Il libro origina e prende forma da un contesto clinico di un dipartimento di salute mentale in cui il delirio è parte sostanziale della quotidianità. L'atto del “de-lirare” oltrepassa il controllo della ragione e mette in scacco il potere del sapere.
Il libro conduce il lettore a scoprire come si forma e si struttura il delirio, come fa l'orologiaio che smonta, rimonta meccanismi ed ingranaggi delicatissimi senza mai perdersi tra rotelle, congegni e senza smarrire il senso ultimo del lavoro, che è comprendere come si muovono questi ingranaggi dell’orologio. È scoprire come il gioco del disordine nasconda un ordine.