Tsport n°287 - versione completa

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T S P O R T

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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano

S E T T E M B R E O T T O B R E 2 0 1 2

anno XXXVII - SETTEMBRE OTTOBRE 2012 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 11,85

ISSN 1121-6913

international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

with english abstract









sommario contents

ANNO/YEAR XXXVII - SETTEMBRE-OTTOBRE / SEPTEMBER-OCTOBER 2012

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Bruno Grillini Opinione / Cercando sport e scuola tra i Palazzi romani Opinion / Seeking out school-based sports initiatives in Rome

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Bruno Grillini Stadio del ghiaccio e del nuoto a Colonia / Trasparenze tra acqua e ghiaccio

(Schulitz Architektur+Technologie GmbH)

Ice and swim stadium in Cologne / Transparency through water and ice

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Joseph Wolfe Stadio a Bucarest / Diventa moderno lo stadio nazionale rumeno

(Volkwin Marg e Christian Hoffmann)

Stadium in Bucharest / Romania National Stadium becomes modern

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Mary Kate Russo Piscina e centro benessere a Ostuni / Sport, fitness, e un po' di shopping

(ing. Claudio Barriera, ing. Fabrizio Lecciso, arch. Vincenzo De Fabrizio)

Swimming pool and wellness centre in Ostuni / Sport, fitness, and a little shopping

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Pietro Chianchiano Pista di atletica coperta a Lucca / Correre... all'asciutto

(UTC e Studio Tecnico Vitelli, Vecci, Bresciani)

New roofed arena for track and field in Lucca / Running‌ nice and dry

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Giancarlo Fischetti, Davide Gambino Centro sportivo a Campegine / Cemento e vetro nel gioco dei volumi

(arch. Marco Bartoli, arch. Lauro Vacondio)

Sports Centre in Campegine / Volumes played out in cement and glass

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Cesare Lino Centro sportivo a Ravenna / Come ti realizzo gli spogliatoi Sporting centre in Ravenna / New locker rooms

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Presa diretta / Top gear XXX Olimpiadi Londra 2012 / London 2012 Olympic Games - di/by Paolo Pettene Olimpiadi-paralimpiadi e universal design / Paralympics - di/by Tommaso Empler a cura della / by Redazione Avvenimenti / San Siro: intervista sul prato Events / San Siro: interview on the lawn

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Michele Ridolfi Pavimento per basket ad Alleghe / Parquet sportivo da Serie A per il palazzetto di Caprile Basketball court floor at Alleghe / Top league playing surface in wood for the Caprile sports centre

(ing. Elisabetta Canella)



sommario contents

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Stefano Longhi Impianti etici / impianti sostenibili Eccentriche contaminazioni

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a cura di/by Bruno Grillini

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Un popolo di navigatori

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Capo d'Orlando: lenta nascita di un porto turistico - Capo d'Orlando: slow birth of a tourist harbour

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C'era una volta la scuola... / Once upon a time there was a school... - di/by Stefania Farina

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Comuni e province per la scuola - di/by B.G.

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Maria Carbone Palestra scolastica a Brindisi / Forma e materia in periferia (d_progetti Donati D'Elia Associati, Alessandro Fischetti)

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School gymnasium in Brindisi / Outer city form and substance

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a cura della / by Redazione Tecnica Coperture Pressostatiche / 1. Breve storia

Fulvio Bani Tecnica / Come nasce il campo di golf - Parte prima Technics / Birth of a golf course - Part 1

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a cura di / by Bruno

Marabotto Avvenimenti / Il museo dello sport a Torino

Events / New Sports Museum in Turin

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Produzione / Production - a cura di/by M.C. Notizie / News - a cura di/by C.F. Regioni province comuni / From the municipalities - a cura di/by Pietro Chianchiano, Sabina Orrico Schede tecniche / Technical cards Legislazione italiana: 9.1 - Sport Legislazione regionale: 10.1 - Sport

Editoriale Tsport srl via Antonio da Saluzzo 16 – 20162 Milano Tel. (+39) 026 438 282 - 026 6107 116 fax (+39) 026 4749 554 www.tsport.it E-mail: info@tsport.it

In copertina / Cover: Bucarest: stadio / stadium Ostuni: piscina e centro benessere / swimming pool and wellness centre Colonia: stadio del ghiaccio / ice stadium



opinione Cercando sport e scuola tra i Palazzi romani Seeking out school-based sports initiatives in Rome In ogni numero di Tsport, fra gli impianti sportivi pubblicati c'è sempre una palestra scolastica. Questo mese abbiamo voluto dare maggior risalto all'impianto sportivo/didattico di turno, accostandolo alla rubrica "Tscuola", che da molti anni cerca di tenere d'occhio le realtà meno note e spesso più innovative nel campo dell'istruzione collegata con l'attività motoria. Nella stessa rubrica abbiamo trasportato alcune delle brevi notizie riguardanti quel che si fa in Italia per lo sport a scuola. Fino al 2008, la distribuzione delle poltrone ministeriali faceva sì che potessimo contare su un Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive: sul vecchio sito web del POGAS (questo l'acronimo) si trova ancora il resoconto di tutte le iniziative prese per favorire l'attività sportiva soprattutto tra i giovani, nelle scuole, negli impianti "per tutti". Dopo quell'anno, sembra che a Roma non interessi più l'abbinata scuola/sport. I problemi dei giovani sono stati assegnati a un Dipartimento della Gioventù presso la Presidenza del Consiglio: ma non vi si trovano notizie inerenti le attività motorie. Lo sport è oggi materia del Ministro per gli Affari regionali, il turismo, lo sport: quel ministro che si sta occupando (oltre che di affari regionali e di turismo) della famosa legge "sugli stadi", di controversa fama. Per avere notizie su quanto il governo fa per lo sport, occorre cercare - all'interno del ministero - l'Ufficio per lo sport, dove troviamo, quali ultime notizie: una giornata di studio dell'Osservatorio Nazionale per l'Impiantistica Sportiva (ONIS) risalente al 28 novembre 2011; una riunione plenaria dello stesso organismo il 13 aprile 2012. Vano trovare accenni a iniziative più articolate. Ci sono un paio di leggi in materia, all'esame delle commissioni parlamentari dal 2009: non è un buon segno. Ne parliamo all'interno della rivista. E auguri ai nostri giovani che iniziano in queste settimane il nuovo anno scolastico. Bruno Grillini

There is always a school gym among the sporting facilities described in every issue of Tsport. This month we decided to highlight the school sporting facility of the month by including it in our school section - "Tscuola" - where, for many years, we have described new and lesser known sportrelated developments in the educational system. In the same section we now provide news on what is being done in Italy in the field of school sporting activities. Until 2008, the distribution of ministerial chairs made it possible to rely on a Minister for Youth Policies and Sports: the website of this ministry still contains a detailed account of the initiatives undertaken at the time to foster the practice of sports, especially among the young, in the schools and at facilities "open to all." After that, nobody in Rome has shown any further interest in sporting activities for school-age kids. The problems of the young have been entrusted to a governmental Youth Department, that provides no information on sporting activities and initiatives. Sport-related issues are handled by the Minister for Regional Affairs, Tourism and Sports: that is to say, the minister who (besides being in charge of regional affairs and tourism) is working on the notorious and controversial "law on sports stadiums." To learn about the initiatives undertaken by the government to promote sports, we have to seek out - within the ministry a specific Sports Office, where we find the following last-minute information: a day of study organised by the National Observatory for Sporting Facilities on 28 November 2011; a meeting by the same organisation that was held on 13 April 2012. And that is all: no other initiatives or details are provided. Parliamentary commissions have been studying a couple of law proposals on these issues since 2009: this is not a good sign. We address the matter in this issue. Our best wishes go to the young people who are currently starting their new school year.

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stadio del ghiaccio e del nuoto a Colonia (Germania)

Trasparenze tra acqua e ghiaccio

ggetto di una competizione internazionale di architettura vinta dai progettisti nel 2007, questo impianto rappresenta una novitĂ assoluta in Europa, con la sua pista di pattinaggio su ghiaccio che si dipana, sopraelevata, attraverso tutto l'edificio, interagendo visivamente con le aree destinate all'hockey ed al nuoto.

O

Il nuovo stadio del ghiaccio e del nuoto "Lentpark" di Colonia è stato ultimato dopo due anni di lavori. L'edificio completamente trasparente ospita una pista di pattinaggio su ghiaccio, un centro natatorio coperto con una serie di piscine, una sauna ed un ristorante. Una pista sopraelevata per il pattinaggio su ghiaccio, si snoda tra i meandri dell'edificio, affacciandosi volta a volta sull'interno e sull'esterno. Una organizzazione intelligente delle reti di servizi dell'edificio consente agli impianti del ghiaccio e del nuoto, i cui requisiti climatici sono apparentemente contraddittori, di funzionare con un'elevata efficienza energetica, facendo del Lentpark il primo centro sportivo del ghiaccio del programma Green Building dell'Unione Europea.

Vista esterna (foto Margot Gottschling) e planimetria generale. Exterior view (ph. Margot Gottschling) and general plan.

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dettagli costruttivi nella doppia pagina seguente

A sinistra e nella pagina di fronte, sezioni successive dell'edificio; in basso, schema di funzionamento del sistema energetico. In questa pagina, i tre impianti: pista da hockey, pista di pattinaggio sopraelevata, piscina (foto Jörg Hempel). Left and in the next page, sections of the building; below, functioning scheme of the energy system. In this page, the three sports fields: hockey, ice skating, swimming (ph. Jörg Hempel).

Un triangolo completamente trasparente che unisce le diverse parti dell'edificio sia da un punto di vista funzionale che da un punto di vista estetico rappresenta l'essenza progettuale dello stadio. Sul lato nordoccidentale è ubicata la pista sul ghiaccio, con una superficie di 1800 metri quadrati. Sul lato a sudest si trovano invece la piscina sportiva e le piscine ricreative. L'atrio di ingresso è ubicato in posizione centrale e suddivide i principali elementi dell'edificio: l'acqua e il ghiaccio. Il ristorante e gli spogliatoi sono direttamente collegati all'atrio d'ingresso centrale. Tutte le aree ricoprono una superficie complessiva lorda di 12.000 metri quadrati. L'area esterna è allestita in maniera simile ad un parco e dispone di una piscina di acqua naturale e di un'area relax, ed è l'ultima parte della struttura ad

Ice and swim stadium in Cologne / Transparency through water and ice After two years of construction Cologne's new ice and swim stadium "Lentpark," is complete. The entirely transparent building complex accommodates an ice rink, an indoor swim center with a variety of pools, a sauna and a restaurant. An elevated ice skating track, unprecedented in Europe, runs as a round circuit through every part of the building providing exciting views inside and outside. An

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intelligent cross-linking of the building services allows for the seemingly contradictory climatic requirements of an ice and swimming facility to operate in an extremely energy efficient manner, making it the first ice sports facility in the European Union's Green Building Program. Schulitz Architektur+Technologie won the highly profiled international architecture competition in 2007.


stadio del ghiaccio e del nuoto a Colonia

Dettagli



essere completata. La pista sopraelevata per il pattinaggio su ghiaccio, lunga 260 metri, è ubicata sopra la pista per hockey su ghiaccio ed è collegata visivamente all'area delle piscine. Una facciata in vetro ad alto isolamento separa da un punto di vista climatico la pista sopraelevata dalla zona delle piscine. Grazie alla struttura reticolare giallo brillante del tetto, la pista sopraelevata di ghiaccio è priva di colonne e consente di vedere direttamente il paesaggio urbano, il parco circostante, la pista per hockey su ghiaccio e la zona delle piscine. Nel contempo, i pattinatori che percorrono la pista sopraelevata possono essere osservati dalla pista per hockey su ghiaccio e dalle piscine. Con la creazione di una struttura trasparente e ininterrotta, tutte le prospettive sono possibili. Mentre la facciata permette una trasparenza ottimale, i pannelli esterni mantengono Stadio del ghiaccio e del nuoto "Lentpark", Colonia (Germania) Committente: KölnBäder GmbH General planner: Schulitz Architektur+Technologie GmbH con Ingenieurbüro Möller + Meyer GmbH (Building Services) Architettura: Schulitz Architektur+Technologie GmbH (capo progetto arch. Marc Schulitz) Senior consultant: prof. Helmut C. Schulitz Staff: Philipp Heitger, Gustavo Oettinger, Rafael Wiglenda, Sebastian Moll, Jasmine Behzadi, Matthias Rätzel, Christian Laviola, Stefanie Blume, Roland Pabel Construction supervision: Roland Pabel, Tina Kimmerstorfer, Martin Sekiewicz Architettura del paesaggio: NSP Landschaftsarchitekten, Hanover Ingegneria strutturale: ARUP GmbH, Düsseldorf Inizio lavori: giugno 2009 Fine lavori: dicembre 2011 (esterni 2012) Costo di costruzione: euro 25.000.000 A lato, la parete frangisole, i cui dettagli sono analizzati nella doppia pagina precedente. In alto, nelle due pagine, piante al livello terra e al livello della pista sopraelevata. Nella pagina di destra, in basso, fasi costruttive della struttura geodetica di copertura.

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Left, the sunscreen wall, which details are shown in the previous double page. Above, in the two pages, plan of the ground level and the upper skating rink level. In the next page, below, construction stages of the geodetic roofing structure.


l'edificio fresco durante i mesi estivi, proteggendo nel contempo il centro sportivo da fastidiosi fenomeni di abbagliamento. I pannelli riflettenti in acciaio hanno diverse angolature a seconda della posizione del sole sul lato est, ovest o sud dell'edificio. Visto dall'esterno, lo stadio è contraddistinto da un'immagine particolarmente dinamica, grazie alla luce che sembra danzare sulla sua superficie. Dall'interno, i visitatori possono beneficiare della luce naturale e dell'intensa interazione tra luce ed ombra. I progettisti hanno utilizzato soluzioni innovative per gli impianti di fornitura idrica ed elettrica della struttura. Le esigenze contraddittorie degli elementi del caldo e del freddo sono soddisfatte congiuntamente grazie alla reticolazione dei servizi dell'edificio, che permette di ridurre al minimo i costi di gestione. Il calore di scarto degli impianti di raffreddamento della pista su ghiaccio viene pertanto utilizzato per il riscaldamento delle piscine e della sauna. Il recupero di calore del sistema di aerazione ha un'efficienza superiore all'85%. L'acqua per le piscine, per gli impianti igienici e per la preparazione del ghiaccio viene prelevata da un pozzo ubicato in loco. Sulla copertura è installato un ampio impianto ad energia solare. Durante la progettazione della struttura della copertura si è tenuto conto degli aspetti economici; il sistema di costruzione modulare che si avvale di elementi prefabbricati ha permesso di contenere i costi di costruzione. Grazie alle tecnologie innovative e all'efficienza energetica dell'edificio, l'Unione Europea ha accettato che il "Lentpark" partecipasse al programma Green Building come primo centro sportivo del ghiaccio in Europa. Bruno Grillini 23



stadio a Bucarest (Romania)

Diventa moderno lo stadio nazionale rumeno na profonda ristrutturazione del vecchio Stadio "23 agosto" ha reso l'impianto moderno e attuale senza tuttavia tradire la originaria tipologia realizzata su terrapieno. L'elevato rischio sismico della reione ha influito inoltre sulle caratteristiche strutturali della costruzione.

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La storia Costruito in occasione del IV Festival Internazionale della GioventÚ e degli Studenti del 1953, lo stadio originario venne inaugurato il 31 luglio dello stesso anno e fu denominato Stadionul 23 Agosto, giorno in cui, all'epoca, cadeva la festa nazionale della Romania. Nel 1990 è stato poi rinominato Stadionul National, prima di diventare, nel 1998, il Lia Manoliu Stadium, in onore della discobola scomparsa

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aggiudicatasi ben tre ori olimpici nella sua carriera sportiva. Originariamente concepito come stadio multifunzionale costruito su terrapieno, il progetto del 1953 prevedeva una capienza massima di 60.120 persone e, come molti stadi costruiti negli anni sessanta, era privo di copertura. Oltre ad ospitare gli incontri in casa della squadra nazionale rumena, dopo la rivoluzione del 1989 lo stadio è stato anche la sede in cui si sono svolti numerosi concerti di pop star internazionali. Sebbene la vecchia tribuna singola con una capienza di 60.000 posti a sedere e sviluppata attorno alla pista di atletica ovale fosse di grande effetto, questo tipo di struttura non era adatta a soddisfare i requisiti di un moderno stadio di calcio.

Planimetria generale. In basso, vista dello stadio. General plan. Below, view of the Stadium.


Sopra, spaccato. A destra, prospetto d'ingresso. Sotto, due dettagli della struttura portante di copertura e scorcio dell'interno. Nella doppia pagina, panoramica del catino. Above, cutaway section. Right, entrance faรงade. Below, two details of the bearing structure of the roof and view od the interior. In the double page, panorama of the bowl.


Sopra, spaccato. A destra, prospetto d'ingresso. Sotto, due dettagli della struttura portante di copertura e scorcio dell'interno. Nella doppia pagina, panoramica del catino. Above, cutaway section. Right, entrance faรงade. Below, two details of the bearing structure of the roof and view od the interior. In the double page, panorama of the bowl.


A sinistra, pianta della copertura e di un livello intermedio. Sotto, prospetto e sezione; scorcio degli spalti. Nella pagina a destra, dall'alto: la copertura vista dall'interno; dettagli dei tiranti e del "cubo" centrale; due scorci degli spalti.

Per rispondere a questi ultimi, si è provveduto a rimuovere una buona parte dei posti a sedere esistenti, mentre la nuova gradinata su due livelli è stata avvicinata al bordo del campo di calcio. Sono state aggiunte le aree funzionali necessarie per i VIP, la stampa ed i giocatori, ed è stata introdotta una copertura realizzata con membrana filigranata. Il progetto La tipologia dello stadio costruito su terrapieno non è tuttavia stata rinnegata nel progetto del nuovo stadio, che ha una capienza di 55.000 spettatori. Come in precedenza, gli spettatori raggiungono i 16.500 posti a sedere situati sul livello inferiore scendendo dall'alto di un terrapieno al quale si accede salendo ampie rampe di scale all'esterno. L'accesso alle scale del livello superiore, in grado di ospitare altri 35.000 spettatori, avviene dal marciapiede di camminamento che gira tutto intorno allo stadio, e che offre un'ampia visuale di tutto il centro sportivo. Sul secondo livello, un altro anello scoperto permette una distribuzione orizzontale degli spettatori provvisti di biglietti per il livello superiore. A quell'altezza, venti metri più in alto, ai visitatori viene offerta anche un'ampia veduta del Centro Sportivo Lia Manoliu nel centro di Bucarest. All'estremità occidentale dell'arena, il principio dello stadio costruito su terrapieno si interrompe con l'ingresso principale. In questo punto, tutte le specifiche aree funzionali dello stadio sono distribuite su cinque piani. Lo stadio risponde appieno ai requisiti richiesti ad una struttura in cui si svolgono eventi internazionali grazie alle 42 tribune, alla business lounge in grado di accogliere 3500 ospiti VIP, agli spogliatoi per i giocatori, alle 29

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Left, plan at roof level and at middle level. Below, elevation and section; partial view of the stands. In the right page, from above: the roof seen from the interior; details of the tie beams and the central "cube"; two views of the terraces.

attrezzature per la stampa e al parcheggio auto con 190 stalli nel seminterrato. Bucarest è una delle città europee a più alto rischio sismico - durante l'ultimo grande terremoto del 4 marzo 1977 oltre un migliaio di persone hanno perso la vita. La sismicità del luogo ha rappresentato un fattore specifico di cui si è tenuto conto in fase progettuale. L'elevato numero di sostegni in calcestruzzo ad intervalli frequenti nella facciata è il prodotto di una esigenza

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progettuale. L'alternanza di sostegni esterni a tutta altezza e a mezza altezza e il nuovo plinto su terrapieno articolano l'edificio alla maniera classica. L'aver relegato gli elementi architettonici della facciata dello stadio ad un ruolo puramente strutturale conferisce al progetto un carattere arcaico, simile a quello di un'arena del passato. Il tetto è a forma di ruota ellittica e la membrana di copertura è tesa tra i bordi di


A sinistra, pianta della copertura e di un livello intermedio. Sotto, prospetto e sezione; scorcio degli spalti. Nella pagina a destra, dall'alto: la copertura vista dall'interno; dettagli dei tiranti e del "cubo" centrale; due scorci degli spalti.

Per rispondere a questi ultimi, si è provveduto a rimuovere una buona parte dei posti a sedere esistenti, mentre la nuova gradinata su due livelli è stata avvicinata al bordo del campo di calcio. Sono state aggiunte le aree funzionali necessarie per i VIP, la stampa ed i giocatori, ed è stata introdotta una copertura realizzata con membrana filigranata. Il progetto La tipologia dello stadio costruito su terrapieno non è tuttavia stata rinnegata nel progetto del nuovo stadio, che ha una capienza di 55.000 spettatori. Come in precedenza, gli spettatori raggiungono i 16.500 posti a sedere situati sul livello inferiore scendendo dall'alto di un terrapieno al quale si accede salendo ampie rampe di scale all'esterno. L'accesso alle scale del livello superiore, in grado di ospitare altri 35.000 spettatori, avviene dal marciapiede di camminamento che gira tutto intorno allo stadio, e che offre un'ampia visuale di tutto il centro sportivo. Sul secondo livello, un altro anello scoperto permette una distribuzione orizzontale degli spettatori provvisti di biglietti per il livello superiore. A quell'altezza, venti metri più in alto, ai visitatori viene offerta anche un'ampia veduta del Centro Sportivo Lia Manoliu nel centro di Bucarest. All'estremità occidentale dell'arena, il principio dello stadio costruito su terrapieno si interrompe con l'ingresso principale. In questo punto, tutte le specifiche aree funzionali dello stadio sono distribuite su cinque piani. Lo stadio risponde appieno ai requisiti richiesti ad una struttura in cui si svolgono eventi internazionali grazie alle 42 tribune, alla business lounge in grado di accogliere 3500 ospiti VIP, agli spogliatoi per i giocatori, alle 29

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Left, plan at roof level and at middle level. Below, elevation and section; partial view of the stands. In the right page, from above: the roof seen from the interior; details of the tie beams and the central "cube"; two views of the terraces.

attrezzature per la stampa e al parcheggio auto con 190 stalli nel seminterrato. Bucarest è una delle città europee a più alto rischio sismico - durante l'ultimo grande terremoto del 4 marzo 1977 oltre un migliaio di persone hanno perso la vita. La sismicità del luogo ha rappresentato un fattore specifico di cui si è tenuto conto in fase progettuale. L'elevato numero di sostegni in calcestruzzo ad intervalli frequenti nella facciata è il prodotto di una esigenza

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progettuale. L'alternanza di sostegni esterni a tutta altezza e a mezza altezza e il nuovo plinto su terrapieno articolano l'edificio alla maniera classica. L'aver relegato gli elementi architettonici della facciata dello stadio ad un ruolo puramente strutturale conferisce al progetto un carattere arcaico, simile a quello di un'arena del passato. Il tetto è a forma di ruota ellittica e la membrana di copertura è tesa tra i bordi di


Dettaglio delle sedute colorate. In basso, lo stadio nello skyline della città.

Detail of the coloured seats; bottom, the stadium in the city skyline.

Lia Manoliu Stadium, Bucarest, Romania Committente: Città di Bucarest Progetto: Volkwin Marg e Christian Hoffmann Project leader: Franz Lensing Collaborazione con l'Università di Architettura e "Ion Mincu", Bucarest Proegtto strutturale copertura: schlaich bergermann und partner, Stuttgart - Knut Göppert con Roman Kemmler Progetto strutturale delle tribune: Krebs und Kiefer, Darmstadt General contractor: Max Bögl, Neumarkt e Astaldi, Roma Services engineering: iproplan Planungsgesellschaft mbH, Chemnitz Lighting design: conceptlicht, Traunreut Wayfinding system: formkombinat, Nina Marg, Hamburg Inizio lavori: 2008 Fine lavori: 2011 Foto: copyright Marcus Bredt Disegni: copyright gmp architects

Stadium in Bucharest (Romania) / Romania National Stadium becomes modern Originally designed as a multifunctional earth bank stadium, the 1953 design had a maximum crowd capacity of 60,120, and like many stadiums of the 60s had no roof. Impressive though the old single tier seating arrangement laid out around the oval of the athletics track may have appeared, that kind of layout is unsuitable for the requirements of a modern football stadium. To meet the requirements of a modern purely football stadium, much of the existing seating was removed and the new two-level seating moved closer to the edge of the football pitch. The concept of an earthen ramp stadium was however retained in the scheme for the new stadium, which has a crowd capacity of 55,000. As before, spectators get to the lowertier seats by going down from the top of a bank reached by climbing broad flights of steps outside. Access to the steps to the upper tier is from the same encircling walkway, which has a view over the whole sports park. On Level 2, another open foyer ring provides horizontal distribution of spectators bearing tickets for

the upper tier. At the west end of the stadium, the principle of the earthen ramp stadium is interrupted by the main entrance. Here, all the special function areas of the stadium are laid out on five levels. Bucharest is one of the cities of Europe most prone to earthquakes: this place-specific ircumstance was a special factor to be taken into account in the choice of the construction approach. The high number of reinforced concrete supports at frequent intervals in the façade is the result of design necessity. The alternation of full-height and half-height exterior supports combined with the new earth bank plinth articulate the building in classical fashion. Reducing the architectural statement in the façade of the stadium to purely structural elements lends the project an archaic character akin to that of an ancient arena. The full roofing option allowing programs of events to go ahead regardless of the weather is particularly valuable for special functions where spectators also use the interior of the stadium.

un anello di pressione esterno e il fulcro di un anello di tensione interno. L'anello di tensione sopra la parte interna permette alla membrana della copertura di restare sospesa in aria. La struttura in acciaio dell'anello di pressione esterno neutralizza la forza di trazione dei cavi in acciaio. Un ulteriore anello di compressione in corrispondenza del punto in cui i cavi di trazione inferiori sono fissati alla tribuna superiore è reso superfluo una caratteristica mai vista prima. I carichi sui cavi radiali dello Stadio Lia Manoliu sono inseriti direttamente nelle strutture in acciaio rinforzato dei travi ad incastro nella tribuna superiore. La maglia di cavi della copertura interna retrattile forma una sorta di ragnatela sul campo. La copertura integrale dello stadio, la cui struttura è ancorata al video a cubo e che può essere aperta o chiusa a scelta, permette lo svolgimento degli eventi anche con il maltempo, una caratteristica particolarmente importante per quegli eventi specifici in cui gli spettatori utilizzano anche l'interno dello stadio. Joseph Wolfe

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piscina e centro benessere a Ostuni (Brindisi)

Sport, fitness, e un po' di shopping n attuazione di un'iniziativa di project financing, è questo un esempio di impianto sportivo ad uso pubblico, supportato economicamente dalla presenza di un centro commerciale. L'abbinamento, completato da spazi destinati a centro benessere, risulta architettonicamente integrato anche se sceglie giustamente la separazione funzionale tra destinazioni d'uso decisamente divergenti.

