Questione di civiltà 4-5

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Quest io ne Civil ta di

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Con la prefazione di Maria Falcone

EDUCAZIONE ALLA LEGALITA EDUCAZIONE CIVICA MUSICA

Il piacere di apprendere
Editoriale ELi Gisella Gaudenzi
Gruppo

La criminalità organizzata sarà sconfitta e definitivamente sradicata con la cultura e l’istruzione. Come disse un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, “la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”.

Noi della Fondazione Giovanni Falcone ne siamo sempre stati convinti e da tanti anni siamo impegnati, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, a sostenere le insegnanti e gli insegnanti nel prezioso lavoro di educare i ragazzi e le ragazze, fin dalla più tenere età, perché da grandi siano coscienti dei loro diritti e gelosi della loro libertà, e non rassegnati a subire la prepotenza e l’arbitrio per paura o ignavia. Il progetto elaborato dalla Fondazione Mariele Ventre risponde perfettamente a questa visione dell’educazione alla legalità, che ha senso solo se ha come fine quello di far crescere i bambini e le bambine di oggi in modo che diventino un giorno cittadini e cittadine a pieno titolo. Ed è molto interessante che in questo progetto si prevedano anche la musica e il canto come parte del percorso formativo, perché è giusto rivolgersi non solo alle menti dei piccoli allievi e delle piccole allieve, ma anche ai loro cuori, alle loro emozioni. E le canzoni sono il mezzo perfetto per trasmetterle, per far diventare il senso della giustizia e della libertà parte essenziale del proprio essere. Tutti noi adulti e adulte ricordiamo ancora le canzoni dello “Zecchino d’oro” che hanno accompagnato la nostra infanzia, come ricordiamo Cino Tortorella, il mago Zurlì, e Mariele Ventre, che di quell’appuntamento annuale con noi bambini e bambine era la colonna portante. È fondamentale che l’insegnamento coinvolga anche emozionalmente gli alunni e le alunne, altrimenti c’è il rischio che tutto si riduca a vuota retorica dei buoni sentimenti. Il senso della giustizia e del bene comune devono diventare elemento essenziale del modo di essere, di pensare e, soprattutto, di agire dei cittadini e delle cittadine del futuro. “Contano le azioni, non le parole”, disse una volta Giovanni Falcone, perché, aggiunse, “se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili”.

Certi valori hanno senso se indirizzano tutte le nostre attività, e anche in questo il progetto della Fondazione Mariele Ventre coglie un punto essenziale: l’educazione alla legalità non può che essere interdisciplinare, deve coinvolgere ogni aspetto dell’agire, non può e non deve essere relegata in un angolo, separata da tutto il resto.

È così che potremo avere cittadini e cittadine migliori e, di conseguenza, un’Italia migliore.

2 Fare la propria parte

3 Avviso ai naviganti

4 Hey you, listen to me!

6 Da qui si viaggia!

8 Se ci sei… parlami

10 All’improvviso il mare

11 Salviamo il mondo!

12 Rifiuti abbandonati

13 La raccolta differenziata

14 Con occhi nuovi

16 Una cordiale stretta di mano

18 L’Inno d’Italia

20 Da Goffredo Mameli fino a noi

22 La patria: che cos’è?

24 l cuore in valigia PER BEN NAVIGARE

25 Merica Merica

26 Insoddisfazione

28 La vita è una conquista

29 Parole magiche

30 Questione di particolari

31 Collaborare è meglio

32 A tavola!

34 Istruzione per cambiare il mondo

36 Questa è la mia scuola

38 La bandiera italiana PER BEN NAVIGARE

39 .................. e ..................

40 Non vi dimentichiamo

41 La giustizia è esatta

42 Contro la mafia per la giustizia

44 Le loro parole più belle PER BEN NAVIGARE

46 Per non piangere più

48 Che faccia fai?

50 Una preziosa Repubblica

52 La Costituzione Italiana

54 Un faro per lo Stato

58 Il Presidente della Repubblica

60 Vita quotidiana e senso civico

62 Canzone amica

64 Dai, vieni con noi!

Digitale e Ambiente
INDICE

FARE LA PROPRIA PARTE

Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all’avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà. Un piccolissimo colibrì, invece, si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo, poi tornò indietro e ne prese un’altra e un’altra ancora… Allora il leone, che da lontano osservava la scena, gli disse:

– Ma che cosa credi di fare? Non vedi che la foresta sta bruciando?

L’uccellino gli rispose: – Cerco di spegnere l’incendio! Il leone si mise a ridere: – Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?

E assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l’uccellino, incurante delle risate e delle critiche, rispose: – Faccio la mia parte. Ben presto tutti i cuccioli di animali cominciarono a imitarlo.

E alla fine, dopo tanto lavoro, l’incendio venne spento.

Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: – Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio, di generosità e che insieme si può spegnere un grande incendio.

Da una favola tradizionale africana

“Ognuno nel suo piccolo, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa”.

Aiuta anche tu il piccolo colibrì della storia a spegnere l’incendio. Scrivi in ognuna delle quattro gocce una cosa che puoi fare per contribuire a spegnere cattiverie, guerre e ingiustizie.

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P R E PA R I A M O C I P E R I L V I A GG I O ................................... ................................ ................................... ................................ ................................ ................................

AVVISO AI NAVIGANTI

Stai per condividere con noi questo viaggio emozionante.

Ricordati che:

si può viaggiare anche con la mente, con il cuore, liberando i propri pensieri e i propri sogni;

non è detto che le grandi mete siano quelle più importanti:

il tuo paese, la tua casa, la tua scuola possono contenere sorprese emozionanti e inesplorate;

l’arte, la letteratura, i modi di vivere e di pensare di un popolo sono la sua ricchezza, parte della sua storia;

la solitudine si può combattere cercando non solo la compagnia delle altre persone, ma condividendone progetti, sentimenti, idee; ciò che vale non è soltanto ciò che costa tanto denaro, ma soprattutto ciò che nasce dal pensiero, dallo studio, dallo scambio tra il cuore e la mente;

la storia dei grandi personaggi dell’Italia può essere vissuta anche da te, nella misura in cui ogni giorno compi il tuo dovere nel luogo in cui sei chiamato o chiamata a vivere;

la vera libertà è una conquista difficile e non è semplicemente fare ciò che si vuole;

il computer e i social media, in generale, sono strumenti da utilizzare con l’intenzione di vivere correttamente e con dignità.

Confrontati con l’insegnante, con i compagni e le compagne sul significato di questo particolare avviso ai naviganti. Sottolinea e riscrivi le cinque parole che ti sono sembrate particolarmente importanti.

3 P R E PA R I A M O C I P E R I L V I A GG I O .......................................................... ............................................................

HEY YOU, LISTEN TO ME!

Ascolta e impara la canzone.

Ognuno è importante

Diverso e speciale

Ognuno con la mente potrebbe volare

E tu in mezzo alla gente

Hai voglia di ascoltare

E se ci metti il cuore

Puoi anche cantare.

Rit.

Hey you, listen to me!

Hey you, listen! (due volte)

Io sono speciale

Perché posso aiutare

A capire che ci vuole un po’ d’amore

E se sei diverso

Non importa, fa lo stesso,

Che nel mondo c’è bisogno di colore.

Rit.

Ognuno è importante

Per quello che sa fare

In mezzo a questo mare

Bisogna navigare

Remare tutti quanti

Cercar di lavorare

Col mar che scende e sale

Nel porto dell’amore.

4 P R E PA R I A M O C I P E R I L V I A GG I O

Io sono speciale perché posso immaginare e sognare Il mondo che domani avrò.

E sei diverso, non importa fa lo stesso Questo mondo insieme a te disegnerò.

Rit.

V. Scruci, Hey you, listen to me!

Rileggi il testo della canzone per comprenderne bene il significato. Poi individua e sottolinea gli eventuali errori contenuti nelle frasi che seguono e scrivi a fianco la correzione.

1 Hey tu, parla!

2 Io sono speciale perché posso aiutare a capire che nel mondo ci vuole un po’ d’amore.

3 Ognuno è importante per le ricchezze che possiede.

4 Se tu sei differente, devi cambiare.

5 In mezzo a questo mare bisogna navigare.

6 Non occorre che io remi. Rema tu anche per me.

7 Io sono speciale perché credo solo nelle cose che vedo.

8 Tu in mezzo alla gente hai voglia di ascoltare.

9 Tu non potrai mai volare.

10 Nel mondo c’è bisogno di colore.

5 1 2 ............................................................................ 3 4 ............................................................................ 5 6 7 ............................................................................ ............................................................................ 8 9 10 ............................................................................
P R E PA R I A M O C I P E R I L V I A GG I O

DA QUI SI VIAGGIA!

In questo diario sono raccolti pensieri, emozioni, spunti operativi e creativi del coro di una Scuola Primaria di Bologna in viaggio da Roma fino al porto di Civitavecchia, dove i ragazzi e le ragazze intoneranno l’Inno d’Italia alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte autorità dello Stato.

