Perché mi tradisci

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Idee in movimento

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Fabio Pandiscia Antonio Meridda

PerchĂŠ mi tradisci

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Prima Edizione: 2018 ISBN 9788899566197 © 2018 Edizioni Psiconline - Francavilla al Mare Psiconline® Srl 66023 Francavilla al Mare (CH) - Via Nazionale Adriatica 7/A Tel. 085 817699 Sito web: www.edizioni-psiconline.it e-mail: redazione@edizioni-psiconline.it Psiconline - psicologia e psicologi in rete sito web: www.psiconline.it email: redazione@psiconline.it I diritti di riproduzione, memorizzazione elettronica e pubblicazione con qualsiasi mezzo analogico o digitale (comprese le copie fotostatiche e l’inserimento in banche dati) e i diritti di traduzione e di adattamento totale o parziale sono riservati per tutti i paesi. Finito di stampare nel mese di Marzo 2018 in Italia da Services4Media srl Bari (BA) per conto di Edizioni Psiconline® (Settore Editoriale di Psiconline® Srl)

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Ad Anna (Antonio Meridda) Alla mia piccola Alessia, un angelo caduto dal cielo per la gioia di mamma e papĂ (Fabio Pandiscia)

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INDICE

Introduzione

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Parte 1: Etologia umana e tradimento Differenze sessuali mente e corpo Differenze ormonali Differenze cerebrali Le dimensioni contano I bisogni di base

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Parte 2: Psicologia umana e tradimento Evoluzione del tradimento Il significato della parola tradimento La comunicazione nella coppia La coppia tra intimitĂ e comunicazione

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Parte 3: Sesso e sessi Corpo da caccia, corpo da raccolta Seduzione e Adattamenti Meglio lottare o essere passivi? Tradire o non tradire? Bellezza e selezione Differenze fisiche tra uomini e donne

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Amore... ...e sesso Madri e padri

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Parte 4: Problemi fisici Legame tra ormoni e stress Gestione dello stress Vita moderna Vs vita antica Equilibri instabili? Il fascino del traditore

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Parte 5: Problemi psicologici Conflittualità nella coppia e traumi dei figli Cosa accade quando i figli crescono? Difendere l’intimità Le cose non possono migliorare La sterlità nella coppia può essere causa di tradimento? L’infedeltà come aiuto all’eros della coppia Interventi specialistici Dirsi addio è difficile Il perdono

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Conclusioni

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Bibliografia

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INTRODUZIONE

Il tradimento è da sempre osteggiato, temuto e odiato, eppure è più diffuso di quanto vorremmo ammettere o credere. Dalla legislazione alle religioni di tutto il mondo, tradire significa andare contro tutto: la società, la morale e persino Dio. Allora, perché si continua a tradire? Possibile che solo i più abietti individui si abbassino a tale sordida pratica, universalmente disprezzata e rifiutata dalle persone per bene? Magari fosse così! In realtà tutti siamo stati coinvolti in un tradimento, sia per averlo subito che, magari, per averlo commesso. C’è stato un momento in cui non ci saremmo mai aspettati che succedesse, non a noi comunque. E invece siamo finiti tra i traditi o i traditori. Di conseguenza, anche se è una pratica rigettata da chiunque, è anche sicuro che debbano esserci dei vantaggi nel tradimento. Sì, perché se così non fosse, la natura avrebbe eliminato tale comportamento dal nostro codice genetico. Spiace dirlo, ma è così: se tendiamo a mentire, ingannare e tradire, vuol dire che agire in questo modo è più utile che essere onesti e integerrimi. In questo libro abbiamo affrontato il significato, i motivi e quindi le cause del tradimento, per cercare di comprenderne i meccanismi che ne sono alla base e quali sistemi, nel caso, adot9 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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tare per evitare di incappare anche noi in esso durante la nostra vita sentimentale. Abbiamo scritto questo libro in quanto, come tutti, siamo stati toccati dalla spiacevole esperienza di avere a che fare col tradimento, e ci siamo per primi posti il dubbio di cosa lo motivasse e lo rendesse così “popolare”, pur se tutto il mondo sembra andargli contro. Ci siamo quindi documentati studiando manuali di psicologia, di etologia, di sociologia. Il risultato della nostra ricerca è stato per molti versi sorprendente, e siamo davvero soddisfatti di quel che abbiamo ottenuto e scritto in questo volume. Speriamo di esservi stati d’aiuto, scrivendolo, e che possiate trarne preziosi insegnamenti. Antonio e Fabio

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PARTE 1: ETOLOGIA UMANA E TRADIMENTO

