El nost cumun n 71

... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ...

EL NOST CUMÜN Periodico informatore del Comune di Graffignana Anno XXXV - Numero 71 - 03/2017 - Ottobre 2017

TREN

TACIN Q

Dal dicembre 1982

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è il filo diretto tra l’amministrazione locale e i cittadini: nato come bollettino comunale, negli anni è stato arricchito da interessanti rubriche e dall’edizione online.

Ripercorriamo insieme i primi trentacinque anni di storia del nostro periodico.

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Il periodico, portavoce della nostra realtà

EL NOST CUMÜN Periodico informatore del Comune di Graffignana Autorizzazione del Tribunale di Lodi n.158 del 24 gennaio 1983 Anno XXXV - N. 71 Distribuzione gratuita Chiuso in Redazione il 02.10.2017 Direttore responsabile Giuseppe Enrico Galetta Consigliere delegato comunicazione Valentina Roveda Direttore Editoriale Rossella Mungiello Caporedattori Davide Bonizzi Gioele Malabarba Impaginazione Foto3 di Gastaldi Paolo Stampa Sollicitudo Srl

editoriale a cura di GIUSEPPE ENRICO GALETTA, SINDACO DI GRAFFIGNANA

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l trentacinquesimo anniversario del nostro periodico comunale è certamente un traguardo molto importante e si abbina quest’anno ad un’altra ricorrenza di grande rilevanza per i graffignanini, il quarantesimo del gemellaggio con le comunità di Graffignano e Sipicciano. I pensieri volano dunque indietro nel tempo e scorre veloce nella mente un concentrato di emozioni, di nostalgie e anche di tanta gratitudine verso tutti coloro che mi hanno preceduto.

L’attenta lettura delle pubblicazioni del nostro informatore mi porta ad affermare con convinzione ed obiettività che c’è sempre stata una onestà di fondo nell’indirizzare lo sviluppo del paese. È spontaneo constatare che in tutti questi anni nella nostra comunità, anche dietro i dibattiti più accesi, si è sempre e comunque affermato un reciproco scambio di solidarietà e di vitalità per una progressiva crescita collettiva. Ciò

Redazione Pietro Abbà Angelo Barbesta Mariarosa Comotti Pinuccia Cremonesi Nadia Garibaldi Giulio Lunghi Nadia Matri Valentina Premoli Betta Tacconella Hanno collaborato Luigi Albertini Giuseppe Mazzara Angelo Mazzola don Luigi Gatti Anna Biacchessi Andrea Devecchi Marco Lazzari Daniela Ottolini Franco Besana

è avvenuto aldilà delle singole personalità che hanno retto l’Amministrazione e al di là dei modi individuali di percepire la società in evoluzione. Dalle pagine de El Nost Cumün si ha la conferma che si è sempre cercata e poi trovata una risposta (adeguata ai tempi) per le famiglie, le diverse fasce di popolazione e, cosa altrettanto importante, c’è sempre stata la volontà di dare comunicazioni in merito alla attività amministrativa. Si è dunque affermata nel tempo una graduale e corretta continuità nel cambiamento. Ritengo che ciò sia stato possibile perché in tutti noi graffignanini è vivo il senso dell’evoluzione “storica” che accompagna una comunità e c’è anche il cosiddetto “senso del dovere” che ci ha sempre aiutati a superare le difficoltà proprio perché ci sentiamo parte vitale della nostra comunità. Nel corso degli anni il periodico si è sviluppato, fino a diventare veramente bello e accattivante, senza mai perdere però la funzione originaria e cioè quella di essere portavoce delle varie realtà locali e delle iniziative che interessano il paese.

L’informatore è in effetti il vero e più attendibile testimone della storia della comunità. Gli anni passano e il mondo cambia sempre di più, ad una velocità vertiginosa.

Cambiano ovviamente anche le modalità di comunicazione ed è difficile immaginare quello che sarà. Non devono però cambiale i compiti e le funzioni de El Nost Cumün, che dovrà stare al passo con i tempi senza mai dimenticare o lasciare indietro coloro che non hanno familiarità con gli strumenti sempre più moderni o portatori di novità.