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Il complesso sportivo insiste su un'area ubicata all'interno del centro abitato del comune di Ostuni, destinata alla realizzazione di servizi urbani per attività commerciali. Il complesso edilizio, realizzato con lo strumento del project financing, è costituito da due blocchi strutturalmente e funzionalmente separati: da una parte l'impianto natatorio ed il centro benessere, e dall'altra il centro commerciale. I due blocchi sono collegati da un camminamento coperto con struttura in legno lamellare, che congiunge i due parcheggi a servizio del complesso edilizio. L'impostazione progettuale dell'intervento è stata mirata al completo rispetto degli standard funzionali e di sicurezza previsti dalle vigenti norme; ed in particolare dalle norme FIN e dalle norme CONI per quanto riguarda gli impianti

L'ingresso del centro e la sala vasche. Entrance to the centre and pools hall.

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sportivi. L'intervento ha tenuto in considerazione tutte le esigenze connesse con l'utilizzo dell'impianto, sia da parte degli utenti che degli addetti, garantendo a tutti condizioni di massimo confort ed igiene. Schematicamente, l'impianto natatorio si suddivide in 4 zone ben distinte: locale vasche; servizi ausiliari e di supporto per atleti; segreteria, reception; locali tecnologici (ubicati al piano interrato). Il locale vasche, sede dell'attività sportiva vera e propria, ospita due piscine distinte, aventi le dimensioni di m. 25.00x12.50 e 6.00x12.50. La prima, con profondità di m. 1,40 è destinata alla pratica del nuoto a livello anche agonistico, mentre la seconda, con profondità compresa tra m. 1,00 e 1,10, è destinata ad attività ricreativa (acquagym, idrobike ecc.). All'interno, sono garantite condizioni termoigrometriche ottimali grazie ad un impianto di riscaldamento e di trattamento dell'aria, oltre che ad un idoneo pacchetto di coibentazione ed impermeabilizzazione. La pavimentazione intorno alle vasche è costituita da piastrelle in materiale antisdrucciolo di colore chiaro e presenta pendenze tali da garantire che le acque di lavaggio non confluiscano nelle canalette di sfioro dell'acqua delle

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Nella pagina di fronte, planimetria generale e tre scorci differenti della sala vasche. Qui sopra, prospetti e sezioni dell'edificio. Nella foto sotto, vista notturna dell'esterno.

vasche. Le prime, infatti, sono allontanate attraverso le condotte fognanti; le acque di sfioro, invece, hanno, come destinazione, la vasca di compenso. Le vasche sono realizzate con struttura in c.a. e rivestite in piastrelle di klinker. La vasca piÚ grande è attrezzata con corsie galleggianti, scalette a pioli, blocchi di partenza, realizzando 6 corsie della larghezza di m. 2.00 ciascuna. Il locale vasche, oltre ad essere dotato di proprie uscite di sicurezza, è direttamente collegato con il deposito e con il pronto soccorso atleti, oltre che, ovviamente, con gli spogliatoi, dai quali si accede a mezzo di 6 distinti passaggi obbligati. Il rientro negli spogliatoi avviene attraverso altri due distinti passaggi forniti di un sistema di controllo dei rientri, che impedisce l'accesso in piscina se non attraverso il passaggio obbligato. I servizi ausiliari e di supporto per atleti e per gli

Next page, general plan and three different views of the pools hall. Above in this page, elevations and sections of the building. In the photo below, night view from outdoor.

Swimming pools and wellness centre in Ostuni (Brindisi) Sport, fitness, and a little shopping Born of a project financing initiative, this is an example of a spor ting centre for public use that is financially suppor ted by the presence of a shopping centre. The resulting dual-purpose complex, supplemented by spaces to be used as a wellness centre, appears integrated from the architectural viewpoint, even though the design project rightly provides for a functional separation between the por tions earmarked for such different uses. The building complex is comprised of two blocks that are structurally and functionally

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separate; one for the swimming pool and the wellness centre, and another for the shopping centre. The two blocks are connected by an enclosed walkway whose structure is made from laminar wood, which links the two parking facilities of the complex The swimming facilities are comprised of 4 clearly separated zones: the swimming pools room; the auxiliar y and suppor ting ser vice area for the athletes; an office and reception area; the technical plants (in the basement). The section where spor ting activities actually take place houses two swimming pools, of which one is used for swimming practice and competitions, and the other for recreational activities (acquagym, hydrobike etc.). The wellness centre is functionally connected to the spor ting facilities. It is reached directly from the entrance hall and it consists of various rooms, for use as solarium, Turkish baths, sauna, relaxation area, massage and treatment rooms, and suppor ting ser vice rooms. The shopping centre, instead, is functionally independent and it consists of a two-storey structure: the ground floor is a single, unpar titioned space where goods are displayed and sold, the floor below ground is used as a storage area.


istruttori sono distinti in due blocchi (uomini e donne) e sono collocati in posizione simmetrica rispetto al locale vasche. Le scelte progettuali hanno fatto sì che nessuna interferenza ci possa essere fra la zona piedi nudi e la zona piedi calzi. Per esigenze di carattere gestionale, si è scelto di avere due spogliatoi per adulti, distinti per sesso; due spogliatoi distinti per bambini e bambine e due spogliatoi per istruttori, sempre divisi per sesso. Tutti gli spogliatoi sono dotati di propri servizi igienici e docce. Ad ogni blocco si accede attraverso un corridoio di distribuzione direttamente collegato alla hall di

ingresso, utilizzando dei selettori di accesso in posizione facilmente controllabile dagli addetti di segreteria. La superficie degli spogliatoi è stata calcolata considerando uno standard maggiore di mq. 1.60 per atleta (il minimo fissato dalle Norme CONI), al fine di consentire condizioni di maggiore comfort agli utenti. Il numero massimo di presenze contemporanee previste è pari a 76. Ricca la dotazione dei servizi per gli atleti: ogni blocco è attrezzato con 15 docce (di cui 2 per portatori di handicap), 6 WC (di cui 3 per portatori di handicap), 8 lavabi ed 1 beverino Gli asciugacapelli a muro sono

In alto, uno degli ambienti del centro benessere; sopra, interno degli spogliatoi.

From above, a room of the beauty centre; interior of the changing rooms.

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Impianto natatorio comunale con annesso centro benessere e centro commerciale a Ostuni (Brindisi) Committente: Icos Sporting Club srl, Lecce (dott. Marco Macchitella) Progetto architettonico e direzione lavori: ing. Claudio Barriera, ing. Fabrizio Lecciso, arch. Vincenzo De Fabrizio Impianti: ing. Giovanni Epicoco Strutture in c.a.: ing. Claudio Giancane (SETI Engineering srl, Lecce) Arredi del centro benessere a cura dell'arch. Gianni Marino Importo dei lavori (netto IVA): Opere edili e sistemazioni esterne: euro 2.300.000 Impianti tecnologici: euro 550.000 Arredi e attrezzature sportive: euro 72.000 Oneri per la sicurezza: euro 42.000 Inizio lavori: dicembre 2008 Fine lavori: dicembre 2011 Arredi ed attrezzi sportivi: Patentverwag Italia srl, Gaggiano (Mi)

installati negli spogliatoi comuni. Completano la dotazione di servizi di supporto dell'impianto natatorio uno spogliatoio per il personale, due locali tecnici, un pronto soccorso ed un deposito. Sia il locale deposito che il locale pronto soccorso oltre ad essere direttamente collegati al locale vasche, hanno accesso diretto dall'esterno. Il locale pronto soccorso è dotato di un WC fruibile da disabili. Alla hall di ingresso si accede direttamente dall'esterno attraverso un ampio spazio di connessione tra area commerciale ed area sportiva, dove è ubicata la zona bar-ristoro. Dall'atrio di ingresso si ha accesso direttamente alla segreteria; in tal modo il personale addetto ha la possibilità di controllare gli accessi, raccogliere le iscrizioni, rispondere ad eventuali visitatori. Una volta arrivati nell'atrio, gli atleti potranno avere accesso agli spogliatoi attraverso i selettori con scheda magnetica, mentre i loro accompagnatori potranno accomodarsi nell'area bar dove la presenza di un'ampia vetrata consentirà loro di seguire le performances dei nuotatori. I locali tecnologici sono

ubicati al piano interrato. Vi si accede mediante uno scivolo direttamente collegato con l'area esterna, e comprendono la centrale termica, la centrale idrica, il locale filtri e trattamento acqua, il locale caldaie e la centrale antincendio. Il centro benessere è funzionalmente connesso all'impianto sportivo. Vi si accede direttamente dalla hall di ingresso ed è costituito da vari ambienti destinati a solarium, bagno turco, sauna finlandese, area relax, sale per massaggi e trattamenti, oltre ai necessari servizi di supporto. Particolarmente curate le finiture e gli arredi per garantire agli utenti il massimo confort. Il centro commerciale, funzionalmente indipendente dal complesso sportivo, è costituito da un unico corpo di fabbrica con copertura in c.a.p. Ha una superficie complessiva di 3.200 mq circa, disposti su due piani: il piano terra è costituito da un ambiente unico all'interno del quale sono ricavati i vari settori destinati all'esposizione ed alla vendita, ed i locali di servizio, mentre il piano interrato è destinato prevalentemente a deposito. Mary Kate Russo




pista di atletica coperta a Lucca

Correre... all'asciutto integrazione degli impianti esistenti presso il campo scuola comunale per l'atletica leggera, è stato realizzato un edificio destinato all'atletica indoor: oltre a corsa e salto, consente anche la pratica al coperto di basket e volley.

A

L'intervento si inserisce in un'area di recente urbanizzazione caratterizzata da fabbricati costruiti negli ultimi venti/trenta anni, di diversa tipologia e privi di qualsiasi valore di carattere storico

e/o paesaggistico. La zona oggetto di intervento è ubicata nei pressi dell'argine sinistro del fiume Serchio, limitrofa a un campo nomadi, in area già completamente recintata e costituente il complesso sportivo comunale per l'atletica leggera. La prima importante struttura sportiva, nell'area, è stata ultimata nel 1960 a seguito di specifici interventi finanziati dal Coni in occasione delle olimpiadi di Roma; successivamente è stato realizzato il palazzetto

Planimetria generale del centro sportivo. Sotto, la pista indoor.

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General plan of the sports center. Below, the indoor track.


In queste pagine, l'esterno della struttura di atletica al coperto, e scorci diversi della pista e delle attrezzature installate all'interno.

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In these pages, exterior of the indoor athletics venue, and different views of the track and the sports equipment installed inside.


dello sport (ultimato nel 1980), oltre a parcheggi e varie strutture. L'intervento è ubicato sul retro degli spogliatoi del campo di atletica ex Coni, interamente all'interno dell'area di pertinenza della suddetta struttura sportiva, già totalmente recintata. Il fabbricato, delle dimensioni complessive di circa 1000 mq coperti, è realizzato tramite portali in legno lamellare, di tipologia a capanna e con altezza compresa tra i quattro e i sei metri, manto di copertura in pannelli metallici verniciati di colore rosso cotto, fonoassorbenti e con ridotta dispersione termica. Il lato ovest del fabbricato, prospettante sul campo nomadi, è tamponato con blocchi di cemento intonacati e tinteggiati con colori chiari delle terre e finestre nella parte alta della struttura di colore grigio chiaro, mentre i lati interni, prospettanti sulla zona lanci del campo di atletica, sono tamponati per la maggior parte con infissi

New roofed arena for track and field in Lucca / Running… nice and dry A new building has been constructed to supplement the existing municipal athletics school camp facilities: in addition to track and field events such as running and jumping, it is suitable for indoor basketball and volleyball practice and competitions. The building, extending over an area under cover of ca 1000 m2, is made of shed-type portals in laminar wood, 4 to 6 m high, and a roof made of sound-absorbent, low thermal dispersion metal panels painted cotto red. The walls on the west side of the building are made from plastered and painted concrete blocks, while the interior walls looking onto

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the throw zone of the athletics field consist primarily of metal frames and wide glazed sur faces providing an ideal link between the sports area inside and the green space outside. The indoor facilities include a 5-lane running track, 50m long, and high jump, long jump, triple jump and pole vault platforms. Other facilities include a 14x26 m basketball court equipped with scoreboards, that can be adapted for use as a mini basketball court; and a 9x18 m volleyball court. The new arena can also accommodate all types of school sports and events.


Pianta, prospetti e sezioni dell'edificio. Nelle foto in basso, dettaglio della copertura e del manto.

Pista coperta presso il campo scuola comunale per l'atletica leggera "M. Martini" - Lucca Committente: Comune di Lucca Responsabile del procedimanto: ing. Nino Danesi Progetto preliminare e definitivo: Ufficio Tecnico Comunale (ing. Paolo Nocchi, ing. Nino Danesi, geom. Giuseppe Lencioni) Progetto esecutivo: Studio Tecnico Vitelli, Vecci, Bresciani (ing. Giampiero Vitelli, ing. Umberto Vecci, ing. Francesco Bresciani) Indagini Geologiche e analisi di laboratorio: Geoprove sas Relazioni geologiche: Studio di Geologia Barsanti, Sani & associati Progetto impianti tecnologici: ing. Oreste Pucci Direzione lavori: ing. Paolo Nocchi Coordinatore per la progettazione: ing. Umberto Vecci Coordinatore per l'esecuzione: ing. Giampietro Vitelli Collaudatore: ing. Marco Pieri Impegno di spesa totale: euro 953.000 Inizio lavori: gennaio 2011 Fine lavori: dicembre 2011

Plan, elevations and sections of the building. In the photos below, detail of the roofing and the sports surface.

metallici, anch'essi di colore grigio chiaro e ampie vetrate, per unire idealmente l'area di attività sportiva allo spazio a verde. All'interno della sala, è stato realizzato un rettilineo da 50 metri con 5 corsie, oltre a pedane per i salti in lungo, triplo, in alto e con l'asta. È altresì ricavato un campo da basket di m 14x26, dotato di tabelloni con adattatore per minibasket; nonché un campo da volley di m. 9x18. L'ampia sala consente inoltre l'utilizzo per tutte le attività sportive scolastiche e per altre discipline che potranno essere praticate allestendo il fabbricato con le adeguate attrezzature.

Attrezzature e arredi: Sportissimo snc, Albino (Bg)

Pietro Chianchiano 44


Š Tsport mktg e adv

impianti sportivi Arcostrutture in legno lamellare Aree a verde Atletica Basket Beach volley Bocce Calcetto Calcio Impianti di illuminazione Opere di sottofondo Opere edili Opere stradali Palestre Parchi gioco Recinzioni Rugby Tennis Volley

Impresa Sartori sas Costruzioni Impianti Sportivi del geom. Stefano Sartori & C. 35020 Casalserugo (Padova) - Tel. 049.8740940 - 049.8740554 - Fax 049.8740944 www.impresasartori.it - commerciale@impresasartori.it



campi di calcio e calcetto a Torino

Riqualificazione di un centro sportivo comunale polifunzionale n adiacenza alla piscina polifunzionale di via Trecate a Torino, oggetto di un importante intervento di ristrutturazione e riqualificazione pubblicato su Tsport n. 242 (illustrazione del progetto) e 282 (presentazione dell'impianto realizzato) sorge un impianto polivalente che evidenzia tuttavia difficoltà organizzative e gestionali. Da ciò, è nata l'opportunità di riqualificare il centro a partire dalla trasformazione dei campi di calcio esistenti e relativi spazi di servizio.

I

concessori la ristrutturazione e la riqualificazione dell'impianto sportivo comunale. L'impianto polisportivo preesistente (con una

superficie totale di circa 14.500 mq) risultava costituito da due campi da calcio a 11 in terra, 3 campi da tennis con pavimentazione sintetica,

Nel 2010 la città di Torino ha pubblicato un bando per la concessione di gestione della intera struttura polifunzionale. L'ATI tra le Associazioni Sportive Dilettantistiche Polisport Team, Turisport 2007 e Lapolismile, aggiudicataria del bando, ha preso in carico come oneri

una piastra polivalente per calcio a 5 e volley e una pista omologata per il Campionato di Serie A di hockey a rotelle. Erano inoltre presenti un

Rendering prospettico del centro sportivo. Sotto, panoramica del centro. Perspective view of the sports centre. Below, general view of the centre.

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edificio a due piani, un corpo prefabbricato ad uso spogliatoi e una piastra polifunzionale "alla francese". L'impianto così strutturato ha evidenziato una serie di criticità dal punto di vista gestionale ed organizzativo, pertanto la Città di Torino ha deciso di bandire una selezione per la concessione individuando delle linee guida di intervento per le caratteristiche che dovrà possedere la struttura per meglio rispondere alle nuove esigenze della collettività. La proposta progettuale presentata dall'ATI e risultata vincitrice prevede, in linea con i trend di pratica sportiva, la realizzazione di

lotti funzionali comprendenti 2 campi da calciotto, 2 campi da tennis in terra rossa con copertura pressostatica, una struttura polifunzionale con palestre, spogliatoi dedicati, area ristoro, copertura permanente della piastra polifunzionale. Uno dei due campi di calcio esistenti sarà riqualificato mentre l'altro sarà trasformato in campi da calcio a 7 in modo da ampliare e diversificare l'offerta in aderenza alle nuove tendenze. Sarà realizzato inoltre un nuovo corpo di fabbrica che ospiterà tutti gli spogliatoi con servizi a supporto dell'attività sportiva con nuovi ambiti adibiti allo svolgimento di attività dolci

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(palestrina e sala polifunzionale) con spogliatoi dedicati oltre a tutti i locali destinati alla logistica, alla gestione ed accoglienza con ambiti caffetteria e ristoro. Analisi dell'esistente I campi da calcio ad 11 si presentavano in condizioni alquanto precarie avendo un fondo del terreno disconnesso con manto erboso non omogeneo, caratterizzato dalla presenza di erbe infestanti. I campi a 11 risultavano sotto-utilizzati se non per partite a livello di quartiere; essendo come noto molto più fruibili campi di dimensioni più ridotte che richiedono un minor numero di giocatori per partite a livello amatoriale.

I campi da tennis risultavano in discrete condizioni per quanto concerne il manto di finitura e già dotati di predisposizioni per il fissaggio di coperture pressostatiche, per un utilizzo non soltanto stagionale, ma anche indoor. Il campo polivalente caratterizzato da piastra all'aperto per attività outdoor si presentava disomogeneo con pavimentazione disconnessa; la fruibilità del campo da gioco senza copertura risultava fortemente limitata nel suo utilizzo. In adiacenza all'ingresso è presente una piastra attrezzata "alla francese", struttura che si presentava


in buone condizioni manutentive. Tale spazio è a disposizione della collettività per il gioco libero. Il campo da hockey è dotato di copertura e omologato per lo svolgimento della pratica sportiva di livello a rotelle con tribune per il pubblico al suo interno. Tutto l'impianto è completato con aree verdi con piantumazioni e siepi e con aree delimitate a prato verde che lo caratterizzano come a "parco sportivo per tutti". Il progetto di ristrutturazione e potenziamento dell'offerta sportiva In considerazione della valenza di interesse sociale

e promozionale della pratica sportiva, non destinata all'agonismo, l'impianto è classificabile come impianto di esercizio. Il primo lotto di interventi prevede la dismissione del campo da calcio a 11 e la realizzazione di 2 nuovi campi da calcio a sette con manto in erba sintetica completi di impianto di illuminazione e recinzioni perimetrali. In generale l'ubicazione rispetto agli spogliatoi servizi consente un facile utilizzo da parte degli atleti e l'indipendenza dei percorsi atleti da quelli del pubblico eventualmente presente. In particolare verrà compattato e livellato il sottofondo (per la posa del

manto con strato iniziale di 15 cm.) con formazione delle pendenze a due falde e successiva rullatura del fondo, posizionamento di cordolatura perimetrale e della canaletta per la raccolta delle acque di drenaggio superficiale con griglia in acciaio zincato antitacco. Verrà posato un manto in erba artificiale, composto da fibre di polietilene tipo NSF (Natural Slide Feeling), di lunghezza mm. 40 realizzate in monofilamento estruso bicolore, antiabrasive e con speciale trattamento anti-UV, tessute con 8 monofili (4 fili verde chiaro e 4 fili verde scuro) per inserzione su supporto drenante rivestito in poliuretano. La segnaletica

sarà eseguita con strisce intarsiate da cm. 8 colore bianco. Il manto così costituito sarà intasato con sabbia silicea e granulo di gomma nobilitata verde I campi saranno provvisti di idonea recinzione perimetrale con spazi destinati al posizionamento delle panchine. Il campo sarà completato con il posizionamento di porte da calcio a 8, dimensione m. 6x2, complete di rete in nylon pesante e l'installazione di panche. I campi così costituiti saranno completati con adeguato sistema di illuminazione artificiale realizzato in modo da evitare fenomeni di abbagliamento per i

Sopra, planimetria generale del centro. A lato, rendering delle costruzioni di servizio. Nella pagina di fronte, dall’alto: un’altra panoramica dei campi; rendering di progetto; spazzolatura finale dell’intaso. Above, general plan of the centre. Left, rendering of the service buildings. Next page, from above: another general view; project rendering; final brushing of the filling.

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Inquesta pagina, corridoio tra due campi; scorcio del centro. In ultima pagina, pianta del corpo di fabbrica, e rendering del camminamento lungo gli spogliatoi.

In this page, corridor between two fields; view of the centre. In the final page, plan of the building and rendering of the corridor along the changing rooms.

Riqualificazione di un centro sportivo comunale polifunzionale a Torino Propietà: Città di Torino Committente: ATI concessionaria (Associazioni Sportive Dilettantistiche Polisport Team, Turisport 2007 e Lapolismile) Progettazione definitiva/esecutiva per l'iter attuativo comunale, pareri Enti connessi e direzione dei lavori: SdiA Paolo Pettene

praticanti e gli spettatori secondo i parametri fissati dalla norma UNI EN 12193. Ai fini del contenimento dei consumi e per evitare l'inquinamento luminoso, le caratteristiche e l'orientamento degli apparecchi di illuminazione delle aree esterne, dovranno essere tali da limitare al massimo la dispersione del flusso luminoso al di fuori delle superfici da illuminare. La configurazione impiantistica è stata dimensionata prestazionalmente in considerazione di un livello

Full-size and 7-a-side soccer fields in Turin / Remodelling a municipal sports complex In Turin, right next to the swimming pool centre of via Trecate which has recently undergone major restructuring and improvement works (see Tsport nos. 242 and 282), rises a multifunctional complex which has been suffering from organisational and management problems. This has prompted a plan to remodel the complex starting with the existing soccer fields and the relative accessory structures. The design proposal submitted in reply to a call for tenders issued by the City for the restructuring works and the subsequent management of the facilities envisages the creation of functional lots to include two 7-a-

side soccer fields, two red clay tennis courts with pressure static roofing, a multifunctional structure with gyms, locker rooms, food service areas, permanent roofing. One of the existing soccer fields will be restructured and the other will be transformed into 7-a-side fields to offer a wider choice of playing fields in keeping with the latest trends. A new building wing will also be constructed to house the locker rooms and lavatories for the entire sports complex, rooms for new "soft" activities (small gym and multifunctional hall), as well as management offices, logistics and reception areas, cafeteria and restaurant facilities.

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di attività sportiva non agonistica con l'opportunità di estendere la pratica sportiva agonistica a livello locale (norme Coni). Tenuto conto del livello della pratica sportiva è stato scelto come parametro di riferimento un livello di illuminamento medio di circa 200 lux. L'impianto sarà strutturato con la possibilità di parzializzazione delle accensioni in modo da contenere i consumi ed ottimizzarne l'utilizzo secondo le specifiche necessità. Successivamente verrà realizzato un nuovo corpo di fabbrica in linea che si svilupperà nell'area verde esistente tra l'impianto per hockey su rotelle ed i campi di calciotto e calcio. Tutti gli spazi di supporto (spogliatoi e servizi) sono stati dimensionati in funzione del tipo di pratica sportiva svolta per garantire la dotazione prevista dagli standard della normativa sportiva commisurati al numero di utenti contemporanei. Esso sarà costituito da una manica parallela ai campi calcio a sette dove saranno localizzati gli spogliatoi ed i servizi a supporto dell'attività di calcio a sette. Il nuovo fabbricato sarà composto da 8 spogliatoi e rispettivi servizi debitamente dimensionati. Ovviamente è stato garantito l'accesso e la fruibilità degli stessi dall'utenza diversamente abile. I materiali scelti per tale manufatto dovranno garantire ottima resistenza


alle particolari situazioni fisico-ambientali specifiche; ottima resistenza all'aggressione umana (danneggiamenti, errate o involontarie operazioni da parte degli atleti-utenti); totale garanzia della sicurezza dell'utente sia diretta che indiretta: spigoli vivi, sporgenze, scalini, interferenze con impianti. Per garantire la piena fruibilità dell'impianto verrà realizzato sul lato di via Ortigara un parcheggio pertinenziale da 40 posti auto. Un ulteriore lotto di intervento avrà la finalità di garantire un'estensione della possibilità di utilizzo degli impianti attraverso la predisposizione di

coperture sui campi tennis e sul campo polivalente del tipo estate inverno (strutture tensostatiche e pressostatiche). Saranno realizzati inoltre all'interno del nuovo corpo di fabbrica ospitante gli spogliatoi nuovi ambiti adibiti allo svolgimento di attività dolci (palestrina e sala polifunzionale per danza, yoga, pilates, ecc..) con spogliatoi dedicati oltre a locali destinati alla logistica, alla gestione ed accoglienza con ambiti caffetteria e ristoro. In particolare, sinteticamente, gli interventi di tale lotto funzionale comprenderanno: 1. Realizzazione nuova

copertura di tipo tensostatico del campo polivalente (struttura ad archi in legno lamellare - 8 arcate - e membrana di copertura esterna realizzata con tessuto bispalmato in PVC ignifugo) con posa nuova pavimentazione sportiva per il gioco del calcio a 5. La struttura sarà completa di impianto di riscaldamento composto da generatore di aria calda con bruciatore da esterno. Il sistema di riscaldamento permetterà l'immissione di aria calda tra le due membrane e nell'ambiente interno con l'effetto di contenere il fabbisogno di calorie, riducendo di conseguenza i consumi 51

elettrici e di riscaldamento. 2. Sostituzione copertura con pallone pressostatico di nuova generazione di 2 campi da tennis da fissare su cordolatura preesistente e rifacimento manti di finitura campi attività (2 campi saranno realizzati e mantenuti in terra rossa. Il terzo campo sarà dotato di pavimentazione in erba sintetica). 3. Spostamento della piastra "alla francese" con rimontaggio in posizione trasversale rispetto a quella esistente e rimodulazione. 4. Completamento del nuovo corpo di fabbrica destinato a spogliatoi e servizi con nuovi ambiti adibiti allo svolgimento di attività dolci (palestrine) e bar-caffetteria punto ristorazione. L'attuazione globale dell'intervento presenterà un impianto comunale della città di Torino completamente rinnovato, finalizzato per una gestione imprenditoriale sportiva aperta a tutti con l'offerta di pratiche sportive motorie di tendenza e con accorgimenti di ottimizzazione manutentiva e prestazionale originali. Giancarlo Fischetti Davide Gambino


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centro sportivo a Ravenna

Come ti realizzo gli spogliatoi n un'ottica di semplificazione progettuale ed esecutiva, questo blocco spogliatoi, pulito e lineare, realizzato con elementi prefabbricati, costituisce un percorso didattico ai fini della progettazione funzionale di questo tipo di spazio a supporto dell'attività sportiva.

