Covid-19 Contratti a termine e lavoro a chiamata durante la cassa integrazione Oggi Vi forniamo importanti informazioni per quanto riguarda la gestione di contratti a termine e di lavoro a chiamata durante il periodo di cassa integrazione. Contratti a termine Di solito la legge prevede che durante il periodo di cassa integrazione non si possono prolungare e rinnovare contratti a termine. Con la conversione in legge del decreto „Cura Italia“ è stato disposto però, che durante l’emergenza Covid-19, questo divieto non vale. Ciò significa che durante la cassa integrazione Covid-19 si possono prolungare e rinnovare contratti a tempo determinato. Anche lo “stop & go“ tra due contratti a termine non deve essere applicato in questo periodo. Il nuovo “Decreto Rilancio” (che deve ancora essere pubblicato in G.U.) prevede che è possibile rinnovare e prorogare fino al 30 agosto 2020 i contratti a tempo determinato in essere anche in assenza dei motivi previsti dalla legge. Su questo argomento si aspettano però ancora dei chiarimenti. In ogni caso bisogna sempre rispettare le altre disposizioni sul contratto a termine, come la durata massima di 24 mesi, il limite quantitativo previsto dal contratto collettivo, ecc. Lavoro a chiamata Il „Jobs Act” prevede che durante la cassa integrazione non si possono stipulare o prolungare contratti di lavoro a chiamata. Questo divieto vale anche adesso, durante l’emergenza Coronavirus. In caso di mancato rispetto di questo divieto è previsto la conversione in un normale contratto a tempo indeterminato. Attenzione anche a questo: non è lecito chiamare lavoratori intermittenti quando gli altri lavoratori si trovano in cassa integrazione. Prima di chiamare il lavoratore intermittente bisogna far tornare gli altri lavoratori. Solo quando si tratta di altre mansioni, rispetto a quelli dei lavoratori in cassa integrazione, si può chiamare il lavoratore intermittente.
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