La Freccia - aprile 2024

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PER CHI AMA VIAGGIARE

SINNER VOLANDRI SONEGO

INTERVISTE

Fiorella Mannoia

The Kolors Roberto Bolle

TRAVEL

Treviso sostenibile

Prato industriale

Livigno all’aria aperta

ARTE E PHOTO

Pablo Picasso

Anselm Kiefer

Cristina Mittermeier

TALENTI INTERNAZIONALI

ANNO XVI | NUMERO 4 | APRILE 2024 | www.fsitaliane.it | ISSN 2785-4175

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LA RICERCA

DELLA BELLEZZA

di Dario Cirrincione dario-cirrincione

Ipanorami che si aprono dal finestrino in questo periodo dell’anno sono un’esplosione di colori. Campi fioriti di rosso, giallo, arancione e viola. Fiumi che luccicano d’az-

zurro; montagne che si vestono di verde. E poi c’è il blu del mare. Che corre accanto al treno, pur stando fermo. E riempie gli occhi, il cuore e l’anima.

Insieme ai colori c’è tanta poesia nei viaggi di aprile, il mese in cui si celebra la Giornata mondiale del libro. La poesia può catturare l’anima degli uomini, trasmettere le più profonde

EDITORIALE
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emozioni e guidare i nostri percorsi alla ricerca della bellezza. Il legame tra viaggio e poesia è intrinseco. La poesia ci invita a fermarci e a riflettere. Anche sul significato di bellezza. Concetti distinti, ma non distanti. A tal punto da essere, sovente, quasi dei sinonimi. I poeti, maestri nell’osservare il mondo con occhi unici e trovare la bellezza anche nelle situazioni più difficili o nelle piccole cose, ci insegnano a guardare oltre le apparenze e a trovare la ricchezza nascosta tra le sfumature. Allo stesso tempo, la bellezza è fonte di ispirazione per la poesia, che diventa un mezzo per esplorare e celebrare la magnificenza del mondo.

Poesia e bellezza si nascondono anche dietro un gesto atletico o un trionfo inaspettato. Ci sono tanta poe-

sia e bellezza nei sorrisi e nei successi dei protagonisti di copertina di questo numero: i giovani campioni che stanno regalando al tennis italiano un momento d’oro e che saranno tra gli atleti più attesi ai prossimi Internazionali di Roma. Di loro parla Filippo Volandri, ex tennista e capitano non giocatore della Nazionale italiana di Coppa Davis, un gruppo vincente che ha fatto del duro lavoro, della solarità e dell’umiltà i propri punti di forza.

Celebrare la forza del gruppo, in un mondo che oggi promuove troppo spesso l’individualismo e la competizione, è essenziale per costruire un nuovo futuro. Parola di Fiorella Mannoia e di tanti altri cantanti – da Ornella Vanoni a Emma, passando per Samuele Bersani, Paola Turci e

Giuliano Sangiorgi – che a Verona saranno i protagonisti di Una Nessuna Centomila in Arena : un doppio appuntamento che unisce le grandi voci della musica italiana contro la violenza sulle donne. Un problema globale che attraversa i confini geografici. Promuovere la cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere, educando le nuove generazioni ai principi del rispetto e della non violenza è il primo passo da fare. Magari ripartendo da un gesto semplice e inaspettato. Come scambiarsi una poesia, anche su whatsapp o via mail. Per prenderci qualche minuto per noi. Riflettere e staccare dalla routine quotidiana. Cercando, con gli occhi dei poeti, quella bellezza che ci passa accanto e che fatichiamo a riconoscere.

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S tock
Laura Pashkevich/Adobe

Dal 9 al 13 maggio, a Torino, la 36esima edizione del Salone internazionale del libro. Che insieme al Gruppo FS lancia il concorso In viaggio con amore dedicato al genere

Le bottiglie in R-pet riducono l’impatto ambientale dell’usa e getta. Chi le sceglie, come Trenitalia, contribuisce alla

A Milano una mostra mette a confronto le opere di Pablo Picasso con l’arte primitiva di Africa e Oceania per

4 54 50 21 106 SOMMARIO APRILE 2024 8 RAILWAY HEART 36 IMMAGINARE LA VITA
90 METAMORFOSI DI UN GENIO
romance
l’evoluzione
corpo 76 LA PLASTICA DEL FUTURO
raccontare
del suo studio sul
modello
economia circolare
sostenibile 16 GUSTA & DEGUSTA 12 AGENDA 18 WHAT’S UP 27 UN TRENO DI LIBRI pag. 40 IN COPERTINA SINNER, VOLANDRI, SONEGO LE FRECCE NEWS//OFFERTE E INFO VIAGGIO 111 SCOPRI TRA LE PAGINE LE PROMOZIONI E LA FLOTTA DELLE FRECCE i vantaggi del programma Carta FRECCIA e le novità del Portale FRECCE 64 94 46 TURISTI PER SPORT 50 TREVISO SOSTENIBILE 54 L’IMPRESA È UN VIAGGIO 58 UNA MONTAGNA DI ADRENALINA 64 LA CITTÀ DEL RE 68 L’EREMO DI FRANCESCO 72 UN PIANETA PIÙ VERDE 80 UN DESIGN UMANO 86 VERONA IN UN BICCHIERE 94 STRATIFICAZIONI DELL’ESSERE 98 STORIE D’ALTRI TEMPI 102 MAESTOSA FRAGILITÀ 106 NASCOSTA IN BELLA VISTA 124 PRIMA DI SCENDERE
diffusione di un
di
e

Tra le firme del mese

MAURO COLARIETI

Dottorando in ludonarrativa all’Università Cattolica del Sacro cuore e studente di scrittura creativa all’accademia Molly Bloom, ha scritto articoli e saggi brevi per il magazine Vanity Teen. I suoi racconti sono apparsi su diverse riviste letterarie indipendenti

ANDREA RADIC

Giornalista professionista, scrive per Identità golose e Ansa, conduce su Radio Rai A spasso con Radic e su Gambero Rosso Channel Italia vicina. È nella giuria del premio The WineHunter Award al Merano wine festival. Dal 2018 scrive su La Freccia e su fsnews.it

FLORIANA SCHIANO MORIELLO Giornalista, attiva nel campo della comunicazione e degli eventi di promozione territoriale, dell’agroalimentare e dell’enogastronomia. Con la passione vulcanica della natia terra flegrea, ama scoprire e raccontare angoli, sapori e tradizioni d’Italia

I numeri di questo numero

1.800

i metri di altitudine di Livigno [pag. 59]

62

le edizioni del Salone del Mobile.Milano [pag. 80]

50

i reperti antichi esposti al Liceo Tasso di Roma [pag. 99]

READ ALSO

FSNews.it, la testata online del Gruppo FS Italiane, pubblica ogni giorno notizie, approfondimenti e interviste, accompagnati da podcast, video e immagini, per seguire l’attualità e raccontare al meglio il quotidiano. Con uno sguardo particolare ai temi della mobilità, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore dei trasporti e del turismo quali linee guida nelle scelte strategiche di un grande Gruppo industriale

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PER CHI AMA VIAGGIARE

MENSILE GRATUITO PER I VIAGGIATORI

ANNO XVI - NUMERO 4 - APRILE 2024 REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI ROMA N° 284/97 DEL 16/5/1997

CHIUSO IN REDAZIONE IL 27/03/2024

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Francesca Ventre

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Claudio Romussi

Ricerca immagini e photo editing Hanno collaborato a questo numero Dario Cirrincione Davide Falcetelli Michela Gentili

Osvaldo Bevilacqua, Mauro Colarieti, Nerina Di Nunzio, Fondazione FS Italiane, Enzo Fortunato, Alessio Giobbi, Sandra Jacopucci, Enrico Procentese, Andrea Radic, Gabriele Romani, Flavio Scheggi, Floriana Schiano Moriello, Mario Tozzi

REALIZZAZIONE E STAMPA

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PROGETTO CREATIVO

Team creativo Antonio Russo, Annarita Lecce, Giovanni Aiello, Manfredi Paterniti, Massimiliano Santoli

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Vivi la vacanza che hai t on VOIhotels, la catena alberghiera del Gruppo ou v ospitalità italiana incontra un servizio c r trutture, immergiti nella bellezza della a perla Mediterraneo

STRAORDINARIAMENTE FRIDA

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Riformatrice e innovatrice, un vulcano di idee, amore e dolore. Frida Kahlo ha segnato il mondo della cultura e della pittura. Le sue opere non erano surrealiste ma rappresentavano la sua realtà. Fatta di ferite, cuori che pulsano e sanguinano, legami indissolubili e creatività. La donna che ha cambiato l’arte del XX secolo, ma anche l’immaginario femminile, è al centro della mostra Frida Kahlo. Una vita rivoluzionaria, fino al 15 novembre al Castello Aragonese di Otranto, in provincia di Lecce.

Il suo carattere ribelle l’ha resa una spina nel fianco del si-

stema patriarcale dell’epoca. Motivo per cui Frida è, ancora oggi, una figura attualissima, che è stata capace di tenere con forza le redini di una vita costellata da passioni e tragedie. Sentimenti forti, senza mezze misure, come le sue opere. L’esposizione offre uno sguardo intimo sulla pittrice messicana e le sue passioni intellettuali e umane. Si toccano temi quali la relazione con la malattia, l’intenso amore con Diego Rivera, i grandi sodalizi intellettuali e i momenti determinanti della vita di una donna che il poeta André Breton definì «una bomba avvolta da un nastro rosa».

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FRECCIA COVER
Frida Kahlo, San Francisco, USA (1930) Stampa alla gelatina d’argento Stampa postuma da negativo originale © 1981 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents
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PHOTO STORIES
Attese © Sofia M. sofia.m_ PEOPLE Stazione di Genova Piazza Principe © Francesco V. ciskie1977
RAILWAY heART
LUOGHI

LE PERSONE, I LUOGHI, LE STORIE

DELL’UNIVERSO FERROVIARIO IN UN

CLICK. UN VIAGGIO DA FARE INSIEME

IN VIAGGIO

© Daniela B. danielabuonanno

Utilizza l’hashtag #railwayheart oppure invia il tuo scatto a railwayheart@fsitaliane.it. L’immagine inviata, e classificata secondo una delle quattro categorie rappresentate (Luoghi, People, In viaggio, At Work), deve essere di proprietà del mittente e priva di watermark. Le foto più emozionanti tra quelle ricevute saranno selezionate per la pubblicazione nei numeri futuri della rubrica.

a cura di Enrico Procentese enry_pro

Capitreno a Roma Termini

© Federico Vici of_red

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Verso Napoli
AT WORK

A TU PER TU

- a.giobbi@fsitaliane.it

Lorenzo lavora come capotreno per il servizio Regionale di Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, e assiste i viaggiatori diretti all’aeroporto di Roma Fiumicino.

Come sei entrato in azienda?

Mi sono formato nei settori del commercio e del trasporto. Poi, dopo alcune esperienze professionali, sono stato assunto come capotreno sulle linee del Lazio. Grazie ai miei studi e alla passione per i viaggi ho acquisito un’ottima conoscenza delle lingue straniere che mi ha facilitato nel lavoro: buona parte della mia attività, infatti, si concentra a bordo del treno Leonardo Express che collega Roma Termini con l’aeroporto di Fiumicino. In cosa consiste il tuo lavoro?

Gestisco le diverse esigenze dei viaggiatori ed è una sfida costante, ma è anche il lato più gratificante di ciò che faccio. La comunicazione aperta e la capacità di adattamento sono fondamentali per garantire un aiuto efficace e un’informazione puntuale e trasparente, in linea con le differenti esigenze delle persone. Si va verso un’assistenza sempre più personalizzata, questo anche grazie agli strumenti digitali, utilizzati con sempre più dimestichezza anche dai passeggeri più avanti con gli anni.

Raccontaci un aspetto particolarmente interessante dell’assistenza a bordo.

Dobbiamo assicurarci che tutti i messaggi, dalle informazioni commerciali a quelle sull’andamento della circolazione, arrivino in maniera efficace a una vasta tipologia di clienti: dalla turista allo studente, dalla persona che viaggia per lavoro a chi utilizza il treno nel tempo libero, a seconda dei periodi e delle fasce orarie.

Tutto questo deve avvenire in maniera empatica, tenendo conto delle normative da rispettare e intervenendo per far sentire chi viaggia supportato e a proprio agio.

Lavori a fianco di altri colleghi?

Con il macchinista la sinergia è totale. Anche se in modi diversi, entrambi ci occupiamo del servizio a bordo treno, uniti in una collaborazione basata su complice prontezza e conoscenza tecnica. Le competenze sviluppate ci preparano ad affrontare ogni situazione, rimanendo sempre in stretto contatto con la sala operativa. C’è da dire, però, che l’introduzione dei treni regionali di ultima generazione sta cambiando notevolmente le modalità di intervento manutentivo e di monitoraggio del mezzo.

Spiegaci meglio.

I nuovi treni Rock hanno rappresentato una grande innovazione per il servizio Regionale perché sono dotati di tecnologie avanzate che rendono il viaggio più confortevole anche per chi lavora a bordo. Ricordo che, nell’estate del 2020, partecipai alla presentazione del primo convoglio di questo tipo in circolazione nel Lazio, ed ebbi subito l’impressione che questi treni avrebbero reso l’esperienza complessiva più soddisfacente per tutti. Anche molte operazioni di gestione sono diventate più agevoli e questo mi consente di concentrarmi maggiormente sull’assistenza.

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RAILWAY heART

LE STORIE E LE VOCI DI CHI, PER LAVORO, STUDIO O PIACERE, VIAGGIA SUI TRENI. E DI CHI I TRENI LI FA VIAGGIARE

Giuseppina Borghese, scrittrice e giornalista, ha un legame speciale col viaggio, che ha avuto un ruolo fondamentale nel suo percorso professionale.

Com’è nata questa passione?

Fin da bambina i miei regali preferiti erano mappamondi e atlanti. E ho sempre avuto una certa propensione per il racconto di viaggio. Poi ho avuto l’opportunità di dedicarmi al giornalismo culturale all’interno di diverse redazioni, immergendomi anche nel mondo del teatro, che ha contribuito ad accrescere le mie esperienze di giornalista, scrittrice e viaggiatrice. Questo percorso mi ha portato alla pubblicazione del libro A Manchester con gli Smiths - Un walkabout musicale, che si propone come guida letteraria e musicale della città.

Un testo che unisce viaggio, cultura e musica, quindi. Gli Smiths sono una band iconica che ha lasciato un segno indelebile nell’identità musicale di Manchester, città notoriamente vibrante e anticipatrice di tendenze. Ho voluto esplorare questi legami attraverso l’eredità di alcuni miei trascorsi e ne è venuto fuori un viaggio nel cuore della scena creativa del posto che mi ha permesso di raccontare alcuni contesti urbani cogliendone le sfumature artistiche. Che cosa significa per te viaggiare?

Il viaggio ha segnato il mio percorso professionale, portandomi a esplorare il rapporto tra cultura, territori e comunicazione. Dal periodo degli studi universitari in Lettere a Messina, dove sono nata e cresciuta, fino alle prime collaborazioni giornalistiche, mi sono sempre spostata per raggiungere eventi e iniziative culturali in Italia e in Europa, vivendo esperienze uniche e raccontando le città che visitavo.

Quanto utilizzi il treno?

Spesso, per me rappresenta un momento di riflessione e ispirazione. Da Roma, dove abito attualmente, mi sposto su Frecce e Intercity per raggiungere con facilità le città in cui si svolgono eventi, manifestazioni culturali, presentazioni. Sul vagone posso concentrarmi e scrivere, ma anche osservare il mondo dal finestrino. Il treno mi ha consentito di aggiungere ai miei spostamenti un elemento di avventura, scoperta e poesia che ha influenzato profondamente il mio rapporto con la scrittura.

La tua prossima fermata?

Il 7 e il 14 aprile presento il mio libro a Gallipoli, in provincia di Lecce, e ad Agrigento. Per il resto, sono sempre in viaggio, non solo lungo la rete ferroviaria, per promuovere il mio lavoro. Spero di continuare ad accompagnare i lettori alla scoperta di realtà urbane da angolazioni non convenzionali, per aiutarli ad apprezzare la bellezza e la profondità dei luoghi al di là del lato prettamente turistico.

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a cura di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it - Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it - Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

save the date APRILE 2024

ROMA FINO AL 9 GIUGNO

È la Triplice tenda, in prestito dal Centro Georges Pompidou di Parigi, il simbolo della mostra antologica dedicata all’artista siciliana che ha consacrato l’astrattismo italiano nel dopoguerra. L’installazione incarna uno snodo cruciale nel lavoro di Carla Accardi, con il passaggio dalla tela ai grandi fogli trasparenti pronti a diventare elementi base di strutture abitabili.

Oltre a questa, a Palazzo delle esposizioni di Roma sono ospitate altre cento sue opere realizzate dal 1946 al 2014. Il percorso è cronologico e include parti di allestimenti, come voluti dalla stessa artista. In particolare, è stato possibile riprodurre la sua sala personale presente alla Biennale di Venezia nel 1988. La mostra mette in evidenza sia le fasi iniziali del lavoro di Accardi, sia le opere di fama internazionale in cui si espresse con maggio -

re radicalità. Si possono ammirare per la prima volta i suoi giovanili oli su tela o gli esordi nella compagine di Forma, con i vari passaggi stilistici dall’originale definizione del segno alla radicalità del bianco e nero, dall’apparizione del colore alla scoperta del sicofoil

trasparente. Di particolare rilievo, altre due opere concepite come spazi abitabili e attraversabili: la Casa labirinto e il Cilindrocono. Emblematica l’installazione-ambiente Origine, legata al periodo della militanza femminista. palazzoesposizioniroma.it

CAMMINI APERTI

ITALIA 13-14 APRILE

© Centre Pompidou/Musée national d’art moderne/Centre de création industrielle/RMN-Grand Palais/Georges Meguerditchian/ Dist.

Dal tratto di Francigena in Lombardia al Cammino di San Benedetto nel Lazio, fino alla Via Ellenica del Cammino Materano. Sono 42 i sentieri coinvolti nell’iniziativa ideata dalla Regione Umbria, con il supporto del Club alpino italiano e la Federazione italiana superamento handicap, per promuovere il valore di un turismo lento e accessibile a tutti, anche alle persone con difficoltà motorie. Durante i due giorni sono in programma escursioni e passeggiate condotte da guide esperte, alla scoperta di angoli d’Italia ricchi di storia, arte, natura e spiritualità. Per partecipare all’evento, che fa parte di un progetto congiunto di tutte le regioni in collaborazione con il ministero del Turismo ed Enit, è necessario iscriversi ai singoli itinerari sul sito italia.it

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AGENDA
Camminatori lungo la Via di Francesco Triplice tenda (1969-1971) © D. FernandezStrani rumori studio Foto Scala, Firenze

FEDERICO SOLMI - SHIP OF FOOLS

VENEZIA 18 APRILE>28 LUGLIO

Opere video e in realtà virtuale, dipinti, sculture e un’installazione monumentale ispirata a La zattera della Medusa del pittore francese Théodore Géricault. La mostra allestita nel seicentesco Palazzo Donà dalle Rose rende omaggio al lavoro dissacrante e sovversivo di Federico Solmi, pioniere della media art, tra i primi a esplorare il confine tra fisico e digitale. L’esposizione, curata da Dorothy Kosinski insieme con Renato Miracco, non si configura come un tradizionale assemblaggio di singole opere ma punta a essere un’esperienza immersiva in cui l’analogico e le nuove tecnologie interagiscono armoniosamente. Al centro del percorso c’è il racconto della società attuale da cui emerge un’originale critica sociale e la denuncia dei paradossi che caratterizzano la vita moderna. federicosolmi.com/ship-of-fools

Il padre indulgente (George Washington) di Federico Solmi Courtesy l’artista

FAR EAST FILM FESTIVAL UDINE 24 APRILE>2 MAGGIO

Torna per la 26esima volta una delle più grandi rassegne di cinema sull’Estremo Oriente. Il Teatro nuovo Giovanni da Udine e il cinema Visionario ospitano anteprime nazionali e internazionali, proiezioni e concerti. Come quello di Ishibashi Eiko, polistrumentista giapponese che il 28 aprile porta in scena Gift, il progetto musicale da cui ha preso vita il film Il male non esiste. Tra i titoli presentati ci sono The Goldfinger, crime thriller del regista di Hong Kong Felix Chong e Alienoid: Return to the Future, il secondo appuntamento della saga sci-fi Alienoid del sudcoreano Choi Dong-hoon. fareastfilm.com

Una scena del film The Goldfinger con Tony Leung Chiu-wai e Andy Lau

BIENNALE TECNOLOGIA. UTOPIE REALISTE

TORINO 18>21 APRILE

Il progetto del Politecnico di Torino, alla quarta edizione, presenta oltre cento appuntamenti con più di 200 ospiti internazionali. Il titolo Utopie realiste è in sé già una sfida: gioca su un’apparente contraddizione e propone un futuro in cui ripensare le connessioni tra tecnologia, uomo e società. Tra le sedi, aperte con ingresso gratuito, il Politecnico e le Officine grandi riparazioni, che ospitano mostre e spettacoli ma anche lezioni, dibattiti e incontri per parlare di energia, sostenibilità, intelligenza artificiale, mobilità e salute. Nella pre-inaugurazione del 17 aprile, in occasione dell’appuntamento Una notte al museo del cinema, ci si muove in un itinerario dantesco tra gironi tecnologici. Tra i protagonisti l’egittologo Christian Greco, il filosofo Telmo Pievani, l’economista Tito Boeri, il giornalista Riccardo Luna e la scrittrice Chiara Valerio. biennaletecnologia.it

Una delle passate edizioni dell’evento

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© Filippo Alfero

FOREVER YOUNG: THE DORIAN GRAY SYNDROME

MILANO FINO AL 2 GIUGNO

È possibile trascendere i limiti dell’esistenza fisica attraverso la tecnologia? Ma soprattutto, cosa comporta farlo? Sono due delle molte domande che attraversano la mostra del Meet - Digital culture center, curata dalla presidente Maria Grazia Mattei e da Clement Thibault, direttore delle Arti visive e digitali presso il polo di innovazione culturale Le Cube Garges, in Francia. Le opere di 12 digital artist emergenti costringono visitatori e visitatrici a porsi domande sui temi dell’immortalità del web e della “beautification”, cioè la costante trasformazione del proprio aspetto attraverso filtri e ritocchi. Lo specchio digitale, infatti, restituisce immagini somiglianti, ma non corrispondenti, alla realtà. Fino all’estremo tentativo di essere giovani per sempre. meetcenter.it Un esempio di make-up in realtà aumentata creato da Inès Alpha

ARTEVENTO CERVIA

CERVIA (RAVENNA) 20 APRILE>1°MAGGIO

Quadrilateri colorati e strutture dalle forme insolite riempiono il cielo sopra la spiaggia di Pinarella dando vita a uno spettacolo visivo per tutte le età. La 44esima edizione del più longevo festival internazionale dedicato all’aquilone promuove la fratellanza tra i popoli e la creatività sostenibile con un programma ricco di ospiti e approfondimenti tematici, dalla presentazione del restauro dell’aquilone artistico di Mimmo Paladino al focus sulla Cina per festeggiare i 700 anni dalla morte di Marco Polo. In programma anche un’esibizione corale dedicata alla pace e all’amore per il pianeta con protagonisti i migliori interpreti di tutte le discipline legate all’aquilone provenienti da 50 Paesi del mondo.

artevento.com

FRONTIERA 40 ITALIAN STYLE WRITING 1984-2024 BOLOGNA 13 APRILE>13 LUGLIO

A 40 anni di distanza dalla mostra bolognese Arte di frontiera. New York Graffiti, partita da un progetto della critica Francesca Alinovi, il MAMbo ripropone una nuova riflessione sull’arte urbana. Con la curatela di Fabiola Naldi, è possibile osservare in esposizione i disegni preparatori di quel lavoro “di frontiera” che si muove tra cultura e natura, élite e massa, ironia e aggressività. La mostra racconta l’evoluzione del fenomeno, dagli anni ‘80 a oggi, attraverso le opere di 178 autori e autrici italiani per cui lo style writing coincide con una pittura ambientale in grado di spingersi verso possibilità di espressione inedite. mambo-bologna.org Un bozzetto del writer Repo in mostra

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AGENDA
L’immagine guida della 44esima edizione del festival © Wolfgang Bieck

COSTRUZIONE DELL’UNIVERSO FOLIGNO (PG) FINO AL 5 MAGGIO

Dall’esempio di View e Transition di Marcel Duchamp, dagli anni ‘50 in poi molti artisti si sono cimentati nella progettazione e nel disegno delle pagine dei magazine. Tra questi, Joseph Beuys, Grazia Varisco, Piero Manzoni, Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, Maurizio Cattelan e Andy Warhol. Sono oltre 200 gli stampati, rari e spesso in unica edizione, in mostra al Ciac - Centro italiano di arte contemporanea, con i loro impaginati psichedelici e le composizioni enigmatiche, cornici di contenuti sperimentali e talvolta radicali. Opere che dimostrano la tensione avanguardistica verso il cosmo, ma anche la volontà degli artisti del dopoguerra di risanare la società partendo dalla creazione di nuovi linguaggi e dalla liberazione degli spazi.

ciacfoligno.it

View, volume V, n°1 (marzo 1945)

LETIZIA BATTAGLIA UNA VITA. COME UN CAZZOTTO, COME UNA CAREZZA SALERNO FINO AL 19 MAGGIO

Nata a Palermo nel 1935, Letizia Battaglia seppe trasmettere al mondo la profonda essenza della Sicilia, consegnando un ritratto veritiero e allo stesso tempo poetico della regione. Attraverso un centinaio di opere, video, riviste e libri, la mostra diffusa tra i siti storico-artistici della città campana ricostruisce la carriera della fotografa e il suo rapporto con l’isola. I punti in cui ammirare il lavoro dell’artista – corti, cappelle e un ipogeo – sono molteplici e affascinanti, ma il corpo centrale dell’esposizione è ospitato nella chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti e a Palazzo Fruscione. Qui si trovano raccolte anche le fotografie di Lia Pasqualino realizzate sul set del film di Roberto Andò Solo per passione. Letizia Battaglia fotografa tempimodernidee.com

La rosa, Palermo (1995)

FRANCESCO DILUCA. RARICA

SIRACUSA E PALERMO 20 APRILE>30 SETTEMBRE

Rarica, che in siciliano vuol dire “radice”, è il titolo di un’esposizione di oltre 30 opere tra sculture, installazioni di land art e video che rappresentano l’interazione tra essere umano ed ecosistemi. A ospitare il progetto site specific sono due sedi incantevoli: il Castello Maniace di Siracura e l’Orto botanico universitario di Palermo.

