Ticino Management Donna: Estate 2025

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BENESSERE

L’estate a fior di pelle: salute, bellezza, relazioni e vacanze

è cambiatoQualcosa

MONTBLANC

Stilografica

Meisterstück Calligraphy Solitaire

Celadon Dégradé con pennino ricurvo.

Care Lettrici, non sfuggirà certo, fin dalle prime pagine di questo numero estivo, la scelta di un’impostazione grafica e di contenuto diversa dal solito.

Cogliendo l’opportunità di curare l’edizione 101 di Ticino Management Donna, con il mio Team abbiamo pensato di sorprendervi, cambiando…

Abbiamo suddiviso il magazine in quattro macro-aree ben distinte.

La prima, dedicata all’informazione più generale, con interviste a due donne che, attive in ambiti professionali diversi e in una diversa fase della loro carriera, si raccontano. Tra obiettivi raggiunti e sogni nel cassetto. Con qualche spunto su cui farci riflettere.

La seconda sezione del magazine tratta i classici temi della moda e così pure del beauty. Nel caso dell’estate, abbiamo scelto di affrontare tematiche relative, tra l’altro, alla cura di capelli, viso e corpo.

Tuttavia, non mancano aspetti più strettamente legati alla sana alimentazione o ricette per chi vuole perder peso senza troppe rinunce. Se poi si vuole ricorrere a qualcosa di più, abbiamo chiesto ad alcuni esperti di presentare qualche alternativa di chirurgia estetica.

La terza sezione contiene servizi relativi alla salute, in particolare alla prevenzione, con consigli pratici per aiutarsi con rimedi offerti dalla natura, attraverso l’omeopatia e la fitoterapia.

In primo piano, anche il benessere della psiche, in quanto legato a quello del corpo.

Infine, un’ultima sezione è dedicata principalmente all’abitare, con proposte di design interessanti, anche per l’outdoor.

Senza dimenticare i nostri amici animali.

Qualche sera fa, mi è sembrato di buon auspicio riguardare un ormai maturo ma strepitoso Jack Nicholson, con i suoi compagni di viaggio, interpretati da grandi attori, compreso un cagnolino dispettoso, nella pellicola del 1997 Qualcosa è cambiato.

Speriamo che anche il nostro di cambiamento vi piaccia.

Riccardo Zago

ELEGANCE & STYLE

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CHIUSURA REDAZIONALE: 16 giugno 2025 © Riproduzione riservata

FOR THOSE WHO KNOW

Framing Perfect Symmetry. Introducing the Gaggenau Expressive series. The difference is Gaggenau

in questo numero a cura di

Riccardo Zago

IN COPERTINA:

ABITO CETTINA BUCCA. GIOIELLI GÜBELIN: ORECCHINI SPARKS CHANDELIER EAR CHARMS (ORO BIANCO, TANZANITE) E BRACCIALE RIVIERE - SPECIAL EDITION (PLATINO, SPINELLO, TANZANITE)

Glamour a tutte le ore

Stampe colorate, tagli netti, tessuti leggeri, silhouette libere: il lusso in questa stagione parla di semplicità e identità. 26

34

Celebrando i primi

100 anni dell’Art Déco

Audacia e raffinatezza, geometria e sensualità ... nei preziosi.

36

Anche il viso osa. Trucchi beauty per sentirsi belle

Colori, vacanze, voglia di novità: l’energia dell’estate in uno scatto.

54

Attività sportive. Tanti i benefici, ma...

Allenamenti, più o meno intensi: bene, ma attenzione alle insidie!

© Marina Prinzi

Dalla Svezia per il mondo intero

La nuova collezione STOCKHOLM 2025

in questo numero

70

Shiva danzante, un alleato per rimettersi in forma

Una posizione che favorisce il benessere psico-fisico ed emotivo.

88

A qualcuno piace design, ma c’è una grande varietà

Chiare, fresche e dolci acque... nelle piscine interrate o fuori-terra.

94

Sì, viaggiare. E se si parte con il proprio amico pet?

L’ideale è una pianificazione di ogni dettaglio, per il suo benessere

14

Il fascino irresistibile della parola

Scrivere, insegnare, comunicare. Diverse declinazioni, una (sola) grande passione.

18

Amore per l’arte e la cultura

Quarant’anni di successo e ... ‘la stanza di compensazione’: Rossella Novarini, a capo di un piccolo impero da oltre 30 milioni di fatturato.

DIREfare

vedere

Dai grandi eventi internazionali agli appuntamenti imperdibili sul territorio: festival, mostre, ma anche attività sportive nello scenario naturale. I nostri suggerimenti per vivere un’estate “spettacolare”

HIGHLIGHT - SPORT

Uefa Women’s

Euro 2025

Con un montepremi record e un interesse senza precedenti da parte di sponsor e pubblico, il torneo promette di essere una pietra miliare per il calcio femminile. E la Svizzera, oltre a ospitarlo, se lo vuole giocare. Pronte a tifare?

Basilea, Berna, Zurigo, Ginevra, Lucerna, San Gallo, Thun e Sion Dal 02 al 27 luglio

Un’estate a regola d’arte

David Hockney 2025

La Fondation Louis Vuitton propone la più sontuosa retrospettiva mai dedicata dell’impareggiabile maestro britannico. Con oltre 400 opere che abbracciano sette decenni (dal 1955 al 2025), esplora il giardino creativo di un artista iconico che coltiva l’arte come terreno fertile per l’innovazione.

Fondation Louis Vuitton Fino al 31 agosto

HIGHLIGHT - CULTURA

Biennale Architettura 2025

Molto più di una mostra: si intitola

Intelligens. Natural. Artificial. Collective ed è un invito da parte del curatore, l’Arch. Carlo Ratti, alla collaborazione tra diversi tipi di intelligenza per ripensare l’ambiente costruito. Oltre 750 partecipanti: non solo architetti, ma ingegneri, matematici e scienziati del clima, filosofi e artisti, cuochi e codificatori, scrittori e intagliatori, agricoltori e stilisti, e molti altri. Perché in tempi di adattamento, l’architettura deve farsi flessibile e dinamica, come il mondo per cui progetta.

Venezia - Giardini, Arsenale e Forte Marghera Fino al 23 novembre

Giorgio Armani

Privé 2005 – 2025

Una collezione nata dalla visione di una moderna creatività, espressa attraverso linee ricercate, lavorazioni e tessuti preziosi, ricami gioiello... con l’alta moda Giorgio Armani sperimenta, ma senza perdere di vista la concretezza e offre un’interpretazione sorprendente del suo stile. Armani Silos Fino al 28 dicembre

© Photo by Andrea Avezzù_Courtesy
La Biennale di Venezia
Photo
© David HockneyLYC Collection Photo Jonathan Wilkinson

CONCERTI

Jack Savoretti

Fra le star più attese della ricca estate festivaliera luganese, il cantautore britannico

Jack Savoretti presenta il 12 luglio ad Estival Jazz, in Piazza della Riforma, il suo ultimo album, Miss Italia, nato dal desiderio di riconnettersi con le proprie radici, il passato e l’infanzia, scrivendo per la prima volta in italiano.

Lugano LongLake Festival

Dal 10 al 27 luglio

SPORT ACQUATICI

Sulla cresta dell’onda

Sul Lago Maggiore, a Tenero, è possibile cimentarsi nel foil, un’innovativa disciplina acquatica, accompagnate dagli istruttori Fabio e Mattia, grazie a una speciale tavola con una pinna idrodinamica. E tante altre sono le alternative, per chi cerca adrenalina, ma anche per il relax.

Lago Maggiore - Bagno pubblico aTenero Watersports - WakeInn Beach Bar

Kandinsky, Picasso, Miró et al. tornano a Lucerna

I capolavori arrivati in riva a Lucerna per l’epocale mostra Tesi, Antitesi, Sintesi nel 1935 vi fanno ritorno, mantenendo intatta tutta la loro forza che testimonia i rivolgimenti intellettuali, politici e culturali tra le due guerre e l’ascesa del modernismo.

Kunstmuseum Luzern Fino al 2 novembre

ITINERARI BIKE

100% Women

E-bike, gravelbike, Mtb o da corsa: lasciatevi ispirare dalle variegate proposte che invitano le donne a scoprire il territorio sulle due ruote.

Svizzera Turismo myswitzerland.com

TEATRO EN PLEIN AIR

The Matterhorn Story

Sul Riffelberg, palcoscenico più alto d’Europa, a 2.582 metri, torna in una nuova produzione lo spettacolo che ha entusiasmato il pubblico al debutto nel 2015, in occasione del 150° anniversario della prima ascensione del Cervino, di cui racconta i risvolti più segreti ed emozionanti. Da rivivere.

Zermatt Dal 27 giugno al 23 agosto

Joana Vasconcelos Flowers of my desire

Riconosciuta per le sue sculture monumentali e le installazioni immersive, l’artista portoghese aggiorna il concetto di arte, artigianato e design. Con leggerezza e ironia affronta tematiche connesse con l’identità femminile, la società dei consumi e la memoria collettiva. Museo comunale d’arte moderna di Ascona Fino al 12 ottobre

Una su cui

PARITÀ lavorare

A trent’anni dall’adozione, la Legge federale sulla parità dei sessi fatica ancora a passare dalla carta al mondo del lavoro. Quali i principali ostacoli?

Benché la Legge federale sulla parità dei sessi (LPar) che “mira a promuovere l’uguaglianza effettiva fra donna e uomo” nel mondo del lavoro, vietando ogni forma di discriminazione basata sul genere, esista da 30 anni (approvata nel 1995, è in vigore dal primo luglio 1996), resta poco conosciuta e applicata. La situazione delle lavoratrici elvetiche non è rosea: le disparità salariali sono all’ordine del giorno, come anche i licenziamenti al rientro dal congedo maternità, le molestie sessuali, le discriminazioni al momento dell’assunzione o in caso di promozione, ecc. Tutti casi contemplati dalla LPar che, purtroppo, spesso non si traducono in procedimenti giudiziari. Perché? I motivi sono molti - dicono le addette ai lavori - come le avvocate di EquiLab, un servizio di consulenza in materia di conciliabilità e pari opportunità: paura di venire licenziate o di subire ripercussioni sul posto di lavoro attuale oppure in eventuali impieghi futuri; reticenza ad assumersi il grosso impegno emotivo che una causa può comportare, richiedendo tempi lunghi; costi di giustizia che possono diventare anche ingenti.

Conta anche la scarsa conoscenza della LPar stessa da parte del grande pubblico ma anche di avvocati e giudici dei Tribunali. Per ovviare a questa lacuna - mostrando

concretamente come può essere applicata - l’Avv. Rosemarie Weibel ha creato il sito sentenzeparita.ch, il quale offre una preziosa collezione di riassunti delle sentenze in ambito LPar del Tribunale federale e dei Tribunali del Canton Ticino, oltre ad alcune decisioni del Tribunale amministrativo federale. Dal 2017 viene inoltre sistematicamente presentata una carrellata della giurisprudenza pubblicata durante l’anno precedente: questo permette, anche alle non giuriste, di avere una visione d’insieme e fornisce strumenti e spunti per il dibattito politico. Il sito contiene anche alcune decisioni in altri ambiti (quali assegni familiari, tassa di esenzione

Poca conoscenza della LPar da parte del grande pubblico ma anche di avvocati e giudici dei Tribunali

dall’obbligo militare, cittadinanza. …) del Tribunale amministrativo federale nonché diversi materiali formativi. Date un’occhiata e imparerete molto del mercato del lavoro elvetico - sia del settore pubblico sia privato - che continua a non favorire e valorizzare le donne nonostante siano sempre più formate, capaci e competenti. Un’ingiustizia che - ne siamo più che convinte - bisogna contrastare con decisione e forza.

A CURA DI MARIA BONINA, CO-PRESIDENTE FAFTPLUS
Lorella
Daulte

interv iste , attual ità, p unt i di vista

La mia da sempre:

PASSIONE scrivere

Intervista a Cecilia Brenni, giornalista e dal 2023 responsabile della comunicazione istituzionale per FART, ovvero Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi

Cecilia Brenni. Capelli chiari, occhi chiarissimi, sorriso luminoso e figura esile di grande eleganza nei modi e nei gesti. La incontriamo presso la sede di FART (Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi), in quel di Locarno, e la sua innata affabilità, sommata a una passione comune, rende subito facile stabilire empatia e passare a darsi del “tu” per fare due chiacchiere in libertà.

Cecilia, se la memoria non ci inganna il tuo nome nel mondo è quello della Santa patrona della musica. E tu, “che musica suoni o vorresti suonare” nella tua vita? «In effetti», risponde lei, «ora che ci penso, per diversi anni ho fatto parte della Filarmonica Faidese, suonando il flauto traverso». Già, ma era solo un modo, per così dire, di rompere il ghiaccio... A quanto si sa, da oltre quindici anni sei stimata professionista nel mondo della comunicazione e delle pubbliche relazioni. Dopo la laurea hai esercitato per quasi un decennio la professione di giornalista di cronaca in ambito cartaceo, digitale e televisivo. Dal 2015 al 2023 hai ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale e delle pubbliche relazioni per l’Agenzia turistica ticinese, una delle più importanti Destination Management Organization della Svizzera,

 DONNA IN CARRIERA

DOPO UNA PRIMA

ESPERIENZA NEL

GIORNALISMO, CECILIA BRENNI

SI È IN SEGUITO

SPECIALIZZATA NELLA

COMUNICAZIONE IN AMBITO TURISTICO E DEI TRASPORTI.

attiva su una decina di mercati internazionali. Infine, dal 2023 lavori in proprio come giornalista e consulente di comunicazione. Tutto ciò, rimanendo comunque responsabile della comunicazione istituzionale delle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi, azienda che conta oltre 250 impiegati, e collaborando con altre realtà.

«CIÒ CHE AMO DA SEMPRE»

Insomma, una carriera di tutto rispetto. Ma da dove nasce questa passione per la comunicazione? «A dire il vero», rivela Cecilia Brenni, «posso piuttosto dire da dove nasce la mia passione per la scrittura».

E prosegue: «Quando frequentavo il liceo e dovevo decidere quale facoltà scegliere, un orientatore mi chiese: “Cosa ti appassiona davvero?” Ho risposto: “Montale”. Da lì, la decisione naturale di studiare Lettere e filologia romanza a Friburgo. Senza però un’idea chiara sul futuro professionale». E qui Cecilia sorride, aggiungendo: «Forse non è il miglior consiglio da dare alle nuove generazioni, ma non sempre si può pianificare la vita da subito».

E dopo l’università, com’è andata? «Ricordo bene», risponde Cecilia, «il giorno della laurea: i miei genitori erano felici, ma un professore disse: “I laureati in Lettere sono futuri disoccupati”. Un altro mi chiese: “Cosa vuole fare nella vita?”. Ho risposto: “scrivere”».

E così è stato? «In realtà, ho mandato il curriculum a tutte le testate ticinesi, ma nessuno mi ha risposto. Così ho iniziato la mia prima esperienza nel mondo dell’insegnamento, con un incarico annuale alle scuole medie di Acquarossa». Risultati? «Il lavoro mi piaceva,

Il mio elisir di vita

ma sentivo forte la spinta verso il giornalismo. Così, a un anno dalla laurea, ho partecipato a un concorso come redattrice per il Giornale del Popolo ed è andata bene». Cosa ricordi di quell’esperienza? «Ne ricordo soprattutto il rigore», risponde Cecilia Brenni, e continua: «Si lavorava molto, ogni giorno su temi diversi. Il giornalismo di cronaca ti insegna a spaziare, a conoscere argomenti sempre nuovi e a saper porre le domande giuste all’interlocutore. Se ci si pensa, è l’essenza di ogni lavoro: capire, saper chiedere, saper riferire con precisione e cura. È stata una grande palestra».

UNA NUOVA SFIDA

Cecilia, perché hai deciso di lasciare quell’esperienza? «Era il 2015», contestualizza Cecilia Brenni. E prosegue spiegando: «Dopo sette anni sentivo il bisogno di una nuova sfida. Si è presentata l’occasione di seguire la comunicazione in un settore che mi appassionava molto: il turismo, con l’Agenzia turistica ticinese». Quali differenze hai trovato?, chiediamo: «Il turismo», spiega lei, «è un settore che non tratta solo numeri

«N avigare in Gallura con il mio compagno. Il tempo si dilata, il telefono perde campo e anche i pensieri rallentano. Il mare, in quel lembo di terra, è silenzio, vento, profumi. È il nostro modo di tornare a noi stessi, senza distrazioni. Un ritmo diverso, essenziale. Bastano una rotta semplice, qualche libro e la voglia di lasciarsi portare. Non è fuga, è la ricerca di un altrove per qualche tempo. Ed è lì che rinascono le idee migliori». Ecco il segreto secondo Cecilia Brenni.

 CECILIA BRENNI IN OCCASIONE DI DUE EVENTI A MILANO E ROMA (IN PRIMO PIANO NELLA FOTO SOTTO) PER PRESENTARE LE NOVITÀ TURISTICHE TICINESI AI MEDIA ITALIANI.
IN BARCA CON IL COMPAGNO, TRA PAESAGGI MOZZAFIATO E MEDITAZIONE

o beni materiali: si occupa dell’accoglienza di persone vere, reali. Questo richiede empatia, capacità di ascolto, di cambiare prospettiva». Quindi, che anni sono e sono stati quelli del cambio di rotta? «Molto arricchenti», così li definisce. E continua: «Ho avuto l’opportunità di seguire sia la comunicazione istituzionale dell’azienda sia il marketing verso il mercato italiano. Conferenze stampa in Italia, ma anche accoglienza di giornalisti durante i loro soggiorni in Ticino». Come mai la decisione di diventare indipendente? «Sentivo il desiderio di maggiore autonomia e di diversificare i miei progetti», spiega Cecilia Brenni, e aggiunge: «Oggi collaboro con FART e con altre aziende, con l’obiettivo di costruire una comunicazione in grado di creare relazioni solide tra istituzioni, imprese e pubblico». Per finire, le chiediamo un ricordo in particolare: «Una giornalista italiana, che collabora con alcune delle testate turistiche più prestigiose, è rimasta incantata di fronte a uno scorcio di Intragna, nelle Centovalli. E pensare che ha viaggiato in tutto il mondo…».

IN VIAGGIO DENTRO IL TEMPO

La Centovallina è una linea ferroviaria storica e panoramica tra Locarno e Domodossola. Come si può valorizzare oggi questa esperienza di viaggio per renderla ancor più attrattiva per turisti e viaggiatori locali? «La Centovallina», risponde lei, «è molto più di un semplice mezzo di trasporto: è un viaggio lento, immersivo, che permette di scoprire un territorio ricco di natura, cultura e tradizione. Oggi il nostro obiettivo è proprio questo: farla percepire come un’esperienza. Lavoriamo per valorizzare ogni tappa del percorso, collaborando con realtà locali, promuovendo itinerari tematici – dai percorsi escursionistici alle esperienze enogastronomiche – e raccontan-

do storie autentiche legate ai luoghi attraver sati». E aggiunge: «I nuovi treni Stadler, che inauguriamo proprio quest’anno, contribu iranno a valorizzare il viaggio». Detto dell’o biettivo, cosa rappresenta, personalmente, per Cecilia la Centovallina? «Un viaggio dentro il tempo», risponde. E spiega: «Ogni volta che salgo a bordo, ho la sensazione che lo sguar do si allarghi. È una linea che collega non solo luoghi, ma storie, comunità. C’è qualcosa di quasi meditativo nel suo incedere lento, tra ponti, boschi, borghi dimenticati. È un modo diverso di attraversare il territorio, che invita all’attenzione. E credo che, in un mondo che corre sempre, questo tipo di viaggio abbia un valore ancora più grande».

I MIEI “TALISMANI”

Cecilia, porti sempre con te una stilografica, regalo di tuo padre... «Scrivere a mano mi ri porta a un tempo più lento, mi aiuta a pensa re con più precisione. Poi ho sempre un paio di occhiali da sole graffiati, comprati in un viaggio alle Baleari: sono il mio promemoria che le cose imperfette possono avere ancora valore. Infine, tengo sempre con me un pic colo portachiavi di sughero a forma di velie ro: inutile, forse, ma ogni volta mi ricorda che esistono luoghi dove respiro meglio. Non sono oggetti pratici, ma tracce, compagni di viaggio con una memoria tutta loro».

Chamber Orchestra of Europe, Mahler Chamber Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Amsterdam Baroque Orchestra, Orchestra della Svizzera italiana, Sir András Schiff, Charles Dutoit, Ton Koopman, Golda Schultz, Robin Ticciati, Piotr Anderszewski, Francesco Piemontesi

E molti altri…

Se il guida la

CUORE mente

A colloquio con Rossella Novarini, amministratore delegato per la sede italiana del Millon Auction Group, di cui da poco è entrata a far parte la “sua” Il Ponte Casa d’Aste

La dottoressa Rossella Novarini è oggi a capo di un piccolo impero da quasi 35 milioni di fatturato lo scorso anno, al cambio oltre 32,5 milioni in franchi che non sono “fatti” di finanza, manifattura, servizi o altro… bensì di arte e cultura, perché stiamo parlando de Il Ponte, casa d’aste milanese sempre più affermata a livello internazionale e, recentemente, entrata nell’orbita finanziaria del Gruppo Millon francese. La incontriamo nel suo head quarter a Milano, luogo di arte ed eleganza, e restiamo conquistati dal suo fascino e dal suo garbo. Così cominciamo serenamente con le domande. Sicuri, già ai primi scambi, di avere risposte altrettanto serene.

D Partiamo dagli inizi, Rossella Novarini. Quali sono state le sue passioni di bambina e, in seguito, gli studi adolescenziali?

R Sono nata a Parma e sono cresciuta in una famiglia in cui la cultura e la passione per l’arte, la musica - soprattutto la classica - e la letteratura mi sono state instillate da mio padre, medico e docente universitario. Appassionato melomane e lettore instancabile, il mio papà riuscì a trasmettermi l’importanza del bello nella quotidianità del vivere: il bello che riempie l’anima, non solo gli occhi!