La prima parte è volta a comprendere quanto uomini e donne siano diversi dal punto di vista fisico e comportamentale. Per far questo ci serviremo degli studi scientifici di tipo medico ma anche etologico, ovvero utilizzeremo la scienza del comportamento. Questo metodo ci consente di spiegare un modo di agire generale, quindi comune un po’ a tutti, ma non particolare. Insomma, ci occuperemo di comprendere gli istinti che regolano il nostro modo di agire. Inutile negarlo: sono gli istinti a dominare in ambito di partner, amore, sesso e tradimento. Perciò è utile comprendere quali differenze tra i due sessi regolano il nostro agire, e soprattutto perché esistono istinti così, in molti casi, opposti.

Differenze sessuali mente e corpo In questa parte del libro considereremo solo le funzioni fisiche, automatiche e istintive del corpo e del cervello. Quindi non meravigliatevi se si parlerà in termini di animali: questo siamo, ci piaccia o meno, e gli istinti che ci governano sono ben più antichi della nostra specie. Il tradimento umano è diverso poiché coinvolge l’aspetto legale, morale e religioso che negli altri animali non esistono, ma le sue intime motivazioni sono in comune con loro. Per comin11 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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ciare, analizzeremo le differenze strutturali tra uomini e donne, cercando la motivazione che spinge o meno al tradimento. Ci occuperemo ora della principale e innegabile differenza tra maschi e femmine di qualsiasi specie si tratti in natura: gli ormoni. Tutti ne hanno sentito parlare, ma come le calorie, il DNA o gli anni luce sono concetti appresi per sentito dire ma che in pochi conoscono davvero. Ecco come funzionano: gli ormoni sono dei vettori chimici secreti dal cervello e dalle ghiandole del corpo affinché agiscano soprattutto all’interno del corpo stesso. Sono cioè prodotti del corpo che ne alterano le funzioni e quindi il modo di agire e il comportamento. Il comportamento infatti si è evoluto in relazione agli ormoni e dipende da essi, ovvero lo modificano quasi del tutto. Gli ormoni non sono identici per tutti e sempre, ma variano in relazione all’età, al sesso, all’individuo. E come abbiamo detto, ogni loro variazione comporta anche una variazione nel modo di agire. La nostra specie, unica tra tutte, tramite l’educazione ricevuta può controllare le proprie reazioni istintive, generate cioè dagli ormoni. Ma questo significa che non può eliminarle, solo tenerle a freno. La spinta rimane costante, e ci porta a seguire (ma non ci costringe) un modo di agire rispetto a un altro. Cominciamo quindi con l’identificare gli ormoni e la loro differente influenza su uomini e donne.

Differenze ormonali Quando siamo embrioni siamo tutti femmine. Si diventa o meno maschi in seguito a determinati fattori, dipendenti dalla specie. Nel caso degli esseri umani si può attivare nel terzo mese di gravidanza, l’ormone SrY, che modifica il cromosoma

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Y1 e rende maschi circa la metà dei feti. Se SrY non si attiva, le ghiandole proseguono il normale sviluppo, diventando ovaie. Se si attiva, diverranno testicoli. I testicoli di tutti i mammiferi (uomo incluso) secernono principalmente testosterone. Anche il cervello lo produce, sia negli uomini che nelle donne. Negli uomini però, questo si unisce a quello dei testicoli, e il testosterone totale maschile è 30 volte più alto di quello femminile. A cosa serve? Agisce sia sul corpo che sul cervello, rendendo i maschi più forti, grossi e muscolosi, e allo stesso tempo più aggressivi, fiduciosi e con un istinto sessuale più forte. Negli uomini è anche stato verificato che rende più deboli alle infezioni2 e che a un alto livello di testosterone è associato a una minor capacità comunicativa. I bambini con alti livelli di quest’ormone sono dotati di minor vocabolario3 e gli uomini adulti sono meno capaci di distinguere le emozioni nel viso delle altre persone. Il testosterone si rigenera con le attività fisiche “atletiche”, come la corsa, il gareggiare, il lottare e, in un certo senso, con lavori che tengono alto il livello di urgenza, pericolo e “scontro”, come il pompiere, il poliziotto, il manager. Gli ormoni sessuali femminili sono gli estrogeni. Come il testosterone negli uomini, influenzano sia il corpo che l’umore 1 Gli esseri umani si distinguono in XX (femmina) e XY (maschio). Il nome è dato dai cromosomi, cioè i contenitori di DNA all’interno dei nuclei cellulari, che trasportano le informazioni genetiche. In ogni nucleo umano ci sono 23 coppie di cromosomi, e hanno tutti forma “X” nelle femmine. Nei maschi, l’ultima coppia è diversa: un cromosoma ha forma “X”, l’altro “Y”. Le femmine possono generare solo figlie femmine. I maschi possono generare “X” e “Y”, ovvero sia figli maschi che femmine 2 Le infezioni postchirurgiche colpiscono il 70% degli uomini e appena il 26% delle donne. Più è alto il testosterone nell’individuo, maggiore il rischio (Bribiescas, Men: Evolutionary and Life History, 2006) 3 Chapman, Fetal Testosterone and Empathy: Evidence from the Empathy Quotient (EQ) and the “Reading the Mind in the Eyes”