Ore 10, Autostrada Roma - Civitavecchia

: Ciao! Abbiamo lasciato Roma da circa mezz’ora e sul pullman ognuno ha trovato il suo posto. Mi guardo attorno: c’è chi dorme, chi ascolta musica e tre compagni che sono completamente incantati dallo schermo degli smartphone. Pochi, me compreso, guardano fuori dal finestrino. Circa trenta minuti fa la maestra Antonella aveva detto:

Maestra Antonella: Chi ha portato con sé lo smartphone dei genitori per poterli avvisare che sta andando tutto bene può senz’altro farlo. Anche se noi insegnanti lo abbiamo già comunicato alla rappresentante di classe, che avrà quindi informato i vostri genitori. Perché si sa: non è obbligatorio avere uno smartphone, anzi, come abbiamo detto tante volte, sarebbe meglio che bambini e bambine non lo possedessero. Per questa volta abbiamo fatto un’eccezione. Sia chiaro, però: dopo quindici minuti da adesso dovrete spegnerli.

Alessandro: Il quarto d’ora è abbondantemente trascorso, ma due delle mie compagne continuano a usare lo smartphone, fissando senza interruzione lo schermo, come incantate da una magia. Stella e Aurora, che sono sedute una dietro all’altra, inviano messaggi con WhatsApp in continuazione e ne ricevono altrettanti in risposta. Lo capisco dai suoni che si rincorrono dai loro rispettivi smartphone. All’improvviso, sento la voce stizzita di Stella…

Stella: Ma nooo! Te lo sto dicendo da mezz’ora: stasera non voglio stare in stanza con te! Uffa! Sei dura!

P R I M A T A P PA
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Con chi sta parlando Stella e a chi sono rivolti i suoi messaggi? Trova la soluzione: sostituisci a ogni simbolo della legenda qui accanto la lettera corrispondente, poi scrivi il nome ottenuto sui puntini.

Tu hai capito che cosa è successo?

Ora che hai scoperto il nome della persona a cui sono rivolti i messaggi di Stella, qual è il commento che ti viene spontaneo fare?

inviare attraverso WhatsApp la fotografia che mi hai scattato stamattina mentre dormivo. Io ho accettato lo scherzo e mi sono

In queste parole di Pietro è descritto un comportamento scorretto di Aurora. Descrivilo a voce.

Quando scatti una fotografia a qualcuno, diventi il “padrone” o la “padrona” della sua immagine e puoi farne l’uso che vuoi? Spiega le ragioni della tua risposta e confronta le tue idee con quelle delle compagne e dei compagni.

Digitale e Ambiente
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.................................................................................................................................................................................. A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Alessandro: Le maestre erano state chiare: “Non navigate in Internet senza il nostro permesso, senza persone adulte accanto”. Ma io vedo che qualcuno non ha resistito alla tentazione.

Decido di fare uno scherzo ad Alessia. Apro il mio zaino e afferro lo smartphone. È di mia mamma. Invio un messaggio ad Alessia, che ha portato con sé il cellulare.

“Ciao. Vorrei diventare tuo amico. Parliamo un po’?”

: “Ma chi sei? Come hai avuto questo numero? Dove ti ho conosciuto?”

Alessandro: “Non voglio dirtelo, ma ti conosco bene… Mi sei simpatica e vorrei parlare con te. Quando ci possiamo incontrare?”

: “Questa cosa non mi piace. E non credo che tu mi conosca davvero…” Maestreeeeee!

Alessandro: Ora Alessia urla fortissimo. Le maestre, tutte, arrivano, e lei spiega, con la voce preoccupata, che cosa le è successo. Io mi vergogno, non so come rimediare, non volevo spaventarla. Le maestre si guardano attorno e notano la mia faccia mortificata e lo smartphone che sto tentando di nascondere nella tasca dei pantaloni. Capiscono subito… - Scusate, scusa Alessia. Il mio è stato uno scherzo stupido… volevo farti capire che gli amici si possono scegliere solo dopo averli guardati negli occhi e averli conosciuti davvero. E poi…mi sentivo solo, perché nessuno parlava con me. Ora il silenzio di poco fa si anima delle voci di tutti. C’è chi mi dice che sono uno sciocco, chi ride divertito, chi mi guarda con aria di compatimento, scuotendo la testa e chi, come Alessia, mi dà una pacca sulla spalla. Tutto è tornato normale! E così, come per incanto, smartphone e tablet passano in secondo piano e tornano negli zaini.

8 P R I M A T A P PA
SE CI SEI… PARLAMI

I dispositivi digitali, Internet, le App sono uno strumento importante nelle mani delle persone, che devono essere però capaci di utilizzarli con saggezza e intelligenza, evitandone pericoli e rischi.

Aiuta Alessandro, i suoi compagni e le sue compagne a ottenere il diploma di navigatore e navigatrice digitale. Leggi attentamente i comportamenti descritti, individua quelli corretti e collegali al diploma.

Quando si è a tavola è meglio non usare né smartphone né tablet.

I bambini e le bambine possono inviare messaggi ad amici, amiche e parenti.

Devo collegarmi a Internet per una ricerca di scuola. Attenderò il ritorno di mamma dal lavoro.

Non ti conosco, ma mi hai chiesto il numero dello smartphone. Te lo invio perché mi sei simpatico.

Mi piacciono i videogame: ci gioco tutto il giorno.

Mi iscrivo a un social anche se sono minorenne.

Oggi in Internet ci sarà una sfida virtuale che durerà ore. Io però andrò al parco a divertirmi con i miei amici e le mie amiche.

Ho trovato il modo di scaricare da Internet una canzone e un video bellissimo. Non si potrebbe ma… ci sono riuscita.

APP: forma abbreviata di “applicazione”. La parola indica dei programmi per smartphone e tablet (ora anche per computer), “leggeri” e facili da usare.

VIRTUALE: simulato, non reale.

9 Digitale e Ambiente

ALL’IMPROVVISO IL MARE

I bambini e le bambine stanno arrivando a Civitavecchia: all’improvviso si vede il mare! La sua superficie non è mai piatta né tutta dello stesso colore, anche quando a noi non sembra così.

Prova a disegnare il mare: cerca di rappresentare anche le piccole onde e il movimento della superficie. Comincia completando gli esempi seguenti. Prima, però, prepara un pennarello a punta sottile, uno a punta quadrata, un pastello.

pennarello a punta sottile

pennarello a punta quadrata pastello

Ora disegna il tuo mare e prova a ottenere l’effetto dell’acqua con due o tre colori simili fra di loro. Ricorda: se vuoi dare l’idea delle increspature del mare devi disegnare piccoli segni. Se usi più colori, i segni visti da una certa distanza sembreranno un unico colore.

10 P R I M A T A P PA

SALVIAMO IL MONDO!

Per arrivare fin qui, i ragazzi del coro hanno attraversato vari paesaggi: sono tutti talmente belli e preziosi che viene voglia di proteggerli.

Contribuisci a creare il poster per la salvezza del mondo. Dopo aver osservato i disegni, completa le rispettive didascalie. Scegli tra:

dobbiamo • non dobbiamo

• Noi tagliare gli alberi. Noi ................................................ salvarli.

• Noi ................................................ usare di più i mezzi pubblici.

• Noi ............................................... usare le auto elettriche perché lasciano l’aria più pulita.

• Noi ................................................ usare di più i pannelli solari, perché rispettano l’ambiente.

• Noi ................................................ sprecare l’acqua quando non è necessario. Noi ................................................ risparmiare l’acqua.

• Noi ................................................ spegnere le luci quando non le usiamo.

• Noi ................................................ scaricare i rifiuti industriali nelle risorse idriche.

11 Digitale e Ambiente

RIFIUTI ABBANDONATI

Alessandro: Da qualche minuto abbiamo lasciato l’autostrada, siamo impazienti di arrivare. All’improvviso la voce preoccupata di Daniel spezza l’incanto.

: Ma che cos’è quella sporcizia? Lì, in quella stradina. Non vedete? Per terra c’è di tutto.

Alessandro: Bottiglie di plastica, ruote, fazzoletti, lattine, resti di cibo, un passeggino e anche un frigorifero tutto arrugginito. Da quanto tempo sarà lì?

: Che fine faranno questi rifiuti? Forse si decomporranno da soli o verranno assorbiti dall’ambiente? Ma quanto tempo ci vorrà perché questo accada?

Scrivi sotto ogni rifiuto il tempo secondo te necessario per dissolversi o per essere riassorbito dall’ambiente. Poi, con l’aiuto dell’insegnante, fai una ricerca su Internet e controlla.

6 settimane • 400-450 anni • 4 000 anni • 3 mesi • 1-3 anni • 3-6 mesi • 100 anni

12 P R I M A T A P PA

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Per salvare l’ambiente è necessario abituarsi a risparmiare le risorse della Terra, riciclare di più e consumare di meno, differenziare la raccolta dei rifiuti mettendo ogni cosa nel proprio cassonetto. Fare la raccolta differenziata dei rifiuti vuol dire separare tutti i materiali riciclabili da quelli che non lo sono, creando un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani, diversa per ogni tipo di rifiuto (carta, plastica, umido…).

Ogni volta che la spazzatura non viene riciclata, finisce nelle discariche e negli inceneritori, inquinando l’ambiente. Differenziare permette anche di aiutare l’industria, recuperando materie prime e facendo risparmiare energia.

