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Intervista ai Maturandi

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Giugno cantatore

Giugno cantatore

SAMUELE NAVA 3C; JACOPO PALAZZOLO 3C

Come hai scelto il Majorana?

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Emanuele Russo: Allora, semplicemente in terza media volevo andare a fare lo scientifico tradizionale e allora ho detto “Majorana Desio perché gira una buona voce” e allora ho scelto il Majo senza seconde scelte.

Giorgia Vignando: Similmente io l’ho scelto perchè sentivo sempre parlare delle molteplici attività, pattinaggio, vela, le giornate a tema etc e rispetto alle mie medie mi sembrava qualcosa di surreale. La vedevo non come una scuola banale ma come un luogo dove fare esperienze che mi facessero apprezzare di più la scuola.

Giorgio Congedo: Anche a me durante la terza media avevano parlato molto bene del Majorana e vedendo anche l’importanza della scuola in quegli anni a livello territoriale decisi di allontanarmi dalla mia zona (Bresso) per le superiori, senza fare alcun open day e non conoscendo nessun ragazzo che sarebbe venuto al Majo ed oggi so di aver fatto una buona scelta.

Come hai vissuto questi cinque anni?

Davide Cannone: Sono stati degli anni molto intensi e in generale mi sento soddisfatto perché ho fatto un sacco di esperienze, sia durante l’orario delle lezioni, sia soprattutto nei corsi al pomeriggio e nelle serate. In generale, ho voluto cogliere il lato migliore del Majo, anche se è ovvio che, soprat-

tutto nel biennio, sia stato piuttosto pesante per i numerosi impegni e alle volte era davvero opprimente. Ma ho sempre cercato di non vivere la scuola soltanto la mattina. Sin da subito mi ha attirato il coro, sia perché mi è sempre piaciuto cantare, sia perché era chiaro che si trattava di un ambiente molto più informale delle lezioni. È stato amore a prima vista: per tutti i 5 anni non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di smettere e fare altro.

Carola Nava: Anche per me non sono stati cinque anni sempre facili e il covid non ha aiutato. Nonostante ciò, tralasciando le nottate di studio fatte in vista delle verifiche da dodici pagine di grammatica greca o latina, devo dire che questi sono stati anni felici e spensierati; mi hanno cambiata profondamente e sono davvero contenta di questo.

Giorgia Vignando: Io ho conosciuto me stessa e moltissime persone, ho avuto una classe fantastica e ho passato momenti indimenticabili. Ho anche imparato ad apprezzare cio che studio e mi sono appassionata ad alcune materie che non avrei mai pensato potessero piacermi (non fisica).

Cosa ti lascia il Majo?

Emanuele Russo: Oltre agli aspetti didattici mi ha permesso di fare nuove conoscenze, trovare degli amici. Ho partecipato a quasi tutte le iniziative della scuola, tranne il Majocoro e il Majosuona e ho imparato e sperimentato molte cose.

Carola Nava: A me più che altro verrebbe da dire “cosa lascio al Majo?” e la risposta sarebbe sicuramente un pezzo di me e della persona che sono diventata. Però ciò che porterò sempre con me saranno gli incontri speciali che questa scuola mi ha regalato sia con i professori, che sono stati in grado di farmi crescere, sia con i miei compagni i quali hanno reso venire a scuola qualcosa di veramente piacevole e divertente.

Davide Cannone: Anche a me lascia dei rapporti di amicizia bellissimi con ragazzi della mia classe e non, che spero possano durare anche dopo essere uscito. E mi lascia anche un grande affetto per questa scuola che è stata una seconda casa per me. La quinta è l’anno in cui, almeno nella mia esperienza, ci si sente davvero parte del motore

della scuola e per me è stato molto stimolante parlare, insieme a molti altri ragazzi, delle principali problematiche dell’istituto direttamente con la dirigenza, proponendo attività che non sarebbero sorte se non avessimo dato la nostra opinione. Perciò invito tutti, e specialmente le future quinte, a non avere paura di esprimere le vostre idee, perché queste saranno ascoltate anche ai piani alti se sarete determinati affinché si avverino. Per finire, spero che questo saluto al Majorana non sia un addio e che in qualche modo possa continuare a partecipare agli eventi organizzati dalla scuola come Major!