Nell’isola di Ortigia, la scultura subacquea Reef - Kura Halos, visibile dalla spiaggia o in immersione, denuncia l’innalzamento della temperatura marina e lo sbiancamento dei coralli. Nell’Orto palermitano, invece, cinque installazioni ramificate si ispirano alla vegetazione: da Micelio, che ha le forme di una donna incinta, a Mangrovia, che è una grande casa dove le creazioni di Francesco Diluca trovano rifugio e protezione. Infine, emergono nel verde anche le opere Autunno e Ulivo, ispirate a due straordinarie piante secolari, un ficus e un olivo.

aditusculture.com/rarica - ortobotanico.unipa.it

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Gruppo di sculture Kura Halos, di Francesco Diluca
© Archivio Letizia Battaglia
© Giorgio Gori

Tra una mostra alle Scuderie del Quirinale e una passeggiata ai Fori Imperiali, questa è la stagione ideale per esplorare la Capitale, soggiornando in palazzi storici e concedendosi esperienze culinarie ricercate.

Tra la Fontana di Trevi e il Pantheon, in un edificio costruito agli inizi del ‘900, ha sede il Singer Palace, un boutique hotel con rooftop da cui si gode di una vista mozzafiato sulla Città eterna. Dietro Campo de’ Fiori l’Hotel De’ Ricci, con le sue otto ampie suite arredate in stile anni ‘60, è invece apprezzato soprattutto dai wine lover che qui trovano, in ogni stanza, una personale cantinetta con una selezione di vini. Nella Capitale non mancano proposte originali per il palato: a Trastevere, all’osteria Sottosopra delle sorelle Romina e Katiuscia Fedeli, il piatto forte è il Cappellaccio cacio e pepe, spuma di carbonara e guanciale croc-

PRIMAVERA ROMANA: I PIACERI DELLA CAPITALE

cante. Poco distante da piazza Navona, merita una menzione speciale la carbonara del ristorante stellato Pipero, secondo la ricetta iconica dello chef Ciro Scamardella: mezze maniche cremose e golose che regalano

un’esperienza di piacere totale. Infine, vicino a via Veneto trionfa il beef restaurant Carpaccio, con un menù da otto proposte tra cui spicca Cipriani con grana, latte di burrata e lemon dressing.

VINITALY E MERANO WINEFESTIVAL INSIEME PER AMPHORA REVOLUTION

Due grandi eventi legati al mondo del vino, Vinitaly e Merano WineFestival, uni-

scono le forze e presentano un evento totalmente nuovo, pensato per rilanciare l’utilizzo delle giare in terracot-

ta, oggi simbolo della naturalità del prodotto e di sostenibilità. Amphora Revolution, vetrina di eccellenza dei migliori vini in anfora a livello nazionale, è in programma venerdì 7 e sabato 8 giugno alle Gallerie Mercatali di Veronafiere. Per l’occasione produttori, enologi e opinion leader si confronteranno tra convegni, tavole rotonde e masterclass. «Le giare di terracotta ci riportano al futuro», spiega Helmuth Köcher, fondatore del Merano Wine Festival, ponendo l’accento sul ruolo dell’Italia nel settore e sul valore rivoluzionario dell’evento. Il progetto viene presentato ufficialmente a Vinitaly 2024, dal 14 al 17 aprile, attraverso una masterclass condotta dallo stesso Köcher.

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& DEGUSTA
GUSTA
La terrazza dell’hotel Singer Palace a Roma Un evento al Vinitaly 2022

NUOVA IDENTITÀ PER IL RISTORANTE DI VITO

MOLLICA A FIRENZE

Siamo nel cuore del capoluogo toscano, all’interno del palazzo dove visse Folco Portinari, padre di Beatrice, musa di Dante Alighieri. Tra queste mura lo chef lucano ha sperimentato e lavorato ai suoi piatti fino a guadagnare la prestigiosa stella Michelin con il locale Chic Nonna. Il nome del ristorante oggi cambia in Atto, parola altamente evocativa perché ogni piatto è un atto d’amore, mentre l’esperienza del cliente è un atto teatrale. La cucina qui è di altissimo livello, in continua evoluzione, caratterizzata da sapori concreti che donano belle sensazioni.

I due menù degustazione sono un inno alla tecnica e alle cotture. In

quello dedicato al mare si fanno notare i Ricci di mare e soffice di patate bianche e le Chiocciole di mare in umido, esegesi di una lussuosa semplicità. Tra i piatti di terra è indimenticabile il Risotto alla melagrana con salmì di lepre e l’Agnello del casentino fondente con verza e scalogno.

Al fianco di Mollica, in cucina, ci sono gli chef Rosario Bernardo e Paolo Acunto, mentre la sala è affidata a Mark Ignatov e Davide Altobelli. La sommelier Clizia Zuin cura invece una cantina di circa 300 etichette tra brand storici e piccoli produttori. A coordinare la squadra il food and beverage manager David Bonissone. attodivitomollica.com

IN LIGURIA PER SCOPRIRE UNA NUOVA CUCINA D’AUTORE

Da Levante a Ponente le ragioni per organizzare una gita sulla Riviera ligure sono molteplici. Si può partire alla ricerca di profumi e paesaggi, oppure per scoprire la nuova onda della cucina d’autore, che unisce ricerca e cuci-

na tradizionale con grande attenzione per le eccellenze del territorio, dagli ortaggi, all’olio, alle erbe aromatiche.

A Cavi di Lavagna, vicino a Genova, merita una visita il ristorante Impronta d’acqua. In cucina lo chef Ivan Maniago interpreta la tradizione leggendo

attraverso la lente delle sue esperienze internazionali la materia prima accuratamente selezionata. Da assaggiare l’intenso Rigatoni ai fegati di seppia, zenzero e sommacco o il delicato Carciofo fondente e croccante, il suo brodo e liquirizia.

Ricordi di famiglia, sostenibilità e stagionalità sono, invece, i fili che uniscono mare, orto e montagna nella cucina di Jorg Giubbani. Il ristorante Orto si trova a Moneglia (Genova), all’interno dell’hotel Villa Edera e La Torretta, e propone piatti che rappresentano uno spirito nuovo declinato con talento creativo e tecnico. Tra i piatti da provare per capire la filosofia dello chef: Camogli…Cappunadda di sgombro e Crepinette di coniglio, rapa e cerfoglio.

Infine, per una full immersion nei profumi e sapori della Riviera di Ponente, appuntamento a Diano Marina, in provincia d’Imperia, dal 3 al 5 maggio per l’11esima edizione di Aromatica, la grande rassegna dedicata al basilico, alle erbe e alle eccellenze dell’enogastronomia con degustazioni, cooking show, e laboratori.

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Lo chef Vito Mollica Il
basilico, re delle erbe aromatiche liguri

WHAT’S UP

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© Dirk Vogel

LA VOCE DONNEDELLE

FIORELLA MANNOIA TORNA IN CAMPO CON UNA NESSUNA

CENTOMILA IN ARENA, IL 4 E 5 MAGGIO A VERONA, CON L’OBIETTIVO

DI RACCOGLIERE FONDI PER I CENTRI ANTIVIOLENZA

di Gaspare Baglio gasparebaglio

ASanremo si è divertita, ha vissuto un festival felice. Sul palco dell’Ariston, con la sua Mariposa, ha raccontato le evoluzioni dell’universo femminile portandosi a casa il premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Il 4 e il 5 maggio, Fiorella Mannoia torna a parlare di donne in occasione di Una Nessuna Centomila in Arena, un doppio appuntamento a Verona di cui Frecciarossa è main partner e treno ufficiale. Sul palco si esibiranno i grandi nomi della musica italiana: da Ornella Vanoni a Emma, passando per Samuele Bersani, Paola Turci e Giuliano Sangiorgi, giusto per citarne alcuni. Dopo l’evento, organizzato con l’obiettivo di raccogliere fondi per i centri antiviolenza, Mannoia parte con il tour Fiorella sinfonica. Prima tappa alle Terme di Caracalla di Roma il 3 giugno. Cominciamo da Una Nessuna Centomila in Arena, i live organizzati dalla fondazione omonima di cui tu sei presidente onoraria. Quale messaggio volete lanciare?

Cerchiamo di far capire che per cambiare le cose basterebbe il rispetto. Rispetto dell’altro, in questo caso delle donne. Mi rendo conto che il lavoro debba essere più capillare: dobbiamo parlare con la politica e le scuole, introdurre un’ora di educazione sen-

timentale. Non bisogna solo raccogliere fondi per i centri antiviolenza, ma modificare la mentalità. Sia quella degli uomini che quella delle donne. Come mai?

Siamo frutto di stereotipi che vanno avanti da millenni. Uomini e donne devono dialogare per trovare una strada da percorrere insieme. Qui nessuno è contro nessuno. Bisogna capire da dove partire. Incontriamoci in un punto e ricostruiamo qualcosa sulla base del rispetto.

Tu da dove partiresti?

Comincerei parlando con bambini, famiglie, adolescenti. È fondamentale comprendere che il rifiuto di una donna non è una lesione della virilità. Può essere triste e doloroso accettare un no, ma è qualcosa con cui dobbiamo fare i conti. Bisogna capire cosa scatta quando un ragazzo non controlla più la propria gelosia, sentimento che le donne non dovrebbero, comunque, trovare gratificante. Anche perché non sappiamo fino a dove ci si può spingere quando si travalicano certi confini e si sfocia nel desiderio di possesso. Sono rivoluzioni che richiedono molto tempo.

Parliamo di musica. A Sanremo hai avuto modo di ascoltare gli artisti della nuova generazione. Com’è andata?

Inizio col dire che ho trovato molto stupida la reazione del pubblico quando Geolier ha vinto la serata delle cover. Insegniamo ai ragazzi come combattere il bullismo e poi un ventenne viene bullizzato da una platea che si alza e se ne va: una cosa vergognosa. Non avevo ascoltato alcuni giovani artisti in gara perché sono una boomer e perché durante la kermesse sanremese si entra in un vortice. Poi ho recuperato i pezzi di Geolier e Angelina Mango e sono diventata loro fan. Mi è piaciuto molto anche Ghali, soprattutto per il coraggio. Il podio tutto giovane di Sanremo mi è sembrata una cosa bella. Noi abbiamo fatto la nostra carriera ed è giusto che i ragazzi facciano la loro. Visto che c’è un posto vacante, faresti il direttore artistico del festival? Sarebbe una bella responsabilità. Ma spero convincano Amadeus a riprovarci.

Se ti guardi allo specchio chi vedi?

Una donna sempre coerente con le sue idee. Un percorso non facile ma che, alla fine, paga. Sento l’affetto del pubblico, il rispetto verso la mia persona arriva prima di quello verso l’artista. È la cosa di cui sono più orgogliosa.

fiorellamannoia.it

FRECCIAROSSA TRENO UFFICIALE DI UNA NESSUNA CENTOMILA IN ARENA

Scegli Frecciarossa e raggiungi Verona in modo comodo e sostenibile. Con l’offerta FrecciaMUSIC, dedicata ai fan, si può raggiungere lo spettacolo Una Nessuna Centomila in Arena e rientrare a casa con Frecciarossa e Frecciargento usufruendo di sconti fino all’80% rispetto al biglietto Base. Basta selezionare la FrecciaMUSIC in fase di acquisto e utilizzare il codice UNANESSUNACENTOMILA. trenitalia.com

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VIVE L’ÉTOILE!

ROBERTO BOLLE PRESENTA IL NUOVO SPETTACOLO TELEVISIVO

VIVA LA DANZA. E SI PREPARA PER IL TOUR ESTIVO, CHE PARTE DA MILANO IL 21 MAGGIO

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Quando danza sembra che voli. È leggero. Ma la leggerezza di Roberto Bolle si associa a una grande profondità di spirito e alla voglia di condividere bellezza e cultura con le nuove generazioni. Ecco perché, il 29 aprile su Rai1, non bisogna perdere Viva la danza, lo spettacolo ideato e realizzato proprio dall’étoile della Scala di Milano, che ne è anche protagonista. Un progetto voluto e sostenuto dal ministero della Cultura, creato da Ballandi con Artedanza proprio nella giornata che celebra questa arte.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Una bella festa, con un pubblico giovane, capace di far uscire l’amore e l’entusiasmo per questa forma d’arte che vanta tantissimi appassionati. È uno spettacolo diverso da Danza con me

In che modo?

Viva la danza è una serata evento che va in onda dal Teatro del Maggio musicale fiorentino e mostra al pubblico cosa accade sopra al palcoscenico ma anche dietro. La sfida è far entrare gli spettatori nel backstage, è come ve -

dere un balletto da diverse prospettive. Il tuo ruolo è quello del conduttore?

In realtà non c’è un presentatore. Lo spettacolo parte dalla danza: è come se lo spettatore scoprisse sul momento quello che accade, senza il bisogno di spiegazioni o introduzioni.

Hai detto che il pubblico è formato da giovani. Come vedi le nuove generazioni?

C’è una grande vitalità nelle scuole di danza. Questa disciplina riesce a catalizzare l’attenzione di ragazzi e ragazze ed esercita un grande fascino su di loro. Quando mi occupo della manifestazione OnDance, in piazza Duomo a Milano, mi accorgo che c’è molta educazione. E avere un rapporto diretto con i giovani mi ha fatto capire la voglia di ballare che hanno. Così il mio impegno prende senso: capisco come le nuove generazioni siano influenzate dalla danza, tanto da accettare anche il prezzo del rigore e del sacrificio. Per te cosa significa ballare?

È la mia vita, lo è sempre stata. Ha forgiato il mio carattere, facendomi crescere professionalmente e umanamente. Sono l’uomo che sono gra-

zie all’arte che mi accompagna fin da bambino. Ho costruito progetti bellissimi che ruotano attorno a questo mondo e mi consentono di fare cose innovative e creative.

Un percorso che ti ha portato anche a viaggiare molto.

Muoversi è uno stimolo a crescere. È ossigeno. Recentemente ho danzato nelle rovine di Baalbek, in Libano. Un viaggio che mi ha lasciato a bocca aperta. E poi riprendo il viaggio: il 21 maggio comincia il mio lungo tour estivo, che parte dal Teatro degli Arcimboldi di Milano e il 23 e 24 luglio passa anche per l’Arena di Verona.

Mai avuto un piano b nella vita?

Per me è stato tutto lineare, fin da quando avevo sette anni. Sono sempre stato portato per la danza e ho avuto il talento e le qualità giuste per continuare su questa strada.

Cosa diresti al te stesso bambino che sognava di diventare un ballerino? Di credere maggiormente nelle proprie possibilità, essere meno timido e lasciarsi andare.

robertobolle.com

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© Luciano Romano
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© Chiara Mirelli

TRUE KOLORS

LA BAND CAPITANATA DA STASH SI GODE IL SUCCESSO. E IN ATTESA DEL TOUR INTERNAZIONALE ASPETTA I FAN AL CONCERTO DEL 26 GIUGNO A ROMA

di Gaspare Baglio gasparebaglio

Con la loro Italodisco hanno letteralmente sbancato la scorsa estate. Gli ormai mitici The Kolors sfornano tormentoni a tutto spiano e anche durante l’ultimo Festival di Sanremo si sono distinti con la super catchy Un ragazzo una ragazza Contattiamo Stash, il frontman, mentre sta partendo con la band alla volta della Polonia: «Lì Italodisco è stata certificata quattro volte disco di platino e anche il brano che abbiamo portato all’Ariston sta funzionando molto bene. Andiamo a fare un po’ di promo».

A parte i fan polacchi, in quali altri Paesi avete spopolato?

In Svizzera, Austria e Lituania, dove Italodisco è stata pure premiata come brano dell’anno.

Questo successo che travalica i confini nazionali si tradurrà in un tour?

Stiamo organizzando una serie di live per tutto il centro Europa. È una cosa pazzesca, quello che abbiamo sempre sognato.

La soddisfazione più grande di questo periodo?

Lo scorso settembre, a Zurigo, durante un mega festival di fine estate, ci siamo esibiti in uno stadio pieno di gente. Ci faceva strano essere considerati artisti internazionali e condividere il camerino con James Blunt. Ci siamo ripromessi di salire sul palco e fare finta che tutte quelle persone ci conoscessero veramente. Poi è partita Italodisco e tutto lo stadio la cantava. Un’emozione indescrivibile se si pensa che quel pezzo era stato scritto un anno prima, in un piccolo studio di Napoli.

Come è andato Sanremo?

Il bilancio è positivo. Siamo ancora primi in radio e quella per noi è una gran bella locomotiva. La cosa ancora più potente è che il pubblico, dalle nonne alle nipotine, ci ha accolto nella loro vita. Per un gruppo pop, non legato solo al mondo delle piattaforme streaming, è dav-

vero molto importante.

Sono sette anni che non fate un disco nuovo. Ho tante canzoni in cantiere e non vedo l’ora di farle uscire per illustrare meglio il momento che sta vivendo la nostra band. Il prossimo disco sarà il più importante, ci saranno un approccio e un’attitudine diversi, con tanta sincerità nel raccontarci a livello sonoro e umano. Insomma, non passerà un altro anno senza un nuovo album: già prima dell’estate sono abbastanza sicuro che uscirà un inedito.

Come sarà?

Ricalcherà la nostra matrice funk. Poi in autunno arriverà qualcosa di più intimo, che spero incontri il favore del pubblico.

Dopo il live a Milano il 3 aprile, il 26 giugno siete alla cavea dell’Auditorium Parco della musica di Roma.

Vogliamo restituire al pubblico quello che ci ha fatto provare. Noi scriviamo canzoni, ma senza l’apprezzamento delle persone non si va da nessuna parte. Abbiamo l’ambizione di lasciare un ricordo indelebile a chi verrà ad ascoltarci, non solo nei fan.

Cioè?

Ci sono persone che non avevano investito su di noi. Magari sono venuti a un nostro live per accompagnare la fidanzata e poi ci hanno scritto apprezzamenti. Per noi queste sono le gratificazioni più belle. Il palco restituisce autenticità e trasmette la vera dimensione di un artista. Ultimamente solo chi esce dal talent Amici sembra riuscire ad avere un futuro discografico. Qual è la differenza rispetto agli altri show di questo tipo?

Per la mia esperienza, Amici è molto simile a una scuola: si impara a stare sul palco e in tv per farsi accettare da un pubblico trasversale. Il programma riesce a formare artisti capaci di rimanere in circolazione.

C’è un segreto, una “formula The Kolors” per macinare così tante hit?

Non seguire i numeri e le tendenze, proprio come abbiamo fatto con la nostra Italodisco

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thekolorsofficial

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Ewa Lang & Ugo Carlevaro
©

HOSCELTO UNSOGNO

SI È INNAMORATA DELLA MUSICA ASCOLTANDO MINA.

ORA MARIANGELA SICILIA DEBUTTA ALLA SCALA DI MILANO CON LA RONDINE DI GIACOMO PUCCINI, A CENTO ANNI DALLA NASCITA DEL COMPOSITORE di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

Curiosità, studio e determinazione, senza lasciare nulla di incompiuto. Sono i leitmotiv di Mariangela Sicilia, 38 anni, soprano affermata, considerata una delle migliori nuove voci italiane. La lirica per lei è una grande passione, a cui si aggiungono gli studi in archeologia e l’amore per il viaggio. Ad aprile debutta al Teatro alla Scala di Milano come protagonista della commedia La rondine, che va in scena dal 4 al 20 per omaggiare i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini.

Cosa vuol dire questo traguardo per te dal punto di vista professionale e umano?

Ho ottenuto un ruolo principale in un teatro prestigioso, nel momento della mia maturità: è il coronamento di un sogno.

Qual è la storia di Magda, il personaggio che interpreti?

La sua vicenda assomiglia a quella raccontata nella Traviata di Giuseppe Verdi: Magda è una mantenuta che vive in un ambiente mondano. A un certo punto conosce Ruggero e decide di sperimentare con lui una vita semplice, sotto un’altra identità. Dopo un po’ di tempo, però, si rende conto che sposarsi e vivere in un paesino non sono cose che fanno per lei. E sceglie quindi di tornare all’esistenza di prima. È un personaggio che sorprende molto: già più di un secolo fa, strizza l’occhio al femminismo.

A giugno vesti i panni di Liù nella Turandot, sempre di Puccini. Ti attende

l’Arena di Verona: cosa ha di diverso dagli altri palcoscenici?

Ho già avuto l’occasione di esibirmi lì: è un’esperienza unica. Ti trovi di fronte circa 15mila spettatori che partecipano con un’energia eccezionale. E poi la scenografia naturale è molto affascinante. Immaginate, di sera, il momento in cui viene intonata l’aria Nessun dorma, alle parole «guardi le stelle che tremano»…

Poi, tra luglio e agosto, sei a Macerata con La Bohème, un’altra opera pucciniana. Cosa apprezzi di questo compositore?

Il suo approccio cinematografico: è capace di descrivere nel dettaglio le emozioni e i singoli momenti delle storie che narra. Nella Rondine, per esempio, il tema dell’amore si ripete da quando gli amanti si incontrano fino alla fine della commedia, come il leitmotiv di un film.

Come hai iniziato ad amare la musica? Sono cresciuta in Calabria, in un piccolo paese dove non potevo certo andare a sentire l’opera. Mio zio mi faceva ascoltare Mina. È una cantante che ammiro perché spazia dal pop alla canzone napoletana, passando per il jazz, pur rimanendo sempre se stessa. Mi piacerebbe conoscerla.

Studi anche Archeologia: come mai questa scelta?

Ho conseguito anni fa una laurea triennale in Tecnologie del restauro. Ma poiché non mi piace lasciare le cose a metà, durante il lockdown ho pensato di partecipare a distanza al corso

di Archeologia classica dell’Università Sapienza di Roma. Adesso mi mancano due esami e la tesi.

Anche il maestro Giuseppe Sinopoli si laureò nella stessa materia: cosa unisce la musica alla storia classica?

Anche con l’opera si scava nel passato per riscoprire se stessi. In particolare, poi, io sto approfondendo uno studio sui teatri antichi e la loro acustica perfetta. E non bisogna dimenticare che proprio il melodramma e l’opera hanno ereditato dalle tragedie e dalle commedie di secoli fa il modo di presentare al pubblico delle storie, accompagnate dalla musica e dal canto.

Come trascorri il tempo libero?

Vado spesso in barca a vela, perché a bordo ci si rilassa e si evita la confusione della spiaggia. Di recente sono partita da Gaeta e ho visitato Ponza e Procida: me ne sono innamorata.

Viaggi spesso in treno? Come passi il tempo a bordo, considerando che non puoi cantare?

