni feriali. Il CSTP comunica che è stato avviato il programma di ridimensionamento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma, a seguito della riduzione delle risorse destinate dalla Regione Campania al finanziamento dei servizi TPL, Quale prima fase di applicazione del suddetto programma (che verrà progressivamente attuato entro il mese corrente), a partire da domenica 17 aprile 2011 saranno soppressi i servizi festivi dei seguenti collegamenti “suburbani ed interurbani”: - Linea 75 Pagani-Angri-Napoli; A partire dalla stessa data sono stati, inoltre, soppressi i servizi festivi “urbani” dei Comuni di Cava de’Tirreni, Fisciano, M. S. Severino, Pontecagnano, Sarno e Vietri sul mare. Rimodulate, con numerose cancellazioni, anche le corse e gli orari, festivi e feriali, dei collegamenti “suburbani ed interurbani” delle linee 4 (Salerno Fs - Pompei), 8 (Salerno Fs - Battipaglia), 9 (Salerno Fs - Siano), 10 (Salerno Fs - M.S.Severino) e 75 (Pagani – Angri – Napoli). Mauro D’Andretta

delle Idee, e con l’associazione sarnese Gorè. Il moderatore della serata, Padre Damiano Lanzone, ha aperto il convegno dicendo: «Affinché si possa diventare autentici cristiani, rendendo operosa la nostra fede, dobbiamo attivarci ed incamminarci sul sentiero della non violenza, tracciato e percorso da esponenti del cristianesimo del Novecento, che hanno immolato la propria vita per il bene comune e per la giustizia. Dopo lo scorso convegno sulla figura di Don Lorenzo Milani, quest’oggi ricordiamo il pastore luterano tedesco, Dietrich Bonhoeffer, che, rifiutando i principi razzisti, crudeli ed antidemocratici del dittatore Hitler, venne impiccato, dopo una lunga prigionia, in un campo di concentramento. Oggi è quanto mai attuale il tema bellico. In questi ultimi mesi, molti giovani del Nord Africa stanno protestando contro i propri dittatori, auspicando uno Stato democratico e meritocratico. Come durante la Seconda guerra mondiale, anche oggi l’Occidente ha agito in maniera ipocrita, mascherando come missione umanitaria quella che, invece, è solo una squallida operazione di egemonia e di sopravvivenza economica. Noi cristiani dobbiamo essere, invece, testimoni di pace, solidarietà e giustizia». Successivamente, ha preso la parola il prof. Antonio Squitieri, pastore metodista, che ha esordito dicendo: «Dietrich Bonhoeffer nacque nel 1906 a Breslavia, l’attuale Wrocław, in Polonia, da una famiglia dell’alta borghesia. Grande pianista e di temperamento forte, fin da adolescente, ha agito controcorrente. In famiglia, i suoi genitori volevano che studiasse medicina, ma dopo vari

tentennamenti si iscrisse alla facoltà di teologia. Iniziò nel 1928 il suo cammino religioso e nel 1931, già professore, fu ordinato pastore luterano. Negli anni Trenta, si trasferì in Gran Bretagna, dove iniziò un rapporto epistolare con Mahatma Gandhi, un altro grande testimone di pace e di non violenza. Successivamente, intraprese altri viaggi all’estero, come in Spagna e in America. In questi luoghi, grazie alle influenze delle chiese afroamericane, concepì l’idea di un concilio ecumenico sulla pace, aperto a tutte le confessioni cristiane. Nel 1933, durante l’ascesa al potere del Führer, Bonhoeffer rifiutò il posto di pastore nella capitale tedesca e si trasferì nuovamente a Londra. Ritornò a Berlino solo qualche anno più tardi, quando fece parte di una cospirazione che progettò un attentato ad Hitler. Purtroppo, il piano fallì, e i cospiratori furono arrestati nel 1943. Per Bonhoeffer, dopo 2 anni di sofferenze, reo di aver minacciato il regime nazista, ci fu la condanna a morte per impiccagione nell’aprile del 1945. Oggi, l’insegnamento di Dietrich Bonhoeffer è quanto mai attuale: auspicare l’unione dei cristiani, e ripudiare ogni forma di violenza e di sopruso anche a costo di sacrificare la propria vita». Sergio Ruggiero Perrino

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Intervista con la dottoressa Marianna Chierchia

I benefici della terapia con l’ossigeno-ozono Diverse le patologie che possono essere curate, come, in neurologia, le cefalee vascolari, nella depressione, la sindrome da affaticamento cronico. Che cosa è l’ossigenoozono? È una miscela gas che naturalmente troviamo nell’aria e che normalmente il nostro organismo produce, è una sostanza indispensabile per la vita di ogni cellula, tessuto ed organo. Dove possiamo studiare i suoi effetti? Leggendo le pubblicazioni scientifiche, basta connettersi sul sito della SIOOT (Società Italiana di ossigeno ozonoterapia) o su PUBMED che pubblica i lavori scientifico-medici svolti a livello mondiale. Quali sono le azioni dell’ossigeno ozono? L’ossigeno ozono visto che viene prodotto direttamente dalle nostre cellule ha tante azioni: - azione diretta sul nostro sistema immunitario andandolo a modulare; - azione antinfiammatoria, antalgica e miorilassante; - effetto antibatterico ed antivirale di tipo sistemico; - riattiva il circolo venoso ed arterioso. Quali sono le vie di somministrazione? 1. Locale: mediante un sacchetto di plastica reso opportunamente stagno in cui viene fatto fluire la miscela di ossigeno ozono, lo usiamo molto per curare le ulcere. 2. Sistemica: le iniezioni di ossigeno ozono intramuscolari, sottocutanee ed intrarticolare per curare le ernie discali o la lipodistrofia (cellulite) da insufficienza venosa e linfatica, le tendiniti; 3. Mediante autoemoinfusione: eseguita prelevando sangue venoso che convogliato in un’apposita sacca viene arricchito con la miscela di ossigeno ozono e successivamente reinfuso. 4. Via idropinica: beven-

do l’acqua iperozzonizata (l’acqua di Fiuggi è ozonizzata naturalmente). La terapia con ossigeno-ozono può sostituire interventi chirurgici per un ernia discale, uso di immunomodulanti in grosse dosi ed antinfiammatori. Quali sono le indicazioni cliniche? In dermatologia è usato per: Herpes Zoster e Simplex, acne, lipodistrofia (cellulite); in medicina interna: nelle epatopatie, morbo di Crohn; in neurologia: nelle cefalee vascolari, nella depressione, nella sindrome da affaticamento cronico; in ortopedia: nelle ernie discali, nel reumatismo articolare, nelle lombo sciatalgie, nella gonartrosi, nelle cervicobrachialgie, nella fibromialgia; sul vascolare: nelle insufficienze venose, nell’ulcera diabetica, nell’ulcera post-flebitica, nelle arteriopatie; nelle disbiosi intestinali: coliti, colon irritabile, dismetabolismi, stipsi; in cardiologia: nelle ischemie; in chirurgia:nelle complicanze infettive, nel pre e post intervento chirurgico; nelle malattie rare: Parkinson, Sclerosi Multipla, Sclerodermie, demenza senile precoce. Sono così tante le malattie su cui agisce l’ossigeno-ozono? Sembrano tante ma in realtà tutte queste malattie sono dovute a cause su cui agisce l’ossigeno ozono con azione: antinfiammatoria, antibatterica ed antivirale, immunomodulante, riattivante il microcircolo. Può avere tossicità o effetti collaterali? Non esistono effetti collaterali se il trattamento è correttamente applicato seguendo i protocolli autorizzati dal Ministero della Sanità e utilizzando apparecchiature dotate di determinati requisiti di qualità che sono previsti dalla Società Scientifi-

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ca di Ossigeno-Ozono terapia; inoltre non causa reazioni allergiche di nessun tipo . Come si possono avere maggiori informazioni sull’ossigeno-ozono terapia? Innanzitutto rivolgendomi domande a cui sarò lieta di rispondere attraverso questo giornale o contattandomi al numero 3381048316, oppure connettendosi al sito www. ossigenoozono.it. Inoltre dal 4 Aprile va in onda tutti i lunedì un ciclo di trasmissioni televisive dedicate alle possibilità dell’ozono con la seguente programmazione in Campania: SKY 868: h 21.20; TELE A (ch 18): h 18.00; TELE A+ (ch 79): h12.00 /14,00; TV CAPITAL (ch 119): h 20.00. Ilaria Russo

Emanuele Mercurio interviene sulla rubrica Macchiaironia di Eugenio Macchia del numero di ANGRI ‘80 dello scorso febbraio

Amici per sempre

Non sono un giornalista. Non sono avvocato. Non vivo più nel mio amato paese d’origine, ma mi piace tantissimo leggere “ANGRI 80”, da sempre. Noto, tra l’altro con piacere, che tutti possono scrivere su questa testata: decisamente un ottimo segno di libertà di pensiero. Sono ingegnere. Ci provo anch’io. Mi piacerebbe evidenziare un articolo scritto da un “giornalista”: l’amico di vecchia data Eugenio, amico soprattutto di mio fratello Gaetano. Scrive bene. La sensazione di fluidità, cultura e consapevolezza è tangibile. Direi proprio bravo. Conto le righe dell’articolo: 167. Un gran bel numero: casualmente un numero primo. 167 righe per salvare tante persone: per salvare il Sindaco, il

Degrado in Via Di Mezzo

Una vergogna da eliminare

Sono un cittadino angrese, proprio ieri leggevo ANGRI ‘80 e di come il Comune vuole valorizzare le strade storiche di Angri e proprio oggi sono passato per caso in quella che si chiama Via Di Mezzo, le quattro stradine che si incrociano dietro al castello Doria e ho visto l’orrore…: bottiglie di birra dappertutto, carte, bicchieri, centinaia di mozziconi di sigarette, tutto per terra, faceva schifo. Ho sentito la gente che abita lì parlare con gli operai della nettezza urbana e dire che nessuno fa

niente: il comune se ne lava le mani ed è sempre così. Ma come, non si voleva valorizzare il centro storico? È sempre la solita storia, si parla e non si agisce: da un lato l’indifferenza del Comune con tutti i suoi assessori dipendenti e dall’altro i ragazzi della nuova generazione, maleducati e poco rispettosi del loro paese, che sporcano, imbrattano muri, mentre non c’è alcuna vigilanza ed i loro genitori non sanno e non vedono. vit_russo@virgilio.it

Sig. Giordano, l’assessore Mascolo, l’amico Gaetano. MACCHIAIRONIA: forse sta per “ironia di Macchia” anche se ammetto che a primo acchito ho pensato “l’ironia ha una macchia”… un mondo da scoprire la mente umana! Letto l’articolo: mille domande salgono dal cuore alla testa, strano percorso per i pensieri ma adesso mi riferisco direttamente a te caro Eugenio. Un “giornalista” chiede al proprio direttore il quanto e anche il come? Se lo dici tu che sei giornalista, io ci credo. Un “giornalista” scrive di essere un convinto sostenitore del Sindaco? Non sapevo neanche questa, ma se lo scrivi tu che sei giornalista, io ci credo. La libertà di pensiero scema lentamente. Pensavo bastasse essere cittadini italiani e pagare le tasse per dire ciò che si pensa. Non ho la fortuna di conoscere il Sig. Giordano, ma perché costui dovrebbe sorridere beffardo (cito testualmente)? C’è qualche incarico politico piuttosto che amministrativo che permette alle persone di ergersi su di un piedistallo? Gaetano e la comunità angrese tutta ti ringrazia per aver salvato così tante persone in sole 167 righe, ma non ce n’era bisogno davvero; a questo punto avremmo preferito pagare le indulgenze per la redenzione. La libertà di pensiero scema con un gradiente con valore sempre più alto. Torniamo a noi. Dal basso del mio non-giornalismo vorrei darti qualche consiglio. Premesso che ognuno è libero di scegliere ciò che vuole e premesso che tra il Sindaco e Barabba sceglierei sempre Barabba, non per altro ma per una questione di fiducia, non credi sia troppo pericoloso o avventato per un giornalista annunciare la propria fede politica così sfacciatamente? Qualora un giorno l’attuale Sindaco dovesse conferirti un incarico per le tue indiscusse capacità (e penso davvero che tu le abbia) forse qualcuno, leggendo il tuo articolo, potrebbe pensare che anche l’Avvocato Macchia sia caduto nella rete del clientelismo che affligge il Sud Italia

dalla notte dei tempi. Amicizia è fiducia, amicizia non è salvare la capra e neanche i cavoli. Hai risposto alle domande poste, credi con arguzia, e non te ne sei posta una: perché chiedevano di Gaetano? Ma soprattutto perché chiedevano a te di Gaetano? Non dirmi che in qualche modo abbia infastidito perché non ci credo, in fondo come dicono “loro” (non ci è dato sapere chi ti ha posto queste domande) Gaetano non ha ruolo politico e nessuno lo conosce; forse hai dimenticato che alle ultime elezioni ha preso più voti di persone che sono poi diventate fidatissimi membri della Giunta comunale. Mentre tu leggevi Goldoni io mi intrattenevo con un libro di Giordano (stranamente omonimo di colui che sorride beffardo): anche lui non è giornalista ma “fisico teorico ”, e approfitto per citarlo. Tu e Gaetano siete come due “numeri primi gemelli”, simili, con le stesse insolite caratteristiche, sempre vicini ma mai abbastanza per essere uniti, per sempre maledettamente divisi da quel numero pari che vi è al fianco. Parafrasando Evelyn Beatrice Hall aggiungo: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma combatterò fino alla morte affinché tu possa dire ciò che pensi”. Dovremmo imparare tutti a comportarci così: ma sarebbe troppo democratico, e capisco che, purtroppo, i nostri amati concittadini non sono ancora pronti a questo. Anch’io mi permetto di chiudere con un post scriptum: è vero non sei prezzolato, è vero lo fai gratis…….. adesso capisco il perché. Amicizia è sincerità. Emanuele Mercurio

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Attualità

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Lettura critica de ‘A città ‘e Pullecamorra, la commedia d’impegno civile che la compagnia Anziteatro del C.I.C. sta rappresentando con plauso nei teatri dell’Agro e del salernitano.