Giorgio Congedo: Non posso che essere d’accordo. A me lascia tanto a livello scolastico poiché ho avuto molti buoni professori che mi hanno insegnato tanto facendomi anche appassionare e facendomi capire che noi ragazzi valiamo tantissimo e spesso non ce ne rendiamo conto. Oltre a ciò mi lascia senza ombra di dubbio dei bei ricordi che difficilmente dimenticherò: dagli intervalli svolti in corridoio, ai pomeriggi passati al majo e alle semplici lezioni in classe con i miei compagni. Mi mancherà molto semplicemente venire a scuola e viverla ogni giorno. Mi auguro che voi tutti comunque non abbiate paura di osare e mettervi in gioco per vivere al meglio la scuola e soprattutto per renderla un posto migliore in cui davvero vi possiate sentire a vostro agio sempre, come è capitato a me.

Cosa ne pensi della maturità di quest’anno?

Carola Nava: Domanda di riserva? Va be’ ormai me ne sono fatta una ragione, però non nego che un bel piantino di disperazione appena ho saputo della reintroduzione della seconda prova c’è stato, soprattutto pensando alle mie scarse abilità da traduttrice dal greco e dal latino.

Giorgia Vignando: Io sinceramente non ho avuto grandi problemi o qualcosa su cui ridire, la seconda prova essendo di matematica mi è gia andata bene (se fosse stata fisica sarebbe stata la morte). In più mi sto divertendo un sacco a creare collegamenti tra materie: è diventato un meme ormai.

Esperienze interessanti fatte al Majo?

Emanuele Russo: Come già dicevo

tutto perché ho fatto veramente moltissimo: ho fatto il teatro, ho fatto la radio e mi ricordo che eravamo stati bannati per una serie di battute fatte in uno speciale durante la cogestione; mi ricordo che ho cantato al concerto di natale una canzone di Massimo Pericolo - c’è anche il video sul mio profilo (pubblicità al profilo @ ema.r.adona andate a vederlo) - e poi ho fatto il rappresentante, scelta che mi ha permesso di entrare nella dimensione importante del Majorana. Infine ho partecipato alla live di Natale che è stata l’esperienza più entusiasmante: abbiamo fatto una live da dodici ore con una media di duecento spettatori; per la raccolta fondi avremmo voluto raccogliere mille o millecinquecento euro e ne abbiamo raccolti quattromilasettecento, il che è stato assurdo. Alla fine ero stremato ma contentissimo.

Giorgio Congedo: Anch’io potrei parlare per ore delle esperienze che ho fatto al Majo poichè davvero ho vissuto molto bene quasi tutti i momenti al liceo. Sicuramente le molte gite fatte negli anni passati e l’esperienza in vela di quest’anno sono state indimenticabili perchè mi hanno permesso di capire che questi momenti non sono solo puro divertimento o svago ma servono a creare delle relazioni utili per vivere al meglio la scuola. Senza dubbio però una delle esperienze più belle che ho vissuto al Majo è legata ai Majutanti poiché da quando sono entrato in questo gruppo ho avuto la possibilità di conoscere meglio la scuola e di capire come potevo essere d’aiuto per creare qualcosa di bello al suo interno. A questo si aggiunge il progetto Alter.majo, ovvero un gruppo di studenti che vogliono in qualche modo aiutare la scuola a migliorare la vita degli studenti all’interno di essa - soprattutto dopo due anni di pandemia - e mi auguro che nei prossimi anni venga a crearsi un collettivo studentesco vero e proprio al Majorana per dare più voce a tutti gli studenti e alle loro richieste.

Cosa ti aspetti dall’università?

Davide Cannone: Domanda complicata, visto che ancora non ho scelto il corso di laurea. Però sicuramente mi aspetto che a differenza del liceo avrò senz’altro molta più libertà nella gestione del tempo di lavoro. Ovviamente non sarà tutto rose e fiori, ma sicuramente sarà molto piú rilassante!