LA “MILANO DA BERE”...

D Bene, le premesse sono un po’ tratto comune a molti di noi che operano, per esempio, nel campo della comunicazione. E per lei com’è andata in seguito?

 LA DOTTORESSA

ROSSELLA NOVARINI, A.D. DE IL PONTE CASA

D’ASTE, QUI IN VESTE DI BATTITORE ALL’ASTA DELLO SCORSO 28 NOVEMBRE 2024 CHE CON UN ANELLO HA FATTO REGISTRARE

IL RECORD DI SEMPRE (IN DETTAGLIO NELLE PROSSIME PAGINE).

R Dopo gli studi al liceo classico cittadino, ai quali devo i primi approcci con la storia dell’arte - che, grazie a una bravissima insegnante, divenne la mia passione - lasciai la città emiliana alla volta del capoluogo lombardo per frequentare la facoltà di Lettere Moderne presso l’Università Cattolica. Nella mia vita Milano avrebbe dovuto essere una parentesi, invece divenne la mia città di adozione, dove fin da subito mi sentii a mio agio. E pensare che la mia iniziale vocazione di studentessa era stata quella di diventare giornalista, poiché amo molto scrivere. Invece, le circostanze della vita mi hanno indirizzata altrove: quasi una sorta di predestinazione.

D Beh, quelli erano i tempi belli della “Milano da bere”, che ancora offriva grandi opportunità per chi aveva voglia e passione… bastava un’idea e il lavoro non si faceva attendere in quanto a soddisfazioni…

La mia “stanza di compensazione”

Un sacco di impegni, e la vita privata? Rossella Novarini risponde serena: «Nonostante l’attività in Casa d’Aste impegni gran parte del mio tempo, non ha mai prevalso sulla mia vita privata. Ho sempre cercato di difendere i miei spazi, così da creare una sorta di “stanza di compensazione” che mi garantisse momenti personali di riposo mentale e fisico, indispensabili per ricaricarmi e affrontare meglio il lavoro». Quali sono le sue passioni extra-lavorative? Chiediamo noi al “capo supremo” di Il Ponte: «Le mie grandi passioni», comincia Rossella, «sono la lettura, la natura e gli animali. Dedico il mio tempo libero ai libri, di cui posseggo una nutrita biblioteca che comprende gli argomenti più svariati, e alle passeggiate in campagna o in montagna con i miei tre cani, che considero membri effettivi della mia famiglia». «Questi momenti», spiega la dottoressa Novarini, «rappresentano autentiche parentesi di rigenerazione e ricarica energetica. Come la meditazione, che pratico ogni giorno». Con una chiosa che per tutti noi, seppure possa sembrare lapalissiana, spesso finisce nel dimenticatoio. «Credo che, più un lavoro richiede impegno e dedizione, più abbia bisogno di lucidità mentale, chiarezza e consapevolezza: qualità che possono derivare solo da una mente calma e in pace».

R Sì, certo. Infatti, mentre ancora studiavo, cercai una prima occupazione, spinta dal desiderio di indipendenza e dalla ricerca di una mia identità professionale. Lo trovai part-time proprio a Il Ponte, che allora era una piccola realtà familiare. Entrai senza alcuna aspettativa pratica o econonomica, come facevamo tutti a quei tempi, desiderosa di imparare e di fare: una sorta di stagista ante litteram. Nel frattempo conclusi gli studi a Parma, dove mi laureai in Storia dell’Arte con una tesi proprio sulle case d’asta, una realtà che allora era ancora molto poco conosciuta.

UNA CARRIERA D’AMORE

D Immaginiamo che quelli della “gavetta”, che hanno riguardato, spesso felicemente, tutti noi a quei tempi, siano stati anni formativi determinanti, che le hanno insegnato non solo ad affrontare il lavoro da ogni angolazione possibile, ma anche a consolidare il valore del sacrificio e dell’umiltà, in un mestiere in cui non si finisce mai di imparare. E poi, com’è andata?

R A Il Ponte ho conosciuto mio marito, imprenditore vecchio stampo, molto severo ma anche di grande professionalità, per il quale il lavoro era - ed è - una vocazione. Affiancandomi piano piano a lui, ho imparato tutte le sfumature e le sfaccettature di questo mestiere: gli aspetti commerciali, amministrativi, peritali... e la rigorosa impostazione deontologica in cui competenza, serietà e scrupolosità sono imprescindibili forme di rispetto verso sé stessi e verso il cliente. Nel corso del tempo, le mie mansioni e le mie responsabilità sono cresciute di pari passo con l’esperienza acquisita sul campo, finché nel 2011 sono diventata Direttore Generale.

DONNA, DIRETTRICE E TOP

MANAGER: RISVOLTI PERSONALI

D Bene, Rossella, e a oggi può dire di fare ciò che avrebbe desiderato fare da bambina, da adolescente e, poi, da donna?

R Sicuramente posso dire che amo moltissimo ciò che faccio, e non saprei immaginarmi in nessun altro posto. In verità, è stato questo mestiere a farsi amare, seducendomi

 IL PONTE CASA

D’ASTE HA SEDE PRESSO

PALAZZO CRIVELLI, IN VIA PONTACCIO AL 12 NEL

CUORE DEL “QUARTIERE

DEGLI ARTISTI” DI BRERA, A MILANO. A DESTRA, IL PORTICATO NELLA

CAMPATA D’INGRESSO; NELLA FOTO SOPRA, LA MERAVIGLIOSA SALA

DELLE FESTE E DEI BALLI.

giorno dopo giorno. All’inizio è stata molto dura: ero una ragazza di provincia, che non sapeva nulla di case d’asta, sbarcata nella grande città per cercare il suo posto nel mondo. E ha avuto la fortuna di trovarlo.

D Quasi quarant’anni nella stessa azienda… Ma come “butta” oggi?

R Lavoro a Il Ponte Casa d’Aste, appunto da quasi 40 anni, e non ho mai avuto incertezze né dubbi, nemmeno nei momenti più difficili della mia formazione ed evoluzione professionale. A volte, ripensando a tutto ciò che ho vissuto, mi stupisco della mia stessa tenacia. Ognuno porta con sé la storia del proprio percorso umano, e il lavoro ne è una parte preponderante. Anche perché, nel mio caso, affetti e professione si sono sovrapposti: molto è stato sacrificato della mia dimensione personale. E non sempre è stato un bene.

D Come si sente, e quale riassunto trarrebbe, Rossella Novarini, oggi?

R Oggi, a quasi sessant’anni, mi sento una donna realizzata. Come ho fatto? Semplicemente seguendo sempre e solo il cuore. E con “cuore” non intendo solo l’amore per mio marito, ma ciò che il cuore mi suggeriva di fare. Si sottovaluta la potenza di questo organo.

Mio padre diceva: “Qualsiasi cosa farai nella vita, mettici sempre il meglio di te”. E così è sempre stato nella mia vita...

Alcuni record de Il Ponte

UNA PICCOLA GALLERIA DI OGGETTI UNICI E DAL GRANDE VALORE, ORDINE DI PREZZO BATTUTO

Anello in oro giallo con diamante a goccia di ct. 16,44, diamanti a baguette e taglio fantasia sul gambo, contranello in oro bianco, g 15,81 circa misura 12/52. Venduto a € 1.187.500,00

Anello in oro giallo e bianco con grande smeraldo ottagonale di ct. 35,274 e diamanti a goccia per complessivi 4 carati 00 circa, 19,48 grammi circa, misura 5/45. Accompagnato da analisi gemmologica SSEF n. 105718 del 15/03/2019, Basel. Con appendix letter SSEF n.105718. Venduto a € 1.674.000,00

Codice Santini (1480-1530 ca.). Straordinario manoscritto su pergamena, summa del sapere Urbinate, magistralmente illustrato e redatto nel pieno fervore del Rinascimento presso la corte dei Montefeltro e dei Della Rovere, con il fine di glorificarne l’egemonia in materia di macchine civili e militari.

Venduto a € 330.000,00

Giuseppe De Nittis, Sulla strada di Castellammare, 1875, olio su tela (54,5x73,5 centimetri).

Venduto a € 378.000,00

Margaret Macdonald, The Annunciation, Glasgow, 1896. Pannello in lastra di alluminio battuta a leggero rilievo e dorature, con inserzione di pietre colorate verde smeraldo e rosso rubino. Montato su cornice lignea originale. Firmato e datato in basso a sinistra. Etichetta cartacea coeva al retro. (24,5x114,5 centimetri; cornice 45x142,5 centimetri).

Venduto a € 176.400,00

Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1966. Idropittura su tela, azzurro, 7x38 centimetri. Firmato, titolato e inscritto “oggi è giovedì e domani venerdì” sul retro.

Venduto a € 640.000,00

Scuola castigliana della prima metà del secolo XVII, Vanitas con ventilabro, olio su tavola (75,5x49 centimetri), iscrizioni al recto: “BONA BONIS MALA MALIS”; “LIBER SCRIPTVS PROFERETVR”; “TEMPVS BREVE EST” in cornice.

Venduto a € 256.000,00

Arte russa, secolo XX. Icona a tempera su tavola raffigurante San Giorgio e il drago con cornice in argento (84 zolotniki), filigrana d’argento e smalti policromi, decorata con ametiste, quarzo citrino, cabochon di granati e paste vitree. Mosca, 1908-1917. Argentiere Pavel Ovchinnikov, con marchio dell’assaggiatore della Corte Imperiale (cm 27x31).

Venduto a € 226.800,00

Pensiamo che sia la mente a guidarci, invece non è così. La mente si carica di stress e tensioni, mentre il cuore porta con sé gratitudine e una forma di serenità, anche sotto pressione. Non ho mai inseguito l’affermazione personale, non ho mai voluto competere, né cercato di prevalere o prevaricare. Ho fatto mio un insegnamento importantissimo di mio padre: “Qualunque cosa farai nella vita, mettici sempre il meglio di te”. E questo ho fatto, ogni giorno. Non mi sono mai preoccupata di dove sarei arrivata, né ho cercato di arrivare dove oggi sono: se il cuore ci guida, il resto segue.

FEMMINILITÀ AUTOREVOLE

D Nel 2024 Il Ponte è entrata a far parte del francese Millon Auction Group. Quali ripercussioni ha avuto per lei?

R Avevo già assunto la direzione dell’azienda, dato che nel 2011 sono diventata Direttore Generale, nel 2020 anche Amministratore e, dal 2024, ricopro il ruolo di Amministratore Delegato per la sede italiana del Millon Auction Group, di cui Il Ponte è parte dal luglio dello stesso anno. Da allora, ma come del resto prima, ho sempre cercato di imprimere una mia visione all’azienda: un’impronta di autorevolezza, mediata però dalla femminilità. Una femminilità che, tuttavia, non ha alcuna implicazione di rivalsa verso un ambiente ancora prevalentemente maschile, ma che rappresenta una connotazione di empatia, sensibilità e gentilezza.

D In un settore come questo, fatto di competizione e performance, cambiare approccio avrà un impatto notevole…

R Certamente. Essere dell’Ariete, poi, forse mi ha aiutata. La mia indole, fin da bambina, era combattiva... una “capa tosta”, una leader. Essere donna, però, ha mitigato gli eccessi del mio segno di fuoco e, maturando, ho compreso quanto tale equilibrio sia stato determinante nel mio modo di pensare e agire. Sul lavoro ho cercato di portare organizzazione rigorosa e programmazione, di definire ruoli e competenze, di strutturare una squadra e delle strategie. Ma anche di trasmettere valori, senza i quali nulla avrebbe senso. Devo molto a tutte le persone che ho al mio fianco: hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia. Un grande privilegio, sono a tutti molto grata.

D Quindi ha sempre creduto nel potenziale dell’azienda e desiderato vederla crescere sana e forte, come con un figlio. R Già, proprio come un figlio. Ho cercato di creare una “casa” nella Casa d’Aste, dove fosse piacevole lavorare, stare insieme, condividere e confrontarsi. Viaggiando, poi, ho potuto frequentare location suggestive e ospitali, da cui ho attinto il concetto di accoglienza, affinché chiunque entri nella Casa d’Aste - cliente, collaboratore o dipendente - trovi ambienti curati, eleganti e ordinati. Oltre a un personale gentile e attento alle esigenze. Un luogo dove umanità, operatività e organizzazione possano convivere.

Buono a sapersi

 Parlando del padre, medico e docente universitario, Rossella Novarini usa una fine e colta espressione, “melomane”, sulla quale vale la pena di soffermarsi un poco. In realtà, descrive una persona con passione viscerale per la musica, infatti il termine ha origini dal connubio di due parole greche: deriva, infatti, da “melo”, ovvero melodia e musica, unita a “mania” che significa più o meno furore, passione. Melomane, dunque, è colui che nutre una passione intensa, spesso quasi compulsiva, per la musica.

Cavalleria rusticana

La stagione 2025/26 del LAC si aprirà con il dittico lirico composto da La voix humaine di Francis Poulenc e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, nella lettura registica di Emma Dante e nell’interpretazione musicale del Maestro Francesco Cilluffo alla guida dell’Orchestra della Svizzera italiana, con il Coro della Radiotelevisione svizzera diretto da Donato Sivo.

Pietro Mascagni

LA LEVATRICE

Editrice Nord

2025

384 pagine

CHF 33.70

Il duro mestiere

di donna

Mallena non è originaria del piccolo paese di Norolani, nell’entroterra sardo. Vi è arrivata sedici anni prima con Jubanne, che l’ha sposata per proteggerla da un destino difficile. Nel villaggio, dove il vento porta il profumo del mare, Mallena è diventata un punto di riferimento grazie al suo ruolo di levatrice, che svolge seguendo un sapere antico, tramandato dalla madre. Assiste gratuitamente tutte le donne che partoriscono, anche le più povere, senza mai chiedere nulla in cambio. La sua vita cambia quando Jubanne torna ferito dalla guerra e lei, per pagargli le cure, chiede al consiglio comunale un compenso per il proprio lavoro. Non solo ottiene un rifiuto, ma in base a un decreto, ecco che dal continente arriva un’ostetrica diplomata, Angelica Ferrari, destinata a sostituirla. Angelica deve lottare contro le convenzioni sociali e la diffidenza delle donne del paese, che la vedono come un’estranea. Nonostante ciò, lei e Mallena non si sentono rivali, perché capiscono di rappresentare due facce della stessa medaglia: entrambe desiderano libertà e indipendenza, entrambe sono tradite da chi avrebbe dovuto proteggerle e vittime di ingiustizie quotidiane. Quando le difficoltà diventano insostenibili e il passato torna a farsi sentire, sarà la comunità a chiedere giustizia per Mallena. Una storia al femminile che, attraverso la lingua, i profumi, la poesia e la durezza della vita nella Sardegna di inizio Novecento, racconta di persone umili, ma unite da un forte senso di comunità. E di una protagonista che, grazie alla saggezza ancestrale e al sostegno delle altre donne, trova nuova consapevolezza e forza interiore.

Nuovi guai per Kim Stone

La detective Kim Stone, protagonista della fortunata serie di thriller ideati da Angela Marsons, viene chiamata a indagare sulla morte di Samantha Brown. La vittima viene trovata in casa, distesa sul letto con la gola tagliata e un coltello ancora in mano. Sembrerebbe suicidio, tuttavia... Durante la visita ai genitori di Samantha, Kim percepisce che molti segreti aleggiano in quella famiglia e comincia a nutrire dubbi. Un dettaglio nascosto in una fotografia la porta a riconsiderare la scena: Samantha non si è tolta la vita, è stata assassinata.

Poco dopo, viene trovato il corpo di un giovane ammazzato allo stesso modo. Qual è il collegamento tra le due vittime? Entrambi avevano frequentato Unity Farm, un ritiro per persone che cercano uno stile di vita alternativo. Dietro l’apparenza pacifica e accogliente della comunità, ecco aprirsi il baratro di una realtà inquietante. Le indagini di Kim mettono in luce le difficoltà di ottenere giustizia in un sistema che spesso si muove tra sfumature di grigio.

Ne esce un romanzo dal ritmo serrato, che esplora con intensità il tema della manipolazione psicologica, delle sette e delle vulnerabilità umane, mostrando come il male possa annidarsi dietro facciate di normalità e come la lotta per la verità richieda coraggio e determinazione. Perché la detective Kim Stone si trova a confrontarsi non solo con un assassino spietato, ma anche con una realtà fatta di inganni, paure e speranze tradite, in un thriller che unisce suspense, psicologia e critica sociale.

UNA MENTE ASSASSINA

fashion beauty

LIBEREscegliere

Glamour dinamico e linee essenziali per una stagione all’insegna della libertà: tessuti leggeri, tagli puliti e dettagli raffinati disegnano un guardaroba che unisce comfort e stile, perfetto dal mattino alla sera

GENNY, SS 2025, TAILLEUR E CAMICIA JUNGLE ORCHIDS; Make up: CHANEL LES BEIGES COLLEZIONE L’HEURE DORÉE, EDIZIONE LIMITATA E ROSSETTO ROUGE HERMÈS, ROUGE BRILLANT SILKY 04 BEIGE HALO

ROMEO GIGLI, SS 2025, LEGGERO E IRONICO: ROMEO DRESS; Gioielli: SAUTOIR GÜBELIN

CAPPELLO MONTEGALLO; Make up: ROSSETTO SISLEY, PHYTO-ROUGE VELVET 41

ROUGE FLAME

ROMEO GIGLI, SIMON DRESS; Make up: ROSSETTO ROUGE HERMÈS, ROUGE BRILLANT SILKY 15 BRUN D’AMBRE

FOTOGRAFA E CREATIVE DIRECTOR:

MARINA PRINZI

IG MARINAPRINZIPHOTOGRAPHY

MAKE UP & HAIR:

GERALDINE MOUTON

IG MOUTON_GERALDINE

MODELLA:

REBECCA NOCENTINI

IG XBECCAN

RETOUCHER: RETOUCH CONCEPT IG RETOUCHCONCEPT

PR & COMMUNICATION: TERESA LA FOSCA

Abito POMANDÈRE Gioielli GÜBELIN, COLLEZIONE SPARKS: COLLIER, ANELLI TRILOGY, BRACCIALE RIVIERE E BRACCIALE HEART X NADINE GHOSN

Make up: ROSSETTO ROUGE HERMÈS, ROUGE À LÈVRES SATINÉ NR. 21 - ROSE ÉPICÉ

LANCÔME

Lash Idôle Flutter Extension MASCARA

This Is Her! Burning Love IN SVIZZERA DAL 1 GIUGNO ZADIG & VOLTAIRE

Expert Sun Protector Cream SPF50+ CRÈME SOLAIRE SHISEIDO

CHANEL

Les Beiges Poudre

Belle Mine Lumière Dorée ÉCLAT DU SOIR

HERMÈS

Rouge Hermès Satinato BEIGE SIENNE

SISLEY

Soin Apaisant Peaux Sensibles SENSITIVE SKIN

Beauty Case

Palette Animalier, Edizione Limitata OMBRETTI E POLVERI MULTI-FINISH D&G

Locked Kiss 24hr Lipstick TABOO M·A·C

L'irresistibile

SOSTENIBILITÀ del lusso

Moda, maison e beauty. Prodotti di alta qualità e sostenibili. In una sola parola: Brandable.

Boutique online multimarca, fondata a Lugano nel 2016 e con un pubblico globale, si distingue per la selezione accurata di marchi celebri e di marchi emergenti, internazionali e svizzeri. Victoria Maksheeva-Khassanova ne descrive il concept…

D Qual è stata l’ispirazione principale dietro la nascita di Brandable e, prima ancora, qual è il suo percorso verso il fashion?

R La boutique online si concentra sull’offerta di prodotti di lusso che combinano stile e sostenibilità. Ogni articolo proposto è pensato per durare nel tempo. Inoltre, Brandable contribuisce all’industria della moda svizzera fornendo una piattaforma per le start-up e i designer locali.

D E il suo percorso professionale?

R Il mio percorso verso la moda non è mai passato solo attraverso i capi d’abbigliamento, ma anche attraverso l’ambiente che ci circonda e gli oggetti di cui scegliamo di circondarci. Concetto ampio, la moda riflette chi siamo, spesso esprimendo ciò che non diciamo ad alta voce e rivelando i valori che ci ispirano. L’idea di Brandable è nata osservando come alcuni abiti e oggetti preziosi sono ceduti o tramandati. Oggetti portatori di ricordi,

emozioni e storie ben oltre il loro valore materiale. Questa consapevolezza si è fatta strada proprio mentre il concetto di “slow fashion” prendeva piede: mi convincevo che la moda dovesse essere sostenibile e pensata per durare.

D Come definirebbe l’identità di Brandable in tre parole e come queste si riflettono nei marchi proposti?

R ‘Senza tempo’. Per quanto immersi nella moda, amiamo i design che non invecchiano mai e i marchi che non inseguono soltanto le tendenze del momento. Il quiet luxury ha il potere di durare nel tempo.

‘Consapevoli’. Brandable promuove una mentalità attenta e responsabile attraverso prodotti di qualità e sostenibili. La moda lenta non riguarda solo l’abbigliamento, ma lo stile di vita che include onorare l’artigianato, scegliere con cura e trovare gioia negli oggetti che raccontano una storia.

‘Autentici’. Siamo fieri della nostra integrità: essere trasparenti, mantenere le promesse e rispettare chi ci sceglie. Questo vale anche per la selezione dei brand con cui collaboriamo.

D Qual è la sua idea di lusso?

R Per me, il vero lusso è poter essere sinceri con sé stessi e sentirsi liberi di raccontarsi al mondo. Cerchiamo sempre di fare un passo in più per comprendere i desideri di chi ci sceglie, che siano minimalisti, esigenti o semplicemente straordinari.

D In che modo Brandable strizza l’occhio alla sostenibilità?

R Oltre ai criteri classici di sostenibilità alla base del nostro lavoro, crediamo che il design senza tempo sia una delle forme più autentiche e durature di responsabilità. È il filo conduttore che applichiamo sia nella selezione dei brand che distribuiamo, sia nei prodotti sviluppati direttamente con il nostro marchio.

