MEDIALOGANDO
AUTOREVOLEZZA E IMPARZIALITÀ I FATTI, E GLI STRUMENTI PER COMPRENDERLI. L’ANSA DEL XXI SECOLO RACCONTATA DAL SUO DIRETTORE, LUIGI CONTU marmanug
© Claudio Onorati
di Marco Mancini
S
cendo dalla piazza del Quirinale, lungo via della Dataria, per raggiungere in pochi passi lo storico palazzo dove ha sede l’Ansa, la prima agenzia di stampa italiana. Percorro insieme a Luigi Contu, che ne è direttore da nove anni, alcune severe stanze e corridoi affrescati dove – complice la prossimità al cuore della Repubblica Italiana – si respira un’aurea quasi sacrale. Quanto lo può essere la capacità di cogliere e raccontare i fatti nella loro oggettività, quale irrinunciabile presidio di
Il direttore dell’Ansa, Luigi Contu 2
libertà e democrazia. Una sacralità laica, mi siano concessi iperbole e ossimoro, che Contu, seduto in una poltrona del suo studio, ci aiuta a comprendere con un ricordo. «Quando sono stato assunto ero proprio qua e lì (indica la poltrona dietro la sua scrivania, ndr) c’era il professor Lepri, era il 1986. Mi disse una frase che non scorderò mai: “Caro Contu, io non le chiederò mai per chi vota, lei non me lo faccia capire da quello che scrive”. Ecco, questa frase è ancora oggi la stella polare del nostro modo di fare informazione: raccontare i grandi fatti con neutralità e imparzialità, perché non sta a noi esprimere opinioni o giudizi, dire chi ha torto o ragione. Non è facile, perché anche nel modo di raccontare i fatti se ne può orientare l’interpretazione, come nello scegliere la notizia di apertura sul vostro portale ansa.it. Il nostro sito lavora post agenzia, ossia riceve le notizie con gli stessi tempi di tutti gli abbonati e testate che pagano l’abbonamento. E le notizie escono quando i fatti accadono, mentre la scelta dell’apertura cerchiamo sempre di farla con oggettività. Oltretutto cambia spesso proprio perché siamo, da sempre, abituati a lavorare con un flusso continuo e con una mentalità digitale. Se andiamo a rileggere la prima notizia pubblicata dall’Ansa, il 15 gennaio 1945, ce ne rendiamo conto: cinque righe, più o meno un tweet, per annunciare il bombardamento degli alleati su Berlino. Mancavano solo gli hashtag. L’Ansa nacque come cooperativa tra i giornali cartacei dell’epoca per aiutare la libera stampa a riprendere il lavoro e contenere i costi. Giusto? Esattamente, dietro input del comando militare alleato e seguendo l’analogo modello americano dell’agenzia di stampa Associated Press (AP). L’Ansa è ancora una cooperativa e ha come soci tutti i gruppi editoriali. Negli anni è cresciuta fino a diventare la quinta agenzia