I

Il centro sportivo L'impianto Polisportivo denominato "Ponte Nuovo" si presenta come un'ampia area verde interamente recintata di circa 51.200 mq. di proprietà dell'Amministrazione Comunale, all'interno della quale sono organizzate le diverse parti funzionali. L'accesso principale, carrabile e pedonale, dell'impianto sportivo si trova in Via Ancona, mentre un altro accesso, solo pedonale, è posto sul lato opposto in prossimità di un'area a parcheggio di recente realizzazione. I due accessi sono collegati da un percorso, in parte asfaltato, che divide l'area in due settori: uno a nord nel quale si trovano due campetti da calcio recintati, una pista per lo skate-board recintata di dimensioni m. 31x22, una piastra polivalente di dimensioni m. 15x20, un fabbricato utilizzato per attività del Comitato Cittadino; nel settore a sud si trovano alcuni edifici utilizzati come spogliatoi, uffici, servizi, deposito macchinari, bar, una saletta multiuso con spogliatoi annessi, un campo da beach-volley, un campo da

bocce, un campetto da allenamento, un campo da calcio recintato di dimensioni m. 90x48, un campo da calcio per l'attività agonistica, omologato, recintato, con terreno di gioco di dimensioni m. 105x64, che, sul lato lungo ad est, è dotato di una tribunetta a gradoni, realizzata con struttura metallica prefabbricata. Vicino al campo si trova, all'interno di un'area recintata, una piastra polivalente con copertura geodetica, ad uso palestra di allenamento per la ginnastica, di dimensioni m. 49x26 e una costruzione in lamiera disposta su due piani già utilizzata come spogliatoio, a servizio delle attività sportive della ginnastica, collegata con strutture provvisorie alla palestra. Sul lato ovest del campo di calcio principale, in

Planimetria generale del centro sportivo. Sotto, gli spogliatoi prefabbricati e la retrostante tensostruttura geodetica.

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General plan of the sports centre. Below, the prefabricated changing rooms and the geodetic structure at the back.


corrispondenza della mezzeria, è stata di recente realizzata una tribuna metallica coperta per gli spettatori del calcio con una capienza di 93 posti a sedere. Un percorso in stabilizzato di circa m. 900, utilizzato come pista podistica e "percorso vita", corre lungo tutto il perimetro dell'area sportiva recintata.

Gli spogliatoi Gli spazi in precedenza utilizzati come spogliatoi a supporto della palestra erano inadatti e chiaramente non conformi alle normative di legge per quanto riguarda la sicurezza, l'igiene, il superamento delle barriere architettoniche. Anche gli ambienti che ospitavano gli spogliatoi ed i servizi di supporto inerenti

Sopra, l'esterno degli spogliatoi e il raccordo con la palestra. Sotto, pianta del livello terra. Nella pagina seguente, in basso, i quattro prospetti. Nella foto, un altro scorcio.

l'attività del gioco del calcio risultano inadeguati per tale attività. Da quanto sopra nasceva dunque l'esigenza di dotare l'impianto sportivo di due nuovi nuclei spogliatoio, uno a servizio della palestra e l'altro per il campo di calcio con i relativi servizi di supporto. Nello specifico, data la vicinanza dei due spazi per

Above, exterior of the changing rooms and corridor linking to the gym. Below, plan of hte ground level. Next page, at the bottom, four elevations. In the photo, another view.

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attività sportive, ovvero il campo da calcio e la piastra polivalente coperta, si è ritenuto che per ragioni economiche, funzionali e gestionali fosse preferibile accorpare gli spazi a supporto delle attività sportive in un unico fabbricato a servizio di entrambe, pur mantenendo indipendenti i due gruppi di spogliatoi. Il progetto ha previsto la realizzazione di un nuovo fabbricato spogliatoio di superficie utile pari a circa 380 mq: tale intervento è possibile restando al di sotto del massimo consentito dagli indici urbanistici per la zona in oggetto. L'intero complesso degli spogliatoi e i relativi servizi di supporto a servizio della palestra e del campo da calcio sono collocati nella fascia di terreno che separa il campo da calcio dalla palestra. Gli spogliatoi per gli atleti del calcio e per gli arbitri hanno accesso dal lato del campo, mentre gli spogliatoi per gli atleti della ginnastica e per gli istruttori hanno accesso dal lato della palestra;


particolare attenzione è stata posta agli elementi di raccordo tra spogliatoi e struttura geodetica della palestra. I due nuclei di spogliatoi, anche se facenti parte di un unico corpo edilizio, sono funzionalmente indipendenti; un opportuno sistema di recinzioni ha la funzione di tenere separati i percorsi del pubblico da quelli degli atleti. Sul lato corto del fabbricato, nelle immediate vicinanze della nuova tribuna coperta, sono collocati i servizi igienici per gli spettatori del calcio; sul lato corto opposto si colloca un ambiente infermeria che serve sia gli atleti del calcio che quelli della ginnastica, ed è facilmente raggiungibile dall'esterno dai mezzi di pronto soccorso. Il corpo degli spogliatoi presenta, su tutta la lunghezza del lato lungo verso il campo, una pensilina metallica, mentre un coronamento in pannelli metallici chiude superiormente l'edificio. E' stata prevista una lunga panca metallica sul lato del campo di calcio con funzione di protezione del muro e di seduta per gli atleti e accompagnatori. Sempre per il calcio sul lato verso il campo è prevista una fontanella con funzione anche di lavascarpe.

mq ciascuno (e pertanto sufficiente per circa 15 atleti) e fruibili da parte dei disabili motori; - Servizi igienici annessi agli spogliatoi, costituiti ciascuno da un antibagno, da un locale wc, accessibile anche ai disabili motori, un locale docce con almeno 6 posti doccia di cui almeno uno accessibile ai disabili

motori; - Due spogliatoi per i giudici di gara/istruttori di superficie pari a circa 14 mq, ciascuno dotato di locale wc e locale doccia, accessibili anche da parte dei disabili motori; - Locale pronto soccorso (al servizio del calcio e della ginnastica) ubicato in modo tale da essere facilmente accessibile sia dallo spazio

di attività che dall'esterno dell'impianto, di superficie pari a circa mq 9,50 e dotato di servizio igienico accessibile ai disabili; - Servizi igienici per il pubblico, separati per sesso, di cui uno accessibile ai disabili motori; - Un locale per la centrale termica; - Un locale tecnico di

Sporting centre in Ravenna / New locker rooms In terms of simplified design and construction modalities, this locker room complex, linear and clean, made from prefabricated elements, may be seen as a benchmark for the functional design of this type of facilities in the ser vice of sporting facilities. The venue is a sporting centre, basically comprised of a gym enclosed in a geodetic dome and a soccer field. The project envisaged the creation of a new building for the locker rooms with an effective area of over ca 380 m2. The entire complex consisting of the locker rooms, with the lavatories and the accessor y rooms in the ser vice of the gym and the

La distribuzione I servizi di supporto per il calcio consistono in: - Due spogliatoi per gli atleti, con superficie di circa 25

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soccer field, is situated in a strip of land running between the playing field and the gym. Though they are part of the same building, the two sets of locker rooms are functionally independent. They were constructed through the supply and installation of several prefabricated elements, which were arranged according to the interior layouts to be obtained, and rest on a foundation slab cast on site. The walls in reinforced concrete are clad with insulating material. The r.c. foundation slab was cast prior to the placement of the prefabricated elements; the outer and inner walls are made of two layers of high-strength, compacted reinforced concrete, with an insulating layer in between. The structure, complete with external finishes and plants, includes solar panels producing warm water for use in the lavatories. Building per formances - in terms of seismic design and fire resistance, thermal and acoustic insulation - conform to the applicable standards.


servizio. Gli spogliatoi del calcio sono illuminati e ventilati naturalmente mediante un sistema di aperture dirette verso l'esterno. Le caratteristiche ambientali degli spogliatoi sono conformi a quanto prescritto dalla tabella C delle norme CONI per l'impiantistica sportiva. I servizi di supporto per la palestra comprendono: - Due spogliatoi per gli atleti, con superficie di circa 20 mq ciascuno e fruibili da

parte dei disabili motori; - Servizi igienici annessi agli spogliatoi, costituiti ciascuno da un antibagno, da un locale wc, accessibile anche ai disabili motori, un locale docce con 6 posti doccia, di cui almeno uno accessibile ai disabili motori; - Due spogliatoi per i giudici di gara/istruttori, con superficie di circa 9 mq ciascuno, dotati di locale wc e locale doccia, accessibili anche da parte dei disabili motori;

Dall'alto: vista laterale degli spogliatoi; due viste interne del modulo prefabbricato, l'una arredata a spogliatoio, l'altra attrezzata a servizi.

From above: side view of the changing rooms; interior views of the prefabricated module, one settled as a dressing room, another as services room.

Nuovi spogliatoi per il calcio e la ginnastica presso il polisportivo di Ponte Nuovo a Ravenna Committente: Comune di Ravenna Responsabile del Procedimento: ing. Walter Ricci Progetto architettonico: ing. Elisabetta Canella (coordinatore di progetto e Direttore Lavori), arch. Massimo Dalla Torre, geom. Antonio Giacinto Progetto opere elettriche: p.i. Pietro Bezzi Progetto opere termoidrauliche: ing. Patrizio Finessi Coordinatore sicurezza: arch. Matteo Rebuffi Inizio lavori: novembre 2011 Fine lavori: giugno 2012 Importo lavori: euro 520.000 Importo degli arredi: euro 12.000 Impresa esecutrice: Prefabbricati Emmecinque srl, Cerreto D'Esi (An) Fornitura degli arredi: Nuova Radar Coop, Limena (Pd)

- Un locale per la centrale termica; - Un locale tecnico di servizio. Gli spogliatoi della palestra, che non affacciano direttamente all'esterno, sono illuminati artificialmente; la ventilazione è garantita da un sistema meccanico di convogliamento, distribuzione ed estrazione dell'aria. La realizzazione La realizzazione è avvenuta attraverso la fornitura e posa di più elementi prefabbricati accostati per ottenere gli spazi di cui si necessita, poggiati su platea di fondazione realizzata in opera. Le murature sono costituite da lastre in cemento armato con strato isolante esterno. Per la posa del prefabbricato è stata preliminarmente realizzata la fondazione su platea in calcestruzzo armato; le pareti esterne ed interne sono in cemento armato vibrato ad alta resistenza con interposto strato isolante. La copertura è di tipo piano, realizzata da pannelli in c.a.p. autoportanti dello spessore adeguato alle 56

dimensioni della struttura, opportunamente trattati al fine di garantire la perfetta planarità e finitura all'intradosso. Il manto di coibentazione e impermeabilizzazione è in pannelli di poliestere in pendenza dell'1% con sovrastante impermeabilizzazione costituita da membrana bituminosa armata al poliestere ed ardesiata. I prefabbricati hanno finiture interne costituite da intonaci titneggiati, pavimenti in piastrelle di gres ceramico posate su massetto armato e pendenzato di opportuno tipo non sdrucciolevole, soglie in pietra, rivestimento della zone docce e dei servizi igienici in piastrelle di materiale ceramico. La struttura, completata di finiture esterne e impianti, comprende anche i pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria a servizio degli spogliatoi. Le prestazioni che l'edificio può offrire, per quel che concerne la rispondenza antisismica e la resistenza al fuoco delle strutture, l'isolamento termico ed acustico, sono quelle previste dalla normativa vigente. Cesare Lino




presa diretta XXX Olimpiadi Londra 2012 a cura di Paolo Pettene

Dal 27 luglio al 12 agosto 2012 si sono svolti a Londra i Giochi delle XXX Olimpiadi. La capitale britannica è diventata così la prima città ad aver ospitato per tre volte un'Olimpiade estiva, dopo le edizioni del 1908 e del 1948. Questa edizione verrà senz'altro ricordata per le modalità organizzative dell'evento e per i risultati sportivi raggiunti. Sono stati giochi in cui alcuni atleti con i loro traguardi sportivi sono entrati nella storia delle loro discipline; si ricordino ad esempio Michael Phelps (considerato il più grande nuotatore di tutti i tempi) che è diventato l'atleta più titolato nella storia delle Olimpiadi moderne: con 22 medaglie complessive ha superato il primato di medaglie detenuto dalla ginnasta sovietica Larisa Latynina. Il campione giamaicano Usain Bolt il 5 agosto ha vinto l'oro nei 100 metri stabilendo il nuovo record olimpico. Vincendo per la seconda volta su questa distanza ad un'Olimpiade porta a termine un'impresa che solo Carl Lewis era riuscito a compiere in precedenza. Per quanto riguarda il Team Italia, nonostante la delusione per i risultati di alcuni atleti titolati che non hanno purtroppo rispettato le aspettative, il bilancio è stato di ventotto medaglie e ottavo posto nel medagliere; migliorando il risultato di Pechino 2008. La costruzione del parco olimpico nel quartiere di Stratford a est di Londra ha comportato un forte cambiamento urbanistico,

con la riqualificazione di un quartiere e di un territorio fortemente degradati. L'urbanizzazione dell'area potrà garantire una sviluppo residenziale anche in questa zona ad est della città, finora vocata soprattutto alle attività produttive. Nel contempo l'Agenzia Governativa Britannica per l'organizzazione dei Giochi si era posta l'obiettivo di non realizzare strutture fuori scala e nel contempo di seguire l'esempio virtuoso di Sidney e Barcellona che hanno dimostrato come la riqualificazione post-olimpiadi sia se non possibile almeno tentabile. Le Olimpiadi di Londra verranno ricordate anche per l'attenzione al tema dell'ecosostenibilità e della flessibilità (legacy client e utilizzo post-olimpico) I Giochi si sono avvalsi di numerosi spazi già esistenti prima della candidatura, come: Wembley Stadium,

Il simbolo dei Giochi sul Tower Bridge / the logo of the Games on the Tower Bridge.

Wembley Arena, All England Lawn Tennis and Croquet Club, Lord's Cricket Ground, The O2 Arena, Earls Court Exhibition Centre, Weymouth and Portland National Sailing Academy e ExCeL Exhibition Centre. Ex novo è stato realizzato il Parco Olimpico che comprende tra gli altri lo stadio olimpico e l'Aquatics Center. In tutto in esso sono stai realizzati 14 nuovi impianti di cui solo 6

permanenti. L'eredità dei grandi eventi è un patrimonio che va gestito con responsabilità. A Londra 2012 si è sviluppato un progetto che nelle intenzioni si è detto attento alla Legacy, ovvero a ciò che le Olimpiadi lasceranno alla città. Come nelle edizioni precedenti il tempo emetterà il suo verdetto, non sempre lusinghiero in passato (in termini di corretto utilizzo di fondi pubblici). Finora a

Olympic Stadium.

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Londra si calcola che i costi siano aumentati esponenzialmente rispetto ai 3 preventivati e che la cifra spesa si aggiri ad oggi su 14 miliardi di sterline. Comunque già nella fase di redazione del Masterplan dell'Olympic Park e nella progettazione degli edifici si è previsto lo sviluppo parallelo del sobborgo di Stratford, nella periferia est della capitale con la creazione di un nuovo parco con strade, ponti e servizi

proprio dove è stato realizzato il quartiere olimpico. Inoltre lo stadio d'atletica e gli altri padiglioni sportivi sono stati realizzati con elementi strutturali temporanei, mentre gli spalti, il Media Center e alcune delle infrastrutture di collegamento, una volta terminate le Olimpiadi e Paraolimpiadi, verranno rimossi.

Mappa ufficiale della Londra olimpica. Sotto, interno della Waterpolo Arena.

Official Map of the Olympic London. Below, interior of the Waterpolo Arena.

Olympic Stadium Il nuovo stadio olimpico progettato da Populous

Architects è collocato su un isola a forma di diamante tra 2 corsi d'acqua e vi si può accedere da 5 ponti. Esso si presenta con una struttura principale costituita da un sistema tridimensionale di tubolari di acciaio bianco. La copertura è supportata da una travatura reticolare che costituisce l'anello esterno. Un'ulteriore struttura di pilastri e travi in acciaio di colore nero sostiene un anello temporaneo in grado di ospitare nelle tribune superiori 55.000 spettatori. Le tribune esterne sono state pensate per essere smontate alla fine dei Giochi; la capienza dello stadio passerà dagli attuali 80.000 a 25.000 posti. Il manto di copertura dello stadio è formato da teli in PVC presagomati. Questo permetterà di coprire i 2/3 degli spettatori. Per perseguire la sostenibilità dell'intervento i progettisti hanno cercato di ridurre al minimo la quantità di acciaio e calcestruzzo. La fase realizzativa è stata improntata ad un'organizzazione di cantiere che consentisse sia una rapida costruzione che un veloce smantellamento delle parti provvisorie. London Aquatics Center Il concetto architettonico fortemente evocativo dell'Aquatics Center di Londra, che porta la firma dell'architetto Zaha Hadid, è ispirato alla geometria fluida dell'acqua in movimento, (ricordando secondo alcuni anche la forma stilizzata di una manta), creando spazi e un ambiente circostante in sintonia con il paesaggio fluviale del Parco Olimpico. La struttura si trova in una posizione strategica all'interno del Parco Olimpico (al crocevia dei binari di una linea sopraelevata e nei pressi del principale ponte di

collegamento) ed è stato progettata per avere la flessibilità necessaria per adattarsi alle dimensioni e la capacità delle Olimpiadi di Londra 2012, ma ponendosi già il problema del suo utilizzo successivo ai Giochi. I posti spettatori per l'evento olimpico sono stati 17.500, ottenuti con l'inserimento di ripide tribune provvisorie che verranno smontate al termine delle gare. In sostituzione dei due lati lasciati liberi dalle gradinate per il pubblico verranno installate due facciate vetrate che permetteranno all'impianto di godere di illuminazione naturale nell'arco della giornata. La struttura è composta da un unico contenitore al cui interno si trovano le tre piscine - due olimpioniche e una per gli allenamenti sormontato da un grande tetto scultura. Il volume che contiene anche tutti i servizi, i sistemi idraulici e i programmi di gestione dell'impianto ha una copertura a doppia curvatura con struttura ad archi parabolici. La copertura a campata unica e doppia curvatura (di dimensioni 160 m di lunghezza e 80 m di larghezza) sovrasta il volume e le differenti ondulazioni servono a separare visivamente lo spazio principale in due ambiti e delineare spazi diversi dove si trovano la piscina olimpionica e quella per i tuffi. La piscina olimpionica di allenamento è ipogea e si trova al piano seminterrato, al di sotto della hall principale. L'Aquatics Center ha voluto essere un'architettura localizzabile immediatamente, riconoscibile da lontano, trasparente grazie alle immense vetrate curve, in corrispondenza delle quali è stato realizzato un ampio giardino. Un effetto enfatizzato anche


dall'illuminazione della hall principale, dove oltre 500 punti luce offriranno un'atmosfera spettacolare, percepibile anche da coloro che seguiranno i Giochi attraverso la televisione. Le imprese italiane Come nelle passate edizioni aziende italiane hanno lavorato per queste olimpiadi; in particolare la Piscine Castiglione, ha fornito i pannelli prefabbricati Myrtha

per 7 vasche di grandi dimensioni per la pallanuoto e per gli allenamenti di nuoto e pallanuoto. Inoltre nella Water Polo Arena (stadio della pallanuoto con il tetto che parte da un'altezza di 25 metri e degrada fino ai 6 metri del punto più basso) è stato utilizzato per la prima volta l'innovativo sistema di segnalazione visiva pensato per il gioco della pallanuoto e scelto dalla FINA. Il nuovo Waterpolo Visual System (WVS), ideato da Piscine Castiglione, sviluppato in cooperazione con Aqvatech Engineering, così come già in passato fatto per il sistema di allenamento Virtual Trainer. Il sistema introdotto a Londra 2012 sfrutta sorgenti LED disposte in zone precise all'interno e all'esterno del campo di gioco, che aggiornano in tempo reale gli atleti, gli arbitri, la giuria, il

pubblico presente e gli spettatori televisivi sull'andamento delle azioni di gara. Tale sistema favorisce una migliore comprensione del gioco della pallanuoto da parte del pubblico inesperto e garantisce una maggiore trasparenza nelle decisioni degli arbitri e della giuria durante le partite. Altra importante azienda italiana, la Mondo, si è confermata come fornitore

ufficiale nel campo delle pavimentazioni sportive indoor e outdoor per pedane e piste sedi di gare olimpiche e paraolimpiche. L'azienda ha fornito le piste Mondotrack: oltre a quella olimpica, ne ha installate due per il riscaldamento; una di 400 metri adiacente l'impianto e una di 80 metri posizionata sotto la tribuna principale dello stadio. Infine l'azienda Klinker Sire ha fornito i rivestimenti ceramici

Sopra, il parco olimpico tra la Waterpolo Arena e l'Aquatics Center. Sotto, lo Stratford Walk sullo sfondo dell'Aquatics Center.

Above the Olympic Park between Waterpolo Arena and Aquatics Center. Below, the Stratford Walk with the Aquatics Center on the background.

per le piscine ed il bordo vasca utilizzati dall'architetto Hadid nell'Aquatics Center. Conclusioni La mia personale riflessione sui risultati del medagliere [ quella che essi evidenziano come nel nostro Paese dal punto di vista impiantistico ci sia una carenza di impianti sportivi prestazionali dedicati, nota agli addetti ai lavori e non solo; questa situazione purtroppo limita e condiziona il movimento sportivo e quindi i risultati agonistici nelle discipline più blasonate. Un'olimpiade quella di Londra, che ha bonificato e rilanciato come detto una parte della città (nonostante l'evento sia stato slegato dal centro città) anche con un progetto post olimpico. Vedendo come sono andate altre situazioni olimpiche ci sembra di aver colto in questo caso un atteggiamento parzialmente nuovo per il futuro delle olimpiadi. Occorrerà però riflettere sulle effettive ricadute per stabilire nuove linee guida e standard organizzativi per i Paesi che si candideranno ad ospitare i prossimi eventi. I grandi contenitori sportivi sono stati progettati da grandi team internazionali con standard e tipologie tipiche degli impianti olimpici, che risultano purtroppo sempre difficili da gestire e riconvertire anche dal punto di vista economico. Concludendo ci sembra che siamo ancora lontani da quell'effetto (di infrastrutturazione leggera e temporanea, seppur altamente prestazionale) all'americana, che sicuramente deve essere la strada da percorrere per il futuro di una organizzazione e candidatura olimpica, in un mondo globale che è cambiato come noto anche dal punto vista economico e


presa diretta Olimpiadi-paralimpiadi e universal design a cura di Tommaso Empler

I giochi Olimpici e Paralimpici estivi di Londra 2012 segnano un importante e determinante passo in avanti in termini di inclusione, vista l'equiparazione dei giochi olimpici e delle paralimpiadi nell'interesse dei media e degli spettatori presenti alle gare. Dal punto di vista della critica vi è qualche voce fuori dal coro, per fortuna casi isolati e stigmatizzabili,

Sopra, indicazione nella metropolitana delle fermate per raggiungere i siti paralimpici. Sotto, esterno della Basketball Arena.

che dimostrano ancora una volta come alla base dei temi legati all'universal design vi sia soprattutto l'eliminazione delle barriere e dei pregiudizi culturali. Il peso delle medaglie vinte è lo stesso per atleti che si sono preparati all'evento per 4 anni, ognuno cercando di superare i propri limiti psico-fisici, senza distinzione alcuna tra la manifestazione olimpica e paralimpica.

Above, direction in the underground of the stations to reach the Paralympic sites. Below, exterior of the Basketball Arena.

Il simbolo delle Paralimpiadi sul Tower Bridge / The logo of the Paralympics on the Tower Bridge.

Per quanto riguarda la progettazione e realizzazione degli impianti e strutture sedi delle gare i principi ispiratori sono due. 1) La sostenibilità energetica ed ambientale delle nuove strutture, in termini di impatto dei materiali e delle soluzioni costruttive adottate. 2) Il futuro utilizzo degli impianti, con una loro distinzione in: - permanenti, per quelli che hanno già stabilita la destinazione futura, come il

London Velodrome, rivestito esternamente in legno di cedro rosso canadese, dove sono presenti lucernari e vetrate studiati per ridurre la necessità di illuminazione e ventilazione artificiali, oltre ad avere un sistema di risparmio idrico con un sistema di raccolta delle acque piovane; - provvisori e smontabili con un loro futuro riutilizzo in altre aree, come la Basketball Arena (probabile riuso per i Giochi del Commonwealth del 2014 ),


In alto, posti riservati alle persone con mobilità ridotta presso lo Stadio Olimpico e, a destra, le semifinali dei 200 m su sedia a ruote. Nel box, scorcio dell'Olympic Stadium con lo sfondo dell'Orbit, la scultura-simbolo di Anish Kapoor alta 115 metri che sarà conservata anche al termine dei Giochi, accessibile tramite ascensore.

realizzata con una struttura in acciaio smontabile e rivestita con una membrana tesa di 20.000 mq di PVC bianco riciclabile, offrendo indubbi vantaggi in termini di risparmio economico e difesa ambientale. Per favorire questo concetto molti sono stati i luoghi della città utilizzati con funzioni diverse da quelle per cui sono preposti, come ad esempio l'Horse Guards Parade, che ospita una struttura temporanea per 15.000 persone per le gare di beach volley, o l'Exhibition and Convention Centre (ExCeL), dove nei grandi padiglioni sono ospitate le gare di arti marziali, lotta, scherma, tennis tavolo. L'analisi delle soluzioni volte all'Universal Design, inizia dalla lettura del documento prelimiare alla "Wayfinding strategy", redatto dal comitato organizzatore come linea guida degli interventi da eseguire ed in cui risulta primaria la realizzazione di una trasformazione ambientale che abbia come elementi prioritati l'inclusione, la salubrità e la sicurezza. La progettazione accessibile viene posta alla base dell'intero processo

Above, places reserved to persons with reduced moving capability in the Olympic Stadium; right, the 200 m on weelchair semifinal. In the box, view of the Olympic Stadium towards the Orbit, a landmark by Anish Kapoor 115 m tall, that will remain beyond the Games; it's accessible by elevator.

London 2012 Olympic Games From 27 July to 12 August 2012, London was the venue of the 30th Summer Olympic Games. This edition will be remembered for the organisational modalities of the event and the sports results achieved. The construction of the Olympic Park in the Stratford district in East London entailed a sweeping transformation of the urban fabric, geared to the rehabilitation of a badly run-down district and territory. The infrastructural works created in the area have laid the foundations for the development of residential settlements in this eastern part of the city which, until then, had been mostly taken up by manufacturing plants and businesses. The British Governmental Agency for the organisation of the Games had set for itself a number of objectives: to avoid the construction of out-of-scale structures and to follow the virtuous example of Sidney and Barcelona, which had shown how a post-games requalification program is not necessarily doomed to fail and should be attempted. The London Olympics will also be remembered for the attention devoted to the issues of ecosustainability and flexibility (legacy client and post-Olympic uses); furthermore, the Games made use of many spaces and buildings that existed before the candidature, while newly built facilities included the Olympic Stadium and the Aquatics Centre in the Olympic Park. In all, 14 new structures were created within the Park, 6 of them permanent.