D Qual è la relazione tra Brandable e la Svizzera?

R La Svizzera, che amo, incarna un’eredità di fiducia, competenza e artigianato. Qui gli oggetti sono fatti per durare e le tradizioni vengono tramandate. Come azienda svizzera, Brandable si impegna a valorizzare i marchi locali dando visibilità in una vetrina che si apre sul mondo, forti della reputazione

 VICTORIA MAKSHEEVAKHASSANOVA, FONDATRICE DI BRANDABLE. VICTORIA INDOSSA GIACCHINO DIOR

JEANS GUCCI

FOTO IN ALTO)

ABITO HERMÈS E SCARPE

PRADA (FOTO NELLA PAGINA ACCANTO)

di qualità e precisione squisitamente svizzeri. Allo stesso tempo, siamo aperti anche a brand internazionali, offrendo al pubblico svizzero una selezione curata e coerente. La Svizzera ha molto da dire nella moda: scopro ogni giorno talenti straordinari ancora poco visibili e un potenziale tutto da esplorare.

D Chi sceglie Brandable, e perché?

BRANDABLE

VIA APRICA 18A 6900 LUGANO HELP@BRANDABLE.CH MY-BRANDABLE.COM IG MYBRANDABLE

R La nostra clientela è composta da persone che condividono una visione consapevole della moda: giovani professionisti e creativi alla ricerca di capi distintivi e sostenibili, per esprimere la propria individualità; uomini e donne attenti all’ambiente, che prediligono la qualità rispetto alle mode passeggere; e amanti dello stile senza tempo, che apprezzano l’artigianalità e la cura dei dettagli. Ci entusiasma notare come anche molti ventenni stiano abbracciando scelte più responsabili, il che ci motiva a innovare costantemente. Collaboriamo con giovani talenti capaci di coniugare eleganza e innovazione, e abbiamo in cantiere progetti ambiziosi sul fronte tecnologico e dell’intelligenza artificiale. Il nostro obiettivo? Trasformare l’esperienza online in qualcosa di immersivo e visionario, pensato per soddisfare le esigenze dei clienti più giovani e più esigenti. Restate sintonizzati!

BRILLANDO modeoltre le

Nel cuore vibrante degli anni

Venti del Novecento, Parigi ospitava l’Esposizione

Internazionale delle Arti

Decorative e Industriali

Moderne, consacrando al mondo un nuovo stile: l’Art Déco. Un movimento artistico che ha trasformato il design, l’architettura e la moda, e la gioielleria, ambito in cui l’Art Déco ha saputo fondere audacia e raffinatezza, geometria e sensualità, tradizione e modernità. A distanza di cento anni da quell’evento simbolico del 1925, si celebra il fascino dei gioielli déco che continua a incantare, influenzando le collezioni più esclusive delle maison contemporanee e ispirando una nuova generazione di donne a riscoprire la forza di uno stile che, da sempre, parla di libertà, glamour e potere personale.

 ANELLO ART DÉCO.
© MELLEN INC.
 SPILLA GEMGENÈVE. MÉTIERS D’ART, ‘PRISMATICA’.

Anche GemGenève, l’evento annuale dedicato a gioielli e pietre preziose, tenutosi a maggio a Ginevra, ha dato onore a questo movimento e alle sue splendide creazioni, in un viaggio attraverso pietre tagliate con precisione architettonica, smalti vibranti, platino scintillante e simboli di un’epoca che non ha mai smesso di brillare. Dalla sua prima edizione nel 2018, GemGenève ha ridefinito i codici del lusso e, inoltre, portato alla ribalta i gioielli antichi e vintage con la convinzione che nel ventunesimo secolo «Il lusso è ciò che si tramanda», come ha sintetizzato Mathieu Dekeukelaire, direttore di GemGenève. L’evento annuale ginevrino, fondato da Thomas Faerber e Ronny Totah, è una delle rare fiere ad offrire ai ‘neo-collezionisti’ la possibilità di conoscere la storia dei gioielli e delle pietre preziose, le tecniche e gli stili. Rappresentando inoltre una tradizione secolare e animata da uno spirito aperto, è organizzata da addetti ai lavori che comprendono le esigenze degli espositori e mira a essere un polo di creatività e innovazione. Sostiene i talenti e favorisce un vivace scambio di conoscenze e idee in tutta la comunità delle gemme e dei gioielli. Di anno in anno, una vetrina sempre più ammaliante.

 SPILLA IN NEFRITE, RUBINI E DIAMANTI (C. 1920), CON SMALTO NERO. MONTATURA IN PLATINO E ORO GIALLO 18 CARATI. ATTRIBUITA A PALTSCHO, VIENNA.

 DÉCO

Il lusso è ciò che si tramanda

Mathieu Dekeukelaire, direttore di GemGenève, l’evento annuale di riferimento, a livello internazionale, per la gemmologia e la gioielleria.

 BRACCIALE FLESSIBILE (C. 1930), CONCEPITO COME UNA SCENA FLOREALE CONTINUA DI RUBINI INTAGLIATI E DIAMANTI. PAUL FISHER INC.

NATURALI E DIAMANTI. ©

BELLEZZA

Colore

Tocchi di luce e sfumature vivaci riscrivono il volto dell’estate: tra blush sorbetto, ombretti pastello e rossetti dalle nuances vitaminiche o sensuali, la beauté gioca con l’arte e l’uso fantasioso del colore l’energia del

OMBRETTO CHANEL

LES 4 OMBRES

387 UTOPIA; ROSSETTO M A C LOCKED KISS, TABOO

OMBRETTO PALETTE

ANIMALIER

ROSSETTO GEMSTONE, EMERALD

SCARLET: TUTTO DI DOLCE&GABBANA

ROSSETTO ROUGE DIOR A LUNGA TENUTA 678 Culte

ROSSETTO ARMANI BEAUTY, LIP MAESTRO CRUSH, 533 SOFT CRUSH E

OMBRETTO M A C

SMALL EYE SHADOW SUSHI FLOWERS

FOTOGRAFA E

CREATIVE DIRECTOR: MARINA PRINZI

IG MARINAPRINZIPHOTOGRAPHY

RETOUCHER: ANIA IKONNIKOVA IG RETOUCH.ANIAIKONNIKOVA

MODELLA: GIULIA PETRONIO IG GIULIAPETRONIO_

MAKE UP ARTIST & HAIR: ANASTASIA KATAUROVA IG ANASTASIAKATAUROVA

SERVIZIO DI ELETTRA EBERLE

MASCHERA ti serve?

Sono un concentrato di principi attivi con tante proposte che agiscono in modo mirato su zone diverse, coniugando efficacia, rapidità d’azione e piacevolezza

PER LE LABBRA

 Fresche, piacevoli, super efficaci, le maschere notturne si propongono anche in versione per le labbra. Grazie a un’alta concentrazione di sostanze emollienti, come il latte d’avena, assicurano un’azione intensiva contro le screpolature: si applicano in dose generosa per riscoprire piena morbidezza al mattino. Overnight Lip Mask Essence

have Jessica Alba by

PER GLI OCCHI

 Il classico cubetto di ghiaccio per sgonfiare gli occhi funziona perché il freddo ha una forte azione drenante. Oggi lo stesso effetto si può ottenere con maschere realizzate con un tessuto in alginato, in grado di abbassare all’istante la temperatura dell’area di cinque gradi.

I tempi sono importanti

 LE MASCHERE IN TESSUTO HANNO IL GRANDE PREGIO

DI ESSERE MOLTO PRATICHE DA USARE: ANCHE QUELLE

PER LE LABBRA, INFATTI, SI POSSONO “INDOSSARE” MENTRE

SI LAVORA, SI GUARDA

LA TV O CI SI IMMERGE

NELLA VASCA. IN UNA MANCIATA DI MINUTI, AL MASSIMO UN QUARTO

D’ORA, NUTRONO, AMMORBIDISCONO E REGALANO TURGORE ALLA MUCOSA.

Maschera Rimpolpante Labbra Garnier SkinActive

Revitalift Filler (+ acido ialuronico)

Maschera-Siero

Contorno Occhi

Rinfrescante

L’Oréal Paris

 ANCHE GLI IMPACCHI CON CAMOMILLA O MALVA, L’ALTRO RIMEDIO TRADIZIONALE PER OCCHI STANCHI, HANNO OGGI UNA VERSIONE COSMETICA. I DISCHETTI PRONTI ALL’USO IMBEVUTI CON SOSTANZE DRENANTI, IDRATANTI E ANTIOSSIDANTI, COME GLI ESTRATTI DI ALGHE, SONO UN SOS CHE RIDUCE IL GONFIORE RINFRESCANDO LO SGUARDO.

Dischetti Idratanti Contorno Occhi Repêchage

«IL PATCH OCCHI? Lo confesso, è proprio uno dei miei segreti di bellezza». Must

 Non tutte le maschere necessitano di risciacquo. Quelle a effetto lifting, per esempio, contengono sostanze come i peptidi, in grado di agire mimando l’azione del botulino, così da distendere i tratti per dare definizione all’ovale. Perfette prima di un’occasione importante, si massaggiano fino a totale assorbimento.

Extra Lifting Mask SkinLabo

 Esfoliare con regolarità la pelle, eliminando cellule morte e impurità profonde aiuta a mantenerla liscia e luminosa. Lo si può fare anche con una maschera a base di enzimi come la papaina, che rompono i legami tra le cellule in modo da accelerarne il ricambio e ripristinare vitalità e freschezza.

Peel 02 Masque Miamo

PER IL DÉCOLLETÉ

♥ Bella Hadid

«FACCIO LA MASCHERA PURE IN AEREO, anche per ottimizzare il tempo del viaggio».

 Una maschera in tessuto ad azione rigenerante può diventare l’appuntamento settimanale per una zona spesso trascurata. Gli ingredienti giusti? L’acido ialuronico per idratare in profondità, il collagene vegetale per il turgore, gli antiossidanti (come quelli degli estratti di té) per rinvigorire.

Seno Rassodante e Levigante Teaology

La frequenza giusta di utilizzo è una questione personale legata alla finalità del prodotto, al tipo di pelle e alle esigenze soggettive, ma anche alle abitudini personali

 BASTA UN NONNULLA PERCHÉ LA PELLE

SENSIBILE E SENSIBILIZZATA SI RITROVI ARROSSATA E IRRITATA. L’INTERVENTO IMMEDIATO DI UNA MASCHERA DALLA FORTE , DELICATISSIMA PERCHÉ SENZA ALCOL E PROFUMO, PUÒ CALMARE E AIUTARE L’EPIDERMIDE A RITROVARE PRESTO UNA CONDIZIONE DI PIENO BENESSERE.

Toleriane Ultra

Dermallergo Maschera

 La tinta tende a “scaricare” via via il colore, quindi è necessario scegliere prodotti specifici per preservare la brillantezza e la tenuta della colorazione. Data la concentrazione di sostanze ristrutturanti, la maschera è il trattamento d’elezione e va usata una volta alla settimana.

 Gli oli vegetali, in particolare quelli di argan, mandorle e macadamia, sono preziosi per l’equilibrio e la bellezza della chioma: rinforzano il film protettivo che riveste la fibra, fortificandola nei confronti delle aggressioni esterne e rinsaldano le squamette per dare luce e morbidezza alla chioma.

IL SEGRETO DI QUALUNQUE COSMETICO CHE ESERCITI UN’AZIONE TRATTANTE

Sterile Idratante La Roche-Posay

 LA CAFFEINA HA UNA FORTE AZIONE TONIFICANTE CHE, COMBINATA CON ALTRI INGREDIENTI STIMOLANTI E RINFORZANTI COME L’ARGININA, PUÒ ESSERE D’AIUTO PER DARE COMPATTEZZA AL DÉCOLLETÉ. PER LA BELLEZZA DI QUESTA CUTE FRAGILE E SOTTILE È FONDAMENTALE ANCHE L’AZIONE IDRATANTE DI GLICERINA E PANTENOLO, CHE LEVIGANO E FORTIFICANO.

 QUANDO I CAPELLI SONO ROVINATI, SPENTI E DEBOLI PUÒ ESSERE CONSIGLIABILE USARE UN’APPOSITA MASCHERA PRE-SHAMPOO, CHE VANTI UNA PARTICOLARE RICCHEZZA DI SOSTANZE NUTRIENTI E RIGENERANTI: SI STENDE SULLE LUNGHEZZE E SI LASCIA IN POSA MEZZORA PRIMA DI PROCEDERE AL CONSUETO LAVAGGIO.

Impacco Pre

Shampoo

Rigenerante Divina BLK

Bright Between The Girls Glam Glow
Enzyme
Oro del Deserto Arganmask Creattiva
Maschera
Okara Color Maschera Protezione Colore, René Furterer

Per fare ordine

Sole, salsedine e cloro mettono a dura prova la disciplina della chioma? Via libera a bandane, foulard e cappelli che, oltre a essere di tendenza, offrono una prima protezione, purché non "soffochino” la testa impedendo la traspirazione, e fanno stare a posto i capelli.

 Mollette e mollettoni, tornati di moda, possono essere un altro aiuto: si usano sotto il sole, ma anche di sera, in versioni appariscenti e preziose.

L'ESTATE i capelli

Protetti e pettinati con spensierata libertà sono pronti ad affrontare, forti, morbidi e in ordine i mesi più turbolenti

Staccare la spina e lasciare liberi i pensieri. La vacanza è innanzitutto questo, ma ci sono alcuni punti fermi da non dimenticare. Per esempio, i capelli: vanno protetti dal sole intenso che, insieme a salsedine e cloro, ne aggredisce le fibre compromettendone sia la bellezza sia la salute. Anche per evitare che in autunno cadano più del normale.

PROTEGGIAMOLI DI GIORNO...

La prima buona regola in vacanza? «Usare un prodotto di protezione per arginare l’aggressione dei raggi Uv, che inaridisce e sfibra il capello, rende meno vita-

❶ Solè Tropical After Sun Hydrating Milk

Creattiva Professional

Per viso, corpo e capelli, ricco come una crema, leggero come un latte, con lime, cocco e mango, aloe e carota restituisce idratazione, brillantezza e morbidezza alla chioma.

❷ Solaire Fluido

Protettivo Effetto

Naturale Kpf 50+

René Furterer

Protezione rinforzata resistente all’acqua e

una consistenza leggerissima, che lascia i capelli idratati e morbidi senza appesantirli.

❸ Olio Spray

Protettivo Capelli

Equilibra Oli di lino e di argan per proteggere, nutrire e ristrutturare, filtri Uv per arginare i raggi e burro di aloe per mantenere idratazione e morbidezza.

la consulenza di Luca Colombo, hair stylist a Milano.

le il colore - soprattutto quello da tinta - togliendo luce e vitalità alla chioma», esordisce Luca Colombo, hair stylist dell’atelier milanese Luciano Colombo. Latti, fluidi e oli secchi avvolgono la fibra in un invisibile film elastico, che ammorbidisce senza appesantire. Si mettono e rimettono anche più volte al giorno, così da proteggere il capello in superficie e in profondità.

Usati prima di tuffarsi in mare o in piscina, con la loro azione isolante, proteggono sia dal sale sia dal cloro, dannosi per la fibra capillare.

... RISTRUTTURIAMOLI LA NOTTE

Se il sole di giorno impoverisce e sfibra, la sera è riservata alle coccole rigeneranti. Serve, innanzitutto, un lavaggio accurato per togliere residui di salsedine e di prodotti protettivi con uno shampoo particolarmente delicato per non impoverire ulteriormente la fibra.

«È fondamentale, poi, restituire idratazione e rigenerare a fondo il capello con balsami e maschere ricche, da usare dopo ogni lavaggio per riparare il film idrolipidico di protezione che riveste la fibra e che viene danneggiato dalle aggressioni del giorno», specifica l’esperto.

Meglio non aggiungere stress a stress con phon, piastre e ferri, lasciando asciugare i capelli all’aria, appena è possibile.

PER SBIZZARRIRSI

«Protagoniste dell’estate sono sicuramente le trecce, da portare in mille modi a proprio

gusto: alte, laterali, alla francese, che partono dalla testa, o a spina di pesce... Sono la soluzione vincente per affrontare ogni situazione, dalla giornata in piscina alla serata mondana, facendo sempre attenzione all’accessorio che si sceglie per chiuderle: negli ultimi anni il colorato è di moda, anche in versione fluo», ricorda Colombo.

ROMANTICO O FOLK

Una, due o anche di più. Le trecce si possono lasciare libere, magari anche un po’ morbide e volutamente spettinate, per uno stile tra il romantico e il folk. «L’acconciatura è particolarmente indicata per chi ha i capelli secchi, che tendono a svolazzare: fatto l’intreccio, basta un poco di pasta modellante per tenere a posto il tutto», rivela l’hair stylist.

VERSIONE SERALE

Sempre in tema di trecce, si può decidere anche di raccoglierle, creando un’acconciatura perfetta per le sere eleganti. In questo caso, dopo aver fatto le trecce, si può usare della cera dalla texture morbida così che il capello tenga per molte ore.

SUGGESTIONI LONTANE

«Via libera alle treccine africane per uno stile etnico, che in spiaggia piace sempre: attenzione, in questo caso, agli intrecci sulla testa, che lasciano scoperto il cuoio capelluto: va protetto con un prodotto solare specifico!», conclude Luca Colombo. 

La frequenza giusta d'uso è una questione personale legata al tipo di pelle e alle esigenze soggettive

➍ Biomed Hairtherapy Sunny

Shampoo Doccia Idratante

Soco Professional

Per capelli e corpo, pratico sotto la doccia con il caviale verde, un’alga ricca di vitamine, sali e oligoelementi, idrata e ripara la fibra capillare.

❺ Solaire Trattamento

Riparatore Doposole

Personal Biopoint

Azione intensiva, nutriente e ristrutturante, contro l’effetto inaridente di sole e mare con proteine collageniche, vitamina E ed estratto di uva.

❻ Soleil Maschera Doposole Kérastase

Ad azione rivitalizzante con acqua di cocco e vitamina E che levigano, controllano il crespo e danno un tocco uniforme e luminoso dalle radici alle punte.

la treccia

IL RACCOLTO RIMANE LA SOLUZIONE PIÙ

PRATICA PER TENERE IN ORDINE I CAPELLI e stare fresche durante l’estate. In spiaggia, così come in città. Lo dimostrano anche alcune star.

, Cara Jocelyn Delevingne, ex modella ora attrice e produttrice; Diane Kruger, attrice e produttrice. Sotto, la cantante Zoë Kravitz; da una sfilata di moda.

lcosa bisogna

SAPERE iposuzione

L’arma anti-cuscinetti per eccellenza si è evoluta, diversificandosi. La metodica migliore in assoluto? Non esiste, ma è meglio sapere a cosa si va incontro

Con la consulenza del dottor Francesco Klinger, chirurgo plastico specialista e consultant all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi).

Buono a sapersi

NON ELIMINA LA CELLULITE

La lipoaspirazionee permette di ridurre “solo” gli accumuli di tessuto adiposo localizzati, ma non ha potere contro l’antiestetica pelle “a buccia d’arancia”, conseguenza della cellulite. «Quest’ultima è un processo degenerativo dei tessuti causato da scambi sanguigni e linfatici insufficienti, con conseguente ristagno di liquidi. Il tessuto adiposo non c’entra o c’entra solo in minima parte», conferma Francesco Klinger.

Un solo obiettivo, eliminare i depositi di grasso, e una tecnica che si è fatta in quattro per raggiungerlo in modo rapido e definitivo: la liposuzione, o meglio, le liposuzioni! Tumescente, laser, vibrante, a ultrasuoni... Una diversificazione che fa sorgere qualche dubbio: queste tecniche sono tutte valide? Ce n’è una migliore delle altre?

«In realtà non esiste un tipo di lipoaspirazione migliore in assoluto», premette il dottor Francesco Klinger. Ogni tecnica, però, comporta vantaggi e svantaggi che il chirurgo soppeserà in relazione all’entità e alla localizzazione dei cuscinetti.

PER CHI È ADATTA

Fino a qualche anno fa, la lipoaspirazione era ideale su cute tonica ed elastica, vicina al proprio peso forma, ma con accumuli adiposi localizzati. Oggi qualcosa è cambiato. «Le innovazioni rendono possibile affrontare in modo più agevole e sicuro aree e depositi più estesi, quindi anche casi di persone in sovrappeso», conferma l’esperto.

RISULTATI DEFINITIVI, MA…

Il risultato dell’intervento è duraturo. La lipoaspirazione, infatti, elimina un certo numero di cellule adipose che l’organismo non può sostituire. Dopo la pubertà, infatti, il numero di cellule rimane inalterato nel tempo, anche se può variare la dimensione di ogni singola cellula.

Certo, dopo l’intervento è sempre possibile un aumento di peso, ma è comunque ragionevole aspettarsi che sia inferiore a quello che si sarebbe verificato senza la precedente lipoaspirazione.

A CURA DI RICCARDO SACCAGNO

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Le tecniche per “rompere” il grasso

La lipoaspirazione punta a eliminare i cuscinetti aspirando letteralmente il grasso in eccesso attraverso apposite cannule. Ma prima di essere aspirato, il grasso deve venire letteralmente

TUMESCENTE (O WET)

Resta la tecnica più utilizzata. Nella zona da trattare si inietta una miscela (“soluzione Klein”) contenente anestetico locale, che riduce il sanguinamento, e la soluzione salina. Prima di frantumare il grasso, l’infiltrazione ha l’effetto di “gonfiarlo”, rendendo l’aspirazione più agevole.

PRO

 Grazie alle grandi quantità di anestetico locale utilizzato, con effetti fino a 24 ore, assicura mag -

A ULTRASUONI

Questa tecnica utilizza una cannula che emette energia a ultrasuoni, i quali hanno l’effetto di rompere le pareti delle cellule adipose. Il grasso liquefatto forma, così, un’emulsionee che è più facile da aspirare.

PRO

 È una tecnica semplice e abba-

“rotto”: quello che differenzia i vari tipi di lipoaspirazione è proprio il processo di frantumazione, che a sua volta determina una serie di pro e contro.

