Cibo e ambiente

Page 15

La composizione del paniere di spesa di questi prodotti vede in testa la carne bovina (32%), seguita dai salumi (31%), dalla carne suina (14%) e avicola (11%). I passaggi della filiera zootecnica possono arrivare a 9, partendo dalle imprese zootecniche che allevano gli animali alle cooperative e ai macelli industriali fino ai venditori al dettaglio dove, oltre agli ipermercati, i discount, i negozi tradizionali e la vendita diretta, il consumatore può essere raggiunto attraverso ristoranti, bar e servizi di catering. Nella filiera della carne bovina, in particolare, il prezzo finale è dato dal costo dell’animale per il 42% e per il 58% dai costi di filiera. La filiera della carne suina, invece, può avere fino a 10 passaggi dal produttore al consumatore, con un prezzo finale dei prodotti dato per il 19% dal costo del maiale e per l’81% dai costi legati alla filiera. La produzione mondiale di pesce è più che quintuplicata in circa 60 anni: siamo passati infatti da 18 milioni di tonnellate di pesce (sia pescato che allevato) nel 1948, a 106 milioni di tonnellate nel 2004 , con un aumento dei prodotti surgelati distribuiti in tutto il mondo dalle imprese multinazionali. L’acquacoltura è il settore che ha subito il maggiore sviluppo, a partire dai prodotti di acqua dolce, fino al boom degli allevamenti in mare di mitili e di pesci come la spigola e l’orata, che oggi rappresentano poco meno della metà dell’intera produzione ittica mondiale. Infine, la filiera del latte e dei suoi derivati può giungere fino a 7 passaggi partendo dalle imprese zootecniche e dalle cooperative e grossisti, passando dalle industrie casearie, dagli stagionatori e dai confezionatori, fino ad arrivare alla vendita al dettaglio che per ben il 72% avviene presso gli ipermercati e i supermercati della GDO.

filiere alimentari sostenibili In un’ottica di declinazione del concetto di sviluppo sostenibile all’interno delle filiere alimentari, l’eccessiva moltiplicazione degli attori nelle varie fasi crea i presupposti per un aumento degli impatti sull’ambiente, legati all’intensità e alle modalità dei processi industriali e ai sistemi di distribuzione a livello mondiale. Anche il rispetto della normativa in campo ambientale e di quella relativa alla tutela dei diritti dei lavoratori è reso difficile dalla scomposizione della filiera nel tempo e nello spazio, lasciando spazio a situazioni di irregolarità del lavoro, con scarsa tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Inoltre, il forte divario tra prezzi alla produzione e i prezzi al consumo determina esigenze di trasparenza da parte dei consumatori, sia sul percorso che compie un prodotto alimentare all’interno della filiera e sulle ragioni economiche del prezzo finale, sia sui potenziali impatti ambientali esercitati dai processi che hanno portato al prodotto finito, sia sulla tracciabilità del prodotto nella filiera, sulla sua qualità e sulla sicurezza dell’alimento. L’importanza strategica del settore alimentare non passa quindi inosservata: negli ultimi anni infatti si è iniziato a parlare di responsabilità sociale ed ambientale del settore agroalimentare. Come si legge in una Comunicazione della Commissione Europea nel 2002 , le imprese alimentari sono responsabili verso la società e verso i consumatori nel rispettare l’ambiente e l’uomo producendo e vendendo cibi in modo trasparente e sostenibile, comunicando con gli strumenti che le sono propri quali azioni intraprende per integrare la sostenibilità nelle proprie operazioni.

15


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.