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Il “giornalino” riassume la nostra storia articolo di DAVIDE BONIZZI

Alla ricerca di un prodotto che sia interessante e informativo: stand alla Sagra per festeggiare insieme

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rentacinque anni. Tanto è passato dalla prima pubblicazione del nostro periodico comunale. Altri tempi, altri modi di vivere, pensare e divertirsi. In quell’anno entrarono a far parte del panorama televisivo nazionale i canali Rete 4 e Italia 1, morì Grace Kelly, fu presentato il Commodore 64 e la coppia Al Bano e Romina cantava Felicità. Oggi Sanremo non ha lo stesso appeal di allora, le reti Media-

set combattono con altri colossi televisivi e la tecnologia ha fatto passi da gigante.

Rimane però intatto il rapporto tra i cittadini di una piccola borgata come la nostra e il “giornalino” informativo: c’è chi ha sempre conservato una copia del periodico fin dalla nascita, chi legge più volte le notizie pubblicate e chi le commenta con gli amici e i parenti. Giunti a questo traguardo storico ci è sembrato opportuno preparare un’edizione speciale de El nost cumün in grado di raccogliere le sensazioni da parte di alcuni protagonisti e di altri liberi cittadini che hanno vissuto, come amministratori, redattori o semplicemente lettori il nostro giornale.

L’idea originale era di far intervenire i tre direttori editoriali di questi anni (Luigi Albertini, recentemente scomparso, Giuseppe Mazzara e Rossella Mungiello) per una panoramica sulla creazione e produzione del periodico, per poi dedicare spazio ai cinque Sindaci di Graffignana che si sono alternati in questo periodo: Angelo Mazzola, Anna Vignali, Giovanni Scietti, Marco Ravera e Giuseppe Galetta. Purtroppo non abbiamo ricevuto una risposta positiva all’unanimità e pertanto, a scanso di equivoci e battibecchi a livello politico, si è scelto di chiedere l’intervento solo del Sindaco in carica in quel 1982, colui che ha introdotto nelle case dei graffignanini un opuscolo ricco di informative a livello comunale, di associazioni e di eventi vari.

Grazie a tutti i cittadini che hanno impiegato il proprio tempo a favore della raccolta di informazioni, delle foto e alla stesura degli articoli in questi anni, solo per passione e senza alcun tipo di restrizione.

El nost cumün non potrà mai piacere a tutti

e di questo ne siamo consapevoli ma lavoriamo giorno per giorno con l’obiettivo di renderlo interessante e informativo allo stesso tempo. Per festeggiare l’importante anniversario, lo stand de El nost cumün sarà presente alla Sagra della Vittorina 2017, esponendo tutti i numeri realizzati e distribuiti ai cittadini in questi trentacinque anni, alcune foto storiche del paese raccolte dalla redazione e, in modo quasi istantaneo, quelle della Sagra dell’8 ottobre e della Serata della Riconoscenza del giorno precedente.

NOVITA

Contatti e Sede Via Roma 1, Graffignana 26813 Telefono 0371.88828 www.elnostcumun.it Mail: elnostcumun@gmail.com Facebook: Comune di Graffignana Twitter: @Graffignana Instagram: comunegraffignana YouTube: Comune di Graffignana

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El nost cumün, una conquista di civiltà articolo di LUIGI ALBERTINI

Il giornalino è la formula vincente per affrontare le varie questioni amministrative di Graffignana

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egli anni Settanta i Sindaci compresero che la formula migliore per coinvolgere i cittadini nella vita municipale era rappresentata dalla stampa di un periodico comunale. Il progetto era stato attuato, con formule variegate e niente affatto uniformi, dai grossi Comuni e, con l’accrescere del livello culturale, trovò per l’appunto un’estensione quasi generale anche nelle comunità medie e piccole, fermo restando il criterio (cioè il tipo di prodotto) diversificato. Ciascuno stampava il bollettino a proprio piacimento, forse anche a propria immagine e somiglianza. Quando gli amministratori di Graffignana mi chiesero di occuparmi del loro periodico feci subito chiarezza: per le dimensioni del paese in cui veniva prodotto, doveva trattarsi di un informatore del programma amministrativo locale, arricchito, per quanto possibile, da servizi in cui si argomentavano le difficoltà incontrate per l’attuazione dei progetti nei

vari campi della vita comunale.