A città ‘e Pullecamorra è l’ultima fatica scenica, in ordine di tempo, della compagnia Anziteatro, recentemente replicata al Teatro Diana di Nocera Inferiore. A parere di chi scrive, questo spettacolo, oltre a segnare un notevole miglioramento delle qualità performative dei singoli interpreti e del collettivo, è importante per la precisazione degli assunti estetici che sono sottesi alla fabula che viene rappresentata. In altre parole, questo lavoro ha reso definitivamente evidente ciò che avevamo pensato assistendo a tutti gli altri spettacoli di Anziteatro: pur nell’amatorialità dell’approccio alla scena, ciascuno degli attori ha pazientemente affinato la sua tecnica recitativa; il gruppo si mostra sempre più consapevole delle proprie qualità teatrali e pertanto agisce come un insieme scenico ben coeso; grazie al regista Antonio D’Andretta, ogni commedia o dramma trova una sua precisa dimensione estetica sulla scena. Cerchiamo, allora, di analizzare ‘A città ‘e Pullecamorra da un doppio punto di vista: quello dei contenuti e quello della forma. Partiamo dal titolo, già in sé significativo dell’approccio alla tematica che viene svolta. Nelle note che accompagnano la brochure di presentazione dello spettacolo, il regista D’Andretta spiega che «il titolo della pièce non vuole essere solo la banale parafrasi di una notissima canzone, ma vuole indicare una chiara propensione per la tesi che attribuisce alla maschera napoletana (simbolicamente presente in scena) connotati fortemente ambigui». E nel segno dell’ambiguità inizia il tutto. In una sorta di prologo, Annamaria Torre è da sola in scena; riceve una telefonata con la qua-

Una pièce che mette a fuoco la natura del sistema criminale e ne ricorda le vittime le prende appuntamento per un’intervista; si siede e comincia la lettura di un libro; lentamente le luci calano, mentre lei sembra sprofondare in un lungo sonno. Poi, inizia un’altra storia quella di un trio di malavitosi i quali, accompagnati dai loro bodyguard (dai volti simbolicamente coperti con maschere di Pulcinella, proprio a sottolinearne da un lato l’anonimato – sono braccia che eseguono ordini di morte – dall’altro la condotta subdola e priva di personalità), si recano a vedere uno spettacolo di cabaret. Ma lo spettacolo si trasforma in un serrato dialogo tra un borghese e i camorristi, nel quale il primo cerca di dimostrare una tesi tragicamente vera: la camorra esiste in quanto la borghesia benpensante permette che esista, in modo che non vi sia alcuna differenza tra i criminali e i cosiddetti onesti, tutti accomunati da un unico destino di iniquità. Ma, anche la requisitoria del borghese, dolorosamente vera al punto da suscitare un grottesco strascico di battibecchi tra lui e i tre camorristi, si rivela una finzione, preparata ad arte da uno dei criminali per liquidare un suo socio-avversario. Compiuta la vendetta, torna in scena Annamaria Torre, che si sottopone all’intervista di due giornaliste che tentano di ricostruire la drammatica vicenda del padre. Anche questa parte di storia, per quanto tragicamente reale, pare tratteggiata nel segno dell’ambiguità: Marcello Torre fu materialmente ucciso dalla camorra (almeno questa è la verità dei processi ufficiali), ma sembra aleggiare il sospetto che egli fosse quasi – parallelamente alla vicenda di Aldo Moro, di poco anteriore – una vittima sacrificale della politica dei suoi stessi amici di partito, che avevano bisogno di immolare un uomo lontano dai giochi di corruzione per poter consolidare i loro affari poco puliti. E poi, sembra quasi che un filo rosso unisca tutte queste morti eccellenti: Torre, Moro, Borsellino, di tutti loro al momento della uccisione sparisce qualche

Intervista ad Annamaria Torre, figlia di Marcello ucciso dalla camorra documento importante: l’agenda di Borsellino, il memoriale di Moro, una busta rossa di Torre… Annamaria Torre e le giornaliste gridano i loro ideali civili di onestà e legalità, mentre tornano in scena il borghese e i camorristi (simbolicamente tutti da un’unica parte in scena): sono tutti impegnati a tacitare quelle voci di “dissenso”. La pièce si chiude su una scena amarissima: il capo camorra mostra una busta rossa ad Annamaria Torre, la quale tenta di prenderla, ma quella si strappa, lasciando intuire che sarà impossibile giungere alla verità sul caso. E alla sua domanda «Perché?», tutti replicano cantando «Pecché? Pecché ‘ndrínghete ’ndrà». Tutto cambia affinché nulla veramente cambi… Il lettore meno distratto potrebbe subito intuire che siamo nel pieno di uno spettacolo vicino a quelli di teatro civile che oggi riscuotono un ampio successo di pubblico, proprio perché cercano di fornire una serie di coordinate storiche per comprendere alcuni fatti e misfatti della recente storia italiana, supplendo a ciò che i canali ufficiali di informazione non dicono e non raccontano. Si pensi, per esempio, al teatro di narrazione di un Marco Paolini o di un Ascanio

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Celestini. Ma a livello stilistico, oltre alle intenzioni di impegno civile che Anziteatro ha fatto proprie con questo spettacolo, si può citare almeno un altro illustre antecedente teatrale: Bertolt Brecht. Come qualcuno forse ricorderà, Brecht aveva teorizzato il “teatro epico”, termine con il quale egli concepì un sistema estetico di messa in scena, che aveva come obiettivo primario produrre conoscenza attraverso la narrazione critica di fatti e situazioni, così da suscitare attraverso il teatro una trasformazione sociopolitica della realtà. Il teatro epico rifiuta l’immedesimazione degli attori nei personaggi e abolisce il punto di vista illusionistico della scena (lo spettatore non deve credere di assistere ad un’opera, ma deve essere reso parte della scena), sia da parte degli attori che degli spettatori. Tant’è che uno dei concetti cardine del teatro epico è quello di “effetto di straniamento”, grazie al quale l’attore esce dal personaggio e anziché rappresentarlo lo racconta rivolgendosi direttamente al pubblico. Si tratta di uno stile di rappresentazione quanto più possibile classico e razionale, in

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modo che da esso emerga più l’intelligenza che il sentimento dell’interprete. Si tratta, in altre parole, di un teatro che “racconta” piuttosto che “rappresentare”. In ‘A città ‘e Pullecamorra ci sono diversi aspetti epici e straniati, a cominciare dalla scenografia – spartana ma efficace e funzionale – che viene sistemata “a vista”. Ma i momenti più significativi da questo punto di vista sono due: la serrata cronologia degli eventi processuali raccontati dai bodyguard (i quali escono dai loro personaggi – lo straniamento di cui dicevamo prima – togliendosi la maschera di Pulcinella e raccontando direttamente al pubblico lo svolgimento del processo dell’omicidio Torre) e l’intervista ad Annamaria Torre che procede con una tecnica narrativa e non recitativa. Anche l’impiego della parlata napoletana non è lontana da un tipo di teatro epico, dal momento che attraverso di essa (certamente più vicina alla quotidianità di un pubblico campano) si realizza ancor più quell’intento didattico che è sotteso al testo portato in scena. Un altro aspetto interessante, che prima abbiamo solo accennato, consiste nella tecnica del “teatro nel teatro”, che D’Andretta adotta per unire i due piani narrativi (la storia di Annamaria Torre e la vicenda dei camorristi al cabaret). Il pubblico assiste ad una scena che si suppone si stia svolgendo a teatro. Non a caso, i camorristi e i bodyguard arrivano sul palco passando attraverso le poltrone della sala, quasi a rendere evidente che essi fanno parte della società, e rappresentano il lato oscuro di una realtà sociale che non riesce a reagire, perché troppo intimamente legata a quegli “affari” che indirettamente sostengono l’economia di tutto un Paese. E nel segno del “teatro nel teatro” si svolge tutta la prima parte dello spettacolo. Ma, a ben vedere, tutta la pièce sembra fondarsi sulla tecnica del

“teatro nel teatro”, dal momento che, come abbiamo detto, tutta la vicenda sembra null’altro che un lungo sogno che Annamaria Torre fa in attesa di ricevere le giornaliste per l’intervista. E anche subito dopo l’intervista, la storia assume un ritmo sempre più onirico, con la società borghese-camorrista schierata simbolicamente contro le verità invocate e gridate da Annamaria Torre e da quanti come lei inseguono un ideale di legalità e onestà civile. Insomma, resterà sempre un sogno poter vivere finalmente in una società in cui la politica fa veramente gli interessi della collettività e ciascuno contribuisce ad edificare una realtà sociale, economica e culturale in piena legalità e in piena onestà? A giudicare da quanto ci raccontano le cronache di queste settimane travagliate per la storia d’Italia, dobbiamo tristemente constatare che ancora una volta questo Paese sembra stia scioccamente perdendo l’occasione per una svolta epocale che segni l’inizio di un nuovo corso, consegnandosi sempre più nelle mani di chi ha da tempo dimostrato la più totale insipienza morale e politica. ‘a città ‘e pullecamorra – regia: Antonio D’Andretta; scene e costumi: Stefania Esposito e Teresa Francese; assistenza tecnica: Francesco Desiderio e Lorenzo Nicastro; coreografie: Ilaria Desiderio; macchinista, fonico e illuminotecnico: Gianluca Granatino; interpreti: Maria Teresa Falcone (Annamaria Torre), Gaetano Pepe (il presentatore), Ivano Cavaliere, Fabrizio Sicignano, Redi Qela, Francesco Rivello (i quattro bodyguard), Antonio Lombardi (il primo boss); Lorenzo Nicastro (il secondo boss); Teresa Francese (la moglie del primo boss); Sergio Ruggiero Perrino (il borghese); Stefania Esposito, Silvana Dangelo (le giornaliste); Teresa Caiazzo (Annamaria Torre da adolescente). Vincenzo Ruggiero Perrino

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Attualità

A seguito del terremoto al vertice dell’Ascom cittadina per iniziativa della direzione provinciale

Confesercenti e Confcommercio sottoscrivono un protocollo d’intesa con la Giunta Mauri Sviluppo e tutela delle imprese e del commercio cittadino al centro del documento siglato congiuntamente Riceviamo e pubblichiamo Prove di dialogo e di intesa costruttiva tra l’Amministrazione comunale e le due associazioni di categoria. In un incontro tenutosi lo scorso 15 aprile presso il Comune di Angri, il presidente Confesercenti Aldo Severino e la delegata Confcommercio Maria Tiziana De Gregorio hanno condiviso la sottoscrizione di un protocollo di intesa con il sindaco Pasquale Mauri per garantire uno sviluppo del commercio e delle imprese di servizi e turismo cittadino. L’obiettivo è offrire una collaborazione in linea con le direttive nazionali che hanno posto le basi per il progetto Rete Imprese per l’Italia che vede coinvolte oltre la Confcommercio e la Confesercenti anche i sindacati dell’artigianato. “Un innovativo sistema Dopo la nomina a delegata “Ascom-Confcommercio” della signora Maria Tiziana De Gregorio da parte dei vertici provinciali, a seguito della delegittimazione da parte degli stessi vertici provinciali della storica dirigenza angrese (impersonata da Antonio Ghilardi e Alberto Calò), per chiarezza d’informazioni abbiamo intervistato la neo-eletta in carica (mentre Calò ha rinviato ad una conferenza stampa le proprie dichiarazioni in merito a quanto avvenuto). Come è venuto fuori il fatto che la posizione di presidente “Confcommercio-Ascom” del Signor Calò non era regolare? La vicenda sicuramente non è scaturita da parte mia. Sono stata segnalata da alcuni commercianti angresi

Andare in bici è come dipingere un mondo migliore!

di sinergia che dimostra la volontà delle due associazioni di categoria di guardare avanti, spazzando via le ambiguità di chi senza titolo non ha realmente svolto per anni la tutela del commercio angrese – ha dichiarato Aldo Severino – e noi vogliamo guardare alle problematiche cittadine con un’ottica concreta per affrontarle e risolverle, offrendo

risposte e progetti condivisibili per la sussistenza delle imprese e la loro affermazione”. Parole che segnano uno spartiacque rispetto al passato nella rappresentanza sindacale di categoria ulteriormente ribadite dalla delegata Confcommercio Maria Tiziana De Gregorio. “Non è più tempo - ha detto la si-

gnora De Gregorio - di alimentare beghe e localismi che hanno purtroppo caratterizzato la nostra cittadina per molti anni, è utile invece mettere in rete le intelligenze e le volontà dei commercianti e delle imprese per realizzare un reale progetto di innovazione e sviluppo, solo se saremo insieme, tutelando ognuno le proprie identità, saremo in grado di affrontare le difficoltà che il periodo ci impone e guardare con più serenità al nostro futuro”. Dall’Amministrazione comunale è stato rinnovato l’impegno ad un confronto condiviso e continuo sui progetti e le iniziative. Il sindaco Pasquale Mauri ha confermato la volontà di istituire un tavolo permanente con le due associazioni di categoria che saranno parte integrante della Consulta del commercio, che affronterà nei prossimi giorni, come già intrapreso con la commissione commercio presieduta dal consigliere Giuseppe Galasso, il progetto del Centro commerciale naturale oltre a definire nuove strategie per la zona a traffico limitato e per il Puc. Già nei prossimi giorni le due associazioni di categoria intraprenderanno l’avvio dello Sportello cittadino della Camera di Commercio ed una sede condivisa. Il Presidente Confesercenti Angri Aldo Severino La Delegata Confcommercio Angri Maria Tiziana De Gregorio

ci dell’organizzazione provinciale “Confcommercio imprese per l’Italia”. Sicuramente i requisiti sono dati dal fatto che io credo molto nel commercio; e credo che ad Angri il commercio sia vivo, anche se è un po’ frazionato. Ho versato una quota di adesione a fine anno, ma non ho mai sottoscritto una scheda d’iscrizione. Oggi sono iscritta per l’anno 2011 e pagherò una quota attraverso l’Inps. Ci spieghi come funziona il sindacato Confcommercio-Ascom? La Confcommercio mi ha consegnato le schede di adesione per i commercianti. Dal 4 aprile le iscrizioni sono state aperte. A conclusione di tale campagna passerò le schede alla Confcommercio di Salerno. L’iscrizione di ciascun commerciante è pari a 170 euro, verrà detratta direttamente dall’INPS da parte della Confcommercio. Infatti la mia quota

d’iscrizione per l’anno 2011 verrà detratta nel 2012 dalla Confcommercio. I progetti per il futuro? È appena passata una settimana dalla mia nomina. Per me quest’esperienza è tutta nuova. Sto osservando la situazione complessiva del commercio cittadino. La mia intenzione è quella di creare una sede nel cuore della città aperta a tutti, uno sportello, dove ci si può scambiare idee, opinioni, generare progetti collettivi, ma soprattutto confrontarsi continuamente. Il mio impegno è quello di esserci, essere presente, non essere un fantasma. Voglio circondarmi di persone positive che credono in Angri e nella collettività. Cosa ne pensa del provvedimento adottato dall’Amministrazione comunale rispetto alla zona z.t.l.? Sono una di quei cinque commercianti che il Sindaco ha accettato di incontrare. Le situazioni politiche non mi interessano. Sto cercando di non farmi influenzare da nessuno e interessarmi solo alla situazione commerciale che mi riguarda da vicino. Penso che tutti abbiamo interesse a che le cose vadano bene per la nostra cittadina, tutti tiriamo per Angri, che sia Corso Italia, Via Marconi,via Amendola. È Angri. Carmen Mariagloria Chirico

De Gregorio: voglio un’Ascom aperta a tutti alla sede di Salerno e sono stata contattata dai vertici provinciali. Questi stessi mi hanno tranquillizzata sulla situazione locale, dicendomi che il territorio angrese non era coperto da un rappresentante Confcommercio. Dal ventiquattro marzo sono stata delegata all’incarico di presidente, sul quale ho meditato per un mese intero. È stata una sorpresa per me inaspettata e di non facile scelta. Mi ritengo una commerciante per l’attività che svolgo da quattordici anni e ho altrettanta stima nei confronti del signor Calò. Non sto vivendo nessun momento di gloria, in quanto il commercio ad Angri è quello che vediamo. Tutto ciò di cui posso rispondere riguarda quanto avvenuto dal ventiquattro marzo in poi. Quali sono i requisiti che l’hanno fatta nominare delegata? Li hanno ritenuti validi i verti-

11 Il Circolo Universitario ha incontrato la Giunta Mauri

Chiesta più attenzione sui problemi cittadini Lo scorso 13 marzo, presso il salone parrocchiale della Collegiata di San Giovanni Battista, ha avuto luogo un incontro con l’Amministrazione Comunale, promosso dal Circolo Universitario Angrese. A rispondere alle domande dei giovani organizzatori della manifestazione sono stati il Sindaco Pasquale Mauri ed il vicesindaco Gianfranco D’Antonio. Tema centrale dell’incontro è stato l’ambiente e la sua tutela, con un occhio particolare rivolto al territorio di Angri e dell’Agro, quale patrimonio da difendere. Attraverso lo strumento innovativo del Fotoforum, i giovani universitari hanno soffermato l’attenzione su svariate tematiche mediante l’aiuto delle foto. Immagini sulla realtà della nostra città che hanno toccato quattro argomenti davvero importanti: i rifiuti, i murales, i quartieri degradati e le industrie. Su questi temi si è sviluppato il dibattito e su di essi i principali rappresentanti dell’Amministrazione sono stati chiamati a rispondere. In merito alla questione dei rifiuti, il vicesindaco nonché assessore all’ambiente D’Antonio ha espresso l’impegno rivolto alla sensibilizzazione dei cittadini nel promuovere la raccolta differenziata, partendo dalla responsabilizzazione dei grandi condomini, grazie ai 300.000 euro stanziati dalla Regione Campania che permetteranno l’acquisto di tutte le attrezzature utili per la corretta selezionata dei rifiuti. Inoltre, il Sindaco ha annunciato che tale impegno sarà affiancato dall’opera di sorveglianza affidata a tre unità di controllo, un vigile e due guardie ambientali, che in borghese piantoneranno le strade della città per multare coloro che trasgrediranno le regole di separazione dei rifiuti. A questi, sono seguiti una serie di annunci di prossime iniziative che l’Amministrazione promuoverà: dall’inaugurazione del centro per anziani in Corso Italia al progetto di una sala multifunzionale nel rione Alfano, dalla vendita di beni comunali al momento poco fruttuosi per le casse comunali a «sorprese per i giovani angresi» che verranno illustrate nelle prossime settimane, come sottolineato dal Sindaco. D’Antonio ha poi garantito l’impegno al recupero delle forme d’arte cittadine, come le immagini raffigurate sulle mura della storica Via di Mezzo, e alla promozione di nuove forme artistiche dei murales per decorare parti delle mura della Villa Comunale, facendo leva sul contributo di artisti angresi. Garanzie di maggiore attenzione ai quartieri degradati e all’azione di controllo a favore della tutela del territorio sono infine arrivate dai due amministratori, ricordando l’impegno profuso per favorire le operazioni di dragaggio del letto del Rio Sguazzatorio, affluente del fiume Sarno. Le conclusioni della serata sono state affidate a don Enzo Leopoldo che, in nome della salvaguardia del creato caldeggiata dal Papa Benedetto XVI, ha fatto risaltare la necessità della collaborazione di tutti per la difesa del territorio dell’Agro. Giuseppe Vitiello


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Attualità

Continua la tournée di Alfonso Sessa col suo nuovo spettacolo “Immaginaria commedia”

Aprile 2011 Concorso nazionale, svoltosi a Pagani, promosso dall’Asda

Agro in danza, per valorizzare giovani talenti

Un Angrese nei teatri d’Italia Ancora repliche per la “Immaginaria Commedia”, lo spettacolo teatrale scritto e interpretato dal nostro concittadino Alfonso Sessa e dal celebre attore/regista Duccio Camerini. Dopo Trevi (PG) e Castellammare di Stabia (NA) lo spettacolo è approdato dal 15 al 17 febbraio al Teatro “Cometa Off” di Roma e il 21 marzo a Vecchiano (PI). Il testo (riproposizione de “Il venditore di caldarroste”) narra le avventure del commediante italiano Tiberio Fiorilli che, in compagnia dell’allievo Jean Baptiste Poquelin (in arte Molière), partendo da Napoli e risalendo l’intero stivale, intraprende un viaggio che lo porterà a radunare le maschere provenienti dalle varie regioni per l’allestimento di uno spettacolo alla corte di “Re Sole” Luigi XIV. Attraverso questo viaggio, la storia indaga non solo

sull’influenza che la cultura italiana ha avuto sull’opera del grande drammaturgo francese, ma anche sulla condizione dell’attore per molti versi assimilabile a quella dell’emigrante: l’abbandono, la speranza, il viaggio, l’incertezza, la fame. L’esperienza teatrale di Alfonso Sessa, laureato in lettere moderne e laureando in filosofia, si intreccia con quella di insegnante di italiano nelle scuole secondarie di primo grado.

