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E voi... come festeggiate il Natale?

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E VOI... COME FESTEGGIATE IL NATALE?

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GIORGIO GANZARI, 3E; GIULIA MAROTTA, 3E; ALTEA PLAKU, 3E

Cari majorani! Tra luminarie accese, mercatini natalizi, strade brulicanti di persone alla ricerca degli ultimi regali, vacanze imminenti (finalmente!), l’atmosfera magica e permeante del Natale si fa percepire e si insinua, se non nei nostri animi, nelle nostre case. Che cos’ è per voi il Natale? Uno stato d’animo confortevole, un regalo ricevuto, calore e affetto famigliare o forse puro commercialismo e consumismo? Ognuno formula il suo concetto di Natale. Non solo: il Natale è uno e diverso in ogni realtà letteraria, in ogni libro, in ogni film. Esso si distingue nelle sue infinite sfumature ogniqualvolta si giri l’angolo, rivelandosi in ogni singolo addobbo, in ogni dono pensato, sperato o ricevuto. Forse non potremo mai conoscere a pieno il Natale degli altri, siano questi vicini o lontani da noi: saremo troppo occupati a vivere il nostro, a festeggiarlo in piccolo o in grande. Eppure il Natale esiste anche per loro: per un bambino che attende con euforia l’arrivo di Babbo Natale, per un altro che ne ha già “scoperto” l’inesistenza; per un nonno che non aspetta altro che festeggiare con i suoi nipotini, per un uomo solo che non ne aspetta che la fine. E se il Natale esiste diversamente per tutti, come viene celebrato in va-

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rie parti del mondo? Sì è dappertutto sensibili al suo fascino, alla magia della vita stessa? Cos’è il Natale per gli altri? Alla luce di questa domanda, abbiamo cercato di riportare alcune delle più particolari tradizioni natalizie adottate nel mondo. Vi auguriamo di vivere al meglio il vostro Natale (e di non dimenticare che è solo uno dei tanti)!

SVIZZERA - Forza Babbo!

Se vi capitasse di trovarvi in Svizzera, più nello specifico a Samnaun, durante il periodo natalizio, trovereste persone provenienti da tutto il mondo pronte a tifare in modo energico e gioviale per Babbo Natale. E chi non tiferebbe per questo simpatico e buffo ometto in grado di rendere felici tutti i bambini del mondo? Ma durante il ClauWau, ossia i Campionati del mondo di Babbo Natale, la faccenda si fa più interessante: ebbene sì, ci sono squadre da tutto il mondo vestite da Babbo Natale che si sfidano in inusuali competizioni natalizie che vanno dalla decorazione di biscotti di pan di zenzero, sino addirittura, alla gara di arrampicata sulla canna fumaria con sacchi colmi di giocattoli sulle spalle!

ESTONIA - Sette volte l’ultimo dell’anno

Il popolo estone trascorre il periodo natalizio in modi assai originali. Nonostante l’Estonia sia uno dei paesi in cui l’atmosfera natalizia, che definiremmo “classica”, si respiri maggiormente per le strade illuminate ed adorne di fiocchi e ghirlande, talvolta le famiglie estoni propongono un’inaspettata alternativa al cenone della Vigilia seguito dai giochi di società, passando la serata in sauna! Tuttavia ciò non significa che i cenoni siano aboliti; anzi l’ultimo giorno dell’anno è tradizione consumare addirittura sette pasti, considerati di buon auspicio, al fine di avere la forza e la fortuna di sette uomini nell’anno nuovo!

MESSICO - Altro che pan di zenzero…ravanelli!

Il periodo natalizio non stimola le persone solo a condividere, ma anche ad essere creative. Spesso la magia del Natale viene immortalata con addobbi per l’albero, dolci di pan di zenzero, talvolta anche con sculture di ghiaccio! Ma in Messico, la creatività degli artigiani locali ha raggiunto livelli quasi surreali, tanto che è stata istituita la Noche de Rábanos, ossia la notte dei

ravanelli, che si festeggia ogni anno il 23 dicembre. Ma in che cosa consiste questa tradizione dal sapore leggermente pungente? Gli artigiani di Oaxaca intagliano e modellano il ravanello gigante locale, in sculture che verranno poi esposte in un concorso a premi. Una svolta “Bio” con la quale certamente i nostri pupazzi di neve non possono competere!

GIAPPONE - Ordiniamo dal KFC?

In fondo si sa: la terra del Sol Levante è patria indiscussa di stranezze e follie, ma non è forse un po’ esagerato festeggiare il Natale ordinando valanghe di pollo fritto dal KFC e riservarsi come dolce a fine cenone una torta panna e fragola? Ebbene, seppur impensabile per noi Occidentali, è questo il Natale giapponese. Le ragioni dietro tali inusuali costumi sono presto dette: anzitutto il Natale giapponese è solo il frutto dell’influenza del mondo occidentale. Non esiste dunque alcun rimando religioso profondo alla festività, la quale si declina come semplice ricorrenza volta allo sfrenato consumismo. Il pollo fritto, poi, è un ottimo sostituto del classico tacchino americano e la torta panna e fragola, col suo bianco panna e il suo rosso fragola, richiama la bandiera nazionale. Insomma, prendete un po’ di pollo fritto e un pizzico di patriottismo, spolverateci sopra la classica follia giapponese e avrete la ricetta perfetta per il Natale nipponico.

GERMANIA, AUSTRIA e UNGHERIA - Qualcuno ha detto traumi?

Per i bambini di tutto il mondo il Natale è solo un periodo di gioia e spensieratezza, giusto? In realtà questo principio è valido solo se si escludono dall’elenco i bambini tedeschi, austriaci e ungheresi. Nei corrispettivi paesi è infatti tradizione che il pasciuto, dolce e amorevole Babbo Natale sia accompagnato dal suo alter ego malvagio: il Krampus, un mostro peloso dai lineamenti diabolici il cui unico scopo è spaventare i bambini che sono stati cattivi durante l’anno (anche se nei racconti più spaventosi si dice che questi li rinchiuda nel suo sacco per trascinarli all’Inferno). Addirittura in Austria alcuni uomini sono soliti travestirsi da Krampus e girare per le strade spaventando i poveri bambini… un Natale da passare con gli incubi…

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GALLES - Anche i cavalli possono festeggiare il Natale

Per molti di noi i canti di Natale sono una piaga terribile, teoria forse condivisa dagli abitanti del Galles che hanno trovato un modo tutto loro per renderli più interessanti. Durante il mese di dicembre non è raro che di fronte la porta di un normalissimo e onesto cittadino giunga un gruppo di uomini capeggiati da un tale sotto un lenzuolo, con un bastone alla cui sommità vi è un VERO teschio di cavallo. A quel punto il gruppo anticonformista inizierà a cantare per poi passare a una gara di insulti in rima con il povero paesano importunato. Al termine “dell’arringa” è tradizione offrire agli uomini un rinfresco, perché sicuramente cantare e insultarvi sorreggendo un teschio di cavallo deve essere sfiancante.