Vivendo a Bologna, lo uso per raggiungere Roma, Milano e la Calabria. Quando posso, viaggio in compagnia del mio cagnolino: il servizio è comodo ed economico. A bordo mi piace studiare e, se sono senza cane, scelgo l’Area silenzio.

La prossima destinazione?

Non ho mai visitato Pompei, lo ammetto. Vorrei andarci nei prossimi mesi. Con il treno, naturalmente.

mariangelasicilia.com

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UN TRENO DI LIBRI

Invito alla lettura

di Mauro Colarieti [scrittore, collabora con Molly Bloom*]

SAD GIRL

LA RAGAZZA COME TEORIA

NEL SUO ESORDIO LETTERARIO SARA MARZULLO ANALIZZA LA MALINCONIA FETICIZZATA NELLE GIOVANI DONNE DELLA GENERAZIONE TUMBLR

Ho vissuto la mia adolescenza come tumblr boy, un personaggio un po’ incompreso che pubblica foto poetiche sui social network, ascoltando Lana

Del Rey e Lorde, artiste alternative che hanno fatto della malinconia romanticizzata i propri fuochi d’artificio. O leggendo blog con citazioni di Charles Bukowski e gif di Effy Stonem, personaggio dall’iconico smokey eye della serie televisiva Skins. Ho vissuto in prima persona il cosiddetto periodo tumblr, quello tra il 2013 e il 2018 circa, quando il crogiolarsi nel dolore, l’essere profondi e sensibili era un alibi perfetto per nascondersi da un mondo difficile da comprendere e, soprattutto, in cui era faticoso comprendersi.

Sara Marzullo, traduttrice e giornalista classe 1991, nel suo esordio letterario Sad girl. La ragazza come teoria intraprende un viaggio tanto ambizioso quanto necessario e fa i conti con le sensazioni provate a 20 anni, nel pieno dell’era di tumblr, attraversando un ponte narrativo tra la non fiction e il memoir.

Una domanda attraversa tutto il saggio: quanto era autentica la sua tristezza e quanto invece era un prodotto della società? Dallo sfruttamento di giovani pop star come Britney Spears alla controversa venerazione di figure femminili leggendarie quali Ofelia e Ifigenia, Marzullo tiene per mano chi legge e dipinge una costellazione di

riferimenti, sempre azzeccati, tra il contemporaneo e lo storico. Ma non si ferma qui: li condisce con aneddoti intensi, come la storia del suo tatuaggio che descrive la malinconia. Il libro studia la feticizzazione della tristezza attraverso una lente di genere. L’autrice esplora la sua giovinezza, e quella di tantissime altre, per scrivere un saggio sociologico. Parte dalle ragazze tristi per analizzare l’influenza che i media hanno sulla donna contemporanea occidentale e descrivere il periodo tumblr come sottocultura giovanile. Un compito difficile ma ben svolto da cui emerge il ritratto di una generazione di ragazze che ha rispolverato e modernizzato la femme fatale dei noir anni ‘40, per ricalcarne l’archetipo. Questo modello le fa sentire abbastanza, per gli amanti, per la società, per se stesse.

Con una prosa a tratti frammentaria e alienante, a tratti intima e diretta, Marzullo fa onore a una legione di attrici, cantanti, poetesse e personaggi immaginari come Effy Stonem, Del Rey o Sylvia Plath, per analizzare, con la giusta sensibilità ed empatia, come l’idolatria delle martiri contemporanee abbia influenzato la girlhood, l’adolescenza delle ragazze.

Dal momento che l’autrice è sia soggetto sia oggetto di studio, il saggio diventa una testimonianza e, presumibilmente, acquisterà sempre più valore col passare degli anni e magari verrà utilizzato da studentesse

e studenti per tesi di laurea a tinte femministe.

Tra le sue pagine possiamo rivedere il periodo della giovinezza, con i riti estetici e gli schemi sociali che hanno influenzato i millenial, a prescindere dall’identità di genere del singolo. Proprio per questo, è probabile che sfoglieremo le pagine scritte da Marzullo anche in futuro, con una sensazione nostalgica, straniante e magnifica. Magari con Born to Die di Del Rey in cuffia.

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66thand2nd, pp. 176 € 16

UN TRENO DI LIBRI

BRANI TRATTI DA SAD GIRL. LA RAGAZZA COME TEORIA

Chi sono?

La ragazza viene trovata morta vicino al lago; è Ofelia in un canale; seppellita in un campo; un giorno ci alziamo per assistere alla storia di cinque sorelle che si sono uccise; una mattina

al posto delle sue cose c’è solo il silenzio; non si è più presentata all’appuntamento, a scuola, al lavoro; ha salutato tutti dopo l’allenamento, poi niente. Nessun indizio, nessuna traccia, solo una scia.

La potremmo chiamare “la sindrome di Laura Palmer” - santa patrona delle ragazze perdute -, questa epidemia di ragazze scomparse che fanno tremare le città, che infestano i sogni.

Negli anni in cui la domanda impossibile era chi sono?, mi pareva più sem -

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plice cercare una risposta in come mi vedevano gli altri: se non volevo rispondere all’irrealizzabile canone di perfezione e mansuetudine inscritto nell’educazione femminile e che mi avrebbe conquistato l’apprezzamento altrui, dovevo trovare un altro modo per attirare il loro sguardo. Loro, le ragazze perdute, le ragazze sfuggenti, ci riuscivano.

[…]

Performer tristi

L’arrivo delle piattaforme di condivisione ci ha insegnato che c’è qualcuno per ognuno di noi: l’esplosione

delle nicchie - di cui le estetiche di Tumblr o TikTok sono un esempio perfetto - risponde allo stesso tempo all’umano desiderio di connessione e al fatto che il cosiddetto mondo reale, quello della politica e delle decisioni, sembra più oscuro e inaccessibile. In questo generale clima di disillusione i pubblici ristretti possono apparire come gli unici spazi di ascolto e comunione, luoghi in cui si crea maggiore consapevolezza e che, anche se forse è solo wishful thinking, fanno intravedere la speranza che la propria storia produca un cambiamento.

Da ragazza identificavo il mio senso di marginalità con quello cantato da queste performer tristi e sconsolate: né io né la pop star di turno sapevamo chi fossimo, ma lo avremmo tanto voluto, per entrambe navigare l’adolescenza era un incubo. Se eravamo infelici, lo eravamo in modo simile, solo che lei in qualche modo era riuscita a conquistarsi l’amore e l’adorazione di tutti, persino i miei. Se avessi imparato a comportarmi come lei, a imitarne le mosse, anche io avrei ottenuto spazio in un mondo che, apparentemente, non era fatto per persone come noi. Quale fosse il mio ruolo nel mondo, tra l’altro, me lo stava insegnando lei: il senso di marginalità che provavo era reale, ma soprattutto indotto; era lei che mi assicurava che quello era il mio posto e io di lei mi fidavo. […]

Scacciando i dubbi

Al mio primo lavoro mi hanno detto di avermi scelta per la voce. Ero stagista in una galleria d’arte piuttosto importante e il mio capo, un uomo anziano che aveva fondato quella galleria quarant’anni prima insieme alla moglie, un giorno qualunque aveva commentato che, certo, lui assumeva solo donne, perché al telefono la loro voce era più piacevole. Quel lavoro che avrebbe dovuto insegnarmi i meccanismi dell’arte mi aveva insegnato, invece, che il mio corpo era uno strumento che poteva essere usato a mio vantaggio, anche quando non ne ero cosciente.

Se ci dicono di sorridere, non sorridiamo; quando per strada qualcuno commenta o ci guarda troppo a lungo, proviamo rabbia; non vogliamo più polizia, vogliamo essere più sicure; abbiamo imparato a decostruire i codici visivi della stampa e della tv, rigettiamo la sessualizzazione forzata dei corpi femminili, i canoni di bellezza impossibili, la magrezza come virtù; disimpariamo l’educazione sentimentale che abbiamo ricevuto dai telefilm. Ci lamentiamo per come le donne vengono ritratte al cinema; se non vengono ritratte; se il loro ritratto è stereotipato. Ne parliamo tra noi e ne parliamo con gli altri e le altre; esprimiamo la rabbia e l’insoddisfazione; proviamo a usare il “noi”, a non vivere in maniera individuale una violenza collettiva e strutturale. Lo sappiamo, sappiamo tutte queste cose, ci diciamo, scacciando i dubbi. […]

Serve raccontarle

Il problema, però, è che si inizia a parlare di desiderio e si finisce a parlare di violenze, del ruolo della vittima, della sua funzione e dei grandi, immensi obiettivi che possiamo assegnarle. Resta addosso un sentimento complicato, come se stessimo parlando di una sconfitta collettiva in cui - bisogna essere fiduciose - possiamo trovare qualcosa di buono. La successione di storie di violenza è deprimente; diciamo che serve raccontarle, perché dobbiamo avere fede nel fatto di poter convertire quello spettacolo orripilante in politiche migliori. Nei casi di abuso, però, il racconto che ne fa la stampa è ancora troppo spesso morboso, fuori fuoco, parziale, ci lascia sfiancate, esauste, non aiuta a capire, ad agire, è una litania senza fine o catarsi. Se ogni storia assomiglia a un sasso lanciato nell’acqua, se è seguita dal silenzio, se non provoca risultati, non rischia di esporci e basta, di rappresentare le vittime solo come tali? […]

Infinita carrellata di possibilità Anche se sono arrivata quando l’ottimistico pionierismo anni Novanta era

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Un assaggio di lettura
© Nurple Art/AdobeStock

Un assaggio di lettura

ormai agli sgoccioli, ero in tempo per ricordare ora perfettamente i blog, i lunghi post sui forum, i primi rudimentali profili su MySpace, per sapere com’è scoprire per caso la tua nuova band preferita o, per me, l’esistenza di una tizia del Massachusetts che racconta di come la sua avventura a New York consista soprattutto nello stare distesa sul pavimento del suo appartamento a piangere la fine di una relazione da cui, ne è certa, non si riprenderà mai. È incredibile come quel periodo, pur brevissimo e volatile, si sia calcificato nella mia memoria, quante volte ci torni con il pensiero; è buffo, ma molto comprensibile, perché ero

giovane, ingenua, disposta a qualsiasi trasformazione; perché per tutti stare online era una specie di gioco di cui non capivamo bene le regole, un’avventura in un territorio ampio ma ancora gestibile, fatto di azioni spontanee e di comunità che provavano a capire come autoregolarsi. C’era una sorta di luminosa amatorialità nel modo in cui abitavamo internet, che nel frattempo ha mutato forma.

Nella maggior parte dei video, le ragazze guardano dritte nell’obiettivo e sono ritratte a mezzobusto, nello stesso modo in cui apparirei anch’io se voltassi la fotocamera a inqua -

*ACCADEMIA MOLLY BLOOM

drarmi. Sono i miei doppioni virtuali, le mie potenziali gemelle, future me e insieme amiche fidate, antitesi e nemesi: l’esperienza contemporanea dei social mi pone davanti a una infinita carrellata di possibilità per la mia persona, che amplia e permette di superare i limiti materiali della mia esistenza, offertami in un’asfissiante sequenza di ragazze che sbucano sullo schermo per poi sparire subito. Osservando quel flusso continuo di immagini posso immaginarmi come voglio, posso immaginarmi infinitamente rinnovabile, migliorabile: specchio specchio delle mie brame, quale ragazza sarò domani?

[…]

La nostra rubrica Un treno di libri è a cura di Molly Bloom, l’accademia fondata a Roma da Leonardo Colombati ed Emanuele Trevi, che riunisce alcuni dei migliori scrittori, registi, sceneggiatori, musicisti e giornalisti del Paese. Con un unico fine: insegnare la scrittura creativa per applicarla ai campi della letteratura, della musica, dello spettacolo, dei media e del business.  mollybloom.it

UN TRENO DI LIBRI 30
© Yeti Studio/AdobeStock

Lo scaffale della Freccia a

STRANIERI PER SEMPRE

Giuseppe Civati

People, pp. 168 € 15

«Non abbiamo seguito il corso delle cose, la loro evoluzione, la crescita stessa del fenomeno è stata solo vissuta e valutata in termini quantitativi, senza alcuna interpretazione di ciò che cambiava qualitativamente». Civati scrive un saggio sul fenomeno dell’immigrazione nel nostro Paese, analizzandolo socialmente e politicamente. Dal concetto di cittadinanza alla libertà di circolazione in un mondo globalizzato, dove per le merci ci sono più possibilità che per le persone.

LA FAMIGLIA

Sara Mesa

La Nuova Frontiera, pp. 224 € 17,50

Damián è un padre, ma è anche uomo dagli ideali granitici, ossessionato dalla rettitudine, che considera la sua famiglia “il Progetto”. L’atmosfera oppressiva che aleggia in casa crea ipocrisie, inganni, menzogne e un irrefrenabile desiderio di fuga. Questa famiglia apparentemente normale, di classe media e piena di buone intenzioni, è protagonista di un formidabile romanzo corale che abbraccia diversi decenni e segue le storie dei protagonisti da diverse angolazioni.

LIBERE PER COSTITUZIONE

Valeria De Cubellis Margherita Madeo Serena Riglietti

Salani, pp. 240 € 13,90

La storia delle 21 donne che hanno contribuito a scrivere la nostra Costituzione e hanno fatto parte dell’Assemblea costituente. Vite comuni che, con passione e tensione civile, sono diventate biografie importanti da cui apprendere la lotta per i diritti e l’impegno per l’emancipazione di ogni persona. A loro va il merito di aver costruito una nuova Italia, lasciando in eredità un modello di cittadinanza libera per chi crede in un mondo migliore.

IL VIAGGIO DEL SUPER EROE

Patrick McDonnell

Panini, pp. 112 € 23

Il pluripremiato fumettista, autore della striscia Mutts, scrive e disegna una lettera d’amore indirizzata all’Universo Marvel e ai suoi iconici personaggi. L’artista ci spiega come i fumetti gli abbiano cambiato la vita ispirandolo a diventare un cartoonist. Quindi immerge il lettore nella sua versione degli eventi accaduti tra le vignette delle prime storie firmate da Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko. Una imperdibile graphic novel sul mondo dei supereroi.

COME PIOMBO NELLE VENE

Helen Garner

Nottetempo, pp. 288 € 17,50

La generazione dannata e poetica della Melbourne degli anni ‘70 raccontata, dal di dentro, con lucida lirica narrativa. Garner, considerata la maggiore scrittrice della letteratura australiana, anima tra le pagine la storia di Nora e Javo, uniti da una relazione che li attanaglia tra amore e droga, in una danza di passione e abbandono. Sullo sfondo, le marginalità della metropoli fatte di esperienze in comune, famiglie fluide, vita di ogni giorno, musica, relazioni di amicizia e sesso.

PULITA

Alia Trabucco Zerán

Edizioni SUR, pp. 239 € 18

Estela ha passato sette anni in una famiglia occupandosi anche della piccola Julia. Quando la bambina muore tocca alla domestica dare la propria versione della storia. Comincia così un racconto che va dal passato e la vita di provincia, lasciata per cercare fortuna a Santiago, al disgusto e l’affetto per i suoi datori di lavoro, fino alle umiliazioni costanti. Un romanzo sui conflitti di classe, il denaro e la rabbia. Una storia in cui la tensione cresce fino all’inevitabile finale.

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cura di Gaspare Baglio e Sandra Gesualdi

Invito alla lettura ragazzi

di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it

LA PRINCIPESSA NASONA

NEL LIBRO DI DAVIDE CALÌ IL RACCONTO FANTASTICO

DI UNA RAGAZZA DETERMINATA A GOVERNARE IL SUO REGNO RIBELLANDOSI ALLE PRESSIONI SOCIALI E AL BODY SHAMING

La protagonista di questa storia è una piccola principessa dalla pelle color latte e i capelli arancioni come la zucca. La sua vita procede tranquilla tra i continui apprezzamenti della corte e la stima di chi le sta intorno fino a quando un giorno, al risveglio, si ritrova dotata di un enorme naso, ingombrante e impossibile da nascondere. La crescita ha avuto un effetto inaspettato sul suo corpo e di colpo la ragazza perde il suo appeal. Così il padre, preoccupato per le sorti del regno, le presenta una serie di principi con caratteristiche fisiche particolari, speranzoso del fatto che tra simili ci si piaccia. Ma la principessa non ci sta: è decisa a trovare il vero amore e, soprattutto, sa di poter governare da sola. In barba alle pressioni sociali, sale al trono e prende in mano il suo destino, diventando un simbolo di riscatto per le ragazze nasone del regno che, finalmente, si vedono rappresentate e trovano il coraggio di mostrarsi. L’anti-fiaba di Davide Calì, oltre a essere un racconto di empowerment femminile che ribalta gli equilibri di potere tra generi, affronta con intelligenza il tema del body shaming. Dalle pagine

emerge chiaro il messaggio secondo cui ogni corpo è valido e bello. Ma la riflessione si fa ancora più profonda, andando alla radice culturale del problema: i canoni estetici non appartengono a categorie naturali ma sono prodotti dalla società e cambiano in base ai luoghi, ai tempi e alle mode.

L’epilogo della storia, che prevede un piccolo contributo da parte di chi legge, può svilupparsi in sei modi diversi, tutti esilaranti e a prova di lieto fine.

33 UN TRENO DI LIBRI
Un’illustrazione di Marianna Balducci tratta da La principessa nasona Edizioni Clichy, pp. 40 € 21 (da 5 anni)

MARINA ABRAMOVIĆ

Fausto Gilberti

Corraini Edizioni, pp. 48 € 13,50 (da 7 anni)

«Quando ero piccola, nel mio paese, non era permesso fare molte cose». In questo libro illustrato Marina Abramović, una delle artiste più conosciute al mondo, parla di sé in prima persona. E racconta di quand’era bambina, in Jugoslavia, e sedeva in cucina con sua nonna fino ad arrivare alle esperienze vissute alla Biennale di Venezia o al Moma di New York con le sue celebri performance di resistenza fisica e mentale.

IL POLPO BRUNO E I COLORI DEL MARE

Letizia Fuochi, Michela Pesci

KM Edizioni, pp. 32 € 15 (da 4 anni)

Da soli non si può mai essere davvero felici. E vendicarsi di chi ti isola e ti prende in giro non è una soluzione per stare meglio. Il Polpo Bruno lo scopre a sue spese, dopo tanta tristezza e solitudine. Allora inizia a dipingere il mondo di mille colori per ritrovare la gioia e gli amici, accettandosi così com’è. E insegnando agli altri a scorgere le sfumature di tono anche dove prima percepivano grigiore e malinconia.

IO SONO GIACOMO PUCCINI

P. Alessandro Polito, Laura Pederzoli

Curci Young, pp. 48 € 14 (da 10 anni)

A cento anni dalla morte, la biografia a fumetti di Giacomo Puccini racconta la vita e l’arte di uno dei più grandi compositori e operisti di tutti i tempi, dalla giovinezza trascorsa a Lucca fino al successo e alla fama internazionale. Al centro del libro, tradotto anche in francese e in inglese, c’è l’appassionante vicenda di un autore che con la vitalità delle sue protagoniste femminili, da Tosca a Turandot, ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

IL CORAGGIO DI AURORA

Chiara Patarino, illustrazioni Federico De Cicco TS Edizioni, pp. 48 € 13,90 (da 5 anni)

Aurora è una stellina luminosa che vive in cielo e compare alla fine della notte, poco prima del giorno. Curiosa e sensibile, da lassù osserva la galassia, gli altri astri e i mondi, compresa la Terra. Di quel pianeta ama i prati, i fiori, gli animali, il mare e le montagne innevate. Ma soprattutto i bambini, quei piccoli esseri curiosi e vivaci. Lei stessa, infatti, è stata una bimba dagli occhi nocciola. Una fiaba gentile sulle paure dell’infanzia.

COME ALLODOLE DI NOTTE

Matteo De Benedittis

San Paolo pp. 216 € 16 (da 9 anni)

Saro e Francesco sono due giovani amici. Uno è figlio di un servitore, l’altro di un ricco mercante di stoffe. Trascorrono insieme la fanciullezza, intorno all’anno 1100, sognando di diventare cavaliere e scudiero. Fino alla partenza per le crociate, quando Francesco decide di lasciare tutto e percorrere una nuova strada. La vita unica del Santo d’Assisi raccontata da un’altra prospettiva e vista con gli occhi di un amico.

IL LATO PIÙ BELLO

Alberto Pellai, Barbara Tamborini

Salani, pp. 256 € 13,90 (da 10 anni)

Viola è un’adolescente determinata che ha un sogno: diventare una videomaker e regalare una storia a chi si sente fuori posto nel mondo e a disagio con il proprio corpo. È sicura che, vedendosi ritratto, ognuno possa trovare un lato bello di sé, al di là degli stereotipi e dei modelli sociali. Un romanzo sulla capacità di credere in se stessi e sulle insicurezze giovanili che possono trasformarsi in grandi punti di forza per creare nuove amicizie.

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UN TRENO DI LIBRI
Lo scaffale ragazzi a cura di Sandra Gesualdi sandragesu

IMMAGINARE LA

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In queste pagine e nella successiva, la scorsa edizione del Salone internazionale del libro di Torino © Riccardo Musacchio

VITA

DAL 9 AL 13 MAGGIO, A TORINO, LA 36ESIMA EDIZIONE DEL SALONE

INTERNAZIONALE DEL LIBRO. CHE QUEST’ANNO, INSIEME AL GRUPPO FS, LANCIA IL CONCORSO IN VIAGGIO CON AMORE DEDICATO ALLE GIOVANI PENNE DEL ROMANCE

diventare reale», spiega Annalena Benini, giornalista, scrittrice e da quest’anno direttrice editoriale della manifestazione.

Sarà l’autrice statunitense Elizabeth Strout ad aprire l’evento, giovedì 9, con un intervento inedito pensato per l’occasione e improntato a una riflessione sulle donne e il loro spazio nel mondo. Molti altri ospiti sono attesi nel corso delle cinque giornate. Tra questi la scrittrice del libro Le cattive Camila Sosa Villada, il regista Paolo Sorrentino e il cantante Gianni Morandi, la romanziera argentina Mercedes Ron, l’autore del Diario di una schiappa Jeff Kinney e due mostri sacri: la giornalista Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times e il premio Nobel per la letteratura 2021 Abdulrazak Gurnah. Il tema dell’immaginazione sarà declinato anche nelle sette sezioni della manifestazione, novità dell’edizione 2024, dedicate ad altrettanti temi importanti per il Salone: arte, cine ma, editoria, informazione, leggerezza, romance, ro manzo. Ogni sezione è assegnata a una curatrice o a un curatore. Alla scrittrice Melania Gaia Mazzucco è affidato il compito di spiegare come si inventa l’arte e come lavorare in questo mondo, mentre lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo nella sezione Cinema sviscererà i processi creativi che

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AnnalenaBenini

portano alla proiezione dei film nelle sale. La presidente di Adelphi Teresa Cremisi è chiamata ad approfondire il legame tra le dinamiche commerciali e quelle creative dell’editoria, mentre per indagare le conseguenze dei recenti e rapidi cambiamenti sociali e tecnologici sull’informazione è stato convocato Francesco Costa, vicedirettore del quotidiano online Il Post. La comica Luciana Littizzetto svela come ammorbidire il presente nella sezione Leggerezza, lo scrittore Alessandro Piperno, curatore dell’area Romanzo, invita i suoi colleghi a raccontare il loro modo peculiare di leggere ed Erin Doom, scrittrice amata dal pubblico più giovane, si addentra nell’aspetto emotivo delle opere letterarie per la sezione Romance.

Proprio al genere romance fa riferimento anche un’altra novità del Salone del libro 2024. Si tratta del concorso letterario In viaggio con

amore, seconda edizione del contest ideato in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane e anche quest’anno dedicato ai giovani esordienti. L’iniziativa si rivolge infatti agli aspiranti scrittori e alle candidate scrittrici tra i 16 e i 30 anni che abbiano voglia di mettere le mani sulla tastiera per raccontare un’appassionante storia d’amore legata al tema del viaggio. «Dopo il grande successo dello scorso anno», che ha visto la partecipazione di oltre duemila esordienti, spiega la presidente Benini «siamo felicissimi di continuare quest’avventura con il Gruppo FS. Ed è sempre bello leggere le prime opere di una futura penna». I racconti, che devono essere presentati entro il 30 maggio, saranno letti e valutati da una giuria composta da personalità del mondo letterario come Stefania Bertola, Guido Catalano, Valentina Farinaccio, Ilaria Gaspari ed Ester Viola e un rappresentante di Ferrovie

dello Stato Italiane. Alla fine del processo di selezione, durante la manifestazione letteraria Portici di carta, a Torino il 12 e 13 ottobre, verranno premiati i tre migliori racconti «che mettono al centro di tutto l’amore, cioè il cuore in gola con cui si va alla scoperta del mondo, e dunque della vita». E che verranno poi pubblicati in un’antologia insieme ad alcuni testi scritti appositamente dai componenti della giuria.