Un periodico informativo e formativo. Devo ammettere che quella linea fu sposata e attuata in tutto e per tutto. Posso assicurare che la gente di Graffignana trovò il prodotto molto interessante e coinvolgente: un modo assai pratico per vivere la vita delle questioni comunali. Sulla scia dei bollettini dei Comuni più grandi si decise di lasciare spazio anche alle minoranze: una scelta di dirottare il periodico da informatore a palestra di democrazia.

Va da se che col passare degli anni (e delle amministrazioni), la scure ha colpito la pubblicazione dei periodici comunali: buon per Graffignana che nel corso degli anni si è continuato a pubblicare il bollettino, mantenendo il confezionamento tipico della prima edizione.

Resto dell’idea che per paesi come Graffignana il giornalino rimane la formula vincente per garantire una presenza genuina sulle questioni affrontate delle civiche amministrazioni. Un servizio vincente per la democrazia e la partecipazione: farne a meno spesso significa coltivare la pratica del “tutto è dovuto”, e questo non rappresenta un segno di civiltà.

intervista di ROSSELLA MUNGIELLO

Per più di trent’anni è stato l’uomo del nostro giornale: gli aneddoti e le soddisfazioni del “grafignanin”

U “Posso assicurare che la gente di Graffignana trovò il prodotto molto interessante e coinvolgente”

Un cambiamento storico per Graffignana articolo di ANGELO MAZZOLA

Un lavoro certosino per scrivere un bollettino comunale in grado di raccogliere tutte le realtà presenti

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n una piccola borgata come la nostra non è sempre facile accettare il cambiamento e la novità: con l’edizione numero “zero” dell’informatore comunale l’amministrazione comunale di allora, da me presieduta, decise di raccogliere in un unico formato tutte le voci delle realtà presenti nel nostro territorio. Fino ad allora ogni schieramento politico si preoccupava di ideare, scrivere e distribuire il proprio periodico, ma con El Nost Cumün, dal dicembre 1982 era possibile trovare tutte le idee, seppur discordanti, in uno stesso volume. In seguito fu pubblicato El Nost Cumün numero 1 nel marzo 1983. Il grande supporto del mio vice Paolo Lino Barbesta ha fatto si che le nostre idee si tramutassero in realtà: la sua grande amicizia con il giornalista Luigi Albertini ci permise di creare un formato molto apprezzato dai cittadini. Ricordo che solo un comune nei dintorni aveva adottato la stessa tecnica: Casalpusterlengo, decisamente

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più popolato di Graffignana, distribuiva ai cittadini un notiziario riguardante le novità amministrative, ludiche e di associazionismo. Ben presto riuscimmo a raccogliere i frutti del nostro lavoro, trovando il pieno appoggio anche dalle forze di opposizione che partecipavano attivamente alla stesura del giornale. La grande collaborazione da parte del comitato di redazione, coordinato da Alessandro Negri, Vittorio Civardi e dallo stesso Paolo Lino Barbesta, ha permesso di dare vita al giornalino comunale che, fortunatamente, è ancora presente oggi, in un’era molto più tecnologica di allora. Gli sponsor de El Nost Cumün, in particolare la Cassa Rurale presieduta da Angelo Mariani, hanno coperto gran parte delle spese sostenute dal nostro Comune per la pubblicazione del bollettino comunale.

Si è parlato di politica, di progetti, di eventi sportivi e ricreativi, di sanità, di personaggi illustri e di ricorrenze, di istruzione e di tanto altro: dopo trentacinque lunghi anni El Nost Cumün è ancora presente nelle case di tutti i graffignanini e questo ovviamente mi rende orgoglioso di quello che abbiamo fatto allora ed è doveroso ringraziare tutte le persone che hanno permesso questo.