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Paralympics The London 2012 Olympic and Paralympic Games marked a significant and decisive step for ward in terms of inclusion, on account of the similar levels of resonance on the media and public interest in attending the Olympic and the Paralympic events. Accessible design criteria were viewed as the basis for the entire design project: the Olympic village, the spor ting facilities, the new public transpor t ser vices, all had to be usable by a large number of people with disabilities, both during and after the Games. In London, the end in view was to achieve new standards of accessibility for people suffering from disabilities, as well as for elderly people and families with children, in order to establish a benchmark that might ser ve as a valid model for action in similar inter ventions in future. Of special interest is the design choice concerning the creation of access ramps for the provisional structures erected in the Olympic Park: some of them appear as an integral, harmonious par t of the structure they are connected to, others are extraneous bodies. To the latter we must add the ramps made to provide access to restroom and ser vice facilities within the Park, which reflect a pragmatic approach, all to the detriment of an aesthetically acceptable solution better in keeping with the "Wayfinding strategy."


Dall'alto: esterno del London Velodrome; rampa presso il centro informazioni del Britannia Row; segnaletica generale con indicazione dei siti olimpici nella Victoria Station; rampa del McDonald's di World Square.

From above: exterior of the London Velodrome; ramp near the information center of Britannia Row; general signals with direction of the Olympic sites in the Victoria Station; ramp of McDonald's at World Square.

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progettuale, il villaggio olimpico, gli impianti sportivi, i nuovi servizi di trasporto pubblico devono essere fruibili da una vasta fascia di persone disabili prima e dopo i giochi. Nelle Olimpiadi di Londra si vuole raggiungere un elevato standard di accessibilità per le persone disabili, le persone anziane e le famiglie con bambini, in modo che possano stabilire un punto di riferimento e di azione fermo e fonte di ispirazione per altri interventi nel futuro. La lettura delle soluzioni adottate parte dal sistema comunicativo e di orientamento pensato per l'evento, visto il numero di

siti interessati dalle competizioni, che ha praticamente coinvolto l'intera città. La segnaletica orientativa olimpica (elaborata dallo studio Surface Architects) è di colore rosa con scritte e pittogrammi bianchi ed è in linea, dal punto di vista dei supporti e materiali utilizzati, con la rimovibilità/sostenibilità prevista per gli impianti olimpici. I simboli internazionali di persona con mobilità ridotta ed ipovisione/non vedenza vengono utilizzati per segnalare servizi dedicati a coloro che hanno delle disabilità o hanno bisogno di assistenza nel percorrere


distanze molto lunghe (come quelle presenti nell'Olympic Park o tra una sede di gara e l'altra). Il tema del collegamento tra le varie "venues" (impianti sportivi) è particolamente delicato, visto che la metropolitana di Londra è una delle più vecchie d'europa e si presenta in gran parte inaccessibile, ad eccezione delle recenti Jubilee line (2000) e la periferica DLR. Per tale motivo è stato allestito un sistema di accessibili "shuttle bus", dotati di pianale ribassabile per condurre atleti e spettatori nei diversi siti olimpici. Raggiunti i diversi impianti vi sono due ulteriori livelli di

trasporti per superare le lunghe distanze: il "Games mobility shuttle service", costituito da club-car ad 8 posti, e, come livello inferiore, degli elettroscooter individuali. L'accesso agli impianti, laddove non avviene in piano, come nel nuovo stadio olimpico, dove i posti per coloro che hanno difficoltà di deambulazione sono collocati al livello della pavimentazione esterna, avviene tramite rampe (se il dislivello da superare è contenuto) o ascensori, come nel caso dell'ExCeL (si veda l'ascensore vetrato presente nel nuovo ingresso orientale) o l'ascensore realizzato per

Da sinistra e dall'alto: rampa del BMW Group Pavilion; ExCeL, nuovo ingresso orientale; servizio di Shuttle bus accessibili; club-car ed elettroscoter nel sistema di "Games mobility shuttle service".

From left and above: ramp of the BMW Group Pavilion; ExCeL, new east entrance; accessible shuttle bus service; club-car and electric scooters in the Games mobility shuttle service system.

giungere ai punti panoramici dell'Orbit di Anish Kapoor. Altro caso da considerare è l'installazione della piattaforma elevatrice per accedere al terrazzo del BMW Group Pavilion. Un particolasre approfindimento merita la scelta progettuale nella realizzazione delle rampe per le strutture temporanee presenti nel Parco Olimpico, che in alcuni casi entrano in maniera armonica a far parte del progetto della struttura a cui sono legate (come nel padiglione BP Fuelling the Future, nel McDonald's di World Square, nel BMW Group Pavilion), mentre altre volte sono dei corpi estranei

(come nel McDonald's in prossimità dell'Orbit). A quest'ultime devono essere aggiunte le rampe realizzate per accedere ai servizi presenti sempre nel Parco Olimpico, che denunciano una funzione pragmatica a scapito di una soluzione estetica accettabile ed in linea con le premesse del "Wayfinding strategy" prima menzionato. Ultima riflessione meritano le strutture per gli atleti e gli spetttori realizzati all'interno dell'ExCeL, dove i padiglioni fieristici sono stati utilizzati come piccoli palazzetti sportivi, allestiti con strutture in tubolari di acciaio per costituire gli spalti degli spettatori. Anche in questo caso è stata favorita la scelta di avere le persone con mobilità ridotta poste nella parte bassa delle tribune, a ridosso dell'area degli atleti, con la realizzazione di una piattaforma in cui sostare con la sedia a ruote. Tale area, così come quella rialzata dei campi di gara, viene raccordata con il piano del pavimento dei padiglioni tramite alcune rampe temporanee.

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avvenimenti

San Siro: intervista sul prato

servizio fotografico: Bruno Grillini © Tsport

el pomeriggio tiepido di luglio, le macchine dotate di decine di rocchi di filo lavoravano lente e infaticabili infilzando il buon vecchio prato di San Siro - già inerbito di zolle naturali - con migliaia e migliaia di steli di erba artificiale. Erano gli ultimi giorni di attività per la realizzazione del nuovo tappeto "naturale ma rinforzato", che vi abbiamo già descritto, in modo teorico, nello scorso numero di Tsport. Le immagini di queste pagine testimoniano la conclusione del lavoro, e l'inizio di una nuova era per il prato del Meazza. Le accompagnamo con una breve intervista che abbiamo fatto in quei giorni al Direttore Commerciale Italia della Desso, dott. Gianni Idda, persona competente e di grande esperienza, che ci riepiloga le problematiche e le soluzioni che hanno portato al nuovo impianto.

N

T.: Quindi a crescita avvenuta l'erba sintetica in pratica non viene percepita dall'atleta durante il gioco. Ma qual'è il compito che l'erba sintetica svolge senza apparire?

T.: Piuttosto chiaro: ma nel caso di S. Siro, vista la stagione e la tempistica, l'erba non poteva essere seminata. Quindi, come avete risolto il problema?

G.I.: "Più il tempo passa e più l'erba sintetica lavora solo sottoterra. Infatti le radici dell'erba naturale si intrecciano saldamente e fino a grande profondità con le fibre sintetiche favorendo un'ottima resistenza al taglio dei fili d'erba. Inoltre la composizione dello strato di superficie viene in questo modo ottimizzata al punto che aumenta sia la resistenza all'umidità sia al gelo".

G.I.: "In questo caso specifico si è seguita una diversa tabella di marcia. Sono state utilizzate le zolle di prato prevegetato - quindi già cresciuto - e, una volta posate queste, sempre con l'ausilio dell'apposito macchinario computerizzato sono state iniettate le fibre di erba sintetica fra i fili dell'erba naturale. L'apparato radicale di quest'ultima, già ampiamente formato,

Tsport: Dott. Idda, vuole spiegarci ancora una volta, con parole semplici, in cosa consiste il DD GrassMaster? Gianni Idda: "È presto detto, in pratica si tratta di un vero e proprio manto di erba naturale che viene aiutato o stabilizzato, in profondità, dall'erba sintetica. Sopra una normale e stabile base ben drenante - quella, per capirci, che viene eseguita per la realizzazione di qualsiasi campo in erba naturale viene posato uno strato di sabbia arricchito con composta. Quindi, con appositi macchinari computerizzati, vengono iniettate nel terreno le fibre di erba sintetica fino a raggiungere circa 20 cm di profondità. L'erba sintetica fuoriesce dal terreno di soli 2 cm. A questo punto si procede con la semina dell'erba naturale, utilizzando la miscela di semi idonei ad un prato sportivo. Non appena l'erba naturale ha portato a termine la propria crescita e la zolla è chiusa, possiamo dire che le fibre di erba sintetica svolgano il loro compito senza apparire". 66


in brevissimo tempo si ancorerà alle fibre sintetiche".

T.: È evidente, viste le vostre referenze internazionali, che il prodotto è ormai ampiamente testato. Quali sono le peculiarità che lo distinguono rispetto ad un tradizionalissimo manto erboso naturale o ad un manto in sola erba sintetica? G.I.: "Rispetto ad un manto in erba naturale posso dire che è paragonabile per aspetto esterno, caratteristiche di gioco e manutenzione. E' invece decisamente superiore in resistenza e

quindi in ore di uso (900 l'anno contro 250 l'anno) nonché per le condizioni di utilizzo (praticamente sempre, tranne circostanze estreme). Rispetto invece ad un manto tutto in erba artificiale, abbiamo un abbattimento di circa la metà dei costi necessari alla messa in opera di un campo completamente in sintetico: in più, l'eliminazione di qualsiasi limitazione sul tipo di scarpa da gioco da usare. Queste fra le cose più importanti".

T.: S. Siro quindi, dalla fine di luglio accoglie le competizioni delle squadre milanesi sulla nuovissima erba che

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Nella pagina di fronte, il prato di San Siro ombreggiato dalla copertura delle tribune. In questa pagina, la "macchina" che posa il filo sintetico, in azione sul campo; in basso a destra, preparazione del terreno già inerbito. Next page, the field of San Siro shaded by the roofing. In this page, the machine that lies the synthetic thread, in action over the lawn of San Siro; bottom right, preparation of the ground still turfed.


Nel riquadro, l'esterno del "Meazza". Sotto, dall'alto, il bordo del prato naturale, accostato al tappeto sintetico dell'area di rispetto; a sinsitra, l'ombra che avanza sull'erba; a destra, dettaglio del prato naturale dopo l'inserimento delle fibre artificiali. In basso, innaffiamento del prato già pronto. In the frame, exterior of the "Meazza" Stadium. Below, from above: edge of the natural lawn, beside the artificial turf of the security strip; left, the shade overcoming the lawn; right, detail of the natural turf after the insertion of the artificial threads. Bottom, sprinkling the lawn still treated.

San Siro: interview on the lawn On a warm July afternoon, you could see the machines wielding tens of yarn spools at work, moving on slowly and tirelessly, on the good old lawn of San Siro - previously carpeted with natural grass - to "plant" thousands and thousands of ar tificial grass blades. This was the final stage in the installation of the new "natural but reinforced" grass cover that we described from the theoretical point of

view in the last issue of Tspor t. The images on this page illustrate the completion of the remodelling process and the star t of a new era for the Meazza playing field. They are flanked by a shor t inter view conducted a shor t while ago with Gianni Idda, Sales Manager for Italy of Desso and an exper t in this field, who told us about the problems and the remedies that have led to the construction of the new system.

possiamo definire "naturale" almeno in superficie. Erba che con la corretta manutenzione non dovrebbe più creare problemi per il futuro. Ma per la scarsa illuminazione naturale che si riscontra in alcune aree del campo e che, a detta di molti, è la vera causa del disastro del manto erboso, cosa si fa? Anche la vostra erba ha bisogno di luce per crescere. G.I.: "E' vero e questo non è un problema solo di S. Siro. In altri impianti ci siamo trovati questa situazione. La soluzione sta nell'installazione di un impianto di illuminazione appositamente studiato sia per la qualità, la quantità e la dislocazione della luce, necessaria a far sì che non esistano più zone critiche per la nascita e la crescita dell'erba. Già in settembre è previsto l'inizio del trattamento con luce artificiale". Da poche settimane S. Siro ha dunque un terreno simile a quello dell'Arsenal o di Wembley. I due club milanesi si misurano ora alla pari con le blasonate squadre straniere, e soprattutto senza sentire più rimproveri per le cattive condizioni del terreno. L'erba ha fatto la sua parte: ora, per vincere, tocca ai campioni! 68



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pavimento per basket ad Alleghe (Belluno)

Parquet sportivo da Serie A per il palazzetto di Caprile

razie al coinvolgimento dell'amministrazione locale e del Consorzio degli Operatori Turistici, il Comune di Alleghe sarà la sede del ritiro precampionato in montagna della prima squadra dell'Umana Reyer - la principale società di pallacanestro di Venezia per i prossimi tre anni. Ad

G

ospitare gli allenamenti, in vista del prossimo campionato di Serie A, è il Palasport di Caprile, frazione di Alleghe, appositamente ristrutturato in funzione della presenza a settembre degli orogranata. Dovendo ospitare una squadra militante nel massimo campionato

italiano di basket, l'amministrazione ha dovuto rinnovare il Palasport ed offrire una pavimentazione in parquet adatta agli standard dei giocatori professionisti: è stato quindi necessario sostituire la pavimentazione in gomma - datata ed inadeguata per i giocatori della Reyer individuando, attraverso

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una procedura negoziata, la soluzione ottimale in termini di prestazioni, costi, e tempistica di esecuzione. Grazie al materiale prodotto nei mesi invernali e pronto a magazzino, i lavori di posa del nuovo parquet sportivo sono iniziati rapidamente, concludendosi, in soli otto giorni, il 3 agosto scorso. Il look del palasport è stato


Basketball court floor at Alleghe (Belluno) Top league playing surface in wood for the Caprile sports centre For the next three years, the village of Alleghe will be the chosen venue for the prechampionship mountain retreats of the first team of Umana Reyer - Venice's number one basketball club. Specially renovated to herald the "orogranata" team's presence in September, the sports centre of Caprile, a hamlet of Alleghe, will host the training sessions leading up to the next top league championship. Faced with the commitment of having to welcome a team playing in Italy's top league basketball championship, the local authorities had to renew the sports centre and provide a wood flooring that conforms with professional

players' standards: it was therefore necessar y to replace the rubber flooring which was out of date and unsuitable for the players of the Reyer team. The wood flooring now in place is of the type in solid hevea wood, which has already been extensively tried and tested in many sports facilities. This solution is highly resilient and elastic, allowing the ball to bounce evenly and regularly over the entire playing sur face. This model in particular has been specially studied for multi-sports complexes and for those sports requiring high impact ball bounce combined with great elasticity and shock absorbency.

così interamente rifatto, scegliendo il colore rosso come filo conduttore dell'allestimento. Trattandosi di un palazzetto comunale multifunzione che sarà usato da scuole, cittadini, associazioni sportive, sono stati tracciati campo volley, calcetto e campo basket regolamentare. Oltre al parquet sono stati installati tutti gli accessori complementari, quali botole per pali pallavolo, rampe in acciaio antiscivolo, zoccolini perimetrali ed elementi di arredo di finitura, I lavori sono stati seguiti dai tecnici dell'azienda fornitrice lavorando fianco a fianco con la Società sportiva, per poter ottemperare in corso d'opera a qualunque richiesta o accorgimento proposto dall'utente finale. Con l'occasione sono stati rinnovati anche i tabelloni dell'impianto basket, il tabellone segnapunti ed accessori. Il parquet sportivo Il parquet installato è l'ormai collaudato modello Sondrio 1 in legno massello di hevea

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installato in molti palazzetti dello sport. Questa soluzione è molto robusta ed elastica e garantisce un rimbalzo palla uniforme e costante su tutta la superficie di gioco. Questo modello, in particolare, è stato studiato per le sale multisport e per quelle discipline sportive che necessitano di un grande rimbalzo palla unito ad una grande elasticità e deformazione all'impatto. Inizialmente le scelte progettuali dell'amministrazione erano orientate verso un prodotto stratificato similare ma in essenza di rovere: su consiglio dell'installatore e di alcune società sportive di serie A che già giocano su parquet in essenza di hevea, è stato rivisto il progetto iniziale, decidendo per un diverso pacchetto. Quest'ultimo offre ampie garanzie di rilevigatura e durata nel tempo essendo un legno massello da 22

mm, rispetto a quanto previsto dal progetto iniziale che prevedeva un parquet prefinito stratificato con la sola parte superiore in legno nobile. Il legno di hevea è molto comune nell'area del Sudest Asiatico e la gomma naturale viene estratta da queste piantagioni. Questo tipo di albero viene tagliato ogni 20/25 anni ed è perciò facilmente rinnovabile, una caratteristica molto importante dal punto di vista ambientale. Il legno di hevea massello ha delle grandi caratteristiche di uniformità ed ha una durezza media simile al rovere. La resina contenuta nel legno è in effetti gomma e ciò rende il legno stesso molto stabile ed idoneo alla realizzazione di grandi superfici. Inoltre, si tratta di un legno naturalmente elastico e quindi eccellente per la realizzazione di

Nuovo parquet sportivo per il palazzetto di Caprile, Alleghe (Bl) Committente: Comune di Alleghe assessore allo sport Giuseppe Crupi Coordinamento lavori in cantiere: Aldo Cammarata (Seicom) Fornitura e posa pavimento sportivo: Seicom srl, Sondrio Inizio lavori: luglio 2012 Fine lavori: agosto 2012

Nelle pagine precedenti, e qui sotto, scorci e dettagli della nuova pavimentazione realizzata nella palestra di Caprile. Sotto al centro, schema costruttivo del parquet adoperato. In basso, due momenti della posa.

In the previous pages, and below here, views and details of the new flooring realized in the gymnasium of Caprile. Middle in this page, scheme of the employed parquet. Bottom, two moments of the laying.

palestre, impianti sportivi e centri fitness. Il colore chiaro simile all'acero lo rende perfetto per far risaltare le fasi di gioco, le foto, le riprese televisive e per dar risalto ai loghi degli sponsor. Il parquet sportivo installato ad Alleghe è certificato al fuoco secondo la nuova normativa europea EN 13501, risponde ai requisiti della norma EN 14904 per le superfici multisport ed è certificato FIBA (Federazione Internazionale Basket)per incontri internazionali di primo livello. In particolare questo parquet è certificato al fuoco con il copri pavimento in pvc, utile per i casi in cui si deve ricoprire la pavimentazione per proteggerla in occasione di feste, concerti, congressi, da svolgere nel palazzetto. Michele Ridolfi 73


Impianti etici / impianti sostenibili a cura di Stefano Longhi

Eccentriche contaminazioni Gentili lettori, è sempre molto vasta la disponibilità di esempi significativi degni di approfondimento in questa rubrica. In questa occasione mi occuperò di tre brillanti esempi di sostenibilità che testimoniano la stretta attinenza fra le intenzioni proposte dalla Committenza e le brillanti soluzioni proposte dai team di progettazione. Il primo esempio è senz'altro il più innovativo e

probabilmente anche il più originale: si tratta del Badboot ovvero il nuovo polo sportivo ricreazionale sorto ad Anversa che vanta l'originale caratteristica di essere galleggiante in mezzo alle acque dei docks Kattendijk nella zona di Eilandje. L'intervento è illuminante riguardo la potenzialità che può derivare quando alla concretezza delle motivazioni imprenditoriali corrispondono ottimi progetti

e brillanti Imprese appaltatrici: poco più di un anno fa, nell'agosto del 2011, è stato indetto un concorso da parte dell'Amministrazione comunale di Anversa Divisione urbanistica, per la progettazione e la costruzione di una piscina galleggiante all'aperto. Un gruppo di investitori privati insieme ad una importante banca locale hanno garantito la copertura del 100% delle spese

In questa pagina, rendering del Badboot nel porto di Anversa, progetto SCULP(IT) Architecten. Nella pagina di fronte, esterno e interno della palestra nel Daskalakis Athletic Center a Philadelphia, architetti Sasaki e associati.

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dell'investimento che ha previsto di affidare la progettazione allo studio SCULP (IT) Architecten e la realizzazione dell'intero intervento è stata completata in soli sei mesi così da permettere l'inaugurazione e la fruizione al pubblico già dallo scorso mese di luglio. Vediamo meglio di cosa si tratta: Badboot è una piattaforma in acciaio galleggiante lunga 120 mt e larga 20 mt in grado di ospitare due piscine una lunga 40 mt. oltre ed una piscina per bambini, spazi a servizio, ristorante, ampi spazi lounge per il giorno e soprattutto per la sera e piattaforma per eventi concertistici in grado di ospitare fino a 600 persone. L'intervento già originale ed affascinante di suo, si contraddistingue inoltre per l'attenzione alle tematiche ambientali e per la sua sostenibilità: infatti numerosi elementi permettono di ritenere straordinaria l'opera quali ad esempio il parziale riutilizzo di un vecchio traghetto in servizio nel porto di Anversa, la doppia funzionalità dell'acqua della piscina usata durante il periodo estivo per la balneazione e durante il periodo invernale come piattaforma ghiacciata per il pattinaggio così da renderene conveniente la gestione durante tutto l'anno. Inoltre il sistema di purificazione delle acque è garantito da un originale e nuovissimo sistema che grazie ad uno spesso bordo costituito da un originale


cannicciato è in grado di aerare e filtrare efficacemente l'intera quantità d'acqua presente nella piscina; inoltre esso è visibile anche dal ristorante che grazie ad un originale installazione di luci LED è in grado di creare un'atmosfera davvero suggestiva soprattutto nelle ore serali e notturne. La temperatura dell'acqua viene costantemente mantenuta sui 28° C per mezzo di pompe di calore e viene utilizzato un interessante sistema per evitare lo scambio termico notturno: l'acqua della piscina viene pompata di sera dentro due buffer con funzione thermos in grado di mantenere la temperatura per il successivo riutilizzo il giorno successivo. Questo interessante sistema permette di risparmiare una enorme quantità di energia primaria che insieme all'utilizzo di tecnologie di illuminazione a LED Modulat Lighting Instruments e docce dotate di sistema Ecosmart della Hansgrohe è in grado di garantire risparmi idrici ed energetici fino al 60%. Consiglio vivamente i lettori di consultare gli indirizzi indicati nella sitografia per vedere le numerose suggestive fotografie ed in particolare il video sul trasporto su strada della immensa struttura in acciaio. Altro importante esempio degno di nota è la recente realizzazione del Daskalakis Athletic Center a Philadelphia ad opera degli architetti Sasaki e associati. L'intervento è in grado di

garantire nei suoi quasi 8000 mq di superficie calpestabile su diversi livelli palestre sportive, spogliatoi, pareti di roccia per l'arrampicata sportiva, ristoranti, spazi a servizio etc in grado di fornire sia

agli studenti che ad un'ampia parte di popolazione extrascolastica i servizi primari di ricreazione e pratica sportiva in un panorama d'offerta estremamente competitiva e qualificata.

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Gli elementi che contraddistinguono l'intervento sotto il profilo ambientale sono essenzialmente due: da un lato l'attento studio progettuale legato alla posizione del lotto e delle vetrate in relazione all'esposizione solare e dall'altro l'intelligente sistema di recupero delle acque piovane e di successivo riutilizzo nella rete di scarico delle toilette. Per quanto attiene alle vetrate esse sono un esempio di quanto di meglio si possa concepire in campo energetico per quanto riguarda la possibilità di accumulare l'energia solare nei mesi invernali allo scopo di preriscaldare gli ambienti


interni e, durante i mesi estivi, estrarre l'energia in eccesso filtrando opportunamente i raggi solari. L'ottimo isolamento delle pareti e delle coperture determina un ottimo comfort ambientale consentendo un significativo risparmio economico. L'intervento si contraddistingue inoltre per la particolare sintassi estetica in grado di permettere agli utenti ampie visuali sia interne che esterne in un contesto dove

la ricerca della finezza architettonica non è mai piaggeria. L'ultimo esempio proposto riguarda la realizzazione della palestra sportiva a Clapiers (FRA) ad opera dello studio MDR architectes: si tratta di un bell'esempio di architettura essenziale che assomma una serie di efficaci soluzioni al fine di rendere funzionale ciò che esteticamente è già molto ben riuscito. L'intento dei progettisti è stato quello di rendere

Sitografia http://inhabitat.com/badboot-the-worlds-largest-floating-swimming-pool-opens-today-in-antwerp/badboot-opens-sculpit-8 http://vimeo.com/43891586 www.badboot.be http://www.hansgrohe.it/1186.htm http://inhabitat.com/drexel-universitys-daskalakis-athletic-centeris-a-bustling-eco-hub-of-activity/drexel-university-daskalakisathletic-center-sasaki-associates-11 http://www.archdaily.com/266132/the-drexel-universitydaskalakis-athletic-center-sasaki-associates/ http://inhabitat.com/mdr-architectes-complete-strikingly-greengymnase-clapiers-in-montpelier-france/gymnase-clapiersmdr-architectes-images-by-benoit-wehrle-facade-view http://www.mdr-archi.com/projet/enseignement/SP-clapiers/SPclapiers.html

L'esterno e l'interno di un ambiente della palestra sportiva di Clapiers, Montpelier (Francia); progetto MDR Architectes, foto di Benoit Wehrlé.

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particolarmente compatto l'intervento in modo da ridurre le dispersioni ed al contempo di ottimizzare gli scambi energetici naturali (irraggiamento, ventilazione,etc). Il risultato finale della palestra, in relazione alla sua superficie complessiva 900 mq ed il suo costo di realizzazione 1.097.000 euro, ha già del sorprendente ma è la dotazione tecnologica fornita a renderlo davvero unico: la dimensione e l'ubicazione delle finestre (estremamente ridotte ad ovest ed addirittura inesistenti a nord) garantisce l'ottimizzazione delle dispersioni anche in merito all'utilizzo delle quasi monolitiche pareti perimetrali, opportunamente isolate, inoltre l'utilizzo di policarbonato a doppio strato di colore bianco

riempito al suo interno con Nanogel (uno degli elementi plastici più leggeri ed isolanti al mondo - 95% d'aria) conferisce nelle ore notturne un sorprendente effetto lanterna in grado di permettere una traslucenza del 55% con una trasmittanza termica di soli U=0.23 per un pannello di soli 16 mm di spessore! Ecco presentati tre esempi molto diversi fra loro ma estremamente emblematici circa il nuovo modo di approcciare le tematiche ambientali e che potrebbero sinteticamente riassumersi in questi concetti: minimizzare il consumo di fonti primarie non rinnovabili, massimizzare l'utilizzo di materiali dotati di elevate prestazioni isolanti, approfondire dettagliatamente le condizioni ambientali al fine di consentire il massimo rendimento delle strutture.