Spazio quindi al romantasy e al paranormal romance, passando per le ambientazioni dark e gotiche e per le storie più classiche, tra affetti tormentati e relazioni stabili, purché il filo conduttore sia sempre lo stesso, l’amore. Perché una buona compagnia è la base per ogni viaggio ben riuscito. salonelibro.it salonedellibro salonelibro salonelibrotorino

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© Riccardo Musacchio LAKE COMO PORTOFINO COAST MONT BLANC

UNA FAMIGLIA

INCONTRO 40
Filippo Volandri, Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli sollevano il Trofeo della Coppa Davis dopo la vittoria, il 26 novembre 2023 a Malaga (Spagna)
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DAL RITORNO DELLA COPPA DAVIS IN ITALIA DOPO 47 ANNI ALL’EXPLOIT DI JANNIK SINNER, IL TENNIS STA VIVENDO UN MOMENTO D’ORO. PER FILIPPO VOLANDRI, CAPITANO DELLA NAZIONALE, IL MERITO È DI UN GRUPPO DI CAMPIONI. PRONTI A DARE IL MEGLIO AGLI INTERNAZIONALI DI ROMA di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur © Francisco Macia/Quality Sport Images/GettyImages
VINCENTE

Afine anni ‘80 abbiamo iniziato tutti a parlare di sci. Alberto Tomba, con tre medaglie d’oro vinte in due Olimpiadi, entrò nelle case degli italiani. Le sue imprese, nel febbraio del 1988, riuscirono a interrompere anche il Festival di Sanremo, perché tutti volevano vedere le discese di Tomba la bomba. Poi è arrivato il momento del ciclismo che ha vissuto la sua epoca d’oro con Marco Pantani. Nel 1998 il Pirata riuscì a vincere a distanza di pochi mesi sia il Giro d’Italia sia il Tour de France, un’impresa straordinaria che conquistò un’intera nazione. Anche il motociclismo ha fatto innamorare gli italiani grazie a Valentino Rossi, che ci ha regalato la vittoria in nove Mondiali e tante scariche di adrenalina. Poi è stato il periodo del nuoto con Federica Pellegrini: la Divina ci ha accompagnati lungo cinque Olimpiadi, facendo sventolare il tricolore sul podio delle più importanti competizioni internazionali. E adesso è arrivato il momento del tennis. I segnali sono cominciati nell’estate del 2022, quando Matteo Berrettini è stato il primo italiano a disputare la finale del torneo di Wimbledon. Ma l’esplosione è avvenuta lo scorso novembre quando l’Italia ha vinto dopo 47 anni la Coppa Davis. E da lì è stato un crescendo. A gennaio Jannik Sinner è stato il primo azzurro a trionfare agli Australian Open. L’ultimo successo nazionale in uno Slam risaliva al 1976, quando Adriano Panatta vinse il Roland Garros. Così, abbiamo iniziato a mettere la sveglia alle quattro di notte per seguire le imprese che il ragazzo dai capelli rossi portava avanti dall’altra parte del mondo. E ogni mattina, al bar o sui social, tutti a parlare di tennis. A febbraio, poi, c’è stato il successo al torneo di Rotterdam che ha permesso a Sinner di raggiungere, alla velocità di un Frecciarossa, la terza posizione tra i migliori giocatori al mondo nella classifica dell’Association of Tennis Professionals, mentre a marzo in California Sinner ha partecipato agli Indian Wells. Abbiamo ripercorso questi mesi entusiasmanti con Filippo Volandri, ex tennista e da gennaio 2021 capitano non giocatore della Nazionale italiana di Coppa Davis: «Quando siamo rientrati da Malaga,

abbiamo girato l’Italia per ricevere riconoscimenti e premi. Ovviamente, ci siamo spostati anche in treno e appena salivamo su un convoglio partiva l’applauso di tutti i passeggeri. In quei momenti ci siamo resi conto davvero di quello che avevamo fatto».

Con lui abbiamo parlato anche del futuro di questa disciplina e degli Internazionali BNL d’Italia in programma al Parco del Foro Italico di Roma dal 6 al 19 maggio 2024. Un torneo che unisce sport, spettacolo e tradizione, in una cornice unica al mondo. Per questo appuntamento con il grande tennis mondiale, giunto all’81esima edizione, arriveranno nella capitale campioni internazionali come il russo Daniil Medvedev, vincitore lo scorso anno, il serbo Novak Djokovic, lo spagnolo Carlos Alcaraz e, naturalmente, Sinner.

Il tennis italiano sta attraversando un momento d’oro. Per vivere quello che sta accadendo adesso dobbiamo tornare agli anni ‘70, ai tempi di Panatta. In mezzo ci sono generazioni che non hanno mai visto un periodo come questo. Riportare la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni ha avuto un grande effetto su questo movimento. Inoltre, abbiamo Sinner, un campione a livello mondiale che rappresenta un punto di riferimento. Il tennis oggi è diventato uno sport popolare, mentre prima era una disciplina di élite. Adesso faremo di tutto per rimanere a questi livelli. Sono passati ormai quattro mesi dalla vittoria della Coppa Davis, l’emozione è ancora viva?

Certo e spero che rimanga così per molto tempo. Ogni volta che vado in un circolo di tennis mi accorgo che si parla ancora tanto di quel successo. È stata una vittoria sociale oltre che sportiva. La finale è stata vista da oltre 6,6 milioni di spettatori, un numero gigantesco per questa disciplina. Tutti si identificano in questi ragazzi che lavorano molto, sono solari, divertenti e non ostentano le loro imprese.

Si è formato un grande gruppo vincente, quindi.

INCONTRO
© Giampiero Sposito/Archivio Fitp Filippo Volandri

Ho iniziato questa avventura con il ruolo di capitano due anni e mezzo fa, con ragazzi che venivano da generazioni diverse. Il primo anno abbiamo creato un gruppo, il secondo una squadra e il terzo, dopo la sconfitta contro il Canada, siamo diventati una famiglia. Con questa mentalità siamo riusciti a superare le difficoltà.

Sinner oggi è terzo in classifica: dove può arrivare?

Dopo la conquista della Coppa Davis mi hanno chiesto se Jannik avrebbe vinto uno Slam. Ho risposto di sì, che era solo una questione di tempo. Ma il suo tempo va più veloce del nostro. Alla prima occasione, dopo pochi mesi, è riuscito infatti a vincerlo in Australia. La stessa cosa vale per diventare il numero uno della classifica mondiale. Jannik vuole raggiungere questo obiettivo e ha tutte le qualità per riuscirci. Che ci riesca tra un mese o tre poco importa. Il 2024 sarà anche l’anno del riscatto di Berrettini?

Lo spero vivamente. La promessa che ci siamo fatti con Jannik e gli altri ragazzi della squadra, dopo la vittoria della Coppa Davis, è stata quella di riprovare a vincerla anche con lui. Matteo c’è stato a Bologna e a Malaga e ha dato un grande contributo al gruppo da dietro le quinte, facendo sentire quanto fosse vicino alla squadra. Anche questa è stata un’altra bella pagina di sport.

Ora la Coppa bisogna difenderla, però. Dobbiamo provare a conquistarne un’altra, direi. È arrivato il momento di costruire una mentalità vincente. Abbiamo degli obiettivi e una volta raggiunti ce ne poniamo altri.

A Roma fra poco ci saranno gli Internazionali. Cosa ci aspetta?

Una grande festa. Avremo la fortuna di poter vedere tutti i grandi campioni e questo è un privilegio. Desideriamo fare bene nell’evento di casa. Gli Internazionali per noi italiani

sono più importanti anche di altri tornei più blasonati come gli Slam. Proprio per questo, negli anni, abbiamo fatto un po’ di fatica a raggiungere il risultato. Che ricordi hai delle tue partecipazioni?

La mia memoria va sicuramente al 2007, quando ho vinto la partita contro Roger Federer che era il numero uno al mondo. Averlo sconfitto in casa è stato molto più bello rispetto

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© Giampiero Sposito/Archivio Fitp
Itf
© Clive Brunskill/GettyImages per Filippo Volandri e Jannik Sinner durante gli allenamenti della Coppa Davis Matteo Berrettini e Jannik Sinner dopo la vittoria contro la Serbia nella semifinale della Coppa Davis, il 25 novembre 2023 a Malaga (Spagna)

all’idea di batterlo in un torneo del Grande Slam. È stata la più grande soddisfazione della mia carriera. Anche il tennis femminile è tornato a far parlare di sé dopo la vittoria a Dubai di Jasmine Paolini. È una ragazza che lavora tanto, ed è anche sempre sorridente: si merita questi risultati. Non dobbiamo poi dimenticare che le nostre atlete sono vicecampionesse del mondo alla Billie Jean King Cup, l’equivalente della Coppa Davis. Questo è anche l’anno delle Olimpiadi.

L’Italia non ha mai vinto una medaglia nel tennis. Sarebbe bello salire sul podio anche a Parigi. Stiamo lavorando tanto per questo appuntamento sia nel singolare sia nel doppio, dove Sinner gioca con Lorenzo Sonego.

Sei anche il direttore del settore tecnico maschile, come vedi il futuro del tennis italiano?

È un ruolo che svolgo da otto anni alla sede federale di Tirrenia, in provincia di Pisa, dove seguiamo i tennisti dai 16 anni. I campioni danno la possibilità ai più giovani di crescere senza avere da subito troppe responsabilità. Questi ragazzi hanno la fortuna di avere come esempio dei grandi giocatori e una Federazione che li sostiene. Dico che abbiamo un futuro roseo anche tra i giovani. internazionalibnlditalia.com internazionalibnlditalia pippovolandri

AGLI INTERNAZIONALI DI TENNIS CON FRECCIAROSSA

Frecciarossa è Treno Ufficiale degli Internazionali BNL d’Italia 2024, dal 6 al 19 maggio al Parco del Foro Italico. Grazie all’offerta Speciale Eventi, gli appassionati di tennis possono viaggiare sulle Frecce da e per Roma con sconti fino all’80% rispetto al prezzo Base: basta inserire il codice TENNIS24 in fase di acquisto. trenitalia.com

44 INCONTRO
© Clive Brunskill/GettyImages Filippo Volandri stringe la mano a Roger Federer dopo la sua vittoria nel loro terzo round match, durante gli Internazionali di tennis al Foro Italico, il 10 maggio 2007 a Roma

TURISTI PER

AUMENTA IL NUMERO DI VIAGGIATORI CHE SI MUOVONO PER PARTECIPARE A GARE AMATORIALI O ASSISTERE A GRANDI EVENTI. UN FENOMENO CHE FAVORISCE LA DESTAGIONALIZZAZIONE DELL’OFFERTA E GENERA IMPATTI ECONOMICI IMPORTANTI SUI TERRITORI COINVOLTI di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it

Sono sempre di più, in Italia, le persone che si muovono tra le regioni per praticare sport, partecipare a gare o assistere a grandi eventi. Nasce da qui il turismo sportivo, un prodotto innovativo nel settore dei viaggi che prevede un sistema integrato nel quale i territori diventano destinazioni attrattive non solo per le loro caratteristiche peculiari ma anche per i servizi ancillari che offrono: dall’affitto delle biciclette alla possibilità di partecipare a una manifestazione amatoriale, come una gran fondo cicloturistica o una competizione di triathlon. Ce ne parla Lorenzo Succi, docente di Digital Innovation per lo sport e il turismo negli atenei di Firenze, Perugia e Roma Tor Vergata. Quali sono le caratteristiche del turismo sportivo italiano? È un settore in crescita che presenta enormi potenzialità, purtroppo non ancora sfruttate alla perfezione: la proposta per ora è frammentaria e manca un concept nazionale da proporre ai viaggiatori interessati e disposti a investire cifre anche importanti per una vacanza in Italia in bicicletta, facendo trekking o sport acquatici. Credo si possa fare ancora tanto e che sia possibile dare visibilità internazionale a questo segmento del mercato turistico, magari integrando bellezze artistiche e paesaggistiche, sentieri, mappe di piste ciclabili, palestre a cielo aperto.

Esistono esempi virtuosi?

In Trentino-Alto Adige, in Romagna o in Toscana l’integrazione tra l’offerta territoriale, il supporto delle pubbliche amministrazioni e l’attività dei servizi ricettivi sta creando un modello di successo in grado di destagionalizzare l’offerta turistica balneare o quella classica invernale. C’è poi il progetto del Parco del mare a Rimini che, con le sue piste ciclabili e pedonali, le palestre a cielo aperto e i giochi per bambini, rappresenta un’opportunità incredibile per il territorio romagnolo. Questo spazio, se combinato alle eccellenze enogastronomiche e alla tradizionale ospitalità alberghiera, potrebbe creare un unicum capace di attrarre turisti e generare nuova ricchezza.

Il turismo sportivo si può considerare sostenibile?

È sicuramente una modalità di viaggio che consente di destagionalizzare. Se un albergo in una destinazione balneare classica si declina come bike hotel può attrarre i cosiddetti cicloturisti e rimanere aperto tendenzialmen-

ECONOMIA

SPORT

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© itiriti/AdobeStock
LorenzoSucci

te dai primi di marzo fino a fine ottobre. Le nostre temperature autunnali o primaverili sono considerate calde da chi vive in nord Europa e questo favorisce la presenza di visitatori tedeschi e olandesi che, in determinati periodi dell’anno, possono preferire l’Italia ad altri Paesi per il suo clima mite.

In generale, da dove proviene chi si muove sul nostro territorio per ragioni legate allo sport?

Si tratta di turisti italiani e stranieri, ma non è possibile dare una percentuale uniforme a livello nazionale di come si distribuiscono le due categorie. Quelli di prossimità, come tedeschi, austriaci o svizzeri, sono preponderanti e possono rappresentare un mercato attuale importante, di grandi dimensioni e potenzialmente espandibile. Per tutti i viaggiatori che arrivano nel nostro Paese dall’estero il connubio sport, arte ed enogastronomia è indissolubile. Meritano un discorso a parte i territori che richiamano un buon numero di persone dal Giappone, dal Canada, dal Brasile o dagli Stati Uniti ma, in generale, gli stranieri possono giungere in Italia anche per competizioni amatoriali famose come la Maratona dles Dolomites in Alta Badia o la Nove Colli di Cesenatico in provincia di Forlì-Cesena.

E poi ci sono i grandi eventi.

È il mondo dei turisti che amano lo sport e si muovono per assistere ai tornei più famosi. Qui l’elenco sarebbe lungo ma per sintesi cito gli Internazionali di tennis di Roma dei quali, recentemente, ho visto i dati di ricaduta economica sul territorio. Quelli divulgati dalla Federazione italiana tennis e padel e raccolti da Ernst & Young parlano, per il 2023,

di un impatto economico complessivo del torneo pari a 490 milioni di euro. In generale, le ricerche sugli indotti creati dal turismo sportivo raccontano di un effetto economico davvero importante sulle località coinvolte. In questo senso il Tour de France, che toccherà diverse città d’Italia tra giugno e luglio, fa ben sperare. Molti turisti si sposteranno per assistere a quello che è considerato il terzo evento sportivo per importanza e visibilità dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi.

Che ci dice invece del cicloturismo? È sicuramente praticato e in ascesa: una ricerca svolta da Banca Ifis stima il valore della spesa sostenuta da chi nel 2022 ha usato la bicicletta in vacanza – 6,3 milioni di turisti – a 7,4 miliardi di euro, di cui 3,4 derivanti dal cicloturismo vero e proprio. Parliamo comunque di un mercato che a livello europeo vale circa 45 miliardi di euro all’anno.

Anche il trekking, il triathlon o gli sport di mare, come vela o surf, richiamano flussi di persone. Molti si muovono anche per fare yoga o praticare discipline orientali. Consultando i dati si scoprono cose sorprendenti: quando si svolgono i campionati Master di nuoto o di altre discipline sono tante le persone che raggiungono destinazioni turistiche in momenti marginali della stagione: oltre agli atleti, si spostano anche amici e famigliari. Le ricerche scientifiche del Centro di studi avanzati sul turismo (Cast) dell’Università di Bologna parlano di una permanenza media di circa due notti in strutture di ospitalità, soprattutto hotel. Per alcuni eventi la permanenza media può arrivare a

una settimana o anche di più, quando il viaggio non è legato solo a un appuntamento specifico.

I turisti sportivi in Italia si muovono in treno?

Secondo alcune ricerche del Cast il mezzo più usato è l’automobile ma il tema dell’intermodalità è sempre più attuale. In diverse regioni è possibile fare esperienze di viaggio che combinano il treno e la bicicletta: l’argomento è interessante e i margini di crescita sono significativi. Chi sceglie di viaggiare in questo modo contribuisce a raggiungere obiettivi importanti in termini di sostenibilità ambientale e a ridurre la Carbon Foot Print, il parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni di gas serra prodotte anche dal singolo individuo. A bordo treno, poi, possono nascere relazioni spontanee e anche questo migliora nel complesso la qualità dell’esperienza.

Quali sono gli scenari di sviluppo di un trend in crescita come il turismo sportivo?

Credo saranno sempre di più le persone che vorranno svolgere esercizio fisico durante le vacanze, potrebbe crescere il numero di quelle attratte dal wellness tourism e da esperienze di soggiorno il cui focus è il benessere. Si comincia a migliorare il proprio stile di vita mentre si è in viaggio, per poi continuare in città. Anche il tema dell’alimentazione sana, a chilometro zero, potrebbe rappresentare un driver di sviluppo per questa fetta di mercato, parte di quello turistico che, non dimentichiamolo, rappresenta circa il 12% del Pil nazionale.

ECONOMIA
© Izf/AdobeStock
Capire i bisogni, interpretare stili e culture, creare valore per le aziende.

Questo

è il lavoro che vorrei.

Ilya, 23 anni

Open Day magistrali e master

16 aprile 2024

Open Day triennali

20 aprile 2024 iulm.it/openday

TRAVEL

© Patryk Michalski/AdobeStock

TREVISO SOSTENIBILE

CINQUEMILA ALBERI PIANTATI, RACCOLTA DIFFERENZIATA ALL’88%, BUONI SPESA PER CHI VA AL LAVORO IN BICI. GRAZIE ALLE SUE BUONE PRATICHE, LA LOCALITÀ VENETA È STATA NOMINATA CITTÀ VERDE EUROPEA 2025 di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it

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Scoprire Treviso è un affare da intenditori e da amanti del verde. Città storica ed elegante, a volte oscurata dalla notorietà delle altre città venete, merita una visita a parte. Si passeggia lungo le strade e le piazze che costeggiano i canali, ammirando palazzi ed edifici secolari. Senza dimenticare che questo è il luogo ideale per gustare radicchio, sorseggiare il Prosecco e assaggiare il tiramisù (nato proprio qui). Ad accogliere i visitatori ci sono piazza dei Signori, il centro nevralgico di Treviso, il medievale Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Trecento e la Loggia dei Cavalieri. La via principale è Calmaggiore, che collega piazza dei Signori al Duomo sul tracciato dell’antica strada romana.

Se le tracce del passato offrono prestigio e fama a Treviso, nel presente la città si distingue soprattutto per l’attenzione verso l’ambiente. A ottobre

dello scorso anno, infatti, ha vinto gli European Green Leaf Award ed è stata nominata Città verde europea 2025. È la prima località italiana a ottenere questo titolo, promosso dalla Commissione europea per le municipalità sotto i 100mila abitanti, che riconosce e premia le azioni del Comune per un futuro più verde e sostenibile. «Il merito va all’impegno di tutti, nessuno escluso. Si tratta di un percorso iniziato cinque anni fa, da concludere nel 2025, composto da tante buone pratiche. La fonte di ispirazione sono i bambini, eredi di questo luogo», afferma orgoglioso il sindaco Mario Conte. Tra le attività in corso ci sono azioni di forestazione urbana, quintuplicazione dei fondi per i bonus caldaie, sostituzione dei bus inquinanti con mezzi elettrici e a idrogeno e miglioramento della rete fognaria. Il premio europeo di duecentomila euro fa da volano alle iniziative, ma il Comune investe anche

di tasca propria e con il contributo di fondi regionali, ministeriali ed europei. «Siamo diventati un esempio internazionale. E pensare che la città si trova nel bacino padano, uno dei più inquinati al mondo». Fondamentale è la partecipazione dei cittadini: «Ognuno è protagonista, con entusiasmo e una dose di sana autocritica, per analizzare e superare i punti deboli. È stato calcolato che il 60% dei trevigiani usa la macchina per fare 2,6 chilometri al giorno, una distanza che si può percorrere senza difficoltà in bicicletta e a piedi. La sostenibilità ambientale si trasmette attraverso le persone, non con le ordinanze comunali».

Per esempio, il progetto Bike To Work, condiviso con 18 città dell’area, prevede l’erogazione di buoni spesa in base ai chilometri percorsi a piedi o sulle due ruote per raggiungere il posto di lavoro. Punto di forza del centro veneto è anche la raccolta differenziata,

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Piazza dei Signori
© Filippo Carlot/AdobeStock

iniziata dieci anni fa con un servizio porta a porta, che ha portato Treviso a diventare la città capoluogo di provincia più “riciclona” d’Italia, con una percentuale di rifiuti differenziati pari all’88%. A questa si aggiungono il riciclo di nuovi rifiuti, come i tessuti, il sughero, gli scarti elettronici, e una gestione integrata che contempla la produzione di bio-metano dall’organico e la possibilità, in futuro, di catturare anidride carbonica per ottenere idrogeno.

Per quanto riguarda il verde, sono stati piantati cinquemila alberi, grazie all’inserimento di tipologie studiate e consigliate da agronomi, con l’obiettivo di triplicarne il numero. Piante che vanno a popolare 18 parchi urbani e boschi periurbani. «Iniziativa a cui si affianca, in questi mesi, il più grande intervento di bonifica ambientale nella storia della città: la riqualificazione dell’ex discarica di via Orsenigo, dove

sorgeranno un parco fotovoltaico e un bosco urbano. Restituiremo alla cittadinanza, in totale, 160mila m2». Nel progetto per Treviso, che è anche storia e cultura, è inclusa la mappatura e la valorizzazione del patrimonio dell’acqua, di cui fanno parte anche 130 fontane cittadine. Tutto grazie all’iniziativa freeaqua.it, a cura dell’associazione di promozione sociale Rocking Motion, per la sensibilizzazione al riuso di borracce e contenitori con l’acqua pubblica.

«Inoltre, stiamo sostituendo le condutture per ridurre la dispersione idrica al 10%. E abbiamo migliorato anche l’efficienza della rete fognaria. Quando sono diventato sindaco, solo il 33% della popolazione era allacciato, oggi siamo al 60% e vogliamo arrivare all’80%», prosegue Conte.

Il trasporto pubblico, infine, è una pedina fondamentale per raggiungere gli obiettivi green. A Treviso, oltre alla

sostituzione dei mezzi inquinanti, è in programma un piano di riqualificazione e integrazione della stazione ferroviaria nel tessuto urbano, portato avanti da Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS. Nel progetto è prevista anche una velostazione per favorire l’intermodalità tra bici e treno e, in generale, la mobilità dolce. «Oltre che da sindaco, anche da presidente di Anci Veneto sogno un’interconnessione su rotaia tra la città e i centri limitrofi. La considero la vera soluzione per contrastare traffico e inquinamento. Il Comune ha presentato all’Ue un master plan che prevede ben 150 chilometri di piste ciclabili nei centri trevigiani. Sono sostenitore del progetto, che abbraccia un territorio in cui vivono 350mila abitanti».

comune.treviso.it freeaqua.it

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Una delle fontane storiche di Treviso

L’IMPRESA È UN VIAGGIO

EX FABBRICHE TRASFORMATE IN POLI CULTURALI, MULINI RICONVERTITI IN COMPLESSI ABITATIVI E LANIFICI CHE DIVENTANO MUSEI. A PRATO PER SCOPRIRE LA STORIA DI UNO TRA I PIÙ

IMPORTANTI DISTRETTI TESSILI D’EUROPA

di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it

Assaporare un’Italia diversa, lontana dal cliché della Dolce vita ma specchio di una storia di sviluppo e modernizzazione. È questo il senso del turismo industriale, trend in crescita tra chi desidera esplorare i luoghi che hanno segnato il progresso economico del Paese. Un modo per conoscere il territorio in maniera inedita, muovendosi tra distretti di produzione e fabbriche dismesse, trasformate in musei o riconvertite a nuove funzioni. A chi predilige que -

sta forma di viaggio, Turismo industriale Prato (Tipo), progetto nato per valorizzare i luoghi del centro toscano che ne incarnano la trasformazione architettonica, culturale ed economica, offre la possibilità di scoprire gli storici centri di produzione tessile della zona risorti grazie ad azioni di rigenerazione urbana.

