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Il nostro pagellone

zona Νίκη IL NOSTRO PAGELLONE

MARCO FANTASIA, 3E; LUIGI SALA, 3cc; ANDREA PIROTA, 3cc

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Con la conclusione di questo mondiale atipico, svoltosi in un periodo inconsueto e che ha visto prevalere l’Argentina di Messi nel match decisivo contro la Francia, noi di Zona Νίκη vi presentiamo un curioso pagellone con alcune considerazioni ironiche su tutte e 32 le squadre partecipanti.

GRUPPO A Olanda: 6,5

Ha passato i gironi, difendendosi bene contro avversari che potevano risultare ostici. Un’ottima partita contro gli statunitensi li porta ai quarti, dove combattono una vera e propria battaglia contro gli argentini, in cui Weghorst riprende la partita in zona Cesarini, portando la “Scaloneta” ai rigori. Sulla carta presentava ottimi giocatori: De Jong, Van Dijk e Depay non hanno rispettato le aspettative, a causa della mancanza di gioco degli Oranges. Si porta a casa la delusione del ct Van Gaal e la consapevolezza che, nonostante un vivaio molto produttivo, i campioni di qualche anno fa non torneranno mai più.

Senegal: 6

Tutto parte quando, a poco meno di un mese dall’inizio del mondiale, la nazionale africana perde la sua stella, Sadio Manè. Nonostante ciò la nazionale guidata da capitan Koulibaly riesce comunque a passare i gironi, sconfiggendo l’Ecuador nell’ultima partita disponibile. Agli ottavi arriva la batosta: la corazzata inglese vince 3-0 sul Senegal. Nonostante l’inferiorità numerica,

i 3 leoni inglesi riescono a sconfiggere gli 11 leoni del Taranga.

Ecuador: 6

Ma l’Italia viene ripescata? Era proprio l’Ecuador che aveva causato la nascita di questo trend. Fino a qualche mese fa i sudamericani rischiavano infatti di non poter partecipare al mondiale, poiché accusati dalla nazionale del Cile di avere in rosa un giocatore di nazionalità colombiana, Byron Castillo. Dopo la sentenza favorevole del TAS, la nazionale ecuadoriana è partita per il Qatar. Qui regala spettacolo con il suo Fútbol e mette in luce un rapace d’area come Enner Valencia. Tuttavia quest’ultimo si infortuna e non dà il meglio nella partita decisiva contro l’Olanda, in cui il pareggio non è abbastanza per passare il turno.

Qatar: NCSP

Peggiore squadra del mondiale. Gli sceicchi avrebbero dovuto pensarci due volte prima di far fare una figuraccia alla propria nazionale. La difesa ha provato a reggere, l’attacco è inesistente. Afif, attaccante di punta, è un fantasma in campo, manco fosse nella carriera di Mikeshowsha.

GRUPPO B Inghilterra: 7

Com’era la canzone degli Europei 2020? Ancora una volta “it’s coming home” non ha funzionato. Sarà ancora la maledizione di Maguire? Una generazione di fenomeni che rischia di fare la fine della “Golden Generation” del Belgio. L’eliminazione è puntale, come il tè alle 5 del pomeriggio.

Stati Uniti: 6

Un gruppo molto legato, che ha messo in evidenza diversi giocatori di qualità, ma che purtroppo si è dovuto fermare davanti ad un’Olanda, a causa di numerosi errori difensivi.

Iran: 5,5

Altra squadra di cui si vociferava l’esclusione, a seguito delle proteste degli attivisti. Nonostante la difficile situazione che il paese sta vivendo in questo momento, i giocatori ci hanno messo il cuore e si sono giocati fino all’ultimo la qualificazione, perdendo il tesissimo scontro contro gli Stati Uniti.

Galles: 5

È stata una nazionale anonima in questo mondiale. È come se fosse lì per caso, ma la cosa che forse si è fatta notare di

più è la tifoseria. Oltre alla protesta condotta per i sequestri dei cappelli arcobaleno, ogni volta che i Dragoni giocavano una partita bisognava abbassare il volume della TV per il rumore assordante che i tifosi gallesi facevano.

