Avvenire Lazio Sette 20 Luglio 2014

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Assisi

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PALESTRINA

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Domenica, 20 luglio 2014

Sui passi di Agapito

Caritas diocesana

Kremsmünster. Sulla tomba del santo martire i giovani preti hanno pregato con i benedettini DI

LUDOVICO BORZI *

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di Vienna ha ulteriormente arricchito questi giorni di conoscenza di una realtà viva e culturalmente ricchissima: la presenza cattolica in Austria, legata a tradizioni secolari e a sforzi concreti di evangelizzazione aggiornata. L’aver pregato, celebrato, cantato innanzi all’urna di sant’Agapito ha, inoltre, rafforzato il desiderio del servizio a questa Chiesa particolare, nata dall’effusione del sangue di questo quindicenne

ella prima settimana di luglio, come già accennato su queste colonne, il vescovo monsignor Domenico Sigalini ha condotto con sé in pellegrinaggio a Kremsmunster i sacerdoti della diocesi con meno di dieci anni di ministero. L’antichissima Abbazia benedettina, immersa nella florida campagna della bassa Austria, è il luogo ove, da molti secoli, sono custodite e venerate le spoglie mortali del nostro santo patrono, Agapito martire, quindicenne prenestino, che, il 18 agosto del 274 testimoniò fino al martirio la sua adesione al Signore Gesù nella L’antica abbazia austriaca fede cristiana. I giorni austriaci del ve- che custodisce le spoglie scovo e dei presbiteri (in numero di 12) sono sta- del patrono della diocesi ti caratterizzati dalla squi- meta del pellegrinaggio sita ospitalità che i Monaci benedettini hanno dei sacerdoti con meno loro riservato, nel solco di dieci anni di ministero di quella tradizionale accoglienza insita nella Re- accompagnati dal vescovo gola che san Benedetto ha lasciato ai suoi figli. Il padre abate, Ambros Ebhart, ha così tenace, così forte. dato ordine ai suoi monaci che tutUn piccolo segno ci ha eto fosse pronto ad accogliere il grupvidenziato, quanto granpo sacerdotale di Palestrina, in node fosse il legame delle me e per conto della comune dedue comunità: l’Abate, vozione a sant’Agapito martire che con grande simpatia, ci unisce le due comunità ecclesiali, ha permesso di visitare così distanti ma così legate nella fianche la sua cappella prigura di questo giovane testimone di vata. Cristo. Lì, in un angolo, ma beLa conoscenza di una comunità mone in vista, un’icona moUna foto ricordo nastica così vasta (54 membri) e coderna riproduce Agapito sì articolata (a servizio delle 26 parmartire, vestito da romarocchie che, in certo modo, dipenno, con la palma del martirio e che, dono dall’Abbazia), ricca anche di nell’altra mano, sorregge la Cattede dono da parte di Cristo il quale, esperienze pastorali, ha permesso drale di Palestrina. Vederlo, scovarper mezzo dei suoi testimoni, ci inai sacerdoti di Palestrina di aver anlo, in quel luogo di preghiera e di coraggia ad avere fiducia e a tenere cora più stima per l’Ordine benemeditazione, ci ha permesso di alto l’orizzonte dell’umana realizdettino, alla cui missione è legato comprendere il valore dell’unione zazione. l’espandersi delle radici del cristiaArrivederci, dunque, al settembre spirituale che scavalca i monti e annesimo in Europa. 2015, quando i monaci benedettinienta le distanze, anche notevoli. La visita ulteriore alle Abbazie di ni di Kremsmuster organizzeranno Ci ha permesso di scoprire che il San Floriano e di Melk e, infine, alun grande pellegrinaggio per i loro culto dei santi è davvero insito nella metropolitana di Santo Stefano fedeli e per i loro studenti per inl’anima della Chiesa come un gran-

«Grazie alla vostra solidarietà possiamo essere vicini a tutti» DI FABIO

ANTONIO STAZI

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i è conclusa con grande successo la seconda edizione del Festival «Giovani all’unisono». Il progetto, ideato dall’Associazione musicale Puccini di Cave e dalla Pastorale giovanile della diocesi di Palestrina è nato per spronare i giovani ad incontrarsi con Cristo attraverso quel linguaggio universale che è la musica. I tanti giovani appassionati musicanti del territorio si sono uniti in un unico grande complesso, per testimoniare come sia viva e forte la tradizione musicale bandistica nella nostra Diocesi. Oltre alle entusiasmanti esibizioni musicali, l’evento è stato ricco di momenti di spiritualità, culturali, di sano

divertimento, pura condivisione e socializzazione. Immancabili gli interventi del vescovo monsignor Domenico Sigalini e di don Antonello Sio, che hanno celebrato la Messa all’esterno della Chiesa di Sant’Anatolia, in uno scenario mistico e suggestivo che ha affascinato e coinvolto i molti fedeli che hanno partecipato. Arricchenti le parole spronanti del Vescovo che ha invitato i presenti a mettere al centro della propria vita Gesù, perché credere in lui è l’unico modo per trovare la speranza necessaria per vivere. Di grande intensità è stato l’omaggio ed il solenne saluto ai caduti. Le associazioni bandistiche a conclusione della parata musicale per le vie cittadine hanno accompagnato la