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nella donna. Rendono più abbondanti le scorte di grasso, aumentano i livelli di affettuosità ed empatia, e rendono più capaci di gestire gli spazi ristretti4, come l’interno della casa. Tra gli estrogeni parliamo in particolare della prolattina, prodotto soprattutto dalle femmine. Perché mai? Perché è utile durante l’allattamento, la gravidanza e il parto, stimolando la produzione di latte, da qui il nome. Le madri con alti livelli di prolattina risultano più intelligenti e affettuose di quelle senza prole5. Questo rende le donne più vigili, attente e con una memoria più precisa quando accudiscono dei bambini, rispetto a donne che non lo fanno. La prolattina rende inoltre piacevole il prendersi cura di bambini e cuccioli: aumenta quando si entra in relazione con un cucciolo della propria specie, in particolare se è il proprio. Una mamma in allattamento, dati gli alti livelli di prolattina, può essere indotta ad allattare anche prole non sua, e in alcuni casi anche di specie diverse (come ad esempio mamme gatte che allattano coniglietti, o mamme cagne che allattano gattini6). Essendo prodotta dall’ipofisi, è presente anche negli uomini. È però inversamente proporzionale col testosterone: se c’è molta prolattina, c’è poco testosterone, e viceversa. Negli uomini non ci sono reali “vantaggi” nell’accudire bambini e cuccioli, e coloro che lo fanno risultano comunque meno abili

4 Un tipico esempio di ciò si ha nella gestione della casa: il luogo comune secondo cui gli uomini non trovano mai i calzini nel cassetto ha un fondamento scientifico. Un’alta dose di estrogeni rende più abili nell’orientarsi in luoghi piccoli, come una forte presenza di testosterone rende, al contrario, più capaci di orientarsi in spazi ampi. Un uomo riesce a sapere “per istinto” dov’è il sud e il nord, mentre per una donna questo è molto più difficile 5 Esperimento condotto sulle femmine di topo da Kinsey & Lambert, Università di Richmond. Le madri risultarono più brave a procurarsi cibo e a evitare pericoli, e così facendo riuscivano a badare in modo efficace e sé stesse e ai piccoli. Le femmine senza figli erano meno “sveglie”, ma non avendo piccoli cui badare riuscivano lo stesso a sopravvivere 6 Tra le donne della Papua – Nuova Guinea le donne allattano al seno i suinetti insieme ai propri figli

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PARTE 2: PSICOLOGIA UMANA E TRADIMENTO

In questa parte, ci occuperemo di comprendere le motivazioni psicologiche del tradimento. Com’è ovvio, la prima e la seconda parte non sono “a tenuta stagna”, e si compenetrano tra loro. Dobbiamo infatti unire la parte logica a quella istintiva e illogica per comprendere appieno cosa accade nella nostra testa e perché si tradisce.