Osserva i contenitori. In ciascuno di essi è stato depositato un rifiuto

13 Digitale e Ambiente

CON OCCHI NUOVI

L’ambiente è il luogo in cui una persona vive e lavora, cresce e compie le sue scelte: un posto dove abitare volentieri. Per questo ogni persona dovrebbe volere bene al proprio ambiente, custodirlo e proteggerlo, osservando ogni piccolo particolare con gli occhi di un bambino piccolo a cui tutto sembra nuovo e bello.

Ascolta la canzone e completa il disegno secondo le indicazioni contenute nel testo.

Ho visto un prato

Verde, verde, verde Coperto d’erba

Verde, verde, verde

Nel prato c’era un albero

Verde, verde, verde

E sull’albero un nido

Verde, verde, verde

E nel nido un uccello

Verde, verde, verde

Che ha fatto un uovo Bianco, bianco, bianco!

Ho visto un cielo

Azzurro, azzurro, azzurro

E sotto un mare

Azzurro, azzurro, azzurro

Sul mare c’è una barca

Azzurra, azzurra, azzurra

Sulla barca un berretto

Azzurro, azzurro, azzurro

In testa a un marinaio

Azzurro, azzurro, azzurro

Che alza una vela Bianca, bianca, bianca!

14 P R I M A T A P PA

Ho visto un paese

Bianco, bianco, bianco

Con tante case

Bianche, bianche, bianche

In cima a un monte bianco

Bianco, bianco, bianco

E su e giù per la strada

Bianca, bianca, bianca!

Ci corre un bambino

Bianco, bianco, bianco

Con un aquilone

Rosso, rosso, rosso!

Con un aquilone

Rosso, rosso, rosso!

Con un aquilone

Rosso, rosso, rosso!

S. Endrigo, G. Rodari, Ho visto un prato

15 Digitale e Ambiente

UNA CORDIALE STRETTA DI MANO

Ore 11:30, Porto di Civitavecchia

: Eccomi a rapporto! Sono Alessia, la vostra reporter preferita! Siamo arrivati, quasi… All’ingresso del porto di Civitavecchia alcuni signori della sicurezza ci chiedono chi siamo e le maestre intervengono per spiegare da dove veniamo e perché. I signori ci chiedono di aspettare qualche minuto: noi occupiamo il tempo guardandoci attorno. Spazi aperti, gente che va e gente che viene, ragazzi e ragazze che arrivano a gruppi: sono le classi di varie scuole di tutta Italia. Ci guardano con simpatia e noi facciamo altrettanto.

Yossef fa un passo avanti verso di loro, non dopo aver chiesto alle maestre Graziella e Antonella: - Possiamo andare a chiacchierare un po’ con quei ragazzi? - La risposta è scoraggiante: - No, adesso non si può. Dobbiamo rimanere uniti e aspettare che ci facciano entrare.

Che delusione! Yossef fa un passo indietro e sbuffa in segno di protesta. Alcune navi, però, sembrano sbuffare con più forza e fanno un gran rumore: sono in partenza. Tutto il coro ride nel vedere la sua faccia: è come se lo stessero prendendo un po’ in giro.

Ecco arrivare una rappresentante del Ministero dell’Istruzione. È una ragazza dallo sguardo gentile, che tende la mano alla maestra

SECONDA T A P PA

Osserva le strette di mano e indica con una crocetta quella più adatta all’occasione di cui sta parlando Alessia. Poi scegli, tra gli aggettivi scritti nel palmo della mano, quello corretto per ogni immagine.

sfuggente • aggressiva • affettuosa • che vuole incontrare •

poco interessata alla conoscenza

Per essere davvero efficace e credibile, il gesto del darsi la mano deve essere accompagnato da tutto il corpo.

Osserva i disegni e spiega in che cosa differiscono.

Patria: storia e simboli
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L’INNO D’ITALIA

Ore 12, Porto di Civitavecchia, Capitaneria di porto

: Finalmente arriviamo nella sala della Capitaneria di porto, entriamo e ci ritroviamo in un luogo in cui potremo fare le prove di canto e poi pranzare. La maestra Graziella ci chiama a rapporto: un quarto d’ora e poi tutti pronti, concentrati, si prova. Intanto cominciamo a ripassare le parole dell’Inno d’Italia, quelle dell’ultima strofa ci preoccupano sempre un po’…

SECONDA T A P PA

Daniel: Sì, però tutte queste cose dovremmo dirle anche agli sportivi e non solo: quando la televisione li inquadra mentre cantano l’Inno, io li vedo che alcuni non sanno le parole o le dicono sbagliate…

Alessia: Tutto il coro ora sorride, perché Daniel è proprio simpatico.

Maestra Graziella: Cominciamo perciò a ripeterle scandendo bene, facendo in modo che il volume della nostra voce cambi di verso in verso per bene interpretare il significato che ognuno di esso vuole esprimere.

Prova a fare lo stesso anche tu: indica il forte con F, il fortissimo con FF, il piano con P e il pianissimo con PP.

Fratelli d’Italia: con decisione, perché tutti gli Italiani si sentano davvero chiamati a essere fratelli in uno stesso Stato. F FF P PP

L’Italia s’è desta: con forza, perché tutti devono sapere che l’Italia si è finalmente svegliata dopo secoli di sottomissione. F FF P PP

Dell’elmo di Scipio s’è cinta la testa: con convinzione, perché l’Italia vuole vincere ogni oppressione e per questo si è messa sul capo l’elmo di Scipione l’Africano, il condottiero romano che sconfisse Cartagine. F FF P PP

Dov’è la Vittoria…: con meno forza, la vittoria è di Roma. F FF P PP Che schiava di Roma Iddio la creò: con sicurezza, perché Dio ha voluto così. F FF P PP

Stringiamci a coorte: come se si stesse parlando al cuore dell’altro dicendo restiamo uniti tra noi come combattenti. F FF P PP

Siam pronti alla morte…: con intensità della voce sempre più crescente, perché si dichiara che siamo pronti a morire. F FF P PP

L’Italia chiamò: con forza, sicurezza, amore, tutti e tutte insieme, perché è per l’Italia che ci chiama. F FF P PP

DA GOFFREDO MAMELI FINO A NOI

: Le parole dell’Inno d’Italia sono importanti, anche un po’ difficili, ma una volta spiegate diventano più semplici da ricordare. L’Inno è nato dal cuore e dall’amore di chi lo ha voluto dedicare all’Italia e a tutti gli

italiani: Goffredo Mameli, autore del testo, e Michele Novaro, autore della musica. Ricordate, sul nostro libro di Storia era scritta tutta la storia…

: Certo! Un giorno, da Genova, Mameli inviò a Novaro le parole scritte su un foglietto un po’ spiegazzato. Forse gli erano uscite di getto e le aveva scritte sul primo pezzo di carta che aveva trovato.

: Mameli era solo un ragazzo, ma si batteva per le cose grandi: la patria, la libertà, arrivando persino a perdere la propria vita per esse.

Gregorio: Mameli fece arrivare le parole dell’Inno a Novaro, per mano di un conoscente comune.

Alberto: Sì, proprio nel momento in cui, a Torino, Novaro era a una festa in casa di amici. Immaginatevi la scena: il musicista prende il biglietto, lo legge e non sta più nella pelle per l’entusiasmo e la commozione.

Alessia: È talmente emozionato ed entusiasta che coinvolge tutti gli altri ospiti.

Yossef: Si siede al pianoforte e cerca, cerca la musica giusta. Ma non la trova. Cambia motivo musicale ogni secondo. Sembra impazzito…

Admir: La gente gli parla, ma lui sembra non sentire, alla fine saluta e torna a casa sua. Una volta arrivato, si mette al pianoforte e trova l’ispirazione.

Daniel: Tanto giusta che da lì nasce la musica dell’Inno d’Italia. Ora Novaro deve scrivere le note, per non dimenticarle più. È così emozionato che fa cadere la lucerna sul foglio. Io lo capisco, aveva appena scritto l’Inno d’Italia!

SECONDA T A P PA 20

Osserva i disegni: raccontano la storia della nascita dell’Inno italiano in tempi storici diversi. Collega ogni disegno della prima colonna con il disegno corrispondente della seconda colonna. Poi spiega le immagini moderne con una breve didascalia.

storia e simboli 21
Patria:
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IERI OGGI

LA PATRIA: CHE COS’È?

Quando Mameli e Novaro scrissero l’Inno, l’Italia era ancora divisa in sette Stati che parlavano linguaggi diversi, non sapevano trovare unità tra loro e, spesso, arrivavano a farsi guerra l’uno con l’altro. Le forze straniere approfittavano di questa situazione, occupando e dominando i territori e i loro abitanti. Mameli, Novaro e gli altri patrioti si battevano per la loro , cioè per la terra dei padri, la terra comune, perché fosse unita e libera e gli Italiani imparassero a sentirsi fratelli. Per loro la patria rappresentava qualcosa di molto importante, di sacro, a cui dedicare la propria vita.

: Coro in posizione. Mani dietro alla schiena, posizione eretta, occhi negli occhi con la direttrice. Sguardi fieri… lei ce lo ricorda: oggi canteremo per la nostra patria. Ma che cosa significa la parola “patria”?

All’improvviso, la maestra si allontana un attimo per parlare con gli organizzatori e noi abbiamo il tempo di scambiarci le nostre idee a riguardo.

: La patria è dove si nasce, facile!

Ludovica: No, non solo… Patria può essere anche dove si sceglie di vivere.