Com’è successo per “Vita, morte e miracoli del 1799”, in programmazione per tre anni consecutivi nei teatri “Argot” e “dell’Orologio” di Roma, l’insegnamento gli permette di condurre laboratori teatrali nei quali sperimentare con gli allievi nuovi copioni per nuovi spettacoli. Quest’ultimo spettacolo “Immaginaria Commedia” sarà in tournée per tutta l’estate. Mauro D’Andretta

All’inizio di aprile, presso il Teatro Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Pagani, si è tenuto il primo concorso nazionale ASDA (Associazione Danza Agronocerino). L’associazione ASDA è una nuova realtà angrese e campana che nasce con lo scopo di esaltare le realtà artistiche locali, creare una sinergia tra le associazioni di danza e offrire nuovi sbocchi per le proprie aspirazioni artistiche e professionali. L’associazione opera attraverso iniziative che coinvolgono personalità di rilievo nazionale ed internazionale al fine di favorire lo scambio “culturale” tra i giovani talenti, offrire la possibilità agli aspiranti ballerini di lavorare e potenziare il proprio talento nel contesto sociale di appartenenza. La direzione organizzativa dell’evento è stata di Antonino Morvillo, quella artistica di Amalia Salzano coreografa, presidente dell’associazione Arteca, presidente AIDAF- Federdanza - AGIS. Il concorso si è svolto in tre giornate: eliminatorie, semifinali e finali, durante le quali una apposita commissione tecnica ha valutato le

Progetto lauree scientifiche

Il Liceo “La Mura” incontra l’Università

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l giorno 28 Marzo, nella suggestiva cornice della pinacoteca del Castello Doria di Angri, si è tenuta la presentazione del “Progetto Lauree Scientifiche” (PLS) dell’Università degli Studi di Salerno. Sono intervenuti all’evento: il preside del Liceo Scientifico “Don Carlo La Mura” di Angri, prof. Pasquale Esposito, i referenti del progetto prof. Elio Melucci e prof.ssa Anna Amirante, il professore del polo scientifico dell’UNISA Antonio Di Crescenzo, il prof. Giuseppe Giordano, docente di statistica alla facoltà di sociologia dell’UNISA, il consigliere provinciale, dott. Fausto Postiglione, l’assessore comunale alla cultura e spettacolo, Giuseppe Mascolo. Questo progetto prevedeva la realizzazione di un’indagine di tipo statistico da condurre sulla platea degli alunni del liceo. Al fine di raccogliere i dati necessari, si è progettato un questionario, immaginando diverse situazioni ed esplorando quattro differenti dimensioni: le attese dei ragazzi rispetto alla frequenza di questo tipo di scuola, il grado di soddisfazione delle strutture a disposizione, il rapporto scuola reale-scuola ideale e le relazioni con compagni e docenti. La conferenza è stata introdotta dalla professoressa Anna Amirante che ha illustrato e descritto il percorso compiuto dai partecipanti, con la realizzazione di un’indagine statistica, attraverso tutte le fasi che la compongono, dal Piano del Campionamento alla Raccolta Dati, dalla Codifica dei dati alla loro successiva Elaborazione automatica, fino al Report finale. L’attività laboratoriale è stata rivolta ad un gruppo di 26 alunni, divisi in quattro

gruppi fra le quarte e quinte liceo,che si sono impegnati nella realizzazione del Progetto. Si sono tenute varie lezioni sia nella sede della facoltà a Fisciano, sia in istituto ad Angri e gli alunni hanno profuso un impegno notevole che si è andato ad aggiungere alle richieste delle normali attività curriculari. Successivamente è intervenuto il Dirigente Scolastico prof. Esposito che ha sottolineato l’esigenza di coltivare le eccellenze del territorio, per il territorio. Troppo spesso la scuola è alla ribalta per il cattivo funzionamento o per la scarsa attenzione degli allievi, al dirigente è sembrato, dunque, oltremodo opportuno focalizzare l’attenzione sull’impegno dei ragazzi e dei docenti che hanno accolto e guidato il progetto. La parola poi è passata all’assessore Mascolo il quale, entusiasta della promulgazione di nuovi eventi culturali, ha ringraziato di aver scelto, come sede della manifestazione, una struttura comunale. Dopo un breve intervento del consigliere provinciale,che ha assicurato, sempre, un fattivo interessamento e una pronta collaborazione da parte sua per sostenere tutte le iniziative del liceo, il prof. Di Crescenzo, del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi

Piazza Crocifisso, 9

di Salerno, ha evidenziato l’ottimo rapporto instauratosi tra il liceo e l’università che ha prodotto una proficua collaborazione. In un clima assolutamente allegro e sereno, i ragazzi, veri protagonisti della serata, hanno esposto, con delle presentazioni in power point i lavori prodotti, evidenziando grande spirito di organizzazione, ottimo lavoro di squadra e sorprendente presenza scenica. Il tutto sotto l’occhio attento e interessato del dirigente che ha commentato e apprezzato ogni lavoro. La serata si è conclusa con una presentazione del campus universitario di Fisciano, di cui sono state elencate non solo le notevoli opportunità di studio ma anche quelle ludiche e goliardiche. I docenti hanno ritenuto fondamentale lo spazio dedicato all’orientamento universitario; offrire ai ragazzi idee chiare sulle

Tel. 081 947650

molteplici opportunità che si aprono sul loro futuro da studenti è fondamentale. è indubbiamente il dono più grande che si può fare loro per renderli ancor più competenti e, quindi, competitivi nel mondo del lavoro che li attende. Anna Grazia Longobardi

esibizioni dei partecipanti. All’evento hanno preso parte circa 28 scuole di danza provenienti da molte province campane e di fuori regione. I partecipanti si sono esibiti in coreografie di danza: classica, contemporanea, jazz ed hip hop e sono stati suddivisi in quattro categorie: solisti, pas de deux, gruppi, composizione coreografica. Le prime due giornate si sono svolte a porte chiuse e nel corso di esse i ballerini sono stati sottoposti al giudizio della commissione composta da: Giovanna Spalice, nota etoile,Vinicio Mainini, insegnante e coreografo, Massimiliano Calandro, anch’egli insegnante e coreografo, Fritz Zamy, Art Director degli eventi più importanti del settore dell’ hip hop. Inoltre i giovani ballerini hanno potuto anche partecipare a stage formativi con altrettanti illustri insegnanti di danza quali Maria Virginia Marchesano (danza contemporanea tecnica Nikolais), Sponky Love (hip hop), Marcella Romano (ginnastica artistica applicata alla danza), Annamaria Salzano (Posturologa e docente di riequilibrio posturale per danzatori). I finalisti si sono esibiti poi durante l’ultima giornata gareggiando per ottenere prestigiose borse di studio presso importanti enti di formazione nazionale come il Molinari Art center e il Santa Elisabetta e la partecipazione a stage internazionali come l’House Dance Europe, DanzaMareMito e Luglio in Danza offerto, quest’ultimo, dalla scuola di danza angrese Art&Balleto che al concorso ha partecipato come uno dei partner organizzativi. Alla serata di gala hanno partecipato anche importanti ospiti quali Salvatore Manzo, Daniele Di Salvo,

la compagnia Arteca, che si sono esibiti anche in varie coreografie con i ballerini finalisti. I giovani hanno potuto anche contare sui premi assegnati da una giuria di qualità, appositamente istituita. Un efficiente staff tecnico ha contribuito alla buona riuscita dell’evento. Art&Balletto ha portato a casa vari premi in varie categorie con grande soddisfazione e gioia delle insegnanti, Carmen e Antonella Foresta. Ma il risultato migliore è stato raggiunto da tutti i partecipanti i quali nel rispetto della danza, quale nobile arte, hanno interagito e si sono confrontati reciprocamente. Ilaria Russo

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ANGRI ‘80

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Si terrà dal 25 al 28 maggio presso il Castello Doria

“Artiscuola”, I Festival nazionale delle Arti nella Scuola in Campania Il maestro Barbara Guida: vogliamo valorizzare il talento, l’arte e la cultura ma anche le bellezze del territorio campano

“Esperienza felix”, ci fa pensare alla nostra “Campania felix”, ovvero terra prosperosa, fertile, come ci auguriamo risulti l’esperienza di cui si fa portavoce il M° Barbara Guida. “Artiscuola”, I Festival nazionale delle Arti nella Scuola in Campania che si terrà dal 25 al 28 maggio presso il Castello Doria di Angri, è aperto alle scuole pubbliche e private d’Italia, di ogni ordine e grado, per ragazzi in età compresa tra i 5 e i 19 anni, e prevede 13 concorsi: musica, cori, solisti, musical, bande scolastiche, cinema, danza, teatro, letteratura, fotografia, pittura. Inoltre parallelamente al Festival avrà luogo Artistrada un contest rivolto ad artisti di strada, musica popolare e rock e che per questo si svolgerà proprio per le strade, i cortili e il centro storico di Angri ove ogni artista avrà un proprio spazio per esibirsi e farsi notare; esclusivamente per questa sezione l’iscrizione sarà gratuita. «Preferirei – chiarisce Barbara Guida - che si pensasse ad Artiscuola innanzitutto come esperienza da condividere e poi, ovviamente, come concorso. Infatti tutto è nato dalla condivisione e dalla volontà di mettere su qualcosa di bello che non solo valorizzasse il talento, l’arte e la cultura ma che desse lustro alle bellezze del territorio campano e da qui l’idea di offrire l’opportunità alle scuole partecipanti di una

mini crociera per la penisola sorrentina e amalfitana, di una visita guidata agli scavi di Pompei ed una visita guidata ad Angri». Le insegnanti Barbara Guida e Annalisa Tarallo hanno già affrontato un’esperienza simile che ha portato nel 2010 gli alunni della Scuola Media “Opromolla” alla finale del festival G.E.F. di Sanremo; esperienza positiva sfociata nel presente festival, ampliato però a tutte le categorie artistico - culturali. Molto accurata la sponsorizzazione dell’evento, curata da un ufficio stampa formato da giovani angresi e non (esperti in comunicazione) che, oltre alla realizzazione di un sito web dedicato ad “Artiscuola”, ha promosso l’iniziativa ed il nome del nostro paese fuori della Campania, tramite radio Base, radio Pnb della Basilicata, Telenuova e vari giornali locali di altre regioni. Il progetto è stato patrocinato dalla Provincia di Salerno, dal Comune di Angri e dalla Pro Loco di Angri, “ma nella realtà dei fatti - ci dice Barbara

“SETTIMANA DEL DIRITTO ALLA FAMIGLIA”

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Attualità

Aprile 2011

Guida - si tratta di un progetto autofinanziato o co-finanziato, visto che vi hanno investito gli stessi promotori del festival, con il prezioso aiuto degli sponsor. Molte sono state le difficoltà per avere l’autorizzazione ad utilizzare il castello Doria per questa manifestazione. E l’apertura dei bandi di concorso è stata ritardata proprio da questo. Mentre il Comune non ha aiutato la realizzazione del progetto, non essendo propriamente favorevole allo svolgimento di quest’ultimo”. A maggior ragione, il maestro Guida ci tiene a specificare che non ci sono e non ci saranno fini lucrativi; infatti tutto il ricavato, tolte le spese, sarà devoluto al progetto “Ecuador”, a sostegno delle popolazioni di quel paese in difficoltà; progetto che la stessa Guida sostiene da tempo. Oltre ai concorsi previsti, il castello Doria sarà animato da serate a tema: una “Serata medievale”, con la partecipazione di tutti i borghi angresi e una “Serata dance” nell’atrio del castello; sono previsti un convegno sui diritti dei fanciulli (Amici di Tampellin), con le relazioni di Margherita Dini Ciacci, vicepresidente Unicef Italia; di Roberta Bosisio dell’Università di Milano - Dipartimento di studi sociali e politici; di V. Starace del Tribunale dei Minori – Salerno; di don Luigi La Mura responsabile Agesci; inoltre progetti sul riciclaggio, con l’associazione “Ambientarti di Salerno” e sull’alimentazione con l’associazione “Natura sottosopra di Napoli”. Angela Ruggiero

L’Associazione Onlus Progetto Famiglia – Affido ha programmato, dal 9 al 15 maggio prossimi, la “Settimana del Diritto alla Famiglia”, che vedrà lo svolgimento di oltre venti eventi in altrettante città di diverse regioni italiane. L’11 maggio prossimo, alle ore 19.30, ad Angri, presso la Pinacoteca di palazzo Doria, si terrà un convegno sul Diritto alla famiglia. Si tratteranno tematiche riguardanti storie di disagio di bambini, di ragazzi, di famiglie disgregate che possono trovare un mutuo aiuto nella vicinanza solidale di famiglie aperte. La Settimana è patrocinata da: Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Forum Nazionale delle Associazioni Familiari; FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici). Ciascun evento locale sarà inoltre accompagnato e sostenuto da patrocini di enti locali, regioni, ordini professionali e istituzioni ecclesiali attivi sul territorio locale e nazionale.

