Vincenzo Cammerucci
VINCENZO CAMMERUCCI un signore di chef.
testo Mariavittoria Andrini - foto Gianmaria Zanotti
Marchigiano di nascita, romagnolo d’adozione, dal 1971 Vincenzo Cammerucci lavora a Cesenatico, dove da qualche anno gestisce il ristorante Lido Lido, cucinando piatti spesso originali, sempre a base di ingredienti di stagione e legati al territorio. Il risultato è allo stesso tempo essenziale e raffinato, come l’aria che si respira nel suo locale “stellato”.
Alto, slanciato, abbronzato. I capelli “sale e pepe” sapientemente lunghi e liberi, occhi chiari. Indubbiamente un uomo a cui l’età regala fascino. Sempre composto e misurato, è l’antitesi dello chef di maniera che appartiene all’inconscio collettivo. Eppure è uno chef, un signor chef, anzi, un signor cuoco, come preferisce definirsi, che da anni ormai si fregia dei riconoscimenti della critica e di un incondizionato successo di pubblico. Parliamo di Vincenzo Cammerucci, marchigiano di nascita “di Recanati, ci tengo sia scritto”, ma romagnolo, anzi meglio cesenaticense d’adozione: è infatti a Cesenatico che è approdato, dopo intense esperienze professionali presso diversi grandi. “Ritengo il mio maestro Gualtiero Marchesi - racconta. Da lui ho imparato veramente tanto e per me è ancora il numero 1 della ristorazione italiana.” In Romagna è approdato nel 1971. Qui, esattamente sul lungomare di Cesenatico, fra i due simboli della cittadina, Grand Hotel e porto canale, nel ’91, ha aperto il suo primo locale, il Bistrot Claridge. Qui ha inaugurato, cinque anni dopo, il Lido Lido, premiato con la stella Michelin nel 2001. Qui, soprattutto, ha “messo su famiglia” e radici. Un ristorante elegante e moderno quello di Vincenzo, fatto di vetrate luminose a ridosso del mare, tavoli apparecchiati con candide tovaglie di lino e impreziositi da vasi di cristallo dove
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