: Io credo che la patria sia un’idea, qualcosa che ti fa sentire orgoglioso e sembra che chiami te, proprio te.

Gregorio: Io sento di fare parte della mia patria. Per lei voglio impegnarmi, dire la mia…

Sara: Patria è quando gioca l’Italia e vince!

Emma: Patria è anche condividere luoghi, lingua, modi di pensare, tradizioni. Ogni patria poi ha la sua storia.

Marco: Patria è quando si va a votare…

SECONDA T A P PA 22

Stella: Quando torno da un lungo viaggio all’estero e rivedo la mia casa da lontano e sono tanto felice, quella è la patria.

Daniel: Se penso alla mia patria, io mi commuovo, mi sento muovere il cuore. Non lo so perché, ma è così…

Alessia: Silenzio improvviso, poi applausi. Bravo, Daniel, sei il più piccolo, hai solo sei anni e sei venuto con noi per accompagnare tuo fratello, ma la tua frase sembra averci messo tutti d’accordo.

Da tutti i pensieri dei bambini e delle bambine del coro, scegli le parti che ti sembrano più appropriate, sottolineale in rosso e con esse crea la tua spiegazione della parola patria.

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PER BEN NAVIGARE

L CUORE I N VALIG I A

Osserva l’immagine con attenzione e rispondi.

• Che espressione ha il volto della donna?

• Come sono le sue labbra?

• Quali potrebbero essere i suoi pensieri?

• Perché le bambine nascondono il viso?

• Quali sono, secondo te, i sentimenti che provano?

• Quale potrebbe essere la loro storia?

Alla storia della nostra patria appartengono anche le storie personali di tantissimi Italiani che, soprattutto tra il 1876 e il 1915, hanno dovuto lasciare famiglia e casa alla disperata ricerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Nell’arco di un secolo, 23 milioni di Italiani si sono trasferiti in quasi tutti gli Stati del mondo occidentale e, in parte, del Nord Africa. Di quelle partenze, di quei viaggi, di quelle condizioni di vita difficili sono rimaste fotografie, stampe, quadri a volte un po’ consumati dal tempo, ma che continuano a parlare al nostro cuore e alla nostra mente.

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MERICA MERICA

Ascolta la canzone, leggi il testo e imparala.

Dall’Italia noi siamo partiti Siamo partiti col nostro onore Trentasei giorni di macchina e vapore E in Merica noi siamo arriva’.

Rit.

Merica, Merica, Merica Cossa saràlo ’sta Merica?

Merica, Merica, Merica, L’è un mazzolino di fior.

E alla Merica noi siamo arrivati no’ abbiam’ trovato né paglia né fieno Abbiam dormito sul nudo terreno come le bestie abbiamo riposa’.

Rit.

E l’America l’è lunga e l’è larga L’è formata de monti e de piani e con l’industria dei nostri italiani abbiam’ fondato paesi e città.

Rit.

Merica, Merica, canto popolare

Cerca sul dizionario e scrivi il significato delle parole:

EMIGRATO:

IMMIGRATO:

Patria: storia e simboli 25

INSODDISFAZIONE

: Ciao, sono Gregorio, mi piace la tecnologia e il nuovo modo di comunicare: messaggi sintetici e chiari, e-mail. Non stupirti quindi se, in questa parte del diario scritta da me, troverai un modo un po’ diverso di comunicare.

È un esperimento che sto facendo e che va bene per il mio carattere.

: Il coro prova.

Richiesta della maestra Graziella: Silenzio, concentrazione.

Comportamento del coro: Silenzio ma non completo.

Attenzione ma… da parte di qualcuno no: C’è chi ha un po’ fame e comincia a essere stanco e c’è chi si incanta a guardare il mare dalla finestra.

Rimprovero della maestra Graziella: Prima sottovoce, poi più forte.

Esecuzione dell’Inno d’Italia: Non tutti a tempo perfetto, esecuzione un po’ fiacca. La maestra interrompe.

Sentimenti del coro: Delusione, dispiacere, incomprensione.

Voto: Discreto, ma si sa cattive prove…

Atmosfera: Piuttosto tesa e molto preoccupata…

Aiuta Gregorio a scegliere delle emoticons adatte a esprimere le emozioni del coro durante la prova. Riporta il numero dell’emoticon corretta accanto alle frasi nel diario.

26 TERZA
P
T A
PA

Le emozioni accompagnano tutta la nostra vita e sono davvero tante. Esse ci permettono di smuovere e “portare fuori” ciò che sentiamo dentro, spesso anche attraverso reazioni del nostro corpo. Per questo è molto importante saper cogliere le proprie emozioni e quelle degli altri, per trovare il giusto modo per rapportarci a noi stessi e a loro. Le emozioni hanno anche il compito di guidarci verso le scelte migliori per la nostra vita, purché impariamo a riconoscerle e a “trattarle bene”.

Con l’aiuto dell’insegnante, completa il testo. Scegli tra:

aiuto • salute • pericolo • ambiente • problemi • piacevole • guardia • situazione

Il dolore ci fa capire che ci sono dei e che abbiamo bisogno di . La sorpresa ci mette in allerta di fronte a una che potrebbe essere sia positiva sia negativa. La gioia ci dice che stiamo vivendo una situazione. La paura ci mette in per evitarci di finire in . Il disgusto ci aiuta a evitare qualcosa che potrebbe nuocere alla nostra ....................................... . La rabbia nasce dall’istinto di difenderci dall’ in cui viviamo.

Individua un colore per ogni emozione menzionata nell’esercizio precedente e dipingi con ognuno di essi la tavolozza delle emozioni.

Educazione
e alimentare
emotiva
DOLORE PAURA GIOIA RABBIA SORPRESA DISGUSTO

LA VITA È UNA CONQUISTA

: La maestra Graziella prende subito la parola…

Maestra Graziella: Beh, che cosa sono quelle facce? La prova non è andata benissimo, e allora? Vediamo di ragionare insieme e capire che cosa non ha funzionato per rimediare. La verità è che avete paura e oggi cantare vi sembra come scalare una montagna.

Alcune situazioni della vita a volte ci sembrano come difficili montagne da scalare. Azioni e sentimenti non costruttivi ci impediscono di salire e di crescere, mentre altri positivi ci permettono di salire e raggiungere i nostri obiettivi.

Basandoti sullo schema della prima montagna, compila quello relativo alla seconda, partendo dalla situazione di vita proposta.

Sentimento costruttivo

Siamo orgogliosi di cantare per tutti.

Situazione di partenza

Sentimento non costruttivo

Siamo scoraggiati e delusi.

Sentimento costruttivo

Sentimento non costruttivo

Azione costruttiva

Canteremo dando il meglio di noi.

Abbiamo cantato male.

Azione non costruttiva

Chiediamo di cantare in playback.

Azione costruttiva

Situazione di partenza

Ho sbagliato la verifica di matematica.

Azione non costruttiva

28 A P PA

PAROLE MAGICHE

: Dopo aver discusso, il coro ha trovato almeno tre motivi principali per cui le prove di canto non sono andate benissimo. Noi abbiamo sbagliato perché ci mancava… ....................................., 2: ....................................., 3: .......................................

Gregorio ha dimenticato di scrivere le ultime tre parole. Aiutalo a completare correttamente la frase. Riordina le sillabe e forma le tre parole mancanti. Poi scrivile nella pagina del diario.

TEN - NE - ZIO - AT

-

I ragazzi del coro stanno imparando che in un gruppo che lavora insieme tutti hanno un ruolo preciso: “il gruppo è il singolo e il singolo è il gruppo”.

E tu come ti senti all’interno del gruppo dei compagni e delle compagne di classe? Hai trovato un tuo posto?

Osserva i disegni e cerchia quello o quelli che esprimono il tuo modo di comportarti all’interno della classe. Poi racconta il perché della tua scelta.

29 Educazione emotiva e alimentare
LA
RA - COL - ZIO - BO - NE
CEN - NE - TRA - ZIO - CON

TERZA T A P PA

QUESTIONE DI PARTICOLARI

Nella vita di tutti i giorni è importante essere attenti a ciò che facciamo, sentiamo, sperimentiamo e proviamo. Attenti a noi stessi e agli altri, alle parole e ai fatti, all’insieme e ai dettagli.

Esercitati a porre attenzione ai piccoli particolari.

Osserva attentamente il ritratto della maestra Graziella posto al centro.

Molte volte la nostra incapacità di concentrazione e la fretta ci portano a fare errori e a prendere una parola per un’altra. Proprio come nelle frasi che seguono.

Facendo attenzione ai dettagli, cerchia in rosso tutti i ritratti uguali ad esso. Leggi attentamente, poi riscrivi le frasi correttamente.

• Ho rotto un vaso in mille pesi.

• Pesco la mangia.

• Prese un terno.

• Ho pescato una torta.

• Apri il latte e prendi il frigo.

30

COLLABORARE È MEGLIO

: Forza, cerchiamo di fare del nostro meglio e raggiungeremo sicuramente il nostro obiettivo: cantare bene. Dovremmo fare anche noi come quelle mucche affamate ma testarde di cui ci racconta sempre la maestra Graziella. Alla fine, per mangiare, hanno dovuto imparare a collaborare.

