Avvenire Lazio Sette 13 luglio 2014

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Lazio sette

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Domenica, 13 luglio 2014

«Essere» nella storia CRISTIANA POLUCCI *

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Un’infiorata senza pari, una scuola di vita e fede

sport, fruibile da tutti, ne è il collante. Nella mattinata del Sabato, sono stati affrontati i problemi della Comunità Europea. Con l’aiuto dell’economista dottor Amedeo Panci, del filosofo dottor Luca Alici e di Paolo Fornari, il vice–giovani della nostra diocesi, è stata fatta chiarezza sulla storia e la funzione dell’Europa. È affiorata la consapevolezza che non ci sono trattati, monete comuni o strutture che possano rendere un insieme di persone comu-

ompromessi in questa storia, città, paese, Europa, mondo» è il titolo del campo unitario dell’Azione cattolica della diocesi di Palestrina che si è concluso domenica scorsa. L’associazione tutta, adultissimi, adulti, giovani, ragazzi e bambini, e un buon numero di simpatizzanti si è ritrovata a Castellafiume, in provincia di L’Aquila, per riflettere insieme sul ruolo che ciascun cristiano ha per rendere concreta la collaborazione con il Padre per l’edificazione di un mondo migliore. Il primo giorno i partecipanti adulti si sono concentrati sul problema del lavoro, rileggendo la Costituzione Con interventi ad alto livello Italiana e i documenti del- l’appuntamento unitario la dottrina sociale della chiesa, rafforzando così la ha potuto riflettere su temi consapevolezza che il la- di economia, sociologia voro è mezzo per edificare l’uomo e collaborare al- ed Europa. Approfondendo la costruzione del bene co- l’attività internazionale mune. Infatti, ammonisce papa Francesco che «Non svolta dall’associazione avere lavoro non è solo non avere il necessario per vivere: no, noi possiamo mangiare nità se alla base non c’è actutti i giorni, andare alla Caritas o alcoglienza e condivisione. tre associazioni. Il problema è non È, infatti, dallo scambio di portare il pane a casa, questo toglie studenti e lavoratori che la dignità», aggiungendo «Il problel’Europa prenderà corpo, ma più grave non è la fame, è la dicoesione e forza. gnità: dobbiamo difenderla e la dà il La Domenica mattina Malavoro». ria Grazia Tibaldi, segreContemporaneamente i ragazzi, imtaria del Forum Internaprovvisatisi politici, hanno proposto zionale dell’Ac (Fiac), ha due programmi elettorali che hanno aperto una finestra sul Un’edicola «addobbata» dall’Ac diocesana sottoposto all’attenzione degli adulmondo facendoci parteciti attraverso una sorta di campagna pi e responsabili delle atelettorale. Come in tutte le situaziotività internazionali di Azione Catni reali di questo tipo si sono fatti tolica. gio Frassati, il giovane che a Torino prendere dall’entusiasmo e dalla Non poteva mancare il nostro vesi è speso per i poveri dando al suo competizione: ne è venuto fuori un scovo, don Domenico Sigalini, come impegno religioso anche una caratconfronto acceso, interessante ma anfamiliarmente lo chiamiamo, che ci terizzazione politica. Egli visse il suo che divertente di fronte al gruppo deha incoraggiati valorizzando in parcammino di fede nell’Azione Cattogli adulti che dopo aver espresso i lolica e credette molto nell’associazioticolare le esperienze unitarie tipiche ro pareri sono stati invitati a «votanismo per alimentare quella cura deldell’Aci, come luoghi di sano conre». È emerso che per i ragazzi la cula fede e quell’educazione alla carità fronto intergenerazionale; non a cara della cultura è la via maestra per che erano profondamente necessaso è venuto a trovarci venerdì 4 luglio migliorare le nostre realtà e che lo rie in un momento storico drammagiorno della festa del beato Piergior-

a notte tra il 5 e il 6 luglio, alcuni ragazzi dell’Associazione Praeneste Fede in Fiore, sono andati ad affiancare i maestri infioratori di Genazzano nella realizzazione della loro infiorata, quella più lunga del mondo. Ero presente anche io e per noi è stato un onore e un piacere affiancare chi ne sa più di noi. Abbiamo imparato nuove cose e quella che ci ha gratificato di più è stata la nostra partecipazione, cioè non abbiamo solo osservato, ma abbiamo anche lavorato, seguendo le direttive del signor Vittorio, che aveva disegnato il quadro che stavamo colorando; una cosa per niente scontata. Abbiamo cercato di colorare nel migliore dei modi, con fiori semi e caffè, un bellissimo quadro; abbiamo iniziato un’amicizia e una collaborazione che ha avuto come promotore l’amore che tutti abbiamo verso Gesù. I maestri infioratori di Genazzano e molti cittadini che collaborano realizzano l’infiorata per omaggiare il Sacro Cuore di Gesù, mentre la nostra associazione la realizza in occasione della

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ANTONIO STAZI E POERIO LULLI