GRUPPO C Argentina: 10

La nazionale del Futbol non ha perso l’occasione di celebrare il suo campione al suo ultimo mondiale: perde incredibilmente contro i Sauditi per poi iniziare una cavalcata trionfale, ricca di colpi di scena e emozioni indescrivibili. Dopo il momento molto difficile contro l’Olanda, e una agevole vittoria contro la Croazia, arriva a giocare una finale epica (non quanto la finale dei playoff di Serie B, Pisa-Monza) contro la Francia, degna di rimanere scritta all’interno del libro della storia del calcio. Nei primi 45 minuti gli argentini prendono a pallonate i francesi grazie alla classe di Messi e di Di Maria ed in seguito, dopo una rimonta incredibile dei transalpini, ancora una volta vince la lotteria dei rigori e conquista la sua terza coppa del Mondo, lanciando definitivamente nell’Olimpo il ragazzo di Rosario. Enzo Fernandez viene premiato con il Golden Boy del Mondiale, il “Dibu” Emiliano Martinez con il Golden Glove.

Polonia: 6

Un punto di forza come Lewandowski, un estremo difensore come Szczesny e i vari Zielinski, Krichowiak e Milik facevano di loro un’ottima squadra, non favorita per il mondiale, ma che avrebbe certamente compiuto un magnifico percorso. Lewandowski è rimasto leggermente in ombra ma ottiene il suo primo gol ad un mondiale, Szczesny si è elevato e confermato tra uno dei migliori pararigori in circolazione, soprattutto dopo aver ipnotizzato il dribblatore di cammelli. Purtroppo gli zero tiri in porta contro la Francia, li hanno condannati ad un destino fatale in particolare a Lewa, che ha giocato probabilmente il suo ultimo mondiale.

Arabia Saudita: 6

Un vero peccato. L’impresa contro l’Argentina e i numerosi elogi li hanno condizionati. Tutti gli italiani li ringraziano, hanno fermato l’Argentina dall’infrangere il record di imbattibilità di 37 partite a noi appartenente. Nonostante ciò, il mondiale ha permes-

so di elevarli nel paese loro eterno rivale.

Messico: 5

Del Messico sono da mettere in evidenza l’ultimo probabile ballo di Guillermo Ochoa e la consacrazione del Tata Martino, elogiato da Lele Adani neanche fosse il padre di Messi. I giocatori messicani, di cui si salva poco o niente, erano probabilmente rimasti ancora al giorno dei morti.

GRUPPO D Francia: 9,5

Ancora una volta i rigori la condannano alla medaglia d’argento. Il percorso è pressoché perfetto, esclusa la macchia causata dalla sconfitta con la Tunisia, arrivata a qualificazione ormai certa. Nonostante mancasse di alcuni fenomeni, tra cui l’ultimo pallone d’oro, la classe dei francesi, in particolare di Pempè, si eleva rispetto a quella delle altre nazionali. In finale, gioca un primo tempo anonimo, condito da un Deschamps alla ricerca di tattiche e un Giroud a cui girano. Fino all’ottantesimo non accade quasi nulla, ma il lampo della tartaruga ninja rimette tutto in parità, portando la partita ai supplementari. Mbappè ancora una volta riprende lo svantaggio e Kolo Muani si divora un gol, facendosi ipnotizzare da una parata miracolosa del Dibu. E da lì i flashback di Berlino: Martinez para su Coman, Tchouameni manda a lato e la Francia perde come nel 2006.

Australia: 7

Ha passato il girone sovrastando una potenza come la Danimarca e una squadra di pari livello come la Tunisia. Ci provano contro l’Argentina, ma la sconfitta risulta inevitabile, anche a causa della partenza dalla panchina di Hrustic, pupillo di Adani.

