Ricordare | Caterina Sforza
Sulle tracce
Signora
della
testo Gabriele Zelli - foto Giorgio Sabatini
A cinquecento anni dalla morte ripercorriamo la vita di Caterina Sforza e i luoghi della Forlì che la videro protagonista a cavallo tra '400 e '500.
Caterina Sforza (1463-1509) divenne “Signora di Forlì” nel 1477 in seguito al matrimonio, voluto dal padre Galeazzo Maria Sforza duca di Milano, con Girolamo Riario. Alla morte del marito dopo la congiura della famiglia Orsi, il 30 aprile 1488 assunse il governo della città
nel nome del figlio Ottaviano e, abbandonato il palazzo della signoria sulla piazza grande, s’insediò stabilmente nella cittadella di Ravaldino dove fece costruire il proprio palazzo detto “Il Paradiso”. Nel 1489 sposò segretamente Jacopo Feo, già scudiero di Girolamo, per non perdere il diritto alla tutela di Ottaviano e la signoria. Ucciso anche Jacopo in un agguato a ridosso del ponte dei Morattini, sposò Giovanni De’ Medici da cui ebbe Ludovico, nome che verrà cambiato alla morte del padre nel 1498 in Giovanni dalle Bande Nere. Caterina divenne celebre soprattutto per l’assedio sostenuto nella Rocca di Ravaldino contro Cesare Borgia nel 1499-1500, dal quale fu poi portata a Roma e rinchiusa in una cella di Castel Sant’Angelo. Morirà il 28 maggio 1509. Pur essendo una donna guerriera,
amante più delle armi che delle lettere e delle arti, tenne alla sua corte il poeta greco Marullo Tarcaniota, fece venire a Forlì il letterato Nicolò Ferretti per l’insegnamento nella scuola pubblica, si avvalse del genio architettonico di Maso del Bombase e dell’arte pittorica di Marco Palmezzano, richiamò in patria Melozzo nel 1493 (morirà l’anno dopo) perché affrescasse la cappella Feo nella chiesa di S. Girolamo; inoltre coinvolse la città
nel suo interesse per l’agricoltura, la zootecnia e l’uso di piante medicinali. Quello che proponiamo è un breve itinerario nei luoghi che richiamano alla memoria la storia di Forlì all’epoca di Caterina. Rocca di Ravaldino
Si deve al Cardinale Albornoz la costruzione fra 1360 e ’71 dell’originario edificio difensivo. Pino III Ordelaffi la fece riedificare, su progetto di Mastro Giorgio Fiorentino, assumendo l’attuale
IN Magazine | 39