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i rinnova anche quest’anno una delle feste più antiche e più sentite di Palestrina. Una devozione che affonda le sue radici nel lontano 1550, quando i prenestini accolsero con gioia la venerazione a Maria del Monte Carmelo, tanto che vollero istituire una Confraternita affinché la Madonna fosse onorata. Il rito ufficiale dei festeggiamenti risale al 1667 e prevede lo svolgimento di una processione per le vie della cittadina, con partenza dalla chiesa di S. Antonio, una sosta nella cattedrale di S. Agapito per poi tornare nella chiesa di partenza. Una pia tradizione racconta di un evento straordinario avvenuto dopo il bombardamento del ’44. Si narra che rimuo-

vendo i calcinacci tra le rovine, si rinvenne un armadio con dentro la statua della Madonna. Ritrovata completamente intatta sotto un cielo di bombe, bella come solo la vita sa essere, la statua della Vergine si è fermata sopra quel mucchio di macerie lasciando sotto ai suoi piedi quel bombardamento, calpestato dalla Speranza. Si gridò al miracolo e nello stesso anno si snodò per le vie di una città distrutta, una delle processioni più intense e profonde. Storia e tradizione si intrecciano dunque in una devozione vivida che ha nel mutamento delle epoche alimentato e accresciuto la fede dei suoi devoti. L’appuntamento è per oggi alle 19 con la Messa presieduta da monsignor Domenico Sigalini. A seguire, la solenne processione con il tra-

solennità del Corpus Domini. Concludendo vorrei lasciarvi con alcune parole scritte dall’associazione culturale Opera Dei Fiori di Bolsena che racchiudono ciò che è l’Infiorata per chi la realizza: «La realizzazione dell’infiorata è una metafora esistenziale. Implica un gran quantitativo di lavoro oscuro, fatto di decisioni, organizzazione, scelte, raccolte, difficoltà, sistemazione, impegno, posa in opera, ecc. Arrivati alla conclusione, il risultato dura un attimo e tutta quella bellezza così accuratamente assemblata, svanisce nel peggiore dei modi: calpestata, distrutta, sparita per sempre insieme al tempo che è costata. Ma se si chiede a chi fa l’infiorata che senso ha un tale spreco di energia; a cosa serve subire il sottile dolore della distruzione; perché si fa l’infiorata? Bene, chi fa l’infiorata risponderà: perché sì. E basta.» Noi speriamo che questa amicizia e collaborazione con gli infioratori di Genazzano continui nel tempo sotto una buona stella che è Gesù. Larissa Venditti

Caritas

«Risvegliamo la solidarietà» È

tico, quale fu quello da lui vissuto e che oggi è non meno necessario. I momenti di spiritualità sono stati arricchiti da una faticosissima camminata attraverso i boschi, serate di danze e divertimento e da una cucina abbondante, genuina ma soprattutto condivisa! * presidente dell’Azione cattolica diocesana

Palestrina e la Madonna del Carmine DI

L’

Genazzano

formazione. Tutte le generazioni presenti al campo estivo dell’Ac diocesana in Abruzzo DI

ultimo numero di Lazio Sette prima della pausa estiva uscirà domenica 27 luglio prossimo per poi ritornare domenica 7 settembre. La redazione prega chi vorrà dare comunicazioni importanti per l’estate di farle avere il prima possibile per pubblicarle nelle prossime edizioni prima della pausa. Il telefono per il contatto e l’indirizzo cui spedire contributi sono riportati nel riquadro a sinistra.

sporto della «Macchina della Madonna» per le vie cittadine. I festeggiamenti religiosi proseguiranno durante tutta la settimana seguente. Tra gli appuntamenti da non perdere, la consacrazione dei bambini all’immagine della Vergine che avverrà alle 17.30 di Mercoledì 16. Il tradizionale «ottavario della Madonna del Carmine» si chiuderà Lunedì 21 Luglio alle ore 19 con la Messa e la reposizione della Statua. La Madonna del Carmine ispira serenità, fiducia, amore. Nello stesso tempo guida la mano di artisti semplici, che la eternano in un quadro, sia esso a matita o a carboncino. Incorniciato o lasciato impresso su di un foglio, come quello in foto che regaliamo ai lettori. Madre e Decoro del Carmelo, prega per noi.

tornata la raccolta alimentare per sostenere le famiglie che si rivolgono alle Caritas parrocchiali di questa diocesi. Infatti, la Caritas diocesana s’è fatta di nuovo promotrice dell’operazione «Risvegliamo la solidarietà» in quanto persiste la sospensione degli aiuti alimentari da parte del Ministero dell’Agricoltura. Aiuti che probabilmente torneranno in autunno. Nell’edizione della scorsa primavera è stata raccolta una buona quantità di alimentari e non, sufficienti a dare autonomia ai vari centri Caritas fino a giugno. Nonostante gli sforzi nel reperire altre fonti di approvvigionamento che le singole parrocchie hanno messo in atto, c’è bisogno di andare incontro alle esigenze dei più bisognosi anche di parrocchie non così «ricche». Perciò, già da ieri in alcuni degli esercizi di Zagarolo, Gallicano e Labico si è data luogo ad una nuova raccolta di generi non solo alimentari, ma anche per l’igiene personale e la pulizia della casa. Sabato prossimo 19 luglio la raccolta sarà effettuata a San Cesareo e nella zona di Valle Martella. Invitiamo ognuno, nonostante le difficoltà che tutti viviamo, ad essere generosi con i fratelli che sono nel bisogno. Enrico Ottaviani