Dove, come e quando

L a scelta del chirurgo e della clinica in cui affrontare la liposuzione è importantissima. Occorre rivolgersi a istituti non solo qualificati, ma anche pronti ad affrontare qualsiasi emergenza.

gior comfort dopo l’intervento.

 L’anestetico ha poi un effetto vasocostrittore, per cui lividi e gonfiori sono tendenzialmente ridotti.

CONTRO

 Utilizzando questa tecnica, i tessuti vengono “gonfiati”. Per questo la valutazione da parte del chirurgo, durante l’intervento, può essere più difficile, con la conseguenza di qualche possibile asimmetria.

 Richiede un po’ più di tempo rispetto ad altre tecniche.

Clinica Sant'Anna

Una delle più prestigiose del Canton Ticino, con personale accogliente e tecniche di prim'ordine.

Via Sant'Anna 1- 6924 Sorengo Tel. +41 91 985 12 11 clinicasantanna.ch

stanza potente, che viene spesso scelta per ridurre i depositi di media entità.

CONTRO

 Può dare luogo a lividi e gonfiori piuttosto notevoli, che comunq ue già dopo 15-18 giorni risultano decisamente ridotti.

Zum Goldenen Schnitt

Nel centro di Basilea, una Clinica che pone l'individuo al centro, nel segno dell'armonia.

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IN ITALIA
IN TICINO

LASER

Tecnica molto potente, si avvale dell’energia di un laser per sciogliere il grasso, poi eliminato attraverso piccole cannule.

PRO

 È una metodica estremamente efficace, che può essere utilizzata anche per ridurre depositi di notevole entità.

 Il laser ha una marcia in più: stimola la produzione di collagene, la sostanza responsabile della compattezza, dell’elasticità e della tonicità della cute.

VIBRANTE

Questa tecnica utilizza una cannula che propaga vibrazioni sui tessuti circostanti, che vanno a rompere le cellule adipose. Si tratta di una tecnica abbastanza aggressiva, che però di solito assicura buoni risultati.

PRO

 La vibrazione della cannula aiuta a ottenere risultati particolarmente uniformi, riducendo la

CONTRO

 Proprio perché è una tecnica molto “potente” deve essere utilizzata solo da chi la padroneggia veramente. In caso contrario, può dare luogo a una riduzione eccessiva del cuscinetto o può causare danni anche seri. Meglio chiedere esplicitamente al medico quanti casi ha trattato con questa tecnica, perché il numero, questa volta, può fare davvero la differenza!

Minimizzare i rischi

UN INTERVENTO DA AFFRONTARE CON PIENA CONSAPEVOLEZZA

Esiste la possibilità, piuttosto rara, di andare incontro a tromboembolie, cioè all’occlusione di un vaso venoso o arterioso per coagulo di sangue. La frequenza può essere minima in assenza di fattori di rischio, quando le lipoaspirazioni sono modeste e se si riprende subito a camminare. Il rischio aumenta quando gli accumuli sono di entità maggiore e l’immobilizzazione più lunga. Ecco perché si raccomanda di muovere le gambe subito dopo l'operazione e di riprendere a camminare al più presto. L’intervento può essere realizzato a livello ambulatoriale, in day surgery o con ricovero di una notte.

 L’ANESTESIA

La scelta dipende dalla persona, dalla quantità di tessuto adiposo da asportare e dalla sua localizzazione. Per piccoli accumuli in zone poco estese basta l’anestesia locale; per depositi di media entità e localizzati agli arti inferiori si opta per l’anestesia peridurale, spinale o locale più sedazione; per accumuli notevoli, si preferisce l’anestesia locale più sedazione o quella generale.

 LA RIPRESA

possibilità di avere effetti indesiderati.

 È adatta anche per ridurre depositi di grasso di una certa entità.

CONTRO

 La vibrazione provoca un ulteriore trauma sui tessuti, causando lividi e gonfiori più estesi, che tuttavia si riducono progressivamente e che dopo 14-16 giorni appaiono già trascurabili.

Il prezzo dei trattamenti può variare molto in base all’entità degli accumuli e alla localizzazione

Il periodo di riposo dopo l’intervento, che varia da 1 a 7 giorni, dipende dalla quantità di tessuto eliminato e dalla sede. Si deve riprendere gradualmente a camminare per ridurre il gonfiore e limitare il rischio di trombi, mentre è sconsigliato stare a lungo in piedi fermi. La sensazione di gonfiore e dolore si attenua in pochi giorni. Se prescritte, la guaina o le calze elastiche vengono indossate per 7-15 giorni. Dopo 20-30 giorni e per i due-tre mesi successivi, un blando massaggio della zona trattata è utile per un risultato più omogeneo. No all’attività sportiva per circa un mese, sì all’esposizione diretta al sole solo dopo la scomparsa dei lividi e proteggendo sempre le cicatrici con crema solare con Spf alto.

 I RISULTATI

Si apprezzano già subito dopo l’intervento, anche se il gonfiore iniziale li nasconde. Il risultato è definitivo a sei mesi circa dall’intervento. L’alterazione della sensibilità della pelle scompare dopo qualche mese.

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Perdi peso ma non il

BUONUMORE

Non servono programmi

restrittivi che rovinano l’umore:

con il metodo Sanu basta

puntare su piatti completi e sani

Perdere peso, capire se i pasti che si consumano in mensa o al ristorante sono equilibrati, dare scacco matto alla ritenzione idrica: questi e molti altri sono gli obiettivi che il metodo Sanu si prefigge di raggiungere. Senza mai rinunciare a gusto e buonumore.

LE REGOLE DA SEGUIRE

Occorre imparare a rispettare i tempi biologici, ossia quelli del proprio corpo, che variano da persona a persona.

Non affidarsi al sentito dire sui social: quando si parla di diete e alimentazione si legge di tutto. «È importante riconoscere l’attendibilità delle informazioni e non cadere nelle fake news: confrontarsi sempre con un professionista», raccomanda il biologo Cioffi. Bisogna evitare la pigrizia. L’esercizio fisico più gratificante, economico e alla portata di tutti è camminare. Non ci sono scuse per non dedicarsi a una passeggiata di circa 30 minuti ogni giorno.

E no all’auto body shaming! Non giudicare il proprio aspetto fisico e/o dare troppo peso ai giudizi degli altri, in quanto possono condizionare in maniera negativa le abitudini a tavola.

Importante, invece, avere un obiettivo chiaro: per la buona riuscita di un percorso nutrizionale è importante porsi un bersaglio ragionevole, da discutere con un professio-

Con la consulenza del dottor Luca Cioffi, biologo nutrizionista a Castellammare di Stabia (Na).
A CURA DI ELETTRA EBERLE

nista serio, in modo da perdere peso, ma soprattutto per migliorare salute e benessere. Seguite una dieta equilibrata: alimentarsi in maniera varia e sostenibile non solo aiuta a mantenersi in forma (e se necessario a perdere peso), ma garantisce benessere duraturo. No alle diete che escludono a priori determinati gruppi di alimenti.

PERCHÉ

SPESSO SI FALLISCE

Il cibo non dev’essere motivo di preoccupazione o addirittura considerato un nemico, ma deve recuperare il suo originale ruolo di portatore di benessere e felicità. Il problema principale, dunque, non è (o meglio, non è solo) iniziare la dieta al momento giusto, ma soprattutto trovare quella adatta, riuscendo a seguirla fino al raggiungimento dell’obiettivo. Secondo il dottor Cioffi ci sono, tuttavia, alcuni fattori che portano spesso a fallire il percorso di “stare a dieta”.

ASPETTATIVE TROPPO ALTE

Perdere 10 chili in un mese rappresenta un’aspettativa troppo alta, che porta inevitabilmente a un profondo senso di frustrazione, stress, nervosismo e, quindi, conduce al fallimento del programma dimagrante. «L’obiettivo auspicabile è di perdere 1 chilo, un chilo e mezzo a settimana, magari qualcosa di più (quindi anche 2 chili abbondanti la prima

Un sistema equilibrato e corretto

SANU È L’ACRONIMO DI STUDIO DI ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA. Il metodo è stato ideato dal Dr. Luca Cioffi, biologo e nutrizionista. «Cerco di combattere la disinformazione e le bufale fornendo tutti gli strumenti per scegliere correttamente e con gusto in ogni situazione: a partire dalla lista della spesa fino all’invito improvviso al ristorante», spiega l’esperto, autore del libro In forma con il metodo Sanu, edito da Sperling&Kupfer.

settimana) soprattutto se vi è molta ritenzione idrica», spiega il dottor Cioffi. Oggi vanno di moda diete lampo e programmi dimagranti molto originali che sono, spesso, completamente disequilibrati. Probabilmente fanno perdere molto peso (molti liquidi) all’inizio, ma poi, ed è una certezza, tutti i chili svaniti “magicamente” vengono ripresi con gli interessi.

DIETE PRESE “IN PRESTITO”

È opinione comune e sensazione condivisa che il programma nutrizionale che sta seguendo la collega, l’amica di palestra, la vicina, siano sicuramente il top fra quanto disponibile “sul mercato”. Farsi “prestare” una dieta, anche quando prescritta da un nutrizionista, è sbagliato e provoca il più delle volte frustrazione, perché i risultati non arrivano o magari ci si deve forzare per adattare il proprio stile di vita, i propri gusti e le proprie abitudini a tale programma.

PUNTARE SOLO SU CERTI ALIMENTI?

Ogni settimana sembra ci sia una nuova moda: la dieta del minestrone, del pompelmo, dell’uva... Si tratta di regimi molto facili da seguire (sulla carta): basta rifornirsi di dosi industriali di quell’alimento e mangiare solo quello. Il fallimento tuttavia è dietro l’angolo. «Invece che un solo alimento, bisogna proporre e consumare un menu semplice con 2 o 3 alternative», avverte l’esperto. La varietà abbinata alla stagionalità delle scelte alimentari (e al buon senso) rappresenta il passo fondamentale per recuperare un approccio corretto al cibo e, quindi, indirettamente per perdere peso e mantenerlo stabile a lungo.

Meglio la pasta integrale:
è più sana e dà più a lungo un senso di sazietà

L’EFFETTO YO-YO

Una dieta eccessivamente restrittiva e affamante, o comunque con poca libertà di scelta, provoca gli stessi effetti di un paio di scarpe troppe strette: camminando fanno male e si evita di indossarle per una seconda volta. In altre parole, dopo pochi giorni le diete troppo severe vengono drasticamente e inevitabilmente abbandonate.

Questo, unito al fatto di ridurre drammaticamente l’apporto di nutrienti, mette l’organismo in allerta, provoca un rallentamento del metabolismo e quindi porta quasi sempre al classico effetto yo-yo: i chili persi rapidamente si recuperano altrettanto rapidamente. Ma c’è di più.

Una dieta drastica fa perdere anche tessuto muscolare, mentre i chili che si riprendono sono solo composti da tessuto adiposo. Quindi, doppio danno!

LA FORMULA DELL’ACQUA

Bisognerebbe bere un quantitativo di acqua, pura e cristallina, gassata o meno, secondo questa formula: chili di peso x 0,03. Significa che una persona di 60 kg dovrebbe bere circa 1 litro e 800 ml di acqua (circa 9 bicchieri) al giorno.

«Occorre ricordare che man mano che gli anni passano, la funzionalità dei reni si riduce fisiologicamente, quindi le urine sono molto più diluite e si perdono più liquidi», spiega il dottor Cioffi. Inoltre, è vero che l’acqua non fa dimagrire, ma supporta la costruzione della massa muscolare, e i muscoli, va detto, consumano più energia del tessuto adiposo.

BEVIAMO ABBASTANZA?

Se non ci si idrata per qualche ora, si inizia a percepire la bocca secca e, soprattutto, si avver-

te sete (segnali di allerta 1). Se però si è soliti ignorare questi segnali basilari, l’organismo alla fine si può abituare, con rischi anche seri. Ecco i segnali di allerta 2 che il nostro corpo invia se quelli di allerta 1 sono stati ignorati:

 Sensazione di freddo anche se fuori fa molto caldo;

 frequenti crampi muscolari;

 stanchezza generale;

 mal di testa frequente;

 pelle secca;

 giramenti di testa.

I CONSIGLI DA SEGUIRE

 A pranzo e a cena un primo e un secondo, porzioni ragionevoli e condimenti a base di verdure e pochi grassi.

 Mai scordare la merenda a base di yogurt a frutta fresca o cereali. Questo per evitare di arrivare a cena troppo affamati.

 Invece del solito panino, via libera a insalate preparate con riso integrale o farro o quinoa, accompagnati da verdure e una fonte proteica.

 Per cena meglio puntare su un secondo piatto proteico, verdure crude o cotte e un po’ di pane. Una volta a settimana è concessa anche la pizza, compresa quella preparata in casa.

 Per condire e cucinare, usare esclusivamente olio extra vergine di oliva.

 Bere in abbondanza acqua, ma anche tisane e infusi.

I tipici errori di chi segue una dieta sono pesarsi tutti i giorni, anziché una volta alla settimana, e non fare spuntini

Pesarsi nel modo giusto

Ecco come fare per riappropriarsi di un rapporto sano anche con la bilancia.

 Non pesarsi tutti i giorni, ma una volta alla settimana.

 Usare la bilancia alla mattina subito dopo la sveglia, dopo aver svuotato la vescica.

 Non pesarsi mai se la sera prima si è cenato al ristorante/ pizzeria, se si è andati a una festa, eccetera.

 Non pesarsi dopo le feste comandate (Natale, Capodanno) o dopo un evento godereccio.

 Mai pesarsi in fase premestruale o durante il ciclo.

I menudi giorni7

lunedì

Colazione: una tazza di latte parzialmente scremato; un pugno di crusca; scaglie di cioccolato fondente.

Spuntino: una porzione di frutta di stagione.

Pranzo: una porzione di quinoa, zucchine e anacardi (una manciata piccola); insalata mista.

Merenda: uno yogurt magro e mirtilli.

Cena: bocconcini di pollo al limone e salvia; insalata mista; 2 fette di pane integrale.

martedì

Colazione: 1 bicchiere di spremuta di arancia; 1 pancake, meglio se fatto in casa e con ridotto contenuto di zuccheri.

Spuntino: mandorle (6-7).

Pranzo: una porzione di riso integrale; tonno (anche in scatola); insalata di pomodori e finocchi (si può mischiare tutto insieme).

Merenda: una tisana allo zenzero; 2 biscotti integrali. Cena: due uova strapazzate con semi di sesamo, tofu, due patate piccole; insalata mista.

mercoledì

Colazione: una tisana ai frutti rossi; due fette di pane di grano saraceno tostato con albume d’uovo e avocado.

Spuntino: uno yogurt magro.

Pranzo: una porzione di pasta integrale (due pugni a crudo); ricotta (un pugno); insalata verde.

Merenda: un bicchiere di centrifugato di frutta.

Cena: una porzione di filetto di merluzzo in crosta di zucchine ed erbe aromatiche; cous cous (2 pugni).

giovedì

Colazione: uno yogurt greco; mandorle (6-7) e un pugno di cereali integrali.

Spuntino: una porzione di frutta di stagione.

Pranzo: una porzione di riso Venere (due pugni a crudo), zucchine e gamberetti; insalata mista.

Merenda: uno yogurt magro; 2 quadretti di cioccolato fondente.

Cena: hamburger di manzo; insalata di carote a julienne; 2 fette di pane ai cereali.

venerdì

Colazione: porridge con latte, fiocchi di avena (due pugni) e mirtilli.

Spuntino: uno yogurt magro. Pranzo: una porzione di zuppa di farro (un pugno) e legumi (un pugno); insalata mista.

Merenda: una tisana al finocchio; due fette biscottate integrali con un cucchiaino di miele.

 I MIRTILLI SONO BENEFICI PER LA VISTA E SVOLGONO ANCHE UN’AZIONE DRENANTE.

Cena: una porzione di insalata di seppie; spinaci novelli, finocchi e noci in insalata; crostini integrali.

sabato

Colazione: una tazza di latte parzialmente scremato; un pugno di muesli; scaglie di cioccolato fondente.

Spuntino: noci (6-7).

Pranzo: una porzione di quinoa, melanzane grigliate, fagiolini e scaglie di grana.

Merenda: un bicchiere di centrifugato di frutta.

Cena: pizza a piacere.

domenica

Colazione: un bicchiere di spremuta di arancia; un croissant.

Spuntino: una porzione di frutta di stagione.

Pranzo: una porzione di gnocchi (due pugni a crudo) al pomodoro; insalata mista. Merenda: due palline di gelato alla frutta.

Cena: manzo alla griglia (tagli magri); lattuga e finocchi in insalata; una fetta di pane ai cereali.

MIELE ailanto

Ricavato da un arbusto di origine orientale, vanta ottime proprietà curative che gli hanno fatto guadagnare terreno anche in cucina

Non è molto noto, ma il miele di ailanto sta riscuotendo successo perché ha proprietà antibatteriche e antiossidanti, oltre che essere un ottimo ricostituente. Da crudo aiuta a calmare la tosse, a lenire il mal di gola in modo naturale, ma anche a combattere il mal di stomaco e la stanchezza. I fiori, invece, sono potenzialmente fonte di allergie.

PARADISO O INFERNO?

CARATTERISTICHE E USI

L’Ailanthus altissima è un arbusto di origine orientale che ormai cresce un po’ ovunque. Per la velocità con cui si sviluppa (circa 1 metro all’anno, fino ai 25 metri d’altezza) è chiamato “albero del paradiso”, ma anche “albero dell’inferno” perché, oltre a essere infestante e tossico per la flora limitrofa, emana un odore assai sgradevole. Tuttavia, il miele che se ne ricava è sempre più apprezzato e giustifica la coltivazione di questa pianta.

Calmante, è d'aiuto

contro la tosse insistente

NON PER TUTTI

Come tutti i tipi di miele, anche quello di ailanto può provocare reazioni allergiche più o meno gravi, dalla semplice rinite allo shock anafilattico. Per questo va evitato dalle persone con nota ipersensibilità ai prodotti dell’alveare. Anche questo miele, al pari di altri, è sconsigliato ai bambini sotto l’anno di età, potendo contenere quantità minime di spore di botulino, un pericoloso batterio che negli adulti è neutralizzato dai succhi gastrici, ma può rivelarsi molto pericoloso nei piccoli.

La consistenza è cremosa, con profilo organolettico complesso: aroma di media intensità, sapore fruttato, simile al fico, con sentori di pesca e lieve accenno di uva moscata. Il colore è giallo paglierino, quasi ambrato se liquido, che diventa più chiaro se cristallizza spontaneamente dopo il raccolto. L’odore, infine, è simile a quello dei funghi freschi, con una consistente nota di frutta. Ottimo dolcificante naturale, si abbina a piatti dolci, macedonie e gelati di frutta, ma può anche armonizzare e legare sapori molto diversi, come quelli dei formaggi stagionati.

... E LE PROPRIETÀ BENEFICHE

Il miele di ailanto è un importante alleato nella prevenzione e la cura di piccoli disturbi, poiché vanta proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antiossidanti e ricostituenti.

Da crudo, aiuta a combattere i problemi delle vie respiratorie, a calmare naturalmente la tosse, ad alleviare il mal di gola, ma anche a contrastare il mal di stomaco, le infezioni intestinali e la dissenteria. In più, agisce come tonico contro la stanchezza e può essere utile nei periodi di convalescenza o, nei mesi freddi, per supportare il sistema immunitario. Infine, può essere applicato sulla pelle per lenire i piccoli arrossamenti.

Buono a sapersi

 Un nettare prezioso, ma poco noto. Nonostante l’ampia diffusione spontanea dell’ailanto, il suo miele è ancora poco conosciuto e, nella sua forma uniflorale, piuttosto raro.

 Più facile è trovarlo associato ai mieli ricavati da altri tipi di fiore nelle molte varietà dette, appunto, “millefiori”.

A CURA DI ELISA MERISIO

salute prevenzione

ATTENTE muoviamo

I piccoli imprevisti a volte possono rovinarci le giornate di svago: ecco come affrontarli per ripartire in fretta

a come ci

In piena estate e a maggior ragione quando siamo in ferie, abbiamo tutte più voglia di muoverci e provare anche attività insolite, che nel resto dell’anno sarà difficile praticare. È sicuramente un bene, ma dobbiamo fare attenzione perché dietro a certi movimenti si nascondono alcune insidie.

I rischi delle vacanze

Sono diversi i rischi che si possono correre quando ci si allena o semplicemente ci si muove mentre si è al mare, in montagna o si sta facendo una gita fuori porta. Vediamo i principali, accompagnati dai consigli di pronto soccorso.

SI CADE O SI PRENDE UN COLPO

Le corse sulla sabbia, le escursioni in montagna, il beach volley, le bocce in spiaggia... sono tutte attività ad alto rischio di distorsioni e contusioni. È sufficiente, infatti, appoggiare male un piede, cadere o compiere un gesto brusco per procurarsi un trauma localizzato.

 La contusione è una lesione superficiale, che può riguardare solo la cute o anche i tessuti sottostanti (fasce, muscoli, ossa). Si manifesta con un dolore localizzato, che aumenta facendo pressione sulla zona e che può associarsi o meno a escoriazioni, ematoma, ecchimosi, abrasioni.

 La distorsione è un trauma più o meno profondo che interessa le parti non ossee dell’articolazione (come capsula articolare e/o legamenti). Causa un dolore intenso, che peggiora con il movimento, e gonfiore.

Come intervenire

Appena possibile, applicare del ghiaccio sulla zona per attenuare il gonfiore, ma non a

Con la consulenza del Dottor Luigi Torchio, medico chirurgo, specialista in medicina dello sport ed esperto in medicina naturale a Torino, già docente alla St. John International University.
A CURA DI JUTTA MAIER

rimuovere eventuali corpi estranei dalla ferita e lavarla con acqua acqua ossigenata o disinfettante.

 Meglio non coprire la lesione, per favorire la cicatrizzazione. In alternativa, farlo con una garza sterile imbevuta di disinfettante.

