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La musica ai tempi del lockdown

DORY

Durante la pandemia ci siamo inventati di tutto per ammazzare il tempo: ci siamo messi davanti ai fornelli, abbiamo riscoperto il piacere di leggere un buon libro, ci siamo messi a fare puzzles, abbiamo imparato ad usare ogni scusa pur di riuscire ad uscire di casa. E c’è anche chi ha saputo sfruttare il tempo libero per dare sfogo alla propria creatività, per creare qualcosa dal nulla. Elena Giuntoli, di Nova Milanese (ai tempi 15 anni) dalla sua cameretta ha creato da zero della nuova musica, collaborando con il suo produttore Teo Caserta (all’epoca sedicenne), rinchiuso in una casa a Carate Brianza. Nonostante le varie difficoltà del periodo che si stava vivendo e della distanza tra i due neo-artisti, il progetto è andato a buon fine ed è nata la loro prima canzone, che esalta l’amicizia, l’amore e la stima fra le persone. Chissà che non possa esserci d’ispirazione?

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Da quanto canti?

Se qualcuno vede le mie foto di quando ero piccola non può fare a meno di notare come abbia sempre in mano un microfono o una chitarra. Ho deciso solo in seconda media di studiare canto, entrando così in un coro folk, dove canto tutt’ora. Ho imparato tante cose per quanto riguarda la mia voce e il modo in cui posso usarla, e ho iniziato a cantare non solo in italiano e in vari dialetti, ma anche in francese, occitano, russo, africano, spagnolo e giapponese: nel mio coro si canta per accompagnare i ballerini

di danze popolari.

Com’è nata l’idea di scrivere una canzone?

Ho sempre voluto scrivere una canzone, ma non ne avevo mai avuto il tempo. Avevo sempre provato a scrivere qualche verso per gioco, per cantare con mia sorella o con i miei amici, ma mi riducevo solo ad immaginare una base, nient’altro di più. Ed è così che, durante la seconda ondata di covid, mi sono rifiutata di passare un altro lockdown solo a leggere e a studiare, iniziando a scrivere canzoni. Mi mancava tanto fare spettacoli: la cosa più bella di quando canti è condividere con gli altri il risultato del tuo lavoro. Non sapendo suonare, sono riuscita a mettermi in contatto su Instagram con un ragazzo tramite amicizie in comune.

Com’è stato lavorare a distanza?

Io avevo già scritto di getto la prima strofa e il ritornello di “Poesia”, come decidemmo di chiamare in seguito la nostra prima canzone. Inizialmente sarebbe dovuta essere una canzone tutta mia, anche se a Matteo piacque talmente tanto che decidemmo di cantarla insieme. Lui ha impiegato moltissimo del suo tempo a modificare e a mandarmi tracce e basi, e per fortuna che abbiamo gusti molto simili! Metterci d’accordo su come continuare la canzone è stato decisamente semplice. Al tempo dovevo registrare la mia voce con il telefono, perché non avevo uno studio tutto mio in casa, come quello che si è con il tempo costruito Matteo. Possiamo dire che abbiamo entrambi messo a dura prova la nostra pazienza. Durante le pause fra le ore di DAD ci sentivamo per mandare avanti il nostro progetto: era davvero molto bello discutere di musica con qualcuno che se ne intendeva.

Che cosa più ti piace delle tue canzoni?

Siccome mi occupo principalmente del testo, focalizzo la maggior parte della mia attenzione sulla scelta delle parole, facendo attenzione a cosa possono trasmettere: il bello delle mie canzoni è che ognuno può farle proprie, ed interpretarle come vuole.

Quali sono i messaggi che volevi trasmettere?

Poesia e Fiordalisi e Papaveri sono state scritte a distanza di un anno, e sono molto diverse. La prima, per come la sento io, è una sorta di ringraziamento verso tutte quelle persone che mi sono state accanto nei momenti difficili. È frutto di ciò che stavamo vivendo, ed ero talmente fiera di quello che stavo facendo che dedicherei le strofe “Hai tanti grandi sogni, a nessuno sei uguale” a me e a Matteo, che nonostante tutto siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi, ci siamo divertiti e siamo diventati ottimi amici. Fiordalisi e Papaveri è una canzone estiva piuttosto malinconica. Tratta in modo nostalgico del trascorrere del tempo. L’inizio della primavera è un momento di rinascita e quando si vedono nei campi gialli delle macchioline rosse e viola, la mente vola direttamente all’estate, alle giornate ricche di spensieratezza. L’estate è come una persona che resta con noi per poco e sparisce a settembre, lasciando tanti bei ricordi. Ma alla fine non si tratta di stagioni… “il tempo ha valore con persone per cui vai matto”!!