Il vescovo con i giovani presbiteri e i seminaristi

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Un disegno del ‘44

nche quest’anno il nostro vescovo Domenico dedica il tempo estivo a stare vicino ai suoi presbiteri «giovani», ossia quelli che stanno ancora dentro i primi dieci anni di ordinazione sacerdotale e con i seminaristi. È così che da lunedì 7 a giovedì 10 luglio una dozzina di «preti giovani» sono partiti con il vescovo verso l’Austria con meta l’abbazia di Sant’Agapito in Kresmsmunster. È in questa meravigliosa abbazia che trovano riposo le spoglie del giovane santo prenestino. Un vero e proprio pellegrinaggio che ha visto

il Pastore e i suoi presbiteri uniti in fraternità e amicizia. Ma di questa interessante e gioiosa settimana avremmo modo di parlarne la prossima domenica. Approfittiamo di questo spazio per accompagnare il Vescovo nella preghiera in questa prossima settimana che lo vedrà in trasferta con i seminaristi verso le montagne bresciane del Mortirolo. È un momento importante dove i seminaristi sono chiamati a costruire la comunione fra loro intorno al vescovo e a rinnovare l’impegno al discernimento vocazionale. (A.S.)

«Incontriamo Gesù», catechesi con e per tutti DI

GABRIELE LUNGHINI *

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apa Francesco con l’Evangelii Gaudium ha invitato tutta la Chiesa ad intraprendere una nuova tappa evangelizzatrice marcata dalla gioia che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. In questa direzione il 29 giugno i nostri vescovi hanno consegnato nelle mani di tutti gli evangelizzatori un documento molto importante sugli orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia. La gioia cristiana trapela già dal titolo «Incontriamo Gesù», che, ispirandosi ad una scelta di essenzialità, esprime plasticamente l’obiettivo dell’annuncio e della catechesi: l’incontro di grazia con il Signore. Questo testo è il frutto di un lungo cammino – almeno 10 anni – svolto per delineare gli «Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia». Da qui una prima indicazione per la sua interpretazione: è un documento ecclesiale a tutto tondo, perché frut-

to della corresponsabilità di tutti coloro che operano nel campo dell’evangelizzazione e in modo specifico della catechesi. Per i catechisti va sottolineato che non si tratta di un nuovo documento base sostitutivo del Rinnovamento della catechesi del 1970, che rimane la «magna charta» della catechesi, e neppure una sua riscrittura. Oggi siamo chiamati come educatori ad attivare una forma nuova di fare catechesi. Il documento vuole venire incontro alle nostre fatiche che fotografa in questo modo: «l’esigua proposta di percorsi di primo annuncio o di risveglio della fede; la difficoltà di attivare percorsi di vera catechesi con e per gli adulti; la tentazione di risolvere la catechesi dei piccoli prevalentemente attraverso incontri che utilizzano una metodologia ispirata ad un modello scolastico antiquato (la catechesi è sì, anche scuola, ma nel senso più bello e più alto del termine!); l’annacquamento dell’esperienza catechistica in banali animazioni di gruppo, senza sapere co-

sì più rintracciare l’esperienza – la vita in Cristo – attraverso le esperienze; la conoscenza solo superficiale e talvolta strumentale, spesso anche negli stessi operatori pastorali, della Scrittura, della dottrina cattolica e della vita ecclesiale; l’assenza o comunque l’ampia distanza dei percorsi di catechesi dalla testimonianza di carità; la carenza di progetti catechistici locali e di cammini formativi per gli operatori della catechesi; soprattutto, la delega ai catechisti – e spesso solo a loro – di quella dimensione educativa che può operare solo una comunità educante nel suo insieme, che professa, celebra e vive la fede» (Incontriamo Gesù, n°14). Nel cuore dell’estate ci viene consegnato questo testo –scaricabile direttamente dal sito della Diocesi – per cominciare a leggerlo, studiarlo, discuterlo con i catechisti, con il parroco, con i genitori, per poi utilizzarlo con il cuore (leggasi «conversione pastorale») e con la mente (leggasi «in concreto») nella prossima progettazione catechistica dell’anno pastorale. * direttore dell’Ufficio catechistico

Insieme al Signore ’evangelizzazione è introduzione viva nella relazione con Gesù, [...]La catechesi è un sapere Gesù (2Cor 2,2): incontrarlo, conoscerlo, celebrarlo, viverlo e anche gustarne la bontà e l’amore. Veniamo a conoscere dai Vangeli che questo incontro, essendo una relazione spirituale e profonda tra persone, richiede un’apertura, un “lasciarsi incontrare” da Lui, che ci rivela il Padre e ci dona il suo Spirito; è la condizione per poter proporre ad altri il medesimo incontro» (Incontriamo Gesù, n°27).

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