Marina, boatyard & waterfront Š

Un popolo di navigatori:

tra difesa delle coste e posti-barca

Capo d’Orlando:

la lenta nascita di un porto turistico

a cura di Bruno Grillini


attualità Un popolo di navigatori

Qualche numero lo abbiamo dato all'inizio dell'anno, quando abbiamo presentato l'iniziativa dell'inserto Tporto, ricordando come i posti barca nei porti italiani ammontino oggi a oltre 150.000. Oggi, dopo quattro puntate in cui ci siamo affacciati al mondo della nautica e delle infrastrutture portuali, ci sentiamo in dovere di fare qualche ulteriore considerazione. Lo sapete che ogni anno in Italia vengono rilasciate in media quasi 20.000 patenti nautiche (il 60% delle quali per navigazione entro le 12 miglia), e altrettante vengono rinnovate o sostituite (di queste, il 60% per navigazione oltre le 12 miglia)? E' vero dunque che siamo un popolo di (potenziali) navigatori. Con 101.000 natanti da diporto iscritti nei registri (e una quantità imprecisata senza obbligo di iscrizione). Dove i nostri navigatori possono dunque attraccare le loro barche? La lunghezza delle coste italiane ammonta a 7.911 km (la misura è stata calcolata recentemente con strumenti informatici da uno studio dell'ENEA e del Dipartimento Scienze della Terra dell'Università di Parma). Di questi, 4.138 km sono coste rocciose; 3.181 sono spiagge; 592 km sono di coste "armate", ossia quelle coste modificate dall'uomo e sottratte alla naturale evoluzione del litorale. La densità media di posti barca è quindi di

circa 18 per km; questi sono presumibilmente arroccati però nei 592 km antropizzati, con una densità di 253 posti barca per km. La condizione non è omogenea su tutte le coste. La Liguria la fa da padrone, con quasi 25.000 posti barca su 345 km di costa, dei quali 114 antropizzati: si tratta di 70 posti barca per km. La proporzione tra posti barca e costa "armata" è pressoché costante, e dipende dalla capacità dei singoli porti. La Sicilia, che dopo la Sardegna ha il maggior sviluppo di coste (1.429 km) dispone di 12.851 posti barca, pari a 9 per km; non a caso dispone di un minor incidenza di coste "armate" (59 km) sul totale. Cosa ci devono far pensare questi numeri? Intanto, che i posti barca possono essere pochi o tanti a seconda dei punti di vista e dei luoghi di cui parliamo. Si deve dare per scontato, ad esempio, che i posti - circa una volta e mezzo più numerosi rispetto ai natanti registrati - devono poter accogliere il turismo proveniente dall'estero. In Liguria, poi, c'è uno sviluppo evoluto, se non esasperato, delle attività nautiche; in Sicilia, al contrario, si spera di incentivare il turismo approntando nuovi punti di approdo per diportisti di passaggio. E' quest'ultimo il caso del porticciolo di Capo d'Orlando che presentiamo nelle pagine successive. In tutti i casi, però, dobbiamo lanciare un'allerta sul corretto uso della risorsa territorio anche quando si parla di coste marine. Dobbiamo ricordare che i 3.181 km di spiagge subiscono l'effetto delle modifiche causate dall'uomo al naturale giro delle correnti quando si realizzano opere artificiali a mare; dobbiamo ricordare che per progettare correttamente un porto occorre prevedere ogni conseguenza sull'intorno; dobbiamo prevenire l'eventualità che dietro allo sbandierato vantaggio dei posti barca si celi lo sfruttamento edilizio dell'entroterra. Dall'annuale dossier di Legambiente sullo stato delle coste italiane ("Mare Monstrum 2012") estraiamo - fra tanti - un solo caso esemplare, riferito alla affollata costa ligure.

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Il progetto del porto, approvato nel 2006, prevede l'utilizzo del tratto di costa della ex discarica Cogefar, "che potenzialmente poteva ospitare l'unico spazio verde sul mare della provincia. Il progetto trascinava con sé non solo l'interesse per il diportismo nautico (390 posti barca sino a 33 metri di lunghezza) ma una molteplicità di interventi su circa 800 metri lineari di costa per una superficie complessiva terra-acqua di oltre 200.000 mq. Tra le varie costruzioni, ricordiamo un villaggio vacanze comprendente un albergo tradizionale, un albergo residenziale e delle case vacanza. In aggiunta un complesso turisticoricettivo con 419 suite, della capacità di circa 1.000 posti letto complessivi. Considerato che Ospedaletti è un Comune di circa 3.000 abitanti si può immaginare l'impatto di un progetto così sovradimensionato". Il progetto prevede l'ottenimento delle concessioni demaniali in cambio di una serie di opere pubbliche, e così, iniziati i lavori, Ospedaletti "diventa un enorme cantiere non solo nell'infinita area del porto (grande più dello stesso borgo) ma anche nel centro cittadino". Il porto avrebbe dovuto essere terminato in 5 anni a partire dal 2007, ma una serie infinita di contenziosi tra le imprese coinvolte e il Comune hanno lasciato, anche nel 2012, l'intera costa di Ospedaletti con una gigantesca ossatura di opere incompiute e cumuli di detriti e materiali da costruzione (foto). Nè le opere a terra hanno visto l'avvio. Progetto eccessivo, passo più lungo della gamba, o imprevedibili contrattempi? Per un mare come quello ligure, un cattivo affare. Occhio dunque a tutti i nuovi porti in progetto o in costruzione, mettendo bene in chiaro che i progetti sono sempre di ottima fattura, grazie all'esperienza di studi professionali altamente specializzati. Il difetto - se vogliamo - è nel manico: nella pianificazione e nella gestione del territorio, che non sempre è condotta con lo sguardo puntato all'orizzonte.

Dossier consultati (reperibili anche sul web): - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti "Il diporto nautico in Italia" Anno 2009 - ENEA "Elementi di gestione costiera" Anno 2003 - Legambiente "Mare Monstrum 2012" Anno 2012


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Capo d'Orlando: lenta nascita di un porto turistico Siamo sul litorale tirrenico della Sicilia, a poche miglia di navigazione dalle isole Eolie. Il vento più temuto è qui il maestrale, perché la montagna protegge le spiagge da scirocco e libecciate. La costa scende piuttosto ripida e lascia poco spazio a spiagge di sabbia: la cittadina di Capo d'orlando ha la sua lunga spiaggia a ovest del promontorio. A est, lontano dal centro abitato, c'è un porto peschereccio, che da quarant'anni è in predicato di essere trasformato in proto turistico. Lunghi sono i passi da fare, e i progetti passano di tavolo in tavolo per ottenere le prescritte autorizzazioni...

Il piano del porto Il Decreto Regionale del 22 giugno 2005 con il quale veniva approvata la variante al piano regolatore del porto di San Gregorio/Bagnoli del comune di Capo d'Orlando, delineava la situazione del bacino a quella data. Il comune era dotato di un piano regolatore generale i cui vincoli preordinati all'esproprio risultavano scaduti l'1 giugno 1994 e di un piano regolatore generale adottato il 15 gennaio 2003, nonché di un piano regolatore del porto approvato dal Consiglio superiore dei LL.PP. con parere del 15 dicembre 1971. Nel piano regolatore generale vigente, il porto in argomento risultava individuato nella sua attuale conformazione, mentre nel piano regolatore generale adottato, il porto veniva riconfermato con una previsione di ampliamento mediante la realizzazione di una nuova darsena. Dell'infrastruttura portuale, a suo tempo approvata e mai definita, risultavano realizzate, sul litorale ad est del capo, soltanto alcune opere portuali, in particolare: un molo sopraflutto lungo circa 700 metri, articolato in due bracci

(300 m normale alla costa, più 400 m parallelo alla costa); un molo di sottoflutto lungo circa 140 metri che dovrebbe garantire la protezione allo specchio d'acqua; una banchina della lunghezza di 120 metri lungo il primo braccio di sopraflutto che avrebbe dovuto garantire un minimo di mobilità. Il mancato completamento dell'infrastruttura, ed il progressivo insabbiamento dello specchio d'acqua interno, hanno di fatto reso impraticabile la stessa, fino ad oggi comunque utilizzata prevalentemente per il ricovero di mezzi da pesca di piccolo cabotaggio. L'intervento proposto si pone di fatto - chiarisce il testo del decreto regionale - quale completamento dell'esistente porto, oggi sotto utilizzato per motivi legati appunto alla sicurezza interna ed al suo insabbiamento, e della sostanziale modifica della sua destinazione d'uso da peschereccio a turistico e da diporto, finalizzata ad un miglior

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sfruttamento dello stesso. Il progetto in particolare prevede di intervenire con la sistemazione del molo di sopraflutto con interventi a completamento dell'esistente mediante il prolungamento di circa m. 100 del molo e la realizzazione di un terzo braccio di circa m. 200 a protezione dell'imboccatura del porto stesso; l'esecuzione di un "moletto a martello" atto a ridurre i fenomeni di moto ondoso interno e conseguente risacca; il prolungamento del molo di sottoflutto lungo circa 150 metri che, in linea con il moletto a martello, costituisce limite all'imboccatura del porto che avrà una luce netta di m. 60; il banchinamento interno lungo tutto il molo di sopraflutto; un pontile carrabile nello specchio d'acqua esistente a riva nei pressi della cosiddetta Cava di Mercadante, realizzato su piloni di collegamento tra le altre aree portuali ed il molo di

sottoflutto: questo pontile sarà interrotto al centro per consentire l'accesso allo specchio d'acqua limitrofo alla Cava di Mercadante da utilizzare per l'approdo di natanti minori. I due tratti saranno collegati da un ponticello in legno, atto a consentire la continuità dello stesso; è inoltre prevista la realizzazione di impianti tecnologici ed idrici e la posa di banchine galleggianti ed i relativi collegamenti a quelle fisse, al fine di meglio razionalizzare l'approdo. L'intervento tuttavia non decolla, e occorre arrivare al 2010 per aggiudicare a una associazione temporanea d'imprese la gara in project financing per il completamento del porto. Una volta redatto il progetto definitivo, è stato necessario tuttavia attendere la firma dell'accordo di programma, sottoscritto dal Sindaco di Capo d'Orlando e dal Presidente della regione

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il 30 settembre 2011, ed approvato con decreto regionale del 27 gennaio 2012, punto di arrivo di una serie di conferenze di servizio nelle quali i vari enti preposti alla valutazione del progetto nei suoi diversi aspetti hanno dato il loro parere favorevole eventualmente condizionato da ulteriori prescrizioni. Dalla firma dell'accordo, l'ATI ha 180 giorni di tempo per completare il progetto esecutivo, e quindi due anni di tempo per realizzare l'opera.

Le opere previste L'accordo di programma chiarisce che "oltre ai servizi ed alle attrezzature strettamente complementari alle attività portuali, non è prevista ulteriore edificazione destinata all'attività turistica ricettiva". Sono comunque previste le seguenti opere a terra: - negozi, attività commerciali connessi al


porticcioli Nella pagina di apertura, due vedute dello stato attuale del porto e, in basso, planimetria del progetto di ampliamento. Nella pagina a lato e al piede delle due pagine, simulazione del progetto realizzato, in visione notturna e diurna. In questa pagina, a sinistra, la posizione geografica di Capo d'Orlando. Nel box, l'area delle "Cave del Mercadante" nella sistemazione di progetto e (nelle foto piccole) lo stato attuale del sito.

porto turistico (alimentari, banca, attrezzature per imbarcazioni, giornali, boutique, agenzie, ecc.); - garage autosilo; - torre di controllo, uffici del porto, reception, pronto soccorso, servizi vari; - locale controllo ingresso carrabile; - yacht club; - servizi igienici; - biglietteria per aliscafo e piccola sala attesa, sala faro; - caves bateaux (depositi privati per attrezzature nautiche); - officina, rimessaggio coperto per imbarcazioni; - porto a secco per imbarcazioni; - impianto distribuzione carburanti; - riqualificazione della Cava del Mercadante con percorsi di visita e sistemazione del contorno. Per quanto riguarda le opere a mare, queste ricalcano quelle già previste nel

In the opening page, two views of the present status of the fishing harbour and, below, plan of the enlargement project. In the left page and at the foot of the two pages, rendering of the realized project, in nighttime and in daytime. In this page, left, the geographical location of Capo d'Orlando. In the box, the site of the "Cave del Mercadante" as in the project and (in the smallest photos), the current appearance of the rocks.

I rocchi di Mercadante Una realtà poco nota, ma ben conosciuta in loco, è quella della presenza di un sito di interesse archeologico, che si trova al limite della risacca e proprio all'interno dell'area destinata al nuovo bacino portuale. Al momento della bassa marea, emerge dall'acqua un bancone di arenaria inciso da cerchi regolari tracciati dalla mano dell'uomo. L'affioramento, denominato "Cava del Mercadante", si estende per un centinaio di metri ed ha un'ampiezza tra i 4 e i 5 metri. Le incisioni nella roccia hanno una profondità di una decina di centimetri e disegnano dei cerchi larghi tra 1 e 2 metri. Non è stata chiarita con certezza l'origine e lo scopo di tale scavo, che è stato da sempre interpretato come una cava di pietra: si deve però considerare che i "rocchi" così ricavati sembrano eccessivamente larghi come elementi costruttivi per colonne, e viceversa la consistenza dell'arenaria li renderebbe poco adatti alla realizzazione di macine per mulino. Oggi l'area archeologica, tutelata dalla Soprintendenza ai beni Culturali e Ambientali, è posta in una condizione "naturale", con il periodico affioramento dal pelo dell'acqua in funzione delle maree e del moto ondoso; il progetto prevede la conservazione integrale del sito, che rimarrà però sul retro delle installazioni a terra del porto, dove sarà realizzato un camminamento apposito, e probabilmente andrà perso il fascino della sua naturale collocazione. Rileviamo comunque dagli atti pubblicati, che la Soprintendenza ha espresso il proprio nullaosta in sede di Conferenza dei Servizi tenutasi il 19 aprile 2011.

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porticcioli Sotto, due sezioni tipologiche del molo di sopraflutto. In basso, simulazioni del progetto: vista a volo d'uccello e dettaglio delle attrezzature a terra. Nella pagina a lato, vista zenitale del porto allo stato attuale.

Below, two typological sections of the breakwater dock. Bottom of the page, renderings of the project: bird-eye view and detail of the equipment in mainland. Next page, zenith view of the port today.

provvedimento precedente, con una maggiore attenzione al problema dei fondali e del ripascimento delle spiagge, che nel frattempo è andato aggravandosi. In particolare, quindi, saranno realizzati i lavori seguenti: - adeguamento funzionale del molo di sopraflutto esistente attraverso la ricarica della mantellata in tetrapodi da 8 mc con quota coronamento m. + 7,00 sul livello medio del mare, larghezza m. 4,20 con pendenza 1:2 e scanno di imbasamento al piede della ricarica in massi naturali di seconda categoria; - prolungamento del molo di sopraflutto, dalla testata attuale fino al molo martello di progetto per una lunghezza pari a m. 45, realizzato con opera a gettata di massi con struttura di tipologia analoga all'attuale, e relativo banchinamento sul lato interno; - realizzazione del molo martello, in corrispondenza dell'estremità del

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primo prolungamento del molo di sopraflutto, realizzato con la tecnica dei massi impilati, accostabile su entrambi i lati, caratterizzato da banchine antiriflettenti in corrispondenza della testata; - prolungamento del molo di sopraflutto a partire dal molo martello fino alla testata per uno sviluppo totale di circa m. 240, realizzato con un'opera a gettata; - realizzazione di un pennello soffolto di contenimento lungo circa m. 25 realizzato sul lato esterno del molo sopraflutto in corrispondenza del molo martello; - prolungamento del molo sottoflutto rispetto all'esistente di circa m. 50 realizzato con la tecnica dei massi impilati prefabbricati in cls, accostabile all'interno sull'intero sviluppo mentre all'esterno per un fronte di circa m. 30 nella zona traffico passeggeri. La testata esistente verrĂ demolita e


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Completamento del porto turistico e da diporto di Capo d'Orlando (Messina) Soggetto promotore in project financing: ATI Franco Giuseppe srl Soc. Coop. Eurovega Costruzioni srl, Capo d'Orlando Cliente: Marina Costaviola Progetto generale: R2 Marinas, Genova Progetto opere marittime: Dinamica srl, Messina

salpata insieme alla mantellata interna e di testata del tratto d'intervento; - banchine interne da realizzarsi con la tecnica dei massi prefabbricati in cls impilati; - dragaggio dello specchio acqueo interno al porto fino a quota -4,00 rispetto al livello del mare per un volume complessivo pari a circa 175.000 mc di materiale, per il quale si prevede l'utilizzo di 65.000 mc per il ripascimento del tratto di costa compreso tra Testa di Monaco e la foce del torrente Naso, di mc 25.000 per il ripascimento manutentivo della spiaggia frontistante il centro abitato di Capo d'Orlando, e mc 85.000 per la formazione dei terrapieni a tergo delle banchine interne del porto; - ripascimento protetto da due pennelli stabilizzatori delle aree sottoflutto al porto nel tratto compreso tra Testa di Monaco e la foce della fiumara di Naso; - realizzazione di 2 pennelli stabilizzatori del ripascimento in massi naturali di 2a e 3a categori a con coronamento a quota m. +1.50 s.l.m.m.. Nella sua stesura definitiva il comune di Capo d'Orlando, condividendo l'opportunità di prevedere interventi di ripascimento anche ad est della foce del torrente Naso (aree in notevole erosione e rischio conclamato), ha apportato una serie di modifiche alle previsioni progettuali:

Capo d'Orlando: slow birth of a tourist harbour We are on the Tyrrhenian coast of Sicily, a short boat trip away from the Aeolian islands. The wind people here fear most is the Mistral, because the mountain shields the shores from Sirocco and Libeccio. The coast climbs immediately behind the beaches: the town of Capo d'Orlando has its long expanse of sand to the west of the promontory. To the east, at a distance from the built-up area, there is a fishing harbour that has been waiting to be converted into a marina for four decades. Many are the steps involved, and the projects get shuffled from one table

eliminazione del back-passing di 25.000 mc di sedimenti dall'accumulo di sedimenti di Bagnoli all'area litoranea antistante il centro abitato di Capo d'Orlando; realizzazione, in contemporanea con la costruzione del pennello in sinistra idraulica del Naso, di un pennello rifornitore, seguito da altri analoghi da realizzare dopo lo smantellamento del suddetto pennello operato dall'azione del moto ondoso. Per la realizzazione di questo intervento verranno utilizzati 25.000 mc di materiale proveniente dal dragaggio dell'area portuale integrando le quantità con ulteriori 5.000 mc di sedimenti provenienti dalle operazioni manutentive annuali sull'accumulo sopraflutto al

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to the next to be granted the necessary approvals... Upon the completion of construction works affecting areas bordering the sea that are all included in the maritime domain, the tourist harbour will have the following dimensional characteristics: overall area occupied on the shore 81,000 m2, stretch of sea occupied 109,075 m2. From the functional-operational viewpoint, the construction of the works described in the design project will provide moorings for 561 leisure craft (from 20 to 130 ft long).

porto. Il porto a seguito della realizzazione delle opere di completamento e ampliamento, interessanti aree ricadenti interamente nel demanio marittimo, avrà le seguenti caratteristiche dimensionali: aree a terra mq 81.000, specchio acqueo occupato pari a mq 109.075, superficie totale richiesta in concessione pari a mq 185.769. Sotto l'aspetto funzionale-operativo la realizzazione delle opere previste in progetto permetterà l'ormeggio di n. 561 unità da diporto (di dimensioni comprese fra i 20 e i 130 piedi). Il costo complessivo del progetto è pari a euro 48.489.679, di cui euro 42.073.670 per lavori.


C'era una volta la scuola... Tra settembre ed ottobre echeggiava in tutta Italia lo squillo della campanella scolastica che sanciva la fine delle vacanze estive, al nord le scuole si popolavano un po' prima grazie alle temperature fresche al sud un po' dopo, il caldo non consente una ottimale concentrazione, logico tutto aveva un suo criterio. Gli Alunni raggiungevano le rispettive classi, i Professori alle scuole medie ed i Maestri alla scuola elementare, dopo brevi incontri con i Direttori o i Presidi, un saluto ai Bidelli si cominciava ad organizzare la programmazione raggiungevano la classe e davano inizio al nuovo anno scolastico ... che ricordi straordinari. Sembra di raccontare storie di altri tempi eppure tutto questo succedeva solo un paio di anni fa, termini come scuola, alunno, maestro, professore, direttore, preside, bidelli, programmazione, classe non esistono più. I direttori, i presidi, attuali dirigenti scolastici non devono più confrontarsi con i problemi legati alla loro vecchia cara scuola media o elementare ma organizzare le attività per un numero di alunni

non inferiore a 1000 secondo il criterio del Dimensionamento Scolastico. Si chiamano Istituti Comprensivi, inglobano indistintamente scuole medie ed elementari in un'unica istituzione, devono rispondere a rigidi criteri di razionalizzazione numerica e, ciliegina sulla torta, devono fare i conti con organici sempre più ridotti, quindi meno personale amministrativo, operatori scolastici (bidelli), meno risorse economiche ecc. Troppa confusione? Eppure la scuola oggi è questa, proviamo a fare un po' d'ordine facendoci aiutare dal dirigente scolastico Angelo Cavallaro responsabile del coordinamento didattico dell'XI corso nazionale residenziale sulla "Qualità dell'istruzione in tempi di organizzazione e dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche". Questo l'argomento del tradizionale appuntamento culturale e professionale dell'estate, curato con meticolosa attenzione da Mario Calamia, presidente dell'Associazione Italiana Stampa Scolastica e assolutamente pertinente a in-

Sopra/above, il prof. Mario Calamia; in basso/below, la psicologa Rosita Zingales e il prof. Pasquale Cassalia. Nella pagina di fronte/next page, il Dirigente Scolastico Angelo Cavallaro e, in basso /below, l'ispettore Salvatore Furnari.

Riferimenti normativi Legge 15 marzo 1997, n. 59 art. 21 commi 3 e 4 DPR n. 233 del 18 giugno 1998 D.lgs n. 112 del 31 marzo 1998, artt. 138,139 D.I. n. 44 del 1 febbraio 2001 Legge cost. 18 ottobre 2001 n. 3 Legge 6 agosto 2008 n. 133, art. 64 [Sentenza Corte Costituzionale n. 200 del 24 giugno 2009] Legge 4 dicembre 2008 n 189, art. 3 DPR n. 81 del 20 marzo 2009 Legge 15 luglio 2011 n. 111, art. 19 Legge 12 novembre 2011 n. 183, art.4, commi 69 e 70.

terrogativi e perplessità riferibili al processo di riorganizzazione e riassetto del sistema scolastico al fine di razionalizzare il più possibile le risorse pubbliche. Per garantire un processo di continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall'anno scolastico 20122013 la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado si sarebbero dovute aggregare in istituti comprensivi, con la 84

conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado, ma tutto ciò non si è concretizzato. Da quest'anno gli istituti comprensivi per acquisire l'autonomia devono essere costituiti da almeno 600 alunni, ridotti a 400 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Nel riquadro riportiamo le fonti normative più rilevanti che regolano questa epocale trasformazione della scuola italiana.

La competenza a definire i criteri e i parametri numerici per il dimensionamento della rete scolastica è del Ministro dell'istruzione, d'intesa con il Ministro dell'economia e finanze, previa intesa in Conferenza unificata. Spetta alle Regioni decidere in materia di dimensionamento, l'adozione del piano di dimensionamento della rete scolastica rientra nelle competenze della Giunta Regionale, la quale deve acquisi-


Once upon a time there was a school... Back to school everyone: this new academic year will be characterized by a reorganizational and reformative process to make the most rational use of public resources. Educational managers must no longer address the problems that used to be associated with their dear old elementary or middle schools but will have to organize activities for no less than 600 pupils according to a criterion of optimal school sizing. Incorporating elementary and middle schools in the same institution, these new structures will be called Comprehensive Schools and will comply with strict rules of numerical rationalization as well as having to get by on increasingly limited human resources, which means less administrative staff, less janitors, less financial resources etc. Infants' schools, primary schools and lower secondary schools are now encompassed in comprehensive schools with the consequent suppression of the independent educational institutions that were once established individually be educational managements and lower secondary schools; in order to achieve autonomy, comprehensive schools must have at least 600 pupils, with the exception of structures located on small islands, in mountain locations or in areas in which minority languages are spoken, where the number of pupils required drops to 400. sce i pareri degli enti territoriali espressi all'interno dei Piani provinciali e deliberare in merito anche in deroga ai Piani provinciali. La provincia adotta il Piano relativo al suo territorio consultando le autonomie scolastiche per gli istituti del secondo ciclo (delibere del collegio docenti e del consiglio d'istituto) acquisendo i pareri delle amministrazioni comunali per gli istituti del primo ciclo, formulati previa consultazione degli istituti. Il Dirigente Cavallaro ci aggiorna sulle ultime notizie La pronuncia della Consulta della corte costituzionale del 7 Giugno u.s. ha sancito che: a) lo Stato non può imporre condizioni "dettagliate" alle Regioni, chiamate a procedere nelle operazioni di dimensionamento della rete scolastica. L'art. 19, quarto comma, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modifiche nella Legge 12 novembre 2011, n 183 viene dichiarato incostituzionale. La Corte Costituzionale afferma che la "razionalizzazione", si configura come

materia di competenza concorrente tra Stato e Regione, dove lo Stato può stabilire unicamente i principi fondamentali. Da qui la dichiarazione di illegittimità costituzionale, poiché l'art. 19,

quarto comma, della già citata Legge 12 novembre 2011, n 183, fissando la verticalizzazione obbligatoria delle scuole primarie e secondarie di I ciclo nonché imponendo modalità e valori numerici "dettagliati", impedisce alle Regioni, nella disciplina in oggetto, il pieno esercizio delle loro prerogative costituzionali. b) Lo Stato può decidere i parametri numerici delle Scuole nelle quali assegnare i dirigenti scolastici, essendo essi dipendenti statali e non dipendenti regionali. Tutto ciò, sulla base all'art. 117 della Costituzione, rientra nella sfera della competenza esclusiva dello Stato. Legittimità costituzionale, dunque, per l'art. 19, comma quinto, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modifiche nella Legge 12 novembre 2011, n 183. per favorire la continuità tra il primo e il secondo ciclo. La crescente complessità degli istituti presenta alcuni rischi che vanno presi in attenta considerazione: la cosiddetta "balcanizzazione" 85

dell'istituto (ogni segmento scolastico difende strenuamente la propria identità etnica e rifiuta ogni ipotesi di promiscuità); la perdita di controllo da parte del dirigente su quanto avviene nell'istituto e soprattutto nei plessi distaccati dalla sede centrale;la perdita di contatto da parte del dirigente con le famiglie degli alunni (perché troppo numerose o perché distanti dalla sede centrale); la difficoltà di gestire le risorse finanziarie (bilancio e FIS) in modo congruente con le diverse esigenze legate alle attività e al personale. Proviamo a rientrare in classe, termine obsoleto che definisce uno spazio che accoglie alunni ed insegnanti, ma gli alunni non esistono più hanno lasciato il posto ai "nativi digitali", a quella generazione che non conosce il gettone telefonico, il francobollo ma che al tempo stesso telefona e scrive lettere in tempo reale alla velocità della luce ... buon anno scolastico a tutti! Stefania Farina


C'era una volta lo sport a scuola... Non è che si vuole qui proclamare una particolare nostalgia per la precedente organizzazione degli uffici ministeriali, ma oggi non c'è più quella integrazione tra politiche giovanili e attività sportive che consentiva di avere il quadro immediato delle iniziative in atto. Pensate che solo per il 2007-2008 trovavamo: la sperimentazione educazione motoria nelle scuole primarie, dotata di 9 milioni di euro per l'anno scolastico 2007-2008; il programma nazionale Scuole Aperte, rivolto alla sperimentazione di metodologie didattiche innovative nello studio delle discipline curriculari, riguardanti anche le attività specificamente rivolte alla promozione dell'attività motoria e sportiva; il progetto Napoli, siglato il 22 gennaio, con l'obiettivo principale di trasformare gli spazi abbandonati e mal ridotti della città di Napoli in luoghi dedicati alla pratica sportiva; le "Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per lo sport a scuola" (slogan "Più sport a scuola e vince la vita"; l'intesa istituzionali tra Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, Regioni ed Enti locali in materia di "sport di cittadinanza"; sempre il sito (ex) ministeriale riportava una utile sintesi delle linee d'intervento contenute nella finanziaria 2007, comprendenti: Promozione della pratica sportiva tra i bambini e i giovani; Sostegno all'attività del CONI e grandi eventi sportivi; Una nuova stagione per l'impiantistica; Sostegno all'attività del Comitato Paralimpico;

La scolaresca protagonista del film "Il rosso e il blu" (2012), regia di Giuseppe Piccioni (Teodora Film).