Tunisia: 6

Un Marocco che ci ha creduto poco, nonostante un ottimo gioco che li ha portati a sconfiggere i rivali francesi in una partita di grande valore, tenendo aperti i giochi fino all’ultimo secondo.

Danimarca: 4

Una tra le più grandi delusioni del Mondiale. I danesi non danno il meglio e fanno una prestazione vuota, come le loro maglie, rese minimal per proteste.

GRUPPO E Giappone: 8

Capace di portare il tifo dell’italiano

medio dalla propria parte ancor prima di battere la Germania. Fa imbestialire gli scommettitori, che avevano puntato tutto sui tedeschi nella partita d’esordio. Perde quell’incontro che doveva essere il più abbordabile, e finisce per complicarsi la vita. Nel match contro la Spagna combattono sacrificandosi e per un filo d’erba si qualificano come primi nel girone. Corto Muso. Agli ottavi è poco fortunato e incontra la Croazia, va in vantaggio, ma si fa raggiungere. Poco precisi dagli undici metri, a Gonda non riesce il miracolo. Esce dal mondiale a testa alta, con la coscienza e gli stadi puliti.

Costa Rica: 6

La cenerentola del gruppo. Viene sballottolata qua e là dalla Spagna, vince di misura sul Giappone, ma perde con la Germania. Indimenticabili per questo mondiale sono stati i tre minuti, dal 70esimo al 73esimo, che vedevano qualificati Giappone e Costa Rica ai danni di Spagna e Germania.

Spagna: 5,5

Esordio col botto che ha fatto più fumo che altro. Tiki taka con la Costa Rica con sette reti segnate, poi va, via a via, scemando. Molto confusionari e poco lucidi nelle ultime due partite del girone, in cui mettono a rischio la qualificazione. Contro il Marocco, con un tiki taka scarso crea poco, nonostante il 77% di possesso palla. Sarabia scheggia un palo nei minuti finali dei tempi supplementari e ne prende un altro ai calci di rigore, manco fosse il boss del freestyle che cerca di colpire i legni nella sfida con ZwJackson. Insomma due pali come i due di picche che si prendono in media in un mese… A Unai Simon non riescono i miracoli e la precisione degli spagnoli dal dischetto è tale da finire il torneo con Morata come migliore marcatore.

Germania: 4,5

Sconfitta, pareggio e vittoria. Conclude il mondiale subito ai gironi, pur avendo gli stessi punti della Spagna. Una delle più grandi delusioni del Mondiale. Nonostante uno straordinario Musiala, che si è trascinato sulle spalle la squadra e che ci ha fatto sentire i decibel di Adani quasi alla stessa altezza di ogni tocco palla di Enzo Fernandez, è molto sprecona. Flick, allenatore che ha vinto tutto con il Bayern di Monaco,

non ha capito se sia meglio giocare o no con un 9 di ruolo in attacco. Ora però è troppo tardi: tedeschi a casa ai gironi per due Mondiali di fila dopo la vittoria nel 2014.

GRUPPO F Croazia: 9

Una squadra che in ogni competizione parte sottovalutata ma che, dopo aver rischiato di fare un harakiri contro il Giappone, manda all’aria la grande cavalcata del futbol brasiliano, spedendo Richarlison in prima serata a Ballando con le Stelle, sbattendogli in faccia i cancelli delle semifinali, cancelli intestati a Dominik Livakovic

Marocco: 9

La grande sorpresa, la favola, la cenerentola araba che vive una storia da mille e una notte e si impone su alcune grandi europee, lottando fino alla fine. Doma i toreri spagnoli agli ottavi, mentre ai quarti En-Nesyri tocca la palla di testa a differenza di CR7, garantendo la semifinale alla principessa maghrebina. Purtroppo, al contrario delle solite favole, dove c’è sempre un lieto fine, il Marocco si ferma alle porte della finale, con tutti gli onori delle armi, perdendo contro una Francia di livello troppo più elevato. Resta però la squadra che ha più emozionato, fatta sia da carneadi che da campioni che ha scritto una pagina di storia.