Dal 12 al 14 aprile la città si anima con la se -

conda edizione di Tipo festival, che prevede visite guidate, spettacoli in fabbrica, tour in aziende attive e laboratori di arte tessile. Le iniziative non si esauriscono però con la rassegna primaverile perché il progetto vanta anche un’app che propone itinerari da vivere

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tutto l’anno in autonomia: i percorsi si snodano tra aree già recuperate e altre ancora in corso di trasformazione, per un'esperienza del territorio in cui passato e futuro convivono e dialogano.

Guidati dall’applicazione si può far tappa nella frazione di Santa Lucia per vedere il cavalciotto, un sistema di sbarramento idrico che, fin dal Medioevo, ha consentito la deviazione delle acque del fiume Bisenzio e la creazione di un sistema

di canali artificiali verso la piana. Lungo queste gore sorsero i mulini e le gualchiere di Prato, tra i primi esempi di opifici industriali che sfruttavano la forza idraulica del fiume. Il mulino degli Abatoni, la cui presenza in prossimità dell’impianto idrico è attestata fin dal XIII secolo, fu utilizzato sia per la macinazione del grano che per la follatura del tessuto, quando la manifattura tessile locale conobbe un’importante espansione.

Trasformato in un lanificio, che rimase attivo fino alla metà del ‘900, è poi diventato un complesso abitativo capace di custodire il suo passato di luogo produttivo. La corte ospita infatti una struttura in acciaio che richiama lo stile dei capannoni industriali e una vasca d’acqua alimentata dal flusso del vicino canale artificiale.

Nella zona di via Protche, poco lon-

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Il cavalciotto in zona Santa Lucia a Prato © Lucilla Righi

tano dal letto del Bisenzio, l’ex lanificio Figli di Michelangelo Calamai rappresenta, con la sua caratteristica facciata monumentale, un’icona dell’architettura industriale di Prato. Fondato nel 1878, si distingueva per la posizione strategica – non lontano dalla stazione, cosicché le balle di stracci da lavorare potessero arrivare facilmente in azienda – e per la presenza, dal 1891, di un filatoio completamente meccanizzato. Quasi a voler

omaggiare il valore identitario del luogo, su un lato dell’ex fabbrica si può ammirare un murale dello street artist lombardo Dem. L’opera, visibile dalla pista ciclabile che costeggia viale Galilei, mescola esseri umani, animali e piante nel tentativo di rappresentare il complesso sviluppo storico e culturale della città toscana.

Memoria e innovazione sono invece le parole chiave del progetto espositivo legato al lanificio Lucchesi, re -

altà ancora attiva e considerata fiore all’occhiello del territorio. La fabbrica fu fondata nel 1897 e divenne subito un punto di riferimento per la creazione di tessuti di alta qualità con finiture originali. L’antico stabile di via Carradori ospita oggi una mostra, a cui si accede su prenotazione, che racconta la storia di questa eccellenza locale tramite un ricco archivio di campionari, macchinari d’epoca e oggetti legati al mondo del tessile, fonti d’ispirazio -

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Il murale dello street artist Dem all’ex lanificio Figli di Michelangelo Calamai Una delle sale del Museo del tessuto © Mario Ciampi

ne per addetti ai lavori e semplici appassionati.

Ma la riconversione più celebre del patrimonio industriale pratese è quella che ha coinvolto l’ex cimatoria Campolmi, oggi sede del Museo del tessuto e della biblioteca Lazzerini. Fortemente radicato nel contesto produttivo della città, il polo culturale si occupa di comunicarne non solo la vocazione tessile che risale al XII secolo ma anche le innovazioni e le trasformazioni continue, con un lavoro di archiviazione di nuovi tessuti e materiali confluenti nella sezione contemporanea. Il percorso di visita inizia dalla sala dell’antica caldaia, occupata dal generatore di energia a vapore che azionava i macchinari tessili della cimatoria, e si conclude nello spazio destinato all’allestimento delle mostre temporanee dedicate alla moda italiana e internazionale. Fino al 22 settembre, qui si può visitare l’esposizione Walter Albini. Il talento, lo stilista, che attraverso più di 300 oggetti, tra disegni, fotografie, tessuti e abiti, racconta oltre 20 anni di carriera di un pioniere assoluto del made in Italy, padre del prêt-à-porter e del total look.

Prato però non è solo produzione tessile: qui, nel 1858, Antonio Mattei aprì un forno che preparava, oltre al pane e alla schiacciata fiorentina, i biscotti alle mandorle famosi in tut-

to il mondo con il nome di cantucci. In via Ricasoli, dove si trova ancora il negozio, è possibile assaggiare la specialità della casa e portarsi via i dolci secchi nell’iconico sacchetto dalla particolare tonalità blu. Una nuance che dal 2019 solo il biscottificio Mattei può utilizzare per le confezioni alimentari, grazie al riconoscimento speciale di Colore unico da parte dell’ufficio Brevetti e marchi.

Appagato il gusto, il viaggio potrebbe considerarsi concluso. Chi invece

non è ancora sazio di architettura industriale, alla stazione di Prato Centrale può prendere un treno per la vicina Vernio e fare tappa al Museo delle macchine tessili. L’edificio che lo ospita, esempio della perenne mutazione di questi luoghi, sorge negli spazi di un antico mulino, successivamente trasformato in un carbonizzo per la rigenerazione degli stracci e oggi centro polivalente che raccoglie le tracce del passato produttivo della Val di Bisenzio. tipo.prato.it

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© F.conti90/Wikipedia
L’ex cimatoria Campolmi
58 di Flavio Scheggi mescoupsdecoeur NEL CUORE DELLA VALTELLINA, LIVIGNO ATTRAE TURISTI E ATLETI PER I PAESAGGI HIMALAYANI E LE ATTIVITÀ ALL’ARIA APERTA. IN ATTESA DI OSPITARE I GIOCHI INVERNALI DI MILANO CORTINA 2026, DI CUI IL GRUPPO FS È PREMIUM PARTNER
ADRENALINA Trekking tra i monti dell’Alta Valtellina TRAVEL
UNA MONTAGNA DI

Chiudete gli occhi e immaginate di essere in una splendida vallata lunga più di 22 chilometri, a 1.800 metri di altezza, nel cuore delle Alpi Retiche. Siete a Livigno, vicino a Sondrio, nell’Alta Valtellina.

Un luogo dove, a prescindere dalla stagione, è quasi impossibile non fare sport o muoversi all’aria aperta. In inverno si hanno a disposizione 115 chilometri di piste, con lo snowpark del Mottolino e le Hero Slopes dell’area Carosello 3000, le più iconiche del comprensorio. Mentre in estate il territorio si trasforma in una vera e propria palestra en plein air dove praticare mountain bike, trekking, arrampicata e corsa.

In quello che viene chiamato piccolo Tibet, per le caratteristiche geomorfologiche in parte simili a quelle himalayane, si svolgeranno i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026, di cui il Gruppo FS è Premium Partner. Su queste piste verranno assegnate

26 medaglie per due discipline molto seguite dai giovani. La prima è lo sci freestyle, che ha debuttato, a titolo dimostrativo, alle Olimpiadi invernali di Calgary, in Canada, del 1988. Gli atleti che lo praticano scendono con gli sci su percorsi ripidi, pieni di gobbe e rampe, combinando salti, acrobazie aeree e velocità. La seconda è lo snowboard, diventato disciplina olimpica nel 1998 ai Giochi di Nagano, in Giappone, particolarmente amato da surfisti e skateboarder perché utilizza la tavola invece degli sci per la discesa. In attesa della competizione mondiale del 2026, con l’alzarsi delle temperature, Livigno presenta un ricco programma di eventi – tra sport, cultura, gastronomia, musica e tradizione – che dalla primavera va avanti per tutta la bella stagione, fino alla fine dell’estate.

Ad aprile, da giovedì 25 a sabato 27, torna lo Snowland Festival, un evento musicale ad alta quota che si tiene a due passi dalle piste. Quest’anno si

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© Roby Trab/APT Livigno Uno dei percorsi per gli appassionati di bici su strada © S. Confortola/APT Livigno

esibiscono gli Articolo 31, la cantante Deborah de Luca, la rapper Anna Pepe, i dj Alok e Maddix. Dal palco l’intensità delle note si fonde con la bellezza del paesaggio per un perfetto cocktail di emozioni.

Livigno è anche una delle mete preferite per chi pratica bici su strada, visto che da qui si possono raggiungere i passi alpini che hanno fatto la storia del ciclismo: lo Stelvio, il Gavia, il Mortirolo. Non a caso, infatti, il 19 maggio ospita il Giro d’Italia con l’arrivo di tappa a Mottolino, a quasi 2.400 metri d’altitudine. Si tratta di uno dei più importanti traguardi in salita dell’edizione 2024, da tagliare dopo aver pedalato per 220 chilometri con un dislivello di ben 5.300 metri. L’intera carovana si ferma il 20 maggio per il giorno di riposo e poi riparte il mattino seguente dal centro sportivo Aquagranda in direzione Val Gardena.

Sempre per gli appassionati delle due ruote, il 29 giugno si svolge la 18esima edizione della Granfondo

Alé La Merckx. L’evento, dedicato al famoso ciclista belga Eddy Merckx, propone due percorsi: uno lungo di 173 chilometri e uno medio di 96, entrambi disegnati per sfidare i ciclisti

con salite e paesaggi spettacolari. Tra le varie proposte turistiche c’è spazio anche per il buon cibo con il Sentiero gourmet, in programma il 12 luglio. L’evento enogastronomico itinerante consente di scoprire le eccellenze della cucina italiana e valtellinese attraverso un percorso di cinque chilometri, da fare a piedi, immersi nella natura della valle del Vago. Lungo la maratona del gusto si possono assaggiare piatti preparati da chef stellati del territorio, seguendo ricette che rivisitano la tradizione e originali proposte di finger food. Il 20 luglio si infilano invece le scarpe sportive, questa volta da jogging, per correre la Brooks Stralivigno. Nata nel 2008, questa gara è diventata un appuntamento fisso per tutti gli amanti del trail running, un tipo di corsa che si svolge in un ambiente naturale, generalmente su sentieri. Il percorso, lungo circa 21 chilometri, parte dal centro Aquagranda per poi snodarsi attraverso sentieri, strade bianche e asfaltate, sempre circondate da un paesaggio suggestivo ed emozionante. Gli atleti, amatori o corridori professionisti, potranno competere nella gara individuale o nella staffetta a coppie.

Il piccolo Tibet ospita anche la Milanesiana, festival itinerante ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi, che ogni estate dal 2000 porta in tour per l’Italia personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, protagoniste di un ricco programma di incontri. Dopo la tappa dello scorso anno, che aveva visto tra gli ospiti l’attore Tullio Solenghi e i cantanti Raphael Gualazzi e Simone Cristicchi, la manifestazione torna a Livigno dal 26 al 28 luglio.

Per partecipare agli eventi più spettacolari della zona bisogna però aspettare il 29 agosto, giorno in cui si svolgono le competizioni della 1k shot di sci nordico e la Gara da li Contrada da Livign. Durante questa giornata, le vie centrali del paese vengono ricoperte da neve vera, isolata d’inverno tramite la tecnica dello snowfarming per creare in piena estate una pista della lun -

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La gara di sci nordico 1k shot 2023
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La Brooks Stralivigno del 2023 © APT Livigno

ghezza di un chilometro. Nella 1k shot gli atleti della Nazionale di skiroll, quelli della Nazionale paralimpica di fondo e i migliori esponenti del Comitato Alpi Centrali si sfidano per il podio, mentre la sera i membri delle contrade di Livigno competono sugli sci in abiti tradizionali per una gara davvero suggestiva. Gli appuntamenti estivi si concludono il 6 settembre con la Icon Livigno Xtreme Triathlon, la competizione di triathlon più dura al mondo. Lo start è all’alba al lago di Livigno dove i partecipanti nuotano per 3,8 chilometri, si prosegue con 195 chilometri di ciclismo lungo i passi alpini più duri e iconici, tra cui il Bernina e lo Stelvio, per finire con una maratona in mezzo a sentieri, strade bianche e asfalto con arrivo in alta quota.

milanocortina2026.olympics.com

livigno.eu

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Un evento della manifestazione Sentiero Gourmet 2023
© APT Livigno
© Fabio Borga/APT Livigno

di Osvaldo Bevilacqua [Direttore editoriale Vdgmagazine.it e ambasciatore dei Borghi più belli d’Italia]

LA CITTÀ DEL RE

A ROCCA IMPERIALE, BORGO CALABRESE DOMINATO DAL CASTELLO DI FEDERICO II DI SVEVIA. TRA CHIESE SUGGESTIVE, RIEVOCAZIONI STORICHE E PROFUMO DI LIMONE

DEI
IL PAESE
MILLE PAESI
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borgo di Rocca Imperiale (Cosenza)
Il
© Gianluca Avena

Rocca Imperiale è un piccolo e incantevole borgo annoverato tra i più belli d’Italia, uno splendido angolo di Calabria al confine con la Basilicata, nell’alta costa ionica cosentina. Vanta un mare dalle acque trasparenti, dove il profumo della salsedine si unisce a quello della terra fiorita di limoni. La coltivazione di questi pregiati agrumi, quasi privi di semi e con una scorza ricca di oli essenziali, risale all’epoca del re Federico II di Svevia. Ogni anno, ad agosto, qui c’è l’attesissimo Lemon Fest, che vede protagonista l’oro di Federico in un evento che si svolge per tre giorni tra il borgo e il lungomare. L’occasione giusta per conoscere i prodotti tipici del territorio, ma anche assistere a concerti, spettacoli teatrali ed esibizioni di artisti di strada.

Il centro storico rocchese è dominato dal possente e misterioso Castello Svevo, edificato nel 1225 dal giovane

imperatore Federico II. Si narra che tra le stanze dell’antico maniero, tra i più grandi del sud Italia, si aggiri la dama bianca, una donna dal vestito candido che potrebbe essere la figlia del duca Crivelli, che si tolse la vita gettandosi dal balconcino con affaccio sulla piazza d’armi.

La fortezza – che, dopo il recente restauro, da maggio sarà di nuovo visitabile – sorprende per le torri aragonesi, la cinta muraria, il palazzo settecentesco e le luci che, la sera, la rendono simile a un presepe. Le visite guidate sono arricchite dagli spettacoli di falconeria, nei mesi di luglio e settembre, e da una giornata a tema medievale dove i volontari dell’associazione culturale Fidem Artem Aps accolgono i visitatori in abiti storici accompagnandoli alla scoperta del luogo.

Un modo per trasmettere «emozioni agli ospiti, in uno scenario magico dove si può tornare indietro nel tempo, tra

le mura del castello e i vicoli del borgo, e immergersi in lontane atmosfere che raccontano una lunga e avvincente storia», racconta la presidente dell’associazione Annalisa Lacanna. Non mancano laboratori di ceramica e creazione di ornamenti per cavalieri e dame medievali, ma anche giochi didattici, laboratori teatrali e la caccia al tesoro nel castello.

Veri gioielli del borgo sono la chiesa di San Francesco o del Rosario, che risale al 1600, la cappella della Madonna del Carmine, la cappella di San Giovanni Battista e la chiesa di Sant’Antonio di Padova, all’interno del Monastero dei frati osservanti che ospita l’interessante Museo delle cere. Menzione speciale per la suggestiva chiesa Madre dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo, la prima costruzione sacra di Rocca Imperiale, edificata nel 1239. Al suo interno, il crocifisso ritenuto miracoloso che il 30 marzo di ogni anno i fedeli portano

a cura di vdgmagazine.it

fare un divertente gioco: attraversare questi stretti vicoli, incluso il più piccolo di 36 centimetri. Dopo una camminata di tre chilometri si arriva poi sull’accogliente lungomare, con pista ciclabile, area giochi, zona fitness e la possibilità di concedersi una pausa rilassante nel meraviglioso verde di Villa Zakynthos. La cucina della tradizione rocchese, apprezzata anche per l’ottimo olio, ricalca la filosofia della gastronomia meridionale: tagliolini e ceci, peperoni cruschi con olive nere, pasta fatta in casa, i frizzuli e i rascatielli con la mollica del pane, peperoni e patate. Ma, di sicuro, i veri protagonisti del borgo sono gli anziani. Passeggiando tra le stradine è d’obbligo fermarsi a parlare con loro, per ascoltare aneddoti e antiche storie.

in processione per le vie del borgo. Un’altra tradizione molto sentita è quella dedicata alla Madonna della Nova, Patrona della città dal 1644, anno in cui concesse la grazia al popolo della cittadina assediata dai turchi. Tutti gli anni, una settimana dopo Pasqua, i fedeli portano in processione un quadro che la ritrae. Partono a piedi dalla chiesa Madre e arrivano fino al Santuario della Madonna della Nova, dove li attende la sacra icona. Da qui, l’effige viene portata nella chiesa Madre, dove resterà fino al primo luglio. Successivamente, dopo un giorno di festeggiamenti e preghiere, il 2 luglio viene ricondotta nel suo luogo di origine.

Durante la passeggiata nel borgo, si possono ammirare le stradine dedicate ai vizi e alle virtù di Federico II e si può

NUVOLE NERE AI PROFUMI DI ROCCA IMPERIALE

di Sandra Jacopucci

Si parte dall’impasto degli antichissimi crispi calabresi: acqua, farina e un pizzico di lievito madre amalgamati a mano, a cui lo chef Carlo Arcuri, in una sua rivisitazione in chiave moderna, aggiunge buccia di limone grattugiata, striscioline sottilissime di seppia con il suo inchiostro e acqua per ottenere un impasto ben idratato. Dopo una lievitazione di 24 ore in frigorifero, si può dividere il composto in palline e friggerle in olio evo. Il ripieno consiste in una tartare di scampi e gamberi freschissimi del Mar Ionio conditi con olio, sale, scorzone nero primaverile raccolto nei boschi sulle colline dell’Appennino calabrolucano e, di nuovo, le bucce del limone Igp di Rocca Imperiale che fiorisce quattro volte l’anno.

66 IL PAESE DEI MILLE PAESI
© Mario Marino Castello Svevo © Gianluca Avena Processione in onore della Madonna della Nova © Marco Cardellicchio
BUON VIAGGIO BRAVA GENTE di Padre Enzo Fortunato padre.enzo.fortunato padrenzo padreenzofortunato [Direttore della comunicazione della basilica di San Pietro] L’EREMO DI FRANCESCO
IN PROVINCIA
LA STORIA DEL
CHE OSPITÒ
LUOGO
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A SANSEPOLCRO,
DI AREZZO, PER CONOSCERE
ROMITORIO DI MONTECASALE
IL SANTO D’ASSISI. OGGI
DI PACE, NATURA E SPIRITUALITÀ
L’eremo di Montecasale a Sansepolcro (Arezzo)

Tra il 1217 e il 1221 San Francesco scrisse la Regola di vita negli eremi, intercettando il desiderio di tutti quei frati che desideravano condurre una vita contemplativa. Dalla Toscana alla Valle reatina, infatti, sono molti i luoghi isolati che testimoniano il passaggio di chi scelse questa forma di ritiro. Lo stesso Francesco trovò riparo nei romitori dell’Italia centrale per pregare o superare momenti difficoltosi. L’eremo di Montecasale, nel territorio di Sansepolcro, in provincia di Arezzo,

è uno dei più suggestivi: incastonato tra verdi boschi, non solo è un luogo di pace, spiritualità e contemplazione, ma anche un simbolo importante dell’architettura religiosa italiana. La sua storia inizia con un’edificazione sui resti dell’antico castello del Casale del torrente Arra, appartenuto agli ultimi Signori della zona, Umbro e suo figlio Bofolco, probabilmente tra i primi abitanti di Borgo San Sepolcro insieme ad altri nobili della valle di Nocea. Secondo la leggenda, il castello fu poi abbattuto nel 1187, dando così

spazio alla nascita dell'eremo a opera dei frati Camaldolesi che trasformarono questo luogo in un centro spirituale di rilievo. Grazie alla loro presenza, il romitorio divenne un punto di riferimento lungo la Via dei Romei, uno dei principali sentieri che i pellegrini dell'epoca percorrevano dal Brennero fino a Roma. Tuttavia, fu con l'avvento di San Francesco che Montecasale conobbe il suo vero destino. Secondo la tradizione, durante uno dei suoi viaggi apostolici il poverello d’Assisi ricevette in dono dal vescovo

69 © DEA/G.Gozzi/GettyImages

di Città di Castello il luogo abbandonato tra i boschi. Questo gesto segnò l'inizio di una nuova era per l’eremo, che divenne parte integrante della storia francescana e, da allora, fu indissolubilmente legato al nome e al fervore del santo.

A Montecasale, si racconta, Francesco mise alla prova due giovani desiderosi di entrare nell’ordine, chiedendo loro di piantare i cavoli con le radici all’insù. Solo uno dei due si fidò e fu ammesso nella confraternita, ma il gesto simbolico divenne per i fedeli

un simbolo della pratica d’obbedienza predicata dal santo. Ancora oggi, infatti, un cespuglio di cavolo cresce nell’orto dell'eremo, ricordando ai visitatori l’episodio e il suo valore. Nei dintorni del santuario zampilla invece una fonte da cui il Poverello fece sgorgare acqua.

Sacralità e mistero avvolgono dunque questo luogo speciale la cui storia, tuttavia, non è stata priva di difficoltà e sfide. Le soppressioni napoleoniche e sabaude del XIX secolo hanno segnato periodi di tumulto e incertezza

per il santuario, che è stato più volte venduto e abbandonato. Ma grazie alla generosità di alcuni benefattori l’eremo è sopravvissuto negli anni, continuando a essere un luogo di preghiera e riflessione per i fedeli. L'importanza di Montecasale nell'ambito della spiritualità francescana e della storia religiosa italiana continua a essere riconosciuta e celebrata e oggi l’eremo è un'oasi di pace che accoglie pellegrini e visitatori provenienti da tutto il mondo, ispirando sentimenti di speranza e devozione.

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© poludziber/AdobeStock
© Andrea Vismara/AdobeStock La facciata dell’eremo di Montecasale Una via di Sansepolcro

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UN PIANETA

PIÙ VERDE

IL 22 APRILE SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA. E DAL 18 AL 21 A ROMA SONO PREVISTI

OLTRE 600 EVENTI. TRA CONCERTI, INCONTRI E MEETING PER DISCUTERE INSIEME LE SORTI DEL PIANETA di Floriana Schiano Moriello - floriana.fsm@gmail.com floriana.schianomoriello florianaschianom FlorianaSchiano

Èfesta grande il 22 aprile. Tutto il mondo è chiamato a unirsi per celebrare la Giornata mondiale della Terra, ricorrenza istituita 54 anni fa dalle Nazioni Unite, che si celebra tradizionalmente un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera.

Festeggiamenti e dibattiti in ogni angolo del globo danno vita a una delle più grandi manifestazioni dedicate all’ambiente. A questo proposito lavora anche Earth Day Italia, main partner con sede a Roma dell’organizzazione internazionale Earth Day Network di Washington che promuove la formazione di una coscienza ecologica attraverso una fitta rete di dialogo tra i diversi soggetti che si occupano della salvaguardia del pianeta.

Ambiente, pace, giovani e innovazione sono le parole d’ordine dell’edizione 2024. Secondo Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, «la cooperazione internazionale per lo sviluppo sostenibile può davvero rappresentare la strada per ridurre le tensioni in tanti territori, specie quelli dove la scarsità di risorse naturali e gli effetti del cambiamento climatico mettono a dura

prova la stabilità della società. Ne parleremo diffusamente al Villaggio della Terra che, a ogni modo, resta un grande evento en plein air per celebrare la bellezza e le meraviglie del pianeta».

Dal 18 al 21 aprile infatti torna a Roma, nella doppia location della Terrazza del Pincio e del Galoppatoio di Villa Borghese, lo storico Villaggio per la Terra, il grande evento che attira partecipanti dall’intera Italia per vivere e condividere il piacere della natura, dello sport, della musica, della vita all’aria aperta e dello stare insieme. La vasta offerta di questi giorni, articolata in circa 600 iniziative gratuite organizzate dalla società civile e dalle istituzioni, è arricchita da Impatta Disrupt, il festival dell’innovability che promuove lo sviluppo tecnologico sostenibile, una delle grandi novità dell’edizione 2024.