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Il giornale che parla di Graffignana

n racconto corale durato oltre trent’anni. Per mettere in luce tutto il meglio di Graffignana ed essere un punto di riferimento per la comunità.

Dai progetti dell’amministrazione a quelli dell’associazionismo, dalle presenze politiche alle iniziative di aggregazione, sagre in primis. Sempre con un occhio attento alla natura, all’ambiente e al territorio. Coinvolgendo una comunità intera, prima e unica protagonista di pagine e pagine de El Nost Cumün, dal dicembre 1993 a fine 2016 diretto da Giuseppe Mazzara, di San Colombano al Lambro, ma per molti anni identificato come “El grafignanin”. Per il numero dedicato ai 35 anni di vita del giornale, Mazzara ripercorre con noi un’avventura giornalistica e del cuore.

Quando e come è iniziata la sua avventura come direttore?

«Ho collaborato al giornale sin dal primo numero, nel 1983, prima come fotografo, poi come redattore, fino a diventarne direttore nel dicembre 1993. Il primo numero è stato una specie di “dramma” perché volevo realizzare una determinata impaginazione, ma la stamperia non era attrezzata tecnologicamente. Allora lavoravo a Milano e non avevo la possibilità di seguire direttamente ogni fase del lavoro. Grazie allo spirito di abnegazione del vice sindaco di allora Lino Barbesta, che ha fatto di tutto per portare in stampa il giornale, siamo riusciti a farlo uscire, ma abbiamo poi deciso di modificare la registrazione al Tribunale e farlo stampare dove lavoravo io. Il primo numero che ha segnato il cambio di passo

è stato il 15, che usciva con una copertina del tutto diversa».

Cosa ha significato per lei essere direttore de El Nost Cumün?

«Mi ha gratificato molto perché potevo sviluppare tutte le mie potenzialità grafiche e giornalistiche nel dare un aspetto diverso al giornale, ma mi ha soprattutto coinvolto cercare di far partecipare la parte attiva del paese. Si sono avvicinati in tanti al giornale perché siamo riusciti a stimolarli, anche partecipando alle iniziative organizzate sul territorio. Aprendo le porte delle riunioni di redazione e tessendo rapporti solidi con chi faceva parte di contesti diversi, così che facessero da legame con il giornale e passassero informazioni sugli eventi».

Cosa avete scelto di raccontare in tutti questi anni?

«Abbiamo cercato di raccontare tutto il possibile, dall’associazionismo alla politica. Mi piaceva che El Nost Cumün si facesse baluardo e tutela della pluralità di informazione del paese. Non sempre fu facile.

Per esempio per il numero 20 scegliemmo per la copertina una bella farfalla del territorio, un’immagine asettica, perché all’interno avevamo pubblicato tutti i candidati e i relativi programmi elettorali, ma allora

“il grande supporto del mio vice Paolo Lino Barbesta ha fatto si che le nostre idee si tramutassero in realtà”

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non era facile far passare il concetto dello spazio garantito a tutti. Il numero 31, per esempio, fu bloccato perché la minoranza aveva fatto un’osservazione pubblica sul bilancio. Di volta in volta, le minoranze con il tempo hanno scelto di staccarsi dal giornale, anche se con questa amministrazione è stato garantito uno spazio a tutte le forze politiche. Non è mai stato utilizzato, ma la mia coscienza professionale è a posto. Ho parlato con tutti e chiarito che non avrei preso nessuna parte politica anche se in tanti mi hanno tirato la giacca e mi sono sentito dire “Direttore se ci sei, batti un colpo”.

El Nost Cumün ha anche ricevuto un riconoscimento importante. Ce ne parla?