Scuola di cinquant'anni fa: anno scolastico 1962-63. Se qualcuno si Contrasto al doping... Oggi manca sicuramente la comu- riconosce nella foto, ci scriva... siamo nella scuola elementare "XXV Luglio" nicazione, poiché non è detto che di Taranto. nulla di tutto quelle che si faceva nel 2007 oggi non si faccia. Ma, come abbiamo accennato nell'"Opinione", ci sono almeno due disegni di legge che - al contrario di quello, più appetitoso, sugli stadi - si trascinano stancamente tra le commissioni del Palazzo: il disegno di legge 1728, "Norme per la promozione della pratica sportiva nelle scuole ed istituzione dei nuovi Giochi della Gioventù" presentato il 29 luglio 2009; e il Dimenticavo, abbiamo accennato al fatto che Disegno di legge 1813 "Disposizioni per favorire l'Osservatorio Nazionale per l'Impiantistica Sportiva le società e le associazioni dilettantistiche, si è riunito in seduta plenaria il 13 aprile scorso: anche al fine della costruzione e della ristrut- ecco cosa si è deciso in quella sede, dalle parole turazione dell'impiantistica sportiva", presentato l'8 del Ministro Gnudi: ottobre 2009. Il primo, che contiene fra l'altro la "L'obiettivo dell'incontro è stato quello di rilanciare riorganizzazione dei Giochi della Gioventù (che nel le attività per la costituzione di una prima mappatufrattempo sono ripartiti anche senza la relativa ra organica aggiornata degli impianti sportivi in Italia legge), è tornato all'esame della VII Commissione entro la fine dell'anno. Senza dati certi e aggiornati del Senato nello scorso mese di luglio dopo che il sullo stato dell'impiantistica sportiva nazionale non 3 novembre 2010 era stato sospeso "in attesa di è possibile sviluppare politiche lungimiranti ed effitrovare una copertura finanziaria più adeguata caci in questo settore. Il paese, soprattutto i nostri rispetto a quella ipotizzata dai presentatori". Del giovani, - ha aggiunto - hanno bisogno di infrastrutsecondo, risulta un'assegnazione alla VII ture per colmare il gap che ci separa dall'Europa". Commissione (Istruzione pubblica e beni culturali) Ed ecco il cronoprogramma dei lavori: in sede referente il 13 novembre 2009. Da lì, noi 20 aprile 2012: compilazione questionario 15 giugno 2012: progettazione struttura dati; ne abbiamo perse le tracce. Per buona conoscenza di chiunque sia interessato 30 giugno 2012: raccolta osservazioni; a quanto i nostri governanti fanno (o non fanno) per 10 settembre 2012: elaborazione osservazioni; lo sport - lo sport giovanile, lo sport dei nostri Entro marzo 2013: realizzazione e mantenimento ragazzi, lo sport "per tutti" - pubblichiamo i testi inte- database, realizzazione di un'interfaccia di consulgrali dei due disegni di legge, completi di relazione tazione dei dati, redazione di un libro bianco sul(che scoprirete orami spesso obsoleta...), nelle l'impiantistica sportiva. Schede Tecniche in appendice a questo numero di Voi ci credete? B.G. Tsport.

Comuni e Province per la scuola Ferrara: nella frazione di Cona, nel cortile della scuola media di via Comacchio 999, sarà realizzato un nuovo campo per minicalcetto e volley, con erba sintetica di ultima generazione. Il terreno di gioco, di dimensioni 20x14 metri, sarà delimitato da una recinzione alta sul fronte strada. La spesa sostenuta dall'amministrazione comunale si aggira intorno ai 28 mila euro. Castelfiorentino (Fi): grazie ad un accordo con una società specializzata, il Comune realizzerà opere di manutenzione straordinaria sulle coperture di cinque edifici cittadini, a costo zero. Si tratta infatti di un project financing a iniziativa privata che coinvolge due impianti sportivi - il palazzetto di via Roosevelt e la tribuna dello stadio Comunale - e tre scuole - materna, elementare e media per lavori complessivi di circa 700 mila euro. L'azienda si occuperà di sostituire le coperture, realizzare cinque impianti fotovoltaici ed effettuarne la manutenzione per 20 anni, durante i quali beneficierà del loro utilizzo per ricavarne energia. Roma: la provincia ha promosso dei lavori di ammodernamento e manutenzione degli impianti sportivi esterni del liceo Labriola di Roma. Si è trattato di una nuova pavimentazione per il campo di basket, un nuovo campo per la pratica della pallavolo e una sistemazione degli spazi per renderli maggior-

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mente fruibili agli studenti. È stata installata una rete di recinzione per il campo di basket e per tutta l'area sportiva sul lato strada. Saracena (Cs): gli studenti dell'istituto comprensivo P. Levi hanno inaugurato gli impianti sportivi di Contrada Marianna. I nuovi campi di calcetto, tennis e pallavolo sono stati riqualificati dall'amministrazione comunale: il prossimo step sarà la sistemazione del campo di calcio. All'inaugurazione erano presenti il sindaco, gli assessori allo sport e ai lavori pubblici, i tecnici del comune che hanno curato la realizzazione del progetto e gli studenti della scuola. Il Comune di Valle Aurina (Bz) ha indetto un concorso di progettazione per la sistemazione dell'area della piscina coperta e la costruzione di una sala multifunzionale a Lutago. La piscina coperta esistente deve essere demolita e, nel corso della risistemazione dell'area, deve essere costruita una nuova palestra scolastica che consenta sia l'utilizzo sportivo sia quello culturale. La palestra scolastica deve essere pertanto concepita non solo per lo svolgimento dell'attività didattica ma anche come sala multifunzionale con 500 posti a sedere, da utilizzarsi per i diversi comuni della Valle Aurina. La nuova palestra scolastica per lo sport, a disposizione delle scuole, deve quindi poter ospitare sia manifestazioni di natura sportiva che manifestazioni di natura culturale in modo da fungere da centro aggregativi per la Valle.


palestra scolastica a Brindisi

Forma e materia in periferia l Comune di Brindisi, nel quadro degli interventi previsti con la Regione Puglia per l'attuazione del Programma di Riqualificazione Urbana, ha proposto la realizzazione di una palestra presso la Scuola Media Statale Leonardo da Vinci a servizio dei quartieri Cappuccini e S. Chiara, nonchÊ la ristrutturazione e adeguamento normativo della medesima scuola. L'idea centrale del progetto è stata quella di fornire un' immagine di rilievo simbolico in grado di confrontarsi con il tessuto urbano circostante attraverso segni sintetici ed immediatamente riconoscibili recuperando i "suggerimenti" forniti dal luogo e riprendendo il

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giusto significato dei dettagli, della differenziazione dei materiali e delle trame. La realizzazione della palestra rappresenta il completamento del complesso scolastico che svolge un ruolo centrale nel tessuto urbano consolidato. L'obiettivo è quello di creare un polo scolastico culturale, sociale e sportivo integrato come un "gymnasium" all'interno del quale le varie strutture presenti si articolano tra spazi didattici, sale specialistiche, attrezzature e servizi in relazione costante con l'intorno urbano. La palestra si inserisce all'interno del lotto con un I due elementi architettonici contrapposti: il basamento di impronta classica in pietra locale e il volume bianco con le forature irregolari delle finestre.

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The opposing architectural elements: the classicist basement in local stone and the white volume with irregular windows.


In questa pagina: un altro fronte della palestra, e la pianta a piano terra dell'intero nucleo scolastico. Nella doppia pagina seguente, in alto: uno spaccato e due prospetti della palestra; due scorci opposti del basamento, in vista notturna. Nella foto grande in baso, l'interno della palestra.

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In this page: another façade of the gymnasium, and ground floor plan of the whole school building. In the double page, above: cutaway section and two elevations of the gymnasium; two opposite night views of the basement. In the large photo below, interior of the gym hall.

duplice programma funzionale: l'utilizzo scolastico con l'accesso da Via Don Guanella ed il collegamento interno diretto; l'utilizzo extrascolastico per le associazioni sportive e culturali presenti sul territorio con l'accesso da Via Chimienti e Via Cappuccini. Dal punto di vista architettonico, il nuovo edificio vuole inserirsi e dialogare nel contesto, costituendo un nuovo fronte riconoscibile lungo le pubbliche vie, cosÏ da rappresentare e svolgere un fondamentale riferimento urbano e sociale, particolarmente necessario in un ambiente difficile, dove la cosa pubblica corre il rischio di non essere accettata dall'utenza e di venire abbandonata al degrado. La palestra è composta da un avancorpo basso che in prospicienza di Via

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In questa pagina: un altro fronte della palestra, e la pianta a piano terra dell'intero nucleo scolastico. Nella doppia pagina seguente, in alto: uno spaccato e due prospetti della palestra; due scorci opposti del basamento, in vista notturna. Nella foto grande in baso, l'interno della palestra.

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In this page: another façade of the gymnasium, and ground floor plan of the whole school building. In the double page, above: cutaway section and two elevations of the gymnasium; two opposite night views of the basement. In the large photo below, interior of the gym hall.

duplice programma funzionale: l'utilizzo scolastico con l'accesso da Via Don Guanella ed il collegamento interno diretto; l'utilizzo extrascolastico per le associazioni sportive e culturali presenti sul territorio con l'accesso da Via Chimienti e Via Cappuccini. Dal punto di vista architettonico, il nuovo edificio vuole inserirsi e dialogare nel contesto, costituendo un nuovo fronte riconoscibile lungo le pubbliche vie, cosÏ da rappresentare e svolgere un fondamentale riferimento urbano e sociale, particolarmente necessario in un ambiente difficile, dove la cosa pubblica corre il rischio di non essere accettata dall'utenza e di venire abbandonata al degrado. La palestra è composta da un avancorpo basso che in prospicienza di Via

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Chimienti costituisce un porticato coperto ove avviene l'ingresso/esodo degli spettatori, mentre in prospicienza di Via Cappuccini ospita i servizi per gli stessi spettatori e per gli atleti. Questo corpo è interamente rivestito in pietra locale di Carparo, un materiale economico e facilmente lavorabile, che contribuisce tuttavia a dare un carattere di aulicità all'ingresso. Il corpo palestra, che emerge da tali avancorpi, è trattato con intonaco bianco grezzo, nel quale sono presenti "forature" di varie forme e grandezza, usuali nell'edilizia spontanea pugliese, nelle

masserie e nelle fortificazioni, e in voluto contrasto con le forme classiche del portico. La scelta materica ha un duplice significato: quello funzionale-ambientale, che garantisce durante il giorno condizioni di maggior utilizzo della luce naturale (senza creare abbagliamento per i fruitori dello spazio sportivo), ottenendo allo stesso tempo un notevole risparmio energetico; quello emblematicorappresentativo che crea nelle ore serali un riferimento luminoso attraverso il gioco delle aperture perimetrali segnalando la presenza

Nella pagina di sinistra, un'altra vista dell'interno, con le finestre irregolari ricavate nella parete di fondo; la stessa parete è vista dall'esterno nell'immagine di questa pagina.

Palestra scolastica a Brindisi Committente: Comune di Brindisi Progetto di appalto: Pietro Cafaro (Ufficio tecnico comunale) Responsabile Unico del Procedimento: Francesco Di Leverano Progettazione, P.S.V e Direzione Lavori: d_progetti Donati D'Elia Associati (Francesco D'Elia capogruppo, Antonio Donati, Claudio Donati); Alessandro Fischetti Collaboratori: Gerardo Bonomo, Roberto D'Elia, Angelo Di Bello, Patrizia Donati, Vincenzo Latanza, Marcello Perrini. Geologia: Bruno Margiotta Consulenza pubblico spettacolo e prevenzione incendi: Pier Paolo Raho Inizio lavori: anno 2008 Fine lavori: anno 2011 Importo complessivo dei lavori: euro 1.800.000

School gymnasium in Brindisi / Outer city form and substance As par t of the action steps agreed with the Region of Apulia to implement an Urban Requalification Programme, the Brindisi town council proposed to construct a gymnasium for the state-run lower secondar y school, as well as to renovate the school building itself and modernize its wiring and systems to comply with current norms in force. The core concept of this project consisted in providing an image of symbolic impor tance to inter face with the surrounding urban fabric, by means of synthetic and immediately recognizable signs, while picking up the "cues" prompted by the location and rediscovering the exact meaning of details, material differentiation and textures. The gymnasium consists of a low forepar t forming a covered por tico which ser ves as the entrance/exit way for spectators; this

In the left page, another view of the gym hall, with the irregular windows made on the back wall; the same wall is seen from outdoor in the photo below in this page.

volume is entirely covered in local stone, a material that is both economical and easy to work, and which nonetheless contributes to giving a look of grandness to the entrance. The volume housing the gym itself, which emerges from the forepar ts, is roughly plastered white and presents "openings" of various shapes and sizes, a common feature in spontaneous Apulian architecture, to be seen in farmhouses and for tifications, and which sharply contrasts with the classical forms of the por tico. As well as building the new gymnasium block, the scheme has also set out to renovate and modernize the entire school facility. The inner cour tyard created by the erection of the gym, is being used as a "didactic garden", and is surrounded by the overlooking classrooms.

dell'edificio pubblico all'interno del tessuto edilizio urbano. L'edificio è realizzato con struttura in c.a., murature in termolaterizio e copertura in legno lamellare. Al piano terra, con accesso dall'esterno, sono presenti i locali servizi destinati a centrali tecnologiche. La palestra ha un'altezza libera interna di m. 8,00; è dotata di spogliatoi suddivisi per atleti con annesse unità igieniche, di una tribuna riservata agli spettatori, per circa 300 posti, ed in adiacenza sono ubicate le relative unità igieniche. Oltre alla realizzazione del nuovo corpo palestra, l'intervento ha previsto lavori di adeguamento e messa a norma dell'intero Istituto scolastico, che hanno riguardato la ristrutturazione e la realizzazione dell'aula magna, del blocco centrali tecnologiche e delle opere di finitura interne ed esterne. La corte interna venutasi a creare con la realizzazione della palestra, è utilizzata quale "giardino didattico", su cui hanno affaccio le aule. Maria Carbone

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Chimienti costituisce un porticato coperto ove avviene l'ingresso/esodo degli spettatori, mentre in prospicienza di Via Cappuccini ospita i servizi per gli stessi spettatori e per gli atleti. Questo corpo è interamente rivestito in pietra locale di Carparo, un materiale economico e facilmente lavorabile, che contribuisce tuttavia a dare un carattere di aulicità all'ingresso. Il corpo palestra, che emerge da tali avancorpi, è trattato con intonaco bianco grezzo, nel quale sono presenti "forature" di varie forme e grandezza, usuali nell'edilizia spontanea pugliese, nelle

masserie e nelle fortificazioni, e in voluto contrasto con le forme classiche del portico. La scelta materica ha un duplice significato: quello funzionale-ambientale, che garantisce durante il giorno condizioni di maggior utilizzo della luce naturale (senza creare abbagliamento per i fruitori dello spazio sportivo), ottenendo allo stesso tempo un notevole risparmio energetico; quello emblematicorappresentativo che crea nelle ore serali un riferimento luminoso attraverso il gioco delle aperture perimetrali segnalando la presenza

Nella pagina di sinistra, un'altra vista dell'interno, con le finestre irregolari ricavate nella parete di fondo; la stessa parete è vista dall'esterno nell'immagine di questa pagina.

Palestra scolastica a Brindisi Committente: Comune di Brindisi Progetto di appalto: Pietro Cafaro (Ufficio tecnico comunale) Responsabile Unico del Procedimento: Francesco Di Leverano Progettazione, P.S.V e Direzione Lavori: d_progetti Donati D'Elia Associati (Francesco D'Elia capogruppo, Antonio Donati, Claudio Donati); Alessandro Fischetti Collaboratori: Gerardo Bonomo, Roberto D'Elia, Angelo Di Bello, Patrizia Donati, Vincenzo Latanza, Marcello Perrini. Geologia: Bruno Margiotta Consulenza pubblico spettacolo e prevenzione incendi: Pier Paolo Raho Inizio lavori: anno 2008 Fine lavori: anno 2011 Importo complessivo dei lavori: euro 1.800.000

School gymnasium in Brindisi / Outer city form and substance As par t of the action steps agreed with the Region of Apulia to implement an Urban Requalification Programme, the Brindisi town council proposed to construct a gymnasium for the state-run lower secondar y school, as well as to renovate the school building itself and modernize its wiring and systems to comply with current norms in force. The core concept of this project consisted in providing an image of symbolic impor tance to inter face with the surrounding urban fabric, by means of synthetic and immediately recognizable signs, while picking up the "cues" prompted by the location and rediscovering the exact meaning of details, material differentiation and textures. The gymnasium consists of a low forepar t forming a covered por tico which ser ves as the entrance/exit way for spectators; this

In the left page, another view of the gym hall, with the irregular windows made on the back wall; the same wall is seen from outdoor in the photo below in this page.

volume is entirely covered in local stone, a material that is both economical and easy to work, and which nonetheless contributes to giving a look of grandness to the entrance. The volume housing the gym itself, which emerges from the forepar ts, is roughly plastered white and presents "openings" of various shapes and sizes, a common feature in spontaneous Apulian architecture, to be seen in farmhouses and for tifications, and which sharply contrasts with the classical forms of the por tico. As well as building the new gymnasium block, the scheme has also set out to renovate and modernize the entire school facility. The inner cour tyard created by the erection of the gym, is being used as a "didactic garden", and is surrounded by the overlooking classrooms.

dell'edificio pubblico all'interno del tessuto edilizio urbano. L'edificio è realizzato con struttura in c.a., murature in termolaterizio e copertura in legno lamellare. Al piano terra, con accesso dall'esterno, sono presenti i locali servizi destinati a centrali tecnologiche. La palestra ha un'altezza libera interna di m. 8,00; è dotata di spogliatoi suddivisi per atleti con annesse unità igieniche, di una tribuna riservata agli spettatori, per circa 300 posti, ed in adiacenza sono ubicate le relative unità igieniche. Oltre alla realizzazione del nuovo corpo palestra, l'intervento ha previsto lavori di adeguamento e messa a norma dell'intero Istituto scolastico, che hanno riguardato la ristrutturazione e la realizzazione dell'aula magna, del blocco centrali tecnologiche e delle opere di finitura interne ed esterne. La corte interna venutasi a creare con la realizzazione della palestra, è utilizzata quale "giardino didattico", su cui hanno affaccio le aule. Maria Carbone

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Le coperture pressostatiche: storia, applicazioni, esempi

Un racconto a puntate Quando, nella seconda metà del secolo scorso, sono cominciati ad apparire i cosiddetti "palloni" in prossimità dei campi sportivi o sui campi da tennis, chi immaginava che si trattasse dello sviluppo di una delle tante applicazioni militari post-belliche? E quanti sanno che il "pallone" funziona un po' "al contrario" rispetto alle strutture edilizie pesanti, tanto che deve essere "ancorato" al suolo per non volar via? Sono solo un paio delle curiosità che possono essere rintracciate in questo "racconto", che si svilupperà nell'arco di alcuni numeri della rivista, e che mette ordine a tutto quello che si dovrebbe sapere sulle coperture pressostatiche, oggi diffuse in tutta l'impiantistica sportiva ma non solo. Un viaggio che avrà press'a poco questo sviluppo: 1 - la storia; 2 - gli impieghi; 3 - il progetto (dimensionamento, ancoraggio); 4 - il progetto (membrana, impianti); 5 - l'installazione. Il materiale iconografico, tranne qualche eccezione, è tratto dall'archivio tecnico e storico della PM Engineering di Senago.

COPERTURE PRESSOSTATICHE


Coperture pressostatiche 1. Breve storia Cos'e il pressostatico Il pressostatico o pressostruttura è una semplice membrana sorretta dall'aria grazie ad impianti di ventilazione continui. La membrana è ancorata solidamente al terreno. La grande differenza tra questa tipologia di costruzione e le costruzioni tradizionali consiste nel differente comportamento rispetto alla classica struttura portante: infatti la pressostruttura tende a sollevarsi dal terreno per effetto della differenza di pressione fra l'interno e l'esterno; da qui, la necessità che le fondazioni di una copertura pressostatica abbiano la funzione di vero e proprio ancoraggio. La leggera differenza di pressione fra interno ed esterno della struttura è nell'ordine di pochissimi PA; sono sufficienti 150 PA per sostenere qualunque struttura. Naturalmente questo valore dovrà essere ricondizionato secondo la variabilità

degli eventi atmosferici. Il capannone pressostatico è nato nel dopoguerra per esigenze militari americane e successivamente si è sviluppato per i più disparati usi. Si può facilmente ipotizzare che sino ad oggi grazie ai palloni pressostatici si siano coperti diversi milioni di metri quadrati, e per i più vari utilizzi; oltre agli impianti sportivi (piscine, tennis, calcetto) essi sono stati utilizzati anche per acquapark o grandi manifestazioni, industrie, agricoltura, discariche, ecc. e in tutti questi anni non sono mai state sollevate contestazioni in merito alla sicurezza del prodotto. Un prodotto che ha dimostrato grande versatilità di utilizzo, accompagnato da costi e tempi di realizzazione contenuti. In Italia il pressostatico è nato oltre 50 anni fa per utilizzo tennistico e si è dimostrato sin dall'inizio un prodotto molto semplice, economico ed idoneo all'uso per cui era stato progettato. Ovviamente in questi ultimi 50 anni c'è

stata una evoluzione del prodotto in particolar modo rivolta a migliorare il comfort e il risparmio energetico; infatti si è passati dalla semplice membrana alla doppia membrana già da oltre un ventennio, mentre gli impianti di riscaldamento ad esso abbinati si sono sempre più perfezionati sino a raggiungere abbattimenti significativi dei consumi, mantenendo invariato, se non migliorato, il comfort interno.

Gli inizi Se molti nuovi sviluppi tecnici sono nati dalle applicazioni militari ciò è vero anche per le strutture pneumatiche. Le prime strutture sorrette dall'aria furono le cupole della linea DEW in Alaska, usate per riparare dal clima inclemente le attrezzature radar. Le eccellenti prestazioni di queste cupole, sotto severe condizioni climatiche, dimostrarono una volta per tutte la praticità di tali strutture.

Campo di calcio della F.C. Gabala (Azerbaijan): copertura pressostatica a doppia membrana di metri 75x50 h15 (Plasteco).

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1. Breve storia

Sin dai primi tempi dopo la guerra questo tipo di costruzioni ha trovato vaste applicazioni militari; infatti gli edifici sorretti dall'aria erano usati, e lo sono tuttora, per magazzini, montaggio di armi belliche, per la manutenzione dei veicoli e degli aerei, protezione delle attrezzature radar, ospedali mobili, ecc. Il primo tentativo conosciuto per l'applicazione dei principi del pallone a strutture che non si elevano nel cielo fu realizzato dall' ingegnere inglese F. W. Lanchester. Nel suo brevetto del 1917 per un ospedale da campo furono applicati i principi basilari della costruzione pneumatica: "la presente invenzione ha lo scopo di fornire un mezzo per costruire ed erigere una tenda di grandi dimensioni senza l'uso di pali o supporti di ogni genere. L'invenzione consiste nella costruzione di una tenda in cui il tessuto del pallone aerostatico o altri materiali a bassa permeabilità

vengono retti dalla pressione dell'aria e il cui ingresso è fornito da una o più camere stagne …" Questo brevetto derivato dalla costruzione degli aerostati e dei dirigibili è di grande importanza per due motivi: il primo in quanto sembra essere già cosciente di tutte le applicazioni basilari degli edifici sorretti dall'aria; e il secondo per la capacità di coprire grandi spazi come hangar e campi da gioco. Più tardi, nel 1938 Lanchester guardò alla possibilità di costruzioni pneumatiche molto più grandi. Preparò schizzi per un edificio adibito a mostra con diametro di 330 m; la prima struttura fu però montata solo dopo 30 anni a causa della guerra mondiale e della crisi industriale che frenò ogni sperimentazione. Le idee di Lanchester erano così distanti dai concetti statici e pesanti della costruzione tradizionale che altri progettisti del tempo non le

In questa pagina, dall'alto: tenda aerosupportata per ospedali da campo (progetto di F. W. Lanchester, 1917); protezione per apparecchi radar, chiamata "radome" (progetto di W.Bird, 1946); Walter Bird sulla sommità della sua prima "radome" (Photograph courtesy of Milt Punnett and the Cornell Aeronautical Laboratory, 1946); un'altra "radome"; copertina di "Life" dell'11 novembre 1957 che presenta una piscina coperta con aerostruttura; piscina privata.

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accettarono; inoltre ad aumentare i dubbi sulla loro applicazione furono gli incidenti disastrosi che accaddero ai dirigibili. Nonostante Lanchester non sia riuscito a realizzare i suoi progetti, può essere comunque definito il "padre" della costruzione pneumatica.

I primi edifici sorretti dall'aria La seconda guerra mondiale fu responsabile di una intensa ricerca sulle strutture pneumatiche per applicazioni molto speciali quali palloni frenati, edifici posticci e veicoli per scopo di inganno, ma solo nel 1946 si venne alla realizzazione delle idee di Lanchester. Gli Stati Uniti avevano realizzato grandi antenne radar per proteggere la frontiera settentrionale da invasioni; queste dovevano essere riparate dalle rigide condizioni climatiche con copertura che offrisse il minimo ostacolo alle onde radar. Venne quindi


richiesto l'utilizzo di una membrana sorretta dalla sola pressione dell'aria e il governo americano affidò al laboratorio il contratto per determinare la fattibilità delle costruzioni pneumatiche per tale applicazione. Negli anni seguenti alla prima erezione e collaudo del prototipo vennero create centinaia di queste cupole sorrette dall'aria per le zone dell'Alaska. In contemporanea vennero sviluppati materiali capaci di resistere alle condizioni più rigide consistenti in tessuti come nylon o terylene spalmato con uno strato sintetico di neoprene, vinile o hypalon.