 Se fuoriesce sangue pulsante praticare una compressione manuale o con laccio (tipo foulard) tra il cuore e la ferita (per esempio, se è su un avambraccio, stringere il laccio al braccio o al gomito). Se il fiotto di sangue non è pulsante basta comprimere direttamente la sede della lesione.

 Cambiare la medicazione una volta al giorno e controllare che non ci siano segni di infiammazione o infezione, come rossore e gonfiore: nel caso rivolgersi al medico.

IN CASO DI CONTRATTURA

Altre insidie tipiche delle vacanze sono indolenzimenti e contratture, ossia contrazioni involontarie, insistenti e dolorose, di un muscolo.

In vacanza si possono rischiare anche traumi più complessi, come strappi muscolari, lussazioni e fratture

diretto contatto con la pelle. Ripetere l’applicazione più volte al dì per qualche giorno.

 Tenere a riposo la parte e, su suggerimento del medico, ricorrere a farmaci antinfiammatori.

 Nei casi più seri di distorsione può essere necessario un intervento chirurgico.

UNA “BANALE” FERITA

La ferita è probabilmente il più comune fra i pericoli degli sport da vacanza: basta sfregare la pelle contro i granelli di sabbia, cadere su un sentiero, appoggiare un piede su uno scoglio o incappare in altri piccoli incidenti simili per ferirsi.

 In alcuni casi, il taglio è solo superficiale, mentre in altri può interessare le strutture più profonde. Il sintomo più evidente è rappresentato dalla lesione della cute. Spesso, anche con fuoriuscita di sangue.

Come intervenire

Lavarsi accuratamente le mani e, se possibile, indossare un paio di guanti sterili. Poi

 Le cause? Tutti gli sport e le attività fisiche, ma anche sforzi e i movimenti bruschi, come trasportare bagagli e borse troppo pesanti, gli sbalzi di temperatura, o semplicemente l’uso di un cuscino sbagliato.

 In tutti i casi, si avverte dolore e rigidità della parte colpita, che diventano molto intensi quando si cerca di muoverla.

Come intervenire Innanzitutto, è utile tenere la parte al caldo per un paio di giorni, per esempio indossando sciarpe o fasce elastiche, ed evitare di sottoporla a sforzi.

 Inoltre, è bene applicare pomate miorilassanti e/o antidolorifiche che aiutano la guarigione.

Se il fastidio non passa, su consiglio del medico, si possono prendere antinfiammatori per tre o quattro giorni.

 Possono essere indicati anche i massaggi decontratturanti e alcuni esercizi di stretching.

Buono a sapersi

DUE FATTORI CHE AUMENTANO I PERICOLI

 In vacanza si tende a essere più distratte, una sorta di “delirio di onnipotenza" che rende più facile incappare in piccoli incidenti.

 Spesso si è più invogliati a cimentarsi negli sport più diversi che richiederebbero allenamento.

QUALCHE CONSIGLIO DI PREVENZIONE

 Riduciamo i fattori di rischio, per esempio facendo attenzione a dove mettiamo i piedi a terra e nell’acqua.

 Prima di qualsiasi attività sportiva, preparariamo i muscoli con esercizi di stretching, specie se l’ambiente è freddo (come l’acqua).

 Se non siamo allenate, o in sovrappeso, mai esagerare.

 Beviamo molta acqua, specie se fa molto caldo e si suda.

 Mangiamo molta frutta, verdura e cibi ricchi di sodio e potassio come banane, patate, ananas e pompelmi.

 In mare o in piscina, se l’acqua è fredda o se siamo accaldate, bagniamoci mani, nuca e piedi.

 Nel caso di escursioni ad alta quota, osserviamo sempre un breve periodo di acclimatazione.

 Durante i trekking, usiamo un paio di racchette che arrivino all’incirca sotto il petto, indossiamo scarpe comode ma abbastanza alte, dal plantare robusto, e dotiamoci di uno zaino specifico per escursionismo.

UN CRAMPO IMPROVVISO

Quando si nuota dopo molto tempo al sole può manifestarsi un crampo, ossia una contrazione involontaria, improvvisa e dolorosa di uno o più muscoli. Questo perché i vasi sanguigni si restringono, per cui alcune zone, come piedi o mani, potrebbero non essere irrorate abbastanza.

 I crampi sono comuni anche se si suda molto, se si fa uno sforzo prolungato o se si va in alta quota.

 Sono accompagnati da una fitta dolorosa molto intensa, che spesso immobilizza la parte colpita e, in genere, dura pochi minuti. Il muscolo appare contratto e duro al tatto.

Come intervenire

Cercare di allungare il muscolo ed evitare che si contragga più del dovuto. Per esempio, se il crampo colpisce piede o polpaccio si possono appoggiare le dita dei piedi su un ripiano di circa 20-25 centimetri d’altezza e poi piegare il ginocchio in avanti.

 PER ALCUNI

PROBLEMI ALLA SCHIENA

POSSONO ESSERE UTILI

ESERCIZI DI STRETCHING E MASSAGGI

DECONTRATTURANTI, MA PER ALTRI CONVIENE

RIVOLGERSI A UN ESPERTO CHE VALUTERÀ CASO PER CASO.

Non bisogna mai sottovalutare il fatto che non si è allenate

Oppure si può flettere la punta delle dita del piede verso la gamba.

 Per attenuare il dolore, massaggiare il muscolo. Non usare invece troppa forza come leva contro la contrattura perché potrebbe peggiorare la situazione. No anche ai movimenti attivi, come alzarsi e camminare.

 Quando il dolore passa e il muscolo si è nuovamente rilasciato, meglio tenerlo a riposo per un’oretta prima di riprendere il movimento.

Attenzione anche a...

Otite: quella cosiddetta “del nutatore” si può contrarre in piscina e spiagge affollate. Si tratta di un’infiammazione del condotto uditivo che si manifesta con fastidio, prurito, dolore, secrezione e calo dell’udito.

Sangue dal naso: l’eccessiva esposizione al sole e piccoli traumi al volto possono causare epistassi.

QUANDO COMPARE IL MAL

DI SCHIENA

Le passeggiate, la bicicletta, il nuoto, il tennis, il beach volley, specialmente nelle persone poco allenate, possono aumentare il rischio di dolori muscolo-scheletrici alla schiena, in particolare al tratto dorso-lombare, ossia quello inferiore, verso le natiche.

 Un’altra zona a rischio è quella delle ginocchia: quando si fanno sforzi, possono subentrare infiammazioni dei tendini e della cartilagine sotto la rotula.

Come intervenire

In caso di male alla schiena o alle ginocchia, meglio interrompere subito l’attività: insistere nel continuare, renderebbe il dolore ancora più accentuato la sera.

 Utile anche applicare del ghiaccio sulla parte dolente e se serve, su consiglio del medico, prendere un antinfiammatorio.

 Se il giorno dopo il dolore persiste, conviene restare a riposo, applicare di nuovo il ghiaccio anche più volte e consultare il medico, che potrebbe consigliare di proseguire con la terapia antinfiammatoria.

Occhi rossi: granelli di sabbia, vento, salsedine, sole o comunque luce intensa possono irritare gli occhi, che si arrossano e danno fastidio.

CALLI E VESCICHE.

 Se si fa attività fisica indossando scarpe o calze inadeguate, non è raro procurarsi calli o vesciche. I primi sono ispessimenti, più o

meno estesi e profondi, di piccole porzioni della pelle, in particolare dello strato corneo, il più esterno.

 Le vesciche, invece, sono cuscinetti umidi che si formano fra l’epidermide e i tessuti sottostanti, riempiendosi rapidamente di liquido.  Come rimedio d’emergenza si possono applicare i cerotti protettivi specifici (in farmacia).

TRINITY 100 UN SECOLO DI ECCELLENZA

Alla larga

da queste

PIANTE

Bacche succulente e fiori insoliti invitano ad avvicinarsi, ma può essere una trappola. Ecco le varietà velenose più diffuse

A CURA DI JUTTA MAIER

Federica Gironi, botanica dello Studio naturalistico Voxnaturae di Valdidentro (Sondrio).

In estate, se ci avventuriamo per una passeggiata in campagna o per un più impegnativo trekking nei boschi o in montagna, è opportuno saper identificare le piante tossiche e velenose. A volte, infatti, si può essere presi dalla voglia di cogliere un fiore insolito o una bacca succulenta. In caso di dubbi, però, è meglio evitare. Alcune piante all’apparenza innocue celano seri rischi per la salute. Capiamo meglio quali sono e come riconoscerle, con l’aiuto di un’esperta.

Un aiuto dalle app

F ino a qualche anno fa, se nessuno del gruppo era già esperto, prima di partire per una camminata nei prati e nei boschi si prendeva con sé un erbario con le figure che aiutavano a identificare le piante.

«Oggi è più comodo e pratico utilizzare un’app sullo smartphone, tipo PlantNet e iNaturalist, per il riconoscimento fotografico delle piante», spiega la dottoressa Federica Gironi. Non ci si deve mai fidare al 100%, ma queste app sono attendibili, soprattutto se facciamo foto accurate. Se ci sono dubbi, basta non toccare la pianta sospetta.

Veratro

(VERATRUM ALBUM)

Dove si trova: è una pianta tipica dei pascoli di alta montagna. Quando fiorisce: luglio-agosto.

È una pianta molto velenosa.

L’ingerimento accidentale di qualche frammento può provocare vomito, vertigini, problemi circolatori e respiratori con riduzione della diuresi.

L’avvelenamento può essere mortale anche a dosi molto basse di alcaloidi: 10-20 milligrammi, che corrispondono a circa 1-2 grammi di parte vegetale ingerita.

DA NON CONFONDERE CON: la genziana. La somiglianza è notevole e crescono nello stesso habitat.

Con la consulenza della dottoressa

Stramonio comune

(DATURA STRAMONIUM)

Dove si trova: dalle pianure fino alle zone submontane; cresce nei campi incolti. Quando fiorisce: da luglio a ottobre.

Aconito napello

(ACONITUM NAPELLUS)

Dove si trova: è diffuso sulle Alpi.

Quando fiorisce: da giugno ad agosto.

Colchico

(COLCHICUM AUTUMNALE)

Conosciuto anche come erba del diavolo, è una pianta dai caratteristici fiori bianchi a forma di tromba. È tossico a causa dell’elevata concentrazione di alcaloidi, presenti soprattutto nei semi. «Lo stramonio veniva utilizzato durante la Seconda guerra mondiale come siero della verità. Appartiene alle Solanaceae, una famiglia con molte specie tossiche, tranne i pomodori e i peperoni. L’ingerimento di una sua parte provoca: stato di confusione, allucinazioni, papille dilatate, disturbi alla vista, ipotermia, apatia. In casi limite può causare il coma e la morte».

DA NON CONFONDERE CON: i fiori di zucca e le foglie di spinaci.

È una pianta erbacea della famiglia delle Ranuncolacee, con fiori che ricordano nella sommità un elmo. Fra le più tossiche della flora italiana, il suo nome deriva dal greco e ha proprio il significato di “pianta velenosa”. È impollinato dai bombi, perché le api faticano a sollevare l’elmo per rag-

giungere i nettari: è uno dei molti casi di coevoluzione fra piante e insetti impollinatori.

«Provoca sintomi quali prurito e formicolio, palpitazioni, difficoltà respiratorie, ipotensione, fino ai casi limite di morte per paralisi respiratoria. Attenzione, perché viene assorbito attraverso la pelle. La dose mortale è di soli 3-6 milligrammi».

DA NON CONFONDERE CON: le radici dell’aconito napello sono molto simili a quelle del rafano e del sedano selvatico, utilizzate in cucina.

Dove si trova: sui pascoli di Alpi e Appennini. Quando fiorisce: in autunno.

È una pianta graziosa, con fiori di colore viola chiaro. L’aspetto attraente nasconde un’insidia terribile: la colchicina, una sostanza tossica che può uccidere un essere umano in poche ore. Non bisogna toccare né il fiore né la pianta, perché il solo contatto può causare danni alla pelle. Se il colchico viene ingerito, invece, provoca bruciore alle mucose, nausea, vomito, coliche, diarrea con sangue fino alla morte.

Tasso

(TAXUS BACCATA)

Dove si trova: nelle foreste delle zone montane temperate in tutta Italia. Quando fiorisce: tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

DA NON CONFONDERE CON: lo zafferano, cui somiglia molto. Non a caso è detto “zafferano bastardo”.

È una conifera arborea a crescita molto lenta, ma può raggiungere i 15 metri di altezza. «Ama l’ombra. Attenzione a non ingerire gli aghi, che contengono alcaloidi tossici per il cuore come la tassina e possono causare tremori, problemi respiratori e cardiaci. L’ingestione di quindici grammi di aghi può essere già letale».

Queste sono tossiche per cani e gatti

ALCUNE PIANTE ORNAMENTALI, INNOCUE PER NOI, SONO TOSSICHE PER I NOSTRI PET.

La dieffenbachia, una pianta d’appartamento con foglie larghe e striate color crema, contiene un lattice irritante per i cani e velenoso per i gatti. Foglie e fiori della begonia possono causare lievi gastroenteriti. Tra le specie da esterno, le foglie di edera e azalea, se ingerite, possono determinare disturbi gastrointestinali, neurologici e cardiologici. La linfa del filodendro è irritante per la pelle e il cavo orale dei gatti.

Le più pericolose del pianeta

ECCO TRE PIANTE CHE CRESCONO NEL MONDO DA CUI STARE LONTANO.

 Abro È un arbusto diffuso nei Paesi tropicali. Ingerire le sue bacche rosse può provocare disidratazione, seri problemi a reni e fegato, fino alla morte.

 Mancinella È un albero diffuso in Florida e nell’America Centromeridionale. L’ingestione dei suoi frutti causa seri problemi respiratori e gastrointestinali.

 Ageratina altissima È una pianta del Nord America. Il latte di foglie e stelo causa vomito, nausea e disturbi intestinali.

Oleandro

(NERIUM OLEANDER)

Dove si trova: in tutta Italia, soprattutto nelle zone a clima mediterraneo. Quando fiorisce: da aprile a settembre.

Tutta la pianta contiene oleandrina e alcaloidi tossici per l’essere umano. «L’ingestione può provocare bocca secca e disturbi gastrointestinali. In varie epoche la leggenda narra di persone avvelenate perché avevano fatto degli spiedini di carne con il legno di oleandro. È una leggenda, ma spesso nelle leggende c’è un fondo di verità», mette in guardia l’esperta.

DA NON CONFONDERE CON: l’alloro.

Cicuta maggiore

(CONIUM MACULATUM)

Dove si trova: tutta Italia. Quando fiorisce: da giugno a settembre.

È una pianta erbacea della famiglia delle Apiacee, in grado di crescere fino a 1.500 metri di altitudine, nota per aver causato la morte per avvelenamento di Socrate. La sua forte tossicità è dovuta a vari alcaloidi. «Il suo habitat naturale è costituito dagli ambienti ruderali come i bordi stradali e lungo i corsi d’acqua. I frutti (acheni) acerbi della cicuta contengono la concentrazione di veleno più elevata, ma anche foglie, fiori, radici e fusto sono tossici».

DA NON CONFONDERE CON: la carota selvatica.

Belladonna

(ATROPA BELLADONNA)

Dove si trova: nei boschi di Alpi e Appennini. Quando fiorisce: da maggio ad agosto.

Ha bacche e foglie velenose. La loro ingestione provoca aridità della bocca, vomito, sensibilità delle pupille alla luce, prurito, allucinazioni. «È una specie erbacea perenne, che vive nei boschi freschi di zone montane e submontane. Contiene l’atropina, una sostanza che viene impiegata anche nella composizione di colliri utilizzati per dilatare le pupille».

DA NON CONFONDERE CON: i mirtilli.

Ricino

(RICINUS COMMUNIS)

Dove si trova: nel bacino del Mediterraneo e soprattutto in Sicilia, dov’è coltivato per l’olio. Quando fiorisce: nel periodo estivo.

Questa pianta è famosa per l’olio, che di per sé non è pericoloso, ma lo sono i suoi semi. Se masticati, infatti, rilasciano una sostanza tossica. «Dà problemi gastrointestinali. Nei casi limite può arrivare a distruggere fegato e reni».

DA NON CONFONDERE CON: in Svizzera e in Italia non crescono piante simili comuni e innocue.

Panace di Mantegazza

(HERACLEUM MANTEGAZZIANUM)

Dove si trova: lungo i sentieri di campagna e gli argini dei fiumi, nelle regioni del Nord Italia. Quando fiorisce: nei mesi estivi.

Cresce velocemente e può raggiungere i cinque metri di altezza. Il contatto con questa pianta può causare vesciche, eruzioni cutanee e ustioni, che possono richiedere molto tempo per guarire. La linfa contiene sostanze tossiche che reagiscono a contatto con la pelle umana. Se entra negli occhi, può causare cecità momentanea o permanente. «Se si entra in contatto con questa pianta, bisogna recarsi subito presso una struttura medica», avverte l’esperta.

DA NON CONFONDERE CON: il Panace comune, che è più piccolo, identico e innocuo.

Art: Wolfgang Tillmans

Prendi il con dolcezza

Creme e oli protettivi sono fondamentali per abbronzarsi senza scottarsi. Ma anche la natura aiuta a rinforzare la cute dall’interno contro gli

Uv SOLE

Èarrivato quel momento dell’anno in cui non si vede l’ora di trascorrere qualche ora all’aria aperta e dedicarsi alla tintarella. Ma bisogna fare attenzione, perché l’esposizione eccessiva e scorretta può provocare diverse problematiche cutanee. Per arrivare preparati all’appuntamento e non rischiare, oltre a utilizzare le creme protettive, si può chiedere aiuto anche alle medicine dolci.

In chiave preventiva

L’ideale, quando possibile, sarebbe giocare d’anticipo, rafforzando e idratando la pelle per tempo. In questo modo, quando si inizia a esporsi al sole, la cute risulterà più protetta e il rischio di arrossamenti e irritazioni, se non vere e proprie ustioni, diminuirà.

L’AIUTO DELL’OMEOPATIA

Hypericum perforatum 15 CH e Muriaticum acidum sono ottimi in chiave preventiva, specie per chi ha una pelle delicata e sensibile, che tende a sviluppare eritemi e a scottarsi. In entrambi i casi, da 15 giorni prima di esporsi al sole prendere cinque granuli, mattina e sera.

 Le persone con pelle secca, ruvida e disidratata e reticoli di rughe attorno agli occhi possono usare Silicea 30 CH. Prendere un tubo dose alla settimana, iniziando il prima possibile e, se necessario, continuando fino alla fine dell’estate.

 Apis Mellifica 15 CH va bene per i soggetti che presentano una sorta di allergia al sole (lucite) e soffrono con frequenza di irritazioni cutanee: prende -

Con la consulenza
del dottor Alessandro
Targhetta, medico omeopata, esperto in medicine naturali e fitoterapeuta a Venezia.

re un tubo dose oppure 10 granuli a partire dalla settimana che precede l’esposizione.

L’AIUTO DELLA FITOTERAPIA

Le persone con pelle molto chiara e delicata e quelle soggette a eritemi e irritazioni possono impiegare il macerato glicerico di ribes nero (Ribes nigrum), che fortifica le difese cutanee e diminuisce il rischio di arrossamenti. Prendere 50 gocce in mezzo bicchiere d’acqua alla mattina e a pranzo, cominciando il prima possibile e continuando fino alla fine dell’estate.

 Se si soffre di secchezza cutanea, è meglio il gemmoterapico di ontano nero (Alnus glutinosa), che va usato allo stesso modo del ribes nero.

 Chi ha una pelle che si arrossa facilmente quando si espone al sole può ricorrere anche all’elicriso (Helichrysum italicum), che ha un’azione cortisone-simile e antiallergica. L’ideale è prendere 30 gocce di tintura madre al giorno, iniziando almeno un mese prima dell’esposizione.

 Se si soffre abitualmente di orticaria, via libera al gemmoderivato di fico (Ficus carica): prendere 50 gocce al giorno, iniziando almeno 20 giorni prima di esporsi al sole. Durante l’esposizione al sole raddoppiare la posologia.

Durante l’esposizione

Sotto il sole è importante agire in modo ancora più deciso per prevenire le scottature. Inoltre, bisogna nutrire e idratare la pelle per contrastare la secchezza e limitare la produzione dei dannosi radicali liberi.

L’AIUTO DELL’OMEOPATIA

Se a fine giornata la pelle è secca, sciupata e, nonostante l’abbronzatura, poco luminosa, si può usare Bryonia.

 Per contrastare l’azione dei radicali liberi via libera allo Zincum

Come usare i rimedi

PL’ideale sarebbe iniziare
le cure 15 giorni prima di esporsi agliUV

metallicum, che contiene zinco, e al Cuprum metallicum, che contiene rame, entrambi antiossidanti.

 Apis Mellifica 15 CH è ottimo per ridurre il rischio di irritazioni cutanee: prendere cinque granuli due volte al dì.

 LE DONNE IN DOLCE

ATTESA POSSONO

USARE SEPIA 5 CH,

ALLA DOSE DI CINQUE

GRANULI UNA-DUE

VOLTE AL GIORNO:

AIUTA A PROTEGGERE

LA PELLE E A PREVENIRE

IL CLOASMA GRAVIDICO, UN INESTETISMO

CUTANEO DOVUTO

ALL’ACCUMULO DI MELANINA IN ALCUNE

AREE. INIZIARE LA CURA

APPENA POSSIBILE E

CONTINUARLA FINO AL BISOGNO.

er preparare e proteggere la pelle dall’esposizione ai raggi solari sono utili l’omeopatia, che si basa sull’utilizzo di rimedi del mondo vegetale, minerale e animale opportunamente diluiti e dinamizzati, e la fitoterapia, che sfrutta le proprietà curative delle piante e delle erbe.

 I RIMEDI OMEOPATICI si trovano sotto forma di globuli o granuli a diverse diluizioni. Se non specificato diversamente, impiegare la diluizione 9 CH e prendere

 Per prevenire eritemi e orticaria, è indicata Urtica urens: durante l’esposizione prendere cinque granuli ogni tre ore. Se possibile, nella settimana che precede l’esposizione prendere cinque granuli al giorno.