«Un’associazione di Cento in provincia di Ferrara ogni anno faceva una selezione di tutta l’informazione periodica d’Italia e prendeva in esame tutti i giornali a diffusione gratuita. Beh, siamo stati invitati per due anni di fila e il primo anno ci siamo posizionati al 27esimo posto su oltre 100 pubblicazioni, mentre il secondo anno siamo arrivati al 22esimo.Con le potenzialità di un comune come Graffignana ci siamo battuti con pubblicazioni provenienti da 97 province, 20 regioni e non so quanti enti di ricerca. Una bellissima soddisfazione anche perché la commissione era composta da giornalisti e docenti e veniva vagliato il contenuto e la grafica.

Qual era il rapporto tra la comunità e il giornale?

«Eccellente. È un giornale fatto a Graffignana, dai graffignani per i graffignanini, tessuto sulla realtà del paese. E i graffignanini hanno sempre aspettato l’uscita del giornale con trepidazione».

Cosa si augura per il giornale?

«Mi auguro che abbia ancora una lunga vita e che possa tornare ad avere più pagine. Capisco le problematiche del Comune, ma ci vorrebbe uno spazio in più per le problematiche del paese».

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35 anni in compagnia de El Nost Cumün articolo di ROSSELLA MUNGIELLO

Novità, tradizione, poesie, racconti e molto altro: il bollettino comunale ha raccontato decenni di storia Una storia collettiva, fatta da istituzioni, associazioni, comuni cittadini. Una finestra sempre aperta sulle piccole cose di ogni giorno; una narrazione che dal 1982 ad oggi fa parte della storia di questo paese.

Taglia il traguardo dei 35 anni il giornale di informazione locale “El Nost Cumün”.

Trentacinque anni di pubblicazioni, di storie raccolte tra le vie del paese che lasciano una traccia umana e particolarissima della comunità e della sua gente. Il debutto fu da pionieri, quando ancora pochissimi enti avevano un giornale di questo tipo. Copertina sui toni del bianco e dell’azzurro, con riquadri dei due colori giustapposti, il simbolo Gra-Car in primo piano, la stampa affidata alla tipografia Cerri e Servida, la ferma volontà dell’amministrazione di costruire qualcosa di duraturo nel tempo, affidando la direzione ad una delle penne di punta del Lodigiano, come Luigi Albertini. «Con El Nost Cumün nasce uno strumento di informazione, di scambio di idee e di conoscenza, che avrà indubbi riflessi sul futuro del nostro paese e della nostra comunità» si legge nell’editoriale del primo numero pubblicato nel 1982, dal titolo “Perché il bollettino comunale?”. Erano gli anni in cui facevano il loro debutto in paese strumenti essenziali di programmazione del territorio e in cui le assemblee su temi di gestione della cosa pubblica facevano il tutto esaurito. «Ma il Comune, per quanto importante, non esaurisce né tanto meno congloba la comunità intera: Graffignana è viva grazie alla laboriosità dei suoi cittadini, alla operosità dei ceti sociali, alla stimolante presenza di tante associazioni di natura

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religiosa, professionale, culturale, sportiva, ricreativa, allo spirito cooperativistico e all’innato senso della proprietà, allo slancio dei giovani e alla saggezza degli anziani». Parole con cui chiudeva l’editoriale del debutto del 1982, specchio della realtà di allora, che ha saputo però conservare molte delle sue caratteristiche anche oggi.

Nell’album dei ricordi del primo numero, tra le notizie pubblicate, anche il debutto della piscina all’interno del Parco Spadazze.

Una vasca esterna, che registrò sin da subito successo e partecipazione, con oltre 7 mila persone in due mesi di funzionamento, con l’ingresso a mille lire. E, altra chicca che ci racconta El Nost Cumün dell’epoca, non mancò di causare qualche piccolo incidente sulla circonvallazione esterna per i curiosi che si fermava all’improvviso a vedere la vasca. E ancora il debutto del primo computer - la macchina comunale elettronica, che il Comune di Graffignana fu tra i primi ad avere - oppure il via al torneo “Stra-graffignanino”, l’antesignano di quello che oggi è il Palio La Madunina. La politica, in quegli anni, aveva un ruolo di primo piano e il Comune di Graffignana aveva sedi di tutte e tre i partiti più rappre-

