ELAS INFORMA
EDIZIONE 05 / MAGGIO 2017
Perché la retribuzione di produttività?
- 16/05/2017 - Versamento prima rata contributi fissi INPS artigiani e commercianti - Versamento del contributo alla gestione separata INPS - Inps ex Enpals - Versamento contributi - Inps - Versamento contributi lavoro dipendente - Inps - Versamento contributi pescatori autonomi - Inail - Versamento rata premio anticipato - Inpgi - Denuncia e versamento contributi lavoro dipendente - Versamento contributo TFR al Fondo di Tesoreria - Casagit - Denuncia e versamento contributi - Ritenute sui redditi di lavoro autonomo, di dipendente e su provvigioni - 22/05/2017 - Fasc - Versamento contributi - Enasarco - Versamento contributi - Comunicazioni obbligatorie somministrati - 25/05/2017 - Enpaia - Denuncia e versamento contributi - 31/05/2017 - Fasi - Versamento contributi - Inps ex Enpals - Denuncia mensile retributiva e contributiva (UNIEMENS individuale) - Inps - Domanda di autorizzazione per differimento degli adempimenti contributivi per ferie collettive - Inps - Denuncia mensile retributiva e contributiva (UNIEMENS individuale) - Presentazione della dichiarazione Unico 2016 da parte delle società con periodo d'imposta non coincidente con l'anno solare - Libro unico lavoro
In base a quali criteri commisurare la quantità dello stipendio dei dipendenti e quando lo si può considerare equo? Fin quando il sistema del cottimo era il criterio principale per definire la quantità dello stipendio, questo problema non si poneva, perché lo stipendio era legato a un risultato misurabile, prodotto dal lavoratore. Da quando il cottimo è diventato un’integrazione della normale retribuzione a tempo, l’impresa deve applicare stipendi predefiniti dai CCNL e adeguarsi alle condizioni del mercato locale. Prestazioni e rendimenti particolari potevano essere remunerati con premi e bonus. Purtroppo questi tipi di remunerazione erano soggetti a contributi previdenziale con la inevitabile conseguenza, che i costi accessori per l’impresa aumentavano proporzionalmente. Ma anche per il collaboratore i premi erano poco stimolanti, in quanto l’aggravio delle imposte dimezzava li stessi. Ora il legislatore ha voluto incentivare aumenti salariali variabili, introducendo il premio di risultato, legato all’incremento effettivo della produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabile con criteri oggettivi. Il legislatore ha definito anche i criteri di misurazione. Osservando tutti questi criteri è possibile coniugare aumenti economici ai lavoratori senza maggiori costi per l’impresa e vantaggi fiscali per il lavoratore. Il vero vantaggio per l’impresa del premio di rendimento però non sta nel risparmio dei contributi previdenziali, ma in fattori distintivi capaci di incrementare la produttività. Elementi per valutare positivamente la retribuzione di produttività possono essere:
In generale:
• Incremento del potere d’acquisto del dipendente senza incremento dei costi aziendali e di conseguenza senza incremento dei prezzi; • Aziendalizzazione dei lavoratori tramite una maggior identificazione con l’azienda (“siamo nella stessa barca”); • Riconoscimento di merito meno accusabile di soggettivismo, perché basato su elementi oggettivi. Vantaggi per l’impresa:
• Effettiva e misurabile all’incremento della produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, nessun aumento dei costi; • Miglioramento delle performances; Soluzione di problemi con coinvolgimento dei dipendenti e senza autoritarismo. Vantaggi per i lavoratori:
• Aumenti economici fondati su basi solide e trasparenti; • Riconoscimento dell’impegno diversificato, chi si impegna di più prende più; Maggior potere reale d’acquisto grazie alla defiscalizzazione. Nella prossima pubblicazione spiegheremo le relative modalità attuative previste. Dr. Helmut Wahlmüller