Concorso Nazionale della Città di Cosenza

Un nuovo traguardo per Evoluzione Danza Teatro

La scuola di danza angrese si classifica al secondo posto con entrambi i gruppi partecipanti, nelle due categorie under e over 14 Il centro studi danza, Evoluzione Danza Teatro, si lancia in una nuova avventura. I ragazzi della scuola, il 12 marzo 2011, si sono messi in viaggio per partecipare ad un importante concorso coreografico. I ballerini sono esseri strani, sempre in cerca di sfida, sarebbero capaci di arrivare in capo al mondo pur di mettersi alla prova. Da soli o in gruppo, questo conta poco. Stavolta lo spirito competitivo dei ballerini Evoluzione Danza li ha spinti fino a Cosenza, dove, presso il Teatro Morelli, ha avuto luogo la seconda edizione del “Concorso Nazionale Città di Cosenza”. La scuola ha promosso la partecipazione al concorso di 2 dei suoi gruppi di apprendisti ballerini, uno per la categoria under 14 e una per quella over 14, che si sono esibiti nelle sezioni di danza contemporanea e hip hop. I ragazzi sono stati preparati dal maestro e coreografo Angelo Parisi, per la danza contemporanea e, nell’hip hop, dall’insegnante e coreografa Veronica Pepe. Il 12 e 13 Marzo, sono state giornate importanti per il mondo della danza e per le centinaia di ragazzi che si sono esibiti sul palco del Teatro Morelli. Il concorso è stato suddiviso in 4 sezioni: danza classica, moderna, contemporanea e hip hop. Preposta ad assegnare i premi, una giuria scelta, composta da Vladimir Derevianko, Mauro Astolfi, Fabrizio Santi. Entrambe le giornate sono state dedicate alle performances dei gruppi, molto

numerosi. Grandi e piccini hanno preso parte a questo grande meeting culturale e il risultato è stato un mix perfetto di stili differenti. Tutto danza! Con un bagaglio carico di tensione, anche i ragazzi della scuola sono partiti dalla città di Angri (SA) e, giunti a Cosenza, si sono fatti artefici di una vera e propria esplosione di adrenalina. Bellezza e precisione sono stati i comuni denominatori nell’esecuzione del contemporaneo,

Cinque per mille al Comune di Angri

L’Amministrazione Mauri invita tutti i cittadini a devolvere il 5 per mille al Comune di Angri. “I contribuenti angresi potranno dare in questo modo un sostegno ai nuovi progetti per le fasce più deboli della popolazione”, ha dichiarato il Sindaco Pasquale Mauri. “Basta una firma per aiutare le famiglie in difficoltà, i disabili, gli anziani e i bambini”. L’Assessore Giacomo Sorrentino ha precisato: “Questa scelta non comporta alcun ulteriore versamento e cerca di compensare i pesanti tagli della Finanziaria a danno dei bilanci dei Comuni. Non si tratta di una tassa aggiuntiva, bensì di una quota pari al 5 per mille che, anziché andare allo Stato, andrà all’Ente comunale. L’Amministrazione renderà noto l’importo del ricavato e fornirà un preciso rendiconto della sua destinazione”. Va ricordato che il 5 per mille si aggiunge all’otto per mille già previsto per le confessioni religiose, e non lo sostituisce. Per scegliere il Comune di Angri quale destinatario del 5 per mille è sufficiente firmare nel riquadro del modulo, allegato alla dichiarazione dei redditi, sotto la dicitura “Sostegno delle Attività Sociali svolte dal tuo Comune di residenza”.

dinamica ed energia, quelli che hanno caratterizzato le coreografie hip hop. Un grande trionfo insomma, per una scuola giovane, ma che ha dimostrato grande determinazione e un buon livello di preparazione. La sera del 13 è stata molto significativa, sia dal punto di vista emotivo, per tutti i ragazzi che, trepidanti, erano in attesa delle premiazioni, sia sotto il profilo artistico; ospiti della serata e protagonisti indiscussi, Marianna Ombrosi e Giacomo Todeschi, due componenti della SpellBound Dance Company, compagnia di Mauro Astolfi, che si sono esibiti lasciando il pubblico con il fiato sospeso. Un lieto fine anche per la scuola dell’Agro, che si è posizionata al secondo posto con entrambi i gruppi nella categoria del contemporaneo. Gran bella soddisfazione per i ragazzi e gli insegnanti di Evoluzione Danza Teatro, che aldilà dei premi, hanno riscosso complimenti da parte di tutta la giuria e degli altri gruppi partecipanti. Rosa Tortora


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Attualità

Macchiaironia Preferisco la doccia al bagno

Aprile 2011 Manifestazione del I Circolo didattico sul 150º dell’Unità d’Italia

Fratelli d’Italia…

Nonostante la Gori

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referisco la doccia al bagno. Grazie agli insegnamenti di papà. Sostiene che è più igienica e si spreca meno acqua. Credo che abbia ragione. Nonostante la Gori. Da anni abbiamo sostituito lo scaldino elettrico con quello a gas. Per risparmiare. Nonostante la Gori. Sono un convinto sostenitore della bontà dell’acqua del rubinetto. Ritengo che non sia peggiore di quella in bottiglia. Nonostante la Gori. Tu non immagini quanto incida nelle dinamiche familiari. Mi spiego. Mi alzo presto. E, come tutti, lavo i denti. Per farlo apro il rubinetto. A questo punto la Gori mi augura buongiorno. Sotto forma di odore di cloro. Un attentato alle narici. Per di-

fendermi non posso fare altro che lasciare aperto il rubinetto per qualche minuto. Hai provato a bere acqua al sapore di cloro alle sei e trenta? Non farlo. Non credo che sia particolarmente nociva, ma fa schifo. Ma c’è anche altro: altrove per lavare i denti occorre una modestissima quantità d’acqua. Da noi, invece, sei costretto a sprecare litri per evitare la depurazione a base di cloro. Quindi, sprechi e paghi. È come se pagassi il riscatto per liberarti dall’odore. Dal lavandino alla doccia il passo è breve. Anche per la Gori. Te ne ricordi quando aspetti l’acqua calda. Invano. Non c’è imprecazione che tenga: devono trascorrere una manciata di minuti. Con il rubinetto rigorosamente aperto. Nell’attesa che lo scaldino a gas decida di entrare in azione, malgrado la pressione bassissima. Dunque, superato il cloro, sei

costretto a fare i conti con la pressione. E continui a sprecare. Ed a pagare. Eppure ti eri ripromesso di risparmiare. Anche per non destare l’ira degli altri ospiti della casa. Per dirtela tutta: mi becco un cazziatone quando lavo i denti, un altro sotto la doccia ed un’altra decina quando vado a bere. Tra un cazziatone e l’altro c’è chi mi ricorda che l’acqua è una risorsa che non va sprecata e che ha un costo. Per superare lo stress delle cazziate perpetue mi sono inventato un espediente: ho sostituito le immagini dei ragazzi eritrei e somali che soffrono la sete, con quelle dei figli dei dipendenti e dirigenti della Gori, che riescono a mettere il piatto a tavola anche grazie al mio schifo per il cloro ed al mio desiderio di lavarmi con l’acqua calda. Nonostante la Gori. Eugenio Macchia

Il giovane musicista è stato premiato come miglior allievo della Masterclass, tenuta dal M° Aniello Desiderio, nell’anno acc. 2009/10, presso il Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, che ha visto la partecipazione di molti promettenti chitarristi di varie regioni d’Italia.

Il premio “Avellino in musica” al nostro concittadino Nicola Montella

L

o scorso 12 marzo, al nostro concittadino Nicola Montella, presso il Conservatorio di Avellino, è stato assegnato il premio “Avellino in musica”, in ricordo del chitarrista L. Fricchione. Il giovane musicista è stato premiato come il miglior allievo della Masterclass, tenuta dal Maestro Aniello Desiderio nell’A.A. 2009-2010 presso il Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino, che ha visto partecipare molti promettenti chitarristi di varie regioni d’Italia. Il Maestro Nicola Montella nel concerto premio, creando un’atmosfera di forte suggestione, ha suonato con perizia tecnica e sagacia interpretativa brani che hanno attraversato i secoli dal Settecento al Novecento: D. Scarlatti, Sonate K208 e K 322, M. Llobet, Variaciones sobre un tema de Sor op. 15; A. Ginastera, Sonata op.47. Nato a Scafati nel 1987, Nicola Montella ha iniziato lo studio della chitarra classica all’età di otto anni, diplomandosi nel 2005, sotto la guida del Maestro Gianmaria Fontanella, con il massimo dei voti. A completamento dei suoi studi, dal 2004 al 2007, ha seguito i corsi di Alto Perfezionamento chitarristico di Maurizio Colonna. Dal 2008, presso la Fondazione Musicale “Città di Gorizia” e dal 2009 anche presso il Conservatorio di Avellino, segue i corsi biennali di Alto Perfezionamento Chitarristico del Maestro Aniello Desiderio. Nel 2009 ha conseguito la Laurea specialistica abilitante all’insegnamento di strumento musicale (Chitarra). Nel 2010 ha partecipato a uno dei più importanti concorsi chitarristici mondiali (Pittaluga), riportando ottimi giudizi dalla giuria inter-

nazionale. Ha inciso per la casa editrice d’OZ, di Saint Romuald (Québec) Canada, lo studio n. 6, nel vol. America friends 24 guitar studies, a cura di G. Tortora. Presso il Conservatorio di Avellino, sotto la direzione del Maestro Lucio Matarazzo, frequenta l’ultimo anno del Corso di Laurea di II livello, Biennio Superiore di Specializzazione in Discipline Musicali, Area concertistica, sulla Musica del Novecento. Ha partecipato, risultando vincitore, a numerosi concorsi nazionali ed internazionali.

“In questo primo verso dell’inno nazionale italiano sono racchiusi i valori umani, civili e storici dell’ineguagliabile e secolare civiltà italiana…”. È con queste parole che il Dirigente Scolastico del I Circolo Didattico di Angri, dottoressa Maddalena Pellegrini, ha aperto l’evento celebrativo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, tenutosi presso l’Istituto di via Adriana, lo scorso 25 marzo. Il dirigente ha sottolineato che la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia costituisce un’occasione importante per ricordare un momento della nostra storia nel quale una generazione, soprattutto di giovani, seppe trasformare il nostro popolo in una Nazione. A fare gli auguri di Buon Compleanno all’Italia sono stati soprattutto gli alunni della scuola dell’Infanzia e della Primaria che con inni, canti, poesie e balletti hanno emozionato tutti i presenti, grazie all’impegno che i docenti tutti dedicano quotidianamente alla formazione delle coscienze per la costruzione della società civile. Alla cerimonia sono intervenuti, il sindaco Pasquale Mauri, l’assessore alla Cultura Giuseppe Mascolo, l’assessore alle Finanze Giacomo Sorrentino, il consigliere comunale Daniele Selvino, il Dirigente Scolastico dell’ I.C. “Galvani”, T. Savarese, la presidente del Consiglio di Circolo, Caterina Barba, don Luigi La Mura, don Enzo Leopoldo, il presidente dell’associazione Ex Combattenti e Reduci, Costantino Scudieri, una rappresentanza dei Carabinieri di Angri, i quali hanno rivolto ai bambini commosse

parole di apprezzamento ma soprattutto gli auguri affinché questo giorno di festa, in cui l’amor di Patria si è riscoperto più vivo, sia l’inizio di un cammino verso la costruzione di una nuova Europa.

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È impegnato in attività concertistica come solista, ma anche in duo e in formazioni cameristiche. È docente di strumento musicale presso la Scuola Media Statale di Marano Marchesato (CS). Mauro D’Andretta

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artecipazione, momenti frenetici e tanta attesa hanno sicuramente caratterizzato, lo scorso 10 aprile, le elezioni per il Forum dei giovani. Si è votato presso la Casa ex Combattenti, dalle ore 11 alle ore 20.30, alla presenza della commissione elettorale presieduta dal dottor Mauro Santaniello e composta dai funzionari comunali Alberto Smaldone, Alfonso Toscano e Mario Zito, con l’ausilio del giovane Francesco Apuzzo, facente parte del Forum. I giovani angresi hanno dimostrato correttezza, uno spiccato senso civico e tanta passione; addirittura alcuni di essi non sono andati a casa a pranzare o non seguito la partita domenicale della propria squadra del cuore. Candidati ed elettori si sono mostrati molto responsabili creando un clima disteso ed amichevole a dispetto della continua mancanza di fiducia degli adulti. Lo spoglio, animato da alcuni simpatici scambi dialettici, ha sancito, alla presenza del sindaco Pasquale Mauri e dell’assessore alla Politiche Giovanili Annamaria Russo, l’elezione dei 25 consiglieri previsti dal regolamento del Forum tra i 33 candidati: Liberato Abate (53 voti), Gianluca Attianese (12), Giovanni Bovino (3), Vincenzo Carlucci (16), Giuseppe D’Ambrosio (23),

I giovani spronati a formulare proposte da sottoporre al Consiglio Comunale e volte realizzare progetti di valenza sociale, utili alla comunità.

Forum dei Giovani: eletti i 25 consiglieri ed il presidente nella persona di Liberato Abate Dopo l’elezione dei 25 consiglieri lo scorso 10 aprile, presso la Casa ex Combattenti di piazza Doria si sono svolte anche le votazioni per l’elezione del Presidente del Forum, che hanno visto prevalere Liberato Abate (14 voti) su Alfonso D’Antuono (11 voti). L’Amministrazione comunale si è impegnata a fornire al Forum tutti i mezzi necessari a svolgere al meglio il proprio mandato, a cominciare dalla sede che troverà ubicazione in piazza Doria, nel locale dove attualmente risiede la Croce Rossa che si trasferirà nei nuovi locali di viale Cristoforo Colombo. In Giunta, si è proceduto all’approvazione delle Consulte e per ognuna si è previsto la presenza di un rappresentante del Forum. Non si farà mancare, infine, il sostegno economico per far fronte alle spese che comporteranno una copertura finanziaria. Rossella D’Ambrosio (19), Costantino D’Angelo (20), Alfonso D’Antuono (20), Giulio De Vivo (32), Annamaria Di Donato (15), Sara Esposito (23), Claudio Faiella (31), Nicola Fattoruso (20), Francesco Ferraioli (29), Vincenzo Ferrara (108), Gianfranco Iozzino (25), Immacolata Mauri (22), Antonfabio Morena (23), Gianluca Antonio Morena (2), Giovanni Rossi (28), Roberto Russo (17), Paolo Smaldone (26), Giuseppe Stile (15), Marisa Tortora (29) e Gerardina Verdoliva (7).

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Attualità

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La partecipazione si è attestata sull’80% circa con 626 preferenze espresse di cui 6 nulle su un totale di 808 elettori. Alla fine delle operazioni dello scrutinio l’assessore Russo ha elencato i nomi dei 25 giovani eletti con la palese soddisfazione del sindaco che ha voluto evidenziare la trasparenza dell’Amministrazione nel ruolo di supervisore sia nella costituzione del Forum, a suo parere poco politicizzato, sia durante la tornata elettorale. Egli ha espresso la sua fiducia nei giovani, auspicandone una partecipazione attiva e proposte costruttive, promettendo di fornire alla nascente assemblea una struttura idonea (presumibilmente nei locali della sede della Croce Rossa a piazza Doria) con postazioni Internet per espletare le attività giovanili. L’Assessore Russo ha poi così concluso: “L’Amministrazione comunale è molto soddisfatta dell’esito di questa giornata elettorale poiché i giovani hanno partecipato numerosi e con entusiasmo. La scelta dell’iscrizione preventiva ha dimostrato la trasparenza e la correttezza dell’Amministrazione, premiata da una partecipazione condivisa e sentita. La speranza è che cominci un cammino di formazione e sviluppo con la formulazione di proposte interessanti da sottoporre al Consiglio Comunale, per realizzare progetti importanti e di grande valenza sociale. Voglio infine ringraziare tutti i giovani che hanno partecipato attivamente al Forum, dando oggi una bella dimostrazione di democrazia”. Giuseppe Afeltra

Trascurate le esigenze dei disabili Ennesima dimostrazione di insensibilità nei confronti dei cittadini diversamente abili, ennesimo caso di scarso senso civico e di forte emarginazione sociale. Si è verificato in occasione delle tanto attese elezioni del Consiglio del Forum dei Giovani, svoltesi lo scorso 10 Aprile. Nessuno ha tenuto conto che tra la folla di ragazzi dai 16 ai 29 anni, che tra le ore 11,00 e le ore 20,30 hanno riempito il seggio, potessero esserci anche persone diversamente abili che, di fatto, si sono trovate impossibilitate ad accedere alle urne. Eppure la Sala dell’ex Combattente, in cui è stato allestito il seggio, è da sempre regolarmente accessibile a tutti mediante il retrostante passaggio che la collega alla Villa Comunale. Nessuno degli organizzatori, dei responsabili e nemmeno dei giovani Consiglieri Comunali presenti in loco si è posto il problema di reperire la chiave per aprire le porte a vetri interne che collegano l’attuale sede dell’Ufficio Informagiovani con la sala ad essa adiacente. Bastava una chiave per permettere davvero a tutti una pari opportunità, un pari diritto alla privacy, pari dignità e diritto al voto. Così i meno fortunati, costretti non solo a scrivere il nome del proprio candidato pubblicamente, vedendo violato il diritto fondamentale alla privacy, ma anche a sentirsi dire con leggerezza e noncuranza che “non si trattava di un servizio previsto”, hanno votato chi già da domani li rappresenterà ma che sino al momento del voto non si è schierato in loro favore, non intervenendo e soprattutto non offrendo nessun tipo di sostegno morale o fisico, né un gesto per potersi sentire a proprio agio e completamente integrato nel contesto cittadino. Dal Doria Festival, alle cene di beneficenza, alle elezioni del Forum dei Giovani pare che l’odierna amministrazione comunale si mostri decisamente distratta (e dire insensibile in questo caso risulterebbe eccessivo?) nei riguardi dei disabili. Non sarebbe il caso di ridare uno sguardo alle norme costituzionali? Possibile che ad oggi non tutti sappiano che la legge 13/89 “stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici”? E che “il D.M. 236/89 (decreto attuativo) si addentra maggiormente nella parte tecnica ed individua diversi livelli di qualità dello spazio costruito”? L’ironia non sminuisce la serietà della questione né il grave errore commesso nei riguardi di una parte per nulla irrilevante della cittadinanza angrese. Non resta che augurarsi che tra i venticinque neoeletti vi sia qualcuno che si batta davvero per i diritti di “tutti” i giovani. Antonella Anna Giacomaniello