Osserva attentamente i disegni che raccontano la storia di cui parla Gregorio. Cerca di comprenderne il significato e spiegalo con una didascalia per ognuno

31 Educazione emotiva e alimentare

T A P PA A TAVOLA!

: Ecco la vostra nuova inviata. Sono Emma, ho dieci anni e questa esperienza è una delle più belle che io abbia mai vissuto con i miei compagni e le mie compagne. Tra cinque minuti pranzeremo. Nella stanza accanto è tutto un preparare e un gran rumore di piatti. C’è allegria, attesa e appetito. Le maestre ci ricordano le buone maniere: non abbuffarci, non spingere, evitare di prendere troppo cibo con il rischio poi di doverlo lasciare. Non esagerare, insomma, uno dei nostri difetti. Ma entriamo finalmente nella sala: che bellissima tavola!

Osserva cibi e bevande sulla tavola: quali consumeresti con più piacere?

Costruisci il tuo ordine di gradimento: numera ogni cibo da 1 a 16.

32

Osserva il cerchio alimentare. È un piatto diviso in quattro parti diverse tra loro: una per la frutta, una per la verdura, una per i cereali, l’ultima per i cibi proteici. A fianco un piattino ricorda la necessità di consumare anche latte e derivati. Le parti più ampie indicano i cibi che dovrebbero essere consumati con più frequenza per aiutare il nostro corpo a stare in salute. Ricorda: se vuoi nutrirti

Inserisci il numero corrispondente alla tua classifica di gradimento dei cibi della pagina precedente accanto ad ogni sezione del cerchio alimentare alla quale appartengono. Poi rispondi.

• I tuoi cibi preferiti rientrano nelle parti più ampie del cerchio alimentare?

• Quali sono le maggiori differenze?

• Ritieni di mangiare bene?

33
emotiva e alimentare
Educazione
.....................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................

ISTRUZIONE PER CAMBIARE IL MONDO

Ore 14:30, Porto di Civitavecchia, Capitaneria di porto

: Dalle finestre della Capitaneria di porto osserviamo la banchina del porto che si va riempiendo. Ragazzi e ragazze che arrivano da ogni parte, tanto movimento, voci che si intrecciano. Sembra che le scolaresche che sono arrivate fin qui vogliano raccontare a tutti ciò che ogni giorno si impara nelle tantissime aule del nostro Paese. Perché, come dicono sempre le nostre maestre, a scuola si impara a vivere.

: Sbrighiamoci. Indossiamo le nostre divise, così saremo pronti per uscire. Vero, maestre?

: Certo!

: È il segnale. Non occorre dire altro. Ognuno ha preso il suo zaino e rovista alla ricerca della maglietta che stamattina è stata consegnata bella stirata dai genitori e poi pantaloni, gonne… All’improvviso un grido disperato rompe l’affaccendarsi silenzioso.

Alessandro: No, non è possibile… La marmellata del panino che stamattina la mamma mi aveva dato è uscita dal sacchetto ed è finita tutta sulla maglietta. Come farò?

Emma della sala, Admir sventola qualcosa di bianco.

Admir e stamattina mi ha messo una maglietta di scorta nello zaino.

34 T A P PA

Emma: Ora Alessandro è felice, vorrebbe fare le capriole. Ma le maestre lo fermano: ci mancherebbe altro che rompesse i pantaloni! È bella la nostra maglietta del coro, soprattutto l’immagine che vi è raffigurata, insieme al nome della nostra scuola e al motto di Nelson Mandela: L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo.

L’ISTRUZIONEÈL’ARMAPIÙPOTENTECHE PUOIUTILIZZARE PERCAMBIARE ILMONDO.

Completa le frasi nel modo corretto. Scegli tra:

esprimere idee e opinioni • rispettare tutti e tutte, anche chi è molto diverso o diversa da me • vivere nel mondo • scegliere • conosco • sono • desidero per me

• Se studio, io ........................................................................................................................................................... .

• Se vado a scuola, imparo a essere corretto o corretta e a ......................................................................

• Se studio, io posso capire chi .........................................................................................................................

• Se imparo a conoscermi, io posso sapere che cosa ..............................................................................

• Se imparo a vivere nella società della scuola, io saprò ............................................................................

• Se so pensare, io posso .................................................................................................................................... .

• Se conosco, posso ............................................................................................................................................. .

Pensi davvero che l’istruzione e la scuola possano offrire tutto questo? Che cosa si potrebbe migliorare? Parlane con l’insegnante, le compagne e i compagni.

35
e Scuola
Istruzione
...................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................... .

QUESTA È LA MIA SCUOLA

Ascolta e impara la canzone. Poi illustra con i tuoi disegni le sequenze di strofe e il ritornello.

Ho cambiato scuola per un’avventura nuova oggi ho un po’ paura è il mio primo giorno qui. Sarà la timidezza e me ne sto in disparte ma dall’altra parte un bambino chiama me.

Rit.

“Ehi tu, vieni qui!

Gioca insieme a noi. Non restare lì da solo mai poi mai. Tu sarai per noi un nuovo amico dai. Giocherai con noi e ti divertirai proverai emozioni che non hai provato mai”.

Cammineremo insieme se la mano mi darai l’amicizia è un sentimento che nasce dal cuore. Tu sarai per noi una risorsa in più crescerai con noi sotto un cielo blu proverai emozioni che non hai provato mai. Cammineremo insieme se la mano mi darai l’amicizia è un sentimento che nasce dal cuore.

QUARTA T A P PA 36

Questa è la mia scuola

Vivo un’emozione nuova, non ho più paura e sto bene qui con voi e non c’è timidezza e non sto più in disparte e dall’altra parte un bambino chiama me.

Rit.

Cammineremo insieme se la mano mi darai l’amicizia è un sentimento che nasce dal cuore.

V. Scruci, Questa è la mia scuola

La scuola è come un puzzle formato da tante tessere che, tutte insieme, contribuiscono a rendere tutto più bello con le loro qualità.

Completa e colora la tua tessera del mosaico e quella del tuo compagno più caro o della tua compagna più cara: scrivi in esse tre vostre rispettive qualità che contribuiscono a rendere migliore la vita nella vostra classe.

37

PER BEN NAVIGARE

LA BAND I ERA I TAL I ANA

Come le persone, anche la bandiera italiana ha la sua storia.

Osserva i disegni con le corrispondenti date e didascalie: ricostruisci l’ordine cronologico della storia con i numeri da 1 a 4. Poi prova a leggere nell’ordine giusto, ad alta voce, alternandoti con i compagni e le compagne.

1948

Gli Italiani scelgono di diventare una Repubblica e il tricolore diventa la bandiera nazionale, senza più il simbolo dei Savoia. È l’anno 1948.

1861

Dopo tante altre divisioni e lotte, finalmente l’Italia si unifica e il tricolore diventa la bandiera del Regno d’Italia, con all’interno lo stemma della famiglia Savoia che lo governa.

1802

La Repubblica Cispadana viene trasformata in Repubblica Italiana, con presidente Napoleone Bonaparte. I colori sono gli stessi, ma cambiano le forme: un quadrato a fondo rosso, in cui è inserito un rombo a fondo bianco, contenente un altro quadrato a fondo verde.

1797

La Repubblica Cispadana (formata da Lombardia ed Emilia-Romagna) sceglie come suo simbolo il tricolore con al centro lo stemma della Repubblica, una custodia con quattro frecce, circondato da una corona di alloro e ornato da un trofeo di armi.

38

Ore 16, Porto di Civitavecchia

Emma: Siamo usciti e ci guardiamo attorno meravigliati. Alcuni ragazzi e alcune ragazze distribuiscono bandiere e le affidano anche a noi con delicatezza, proprio come si fa con un tesoro.

Marco: È bello sventolare le nostre bandiere, anche se non c’è nessuna partita di calcio o altro evento sportivo. Ma, che cosa succede a Daniel?

Emma: Ecco. A Daniel è sfuggita la bandiera… Il vento gli ha fatto uno scherzo e la sta facendo volare per tutta la banchina. Lui però la insegue, fino a quando la raggiunge e non la lascia più andare.

Ascolta la canzone.

LA BANDIERA DEI TRE COLORI

E la bandiera dei tre colori sempre è stata la più bella: noi vogliamo sempre quella, noi vogliam la libertà! La libertà, la libertà!

(Canzone tradizionale)

Istruzione e Scuola ............................................................
............................................................
E

QUINTA T A P PA

NON VI DIMENTICHIAMO

Ore 16:30, Porto di Civitavecchia

Alberto: Spetta a me raccontare la parte più bella di questa nostra avventura. Sono Alberto e sono fermo di fronte alla grande nave che trasporterà i ragazzi e le ragazze a Palermo. È grande e un po’ buffa con quell’enorme becco di prua aperto per far passare i passeggeri. All’improvviso un grande applauso e voci che si alzano festose: sono state calate due gigantografie dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e un’altra con Francesca Morvillo, moglie del giudice Falcone, e gli agenti della scorta. Tutti hanno perso la vita nella lotta contro la mafia. Questa giornata si ispira ed è dedicata a loro. Emozionante: è come averli qui con noi!

NON TI DIMENTICO

Aprendo gli occhi vedo

Che il giorno arriva piano

Se non ci fossero le nuvole

Sarebbe tutto più semplice.

