Rimini IN Magazine 02 2017

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Va’ dove ti porta LA NOTIZIA Pasquale Bove nasce a Foggia nel 1958. Arriva a Rimini da piccolissimo insieme alla famiglia. La fotografia lo incuriosisce. Acquista una Zenith, macchina fotografica prodotta nell’Est Europa, al giorno d’oggi roba da collezionisti. All’epoca Rimini non offriva grandi opportunità per imparare il mestiere. Così le prime lezioni le prende per corrispondenza, iscrivendosi alla mitica Scuola Radio Elettra. A farlo crescere sono i grandi fotoreporter e i maestri della fotografia che incontra nella sua lunga carriera. Nel 1980 inizia la sua attività di fotoreporter nelle redazioni giornalistiche, prima per la Gazzetta di Rimini, a seguire per Il Resto del Carlino e l’Ansa. Il senso della notizia ed essere al punto giusto al momento giusto gli fanno spesso catturare immagini esclusive. Un esempio su tutti, le sue foto degli scontri fra gli hooligans, in occasione dei Mondiali di Calcio Italia ’90 finiscono sul New York Times, l’inglese Daily News e i maggiori giornali internazionali. Le sue immagini fanno il giro delle redazioni dei più importanti quotidiani e periodici nazionali con i quali ancora oggi collabora.

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cronaca, nera e rosa, non mancava. Sono stati anni che per certi versi rimpiango, anche se l’evanescenza che li ha contraddistinti non ha prodotto nulla di buono e oggi ne vediamo gli effetti. Le luci si sono spente. E quel mondo fatuo si è perso nella solitudine del divertimentificio. Abbiamo esagerato e siamo andati fuori pista. Pochi valori, poca educazione, poca voglia di fare. La città si è fermata. I personaggi famosi hanno abbandonato la riviera. Le discoteche hanno perso il loro fascino, droga e criminalità si sono fatte pesanti. Lo stesso mestiere di fotogiornalista non è più lo stesso. Tutto viene fagocitato attraverso Facebook. La carta stampa si adegua sempre di più allo stile dei social. Nelle redazioni non si trova il coraggio di tornare all’autorevolezza che ha contraddistinto le migliori stagioni del giornalismo. Nell’editoria è come se non ci fossero più freni. Così si fanno dei danni enormi. Per uno scatto di cronaca un fotografo è pronto a rischiare tutto, ma oggi andiamo a cercare il peggio, si dà

importanza a storie private, siamo immersi nelle brutte notizie giorno e notte. L’effetto emulazione, quando un caso di cronaca viene dilatato fino all’inverosimile, è evidente”. Pessimista? “Forse sì, con questo lavoro lo diventi. Però mi piace anche guardare il lato bello, per cui penso che a Rimini, dopo anni di immobilismo, qualcosa inizia a muoversi. Fra dieci anni, se sistemiamo il mare e la gente torna a investire, potrebbe di nuovo tornare a essere un posto meraviglioso da raccontare.”

“PENSO CHE A RIMINI, DOPO ANNI DI IMMOBILISMO, QUALCOSA INIZIA A MUOVERSI. FRADIECI ANNI, SE SISTEMIAMO IL MARE E LA GENTE TORNA A RIMBOCCARSI LE MANICHE POTREBBE DI NUOVO TORNARE A ESSERE UN POSTO MERAVIGLIOSO DA RACCONTARE.”


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