Sassari & Hinterland - Aprile 2003

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Di Frank M. Roche Fate mente locale, quanti cantanti conoscete che sanno fare anche il mestiere dell’attore? A me viene in mente giusto qualche nome come Frank Sinatra, Harry Belafonte, Sting, Madonna, Jennifer Lopez e oltre questi, sicuramente ce ne sono molti altri. A quanto pare, alla nostra lista, adesso si deve aggiungere anche il nome di Eminem, il rapper bianco che fa tanto parlare di se per i suoi rimari bizzarri (a volergli bene) e per le tematiche alle volte un po’ troppo palesemente schierate contro le minoranze. Anche lui non è riuscito a resistere alla innegabile tentazione del cinema, alla consacrazione definitiva che questo avrebbe potuto dargli. Ed eccolo quindi fare il suo esordio cinematografico in 8 mile, l’ultimo lavoro di Curtis Hanson (L.A. Confidential, Wonder Boys) ad interpretare praticamente il ruolo di se stesso. Jimmy Smith Jr. a.k.a. Rabbit (mezza recensione solo per scriverlo) è il suo personaggio, un ragazzo alle prese con la miseria più nera e con gli immancabili sogni di rivalsa sullo sfondo apocalittico di una Detroit disastrata e violenta. Ovviamente, l’unica via per uscire da un mondo fatto di trailer park e orrore quotidiano è rappresentato dal rap, una tipica forma di espressione nera ma che Rabbit utilizza meglio di qualunque nero. Accanto a lui vediamo la figura patetica di una madre stordita dall’alcool e incapace di una forma qual-

siasi di reazione. Kim Basinger non stupisce per nulla in questo ruolo, chi la immaginava ancora tutta sottovesti rosa trasparenti alla Nove settimane e mezzo, dovrà ricredersi una volta per sempre. Già dai tempi di L.A. Confidential aveva dimostrato di non essere solo una delle tante Barbie del cinema (non a caso quell’interpretazione gli era valsa l’Oscar). Per quanto riguarda il “ruolo” di Eminem, nulla da dire anche se, penso che non si possa considerare un vero attore una persona che non fa altro che interpretare se stessa. Preferirei riservarmi un giudizio positivo o negativo su di lui quando lo vedrò fare qualche altra cosa non attinente ad un universo che lo avvolge e lo compenetra così profondamente. La trama di per se non è nulla di straordinario, la miseria ed il riscatto sono i temi principi di una miriade di film e ormai non hanno un granché da proporre nel campo della varietà. Tra l’altro non sapremo mai quanto ci sia effettivamente della vita del famoso rapper in questa pellicola (e soprattutto quanto ci sia di vero) visto che buon B-Rabbit (vi risparmio la sfilza di nomi stavolta) pare un angelo caduto dal cielo (un po’ sboccato bisogna ammettere), una specie di eroe. Bene, siamo alla conclusione; come dicevo niente di eclatante, un film per i fan sfegatati di Eminem, adolescenti e quant’altri amano il rap da strada. Personalmente preferisco gli Everlast.

8 Mile USA, 2002

Genere: Drammatico Regia: Curtis Hanson Interpreti: Eminem, Kim Basinger, Brittany Murphy, Mekhi Phifer Distribuzione: UIP Durata: 118 min Sito web: www.uip.it/8mile Detroit 1995. I quartieri un tempo benestanti vivono adesso in condizioni di degrato abbandonati dai bianchi. La strada che segna il perimetro della città, la 8 Mile Road, è adesso la linea che divide realtà urbana da quella delle periferie, i bianchi dai neri. Per molti giovani come Jimmy Smith Jr., l’hip hop è l’unica difesa contro il vuoto esistenziale...


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