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attualità

Mostra dell’artista Francesco Cocco alla PAGEART di via Concilio

I care

Aprile 2011

Oltre la punta del mio naso Al di là di ogni ragionevole speranza

di Lello Alfano

Untitled ovvero senza titolo

L

o scorso 20 marzo, presso la galleria di arte contemporanea Pagea Art, è stata inaugurata la personale di un giovane artista scafatese, Francesco Cocco, intitolata Untitled, nella quale è stata raccolta una selezione di lavori della produzione compresa tra gli anni 2003 e 2011. Che cosa troverà lo spettatore che si reca a visitare Untitled? Una serie di tele, sulle quali sono fissati momenti del passato: quindi, un’inquieta, ma ricca, indagine sulla memoria. In qualche misura, lo stesso titolo (“untitled” significa “senza titolo”) esprime l’impossibilità di racchiudere in uno spazio definito la memoria personale e collettiva, che riesce sempre a debordare dai confini e a rielaborare se stessa, a seconda di chi guarda e di chi prova ad interpretarla. Perciò, i lavori, che pure s’apparentano ad un certo figurativismo per quanto imbrattato da segni che ne distorcono la percezione, ritraggono persone e momenti ispirati da foto di tanti anni fa, e ibridati con immagini ed umori del presente. Si crea, così, un corto circuito temporale, come avviene nella bellissima tela American portraits (2010), dolente riflessione sulla guerra attraverso il ritratto di una ragazza dei giorni nostri, messa a confronto con la foto di una donna

degli anni Trenta. Lo stesso avviene con un’altra grande opera, M’ama o non m’ama (2004), in cui si riconoscono tre amiche sedute su un prato, intente a sfogliare con complicità margherite, immerse in tonalità cromatiche vicine al color seppia delle foto ottocentesche. Il lavoro più interessante è però una “light box”, realizzata su lamiera di alluminio, ispirata alla teoria demografica di Robert Malthus, l’economista inglese che sul finire del Settecento rifletteva sul rapporto tra la crescita della popolazione e la diminuzione delle risorse, definendo una teoria secondo la quale la popolazione aumenta in modo geometrico (esponenziale) mentre le risorse in modo matematico. Cocco riversa nella sua pittura questa teoria, facendo emergere ombre del passato, diagrammi, figure chiaroscurali che minacciosamente incombono sui bisogni del popolo. La cifra stilistica più riconoscibile di Cocco è una sorta di “assenza della luce”. A prescindere dalla predilezione per colori non particolarmente vivaci, sembra che l’artista scafatese riesca a trasmettere la vera essenza dei ricordi, che devono per forza di cosa essere bui e privi di luce, dal momento che appartengono ad un passato che non c’è più. La materia si articola in sfumature di grigi, in zone opache, in toni tendenti al nero. Però, si badi, non c’è alcuna tristezza o moto malinconico: piuttosto questi lavori, connettendo il passato al presente, riescono a suscitare in chi guarda un sentimento di appartenenza, come se i ricordi e la memoria impressa sulla tela fosse la propria personale. Untitled sarà aperta al pubblico fino al prossimo 8 maggio. Vincenzo Ruggiero Perrino

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Non sono stato un sostenitore della raccolta differenziata. Almeno all’inizio. Troppi effetti indesiderati. Piccoli cumuli qua e là. Buste alla mercé dei randagi. Difficile il controllo del rispetto degli orari e dei giorni…Qualcuno mi spiegò che con i cassonetti era peggio: controlli pressoché impossibili e, soprattutto, qualità pessima dei rifiuti, che potevano avere soltanto una sola e una sola destinazione: la discarica. Le discariche nessuno le vuole; sono facilissime da usare; ancor più facile occultarvi di tutto e di più, specialmente se in mano alla malavita. Così mi sono convinto che tra due mali, meglio il minore. Del resto la filiera del ciclo integrato dei rifiuti si è formata per accogliere, lavorare e smaltire rifiuti selezionati a monte: il metodo della raccolta porta a porta è quello che assicura una qualità migliore dei rifiuti che così possono essere lavorati e smaltiti in maniera alternativa alla discarica. In altre parole, in Italia il sistema del ciclo integrato dei rifiuti si basa sulla differenziazione a monte del rifiuto. Di conseguenza ecco che le famiglie devono separare in casa almeno le principali frazioni (organico – carta – vetro – plastica – metallo – secco indifferenziato). Una coscienza ecologica più elevata e sensibile riesce a far smaltire

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ingombranti, elettrodomestici e apparati elettronici, pile e oli esausti, indumenti dismessi. Per la verità si potrebbe arrivare a differenziare fino ad oltre 40 tipi diversi di rifiuti. Se avete avuto la pazienza di seguirmi fin qui, vi sarete resi conto che la raccolta differenziata è un dato di sistema che non si può evitare: ogni tentativo di “FARE I FURBI” si risolve con un danno per l’intera collettività. In relazione alla vicenda dei rifiuti in Campania, qualcuno parla di una “novella battaglia di civiltà”: è vero. Sono d’accordo. Ma è anche una battaglia per la nostra sopravvivenza, per non incappare in un destino ben peggiore di quello che abbiamo solo assaggiato nel 2007 e che Napoli continua a subire ancora oggi. Tutto può essere detto e denunciato: gli imbrogli, le inadempienze, la mancanza di strutture adeguate, i ritardi, le connivenze, il sistema antiquato del confezionamento … ma il riscatto parte dalla base.

Il cittadino ha due sole alternative: fare bene la separazione dei rifiuti (e rispettare il modo di conferirli) o non farla (perché farla male è lo stesso che non farla). Sembrerà banale ma questo è! Questa battaglia si vincerà se, e solo se, il cittadino si convincerà a guardare al di là del proprio naso; si vincerà solo se si convincerà che, fatta la propria parte, tutto ciò che c’era da fare è stato fatto. Non ci sono alibi, neanche di fronte ai cumuli di immondizia per strada! Del resto quanto costa risarcire un danno? Qual è il giusto risarcimento per il danno che un cittadino provoca non rispettando gli orari, o i giorni, per lasciare fuori casa la spazzatura? Qual è il giusto risarcimento per chi butta 10 piatti vecchi di ceramica in una campana per il vetro? O 5 neon? O 10 lampadine? Per la cronaca, in questo caso, tutta il contenuto della campana di vetro finisce in discarica! Se non è così, qualcuno mi dica …

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Oh ma certo! Gli arbitri! I nostri capri espiatori. Sono spiacente ma stavolta gli arbitri non c’entrano. O meglio non c’entrano con il convincimento che se il cittadino fa bene la separazione dei rifiuti, sempre, comunque e nonostante tutto, quando il sistema a valle (impianti di compostaggio, termovalorizzatori, di riciclaggio di legno, carta, metallo ecc..) sarà completato ed efficiente tutto filerà liscio. Se il cittadino la raccolta differenziata non la fa, tutto ciò che viene dopo non serve ed il nostro destino sarà: la monnezza dappertutto. Non si possono fare più discariche: prima ci convinciamo di ciò e meglio sarà! Ma agli arbitri non c’è nulla da chiedere, da pretendere? Ovviamente sì! La società civile ha molte cose da chiedere e pretendere. E dico società civile perché penso al cittadino che si è organizzato, perché quello che resta solo può solo fare il proprio dovere e adire le vie legali. Ma di questo parleremo la prossima volta.

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Attualità

Aprile 2011

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Iniziativa della Giovine Italia a difesa del territorio

Obiettivo sul degrado cittadino Sollecitata l’Amministrazione Mauri, che “più volte si è vantata dell’opera di riqualificazione che sta attuando”, a prendere atto delle denunce ed attivarsi fattivamente perché Angri possa essere realmente vivibile! L’Amministrazione comunale basa il suo operato sull’ idea della trasparenza e collaborazione, è per questo motivo che noi ragazzi della Giovane Italia, toccati in prima persona dalle molteplici problematiche del nostro territorio, parteciperemo attivamente con proprie osservazioni, ogni qual volta, emergeranno dati di inciviltà e inoperosità che degradano la nostra Angri e siamo aperti a qualsiasi altra proposta o contributo. Partiamo richiamando l’attenzione verso una “discarica” maleodorante proprio nel centro di Angri, quella di via Fleming, nascosta sotto le grate che costeggiano il marciapiede dell’ex sede dell’INAM. Sono presenti rifiuti di vario genere, sia di tipo organico che inorganico. Come ci è stato riferito dai residenti, è da moltissimi anni che quella spazzatura è abbandonata in quel luogo, senza che mai nessuno si sia impegnato per rimuoverla. Infatti la maggior parte dei rifiuti organici sono ormai in grado di decomposizione emanando un cattivo odore che fuoriesce dalle grate e si mischia al cattivo odore degli escrementi dei cani e

Discarica lungo il vecchio ingresso del Liceo “La Mura” in località fondo Messina gatti della zona, inoltre trovano la loro tranquilla “dimora” famiglie di ratti e insetti. Sicuramente non è uno spettacolo gradevole proprio al centro del nostro paese. Ancora, spostiamo l’attenzione verso una zona periferica, la tanto elogiata “zona pedemontana”, ancora in fase di completamento, notiamo la presenza di vere e proprie “discariche a cielo aperto”. Quella in via Monte Taccaro, proprio dinanzi alla vecchia entrata del liceo Don Carlo La Mura, dove lo spettacolo è allucinante!!! Nelle foto scattate il giorno 2 aprile si vedono rifiuti di vario genere e soprattutto rifiuti speciali, quali lattine di oli per motori, siringhe, copertoni e resti di auto. Come la maggior parte delle “discariche a cielo aperto” è stata incendiata il giorno 4 aprile dove uno dei ragazzi ha fotografato l’incendio ed ha notato delle esplosioni provenienti dalle lattine di materiale combustibile e la presenza di fumi neri al-

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tamente tossici, provenienti dalla combustione di materiali polimerici e inorganici. Inoltre spostandoci verso la “zona cimitero vecchio” e salendo fino ad arrivare alla fine della strada si nota la presenza di resti di combustione di rifiuti, che con le pioggie vengono trasportati lungo tutta la strada

ammassandosi ed inquinando i territori circostanti. Per non parlare poi dei rifiuti ammassati e coperti dai materiali da costruzione nella zona di via Satriano, dove sono presenti resti di amianto. Noi ragazzi della Giovane Italia non possiamo permettere che esistano delle situazioni di vero e proprio degrado nel nostro paese, perché il futuro è nostro e non vogliamo vivere per le incompetenze altrui, quindi è ora di rimboccarsi le maniche e di collaborare insieme per un futuro migliore!!! Sollecitiamo dunque l’Amministrazione Mauri che più volte anche in sede di consiglio comunale si è vantata dell’opera di riqualificazione che “sta” attuando nel nostro paese, a prendere atto di queste nostre osservazioni e si attivi fattivamente perché il nostro paese possa essere realmente vivibile! “Quando agite per il nostro paese, agite prima come genitori e poi come politici!!” Giovane Italia Angri

Anziano sorpreso a versare rifiuti nel canale S. Tommaso È andata male ad un cittadino angrese che alle 7.00 del mattino è stato sorpreso in via Palmentello mentre conferiva rifiuti vari (quali sterpaglie, erbacce e forse calcinacci) nel canale S. Tommaso in prossimità del passaggio a livello. Per il cittadino una multa di 68 euro e probabilmente una denuncia per il conferimento di materiali non consentiti lungo il canale suddetto. Nei giorni scorsi ad essere sanzionati sono stati anche numerosi commercianti del centro cittadino a causa del conferimento dei cartoni all’esterno dei loro esercizi che di fatto impediscono il transito dei pedoni. A giorni si intensificheranno invece i controlli sui rifiuti domestici con il coinvolgimento delle Guardie Ambientali. Verranno monitorate le zone maggiormente colpite dal fenomeno dei rifiuti depositati in orari e giorni non consentiti, ma anche quelle zone ove sono stati registrati conferimenti illeciti di rifiuti pericolosi quali l’amianto e l’eternit. Per questi indaga la Procura della Repubblica e giova ricordare che, con le modifiche apportate alla legge sulla tutela dell’ambiente, chi viene colto in flagranza potrà essere arrestato.

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I ricchi epuloni angresi tra indifferenza e dignità

Quando esistere è

teorizzare una parabola Sono solito leggere con attenzione tutto ciò che in qualche modo desta in me attenzione, senza preclusione alcuna per quanto si possa, considerato che sembra ineludibile il filtro che solitamente impone il gusto e la propria formazione di maniera. Mi sono imbattuto in questi giorni in una parabola evangelica, letta un po’ per mera curiosità sfogliando un testo in dotazione di mia madre. Eccolo, direte voi, il “cattoletterario”; state sereni, è stata una lettura non fideistica, seppur a dire il vero sono del parere che tutto ciò che possa aiutare è un utile strumento. Si parlava del “ricco epulone e del misero lazzaro”, facendo qualche studio più attento, ho scoperto che ultimamente la contraddizione evidente dei due personaggi, è sfondo di innumerevoli interpretazioni anche laicistiche. Insomma pare che la parabola sia tornata di moda e così un po’ da mercante della parola ne approfitto per evidenziare un paradosso angrese assai curioso. Scopro, seppur già certo, che questa nostra cittadina è probabilmente sede di molti “ricchi epuloni” che amano banchettare senza neppur fissar alcun sguardo ai miseri lazzari, seduti sotto il tavolo in attesa delle briciole. Mò esce l’invidioso, direte voi, vai a vedere chi ha di più, mica vero!, mera constatazione. Angri ospita otto sportelli bancari dei maggiori gruppi internazionali, localizzati in gran parte per il centro, ve ne sono altrettanti di tipo finanziario, senza perdere di vista le tante società che fanno del credito la loro fonte di “richezza”. Ora il virtuosismo che il diritto costituzionale descrive, e chi ha “sudato le carte” lo sa, evidenzia, alfine di una corretta applicazione democraticocostituzionale, la necessità, se non di una equiparazione (teoria che protenderebbe nel social comunismo), almeno una pari dignità e diritto a servizi e prestazioni. Non mi dilungo oltre circa le disparità che questa società artificiale ci impone ma evidenzio un particolare. Gran parte di questi sportelli bancari “conservano” patrimoni importanti, “skei” come direbbe la mia cognata veneta, che gli Angresi risparmiosi tengono per sé. Vuoi vedere che ora ti sei riscoperto missionario della carità e pretenderesti che le parabole evangeliche si materializzassero, niente di tutto ciò, sereni! Ma credo che sia possibile con un piccolo sforzo rendere meno difficile e complicata l’esistenza di molti “lazzari” che al banchetto non ci arrivano neppure strisciando. Come fare? Semplicemente chiedendo a questi sportelli bancari e ai loro protettori che sia riconosciuto un fondo di solidarietà. La finanza prevede delle “camere di compensazione”, svirgolamenti di denari che possono essere detassati, destinandoli ad attività sociali. Una chimera? No, credo solo una buona prassi che anche i più conservatori dei ricchi epuloni angresi capirebbero se gli si facesse capire che in tal modo risparmierebbero sulle tasse. E visto che ad Angri nessuno è fesso, soprattutto chi ormai è epulone da un pezzo e gli piace scorazzare con l’ostentato suv, appare utile intraprendere un percorso che vada incontro alle esigenze di molti. Come fare? Beh, intanto mettiamoli insieme ogni tanto questi ricchi epuloni, e non solo seduti con i politicanti di turno per spartire interessi personali, imponiamo come comunità a questi sportelli bancari di cedere contributi sociali alla collettività ed intraprendiamo la realizzazione di un fondo in grado di evitare la vergognosa fila di tanti indigenti agli sportelli dei potenti di turno per raccogliere probabilmente briciole di felicità artificiale. Amministrazione pubblica e privati se ci siete, battete un colpo; io con le mie idee “astruse” ci sono e voi?