Le prime applicazioni commerciali A seguito del successo di queste cupole venne creata una società per la progettazione e la realizzazione delle strutture pneumatiche, e nel gennaio del 1956 la Birdair Structures Incorporated entrò negli affari.

Nonostante le cognizioni acquisite da questa società sulle strutture pneumatiche, la prima ad erigere un magazzino sorretto da aria per uso commerciale fu la Cidair Structures. Da qui ebbe inizio la grande attività dei pneumatici in America. I fabbricanti di tende e paracadute cominciarono a costruire semplici edifici sorretti dall'aria e verso il 1957 circa 50 produttori americani utilizzavano le caratteristiche delle strutture sorrette dall'aria per coprire impianti sportivi e militari, fiere, magazzini, fabbriche. Il vantaggio di queste strutture era dato dal fatto che grandi aree potevano essere coperte con una spesa economicamente bassa e con una struttura portatile che poteva essere montata e smontata in un giorno. Il pneumatico fu una novità che attirò molta pubblicità, e non passò molto tempo prima che gli Stati Uniti

costruissero centinaia di queste "bolle". Rifornire continuamente la struttura con aria per mantenere stabilità serve ad evitare eccessive perdite d'aria attraverso gli ingressi; questa considerazione portò a realizzare una struttura gonfiata con doppia parete. Dopo la seconda guerra mondiale questo tipo di costruzione fu studiata sia in America che in Gran Bretagna ed in entrambi i paesi fu utilizzata per scopi militari o rifugi polari. Da indagini condotte sulle costruzioni gonfiate si dimostrò che quelle sorrette ad aria erano considerevolmente più economiche e possedevano una più grande stabilità strutturale. In conseguenza di ciò si svilupparono le strutture "ibride" dove elementi strutturali ausiliari erano usati insieme alla costruzione sorretta ad aria, per salvaguardare la struttura dal repentino afflosciamento in caso di mancanza di rifornimento dell'aria e

In prima colonna, il Metropolitan Boston Art Center (progetto di W.Bird, 1959) in tre fasi del montaggio; padiglione USAEC (progetto di Bird e Severud, 1960). Nella colonna centrale: schizzo e fasi di montaggio del padiglione Fuji all'Expo di Osaka (progetto di Y.Murata e M. Kawasuchi, 1970). Nell'ultima colonna, vista esterna e interna del padigione USA a Osaka (progetto D.Geiger, 1970).

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1. Breve storia

per semplificare gli ingressi. Valutazioni economiche portarono quindi i fabbricanti a concentrarsi maggiormente sulle semplici strutture sorrette dall'aria in quanto promettevano meglio in campo commerciale. Verso il 1960 anche l'Europa e il Giappone guardarono con interesse a queste nuove costruzioni. Dapprima la Gran Bretagna poi la Svezia e la Germania in pochi anni riuscirono a portarsi ad un livello sia qualitativo che quantitativo paragonabile a quello degli Stati Uniti; in seguito, nel 1970 tutti i Paesi europei ed alcuni del blocco orientale divennero produttori di strutture pneumatiche.

Gli inizi in Italia Non fu solo l'America a lavorare sull'idea dell'ingegner Lanchester: l'Italia ha avuto un inventore della struttura sorretta dall'aria (anche se

potrebbe essere definito internazionalmente uno pseudoinventore) il sig. G. Rocca che nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale aveva creato una piccola società per il recupero navale. Il recupero delle navi veniva attuato tramite dei "palloni di sollevamento", ossia con enormi contenitori flessibili in plastica che venivano posti all'interno delle stive delle navi. Una volta gonfiati, questi erano in grado di portare in superficie la nave stessa. Nel 1952 si stavano compiendo dei collaudi su uno di questi palloni per verificare le eventuali perdite d'aria. Per una dimenticanza il fondo del contenitore non venne applicato prima del suo gonfiaggio e si riscontrò che, nonostante la grande perdita d'aria, "stava in piedi". Successivamente lo si ancorò al terreno con sacchi di sabbie e si constatò che all'interno del "pallone" si era creato un ambiente libero da ostruzioni e ideale per poter

svolgere una attività. Nell'anno successivo il sig. Rocca costruì la prima struttura per uso personale; infatti aveva bisogno di ampliare momentaneamente la sua azienda. Così facendo eresse la prima struttura al mondo sorretta dall'aria per uso commerciale. Dopo questo felice inizio il sig. Rocca riprese la sua attività di recupero navi sino al 1957, anno in cui a seguito di un naufragio con la perdita della sua imbarcazione abbandonò tale attività per dedicarsi completamente alla costruzione di strutture sorrette dall'aria. Nel 1959 fondò a Mestre la C.P.V. che nella sua pur breve vita riuscì a costruire oltre 100 strutture. Sulla spinta iniziale del sig. Rocca e alla luce dei successi americani, altre aziende entrarono timidamente sul mercato. (Continua)

Nella prima colonna: quattro immagini di una delle prime strutture pressotatiche italiane (Plasteco, 1961) e vista aerea dell'area espositiva di Novegro (1977). Nella seconda colonna, in alto, esterno e interno del Silver Dome (progetto D.Geiger, 1975); qui sopra e a lato, esterno e interno di una struttura commerciale provvisoria a seguito del terremoto del Friuli (Plasteco, 1976).

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tecnica

Come nasce il campo di golf PARTE PRIMA - GLI ASPETTI TECNICI NELLA FASE PRELIMINARE

L'architettura dei percorsi di golf si è evoluta nel corso degli ultimi 25-30 anni soprattutto sotto la spinta delle moderne tecniche ed i nuovi materiali per il gioco, nonché delle nuove tecnologie costruttive e agronomiche sempre più mirate al rispetto

dell'ecosistema e del paesaggio, ma anche in funzione delle nuove esigenze dei giocatori e di coloro che promuovono la realizzazione di nuovi impianti nonché di coloro che li gestiscono. I percorsi moderni e in modo particolare quelli sviluppatisi in

Sopra, due schizzi di percorsi di 9 buche: esempio di valutazione di fattibilità con due ingressi differenti nell'area. Solitamente tali prime ipotesi sono realizzate a matita e a pennarello. Nella pagina di fronte: tre esempi alternativi di 2 buche. Spesso è preferibile prevedere due o più alternative progettuali prima di decidere quale inserire nel progetto preliminare definitivo.

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aree turistiche ad alta densità di gioco e abitativa, hanno dovuto adeguarsi alle nuove esigenze di usura, dovuta all'intenso traffico di giocatori, nonché alle sempre più pressanti richieste di risoluzione dei problemi relativi alla compatibilità ambientale.

Pertanto la progettazione moderna si è concentrata su due aspetti fondamentali e collegati fra loro come l'aspetto tecnico, ovvero tecnologico, e quello ecologico - ambientale. E' il caso peraltro di ricordare che, accanto alle

Above, two sketches of 9-holes courses: example of feasibility assessment with two different entries to the area. Usually, these early hypothesis area realized by pencil or marker. Next page: three alternative examples for 2 holes. Often it is better to make two or more project hypothesis before deciding which include in the final preliminary draft.


problematiche progettuali, la realizzazione di un impianto golfistico deve affrontare altri aspetti tecnici e organizzativi che vale la pena accennare in quanto fondamentali per la buona riuscita del prodotto golfistico finale, essi sono: - La reperibilità delle aree - L'iter burocratico amministrativo - Il reperimento dei finanziamenti - I tempi di programmazione - Le indagini di mercato e marketing - I tempi per la costruzione e l'apertura al gioco - Il reperimento di società di costruzione specializzate - La formazione del personale Le fasi principali che riguardano la progettazione sono così riassumibili: - Le fasi preliminari o analisi dell'area - La valutazione di fattibilità - La produzione del progetto preliminare (lay out definitivo) - La produzione del progetto definitivo ed esecutivo Le fasi preliminari (analisi dell'area) L'analisi preliminare dell'area risulta fondamentale in quanto è, di fatto, la verifica della sua suscettività alla trasformazione in percorso golfistico. Nel caso di un percorso di 18 buche, al netto delle superfici da destinare all'eventuale sviluppo

immobiliare, alberghiero, ecc., l'area interessata non è solitamente inferiore ai 60 ettari, ovvero a 600.000 mq. Obbligatoriamente occorre pertanto valutare in sito e con l'ausilio di mappe catastali e/o regionali, in scala adeguata, alcuni presupposti fondamentali come: - L'orografia del terreno, scartando quei luoghi con eccessiva pendenza o con presenza di rocce al fine di ridurre i movimenti terra e le criticità legate alla stabilità dei rilevati e di conseguenza dei costi di costruzione. - La natura agronomica del terreno legata alla presenza di pietre (scheletro), argilla, limo e comunque alla sua fertilità stimabile a vista o secondo un'indagine sulle coltivazioni effettuate negli ultimi anni, o meglio ancora con analisi fisico-chimiche del terreno. - La presenza o meno di drenaggio naturale o di capacità di smaltimento di acque in eccesso (capifosso o fossi scolmatori). - La presenza di una rete idrica oppure di sistemi di captazione dell'acqua di irrigazione, la presenza di pozzi artesiani o laghi artificiali ma anche di acque reflue di depurazione. - La presenza di alberature o fasce boscate o elementi

arborei protetti o di particolare pregio. - La presenza di opere e/o manufatti di particolare pregio e sottoposti a vincoli particolari. - La giacitura, l'orientamento prevalente del terreno. Al fine dell'analisi del sito risulta indispensabile inoltre raccogliere informazioni sul microclima, sulla piovosità totale nel corso dell'anno e dei mesi che lo compongono, sulle temperature minime e massime e dell'umidità (termoudogramma) nonché su particolari fenomeni naturali che sistematicamente o

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saltuariamente colpiscono i luoghi oggetto di indagine. Un momento importante dell'analisi dell'area che può invece essere svolto a tavolino riguarda l'inquadramento territoriale effettuato attraverso l'analisi della cartografia del sito e l'uso di ortofotocarte. Tale indagine risulta fondamentale per lo studio delle superfici alberate, della viabilità e degli accessi, del corso di fossi, torrenti o eventuali specchi d'acqua. Spesso questa cartografia diventa anche la base per l'elaborazione delle prime simulazioni di progetto.


La valutazione di fattibilità Senza riferirsi a schemi precostruiti, anche perché non ne esistono, o almeno non sono codificati, con tale termine si intende un documento di progettazione

preliminare, o ante progetto, nel quale prendendo in considerazione gli elementi orografici e vegetazionali riportati nelle cartografie a disposizione e le informazioni assunte nell'analisi dell'area

Sopra: ipotesi di rimodellazione lungo la teorica linea di gioco. Non è raro durante il sopralluogo ipotizzare il luogo di partenza (tee) e di arrivo (green) di una buca, immaginando il "nuovo" profilo del terreno. In basso: durante il sopralluogo per l'analisi del sito sono solitamente utilizzati pochi strumenti ma indispensabili per rilevare e focalizzare alcuni elementi del paesaggio. In tal senso non devono mai mancare una macchina fotografica, un distanziometro, un binocolo, un righello, carta per appunti e ovviamente una mappa del sito.

attraverso le visite in sito, compare un primo lay-out provvisorio del percorso, completo di aree di allenamento quali campo pratica, putting green e pitching green. Tale

Above: hypothesis of remodelling along the ideal playing line. It is not unusual, during the survey, to define a starting (tee) and a finish place (green) of a hole, conceiving the "new" ground profile. Below: during the survey on the site, can be employed a few instruments, indispensable to detect and focus some elements of the landscape. So one can not miss: camera, rangefinder, binocular, ruler, scrap paper, and a site map.

Birth of a golf course / Part 1 Golf course architecture has evolved over the last 25-30 years under the stimuli provided by newly developed playing materials and new construction and agronomic technologies increasingly attentive to environmental and landscape requirements, as well as to the

needs of the all the people involved: the players, the people who promote the construction of new golf courses and those who operate them. Modern golf courses, and especially those situated in densely inhabited tourist areas, had to meet stricter wear tolerance standards to withstand intense use and had to address the problems arising from greater public awareness of sustainability issues. Accordingly, modern designers have focused on two basic and mutually correlated factors, i.e., the technological and the environmental aspects. In this article, we describe the steps typically associated with the design of a new golf course, which may be summarised as follows: - Preliminary stages or analysis of the area; - Feasibility study; - Preliminary project (layout); - Final project and working drawings.

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documento progettuale, indicato anche con il termine di azzonamento, serve ad individuare e valutare, in termini di superficie, quelle aree vocate allo sviluppo di un ipotetico percorso golfistico. La valutazione di fattibilità è solitamente completata da una relazione di fattibilità e un preventivo di massima, realizzato secondo una stima sintetica effettuata dal progettista in base alla propria esperienza. Ad una prima valutazione di fattibilità ne possono seguire altre allo scopo di migliorare e perfezionare uno schema progettuale "in evoluzione" o anche per esigenze dettate da altri aspetti come la localizzazione della club house, l'accesso all'area, la viabilità interna, la localizzazione di un eventuale sviluppo immobiliare e/o dell'albergo o altre strutture ricettive a progetto. Spesso ad un primo lay-out ne seguono altri con caratteristiche del percorso di golf in continua evoluzione e con identità diverse dal precedente. Lo scopo però del primo documento di fattibilità è lo studio ed il reperimento di tutte le aree contigue in grado di accogliere, con i dovuti interventi sul territorio, un percorso di golf di buona fattura realizzato nel rispetto delle regole più o meno codificate della progettazione e comunque nel rispetto della normativa per l'impiantistica dei percorsi di golf definita dalla Federazione Italiana Golf. La produzione del progetto preliminare Con tale termine si intende l'individuazione planimetrica definitiva delle opere oggetto dell'intervento. Esse riguardano sostanzialmente: - Le strutture ricettive ed immobiliari - Le strutture di pertinenza e supporto l'attività golfistica. Riferendoci esclusivamente alla seconda categoria possiamo individuare dette opere nel seguente modo:


1 - Percorso di golf a) Individuazione delle aree di pratica come: campo pratica composto da battitore, landing area, tettoia di pratica; putting green, pitching green, bunker di pratica, chiping green.

Esempio di proposta di fattibilità realizzata a pastello (sopra) e sua prima configurazione al computer (sotto); in entrambe le ipotesi sono ben visibili ritocchi manuali dovuti a ripensamenti e/o modifiche richieste in fase di sviluppo del progetto generale.

b)Individuazione del percorso di gioco comprendente: posizione e dimensioni di tee, fairway, green, bunker, laghi che oltre ad ostacoli di acqua sono anche depositi di acqua, altri ostacoli, rappresentati da

Proposal of feasibility drawn in pastel (above) and first draft by computer (below); in both the sketches can be seen manual retouching due to thoughts and changes required in development of the overall project.

fossi, gruppi di alberi, ecc., strade per i car, ponti, nuove piantumazioni, altri elementi presenti lungo il percorso come ricoveri per i giocatori o servizi igienici. Ogni buca deve essere numerata per indicare la sequenza di gioco dalla buca di partenza a quella di rientro alla club house. 2 - Strutture accessorie a) Individuazione di strutture accessorie come: centro manutenzione e servizi per gli addetti alla manutenzione, ufficio green keeper; depositi per mezzi, attrezzature e prodotti per il campo; stazione di pompaggio dell'impianto fisso di irrigazione; eventuale struttura per la depurazione terziaria dei reflui di depurazione; eventuali alloggi per il personale della manutenzione e/o della sicurezza. Nel progetto preliminare pertanto compaiono tutte le strutture golfistiche ed immobiliari previste nel piano

di intervento generale, e alla sua formazione, concorrono più figure professionali come: il progettista del percorso di golf, il progettista della club house, delle residenze, dell'albergo. Una figura professionale nata nel corso degli ultimi 20-25 anni, soprattutto in seguito alle grandi iniziative immobiliari combinate con lo sviluppo di prestigiosi percorsi di golf sorte negli Stati Uniti, ma anche in Europa (Spagna, Portogallo e Regno Unito), è il Masterplanner, il cui compito è quello di coordinare il lavoro dei vari progettisti in funzione dell'obiettivo finale in senso lato, valutando budget, target e obiettivi vari. Tornando al progetto preliminare del percorso di golf è possibile affermare che, essendo essenzialmente una visione planimetrica della configurazione finale dell'impianto sportivo, affronta in modo puntuale i temi relativi al posizionamento delle aree di allenamento e pratica, allo sviluppo, alla lunghezza e alla sequenza delle buche, alla distanza tra le buche stesse, per la sicurezza interna, e quella tra queste ed eventuali strade e/o strutture poste lungo i confini, per la sicurezza esterna, alle aree di gioco, tee, fairway, green, e le loro dimensioni, alla presenza di corsi d'acqua naturali e/o artificiali, alle aree di gioco secondario (rough) e agli eventuali incolti, alla localizzazione delle aree boscate o di nuova piantumazione. Tali ipotesi progettuale verrà successivamente sviluppata e verificata nel proseguo della progettazione definitiva la cui base, cioè il rilievo topografico dello stato di fatto, permetterà di stimare le effettive aree sulle quali sviluppare il percorso golf ipotizzato. Solo allora sarà possibile verificare se le proposte progettuali indicate nel progetto preliminare erano valide e percorribili.

Fulvio Bani 103


avvenimenti

Il museo dello sport a Torino novembre verrà inaugurato a Torino il Museo dello sport nei locali dello Stadio Olimpico. Questa è la notizia. Adesso raccontiamo come si è arrivati a questa interessante idea che diventa realtà. L'idea è venuta ad Onorato Arisi, dinamico collezionista di cimeli sportivi (pare ne possieda circa 250.000), che è stato il gestore, a Milano, del Museo Inter e Milan all'interno dello Stadio S. Siro, che ha avuto negli anni scorsi un vero e proprio successo di visite. Arisi decide di trovare una città disposta ad ospitare la sua idea di museo, unico in Italia e uno dei pochi in

A

Europa. Espone l'idea alla Città di Torino, che la sposa con entusiasmo. La scelta di Torino naturalmente non è casuale, la città ha dato i natali ad alcune tra le più importanti discipline sportive e federazioni; basti citare la nascita della FIGC il 16 marzo 1898. Poi, a Torino c'è lo Stadio Olimpico costruito nel 1933, ristrutturato nel 2005 per la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi Invernali e successivamente trasformato di nuovo a stadio del calcio. Insomma, non un edificio qualunque, ma un vero e proprio monumento allo sport che ha visto un numero invidiabile di eventi sportivi e concerti, oltre ad aver ospitato, nelle

partite casalinghe, le due squadre torinesi, la Juventus e il Torino. Quindi quale migliore città e migliore alloggiamento per i cimeli sportivi di campioni italiani e internazionali, tra cui Ayrton Senna e Pelè, che faranno sognare i visitatori? Il museo avrà come ingresso la storica biglietteria che si affaccia su corso Agnelli. Il visitatore poi verrà introdotto a visitare il museo passando di fianco alla fiaccola olimpica, arrivando ai circa 700 mq di esposizione di cimeli sportivi e attrazioni multimediali sullo sport, per poi fare anche il tour dello stadio visitando spogliatoi, spalti e bordocampo. La società di Onorato Arisi che gestirà il nuovo museo si chiama Autentico Sport S.r.l., e tutti noi sappiamo quanto l'aggettivo autentico sia auspicabile nel mondo dello sport. Io penso che lo sport sia portatore di valori molto importanti nella formazione del carattere e della personalità dei giovani: la lealtà, la competizione, il saper vincere e il saper perdere, l'aggregazione, lo spirito di squadra e

Qui sopra, alcuni cimeli raccolti da Onorato Arisi: canotta di Alberto Cova a Los Angeles '84; pallone della finale Italia-Francia ai Mondiali 2006; maglia iridata di Francesco Moser; spada di Angelo Mazzoni; guanto di Muhammad Alì; casco di Ayrton Senna. Nelle altre immagini, viste dello Stadio Olimpico di Torino. Above, relics collected by Onorato Arisi: tanktop of Alberto Cova for Los Angeles 1984; ball from the finals Italy-France at World Championship 2006; world champion's jersey of Francesco Moser; épée of Angelo Mazzoni; glove of Muhammad Alì; helmet of Ayrton Senna. In the other pictures, views of the Olymic Stadium of Turin.

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Intervista a Onorato Arisi Ed ora alcune domande al promotore dell'iniziativa. B.M.: Perché un Museo dello Sport? O.A.: Troppo spesso campioni osannati al momento delle loro imprese finiscono per essere dimenticati. Questo Museo valorizza il concetto della memoria, restituisce luce a quegli sportivi ricordando e facendo rivivere quelle emozioni che le loro imprese ci hanno fatto provare. Mi piacerebbe che da queste storie i giovani traessero importanti lezioni, prima tra tutte la voglia di partecipare e vincere, anche se questo spesso va a braccetto con la fatica. Quali motivazioni hanno portato alla scelta di Torino? Questa è una città che, soprattutto negli ultimi anni, ha saputo valorizzare molte iniziative sportive e la sua candidatura a Capitale Europea dello Sport 2015 poteva avere un ulteriore spunto proprio con la nascita del Museo dello Sport, unico in Italia e tra i pochi in Europa. Il nome Autentico Sport è una coincidenza? Non esiste coincidenza. La nostra società, come attività, vuole mostrare pezzi e oggetti realmente autentici e

con questi valorizzare l'autenticità dello sport. Possiamo dire che siamo sportivi dentro. Quali risultati operativi vi aspettate da questa iniziativa? Siamo riusciti a riunire aspetti che danno garanzia di successo: la città di Torino, che negli ultimi anni ha fatto registrare un importante aumento in numero di turisti; lo Stadio Olimpico, monumento storico dello sport e per questo sicuramente invitante; e tutto ciò che esporremo, che sarà di sicuro richiamo. Sono convinto che ci siano tutti i presupposti per un successo e per dare ulteriore lustro alla città. Sarà solo un museo di cimeli? Sarà fondato principalmente sul piacere di vedere e far vedere oggetti unici appartenuti ai più grandi Campioni italiani e internazionali. Attraverso di loro e attraverso alcune tecnologie multimediali riusciremo a raccontare le storie che sono dietro questi Campioni, la loro fatica, le loro sofferenze e ovviamente la loro gioia al momento di tagliare vittoriosi il traguardo.

New Sports Museum in Turin In November, a new Spor ts Museum will open in Turin, in the Olympic Stadium. The initiative was conceived by Onorato Arisi, a dynamic collector of spor ts memorabilia (rumour has it he owns about 250,000), who was the manager of the Inter and Milan Museum in Milan, at Stadio S. Siro, a site that was visited in recent years by a record number of people. The new museum will be housed in Turin's Olympic Stadium, a structure built in 1933 and restructured in 2005

for the opening ceremony of the Winter Olympics. Shor tly after wards, the facility was conver ted back into a soccer stadium. In shor t, not just any building, but a veritable monument to spor t. The new Spor ts Museum will also be the city's spor t information point, where people will find up-to-the-minute information on spor ting activities in Turin and will have a chance to discuss spor ting events on a 360degree basis. The plan, in fact, is to use the new museum as a venue for lectures, meetings, conferences and presentations. Our readers are warmly invited to visit this new installation in the ver y hear t of Turin, a spor ts-loving city which in all likelihood will be the European Spor ts Capital in 2015.

molti altri. Purtroppo lo sport moderno, basato solo sul risultato e sul business, non propone all'attenzione dei giovani questi importanti valori. E anche se un Museo dello Sport non potrà fare miracoli in questo campo, comunque un buon contributo a rivalutare i valori autentici dello sport lo potrà dare. Il nuovo Museo dello Sport sarà anche il punto cittadino dello sport, dove si potranno trovare tutte le informazioni sullo sport torinese e diventerà anche il luogo dove si parlerà di sport a tutto campo. Infatti, nel pensiero degli ideatori c'è anche l'idea di usare questa nuova sede per ospitare conferenze, incontri, convegni, presentazioni ecc. Insomma, il luogo dove si parlerà di tutti gli aspetti dello sport: dalla storia ai risultati, dagli impianti sportivi alla medicina dello sport e vari altri. A questo punto un caloroso invito rivolto a tutti a visitare questa nuova installazione nel cuore della sportiva Torino, che sarà anche con molte probabilità la futura capitale europea dello sport nel 2015. Bruno Marabotto

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Entrambe le novità sono visionabili su pressostruttura allestita presso lo stabilimento Teloni Poletti di Fontaneto d’Agogna.

These two innovative products may be seen in place in a tension structure set up at the Teloni Poletti plant in Fontaneto d'Agogna.

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Produzione

Parola d’ordine: risparmio! Eco Systema La Teloni Poletti srl ha finalmente trovato per la pressostruttura una giusta identità di impiego al generatore d'aria ausiliario (c.d. "Emergenza") ponendolo come gestore dell'intero impianto. La scheda elettronica dell'apparecchiatura controllata dall'Eco Systema è infatti programmata per consentire lo scambio di funzionamento tra il generatore ausiliario e il gruppo principale che sono così in grado di interagire a seconda delle varie condizioni di esercizio richieste. In condizioni di venti assenti o deboli e riscaldamento spento, il sostentamento della copertura è garantito dal generatore ausiliario mediante l'Eco Systema consentendo un risparmio sui costi di energia elettrica del 50/70%. Quando la velocità del vento supera i dati impostati nei parametri di installazione, o viene attivato il riscaldamento, l'Eco Systema effettua automaticamente lo scambio di funzionamento con il gruppo di gonfiaggio principale. Mentre se la velocita del vento misurata dall'anemometro supera la soglia limite definita per legge, l'Eco Systema si attiva per incrementare la pressione all'interno della copertura rendendola maggiormente rigida e stabile. L'Eco Systema è dotato di segnali di ingresso ed uscita utili per visualizzare e controllare da remoto tutte le funzioni delle macchine.

TKK 400 Fluor Transparent TKK 400 Fluor Transparent è un tessuto di nuova generazione creato per applicazioni architettoniche di lunga durata. TKK 400 ha un tessuto di supporto in PES ad alta tenacità spalmato con PVC trasparente ignifugato e trattato con stabilizzatori di vario tipo. La laccatura PVDF migliora la resistenza alle intemperie e aumenta la repellenza allo sporco creando inoltre un'efficace barriera ai Raggi UV. Il TKK 400 permette un passaggio di luce naturale del 40% aumentando così il grado di confort delle coperture e riducendo l'utilizzo di energia per l'illuminazione artificiale. TKK 400 Fluor Transparent può essere garantito fino a 12 anni, è riciclabile ed è prodotto in conformità delle Norme Europee per la sicurezza sull'uso dei materiali chimici REACH.

auxiliary air generator (the so-called "Emergency" generator) which is now responsible for the management of the entire tensile system. The "Eco Systema" controlled electronic board of the equipment, in fact, is programmed to enable the auxiliary generator and the main assembly to interact and exchange roles depending on ambient and operating conditions. In no wind or weak wind conditions, the desired equilibrium

Eco Systema Tension structure manufacturer Teloni Poletti srl has identified the appropriate job profile for the 107

configuration is ensured by the auxiliary generator through the Eco Systema control unit, resulting in 50/70% savings in energy consumption. When wind speed exceeds a threshold defined with the installation parameters, or when the heating system is switched on, the Eco Systema control unit automaticlly turns on the main generator. If the speed of the wind, as measured by the anemometer, exceeds a limit threshold specified by the law, the Eco Systema increases the pressure in the structure to make for enhanced rigidity and stability. The Eco Systema uses input and output signals to enable all machine functions to be viewed and controlled in remote mode.

