Rimini IN Magazine - 2/2009

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Gino Angelini al ristorante Vite, in occasione di “Squisito” 2009.

quartieri e oltre 1.200 kmq.) è una delle cinque città più importanti della California e la sola città conta più di quattro milioni di abitanti che parlano 86 lingue e un’infinità di dialetti. Le abitudini alimentari sono salutiste e su gran parte del territorio è diffuso il consumo d’alimenti organic (ossia biologici). Con grande attenzione ai piatti vegetariani. Ma quando si va a mangiar fuori risulta evidente che i ristoranti italiani e messicani sono quelli più diffusi e preferiti (anche per la vicinanza, in quest’ultimo caso, col confine). Così il turismo della gola attrae quanto i grandi musei. Ma è l’industria cinematografica ad aver reso celebre questa città. Che ha il parco urbano più grande degli Stati Uniti e un clima temperato, ora fra 19 e 23 gradi. E uno chef riminese che con la sua cucina regionale italiana e di pesce ha conquistato gourmet e critica gastronomica.

Ma nonostante il grande impegno, Angelini ha dato vita quattro anni

Zagat America’s Top Restaurants, una delle più autorevoli guide del mondo. E conoscendo lui e i suoi piatti non si può che essere d’accordo. Ma per lui le maggiori soddisfazioni arrivano dalla clientela. Che ogni giorno conta numerose stelle del cinema, della televisione e dello sport in tutte e due le realtà. Tuttavia, per conoscere questo chef e la sua arte culinaria l’Osteria rimane il punto di partenza. Così, in questo ambiente dai toni rustici e con una cinquantina di coperti,

Una cucina fatta di sapori e saperi fa anche ad un secondo locale, il Ristorante La Terza, che ora ha trasformato, in società con altri, nella trattoria Minestraio (8384 West 3rd Street), con cucina bolognese degli anni ’70. E lo chef (e socio) Gianluca Sarti ai fornelli. È al piano terra dell’Hotel Orlando (4 stelle), sulla strada principale per Beverly Hills, e dispone al piano superiore di una sala per banchetti. “Gino Angelini is a genius!” secondo la

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si potrà degustare ottimo cibo su dei tavoli appositamente realizzati in Romagna. All’Osteria Gino Angelini arriva ogni giorno intorno alle 10, dopo una salutare passeggiata con i suoi due cani e un’adeguata colazione che consuma intorno alle 6,30. Qui, fino a tarda sera, indirizza e dirige una brigata di 20 persone, composta in parte da italiani e per il resto da collaboratori di nazio-

nalità diversa. E quando è necessario raggiunge anche la trattoria dove ha altrettanti assistenti. Che talvolta provengono anche dal riminese. Tra questi, ricordiamo due chef che si sono distinti: Mirco Del Vecchio, ora al Ristorante Ago (di Robert De Niro) a New York, ed Enrico Croatti, oggi a Madonna Di Campiglio, al 4 stelle Boutique Hotel Chalet Dolce Vita. Adesso qualche piatto: lasagna verde “Omaggio Nonna Elvira”, trofie alla Riviera, pasta e fagioli, bombolotti all’Amatriciana, penne all’arrabbiata, spaghetti alla carbonara. Poi bistecca alla Fiorentina, filetto di vitello con fagiolini e parmigiano Reggiano, saltimbocca alla Romana, fegato alla Veneziana, stinco di maiale arrostito sui legni. In chiusura, semifreddo al caffè. Carta dei vini con selezionate etichette italiane (e romagnole) poi buona scelta di Californiani e di Champagne. Per il fine settimana è consigliabile la prenotazione, sapendo che a pranzo si comincia a mezzogiorno e a cena alle 17,30. Si spendono fra 50 e 70 euro, bevande incluse. (ha collaborato Marzia Mecozzi) IN


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