Canada: 5,5

Non bastano le enormi qualità individuali di Alphonso Davies per guidare i canadesi al passaggio del turno. Alla sua seconda apparizione in un mondiale, il buon gioco non basta per ottenere punti. Altri 4 anni e potranno nuovamente giocarsi le proprie carte, stavolta davanti al proprio tifo. Citando gli Autogol, “Daje Canada”.

Belgio: 4

I diavoli rossi vengono rispediti nel luogo che più gli si addice, l’inferno calcistico: la classe di De Bruyne non esalta, Hazard ormai inesistente, Courtois lontano dai livelli nel Real e Lukaku che si mangia così tanti gol da far concorrenza ad una tavolata in un matrimonio in un Puglia

GRUPPO G Brasile: 7

Girone passato senza alcuna difficoltà in appena due giornate. Vittorie nette contro Serbia e Svizzera, regalano una

terza partita senza pressioni. Nella partita d’esordio, Richarlison, infuso dal potere delle “cassanate” lanciate proprio dal loro fondatore, vuole farci vedere che razza di “pippa” sia, stoppando male una palla e buttandola in rete con una rovesciata, candidandosi al gol più bello del Mondiale. Adani, al contrario del suo amico, qui ci vede lungo e da allora lo chiama “l’uomo di Tite”. Agli ottavi, i brasiliani fanno faville contro la Corea del Sud, mettendo la partita in cassaforte subito nel primo tempo Ai quarti ecco la Croazia: ritorna O Ney dopo l’infortunio e la sblocca nei supplementari, nonostante ciò viene raggiunto e la partita va ai rigori. Croati praticamente infallibili dal dischetto: Alisson non può nulla, Rodrygo si fa ipnotizzare e Marquinhos prende il palo. Brasile fuori. La squadra con la rosa più completa e profonda esce alla lotteria dei calci di rigori, e si prolunga di altri 4 anni l’attesa per riportare in patria la coppa. La speranza per tutti gli amanti del Futbol, come lo scriverebbe Lele Adani, è che questo non sia l’ultimo mondiale di Neymar… speriamo ci ripensi.

Camerun: 5,5

Del loro mondiale fa più scalpore la vicenda di Onana. Secondo Samuel Eto’o, il suo Camerun sarà la prima finalista di questo Mondiale, forse troppo ottimista. Match d’esordio perso, pareggio con la Serbia con un tre a tre spettacolare. Si tolgono la soddisfazione di vincere contro un Brasile ritoccato dalle riserve. Aboubakar è il vero eroe della sua patria: entra con la Serbia, gol e assist; parte titolare col Brasile e la sblocca lui al 92esimo, togliendosi la maglia e prendendo il secondo giallo. Alla fine terminano il girone con quattro punti al 3° posto.

Svizzera: 5,5

Non è più neutrale, come lo era prima. La dimostrazione è proprio Shaqiri che, con la sua esultanza, ha provocato, e non poco, i serbi. Ah, ricordiamo, come fa sempre Fabio Caressa, che Shaqiri è il calciatore con la circonferenza del polpaccio più grande al mondo. Partita d’esordio vinta di misura sul Camerun con il gol dell’ex, cosa mai vista in un mondiale. Riesce a resistere contro il Brasile fino ai minuti finali della partita quando viene beffata da uno splendido

gol di Casemiro. Incontro rocambolesco contro la Serbia: dall’ uno a zero per gli Elvetici, si va sull’uno a due per i serbi, fino al definitivo tre a due svizzero. Passano i gironi, facendo fare una minor figuraccia a Mancini, e incontrano agli ottavi il Portogallo, prendendo l’imbarcata. Gioco, partita, incontro.