A. Ruggiero, R. Colombo, Non ti dimentico

Di luce accenderò

Le ore del mattino

Per poterti dire che Non ti dimentico…

40

LA GIUSTIZIA È ESATTA

I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino credevano che senza la giustizia non potesse esserci diritto e che essa dovesse avere sempre la precedenza su tutto.

Ma che cosa significa essere giusti? Significa dare a ciascuna persona ciò che le è dovuto. Non si può essere “un po’ giusti”: o lo si è davvero oppure no. La giustizia ha una sua misura esatta che va rispettata e non può dipendere dalle nostre idee personali.

Osserva i disegni: rappresentano esempi di misure sbagliate. Dopo averne capito il senso, completa le frasi nel modo corretto.

• Antonella sente scivolare i pantaloni verso il basso perché sono .

• La mamma ha tante chiavi, ma non riesce proprio ad aprire il cassetto della sua scrivania, perché .................................................................................

Spiega con parole tue la situazione descritta nei disegni qui accanto.

41 Giustizia e Legalità

CONTRO LA MAFIA PER LA GIUSTIZIA

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con tutti gli agenti della scorta, hanno dato la loro vita per lo Stato e la giustizia. Sono stati uccisi dalla mafia a pochi mesi l’uno dall’altro. Era il 1992. Un anno terribile per tutta l’Italia.

Arianna: Mia nonna mi ha spiegato che sono stati due grandi uomini. Erano nati tutti e due nello stesso quartiere a Palermo ed erano diventati giudici, al servizio della giustizia e dello Stato, impegnati per tutta la loro esistenza nella lotta contro la mafia.

Ludovica: Ma che cos’è la mafia? Ogni tanto se ne sente parlare, ma io non l’ho ancora capito.

Admir: Io lo so, mio papà mi ha regalato un libro in cui si spiega bene che cos’è. La mafia è un’organizzazione criminale molto pericolosa.

Valentina: Ma che cosa vuole?

Alessandro: Potere e tanto denaro! E per averli traffica di tutto: armi, uomini, droga… E poi la mafia vuole controllare i commerci e anche la politica.

Alina: Ma la politica dovrebbe occuparsi del bene di tutti! Allora anche i mafiosi vogliono il bene di tutti?

Alessandro: NO! NO! Ai mafiosi non interessa aiutare lo Stato, ma avere soldi solo per se stessi. C’è una bella differenza!

Daniel: Ma come ottengono quello che vogliono?

Alessandro: Fanno i prepotenti, usando cattiveria, violenza, imbroglio.

42 QUINTA T A P PA

Alberto: Ora si è fatto silenzio nel nostro gruppo. Tutti guardiamo le gigantografie che sono chiare, lucenti, illuminate dal sole. - Avete visto?mi rivolgo agli altri. - Sembra che il sole si sia accomodato tra di loro.

Daniel: Anche la mafia crede di essere il sole ma è un sole nero, che non fa luce…

Il mafioso è come un ragno: costruisce ragnatele di amicizie, conoscenze in cui si fanno dei favori non per gentilezza, ma per “comperare” chi li riceve e costringerli a restituirli in diversi modi, anche comportandosi contro alla legge.

Segna in rosso il percorso che può condurre Daniel sulla strada dell’onestà

43
Giustizia e Legalità

PER BEN NAVIGARE

LE LORO PAROLE PIÙ BELLE

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno espresso tante volte la loro profonda convinzione che la forza delle idee giuste, oneste e importanti riesce a sopravvivere alla morte delle persone.

Leggi alcuni dei loro pensieri e, con l’aiuto dell’insegnante, cerca di capirne l’importante significato.

La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.

(G. Falcone)

Parlate della mafia. Parlatene in radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

(P. Borsellino) A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato.

(P. Borsellino)

Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni, non le parole.

(G. Falcone)

La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.

(P. Borsellino)

Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre.

(P. Borsellino)

Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.

(G. Falcone)

Che le cose siano così non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.

(G. Falcone)

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Leggi le domande e, insieme ai compagni e alle compagne, prova a rispondere.

I MIEI PENSIERI PER PAOLO E GIOVANNI

• Perché Paolo Borsellino pensa che sia giusto parlare di mafia?

• Quale pensi sia il modo migliore per diffondere le idee di Paolo e Giovanni?

• Come credi ci si debba comportare all’interno di uno Stato onesto e legale?

• Qual è stata secondo te la forza più grande di Paolo e Giovanni?

• Pensi che non abbiano mai avuto paura per la loro vita?

• Un tuo pensiero per Giovanni e Paolo…

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PER NON PIANGERE PIÙ

Alberto: - Scusate, posso scattare una fotografia con voi? Ma chi è la signora carina e gentile che ci ha appena fatto questa domanda?

Yossef: Certo che può. E poi noi non siamo dei divi o delle dive; e lei chi è signora?

Signora: Io sono Claudia, la sorella di Emanuela Loi, un’agente della scorta del giudice Borsellino. Voi lo sapete che otto agenti hanno perso la vita insieme ai giudici? Ogni anno io arrivo qui per partecipare, per portare il messaggio di mia sorella e degli altri, che è questo: tutti noi e tutte noi, nel nostro piccolo, quotidianamente, dobbiamo fare la nostra parte per costruire una società in cui i valori della giustizia e della pace siano sempre presenti, senza che sia necessario morire per difenderli.

Daniel: Che bello, signora, il suo pensiero. Così potremo tutti vivere bene e pensare a prati verdi, cieli azzurri, come quello di oggi qui a Civitavecchia.

Emanuela e gli altri agenti della scorta, i due giudici e la moglie di Giovanni Falcone vorrebbero così: che nessuno, grande o piccolo, dovesse mai più piangere. Adesso, noi del coro, ci mettiamo tutti in posa con lei.

Coro insieme: Pronti? Un click sorridente per la vita. Per non piangere mai più!

46 QUINTA T A P PA

Ascolta e impara la canzone. Poi colora con le tinte indicate solo gli spazi dove c’è il puntino. Otterrai una bella illustrazione della canzone.

47 Giustizia e Legalità

CHE FACCIA FAI?

Ore 16:45, Porto di Civitavecchia

: Il diario passa a me, appena in tempo. Tra qualche minuto saliremo sul palcoscenico e allora ce ne saranno di cose da raccontare! Siamo qui, in fila ordinata vicino alla scaletta, e aspettiamo un segnale della nostra maestra che, a sua volta, aspetta un segnale dai signori del palco che, a loro volta, aspettano un segnale dagli organizzatori. Insomma, aspettiamo tutti in compagnia.

Ma ecco, è il momento…

Voce fuori campo: Il coro! Il coro può salire. Con ordine, mi raccomando.

Admir: Tocca finalmente a noi e adesso abbiamo un po’ paura. Tante e diverse sono le emozioni che stiamo provando mentre, pian piano, saliamo i gradini della scaletta.

Alessia: Admir, che faccia fai? E tu, Emma? Se poteste vedervi allo specchio!

La vostra faccia dice tutto.

Osserva bene i volti e scrivi sui puntini le emozioni che esprimono. Poi completa i fumetti con l’onomatopea corretta. Scegli tra:

BRR • YAHOO • EMM • WOW • SIGH

48
A P PA
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Repubblica Italiana e Costituzione

49
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UNA PREZIOSA REPUBBLICA

Ore 17, Porto di Civitavecchia

Admir: Il cielo è azzurro, l’aria frizzantina, la nave è lì che attende. Sui ponti sventolano bandiere e le bambine e i bambini sono tutti seduti attorno a noi.

Lì, nella platea all’aperto, ci sono tante persone importanti della Repubblica Italiana e poi ci siamo noi che guardiamo il mondo dall’alto: siamo sul palco.

Maestra Graziella: Avete visto? Quello è il Ministro dell’Istruzione e vicino ci sono il capo della polizia e il Prefetto e tante, tante altre persone importanti. E ora, attendiamo il nostro Presidente della Repubblica. Perché l’Italia è una Repubblica. Ve lo ricordate, vero?

Il 2 giugno 1946 gli Italiani votarono, attraverso un referendum, la forma di governo che preferivano. Il referendum è una votazione diretta del popolo su questioni di interesse comune. Gli Italiani erano appena usciti dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale e sentivano il bisogno di un cambiamento che permettesse allo Stato di rinascere. Fino ad allora l’Italia era stata una Monarchia, cioè aveva avuto come capo dello Stato un re, nominato a vita e proveniente sempre dalla stessa famiglia.

50
T A P PA

Repubblica Italiana e Costituzione

Nella Repubblica, invece, la sovranità appartiene al popolo, il quale elegge i suoi rappresentanti attraverso il voto. Il significato della parola res publica (dal latino) è “cosa pubblica”, cioè di tutti.

Con il referendum del 1946 gli Italiani scelgono quindi di diventare una Repubblica. In quell’occasione possono votare anche le donne, che fino ad allora non avevano potuto farlo.

È il primo vero suffragio universale, in cui finalmente possono votare tutte le persone maggiorenni (allora 21 anni).

Da quel momento donne e uomini sono considerati uguali, come stabilito poi anche dalla Costituzione. In essa si dirà anche che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Il risultato del referendum viene proclamato il 10 giugno 1946.

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Compila la carta d’identità della Repubblica Italiana.

LA COSTITUZIONE ITALIANA

I giornali comunicano notizie attraverso parole e immagini.