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sentativi del tempo, ovvero la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista e il Partito Comunista Italiano. La questione del degrado ambientale del fiume Lambro occupava le preoccupazioni degli amministratori e faceva capolino anche tra le pagine del giornale, mentre al marzo 1984 risale l’inaugurazione della sede della Cassa Rurale di via Roma (che registrava qualcosa come 300 soci sui 2400 abitanti di allora), oggi diventata sede comunale. Già del primo numero compare la pagina dedicata a un personaggio di Graffignana - dedicata in quel caso a Cecchino Pozzoni - , che accompagnerà a lungo le pubblicazioni de El Nost Cumün.

Tra le prime iniziative editoriali anche l’inserto “Il giornale a scuola“, con le interviste dei ragazzi al sindaco e i sondaggi tra coetanei, i giochi e i passatempi comparsi in coda al numero 10, mentre - tra le note di colore - è da registrare la presenza di alcune notizie di matrimonio e l’invio del giornale ai sindaci dei comuni vicini. Cambio di passo dal numero 11, nell’aprile 1987, quando la copertina diventa bianca e la testata azzurra, e debutta il colore anche nelle pagine interne. Tra le curiosità di quell’epoca, il debutto del Videotel nel palazzo comunale, con il collegamento a banche dati, meteo, borsa e prenotazioni, tramite il televisore; il primo presente nel Lodigiano fu proprio a Graffignana. Poco dopo arriva però anche l’unico stop delle pubblicazioni, che risale al 1988. Albertini, fino ad allora direttore, lascia il testimone a Giuseppe Mazzara, che avvia una profonda rivisitazione grafica della pubblicazione. Compaiono le firme agli articoli e la reazione non è più amministrata dal Comitato dei garanti, composto da membri dell’amministrazione, mentre la stampa passa a Fotolito Maggioni. La politica editoriale è sempre quella di far parlare il paese, con le notizie amministrative, lo spazio alle associazioni e agli

1982-2017 SPECIALE 35 ANNI eventi, ma anche quello destinato alla politica, che - per esempio - nelle elezioni del 1994 occupa un ruolo di rilievo. Con una doppia pagina per ciascuna delle tre liste in corsa. Tra gli eventi decisivi di quegli anni, l’approvazione del progetto per Cascina Maggiore, con una destinazione di struttura sociale a servizio di tutti, per una spesa ingente per il Comune di Graffignana e pari a 2,5 miliardi delle vecchie lire. Al dicembre 1999, alle porte quindi con il cambiamento di millennio, anche El Nost Cumün, cambia volto. E vara la copertina che per molti anni rimarrà un marchio di fabbrica per la pubblicazione, con una serie di foto a sintesi dei maggiori eventi del periodo e il lancio dei servizi interni sul lato sinistro della pagina, a fare da vera e propria vetrina di quel che si leggerà tra le pagine. Una rivoluzione grafica di frutto di due anni di lavoro e di ricerca, come ha spiegato lo stesso direttore Mazzara nel 1999, per lasciare una traccia di due eventi storici di rilievo - come il nuovo Millennio e il Giubileo - con biglietto da visita nuovo dei graffignanini. L’ambizione rimane quella di «tramandare ai posteri i fatti che nel corso del tempo siamo stati in grado di realizzare», le porte sono aperte a tutti. «A quanti credono - come spiega il direttore - nella pluralità delle idee e nel

rispetto delle diversità, lasciando perdere le beghe da cortile e intendono collaborare alla realizzazione di un giornale sempre più completo e di servizio alla comunità, mettendo a disposizione le proprie esperienze». Intanto il mondo sta cambiando e così anche Graffignana; El Nost Cumün contribuisce a raccontare le numerose sfaccettature del paese anche grazie a rubrica come “Graffignana Produce”, nascono nuove associazioni destinate a fare storia come “Il Rosone”, si chiude una vicenda storica come il contenzioso per il parco Spadazze che entra così a tutti gli effetti nel patrimonio comunale. La redazione si riunisce periodicamente, con i redattori parte attiva del processo decisionale, le associazioni chiamate a contribuire con i loro contenuti, pur mantenendo spazi decisivi per l’amministrazione e le opere realizzate. Negli anni successivi, El Nost Cumün si trova a raccontare eventi significativi per la storia del paese, dall’acquisto della nuova sede del municipio - ex Cassa Rurale - al completamento del polo di Cascina Maggiore.