«Non è un caso che la Giornata mondiale della creatività e dell’innovazione cada proprio il 21 aprile, alla vigilia dell’Earth Day: scegliendo questo giorno, le Nazioni Unite hanno ribadito che l’innovazione deve essere funzionale allo sviluppo sostenibile», spiega Sassi. Con il festival Impatta Disrupt alla Casa del cinema di Villa Borghese, dal 18 al 20, si vuole sbloccare il potenziale innovativo del Paese su temi fondamentali per il futuro: dall’economia circolare all’agritech, dalla transizione digitale ed energetica alla silver economy, il sistema di produzione e distribuzione di beni che ha come target le persone anziane. «L’innovazione va compresa, incentivata e gestita perché serva a portare beneficio a tutti e non a incrementare la ricchezza di pochi. Il progresso del genere umano è sempre stato scandito da quello tecnologico ed è alla tecnologia che oggi ci rivolgiamo per ridurre

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SOSTENIBILITÀ
PierluigiSassi
73 © CYBERUSS/AdobeStock

il nostro impatto sul pianeta. L’importante è che non sia fine a se stessa, ma strumento di un progetto di sviluppo sostenibile che metta al centro i limiti fisici del pianeta e le esigenze dell’umanità e dei singoli», continua il presidente.

Per questa festa globale l’Italia è in prima fila nella campagna #OnePeopleOnePlanet, che ha dato il nome anche alla maratona multimediale nata durante la pandemia e in onda dall’auditorium centro congressi La Nuvola di Fuksas. Sedici ore in diretta su RaiPlay e VaticanNews che culminano con il Concerto per la Terra guidato da Luca Barbarossa e dalla sua Social Band. La formazione, assieme ad altri nomi noti, declinerà in musica il connubio tra pace e ambiente. Ma non è tutto. Le celebrazioni italiane, già riconosciute dalla ong Earth Day Network di Washington come

best case internazionale per la tutela del pianeta e lo sviluppo di una forte coscienza ecologica, hanno quest’anno un valore ancora più forte e simbolico in quanto flag event del G7 ambiente ed energia, pianificato dal 28 al 30 aprile a Venaria Reale, vicino a Torino.

Un dialogo interculturale e interreligioso coinvolge i leader di tutto il mondo affinché si possa inquadrare la strada maestra per la costruzione di una pace solida e duratura. «Ogni momento di confronto è un punto di avvio, o di ripartenza, per raggiungere un obiettivo comune. In un periodo come quello che stiamo vivendo il dialogo è uno strumento preziosissimo». È così che si è espresso con orgoglio Sassi, aggiungendo che «il rispetto per l’ambiente e la cura della casa comune sono fattori che avvicinano tutte le religioni e i movimenti

UN VIAGGIO SOSTENIBILE CON FSPARK

spirituali e può essere il terreno su cui anche le posizioni più diverse possono trovarsi».

Sull’urgenza di agire è necessario sensibilizzare sempre l’opinione pubblica. È fondamentale riconoscere l’importanza della Giornata mondiale della Terra perché, al di là degli eventi specifici, è bene riflettere sulle azioni quotidiane che ognuno può intraprendere per promuovere il benessere del pianeta, ricordando che «every day is a earth day». Era il 2011 quando la cantautrice statunitense Patti Smith lo affermò dal palco durante il Concerto per la Terra. È trascorso più di un decennio da allora ma resta un concetto sempre attuale e attuabile. earthdayitalia.org earthday.it villaggioperlaterra.it onepeopleoneplanet.it

Una mobilità alternativa e più green è l’obiettivo di FS Park, il nuovo gestore di sosta del Gruppo FS, grazie al quale è possibile usufruire, per i propri viaggi, di servizi sempre più intermodali, inclusivi e sostenibili. Le aree di sosta sono infatti connesse alle stazioni ferroviarie di grandi e piccole città, per favorire l’utilizzo del treno e rendere il parcheggio semplice e sicuro anche per le donne in gravidanza e le persone con disabilità grazie ai posti auto riservati e ai sistemi di pagamento digitali, mentre un pannello a impatto zero filtra l’aria liberandola della CO2 in eccesso. Gli spazi sono concepiti come hub in grado di offrire una serie di servizi ulteriori, tra cui il noleggio auto, la postazione di ricarica per veicoli elettrici e la presenza di locker per il ritiro delle spedizioni. Per restituire benessere alle città e ai loro abitanti. Maggiori informazioni su fspark.it

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Il Villaggio per la Terra a Roma (2023) © Andrea Veroni

LA DEL PLASTICA FUTURO

LE BOTTIGLIE IN R-PET RIDUCONO L’IMPATTO AMBIENTALE DELL’ USA E GETTA. CHI LE SCEGLIE, COME TRENITALIA, CONTRIBUISCE ALLA DIFFUSIONE DI UN MODELLO

DI ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILE di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it

La storia della plastica comincia tra il 1861 e il 1862, quando il chimico inglese Alexander Parkes brevetta il primo materiale plastico semisintetico. Da allora entra gradualmente a far parte della vita delle persone fino a diventare, negli anni ‘60 del ‘900, un insostituibile strumento d’uso quotidiano, simbolo di benessere e modernità nell’immaginario comune.

La percezione che ne abbiamo oggi è decisamente diversa ed è sempre più chiaro quanto l’impiego sregolato

di questo materiale abbia innalzato notevolmente i livelli di inquinamento del pianeta, con gravi conseguenze per tutti i suoi abitanti. Ridurne e disincentivarne l’uso, promuovendo l’utilizzo di oggetti durevoli e sostenibili, è sicuramente una buona pratica, ma

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© Nilima/AdobeStock

anche il riciclo del materiale messo in circolazione consente di ridurre la produzione di rifiuti.

Il Pet, termoplastica flessibile e malleabile utilizzata per le bottiglie e i contenitori per alimenti, viene oggi riciclato dando vita all’R-pet, un materiale più sostenibile la cui produzione è meno impattante sull’ambiente. Per ottenerlo, gli imballaggi in Pet vengono puliti e triturati per poi essere trasformati tramite fusione in un nuovo prodotto, senza l’utilizzo di petrolio greggio. Un processo che emette meno anidride carbonica e assi-

cura un prodotto riciclabile e riciclato. È il futuro della plastica e i dati del 2023 raccolti da Plastic Consult, società di consulenza specializzata, lo confermano: il consumo in Italia di termoplastiche vergini si è attestato su 5 milioni di tonnellate, arrivando a toccare il minimo storico degli ultimi 30 anni, contro un aumento del consumo di materie plastiche riciclate. Nel corso del 2024 dovrebbe verificarsi un’ulteriore riduzione dei consumi di termoplastiche vergini e, a partire dal 2025, ci si può attendere una relativa stabilizzazione.

Segue la tendenza Trenitalia, azienda che ha fatto dell’economia circolare il proprio modello di impresa a partire dai treni che compongono la sua flotta: dal Frecciarossa 1000 ai Regionali Rock, Pop e Blues, tutti realizzati con materiali riciclabili per oltre il 90%. La società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS ha inoltre scelto di utilizzare, per la distribuzione dell’acqua a bordo, una bottiglia in Pet 100% riciclato, invece del brick in poliaccoppiato introdotto precedentemente. Una decisione importante, la cui bontà è stata confermata da uno studio condotto in collaborazione con i ricercatori del Sustainability Management Laboratory (SUM) della Scuola

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superiore Sant’Anna di Pisa. La ricerca, mettendo a confronto il brick e la bottiglietta in R-pet, ha rivelato che la sostituzione del recipiente in poliaccoppiato con quello in Pet 100% riciclato riduce l'impatto ambientale del servizio di ristorazione a bordo treno. La valutazione ha seguito la metodologia LCA (Life Cycle Assessment), una tecnica analitica capace di valutare gli aspetti ambientali e i potenziali impatti lungo tutto il ciclo di vita di un prodotto o di un servizio.

«Nello specifico, è stata confrontata l’impronta ambientale del ciclo di vita di un brick in poliaccoppiato, materiale composto da più strati –cartoncino, alluminio e polietilene – da 0,5 L con quella di una bottiglia in R-pet da 0,5 L e di una da 0,25 L, formato attualmente utilizzato per il

servizio di ristorazione a bordo treno. I risultati hanno dimostrato che, sia considerando il formato da 0,25 L sia quello da 0,5 L, il recipiente in R-pet ha caratteristiche ambientali migliori rispetto a quello in poliaccoppiato», spiegano i ricercatori del SUM.

L’analisi è stata possibile grazie alla quantificazione di consumi (tra cui materie prime, energia, acqua), emissioni e rifiuti misurati lungo il ciclo di vita dei prodotti, dalla realizzazione del recipiente fino al suo smaltimento finale, a cui i ricercatori hanno associato gli impatti ambientali distinti in 16 categorie (per esempio cambiamento climatico, consumo della risorsa idrica, consumo di risorse minerali…).

Partendo dall’osservazione che molti passeggeri non consumano l’intero

mezzo litro, si è poi deciso di analizzare anche l’eventualità che una parte di essi (7% circa) possa richiedere una seconda bottiglia in R-pet da 0,25 L. Anche in questo caso i risultati hanno dimostrato che gli impatti rispetto al formato da 0,5 L sono inferiori e, in aggiunta, si evita lo spreco d’acqua.  Il passaggio dal brick in poliaccoppiato da 0,5 L alla bottiglia in R-pet da 0,25 L, considerando il numero di bottiglie mediamente fornite a bordo nell’arco di un anno, consente una riduzione di circa 460 tonnellate di CO 2 equivalente, una misura che esprime l'impatto sul riscaldamento globale  di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa di anidride carbonica. In pratica, la quantità che viene assorbita nell’arco di un anno da oltre 60mila alberi.

TRENITALIA PER L’AMBIENTE

Dopo l’utilizzo, la bottiglia in R-pet va smaltita nel modo giusto perché si trasformi in un nuovo prodotto riciclato e riciclabile. A bordo, è possibile consegnarla al personale di ristorazione che si impegna a differenziarla nel modo più corretto nei centri di raccolta rifiuti delle stazioni. Terminato il viaggio è invece possibile gettarla negli ecocompattatori, i raccoglitori specializzati nella raccolta di bottiglie in plastica e alluminio che si trovano in testa al binario nei principali scali ferroviari. trenitalia.com

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© Rax Qiu/AdobeStock BIA

UN DESIGN UMANO

UN NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO CHE METTE AL CENTRO

LE

PERSONE E UN’INSTALLAZIONE ONIRICA DEL REGISTA

DAVID

LYNCH. DAL 16 AL 21 APRILE, ALLA 62ESIMA EDIZIONE DEL SALONE DEL MOBILE.MILANO

’L«esposizione raccoglie le migliori aziende italiane e straniere dell’arredo e riunisce la comunità internazionale del progetto. Ma quest’anno il visitatore sarà al centro della manifestazione grazie a uno studio che ne misurerà l’esperienza qualitativa in fiera».

Con queste parole Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile.Milano, presenta la 62esima edizione della kermesse, in programma dal 16 al 21 aprile nel capoluogo lombardo. Si svolgono in contemporanea, in spazi completamente rinnovati, anche le biennali EuroCucina, con l’evento collaterale FTK - Technology For the Kitchen, e Salone internazionale del bagno.

Non manca, poi, l'appuntamento con i talenti emergenti al Salone Satellite che quest'anno compie 25 anni. In più, installazioni, taste performance, talk e tavole rotonde rendono il Salone «una pluralità infinita di voci, racconti e soluzioni d’arredo tra cui è possibile cogliere visioni, concetti e proposte di valore estetico e comunicativo di grande qualità e funzione pratica».

Il claim della manifestazione è Where design evolves. In che direzione si sta andando?

Il design si trasforma a seconda dei bisogni e dei cambiamenti che avvengono nel mondo e nella società. Negli ultimi anni, c’è stata un’accelerazione legata alla pandemia che ha

stravolto le abitudini quotidiane e ha reso la casa un luogo sempre più ibrido, un po’ abitazione, un po’ ufficio, un po’ aula scolastica. I professionisti del progetto hanno dovuto fare i conti con

ob i l e M i l a n o

80 LIFESTYLE
di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili MarcoSabetta
©Salonedel
M
Il Salone del Mobile.Milano a Rho Fiera © Gianluca Vassallo

questa nuova situazione e offrire proposte in grado di accrescere la qualità di vita e la funzionalità degli spazi domestici. Oggi, archiviata l’emergenza, il design continua a evolversi, spinto dalla tecnologia e ispirato da principi di sostenibilità. Gli strumenti in mano ai progettisti, come le neuroscienze o l’intelligenza artificiale, sono sempre più sofisticati e al Salone ne toccheremo con mano l’efficacia. Ci spiega meglio?

La grande innovazione di quest’anno è l’esperimento neuroscientifico che il gruppo Lombardini22 sta conducendo per misurare l’esperienza qualitativa dei visitatori. Lo studio è diviso in due fasi: una è stata condotta attraverso la realtà virtuale durante il processo di progettazione dei nuovi percorsi fieristici, un’altra si terrà mentre si svolge la manifestazione. Durante il primo stadio, alcuni utenti tester hanno potuto navigare il modello virtuale di due padiglioni della fiera, uno con un precedente layout e un altro con il nuovo progetto di EuroCucina. Elaborando i dati ottenuti si è notato che, con la nuova configurazione dei percorsi, il visitatore ha risparmiato il 10% del tempo per visitare lo stesso numero di stand, si è orientato meglio e si è ricordato il 50% in più di ciò che ha visto negli stand visitati. Infine, il design dei percorsi, ispirandosi alla conformazione di spazi naturali, ha reso la visita meno stancante, consentendo ai partecipanti di avere più energie mentali per vivere al meglio i contenuti della fiera.

Parliamo invece delle presenze. Che previsioni avete?

Ci aspettiamo persone da tutto il mondo, in grado di attivare relazioni di business di valore. A questo proposito, penso che il design si debba evolvere verso approcci e collaborazioni transdisciplinari. Proprio per questo la proposta culturale in fiera quest’anno è diffusa in più padiglioni. Come a dire che chi progetta non è mai solo ma è in costante relazione con gli altri. Quali sono le caratteristiche delle aziende che partecipano al Salone? Ogni anno si lavora sulla qualità dei progetti esposti, dei percorsi di visita, dei contenuti non solo commerciali ma anche culturali. Ascoltiamo e sia -

mo pronti ad accogliere tutte le realtà con cui ci si confronta. Ma per garantire gli alti livelli qualitativi che il mondo riconosce alla manifestazione, dobbiamo operare scelte strategiche a livello di numeri, patrimonio storico, tasso di innovazione, creatività e sostenibilità delle aziende. Sicuramente il lato green è sempre più fondamentale.

L’attenzione alla progettazione e alla produzione sostenibile è un requisito importante per il Salone. Direi che si è a buon punto e i risultati si vedono: le imprese hanno inserito la questione ambientale come priorità per progetti e strategie a lungo termine. Certo, la strada è lunga e non si parla

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David Lynch © Dean Hurley © Salotto NY Render del progetto Under the Surface

solo di materiali ma anche di processi e di filiera. Non è sempre facile per il consumatore finale capire quanto un prodotto di design sia sostenibile: lo può verificare solo in termini di materiali riciclati, ma andrebbe indagato anche l’impatto di tutti i cicli produttivi o delle componenti che arrivano da terzi fornitori.

Tra le grandi installazioni previste quest’anno ce n’è anche una di David Lynch, ce la racconta?

Abbiamo scelto di lavorare con questo maestro della regia cinematografica per la sua capacità di condurci in un altro mondo, misterioso e straniante. Entrare nella sua Thinking Room è come varcare la soglia di una stanza che è in realtà uno spazio interiore. In fondo, il design e l’arredo hanno il compito di creare oggetti che ci facciano sentire sicuri nel nostro inconscio come all’interno delle mura domestiche.

Al Salone internazionale del bagno, invece, si può visitare Under the Sur-

face. In che cosa consiste?

Racconta la complessità del mondo in cui viviamo e affronta i temi della sostenibilità e del risparmio idrico, centrali per l’evoluzione dell’ambiente bagno. Questa stanza della casa, infatti, si è profondamente trasformata e da luogo di servizio è diventata un salotto umido. Qui i piccoli gesti quotidiani, insieme agli oggetti disegnati e prodotti con intelligenza, possono fare la differenza.

Quest’anno è stato anche istituito un osservatorio per indagare il Salone come ecosistema e analizzare la sua portata socioeconomica sul territorio. Da dove nasce questa necessità?

Il Salone è un universo complesso e multiforme, fatto di circa 300mila persone: imprenditori, giornalisti, collezionisti, intellettuali, critici, designer, architetti e creativi. Nonostante la grande partecipazione, l’impatto della manifestazione non è mai stato misurato nella sua totalità. Per farlo

abbiamo scelto il Politecnico di Milano, un partner autorevole e super partes, in grado di analizzare con rigore scientifico e raccontare con i dati giusti questo fenomeno unico al mondo, evidenziandone l’influenza sul contesto cittadino a breve, medio e lungo termine. Ci siamo posti come obiettivo la creazione di un sistema di rilevamento, osservazione e interpretazione di quanto accade in città in quei giorni per promuovere una maggiore sostenibilità globale della kermesse, anche in termini di inclusione.

Quali sono i prossimi step? Vogliamo assicurarci di rimanere un palcoscenico unico per il design nazionale e internazionale. Per questo non possiamo smettere di innovarci ed evolvere. Una sfida che richiede visione, ascolto, capacità di analisi, entusiasmo e curiosità. Il tutto a beneficio della transizione ecologica.

salonemilano.it

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Salone Satellite (2023) © Ludovica Mangini

DARE FORMA ALLA NATURA

IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ È AL CENTRO DEGLI EVENTI E DELLE MOSTRE CHE ANIMANO LE STRADE E LE VIE

DI MILANO IN CONCOMITANZA CON IL SALONE DEL MOBILE

Designer, architetti, appassionati, studiosi e membri delle istituzioni si riversano tra le strade e le piazze della città meneghina, dal 15 al 21 aprile, per gli appuntamenti del FuoriSalone. Tutti pronti a condividere le idee più innovative del settore, con una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente. Il design è infatti fondamentale nello sviluppo di una cultura del progetto consapevole che metta in risalto la sostenibilità come principio guida

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

e valore fondamentale nel processo creativo. Questo concetto è riassunto nel tema Materia Natura, proposto per l’edizione 2024. Un binomio in cui la seconda parola sottolinea l'importanza di promuovere progetti orientati al green. Il primo elemento della coppia, invece, apre e alimenta un naturale dialogo con il design, il pensiero creativo e la propensione a immaginare infinite e possibili trasformazioni. Con questo focus sulle tematiche dell’economia circolare, del riuso,

della sostenibilità dei processi e dei materiali, i cinque principali distretti del FuoriSalone – Brera, Tortona, 5Vie, Durini e Isola – si animano grazie a un corposo calendario di eventi, mostre, installazioni collettive e lanci di nuovi prodotti. Luogo di riferimento della manifestazione, il Brera Design District prevede di confermare i numeri della scorsa edizione, con oltre 260 eventi nell’area. Ai 196 showroom permanenti, si aggiungono le realtà internazionali

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© Gabriele Correddu Una delle gallerie espositive di Isola Design Festival (2023)

che hanno scelto questo quartiere come palcoscenico: i più rinomati brand di arredo sono affiancati da imprese importanti nell’ambito dell’automotive, della tecnologia e della moda, quest’ultima sempre più protagonista con linee di prodotto dedicate alla casa e installazioni memorabili. Isola Design District, invece, pro -

Collezione bagno

Mia+ di Ceramica

Dolomite

Il candelabro geometrico Micro-Macro di Ceramica

Bevilacqua per Malìparmi

pone un viaggio attraverso la sostenibilità e la funzionalità del design, mostrando il suo potenziale nell’affrontare questioni reali e anticipando le future tendenze di settore. Rispetto allo scorso anno, qui l’offerta si espande con cinque mostre collettive e numerose installazioni che mettono in evidenza il design circolare, i nuovi materiali e l’artigianato. fuorisalone.it

THE SECRET GARDEN

Un giardino segreto in cui scoprire opere realizzate con elementi naturali, cera e vegetazione. The secret garden - progetto a cura di Claudia Zanfi realizzato nell’atrio della stazione di Porta Garibaldi, nel quartiere Isola, per il programma Green Island 2024 - è un percorso di ecodesign.

All’interno di questo spazio si possono ammirare una serie di installazioni site-specific composte da foglie, fiori, legni, pietre, argilla e ceramiche. Gli elementi che compongono l’inedito giardino ruotano intorno all’installazione centrale ideata dal designer Matteo Cibic e realizzata dall’azienda Jaipur Rugs. Si tratta di uno speciale tappeto in filato naturale, intessuto dalle donne nelle zone rurali di Jaipur, in India, che rappresenta un paesaggio visionario di una foresta locale. Un angolo di natura selvaggia, con bizzarre figure che si affacciano ai lati di una montagna stilizzata.

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Il render del tappeto di Matteo Cibic Divano Dorvan disegnato da Matteo Thun & Antonio Rodriguez per Désirée Ispirata al Colosseo la sedia Coliseum di Alvaro Uribe per Slide

DAL 14 AL 17 APRILE LA 56ESIMA EDIZIONE DI VINITALY PORTA NELLA CITTÀ SCALIGERA IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE ITALIANA

di Alex A. D’Orso - an.dorso@fsitaliane.it

Ogni anno, in primavera, la città di Verona si trasforma nell’ombelico del mondo enologico grazie a Vinitaly, l’unica manifestazione internazionale in Italia dedicata al vino e ai distillati. Anche l’edizione 2024, dal 14 al 17 aprile a Veronafiere, mette al centro la promozione di prodotti italiani attraverso un palinsesto di iniziative organizzate insieme a partner strategici, anche istituzionali. Ma la rassegna business si configura, prima di ogni altra cosa, come un evento funzionale alle esigenze delle imprese di settore che nel quartiere fieristico, articolato in 17 padiglioni, hanno la possibilità di portare il meglio della produzione. I numeri dell’edizione 2023 parlano chiaro: 93mila presenze totali, di cui 29.600 straniere, oltre quattromila aziende espositrici provenienti da più di 30 nazioni, 100mila m 2 espositivi occupati. Grazie a questa affluenza, Vinitaly può essere considerato il naturale crocevia delle tendenze e del business di settore. A rendere unica l’esperienza di chi attraversa gli spazi di Veronafiere nei giorni della manifestazione è la varietà delle aree tematiche, pensate per tracciare diversi percorsi di matching tra domanda e offerta: da Vinitaly Bio, salone riservato ai vini biologici certificati, a Mixology, sezione espositiva che esprime l’arte dei cocktail e della miscelazione di vini, liquori e distillati sulla base dei nuovi trend internazionali, fino a Tasting Ex…Press, che raccoglie le più importanti riviste specializzate. Nell’area Enolitech, invece, trovano spazio le tecnologie applicate

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VERONA IN UN BICCHIERE

87 © Damiano Buffo/AdobeStock

alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage, mentre l’International Wine Hall ospita i produttori esteri che scelgono Veronafiere come vetrina.

Nel palinsesto della 56esima edizione non mancano le degustazioni: con Grand Tasting si fa un viaggio nell’Italia enoica alla scoperta delle produzioni famose in tutto il mondo, MicroMega Wines dà visibilità alle piccole produzioni di alta qualità, e Young to Young consente ai giovani viticoltori di raccontarsi attraverso le etichette selezionate.

Fuori dal salone, Vinitaly and The

City, dal 12 al 15 aprile, porta nelle piazze del centro storico di Verona la cultura del vino. Il cartellone è ricco e comprende circa cento eventi tra esposizioni artistiche, visite guidate in palazzi e musei, degustazioni, masterclass e wine talk con speaker, giornalisti e produttori vinicoli. Si comincia il venerdì con un brindisi inaugurale sul palco in loggia di Fra Giocondo e si conclude il lunedì con incontri dedicati ai vini siciliani e alle produzioni italiane di nicchia, ottenute lavorando con varietà d'uva e terroir unici.

vinitaly.com

AL VINITALY CON FRECCIAROSSA

Frecciarossa è Treno Ufficiale del Salone internazionale del vino e dei distillati. Grazie all’offerta Speciali Eventi, chi raggiunge la città scaligera in Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca può usufruire di sconti fino all’80% rispetto alla tariffa Base.

Maggiori informazioni su trenitalia.com

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LIFESTYLE
© Foto Veronafiere-Ennevi Vinitaly and The City 2023 © Foto Veronafiere-Ennevi L'edizione 2023 di Vinitaly

METAMORFOSI DI UN GENIO

AL MUDEC DI MILANO UNA MOSTRA METTE A CONFRONTO LE OPERE DI PABLO PICASSO CON L’ARTE PRIMITIVA DI AFRICA E OCEANIA PER RACCONTARE L’EVOLUZIONE DEL SUO STUDIO SUL CORPO

di Cecilia Morrico MorriCecili morricocecili

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Pablo Picasso ha sempre avuto un forte interesse per la forma e per i corpi, li ha studiati a lungo fino a elaborare un linguaggio unico e rivoluzionario per raccontarli. In questo percorso di sperimentazione, poi, l’incontro con l’arte iberica, con quella del continente africano e dei mari del Sud lo ha guidato verso la consapevolezza che creare un’opera vada al di là della ricerca della bellezza o della rappresentazione della realtà.

