CON NOI ALLA CROCETTA 2012/2

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Consiglio Pastorale Parrocchiale “Lasciamoci riconciliare con Dio”

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egli incontri di inizio 2012 il Consiglio Pastorale ha deciso di approfondire altri momenti della vita di fede della comunità, in particolare partendo dal sacramento della Riconciliazione sia da un punto di vista individuale sia da un punto di vista comunitario. Per aiutarci a lavorare, abbiamo deciso di partire, come si è fatto per l’approfondimento sull’Eucarestia, con un incontro formativo tenuto dal salesiano don Andrea Bozzolo. Nei due testi biblici proposti (Vangelo di Giovanni 20, 19-23 e 2 Lettera ai Corinzi 5, 1421) il perdono divino viene presentato come la nuova creazione, che è l’esito della Sua missione, di cui gli apostoli sono ministri (“a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi”). Dio riconcilia a sé il mondo e affida a degli ambasciatori (gli apostoli) il compito di portare la parola di riconciliazione che viene da Dio. Perché devo confessarmi dal prete? La risposta arriva se si cambia punto di vista. Non è il peccatore che decide di essere tale, ma Dio che lo supplica di lasciarsi riconciliarsi con Lui. Il peccatore non deve porsi il problema di come strappare a Dio la sua misericordia. Cristo dimostra che il perdono di Dio è già istituito. Dio è già lì che aspetta l’arrivo del peccatore per riconciliarlo a sé. Il peccato fa sì che la nostra coscienza diventi un labirinto a se stessa. Dante inizia la Commedia con la metafora del perdere la strada. Il peccato non è solo la violazione di una regola: è non mettere Dio al primo posto dei nostri pensieri, al centro dei nostri affetti. Più si è lontani

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da Dio, più tutto diventa grigio e poco distinguibile e la coscienza si “addormenta”. Le persone che hanno messo a morte Gesù erano persone “per bene, colte, tipo il fariseo della parabola”. Ma erano immerse in una religiosità apparente, non aperta a Dio. La guarigione dal peccato è una cosa davvero seria: se per Dio svellere il peccato comporta la morte di Gesù e se la nostra coscienza lasciata a se stessa è così complicata da perdersi in se stessa come in un labirinto, allora è evidente quanto il cammino di riconciliazione sia complesso e impegnativo. Proprio per questo non può che essere ecclesiale. L’incontro con il sacerdote serve proprio a rendere oggettivo il confronto con il Vangelo, senza esaltare o minimizzare nulla. Ovviamente questo costa, al penitente come al confessore. Costa in particolare per quel sentimento di vergogna, che però va superato per guarire. La vergogna è figlia del peccato: Adamo ed Eva dopo il peccato si scoprono nudi e si vergognano. Ora toccherà al CPP, lavorare a iniziative e a una catechesi che aiutino la comunità a celebrare il Sacramento della Confessione in modo sempre più consapevole e a valorizzare sia la confessione individuale e la direzione spirituale (che non sono la stessa cosa), sia le celebrazioni penitenziali comunitarie, perché si manifesti la ricchezza del dono della riconciliazione. Anche luoghi e confessionali più accoglienti e più riservati possono consentire un dialogo più sereno. Maria Pia Valetto SABATO 26 MAGGIO dalle 16,30 alle 19,00 Seminario Minore, viale Thovez 45

CRESIMANDI in FESTA Con l’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia. L’invito è rivolto a tutti i ragazzi di prima media che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima e alle loro famiglie.


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