SLIDE | webinar La progettazione didattica inclusiva in classe

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Pluralità e pluralizzazione

Pluralità come variabilità umana

Pluralità come moltitudine di obiettivi, metodi e strumenti

Pluralità come apertura del curricolo, in un equilibrio tra ciò che è essenziale per tutti e ciò che è significativo per ciascuno

Pluralizzare l’insegnamento e l’apprendimentoIndicazioni

operative Riferimenti

metodologici

• Conoscere gli alunni

• Curare il clima di classe

• Pluralizzare obiettivi, contenuti e processi

• Universal Design for Learning (UDL)

• Differenziazione didattica di Tomlinson

• Didattica per competenze

Basi teoriche

• Come cambia la visione dell'insegnamento?

• E dell'apprendimento?

Quale visione e quali prospettive sull’insegname nto?

Individualizzazione e personalizzazione per tutti

Funzionamenti

Universalità

Competenze

Equità / Prevenzione e contrasto delle disuguaglianze

…Si tiene conto dei meccanismi di potere e oppressione/ marginalizzazione

Ruota intersezionale del potere e del privilegio (realizzato a partire dal lavoro di Sylvia Duckworth, 2020)

Estratto da «Guida alla progettazione didattica inclusiva»

(Dell’Anna & Marsili, 2025, p. 21)

Quale visione e quali prospettive sull’apprendimento?

L’apprendimento è predeterminato dall’intelligenza

• Entità fissa;

• Innata ed ereditaria;

• Misurabile

• Zona di sviluppo prossimale

• Categorie logiche dell’apprendimento

• Metacognizione

• Apprendimento reticolare

Rapporto d’interdipendenza tra sviluppo cognitivo e apprendimento.

Riferimenti metodologici

• Universal Design for Learning

• Differenziazione didattica

• Didattica per competenze

• Didattica aperta

Perché parlare di pluralizzazione ?

1. Misconcezioni (sull’inclusione, sull’apprendimento, sulla diversità)

2. Tradizioni radicate (insegnamento trasmissivo, centrato sul docente, uniformante ed escludente)

3. Tensione tra tradizione «generale» e «speciale»

Questioni e sfide della didattica inclusiva in Italia Proporre un «metodo di lavoro per favorire la progettazione didattica inclusiva»

- Per gli insegnanti curricolari, per promuovere una didattica inclusiva a livello di classe

- Per gli insegnanti di sostegno, per migliorare la connessione tra percorsi individuali e di classe

- Con un approccio trasversalmente valido, per ogni ordine e grado di istruzione (dalla primaria alla secondaria di II grado)

- Situato nel contesto italiano (in linea con l’esperienza nazionale, la sua letteratura, e la sua normativa)

Alcune premesse metodologiche

fondamentali…

Conoscere gli alunni (tutti, individualmente e come dimensione collettiva)

(Dell’Anna & Marsili, 2025, p. 84)

Molteplici strumenti

Molteplici prospettive

1. Test e prove di verifica sulle competenze curricolari

2. Test standardizzati (es. sulle competenze metacognitive)

3. Osservazione libera, semi-strutturata o strutturata

4. Questionario di autovalutazione (es. auto-regolazione, difficoltà nell’apprendimento, punti di forza)

5. Autorappresentazione o narrazione di sé

6. Attività ludiche di autoriflessione (es. competenze e strategie metacognitive, motivazione all’apprendimento, preferenze e interessi)

7. Colloqui e momenti di dialogo individuale con gli alunni (e tra gli alunni)

8. Discussioni in classe

9. …

Metodi partecipativi ed emancipativi

Metodi guidati dall'adulto

Alcune premesse metodologiche fondamentali…

Principi e modalità per curare il clima di

(Dell’Anna & Marsili, 2025, p. 135)

• Costruzione: si intendono quelle attività da compiere ad inizio anno, o quando si ha una nuova classe, o quando si vuole avviare un processo didattico a partire da 0.

• Manutenzione: si intendono quelle attività che aiutano a mantenere gli ingranaggi della didattica sempre ben oliati, funzionanti ed efficaci

Alcune premesse metodologiche fondamentali…

Progettare gli obiettivi

Modalità di lavoro

• Partire dalla conoscenza degli allievi come singoli e come classe (interessi, grado di sviluppo, conoscenze ecc.);

• Prima di pensare agli obiettivi pensiamo a cosa potranno realizzare gli allievi alla fine del percorso;

• Costruire gli obiettivi in maniera gerarchica (da quello più complesso e a lungo termine al più breve e semplice);

• Condividerli con gli allievi;

• Ipotizzare un prospetto temporale non lineare, mantenendo una prospettiva comune a tutti ma con possibili piste differenti;