Alcune volte le immagini sono così forti da diventare vere e proprie protagoniste dell’articolo stesso, come nel caso che segue.

Osserva l’immagine

: Siamo sempre qui sul palco e attendiamo l’arrivo del Presidente della Repubblica. Mi è rimasta una domanda in testa, che rivolgo ai miei compagni e alle mie compagne che mi sono accanto. Una volta diventata Repubblica, l’Italia ha risolto tutti i problemi che aveva prima? Gli Italiani si comportano bene, sono uniti e collaborano per il bene di tutti? Oppure…

Emma: Oppure… L’Italia è nata dal dolore della guerra e della dittatura e poiché gli uomini di ogni tempo spesso si assomigliano nei difetti e negli egoismi, il Governo fissa dei limiti precisi al potere di chi deve comandare e, dopo un lungo lavoro che dura anni, crea una Costituzione, cioè la legge fondamentale dello Stato fatta di 139 articoli. Con essa si vogliono garantire a tutti i cittadini e a tutte le cittadine gli stessi diritti. È l’anno 1948.

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P PA

Repubblica Italiana e Costituzione

: Questo vuol dire che non esisteranno più persone povere

: Magari… Vuol dire che nessuno potrà mai far dire a una legge dello Stato che chi è più sfortunato e ha poche possibilità economiche vale di meno degli altri. Princìpi, valori, regole, diritti e doveri valgono per tutti i cittadini e tutte le cittadine e offrono loro la possibilità di vivere insieme con dignità ed equilibrio. Questa si chiama giustizia.

Leggi le frasi che si riferiscono alla Costituzione Italiana e indica con una crocetta quelle che contengono un errore. Poi correggi.

La Costituzione Italiana viene riconosciuta come una delle migliori al mondo, un capolavoro nato da persone che misero insieme le loro diverse idee.

La Costituzione Italiana è stata scritta dal Presidente della Repubblica.

La Costituzione Italiana contiene articoli rivolti solo alle cittadine e ai cittadini più ricchi.

La Costituzione Italiana è composta da 139 articoli.

La Costituzione Italiana viene rinnovata ogni anno.

L’Italia è una Repubblica democratica.

In una dittatura il potere è affidato ai rappresentanti del popolo.

La Repubblica Italiana nacque da un referendum tra le cittadine e i cittadini italiani.

Il significato della parola Repubblica è “cosa privata”.

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A P PA UN FARO PER LO STATO

: Sul palco ci hanno appena distribuito il volume della Costituzione Italiana come ricordo di questa giornata e perché non dimentichiamo mai la sua importanza nella nostra vita di cittadini e cittadine. Mentre attendiamo, cominciamo a leggerla insieme. Ci soffermeremo sui primi 12 articoli più facili da capire per noi. Tutto il resto lo vedremo poi in classe con le nostre insegnanti.

Art. 1 L’Italia è una Repubblicana democratica, fondata sul lavoro.

Art. 2 Ogni cittadino ha diritti e doveri.

Art. 3 Davanti alla legge siamo tutti uguali.

Art. 4 Tutti abbiamo il diritto di lavorare e tutti dobbiamo contribuire con il nostro lavoro al bene dello Stato.

Art. 5 La nostra Repubblica è una e indivisibile, per poterla però amministrare meglio è organizzata in regioni, province e comuni.

Art. 6 La Repubblica protegge i cittadini italiani, anche quelli che parlano una lingua diversa.

Arianna: Avete letto bene i primi sei articoli? Adesso vediamo se avete capito qual è il loro significato. Ora io farò delle domande e voi dovrete trovare l’articolo giusto della Costituzione che risponde ad esse.

Repubblica Italiana e Costituzione

Partecipa anche tu al “gioco istruttivo” proposto da Arianna: scrivi sotto ogni sua domanda l’articolo della Costituzione che può dare una risposta corretta.

• Sono cittadino italiano e vivo vicino al confine con l’Austria. Parlo prevalentemente il tedesco. A causa di ciò lo Stato potrà togliermi qualche diritto o continuerò a essere trattato come qualsiasi cittadino?

• Sono una donna e vorrei partecipare a un concorso per svolgere una professione per cui penso di avere le qualità giuste. Mi hanno detto che però ad esso parteciperanno poche donne. Posso tentare lo stesso o un uomo ha maggiori diritti di me?

Poiché lavorare è troppo faticoso vorrei che lo Stato mi desse i mezzi economici per vivere anche senza lavorare. È possibile?

La mia è una regione d’Italia molto particolare, con esigenze un po’ diverse, per questo i governanti hanno preso delle decisioni particolari rispetto alle altre regioni.

Questo vuol dire che io non verrò più considerato italiano?

• Non mi piace come è governata l’Italia e penso di avere delle idee buone e giuste per fare meglio. Perciò posso imporle a tutti e a tutte e mettermi a capo della Nazione?

• Quest’anno non mi va di pagare le tasse allo Stato. Ho deciso di usare quei soldi in modo diverso. Del resto sono miei. Posso farlo?

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SESTA T A P PA

Continua a partecipare al “gioco istruttivo” di Arianna. Leggi gli altri sei articoli della Costituzione Italiana: ti accorgerai che ad essi mancano i verbi. Aggiungili tu in modo appropriato, rispettando il significato di ogni legge. Scegli tra:

possiede • rifiuta • desiderano • accoglie • tutela • sono regolati

Art. 7 Lo Stato e la Chiesa sono indipendenti l’una dall’altro.

I loro rapporti .............................................................................. da accordi chiamati Patti Lateranensi.

Art. 8 Le persone sono libere di praticare la religione che

Art. 9 La Repubblica aiuta lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e ............................................................ le opere artistiche.

Art. 10 La Repubblica protegge gli stranieri, adeguandosi al diritto internazionale, e li se sono privati della libertà nel loro Paese.

Art. 11 La Repubblica ............................................. la guerra. La guerra non potrà mai più essere un modo per risolvere i contrasti o per attaccare la libertà di altri popoli.

Art. 12 La Repubblica una sua bandiera, il tricolore verde, bianco e rosso a bande verticali di uguali dimensioni.

Repubblica Italiana e Costituzione

Come fatto in precedenza, scrivi sotto a ogni domanda il rispettivo articolo della Costituzione che può dare una risposta corretta.

• Avrei in mente una bandiera italiana che secondo me è più bella di quella attuale. Posso farla diventare nazionale?

• Ho deciso di cambiare religione. Devo cambiare anche Paese?

• Mi piace tantissimo la Fontana di Trevi. Starebbe benissimo nel grande giardino che circonda la mia casa. Dove mi devo rivolgere per comperarla?

• L’elezione del Presidente della Repubblica Italiana deve essere approvata anche dalla Chiesa?

• Nel mio Paese ero continuamente imprigionato a causa delle mie idee di pace. L’Italia potrà accogliermi e aiutarmi a cominciare una nuova vita?

• Pur di ottenere condizioni economiche più favorevoli per se stessa, la nostra Nazione può dichiarare guerra a una più ricca e agiata?

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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

: Attenzione! Ecco che i presenti si alzano tutti in piedi. Sta arrivando il Presidente, tra qualche istante sarà qui; questo è un momento talmente emozionante per noi del coro che d’ora in poi il diario verrà scritto a più voci.

Marco: Ora si è fatto silenzio e sembra impossibile con tutte le persone che sono presenti. Noi sul palco siamo pietrificati. Mi guardo attorno: gli sguardi sono tutti puntati nella direzione da cui ci hanno detto arriverà il Presidente. Ma come si fa a diventare Presidente della Repubblica? E che qualità bisogna avere per poter svolgere bene questo ruolo?

Arianna: Il Presidente è il capo dello Stato, non è eletto dai cittadini, ma dal Parlamento italiano e da due rappresentanti di ogni regione (uno solo per la Valle d’Aosta). Egli rappresenta l’unità della Nazione e deve garantire il rispetto della Costituzione. Non può identificarsi però con nessun partito politico. La sua casa ufficiale è il palazzo del Quirinale a Roma.

Sara: La maestra Antonella ci ha spiegato che nell’Art. 87 della Costituzione si trovano elencati tutti i suoi compiti, come ad esempio: promulgare le leggi, inviare messaggi alle Camere, ricevere le rappresentanze degli altri Paesi.

Alessia: Ma si può diventare Presidente a qualsiasi età?

Gregorio: No, bisogna avere almeno 50 anni e l’incarico dura per sette anni. Il Presidente deve essere una persona seria, autorevole, deve rappresentare il popolo italiano tutto, deve rafforzare il sentimento di solidarietà e di unità della Nazione. Insomma, deve essere una persona speciale, in cui gli Italiani si riconoscano volentieri.

Alessandro: Ed ecco, da lontano, scoppia un caloroso applauso e pian piano si allarga tutt’intorno, come in un passaparola velocissimo. Il Presidente della Repubblica è arrivato.

58 A P PA

Repubblica Italiana e Costituzione

Marco: Tutti vorrebbero stringergli la mano e scambiare una parola. In effetti il suo sguardo sembra guardare lontano, come se volesse abbracciare tutti.

D’altronde lui è il Presidente di tutti gli Italiani. Alcuni signori eleganti lo accompagnano al suo posto, proprio davanti al palco, dove ci siamo noi.