LEGGERI *

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iviamo un momento storico paragonabile a quello che i nostri nonni hanno vissuto subito dopo la seconda guerra mondiale. Si deve ogni giorno lottare contro un avversario, la crisi economica, che non fa prigionieri, ma lascia molte vittime sul campo. Succede così i centri Caritas sono affollati di persone che cercano nello sguardo degli operatori un segnale di ottimismo, di vicinanza, di condivisione. Stranieri sì, ma anche molti italiani. Da un anno inoltre ci troviamo a pagare le conseguenze di contrapposizioni in seno alla Comunità Europea che hanno determinato il congelamento del sostegno alle fasce di popolazione in disagio economico. Questa situazione ci ha portato a riconsiderare la nostra missione di animazione della carità nella comunità. Timidamente abbiamo proposto delle giornate di raccolta di generi alimentari nei maggiori centri della Diocesi,

consapevoli del momento che le famiglie stanno vivendo, gestendo oculatamente le proprie spese. Succede però quello che non ti aspetti: tantissime persone, famiglie, aderiscono all’iniziativa e contribuiscono con quello che possono, dando la possibilità a molti di contare ancora su quel piccolo sostegno che la Caritas può offrire. Ancora una volta un popolo che pone in risalto l’identità che lo contraddistingue «la solidarietà», che contribuì a farlo dalle macerie di una guerra, si fa largo nel tentativo di contrastare gli effetti di una crisi senza precedenti. Queste giornate continuano e la gente non fa mancare il proprio contributo. Il grido di disperazione della gente è arrivato fino alla Commissione europea ed il risultato è stato che presto sarà riattivata la misura che prevedeva gli aiuti a chi vive una povertà. Un grazie va a tutta la popolazione della diocesi, la vostra vicinanza ci consente di essere accanto a tutte le persone che ne hanno bisogno. * direttore della Caritas diocesana

Serrone

La benedizione delle campane A

contrare a Roma la fede di San Pietro che risplende in Papa Francesco, a Montecassino e a Subiaco la fede di San Benedetto, iniziatore del loro cammino di sequela cristiana e a Palestrina la fede di sant’Agapito, da cui, sia noi, sia loro, abbiamo ricevuto i germi della nostra appartenenza alla famiglia dei figli di Dio. * parroco della Cattedrale

La musica, lessico che avvicina a Dio DI

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vrà luogo ad Assisi dal 4 al 7 settembre, organizzato dal Foi. LabOratori di Comunità è il tema dell’incontro che si terrà presso l’Umbria Fiere di Bastia Umbra in provincia di Perugia. All’happening possono partecipare animatori, coordinatori e responsabili di Oratorio. Sono previste quote differenziate di partecipazione. Le iscrizioni sono aperte presso il Servizio di Pastorale Giovanile.

deposizione di una corona di alloro al monumento dei Caduti. Una cerimonia toccante e commovente che ha coinvolto anche le autorità. Risollevati gli animi dopo il momento solenne, la città ha continuato a festeggiare con musica dal vivo. Protagonista assoluta dei quattro giorni di festa è stata proprio quell’arte suprema che prende il nome di «Musica». Un mezzo che ha suscitato forti emozioni e profonde reazioni nella mente e nel cuore di chi si è lasciato avvolgere dalle note inafferrabili ed evanescenti sparse nell’aria. Attraverso il mondo della musica, questo Festival rivolto ai giovani, è riuscito ad unire le persone e trasportale verso Dio. Perché la musica è Dio che sussurra all’uomo.

d inizio settimana si sono svolti nella chiesa di San Quirico a Serrone i festeggiamenti in onore del santo Martire e di sua madre santa Giulitta. Ultimamente ha avuto luogo la benedizione delle campane e delle vetrate interne, a seguito del restauro di una campana e dell’apposizione di una seconda. La cerimonia è stata molto suggestiva, presente il parroco don Ramon e il vescovo Domenico Sigalini, che con soddisfazione ha sottolineato come «le campane vogliono essere il desiderio di poter arrivare con un suono non meccanico al cuore di tanti, queste campane sono un atto di fede, un atto d’amore. La campana non è il superfluo, ma vuol dire puntare sull’essenziale». Il vescovo ha benedetto anche un’artistica vetrata che ricorda il martirio di san Quirico e di sua madre, donata da un devoto benefattore, realizzata dall’artista veronese Albano Poli, che realizzò anche le vetrate degli apostoli nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù a La Forma. Le opere ed i vari progetti realizzati danno nuova vitalità a un’antica chiesa, che rinnova la sua freschezza nella bellezza artistica, musicale e soprattutto nel coinvolgimento della comunità. D.A.