L’AIUTO DELLA FITOTERAPIA

Diverse piante aiutano a proteggere dai danni del sole e a limitare la produzione di radicali liberi come il melograno (Punica granatum) e il mirtillo (Vaccinium myrtillus).

 Anche la liquirizia (Glycyrrhiza glabra), una pianta antiradicali liberi, difende la cute dall’aggressione dei raggi solari.

 L’elicriso (Helichrysum italicum), lenitivo e antinfiammatorio, è indicato per le pelli che si arrossano facilmente.

 Per rallentare la produzione di radicali liberi e idratare la pelle, sì a malva (Malva sylvestris) e borragine (Borago officinalis).

cinque granuli tre volte al giorno. In presenza di eritemi e scottature, prendere cinque granuli anche ogni mezz’ora, diradando la somministrazione al miglioramento.

 I RIMEDI FITOTERAPICI si trovano sotto diverse forme. Se non indicato, prendere dalle 25 alle 45 gocce di tintura madre, oppure una-due compresse, sempre due-tre volte al giorno, dopo i pasti.

Contro arrossamenti ed

eritemi

Al mare, al lago, in città, in montagna, in piscina: ovunque ci si trovi, se ci si espone al sole senza seguire le dovute precauzioni, e magari in maniera eccessiva, si rischia di danneggiare la pelle, che può così sviluppare arrossamenti, bruciori ed eritemi.

L’AIUTO DELL’OMEOPATIA

Il rimedio principe in caso di arrossamenti, bollicine, prurito, pizzicore, bruciore ed eritemi è Apis mellifica 30 CH. È utile, in particolare, se si ha la sensazione di piccoli aghi che pungono e se i sintomi migliorano con le applicazioni fredde.

 In alternativa, via libera a Histaminum, che allevia i fastidi e favorisce la guarigione della pelle.

 Urtica urens 5 CH migliora gli eritemi chiari, brucianti e pungenti, che traggono beneficio dal caldo, mentre Belladonna va bene per gli arrossamenti intensi e diffusi, che fanno assumere alla persona un caratteristico aspetto a “gambero rosso” e che rendono il corpo caldo, fanno sudare molto e magari si accompagnano a mal di testa pulsante.

L’AIUTO DELLA

FITOTERAPIA

Anche la fitoterapia offre una soluzione preziosa per questi casi: la calendula (Calendula officinalis), un’erba antinfiammatoria, antipruriginosa e lenitiva. Può essere usata anche sotto forma di gel, pomata o crema.

 Ottimo, poi, il tiglio (Tilia vulgaris): apporta sollievo, idrata e combatte infiammazione e arrossamento. Prendere due compresse due-tre volte al giorno fino al miglioramento della situazione.

 L’elicriso (Helichrysum italicum) agisce contro edemi e disturbi come prurito, calore e bruciore.

 Per velocizzare la riparazione delle cellule cutanee e contrastare l’irritazione, via libera alla centella asiatica (Hydrocotyle asiatica).

 Prurito, infiammazione, rossore traggono beneficio anche dal macerato glicerico di ribes nero: si consiglia di prendere 50 gocce sciolte in acqua almeno tre volte al dì.

Buono a sapersi

GLI IMPACCHI

 In presenza di arrossamenti, eritemi, prurito, bruciore e scottature, le piante possono essere impiegate anche per fare impacchi locali.

 Basta mettere 25 grammi di estratto secco in un litro d’acqua bollente per 10 minuti, quindi filtrare.

 Raffreddare, immergere una garza sterile e applicare sulla zona colpita per qualche minuto. Ripetere anche più volte al dì.

Se ci si scotta

In alcuni casi, per esempio se si ha la pelle molto chiara, sensibile e delicata, o se ci si è esposti per tante ore consecutive e senza protezioni, ci si possono procurare vere e proprie scottature, ossia infiammazioni della pelle, spesso associate a lacerazioni e caratterizzate da arrossamenti, bruciori, eritemi, bolle e vescicole.

L’AIUTO DELL’OMEOPATIA

In questi casi si possono utilizzare gli stessi rimedi indicati per eritemi e arrossamenti.

 Se, però, la pelle assume il caratteristico aspetto a “macchia di leopardo”, con vescicole o pustolette con contenuto limpido, e se il prurito è intenso e non migliora quando ci si gratta, è meglio Rhus Toxicodendron 15 CH. È ottimo anche per gli herpes, comuni quando si esagera con le esposizioni solari.

 Muriaticum acidum va bene per le scottature con comparsa di eruzioni papulo-vescicose, che provocano ulcerazioni e intenso prurito, magari associate a febbre e malessere.

 Nelle ustioni di secondo grado, infine, si può usare Cantharis 15 CH, specie in presenza di vescicole a “capocchia di spillo” che causano prurito che peggiora grattandosi, dolore e bruciore intensi.

L’AIUTO DELLA FITOTERAPIA

Ottima la camomilla (Matricaria chamomilla), che ha proprietà calmanti, decongestionanti e antisettiche.

 Il macerato glicerico di semi di pompelmo (Citrus paradisi) va bene in presenza di vesciche, poiché ha effetto lenitivo ed evita eventuali sovrainfezioni batteriche: prendere 50 gocce per due-tre volte al giorno per tre settimane.

I trattamenti possono essere
bisogno

 In presenza di scottature, sì all’aloe (Aloe vera), dalle proprietà lenitive, cicatrizzanti e antinfiammatorie. Frullare una foglia sbucciata, raccolta alla base di una pianta di almeno tre anni, con poca acqua fredda. Bagnare una garza sterile e applicare sulla parte interessata dal problema.

 Per velocizzare la riparazione cutanea e contrastare l’irritazione, via libera alla centella asiatica (Hydrocotyle asiatica). 

Dai una mano

INTESTINO al tuo

La stitichezza è un disturbo da cui possono dipenderne altri. Per contrastarla e migliorare il benessere ci aiutano le soluzioni naturali

PER “RIPULIRE” L’ORGANISMO

Oltre che migliorare il transito intestinale, la tintura madre di tarassaco (Taraxacum officinale) è un ottimo drenante. Infatti, aiuta a “ripulire” l’organismo a 360 gradi, poiché il ristagno delle feci favorisce acne e alitosi. Per quindici giorni, prima di dormire, se ne devono prendere 30 gocce in due dita d’acqua. Per il suo contenuto di mucillagini, la tintura madre di malva (Malva sylvestris) aumenta il volume delle feci, agevolandone l’espulsione, e riduce anche l’irritazione dell’intestino. Prenderne 30 gocce in due dita d’acqua prima di andare a letto, per quindici giorni.

CONTRO I GONFIORI

In caso di stipsi e/o diarrea è d’aiuto il lampone (Rubus idaeus), un regolarizzatore. Vanno lasciati per dieci minuti 15 grammi di foglie di tale pianta in mezzo litro d’acqua bollente. Per venti giorni, si deve bere una tazza d’infuso dopo pranzo e una dopo cena.

I semi di psillio (Plantago psyllium), invece, accelerano il transito aumentando il volume delle feci. Lasciarne macerare 15 grammi in mezza tazza d’acqua per due o tre ore, e bere prima di cena. La cura va seguita tre volte alla settimana, per un mese. Infine, un valido alleato per attenuare il gon-

Le donne in dolce attesa, quelle che allattano e i bambini non devono usare le tinture madri

PER RIEQUILIBRARE LA FLORA

Il macerato glicerico di gemme di quercia (Quercus peduncolata) ha effetti positivi sull’intestino. Prima del riposo notturno, se ne devono prendere 50 gocce in due dita d’acqua. Può essere associato o alternato al macerato glicerico di giovani getti di mirtillo rosso (Vaccinium vitis idaea). Se si usano combinati, prima di colazione prendere 30 gocce in un bicchier d’acqua del secondo e altrettante in due dita d’acqua del primo prima di dormire. Se si alternano, dopo la quercia va usato il mirtillo rosso, aumentando la dose a 50 gocce, sempre al mattino a stomaco vuoto. È prezioso in caso sia di stipsi sia di diarrea, perché riequilibra la flora intestinale. Per una migliore regolarità, va usato per 20 giorni al mese per 2 mesi, alla dose di 50 gocce in un bicchier d’acqua, da bere prima di colazione.

fiore è l’olio essenziale di finocchio (Foeniculum vulgare). Diluire 10 gocce in un cucchiaio di olio di argan e alla sera massaggiare l’addome in senso orario per dieci minuti. Ripetere tre volte alla settimana, per un mese.

Con la consulenza del dottor Alessandro

Targhetta, medico omeopata, esperto in medicine naturali e fitoterapeuta a Venezia.

Consigli

 Per migliorare la situazione, innanzitutto è fondamentale bere almeno due litri d’acqua al giorno.

 Il ricorso a erbe lassative non deve essere continuo. Se la stipsi diventa cronica, vanno cambiate le abitudini.

 Seguire una dieta ricca di fibre favorisce il transito intestinale.

Vanno portati spesso in tavola cereali integrali (pasta, riso, orzo, avena, segale), carciofi, carote, cipolle, lattuga, porri, melanzane, uva e melone.

 È importante seguire uno stile di vita regolare, come sedersi a tavola sempre alla stessa ora, e svolgere attività fisica.

I rimedi verdi

ECCO LE PROPRIETÀ DELLE

ERBE PIÙ

INDICATE PER ATTENUARE I PROBLEMI DI STITICHEZZA.

INGREDIENTE PROPRIETÀ PREPARATO

Tarassaco drenante, lassativo tintura madre

Malva lassativo tintura madre

Quercia stimola l’intestino macerato glicerico

Mirtillo rosso riequilibra l’intestino macerato glicerico

Lampone riequilibra l’intestino infuso

Psillio lassativo macerato di semi

Finocchio stimola l’intestino olio essenziale

A CURA DI JUTTA MAIER

NON ti reggo

più!

Vacanze? Non sempre sono un toccasana per le relazioni. Anzi, spesso fungono da detonatore. Così la coppia... scoppia

Con la consulenza della dottoressa Roberta Rossi, psicoterapeuta, sessuologa, presidente dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma.

Buono a sapersi

IL TROPPO “STROPPIA”

Non sempre rose e fiori d’estate... Talvolta l’intimità forzata e la maggior vicinanza fanno emergere conflitti e aree critiche che la solita quotidianità contribuiva a tenere sopiti. Così possono nascere o emergere discussioni, malumori, fraintendimenti, dissapori, frustrazioni, insoddisfazioni che rischiano di creare crepe all’interno delle unioni.

In alcuni casi, dunque, la bella stagione e il bagaglio di tempo che porta con sé possono essere insidiosi per la relazione.

Secondo un sondaggio americano di pochi anni orsono l’estate è stagione particolarmente insidiosa per i legami sentimentali. Addirittura fino alla rottura definitiva, perché i due partner non trovano modo di risolvere la crisi. È davvero così? Lo abbiamo chiesto agli esperti.

Più tempo per stare insieme

Specie durante le vacanze, ma non solo, la stagione estiva concede ai partner più tempo da trascorrere insieme e maggiori occasioni di condivisione. E, a seconda dei casi, si tratta di “regali” non sempre accolti positivamente.

 Se di base ci sono affetto, amore, desiderio di stare insieme ed equilibrio nonché la possibilità di avere ritmi e spazi più dilatati, allora avremo un maggior benessere per la coppia.

 Dopo un anno frenetico di incastri e cene rubate, finalmente i due partner possono viversi in maniera più rilassata e calma, divertirsi, sperimentarsi e sperimentare, stare insieme senza l’ansia dell’orologio.

Attenzione alle ferie separate

Durante l’estate si tende a uscire di più, cimentarsi in nuove attività, lanciarsi in esperienze insolite. Anche questo, per alcuni, potrebbe rappresentare un’insidia.

 Certo, le occasioni di incontrare e conoscere altre persone, di guadagnare autostima e fascino e di sentirsi interessanti e “potenti” si moltiplicano... ma possono accrescere

anche le tentazioni e la voglia di allargare la prospettiva oltre la coppia.

 Ancora una volta, però, dipende dalla situazione di partenza e dallo stato di salute della relazione. Ovviamente, con alle spalle un’unione solida, appagante e sana, si rischia di meno. Lo stesso vale per chi non si discosta dai binari e dai terreni conosciuti.

 Al contrario, i partner che stavano già affrontando un momento di stasi o di crisi potrebbero lasciarsi tentare più facilmente. Dovrebbero fare attenzione anche coloro che, per varie ragioni, fanno vacanze e tante attività in maniera separata.

Il caldo solletica i sensi?

Per molti versi, questa è anche la stagione del desiderio e della passione. Il caldo accende i sensi e aumenta le sollecitazioni; il corpo scoperto stuzzica la fantasia e accende la passione, l’ambiente e il contesto estivi forniscono molti stimoli.

 Tutto questo potrebbe tradursi in un miglioramento della vita sessuale della coppia, se si riesce ad approfittare dell’occasione per rinnovarsi e riscoprirsi sotto le lenzuola. Al contrario, potrebbe anche spingere a guardare oltre i soliti confini e a essere, così attratti da altri.

 Anche il maggior tempo di qualità e di spessore che si ha a disposizione non genera in tutti lo stesso effetto: potrebbe portare a un’esplosione o un’implosione del desiderio, a seconda dei casi.

A CURA DI ANNALISA CICCIONI
Sempre più coppie scelgono di fare vacanze separate per evitare di litigare in ferie

ARisponde la psicologa

bbiamo rivolto alcune domande alla dottoressa Caterina Pettinato, psicologa e mental coach.

 L’estate è nemica dell’amore?

Dipende dal tipo di relazione. Per una coppia solida, questo non è un periodo a rischio, anzi è un momento prezioso in cui i due partner possono trascorrere più tempo insieme. Per una coppia magari giovane, con interessi diversi, le insidie potrebbero essere maggiori: si esce di più, si conosce tanta gente, si affrontano molte novità che regalano sempre emozioni. L’estate porta voglia di leggerezza e di divertimento e se ci si lascia travolgere può accadere che l’unione ne risenta, ma non è scontato.

 Come sopravvivere alla bella stagione?

L’estate potrebbe essere un momento di unione e rafforzamento, se si fanno insieme delle attività che piacciono o ispirano e magari se ne sperimentano di nuove per entrambi. Si può variare dal relax all’avventura o entrambi, l’importante è che queste cose vengano fatte con la voglia di continuare a conoscere l’altro nella leggerezza. Non è scontato rendersi disponibili a vivere esperienze nuove, che magari rappresentano solo gli interessi di uno dei due, ma questo potrebbe portare a belle scoperte inaspettate e a trovare nuovi punti in comune.

 E a settembre, come rinnovarsi?

Settembre è il mese della ripresa e dei buoni propositi. L’ideale sarebbe portare anche nella solita quotidianità quei micro-cambiamenti estivi che hanno contribuito a far stare bene la coppia: i momenti di svago e spensieratezza che ci si è concessi in vacanza, le piccole coccole reciproche, gli ammiccamenti e così via. La ricchezza delle esperienze vissute insieme durante l’estate va portata nella routine di sempre, così da continuare a rappresentare un arricchimento di conoscenza reciproca.

I consigli per un’estate d’amore

Ecco alcuni suggerimenti pratici per vivere un’estate di coppia serena e appagante per entrambi i partner

Organizzarsi per tempo

Cercare di organizzare a grandi linee serate, gite fuori porta, vacanze in anticipo, così da evitare di turbare l’atmosfera del momento tanto atteso con incomprensioni, tensioni e malumori.

 Stabilendo prima cosa fare e come farlo, si riduce il rischio di conflittualità, a maggior ragione se si arriva da un periodo teso, se si ha bisogno di relax, si hanno gusti molto diversi dal partner e si tende a litigare per motivi organizzativi.

 Condividere a monte certe scelte, non accettare passivamente tutto ciò che decide l’altro, cercare dei compromessi, esplicitare apertamente i propri desideri e bisogni: questo aiuta a vivere attimi migliori e più sereni successivamente.

Spazio all’improvvisazione

Attenzione, però, a non cadere nell’estremo opposto, organizzando tutto nei minimi dettagli e rischiando così di stressarsi sia prima sia durante le ferie (o determinate attività): si rischia di accendere i contrasti.

Consigliutili

CONCEDERSI SPAZIO

Se nel resto dell’anno si trascorre molto tempo insieme al partner, per esempio perché si lavora con lui o si hanno molti interessi in comune, è utile anche creare degli spazi individuali di decompressione. L’estate e le vacanze, infatti, dovrebbero essere un periodo di riposo e rigenerazione per la coppia, ma anche per i singoli. È importante dunque concedersi anche delle occasioni per prendersi cura di sé stessi e coccolarsi.

ARisponde il sociologo

bbiamo chiesto un parere sull’argomento al dottor Adriano Rossi, sociologo e life coach.

 Si ha più voglia di trasgressione?

Spesso in estate ci si libera dalle tensioni che si vivono nel lavoro e nella routine, cosa che in qualche modo predispone al tradimento. Inoltre, grazie al sole, aumenta la produzione di serotonina e di testosterone: ormoni che rendono più sensibili agli stimoli sessuali, facilitano l’interesse verso l’altro, promuovono gli incontri e creano maggior desiderio. Attenzione, però: quasi sempre le crisi si sviluppano molto prima. Infatti, l’abitudine a stare insieme è conseguenza di un’identità comune costruita ogni giorno con il partner. L’infedeltà, invece, nasconde sempre un segnale di forte disagio e disarmonia nella coppia.

 Perché la vacanza amplifica la distanza?

Il partner che non si sente più coinvolto dalla relazione avrà una sorta di predisposizione al litigio e amplificherà ogni incomprensione. Al contrario, la parte più coinvolta farà di tutto per salvare la relazione, prometterà grandi cambiamenti, spesso si farà carico di responsabilità perfino quando queste non sono così rilevanti. Anche quando le rotture sembrano definitive, comunque, c’è sempre uno spazio per la ripresa, ma bisogna attendere l’autunno.

 Come trascorrere una bella estate insieme?

Chi ha perso l’affiatamento può utilizzare i mesi estivi per dare nuova linfa vitale al rapporto, riflettere, confrontarsi attraverso un nuovo modo di comunicare. Nella coppia, con il tempo, si instaurano meccanismi automatici di domanda e risposta, ognuno sa come reagirà l’altro: questo deve cambiare. Basta recriminazioni, critiche o silenzi prolungati, bisogna guardare in faccia il partner e manifestare il proprio disagio quando è il caso.

 Che cosa si può fare per cercare di salvare una relazione?

Soprattutto, si deve riscoprire il desiderio per l’altro e riaccendere la passione. Provare allora a uscire dalla propria zona di comfort: sì a crearsi nuovi hobby, prendersi maggiore cura del proprio corpo e della propria mente, ristabilire l’intimità anche attraverso il gioco, crearsi degli spazi personali e sorprendere il partner mostrandogli nuovi aspetti di sé.

 Anche un po’ di improvvisazione può essere piacevole e regalare emozioni inaspettate. Basta imparare a cambiare leggermente prospettiva e a essere più flessibili e aperti: se ne ricaveranno benefici.

 No anche a riempire troppo le giornate e la vacanza: prevedete degli spazi vuoti, in cui fare ciò di cui si ha voglia in quel momento e rilassarsi, e degli spazi per stare insieme. 

per recuperare

SHIVA DANZANTE equilibrio

Segreti e virtù di una posizione che contribuisce in maniera importante a ridurre lo stress, riacquisire energia e depurare l’organismo

Stress e stanchezza si fanno sentire non solo durante i cambi di stagione ma anche d’estate, quando il nostro organismo deve affrontare cambiamenti forti e repentini che riguardano sia il clima sia le nostre attività, che in media richiedono un maggior dispendio energetico. Un aiuto concreto può venire anche dallo yoga, che permette di riequilibrare l’energia dell’organismo migliorando il benessere, così da affrontare al meglio i mesi più caldi. Allo scopo, in queste pagine suggeriamo di provare con la posizione dello Shiva danzante. Ecco, in breve, come eseguire facilmente questo esercizio.

COMINCIAMO DALLA POSIZIONE

Mettiamoci in piedi, con le gambe unite e le mani sui fianchi. Afferriamo il piede sinistro con la mano sinistra, portando la gamba piegata indietro verso l’alto e inarcando la schiena. Contemporaneamente, pieghiamo il busto in avanti, allungando il braccio destro sempre in avanti, parallelo al pavimento. Ripetiamo quindi dall’altra parte.

GLI EFFETTI SI SENTONO SUBITO

Questa posizione crea un arco a livello lom-

bare, ovvero la parte bassa della schiena, stimolando sia i reni, cioè gli organi che filtrano il sangue dai materiali di scarto prodotti dai processi di trasformazione che avvengono nell’organismo, sia i surreni, le ghiandole poste sopra i reni responsabili della produzione di diversi ormoni, alcuni nei quali coinvolti nei meccanismi dello stress.

ECCO I BENEFICI TANGIBILI

La stimolazione dei reni favorisce la circolazione sanguigna locale e la diuresi. In tal modo le tossine vengono filtrate attivamente dai reni ed eliminate con le urine. Di norma, nella bella stagione il corpo espelle spontaneamente le tossine accumulate nei mesi freddi. Con questa posizione yoga non si fa altro, quindi, che favorire un processo naturale di depurazione. La stimolazione dei surreni, altro aspetto fondamentale, permette di riequilibrare la produzione degli ormoni responsabili di stress e stanchezza. Così si aiuta l’organismo a raggiungere di nuovo l’equilibrio energetico, che è sinonimo di benessere.

VANTAGGI ANCHE SU EMOZIONI E PSICHE

Lo Shiva danzante agisce sullo stress anche dal punto di vista emotivo. È, infatti,

 AZIONE BENEFICA SU CORPO E PSICHE

L’INARCAMENTO DELLA ZONA LOMBARE STIMOLA RENI E SURRENI, AIUTANDO A DEPURARE L’ORGANISMO DA TOSSINE E STRESS.