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Premio Città

di

Angri

Continua la collaborazione tra “ANGRI ‘80” e l’organizzazione del “Premio Città di Angri”. Anche per questo mese, visto l’enorme successo riscontrato nello scorso numero, restiamo un po’ fuori dagli schemi e grazie al nostro concittadino Paolo Novi, onoriamo il ricordo di un altro grande “Angrese nella storia” (così è stata omaggiata la Sua memoria al “Premio” del 2010) – uno dei primi fotografi professionisti del paese: Giovanni Novi.

Quando fotografare è un amore a prima vista Don Giovanni il fotografo, così ricordato dai suoi concittadini, innanzitutto era un angrese verace, nato ad Angri nel 1927 in via Risi, esattamente nel vicolo Novi. Figlio di contadini - non ne ha mai voluto sapere di governare la terra - “vide” la sua prima macchinetta fotografica verso i tredici anni, quando scattò anche la sua prima foto grazie ad un amico di famiglia e, come si dice in questi casi fu amore a prima vista. Solo qualche anno più tardi, però, riuscì a soddisfare la sua passione, chiamato alle armi si dichiarò subito fotografo dove fu affiancato ad un ufficiale esperto di fotografia. Finita la guerra, lasciò la sua amata Angri per cercare fortuna altrove. Incontrò Don Arturo Acanfora, proprietario di due sale cinematografiche nella bellissima Pompei - il “Cinema Diana” e il “Cinema Aurora” - e fu proprio lavorando con Don Arturo che Giovanni si avvicinò ancor più all’affascinante mondo della fotografia, perfezionando la tecnica e facendone una vera e propria arte. Don Arturo, infatti, riconoscendo in lui uno spiccato talento per l’arte fotografica, decise letteralmente di “inviarlo” nella famosa piazza antistante il Santuario di Pompei per scattare fotografie ai turisti per la “modica cifra” di cinquanta lire a foto. In quel periodo conobbe rinomati fotografi professionisti come i Fratelli Fontana e il fotografo Nappi. Con molti sacrifici acquistò le sue prime macchine fotografiche, una “Retina” ed una “Leica”, all’epoca prestigiose, diventando finalmente autonomo, così lasciò Pompei con la sua Moto Guzzi per far conoscere la sua arte fotografica anche altrove. Trascorreva le sue giornate in giro tra l’Agro nocerino sarnese ed i paesi vesuviani sempre in sella alla sua moto con la sua macchina fotografica pronta all’uso e di notte stampava le foto nella camera oscura. Tornò ad Angri portando con sé tutta l’esperienza fino a quel momento accumulata, ed in poco tempo era per tutti «’o fotografo d’’o paese». A metà degli anni ‘60 riuscì ad aprire il suo primo studio fotografico. Si sposò ed ebbe quattro figli, oggi quella stessa passione rivive in Alfonso, Michele e Paolo, tre dei citati quattro figli. Don Giovanni era persona assai semplice, allegra, con grande senso dell’umorismo. Gli piaceva molto stare tra la sua gente ed evidenziare il fatto che “senza nessuna scuola” era riuscito a trasformare in un “mestiere” quella che prima era solo una grande passione. Nel dopo guerra, infatti, non era cosa semplice poter fare una fotografia ed i fotografi “di professione” si contavano sulle dita di una mano. L’amore per quest’arte e per la sua città natale spingeva Giovanni, sempre in sella alla sua moto e con a tracolla la sua inseparabile compagna (la macchinetta fotografica), a fotografare tutto e tutti in qualsiasi occasione, ed era una grande gioia, per chi si faceva fotografare, vedere arrivare il fotografo, poiché a quell’epoca era simbolo di ricchezza e di libertà. Sembra difficile oggi descrivere la sensazione, l’emozione e il sentimento che provava la gente nell’avere una foto tra le mani, che ritraeva un momento importante della vita e dava la consapevolezza di averlo racchiuso per sempre nell’album di casa propria. All’epoca c’erano più passione, amore e rispetto per una foto, strapparne una era quasi considerato un sacrilegio. «Questo me lo raccontava mio padre, - ricorda Paolo ma ne sono fortemente convinto anch’io oggi. Sarà stato il fatto che avere “un maestro in casa” ci ha fortemente condizionato, ma oggi posso affermare con certezza che, grazie ai consigli, alla passione ed alla presenza di Giovanni, noi figli ci sentiamo fotografi sin dalla nascita». Don Giovanni ha sempre esercitato la professione di fotografo con impulso e spirito di sacrificio, doti che unitamente all’amore per l’arte fotografica lo hanno portato a lavorare indistintamente in tutta Italia e ad “esportare” il nome di Angri nella fotografia anche oltre confine. Era un fotografo a 360°, infatti collaborava con le forze dell’ordine, con gli enti pubblici, con le scuole, ed anche con testate giornalistiche per avvenimenti sportivi. A tal proposito, amava raccontare il simpatico aneddoto di quando, in occasione di una delicata partita di calcio, si trovò coinvolto in un’invasione di campo e letteralmente travolto dalle tifoserie che nel tafferuglio gli distrussero la macchina fotografica. Da segnalare anche il traumatico avvento del computer e delle nuove tecnologie nella fotografia. Don Giovanni era convinto che la fotografia si evolve continuamente e che un buon fotografo deve essere “sempre un passo avanti”, aggiornarsi e sperimentare nuove tecniche, ma allo stesso tempo era molto dispiaciuto nel dover constatare che della vecchia fotografia, quella con cui si aveva un vero e proprio contatto fisico, non restava più neanche un semplice “negativo”, spesso dimenticato nel cassetto,

ma che riusciva a regalare forti emozioni. Quella di Giovanni Novi è sicuramente una delle figure che Angri e gli Angresi devono conservare più gelosamente e lo testimonia anche il fatto che durante l’ultima edizione del Premio Città di Angri il senatore Giuseppe Esposito a nome del Senato della Repubblica abbia voluto onorare, con una targa al merito, la memoria di due illustri angresi scomparsi: uno era l’indimenticato Sindaco Giovanni Alfano e l’altro era proprio Giovanni Novi, persona per bene ed onesta, che ha lasciato un ricordo indelebile in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e che, proprio grazie al Premio (tenutosi per l’occasione nella “sua” adorata piazza Annunziata), è entrato nel “quotidiano” degli Angresi, avvicinando parecchi alla sua storia fotografica. «Questo storico avvenimento - dice il figlio Paolo - mi ha fatto riflettere tanto da indurmi ad organizzare una mostra o qualcosa di simile che possa rendere omaggio “a chi ha speso un’intera vita per lo sviluppo dell’arte fotografica ad Angri”. Segretamente ci sto già lavorando, ma per organizzare un grande evento del genere c’è bisogno dell’ausilio di esperti del settore e di storici angresi che intendo coinvolgere. Un altro progetto in cantiere è quello di pubblicare un libro fotografico sulla storia di Angri, partendo principalmente dalle numerose foto scattate da Giovanni nel corso della sua “carriera fotografica”. Lui, infatti, amava “fotografare liberamente”, ritrarre cioè personaggi insoliti, luoghi particolari, curiosità catturate che riguardassero la sua amata Angri». Giovanni ci ha lasciati nel maggio del 2008: fino ad allora è sempre stato un professionista esemplare ed un angrese molto presente in città nonostante la sua professione lo portasse spesso fuori zona, specialmente nei giorni di festa. Giuseppe Novi

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Aprile 2011 Cresce la cultura per la cura del proprio corpo per stare bene in salute

Fenomeno acquagym Quante volte sentiamo dire “La salute è la cosa più importante!”. È forse una delle frasi più scontate che si dicono ma in assoluto la più veritiera. Il primo passo per stare in salute è certamente la cura del nostro corpo dal punto di vista fisico. Un organismo sano è l’assicurazione per una vita lunga e serena. Stare bene è diventata una necessità primaria, per questo, in questi ultimi anni, sono nate molte strutture che propongono attività sportive, trattamenti estetici, massaggi, alimentazione sana, corsi di respirazione o di yoga, acquagym ed altro per raggiungere il tanto sospirato benessere fisico. Ed è proprio sul fenomeno “Acquagym” che abbiamo sondato un po’ la situazione ad Angri presso il centro benessere “Olimpia sport”. Oltre alle tante attività da piscina offerte, c’è anche il corso di acquagym con una presenza di più di 150 iscritte distribuite tra i corsi mattutini e quelli serali. Un corso per tutte le età, visto i frequentanti dai 17 ai 70 anni. Come mai tutto questo successo?, abbiamo chiesto a Mariangela, l’esperta del corso mattutino all’Olimpia sport. Facendo acquagym non si avverte eccessiva stanchezza nell’eseguire esercizi e nemmeno dolori muscolari perché grazie al continuo massaggio dell’acqua l’acido lattico che si crea nei muscoli man mano scompare. Quali benefici si ottengono praticando la ginnastica in acqua? Beneficio primario è che la può fare chiunque perché lavorando in acqua sia bassa che alta la colonna vertebrale non si carica del proprio peso corporeo; inoltre si migliora di molto il tono muscolare, la mobilità articolare e il sistema cardiocircolatorio e cardio-vascolare; non bisogna dimenticare anche il piacere di stare in acqua e socializzare con gli altri. Mettere a nudo qualche “imperfezione” estetica, può creare imbarazzo? Non è vero, perché l’immersione in acqua consente

di nascondere se stessi agli sguardi degli altri in modo tale che mascherando eventuali imperfezioni fisiche si lavora più serenamente . Come si svolge una lezione di Acquagym? La ginnastica in acqua può essere fatta con o senza musica, ma considerando che questa attività racchiude in sé ginnastica ed aerobica allora è necessaria la musica che dà il ritmo giusto agli esercizi da svolgere rendendo il tutto più piacevole. Una lezione prevede 3 fasi; il riscaldamento, la fase centrale o fase attiva in cui vengono svolti esercizi addominali, dorsali, pettorali, per braccia e glutei e lavori combinati e infine lo stretching e defaticamento. Dopo Mariangela abbiamo chiesto ad alcune iscritte al corso il motivo della loro scelta. Angela, 34 anni, insegnante: Sono una persona notevolmente pigra e freddolosa per cui per non stare attaccata al camino ho scelto di fare un’attività di contrasto e poi anche perché mi piace molto stare in acqua. Carmela, 49 anni, casalinga: Mi è stato consigliato dal medico per problemi di circolazione e posso dire che dopo quasi un mese mi sento già molto meglio. Mariella, 70 anni, pensionata: Questa attività mi fa sentire più giovane e tonifica di molto il mio apparato muscolare; in più stare a contatto con l’acqua in pieno inverno è un vero piacere per me che sono una patita del mare. Teresa, 34 anni, istruttrice di basket: Lo faccio principalmente per salute perché è nostro dovere stare bene adesso per stare bene anche da anziani. Inoltre c’è il gruppo con il quale si socializza lavorando

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in armonia. Lina, 48 anni, casalinga: Per me è uno svago mentale contro la solita routine e un buon deterrente per mantenersi in forma e star bene. Luisa, 19 anni, studentessa: Trovo eccezionale scendere in acqua e dimenticare i miei fianchi e la mia pancetta. È divertente anche usare ogni volta un attrezzo nuovo. I pesetti o il tubo per gambe braccia e addominali. Lina, 43 anni, casalinga: Da quando pratico questa attività, che io ritengo un vero sport, mi sento molto più tonificata e mentalmente più rilassata. Adele, 42 anni, assistente: In questi ultimi anni parliamo tanto di benessere fisico ma non dobbiamo trascurare in alcun modo anche la salute mentale. Allora, fedeli al detto “mens sana in corpore sano”, prendiamoci un po’ del nostro tempo e tuffiamoci tutte in acquagym. Lia, 31 anni, insegnante: È scientificamente provato che l’acqua GIM è un’ottima ginnastica, perché nell’acqua l’uomo ritrova la perfetta armonia col proprio corpo e grazie all’acqua riesce a fare più esercizi, stancandosi di meno. Maria Russo


Aprile 2011

Serata conclusiva del Convegno sulla donazione del cordone ombelicale

Intervista con la dottoressa Lina Recussi, consigliera comunale e presidente della Commissione Pari Opportuità

Intervista Se non ora,presidente quando? Varone Un nuovo impegno femminile ad Angri Abbiamo incontrato la dottoressa Lina Recussi, consigliera comunale, presidente della Commissione Pari Opportunità, nonché mamma a tempo pieno, con la quale abbiamo riflettuto sul ruolo della donna nella nostra società e sulle difficoltà che ella incontra quando prova a realizzare se stessa al di là dell’ambito familiare. Quale deve essere il ruolo della donna nella nostra società rispetto al passato e come può combattere i pregiudizi ed affermare se stessa? Voglio in primis precisare che l’8 marzo si celebra la giornata internazionale della donna in memoria della protesta femminile avvenuta nel marzo del 1908 in un’industria tessile di New York contro le condizioni di lavoro disumane, alla quale la proprietà rispose con la repressione causando 129 morti; dunque è sbagliato parlare di festa della donna. Ai giorni nostri la donna non combatte sotto la bandiera del movimento femminista degli anni ’70, che ha comunque segnato il nostro percorso, ma al contrario parlerei di una questione al femminile: la donna ha diritto a realizzare se stessa parimenti all’uomo. È indubbio che bisogna consentirle l’affermazione in termini professionali di pari passo con la vita familiare evitando scelte drastiche. C’è la necessità di creare delle condizioni di sostegno come gli asili nido, la flessibilità degli orari lavorativi e il tempo pieno a scuola sempre in collaborazione col mondo maschile. Ad esempio la questione delle quote rosa: penso che si debba ben strutturare l’impegno delle donne in politica; lo vivo sulla mia pelle ed è faticosissimo conciliare la famiglia, gli impegni lavorativi e l’azione politica. La questione femminile dunque prevede una rivoluzione degli ideali maschili per il pieno inserimento della donna nella società. Com’è nata l’idea del comitato “Se non ora, quando? Angri” e quali sono le sue finalità? È un movimento al femminile nato spontaneamente all’indomani della partecipazione sentita di tante donne angresi alla manifestazione nazionale del 13 febbraio promossa per difendere il valore della loro dignità. È un modo nuovo di partecipare, oltre i simboli e i partiti, per sollecitare le nuove generazioni rosa a credere in percorsi più lunghi, ardui, di dedizione, sacrificio e cultura per raggiungere i propri obiettivi in ogni settore. Ciò è molto più appagante e soddisfacente a livello

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Attualità

personale rispetto alla strada più semplice e veloce che potrebbe sembrare la più redditizia. Insieme a me fanno parte del comitato promotore anche Gina Fusco, Adele Limodio, Imma Mauri, Carolina Orlando, Ida Testa, Giulia Ruggiero, Antonietta Giordano e Flora Rosso. Ci prefiggiamo di incontrarci per organizzare eventi e promuovere un nuovo impegno femminile ed una cultura innovativa della donna. Invito i cittadini a visitare la nostra pagina facebook: Se non ora quando? Angri”. Giuseppe Afeltra

