Osteria da Fischio
Galmino ne è un esempio. Se si guarda con attenzione
verso sinistra, poco prima di entrare nell’abitato di Santa Sofia, si può intravvedere una torre. Il forte si trova oltre il corso d’acqua, a 657 metri d’altitudine, su quello che era il sentiero di crinale dei pellegrini diretti a Roma. Raggiungerlo è complicato, sale alla sua base solo una sterrata infangata e un sentiero. Alto, il più alto di tutta la Romagna, il castello di Spinello aveva forza e potenza. Le cronache del XII-XIII secolo sono limpide al riguardo. Formato dal forte e da una torre, costruiti a 927 metri d’altezza, godeva di una posizione d’assoluto dominio. Le pietre rimaste sono quasi completamente ricoperte da sterpaglie. Si percepisce la forma stondata delle antiche mura protette oggi da un fitto bosco di pini. S’intuisce la forza della sua posizione, sospesa tra la vallata del Bidente e proiettata su quella del Borello e del Savio, sulla medesima linea del Passo del Carnaio. Sulla antica strada che da Galeata portava a Bagno sorgeva Pondo. Fino a quando non si è a pochi metri, il rudere, nonostante le dimensioni, non si vede. Lo si può intuire sulla vetta di un piccolo colle e si può intravedere il colore chiaro delle pietre che risalta tra i sottili tronchi di un fitto bosco di faggi. Le prime pietre pare furono posate in epoca romana anche se le notizie certe sul Castrum risalgono al ’200. La storia travagliata di questo forte, per decenni in proprietà dei Malatesta, è segnata da continui assedi. I più importanti furono quelli di Federico Barbarossa, del condottiero Uguccione della Faggiola e del duca di Borbone. Battaglie e terremoti ne fiaccarono la resistenza, tanto che nel 1595 il castello risultava già in gran parte distrutto. Tra tutti quelli che caratterizzavano il territorio, quello della Rondinaia gode oggi forse della posizione più bella. Le pietre una sull’altra appaiono in bilico, nonostante la loro mole.
Salgono in verticale ma oramai non definiscono più i contorni ampi dell’antica torre. Un tappeto di foglie e muschio ricopre la base delle pietre. La rupe (che si raggiunge da Santa Sofia proseguendo verso Poggio alla Lastra)
Specialità romagnole, cacciagione, tartufi e funghi in base alla stagione: prugnoli da aprile a maggio, porcini e galletti da giugno a ottobre. Enoteca
Nuova sede appena usciti da Santa Sofia direzione Campigna via San Martino, 61/b Santa Sofia (FC) 47018 tel. 347.2121158, fisso 0543.970417 e-mail: osteriadafischio@tiscali.it