Serbia: 4,5

Assoluta delusione. Nonostante i molti giocatori di livello come i fratelli Milinkovic-Savic (Vanja e Sergej), Vlahovic, Milenkovic, Radonijc… non ne vince una. Vlahovic pensando di essere ancora alla Juventus, non gioca neppure una partita in condizione fisica ottimale: con la pubalgia che lo insegue come i paguri seguono CiccioGamer89, e come, a sua volta, la guardia di finanza fa con lui. Senza identità e senza un gioco la Serbia mostra sia la forza per recuperare le partite sia la disattenzione in fase difensiva che li fa andare sotto diverse volte. Molti italiani ci avevano puntato, credendo in una papabile outsider, ma non è stato così. Siamo sicuri sia arrivato alla squadra il tifo caldo e forte di Sinisa Mihajlovic di cui lasciamo qui di seguito le parole di una significativa intervista che, a parer nostro, descrive bene l’uomo che era. “Non è facile alzarsi ogni mattina alle 4/4.30, andare alle 6 a lavorare tutto il giorno e non arrivare a fine mese. Questo non è facile. Indossare la fascia da capitano è un piacere, un orgoglio: (Benassi) è una persona fortunata come tutti noi che facciamo questo lavoro”.

GRUPPO H Portogallo: 7

Gironi passati senza nessuna difficoltà: vittorie nelle prime due partite, sconfitta nell’ultima che per i lusitani era di poco conto. Gioco non entusiasmante, qualche difficoltà nel costruire, ma per Cassano e Adani la colpa era di Ronaldo, Ai gironi il fenomeno portoghese ne gioca tre su tre, segnando un gol dagli undici metri. Agli ottavi fuori Ronaldo dentro Goncalo Ramos che ne fa tre. Partita a senso unico. Non sono passate inosservate le parole di Antonio Cassano che si è preso i “meriti” per aver predetto che, se sostituisci Ronaldo e metti in campo Ramos, il Portogallo gioca meglio. L’allenatore lusitano dà ascolto a Cassano e ripropone un Ronaldo in panchina anche ai quarti. Contro

il Marocco Diogo Costa, manco fosse Dora l’esploratrice, esce a vuoto su un cross, facendosi anticipare: 1 a 0 Marocco. Non riesce ai portoghesi la rimonta nonostante la profonda rosa. Ronaldo fuori dal Mondiale viene persino preso in giro da una piccola tifosa marocchina, che però deve ricordarsi sempre “Evviva il Re!”.

Corea del Sud: 6,5

Sono più conosciuti i telecronisti che ne curavano il commento. Il remix dal titolo “Kim” e dal testo che recita “La Corea del Sud con Kim Kim Kim, Kim Kim, Jung Hwang, Na, Son, Lee e Hwang” è spopolato sui social. Passa il girone con quattro punti e una differenza reti migliore di quella uruguaiana. Finisce in pareggio proprio con quest’ultimi, sconfitta in una partita rocambolesca contro il Ghana e vittoria all’ultimo respiro contro il Portogallo. Agli ottavi incontra il Brasile e si dimentica che l’orario di inizio della partita era alle 20.00 (ora italiana) e non alle 21.00 italiane. Giocano solo un tempo, il secondo, peccato che la partita fosse già chiusa.

Ghana: 6

La cenerentola di questo girone H. Tremano quando si dimenticano le magliette in patria e fanno tremare il Portogallo con qualche brivido nella partita d’esordio. Kudus è il migliore, travolge la Corea del Sud; Ayew condanna il proprio paese sbagliando il rigore contro l’Uruguay che poi gliene rifila due. Non sfigura come altre squadre, quali i padroni di casa del Qatar, e non sorprende.

Uruguay: 4,5

L’età non è dalla loro parte, e deludono soprattutto Adani che sperava in una rinascita della “Garra Charrua Uruguagia”. Nonostante ottimi giovani giocatori come Valverde e Nuñez, e veterani come Cavani, Suarez, Godin e Vecino, lasciano il Mondiale direttamente ai gironi. Escono per un gol nel calcolo della differenza reti. Qui il destino ha voluto punire Adani, criticatore da sempre del “corto muso”. Come quando il karma, o Giroud, si girano e colpiscono.

Buone Feste e al prossimo articolo!