Evoluzione del tradimento Il tradimento nella coppia è sempre esistito e ha accompagnato da sempre la storia dell’uomo. Ancor oggi l’idea che il matrimonio non dia uguali diritti agli uomini e donne, è ancora presente in molte culture, dove è convenzionalmente permesso agli uomini, ma non alle donne, di avere rapporti sessuali al di fuori del matrimonio. In queste culture c’è differenza nella punizione dell’adulterio del marito e di quello della moglie. Nella società romana la stessa pena veniva imposta all’adultero e all’adultera, cioè ambedue venivano privati delle loro proprietà e banditi dalla società a cui appartenevano. Molte culture che vietano l’adulterio in generale lo permettono in occasioni specifiche con certe particolari condizioni. Ad esempio, l’eschimese può “offrire” la propria moglie ad un ospite durante 31 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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la notte e questo non è definibile come adulterio. In alcune regioni dell’Africa invece, l’adulterio nei i lunghi periodi in cui il marito è assente da casa è addirittura gradito, perché permette alla moglie di mettere al mondo altri figli. Altre culture autorizzano l’adulterio quando uno dei coniugi è colpito da sterilità, ad esempio: gli Eschimesi insistono affinché le loro mogli prendano un amante se restano per molti anni senza figli e nella Turchia rurale e in altre società, la poligamia viene praticata a risultato della sterilità della moglie. Fortunatamente nel mondo moderno le condizioni giuridiche riguardanti il tradimento sono migliorate rispetto al passato, sono più eque per entrambi i sessi. Infatti nel diritto attico l’adulterio non era considerato solo un’offesa recata solo alla figura del marito, ma rientrava nella categoria dei reati commessi contro l’oiùkov, la cellula fondamentale della società greca, il cui scopo era la perpetuazione della stirpe e la conservazione dei riti familiari. Infatti, poiché lo scopo unico del matrimonio era quello di fare figli, l’adulterio era considerato anche un’ingiuria alla collettività, vista anche la conseguenza eventuale di un’introduzione nella casa del marito e negli elenchi dei cittadini ateniesi, di un bambino che non aveva legami di parentela con lui e che poteva anche non essere ateniese. Pertanto, il cittadino ateniese, all’interno della sua dimora, (come narra lo stesso Omero nell’Odissea (VIII 266-366), poteva anche uccidere l’adultero se lo trovava in flagrante, la cosa curiosa è che se commetteva il delitto fuori della sua casa, era accusato di omicidio. Ovvio che la condizione della donna nel diritto attico era drammatica, infatti manca in attico il corrispondente femminile del sostantivo moichòs “adultero”. La donna adultera incorreva in varie sanzioni, poteva infatti: 32 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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• •

esser allontanata dai sacrari il marito poteva rimandarla nella famiglia paterna la quale doveva poi punirla • poteva esser venduta come schiava oltre i confini dell’Attica. Questa legge valeva anche se aveva subito una violenza carnale. L’adulterio era considerato reato solo se veniva commesso dalla donna, e veniva punito in modo più severo della vicina Grecia. Era addirittura prevista la pena di morte se il pater familias lo riteneva necessario. La donna incriminata di adulterio, non aveva alcuna possibilità di difendersi e, una volta condannata, non poteva più partecipare a cerimonie pubbliche, indossare gioielli e non poteva risposarsi. In pratica era emarginata. Nell’antica Roma le cose non andavano meglio, innanzitutto la donna aveva poche possibilità di commettere adulterio e nelle poche circostanze registrate andava incontro a durissime pene. Poteva infatti esser cacciata di casa o essere uccisa o dal marito o dal proprio padre. C’è anche da dire che le donne venivano punite dai propri mariti per molto meno, ad esempio se sorprese a bere vino o uscire a capo scoperto. Ci sono pervenuti alcuni scritti ad esempio, dove la severità del matrimonio è stata ben illustrata: Caio Sulpicio Gallo cacciò sua moglie di casa perché venuto a sapere che era stata fuori a capo scoperto, e le disse: “sei stata messa in vista in maniera troppo provocante e questo ti rende necessariamente sospetta e colpevole”. In seguito secondo la Lex Iulia de adulteriis, il marito non aveva più il diritto di uccidere la moglie adultera: però poteva ripudiarla. Nella storia, a livello sociale e culturale, è stato creato un profilo ‘tipo’ del traditore, connotato generalmente in modo 33 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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estremamente negativo. Anche la psicoanalisi tende a trattare il tradimento come una patologia, derivante da un difetto di socializzazione, come sintomo di una personalità disturbata. La classificazione tra traditori e traditi, in base a elementi specifici di personalità, in molti casi, adempie la funzione di definire il rischio potenziale di un tradimento, compiuto o subito, che può riguardare qualsiasi individuo. La concezione del tradimento cambia, a seconda delle epoche storiche, oltre che dei contesti socioculturali in cui si colloca. Il tradimento mette in discussione l’ordine prestabilito, la realtà a cui si appartiene. Non sembra un caso che i tradimenti siano più frequenti nei momenti di transizione. Negli ultimi decenni il tradimento riguarda la coscienza individuale, cioè un’infrazione alle regole dei sentimenti. Quelli che vengono traditi sono gli individui e le relazioni che si hanno con essi. Sembra che si “sceglie” di non tradire, per non essere traditi, oppure si ricorre in alternativa all’inganno, al tradimento, ogni volta che si presenta l’opportunità. Queste due alternative non si escludono a vicenda, ma possono coesistere, intrecciarsi e alternarsi nei singoli individui. Oggi si riconosce la famiglia come una scelta di vita e non un’imposizione, proprio per questo dovrebbe essere vissuta con gioia e non come soffocamento della propria individualità. Si dovrebbe provare piacere nel condividere la propria vita con la persona scelta e vivere i figli allo stesso modo: positivo e allegro, perché soprattutto loro, hanno bisogno di un clima sereno. Certo è, che quando tutto questo non è così insorge la crisi e con la crisi il tradimento è dietro l’angolo. Secondo l’Istat ogni 1.000 matrimoni si registrano 257 separazioni e 130 divorzi (dati statistici del 2002). Non è difficile immaginare che sia l’adulterio uno dei principali motivi di di34 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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vorzio. Il più delle volte il tutto si risolve con una separazione “per colpa” dell’adultero. Ma in alcuni casi visti i costi elevati, si cerca di non procedere con la separazione e si tende a restare in una situazione scomoda per entrambi. E poi, il tradimento non dà motivo, di per sé, all’annullamento del matrimonio, cioè alla cancellazione del vincolo coniugale, per quello occorre l’approvazione della Sacra Rota. Quindi, se il tradimento è dietro l’angolo, stessa cosa non possiamo dire per il divorzio. In questi ultimi anni anche se molte coppie vogliono divorziare, in pratica non lo fanno per una situazione economica gravosa. Ma allora sorge una domanda: “quanto costa divorziare?”. In Italia per archiviare le nozze ci vogliono almeno tre anni (almeno se il marito e la moglie sono d’accordo), altrimenti i tempi si allungano. E le spese, già notevoli, infatti possono anche superare i 6 mila euro. Alcuni sembra stanno trovando degli accorgimenti particolare, ad esempi si è notato che in Romania ci sono divorzi consensuali rapidi e a basso costo (oscillano tra i 1500 euro e durano al massimo 6 mesi), basta prendere l’aereo, mettere insieme la pratica con l’avvocato e di nuovo in aereo verso l’Italia. Contenti e divorziati. Massimo tre giorni per avere la residenza che serve per avviare la causa al tribunale civile romeno, il quale, nel giro di sei mesi al massimo, farà avere il certificato di divorzio. Il 30 per cento degli italiani che divorziano all’estero vanno in Romania, ed è un numero in continuo aumento. E in Italia? Possiamo parlare di intimità della coppia? Inviolabilità del talamo nuziale? Ma quando mai... Almeno in tribunale la porta della camera da letto è spalancata, e il giudice spesso si ritrova ad indossare gli scomodi panni del voyeur, con l’ingrato incarico di mettere ordine fra tradimenti, pratiche sessuali varie e crisi coniugali, e di stabilire alla fine chi ha torto e chi ha ragione. Come possiamo notare, i grattacapi una volta iniziato il percorso di separazione 35 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