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“Nel nome della… beneficenza!” Riceviamo e pubblichiamo Il convegno sulla donazione del cordone ombelicale per l’estrapolazione delle cellule staminali, ideato e fortemente desiderato dal nostro Sindaco dott. Pasquale Mauri e che ha preso corpo e forma circa un mese fa nelle sale principesche del Castello Doria, ha trovato la sua massima esplicazione in una serata di gala con una “cena a scopo di beneficenza” lo scorso sabato 12 marzo. Tale iniziativa è stata realizzata dall’Assessore alle Politiche Sociali Maria Russo con la partecipazione della Commissione Pari Opportunità, rappresentata dalla dott. ssa Lina Recussi, dalla fattiva ed encomiabile disponibilità della Dirigente scolastica prof. ssa Rosa Rosanna dell’Istituto IPSAR di Pagani e di Angri “Marco Pittoni”. Veri protagonisti della serata sono stati, ad ogni modo, gli alunni dell’istituto alberghiero, guidati da un valido team di docenti qualificati quali il prof. Giuseppe Sorrentino, direttore della cerimonia, Renato Buonfiglio e la sig.ra Rosita Chessa Tutti gli alunni hanno dimostrato di aver acquisito delle grandi abilità professionali con la messa in opera di competenze a dir poco eccellenti. Lo scopo di questa serata è stato quello di raccogliere fondi per l’acquisto di attrezzature per la conservazione del cordone ombelicale delle neo-

mamme, all’Ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, che come già precedentemente è stato illustrato nel convegno, verranno utilizzate per le ricerche scientifiche. La serata è stata articolata in vari momenti, a partire dall’accoglienza di tutti i benefattori nella corte del Castello Doria, laddove gli alunni dell’istituto alberghiero, in livrea, hanno sfilato con classe tra i partecipanti, offrendo l’aperitivo con un carosello di degustazioni rustiche di ottima qualità, e proseguendo allo stesso modo per tutta la serata con pietanze raffinate, fino al dolce. Il tutto è stato accompagnato dalle note melodiose di un gruppo strumentale e dall’ugola dolce di una brava cantante, che hanno conferito alla cerimonia una elevatura amichevole e benevola. Successivamente, la sig. ra Rosita Chessa ha lanciato un’ulteriore iniziativa, avente lo scopo di dare vita ad una Fondazione che sostenga le problematiche legate alle malattie di vario genere che solo le cellule staminali potrebbero guarire. Tale fondazione, battezzata “Pascal-Adrian-Friends and Rosy”, sostenuta dal dr. Maurizio Maria D’Ambrosio, direttore sanitario degli ospedali “Umberto I” di Nocera Inferiore e “Andrea Tortora” di Pagani, che partirà da Angri con l’intento di raggiungere

l’oltre confine, cerca risposte concrete in chiunque vorrà contribuire con grande cuore e profonda sensibilità, nonché con un’alta carica umanitaria. Saremo felici di accogliere quanti vorranno far parte della nostra bella famiglia per poter coltivare, insieme, la speranza in un futuro più florido e sereno per i nostri figli! La cerimonia si è conclusa con i ringraziamenti generali del nostro Sindaco dott.Pasquale Mauri a quanti hanno generosamente contribuito: ditta “Iper G” di Gerardo Gallo, il vivaio “Grimaldi”, il vivaio “Flores”, il vivaio “E.Civale”, il vivaio “Marcone”, il Laboratorio Analisi “Padovano”, la ditta di pulizie “Omega”, il consigliere Milo, la sig.ra Adele Limodio dello staff del primo cittadino, l’ospite di rilievo dr. Maurizio Maria D’Ambrosio, l’istituto Ipsar di Pagani-Angri, il Comandante dei Carabinieri Egidio Valcaccia, i consiglieri tutti e i tanti presenti. Particolarmente significativo, al termine della serata, l’invito del Primo Cittadino del Comune di Angri a brindare insieme, con l’auspicio di un risorgimento della nostra amata terra di Angri. Continua il tuo buon cammino, caro Sincaco, sempre a gonfie vele! Maria Luisa Campitelli Insegnante di religione

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Attualità

Aprile 2011 Festival del Libro in Lussemburgo

Venti anni di pasta, amore e tradizione

Casa del Tortellino: una realtà artigianale unica ed insostituibile Nonostante siano trascorsi ormai quasi venti anni dall’apertura, il pastificio “Casa del Tortellino” continua a distinguersi come una realtà artigianale unica e insostituibile che concilia ogni giorno la ricerca delle migliori materie prime all’ amore per la tradizione e la qualità. Oggi al pastificio “Casa del Tortellino” si associa una storia ricca di successi e di soddisfazioni. All’esclusiva lavorazione di pasta fresca si è aggiunta, da circa dieci anni, anche quella della pasta secca, nel pieno rispetto del gusto e delle proprietà nutrizionali di questo antico prodotto, l’attenzione alla qualità e alla tradizione che li hanno sempre contraddistinti. Molti progetti importanti li hanno coinvolti in prima persona, trasformando il pastificio, negli anni, in una delle realtà più in vista nel panorama delle eccellenze gastronomiche dell’Agro Nocerino Sarnese. Non sono mancati i riconoscimenti ufficiali, dal Marchio di qualità della Regione Campania alle recensioni sulle principali guide enogastronomiche come “Gambero Rosso” e “Slow Food”. Abbiamo incontrato Gioacchino Orlando, che ha gentilmente risposto a qualche nostra domanda. Parafrasando il divertente slogan che campeggia nel vostro negozio: “Di che pasta è fatto” il vostro pastificio? Sicuramente è una pasta che alle classiche materie prime, semola di grano duro e acqua, unisce un mix di altri ingredienti: l’amore per questo prodotto e la passione e l’impegno necessari per produrlo. Tutti elementi necessari per le creazioni che facciamo. La “Casa del Tortellino” si può definire una grande famiglia; parlaci degli altri protagonisti del vostro successo. Oltre me, che mi occupo prevalentemente delle pubbliche relazioni, ci sono poi i veri artefici del successo della “Casa del Tortellino”; i miei genitori in primis, che hanno avuto il coraggio di investire in una realtà così bella e complessa allo stesso tempo; mio fratello Gianluca, che si occupa della parte pratica, la realizzazione vera e propria dei prodotti sia per quanto riguarda la pasta fresca e ripiena sia quella secca. Mi piace definirlo il “boss del raviolo” perché è l’unico in grado di accontentare tutti, qualsiasi sia il “formato” o il “ripieno” richiesti.

In un mercato in cui la concorrenza certo non manca come cercate (ed evidentemente riuscite) a distinguervi? La distinzione è operata già dai primi passi: le materie prime selezionate una ad una. Essendo il nostro un pastificio artigianale ci dobbiamo affidare, sia per scelta che per vocazione, solo alle migliori materie prime. Accanto a questo, i processi di ottenimento artigianali giocano un ruolo importante; impreziosiscono e valorizzano ulteriormente il prodotto. Il successo quindi sta appunto nel seguire quelli che sono i dettami della tradizione sempre con un occhio all’innovazione, senza trascurare l’intelligenza e i bisogni del pubblico a cui si ci rivolge. Molti sono gli eventi e i progetti a cui avete preso parte e per i quali vi siete impegnati, cosa vi ha spinto a farlo e soprattutto perché? I progetti e gli eventi sono una parte fondamentale del successo del pastificio e della riuscita di alcuni prodotti; sicuramente una cosa che non deve mancare, sia per quanto riguarda i piccoli pastifici che i grandi, è la comunicazione. Comunicare l’uscita di nuovi prodotti e la creazione di ripieni speciali è positivo e importante, farlo attraverso eventi, che possono essere organizzati a livello cittadino ma anche a livelli più alti (la partecipazione alla fiera internazionale della mozzarella di bufala, oppure la presenza nei mercati e nelle fiere specializzate a Roma o Perugia), rende il tutto molto più interessante sia per noi che per il pubblico. Allo stesso tempo siamo legati alla filosofia di Slow Food: “cibo buono, giusto e pulito”. È qui che si fa la differenza. Un cibo giusto per chi lo produce e per chi lo consuma. Un cibo pulito è attenzione verso tematiche ambientali, non a caso parte dei nostri prodotti sono di agricoltura biologica, rispetto quindi

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la zucca di Bagni o il cipollotto dell’Agro sia importante sia per noi che per tutto il territorio. Per quanto riguarda le semole di grano duro il nostro progetto fondamentale è quello di continuare la strada tracciata da lontano e cioè il recupero delle varietà di grano duro che ci sono in Campania, per esempio: il Senatore Cappelli e il Carosella. Tutte produzioni biologiche che devono, secondo la nostra filosofia, continuare per questa strada ed essere poi valorizzati come piace fare a noi, lavorandoli in maniera artigianale. Solo così si può salvaguardare quelle che sono le piccole economie locali e garantire prodotti sempre più buoni ai nostri consumatori. Alessia Caputo www.leggodunquesono.net

Pippo Della Corte ha presentato i suoi libri Il salone del libro del Lussemburgo, svoltosi durante il “Festival delle Culture”, ha avuto come ospite Pippo Della Corte, giornalista ed autore di alcuni libri. Della Corte è stato invitato dai vertici dell’Associazione Regionale Campani in Lussemburgo: Giovanna Esposito (presidente) e Gaetano Troiano (tesoriere). La kermesse si è svolta dal 18 al 20 marzo. Il nostro collaboratore ha presentato nella giornata del 19 marzo sia l’edizione rivisitata del racconto Civico74, da cui è stata tratta anche una rappresentazione teatrale, che il nuovo lavoro Giornalisti di provincia. Novanta minuti in cui c’è stato un interessante dibattito tra l’autore, gli organizzatori dell’evento ed il pubblico accorso numeroso. Si è parlato italiano, ma gli organizzatori hanno provveduto per la traduzione simultanea, garantendo il buon esito dell’incontro. “Ringrazio gli amici Giovanna e Gaetano che nella loro veste di animatori dell’Associazione Campani hanno avuto questa attenzione nei miei confronti. È bello vedere che i nostri corregionali all’estero mantengono vivo il concetto di appartenenza territoriale portando in alto il nome della Campania che, aldilà dei tanti problemi, è certamente tra le regioni italiane più ricche di fermento culturale e di storia”, ha esordito il giornalista. “È stata una esperienza nuova ed interessante - ha continuato - visto il palcoscenico di riferimento. Per un cronista locale è sempre entusiasmante confrontarsi con contesti di livello europeo”. I libri hanno riscosso apprezzamento da parte di coloro che hanno preso parte all’evento. “Una iniziativa senza dubbio lodevole - ha concluso - che mi ha dato nuovo entusiasmo e nuovi stimoli per continuare lungo la strada tracciata ormai da lunghi anni e percorsa con caparbietà”. Carmen Mariagloria Chirico

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Lo scorso 30 gennaio ci ha lasciati il dottore Giovanni Gilblas

Per circa un trentennio ha retto le sorti dell’igiene pubblica angrese II dottor Giovanni Gilblas, l’uomo che per circa un trentennio ha retto le sorti dell’igiene pubblica cittadina, lo scorso 30 gennaio, in punta di piedi, come sempre si era comportato nella vita terrena, se n’è andato. Quando nel 1956 in seguito a concorso nazionale per Ufficiali Sanitari, svoltosi a Roma, fu uno dei primi in graduatoria e poteva scegliere benissimo qualche città importante, anche del Settentrione, e più avanzata dal punto di vista igienico-sanitaria, scelse Angri. La scelse soprattutto per spirito missionario, perché consapevole che il paese dove era nato e cresciuto, era terribilmente carente di qualsiasi nozione di igiene. Basti ricordare che quando si presentò dal Sindaco per 1’inizio del servizio, questi lo accolse con somma meraviglia ed anche con una certa freddezza. Gli venne subito chiesto chi gli aveva dato 1’incarico. Era successo che il Sindaco precedente, al pensionamento del vecchio Ufficiale Sanitario, aveva fatto comunicazione al Ministero per competenza e della pratica se n’erano completamente dimenticati. Non trovò nemmeno una stanza per impiantarvi una parvenza di ufficio. II servizio igienico-sanitario era considerato quasi un lusso per un paese ove 1’unica preoccupazione degli Amministratori comunali era racimolare lo stipendio mensile ai dipendenti. Eppure in quel tempo la gente riversava i rifiuti casalinghi, di qualsiasi natura direttamente sulla strada, provocando grossi cumuli d’immondizia ai bordi stradali, che venivano rilevati un paio di volte alla settimana, anche in periodi estivi. Le vaccinazioni erano quasi sconosciute; fatta 1’eccezione dell’antivaiolosa, obbligatorie con due sessioni annuali, per il resto oscurantismo più assoluto. Da tenere anche presente che la mortalità infantile sotto il secondo anno di vita, superava il 2 per mille; sistematicamente il mese di luglio e agosto, il tifo, già endemico per tutto 1’anno, mieteva vittime soprattutto tra i giovani. L’epidemia tifoide estiva era dovuta alla “tradizione” del consumo delle cozze durante i festeggiamenti patronali del 24 giugno. II mercato di questi frutti di mare era gestito da veri e propri malavitosi provenienti da Torre Annunziata e nessuno si permetteva di disturbare questo autentico abusivismo. II dottor Giovanni Gilblas non si perse d’animo. Con il vigile

sanitario Salvatore Faella che trovò in servizio, già in età avanzata, subito iniziò con la lotta contro le mosche; tutta la frutta posta in vendita doveva essere ricoperta da retine metalliche a maglie strette. Le contravvenzioni contro gli inadempienti cominciarono a contarsi a centinaia. Con 1’assunzione dello scrivente in qualità di vigile sanitario vi fu un’altra spinta nel servizio giornaliero. Le cozze venivano sequestrate a tonnellate; non mancarono arresti tra i guappi venditori di frutti di mare. Quasi tutte le operazioni di servizio venivano eseguite con alla testa il dottor Gilblas. Contemporaneamente venivano prelevati centinaia di campioni di tutte le specie di generi alimentari per essere sottoposti ad analisi presso il Laboratorio Provinciale d’lgiene e Profilassi. Anche in questo campo le denuncie fioccarono. Solo qualche esempio: pane con farina tipo “O” veniva posto in vendita come farina doppio “O”; latte annacquato al 50% con 1’aggiunta di sale per nascondere 1’an-

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Attualità

Aprile 2011

nacquamento. I risultati non si fecero attendere: 1’epidemia tifoidea estiva quasi scomparve nello spazio di qualche anno. Con 1’introduzione di nuovi mezzi meccanici, anche il servizio nettezza urbana migliorò notevolmente. Quello che proprio nessuno si aspettava fu la terribile epidemia della poliomielite degli anni 1958-60. In un paio d’anni vi furono 22 morti di bambini quasi tutti inferiori agli anni 5. Quelli che si salvarono restarono segnati nel corpo con menomazioni evidenti specialmente agli arti inferiori. Per fortuna i due vaccini, il Salk prima e il Saben dopo, che furono scoperti proprio in quel periodo, fecero il miracolo della scomparsa del terribile morbo. Anche in questo campo 1’attività dell’Ufficiale sanitario fu decisiva. Contro una popolazione non proprio entusiasta a far sottoporre i loro figli ad una vaccinazione completamente sconosciuta, furono messi in opera tutti quei mezzi atti a convincere la gente della bontà del vaccino. Vi fu una mobilitazione propagandistica senza precedenti: le Scuole e le Chiese innanzi tutto. Non mancarono manifesti e volantini. Anche in questo campo i risultati furono eccezionali. In una solenne assemblea presso la Prefettura di Salerno, I’Ufficiale Sanitario di Angri, dottor Giovanni Gilblas fu pubblicamente elogiato dal Medico Provinciale, per avere per primo scongiurato il pericolo di successive epidemie. Quante altre cose potremmo ricordare a Suo merito. Conoscendo la sua modestia, sono sicuro che non sarebbe entusiasta di quanto appena raccontato. Costantino Scudieri

Francamente di Antonino Pastore

LA BUONANIMA DEL NONNO DICEVA… L’invidia è un sentimento di bramosia, di acre irritazione alla vista della felicità e dei vantaggi altrui. Si può dire che essa è nata con l’uomo; infatti Caino, figlio di Adamo ed Eva, fu il primo essere umano posseduto dall’invidia nei confronti del fratello Abele, amato da Dio più di lui. Caino, accecato dall’invidia, uccise il fratello Abele nascondendone, poi, il cadavere per paura di essere scoperto e perciò giustamente condannato per l’efferato fraticidio. Altro esempio di invidia, riportato dai Testi Sacri, fu quello del re Saul nei confronti di Davide; infatti, non sopportava che il popolo lo criticasse nel dire che aveva sconfitto solo cento nemici, mentre Davide ne aveva sconfitto mille. Questo sentimento dell’invidia era ben radicato nei contadini delle nostre campagne tanto che sui muri delle loro case coloniche ubicate nelle “masserie”, avevano fatto scrivere a caratteri cubitali: “Chi tene ‘mmiria ‘e ‘sta casa, addà schiatta primma che trase” (chi cova invidia nei confronti degli abitanti di questa casa, deve crepare prima che entri). Altri contadini che abitavano nell’aggomerato urbano, erano obbligati a possedere un carretto quale mezzo di trasporto dei prodotti agricoli raccolti nel proprio orticello; questi “campagnuoli di paese” al calar del sole, smettevano la dura fatica e con il proprio “traino” partivano dalle lontane campagne di via Orta Longa, Orta Corcia, Orta Loreto o contrada Bagni, per raggiungere la loro casa di paese. Sulla sponda del carretto tirato da un robusto cavallo, campeggiava la scritta italianizzata

LUTTO

30ª edizione della Pedalata ecologica

Lo scorso 16 marzo, ci ha lasciati il professore Ferraioli, grande maestro di cultura, retto nella fede, padre esemplare nella vita.