• Monitorare e dare feedback (valutazione formativa);

Alcune premesse metodologiche fondamentali…

Progettare gli obiettivi

(Dell’Anna & Marsili, 2025, pp. 209-210)

Depth and complexity di Sandra Kaplan

Gli elementi chiave di una progettazione didattica

inclusiva

Da selezionare, dosare, combinare, arricchire, ampliare…

Obiettivi di apprendimento e criteri di valutazione

Aspetti target nel profilo individuale e di classe

Ventaglio di architetture didattiche

Ventaglio di strategie e tecniche didattiche ed educative

Momenti didattici caratterizzanti una UdA

Molteplici soluzioni per l’organizzazione degli spazi e degli arredi

Opzioni per l'apertura (autodeterminazione degli alunni)

Molteplici configurazioni relazionali tra pari

Ventaglio di routine e regole condivise

Ventaglio di materiali e strumenti

Molteplici modalità di co-teaching …

Alcuni esempi operativi

Dagli obiettivi alle strategie…

Dalle caratteristiche degli alunni alla progettazione…

Dalle caratteristiche della classe alle configurazioni relazionali…

Un delicato gioco di equilibri…

• tra centratura sull’alunno e centratura sul docente (con le relative gradazioni);

• tra direttività e strutturazione data dall’insegnante e libertà di definizione, autoregolazione e determinazione dell’attività affidata agli alunni (con altrettante sfumature di intensità);

• tra compiti chiusi (con poche opzioni di risposta e risoluzione, come nel caso dell’approccio trasmissivo o simulativo) e compiti aperti, con ampio grado di sviluppo (come avviene per la scoperta guidata e l’esplorazione);

• tra forme di insegnamento-apprendimento che non comportano l’attivazione di strategie riflessive e puntano più che altro sulla capacità di ascolto e attenzione (come quella trasmissiva, più di tipo istruzionista) e forme dove la costruzione di nuovi apprendimenti passa attraverso una comprensione profonda, l’utilizzazione e la rielaborazione personale (come nel caso della esplorativa e a scoperta guidata, più orientata al costruttivismo).

Pluralizzare i contenuti di apprendimento

Strategie operative per la pluralizzazione dei contenuti didattici

1.Predisposizione di una pluralità di materiali → Focalizzazione sul “sapere”

➤ Preparate una gamma di materiali didattici che presentino i contenuti sotto diverse forme (testi, schemi, video, mappe concettuali, infografiche).

➤ Questo consente a ciascuno studente di accedere alle conoscenze (sapere) in base al proprio stile cognitivo e livello di partenza, offrendo percorsi multipli verso gli stessi concetti disciplinari.

2.Implementazione di attività parallele → Focalizzazione sul “comprendere”

➤ Strutturate attività parallele che affrontino lo stesso contenuto attraverso approcci diversi: ad esempio, un laboratorio, un dibattito, una simulazione o un’analisi di caso.

➤ In questo modo si promuove la comprensione profonda (comprendere), valorizzando punti di vista molteplici e favorendo la costruzione attiva del significato.

3.Organizzazione del lavoro a stazioni → Focalizzazione sul “saper fare”

➤ Progettate stazioni di lavoro in cui gli studenti possano esercitare abilità operative (saper fare) legate al contenuto, come risolvere problemi, applicare concetti in contesti concreti o produrre manufatti.

➤ Ogni stazione può variare per livello di complessità o tipo di attività, consentendo una differenziazione reale nei compiti assegnati.

(Dell’Anna & Marsili, 2025, p. 288)

Pluralizzare i processi di apprendimento

Tantissime opzioni a disposizione dei docenti, conciliabili con le proprie preferenze e il grado di esperienza:

- Pluralizzazione simultanea (durante un’attività, più opzioni contemporaneamente) vs longitudinale (nel corso del tempo si varia uno o più elementi) - Pluralizzare solo un elemento o più elementi (es. solo gli spazi, solo i materiali, oppure materiali, strategie di co-teaching e destinazioni d’uso degli spazi)

- Pluralizzare solo i processi o pluralizzare sia processi che contenuti

Guida alla progettazione didattica inclusiva

1. La pluralizzazione è la sintesi pratica di una molteplicità di framework teorici e strumenti operativi;

2. La pluralizzazione è uno strumento di progettazione per insegnanti

curricolari e di sostegno di ogni ordine e grado;

3. La pluralizzazione è un processo che riesce a porre ogni allievo di fronte a sfide appropriate e motivanti, senza sovraccaricare eccessivamente il lavoro dell’insegnante

Grazie per l’attenzione!

Silvia Dell’Anna e Francesco Marsili

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