Con la consulenza di Cristina Ciocca, insegnante di yoga a Stresa (Verbania)
SERVIZIO A CURA DI JUTTA MAIER

una posizione yoga di equilibrio fisico che, come tutte quelle di questo tipo, rafforza anche l’equilibrio psicologico: raggiungere e mantenere l’equilibrio fisico richiesto consente di stabilizzarsi anche a livello emotivo. Così si attenuano anche gli sbalzi di umore, la sonnolenza e il nervosismo tipici dello stress.

IMPEGNO? BASTA DAVVERO

POCO…

Per ottenere i massimi benefici, meglio dedicare allo yoga almeno venti minuti tutti i giorni. La posizione dello Shiva danzante va tenuta il più a lungo possibile, cominciando con una durata minima di dieci, quindici respiri profondi, fino a 5 minuti. Trovare l’equilibrio e mantenere la posizione può sembrare difficile, ma le difficoltà tendono a scomparire con la pratica. Per facilitare le cose, basta tenere la gamba più in basso e inarcare meno la schiena. La posizione è da evitare solo in presenza di problemi alla colonna vertebrale, per esempio ernia al disco o infiammazione in fase acuta, perché il dolore potrebbe aumentare.

ANCHE L’AMBIENTE AIUTA

Visto che nello yoga l’aspetto fisico e quello

saperne di più

Lo yoga è una disciplina orientale che mira a restituire armonia al corpo e alla mente. Ne esistono diversi tipi, i più importanti sono i seguenti:

 Hatha yoga, cui appartiene Io Shiva danzante: prevede una serie di posizioni fisiche (asana) ed esercizi di respirazione (pranayama) che, insieme, servono soprattutto a sciogliere le tensioni e a dare energia, creando nel contempo un’armonia con la mente;

 Raja yoga: predilige l’aspetto psicologico e si serve allo scopo di tecniche di concentrazione e meditative per riportare le emozioni a uno stato di equilibrio;

 Bhakti yoga: riguarda soprattutto l’aspetto amorevole e devozionale;

 Tantra yoga: fa calare la disciplina nella vita di tutti i giorni, prevedendo anche tecniche energetiche di natura sessuale.

psichico sono legati da uno stretto rapporto, l’ambiente in cui si eseguono le posizioni diventa molto importante. Di conseguenza, la stanza da scegliere deve essere ben aerata, così che l’energia possa circolare liberamente. La temperatura, poi, non deve essere né troppo bassa né troppo alta: la perfezione è intorno ai 20°C. Infine, la stanza dovrebbe essere la più accogliente possibile, meglio se improntata a colori caldi e distensivi come il bianco, l’arancione e l’azzurro. E, attenzione, non deve affatto essere rumorosa! Se non dà fastidio, meglio accendere dell’incenso così da stimolare positivamente anche il senso dell’olfatto.

Raggiungere e mantenere l’equilibrio fisico richiesto da questa posizione consente di stabilizzarsi anche a livello emotivo

UN MINIMO DI PREPARAZIONE

Prima di eseguire ogni posizione yoga, soprattutto se non si è allenate, conviene fare qualche esercizio preparatorio per allungare e “riscaldare” i muscoli.

Per rendere più mobile la colonna vertebrale, possiamo provare la “posizione del gatto”, ovvero metterci a terra a quattro zampe e inspirare, abbassando e inarcando la schiena, sollevando contemporaneamente il mento verso l’alto. Espirando, si curva la schiena in senso opposto… facendo proprio la gobba come un gatto arrabbiato!

L’ABBIGLIAMENTO NON È ININFLUENTE…

Per sfruttare al massimo i benefici dello yoga è molto importante indossare vestiti como-

di, che permettano di muoversi liberamente, senza costrizioni. Non è necessario acquistare un abbigliamento specifico, basta scegliere i pantaloni di una tuta o fuseaux piuttosto ampi, una maglietta o una felpa. È importante avere sempre con sé qualcosa di caldo da indossare al momento del rilassamento, perché la temperatura del corpo si abbassa e il freddo può farsi sentire. Tra i tessuti conviene preferire quelli naturali, come il cotone, perché assorbono meglio il sudore e fanno traspirare il corpo. Le posizioni yoga possono essere eseguite a piedi nudi o indossando dei calzini, meglio se antiscivolo per evitare di farsi male.

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Oli essenziali di agrumi nella candela dal profumo rilassante.

YOGA MAT

Tappetino da yoga, ha uno speciale trattamento antiscivolo che agevola l’esecuzione degli esercizi.

dentro fuori casa

646 LEGGERA un vero cult!

Tra gli storici cavalli di battaglia del famoso architetto e designer Gio Ponti, ecco l’eclettica sedia e alcune alternative suggerite da noi

La sedia 646 Leggera è la seduta emblema del design moderno. La pensò Gio Ponti nei primi anni Cinquanta per Cassina. Anzi per Cesare Cassina, il leggendario patron dell’azienda briantea. Ponti e Cassina avevano imparato a conoscersi e stimarsi proprio in quel periodo, quando entrambi erano impegnati nella realizzazione degli interni del transatlantico Giulio Cesare. Era l’epoca fervente della Ricostruzione e Ponti si era convinto che all’eccezionalità stilistica perseguita con genialità negli anni Trenta occorreva anteporre un design di matrice industriale, capace da un lato di contenere costi e impiego di materiali e dall’altro di affrontare e risolvere i problemi della produzione in serie. Ma che, in ogni caso, continuasse a comunicare l’unicità del gusto e del know-how italiani.

IL MODELLO DELLA CHIAVARINA

Così, ispirandosi alla semplicità della sedia di Chiavari, la “chiavarina” creata nel 1807 da

Giuseppe Gaetano Descalzi, il Campanino, e con l’apporto decisivo degli artigiani di Cassina, nel 1952 realizza la Leggera, caratterizzata dallo schienale leggermente piegato indietro per favorirne la presa, e dal peso contenuto, frutto di uno studio accurato di sezioni e profili della struttura di frassino. Ma Ponti non è ancora soddisfatto, si può fare di più.

SEMPRE PIÙ LEGGERA

Nel 1957 progetta la 699 Superleggera: riducendo le dimensioni della 646 e realizzando gambe triangolari anziché tonde ne porta il peso a soli 1,7 kg. Il tutto senza intaccare solidità e resistenza del manufatto, un manifesto dell’italico Bel Design. Il suo straordinario impatto estetico e il successo prolungatosi fino a oggi contribuiscono a riportare in auge la chiavarina e sfidano aziende, designer e artigiani-artisti come i Fratelli Levaggi a idearne sempre nuove interpretazioni, più o meno fedeli all’originale. Una vigorosa tendenza progettuale i cui risultati, almeno in parte, qui condividiamo.

Un masterpiece d’ispirazione

Leggera nasce dalla collaborazione di Gio Ponti con Cesare Cassina. Imprenditore lombardo, fondò nel 1927 con il fratello Umberto un’azienda artigianale produttrice di mobili e accessori, diventata nel tempo di grande prestigio grazie alla collaborazione con altri validi designer e architetti italiani. Sue sono le numerose varianti alla Leggera, come la Leggera Outdoor e altri modelli simili.

Si tratta di una sedia eclettica, com’era il suo progettista Gio Ponti. Un pezzo perfettamente a suo agio nell’estetica combinatoria oggi dominante, perché fonde in un’immagine unitaria molte ispirazioni: stilemi neoclassici, la memoria della Chiavarina di Giuseppe Descalzi, il design scandinavo del legno e il Razionalismo italiano. Ha struttura in frassino naturale, in frassino tinto nero o frassino tinto bianco o in noce canaletto. La seduta è incordata o imbottita.

Gucci Mod. 482812

Baxter Design Baxter Design

Bessa design Design

Chiavarina

Boca do Lobo

Mod. Boca do Lobo

Levaggi Ramba

Mod. Levaggi

Ramba

Matteo Thun

Mod. Matteo Thun

Chiavaraina

Segno Italiano

Mod. Segno italiano

STYLE jungle

Sogniamo una deco esotica o tropicale che profuma di avventura? Un arredamento jungle è quello che ci vuole! In total look o dosato nei dettagli, apporta freschezza e originalità. Senza dimenticare che l’anima dell’arredo jungle è la natura. Ecco un breve vademecum e alcuni must

Legno protagonista. Il legno esotico è in primo piano. Si ritrova nei mobili e nei complementi d’arredo: lampadari, vasi, statuette… Il bambù, il noce e l’acacia sono materiali esotici perfettamente adattati a questo tipo di arredo. In salotto, per esempio, si può optare per un bel tavolo in noce o una credenza in acacia. Il noce ha il vantaggio di presentare tinte chiare o scure, coordinandosi a meraviglia con quasi tutte le tendenze. Il bambù, si ritrova anche, sotto forma di fibre, nei dettagli di complementi d’arredo, come il paralume delle sospensioni. Altre idee sono i pouf in bambù oppure dei bei cestini di bambù intrecciato da usare come vasi, perfetti nell’arredo di una camera da letto stile jungle. Il legno è indicato anche per la pavimentazione. Le nuance scure del wengé o del teck sono principalmente destinate a spazi ristretti, come il bagno o la camera da letto. Per non ridurre la luminosità, puntiamo su pareti molto chiare e un arredo minimal.

metallicheVarianti

Il legno non è il solo protagonista di uno style jungle. Anche il metallo è il benvenuto. Le strutture in acciaio nero sono un classico in un arredamento esotico, ma anche l’ottone è un’ottima idea. Le sfumature del bronzo dorato si sposano infatti a meraviglia con il legno esotico e le tinte del verde e del blu. Riserveremo l’ottone ai dettagli, per esempio il lampadario o la rubinetteria della cucina o del bagno. L’ottone si può anche ritrovare nei mobili, come un tavolino basso in vetro e metallo, le gambe di una poltrona o di un mobile in legno. Anche il rame è un materiale interessante in un arredamento jungle, perché apporta delle nuance rosate che andranno a contrastare con il verde.

I contrasti tra metallo e legno creano intriganti magie cromatiche

 L’ANIMA

DELL’ARREDO JUNGLE

È LA NATURA: MOTIVI

VEGETALI, GRANDI

PIANTE, ANIMALI

ESOTICI... COME IN UNA

VERA FORESTA PLUVIALE!

naturali I tessuti

Imateriali naturali sono i benvenuti in una deco tropicale. Per la biancheria per la casa, privilegia il lino o il cotone, dai toni grezzi e neutri. Ne risulterà un meraviglioso contrasto o un’armonia perfetta con le tonalità del legno esotico. Gli stessi materiali sono indicati per tappeti, tovaglie o decorazioni murali. Per un’atmosfera tropicale di ispirazione coloniale, dei tendaggi in lino saranno l’ideale. In camera da letto,

ovunque Piante

La camera da letto principale ha una grande finestra che inonda la stanza di luce. Si tratta di un ampio spazio con pareti verde intenso che invitano al riposo (Studio Green di Farrow & Ball). Ricordate che il jungle non sufficientemente illuminato può diventare opprimente.

potremo fissare invece una zanzariera a baldacchino su una struttura in legno! Per puntare sul comfort e l’originalità, il velluto sarà perfettamente in linea con l’arredo di un salotto stile jungle. Scegliamo per esempio un divano verde scuro in velluto, in perfetta armonia con il legno esotico, o una sola poltrona verde o blu scuro. Se preferiamo, possiamo optare per dei cuscini, delle tende o un copriletto. Il velluto si declina in varie texture con cui potremo moltiplicare stili ed effetti. Ne risulterà un arredamento stile jungle, chic ed elegante.

VASO PER PIANTE

POUF SACCO GIUNGLA WWW.ITALPOUF.COM

protagonistiColori

 CON L’ARREDO

JUNGLE SI RISCHIA

DI ESAGERARE. SE

APPLICHIAMO UNA

TAPPEZZERIA CON GRANDI FOGLIE, RISERVIAMOLA SOLO

A UNA PARTE DELLA PARETE.

Complementi

Il tocco finale: i complementi d’arredo di una deco jungle. I motivi dello style jungle si ritrovano facilmente nei complementi d’arredo e nell’oggettistica. In questo modo, potremo dare un tono esotico o tropicale all’ambiente senza dover cambiare i mobili o tinteggiare le pareti. Disponiamo per esempio sul tavolo dei piatti raffiguranti foglie o dei cuscini a motivi jungle sul divano o sul letto. Un’ottima idea è anche un bel tappeto intrecciato dai pattern esotici. Non dimentichiamo le statuette a tema tropicale

di

 RIGOGLIOSO

NON SIGNIFICA

“SOVRACCARICO”.

EVITEREMO DI ESAGERARE CON LE DECORAZIONI

LASCIANDO RESPIRO AI

PARTICOLARI D’ARREDO.

La giungla evoca una vegetazione rigogliosa e lussureggiante, ma anche degli animali esotici. I colori si ispireranno alla foresta, quindi a innumerevoli nuance di verde e a tutta la varietà dei marroni. Il vantaggio del verde è che si abbina a qualsiasi colore. Il giallo senape è particolarmente indicato, perché dà molta luce all’insieme. Suggestivo anche l’accostamento con mobili o accessori in ottone. Contrastiamo le note del verde e del marrone ispirandoci ai colori freschi e vivaci degli animali della giungla, soprattutto gli uccelli: giraffe, fenicotteri, pappagalli... Il verde si sposa benissimo con il rosa, l’accostamento ideale per l’arredo di una camera da letto stile jungle dai toni delicati. Il blu turchese, anatra o pavone sono un’altra ottima scelta nell’ampia gamma dei colori esotici. Sono colori rilassanti sui toni del verde, che ricordano l’acqua e il cielo.

arredo

in legno, ceramica o metallo. Fenicotteri, giaguari, pappagalli o scimmiette si abbineranno benissimo a vasi etnici o in ceramica e terracotte che ricordano i toni della terra.

Le stampe da privilegiare in una deco esotica possono riprodurre le foglie, anche in questo caso fondamentali per ricreare un’atmosfera rilassante. Una parte della parete potrà sfoggiare, per esempio, una tappezzeria con questi motivi. Se si preferisce qualcosa di più discreto, scegliamo dei cuscini, una tovaglia o delle tende con pattern vegetali.

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POSTER DESENIO DESENIO.IT

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CESTO REBECCA REBECCAUDALL.COM

SOFA ABIGAIL MINDTHEG.COM

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Qui

COMANDA il colore

Un trilocale elegante ed esclusivo dal piacevole gusto retrò. Il design ha un ruolo di rilievo e il gusto del bello non lascia spazio alle interpretazioni

Circa 90 metri quadri e un intervento di ristrutturazione, completo e radicale, basato sulla ridistribuzione delle aree nell’ottica di migliorarne abitabilità e funzionalità: in pratica, renderlo più razionale e fruibile. Il vecchio ha lasciato spazio al nuovo, ma con un occhio al recupero, dove il colore e le sue geometrie, a contrasto con i toni neutri, identificano nuovi scenari in un continuo e apprezzabilissimo gioco tra orizzontale e verti-

 CEMENTIZIO IN BLU UNA PARTE DEL PAVIMENTO IN LEGNO DI IROKO È STATA

SOSTITUITA CON UN MATERIALE CEMENTIZIO NELLA STESSA TONALITÀ DI BLU DELLA CUCINA, COME UN TAPPETO CHE IDENTIFICA QUESTO

SPAZIO FUNZIONALE SENZA LIMITI REALI.

Gli autori del progetto

UN MAGICO SODALIZIO FRA ARTE E DESIGN ATTRAVERSO IL COLORE

E PROGETTO

SU RICHIESTA

LA CUCINA È FORMATA

DA UN MONOLITE

CROMATICO

REALIZZATO DA CESAR

CUCINE E FORNITO DA

MO.1950, COLLOCATO

NEL MEZZO DELLA

STANZA IN TUTTA LA SUA AVVENENZA.

cale, curvo e lineare. Percorrendo i vari ambienti della casa, si segue e si attraversa un “racconto”, un vero e proprio percorso durante il quale ciascuna singola area viene connotata da un gioco cromatico che ha un sottile ma ben palpabile filo di congiunzione nel nero con i suoi derivati.

La pianta della casa è stata ridistribuita al fine di ottenere una zona giorno più spaziosa, un bagno più comodo e un paio di praticissime aree ripostiglio, così da allinearsi ai nuovi standard abitativi.

lga Ancona e Giuseppe Albanese, scenografa e progettista la prima, interior designer il secondo, sono “la mamma e il papà” dell’impeccabile e piacevolissimo rifacimento che presentiamo in queste pagine. La prima si laurea in scenografia presso l’Accademia di Brera di Milano, la sua esperienza lavorativa spazia dal cinema al teatro, lavora come scenografa progettista per il mondo degli eventi meneghini, ma sempre con un occhio al design e all’architettura. Passione ed esperienza sono i plus che portano Elga Ancona ad approcciarsi a ogni progetto come a una nuova sceneggiatura. Insieme a Giuseppe Albanese fonda Chromastudio di cui è creative director. Dal canto suo, Giuseppe si è laureato allo IED di Milano con un percorso che lo ha portato a lavorare come interior designer per diversi studi milanesi, senza tralasciare le sue esperienze come modellatore 3D freelance. Nonostante il mercato milanese sia sempre per lui in

prima linea, Albanese ha deciso di esplorare nuove strade lavorando come planner, interior designer e project manager negli Emirati Arabi Uniti. Nel 2019, tornato a Milano, fonda Chromastudio con il ruolo di managing director. Chromastudio, quindi, nasce dall’unione di questi due poliedrici artisti, il cui design si concentra sull’uso del colore e della materia, dove spazi neutri e bianchi non sono altro che tele neutre da riempire. Attraverso l’utilizzo sapiente del colore, la progettazione dei loro spazi sembra acquisire un nuovo dinamismo, in cui anche lo studio energetico delle tinte diventa parte integrante della ricerca preliminare. «Un colore può farci sentire e comportarci diversamente, ecco perché è importante usarlo nel modo corretto in base alla funzione e alla personalità», sostengono giustamente i due. Di qui il nome della loro azienda: Chromastudio, ovvero uno studio multidisciplinare creato all’insegna della magia risolutiva del colore.

CUCINA E ANCHE LIVING

Il cuore dell’appartamento è la zona giorno, con i suoi 35 mq circa. È qui che la cucina a isola, in monolite cromatico color blu reale, assume il ruolo di “centro di gravità” da cui origina l’intero progetto. Il living è un ambiente unico con la cucina; la configurazione della stanza, dagli alti soffitti, è rettangolare. Le pareti lunghe, più luminose, forate dalle finestre e dalle due porte di accesso alla zona notte, si colorano di cenere chiaro, contrapposto al verde Celadon utilizzato in chiaro per le pareti corte e in scuro per il soffitto. Esiste inoltre

LA CINTURA

DECORATIVA DELLE

CORNICI IN GESSO

CHE CORRE LUNGO

L’INTERO PERIMETRO, DIVENTA IL CAPPELLO DI CONGIUNZIONE TRA LA ZONA DEDICATA

ALLA CUCINA E QUELLA

RISERVATA AL LIVING.

 IL FRIGORIFERO

DELLA SMEG COLOR AZZURRO, UN CULT

DEL DESIGN, SI INSERISCE SENZA FORTE CONTRASTO, RICORDANDO LO STILE RETRÒ DEL PROGETTO.

 STILE RETRÒ

LA PARETE DELLA ZONA LAVABO È RIVESTITA CON LA PIASTRELLA IN 3D MODELLO ROMBINI TRIANGLE DI MUTINA, VERSIONE SMALTATA LUCIDA DAL COLORE BRILLANTE CHE ESALTA L’ASPETTO ARTIGIANALE DEL PROGETTO.

 CUCINA A ISOLA IN BLU REALE, È REALIZZATA DA CESAR CUCINE E FORNITA DA MO.1950, AZIENDA SPECIALIZZATA IN CONTRACT E SOLUZIONI PERSONALIZZATE DI DESIGN. IL MODELLO NELLA FOTO È LA MAXIMA 2.2 IN FENIX BLU.

un gioco di contrapposizione tra tinte fredde e tinte calde; i toni delle pareti si contrappongono al color ruggine del divano. Il dipinto dell’artista Giorgio Pasqualetti e la lampada in vetro dell’artista Paola Croci emergono dalla parete di fondo, attribuendole valore. Il living è suddiviso in una ben attrezzata zona cucina e, dalla parte opposta, una rilassante area soggiorno. Nella parte centrale, la zona pranzo con tavolo rotondo e sedie.

COME UN TAPPETO

IL PAVIMENTO D’INGRESSO E DELLA CUCINA È STATO REALIZZATO CON MATERIALE CEMENTIZIO IS, RESISTENTE E DUREVOLE, CON LA STESSA TONALITÀ DI BLU PRESENTE IN QUEST’AREA, LA MEDESIMA FUNZIONE È ASSOLTA DA UN TAPPETO, POSATO DALL’AZIENDA INNOVATIVE SURFACE.

Il

centro nevralgico della casa è suddiviso da materiali e colori

 LA VOLTA A BOTTE DEL CORRIDOIO

D’INGRESSO

SI CONFIGURA

COME UN LUNGO E

INTENSO TUNNEL

COLOR BLU

REALE, QUASI AD ANTICIPARE

IL RACCONTO CHE

SEGUE ALL’INTERNO.

 GLI ELEMENTI

GEOMETRICI E

CROMATICI SONO

IL CUORE DI QUESTO

PROGETTO. PER

IL RIVESTIMENTO

DELLA PARETE

DELLA CUCINA

È STATA SCELTA

UNA PIASTRELLA

3D A SEZIONE TRIANGOLARE.

RIFLESSA NEL GRANDE

SPECCHIO ROTONDO, LA ZONA LAVANDERIA È INSERITA NELL’ARMADIO REALIZZATO SU MISURA.

