La Freccia - maggio 2021

Page 56

© Adwo/AdobeStock

SPECIALE GIRO

Le Grotte di Frasassi (AN)

gnata nella ricostruzione. L’arrivo è il primo omaggio dantesco della competizione nel 700esimo anniversario dalla morte del Sommo Poeta. A Foligno era l’11 aprile 1472 quando fu stampata la prima copia della Divina Commedia, un’impresa compiuta dal prototipografo maguntino Giovanni Numeister insieme a Evangelista Angelini di Trevi, con la collaborazione dell’orafo folignate Emiliano Orfini. La città, tra l’Abbazia di Sassovivo e la Cattedrale di San Feliciano, il Birillo rosso e Palazzo Trinci accoglie i corridori con i versi danteschi, confidando che nel frattempo i ciclisti non abbiano smarrito la “diritta via” che conduce alla conquista della Maglia rosa. Bianche, invece, sono le strade del segmento asperrimo della Perugia-

Montalcino (SI). Trentacinque chilometri di sterrato che riporteranno i corridori alla preistoria delle due ruote, quando si gareggiava in arcione all'anticavallo, come Gianni Brera definiva la bici, su strade più simili a mulattiere che a morbidi nastri d’asfalto stesi per il passaggio della carovana rosa. Uno dei positivi effetti collaterali del passaggio del Giro è che le amministrazioni locali colgono l’occasione per rifare le strade con beneficio generale di automobilisti e pedoni. E dopo tanta polvere bianca, cosa c’è di meglio di un sontuoso calice di Brunello di Montalcino nato tra colline che fanno innamorare al solo sguardo? Dante Alighieri torna protagonista nella tappa Ravenna-Verona. Dalla tom-

ba del Poeta al balcone più famoso del mondo, quello di Giulietta, immortalato da un altro fuoriclasse, William Shakespeare. Usando la metafora ciclistica, possiamo affermare che Dante sia un corridore di corse plurisettimanali come il Giro, mentre il Bardo risulti eccellente nelle classiche di un giorno. Storie di amori intensi, anche se è difficile immaginare in velocipede la sfortunata amante di Romeo e l’eterea Beatrice dell’Alighieri. È vera, al contrario, la storia di Alfonsina Strada, la prima e unica donna ad aver corso il Giro d’Italia tra i maschi nel 1924. Una vera e propria pioniera che diventò eroina nazionale per la sua impresa irripetuta. La tappa Grado-Gorizia è invece un circuito che porta il Giro per tre volte oltreconfine, in Slovenia. Una tappa all’insegna della fratellanza tra popoli, dopo le atrocità commesse alla fine della Seconda guerra mondiale. Gorizia e Nova Gorica saranno insieme, abbattuto il muro che le divideva, Capitale europea della cultura 2025. Il 30 giugno 1946 – era il primo Giro dopo la guerra – un esiguo plotone di corridori guidato dal triestino Giordano Cottur riuscì a raggiungere Trieste nonostante le violenze dei partigiani titini anti-italiani. Un tripudio popolare con i ciclisti avvolti nel tricolore. «Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi», esclamò alla radio nel 1949 il giornalista Mario Ferretti pronunciando una frase entrata nella storia. In una tappa come quella che da

© Ragemax/AdobeStock

La Cattedrale di San Feliciano a Foligno (PG)

54


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.