L’ultima rivoluzione di questa storia è la più recente e risale al 2016, quando dopo il bollettino comunale vive una nuova trasformazione grafica - con un’unica foto scelta come copertina e il richiamo alle notizie

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più rilevanti del numero in primo piano - e la direzione affidata a chi scrive queste righe, giornalista professionista, dal 2006 in forze al quotidiano Il Cittadino. Il desiderio rimane sempre il medesimo: coinvolgere il più possibile le diverse realtà che compongono il paese, raccontare gli aspetti più significativi della nostra epoca, attraverso le storie della comunità. L’invito, lo ribadiamo, è a tutti coloro che vogliono partecipare a un’opera collettiva che affonda le sue radici nella storia certo, ma che vuole contribuire a scriverla. Anche grazie al contributo di tutti voi lettori.

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La parola ai lettori: cosa ne pensate del

periodico El Nost Cumün? Dite la vostra

Mi fa piacere leggere il giornalino comunale.

Conservo sempre una copia personale e una per l’ufficio della parrocchia: porgo molta attenzione ai racconti storici presenti in ogni numero.

Mi aiuta a fare chiarezza sul passato del paese.

Consiglio di interpellare altre figure per la stesuradell’editoriale, che affronti temi anche diversi dalla quotidianità graffignanina: magari anche lo stesso direttore editoriale che si soffermi su qualche situazione delicata.

El Nost Cumün è la nostra fonte di informazione, in grado di affrontare in maniera approfondita i temi che ci riguardano. Grazie al giornalino possiamo sapere e capire cosa accade in paese.

Mi piace molto l’impaginazione del periodico e trovo interessante la spiegazione, anche dettagliata, di tematiche importanti.

Le fotografie fanno ovviamente piacere a chi lo sfoglia distrattamente ma non analizzano completamente la situazione che si racconta.

Don Luigi Gatti Parroco

Leggo con interesse articoli dedicati ai personaggi più rappresentativi del nostro paese.

Mi informo dal periodico sulle iniziative e sui progetti futuri che riguardano la comunità.

Non amo leggere troppi articoli ripetitivi sullo stesso evento, per questo motivo preferisco la varietà, anche se in una piccola borgata come la nostra è difficile scovare la novità rispetto alle abitudini che si susseguono ogni anno.

Marco Lazzari Unicef Graffignana

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Andrea Devecchi Giovane appassionato di sport

Mi piace conservare ogni copia del periodico comunale e leggo con interesse tutti gli articoli presenti. Devo ammettere che l’aver aumentato il numero di uscite durante l’anno è stata una giusta trovata, consentendo ai lettori di rimanere sempre aggiornati sui fatti di Graffignana.

Fa piacere ricevere El nost cumün nella casella postale abitualmente, una tradizione che continua negli anni e tiene vivo il legame tra i cittadini e gli eventi che caratterizzano il paese.

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Daniela Ottolini Imprenditrice

Il giornale è sempre migliorabile, anche se negli anni siamo riusciti a mantenere uno standard di alto livello. Leggo con curiosità le notizie legate alle scelte amministrative fin dal primo numero e conservo tutte le edizioni, sin dal 1982. Sarebbe interessante un dibattito tra le forze politiche riguardo alle scelte amministrative e uno spazio per tutti i cittadini, dando loro la possibilità di esprimersi liberamente.

Franco Besana Pensionato

Anna Biacchessi Circolo Culturale “La Certosa”

Mi occupo anche della distribuzione del nostro giornalino e appena termino il giro di consegne leggo con piacere ogni articolo presente.