ANCHE IL BAGNO È SU MISURA

Il bagno di questo appartamento è stato interamente pensato su misura, secondo le esigenze stabilite dalla committenza. Qui troviamo infatti un lavabo a doppia vasca della collezione “I Catini” di Ceramica Cielo, completo di cas-

setto contenitore e la spaziosa doccia walk-in, la vasca da bagno e una zona lavanderia inserita in un armadio realizzato su misura. L’accesso al bagno avviene attraversando il corridoio d’ingresso, il blu reale ci accompa-

 IL LAVABO DELLA COLLEZIONE
“I CATINI” DI CERAMICA CIELO, COMPLETO DI CASSETTO CONTENITORE.

SPAZIOSA LA DOCCIA WALK-IN, CON DI FRONTE LA VASCA DA BAGNO OVALE.

 RIVESTIMENTO IN FIBRA PER LA PARETE DELLA DOCCIA/VASCA È STATA

SCELTA CARTA DA PARATI IN FIBRA DI VETRO CON UNA DECORAZIONE CHE SFUMA I DUE COLORI PRINCIPALI, DAL PIÙ SCURO AL PIÙ CHIARO, CUSTOMIZZATA DALL’AZIENDA TEXTURAE MODIFICANDO I COLORI DELLA SUA CARTA SHADOW.

gna all’interno di un ambiente disegnato dalla contrapposizione tra il terra di Siena chiaro e l’argilla rossa, che suddividono lo spazio attraverso una vera e propria linea orizzontale che separa la doccia/vasca dal contesto.

I colori e i materiali scelti conferiscono un aspetto materico e sabbioso, garantito dall’uso del rivestimento cementizio continuo dell’azienda Innovative Surface, che riveste interamente questo bagno attribuendogli le sembianze di una vera e propria sala da bagno. Per la parete della doccia/vasca è stato scelto un rivestimento in carta da parati in fibra di vetro con una decorazione che sfuma i due colori principali, dal più scuro al più chiaro. Anche questa è stata customizzata appositamente per il cliente dall’azienda Texturae, modificando i colori della loro carta Shadow.

 LA VASCA OVALE, CONFORTEVOLE CON STILE.

Quando il

CALDOcomanda

La piscina dei sogni si progetta in autunno e s’installa d’inverno, al massimo in primavera, per goderne appieno nella bella stagione. Ma per chi non lo ha ancora fatto, la calura dell’estate, e spesso i desideri dei bimbi, richiedono refrigerio immediato: non tutte le fuori terra, gonfiabili o fisse, sminuiscono contesto e decoro. Ecco un piccolo vademecum

POP! DI LAGHETTO STRIZZA L’OCCHIO

ALLA MODA, IN UN VENTAGLIO DI COLORI PASTELLO, TENUI E FRESCHI, PER POTER ESSERE INSERITA IN MANIERA ANTICONFORMISTA NEL GIARDINO DI CASA.

 ANCHE IN PIANTA STABILE

UNA PISCINA FUORITERRA NON È NECESSARIAMENTE UNA VASCA DA MONTARE (O. PEGGIO, GONFIARE) A GIUGNO E SMONTARE A SETTEMBRE.

ALCUNE GODONO DI UNA STRUTTURA CHE NE PERMETTE IL MONTAGGIO IN PIANTA STABILE, IN MODALITÀ PARZIALMENTE INTERRATA.

QUESTE VASCHE RAPPRESENTANO LA SOLUZIONE MIGLIORE PER REALIZZARE UNA PISCINA SU TERRENI IN PENDENZA O DOVE, PER LA NATURA DEL TERRENO, NON SIA POSSIBILE SCAVARE, COME SUL TERRAZZO DI UN ATTICO.

NELLA FOTO, UNA DOLCE VITA GOLD DI PISCINE LAGHETTO

Bastano poche ore per montare a regola d’arte una piscina in cui far giocare e nuotare i nostri bambini o rinfrescarci e rilassarci nei giorni più caldi. Certo, la tipica vasca in Pvc con sostegni laterali non è il nostro ideale di estetica e di design, ma se non ci siamo “fatti” una vera piscina in anticipo, ecco che la stagione batte alle porte, in qualche caso

con il suo carico di afa. Di queste piscine, però, ne esistono tipi molto diversi che, a volte, uniscono il piacere al design. Per esempio, se nel nostro giardino è impossibile installare una piscina in laterizio completamente interrata, oppure se vorremmo piazzarla sul terrazzo del nostro attico. Quindi, andiamo per gradi, dalle soluzioni emergenziali, spesso anche provvisorie, a quelle più chic.

 SI MONTA ANCHE INTERRATA IL MODELLO ATRIUM DI POLIMPIANTI È DISPONIBILE NELLA FORMA TONDA (DA 3,66 A 8,23 METRI DI DIAMETRO) E NELLA FORMA OVALE (FINO A 4,57X9,14 METRI)

ANCHE IN PIANTA STABILE

In attesa di fare progetti di più ampio respiro, durante le settimane più calde dell’anno avere una vasca in cui immergersi o far giocare i bambini è un piacere impagabile. Troppo spesso, però, si acquista quello che si trova, per fretta o magari sotto la spinta dei figli, senza far troppo caso alla qualità di ciò che si compra e senza chiedersi dove e come installare il tutto. Vale invece la pena fare alcune considerazioni prima dell’acquisto per spen-

dere bene e ottenere il massimo del divertimento, della sicurezza, della funzionalità e, perché no, del design. Le piscine fuori-terra, così come sono chiamate in gergo, possono avere caratteristiche di tutto rispetto e durare anni, senza problemi, purché si sappiano riconoscere e montare come si deve.

ACCESSORI E SICUREZZA

Possiamo completare la nostra piscina con una gran varietà di accessori, dal termometro

 LA GIUSTA FORMA DIPENDE DALL’UTILIZZO: PER NUOTARE O FARE ATTIVITÀ FISICA L’IDEALE È RETTANGOLARE, MENTRE PER UNO SPAZIO DEDICATO AL RELAX CI SI PUÒ ORIENTARE VERSO FORME PIÙ SOFISTICATE, CAPACI ANCHE DI ESALTARE LO SPAZIO E LO STILE DEL LUOGO CHE LA CIRCONDA.

Cosa conviene sapere

Non è plastica, ma Pvc

Il Pvc, sigla che sta per PoliVinile di Cloruro, è uno dei materiali più resistenti e pratici che abbia prodotto l’industria. Viene utilizzato anche per rivestire le piscine interrate, perché è perfettamente impermeabile, morbido al tatto, facile da riparare (basta un riscaldatore), elastico e robusto. Ne esistono di diversi tipi, che differiscono per spessore. Il più sottile, chiamato liner, è spesso 0,7 millimetri mentre altri, che vengono usati per le realizzazioni più importanti irrobustiti una trama in Trevira, raggiungono anche i 2 mm di spessore.

C’è telaio e telaio

Esistono diversi tipi di telaio atti a sostenere il “sacco” di Pvc pieno d’acqua. È importante che il telaio sia robusto, ma anche facile da assemblare. Ne esistono di tubolari e strutture portanti rigide sostenute da contrafforti. I telai tubolari si dimostrano più pratici e più adatti in giardini in cui il piano non è mai perfetto, dunque serve una struttura regolabile e di conseguenza flessibile.

 PISCINA FUORI-TERRA STEEL FRAME

SPECIAL CON STRUTTURA IN METALLO ANTIRUGGINE E PARETI LATERALI IN PVC

A TRIPLO STRATO, COMPLETA DI POMPA E DI SISTEMA DI FILTRAZIONE, SCALETTA E TELO DI COPERTURA. MISURA 549X274 CON ALTEZZA DI 122 CM. bestway-global.com

Si può completare la piscina con una gran

varietà di accessori

 FONTANE E CASCATE PER PISCINA, TRASFORMANO LO SPECCHIO D’ACQUA IN UN LUOGO DI BENESSERE DAVVERO COMPLETO, DA OSSERVARE E ASCOLTARE.

QUALCHE “DRITTA” PER NON COMPRARE D’IMPULSO E INSTALLARE AL MEGLIO

Chiare, fresche e dolci acque...

Alla ricerca del sole

Un fondo di sabbia

Se lasciamo l’acqua ferma in una vasca al sole, probabilmente si intorbidirà in breve tempo e saremo costretti o a intervenire con prodotti chimici (pastiglie di cloro) o a sostituire l’acqua per garantire la giusta igiene. Se scegliamo una piscina completa di impianto di filtrazione, l’acqua rimarrà pulita a lungo: risparmieremo acqua, fatica e avremo a disposizione acqua sempre limpida.

Scegliamo un posto ben esposto al sole: l’acqua sarà più calda e potremo usare la piscina più ore al giorno. Verifichiamo la vicinanza di un tombino funzionante in cui riversare l’acqua al momento dello svuotamento. Predisponiamo (può bastare anche una prolunga di sicurezza) una presa di corrente per far funzionare l’impianto di filtrazione. Anche in pianta stabile.

La cosa migliore è montare la nostra piscina, piccola o grande che sia, su un letto di sabbia spesso almeno 2 centimetri. Oltre a evitare la presenza di asperità che potrebbero rompere il telo e far male a chi gioca nella vasca, facilita l’allineamento del piano di appoggio e distribuisce meglio il peso sull’intera superficie. In alternativa le aziende forniscono un telo spesso da stendere sul prato prima del montaggio

alla luce a energia solare, dalla scaletta interna all’aspira-fondo. Possiamo corredare qualsiasi piscina fuori-terra di accessori destinati al gioco, dalla pallavolo alla pallacanestro, tutto nel rispetto della sicurezza. Una piscina fuori-terra non ha limiti di dimensioni. Possiamo anche farcela costruire su misura. Qualunque sia la profondità della piscina, non lasciamo mai i bambini senza controllo. Per la stessa ragione è utile prevedere un telo di copertura della piscina che impedisca l’accesso alla vasca, non solo alle persone, ma anche agli animali.

Le piscine fuori-terra possono avere caratteristiche di tutto rispetto e durare anni, senza problemi, purché si sappiano riconoscere e montare come si deve

 COPERTURA

AQUAGUARD

CONSENTE UN NOTEVOLE RISPARMIO NELLA

MANUTENZIONE DELLA

PISCINA ED È ANCHE UNA

GARANZIA DI SICUREZZA PER BAMBINI E ANIMALI.

 ARCHITETTONICA

PIÙ COMPLESSA E COSTOSA DA COSTRUIRE, LA VARIANTE INTERRATA È LA SCELTA DI LUSSO PER VALORIZZARE PROPRIETÀ DI PRESTIGIO. QUI, UN PROGETTO DI PISCINE CASTIGLIONE (MYRTHA POOLS).

 VILLA ATELIER SUL

LAGO DI GARDA

LA PERCEZIONE DEGLI

SPAZI ESTERNI E DEI

VOLUMI ORIGINALI VIENE

ESALTATA DAL DETTAGLIO

GEOMETRICO DEI

PROFILI DELLA PISCINA

E DAI PARTICOLARI

COSTRUTTIVI

CHE RIMANDANO

ALLA SPLENDIDA

ARCHITETTURA DELLA

VILLA DISEGNATA DA

MAURIZIO BETTA A INIZIO

ANNI ‘70.

PROGETTO DI PISCINE

CASTIGLIONE.

©VIDEOSTUDIO 1

Consigli utili

Un fondo sempre pulito

Mentre per pulire la superficie dell’acqua (dalle foglie ad esempio) basta un retino, per pulire il fondo si usa un aspiratore, una sorta di scopetta con tubo telescopico che si collega all’impianto di filtrazione e che permette di aspirare sabbia e sassolini che si depositassero sul fondo.

Se proprio abbiamo fretta...

Si chiama Pop! la recente gamma di vasche fuori terra di Piscine Laghetto.Tutti i modelli e le dimensioni Pop, da 2,80x4 a 4x6,60, sono caratterizzate dall’interno vasca, bordo, piedi e tavolette sottopiede di color bianco mentre il colore dominante può essere scelto tra il rosso coccinella, il lilla, il celeste turchino, il verde, il sabbia o il bianco. Tutte sono provviste di scala di sicurezza, impianto di filtrazione e speciali blocchi di appoggio per il montaggio sul prato. piscinelaghetto.com

Si monta anche interrata

FIORE ALL’OCCHIELLO DI PISCINE

CASTIGLIONE/MYRTHA POOLS

È LA TECNOLOGIA BREVETTATA

MYRTHA, E PER RINNOVARE LE VASCHE GIÀ ESISTENTI, L’AZIENDA

HA STUDIATO E BREVETTATO LA TECNOLOGIA RENOVACTION.

Il modello Atrium di Polimpianti, disponibile nella forma tonda (da 3,66 a 8,23metri di diametro) e nella forma ovale (fino a 4,57x9,14 metri) sfrutta una struttura facilmente assemblabile che ne permette l’impiego sia come fuori-terra, sia nella modalità parzialmente interrata. È completa di impianto di filtrazione a sabbia e prevede come optional il telo di copertura. polimpianti.it

Tutti

PRONTI a partire

In vacanza con i nostri amati quattrozampe, all’insegna del benessere

Le vacanze sono una sacrosanta parentesi rilassante, e immancabile, che sempre più spesso vogliamo condividere con il nostro pet, perché è “uno di famiglia”. Ma affinché sia un’esperienza davvero piacevole e appagante, è fondamentale assicurarsi che anche lui la viva con il massimo comfort. Il segreto è una pianificazione in cui ogni dettaglio risponda a criteri di benessere.

IN AUTO, BELLI RILASSATI

Se ci spostiamo in automobile con il cane, è imprescindibile che sia già abituato a viaggiare, comodamente alloggiato in un trasportino di alta qualità oppure sul sedile posteriore, legato con le cinture di sicurezza specifiche in vendita nei migliori pet store

e separato dall’abitacolo con apposite strutture (molte case automobilistiche hanno il modello specifico a catalogo). Le soste devono essere frequenti, ogni 2-3 ore circa, per garantirgli idratazione e fargli sgranchire le zampe. Il climatizzatore, meglio se “bi-zona”, è essenziale nelle giornate estive, ma va regolato con attenzione per evitare che il flusso gelido investa direttamente il cane.

Una partenza ben studiata, cioè dopo un’adeguata attività fisica e a distanza di almeno due ore dal pasto, leggero e asciutto, lo aiuterà a mantenere la tranquillità. Anche il percorso ha la sua importanza: le tratte autostradali, più lineari, offrono un’esperienza di viaggio più rilassante rispetto a strade tortuose e irregolari. E anche lo stile di guida conta: dev’essere “morbido”, senza manovre brusche o accelerazioni da gran premio.

Se il cane soffre di mal d’auto, il veterinario potrà aiutarci... ma andiamoci prima di partire
Educatore cinofilo
A CURA DI ANDREA COMINI

TRENO, NAVE E AEREO

Se il viaggio prevede mezzi di trasporto diversi dall’auto, l’attenzione alla qualità dell’esperienza diventa ancora più importante. Ecco alcuni consigli per tre diversi vettori.

 Treno: le compagnie ferroviarie europee in genere consentono di viaggiare con il cane, gratuitamente o pagando un biglietto a seconda del gestore e della taglia. Per viaggiare in vagone letto, però, in genere è necessario prenotare l’intero scompartimento, cosa che garantisce una maggiore tranquillità.

 Nave: le compagnie di navigazione al top permettono l’accesso ai cani e offrono cabine dedicate per garantire un’esperienza molto confortevole. Assolutamente no a quelle che prevedono il soggiorno in gabbia, sul ponte, per il nostro amico.

 Aereo: alcune compagnie consentono il trasporto in cabina per i cani di piccola taglia mentre quelli di dimensioni maggiori devono viaggiare in stiva dentro un trasportino di tipo omologato; opzione da valutare con estrema attenzione per evitare stress e disagi al nostro cane.

AL MARE: SCELTE ESCLUSIVE

Sono sempre più numerose le spiagge private che si definiscono dog-friendly, anche

 AMA L’ACQUA E SA

NUOTARE BENE? ALLORA

MARE SIA, MA MAI CON LE ONDE ALTE!

perché si tratta di un business in espansione. Tuttavia, è necessario informarsi con attenzione e prenotare per tempo in una delle più esclusive che, a differenza di quelle semplicemente “aperte ai cani”, offrono servizi di alto livello, inclusi spazi ombreggiati ampi e riservati per ciascun cliente, docce dedicate, aree attrezzate per attività cinofile con istruttori presenti, momenti di gioco e di esplorazione guidata, snack di alta qualità, ciotole sempre pulite e acqua sempre fresca, e così via. Per un’esperienza ancora più piacevole, meglio prediligere stabilimenti con accesso diretto a pinete o giardini, per portare il cane a passeggio in ambienti più consoni e

Meglio viaggiare di giorno o di notte?

IL CANE È DIURNO, IL GATTO NOTTURNO: ECCO COME GESTIRLI IN VIAGGIO

L’orario del viaggio può influenzare la serenità dei nostri amici, perché cani e gatti sono creature differenti anche da questo punto di vista. I mici sono animali che prediligono la notte per le loro attività, mentre per i cani vale il contrario, in genere. Dunque, il viaggio in auto con il gatto avrà più chance di tranquillità nelle ore diurne, spesso deputate in larga parte al sonno. Per il cane la notte è spesso più favorevole alla quiete. Ma in entrambi i casi, il consiglio è di farli giocare e sfogare per bene prima della partenza.

Gatti al guinzaglio? Vanno abituati fin da piccoli e non tutti accettano

Razze da viaggio

senza sabbia. Dopo ogni bagno in mare, non dimentichiamoci che una doccia con acqua dolce aiuterà a preservare la salute della pelle e la lucentezza del mantello.

MONTI E VALLI: VIA DALLA FOLLA

L’aria pura, il fascino immortale delle vette e il silenzio avvolgente rendono la montagna una scelta ideale per un soggiorno all’insegna del relax, soprattutto scartando le mete ormai “popolari” e puntando su vallate nascoste e angoli esclusivi. Dedicarsi alle escursioni con il nostro amico è molto affascinante, ma i percorsi devono essere selezionati con attenzione, evitando sentieri da alpinisti (ferrate e simili) e garantendo pause rigeneranti in punti panoramici. Essenziale avere con sé snack proteici, per rifocillare il cane, e acqua in abbondanza, non solo per dissetarlo ma anche per rinfrescarlo, bagnandogli polpastrelli e ventre, se non incontriamo ruscelli lungo la via. Un tendalino pieghevole da montare durante le soste è un’aggiunta intelligente che offre comfort e ombra, se siamo oltre la quota degli alberi. Per i terreni più accidentati, una crema protettiva per i polpastrelli, consigliata dal vete-

ECCO DUE AMICI CHE SONO PIÙ PREDISPOSTI A MUOVERSI INSIEME A NOI

Siberian Husky

Cane da slitta per antonomasia, bellissimo e molto atletico, ma anche indipendente, ama i grandi spazi, il freddo e la neve e soffre terribilmente l’inattività e i climi caldi. Originario della Siberia, dove è stato selezionato migliaia di anni fa, è divenuto celebre con la Corsa all’oro in Alaska, con le imprese polari di diversi esploratori e grazie a libri e film. Con questo partner possiamo programmare tranquillamente splendide escursioni e anche trekking di più giorni su e giù per le montagne: ricordate Balto? Ecco, stancare un Husky è proprio difficile!

Bengal

Magnifico felino domestico che ricorda davvero un predatore della giungla. Non è un caso, perché in origine deriva dall’incrocio tra il gatto domestico e il Felis bengalensis, il leopardo asiatico di piccole dimensioni. Raro e costoso, ha notevole intelligenza ed è anche dotato di un’estrema sensibilità, con un’incredibile capacità di attenzione all’umore delle persone che lo circondano. Spavaldo e intraprendente, ama scoprire nuovi territori e spesso è disposto ad accompagnarci in giro camminando al guinzaglio che dev’essere di tipo adeguato, come anche la pettorina.

 PER VIAGGIARE NEL

BAGAGLIAIO DEL SUV O DELLA STATION WAGON IL CANE VA COLLOCATO NEL

TRASPORTINO APPOSITO.

rinario, è una scelta saggia. Infine, ma molto importante, se in zona ci sono animali selvatici teniamo il nostro amico al guinzaglio, per la sua sicurezza e per quella delle altre specie.

SUA MAESTÀ IL GATTO

I mici hanno esigenze molto diverse rispetto ai cani, lo sappiamo. E in realtà, spesso odiano spostarsi, per ragioni etologiche, cioè il loro forte legame con il territorio che conoscono a menadito e che infonde sicurezza. Ciò nonostante, i gatti “viaggiatori” esistono e per loro è bene scegliere destinazioni usuali, se possibile, di modo che conservino le esperienze acquisite di anno in anno e si sentano più tranquilli. Certo, ma la prima volta? Mare, monti o altri luoghi fanno poca differenza, in genere, poiché il gatto raramente diventa compagno di escursioni e men che meno di tuffi e nuotate. Ciò che serve è un luogo tranquillo, con aree sicure dove portarlo a esplorare, se lo apprezza e non si allontana da noi, oppure una sistemazione casalinga con un giardino a prova di gatto. Alberghi e resort, quindi, sono meno indicati e una casa di vacanza, meglio se sempre

la stessa e magari di proprietà, è la soluzione giusta. Se non abbiamo questa possibilità, allora l’ideale per il loro benessere è lasciarli nell’ambiente domestico dove vivono e si sentono al sicuro, affidandoli a un cat sitter professionista o a un’altra persona di fiducia che garantisca cure e attenzioni quotidiane.

Mici e automobili

I l luogo comune vuole che il gatto “soffra” sempre l’auto. In realtà, è soprattutto una questione di mancanza di abitudine. Per questo tutti i mici andrebbero “educati” agli spostamenti in macchina iniziando quando sono cuccioli. Facciamo qualche giro in auto cominciando con brevi puntate in modo da abituarlo ai suoni e alla sensazione, strana in realtà, di muoversi... restando fermi. Anche il rapporto con il trasportino conta molto per la serenità del gatto “automobilista”. Infatti, è essenziale fargli prendere confidenza con la sua tana viaggiante fin da piccolo o comunque non appena arriva a casa nostra, non certo il giorno della partenza per le vacanze!

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