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fabric, specially created for use in the construction of durable architectural structures. TKK 400 features a supporting fabric made of high tenacity PES and coated with clear, fire-resistant PVC treated with various stabilising agents. The PVC coating improves the resistance of the structure to the atmospheric agents, is dirt-resistant, and at the same time provides effective protection against UV rays. TKK 400 enables a 40% share of the natural light to pass through, thereby enhancing the degree of comfort offered by the cover, and greatly reducing artificial lighting energy requirements. TKK 400 FluorTransparentcanbe had with a 12-year warranty, is recyclable and is produced in keeping with the European standards on the safe use of chemical materials (REACH).



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Produzione

E’ a firma Bauma il nuovo centro sportivo al Lido di Altanea

Il moderno centro sportivo al "Lido di Altanea" di Caorle, è stato realizzato da Bauma Sportimpianti di Villorba, storica azienda trevigiana che dal 1970 opera a livello nazionale con esperienza e professionalità, al servizio dello sport. L'area sportiva è sorta in una delle più eleganti e attrezzate realtà turistiche dell'Alto Adriatico: il Lido di Altanea, immerso nel verde, di fronte al mare azzurro e pulito, a 5 km. da Caorle e a 2 da Porto S. Margherita, a fianco del golf a 18 buche "Pra delle Torri". Il centro sportivo si compone di due campi da tennis in erba artificiale (approvata I.T.F), un campo basket-pallavolo in resina sintetica, due campi da beach volley, un campo da calcio a sette in erba sintetica di ultima generazione e due campi da calcetto, sempre in erba sintetica. La Bauma (www.bauma.it) ha costruito in toto i campi sportivi, dai sottofondi dotati di drenaggi verticali alla pavimentazione di gioco. Inoltre ha provveduto alla realizzazione delle recinzioni, alla fornitu-

ra e posa delle attrezzature e dell'illuminazione non solo dei campi di gioco, ma anche

dei vialetti pedonali che portano al centro sportivo. La società, specialista 109

nella realizzazione "chiavi in mano" di impianti polifunzionali per tutte le discipline sportive,

garantisce anche un servizio di assistenza e manutenzione postvendita.



news Ritorno al SAIE La quarantottesima edizione di SAIE, con il nuovo salone tematico SAIE Sport & Technologies, si svolgerà a Bologna dal 18 al 21 ottobre 2012. SAIE Sport & Technologies propone un'offerta espositiva ampia ed esaustiva che comprende le soluzioni più innovative in termini di strutture, sistemi e materiali utilizzati (e utilizzabili) negli impianti sportivi e per le attività ricreative. Un focus particolare di questa prima edizione sarà sulle tecnologie per i manti in erba artificiale, con i più importanti produttori europei a presentare i loro sistemi. L'iniziativa si sviluppa nel padiglione 21 del quartiere fieristico di BolognaFiere su una superficie espositiva di 7.000 metri quadrati e si completa con un'area Forum - Piazza di SAIE Sport & Technologies coordinata da FIGC - Lega Nazionale Dilettanti, in cui si susseguono incontri e approfon-

un'occasione unica per far conoscere gli ambiti che rendono gli impianti sportivi più sicuri e più facilmente manutenibili e per valorizzare, anche presso la comunità internazionale di operatori professionali che ogni anno visitano il SAIE, la leadership delle imprese italiane.

dimenti che coinvolgono numerosi esperti sui temi di maggiore attualità per il settore. Il nuovo salone si contestualizza perfettamente in un'edizione di SAIE dedicata alla ricostruzione e alla riqualificazione del patrimonio edilizio con una visione che non si limita ad analizzare gli interventi ai singoli edifici, ma amplia la scala a intere aree urbane e al territorio in cui queste si sviluppano. In questo contesto SAIE Sport & Technologies è

Rio2016, iniziato il countdown per i giochi olimpici Con la fine delle Olimpiadi di Londra 2012 è iniziato il conto alla rovescia per quelle che si svolgeranno a Rio nel 2016. Nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Londra, la fiamma olimpica è stata simbolicamente consegnata alla città di Rio. A quattro anni dall'apertura dei Giochi che saranno ospitati dalla capitale brasiliana, tutte le maggiori realizzazioni sportive e infrastrutturali sono attualmente in corso: sono iniziati i lavori per la linea 4 della Metro e per il rin-

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Notizie novamento del distretto portuale; nell'ultimo anno sono iniziati i lavori al Parco Olimpico, localizzato nella zona Barra, che occuperà un'area di 1.18 milioni di metri quadrati e ospiterà un totale di 9 discipline sportive. Sono pronti anche le fondamenta del Villaggio Olimpico e il design dei campi da golf. La trasformazione della città ha incluso l'apertura del rinnovato Sambodromo, dove avrà inizio e termine la maratona olimpica e avranno sede le competizioni di tiro con l'arco. Il Sambodromo non è l'unica struttura esistente a Rio che sarà riutilizzata per le Olimpiadi: ci sono molte strutture che serviranno a questo scopo e inoltre, come già successo per Londra, anche a Rio il progetto iniziale ha posto l'attenzione sul riutilizzo degli impianti in fase post-olimpica. Aecom - già master planner ai Giochi di Londra - si occuperà di progettare l'Olympic Park di Rio, nella par-


Notizie

news

Rendering del parco olimpico di Rio 2016. Foto ©Aecom

te occidentale della città, dove avranno sede 15 eventi olimpici. La strategia per il riutilizzo di questo parco prevede dai 5 ai 7 anni di "transizione" al termine dei giochi, prima che il parco possa essere effettivamente utilizzato nuovamente. Alcune strutture sportive come lo stadio del nuoto, il campo da hockey e i

campi da tennis saranno solo temporanee mentre altre, come il velodromo, saranno utilizzate come centri di allenamento olimpici alla chiusura dei Giochi. Detroit Riverfront Competition AIA, American Institute of Architects e la città di Detroit

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hanno indetto un concorso di idee per riqualificare il riverfront della città americana. Oggetto del concorso è l'area compresa tra Cobo Hall e il Renaissance Center, e tra Jefferson Avenue e il fiume; questa sezione, che include Hart Plaza, è il cuore della città. Le strade principali del piano radiale, creato da Augustus Woodward e basato sul layout di Washington DC, si intersecano proprio a nord di quest'area. Sono compresi nell'area il tunnel internazionale per il Canada, l'edificio dell'Autorità Portuale, i resti del Ford Auditorium di recente demolito, una struttura di parcheggio multipiano (che limita la visione verso il fiume per molti edifici) e l'Hart Plaza, un parco pubblico che ospita festival ed eventi. Lungo il perimetro del sito si trovano il Renaissance Center, con il centro congressi Cobo Hall, il quartier generale della General Motors, l'arena Joe Luis,

Nella foto, planimetria del Detroit Riverfront.

che ospita concerti e le partite dei RedWings, il Comune e diversi edifici commerciali e uffici. Questa diversificazione potrebbe portare a pensare a uno spazio for temente utilizzato ma per la maggior parte del tempo invece questa parte della città è vuota e a volte desolata. Soltanto durante gli eventi stagionali come il festival della musica elettronica e quello del jazz e i festival estivi lo spazio si anima. Un tempo questi festival erano numerosi e molto vari, ma con il tempo sono molto diminuiti; il sito ha perso la sua impor tanza soprattutto dopo che è stato creato un nuovo parco due isolati più a nord: Campus Martius è ora


la sede degli eventi natalizi, dell'albero di Natale, della pista del ghiaccio e di numerosi concer ti. Anche se la gente del posto ama l'area che costeggia il fiume, questo non è sufficiente per attrarre investimenti, persone, eventi. Per questo la città di Detroit cerca proposte e idee per rivitalizzare quest'area unica, partendo dalla sua relazione con l'acqua, proposte che creino uno spazio pubblico vibrante, che unisca la città con il fiume. Le proposte dovranno essere creative, non ci sono vincoli all'utilizzo e agli utilizzatori di quest'area, dagli uomini d'affari in cerca di un luogo dove pranzare all'aperto, alle famiglie che passeggiano con i bambini, ai turisti che visitano Detroit per la prima volta, ai cittadini in cerca di un luogo dove trascorrere qualche ora dopo il lavoro o nel weekend, vicino all'acqua. Il concorso è partito in agosto e si concluderà in dicembre, con l'attribuzione al primo classificato di un premio di 5 mila dollari e un viaggio a Detroit. Londra 2012: il futuro del Greenwich Park La Commissione organizzatrice dei Giochi di Londra, LOGOC, ha iniziato i lavori di trasformazione del Greenwich Park, con la rimozione di tutte le strutture temporanee per assicurare la "restituzione" del parco alla cittadinanza. Sono stati circa 370 mila gli

Vista del Greenwich Park.

spettatori che hanno visitato il Greenwich Park durante i Giochi Olimpici: il parco ha ospitato gli eventi equestri legati alle competizioni olimpiche e paralimpiche. In molte aree si tratterà di sistemare il manto erboso con una nuova semina all'inizio del 2013, che porterà la fioritura del nuovo prato nella primavera del 2013, oltre che di rimuovere tutte le strutture sportive temporanee, non più utili. Sarà inoltre ripristinato il percorso equestre. Un concorso di idee per la fondazione Troncone Stimolare i giovani professionisti a elaborare progetti di riqualificazione delle principali strutture sportive napoletane. Questo l'obiettivo principale che la Fondazione Troncone si è prefissata per il 2012. L'idea progettuale dovrà avere una reale sostenibilità, economica e finanziaria, così da garantirne l'effettiva realizzazione. Il bando prevede l'aggiudicazione entro fine 2012, con premi che vanno dai 3500 euro per il primo classificato, ai 2000 del secondo e ai 1500 del terzo. PyeongChang 2018, partono i lavori Dopo il successo ottenuto dalla candidatura per i Giochi Olimpici Invernali che si terranno nel febbraio 2018, Pyeongchang (Repubblica di Corea) si prepara per il grande evento. Soddisfatti i rappresentanti della commissione olimpica IOC, al loro sopralluogo presso il sito che ospiterà le Olimpiadi invernali. La struttura della Commissione Organizzatrice per Pyeongchang 2018 (POCOG) sta prendendo forma rapidamente, assegnando i ruoli chiave mentre lo stesso avviene per le strutture sportive. Alcune sono già esistenti, mentre, per quelle ancora da realizzare, è già stato stabilito un chiaro e dettagliato piano di lavoro; è già iniziata la costruzione del Villaggio Olimpico a Gangneung. 113


Notizie La nuova Copenhagen Arena, identità nordica per 3XN Una struttura dotata di 12.500 posti a sedere, ma pensata per contenere fino a 15.000 spettatori in piedi, da realizzare nel quartiere di Øre-

news Paese: sarà una struttura flessibile, realizzata in armonia con l'ambiente circostante. La facciata, semi trasparente e a forma di onda, sembra danzare nell'ambiente e permette ai visitatori di "sbirciare" le attività in corso dentro la strut-

se del progetto di 3XN, presentato al concorso di progettazione lanciato nell'autunno del 2011. Il gruppo guidato dai danesi 3XN includeva una forte componente "anglosassone", rappresentata da HKS architects (Stati Uniti), Arup (Regno Unito) e ME Engineers (Stati Uniti). I lavori per la Copenhagen Arena dovrebbero iniziare a metà 2013 e concludersi a metà 2015, con il primo evento organizzato nell'autunno 2015. Forlì, concorso di progettazione di riqualificazione urbana Il comune di Forlì ha indetto

stad, ovvero in una delle due aree di sviluppo della capitale danese: la futura Copenhagen Arena verrà costruita in un distretto ad alta concentrazione di architetture contemporanee. La nuova struttura sportiva attrarrà migliaia di persone a Copenhagen, e contribuirà all'economia del

tura; le piastrelle di terracotta della facciata aggiungono un tocco di calore e regalano un aspetto elegante alla struttura stessa. Il volume dell'edificio, movimentato dall'ondulazione, crea un certo numero di spazi e nicchie, da usare per scopi ricreativi. L'arena sarà realizzata sulla ba-

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un concorso di progettazione per la riqualificazione dell'area Palestra Campostrino e del Parco ex ospedale Morgagni. Il concorso prevede: il recupero e la rifunzionalizzazione dell'Ex Palestra "Giulio Paolucci" in Piazzetta Campostrino e della relativa area di per tinenza, da anni inutilizzata; la riqualificazione dell'area del Parco dell'ex Ospedale Morgagni adiacente al Campus Universitario, nell'ambito del compar to urbanistico RU4-Morgagni il cui Piano urbanistico attuativo è dal 2003 in fase di realizzazione; inter venti di riqualifica-

La palestra di Campostrino in una visione attuale.


news zione di alcune vie (Via G. della Torre e via S.Pellegrino Laziosi) che separano l'ex Palestra e l'area ex ospedaliera e la sistemazione di Piazza Solieri sulla quale si af faccia il nuovo ingresso al Campus (realizzato nel vecchio padiglione di ingresso all'ospedale oggi ristrutturato ed ampliato). Gli inter venti sono volti alla riqualificazione di aree strategiche e all'aumento delle dotazioni di verde pubblico attrezzato e delle aree destinate alle attività spor tive. L'impor to complessivo dei premi che saranno assegnati ammonta a 36 mila euro, ripar titi tra i primi cinque classificati. Il primo classificato si aggiudicherà 20 mila euro. Il concorso di progettazione è stato preceduto da una prima fase indagatoria, durante la quale tutti i cittadini sono stati invitati a esprimere la propria preferenza per una delle sei

proposte di riuso formulate a suo tempo. Un nuovo parco urbano a Torino Nuova vita per un'area industriale dismessa che si trasformerà in un grande polmone verde per Torino: si tratta dell'area Spina 3, che, nell'ambito di un lungo processo di riqualificazione urbana, sarà trasformata in un'area aper ta al pubblico e multiuso. Il parco è il cuore della grande trasformazione di quest'area industriale e, una volta terminato, costituirà uno dei più vasti polmoni verdi della città con i suoi 456 mila metri quadrati. Vecchio e nuovo convivono nei nuovi spazi, dove mentre alcuni capannoni sono stati demoliti altri sono stati "salvati" perché elementi significativi del paesaggio, come la torre della Michelin e la centrale delle acciaierie Fiat. Il progetto

del parco è il risultato di una gara internazionale a procedura aper ta avviata già nel 2004: il vincitore del concorso è stato il gruppo diretto da Peter Latz, gruppo italo tedesco che ha progettato un parco che alterna zone naturalistiche - con prati e spazi alberati - ad aree giochi per bambini e aree sportive. Elemento fondamentale il fiume Dora, valorizzato e reso più accessibile. Nel 2007 il progetto è stato inserito tra le opere da realizzare nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Proprio nel 2011, in occasione dei festeggiamenti, sono stati inaugurati i primi tre lotti, seguiti dal tratto lungo il fiume Dora nel maggio 2012. L'autunno 2012 dovrebbe vedere i lavori conclusi. FOTO: Alcune immagini dell'inaugurazione dei primi lotti del Parco Dora di Torino, nel 2011

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Notizie Gli arcieri di Maniago: errata corrige

Nella pagina di apertura dell'ar ticolo "Largo agli arcieri di Maniago!", a pag. 35 del numero 286 di Tspor t, abbiamo erroneamente indicato Maniago come in provincia di Trento, mentre si trova in provincia di Pordenone, come risulta dalla scheda tecnica pubblicata all'interno dell'articolo. Sono doverose le scuse agli interessati e a tutti i maniaghesi.



Idee, progetti, appalti, lavori da e per le pubbliche amministrazioni

a cura di Pietro Chianchiano e Sabina Orrico

Dogliani (Cn): è stata inaugurata la nuova tensostruttura cittadina. L'impianto prevede una copertura ad archi in legno lamellare, con volume coperto e riscaldato di circa 5000 metri cubi. Al suo interno, è sta-

to realizzato un campo polivalente: per la pavimentazione si è optato per un pavimento in pvc da 4 mm, omologato dalla Federazione italiana Tennis. La tensostruttura è stata realizzata con importan-

ti accorgimenti a livello di risparmio energetico. Seborga (Im): è stato inaugurato il nuovo campo polivalente situato nel centro sportivo Bruno Semeria. Si tratta di un campo di

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calcio a 5 regolamentare, in sintetico, utilizzabile anche per il gioco del tennis e della pallamano. Udine: la provincia di Udine ha assegnato contributi per quasi 79

mila euro ai comuni e alle associazioni per lavori di adeguamento di impianti spor tivi. Tra i beneficiari due comuni: quello di Chiopris Viscone e quello di Moggio Udinese, dove saranno effettuati i la-


regioni, province, comuni vori di manutenzione straordinaria del tennis di via Ermolli, per una spesa di circa 13 mila euro. Per il resto si tratta di società spor tive e circoli culturali e

ricreativi che si occuperanno di sistemare gli impianti sportivi di cui sono gestori. Cittadella (Pd): la giunta comunale ha de-

from municipalities

liberato la concessione di un contributo straordinario all'Asd Juventina Laghi per il restyling degli impianti spor tivi in frazione Laghi. Saranno messi a

norma gli impianti elettrici e idraulici negli spogliatoi, e sarà installato l'impianto di irrigazione nel campo di allenamento. La spesa si aggira intorno

ai 46 mila euro e il comune ne finanzierà circa la metà, mentre la somma restante sarà a carico della società spor tiva. Forlì: è stato inaugurato il campo di calcio a 7 in erba sintetica in zona san Giuseppe Artigiano, in presenza del sindaco Rober to Balzani e del parroco don Carlo Guardigli. In occasione dell'inaugurazione si è disputata una par tita tra la squadra della parrocchia e quella del consiglio comunale. Reggio Emilia: a meno di un anno dall'inizio dei lavori è stato inaugurato il campo di calcetto, all'interno del parco delle Paulonie. Il campo spor tivo esisteva già, in terra battuta: ora è stata posata l'erba sintetica e il campo è stato recintato, illuminato e dotato di spogliatoi. Il parco a breve sarà completato da una zona dedicata al gioco dei bambini. La presentazione del campo di calcio fa par te integrante di un percorso iniziato nel 2008, all'interno del "Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione". Un'operazione che ha già visto investimenti per 1 milione di euro da par te del Comune con opere di manutenzione e riqualificazione. Si ricordano, tra gli altri, il parcheggio "Lucchetto" trasforma-

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Reggio Emilia, l'assessore Franco Corradini e un’immagine dell'inaugurazione del campo di calcetto nel parco delle Paulonie.

to nella nuova piazza Domenica Secchi con il Caffè Reggio, l'ampliamento del parcheggio in via Vecchi, i numerosi lavori di manutenzione e decoro. "Il nuovo impianto sportivo - ha commentato l'assessore Franco Corradini conferma la volontà dell'Amministrazione, malgrado il momento di evi-

dente sofferenza economica, di promuovere azioni e iniziative capaci di riqualificare un quartiere che vive una realtà complessa con investimenti frutto di percorsi di partecipazione e concertazione con gli abitanti, aventi l'obiettivo di rinforzare relazioni e legami solidali".

Bellaria (Rn): è stato inaugurato in presenza dell'assessore allo spor t Rober to Maggioli e di quello ai lavori pubblici Michele Neri il palatenda di via Rossini. La struttura è stata completamente ammodernata grazie a un inter vento congiunto dell'amministrazione comunale in collaborazione con il Bellaria Basket. Con una spesa di 30 mila euro, sostenuta dal comune, è stata completamente rinnovata la coper tura del palatenda grazie a un nuovo tendone con doppia camera d'aria anti-condensa, che ne favorisce l'aerazione. Con una ulteriore spe-

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Bellaria (Rn), il palatenda di Via Rossini.

sa di pari impor to poi, la società spor tiva Bellaria Basket ha sostituito il linoleum della pavimentazione con un nuovo parquet. Badia Prataglia (Ar): è stata inaugurata l'innovativa area fitness all'a-

perto, realizzata dal Parco nazionale delle foreste casentinensi in collaborazione con la sezione Soci Coop centro Italia di Bibbiena, con l'obiettivo di creare un angolo "speciale" nell'abitato, utilizzabile da cittadini e turisti.


regioni, province, comuni Senigallia (An): si sono conclusi i lavori per la costruzione dell'impianto sportivo dell'oratorio della parrocchia della Cesanella, che ora può contare su un campo da

calciotto, due da calcetto in erba sintetica, un polivalente, un campo da pallavolo e uno da calcetto in erba naturale. Nel centro sportivo sarĂ a breve realizzato

from municipalities

anche un oratorio moderno, con due sale polivalenti da 200 metri quadrati ciascuna. Capannori (Lu): ha riaper to al pubblico la

piscina comunale, al termine degli impor tanti lavori che hanno interessato l'impianto spor tivo in estate. Gli inter venti, realizzati

dall'amministrazione comunale per un costo complessivo di circa 130 mila euro, hanno interessato il sistema di aerazione e l'impianto di illuminazione interna della struttura gestita dalla Capannori Ser vizi. Ha dichiarato l'assessore allo spor t, Pierangelo Paoli: "si tratta di opere di manutenzione impor tanti, finalizzate a migliorare ulteriormente e rendere piÚ efficiente l'impianto spor tivo a beneficio di tutti coloro che lo frequentano. Con queste opere infatti è stato migliorato sensibilmente l'impianto di aerazione della piscina nel suo complesso, che, risalendo all'epoca di costruzione dell'impianto natatorio necessitava di inter venti di ristrutturazione per essere ammodernato. Questo produce risvolti positivi anche nel consumo di energia elettri-

Capannori (Lu), l'assessore allo sport Pierangelo Paoli e la piscina comunale.

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ca nei locali della piscina, perché con la realizzazione di questi inter venti ci sarà cer tamente un risparmio sulla bolletta".

Comune inter verrà con un contributo di 10.000 Euro. Grottaferrata (Rm): è stato inaugurato il centro spor tivo rinnovato

nell'area spor tiva "La Madonnella" di villa Grazioli. Il centro spor tivo è dotato di tre campi da tennis, un campo polivalente, un nuovo

Città della Pieve (Pg): è stata inaugurata la nuova tribuna coper ta del centro spor tivo di Moiano, finanziata dalla Banca di Credito Cooperativo Crediumbria. La tribuna, realizzata in quattro mesi, garantisce 400 posti al coperto ed è costata 210 mila euro. Perugia: è stato approvato dalla giunta comunale il progetto di manutenzione straordinaria del campo spor tivo di Ramazzano. Il progetto è stato presentato dall'ASD Ascur Ramazzano. "Con l'approvazione della delibera - ha spiegato l'assessore allo spor t Ilio Liberati - la società Ascur viene autorizzata a eseguire le migliorie nel campo spor tivo e a spostare la recinzione secondo le normative di sicurezza". Il costo complessivo dei lavori è di quasi 55 mila euro, e il

Perugia, l'assessore allo sport Ilio Liberati.

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campo di calcio a 5 in erba sintetica, una palestrina da 40 metri quadrati e uno studio medico. Gela (Cl): il movimento

giovanile san Francesco di Gela ha inaugurato il campetto di calcio in erba sintetica del centro storico, in piazza Padre Pio, in presenza del sindaco.


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CEDOLA DI COMMISSIONE Desidero abbonarmi a: Tsport annuale (6 numeri) Tsport annuale (6 numeri) + CD Schede tecniche (iva 21% inclusa) Rinnovo Tsport annuale (6 numeri) + CD aggiornamento Schede tecniche (iva 21% inclusa) Tutterba annuale (4 numeri)

periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing

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Direttore responsabile / editor Maria Carbone Direttore / director Bruno Grillini Grafica e impaginazione / graphic design Studio TS - Fabio Passoni Hanno collaborato / contributors Fulvio Bani, Maria Carbone, Pietro Chianchiano, Tommaso Empler, Stefania Farina, Giancarlo Fischetti, Davide Gambino, Bruno Grillini, Cesare Lino, Stefano Longhi, Bruno Marabotto, Sabina Orrico, Paolo Pettene, Michele Ridolfi, Mary Kate Russo, Joseph Wolfe. Fotografie / photos Archivio Tsport / Tsport archive Sergio Foroni - Bruno Grillini

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Le schede tecniche di TSPORT in questo numero

&

Legislazione italiana 9.1 - 730/737

Sport Disegno di legge N. 1728 Norme per la promozione della pratica sportiva nelle scuole ed istituzione dei nuovi Giochi della Gioventù Disegno di legge N. 1813 Disposizioni per favorire le società e le associazioni dilettantistiche, anche al fine della costruzione e della ristrutturazione dell'impiantistica sportiva Si tratta delle due proposte di legge presentate nel 2009 delle quali abbiamo parlato all'interno della sezione "Tscuola" di questo numero.

Legislazione regionale 10.1 - 738/745

Sport Regione Calabria Legge regionale n. 28 del 22/11/2010 Norme in materia di sport nella Regione Calabria Regione Calabria Proposta di legge Affidamento in gestione impianti sportivi di proprietà degli Enti Pubblici del territorio regionale Pubblichiamo il testo della legge regionale sullo sport, che arriva a distanza di 26 anni da quella vigente, ormai inadeguata rispetto ai tempi attuali e alla crescita che lo sport, ed è considerata motivo di riscatto e di orgoglio, ma anche di promozione di una nuova immagine della Calabria. Una legge definita e modellata sulle specifiche esigenze del territorio regionale, che dovrebbe consentire il completamento di importanti impianti sportivi, disegnando inoltre quella rete tra istituzioni ed associazionismo che vuole essere reale promozione di una cultura non solo sul piano economico e sociale, ma anche su quello sanitario e, in special modo, sul terreno della prevenzione. Ricordiamo che il Governo ha impugnato alcuni articoli della legge, e la Corte costituzionale con sentenza n. 230 del 2011 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dei commi riguardanti la formazione di albi professionali, in quanto materia non di spettanza regionale. Il secondo testo legislativo è un disegno di legge, ancora non formalizzato. Esso introduce profonde innovazioni circa le opportunità gestionali degli impianti sportivi di proprietà degli enti locali, con la finalità di riformare la disciplina del settore sportivo e rispondere alle molteplici istanze di cambiamento avanzate dagli operatori nel corso degli anni, agevolando l'affidamento a società sportive caratterizzate dall'elemento volontario con un utilizzo dell'impianto per tutto l'anno sportivo.



T S P O R T

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impianti sportivi e ricreativi, piscine, fitness e arredo urbano

S E T T E M B R E O T T O B R E 2 0 1 2

anno XXXVII - SETTEMBRE OTTOBRE 2012 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n째 46) art.1, comma 1- DCB Bergamo - Euro 11,85

ISSN 1121-6913

international magazine of sport and recreational facilities, swimming pools, fitness and urban furnishing

with english abstract


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