Il piccione selvatico ha una carne più consistente rispetto a quella del piccione domestico e richiede tempi di cottura maggiori. La tassa di Ottaviano Augusto Come la maggior parte delle città antiche, anche Roma aveva molte colombaie. Le più grandi erano a forma di torri, all’interno delle quali erano custoditi i nidi. Erano dotate di aperture che permettevano ai colombi di uscire e volare fuori dalla città in cerca di cibo. Le deiezioni dei colombi cadute all’interno della colombaia trasformatesi in guano costituivano un prezioso concime che, soprattutto di notte, veniva trasportato con carri negli orti e campi circostanti. Fu così che l’imperatore Ottaviano Augusto, su consiglio dei suoi amministratori, decise di istituire una tassa sul guano esportato dalla città, adducendo la giustificazione che si trattava di un prodotto generato da piccioni che avevano pascolato su terreni circostanti la città, di pertinenza imperiale. Questa tassa rappresentò poi un precedente per l’imperatore Vespasiano che così “giustificò” (se mai vi fosse necessità di giustificare le tasse…) la tassa disposta sulle uri-
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ne prelevate dai gabinetti pubblici e destinate alle tintorie. Quattro categorie di colombi I colombi sono sostanzialmente suddivisi in quattro categorie nettamente distinte. Colombo selvatico È la specie che si trova in natura e attribuibile alla forma tassonomica detta Columba livia. In Italia è ormai assai raro e gli esemplari rimasti si trovano in alcune zone rocciose delle isole e nell’Appennino centromeridionale. Da non confondere con i colombacci o palombe, uccelli di passo considerati selvaggina la cui caccia è regolata da apposite leggi. Il colombaccio (Columba plumbus) è il più grosso dei Columbidi, che comprendono anche il citato colombo selvatico, il colombo di città, la colombella, la tortora dal collare orientale (insediatasi nella nostra zona da non molti anni) e la tortora africana, che viene da sempre da noi solo nei mesi caldi, a riprodursi.
Colombo torraiolo Il colombo torraiolo si identifica con il colombo selvatico, dal quale è morfologicamente indistinguibile. Nelle aree urbane un tempo esistevano gruppi di colombi selvatici spontaneamente inurbati che sfruttavano le opportunità di rifugio e i siti di nidificazione che torri e campanili offrivano loro. Questi colombi, gli unici cui compete il termine di torraioli (cioè selvatici inurbati) non sono da considerare i progenitori degli attuali colombi di città, con i quali avrebbero avuto solo qualche episodico incrocio, vista la naturale interfecondità di tutte le razze di colombi, spesso estensibile anche a generi differenti. Tipico esempio di colombo torraiolo era la palombella romana, oggi praticamente estinta. Colombo domestico È il colombo allevato dall’uomo a scopo ornamentale e alimentare. È l’uomo che provvede alla sua alimentazione e incide sulla sua
Eurocarni, 5/16