La mostra Picasso. La metamorfosi della figura, fino al 30 giugno al Mudec - Museo delle culture di Milano, racconta proprio il rapporto del maestro del cubismo con la cultura di altri continenti. Il nucleo di opere in esposizione è presentato in dialogo con un corpus di manufatti provenienti dall’Africa e dall’Oceania e di reperti archeologici ed etnografici, per mostrare come il genio spagnolo abbia colto l’essenza e il significato

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Pablo Picasso Donna che gioca in spiaggia (1928) Collezione privata Pablo Picasso Nudo (1907) Museo del Novecento, Milano

ARTE E CULTURA

dell’arte e delle culture extraeuropee assimilandole nel proprio lavoro. Statue e maschere rivivono così nelle opere del maestro che fu, peraltro, appassionato collezionista.

L’esposizione, curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona insieme a Ricardo Ostalé, conta oltre 40 opere dell’artista spagnolo, tra dipinti e sculture. È l’occasione per ammirare la Femme nue ( Nudo), in prestito dal Museo del Novecento di Milano, meraviglioso dipinto che fu fondamentale preludio al capolavoro Les Demoiselles d’Avignon. Insieme a questo è esposto un taccuino del 1907, il cosiddetto Quaderno n. 7, in cui vengono presentati 26 fogli che ospitano disegni e schizzi preparatori della grande opera. Il percorso della mostra offre quindi la possibilità di esplorare la mente e il processo creativo di Picasso, dal-

lo schizzo all’opera finale, osservando dal vivo i quaderni sui quali, incessantemente, appuntava idee e bozzetti. E consente di ammirare lo studio di maschere e manufatti provenienti da tutto il mondo che ispirarono la sua arte. La prima sezione si apre con una selezione di lavori realizzati dall’artista nel 1906 sotto l'influenza dell’antica cultura egiziana e delle sculture iberiche. È un anno cruciale per il maestro di Malaga perché corrisponde alla scoperta della creatività di altri continenti, chiamata in quel periodo “arte nera”. Questo studio lo porta a ripensare il modo in cui rappresentare la figura umana, lontano dai canoni occidentali.

In chiusura, invece, i lavori realizzati tra il 1930 e il 1970, periodo in cui Picasso giunge all’essenza della forma da lui sempre ricercata e che gli esperti chiamano metamorfosi. Nella penultima sezione sono esposti quadri

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Pablo Picasso Nudo accovacciato (1961) Collezione privata

Pablo Picasso

Pagine dal Quaderno n. 7: 31v-30r

Nudo seduto con le braccia alzate e Piramide di nudi

e sculture distanti dalla rappresentazione geometrica, molto più morbidi, in cui le componenti delle figure vengono strappate e rimodellate, mescolate e distorte, pur rimanendo riconoscibili come elementi umani. In questa

sezione non sono inclusi manufatti africani, poiché Picasso non si riflette più in tali opere ma è giunto all’essenza, alla magia che ha sempre cercato di afferrare. mudec.it

CON LE FRECCE AL MUSEO

Chéri Samba

Quand il n'y avait plus rien d’autre que... L'Afrique restait une pensée (1997)

Collection André Magnin

Sconto del 50% sull’ingresso alla mostra per i clienti Trenitalia in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca per Milano con data di viaggio antecedente al massimo di due giorni da quella della visita. Si può usufruire della promozione acquistando il biglietto ridotto online sul sito ticket24ore.it o nella biglietteria del Mudec. trenitalia.com

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STRATIFICAZIONI DELL’ ESSERE

FINO AL 21 LUGLIO, A FIRENZE, L’ARTE DI ANSELM KIEFER. OPERE MONUMENTALI E INSTALLAZIONI MAI VISTE PER RIFLETTERE SULLA CONDIZIONE DELL’ESSERE UMANO di Sandra Gesualdi sandragesu

94 ARTE E CULTURA
Anselm Kiefer Caduta dell’angelo (2022-2023) © Ela Bialkowska Okno Studio/Anselm Kiefer

Voli e cadute, ori totali contrapposti a colori bruni, materia e idea accatastate l’una sull’altra. Pare di inoltrarsi in mondi alternativi, alla ricerca di significati ancestrali e intimi, o ravvedere presenze inaspettate tra le grandi opere di Anselm Kiefer. Tele giganti, cariche di materia grezza – cera, terra, semi e fiori, legno, piombo e sabbia mischiate e ammucchiate – che come pale d’altare contemporanee sublimano un corpo a corpo col visitatore. Si chiama Angeli caduti la mostra dedicata al maestro tedesco, tra i maggiori interpreti dei linguaggi visivi tra il XX e il XXI secolo, allestita a Palazzo Strozzi di Firenze fino al 21 luglio e curata da Arturo Galansino. Kiefer parte dai voli rovinosi delle creature celesti per evocare significati simbolici che parlano dell’umanità intera, della sua mutevole natura, fragile e potente, carnale e spirituale. L’essere umano è, fin dal racconto dei miti, sunto di contraddizioni e lotta senza tempo con la sua natura fatta di luce e oblio, dionisiaco e apollineo. L’eterno scontro tra bene e male, chiarore e buio è al centro dell’opera installata nel cortile del palazzo fiorentino e realizzata per l’occasione. In Caduta dell’angelo, angeli emulsionati con oli, gommalacca, acrilici e foglie d’oro tentano voli verso l’aureo cielo prima di precipitare nella zona bassa e scura del dipinto. Oltre agli evidenti riferimenti alla pittura trecentesca e l’ispirazione tratta dal San Michele di Luca Giordano che in pieno Barocco respinge gli angeli ribelli, qui Kiefer traccia la linea infinita e tesa tra cielo e terra, corpo e anima, in un ciclo continuo e mai risolto di voli pindarici e cadute rovinose. L’uomo ha sempre puntato verso l’alto, tentando di sopraelevarsi per poi

osare troppo e infrangere i propri limiti etici e materiali. Dall’opera Lucifero spunta una titanica ala d’aereo conficcata in mezzo a una stratificazione di materiale sedimentato e trasformato da elettrolisi: racconta di Icaro, mitologico simbolo di questa aspirazione, tutta umana, a ricercare la libertà superando i limiti, ma sempre accompagnata dalla frustrazione per il fallimento della caduta.

Ogni produzione artistica di Kiefer invita il visitatore a riflettere sulla complessità della condizione umana e lo fa manifestando il rifiuto per il limite: non solo nell’estensione monumentale delle opere ma anche e soprattutto nella prosperità di materiale fruito per dare struttura alla memoria e alla rappresentazione. Pioggia di semi, serpenti e girasoli, effigi di saggi e pensatori antichi, rami appesi, sospesi o germogliati da corpi di donna. In queste opere si innestano simboli e richiami alla filosofia e ad alchimie provenienti da varie culture. Una bulimia di influenze culturali che attraversano il tempo e lo spazio e che Kiefer materializza e assembla nei suoi quadri complessi: ci sono i presocratici che raffiguravano il mondo attraverso i quattro elementi naturali, la cabalistica e mistica ebraica, l’immaginario cattolico, la letteratura scandinava, la formazione surrealista di inizio secolo scorso e i riferimenti al romanzo di James Joyce. Tutto tenuto insieme dal costante invito dell’arte a indagare sul sé collettivo dell’essere umano sempre in bilico tra altezza e crollo, vita e morte, gracilità e potenza. L’installazione immersiva Dipinti irradiati getta il visitatore in una duplicazione di piani, con

©
Anselm Kiefer 95
Anselm Kiefer Daphne (2008-2011)
Atelier

ARTE E CULTURA

suggestioni di prospettive capovolte e strati di visioni dissociate. Sessanta dipinti ricoprono completamente una delle sale più ampie di Palazzo Strozzi, compreso il soffitto, mentre il pavimento è abitato da una superficie specchiante che diffonde e proietta le opere in profondità e su piani riflessi. Sono visioni cupe e inquietanti esaltate dall’immersione nello specchio, che crea profondità e altezze rovesciate. Le tele scarnificate, scolorite dalla tecnica dell’elettrolisi, stropicciate da colori raggrumati e materici vogliono significare la distruzione e il decadimento del mondo e la precarietà dell’uomo logorato dal tempo. «L’arte nasce dalla distruzione», afferma Kiefer, ovvero rappresenta la caducità della condizione umana. La stessa che Salvatore Quasimodo raccontò nei versi che chiudono la mostra: «Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera». palazzostrozzi.org

CON TRENITALIA A PALAZZO STROZZI

Ingresso 2x1 alla mostra per i clienti in possesso di un biglietto Frecciarossa, Frecciargento o Frecciabianca per Firenze con data di viaggio antecedente al massimo di cinque giorni dalla visita. Ticket singolo ridotto anche a chi possiede un biglietto Frecce, Intercity, Intercity Notte (con destinazione Firenze) o di corsa semplice Regionale con riportata la stessa data della visita alla mostra e per i titolari di abbonamento Regionale Trenitalia valido per raggiungere Firenze. È previsto inoltre uno sconto fino al 10% al bookshop di Palazzo Strozzi per i soci Carta FRECCIA e X-GO. trenitalia.com

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Anselm Kiefer Dipinti irradiati (1983-2023) © Ela Bialkowska Okno Studio/Anselm Kiefer Anselm Kiefer Per Antonin Artaud: Eliogabalo (2023) © Ela Bialkowska Okno Studio/Anselm Kiefer

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Con Frecciarossa viaggi in due AL PREZZO DI UNO

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STORIE D’ALTRI TEMPI

FINO AL 19 MAGGIO, IL LICEO TASSO DI ROMA OSPITA UN’ECCEZIONALE ESPOSIZIONE DI REPERTI ANTICHI, ORGANIZZATA CON IL COORDINAMENTO DELLA DIREZIONE GENERALE MUSEI E LA SPONSORIZZAZIONE DI FS ITALIANE di Francesca Ventre - f.ventre@fsitaliane.it Il

ARTE E CULTURA
busto di Eracle esposto in mostra 98

Si potrebbe chiamare Modello Tasso. Per la prima volta, infatti, una scuola ospita una mostra, aperta al pubblico, organizzata dagli studenti in collaborazione con il ministero della Cultura.

In esposizione ci sono reperti di oltre duemila anni fa, finora conservati nei depositi del Museo nazionale romano. L’idea è nata da una lectio magistralis tenuta nello storico liceo capitolino da Massimo Osanna, Direttore generale Musei presso il ministero della Cultura, che ha lanciato a ragazzi e professori la sfida di un progetto insieme, realizzato con il patrocinio di Regione Lazio e Comune di Roma, il contributo di Ferrovie dello Stato Italiane e Poste Italiane, in collaborazione con Agi. «Le classi sono state direttamente coinvolte nell’ideazione e nell’organizzazione», spiega Osanna, «e i liceali, coordinati dal mio staff, sono diventati protagonisti dell’evento. Il percorso narrativo è stato costruito intorno a reperti archeologici, tra cui vasi attici figurati, i busti di Afrodite ed Eracle, teste fittili donate come ex voto in santuari».

Fino al 19 maggio, nell’istituto in via Sicilia sono esposti 50 oggetti, per la maggior parte «sequestrati negli Stati

Uniti grazie all’azione dei carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale che, privati del loro contesto di provenienza, conservano il loro pregio e valore estetico, ma ai quali viene riattribuito un significato nell’ambito di temi tipici della visione del mondo classico. La Direzione generale Musei e l’istituzione scolastica cooperano dunque a un progetto che, oltre ad avere finalità didattiche, ha lo scopo di valorizzare il nostro patrimonio». Gli studenti, coordinati dalle insegnanti di latino e greco, Marirosa Bruno e Giuseppina Pirro, e, per lo staff della Direzione generale Musei, da Lara Anniboletti e Rossella Pace, si sono da subito messi a disposizione con impegno, passione e curiosità. Hanno deciso il titolo, Il ritmo della vita degli uomini, partendo da un verso di Archiloco, poeta greco vissuto circa 2.700 anni fa. Hanno pensato ai quattro temi portanti: l’uomo, la divinità, il coraggio e l'amore. Hanno creato la locandina, con il busto di Eracle, e il logo. Hanno trovato una descrizione e un verso di un poeta greco da affiancare a ogni reperto.

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alto e in basso, due teste fittili esposte
In

«Vogliamo far capire che la scuola è viva e noi giovani abbiamo voglia di fare», racconta una ragazza tra i circa cento liceali coinvolti nell’impresa. Per gli studenti è stato anche molto interessante conoscere la complessità del lavoro dei carabinieri specializzati nel recupero di pezzi trafugati. Molti di loro sono riusciti così a comprendere la gravità dei reati commessi dai cosiddetti “tombaroli”. Un ragazzo ci tiene a sottolineare il fatto che i romani di oggi non si rendono conto di quanto sia eccezionale il loro passato, perché sono immersi da sempre in una città ricca di monumenti e testimonianze storiche. Un patrimonio che in molti turisti e stranieri desta stupore e ammirazione. È quindi questa l’occasione per comprendere in modo più profondo il proprio territorio.

Gli studenti e le professoresse hanno pensato proprio a tutto, immersi in una fucina di idee per lunghi mesi di lavoro, in condivisione con il ministero, per capire come disporre le vetrine, quali testi scegliere a corredo delle opere esposte, come scrivere le didascalie e i contenuti dei pannelli da tradurre anche in inglese. C’è chi ha realizzato il video presentato agli sponsor e chi ha raccolto immagini e scene per realizzare un filmato di backstage che viene proiettato nell’aula magna del liceo, dove si svolge la mostra, mentre nella sala della biblioteca appositamente ripensata vengono presentati versi di poeti greci e animazioni delle figure presenti sui vasi, con un allestimento tecnologico. E nel XXI secolo gli studenti non trascurano i social e pubblicano la loro esperienza su tiktok e

instagram.

Grazie a quest’esperienza, che ha permesso loro di “dialogare con i reperti”, le materie studiate sui libri hanno preso concretezza. Le storie e i miti illustrati sui vasi esposti sono infatti gli stessi narrati da Eschilo, Sofocle ed Euripide nelle loro tragedie, a testimonianza che per Greci, Etruschi e Romani la filosofia si rifletteva anche nel quotidiano. È un ritmo che scorre, come sottolinea il titolo della mostra, collegato a un logo pop dove ondeggiano quattro vivaci strisce colorate, una per ogni tema, attorno a un solido tempio greco. A guidare i visitatori in questo viaggio nel tempo sono i ragazzi stessi, protagonisti di un messaggio vivo che parte dal passato ma è diretto al futuro. liceotasso.edu.it cultura.gov.it

Testa fittile in esposizione
ARTE E CULTURA 100
© Carlo Dani/Wikipedia Gli studenti e le professoresse del liceo Tasso di Roma, insieme alle funzionarie del ministero della Cultura (a destra) e al Direttore generale Musei, Massimo Osanna (al centro)

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SIGN UP HERE
• 21 - 04 - 2024
AM • 9 PM
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PARTNERS
DAZI MILANO PIAZZA SEMPIONE

MAESTOSA

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Baia di Monterey, California (2019)

FRAGILITÀ

FINO AL 1° SETTEMBRE, A TORINO, GLI SCATTI DELLA FOTOGRAFA E BIOLOGA MARINA CRISTINA MITTERMEIER INVITANO A RIFLETTERE SULLA NECESSITÀ DI RECUPERARE IL RISPETTO NEI CONFRONTI DEL PIANETA di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it foto di Cristina Mittermeier

Maestose balene, temibili squali e impenetrabili branchi di placide mante si muovono in oceani sconfinati. La magnificenza della natura nasconde però un’anima fragile. I paesaggi incontaminati, le culture aborigene e gli animali selvatici immortalati dalla fotografa e biologa marina messicana

Cristina Goettsch Mittermeier sono realtà che rischiano di scomparire per sempre, minacciate ogni giorno da azioni sconsiderate e interventi umani invasivi. Alle Gallerie d’Italia di Torino fino al 1° settembre, la mostra Cristina Mittermeier. La grande saggezza – curata da Lauren Johnston in collaborazione con National Geographic – è la testimonianza della bellezza del pianeta e allo stesso tempo un avvertimento su ciò che si rischia di perdere a causa dell’inadeguatezza delle politiche occidentali e dello scarso interesse nei confronti della tutela ambientale.

Le 90 immagini in mostra sono scattate da un’artista che da tempo si impegna nella sensibilizzazione sul tema. Mittermeier è infatti cofondatrice e presidente dell’associazione no profit SeaLegacy, nata nel 2014 dall’unio -

ne di fotografi, registi e scrittori di fama internazionale impegnati nella difesa degli oceani. Scopo della mostra è promuovere la salvaguardia degli ecosistemi a rischio ed evidenziare come uomini e donne in ogni angolo del globo, con le loro diverse culture e tradizioni, siano strettamente connessi a ogni altro animale e a tutte le piante o rocce che dimorano sulla Terra. Dalle otarie delle isole Galapagos a una donna nella provincia cinese dello Yunnan, passando per le lastre di ghiaccio della penisola antartica e i giovani indigeni della valle del fiume Omo, in Etiopia, ogni elemento ha la stessa importanza e lo stesso valore.

Con un’attenzione specifica alle tradizioni antiche, l’esposizione di Torino invita anche a riflettere sulla grande saggezza che accomuna i rituali e i saperi arcaici, generalmente basati sulla protezione e il rispetto della natura. Una sapienza a cui bisognerebbe sforzarsi di tornare. gallerieditalia.com

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Provincia dello Yunnan, Cina (2008)
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Valle dell’Omo, Etiopia (2023) Penisola Antartica, Antartide (2022)

NASCOSTA IN BELLA VISTA

Harold George Dick

Untitled

Australia del Nord (13 agosto 1943) Tratto da Shifters di Marta Bogdańska

DAL 26 APRILE, A REGGIO EMILIA, LA RASSEGNA FOTOGRAFIA

EUROPEA INVITA A COGLIERE LE SFACCETTATURE DEL MONDO NATURALE CHE SPESSO PASSANO INOSSERVATE di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

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Gli opossum sono curiosi per natura e uno in particolare, immortalato nel 1943 dal fotografo australiano Harold George Dick, preferiva forse raccogliere informazioni sul mondo attraverso l’obiettivo di una macchina da presa anziché essere oggetto delle attenzioni umane. Lo scatto è parte del progetto Shifters dell’artista polacca Marta Bogdańska, che raccoglie immagini d’archivio sui cosiddetti animali spia, ossia le creature addestrate allo spionaggio dagli organi militari internazionali nel corso delle guerre del XX secolo. La collezione di fotografie di Bogdańska, che si inserisce tra le esposizioni del festival Fotografia europea di Reggio Emilia, invita a guardare oltre l’orizzonte antropocentrico e a osservare gli animali come soggetti in grado di partecipare alla storia al pari degli

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Arko Datto Barche aspettano nelle secche che torni la marea per fare ritorno al villaggio (2019) © Arko Datto Massimiliano Corteselli Contrapasso, GFI#11 © Massimiliano Corteselli

umani. Tutte le mostre allestite in occasione della rassegna – dal 26 aprile al 9 giugno in vari siti della città – hanno in comune uno sguardo nuovo sul mondo naturale in cui uomini e donne sono immersi.

Tema di questa 12esima edizione è La natura ama nascondersi, da un aforisma attribuito al filosofo greco Eraclito. È il paradosso di un’entità nascosta in bella vista, che non può evitare di rivelarsi, eppure passa inosservata. E che, mansueta e giusta, se ignorata troppo a lungo può reagire in modi distruttivi. Come nel delta del Bengala, dove l’innalzamento del livello del mare e dei fiumi ha sommerso molte isole della regione esponendo milioni di persone al rischio di diventare rifugiati climatici. Il fotografo indiano Arko Datto rac-

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Natalya Saprunova Permafrost #3 © Natalya Saprunova Pierre Zandrowicz Cinema of elements (2023) © Pierre Zandrowicz

conta questa realtà nella trilogia The Shunyo Raja Monographies, in esposizione per tutta la durata del festival ai Chiostri di San Pietro. Una questione simile è affrontata dalla fotografa russo-francese Natalya Saprunova nella serie Permafrost. In mostra nella stessa location, tenta di dare voce alle preoccupazioni delle comunità lapponi che ogni giorno assistono allo sciogliersi irrimediabile delle nevi perenni. Le connessioni tra occultamento e scoperta nella relazione umana con la natura sono al centro anche degli originali progetti realizzati da artisti che si avvalgono dell’intelligenza artificiale generativa. Come il finlandese

Antti Karppinen che in The Great Freeze racconta con ironia un mondo alterato irrimediabilmente dal cambiamento climatico, in cui le persone continuano a svolgere le loro attività con grottesco distacco.

fotografiaeuropea.it

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Antti Karppinen The Great Freeze (2023) Katie Morris Residue (2023) © Antti Karppinen © Katie Morris

FRECCE TRENITALIA

GUIDA AI SERVIZI

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DURANTE I PONTI DI PRIMAVERA SI VIAGGIA IN TUTTA ITALIA CON LE FRECCE

In occasione dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio, chi decide di partire per Sorrento o Pompei dai principali centri italiani può usufruire dei servizi FRECCIALink aggiuntivi per le vacanze di primavera. Tutti i giorni dal 20 aprile al 5 maggio, infatti, un autobus moderno e confortevole connette le due città alla stazione di Napoli Afragola in coincidenza con i Frecciarossa in arrivo o in partenza da Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia e Milano.

Se invece si vogliono raggiungere le località della costa adriatica da Milano, Torino, Venezia e Bologna sono disponibili in totale 32 collegamenti Frecciarossa da e per Rimini, Ancona, Pescara, Foggia, Bari, Brindisi, Lecce e Taranto. Nelle giornate a più alta richiesta, inoltre, saranno disponibili altri due Frecciarossa tra Milano, Bologna e Pescara.

Se si vuole raggiungere la costa calabrese da Milano, nei giorni a più alta domanda di mobilità, è possibile approfittare del Frecciarossa notturno che parte la sera dal capoluogo lombardo e consente di essere a Reggio Calabria già dal mattino.

Lungo il tragitto il treno si ferma nelle stazioni di Milano Rogoredo, Reggio Emilia AV, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Lamezia Terme Centrale, Rosarno e Villa S. Giovanni. Per il ritorno, è possibile scegliere il Frecciarossa in partenza la sera da Reggio Calabria per essere a Milano il mattino seguente, sfruttando al meglio il tempo a disposizione per la proprie vacanze.

Infine, chi desidera salire su un aereo per raggiungere destinazioni lontane può raggiungere comodamente l’aeroporto di Roma Leonardo da Vinci in Frecciarossa dal centro di Napoli, Firenze, Bologna, Padova e Venezia. Maggiori informazioni su trenitalia.com

OFFERTE E SERVIZI
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AI CONCERTI CON LE FRECCE

Frecciarossa continua ad accompagnare gli appassionati di musica dal vivo ai concerti degli artisti nazionali e internazionali più amati.

Grazie all’offerta Speciale Eventi chi sogna di assistere a maggio ai live dei Thirty Seconds to Mars, degli AC/DC, dei Jonas Brothers e agli I-Days di Milano può viaggiare sulle Frecce con sconti fino all’80%, inserendo in fase di acquisto i seguenti codici: SECONDSTOMARS, ACDC, BROTHERS o IDAYS.

La stessa offerta è valida anche per i live in programma tra giugno e luglio di Zucchero, di Fabi Silvestri Gazzè e per il Firenze Rocks. Per accedere all’offerta è sufficiente inserire i codici ZUCCHERO, FABISILVESTRIGAZZE e FIRENZEROCKS.

Maggiori informazioni su trenitalia.com

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CON IL CARNET AZIENDE FINO AL 40% DI SCONTO

SUI VIAGGI DI LAVORO

Spostamenti di lavoro tra due città? Il Carnet Aziende permette di risparmiare sui viaggi di dipendenti e collaboratori. Si può scegliere tra le seguenti tipologie di Carnet:

• Carnet Aziende 10 viaggi con lo sconto del 20% sul prezzo Corporate

• Carnet Aziende 30 viaggi con lo sconto del 30% sul prezzo Corporate

• Carnet Aziende 50 viaggi con lo sconto del 40% sul prezzo Corporate

Il Carnet è dedicato solo alle aziende iscritte al programma gratuito Trenitalia for Business, non è nominativo, quindi può essere utilizzato da diversi dipendenti e collaboratori della stessa azienda. Il Carnet Aziende è valido tutti i giorni della settimana, in entrambe le direzioni. Le prenotazioni devono essere effettuate nel periodo di validità del Carnet e hanno la massima flessibilità per viaggi anche in date successive.