Alberto: È il segnale per noi del coro.

Coro insieme: Questo Inno è per lei, signor Presidente, per tutti noi, per Giovanni Falcone, per Paolo Borsellino, per Francesca Morvillo, per gli agenti della scorta e per tutti gli Italiani.

Compila lo schema.

PRESIDENTE della REPUBBLICA

• Ruolo

• Eletto da

• Abitante a

• Compiti

• Età minima

• Caratteristiche umane e professionali

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VITA QUOTIDIANA E SENSO CIVICO

: Abbiamo appena terminato di cantare l’Inno di Mameli. Siamo commossi. Ce l’abbiamo messa tutta. Guardiamo verso il Presidente.

Sara: Lui sorride e applaude: sembra davvero contento. Anche la maestra Graziella è soddisfatta e ci manda un bacio. Intanto palloncini tricolori si alzano nel cielo, come se volessero portare le nostre voci ovunque.

Ludovica: Silenzio! Il Presidente della Repubblica inizia il suo discorso. Parla dell’impegno di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, degli agenti della scorta e di ciò che ogni cittadino e gni cittadina dovrebbe fare per il proprio Stato.

“Cari ragazzi, imbarcandovi in questa Nave della Legalità, compiendo la traversata, sbarcando a Palermo, lanciate un messaggio: il messaggio che la mafia sarà sconfitta, che sarà debellata definitivamente. Le idee di Falcone e il suo impegno, le idee di Borsellino e il suo impegno continuano a camminare, ragazzi, anche sulle vostre gambe. Questo è il significato del vostro viaggio; questo è il messaggio che lanciate. Ragazzi, fate sempre vostro questo messaggio. Diffondetelo. Buon viaggio e buon vento!

Liberamente tratto dal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della partenza della Nave della Legalità 2018

60 A P PA

Repubblica Italiana e Costituzione

Arianna: E improvvisamente il vento, che fino a quel momento c’era stato, ma leggero e un po’ sì e un po’ no, incomincia a farsi sentire, come se volesse obbedire alle parole del Presidente. Così diventa forte, ci spinge da dietro, ci fa muovere.

Alessia: Abbiamo capito, adesso andiamo! Hai proprio preso in parola il Presidente!

Ma intanto nel cielo si alzano i palloncini colorati che noi ragazzi e ragazze abbiamo appena lasciato volare. Salgono veloci, portando con loro le nostre speranze.

Aiuta i palloncini a salire in alto: scrivi in ciascuno solo le qualità del buon cittadino e della buona cittadina. Scegli tra:

disinteresse • libertà • responsabilità • solitudine • onestà • giustizia • cultura • prepotenza • inganno • solidarietà • ignoranza

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SESTA T A P PA

CANZONE AMICA

Portare con sé un’idea importante, essere consapevoli di avere un proprio ruolo nella società e in generale nella vita significa “volare in alto”, là dove è possibile “accarezzare il vento”, insieme a tante altre mani. Vola anche tu, dunque, insieme a “un’idea che non si fermerà”.

Ascolta la canzone, imparala e cantala insieme ai compagni e alle compagne.

Vola questo desiderio di avventura cresce questa voglia che ho di libertà.

Vola un’idea che non so più fermare questo è il momento che aspettavo io.

Alza le mani e poi tu prova ad accarezzare il vento e chissà il vento quante mani avrà.

Rit.

Quante volte per gioco ho cantato una canzone amica. Quante volte ho sperato in un mondo di pace e verità.

Quante volte ho sognato le note di una canzone amica. E nel sogno cantava in un coro l’umanità.

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Vola la colomba bianca dell’amore vola e chissà dove si fermerà. Ora i miei occhi possono vedere gente di un colore solo: libertà.

Alza le mani e poi tu prova ad accarezzare il vento e chissà il vento quante mani avrà.

Rit.

Quante volte per gioco ho cantato una canzone amica.

Quante volte ho sperato in un mondo di pace e verità.

Quante volte ho sognato le note di una canzone amica. E nel sogno cantava in un coro l’umanità.

Vola… un’idea che non si fermerà.

E. Ghinazzi, F. Zulian, Canzone amica, Ed. Ilaria

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Italiana e Costituzione
Repubblica

A P PA DAI, VIENI CON NOI!

: Ora è tempo di partire. La rotta è segnata. Saliamo sulla grande nave che ci porterà alla meta. È sicuramente un viaggio speciale questo, alla scoperta di noi stessi e di noi stesse, del nostro essere cittadini e cittadine di una stessa nazione. Vorremmo portare con noi anche te che leggi: dai, sali! Ti aspettiamo!

Se vuoi accettare l’invito dei bambini e delle bambine del coro, inizia a colorare la regione in cui si trova la tua scuola. Poi scrivi qui accanto il suo nome, quello della scuola a cui appartieni e la tua classe.

Regione

Scuola

Classe

Tutte le regioni sono importanti: scrivi i loro nomi.

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BRANI MUSICALI PRESENTI NEL VOLUME

1) “Hey you, listen to me!” (V. Scruci)

2) “Ho visto un prato” (S. Endrigo, G. Rodari)

3) “Inno d’Italia” (G. Mameli, M. Novaro)

4) “La bandiera dei tre colori” (tradizionale)

5) “Merica Merica” (popolare)

6) “Questa è la mia scuola” (V. Scruci)

7) “Non piangere” (S. Endrigo, G. Rodari)

8) “Canzone amica” (E. Ghinazzi, F. Zulian)

INTERPRETI

Per i brani 1-3-4-6:

Coro “Meraviglioso tra le note”, diretto da Annarita Spinelli, Istituto Comprensivo “Aldo Moro don Tonino Bello”.

Collaboratori: Dini Romanazzi, Antonella Poli Cappelli, Santina Talienti. Dirigente Scolastica: prof.ssa Anna Consilio

Per i brani 2-5-7-8:

Gisella Gaudenzi, Donatella Polletti, Marica Saponaro della Fondazione Mariele Ventre di Bologna

MUSICISTI ED ESECUTORI

Marco Dieci: pianoforte, organo, tastiere

Marco Mazzuoccolo: chitarra elettrica, acustica

Alessandro Maria Ferrari: basso elettrico

Francesco Coppola: batteria, percussioni

Maurizio Mancini: tastiere addizionali

PRODUZIONE E TECNICO DEL SUONO

Maurizio Mancini.

Realizzato presso Digitallcube Recording Studio, Prignano (MO), Italy www.digitallcube.it

Segreteria organizzativa di Progetto per la Fondazione Mariele Ventre di Bologna: Cecilia Ventre

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Qu e st i o n e di C i vi l t a 5

Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Coordinamento e redazione: Clara Ragni

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Gloria Della Gatta

Illustrazioni: Simonetta Baldini

Copertina: Gloria Della Gatta

Ricerca iconografica: Paola Rainaldi

Referenze iconografiche: Shutterstock

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division

Loreto – Trevi 22.8.309.0

Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e non volute omissioni o errori di attribuzione.

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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.

Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

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MOTIVO I S P I R AT ORE

I volumi “Questione di civiltà” traggono motivo ispiratore dalla manifestazione

“Palermo Chiama Italia” promossa dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone per ricordare le stragi di Capaci e via D’Amelio e per onorarne le eroiche vittime. In particolare il viaggio della “Nave della Legalità” dal porto di Civitavecchia a quello di Palermo, con il suo carico di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, insegnanti, speranze, domande, idealità…, ne costituisce lo sfondo integratore prezioso e suggestivo.

EDUCA Z I O N E C I VICA

E M U S I C A

Anche in correlazione al ruolo del coro protagonista, la musica trova uno spazio importante all’interno dei volumi, soprattutto nell’ottica della trasversalità più efficace, in grado di veicolare temi e input valoriali.

Ogni momento “speciale” vissuto durante il viaggio ha un suo leitmotiv, espresso attraverso canzoni di senso di musica leggera, cantautorale, popolare, facendo comunque costante riferimento all’intuizione educativa e metodologica di Mariele Ventre.

D I A R IO DI BORDO

Il coro di bambini e bambine di una Scuola Primaria di Bologna invitato a cantare alla cerimonia di partenza della Nave della Legalità racconta la propria esperienza in una sorta di diario di bordo condiviso, offrendo l’occasione per parlare e riflettere di grandi e piccole tematiche legate alla responsabile.cittadinanza

AT T I V ITÀ DIDATTICHE

E OPERATIVE

I volumi uniscono, all’agile e accattivante narrazione, una consistente operatività trasversale, che può costituire materia di lavoro durante l’anno scolastico, strutturata ma flessibile alla progettazione dell’insegnante. Le canzoni vengono proposte in esecuzione corale e in base solo strumentale, con attenzione particolare alla tonalità dei bambini e delle bambine.

www.gruppoeli.it € 6,90 èQuestovolumesprovvistodeltalloncino daconsiderarsi CAMPIONE GRATUITO633/1972fuoricampoIVA(Art.2,c.3,I.d,DPR eArt.4,n.6,DPR627/1978) ISBN 978-88-468-4315-9 ELIs.r.l. QUESTIONEDICIVILTÀ4-5 978-88-468-4315-9
I contenuti audio sono scaricabili in mp3 dal sito www.gruppoeli.it/questionedicivilta Oppure accessibili tramite l’app ELI LINK.

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