Anche se per poche ore, una volta tanto Angri è stata invasa da una miriade di biciclette di ogni tipo. Favoriti dalla bella giornata primaverile, infatti, giovani e giovanissimi, anziani, donne e interi gruppi familiari si sono ritrovati, il 10 Aprile scorso, in piazza Doria per prendere parte alla 30° edizione della Pedalata Ecologica “Benvenuta Primavera”. Una manifestazione, organizzata dal Ciclo Club Angri, che è entrata da anni tra gli appuntamenti primaverili più attesi dalla nostra comunità. Prima della partenza, il parroco della vicina Chiesa di S. Giovanni, don Enzo Leopoldo, ha impartito ai partecipanti la consueta benedizione ricordando a tutti i principi di lealtà e rispetto anche in queste occasioni di sport e di svago. La manifestazione ha visto alla partenza, più di 500 partecipanti, che in un clima di festa e allegria hanno attraversato le vie del centro e le zone limitrofe, per un percorso totale di circa 20 Km. Durante il tragitto non è mancata qualche caduta e i soliti appiedati per guasti o forature. Ma nulla di preoccupante, anche se abbiamo dovuto constatare, purtroppo, la solita insofferenza di alcuni automobilisti che, con il loro comportamento, hanno creato qualche difficoltà ai ciclisti ritardatari. All’arrivo in piazza Doria, il presidente del Ciclo Club Angri, Pasquale De Rosa, ha ringraziato pubblicamente tutti quelli che hanno prestato la loro opera per il buon esito della manifestazione e cioè i Carabinieri, i Vigili Urbani, la Protezione Civile, le Guardie Ambientali, la Croce Rossa, l’Associazione “Castello” e i numerosi soci del Ciclo Club Angri. Per l’occasione ha preso

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“l’invidia crepa”; tale scritta, però, non appariva sul carrettino tirato da uno stanco e macilento asinello, in quanto il suo proprietario, zappatore povero, sapeva benissimo che nessuno poteva invidiare la sua miseria. Oggi ci sono nuovi mezzi di trasporto, quale l’aperella o camioncini che hanno sostituito gli antichi carretti agricoli ma non le antiche scritte che ancora oggi compaiono sul parabrezza dei suddetti automezzi. Faceva bene la buonanima del nonno a dire ad alta voce “sempe ‘mmiria e mai pietà” in quanto insegnava a noi nipoti che era meglio essere invidiati che commiserati. Farsi prendere dall’invidia, ripeteva il nonno, oltre che provocarci rabbia ci fa diventare anche brutti perché verdi di bile.

la parola anche il sindaco Pasquale Mauri, che ha ringraziato il Ciclo Club per l’impegno profuso, ricordando l’importanza, dal punto di vista sociale, di tali tipi di manifestazioni che riescono a mettere assieme tanta gente desiderosa di fare un po’ di moto. Alla fine sono stati sorteggiati, come di consueto, tre abbonamenti annuali al mensile locale “ Angri ’80 ” ed una mountain bike che è andata alla signorina Giuseppina Nappi di Angri, in possesso del numero estratto serie 5 n° 88. L’appuntamento per tutti è all’anno prossimo. Mario Avosso


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Attualità

L’associazione “Enzo Annarumma” da qualche anno unisce passione per lo sport ed interesse per la comunità

Alessandro Colasanto e Salvatore Attianese hanno partecipato lo scorso 26 marzo al 46° Campionato Italiano Assoluto di Karate

Il calcio oltre i soliti schemi

Due cinture nere angresi ai campionati nazionale di Karate Due cinture nere angresi ai campionati nazionale di Karate. Alessandro Colasanto e Salvatore Attianese hanno partecipato lo scorso 26 marzo al 46° Campionato Italiano Assoluto di Karate, specialità kata, della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali a Lido d’Ostia di Roma. Allenati dal maestro Giulio Orvetto i due karateka della Tiger Sporting Club di Angri di Giuseppe Russo per accedere al prestigioso torneo hanno dovuto superare la difficilissima fase regionale disputatasi lo scorso 13 marzo a Ponticelli. In quella occasione i due angresi hanno mostrato spiccate doti di agonismo e concentrazione affrontando e battendo l’agguerrita concorrenza di abilissime cinture nere e marroni, qualificandosi tra i primi dieci della Campania. Questo il pass per la finale di Roma. Un risultato sorprendente. Fino a quel momento s’erano messi in luce facendo incetta di premi e riconoscimenti in tornei e competizioni locali e provinciali. Adesso sono tra i primi dieci karateka della Campania e vantano nel loro curriculum l’importante partecipazione alla finale nazionale. «Di questo dobbiamo essere grati al nostro maestro che non ha mai smesso di incoraggiarci con esortazioni e consigli e soprattutto ha creduto in noi», hanno commentato i due atleti a fine gara. Entrambi diciottenni, Alessandro e Salvatore si sono qualificati per la fase nazionale gareggiando nella categoria superiore dei “Seniores”, che va dai 21 ai 35 anni di età, dunque combattendo contro avversari di gran lunga più esperti e forti di loro. Merito della loro bravura ma soprattutto delle scelte del loro maestro Giulio Or-

Salvatore Attianese vetto, che dopo averne curato nei minimi dettagli la preparazione ha pensato bene, puntando sulle capacità di determinazione e di riscatto dei suoi ragazzi, di farli esordire nella categoria superiore. Una fiducia ripagata a puntino, visto il risultato della qualificazione e lo scatto di curriculum a livello personale: da appena un anno Salvatore Attianese aveva brillantemente superato gli esami di cintura nera, mentre Alessandro Colasanto la cintura nera di 1° dan addirittura l’ha guadagnata a colpi di Karate sul campo bruciando le tappe proprio in occasione della qualificazione regionale. Così dai banchi di scuola i due giovani angresi - che frequentano anche la stessa classe, la V C del liceo scientifico “La Mura” di Angri

e

Alessandro Colasanto - si sono ritrovati a vivere una bellissima esperienza sui tatami del Palafijkam di Lido d’Ostia, tra il meglio del karate d’Italia. Partecipare al Campionato Italiano Assoluto di Karate della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali è un sogno ambito da tutti i karateka d’Italia. E loro lo hanno realizzato. Adesso puntano ancora più in alto. Un obiettivo in linea con il progetto che Giuseppe Russo e il maestro Orvetto stanno conducendo da anni con apprezzabili risultati e che coinvolge un nutrito gruppo di giovani atleti entusiasti delle arti marziali. La Tiger Sporting Club è una fucina di campioni: lo scorso anno un altro angrese, Gaetano Verziere, ha vinto una medeglia d’oro di Thai boxe. Mauro D’Andretta

Minigiovanissimi provinciali

Il C.S.I. agguanta il campionato Con la vittoria per 10-0 nella partita di campionato dei Minigiovanissimi Provinciali contro il San Valentino Torio, il C. S. I. Angri 1983 si aggiudica il campionato senza perdere una partita, battendo squadre blasonate come il Boys Savoia, il San Marzano e lo Striano. La squadra è allenata dal tandem Raffaele Apicella-Felice Scotto, affiancati dal preparatore atletico Giuseppe Carrotta e dal preparatore dei portieri Alessandro Coppola. Gli atleti che compongono la rosa sono ragazzi nati nell’anno 1997 e

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1998, molti già richiesti da società Professioniste, per cui la società Angri 1983 attende solo l’ok dell’AS Roma per trasferirli in società blasonate. “Questi ragazzi hanno lavorato sodo, e meritano questi successi –ammette la presidentessa Italia Conte- e si deve molto a mister Raffaele Apicella che ha dedicato molto del suo tempo a questo gruppo. Questa vittoria del campionato testimonia il buon lavoro svolto dagli Istruttori”. Francesco Rossi

Il nostro territorio è ricchissimo di associazioni che lavorano in campi diversi ma tutte con efficienza e soprattutto con grande forza di volontà; in questo vasto panorama lavora da qualche anno l’associazione “Enzo Annarumma”, i cui promotori Giovanni D’amaro e Rosario Novi (attuale presidente il primo e segretario l’altro) si sono posti l’obiettivo di integrare sport ed educazione sociale, creando una scuola calcio in cui non si insegni esclusivamente a fare gol ma anche a rispettare gli altri e se stessi. Partita da qualche anno la scuola calcio ASD interna all’associazione ha raggiunto ottimi risultati nei campionati della FIGC nelle categorie pulcini, esordienti e giovanissimi, grazie alla volontà dei responsabili, alla bravura dei ragazzi, al coordinatore Aniello Amato e all’impegno dei mister Vincenzo Ungaro, Rosario Novi, Giuseppe D’Uva e Vincenzo D’Antuono. Oltre i risultati eccel-

lenti, le qualità del personale e la grande forza di volontà, ciò che rende veramente forte questa squadra è la capacità di fare gruppo, di creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei ragazzi, e ad una crescita responsabile, grazie alla intensa collaborazione sviluppatasi con i genitori, che hanno preso a cuore il progetto agevolando l’evoluzione del progetto, e contribuendo a formare uno spirito

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Il nostro concittadino, l’hair-stilyst di via G. da Procida, dopo charme & beauty, la sfilata Coiffeur di Sorrento “Mani di forbici”, ha partecipato ad Avantgard, una serata tecnico stilistico

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di squadra che va oltre il solito schema sportivo, chiuso nell’ottica della vittoria o della sconfitta. Molto forte è l’attenzione al sociale, l’associazione infatti oltre a non puntare tutto sull’agonismo sportivo, ma anche sulla crescita dei ragazzi, permette la partecipazione alla scuola calcio anche ai ragazzini delle famiglie meno abbienti, e proprio da questo sforzo sostenuto dai responsabili che nasce un rammarico nei confronti delle istituzioni locali, poco attente agli sviluppi delle associazioni sul proprio territorio, e poco favorevoli al dialogo con queste ultime. Gran parte degli ostacoli che questi piccoli centri devono superare, dipendono dalla carenza di servizi che offre il nostro territorio, le squadre che tengono gli allenamenti sul centro sportivo Del Monte, sono costrette a giocare le partite di campionato a Corbara, a causa dell’assenza di strutture idonee in paese, tutto ciò comporta un grosso spreco di risorse economiche cui ha contribuito anche il concittadino Gianluca Morvillo, che ha aiutato l’associazione ponendo gli aiuti per le famiglie in difficoltà. Nonostante i problemi che accompagnano il progetto, i responsabili pensano già al futuro, per il prossimo anno è prevista l’affiliazione del settore giovanile all’US Angri in modo da sostenere i ragazzi anche in un futuro da professionisti, se l’opportunità della squadra locale dovesse sfumare, i gruppi andranno a riempire le fila delle giovanili del Parma. Paolo Giordano

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pubblica utilità Comune Servizio Acquedotto Centralino 081-5168111 Associazione Castello 081-947603 Biblioteca Comunale 081 -5132089 Carabinieri 081-948383 Centro Igiene Mentale 081-946399 Croce Rossa Italiana 081-5131626 Distretto Sanitario A.S.L. SA/1 081-946450 Enel: 081-5176533 Enel guasti: 800-111927 Pronto Enel: 800-202364 Ferrovie dello Stato 081-948548 Gas: 167-096085 Gas guasti 800-016086 Guardia Medica Via Badia 081-9368176 Onoranze Funebri “Palumbo” 081-940822 Onoranze Funebri “Savarese” 081-949426 Municipio piazza Crocefisso Centralino: 081-5168111 Polizia Municipale 081-5168227 Polizia Stradale 081-949666 Protezione Civile 081-5168266 Vigilanza Doria - via Badia 6 081.949536 - 368590841 Soccorso ACI 081-946707 Ufficio Postale P.za Annunziata 081-948612 Vigili del Fuoco 081-5177222 Banche Deutsche Bank s.p.a. Corso Italia, n. 65 081-5135288 Monte Dei Paschi di Siena Via Murelle, n. 21 081-946377 Banca Antonveneta Via R. De Pascale 081-5135722 Banca Della Campania Via Giudici, n. 5 081-940031 Popolare di Napoli Corso V. Emanuele, n. 126 081-5131440

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Notizie Utili e Liete

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S.I.T. OSPEDALE RUGGI D’ARAGONA - SALERNO

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Lo scorso 25 febbraio, presso la sede di Confindustria di Salerno, il nostro concittadino dottor Francesco Palumbo, amministratore delegato della Medis s.r.l, è stato nominato vicepresidente provinciale dell’associazione degli imprenditori salernitani. Al nostro giovane e brillante concittadino le più vive congratulazioni e gli auguri per ulteriori successi nel mondo dell’imprenditoria.

Neogiornalista

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Via Madonna delle Grazie, 40 Tel./Fax 081.5131693 - Cell. 339.1882525

compleanno

Lo scorso 22 febbraio, Alessia Afeltra, attorniata da parenti e amici, ha festeggiato il suo 18º compleanno. Auguri ad Alessia di una vita felice e piena di soddisfazioni da parte della redazione di ANGRI ‘80.

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LAUREA

Lo scorso 29 marzo, Antonia Di Lauro, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza, discutendo la tesi su “Lavoro delle donne e flessibilità”. Auguri per una brillante carriera professionale dai genitori Vincenzo e Antonietta e dal fratello Francesco.

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Lo scorso mese d’ottobre, Francesco Somma, un altro dei nostri validi giovani collaboratori (oltre 30 quelli che lo hanno preceduto), ha meritatamente conseguito l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti della Regione Campania. E dopo pochi mesi, il 7 febbraio scorso, si è trasferito a Milano, per iniziare una collaborazione con una testata giornalistica nata da SportItalia, curando servizi di calcio su quattro web tv: Milannews.tv, Tuttojuve.tv, Tuttonapoli.tv, e Fcinternews.tv. A Francesco, la redazione di ANGRI ‘80, insieme al Centro Iniziative Culturali, augura una ricca e soddisfacente carriera professionale.

Redazione: v. Don Minzoni, 1 ANGRI - Tel. 081.8509939 - Fax 081.949499 E-mail: lombardi.antonio@virgilio.it angrial80@hotmail.com - lmbntn@libero.it Reg. del Tribunale di Salerno n. 591 del 17.11.1983 Abbonamento annuo ordinario ... € 10,00 sostenitore, minimo ... € 20,00

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Direttore responsabile Antonio Lombardi

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Momenti Lieti

PRIMA COMUNIONE

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compleanno

compleanno Lo scorso 30 marzo, la signora Toridea (Ida) Trombetta, moglie di Matteo Stellato, ha compiuto 80 anni, auguri dai figli Carmela, Annamaria e Carmine, dai generi, dalla nuora, dai nipoti, pronipoti, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80

Lo scorso 11 aprile Davide Lo Schiavo ha festeggiato il suo 4° compleanno. Auguroni dal papà Massimo, dalla mamma Carmela Tammaro, dai nonni, zii, cugini nonché dalla redazione di ANGRI ‘80.

Battesimo

compleanno Lo scorso 13 marzo, Fattoruso Carmela, attorniata da figli e parenti, ha festeggiato il suo 85° compleanno. Auguri da tutti i suoi familiari, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80.

Lo scorso settembre 2010, nella Chiesa di S. MARIA di Costantinopoli, Paola Montserrat Mainardi ha ricevuto la Prima Comunione. Alla bellissima Paola gli auguri delle sorelline Chiara e Laura, dei cuginetti Alessandro e Electra, dei genitori Antonio e Silvia Iacuzio, dei nonni Franco e Silvana, nonché della redazione di ANGRI ‘80

Lo scorso 16 gennaio, Anna Pia Marino, nella chiesa di San Giovanni Rotondo, ha ricevuto il sacramento del battesimo. Auguri al papà Enzo e alla mamma Giusy dalla redazione di ANGRI ‘80

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