GAREGGIARE
Mai sazio
DI SFIDE
ANCORA IMBATTUTO NEI 1.000 METRI, MEDAGLIA D’ORO AD HELSINKI ‘94, OGGI CAPO MISSIONE PER LA NAZIONALE DI SAN MARINO A RIO: ANDREA BENVENUTI CONTINUA AD ESSERE PROTAGONISTA DELL’ATLETICA.
A Chi è BENVENUTI Andrea Benvenuti attualmente è sposato, padre di tre figli e lavora come fisioterapista a San Marino, dove è responsabile del reparto di Fisioterapia del Poliambulatorio Odon e dal 2015 anche della seconda sede situata presso il Centro della Federazione Sammarinese Tennis. Collabora con le Federazioni Sammarinesi di Pallavolo, Sport Invernali, Basket, Tennis e Judo.
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di Alessandro Bucci
Andrea Benvenuti, classe 1969, è entrato di diritto nella storia dell’atletica leggera grazie ai record e ai risultati ottenuti tra il ’92 e il ’94. Costretto al ritiro, martoriato da numerosi infortuni, si è costruito una carriera da fisioterapista, sino a diventare Capo Missione per la Nazionale di San Marino alle Olimpiadi di Rio 2016. Lo abbiamo raggiunto per parlare di questa nuova avventura. In che cosa consiste il ruolo di capo missione? “Consiste nell’avere in mano tutto quello che riguarda gli aspetti organizzativo-logistici della delegazione, inclusi atleti, allenatori, dirigenti, corpo diplomatico.” In quali specialità la Nazionale del San Marino ha più chance di ottenere risultati? “Per le medaglie lottiamo solo nel tiro a volo. Nell’atletica leggera speriamo di qualificarci nel salto in alto. Inoltre speriamo in due atleti nel nuoto e nel judo. Questo dipenderà dalla concessione di Wild Card da parte del Comitato Olimpico Internazionale. Nell’atletica ci auguriamo che un ragazzo si qualifichi. Nel nuoto invece dipenderà dalle prestazioni che le ragazze otterranno in questi mesi.”
Hai partecipato a quattro olimpiadi, due da atleta e due da fisioterapista. Quali aspetti della competizione ti affascinano di più? “L’universalità. Essere in un villaggio olimpico con diecimila persone, con paesi che non sapevi che esistessero e con discipline che non conosci.” Puoi raccontarci la tua esperienza di fisioterapista per Karolina Costner? “È stata un’esperienza lusinghiera, perché essere contattato da una campionessa di quel livello dà molta soddisfazione. Interessante, perché mi sono interfacciato con un mondo che non conoscevo e ho passato anche molto tempo a documentarmi sulla gestualità dei pattinatori e sulla correttezza dei movimenti. Difficile, perché, quando si lavora con un’atleta e artista di alto livello, le problematiche sono tante.” Alle Olimpiadi di Barcellona ’92 hai conquistato il quinto posto, primo europeo negli 800 metri. Che importanza ha avuto quel piazzamento? “È stata l’esperienza più importante della mia vita. Ho capito che potevo misurarmi con gli atleti del più alto livello giocando
in modo pulito. È una cosa per la quale ho sempre combattuto..” Detieni cinque importanti record personali. Qual è il più importante per te? “Direi quello degli 800 metri, ma, per quanto riguarda i 1.000, ci hanno provato in tanti a batterlo. Avere ancora il record italiano a ventiquattro anni di distanza, un po’ di gusto me lo dà.”