Carola Nava: Anch’io non so bene cosa aspettarmi per questo nuovo capitolo della mia vita; spero solo che possa essere ugualmente felice e pieno di persone, vecchie o nuove, con cui condividere nuove esperienze.

Giorgio Congedo: Pure io non lo so. Mi aspetto un mondo completamente diverso rispetto a quello del liceo dove potrò finalmente gestire al meglio il mio carico di studio e focalizzarmi principalmente su ciò che mi interessa davvero. Mi auguro di vivere comunque al meglio questa esperienza, la quale mi porterà nel mondo del lavoro e mi farà crescere ancora a livello umano.

Cosa ti mancherá di più del liceo?

Carola Nava: La cosa che più mi mancherà è sicuramente l’atmosfera che si respira a scuola, insieme agli amici che ho conosciuto qui e che non potrò più vedere ogni giorno, nonchè ai bei rapporti che ho instaurato anche con i miei professori. Mi mancheranno le passeggiate in vicepresidenza dal prof. Tagliabue per fargli un saluto e rubare qualche caramella e anche gli intervalli passati in cortile con i miei compagni per prendere un po’ di sole… Insomma mi mancherà un po’ tutto.

Giorgia Vignando: Così anche per me. Mi mancherá la classe e l’ambiente, ho conosciuto davvero tante persone che faticherò a lasciare. Però sono contenta di poter voltare pagina.

(Rivolto a Emanule Russo e Giorgia Vignando)

Perché avete deciso di candidarvi come rappresentanti di istituto (tu Emanuele sia in terza che in quarta e tu Giorgia in quinta)?

Emanuele Russo: In terza come alcuni sanno mi sono candidato con list. azione con dei miei amici, all’inizio c’era anche Biorroiz ed era un po’ una lista di personaggi per fare il meme anche perché poi avevamo un sacco di roba, un sacco di post di idee stupide come per esempio una lista di quindici punti che finivano tutti in “-zione”. Lì a spingermi è stata la voglia di fare un po’ il personaggio ma poi ho visto che sono arrivato a ben quattro voti dall’essere eletto e ho pensato a cosa avrei fatto e che sarebbe stata un esperienza interessate; di conseguenza l’anno dopo sono diventato veramente rappresentante ed è stato bello ma

molto faticoso, sia per il covid e per i consigli di istituto in chiamata che per le nostre proposte difficili da portare avanti siccome anche le apparenti banalità hanno dietro tantissimo lavoro. Per questo non mi sono ricandidato quest anno: dovevo studiare di più e non me la sono sentita, ma ho capito cosa significava fare il rappresentante d’istituto e ci ho messo anima e corpo (ad esempio in alcuni periodi avevo chiamate tutti i giorni, dovevamo fare riunioni e scrivere cose ma la parte più bella e che porterò come pcto all’esame).

Giorgia Vignando: Le mie motivazioni sono simili; Dato che col covid erano sparite molte attività, soprattutto le giornate a tema e solo noi come classe intraprendevamo queste iniziative, desideravo riportare un po’ questo spirito in tutta la scuola e spero di esserci riuscita almeno un po’; inoltre me lo ha proposto Dany Riso, come fai a dirgli di no? per fortuna il mio dito non si è rotto ma lo ho tenuto steccato per due settimane e subito dopo è tornato come prima. Per questo incidente devo ringraziare un ragazzo della 5H contro il quale ho provato a fare un muro a pallavolo in palestra, muro che purtroppo non mi è riuscito al meglio; anzi la sera dopo ho passato quattro ore in pronto soccorso per farmi controllare e farmi poi steccare il dito medio della mano destra. Ovviamente sono cose che possono capitare e l’importante è stato reagire in maniera serena dato che comunque non era stato nulla di grave.

(Rivolto a Giorgio Congedo)

Conge racconta come hai fatto a romperti il dito a ginnastica.

Giorgio Congedo: Storiella decisamente interessante. Parto col dire che

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