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sono talmente tanti, che spesso scoraggiano i meno volenterosi. Il tradimento implica un mutamento in ogni individuo della coppia, dove il tradito avverte una sensazione angosciosa di smarrimento, di vuoto, di inutilità della propria esistenza. Questo perché il tradimento è generalmente un evento del tutto inatteso, un fulmine a ciel sereno dopo il quale i rapporti all’interno della coppia non saranno più gli stessi, ma ridefiniti in base a ciò che è successo. Sembra strano ma esistono delle costanti che si ritrovano spesso in ogni tradimento. Infatti alcuni di loro presentano forti elementi in comune: • innanzitutto ciò che viene tradita è la relazione stessa, la quale successivamente impone una ridefinizione • il tradimento ha al suo interno un deficit di comunicazione relazionale • il tradimento implica una forte divergenza tra quelle che sono le aspettative personali e la realtà dei fatti, cioè una differenza di immagini tra quella dell’altro (attesa) e quella effettiva. Però il tradimento può anche esser percepito come un mezzo di crescita per la coppia. Non mancano infatti autori che sostengono che possa costituire un mezzo essenziale per l’autonomia individuale, cioè imparare a distinguere l’Altro dal Sé per stimolare ed apprendere la fiducia. Questo, permetterebbe di avere la consapevolezza sia di poter essere traditi, sia di essere dei traditori potenziali. Altri autori, d’altro canto, prendono le distanze da tale concezione perché ritengono che un tradimento fatto con intenzione è classificabile come ‘inganno’ e, come tale, non può avere comunque un risvolto positivo sulla crescita della coppia. Al contrario, può spingere inevitabilmente verso il perpetrarsi di un circolo vizioso, in cui 36 Edizioni Psiconline © 2018 - Riproduzione vietata


BIBLIOGRAFIA

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