Conservo e catalogo tutti i numeri, in modo da trovare con facilità un articolo o una foto che potrebbe interessarmi in futuro.

In alcuni articoli sono presenti dei dettagli tecnici difficilmente comprensibili ai non addetti ai lavori, quindi mi soffermo per comprendere al meglio il messaggio che si vuol dare.

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Grazie a Pietro Abbà, Luigi Albertini, Pierangelo Ambrosetti, Thomas Arrigoni, Angelo Barbesta, Carlo Barbesta, Giuseppe Barbesta, Paolo Lino Barbesta, Emanuele Bardoni, Milena Bardoni, Nicolò Bardoni, Gianmaria Bellocchio, Pietro Bergomi, Franco Besana, Anna Biacchessi, Arrigo Biacchessi, Pier Giorgio Biacchessi, Davide Bonizzi, Domenico Bonizzi, Luigi Bonizzi, Patrizia Bonvicini, Andrea Bordin, Pasqualino Borella, Natale Boselli, Luisiana Broglia, Vittoria Broglia, Antonio Cardinale, Pietro Chiesa, Maurizio Civardi, Vittorio Civardi, Gina Codecasa, Pasquale Codecasa, Ferrari Colombano, Mariarosa Comotti, Angelo Coppoli, Barbara Cordoni, Elena Corsi, Pinuccia Cremonesi, Oscar Curti, Giuseppe Davini, Andrea Devecchi, Francesco Di Iorio, Francesca Dragoni, Giulia Fais, Aurelio Farina, Antonio Ferrari, Silvia Fiorentini, Maurizio Fusari, Chiara Galmozzi, Luigi Galmozzi, Bruno Garibaldi, Nadia Garibaldi, Federico Galetta, Giuseppe Enrico Galetta, Maura Galleani, don Luigi Gatti, Paola Granata, Barbara Grenci, Viviana Grilli, Fabio Grossi, Federica Guastalli, Marco Lazzari, Luca Lena, Giulio Lunghi, Luigi Madotto, Lucia Magrino, Rosa Magrino, Giuseppe Maina, Maria Maina, Gioele Malabarba, Giovanni Maliverni, Antonella Manzoni, Angelo Mariani, Lorenzo Marinoni, Mario Massimini, Nadia Matri, Giuseppe Giovanni Mazzara, Angelo Mazzola, Carlo Mazzola, Milena Mazzola, Monica Mazzola, Stefano Meazzi, Denise Milani, Carlo Dionigi Minoia, Davide Merli, Maria Moretti, Gioacchino Moscatelli, Rossella Mungiello, Federica Muzzani, Margherita Muzzi, Sonia Napelli, Alessandro Negri, Teresa Negri, Lorenzo Nicolini, Elia Odi, Daniela Ottolini, Sara Pandini, Walter Pandini, Nina Passera, Mario Passoni, Gianluca Pea, Gian Battista Pezzia, Serena Pezzia, Chino Pezzoli, Davide Pezzoni, Patrizia Pozzoni, Valentina Premoli, Antonio Ramaioli, Claudia Rapaccioli, Marco Ravera, Angelo Reccagni, Luigi Remigi, Luca Rossi, Enrico Roveda, Massimo Roveda, Mauro Roveda, Norma Roveda, Valentina Roveda, Federica Sampellegrini, Giulia Sarri, Luigi Scapuzzi, Giovanni Scietti, Luigi Scietti, Alessandro Scotti, Marco Scottini, Mariarosa Secchi, Alessia Spelta, Maurilio Spoldi, Michela Spoldi, Emilio Suardi, Elisabetta Tacconella, Dario Tassinati, Giusi Tonani, Beatrice Valé, Anna Vignali, Daniele Vignali, Michelle Vignali, Pierluigi Vignali, Fabrizio Zamboni, Riccardo Zaneboni, Laura Zironi e a tutti coloro che hanno impegnato parte del loro tempo a favore della comunità.

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