Gli impegni settimanali del vescovo e in diocesi Agenda

Un momento del concerto

Lunedì 21 ore 17 Capranica Prenestina udienza; Palestrina ore 21 Consiglio Pastorale Martedì 22 mattino a Roma; ore 16 Roma colloqui; ore 19 Capranica Prenestina Festa di S. Maria Maddalena Mercoledì 23 ore 19 Lavinio Conferenza su papa Francesco Giovedì 24 udienze; ore 18 Radio Maria; sera a Capranica Prenestina Venerdì 25 Capranica Prenestina Sabato 26 udienze; sera a Ca-

pranica Prenestina Domenica 27 ore 11 Capranica Prenestina Messa e Processione

Agenda diocesana

Domenica 20 a Olevano Romano solennità di Santa Margherita Vergine e Martire, Patrona Principale Martedì 22 Capranica Prenestina solennità di Santa Maria Maddalena, Patrona Principale, Titolare della Chiesa Parrocchiale Sabato 26 Paliano solennità di Sant’Anna, Titolare della Chiesa Parrocchiale

«Io sono cristiano?»: una domanda da San Quirico DI

DANILO AMBROSETTI

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Una statua di San Quirico

a chiesa di San Quirico è una delle più antiche chiese della diocesi di Palestrina, risalente al 1600, conserva degli splendidi affreschi al suo interno e, accanto all’altare, la statua del Santo a cui è dedicata, san Quirico martire, i cui festeggiamenti religiosi si sono svolti proprio ad inizio settimana. La storia di san Quirico e di sua madre santa Giulitta, è più che mai attuale, certo i tempi sono diversi, ma ci aiutano a porci una domanda, che per loro davanti a morte sicura fu certezza e fede: Io sono cristiano? Viviamo nel secolo delle imitazioni e dei surrogati. Sembra che lo sforzo scientifico sia teso alla sostituzione dell’autentico con il falso, dell’originale con la copia. La morale sana, permeata di timore di Dio e di rettitudine sociale, viene ogni giorno sostituita da una pacifica convivenza che è tutta infingimenti e ipocrisie e la spiritualità pura ed elevata viene quotidianamente sosti-

tuita da un vuoto formalismo religioso che si esaurisce in una liturgia priva di significato. In un mondo che ha elevato questo programma a sistema di vita, in un mondo dove il luccichio dei diamanti ed il brillare dell’oro suscitano le più legittime diffidenze, la domanda che nasce rappresenta il più naturale degli interrogativi: sei cristiano? È una domanda impegnativa che esige una risposta franca e precisa, non per soddisfare chi ha posto l’interrogativo, ma per illuminare coloro che hanno l’eroismo di accettare la domanda. A coloro che non amano distinguere fra il vero e il falso la domanda sembrerà superflua od inopportuna, ma ai pochi che ancora bramano nel possedere la verità nel senso più elevato del termine, la domanda, non soltanto apparirà logica ed attuale, ma apparirà anche come una favorevole opportunità per cercare la verità in loro stessi. San Quirico e Santa Giulitta Martiri, conoscevano quella verità dentro loro stessi, e l’hanno gridata davanti al

loro uccisore il crudele Diocleziano, che voleva che disconoscessero la propria fede per adorare gli dei pagani, ma la loro parola prima di essere uccisi fu una sola: Io sono cristiano. Durante questa festività che si è svolta con un triduo che ha preceduto la giornata della ricorrenza cristiana del 15 luglio, questa frase «Io sono cristiano» è stata presente nella mente dei presenti per onorare questi Martiri che con il loro gesto e la loro vita, hanno dato un insegnamento memorabile. Oggi la chiesa di San Quirico, ha trovato grande vitalità e coinvolgimento grazie ai progetti ed iniziative del parroco don Ramon, le due vetrate artistiche, l’apposizione della seconda campana, i lavori in corso per la ristrutturazione interna ed esterna del tetto, stanno risollevando l’immagine e la bellezza di questo luogo sacro. Tutte le realizzazioni mirano appunto a ridare una nuova vitalità ad un’antica chiesa, che rinnova comunque la sua freschezza nella sua bellezza artistica, musicale e soprattutto nel coinvolgimento di chi la vive, la frequenta e la ama.

Uno dei più giovani martiri an Quirico è uno dei più giovani martiri della cristianità. Sua madre Giulitta, donna ricchissima, rimasta vedova lasciò la città e i suoi averi, per sfuggire alla persecuzione di Diocleziano. A Tarso fu raggiunta e fatta arrestare con il suo bambino di tre anni dal crudele governatore romano Alessandro, con l’accusa di essere cristiana. Rifiutò di rinnegare la sua fede, confessò con fermezza: «Io sono cristiana». Lo stesso fece anche Quirico, con franchezza soprannaturale. Il governatore imbestialito lo scagliò al suolo dinanzi alla madre, uccidendolo.

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