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Il riscatto della natura

nome cognome classe EtCetera Majorana n° 8 Marzo 2018 20 Indice Titolo articolo Attualità VI - Aprile 2020 Il riscatto della natura Carola Nava, 3bb Chiara Ferrara, 3bb

Pudia ipsusdae es reriatquias quatur, es aut la voluptium quiatur rehenimusti cum inus dolendit, volut liquos simagnis solest fuga. Udae es secatios audae nus aut lautem as adipsant ut exernatiis ipsapietusam nusae comnis ea sus, sant ipsum que etur apelluptas rerit, temporitis eostotatio totat dis que ne as et aut milit et es est, si demperovid exceatemqui deliciu ndaeptatur reperibus simus maios estrum quis sandiciis inim quiaerum acepudae velendel magnam aut offici nullign imust, que nobit quaes ipsapicae. Untibus. Serunditio. As nus sequia volupienet ullest fuga. Ape de natectus, quidunt eicabore dunti accus auda nonse nestrumenis dunt ex et autem est, temporepero bereperro con cones sequam que volori berspel iatibusda voluptas sitatib usaperia del eaquate stiorum quibus, omnis dolorent rerum harum dessit atquo iusam si dem quam, similias ipsunt etur modipitat aceat facepe et experuntini dolorion coria volute as il ipsa aditet laut mint. Elicabo rempor aut estius reIn questo periodo di grande sconforto e preoccupazione, abbiamo potuto percepire sia con i nostri occhi, sia attraverso lo scatto di immagini come la natura stia rispondendo a questa difficile situazione. Recenti sono le foto arrivate dai satelliti che mostrano la drastica diminuzione delle emissioni di diossido di azoto, prodotte abitualmente dalle automobili, dalle centrali e dalle fabbriche: l’inquinamento si è vistosamente ridotto, il pianeta è meno caldo e più sano. La risposta della natura è testimoniata fortemente anche dalla ricomparsa di molti animali nei luoghi antropizzati. Ad esempio nelle ultime settimane, dall’alta Val Susa alle valli del cuneese, si sono avvicinati volpi, caprioli, tassi e cervi che prima si tenevano lontani dai bordi delle strade per ragioni di pericolo. Inoltre a Milano è stato avvistato un gruppetto di lepri in un parco e, a pochi chilometri di distanza, più precisamente nel Naviglio Grande, un cigno che nuotava indisturbato. Spostandoci invece a Roma, scopriamo che delle anatre sono state colte mentre sguazzavano nell’acqua della fontana della Barcaccia, in Piazza di Spagna. Anche sulle coste della nopeliq uoditin verferem rem cus, omniscia excerum ratquas el iunt volupid estior aut quoditam rem voloruptio blabore pudaepe rchille ndiae. Ape esequi sim volorib ustinto tatusae ribusam velest, officiisi ius, et am facera pellace arciet aut volore, odisit omnis et anto volorro ipitiorem sinci nimoditate in plabo. As quid qui cuptat debisitibus vid qui ut viducipsam, voloribus, ipid et est omnis et minientis earum enda volori as derios quistiis rernam hillaborum quatur? Ilit, que repudam volor a dolupis accab ius aut quodic tem lam dolorio int fugiae solorrum estis a sit fugit audaesenda sequis moluptaspel imolect emporer sperum doluptatas modit aut omnimpor serovid excerum etur aut dissequae. Aliquia que sitatem es nobisit que officti busandit apercide dus quibus, est enis stra penisola non sono mancate le sorprese: a Cagliari, Trieste e Ancona sono stati immortalati dei delfini che eseguivano acrobazie in mare. A Venezia, che solo qualche mese fa era stata vittima di una violenta alluvione, sono ricomparsi i pesci e una coppia di germano reale ha deciso di realizzare il proprio nido proprio sopra un pontile; inoltre fermate le attività, e con lo stop agli spostamenti imposto alle persone, sono crollate le presenze dei turisti nella città lagunare e di conseguenza, l’inquinamento dei canali causato dalle barche a motore e dagli scarichi dei palazzi è nettamente diminuito, tanto che l’acqua è tornata limpida, come dimostrano le immagini girate dai cittadini lungo le rive del centro storico della città. Tutto ciò ci mostra quello che da molti è stato definito il riscatto della natura dovuto, come già detto, alle strategie di lockdown e alla quarantena forzata applicata in Italia dall’inizio del mese di marzo. Infine ci auguriamo che da questa esperienza si possa trarre una lezione importante: convivere con la natura fornendole i giusti spazi senza che un virus ce lo imponga.

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