Introduzione storica
Sul finire degli anni novanta e nei primi anni del nuovo millennio si avvicendano nuove figure importanti per lo sviluppo dell’arrampicata in Valsesia: la guida alpina Alberto Zucchetti è il principale artefice della chiodatura di falesie e vie lunghe. Il suo stile preferito di apertura è dal basso, con trapano, friends e nuts. Alberto ha letteralmente scovato alcune falesie e si è dedicato con innata passione e con particolare dedizione al lavoro di chiodatura. Le sue creazioni sono un marchio di qualità. Da non dimenticare il prezioso aiuto ricevuto da fedeli amici come Alberto Zanada, Daniele Zinetti e Sandro Borini, Davide Martinotti, che lo hanno accompagnato spesso nei lavori più difficoltosi di “disgaggio” delle pareti, pulizia sentieri e sistemazione della base delle falesie. Anni 2000 All’inizio del nuovo millennio si affacciano sulla scena verticale valsesiana “giovinastri” del calibro di Nicola Degasparis di Grignasco e Gabriele Moroni di Novara, nati e cresciuti negli ambienti giovanili federali. Il primo si dedica all’apertura di alcune vie estreme in alta valle, mentre il secondo libera molti dei tiri più duri della zona. Sono da attribuire a loro le prime ripetizioni di Fandango nella falesia di Ara, storica via di Alberto Gnerro e Mauro Centenaro, e del primo 8b+ valsesiano, Hamunaptra al Masso di S. Antonio ad Alagna. Gli stessi ragazzi si rendono protagonisti della rivalorizzazione dei Massi di Parone: storici passaggi di sassisti degli anni ottanta, esplorati per la prima volta da Luigi Barberis e Davide Zanino, vengono riscoperti e ripuliti durante la ribalta del bouldering a cui si assisteva in quegli anni. Nel 2003 gli ossolani Pellizzon e Garanzini, i novaresi Fratagnoli e De Maria chiodano egregiamente a fix le vie Free Dolcino, Alpino Giardiniere e Incanta Serpenti sulla Parete Calva. Queste vie sportive e moderne riportano l’attenzione degli arrampicatori su questa parete, rendono più piacevoli le salite. I tempi sono maturi e in questi anni viene pubblicata la guida Arrampicate Sportive e moderne in Ossola e Valsesia e attivato il sito web arrampicareinvalsesia.it, utile per raccogliere informazioni, news e curiosità sul mondo della verticale valsesiana. Si consolida così lo sviluppo dell’arrampicata in tutte le sue forme: Giancarlo Crotta, Nicola Degasparis, Marco Cunaccia e i soliti nomi Zucchetti, Zanada, Boris, Zinetti, Moretti, continuano a chiodare nuove falesie e attrezzano nuovi tiri.
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Nel campo del bouldering i fratelli Davide e Giorgio Borelli, più orientati verso il lato sportivo e atletico dell’arrampicata, insieme ad alcuni amici ed affiancati dal lavoro di Nicola Degasparis, si dedicano a spazzolare nuovi sassi e ad esplorare nuovi settori, tenendo il lavoro un po’ nascosto al vasto pubblico di arrampicatori. Con le manifestazioni “Teva Extreme Games” tenutesi a Rassa dal 2005 al 2008, si formano gruppi e associazioni che riuniscono gruppi di amici e appassionati di arrampicata. L’associazione “ClimbOne” è la prima a costituirsi dopo gli anni del gruppo GASS. Da questo gruppo emergono anche arrampicatori sportivi di tutto rispetto: originari di Guardabosone, piccolo paese della Valsessera poco distante da Borgosesia, Pippo Nolasco e Marco Zuccoli sono tra i più forti climbers della zona. Il primo si è distinto sia in gara che in falesia, raggiungendo gradi nel lavorato di 8c+/9a; entrambi però non disdegnano ripetere tiri estremi in valle e liberare nuovi blocchi duri. Dal 2010 a oggi Siamo giunti così ai giorni nostri, momenti in cui i soliti “afficionados”, temerari, volenterosi e appassionati, continuano a sfornare nuove vie e nuove falesie. I “mostri sacri” del passato non mollano e godendo di una loro “seconda giovinezza”, rispolverano vecchi itinerari e vecchie falesie abbandonate, compiendo un grosso lavoro di manutenzione e richiodatura. Nel comune di Varallo è inoltre sorta una struttura di arrampicata, con tanto di associazione sportiva dedita alla promozione dell’arrampicata fra i giovani. Che sia di buon auspicio per un futuro roseo e prosperoso dell’arrampicata in Valsesia. E tra tutti questi nomi sopracitati non bisogna dimenticare tutti gli appassionati di questo sport: è sempre grazie a loro che il movimento va avanti e continua a tramandarsi nel tempo. Un ringraziamento a quelle persone che, crescendo in questa valle, hanno scritto pagine importanti per questa semplice storia.