Maggiori informazioni su trenitalia.com/it/informazioni/trenitalia-for-business/carnet-aziende

114 OFFERTE E SERVIZI
Tutti i vantaggi del programma nella pagina Trenitalia for Business sul sito trenitalia.com 114
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BASE

LIBERTÀ DI VIAGGIO

E CAMBI ILLIMITATI

Biglietto acquistabile fino alla partenza del treno e del FRECCIALink. Entro tale limite sono ammessi il rimborso, il cambio del biglietto e il cambio della prenotazione un numero illimitato di volte. Dopo la partenza, il cambio della prenotazione e del biglietto sono consentiti una sola volta fino a un’ora successiva.

ECONOMY

CONVENIENZA E FLESSIBILITÀ

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il biglietto può essere acquistato entro la mezzanotte del terzo giorno precedente al viaggio, per le Frecce e FRECCIALink, ed entro la mezzanotte del secondo giorno precedente al viaggio per i treni Intercity e Intercity Notte. Il cambio prenotazione, l’accesso ad altro treno e il rimborso non sono consentiti, livello Executive escluso. È possibile, fino alla partenza del treno, esclusivamente il cambio della data e dell’ora per lo stesso tipo di treno, livello o classe, effettuando il cambio rispetto al corrispondente biglietto Base e pagando la relativa differenza di prezzo. Il nuovo ticket segue le regole del biglietto Base.

SUPER ECONOMY

MASSIMO RISPARMIO

Offerta a posti limitati e soggetta a restrizioni. Il biglietto può essere acquistato entro la mezzanotte del settimo giorno precedente al viaggio, per le Frecce e FRECCIALink ed entro la mezzanotte del sesto giorno per gli Intercity e Intercity Notte. Il cambio, il rimborso e l’accesso ad altro treno non sono consentiti, livello Executive escluso.

Freccia 2X1

La promozione consente di viaggiare in due tutti i giorni con sconto fisso del 50% del prezzo Base su Frecciarossa e Frecciargento. L’offerta è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive e del Salottino Business 1

FrecciaSENIOR Riservata agli over 60 titolari di Carta FRECCIA, FrecciaSENIOR consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 29 € a seconda della classe e della relazione di viaggio. L’offerta è valida per viaggiare in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Business, Premium e Standard 2

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PROMOZIONI

FrecciaDAYS

Viaggia il martedì, mercoledì e giovedì con sconti fino al 60% rispetto al prezzo del biglietto Base sui treni Frecciarossa e Frecciargento nei livelli di servizio Business, Premium, Standard, in 1^ e in 2^ classe 3

FrecciaYOUNG

Riservata agli under 30, l’offerta FrecciaYOUNG consente di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento con prezzi a partire da 19 € a seconda della relazione di viaggio. L’offerta è riservata ai soci Carta FRECCIA under 30 ed è valida per viaggiare in Standard e in 2^ classe 4

NOTE LEGALI

1. Offerta a posti limitati e variabili in base al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio scelto ed è acquistabile entro le ore 24 del settimo giorno precedente la partenza e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

2. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 1^ e 2^ classe e nei livelli di servizio Standard Premium e Business. Prevede, a seconda della classe e relazione di viaggio, l’acquisto a prezzi fissi in Standard /2^ classe a partire da 29 €, in Premium a partire da 34 € e in Business/1^ classe a partire da 39 €. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. Acquistabile fino alle ore 24 del terzo giorno precedente la partenza del treno. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

3. L’offerta è a posti limitati che variano in base al giorno, al treno e alla classe o livello di servizio e non è cumulabile con altre riduzioni ad eccezione di quella prevista a favore dei ragazzi.

FrecciaFAMILY

Con Trenitalia i bambini viaggiano gratis in Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca in 1^ e 2^ classe e nei livelli Business, Premium e Standard La gratuità è prevista per i minori di 15 anni accompagnati da almeno un maggiorenne, in gruppi composti da 2 a 5 persone. I componenti del gruppo dai 15 anni in poi pagano il biglietto scontato del 50% sul prezzo Base 5

Puoi acquistare l’offerta fino alle ore 24 del settimo giorno precedente la partenza del treno, presso tutti i canali di vendita. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

4. Offerta valida sui treni Frecciarossa e Frecciargento, in 2^ classe e nel livello di servizio Standard. Prevede l’acquisto a prezzi fissi di 19€, 29 € e 39€, a seconda della relazione di viaggio. Tali prezzi non si applicano alle relazioni per le quali è previsto un uno sconto inferiore al 50% rispetto al prezzo Base. Acquistabile fino alle ore 24 del terzo giorno precedente la partenza del treno. L’offerta è a posti limitati che variano in base al treno e al giorno della settimana e non si cumula con altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti, compresa quella prevista per i ragazzi. Cambio biglietto/prenotazione e rimborso non sono consentiti.

5. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. Cambio prenotazione/biglietto e rimborso soggetti a restrizioni. Acquistabile entro le ore 24 del terzo giorno precedente la partenza del treno. L’offerta non è cumulabile ad altre riduzioni a qualsiasi titolo spettanti.

INSIEME

Offerta dedicata ai gruppi da 3 a 5 persone per viaggiare con uno sconto sul prezzo Base fino al 50% sulle Frecce e fino al 60% su Intercity e Intercity Notte. La promozione è valida in 1^ e 2^ classe e in tutti i livelli di servizio ad eccezione dell’Executive, del Salottino e delle vetture Excelsior 6

6. Offerta a posti limitati e variabili rispetto al giorno, al treno e alla classe/livello di servizio. La percentuale di sconto varia rispetto al prezzo Base dal 40% al 50% per le Frecce e dal 20% al 60% per gli Intercity e Intercity Notte. Lo sconto non è cumulabile con altre riduzioni fatta eccezione per quella prevista in favore dei ragazzi fino a 15 anni. La promozione è acquistabile entro le ore 24 del settimo giorno precedente la partenza per le Frecce e fino alle ore 24 del secondo giorno precedente la partenza del treno per i treni Intercity e Intercity Notte. Il cambio e il rimborso non sono consentiti.

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©
Creative Juice/AdobeStock Informazioni aggiornate al 22 marzo 2024

MOMENTI DI GUSTO AD ALTA VELOCITÀ

Hai voglia di una pausa ad Alta Velocità diversa dal solito? Aggiungi al tuo viaggio un’esperienza di gusto!

Il FRECCIABistrò ti aspetta al centro del Frecciarossa: lì troverai prodotti da forno, snack dolci e salati, piatti caldi e freddi, taglieri, panini, tramezzini, pizza, hamburger e soft drinks, birre artigianali, cocktail, vini e bollicine. Inoltre, puoi scegliere tra tanti menù pensati per ogni momento della giornata

Sono disponibili anche opzioni vegetariane e senza glutine o lattosio.

Tra i menù:

FOOD ON BOARD 118

PORTALEFRECCE.IT

L’INTRATTENIMENTO GRATUITO AD ALTA VELOCITÀ

Grazie ai servizi e ai contenuti del portale FRECCE il viaggio a bordo dei treni Frecciarossa e Frecciargento e nelle sale FRECCIAClub e FRECCIALounge è più piacevole. Per accedere basta collegarsi alla rete WiFi, digitare www.portalefrecce.it o scaricare l’app Portale FRECCE da App Store e Google Play. Ulteriori dettagli, info e condizioni su trenitalia.com

I FILM DI APRILE

© 2023 Warner Bros. Entertainment Inc. All rights reserved ©2018 Disney Enterprises, Inc. All rights reserved © 2022 022 Warner Bros. Entertainment España S.L. All rights reserved

Motherless

TANTI CONTENUTI PER TE

GIOCHI

Azione, sport, logica e tanto altro a disposizione di grandi e dei bambini

NEWS

Notizie Ansa sui principali fatti quotidiani aggiornate ogni ora

EDICOLA

DIGITALE

Quotidiani e riviste nazionali e internazionali

SERIE E

PROGRAMMI TV

Una selezione di serie e programmi tv

MUSICA

Il meglio della musica contemporanea italiana e straniera

INTERNET WIFI

Connessione a Internet tramite WiFi di bordo

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Cura la tua formazione con i corsi audio e video

BAMBINI

Cartoni e programmi per i piccoli viaggiatori

PODCAST E AUDIOLIBRI Podcast e audiolibri di vario genere anche per bambini

EffettoVIOLA TM

Innovativa tecnologia audio che aiuta a ridurre lo stress e ritrovare il buonumore

LIBRI E GUIDE

Circa 200 contenuti tra libri ed estratti di guide turistiche

INFO DI VIAGGIO

PODCAST TURISTICI Arricchisci il tuo programma di viaggio con suggerimenti originali e inediti

Informazioni in tempo reale su puntualità, fermate, coincidenze

GOAL

COLLECTION

Guarda i goal dell’ultimo turno di Coppa Italia Frecciarossa e/o di Seria A Tim

WiFi e inquadra il QR code

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PORTALE FRECCE
Connettiti alla rete Mary Poppins returns Magic Mike’s last dance Mummies A man called Otto Brooklyn
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All rights

PROGRAMMA CARTA FRECCIA

ACCELERA LA TUA RACCOLTA PUNTI CON I SERVIZI DEI PARTNER

I soci Carta FRECCIA possono accumulare punti premio anche utilizzando i servizi offerti dai Partner. Tra le new entry c’è

Eni Plenitude: attivando l’offerta luce e/o gas Trend Casa è possibile accumulare fino a 3.500 punti Carta FRECCIA entro il 17 aprile, fino a tremila punti dal 18 aprile.

Ma si accumulano punti anche con le società di noleggio auto Avis, Budget e Maggiore, con il servizio di spedizione bagagli Zyppy e quello di deposito bagagli Stow Your Bags, oppure scegliendo di prenotare il proprio soggiorno sul sito Booking.com/trenitalia.

Grazie alle partnership Carta FRECCIA, è ancora più facile accumulare punti e richiedere subito biglietti premio gratuiti per viaggiare sulle Frecce, utilizzare il Cashback o tanti altri premi.

Maggiori informazioni nella sezione Carta FRECCIA su trenitalia.com

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MOSTRE IN TRENO E PAGO MENO

VIVI LA CULTURA CON LE FRECCE. SCONTI E AGEVOLAZIONI NELLE PRINCIPALI SEDI MUSEALI E DI EVENTI IN ITALIA

È dedicata al liquido più prezioso della Terra la mostra Aqua mater che riunisce fino al 14 luglio, negli spazi di Palazzo Ducale a Genova, 42 immagini in grande formato del fotografo brasiliano Sebastião Salgado. L’esposizione è resa ancora più evocativa dalla traccia audio sul tema dell’acqua, che accompagna il visitatore lungo il percorso, creata dal compositore francese François Bernard Mâche. Scopo della rassegna è invitare i visitatori a riflettere sul cambiamento climatico e, in particolare, sulle conseguenze sociali e ambientali provocate dallo scioglimento dei ghiacciai e dall’innalzamento del livello degli oceani.

Ingresso 2x1 o singolo ridotto per chi viaggia verso Genova con le Frecce in possesso di un biglietto con data antecedente al massimo di tre giorni quello della visita.

Ingresso singolo ridotto anche per chi presenta un biglietto Intercity, Intercity Notte o di corsa semplice Regionale con riportata la stessa data della visita alla mostra e per i titolari di abbonamento a tariffa sovraregionale Trenitalia valido per raggiungere Genova. È previsto inoltre uno sconto del 10% al bookshop per i soci Carta FRECCIA che in cassa esibiscono il biglietto delle Frecce con destinazione Genova. palazzoducale.genova.it

IN CONVENZIONE ANCHE

CÉZANNE/RENOIR

Fino al 30 giugno a Palazzo Reale, Milano palazzorealemilano.it

GIUSEPPE DE NITTIS, PITTORE DELLA VITA MODERNA

Fino al 30 giugno a Palazzo Reale, Milano mostradenittis.it

MARTIN PARR - SHORT & SWEET

Fino al 30 giugno al Museo delle culture, Milano mudec.it

PICASSO. LA METAMORFOSI DELLA FIGURA

Fino al 30 giugno al Museo delle culture, Milano mudec.it

PIERO DELLA FRANCESCA. IL POLITTICO AGOSTINIANO RIUNITO Per la prima volta nella storia, le otto tavole che compongono il polittico agostiniano realizzato del XV secolo da Piero della Francesca sono riunite nello stesso luogo. Fino al 24 giugno, il Museo Poldi Pezzoli di Milano ospita il capolavoro destinato all’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo), smembrato e perduto nel corso del XVI secolo. Gli otto pannelli che oggi restano del polittico sono custoditi normalmente a New York, Lisbona, Londra e Washington, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario di quello raffigurante San Nicola da Tolentino. Ingresso a metà prezzo riservato ai possessori di un biglietto delle Frecce con destinazione Milano in una data antecedente al massimo di tre giorni da quella della visita. museopoldipezzoli.it

Piero della Francesca  San Michele Arcangelo (1454-1469)

The National Gallery, Londra

TATUAGGIO. STORIE DAL MEDITERRANEO

Fino al 28 luglio al Museo delle culture, Milano mudec.it

HELMUT NEWTON. LEGACY

Fino al 24 novembre alle Stanze della fotografia, Venezia lestanzedellafotografia.it

MONET. CAPOLAVORI DAL MUSÉE MARMOTTAN MONET DI PARIGI

Fino al 14 luglio al Centro Altinate San Gaetano, Padova altinatesangaetano.it

VAN GOGH. MULTIMEDIA E LA STANZA SEGRETA

Fino al 23 giugno a Palazzo Dalla Rosa Prati, Parma navigaresrl.com

ESCHER

Fino al 21 luglio a Palazzo dei Diamanti, Ferrara palazzodiamanti.it | arthemisia.it

LA CITTÀ DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI A GENOVA cittadeibambini.net

ANSELM KIEFER. ANGELI CADUTI

Fino al 21 luglio a Palazzo Strozzi, Firenze palazzostrozzi.org

HZERO A FIRENZE hzero.com

MUSEUM OF DREAMERS

Fino al 18 maggio a PratiBus District, Roma museumofdreamers.com

REGGIA DI VENARIA, VENARIA REALE (TO) lavenaria.it

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informazioni su trenitalia.com
Maggiori
Sebastião Salgado Vietnam del Sud (1995) © Sebastião Salgado

Per schematicità e facilità di lettura la cartina riporta soltanto alcune città esemplificative dei percorsi delle diverse tipologie di Frecce. Maggiori dettagli per tutte le soluzioni di viaggio su trenitalia.com

Alcuni collegamenti qui rappresentati sono disponibili solo in alcuni periodi dell’anno e/o in alcuni giorni della settimana. Verifica le disponibilità della tratta di tuo interesse su trenitalia.com

Il servizio Frecciarossa tra Milano e Parigi è temporaneamente sospeso a causa dell’interruzione di linea tra Modane e Chambéry

Cartina aggiornata al 20 marzo 2024

122 NETWORK // ROUTES // FLOTTA
LEGENDA: Matera Potenza Udine Trieste Pisa Bari Lecce Reggio di Calabria Fiumicino Aeroporto Genova Rimini Ancona Pescara Taranto Lamezia Terme Caserta Bolzano Milano Torino Bologna Firenze Perugia Roma Paola Sibari Brescia Vicenza Venezia Padova Modena NO STOP Reggio Emilia AV La Spezia Trento Ravenna Verona Salerno Mantova Treviso Napoli Napoli Afragola Pompei Assisi Sorrento Parigi Lione Ora Falconara Marittima

Velocità max 400 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 8 carrozze

Livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard Posti 457 | WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 500

Velocità max 360 km/h | Velocità comm.le 300 km/h | Composizione 11 carrozze

4 livelli di servizio Executive, Business, Premium, Standard | Posti 589 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 1000

FRECCIAROSSA ETR 700

Velocità max 250km/h | Velocità comm.le 250km/h | Composizione 8 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 497

WiFi Fast | Presa elettrica e USB al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIAROSSA ETR 600

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h | Composizione 7 carrozze

3 livelli di Servizio Business, Premium, Standard | Posti 432 WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIARGENTO ETR 485

Velocità max 280 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze | Classi 1^ e 2^ | Posti 489

WiFi | Presa elettrica al posto Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

FRECCIABIANCA ETR 460

Velocità max 250 km/h | Velocità comm.le 250 km/h

Composizione 9 carrozze

Classi 1^ e 2^ | Posti 479 | Presa elettrica al posto

Servizi per persone con disabilità | Fasciatoio

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DESTINAZIONE SICILIA

IL RECUPERO DELLA FERROVIA ALCANTARA-RANDAZZO CONSENTIRÀ DI PERCORRERE IN TRENO STORICO UNA PARTE DELL’ANTICO TRACCIATO

di Gabriele Romani

Un tracciato di circa 40 chilometri, lungo il quale si incontrano otto gallerie e 13 viadotti. È la linea ferroviaria che attraversa la valle del fiume Alcantara, congiungendo la costa ionica della Sicilia col versante settentrionale dell’Etna. Quest’autentica perla dell’isola è oggetto di un importante intervento di recupero infrastrutturale, frutto della collaborazione tra Rete Ferroviaria Italiana, Regione Siciliana e Fondazione FS Italiane.

I lavori sono stati avviati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza promosso dal ministero della Cultura. L’obiettivo della prima fase è garantire il ripristino degli iniziali 13 chilometri, che dal 2026 saranno percorribili dai convogli storici della Fondazione FS. Inattiva dai primi anni ‘90, la ferrovia Alcantara-Randazzo attraversa una zona ancora poco esplorata dai turisti, ma con un enorme

potenziale di sviluppo. Un percorso affascinante che incrocia una storia millenaria, racchiusa nelle mura dei borghi collinari, e incomparabili bellezze naturalistiche come quelle del parco fluviale dell’Alcantara.

Qui le gole, canyon di natura basaltica che si sono formati dalle eruzioni vulcaniche, consentono ai visitatori diverse esperienze, come escursioni, percorsi in mountain bike, rafting e rigeneranti tuffi nelle gelide acque del fiume. La ferrovia lambisce anche le località di Motta Camastra, vicino a Messina, grazioso borgo collinare affacciato sull’ampia valle sottostante, e Castiglione di Sicilia (Catania), uno degli angoli più caratteristici della regione, nonché luogo ideale per degustare i corposi vini etnei in una delle numerose enoteche della zona. fondazionefs.it fondazionefsitaliane

Il ponte di San Cataldo nel territorio di Francavilla di Sicilia, Messina

PRIMA DI SCENDERE FONDAZIONE FS
© Archivio Fondazione FS Italiane
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PRIMA DI SCENDERE

mariotozziofficial OfficialTozzi [Geologo Cnr, conduttore tv e saggista]

LA CITTÀ IDEALE

Nella Penisola dei piccoli comuni e delle cosiddette realtà marginali, esistono ancora le città ideali del Rinascimento? La risposta è sì, e sono più di una. Terra del Sole (chiamata anche Eliopoli), città-fortezza medicea alle porte di Castrocaro Terme, in provincia di Forlì-Cesena, è una di queste.

Fondata nel 1564 dal granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici, è rimasta praticamente intatta, con i suoi mattoni cotti rossi e gli oltre due chilometri di mura alte circa 13 metri. Vista in pianta, la località è un perfetto quadrilatero

che ricorda gli antichi campi militari e un tempo assolveva a compiti bellici e amministrativi di confine. Aggiratevi fra i palazzi nobiliari e la chiesa di Santa Reparata, passate poi da un castello all’altro, e arrampicatevi sui poggi attorno. Dalla rocca di Monte Poggiolo, in particolare, si gode un panorama senza fine su tutta la Romagna fino al mare Adriatico. Se poi vi trovate in città nei giorni del palio, tra agosto e settembre, potete rivivere antiche ritualità tra figuranti in costume e cambi della guardia. Senza dimenticare almeno una piadina di accompagno.

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FUORI LUOGO
La città-fortezza Terra del Sole (Forlì-Cesena)
© tamas/AdobeStock

PRIMA DI SCENDERE

MINDFULNESS IN VIAGGIO

di Nerina Di Nunzio nerina.dinunzio nerinadinunzio [Esperta di comunicazione, istruttrice mindfulness e coach]

DIVENTARE MONTAGNA

Le vette ci sfidano e ci proteggono, racchiudono in sé armonia, difficoltà e maestà. Lo sa bene chi è appena tornato dalla settimana bianca, chi in estate opta per un trekking ristoratore e quanti vivono alle falde di un monte che protegge il territorio. La montagna comunica un senso di sacralità e timore reverenziale a tutti, anche ai più ardui scalatori. Si eleva sopra il mondo, è sempre vista come meta e la sua stessa presenza attira e incombe. La sua natura è archetipica. Dura e solida come la roccia di cui è composta, fresca come l’ombra degli alberi che la ricoprono, assolata e accecante come il caldo sole che si gode in cima. La montagna è un luogo di larghi orizzonti e prospettive, dove è possibile commisurare la scala panoramica del mondo naturale alle fragili ma tenaci radici della nostra vicenda umana. Nella storia ha svolto funzioni chiave. Gli dei antichi erano sempre nascosti in montagna e questo luogo diventava madre, padre, guardiano, protettore, alleato.

Jon Kabat-Zinn, biologo statunitense che ha il merito di aver portato la mindfulness nella medicina tradizionale, ha riconosciuto nella montagna un simbolo di forza e contrasti dedicando una meditazione specifica a questo elemento naturale. Perfetta per chi si trova in treno o è seduto in un luogo tranquillo, la meditazione della montagna è volta alla riduzione dello stress e alla ricerca della consapevolezza della nostra posizione nel mondo.

L’idea è creare uno spazio interiore sul quale posare lo sguar-

do per provare a immaginare la più bella e imponente delle cime che abbiate mai visto. Può trattarsi di un ricordo, di un monte inventato dalla fantasia o visto in un film o in fotografia. Forse è immerso nella fioritura della primavera, forse è innevato o i suoi crinali sono pieni di conifere verdi. Qualunque sia l’aspetto della vostra montagna, respirate con lei in maniera tranquilla e naturale prendendo consapevolezza dell’ambiente immaginario che state creando. L’invito è di “stare” senza agire. Un monito alla calma e alla solidità, un momento in cui prendere le distanze dal turbinio della realtà per restare radicati nell’essere. Partendo da qui, durante il viaggio raggiungerete la simbiosi con questa imponente figura e, diventando montagna voi stessi, potrete dare uno sguardo alla vita dalla giusta distanza. E congratularvi con voi stessi per aver camminato tanto fino a questa vetta.

Ascolta su Spotify la Meditazione della montagna

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© Raool/AdobeStock

PRIMA DI SCENDERE

FOTO DEL MESE

di Irene Marrapodi - ir.marrapodi@fsitaliane.it

Le finestre consentono di far entrare in casa aria pulita e qualche raggio di sole. I quadri appesi in salotto ne abbelliscono gli spazi. Una finestra scardinata da un’esplosione, invece, non ha uno scopo. Neanche quando, per uno strano inganno della vista, sembra un dipinto. L’illusione è doppia. È ottica, nella percezione della profondità del riquadro, ed emotiva, se non si coglie subito la circostanza della guerra. Incastonata tra le crepe di un muro, apre a un panorama di distruzione.

È il 2020, e l’edificio ritratto si trova a Tripoli, in Libia. Lo scatto è di Gabriele Micalizzi e, insieme alle altre immagini del fotoreporter meneghino, si può vedere fino al 28 giugno alla mostra A kind of beauty, curata da Tiziana Castelluzzo alla 29 Arts in progress gallery di Milano.

Micalizzi scova la bellezza nelle zone di guerra e la immortala in immagini potenti. I suoi lavori sono come vulcani in eruzione: spaventosi, devastanti, ma dotati di una forza magnetica che non consente allo sguardo di sottrarsi. Il fotoreporter racconta attraverso la mostra i principali scontri degli ultimi 20 anni, come le proteste palestinesi del 2018 a Gaza, conosciute come Grande marcia del ritorno, contro il blocco di Israele. In seguito alla repressione, 214 civili, di cui 46 minori, sono stati uccisi e 216 persone hanno subito l’amputazione degli arti.

Per poi spostarsi verso le rivoluzioni arabe, la resistenza del Donbass, in Ucraina, le proteste di Atene per la crisi economica del 2011 e la situazione in Iraq nel 2021.

29artsinprogress.com

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Gabriele Micalizzi Libian Trompe-l'oeil Tripoli, Libia (2020) Courtesy of 29 Arts in progress © Gabriele Micalizzi
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